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L'IRA DI CTHULHU
(Strange Eons, 1979)
Questo libro dedicato a
HPL
che si dedicato ad
altri outsider ed ha
dato loro una chiave
argentea.
I
ORA
Albert Keith non credeva all'amore a prima vista, finch non vide il ritratto.
Non era uno dei soliti faccini graziosi. Per la verit i tratti erano piuttosto canini; occhi rossastri e sfolgoranti, una protuberanza ben poco sporgente che voleva essere un naso, labbra cascanti e bavose, e orecchie a
punta. E il corpo rannicchiato, incrostato di fango, aveva un'aria solo vagamente umanoide, con gli arti superiori che terminavano con degli artigli
ossei ricoperti di scaglie, e i piedi che nella parte di sotto conservavano ancora qualcosa degli zoccoli.
La creatura del dipinto era gigantesca, e la figura dell'uomo stretto tra i
suoi artigli sembrava piccola al suo confronto. Malgrado lo strato di polvere che ricopriva il quadro, Keith not immediatamente che la testa dell'uomo era stata mordicchiata.
Fermo nella semioscurit del tetro retrobottega del negozietto in South
Alvarado Street, Keith cominci a tremare.
Per un momento tent di analizzare la causa di quella sua reazione. Non
era paura... anche se il soggetto della sconfinata tela che stava addossata al
muro era, certamente, davvero spaventevole. Era stato colto dalla tipica
sindrome del collezionista, tremava dall'impazienza e per la pregustazione
del piacere, dal momento che aveva capito che quel quadro sarebbe diventato suo, qualsiasi fosse stato il prezzo.
Keith si gir e lanci un'occhiata al proprietario del negozio che stava in
piedi a fianco a lui.
Quanto costa?, mormor.
to canino accucciata davanti a lui e, per un attimo, prov la folle sensazione che stesse ascoltando e stesse aspettando che lui parlasse. Gli occhi rossi della figura sembravano interrogarlo, poi si imposero alla sua volont.
Le dar i cinquecento dollari, disse Keith.
Il mercante si gir, cercando di nascondere il suo sorriso di soddisfazione, mentre Keith tirava fuori il suo libretto degli assegni e si frugava nelle
tasche alla ricerca di una penna.
A chi lo devo intestare?
Santiago. Felipe Santiago.
Keith fece un cenno d'assenso e scrisse, strapp l'assegno dal libretto e
lo porse all'altro.
Ecco fatto. Ha bisogno di un documento di riconoscimento?
No, va bene cos. L'omino sollev la tela. Dove ha parcheggiato?
Proprio qui di fronte.
Fuori, nel posto dov'era parcheggiata la vecchia Volvo di Keith, ci furono dei problemi logistici. Il quadro era troppo grande per entrare nel bagagliaio. Furono necessari gli sforzi congiunti dei due uomini per far passare
la tela attraverso la porta e poi spingerla sul pianale, dove rimase appoggiata contro il sedile posteriore. L incombeva minacciosa e lanciava occhiate lascive.
Mentre Keith guidava verso casa tra le ombre del crepuscolo che si addensava, riusciva a vedere gli occhi rossi che lo guardavano dallo specchietto retrovisore.
Quella notte gli occhi di quella creatura canina guardarono Keith attraverso i riflessi delle fiamme del caminetto. Aveva appoggiato la tela sul
grande tavolo del suo rifugio, e, in quell'ambiente, il quadro si adattava
stranamente a perfezione. L'ondeggiante luce del fuoco che passava da una
parte all'altra della gigantesca figura, giocava sulle maschere tribali degli
Ibo che stavano appese alle pareti, e danzava lungo le file di statuette d'avorio e di giada allineate sulle mensole di un mobiletto cinese. Spostata
verso l'alto, al di sopra del camino, la testa avvizzita stava sospesa ad una
cordicella che dondolava sulla mensola del caminetto e faceva rapidi inchini. Keith non era ancora certo che la testa fosse originale, ma quello
strano signore che veniva dall'Ecuador aveva giurato che si trattava di un
pezzo Jibaro autentico, e lui aveva pagato per quell'oggetto una piccola
fortuna.
Ad ogni modo, il quadro era sufficientemente autentico e il mercante
non aveva mentito sulla sua epoca. Gli strati di sporcizia e di polvere che
ricoprivano tutta la sua superficie dovevano effettivamente essersi accumulati nel corso di numerosi decenni. E quindi, prima di prendere in considerazione i problemi dell'incorniciatura e quelli dell'effettivo valore del
quadro, Keith si accinse al duro compito di ridurlo.
Aveva a disposizione vari fluidi e composti chimici che facevano al caso
suo, ma Keith aveva imparato a sue spese che il miglior metodo era quello
di usare acqua e volgare sapone.
Lentamente cominci ad asportare lo sporco servendosi di un panno di
flanella, facendo al contempo attenzione a non strofinare con troppa forza.
A poco a poco la superficie madreperlacea si schiar e si illumin, in
modo che la creatura accovacciata risalt prepotentemente sulle scure ombre del fondo del quadro. I toni delle carni divennero delle livide mescolanze di un color ocra simile a quello delle pustole con un verde tipico dei
mixomiceti, mentre gli occhi rossi brillavano con rinnovata intensit. Dettagli fino allora celati vennero messi in evidenza: i minuscoli acari neri che
stavano avvinghiati agli orribili avambracci, i pezzi di usnea humana sulla
superficie del cranio della vittima, e i minuscoli pezzetti di carne conficcati
tra le zanne banchettanti.
Buon Dio!
Keith si gir spaventato dal suono di quella voce stridula.
Waverly, disse. Come hai fatto ad entrare?
L'uomo che era entrato nella stanza, alto, con la barba, si mosse verso di
lui sorridendo. Almeno Keith pens che stesse sorridendo, anche se la
combinazione degli occhiali con le lenti sfumate nascondeva quasi del tutto l'espressione del suo volto.
Come al solito. Simon Waverly scosse la testa. Dico sul serio, dovresti prendere l'abitudine di chiudere a chiave la porta principale. E dovresti
far riparare il campanello. Sono stato l a bussare per buoni cinque minuti.
Mi dispiace, non ti ho sentito. Keith indic la bacinella con l'acqua e
sapone che stava sul tavolo. Come ti avevo accennato al telefono, sto pulendo un demonio che divora cadaveri. Gesticol in direzione del quadro.
proprio un demonio che divora cadaveri, non ti pare?
Il suo amico scrut la tela attraverso le lenti scure, poi dalle sue labbra
usc un fischio lento e sommesso che indicava tutto il suo stupore.
Non esatto dire che un demonio che divora cadaveri, disse. Questo il demonio che divora cadaveri. Sai cosa hai qui? Il Modello di Pi-
ckman.
Che cosa?
Simon Waverly annu.
Ti ricordi di Pickman, quell'eccentrico artista che dipingeva tutti quadri
misteriosi che avevano come soggetto demoni che scoperchiavano le tombe nei cimiteri di Boston e saltavano fuori dalle fosse per attaccare la gente
nei tunnel della metropolitana? Infine lui scomparve e il suo amico trov
una tela nella sua cantina, un immenso ritratto di una cosa molto simile a
questa. Attaccato alla tela con dei chiodi c'era un quadro che raffigurava la
stessa creatura. Ma non era un disegno... era una foto dal vero.
Dove hai trovato un'idea cos pazzesca?
In Lovecraft.
Chi?
Gli occhiali scuri di Waverly mascherarono la sua sorpresa.
Non mi dirai che tu non sai chi H.P. Lovecraft?
Non l'ho mai sentito nominare.
Che io sia dannato! Waverly tir un lungo sospiro. Continuo a dimenticare che tu non sei un gran lettore di fantasy. La cosa mi ha sempre
sconcertato, soprattutto considerati i tuoi gusti piuttosto morbosi.
Io sono un collezionista, non un bibliofilo. Disse Keith.
Il che vuol dire che hai i soldi per comprare le cose che noi poveri bastardi possiamo permetterci solo di leggere nei libri. Waverly ridacchi.
Eppure con il tuo interesse per la magia e per il soprannaturale, dovresti
davvero conoscere Howard Phillips Lovecraft. Si d il caso che sia uno dei
pi grandi scrittori moderni del genere dell'orrore, e il Modello di Pickman
uno dei suoi migliori racconti. O almeno io ho sempre pensato che lo
fosse. La voce di Waverly era suadente. Ma ora che ho visto questo, non
ne sono pi cos sicuro.
Sicuro di cosa?
Che la sua storia fosse solo pura invenzione. Waverly si mise di nuovo a fissare la tela. Giuro su Dio che questo esattamente il quadro che
ha descritto lui. Qualcuno ha proprio lavorato per riprodurre ci di cui Lovecraft aveva scritto... un lavoro fatto davvero con amore, anche se questo
difficilmente il mot juste, vero? Ridacchi ancora. Gli artisti trovano
ispirazione nei luoghi pi incredibili, ma questo quadro oltrepassa ogni limite. Chi l'ha dipinto?
Non lo so, disse Keith. Non c' firma.
Un'opera magnifica. Waverly allarg le braccia. Il modo in cui quei
una lampadina senza paralume, che si trovava proprio sulle loro teste, agli
occhi dei due uomini si prospett la scena di una recente perquisizione. La
poltrona era capovolta; i cassetti della scrivania rovesciati alla rinfusa sul
pavimento e tutto ci che vi era dentro veniva gi a cascata in bianche onde di carta spiegazzata; gli schedari dell'armadietto, letteralmente messi a
soqquadro, pendevano contro le pareti; un guazzabuglio di scatole vuote e
di scatoloni di cartone stavano ammassati in un angolo: erano tutti segni silenziosi ma inconfutabili di una perquisizione e di un furto.
stato derubato, mormor Waverly.
Ma dov' Santiago?
Mentre parlava, Keith cominci ad attraversare la stanza in direzione
della porta chiusa che portava verso la parte anteriore del negozio. Proprio
appena prima di raggiungerla, si imbatt in un'altra porta, pi piccola, sulla
sua destra. Era leggermente socchiusa, e Keith si arrest con la mano sul
pomello.
Aspetta.
Waverly era ora al suo fianco, indicandogli a gesti di fare attenzione.
Keith not che aveva sollevato da tutta quella roba sparsa sul pavimento
un vecchio tagliacarte di metallo e l'aveva impugnato come un'arma.
Fai andare prima me, disse Waverly.
Spinse la porta e si avvi verso l'interno.
Poi rimase a bocca aperta per lo stupore.
Arrestandosi alle sue spalle Keith lanci un'occhiata alla piccola stanza
da bagno che si trovava al di l. Non c'era luce, ma la finestra che si trovava esattamente all'altra estremit della stanza era aperta.
E sporgendosi silenziosamente oltre la soglia riconobbe la silhouette di
Santiago.
Mettendo bruscamente da parte Waverly, attravers la stanza e diede un
colpetto sulla spalla di Santiago. La figura china si gir, scivolando di lato
sul pavimento mentre Keith lanciava un urlo.
S, perch Felipe Santiago era morto. E, su ci che rimaneva della sua
testa rosicchiata e morsicata, non c'era pi traccia di un volto.
The Lurking Fear, bisbigli Waverly. The Lurking Fear.
Che stai dicendo?
Keith batt le palpebre alla luce dell'alba mentre andava nervosamente
avanti e indietro per lo studio di Waverly.
Una storia di Lovecraft. Un uomo e il suo amico giornalista fanno delle
indagini in un villaggio i cui abitanti sono stati uccisi da qualcosa che ave-
va tutta l'aria di venir fuori dalle tane che si trovavano sotto le colline. Nell'oscurit il giornalista si sporge dalla finestra per guardare la tempesta che
infuria nella notte. Alla fine il suo compagno si accorge che fermo nella
stessa posizione ormai da molto tempo. Lo tocca sulla spalla e... Waverly
si interruppe e rabbrivid. Sai gi il resto.
Io non so proprio un bel niente, disse Keith. Sono sempre del parere
che avremmo fatto meglio a chiamare la Polizia, invece di fuggire via.
Waverly sospir.
Per favore non ripetiamo di nuovo sempre la stessa cosa! Se l'avessimo
fatto, adesso io e te non saremmo qui. Ci troveremmo gi in citt, in prigione, sospettati di omicidio e in attesa di essere interrogati dallo staff del
Giudice Distrettuale. E a quelle domande n io n te avremmo saputo e potuto dare risposte.
Ma certamente la Polizia si sarebbe resa conto che non abbiamo nulla a
che fare con la morte di Santiago!
La Polizia ha la tendenza ad essere molto miope in situazioni di questo
genere. E anche nel caso in cui non avessero trovato delle prove a nostro
carico, saremmo stati costretti a comparire in giudizio in quanto testimoni
oculari. Prima mi hai detto che non ti piacciono i viali ventosi. Bene, io
sono allergico alle celle delle prigioni. Waverly scosse la testa. Quando
troveranno il corpo di Santiago, si scatener un vero e proprio inferno.
Questo il tipo di notizia che fa molto scalpore, e nessuno di noi due ha
bisogno di questo tipo di pubblicit. meglio che noi ne restiamo fuori.
Keith distolse lo sguardo e si mise ad osservare le numerose mensole di
libri allineate alle pareti dello studio.
Ma noi siamo gi coinvolti, disse stancamente. Il problema che non
so in cosa siamo coinvolti. Tu dici che questo tipo, Lovecraft, ha scritto
una storia in cui qualcuno si sporgeva da una finestra e aveva il volto devastato da morsi. E ora questo accade nella vita vera...
Waverly lo interruppe con un gesto d'impazienza.
