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DOMENICANI
A. XLII - novembre-dicembre - 2008 - n. 4
DOMENICANI
bimestrale d’informazione Maria, Vergine Madre,
della Provincia Romana sembra essere a colloquio
di S.Caterina da Siena con il suo figlio divino. La
presenza dei santi ci la-
scia pensare che la Madre
sommario
Anno XLII – n. 5
novembre-dicembre 2008 intervenga quale media-
trice della loro missione
c/c postale n. 41482894 di annuncio del Vangelo.
int. Convento S. Domenico San Giovanni Battista
e San Paolo, ai lati, sem-
Padri Domenicani
brano presentare i nuovi
09127 Cagliari – Italia apostoli:san Domenico e
san Francesco, al centro.
Autorizzazione del
Tribunale di Firenze del
4 gennaio 1967 - n. 1800 SOMMARIO
Direttore Editoriale
P. Eugenio Zabatta o.p. 179 Nel primo dei nove anni….
Responsabile
P. Fausto Sbaffoni o.p. p. Eugenio Zabatta o.p.
editoriale
verso l’ottavo centenario dell’approvazione dell’Ordine
“Nel pluralismo religioso, che è or- motivo dei loro figli e i nipoti che ac- 179
mai solido anche in Italia, tutti siamo quistano la cittadinanza italiana.
chiamati a fare la nostra parte, a non ri- Inoltre ci sono italiani che, senza
manere solo spettatori. L’Italia vive una aderire ad altre confessioni di fede,
sua dinamica pluralistica e i settori più non si dicono cattolici tout court. domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
vivaci del mondo cattolico lo hanno Ma a parte il numero crescente dei
capito da tempo. non-cristiani, il problema si sposta sul-
I numeri? In Italia vivono 400/500 la identità di fede, cioè non è questio-
mila evangelici di varie denominazio- ne di numero ma di qualità. In questa
ni, 100 mila ortodossi, 35 mila ebrei, “invasione” di altre religioni si può in-
circa 70 mila buddisti, almeno 400 travedere chiaramente un movimento a
mila testimoni di Geova e, anche se è danno o a distruzione delle radici cat-
difficile dare una cifra esatta, si stimano toliche che tanto influsso hanno avuto
almeno 600 mila i musulmani. nella civiltà europea.
Ormai è un dato culturale e giuri-
dico che nel nostro Paese il panorama Oggi in Italia sono emergenti radici
religioso sia più variegato di quanto si “protestanti”, “ebree”, “islamiche” e in
pensa: accanto ai cattolici, in varie co- generale “orientali”.
munità italiane, militano molti stranieri Come cristiani cattolici non possia-
di altra fede, destinati ad aumentare a mo rimanere passivi se con responsa-
bilità riconosciamo per noi il comando ha insistito sul dovere di “pensare”, ri-
di Gesù di “istruire e fare sue discepole flettere la propria fede, perché “la fede
tutte le genti” (Mt.28,19). se non è pensata è nulla” (Fides et Ratio,
Un impegno di testimonianza, di di- n. 79). È questo “pensare” che, d’altra
fesa del nostro “credo” si fa più urgente parte, porta alla conoscenza indispen-
oggi e va saputo fare in certo modo. sabile della propria fede per professarla
È maturata in noi la coscienza che e al superamento dell’ignoranza che è
non si difende la propria radice negan- la radice di tutti i mali.
do le altre, ma evidenziando la propria Una “conoscenza”, si rileva ancora
nella consapevolezza che si deve cre- per un quadro completo, che si riferisce
scere insieme con le altre. La presenza non solo alla propria fede, ma anche
massiccia di queste altre radici non co- ad un’ordinata conoscenza delle altre
stituisce solo un “piccolo incidente di fedi, dato che il problema ecumenico e
percorso”! Va quindi provveduto, pena interreligioso non è periferico, ma cen-
la propria fine. trale, direi strategico.
Il confronto inevitabile deve costi- Ancora una volta, e proprio per pe-
tuire per noi come un risveglio, una netrare le verità cristiane, ci è di prezio-
spinta a muoversi al largo, a riscopri- so aiuto il Rosario. Questo, oltre a farci
re la soprannaturalità del cristianesimo aderire, in un assenso libero e coscien-
che, per le sue origini divine, sa di es- te, ci avvantaggia, con la meditazione,
sere la vera religione. a “dire” e a “vivere” tutto il condensato
Si tratta cioè di qualità e quindi del- della nostra fede (cf. Ivi, n. 79).
la maggiore conoscenza che dobbiamo Disponendoci a dire il Rosario, do-
acquisire e della più profonda riflessio- po aver preso la nostra corona, da soli o
ne che dobbiamo saper fare sulla no- insieme ad altri, in effetti ci muoviamo
180 stra fede. per adempiere ciò che è più urgente ed
Non a caso il Papa, proprio nell’en- essenziale. Riportiamo la nostra men-
ciclica sul rapporto tra fede e ragione, te ai quadri della vita di Cristo: men-
S. Domenico
Bologna
eventi
Presso il Convento Patriarcale San menico, avvenuta nel 1946. In quella
Domenico di Bologna, si è tenuto, data il corpo di san Domenico, che era
dal 6 all’8 ottobre 2008 un convegno stato riposto in un rifugio blindato per
di studi dal titolo “Il Rosario. Teologia, sottrarlo alle distruzioni della Seconda
Storia, Spiritualità”. Questo convegno si Guerra Mondiale, fu riportato nell’arca
colloca tra le iniziative dell’anno 2008 a lui dedicata all’interno della Basilica
che il Maestro dell’Ordine, fra Carlos adiacente al convento.
Azpiroz Costa OP, ha dedicato alla ri- I lavori sono stati aperti lunedì 6 ot-
scoperta del rosario come “mezzo di tobre nel pomeriggio da p. Riccardo
contemplazione e strumento di pre- Barile OP, priore provinciale della Pro-
dicazione profetica” (cf. IDI gennaio vincia San Domenico in Italia.
2008, pp. 5-8). Padre Barile ha illustrato le finalità di
Hanno organizzato l’evento la Pro- questo incontro di studio e lo ha fatto 183
vincia San Domenico in Italia e la Fa- soprattutto spiegando la composizione
coltà Teologica dell’Emilia-Romagna grafica del manifesto del convegno nel
(FTER), Dipartimento di Teologia Siste- quale sono riportate, alle estremità dei
matica. bracci della Croce, l’immagine della domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
La preparazione del convegno è Madonna del Rosario, realizzata dallo
stata curata da fr. Antonio Olmi OP, scultore Anton Maria Maragliano (Ge-
coordinatore del Dipartimento di Teo- nova 1664-1739), e un bassorilievo di
logia Sistematica della FTER, coadiuva- avorio di epoca carolingia raffigurante
to, quale responsabile della segreteria, la crocifissione, attorniata dai principa-
dalla prof.ssa Elisabetta Molè, laica do- li misteri della nostra redenzione.
menicana che da tempo collabora con La frase Dalla Madonna del Rosa-
il Centro Culturale San Domenico e rio verso il Mistero Pasquale secondo
con lo Studio Filosofico di Bologna. le Scritture spiega l’accostamento di
Gli incontri si sono tenuti presso il queste due immagini attraverso cui si
convento San Domenico di Bologna suggerisce la necessità di un itinerario
nella Sala della Traslazione. Questa che parta dall’affetto e dalla devozione
sala è stata chiamata in questo modo ispirate dalla statua della Madonna e
per ricordare l’ultima traslazione dei arrivi al Mistero fondamentale della fe-
resti mortali del nostro padre san Do- de cristiana: la Crocifissione di Cristo,
BOLOGNA, Basilica di S. Domenico. Arca marmorea che custodisce
le reliquie di san Domenico. Santi di Nicolò dell’Arca e Michelangelo.
strettamente legata ai misteri della Sua presso la FTER di Bologna, che ha svolto
Incarnazione, Risurrezione e Ascensio- il tema Il Salterio della beata Vergine e
ne al cielo. la consumazione teologale del tempo.