Non siamo tenuti a supporre una cosa di questo genere. La mia ipotesi
che il Coroner, nel suo rapporto, dimostrer che Santiago stato ripetutamente colpito alla testa con qualche strumento acuminato che ha devastato i suoi lineamenti.
Ma perch? A giudicare dalle circostanze, il movente stato quello del
furto. Chiunque sia stato a perpetrare il crimine, non aveva bisogno di ucciderlo. E anche se rimasto ucciso accidentalmente, non c'era motivo di
infierire cos sul suo volto... o di farlo sporgere dal davanzale della finestra
sbarazzarsi di lui prima che potesse rivelare ci che aveva o da dove quel
materiale provenisse. Ti ricordi come erano stati messi a soqquadro i suoi
schedari e la sua scrivania? Penso che cercassero degli scontrini di vendita,
il libretto d'assegni, le polizze di carico: qualsiasi cosa che indicasse dove
era stato fatto l'acquisto. E quei cartoni vuoti che abbiamo, dovevano contenere il materiale che stavano cercando.
Che tipo di materiale?
Penso che si trattasse degli effetti personali di R. Upton, che erano stati
conservati e non reclamati da nessuno: i suoi libri ed una raccolta di lettere
che gli erano state indirizzate. Lettere come questa, da parte di H.P. Lovecraft. Waverly sollev di nuovo il pezzetto di carta. Devono aver strappato e lasciato cadere parte di una pagina, fatto di cui non si sono accorti,
perch il tagliacarte caduto e l'ha coperto.
La fronte di Keith si aggrott.
No, quest'ipotesi non mi convince. A che scopo rubare qualche vecchio
libro e la corrispondenza appartenuta ad un artista di cui nessuno ha mai
sentito parlare?
Forse per evitare che se ne parlasse, disse Keith. Troveremo la risposta...
Keith si alz di scatto e si pass velocemente la mano sul volto stanco.
Ho bisogno di riposare un po'.
Vuoi rimanere qui? Posso prepararti il letto nella stanza degli ospiti se
ti va.
No, me ne vado a casa.
Sei sicuro che te la senti di guidare?
Keith guard fuori dalla finestra.
ancora troppo presto per il traffico mattutino. Far in fretta.
Waverly lo accompagn per il corridoio fino alla porta principale.
Chiamami stasera. Poi decideremo la nostra prossima mossa.
Keith scosse la testa.
Io non ho nessuna intenzione di fare altre mosse, disse.
Non possiamo fermarci ora!
Oh, s che possiamo. La voce di Keith era molto decisa. A questo
punto io la faccio finita. Non voglio pi sentire parlare di questa storia,
non ne voglio sapere pi niente. Apr la porta e oltrepass la soglia uscendo fuori nelle prime luci del mattino. La sola cosa che voglio dimenticare tutta questa folle faccenda. E questo proprio quello che far.
Mentre Waverly lo seguiva con lo sguardo, Keith si incammin a passi
Waverly, lesse prima di passare alle opere di Lovecraft. E, una volta che fu
entrato nel mondo privato e personale di Lovecraft, scopr effettivamente
molti elementi con i quali lui stesso sentiva di potersi identificare.
Anche Keith era stato un bambino molto solo che praticamente non aveva conosciuto il padre, anche se la causa di quella circostanza era stata il
divorzio e non la morte. Anche lui era quindi diventato una persona introversa, ed aveva fatto l'esperienza di un breve matrimonio seguito da un'amichevole separazione. Fortunamente la sua salute era buona, e la somma
di denaro che aveva ereditato gli permetteva di vivere come gli piaceva, di
viaggiare molto e di soddisfare la sua passione di collezionare quegli oggetti bizzarri e grotteschi che stuzzicavano la sua fantasia. A quelle stesse
condizioni, forse, la vita di Lovecraft poteva essere paragonata alla sua.
Con il proseguire della lettura, Keith cominci a provare un forte senso di
immedesimazione con HPL.
Ma c'erano altri aspetti della sua natura che non riusciva a comprendere.
Le tre biografie differivano notevolmente l'una dall'altra. William Conover
aveva scritto quello che ricordava di un uomo con cui era stato in corrispondenza, con lo spirito di un giovane ammiratore: la figura di Lovecraft
era quella di un nonno gentile ed erudito. L'ultimo Lovecraft era il Lovecraft degli anni '30.
Il Dreamer on the Night-Side di Long, si concentrava su gli anni '20 e su
gli anni in cui era vissuto a New York e nei quali i due uomini avevano
passato molto tempo insieme. Il suo HPL, magro, alto, quasi macilento, era
una figura paterna disegnata con i caldi ed affettuosi colori del ricordo.
Il lungo libro di de Camp trattava HPL ancora da un altro punto di vista.
I due uomini non si erano mai conosciuti, ma Lovecraft: A Biography era
un intenso studio su tutta una vita e uno stile di vita. Il ritratto di Lovecraft
che aveva tracciato ne includeva anche i lati negativi, senza tralasciare nulla; venivano analizzate tutte le sue eccentricit e affettazioni che si rivelavano come responsabili delle sue fantasticherie.
Presi insieme, i tre libri rappresentavano un paradosso e una contraddizione. E tutti e tre scomparivano davanti al tenebroso splendore delle opere
di Lovecraft.
Keith lesse i primi tentativi poetici, ma ben presto si trov irretito in temi pi tetri: gli orrori della decadenza nelle cittadine del New England e
l'ancora pi spaventosa decadenza dei suoi abitanti.
Lovecraft aveva inventato per le sue storie delle ambientazioni. Particolarmente inquietante era la citt di Arkham infestata dalle streghe, sede
della Miskatonic University. Nella sua biblioteca era conservata una rara
copia del Necronomicon, un libro blasfemo di Magia Nera che conteneva
delle rivelazioni su poteri diabolici che si moltiplicavano e che segretamente ancora controllavano il nostro universo.
Nel fitto dei boschi alle spalle della citt, un bizzarro eremita nato nel
Diciottesimo Secolo prolungava la sua vita innaturale praticando il cannibalismo. Sulle solitarie colline vicino al villaggio di Dunwich, un eccentrico agricoltore che si occupava di pratiche di stregoneria, offriva una fanciulla debole di mente ad un'entit aliena che si perpetuava in una prole orrenda, nella quale l'umano si fondeva al mostruoso.
Altri ibridi stavano in agguato nel porto abbandonato di Innsmouth, i cui
abitanti, esperti navigatori, si erano incontrati ed accoppiati con delle creature che abitavano nelle profondit dell'oceano in Polinesia, dove venivano
adorate dagli abitanti del luogo. L'orrenda progenie nata da queste unioni
contro natura, perse a poco a poco le sue caratteristiche umane e divenne
ictoide o batracica; alla fine svilupparono delle branchie e cominciarono a
vivere nelle profondit marine. Ma nel frattempo si erano celate nelle case
in rovina della citt abbandonata, servendo le bizzarre divinit che avevano
trovato nei mari del sud e sbarazzandosi degli intrusi che capitavano da
quelle parti.
Nel mondo di Lovecraft visitatori alati che provenivano da altri pianeti
frequentavano le deserte colline del Vermont e i picchi delle montagne.
Aiutati da alleati umani, complottavano contro il genere umano. Altri umani formarono un culto universale per servire Cthulhu, uno dei Grandi
Vecchi che nell'antichit governavano la Terra, e che ora dormiva sotto il
mare nella citt sepolta di R'lyeh. Quando l'attivit vulcanica fece sorgere
Cthulhu dalle profondit marine, questi scivol fuori dalla sua tomba di
pietra pronto a regnare e a predare. Quasi per caso venne apparentemente
distrutto, e di nuovo sprofond nella citt di pietra sotto il mare, ma ancora in vita e aspetta il giorno in cui i suoi seguaci riusciranno a trovare la
formula magica per richiamarlo dalle profondit.
Tutte le opere di Lovecraft che seguirono, ebbero come soggetto questa
leggenda; una razza di mostri che un tempo aveva governato la Terra e che
poi era stata scacciata, viveva ancora fuori o sotto la superficie terrestre e
sarebbe ritornata con l'aiuto di alleati umani che adoravano questi mostri
con riti di magia segreta. Il Mito di Cthulhu mette a nudo un mondo in cui
la sua civilt e tecnologia sono effimere e senza senso. L'uomo moderno,
completamente assorbito dall'inutile progresso, non pu sfuggire al potere
va... e tutti i suoi biografi sono d'accordo sul fatto che egli era un materialista nel senso pi stretto della parola. Sono convinto che scrivesse lavori
di fantasy solo per mascherare i fatti.
Che genere di fatti?
L'incrocio delle razze. Waverly annu. Lovecraft ha un atteggiamento puritano nei confronti del sesso, e questo tema si intreccia in tutte le sue
storie. Anche nei suoi primi racconti, il suo morboso disprezzo per gli
stranieri allude a qualcosa di diabolico nei miscugli di sangue, qualcosa
che avrebbe degradato le abitudini civili e avrebbe declassato il genere
umano a livelli primordiali.
Ti ricordi di quella razza degenerata che viveva nei sotterranei che lui
ha descritto in The Lurking Fear e in The Rats in the Walls? In Arthur
Jermyn ha parlato della progenie delle scimmie e degli umani, ma penso
che in realt alludesse a qualcosa di peggio. Poi, in Pickman's Model, ha
parlato chiaramente di demoni che mangiano cadaveri, creature che banchettano con i morti e che erano presumibilmente nate da un'unione necrofila.
Ma tutto ci non stato che un preludio all'orrore vero e proprio, e cio
non l'accoppiamento del superiore con l'inferiore, dell'uomo con gli animali, dei vivi con i morti, ma qualcosa di ancora pi orripilante: l'accoppiamento dell'uomo con i mostri.
Considera Wilbur Whateley e il suo fratello gemello in The Dunwich
Horror, figli di Yog-Sothoth e di madre umana. Pensa agli abitanti del villaggio in The Shadow over Innsmouth, che adoravano le divinit Kanaka
della Polinesia con riti sessuali che diedero vita ad una razza di esseri che
abitarono sulla Terra finch non svilupparono l''aspetto di Innsmouth': occhi di pesce, mutazioni che avvicinarono le loro sembianze a quelle delle
rane e che alla fine li fecero strisciare in mare dove, nelle profondit, si unirono al Grande Cthulhu. Waverly trangugi un sorso del suo cognac.
questo ci che Lovecraft stava tentando di dirci con le sue storie: ci sono dei mostri tra di noi.
Keith pos i suoi occhiali sul tavolo.
Se davvero Lovecraft credeva in tali superstizioni, allora perch ha
scritto dei libri di fantascienza?
Waverly contrasse le labbra sotto la barba.
Nelle parole che hai usato c' gi la risposta. Fin dall'inizio dei secoli ci
sono testimonianze dell'esistenza di questi esseri. La mitologia greca e babilonese ci hanno tramandato l'idra, la medusa e il minotauro, e uomini-
storici locali nelle varie citt del paese. Probabilmente questi gli rivelarono
delle cose. Lui cominci a frequentare le zone boscose e selvagge, piccoli
villaggi ormai quasi del tutto dimenticati, con le loro case deserte e sprangate di cui ha scritto cos frequentemente nelle sue storie. Ma supponiamo
che non stesse semplicemente andando in giro con il gusto del turista. Forse stava cercando qualcosa. Qualcosa che trov in una vecchia soffitta o in
uno scantinato in rovina... o in un vecchio diario, in un manoscritto, o anche in un libro.
Tu pensi davvero che il Necronomicon sia veramente esistito?
Non mi spingerei cos in l. Waverly scosse la testa. Eppure c'erano
nel New England dei veri e propri culti delle streghe, e si usavano dei testi
della cosiddetta Magia Nera. Se Lovecraft aveva scoperto uno di questi
culti, ci lo port probabilmente a pensare seriamente alle vecchie leggende e a cercare la verit che si nascondeva dietro di loro.
Keith si vers un altro cognac.
Quando pensi che sia successo tutto ci?
Il tutto deve essere iniziato a partire dal 1926, dopo il fallimento del
suo matrimonio, quando lasci New York e torn a vivere a Providence
con le sue due vecchie zie. Ci sono molte cose sulla vita di Lovecraft che
noi non conosciamo e che non sono facili da indovinare. Waverly si
schiar la voce: stava diventando rauco. Tutto ci che stato scritto sul
fatto che Lovecraft fosse un sonnambulo, che si aggirava di notte per le
strade. Pensi davvero che vagabondasse cos, senza uno scopo, o invece
aveva una meta ben precisa? Penso proprio che dovesse avercela. E fu allora, naturalmente, che incontr Upton: il Richard Upton Pickman della
sua storia.
Keith lo interruppe con un gesto.
Ancora non sappiamo con sicurezza se sia effettivamente esistita una
persona che corrisponda a questo nome. Solo perch hai trovato un pezzettino di carta...
Waverly fece una risatina soffocata, ma i suoi lineamenti rimasero immobili.
Partendo da quel pezzetto di carta, io sono stato davvero molto indaffarato in questi tre giorni: ho anche chiamato delle persone che vivono gi
nell'Est. Lascia che ti racconti ci che ho scoperto. Prima di tutto, c'era un
artista che si chiamava Richard Upton. Nato a Boston, nel 1884. Morto
nella stessa citt nel 1926.
Suppongo che ora mi racconterai che scomparso da una vecchia villa
Venivano fuori dalle tenebre e dagli abissi, facevano capriole, strisciavano, si muovevano sinuosamente seguendo il debole e lugubre zufolo di
un flauto invisibile.