È intervenuto poi il preside della FTER,
La prima giornata del convegno è don Erio Castellucci, che ha trattato de
stata dedicata agli aspetti più stretta- Il Rosario, richiamo al mistero della
mente teologici del rosario. Moderato- maternità di Maria e della Chiesa.
184 re di questa prima parte è stato fr. Anto- Il giorno 7 ottobre, festa della Ma-
nio Olmi OP, che ha iniziato dando la donna del Rosario, si è svolta la se-
parola a mons. Domenico Sorrentino, conda parte del convegno, dedicata
vescovo di Assisi, il quale ha parlato di alla Teologia e alla Storia del Rosario.
Motivazione, contesto, spunti innova- Moderatore della mattinata è stato fr.
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
tivi della Lettera Apostolica Rosarium Massimo Mancini OP, docente di Sto-
Virginis Mariae (16.10.2002) di Gio- ria della Chiesa presso lo FTER.
vanni Paolo II. Padre Mancini ha dato la parola a
È seguito poi l’intervento del biblista fr. Vincenzo Battaglia OFM, presiden-
don Guido Benzi, docente presso la Fa- te della Pontificia Accademia Mariana
coltà Teologica dell’Emilia-Romagna a Internazionale di Roma, il quale ha af-
Bologna e recentemente nominato Di- frontato il tema de I misteri della vita
rettore dell’Ufficio Catechistico Nazio- di Cristo contemplati alla scuola della
nale. Don Guido ha parlato di Formule Beata Vergine Maria.
litaniche dall’uno all’altro Testamento. C’è stata poi la relazione di Marcello
Il Salmo 135 ed il Magnificat (Lc.1,46- Neri SCJ, docente di Teologia Sistema-
55). tica e di storia della teologia presso la
Dopo una breve pausa è stata la vol- FTER, che ha parlato di Teologia e de-
ta di fr. Giuseppe Barzaghi OP, docente vozione: la fede, gli affetti, le pratiche.
di teologia fondamentale e sistematica Sempre in mattinata hanno relazio-
nato fr. Stefano Cecchin OFM, segre- L’ultima parte del convegno, quella
tario della Pontificia Accademia Ma- della mattina di mercoledì 8 ottobre è
riana di Roma, su La corona dei sette stata dedicata in modo particolare a
gaudii e dei sette dolori: altre forme di Domenicanesimo e Spiritualità. Mo-
preghiera del Rosario, e il prof. Mario deratore è stato fr. Gianni Festa OP, il
Rosa, docente emerito di storia moder- quale ha introdotto la relazione di sr.
na presso la Scuola Normale Superiore Angelita Roncelli OP, monaca dome-
di Pisa, che ha parlato de I trionfi del nicana presso il Monastero Matris Do-
Rosario nella letteratura religiosa della mini di Bergamo, che ha affrontato la
Controriforma. questione di San Domenico e la nasci-
Il pomeriggio di martedì 7 il conve- ta del Rosario nell’opera di Alano de la
gno è stato dedicato invece alla Storia Roche.
e Spiritualità, con la moderazione di fr. È seguito poi l’intervento di fr. Ric-
Tommaso Reali OP, docente di Teolo- cardo Barile, che ha parlato dei libri
gia Morale presso la FTER. dedicati alla preghiera del Rosario nel
Egli ha dato la parola a fr. Luciano XVI secolo nel suo intervento dal titolo
Cinelli OP, direttore della rivista Me- Dal Rosario della gloriosissima Vergine
morie domenicane edita a Firenze, il Maria di Alberto da Castello (1521) in
quale ha riportato interessanti e inedite
notizie riguardo Le Confraternite del
Rosario tra XVI e XVII secolo.
Lo ha seguito fr. Fausto Arici OP,
direttore della rivista “Sacra Doctrina”
e docente di teologia morale presso la
FTER, con una relazione dal titolo La
mitografia del Rosario tra il Concilio di 185
Trento e Lepanto. Fr. Gianni Festa OP,
insegnante di Storia della Chiesa presso
la FTER e l’Antonianum di Bologna, ha
illustrato il poema Pietà de le Rose. Il domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
Rosario di Maria Vergine di Francesco
de Lemene (1634-1674).
Un’analisi ragionata della tradizio-
ne della preghiera ortodossa ci è stata
offerta da sr. Maria Benedetta Artioli,
del Monastero di Bonifati (CS), con la
sua conferenza La preghiera del Nome
nella spiritualità ortodossa:dai Padri a
Gregorio Palamas.
Ha concluso i lavori della giornata
dom Giovanni Spinelli OSB, dell’Ab-
bazia di San Giacomo, Pontida (BG), il
quale ha illustrato La preistoria del Ro-
sario nella tradizione monastica bene-
dettina, cistercense e certosina. >
Venezia al Compendio dell’Ordine e la
Regola del Santissimo Rosario di Nico-
lò Strata.
Ha analizzato aspetti dello stesso
periodo storico la prof.ssa Erminia Ar-
dissimo, docente di Letteratura Italiana
presso l’Università di Torino, che ha
parlato de Il Rosario nella predicazione
mariana tra Cinque e Seicento.
Infine fra Alberto Ambrosio OP, do-
cente di teologia spirituale presso la
FTER, attualmente a Istanbul, ha ana-
lizzato il senso della preghiera ripeti-
tiva islamica presentando la relazione
Molteplici modi di pregare il Dio Uni-
co: tra dhikr e tasbih.
Le conclusioni del convegno sono
state affidate ancora alle parole riassun-
tive di fr. Riccardo Barile OP, il quale
ha sottolineato il carattere ormai pretta-
mente “personale” della preghiera del
Rosario, anche se ciò non esclude una
recita in comune.