Quelli che facevano capriole erano creature umane, o umanoidi; danzavano all'ondeggiante luce di fuochi accesi in prossimit di antiche pietre
poste sulla cima di colline solitarie, e Keith sent la loro cantilena stridula e
ritmata:
Iaa! Shub-Niggurath! Il nero caprone delle foreste con mille giovani!
E poi arriv la risposta... il ronzante brusio che non era n una voce umana, n un suono umano e neanche un'imitazione della voce dell'uomo.
Ma c'erano delle parole che lui riusc a riconoscere Yog-Sothoth, Cthulhu, Azatoth e la pronunzia di queste parole sorse da queste formefantasma che danzavano e facevano capriole nella notte solitaria, al di l
del cerchio del fuoco.
Nessuna di quelle forme si riusciva a vedere con chiarezza, e di questo
Keith era contento, ma i bagliori delle fiamme davano un'idea di quelle figure massicce e mostruose come montagne. Pesanti montagne vive che
tremavano come scosse da brividi, con movimenti che assomigliavano a
quelli di miriadi di tentacoli vischiosi. Montagne ricoperte di occhi sporgenti e rigonfi, che si aprivano e si chiudevano spasmodicamente, e centinaia di bocche spalancate dalle quali venivano emessi quegli orribili suoni sibilanti e gracchianti, suoni mai articolati da una lingua mortale.
Keith ebbe l'impressione che le stesse colline fossero scosse da brividi
alla spaventevole eco di quel richiamo gutturale, e poi la scena si scolor e
lui si ritrov di nuovo nella sua stanza. Realizz che aveva sognato e che
stava ancora sognando mentre il suo letto era scosso da tremiti violentissimi come se ci fosse in atto un terremoto.
Ora, mentre il suo sogno continuava, il tremore cess, ma il ricordo delle
creature persisteva, e con quello il ricordo di tutto ci a cui Waverly aveva
alluso.
Arriv la paura, e poi la decisione.
Nel sogno Keith immagin di riuscire ad afferrare l'elenco telefonico che
si trovava sul comodino e di cercare febbrilmente tra le pagine fino a che
non individu Beckman, Frederick T., libri rari. Immagin di fare il numero, di udire il suono del telefono che squillava in lontananza, il ricevitore
che veniva alzato dall'altra parte, e la sua stessa voce bisbigliare, Mr. Beckman?
Quando rimise gi il giornale, a Keith tremavano incredibilmente le mani; e gli tremavano ancora mentre faceva il numero di Waverly e ascoltava
l'eco degli squilli che si ripetevano.
Ovviamente Waverly era gi uscito per andare all'aeroporto a prendere il
volo per Boston, ma forse poteva ancora farcela a raggiungerlo l. Keith
chiam l'aeroporto internazionale di Los Angeles per far rintracciare Waverly, ma la cortese voce che gli rispose lo inform che il volo per Boston
era gi partito da mezz'ora.
E cos ora non c'era altro da fare che aspettare.
Come prima cosa, comunque, Keith controll che tutte le finestre fossero ben chiuse e chiuse a chiave le porte. Si sentiva sciocco e imbarazzato
nel compiere quest'operazione nella splendente mattinata di sole di quel
luminoso giorno d'autunno, eppure il rumore metallico di catenacci e chiavistelli che scivolavano al loro posto era rassicurante.
Rassicurante... e fastidioso. Perch il rumore gli aveva ricordato un altro
click: il click del ricevitore in un sogno che non era un sogno.
O invece s?
Passarono alcune ore prima che Keith si facesse forza e prendesse uno
dei libri che Waverly gli aveva prestato: il volume grosso e ben rilegato di
The Outsider and Others.
Sfogli le pagine del libro finch non trov la storia che purtroppo si ricordava molto bene: The Statement of Randolph Carter. Si trattava di un
breve resoconto di una visita notturna in un vecchio cimitero fatta dal narratore e dal suo amico Harley Warren. Lo scopo di Warren era quello di
aprire una vecchia tomba che, a suo dire, conteneva strani segreti: qualcosa
che aveva a che fare con cadaveri che non andavano mai in decomposizione. Era un racconto tipico del suo primo periodo, scritto nello stile
fiorito che Lovecraft usava allora e che certi critici avevano condannato
come troppo pomposo. E tuttavia proprio gli eccessi di quel tipo di immaginazione evocavano un'aura da incubo; la sensazione di trovarsi in presenza di cose pi grandi della vita stessa... o pi grandi della morte. Era un'emozione che Keith aveva provato la notte precedente, ed ora, riprovandola in pieno giorno, si sentiva di nuovo molto a disagio.
Si costrinse a continuare a leggere, fino al punto in cui l'enorme lastra di
marmo che si trovava sopra il sepolcro veniva rimossa, scoprendo una scala di pietra che portava gi nell'oscuro vano che si apriva sotto. Era a quel
punto che il compagno del narratore, Warren, scendeva da solo, dopo aver
propriati. Sembrava che avessero usato tutte le carte che c'erano per fare i
loro nidi. Ed l, in un angolo, che l'ho trovato. E se non fosse stato imballato in un telo cerato, probabilmente lo avrebbero distrutto.
Di che cosa stai parlando?
Vedrai. Te l'ho appena spedito, per raccomandata. Ti dovrebbe arrivare
in mattinata.
E non mi dici di che si tratta? Perch tutto questo mistero?
La voce suadente di Waverly si spense in un bisbiglio.
Ho le mie ragioni. Oliphant mi ha detto che aveva ricevuto varie telefonate anonime che chiedevano informazioni sul materiale di Upton per
sapere chi l'avesse acquistato. Naturalmente lui non ha dato nessuna informazione, ma considerando ci che noi sappiamo, qualcuno deve averlo
scoperto.
Gli hai detto quali sono i tuoi sospetti?
Non gli ho detto tutto... tanto quanto basta per fargli capire che i miei
erano motivi legittimi. Lui sosteneva che, chiunque fosse stato a telefonargli, aveva poi tentato di irrompere nel magazzino, ma era passata di l una
pattuglia della Polizia che li aveva messi in fuga. E aveva anche notato degli strani tipi aggirarsi dalle parti del parcheggio in diverse occasioni, come se stessero tenendo il posto sotto controllo. Naturalmente, queste erano
solo sue supposizioni, ma non c' nessuna certezza. Cos, proprio pensando
che qualcuno avesse potuto individuarmi, ho pensato che fosse meglio
spedirti immediatamente il pezzo piuttosto che rischiare di portarlo con
me.
Keith esit per un attimo, poi tir un profondo sospiro.
Forse stata una buona idea, dopo quello che successo al tuo amico
Beckman.
Beckman?
stato ucciso la scorsa notte.
Keith gli raccont dell'omicidio e della sua esperienza.
Quando fin di parlare, ci fu un lungo silenzio dall'altro capo del telefono
finch, alla fine, Waverly riusc a trovare la forza perv parlare.
Parleremo di questo pi in l, non appena sar di ritorno. Ho prenotato
il volo per domani a mezzogiorno, cos sar a casa nel pomeriggio. Ti telefoner.
Va bene.
Intanto, voglio che tu mi prometta due cose. Prima di tutto, non fare
nessun passo prima che io ti chiami,
di carta su cui era scritta la parola equilibrio, era esposto ai grandi venti
che soffiano dai golfi al di l delle stelle.
Keith scosse la testa. Quel genere di pensieri non lo avrebbe portato da
nessuna parte; era tempo di affidarsi al buon senso. Ci doveva essere una
spiegazione logica per ci che era accaduto, e lui sperava che Waverly avrebbe potuto fornirla; altrimenti, sarebbe andato alla Polizia.
Una volta presa quella decisione, si sent sollevato. Pass il pomeriggio
a riprendere i contatti con la vita di tutti i giorni: chiam il suo agente di
cambio, controll il suo estratto-conto in banca, prese un appuntamento
per una messa a punto della sua Volvo, chiam un'impresa di pulizie per
far mettere un po' in ordine la casa il venerd successivo.
Poi controll cosa c'era nel frigorifero e nel congelatore, e fece una lista
della spesa.
La natura prosaica di tali attivit ebbe in se stessa un potere calmante, e
a sera Keith era di nuovo l'uomo di sempre.
Prepar la cena, mangi, sparecchi, mise i piatti e le pentole nella lavastoviglie. Poi si premi con un drink e si mise tranquillamente in poltrona
nel suo studio ad aspettare la telefonata di Waverly.
L, alla fioca luce della lampada, le statuette di avorio e di giada sbirciavano silensiose, le maschere tribali facevano le smorfie, e la testa avvizzita
penzolava; le sue labbra sembravano cucite in un ghigno che derideva le
sue pretese di gusti e interessi comuni.
Ma non necessariamente. Dopotutto, non si sentono tutti attratti dagli
aspetti misteriosi e fantastici dell'esistenza? I raffinati artisti che avevano
foggiato quelle forme grottesche; gli artisti delle civilt primitive che avevano intagliato le maschere, persino i crudeli selvaggi responsabili di aver
rimpicciolito una testa umana... tutti erano stati spinti dagli impulsi della
loro immaginazione, che cercava il modo in cui esprimersi. Proprio come
era accaduto anche a lui, che con il collezionare oggetti cos bizzarri, soddisfaceva la sua propensione verso il fantastico.
E tali propensioni non erano ristrette solo agli artisti, agli artigiani e ai
collezionisti. Tutta l'umanit condivideva il bisogno di dare libero sfogo ai
voli della fantasia, anche se i mezzi di evasione erano semplicemente i
film, la televisione e i fumetti. Persino le persone incolte conoscevano il
richiamo dell'ignoto; nessun essere umano, per quanto umile, insensibile
all'eterno enigma della vita e della morte. In ognuno di noi c' un qualcosa
che va in cerca di ci che strano, anormale, inspiegabile. E, cos facendo,
queste bizzarrie s'impossessano delle nostre menti. proprio il realista pi
Dammi un'ora.
Ti aspetto.
L'aria della sera era calda e immobile, dava un senso d'oppressione.
Keith si liber della giacca mentre guidava sulla Melrose, poi gir verso
sud in una strada laterale dove delle vecchie case di legno con la veranda si
alzavano simili a scatole dalle ombre di giardini incolti e infestati dalle erbacce.
La casa di Waverly era pi grande e meglio tenuta di quelle dei suoi vicini ed era tutta circondata da una staccionata; ma nel buio di una notte
senza luna non sembrava pi invitante delle case che la circondavano.
Keith parcheggi davanti ad un furgone bianco e rimase piuttosto perplesso da quella presenza; ma poi si ricord che Waverly aveva accennato all'arrivo di un'infermiera.
Cos era preparato quando, in risposta al suo bussare, la porta principale
si apr e una voce sconosciuta lo invit ad entrare.
Nell'ingresso si trov di fronte un sorridente giovanotto di colore vestito
normalmente.
Il signor Keith?, disse l'infermiere. Io sono Frank Peters.
Piacere di conoscerla. Keith abbass la voce. Come va il paziente?
Un po' sotto tono. Sta prendendo delle pillole per il dolore che gli ha
prescritto il dottore, ma la gola gli sta dando filo da torcere. Ho telefonato
per farmi dire qualche medicina per la tosse che gli possa dare un po' di
sollievo: ora che lei qui, faccio un salto in farmacia per prenderle.
Buon'idea.
La sta aspettando nello studio. Ma cerchi di non farlo parlare troppo.
Keith annu e si avvi per il corridoio mentre il ragazzo usciva chiudendosi la porta dietro le spalle.
Ci vediamo dopo, disse.
Lo studio er in penombra e ci volle qualche minuto prima che gli occhi
di Keith si abituassero alla semioscurit; la lampada sulla scrivania era stata girata verso il basso. Waverly stava seduto in una grande poltrona in un
angolo dall'altra parte della stanza con il piede sinistro poggiato su un cuscino e ricoperto in uno stampo di gesso. Nonostante il caldo soffocante
indossava una vestaglia di lana e aveva una sciarpa al collo, ma la parte del
suo volto pallido che non era ricoperta dalla barba non presentava alcuna
traccia di sudorazione.
Annu quando vide entrare Keith.
Guid nella notte che ora non era pi n buia n immobile. Le case di
legno andate in rovina erano diventate delle torce, che gli illuminavano la
strada attraverso la citt, da cui si alzava un unico, lacerante urlo di dolore.
Non era solo; il traffico aumentava costantemente mano a mano che altri
tentavano di scappare con le auto dalle conflagrazioni e dalle esplosioni
provocate dalle perdite delle condutture del gas. Le fognature erano scoppiate e avevano inondato Melrose, e quindi Keith costeggi l'arteria finch
non trov un punto sicuro dove attraversarla. Gir a ovest alla Fountain
Avenue, sterzando in continuazione per evitare di urtare contro quelli che
scappavano o camminavano a fatica o che semplicemente se ne stavano
immobili e instupiditi al centro della strada, senza sapersi decidere sul da
fare.
L'Highland Avenue era intasata di veicoli diretti a nord, verso l'autostrada; sulla La Brea gemevano le sirene delle macchine della Polizia, delle
autoambulanze, e dei Vigili del Fuoco che correvano alle varie chiamate
d'urgenza.
Ma, mentre proseguiva verso ovest, c'erano meno segni di una distruzione cos violenta. Sembrava che il terremoto avesse colpito con pi violenza
la parte centrale della citt, e Keith recit una preghiera silenziosa, con la
speranza che il suo quartiere potesse essere scampato alle scosse pi forti.