Significativa è stata l’affluenza del
pubblico e l’attenzione degli organi
186 di informazione locale e nazionale. Il
convegno è stata una buona occasione
per riscoprire le radici storiche e i fon-
damenti teologici di questa importante
preghiera della tradizione cattolica, per
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
spiritualità
Il Santo Padre Benedetto XVI, il 28 Una sera del 1353, Caterina da
giugno scorso, a San Paolo fuori le mu- Siena, tornando a casa col fratelli-
ra a Roma, con una toccante cerimo- no Stefano, dopo aver fatto una visita
nia ha inaugurato solennemente “l’an- alla sorella Bonaventura, dalla torre
no paolino”. Alla cerimonia, hanno di Sant’Ansano verso Fonte Branda,
partecipato il patriarca ecumenico di ebbe una dolcissima visione che la
Costantinopoli Bartolomeo I° e anche segnerà per tutta la vita. Improvvisa-
un rappresentante dell’arcivescovo di mente vide la monumentale Chiesa di
Canterbury (Inghilterra). San Domenico avvolta da un serafico
Conoscere e far conoscere sempre tramonto e su, su, in alto in una luce
più San Paolo e aprirsi, sul suo esem- purissima Gesù, maestoso, seduto in
pio, alla dimensione ecumenica: sono trono. Vestiva abiti pontificali, in testa
questi gli scopi principali di questi do- poggiava un’aurea tiara, e ai suoi lati
dici mesi, dedicati al bimillenario della si trovavano Pietro, Paolo e Giovanni.
nascita dell’apostolo delle genti. Ci Gesù la guardava e le sorrideva. 189
attendiamo che l’Anno Paolino sia ve- Caterina era afferrata dal suo dolce
ramente un grosso beneficio per tutta sguardo e Gesù compiaciuto, la bene-
la cristianità. diceva in un incendio d’amore infinito.
Caterina non aveva che sei anni. domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
La redazione di Domenicani, rin- La visione di Cristo con i paramenti
grazia il padre A. Scarciglia, parroco di pontificali le dice lo stretto rapporto col
san Domenico di Siena, per il fraterno suo vicario: Pietro, infatti, è colui che
contributo che ci offre. lo rappresenta qui, sulla terra. Pertanto,
In questo anno - 2008 - dedicato per lei il Papa sarà il dolce Cristo in ter-
all’apostolo e al suo insegnamento, ra. San Giovanni il “teologo dell’amo-
non possiamo che ringraziarlo per l’al- re”, l’aiuterà a penetrare il mistero di
tissimo modello che ci presenta in Dio – amore e l’impegno costante della
santa Caterina da Siena. carità. Paolo, “l’apostolo delle genti”, il
Imitare e vivere, almeno in parte, la grande San Paolo, sarà il suo Maestro e
devozione e l’amore che Caterina nutrì sarà amato dalla nostra santa senese in
per l’apostolo - “l’ottimo Paolo” - co- modo singolare. Questi le sarà tanto fa-
stituisca il nostro ardito proposito che, miliare da chiamarlo confidenzialmen-
solo con l’intercessione dei due santi, te “Paoluccio“.
saremo capaci di mantenere. Il 25 gennaio del 1377, durante la
Messa della festa della conversione di altre cose, confessassi di non sapere al-
San Paolo, in estasi, Caterina rivolse tro che Jesu Cristo, e questo crocifisso”
all’Apostolo una bellissima preghiera, (cf. Oraz. XXIII)
della cui trascrizione siamo debitori al E struggente e determinata come
Beato Raimondo da Capua, il suo con- sempre, Caterina, nell’orazione VIII,
fessore. invoca da Dio la luce che salva. A Dio
“Tu, o Paolo ottimo, ( … ) da poi sono proprie misericordia e pietà: “Tu
che per esso Verbo sei stato converti- ci desti al tempo del bisogno la luce
to dall’errore alla verità - ella prega - e degli apostoli; ora in questo tempo, che
dopo che hai ricevuto il dono di essere maggiormente abbiamo bisogno del
rapito dove vedesti la divina Essenza in lume, risuscita un Paolo che illumini
tre Persone, spogliato di quella visione, tutto il mondo”. Questo ci dice quan-
ritornando al corpo ovvero ai sensi, ri- to amore, ammirazione e devozione la
manesti vestito solo della visione del Senese nutrisse per san Paolo.
Verbo incarnato. Nella quale, consi- San Giovanni Crisostomo definiva
derando con attenzione che lo stesso San Paolo “Voce di Dio”; Dante lo di-
Verbo incarnato sostenendo continue ce “Gran vascello dello Spirito Santo”;
pene ha operato l’onore del Padre e la sant’Agostino lo chiama “Vaso d’ele-
salute nostra, tu per questo sei fatto si- zione e Maestro del mondo”. Per santa
tibondo e desideroso di sostenere pene Caterina è: “Paolo ottimo”.
accioché, dimentico di tutte quante le Nella lettera 226, indirizzata al Bea-
190
domenicana, si conserva
il Capo di S. Caterina,
meta di continui pelle-
grinaggi; mentre il corpo
si venera nella basilica
romana di S. Maria sopra
Minerva. “La Patrona
d’Italia e d’Europa” è la
rivista che i domenicani
di Siena stampano per far
conoscere la santa.
Ci si può abbonare
scrivendo a:
Padri Domenicani
53100 Siena
to Raimondo da Capua, per spronarlo
all’amore di Dio e del prossimo, espri-
me tutta l’ammirazione per l’Apostolo:
“Così fece il dolce banditore Paolo, che
si vestì di Cristo crocifisso e spogliato
del diletto della divina Essenza. Ve-
stesi di Cristo uomo, cioè delle pene,
obbrobri di Cristo crocifisso; e in altro
modo non si vuole dilettare; anzi dice:
“Io non mi glorio se non nella Croce di
Cristo crocifisso”.
Per Caterina l’apostolo Paolo è fatto
“vasello di elezione, pieno di fuoco a
portare e a predicare la parola di Dio”.
E perciò raccomanda: “Dunque non
più negligenza, né dormire nell’igno-
ranza, ma con acceso e ardito cuore
distendere i dolci e amorosi desideri ad
andare e dare l’onore a Dio e la fatica
al prossimo; non partendovi mai dal-
l’obietto nostro, Cristo crocifisso”.
Chiunque si accosti agli scritti della re, ed è dato a noi in cibo nel sacra-
nostra Mistica, si accorge subito che ci- mento dell’Eucaristia.
ta l’Apostolo per evidenziare meglio la Nelle sue lettere, Caterina, mette
centralità di Cristo Crocifisso. bene in evidenza la centralità di Cristo 191
Il Papa Benedetto XIV, lodando la Crocifisso che ha redento l’umanità:
mirabile dottrina di Caterina, ricca di le inizia sempre “nel nome di Cristo
sapienza, dice che, a somiglianza di Crocifisso” per terminarle “nel nome di
quella di san Paolo, la sua è dottrina Gesù dolce, Gesù amore”. domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
“accesa del fuoco della carità”. È fuor d’ogni dubbio, che Caterina
A Benedetto XIV, nel 1995, fa eco ami d’amore singolare “l’ottimo Paolo”
Papa Giovanni Paolo II, quando nella soprattutto per la sua scelta che possia-
Lettera Apostolica inviata all’Arcive- mo definire “preferenziale”: amore a
scovo di Siena scrive: “Infiammata dal- Cristo Crocifisso; scelta, cioè, di soffe-
lo stesso ardore di san Paolo, Caterina renza per amore, fino a conformarsi in
non sa che predicare Cristo e Cristo tutto a Lui.
crocifisso, nel cui sangue si sente a lui Caterina come l’apostolo Paolo può
sposa e nel cui sangue scrive, da madre dire: “Sono stato crocifisso con Cristo
e sorella, il suo epistolario”. e non sono più io che vivo, ma Cristo
Per Caterina il Cristo Crocifisso “stà vive in me. Questa vita nella carne, io
in su la croce beato e doloroso, perché la vivo nella fede del Figlio di Dio, che
è amante dell’umanità ed è il redento- mi ha amato e ha dato se stesso per me.
re nostro”. Cristo Crocifisso è, altresì, (Galati 2, 19 – 20).
l’Agnello svenato e consumato d’amo- P. Alfredo Scarciglia o.p.
In forza del nostro carisma Sull’esempio di san Domenico, che fu
pieno di sollecitudine per la salvezza di
La cura di tutte le Chiese, per le tutti gli uomini e di tutti i popoli, sappiano
quali S. Paolo, apostolo delle Gen- i frati che sono inviati a tutti gli uomini,
ti, si sente responsabile e costituisce di ogni categoria e nazionalità, credenti
e non credenti, e specialmente ai poveri,
per lui l’assillo quotidiano, (IICor,
affinchè volgano il loro animo a evangeliz-
11,28) lo fa esclamare: “Guai a me zare e a impiantare la Chiesa fra le genti,
se non evangelizzassi” (ICor 9,16). e a illuminare e confermare nella fede il
Lo stesso anelito per la salvezza popolo cristiano” (LCO, n. 98).
delle anime, per le quali prega, si
flagella e predica, spinge san Dome- “Rientra nella vocazione domenicana
nico di Guzman, nuovo apostolo del promuovere l’unità dei cristiani e il dialogo
secolo XIII, a desiderare di recarsi con i non cristiani e non credenti”.
presso i Cumani nel lontano Orien- Regola delle fld, n. 12.
te, per portarli alla fede in Cristo.
Domenico che aveva lungamen-
te predicato tra gli eretici Catari, nel
sud della Francia, consegnando ai
frati il carisma della predicazione, li
“IMPIANTARE
lanciò egli stesso per tutta l’Europa.
Ben presto essi avrebbero superato
quei confini per raggiungere i lonta- Nella data significativa del 6 ago-
ni popoli che egli aveva “sognato” sto, festa della Trasfigurazione e nel bel
di evangelizzare. mezzo dell’anno giubilare del 2000,
Al suo Ordine, all’Ordine dei Pre- veniva pubblicato da parte della Con-
192 dicatori, egli affidava non solo il ca- gregazione per la dottrina della fede e
risma della predicazione, ma il cari- approvato da Giovanni Paolo II, il do-
sma di una predicazione dottrinale, cumento dottrinale “Dominus Jesus”1.
volta ai lontani dalla fede. Il testo del documento, mentre sot-
Coscienti di questo impegno, i tolineava l’unicità e l’universalità salvi-
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
196
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
questo è l’ideale a cui tende la piena nemente riaffermata dal Concilio per cui
evangelizzazione. si ammette di conseguenza la possibilità
p. eugenio zabatta op. • • • di salvarsi anche fuori dei confini visibili
della Chiesa. (Cf. Rassegna di Teologia 3.
1994 p. 262).
17. Lumen Gentium, 16.
1. “Dominus Jesus”, dichiarazione della
Congregazione per la Dottrina della fede 18. Gaudium et Spes, 22.
(6.VIII.2000). 19. Cf. Commissione mista internazionale
2. Cf. Ortodoxia, ed. Aris Terzopulos, pp. per il dialogo teologico tra la Chiesa catto-
17-30 lica e la Chiesa Ortodossa (Balamand, 23
3. «La Chiesa, che vive nel tempo, per sua giugno 1993). Dichiarazione congiunta tra
natura è missionaria, in quanto è dalla mis- la Chiesa Cattolica e la federazione Lutera-
sione del Figlio e dalla missione dello S. na mondiale sulla dottrina della giustifica-
Santo che essa, secondo il piano del Padre, zione (Ausburg, 31 ottobre 1999).
deriva la propria origine» (Ad Gentes, 1). 20. E. FORTINO, Cattolici e Ortodossi ver-
4. Per i due tipi di dialogo vedi il decreto so la piena unità, C. Nuova (1981) p. 81.
21. Nostra Aetate, 2. Cf. Ecclesiam Suam, Documenti preparatori alla
110-111. “Redemptoris Missio”.
22. L’ OSSERVATORE ROMANO, 4 dicem-
bre 1964, p.4. In un discorso dello stesso L’appello forte e urgente dell’En-
Paolo VI, qualche giorno dopo, 9 dicem- ciclica Redemptoris Missio per
bre 1964, citava l’ espressione di S. Ago-
l’evangelizzazione dei non-cristiani
stino: «Non si deve dubitare che anche i
risuonava nuovo nella Chiesa del
gentili hanno i loro profeti» (L’OSS. ROM.,
10.XII.1964). nostro tempo. In effetti, anche se
23. Nostra Aetate, n. 1. Cf. Ecclesiam Suam, segue cronologicamente agli appel-
n. 81 (di Paolo VI - 6.8.1964) li di Pio XII (Fidei donum) e di Paolo
24. È oggi affermato il diritto dell’ uomo VI (Africae terrarum) ed ai nume-
a vivere religiosamente secondo i dettami rosi discorsi di Giovanni XXIII per
della propria coscienza, per cui nessuno gli aiuti alle Chiese d’America Lati-
può essere costretto ad una determinata na, essa apre orizzonti veramente
religione. Rimane, tuttavia, l’obbligo per nuovi nella formazione cristiana,
ciascuno di andare alla ricerca della verità
specie delle giovani generazioni, ri-
oggettiva religiosa o della vera fede. Cf. Di-
spondendo in modo preciso agli in-
chiarazione su la Libertà Religiosa: Digni-
tatis Humanae, n. 2. terrogativi che ancora oggi molti si
Il Decreto conciliare “Ad Gentes” (7 di- pongono: «È ancora attuale la mis-
cembre 1965) sottolinea e approfondisce il sione fra i non-cristiani? Non è forse
carattere essenzialmente missionario della sostituita dal dialogo interreligioso?
Chiesa. s s s Non è un suo obiettivo sufficiente
la promozione umana? Il rispetto
della coscienza e della libertà non
esclude ogni proposta di conversio-
ne? Non ci si può salvare in qualsia- 199
si religione?