Quanto tempo gli ci volle per farsi largo attraverso quella giungla di
macchine, non sapeva dirlo; quando la Volvo cominci ad arrampicarsi su
per le colline, lui si trovava in un vero e proprio bagno di sudore. Ma l c'erano ben pochi segni dell'effetto del terremoto: le case erano rimaste tutte
saldamente in piedi sulle pendici delle colline e solo alcuni alberi che erano caduti, bloccavano parzialmente la strada. Keith li aggir e not soddisfatto che l non erano scoppiati incendi, e l'urlo delle sirene era ora diventato solo un'eco che si udiva in lontananza.
Quando alla fine raggiunse casa sua, tir un sospiro di sollievo; la casa
sembrava intatta. Keith parcheggi la Volvo ed entr annusando l'aria per
sentire se c'erano perdite di gas. Non sentendo nessun odore particolare,
fece per accendere la luce dell'ingresso e la trov gi accesa. La strana sensazione di stordimento persisteva, ma si impose di fare un giro di ispezione
per controllare se c'erano stati danni.
Alcuni bicchieri nella credenza della cucina si erano rotti, ma tutti i contenitori che si trovavano nel frigorifero erano intatti. La cucina elettrica
funzionava, il rubinetto del lavello andava bene. Solo la profonda crepa
che si era aperta nel muro della cucina testimoniava il passaggio del terre-
moto.
Nello studio le statuette si erano rovesciate nel mobiletto; Keith non si
preoccup di controllare se si fossero rotte. Parecchie maschere tribali
pendevano storte sul muro e la testa avvizzita non dondolava pi.
Mentre dal pavimento la testa ghignava verso di lui con i suoi occhi ciechi, stretti come fessure, e con la sua bocca beffarda, un'altra immagine, all'improvviso, si sovrappose a quella visione: la flaccida, spaventosa maschera di carne umana che era la faccia di Simon Waverly.
L'intontimento lasci il posto al panico. Keith si gir, apr il mobile bar e
cerc a tastoni tra le bottiglie che erano rimaste intatte finch trov una
bottiglia di brandy.
La port nella stanza da letto e accese tutte le luci per accertarsi che non
ci fossero danni. Dopo aver allontanato le scarpe con un calcio, Keith si lasci cadere pesantemente sul letto, svit il tappo della bottiglia e, per la
prima volta in vita sua, si ubriac e cadde in un pietoso oblio.
Doveva essere quasi mezzogiorno quando si svegli, con la testa pesante
e la bocca secca. L'acqua e un'aspirina lo aiutarono ad alleviare il malessere fisico, ma la sensazione di panico permaneva.
Uscito dal bagno, si diresse subito verso il comodino e alz il ricevitore
del telefono. Aveva gi iniziato a comporre il numero della Polizia, quando realizz che non c'era linea. Evidentemente il terremoto aveva fatto saltare le linee della zona.
Keith si spost nel soggiorno e accese il televisore. Funzionava; e, dopo
pochi secondi di riscaldamento, l'immagine rassicurante di un telecronista
riemp lo schermo. Si congratul con se stesso per aver trovato cos in fretta un notiziario, poi pens che tutte le reti locali stavano verosimilmente
trasmettendo in continuazione informazioni sul disastro della notte precedente.
Nell'ora che segu, apprese un numero sufficiente di cose per mettere insieme un resoconto abbastanza completo della tragedia che aveva colpito
la citt con una scossa di forza 7.1 della Scala Richter.
Gli effetti pi devastanti si erano avuti nella parte bassa della citt, dove
enormi pezzi di vetrate erano rovinati gi dai grattacieli e avevano mandato in frantumi le vetrine dei negozi. Fortunatamente, a quell'ora il cuore
della citt era praticamente deserto, ed erano stati in pochi a rimanere uccisi o feriti nelle strade. Ma il panico si era diffuso nei teatri mentre crollavano le attrezzature e i lampadari; nella ressa per fuggire erano rimaste
calpestate centinaia di persone. Molti ospedali erano stati seriamente dan-
neggiati dalla calamit, e i danni nelle case private erano notevoli. I danni
causati dagli incendi erano stati considerevoli, anche se non veniva data
notizia di nessuna conflagrazione che avesse interessato aree particolarmente vaste. La contea di Los Angeles era stata ufficialmente dichiarata
zona disastrata e la Milizia Territoriale stava collaborando alla ricerca delle vittime, tra i mille pericoli rappresentati dalle fughe di gas e dalle linee
dell'elettricit cadute.
Keith abbass il volume e and in cucina per farsi un caff. La testa gli
faceva di nuovo male, ma probabilmente quel mal di testa era dovuto ai
pezzi di intonaco caduti la sera prima a casa di Waverly.
Quel pensiero gli riport alla mente tutto ci che era accaduto il giorno
prima: una ricostruzione completa degli avvenimenti a casa di Waverly.
E con il ricordo arriv anche la consapevolezza.
Quegli ultimi momenti nello studio di Waverly erano esattamente l'equivalente di ci che succedeva in una storia di Lovecraft. The Whisperer in
Darkness.
Anche la situazione generale presentava delle analogie. Il narratore della
storia di Lovecraft entrava in contatto con Henry Akeley, uno studioso il
quale credeva che delle creature alate, provenienti da un altro pianeta, si
nascondessero nelle solitarie colline del Vermont, vicino casa sua. Avendo
anche lui confidato le sue paure al compagno, lo studioso aveva invitato il
narratore ad andare a casa sua e a portare con s il materiale fotografico e
la registrazione che gli aveva inviato come prova. Quando il narratore arrivava, era accolto da uno sconosciuto che dichiarava di essere un amico di
Akeley e lo faceva entrare in casa dove, presumibilmente, lo stava aspettando lo studioso ammalato per bisbigliargli delle parole rassicuranti nell'oscurit della stanza. Avendo infine realizzato che il presunto amico di
Akeley era un alleato umano delle creature alate, che lo aveva attirato l
per impadronirsi delle prove, il narratore riusciva a scappare. Ma, prima di
uscire dalla stanza, faceva anche lui la sconvolgente scoperta di un volto e
di due mani umane abbandonati sulla sedia che, stando alle apparenze, era
stata occupata dal suo amico.
Naturalmente c'erano delle differenze. Nella storia era sottinteso che lo
studioso morto fosse impersonato da una delle creature alate che in un orribile travestimento era fornita di un volto e di mani umane.
Keith scosse la testa. Era certo di non essere stato ingannato da qualche
mostro che proveniva da un altro mondo e che gli aveva sussurrato delle
cose imitando il modo di parlare degli uomini. Ma volendo usare la storia
Keith port la sua tazza di caff nel soggiorno e cerc una risposta pi
razionale.
Supponiamo che fosse solo uno scherzo di cattivo gusto, ma non perpetrato da Lovecraft, come colui che aveva bisbigliato aveva goffamente
suggerito, ma da fanatici e squilibrati ammiratori delle sue opere?
Keith si ricord delle storie di massacri rituali compiuti da adoratori di
Satana che tentavano di far passare le loro atrocit come opera del diavolo
in persona. Sarebbe stato tipico da parte di fedeli cos folli emulare gli elementi presenti nei romanzi di HPL e tramare omicidi per ripetere quelli
dei suoi racconti. Non era stato Waverly una volta ad accennare ad una
specie di Societ chiamata L'Ordine Esoterico di Dagon, il nome adottato dagli orribili cultori dalla faccia di pesce nel romanzo The Shadow
over Innsmouth composta dagli umani che si erano accoppiati con i mostri delle profondit marine e la cui progenie aveva sviluppato poi
l'aspetto di Innsmouth? Il Mito di Cthulhu inventato da Lovecraft sembrava attirare un buon numero di giovani affetti da turbe psichiche; qualche anno prima c'era stato persino un gruppo rock chiamato H.P. Lovecraft. Gli allucinogeni potevano accrescere l'intensit della misteriosa
immaginazione di HPL, e trascinare dei tossicodipendenti squilibrati a tradurla in orribile ed allucinante realt.
In ogni caso, neanche questa soluzione del problema riusciva a svelare il
mistero del dipinto di Pickman's Model o a spiegare l'esistenza di un artista
che corrispondeva al nome di Upton, il vero prototipo del personaggio della storia. Quel quadro era stato dipinto nel 1926: prima che Lovecraft avesse pubblicamente scritto del Mito di Cthulhu, e prima della nascita di
qualunque membro della nostra attuale civilt dei computer.
C'era anche un'altra possibilit. Sia nelle lettere che nelle sue conversazioni, Lovecraft aveva spesso accennato al fatto che lui trovasse ispirazione per le trame delle sue storie nei sogni. Durante tutta la sua vita fu soggetto a incubi molto realistici, ben al di l del muro del sonno.
Cosa c'era realmente al di l di quel muro? Forse HPL aveva vagato in
quel mondo sconosciuto, in altre dimensioni, in un universo parallelo? Era
riuscito nei suoi sogni a viaggiare attraverso il tempo e lo spazio, e nel suo
viaggio era stato testimone di eventi del passato? Aveva realmente visto
delle cose che erano accadute e non aveva fatto altro che riportarle nei suoi
romanzi, cambiando i personaggi e l'ambientazione?
Era un'ipotesi stravagante, eppure, se la scartava, Keith si trovava di
fronte ad un'alternativa ancora pi spaventosa.
nee segnate.
Ma, ancora prima di trovarlo, sapeva ci che avrebbe visto. Sotto la croce appena abbozzata che segnava il posto, Lovecraft aveva scarabocchiato
un'unica parola: R'lyeh.
La ricchezza offre alcuni vantaggi, particolarmente nei momenti di
stress. Nonostante lo scombussolamento della normale routine della citt
che aveva fatto seguito al terremoto, a Keith furono necessarie meno di
trentasei ore per mettere a posto i suoi affari e salire a bordo del jet dell'Air
France per Tahiti.
Aveva abbandonato casa sua immediatamente, dopo aver velocemente
preparato una valigia con quello che pensava gli sarebbe potuto servire, e
aveva trovato rifugio all'Hotel Bel-Air. L si sent al sicuro da eventuali intrusi mentre prendeva gli accordi necessari con un'agenzia di viaggi e per
le pratiche del rilascio del passaporto. La sua banca gli fece recapitare la
somma che aveva richiesto e, seguendo un suo consiglio, contatt una ditta
che si occupava di immobili per far chiudere la casa e farla mantenere in
ordine durante la sua assenza. Quando arriv il momento della partenza,
Keith si sentiva ormai praticamente al sicuro.
Sembrava che il recente terremoto avesse provocato la cancellazione di
molte prenotazioni per le vacanze e, una volta a bordo dell'aereo, Keith si
ritrov ad occupare lo scompartimento di prima classe insieme ad un solo
compagno di viaggio.
L'altro viaggiatore era un inglese di mezz'et la cui aria scostante sembrava far parte di lui almeno quanto la sua carnagione rosea, la cravatta a
strisce fuori moda, e la copia del catalogo di vendita di Sotheby, sul quale i
suoi occhi rimanevano assolutamente fissi.
Ma l'insistente ospitalit dello steward diede gli inevitabili risultati e,
quando i due uomini furono arrivati a sorseggiare il loro terzo drink, si erano spostati nel comodo bar che si trovava nella parte anteriore dell'aereo
e si erano presentati.
Il nome dell'inglese era Abbott, Maggiore Ronald Abbott; aveva servito
nella Quinta Brigata Fucilieri dell'Esercito Reale nel Northumberland ed
ora era in pensione e risiedeva a Tahiti.
Ma solo per sei mesi all'anno, disse. Non si pu rimanere pi a lungo, altrimenti si viene privati della cittadinanza: i francesi stanno bene attenti a non farsi invadere il campo.
Ha sentito del terremoto?, gli chiese Keith. Pensa che ci siano molti
no le cose, lui aveva corso un rischio calcolato nel sottoporgli l'altro racconto, e dopo cena si trov ad attendere con molta impazienza la telefonata
di Abbott.
E invece Abbott si present di persona. Arriv verso le nove, e Keith si
trov davanti un uomo completamente diverso. Era scomparso l'abito di
tweed, scomparsa la camicia e la cravatta vecchio stile: Abbott indossava
ora dei pantaloncini dai colori sgargianti e una camicia a mezze maniche.
Le sue braccia e le sue gambe nude erano abbronzate e muscolose, e il suo
colorito rubicondo sembrava ora frutto dell'esposizione al sole piuttosto
che del vizio del bere.
Ma il cambiamento pi evidente era quello del suo modo di fare. Tenendo il libro saldamente stretto nella sua mano destra, condusse Keith fuori
dell'atrio nel giardino che si trovava sul retro.
Dov' il suo bungalow?, mormor. Dobbiamo parlare.
Keith lo accompagn l e, una volta dentro, gli chiese se voleva bere
qualcosa.
Non c' tempo per questo. Abbott pos il libro sul tavolino davanti a
lui, poi copr con la mano la copertina. Buon Dio, amico mio... qui c'
sotto qualcosa di grosso.
Vuol dire che ha capito?
Perfettamente. Qui non si tratta di finzione, giusto?
Non ho detto questo.
Non ne ha bisogno. La cosa fin troppo chiara. Abbott apr il libro,
fece scorrere le pagine finch non trov il rigo che cercava. Ne d anche
l'esatta collocazione: latitudine sud 47 9', longitudine ovest 126 43'. E la
data, il marzo del '25. Coincide tutto.
Coincide con cosa?
Da quando sono qui, ho messo il naso in un bel po' di cose. Ho imparato anche a cavarmela con la loro lingua e sono stato sempre cordiale con
tutti. Takita mi stata di grande aiuto.
Takita?