I primi tre capitoli dell’enciclica
Redemptoris Missio non ripetono
quanto già rilevato nell’“Ad Gen- domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
tes” sui fondamenti che devono re-
golare i rapporti con i non-cristiani
ma puntualizza, rilevando una co-
scienza più chiara dell’urgenza del
dialogo interreligioso da parte cat-
tolica, i temi che sono stati più trat-
tati oggi dagli esperti di “teologia
missionaria”, quali: «L’azione dello
Spirito Santo fuori dei confini della
Chiesa visibile; la natura del dia-
logo interreligioso e relazione con
l’evangelizzazione; Cristo unico e
universale Salvatore; la necessità
del battesimo; la natura del manda-
Predicazione di S. Vincenzo Ferreri. to a fare discepole tutte le genti». •
LA NOSTRA
MISSIONE
IN
GUATEMALA
è a disposizione vostra un
“DVD” per conoscerla.
missioni
telli Ottavio e
Giorgio.
ramente, i 200 mila morti e le torture ni, i massacri, quelli che rientravano
subite da coloro che appartenevano ai nell’operazione “tierra rasata”, la vita
gruppi di opposizione. degli indigeni costretti a rifugiarsi nel-
Il DVD è stato realizzato dall’asso- la foresta per sfuggire a questo orrore,
ciazione “Amici del Guatemala”, per affrontando condizioni di vita estrema,
ripercorrere le tappe della storia del la comunità popolare della Resistenza
Paese e per rendere conto delle testimo- del Petén sono le tappe più importanti
nianze di chi ha vissuto quegli eventi. di una storia che fa rabbrividire e riflet-
Alla realizzazione del DVD ha dato il tere al tempo stesso. 201
suo contributo il Comune di Caccamo,
nel quadro delle iniziative promosse Nel Guatemala ci sono oggi 3 milio-
dal “Triangolo della carità: Caccamo- ni di persone sotto la soglia di povertà,
Chicago-Dolores”, che prevede an- il 75 % della popolazione vive in con- domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
che l’adozione a distanza di bambini dizioni di indigenza e il 48 % dei bam-
bisognosi e delle loro famiglie e borse bini al di sotto dei 5 anni è denutrito. In
di studio per i giovani studenti, per fre- Guatemala c’è chi continua a battersi
quentare il Collegio S. Martino dè Por- per ottenere una promozione agricola
res dei PP. Domenicani, per conseguire adeguata e soprattutto per ottenere la
il diploma in ecoturismo, diretto da p. certezza giuridica della terra. C’è chi
Giorgio Pittalis, o.p. . lotta per l’affermazione dell’identità
Fra le testimonianze ricordiamo ciò sociale della popolazione.
che raccontano Rony, portavoce della In questo contesto ricordiamo l’in-
comunità degli ex-guerriglieri di Nue- sieme delle comunità che fanno parte
vo Horizonte e Padre Ottavio Sassu, dell’Alleanza per la vita e per la pace
missionario nella missione domenica- e l’iniziativa della creazione di una
na di Dolores nel Petén, sul saccheggio “banca dei semi”, una risorsa indispen-
della terra degli indigeni. Le persecu- sabile per un’autosussistenza che non
zioni religiose e sociali, le repressio- è volta solo al debellamento della fame
in senso fisico, che è il problema grave
che affligge il Guatemala, ma è volta GIORNATA
a sconfiggere anche la fame emotiva
di preservare o di vedersi restituire la
possibilità di portare avanti le proprie
PRO
tradizioni, la propria cultura e con esse
la propria dignità. ORANTIBUS
Si parla infatti di autosussistenza
secondo il proprio sentire, perché nei presso
semi che si piantano nel terreno, nel-
la coltivazione della propria terra sono il monastero della
racchiuse le radici di un intero popolo.
Non dobbiamo dimenticare che c’è chi Madonna del Sasso
lontano da noi muore ancora di fame,
che c’è chi non ha una scuola come di Bibbiena
l’abbiamo noi; non ha una casa come
la nostra, non ha città come quelle in
cui viviamo; non ha le comodità di cui
ci serviamo ogni giorno, ma soprattutto La sera del 21 novembre, alle ore
rischia di sparire come membro di una 21, nel nostro coro, si è svolta una
comunità. solenne ora di preghiera, organizzata
La multiculturalità e la globalizza- dal nostro Parroco di Bibbiena, con la
zione non sono e non possono essere partecipazione dei sacerdoti, i Novi-
solo delle parole, ma si esplicano in zi francescani della Verna con il loro
gesti concreti di solidarietà, come il P. Maestro, il laicato domenicano, un
202 progetto “Mucche da latte in Guate- gruppo di rappresentanti della Caritas,
mala”. I confini tra i popoli si posso- benefattori, medici, infermiere, cate-
no abbattere se non dimentichiamo un chisti, cantori, fedeli. È stata una bella
insegnamento datoci secoli e secoli fa, riunione fraterna.
ma ancora attuale: “Ama il prossimo Il Rev. Padre Giuseppe Serrotti, Ret-
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
tuo come te stesso”. Solo così potremo tore del Santuario, ha esposto il Santis-
sentirci membri di una comunità mon- simo e ha ricordato, tra l’altro, che dal
diale che ci comprende tutti: vecchi e 1927 le monache, con la loro continua
giovani, poveri e ricchi, forti e deboli, presenza orante, sono qui nel Santua-
bianchi e neri, Italiani, Statunitensi e rio. Hanno fatto seguito le testimonian-
Guatemaltechi. ze, inerenti alla vita claustrale, di alcu-
Giorgio Rini. ni laici, e la testimonianza della priora
del Monastero, Suor Candida, che ha
Per contatti a favore della missione, ricordato l’esemplarità di suor Petra
e per acquistare il DVD (euro 11 inclusa Giordano, morta in questi ultimi anni.
la spedizione) rivolgersi a. Ringraziamo tutti per la partecipa-
amicidelguatemala@yahoo.it, zione a questa ricorrenza, nella quale la
oppure al cell. 328 4097118. Chiesa mette in risalto la presentazione
o rivolgersi anche a: al Tempio della Vergine Maria, prima
redazione@beatogiovanniliccio.net. ed eccelsa contemplativa. >>>
claustrali
TESTIMONIANZA DELLA MA- Provai una gioia che non è di que-
DRE PRIORA. sto mondo e mi ha seguita fino ad oggi
insieme al desiderio di poterne far par-
A nome di tutte le consorelle del te a tutti i cuori perché tutti si rivolges- 203
Monastero S. Maria del Sasso, la priora, sero a Te solo.