Mia moglie. S, insomma non c' stata nessuna cerimonia religiosa, ma
si pu tranquillamente dire che stata mia moglie. Povera donna... morta
l'anno scorso. Per un attimo Abbott rimase in silenzio, poi continu. Ad
ogni modo, io conosco la sua gente. La sua famiglia vive ancora nelle isole
Rapa. Suo nonno Dio sa quanti anni avr avuto... ma aveva tutta l'aria
di averne almeno novanta raccontava delle storielle davvero strane. Non
le solite superstizioni locali, ma cose che lui giurava fossero vere. Per e-
nessuno avrebbe potuto trovare qualcosa da ridire sulla sua arte marinaresca, ed Abbott parve molto soddisfatto di poter lasciare tutto nelle sue mani dopo che fu stabilita la rotta.
Keith vide ben poco gli otto uomini dell'equipaggio e non fece alcun tenttivo di comunicare con loro quando i loro compiti li portavano su in coperta.
Non parlano inglese, aveva detto Abbott. Sono sporchi e trasandati,
ma il meglio che sia riuscito a racimolare in cos breve tempo. Non volevo gente del posto, per ovvie ragioni: questi ragazzi non sono di queste
isole, vengono dalle Tuamotu. Sato ha procurato il cambusiere e il cuoco;
giura che sono affidabili e non possiamo far altro che fidarci. In fin dei
conti il cibo non malvagio.
Quanto sa il Capitano Sato di tutta la faccenda?
Keith fece questa domanda mentre erano seduti a bere caff e cognac la
prima sera del loro viaggio.
Un po' di pi di quello che mi sarebbe piaciuto. Abbott abbass la voce. Non uno stupido: all'inizio deve aver pensato che eravamo dei contrabbandieri, e non ha fatto una piega. Poi, quando ha visto portare a bordo
le cariche, ha fiutato qualcosa. Ho dovuto raccontargli una frottola, cos gli
ho detto che lei un oceanografo e che deve far esplodere quelle cariche
per portare alla luce dei reperti che si trovano sommersi a grandi profondit.
L'ha bevuta?
difficile dirlo. Ma ha capito benissimo che comunque si tratta di
qualcosa di illegale, e ha stabilito il prezzo tenendo questo fatto in debita
considerazione. Quando si render conto di qual la nostra vera missione,
si dovr preparare a sborsare anche di pi di quanto abbiamo pattuito.
Nel caso in cui noi dovessimo davvero trovare qualcosa. Keith diede
un'occhiata fuori dell'obl della cabina e fiss i raggi del sole al tramonto
che striavano di bagliori multicolori l'immobile superficie del mare. Vede, io non mi sono mai illuso che sarebbe stato facile. Certo difficile credere che l fuori ci possa davvero essere qualcosa che rappresenti un pericolo per noi, a parte tutti gli avvertimenti di Lovecraft.
Fu solo la mattina del quinto giorno che la calma di Keith fu scossa.
Quando Abbott buss alla porta della cabina padronale e lo chiam per
farlo salire su ponte, la vista che si offr agli occhi di Keith lo lasci sgomento, senza parole.
Un brivido gli corse lungo la schiena e rimase attonito a fissare ci che
galleggiava al largo della loro prua, a dritta. Era qualcosa di sconvolgentemente familiare, e per un attimo pens di stare vivendo un dja vu. Poi
realizz che davanti ai suoi occhi c'era ci che Lovecraft aveva cos realisticamente ed accuratamente descritto nel suo racconto: l'estremit di una
solitaria vetta fangosa spinta verso l'alto dalle profondit dell'oceano, in
cima alla quale torreggiava una colossale massa di arte muraria che si ergeva fino a un monolite formato da giganteschi blocchi di roccia color
verde limo.
Era R'lyeh, ed era reale.
I membri dell'equipaggio ciarlavano tra di loro e si erano affiancati a lui
in coperta. Il Capitano Sato si un a loro. Aveva un'aria minacciosa e, con
gli occhi socchiusi a causa del sole, fissava quella massa abnorme che si
innalzava su una superficie fangosa, e che su quella superficie si poggiava
e si alzava formando degli angoli talmente distorti da far venire il capogiro
dal momento che sfidavano ogni legge di gravit e ogni pretesa di equilibrio mentale.
Ora, finalmente, Keith riusciva a credere a tutto, perch l, davanti a lui,
c'era la prova definitiva... una prova che si manifestava in una forma ben
pi spaventevole di qualsiasi cosa che si potesse suggerire a parole, o che
si potesse vedere nelle immagini di un incubo.
Fissando quell'orrore delle profondit, comprese il suo potere: il potere
di rendere nota la sua presenza nei sogni degli uomini di quasi tutto il
mondo. Era stato nei suoi sogni che Lovecraft l'aveva visto tanto tempo
prima, e si era destato per mettere per iscritto il suo avvertimento.
E anche la setta esisteva davvero; la setta che con le sue preghiere e le
sue invocazioni aveva propiziato l'avvento del terremoto: la tanto attesa
eruzione che aveva fatto sorgere ancora una volta R'lyeh dalle sconfinate
profondit dove il Grande Cthulhu dormiva immortale ed eterno, inviando
i suoi ordini.
Ordini.
Keith era vagamente consapevole della presenza di Abbott a fianco di lui
che in modo secco e brusco impartiva ordini al Capitano Sato. Doveva essere immediatamente calata in mare la scialuppa.
Si assicuri che a bordo ci siano almeno un paio di cariche, disse Keith.
Se riuscissimo ad aprire quella porta e a lanciarle dentro...
Abbott accenn di s con la testa, poi comunic a Sato le istruzioni necessarie.
Durante le operazioni che seguirono, Keith continu a fissare la ciclopica cittadella che stava a poco a poco prendendo una forma intellegibile;
soprattutto l'imponente scala di pietra dalle folli angolazioni che certamente non era stata progettata e foggiata pensando all'andatura umana, e la
grande porta, ampia quasi quanto un acro, a cui essa conduceva.
Anche da quella distanza riusciva a vedere le sculture dalle strane forme
che correvano lungo tutta la sua superficie: creature dotate di enormi tentacoli, orrendamente contorte e indicibilmente terrificanti. E dietro quella
porta... al di l di quella porta e sotto quella porta... c'era la realt che quelle immagini rappresentavano.
Si sente bene?
Abbott l'aveva preso per le spalle e lo stava scuotendo.
Keith fece di s con la testa; abbass lo sguardo e si rese conto che ora la
scialuppa stava battendo contro il fianco della nave, con degli uomini a
bordo e pronta per partire.
Andiamo, allora.
Abbott si arrampic gi per la scala di corda e Keith lo segu goffamente
fino a che non raggiunse la salvezza, quando tocc la barca che si trovava
sotto. Quindi mollarono la cima che li legava alla nave e partirono con Sato al timone.
Ancora una volta lo sguardo di Keith fu attirato dalla montagna di fango,
ornata di erbe, che si ergeva davanti a loro, e dal mastodontico mostro di
pietra che la sovrastava.
Guardi, disse. Non mentiva... Il modo in cui quelle pietre sono sistemate, tutte di traverso. Eppure reggono.
Abbott annu con impazienza.
Non c' tempo adesso per lezioni di geometria. Si mantenga a poppa.
La scialuppa stava gi rallentando davanti alla base inclinata della bizzarra costruzione. Il Capitano Sato url i suoi ordini e fu dato fondo all'ancora. Keith not che l'equipaggio continuava a chiacchierare e non mostrava di essere minimamente impaurito... ma, in effetti, loro non avevano idea
di ci che c'era l dentro, di ci che stava nascosto in attesa nelle tenebre
dietro quella grande porta che si trovava in cima a quella scala cos stranamente inclinata.
Keith scivol e inciamp all'inizio del pendio mentre seguiva Abbott.
Sapeva che gli uomini dell'equipaggio avrebbero trascinato s le cariche di
profondit e che si trovavano immediatamente dietro di lui, ma non si
guard alle spalle. Il cuore gli batteva e non solo per lo sforzo ma soprat-
messo la parola fine a tutto, e lei aveva le carte, e i documenti legali che lo
provavano. Se poi i documenti legali possono veramente provare qualcosa.
Dannazione, perch si sentiva cos in colpa?
La cosa pi intelligente che poteva fare era uscire da tutta quella storia.
Lasciare che l'esecutore, il procuratore e gli agenti delle tasse facessero
l'inventario e mettessero tutto a posto, poi prendersi il suo novantacinque
per cento e goderselo. Lei non amava Albert, e lui non la amava. E, anche
se avessero avuto la pi bella storia d'amore dopo Romeo e Giulietta, Antonio e Cleopatra, o Sonny e Cher, adesso la cosa non avrebbe avuto pi
nessuna importanza. Albert era morto, lei non poteva fare niente per portarlo in vita di nuovo, e se c'era qualcosa di sospetto nel modo in cui era
morto...
Qualcosa di sospetto.
Oh Ges, ecco cos'era!
Un brivido gelido le corse lungo la schiena. Si affrett ad uscire dall'edificio per potersi scaldare al tepore del sole.
Kay tremava e ricordava.
Si ricordava della bambina di cinque anni che stava in piedi sulla riva
del fiume Colorado davanti agli avanzi del picnic e guardava la Polizia di
Stato che tirava fuori dall'acqua la cosa e la trascinava sulla sabbia. I ganci
della presa avevano lasciato i segni, ma non era quello ci che aveva lasciato il segno nella sua memoria, l'aveva segnata e l'aveva ferita per tutti
quegli anni. Era stata l'assenza di segni che l'aveva tormentata nei suoi incubi; la gonfia levigatezza della cosa che cadde pesantemente sulla riva,
bagnata e gocciolante. La lunga immersione nell'acqua aveva cancellato
ogni somiglianza con un essere umano; la carne era tumefatta e grigia come il fango, le braccia e le gambe era come pinne sgraziate che terminavano con parti senza dita e senza punte, e i pesci ne avevano divorato il volto.
Quella era la cosa veramente orribile; il pensiero dei pesci banchettanti.
La bambina di cinque anni aveva visto quella scena e aveva urlato, ed ora
quell'urlo echeggiava ancora nei lunghi corridoi della memoria.
S, la cosa pi intelligente da fare era uscire da quella storia.
Ma a Kay le gambe tremarono finch non fu al sicuro seduta nella sua
macchina a fare la manovra per uscire dal parcheggio.
Eppure non poteva andar via, non poteva scappare perch non aveva
pi cinque anni non poteva sfuggire al pensiero di Albert. Della morte
di Albert e di come era morto; affogato l in quelle acque profonde dove i
Fin da quando era stata un'adolescente, gli uomini avevano trovato Kay
sempre molto attraente, ma l'idea che lei aveva di se stessa era sempre
quella di un brutto anatroccolo. Per essere pi precisi, non aveva mai coscientemente desiderato di diventare un cigno.
E Albert Keith per ironia della sorte, l'aveva risvegliata. I rapporti sessuali dei quali cos in fretta lui era sembrato stancarsi, le avevano fatto
prendere coscienza della sua condizione e avevano fatto nascere in lei il
desiderio di realizzarsi.
Ma Albert non si era mostrato sensibile alle sue esigenze. Il suo interesse verso di lei diminu; lei poteva tranquillamente essere rimasta un brutto
anatroccolo, dal momento che lo stile di vita di Albert non sentiva assolutamente n la necessit, n il desiderio che lei fosse un cigno. Non c'era
quindi nessun bisogno di recitare la parte della donna emancipata, elegante
e alla moda, prodotto falso e artificiale del Movimento di Liberazione delle
Donne.
In ogni caso, per quanto perversa potesse sembrare, quella era esattamente l'immagine di s che Kay voleva costruire. I corsi universitari per
studenti lavoratori che intraprese per sfuggire alla noia portarono a dei corsi per fotomodella, e i corsi per fotomodella a incarichi professionali.
Il resto era stato inevitabile. Da quello al caos pi completo il passo era
stato breve. Non era stato un anno piacevole. Il divorzio, quando arriv,
era stato amichevole questa era la parola che usava Albert; lui era sempre cos bravo a trovare la parola giusta per una cosa sbagliata e ognuno
se ne era andato per la sua strada.
La sua non era stata facile, ma nel corso degli ultimi anni, a poco a poco,
l'aveva condotta alla maturit emotiva. Kay ne era consapevole e ci la
rendeva felice.
Eppure ora si trovava a interrogarsi. Come se ne era andato Albert?
Aprendo la porta, entrando nel soggiorno, Kay si trov di fronte alla risposta.
Pi esattamente pi esoticamente, l tra le tenebre che si addensavano
la risposta si mise di fronte a lei. Dalla finestra alle sue spalle gli ultimi
raggi rosseggianti del sole al tramonto andarono ad illuminare gli occhi
sporgenti e le bocche ringhianti delle maschere appese al muro.
Per un momento rest immobile, stupita, ma non era spaventata da ci
che vedeva; la testa avvizzita che dondolava nella semioscurit e le statuette rovesciate nel mobiletto cinese non le facevano paura.
Quelli erano giocattoli, non erano cose che terrorizzavano. Il genere di
cose che i ragazzini ordinano per posta, pescandole tra gli avvisi pubblicitari delle ultime pagine dei fumetti. Sebbene le maschere fossero autentiche, e non delle riproduzioni di plastica, la minaccia che volevano portare
era del tutto fasulla; la testa avvizzita, qualsiasi fosse la sua origine, non
poteva farle niente di male.
Ma poteva aver fatto del male ad Albert? S, fargli del male, perch il
suo interesse per quel genere di cose era diventato un'ossessione, perch
l'aveva fatto rintanare in un mondo puerile, lontano dalla realt quotidiana?