Madre Candida Monterumici, ha indi- Così mi facesti sentire il desiderio
cato il loro proprosito di consacrazione di consacrarmi a Te nel silenzio, nel-
e di preghiera, con parole tratte dagli la preghiera e nella implorazione per domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
scritti della loro cara consorella, Sr Pe- tutte le anime. Mi apristi la Famiglia
tra Giordano: del Santo Patriarca Domenico che mi
“Santo Natale 2000. Signore mio aveva attirata, mi conducesti a Santa
Dio, col cuore colmo di riconoscenza Maria, in questo luogo santo e placido,
voglio dirti ancora il mio grazie senza luogo che ho amato con fervido e rico-
fine per tutte le grazie con le quali hai noscente amore e con amore grande e
“infiorata” la mia vita, dal mio battesi- sincero tutte le mie sorelle.
mo fino ad oggi. Dono tuo grande è stata anche la
La grazia più bella e più santa è il croce che accolsi sempre unita al Cuo-
dono straordinario e meraviglioso che re di Gesù Redentore, e a Maria Cor-
mi elargisti nel fiore della mia giovi- redentrice, la Mamma mia cara, dalla
nezza e che cambiò fino alle radici il cui intercessione riconosco di avere ri-
mio essere e che mi rese impossibile il cevuto ogni grazia. Rivolgo anche al S.
possesso di altre cose del mondo fuori Padre Domenico il mio grazie.
di Te. •••
LA BELLA TESTIMONIAN- Ha continuato poi un’anziana
ZA DI ALCUNI LAICI. signora, ascoltata da tutti con vivo
interesse:
C’è stato poi una testimonianza “Personalmente vi ringrazio tutte,
concorde è unanime di stima per lo sta- poiché da ciascuna di voi ho ricevuto
to di vita scelto dalle nostre consorelle, tanto per la crescita nella fede. Ritengo
da parte di presenti, assidui al Santua- che, con le vostre continue preghiere
rio. Varie persone con molta stima e na- siete un grande dono per noi, i nostri
turalezza hanno colto l’occasione per parafulmini. Siete chiamate ed elette
dire il loro pensiero. da Dio.
Ne riportiamo alcuni: In questo giorno di festa, voglio da-
re la mia testimonianza con un ricordo
“Care sorelle, desideriamo espri- di bimba, che mi passerete. Io sono na-
mervi la nostra riconoscenza, il nostro ta nella collina qui di fronte, a Pollino,
affetto e amicizia, e la profonda ammi- e fin da bambina, guardando lungo il
razione per il vostro sacrificio quotidia- ruscello Vessa, vedevo nello sfondo il
no di offerta al Signore. Siete parte es- Santuario: bellissimo, bianco, che mi
senziale della nostra vita e delle nostre attirava. Lo sentivi amico.
famiglie. Per questo motivo ci sentiamo Con la mia mamma venivo spesso
particolarmente vicini in questo gior- qui per la Santa Messa, per le proces-
no: 21 novembre, per la giornata ‘’Pro sioni o al mese di Maggio: sempre tan-
Orantibus’’. ta gente.
Dott. Minelli Rizieri, Bruno Pianti- Arrivate al santuario guardavamo
ni e Ubaldo Giannini, insieme alle loro il muro di recinzione del monastero e
famiglie. dell’orto delle monache e allora sì che
204 la nostra fantasia di bambini spaziava.
“Un ringraziamento particolare va Dicevamo: “Di là ci sono le suore
alle nostre Monache del Santuario di di clausura, sono tante, sono domeni-
Santa Maria del Sasso in Bibbiena alle cane, vestite di bianco e di nero; hanno
quali, per tanti loro meriti e per tanti tagliato i capelli, la testa sempre fascia-
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
motivi, dobbiamo sempre molto. ta, non escono mai e… sono bellissi-
Le Claustrali, oltre che per le pro- me”.
prie anime, pregano per tutti. Sappia- Molti bimbi tentavano di arrampi-
mo che i benefici della preghiera non carsi lungo il muro per spiare. A quel
sono sempre evidenti, ma certamente tempo questo coro non era aperto e per
producono un enorme beneficio; non vedere o parlare con le monache dove-
si spiegherebbe altrimenti come queste vamo andare alla grata, in parlatorio.
donne, chiuse alla vita del mondo, ven- Sì! Erano belle, lo siete sempre, ca-
gano frequentemente chiamate a dare re sorelle, perché parliamo della vostra
consiglio, conforto spirituale e non di bellezza interiore da cui traspare la lu-
rado un vero e proprio aiuto materiale ce dell’Amore di Dio, una bellezza che
a chi si rivolge a loro. Alessandro Erco- non può mai svanire.
lani”. (Fra Luigi Maria Grignon, appar- Ora, alla presenza di diversi gio-
tenente alla F.L.D. di S. Maria del Sasso vani, qui presenti, vorrei fare a loro
in Bibbiena). un messaggino, un SMS, come si dice
oggi. Ecco, così: “cercate di conoscere vita attiva, non in sé, ma in quanto ci
meglio le nostre monache, andate in occupa nelle azioni esteriori, risulta es-
parlatorio, parlate con loro… non po- sere piuttosto d’impedimento alla vita
trete che ricevere luce spirituale che vi contemplativa.
arricchirà veramente”. Queste parole, del grande S. Tom-
TVB, una nonna. maso, sono ai più, oggi, incomprensibi-
s s s li. Una parte della cattolicità, addirittu-
ra, auspica che la vita monastica venga
Riportiamo volentieri anche la bre- riformata in senso “più attivo e social-
ve meditazione sulla vita contemplati- mente più utile”.
va che fr Girolamo ha suggerito a tutti i Si affaccia così una nuova mistica
presenti per l’occasione: che capovolge gli stessi fondamenti e le
ragioni della grande e millenaria misti-
“San Tommaso d’Aquino nella sua ca cristiana, minacciandone il primato
monumentale Summa ci insegna che la della preghiera sull’azione esteriore.
vita contemplativa consiste principal- Noi, però, sappiamo che la vita con-
mente nella contemplazione della Veri- templativa è la più alta “opera” umana
tà e che questa presuppone atti quali ed è guida e luce della vita attiva. Que-
l’ascoltare, il leggere, il pregare e il me- st’ultima cesserà del tutto nella Visione
ditare. Dal possesso della Verità da par- beatifica del Paradiso.
te dell’intelletto, deriva poi alla volontà, Le nostre consorelle Monache, pur
compiacenza e amore. tra purificazioni e mortificazioni quoti-
Insegna, inoltre chiaramente, che la diane, difatti, si sono prese come la so-
rella di Marta, Maria, “la parte miglio-
re”, e questa “non sarà loro mai tolta”.
Dobbiamo sentirci orgogliosi della 205
loro fedeltà e della loro perseveranza.
In clausura, sono a ricordarci, ogni gior-
no, che solo dalla conoscenza della Ve-
rità può procedere la carità. domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
La loro è una rinuncia al “mondo”…
non alla “vita”.
Una rinnovata vita contemplativa
sia al fondamento anche delle nostre
azioni.
Sono esse il vero “sale della terra”
perché, con la loro vita, ripropongono
all’uomo, ad ogni uomo, la vera nascita
in Cristo.
Esprimo per tutti cordiali saluti e au-
guri per le prossime festività natalizie e
annuali.
in Cristo e in san Domenico”.
Fr Girolamo (Mauro Rivi),
Laico domenicano.
CAGLIARI - Centro Famiglia “oltre la porta”.
A san Domenico Convegno sulla Famiglia
convegni
Ci parla dell’iniziativa, che ormai si quattro Artisti, amici di Giampaolo e
ripete da alcuni anni, il p. Alberto ben contenti di poter mettere al servi-
Fazzini op., che ne è stato l’ideatore. zio della condivisione il dono della
loro voce. Ci fu un discreto pubblico,
cari amici, quella sera, nella Cripta, adiacente al
gli Artisti del Coro del Teatro Lirico Chiostro di san Domenico.
di Cagliari ci fanno un grande regalo di L’anno successivo gli artisti erano
Natale: animeranno la veglia di prea- due in più. L’anno scorso erano una de-
parazione. cina e sono stati presenti altri cantanti,
Questi momenti stupendi di pre- tra il pubblico, invitati dai loro amici.
ghiera e riflessione nell’ascolto della Questi cantanti, a fine Concerto,
Parola e del canto, risveglieranno pro- hanno mostrato il dispiacere per non
fondi echi nel nostro spirito e divente- essere stati chiamati, anche loro, a
ranno, grazie alla vostra generosità, pa- cantare. E così, quest’anno ci saranno
ne, vestiti, attrezzi di lavoro per i nostri trenta Artisti che cantano e vari stru-
fratelli poveri del Guatemala. mentisti: uno splendido coro! Il fatto 207
Nell’ottobre del 2005 venne a tro- di cantare a beneficio della missione
varmi Giampaolo Ledda, giovane teno- domenicana del Guatemala, fa sentire
re del Coro del Teatro lirico di Cagliari. tutti missionari.
Abbiamo ricordato i suoi anni di studio
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
passati a Cagliari insieme a tanti amici
della Diocesi di Nuoro e come studen-
te fuori sede, impegnato nella testimo-
nianza cristiana, in un gruppo intitolato
a Maritain e guidato dal padre Ottavio
Sassu con il quale era nata una bella
amicizia.
Anni belli, tutti da incorniciare. Poi
abbiamo parlato del Padre Ottavio, del-
la sua missione in Guatemala ed è nata
la voglia di aiutarlo e sul come aiutarlo.
È nata così l’idea del Concerto di Na-
tale che quest’anno giunge alla quarta
edizione.
Il primo anno (2005) parteciparono
CAGLIARI-Biblioteca e Cripta di san Domenico
Un corso di Catechesi per “l’Anno Paolino”
catechesi
208
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
ROMA - CENTRO INTERNAZIONALE DI
STUDI CATERINIANI
studi
Il tema dei “Mercoledì Cateriniani dei Caterinati; il Convento di S. Maria
2008” verteva su: “Caterina da Siena a sopra Minerva; la Federazione Italiana
Roma”. Pensionati – Cisal; l’Unione per la dife-
Il Centro ha ripreso l’annuale ciclo sa dei Consumatori e la Ven. Arcicon-
di conferenze in una sala propria, ade- fraternita di S. Caterina da Siena.
guatamente attrezzata. La sala si trova La finalità del centro Studi cateri-
in quello stabile di Via del Papa (poi naiani – ricordiamo ai nostri lettori -,
Piazza di S. Chiara, 14), che ospitò Ca- “e suo motivo di essere, e suo impegno
terina con una ventina di discepoli. costante, è l’approfondimento e la di-
La scelta del tema è stato suggerito vulgazione del messaggio di s. Cateri-
dai 630 anni dall’arrivo della Senese a na da Siena negli scritti e nel vissuto”.
Roma, chiamatavi da papa Urbano VI, Per chi desiderasse divenirne socio si
agli inizi del doloroso scisma – lo Sci- rivolga a: Tel e fax: 06.68 64 408
sma d’occidente (1378-1417). Il Ponte- Piazza santa Chiara, 14 – Roma.
fice volle al suo fianco Caterina, per-
ché lo aiutasse con il suo consiglio e lo 209
sostenesse con la sua preghiera.
Si sono succeduti alla cattedra per
il ciclo di conferenze la prof. M. Ge-
rarda Schiavone, delle Missionarie domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
della Scuola; P. Antonio Cocolicchio,
domenicano, P. François-Marie Léthel,
carmelitano, che hanno esposto alcune
Orazioni romane di S. Caterina.
Il 28 novembre, 630° anniversario
dell’arrivo della santa a Roma, è stato
celebrato nella Basilica S. Maria sopra
Minerva con “evento scenico e orante,
e intermezzi d’organo.
Ha concluso il ciclo di conferenze
la S. Messa presieduta da S. Em. Rev.
ma Card. George Cottier op, nella basi-
lica di S. Maria in Trastevere.
Hanno contribuito alla manifesta-
zione: l’Associazione Internazionale
FRATERNITE LAICHE DOMENICANE FRATERNITE LAICHE DOMENICANE FRATERNITE LAICHE DOMENICANE-
foto perugia
PANORAMA CON
SAN DOMENICO
EMPOLI. La Fraternita organizza la lettura del
Vangelo in famiglia.
fraternite
Per impegno della Fraternita Laica e con l’impegno dell’esistenza (oratio)
di Empoli e del suo Assistente, P. An- fino a rendere partecipe l’esistenza in-
gelo Belloni op, è stata lanciata da due tera dello sguardo di Dio sulle realtà
anni l’iniziativa del “Vangelo in fami- umane (contemplatio). E tutti sanno
glia” con incontri mensili presso le fa- che l’autentica missione domenicana
miglie di Empoli e dintorni. Questi in- può nascere solo dalla consuetudine
contri serali, rappresentano il momento alla contemplazione.
di annuncio e di testimonianza esterna Il compito di animare gli incon-
della Fraternita laicale e hanno come tri è stato affidato in particolare a tre
fine più specifico quello di raggiungere terziarie che hanno esteso l’invito alla
persone ai margini della vita ecclesiale cerchia dei conoscenti desiderosi di
o in ricerca. approfondire la conoscenza della S.
Dopo i primi comprensibili mo- Scrittura.
menti di difficoltà, che sono comun- Si pensa che, una volta interioriz-
que serviti a perfezionare il metodo, si zata questa esperienza, i membri della
è ripresa quest’anno l’attività con risul- Fraternita saranno in grado di creare
tati soddisfacenti e un buon numero di altri gruppi e di estendere così l’annun-
partecipanti. cio a numerose altre famiglie.
Al centro dell’annuncio e della ri-
flessione c’è la liturgia della parola 211
della Domenica con un momento di
preghiera iniziale, a volte anche con
un mistero del S. Rosario. Un membro
della Fraternita o l’assistente introduce domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
la meditazione che è partecipata da
parte dei presenti. La risposta ai vari
problemi emersi e una preghiera con-
cludono l’incontro.
Indubbiamente il metodo si ispira
a quello della tradizionale “Lectio di-
vina” con gli adattamenti propri della
tradizione domenicana che sottolinea
l’importanza della comprensione sto-
rico-letterale della parola. Soltanto con
questa premessa il lettore-orante, è
correttamente guidato al suo approfon-
dimento rivelativo e teologico che fa
emergere un messaggio centrale (medi-
tatio) a cui si risponde con la preghiera
AREZZO. Una Fraternita che si rinnova.
Iniziative varie.