Io sono cresciuta, Kay disse a se stessa. Albert era diventato pi infantile.
Perch? Che cosa era accaduto? Che cosa aveva fatto s che si ritirasse in
quello strano mondo, lontano dalla realt?
Io gli sono capitata. C' stato il nostro matrimonio. Lui non ha saputo
affrontare quella nuova condizione, cos fuggito. Non si saputo confrontare con me, cos si circondato di cose che non gli ponevano questi
problemi. Maschere che non vedono, che non parlano; occhi e bocche che
non possono criticare o disprezzare. Una testa avvizzita con un cervello
inaridito che non ha pensieri segreti in grado di minacciare l'immagine di
s che si era faticosamente costruito.
Kay scosse la testa. Da quando sei diventata una psicanalista cos esperta? Ma forse vero. Il mondo sembra essere pieno di gente che non
riesce a far fronte ai propri problemi. Le droghe e l'alcool contribuiscono
ad offuscare la distinzione tra sogno e realt, ma non basta. Non basta per
dimenticare le paure, eliminare la rabbia, esorcizzare i demoni quotidiani.
Cos si colpiscono palline, invece che volti, si mandano all'aria palle da
bowling, piuttosto che fracassare teste, e si gode perversamente assistendo
davanti allo schermo alle violenze praticate da altri.
Albert non aveva imboccato quella strada, ma allora non ne aveva avuto
bisogno. Aveva denaro sufficiente per potersi permettere un'eterna
privacy; l, nel suo rifugio, si poteva circondare di tutti i simboli della sicurezza. Se si ha paura di vivere con la gente, allora meglio vivere con gli
oggetti. Cose prive di vita, cose che fanno venire in mente la morte, ma
che non ti minacciano l'esistenza perch possono essere tenute facilmente
sotto controllo. Tu le possiedi, e loro non possono farti nulla di male.
Stai cercando di farlo apparire come un candidato al manicomio, Kay
disse a se stessa. Ma lui non era pazzo.
Ecco cosa gli era successo: era impazzito. Il modo in cui era scomparso,
come fosse svanito nel nulla, il modo in cui era morto.
Eppure ci doveva essere una spiegazione razionale anche per questo; una
spiegazione strettamente collegata con il suo desiderio di fuga. E se fosse
andato a Tahiti in cerca di un posto quanto pi lontano possibile dalla routine quotidiana del cosiddetto mondo civile, in cerca della stessa semplicistica soluzione che aveva attirato Gauguin nelle stesse isole? Probabilmente il terremoto era stato il fattore scatenante che gli aveva fatto prendere l'improvvisa decisione della partenza.
Se cos era stato, il mistero che circondava la sua morte poteva essere
facilmente svelato. Albert, con ogni probabilit, aveva trovato la Tahiti dei
nostri giorni una vera e propria trappola per turisti; aveva quindi deciso di
noleggiare una barca per cercare un'isola pi appartata dove stabilirsi. Per
quanto riguardava il fatto che fosse ubriaco, poteva essere stato semplicemente un antidoto al caldo. Lui non era abituato a bere, questo lei se lo ricordava bene, e l'alcool unito al sole poteva essere bastato a fargli perdere
il controllo.
Perdere il controllo.
Era lei quella che aveva perso il controllo dei nervi e se ne stava l in
quella casa vuota a sognare ad occhi aperti in pieno giorno.
In verit ormai si era fatto scuro, perch il sole era ormai tramontato, e
c'erano ombre dappertutto. Strisciavano fuori dagli angoli, scivolavano
lungo i muri, si trascinavano sul pavimento, si affollavano intorno a lei.
Nell'oscurit, le maschere potevano muovere le loro bocche, le statuette
nel mobiletto guardare attraverso il vetro, la faccia della testa avvizzita
contorcersi in un ghigno spettrale. La logica fiorisce alla luce del giorno
ma, quando scende la notte, appassisce rapidamente al fuggevole tocco
delle tenebre. Poi fioriscono e appassiscono i fiori pi tetri diffondendo
nell'aria il profumo della paura. Fluttuano tra le ombre, e le ombre fluttuano con loro.
Ges, da dove veniva quella?
Kay sorrise impacciata, poi si diresse verso l'interruttore della luce. Tutte
quelle belle parole sulla maturit facevano colpo, ma eccola l, proprio
come un gattino spaventato, impaurita dalla sua stessa ombra.
Solo che non era la sua ombra.
Quell'ombra si muoveva.
Emerse dalla porta d'ingresso e le and incontro.
Buona sera Mrs. Keith, disse l'ombra. Accenda la luce.
Kay premette l'interruttore e l'ombra scomparve. Al suo posto vide un
uomo dalla corporatura robusta di circa trentacinque anni. Capelli corti, zigomi alti, occhi grigi e stretti come fessure, torace ampio che quasi faceva
scoppiare l'abito marrone che indossava. Not tutto questo con una sola
occhiata, ma certo ci non era sufficiente a spiegare quel pungente senso di
apprensione che la presenza dell'uomo aveva destato in lei. Si sforz di
mantenere calma la voce.
Chi lei... che cosa sta facendo qui?
Ben Powers. L'uomo mosse la testa dal basso verso l'alto con fare indifferente. Heisinger non le ha detto nulla?
Dirmi cosa?
Sono della banca. Ufficio beni e propriet.
Si frug in tasca, tir fuori il portafogli, lo apr e mostr il suo biglietto
da visita. Kay lo mise da parte con un gesto impaziente.
Come ha fatto ad entrare?
Esattamente come ha fatto lei, immagino. La mano di Powers sprofond in un'altra tasca della giacca e ne usc tenendo una chiave. Tutti noi
abbiamo il duplicato.
Noi?
Lavoriamo in squadra, Mrs. Keith. Stiamo facendo l'inventario... prepariamo una lista da presentare quando sar registrata la copia autenticata del
testamento.
A quest'ora?
Sono stato qui per quasi tutto il pomeriggio. Di l nelle stanze da letto.
Credo di non averla sentita entrare. Powers fece un largo sorriso. Quando l'ho sentita, mi sono un po' spaventato: ho pensato che fosse un ladruncolo. Ecco perch sono arrivato di soppiatto.
Come fa a sapere chi sono?
Dalle sue fotografie. Ho trovato in uno dei cassetti un vecchio album di
foto.
E cos'altro ha trovato?
Non molto. Il suo ex marito non doveva essere il tipo d'uomo che ama
circondarsi di molti ricordi.
Kay si accigli.
Non capisco. Questo cosa ha a che fare con l'inventario?
Ben Powers indic ai vari oggetti che si trovavano nella stanza.
Ci potrebbe dare un'idea della somma che ha pagato per tutta questa
roba. E che provenienza ha. Lei per caso non sa...
Mi dispiace. Kay scosse la testa. La maggior parte di queste cose so-
le luci erano molto fioche. Powers socchiuse gli occhi, dopo che ebbero
preso posto, e si accorse che Kay si era accigliata.
C' qualcosa che non va?
Niente. Kay abbass lo sguardo sul men. Avevo dimenticato che
questo posto specializzato in piatti a base di pesce.
Non le piace il pesce?
Non in maniera particolare.
Fanno anche delle buone bistecche qui. E dei buoni drink. Sono proprio
tutti eccellenti: non saprei quale consigliarle.
Per prima cosa arrivarono i drink. E Ben Powers guardava al di sopra dei
bicchieri nella semioscurit del locale.
Il suo ex marito, disse, anche lui detestava il pesce?
Perch mi fa questa domanda?
Cos, solo curiosit. Dal rapporto che ho letto ho dedotto che fosse impegnato in una battuta di pesca quando c' stato l'incidente. Il sorriso di
Powers svan nella penombra. Detestava il pesce, Mrs. Keith?
Non lo so. Io non ho mai preparato piatti a base di pesce quando eravamo sposati, ma naturalmente questo succedeva perch a me il pesce non
piaceva.
Allergia?
No. qualcosa che risale alla mia infanzia... Kay si interruppe, corrucciata. Ma che cosa ha a che fare tutto ci con l'inventario?
Mi scusi. Suppongo che sia perch sono interessato a ci che c'era
scritto nel rapporto. O meglio, a ci che non c'era scritto. Non le parso
strano che in effetti non c' nessuna vera informazione? Nel mio lavoro si
tende ad essere piuttosto pignoli per quanto riguarda i particolari.
Io le posso dare i particolari sul prezzo che pagammo per i mobili, i
tappeti e gli elettrodomestici, disse Kay con voce dura. Che ne dice di
soffermarci su quest'argomento e di lasciare da parte i gusti di mio marito?
Le faccio le mie scuse. Powers tir fuori un taccuino e una penna.
Allora cominciamo prima che venga servita la cena.
Le sue domande erano di routine, e le risposte di Kay meccaniche. A poco a poco la sua irritazione scomparve; ora che aveva la sensazione di averlo messo a posto, non c'erano pi problemi.
Powers si rimise in tasca il taccuino non appena fu servita l'insalata. Il
cibo era buono, e, con sua sorpresa, Kay si accorse che in effetti si stava
divertendo. Ben Powers si rivel un commensale molto piacevole, soprat-
Come fa a sapere che Albert e Waverly erano amici? E che cosa ha a che
fare con la propriet di mio marito?
Niente. Penso di aver commesso uno sbaglio.
Sono io ad aver commesso uno sbaglio.
Kay si alz afferrando la borsa con un gesto nervoso.
No, aspetti un attimo...
Ben Powers fece per alzarsi ma Kay lo ferm con un gesto.
Non si preoccupi di accompagnarmi, disse. E in futuro non si prenda
il fastidio di volermi rivedere.
Mrs. Keith... la prego...
Ma Kay si stava gi muovendo tra le ombre, e non si gir a guardarsi indietro.
Le ombre percorrevano a gran passi le strade lungo le quali guid, le
ombre stavano acquattate nel buio del garage sotto il complesso dove si
trovava il suo appartamento e volteggiavano nell'ingresso.
Ancora altre ombre l'attendevano nella stanza da pranzo, ma quelle riusc a metterle in fuga accendendo la luce. Ma la luce non disperse le altre
ombre che si annidavano dentro di lei... le ombre del sospetto e del dubbio.
Kay entr nella stanza da letto e scaric alla rinfusa sul letto tutto ci
che c'era nella sua borsa alla ricerca del pezzetto di carta dove aveva segnato l'indirizzo di Danton Heisinger e il suo numero telefonico. Se ricordava bene, lui le aveva dato due numeri telefonici, e il secondo doveva essere quello di casa.
Quando trov ci che stava cercando, fece immediatamente la telefonata.
Mrs. Heisinger?
S. Chi parla?
Sono Kay Keith. Mi dispiace disturbarla a quest'ora...
Non si preoccupi. Cosa posso fare per lei?
Vorrei delle informazioni sul signore che si sta occupando dell'inventario dei beni di Albert.
Chi?
Ben Powers. Era a casa quando sono passata di l nel pomeriggio, e...
A casa? Ci fu un attimo di pausa, e in qualche modo Kay intu che
Heisinger doveva star scuotendo la testa. Poi riprese a parlare. Ma non
possibile.
Come sarebbe a dire?
Sono pi che certo che non si trovasse a casa del suo ex marito perch
io sono andato a vederlo proprio subito dopo che lei ha lasciato il mio ufficio oggi pomeriggio.
E dov'era?
Nella camera mortuaria della Pierce Brothers. morto per un attacco di
cuore due giorni fa.
Nell'appartamento di Kay le luci rimasero accese per tutta la notte, ma le
ombre rimasero. Le ombre del dubbio, che si fecero sempre pi angosciose
quando chiuse gli occhi e tent di dormire.
Le ombre erano ancora l, nei suoi occhi e, cosa ancora peggiore per
una modella professionista, sotto gli occhi quando la mattina dopo si
present all'appuntamento che aveva con Danton Heisinger nell'ufficio della banca.
Per favore non mi guardi, disse Kay mentre si muoveva sulla sedia
con fare imbarazzato. So di avere un aspetto orribile, ma non sono riuscita a dormire molto.
Neanch'io. Heisinger batt la mano sul libretto che aveva davanti a s
sulla scrivania. Ecco, questo l'ho avuto dalla Pierce Brothers. Sembra tutto in ordine. A parte me e poche altre persone della banca, nessun altro ha
firmato il libro dei visitatori. Che loro sappiano, Ben non aveva parenti, e i
suoi effetti personali si trovano ancora nella loro cassetta di sicurezza. Ed
includono il suo portafogli e i suoi documenti di riconoscimento. di fatto
impossibile che qualcuno sia riuscito ad avere accesso alle cassette di sicurezza. sicura di ci che le stato mostrato?
Kay scosse la testa.
La verit che io ho dato, cos, solo un'occhiata al portafogli e al suo
biglietto da visita. Come facevo a sapere che era un impostore?
Lui contava soprattutto sul fatto che lei non lo conosceva, questo
chiaro. In caso contrario non avrebbe rischiato tanto, soprattutto considerato che questa era la sua prima mossa. Dalla descrizione che lei me ne ha
fatto, non c' assolutamente nessuna somiglianza fisica tra quell'uomo e il
vero Ben Powers. Si deve essere sentito molto sicuro di s per giocare questa carta con lei.
Ma perch? Kay aggrott le ciglia. Io non sapevo che fosse l. Se aveva intenzione di svaligiare la casa, non doveva far altro che starsene nascosto finch non me ne fossi andata.
Heisinger annu.
Esattamente. Penso che tutti e due abbiamo subito pensato che quel-
Il dovere chiama. Era quello il modo in cui una ragazza squillo considerava il suo compito? Arrivare ad uno strano indirizzo per tener fede ad un
appuntamento con uno strano individuo che avrebbe preso in affitto il suo
corpo per trecento bigliettoni all'ora?