Come altre nostre Fraternite dome- possibili attività ordinate alla vita della
nicane, che in questi ultimi anni non fraternita e al progresso spirituale dei
hanno più la presenza dei padri, anche membri che la compongono.
quella d’Arezzo sta santamente rea- Chiedendo la collaborazione della
gendo e organizzandosi per conservare nostra preghiera ci manifestano quan-
viva nell’ambiente la presenza e la spi- to, nel loro programma, vorrebbero al
ritualità domenicana. più presto realizzare data la nuova si-
A favore dei nostri confratelli laici tuazione che ormai da sei anni, dalla
di Arezzo c’è sempre la sede nel chio- partenza dei frati da Arezzo, si è venuta
stro e la Chiesa a loro disposizione e a creare. Tra l’altro si propongono: mi-
richiamo. Essi, come ci scrivono, “so- gliorare logisticamente la sede; colla-
no animati da un gran desiderio ed borazione con la parrocchia; program-
entusiasmo per poter migliorare la ma degli incontri con l’Assistente; fon-
situazione della Fraternita stessa” e ul- do cassa; Nomina di due persone de-
timamente informano che è stato rin- legate a rappresentare la Fraternita nel
novato il priore e il consiglio in data Consiglio Pastorale della Parrocchia di
11.10.2008. Volentieri ne segnaliamo i San Domenico (possibilmente persone
nomi: Gastone Dragoni, priore. della Parrocchia). Si aggiungono altre
Consiglieri: Clotilde Zelli, Tita Cial- varie ed eventuali.
212 dea, Rita Albiani, Adriana Seggi, Rita Problemi simili a quelli di tutte le
Caporalini, Rita Cutini, Giuseppina fraternite, si direbbe! Iniziative e pro-
Pernici, Franco Rienzi. blemi che, comunque, servono per
crescere, per dare la propria testimo-
Il nuovo Consiglio ha già fatto al- nianza, per comunicare. E quel che è
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
BREVI
DAL
mondo d.
MONDO DOMENICANO
TESTIMONIANZA
DI UNA LAICA DOMENICANA
L’ho sentito dire da più d’uno, a vol- giorni, con fecondità e gioia – mi sento
tre con espressioni brevi, spontanee, di dire – la nostra appartenenza all’Or-
a flasch; a volte con frasi complete e dine di S. Domenico; abbiamo sentito
sempre gioiose, che ci siamo sentiti di vivere, quasi palpandola, la spiritua-
veramente in famiglia, che abbiamo lità domenicana.
trascorso delle giornate belle… l’acco-
glienza, il luogo meravigliosi e il con- Così riflettevo tra la gioia e la mera-
tenuto dei vari interventi pienamente viglia di un’esperienza che mi accorge-
condiviso. vo che non era solamente la mia. E mi
Sono felice, anch’io, dell’esperienza chiedevo a quali cause nascoste avrei 217
vissuta in questo incontro di Fraternite: potuto attribuire quell’attenzione da
mi ha arricchiata spiritualmente e mi parte di tutti, quella serena giocondità
ha dato forza per superare alcune mie dei volti, l’indiscussa sicurezza nell’ap-
difficoltà e incomprensioni. provare quanto ci veniva ripresentato domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
Respirare quell’aria di famiglia fa da coloro che si sono alternati al mi-
veramente bene; aria che si desidera e crofono, in quella modesta sala adia-
quando la si può respirare pienamen- cente al chiostro conventuale.
te si diventa subito gioiosi, contenti e Le parole più pronunciate erano
capaci di apprezzare di più il dono di quelle di Fraternita, Famiglia Domeni-
Dio. Allora si dice che questi incontri cana a cui facevano eco quelle di im-
vanno fatti più spesso; che vale la pe- pegno e di sacrificio. E alcune espres-
na fare per essi qualunque sacrificio. sioni usate, per di più, risuonavano veri
Certo! Non si può stare a lungo sen- rimproveri per non esserci “sacrificati
za rivedersi e senza parlare di “quelle abbastanza”.
cose” che fanno parte della nostra vita, Perché? Perché - si diceva - se noi
che sentiamo conformi al nostro spiri- non siamo abbastanza famiglia, è per-
to, che fanno la nostra ricchezza e il ché abbiamo trascurato di fare, di im-
nostro valore. pegnarci, di dare a sufficienza ….
Si! Abbiamo vissuto, in quei due Lo strano – così mi sembrava – era
che nessuno si è opposto a questo che ci proviene tantà serenità ed en-
modo di ragionare a cui tutti i discor- tusiasmo. Entrando tra i “Domenicani”
si potevano essere condotti e anzi, se sappiamo di non aver perso la nostra
ci sono stati degli interventi, lo erano identità di “laici” e sappiamo di avere
per ribadire, con esempi ed esperienze un ruolo tutto nostro, con nostri “mez-
personali, che era necessario muoversi zi”, nel realizzare la “missione e fina-
con maggiore sacrificio e con impegno lità domenicana”; ma sappiamo, nello
più coerente e costante. stesso tempo, di aver acquistato molto
Non era proprio il caso di “sentirsi attraverso la “nostra professione” di vi-
in regola”. Eppure conosco, tra le pre- ta evangelica, propria dei religiosi.
senti, alcune che da anni – il Signore le Ci rimangono, certo, le nostre re-
benedica – si sono sacrificate generosa- sponsabilità, ma a queste condizioni
mente, così attaccate a questa Famiglia siamo ben liete di averne. È facile, anzi,
Domenicana, così a loro incarnata che comprendere come l’essere in questa
ne è diventata la loro stessa anima. Famiglia, “riuniti dallo spirito apostoli-
È per la loro fede e costanza; è per co di S. Domenico”; l’essere anche noi
la loro umiltà che, nonostante la de- “Domenicani”, “Predicatori” è “uno
bolezza di un’età “veneranda”, hanno speciale dono di Dio” (LCO, 149).
saputo tenere in vita molte Fraternite, Evidenziata così la nostra identità,
sicure della loro scelta; sicure che è nella possibilità, da laici, di essere par-
stata la scelta migliore per la loro vita te integrante della Famiglia e “indispen-
spirituale … là dove la speranza viene sabili” per il raggiungimento pieno del
fortificata, non indebolita. carisma dell’Ordine: “la salvezza delle
Speranza e sicurezza che possono anime”, tutto rivestiva una luce diversa
andare bene insieme alla coscienza og- e …meravigliosa.
218 gettiva dell’essere pochi o essere deboli Ho pensato con nostalgia di non
e agli occhi del mondo essere nulla. aver compreso prima tutto questo e
Qualunque inesperto, che fosse ca- – se devo dire tutto – mi chiedevo co-
pitato alla nostra riunione, si sarebbe me mai anche tante altre persone del-
reso subito conto che solo la piena la mia Fraternita non l’avevano ancora
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
auguri
219
Buon Natale
AUGURI di
Felice 2009
Ritorna il Natale con il suo fascino, con le sue luci e la sua
domenicani - novembre-dicembre 2008 - n. 5
“DOMENICANI” n. 5 / 08
novembre-dicembre
PROVINCIA ROMANA DI S. CATERINA DA SIENA
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