Salendo i gradini che portavano all'entrata, Kay ricord a se stessa che
c'era differenza tra fotografia e pornografia, almeno come livello. Naturalmente anche lei riceveva il suo bel numero di proposte pi o meno oscene; dopotutto si trattava di un rischio del mestiere. Ma lei non posava
per riprese di nudi o di indumenti di biancheria intima, e fino a quel momento non aveva avuto problemi seri. Guardoni e tipi strambi non assumevano pi le modelle, ma si servivano degli istituti di bellezza, dei saloni
per i massaggi o persino delle taverne agli angoli delle strade.
Kay sorrise con aria sarcastica. Come si era assuefatta in fretta al suo
nuovo stile di vita! Se Albert sapesse quello che sto pensando si rivolterebbe nella tomba.
Il sorriso spar in fretta dalle sue labbra. Albert non avrebbe saputo mai
pi niente, e non stava neanche in una tomba. Era a miglia e miglia di distanza, sperduto da qualche parte nelle profondit del mare, e i pesci...
Kay diede con foga uno strattone al battente della porta. Rimase fermo;
la porta era chiusa a chiave. Forse quello era un buon auspicio e lei poteva
andarsene con la coscienza tranquilla. Poi, quand'era gi pronta a voltare le
spalle, si accorse del campanello a fianco alla porta. Il dovere chiama.
Suon il campanello e attese.
Si ud uno scampano debole e indistinto provenire da qualche parte all'interno dell'edificio. Il secco scatto della serratura gli fece eco in risposta.
Kay afferr il pomello; questa volta rispose alla sua sollecitazione e la
porta si apr. Si inoltr in un ingresso buio che portava ad una stanza interna tutta tappezzata di tende. Da l, sulla sua sinistra, partiva la tromba delle
scale inclinata verso l'alto. Da sopra risuon una voce maschile.
Mrs. Keith?
S.
Salga, per favore.
Una luce illuminava debolmente la scala.
Kay si arrampic s, guardando davanti a s per riuscire a distinguere
l'uomo che le aveva parlato. Ma il vano in cima alla scala era vuoto. A destra della scala si vedeva un'altra luce che proveniva da una stanza con la
porta aperta.
Sono qui dentro, disse l'uomo.
Ed era l.
Kay entr nel piccolo ufficio e si meravigli dell'incredibile confusione.
Tutte e quattro le pareti erano tappezzate di librerie e il loro contenuto era
straripato sul pavimento privo di tappeti. Scatoloni pieni di libri dalla copertina rigida e in brossura, riviste e quotidiani, stavano ammucchiati negli
angoli ed erano disposti in ordine sparso da tutti e due i lati della scrivania
al centro della stanza.
Il topo di biblioteca che se ne stava seduto dietro alla scrivania le fece un
gesto di saluto col capo.
Pace e saggezza a lei, disse con tono suadente. La sua voce aveva un
accento cadenzato che non riusciva a classificare.
Il Reverendo Nye?
Lui si alz e le tese la mano ricoperta da un guanto bianco.
Kay la strinse, chiedendosi se la sua sorpresa fosse molto evidente; pareva proprio di s perch lui sorrise.
Il signore dell'agenzia dovrebbe averglielo detto, disse. Lei non si
aspettava che io fossi negro.
Quella, stabil Kay, era un'affermazione troppo modesta, che non dava
un'esatto quadro della situazione. E anche se Max Colbin gliel'avesse detto, lei non sarebbe stata preparata ugualmente... non a quello, almeno.
Perch il Reverendo Nye era il clich del negro, come se avesse fatto un
bagno nel carbone, o tipo campione negro. L'accento poteva essere di un
posto delle Indie Occidentali, probabilmente giamaicano. Ma con quel colore di pelle cos scuro, l'abito scuro e quegli assurdi guanti bianchi, sembrava uno di quei ballerini-cantanti truccati da negri nei vecchi spettacoli
di variet.
Kay riusc a ricambiare il suo sorriso.
Il signore dell'agenzia avrebbe dovuto dire qualcosa a lei, disse Kay.
Si d il caso che anche lui sia negro.
Touch. Il Reverendo Nye fece una risatina soffocata. Bene, si vive
per imparare. Fece il giro intorno alla scrivania e spinse da un lato un
grosso cartone di libri, scoprendo cos un piccolo sgabello munito di cuscino che era rimasto nascosto l dietro. Lo indic a Kay e lei si mise a sedere.
Mi scusi per come la ricevo, disse. Continuo a dirmi che devo dare
una ripulitina a questo posto, ma sembra che non ci sia mai abbastanza
tempo. Sono troppo occupato a vivere e a imparare. Il Reverendo Nye
torn indietro e si mise di nuovo a sedere dietro alla scrivania. un vero
peccato essere costretti a fare questa distinzione. Vivere e imparare dovrebbero essere un'unica cosa, assolutamente imprescindibili, non d'accordo?
Non ci ho mai pensato.
In verit pochi lo fanno. Annu con aria seria. Bisogna essere illuminati, e questo lo scopo del mio ministero. Conosce qualcosa sulla dottrina
della Starry Wisdom?
La domanda colse Kay di sorpresa.
No, veramente no. Voglio dire ci sono cos tanti nuovi movimenti in
questo periodo... gli Har Krishna, la Scientologia...
Si sent di nuovo il riso soffocato dell'uomo.
Le assicuro che non c' nessuna affinit. E la Starry Wisdom non
nuova. La sua antica dottrina antecedente a tutte le altre religioni ancora
praticate. Ma questo il punto: naturalmente ci sono altre religioni che di
fatto non vengono pi praticate, perch non si aggiornano. Sono ormai
morte e seppellite, vittime della tecnologia dei nostri giorni. Che ne sapeva
Buddha dell'elettricit? Ci aveva forse Maometto preparato per l'era spaziale? Poteva Ges tener testa a un computer?
La Bibbia, il Corano, il Talmud, sono ormai diventati tutti antiquati. La
loro dottrina e le loro leggi erano adatte allo stile di vita dei nomadi del deserto che conducevano un'esistenza che si curava solo delle cose terrene
senza essere turbata dal pensiero di realt cosmiche. Oggi noi scorriamo le
pagine di quei libri e non troviamo niente di pertinente ai problemi attuali.
Ecco perch questi nuovi movimenti, come li chiama lei, stanno nascendo. Ma la maggior parte di loro offrono le solite vecchie risposte con
parole diverse. Risposte senza senso. La complessit della vita contemporanea richiede meditazione, ma loro insegnano la meditazione. E tutti i loro
cerimoniali metafisici e gli orpelli psicologici fanno capo al pi noioso e
trito dei luoghi comuni: Conosci Te Stesso. Ma anche se ci fosse possibile
e non lo , almeno in alcun modo ricco di significato qual lo scopo
della presa di coscienza di se stessi? La nostra unica speranza di salvezza
risiede nella conoscenza del mondo esterno, del mondo dello spazio e delle
stelle. Non d'accordo?
Kay annu chiedendosi dove volesse arrivare. Il Reverendo Nye era un
predicatore, su questo non c'erano dubbi, ma perch fare la predica a lei?
Una volta, molto tempo fa, l'umanit sapeva la verit su se stessa, sul
proprio posto nell'universo. Conosce l'ipotesi di Wegener secondo la quale
un tempo tutte le masse emerse della terra formavano un unico continente,
che si suddiviso ed andato alla deriva nel corso dei secoli? Viene considerata una teoria relativamente nuova, ma la Starry Wisdom conosceva la
verit gi da molto tempo. Cos come era gi a conoscenza della realt che
sta dietro al cosiddetto fenomeno degli UFO, e di ci che noi definiamo
impulsi radio da un altro mondo...
Un pazzo che crede ai dischi volanti, pens Kay tra s e s. Quest'uomo
non un predicatore, un fanatico.
Ancora una volta risuon la risata sommessa e soffocata dell'uomo.
Mi dispiace, Mrs. Keith. Tendo a essere portato fuori strada.
Dagli uomini con i camici bianchi. Il pensiero di Kay riecheggi il completamento della frase, ma non era ci che aveva in mente il Reverendo
Nye.
Ma lo faccio solo perch, se si familiarizza con i nostri principi fondamentali, ci le sar d'aiuto nel suo compito, stava dicendo lui.
Mi avevano detto che lei aveva bisogno solo di alcune fotografie, disse Kay. Per degli annunci sui giornali, presumo.
Giusto. L'uomo dietro alla scrivania fece degli ampi gesti con la sua
mano inguainata nel guanto bianco. Ma le necessit sono una cosa; i desideri un'altra. E io voglio qualcosa di pi di semplici fotografie di un volto
sorridente ed affascinante. Io voglio che quel volto rispecchi la sincerit, la
chiarezza, la vera comprensione.
Kay annu, dolorosamente consapevole che il suo volto in quel momento
non poteva assolutamente rispecchiare nessuna di quelle cose. L'odore
stanto di quei vecchi libri si fece sempre pi acuto intorno a lei, e quello
stravagante personaggio con i guanti bianchi cominciava a non piacerle affatto. Ma... il dovere soprattutto.
Al Bedard uno che ci sa fare con la macchina fotografica, disse lei.
Sono sicura che non verr meno alle sue aspettative.
Solo se i suoi occhi saranno aperti e consapevoli, disse il Reverendo
Nye. Si sporse in avanti e cominci a scrutarla. Per questo motivo, avrei
una richiesta da fare. Ci sar una conferenza della Starry Wisdom al Tempio, questa sera alle otto. Lei avr un'opportunit per ascoltare e imparare,
un'opportunit per capire. Torner qui stasera?
Assolutamente no, disse Kay tra s e s, alzandosi in gran fretta.
Ma quando parl ad alta voce, le parole furono differenti.
Certamente, ci sar, disse.
In qualche modo usc dall'ufficio, scese le scale, pass per l'ingresso, e si
ritrov di nuovo in auto. Anche dopo essere partita ed essersi avviata alla
Fulgida saggezza!
Fulgida saggezza, fecero eco i presenti.
Invocazione e risposta. Diamine, era vera e propria industria dello spettacolo, si disse Kay.
Ma funzionava.
Funzionava come fosse una magia, perch era magia. Musica e incenso,
tenebre e luce, toghe e rituali: funzionava adesso come aveva sempre funzionato. Maghi e stregoni recitavano le loro formule magiche al Sabbath, i
druidi svolgevano i loro riti magici davanti ai dolmen, gli stregoni-dottori
farfugliavano i loro responsi nella giungla, e la magia aveva luogo.
Il Reverendo Rye, avvolto nella sua toga rossa, non era uno stregone.
Ma quando sollev le sue mani coperte dai guanti bianchi con un gesto
d'altri tempi davanti a un microfono moderno, anche quello fu un avvenimento. I singoli individui si fusero nell'insieme dell'uditorio; l'uditorio si
tramut nei seguaci; i seguaci divennero credenti.
Lui parlava, e Kay vide avverarsi, ud avverarsi le sue parole. Di nuovo,
come era successo dopo la sua intervista del pomeriggio, la vista e l'udito
le sembravano stranamente sfocati.
Ma sebbene spesso le sfuggisse l'esatta sostanza delle parole, il senso era
limpido come il cristallo, evocato in immagini che brillavano a intermittenza nell'offuscamento dei sensi, e reso pi ammaliante dal tono della sua
voce profondo e monotono.
Azathoth. Yog-Sothoth. Shub-Niggurath. Quelle parole erano un insieme
di sillabe senza senso, ma le sillabe senza senso erano dei nomi; nomi formulati da labbra umane nel debole tentativo di identificare le realt che essi rappresentavano.
Le realt dei Grandi Vecchi generati in un altro mondo che erano venuti
a regnare sulla Terra prima che l'umanit si sollevasse dalla melma primitiva... prima che si sollevasse al loro cenno di comando, per servire e assistere i loro desideri. L'uomo era stato creato per venerare e rispettare i
Grandi Vecchi che gli avevano dato il dono della vita, ed esisteva la prova
di questo rapporto.
La prova nelle leggende di tutte le terre, recentemente resuscitata dalla
teoria di Velikowsky degli astronauti che provengono da altri pianeti,
oltre a quella de i carri degli Dei di Von Daniken, simboli dei viaggi dei
Grandi Vecchi attraverso il tempo e lo spazio.
Sopravvivono persino dei brandelli di prove fisiche e possono ancora essere ritrovate, perch fu grazie alla saggezza e alla direzione dei loro im-
mortali maestri, che gli uomini innalzarono i grandiosi Templi di Atlantide, Lemuria, Mu e delle altre perdute terre della preistoria, e la biblica torre di Babele che fu distrutta dal diluvio.
Fu il diluvio provocato dal sollevamento della crosta terrestre che
spacc e sommerse i continenti con delle convulsioni che a loro volta erano state causate dal passaggio di comete gigantesche che mand in rovina i Templi dei Grandi Vecchi, intrappolandoli sotto il peso schiacciato
di oceani in tempesta e masse di ghiaccio polare grandi come montagne.
In qualche modo, una piccolissima parte dell'umanit sopravvisse; sopravvisse in uno squallore bestiale per interminabili ere di detriti glaciali e,
solo molto lentamente, cominci a evolversi in un nuovo tipo di civilt.
Ma tra le nuove culture se ne conservarono anche alcune di quelle del passato che sopravvissero in forma di miti, distorte per creare le basi delle religioni emergenti. Fu conservata anche una parte della dottrina; nozioni
sufficienti per spiegare le forme di Stonehenge, Zimbabwe, i templi dei
Maya, l'Angkor Wat, le grandi piramidi.
Allora governavano nuove caste religiose che avevano travisato l'antica
saggezza per renderla adatta ai loro fini. Negarono l'esistenza stessa dei
Grandi Vecchi, dissimulando la loro memoria sotto le sembianze di demoni: Ahriman, Set, Baal, Satana.
Ma non riuscirono a dissimulare la memoria delle razze, che continuava
ad affiorare nei sogni degli uomini e ancora oggi si riflette nelle loro forme
articolate. L'immaginario collettivo ha sempre serbato delle tracce della
verit che esistono in fogge alterate persino ai nostri giorni. Che cos' l'astrologia se non un'espressione dell'influenza delle stelle... le stelle dalle
quali i Grandi Vecchi sono giunti per governare i nostri destini?
Le varie religioni hanno sempre tentato di screditare la verit, di spacciare la consapevolezza come un peccato. L'uomo era caduto, dicevano loro,
perch aveva provato ci che era proibito: il frutto dell'Albero della Sapienza. Ed erano stati gli dei dei preti, tanti o uno solo, ad inviare come
punizione i diluvi e i cataclismi. E sempre gli stessi portavoce delle nuove
divinit sostengono che la loro l'unica vera saggezza, le loro preghiere e i
loro riti gli unici giusti.
Perci ci sono stati scismi e sono nate sette religiose, guerre e conquiste,
divisioni di nazioni, rivalit tra dottrine che hanno messo a ferro e fuoco
interi paesi: insomma la distruzione di tanti affinch pochi potessero dominare. E poi, di conseguenza, c' stata la persecuzione dei fedeli.
Eppure i fedeli sono rimasti. C' sempre stato un piccolo gruppo partico-
larmente selezionato, gli iniziati, che non si sono fatti ingannare dai travisamenti e dalle calunnie messi in pratica dai loro maestri mortali. Loro custodivano il ricordo dei Grandi Vecchi.
E i Grandi Vecchi si ricordavano di loro.
Perch loro non erano morti. Entit capaci di attraversare la vastit degli
spazi extraterrestri sono immortali. Possono essere seppellite sotto titanici
ammassi di ghiaccio o imprigionate in immense cittadelle di pietra sotto
mari impetuosi: seppellite ma ancora senzienti. Entit addormentate nell'eternit, che per loro non altro che un istante, e che si agitano nel loro
sonno per inviare i sogni. Sogni che invadono le menti dei miscredenti sotto forma di veri e propri incubi... Ma ai credenti quei sogni portano una
rinnovata fede, e una rinnovata speranza nell'avvento del giorno in cui i
Grandi Vecchi sorgeranno e regneranno di nuovo.
A R'lyeh sprofondata, il Grande Cthulhu giaceva in attesa, in attesa del
momento in cui le stelle si sarebbero trovate nella congiunzione propizia e
in cui sarebbe ritornata la potenza per liberarsi. Quel momento era ormai a
portata di mano, il potere era efficacemente salvaguardato, depositato in
scritture segrete che i fedeli avevano custodito nel corso dei secoli. questo potere, questa sapienza, che era rappresentato dalla Starry Wisdom.
Io vi porto l'annuncio, intonava il Reverendo Nye. La faticosa attesa
sta giungendo al suo fine. Le costellazioni si raggruppano nel loro corso
cosmico. Il terremoto del mese scorso stato un segno di ci che stabilito. Le forze prendono forma per foggiare il futuro. Presto le montagne si
ridurranno a granelli di polvere, le barriere di ghiaccio si dissolveranno, il
mare sveler i suoi segreti.
Molti periranno: i preti delle false fedi e i loro falsi profeti che gli uomini chiamano scienziati, insieme a tutti quelli che credono in loro. Saranno tempi terribili per loro, amici miei... e tempi vittoriosi per noi. Quelli
che hanno fede sopravviveranno.
Le mani inguantate si sollevarono e si mossero davanti alla faccia scura
con gesti lenti che facevano da contrappunto alle parole che andava intessendo.
So che per alcuni ci che dico sembra il pi assurdo dei nonsensi. Per
altri suoner come una bestemmia, e, nella migliore delle ipotesi, come
sciocca e insulsa superstizione. E voi direte a voi stessi, chi questo ciarlatano?
L'intonazione della sua voce cambi all'improvviso. O, forse, state pensando: chi questo pallone gonfiato e perch ci sta propinando tutte queste
assurde scempiaggini? Accidenti, noi non gli abbiamo chiesto cosa ci riserva il futuro, e non abbiamo gi abbastanza guai? Il Reverendo Nye
sorrise e si strinse nelle spalle. Bene, comunque la mettiate, un dubbio
rimane sempre un dubbio. Ostruisce il cammino della verit e deve essere
rimosso.
Cos ora venuta l'ora della verit.
Mentre parlava, le mani inguantate si immersero dietro il leggio e poi si
sollevarono di nuovo tenendo stretta una scatola o uno scrigno.
Kay fissava con molta attenzione il contenitore rettangolare; era largo
probabilmente poco pi di trenta centimetri e lungo poco pi di quaranta,
fatto di metallo giallastro ossidato a causa degli anni. Sulla superficie esterna vi erano incisi dei disegni raffiguranti delle figure che si contorcevano, appena visibili nella penombra della sala, e il coperchio era riccamente intagliato.
Il Reverendo Nye piazz la scatola sulla parte superiore del leggo; la
folla fu percorsa da un mormorio e poi tacque di nuovo. Kay avvert la
sensazione come di un bisogno impellente, un'aspettativa, e dal calore della folla accalcata sal una specie di brivido che portava con s il profumo
della paura. Ancora una volta tutto sembr sfocato e confuso.
Poi il Reverendo Nye fece pressione su un lato della scatola. Il coperchio
si spalanc e, nell'oscurit generale, ne usc un raggio di luce... di luce brillante, abbagliante, che veniva fuori dal contenitore di metallo.
Il volto di Nye era soffuso da quella luminescenza mentre lui se ne stava
immobile davanti alla scatola aperta e la fissava. Poi le sue braccia si allargarono e la voce divenne pi forte in sintonia col gesto.
Mirate il dono dei Grandi Vecchi, sorto dal mare, cos come loro stessi
sicuramente risorgeranno! Mirate il dono della verit, inviato dalle stelle
per rendervi liberi!
Inclin la scatola in avanti per mostrare la fonte della luce che si trovava
all'interno: un enorme cristallo, fissato e mantenuto in sospensione da alcune lamine di metallo poste in posizione orizzontale che si allungavano
da un lato all'altro e dalla base dell'interno della scatola, la cui superficie
era intagliata con mirabili sfaccettature, che irradiavano un fulgido splendore negli occhi degli astanti.
Kay tent di distogliere lo sguardo da quella luce accecante, ma non c'era scampo; quel bagliore attirava lo sguardo come una calamita. La luce
aveva invaso tutti gli spazi, e cos pure la voce.
La voce era parte della luce, la luce era parte della voce, e il tutto faceva
parte di un sogno. E nel sogno Kay si sent dispersa, divisa in tanti piccoli
frammenti, numerosi come le sfaccettature del cristallo. Una parte di lei
guardava e una parte di lei ascoltava, e ancora un'altra volta partecipava a
ci che vedeva e a ci che ascoltava.
Perch la voce aveva ora intonato una cantilena, una cantilena in una
lingua bizzarra che suscit, nella folla assiepata sotto la tribuna, una risposta altrettanto bizzarra. Profondi brontolii gutturali che si fondevano in un
rumore simile a un ronzio, che poi si trasform in suoni acuti e sibilanti
che non avevano assolutamente niente in comune con il suono della voce
umana e con il modo di parlare degli uomini. Eppure, in un modo o nell'altro, a lei parve di intuire il significato delle parole, se di parole si poteva
parlare. In effetti era come una voce udita in sogno, una voce che risuonava nella scatola vuota del cranio del dormiente. E, a dispetto della sua bizzarria, era familiare; a dispetto della paura che incuteva, costringeva ad un'attenzione totale, e la forza che rivelava portava con s una promessa
rassicurante.
Ascolta non le parole ma il significato che esprimono; apri i tuoi occhi
alla verit. Abbandona la paura per la fede, dall'ignoto viene la comprensione.
E nell'incubo, nel sogno, nella realt, Kay udiva la voce esortare i fedeli
ad avvicinarsi. Ad avvicinarsi per essere purificati dalla luce eterna del cristallo, ad avvicinarsi per essere sollevati da tutti i dolori e da tutte le sofferenze grazie alla fulgida potenza della verit.
Ci furono un mormorio ed un movimento generali; figure indistinte si
alzarono e confluirono verso la base del palco sotto il cristallo sul leggo.
Lo storpio, il deforme e il cieco erano chiamati a raccolta dalla voce e attirati dal fulgore. Lentamente, zoppicando e procedendo a tastoni, si fecero
strada verso il palco e si fermarono, uno per volta, davanti ai raggi emanati
dal cristallo. Sostavano l per essere immersi nel suono e nello scintillo,
poi si allontanavano con gli arti raddrizzati e gli occhi aperti mentre la folla esultava e si esaltava sempre di pi fino a...
S, andiamo via di qui!
Qualcuno stava scuotendo Kay per le spalle e lei fu costretta ad aprire gli
occhi. Strano, lei pensava che i suoi occhi fossero stati aperti per tutto il
tempo, ma ora batt le palpebre e vide Al Bedard in piedi sopra di lei, che
la guardava con fare preoccupato.
Mormor ancora qualche altra cosa, ma lei non riusc a capire ci che
aveva detto; le parole si erano perse nei lamenti e nelle urla di quelli che le
stavano intorno. E su tutto dominava la cantilena e la luminescenza verdastra che veniva emanata dal cristallo nella scatola.
Bedard le afferr il braccio e l'aiut ad alzarsi. Mentre voltava le spalle
alla folla plaudente, Kay intravide per l'ultima volta i volti immersi nella
luce del cristallo... i volti pallidi, bruni e color dello zafferano, i volti con
la barba, i volti con occhi dalle pupille piccolissime e bocche spalancate,
che si lamentavano e ansimavano e la perseguitavano con le eco del loro
rapimento mistico mentre Bedard la guidava fuori della sala nella quieta
oscurit della strada deserta.
Non era ancora riuscita a rientrare nel pieno possesso delle sue facolt;
c'erano momenti in cui quella sensazione di annebbiamento di tutti i sensi
tornava di nuovo. Il rumore, del motore dell'auto che partiva la fece dissipare, e lei si ritrov seduta a fianco di Al Bedard mentre l'auto usciva dal
parcheggio facendo un'inversione a U e si avviava verso nord sulla Normandie.
Per tutto il tempo lui continu a parlare esortandola a riaversi, a rimettersi in sesto. Lei tent di concentrarsi su ci che Al le stava dicendo.
Un ipnotizzatore, ecco quello che , un dannato ipnotizzatore! Mi ricordo quand'ero bambino, che i miei genitori mi portavano a vedere Sorella Aimee nel suo Tempio. Lei usava un organo e dei lampi di luce, ma anche per lei la cosa funzionava...
Ipnosi di massa, quella era la risposta, si disse Kay. Bedard continu a
parlare.
... una vera pagliacciata con quel cristallo: deve aver installato dietro al
cristallo una luce che funzionava con delle pile...
Molto probabile. Kay annu e accolse con sollievo quella spiegazione
cos ricca di buon senso.
... tutti quelli che pretendono di guarire ogni cosa in nome della fede
fanno affidamento su un'unica cosa: lanciare una corda a un manipolo di
isterici pazzi per dar loro la possibilit di raggiungere Ges e poter gettar
via le stampelle. Naturalmente potrebbe anche aver usato dei fantocci ed
averli piazzati tra la folla. Qualunque sia stato il trucco, sono pronto a
scommettere che stasera se ne andr a casa con un bel gruzzolo dopo averli
abbindolati per bene. Li hai guardati attentamente quei ragazzi? Almeno la
met di loro erano completamente fuori di testa. E quel maledetto incenso
per me aveva proprio l'odore dell'hascisc. Li ha spediti lontano, in un vero
viaggio.
Kay annu di nuovo. Ci che diceva aveva senso, era il tipo di spiega-
Svanirono nel buio della sua stanza, nell'oscurit crescente del suo scivolare nel sonno, nepente, la piccola morte.
Ma durante il sonno si sent ancora spiata: non dall'uomo che aveva detto di essere Powers, ma da un irlandese pazzo chiamato O'Blivion. Lui se
ne stava immobile a guardare il Reverendo Nepente che le dava da bere
una pozione, la pozione che dona la pace e l'oblio. Solo che lei non dimenticava... lei ricordava. Ricordava il canto ossessivo che echeggiava nelle
tenebre pi profonde.
Non morto ci che pu vivere eternamente. E in strani eoni, anche la
morte pu morire.
Ora sapeva che cosa significava. Significava che Albert non era morto.
Era solo addormentato, come lei, e avrebbe riposato sotto le onde finch la
morte non fosse morta e lui sarebbe risorto. Un diavolo rosso che sorger
dal profondo mare blu quando i Grandi Vecchi usciranno dai sepolcri di
pietra e dalle tombe di ghiaccio per esigere ci che loro. I loro occhi la
guardavano, milioni di occhi che si aprivano per lanciare la loro fame in
uno sguardo. Milioni di bocche che si aprivano per placare quella fame.
Milioni di tentacoli brancolavano per afferrarla, avvicinarla agli occhi affamati e alle mascelle spalancate. Mentre il canto crescenta di intensit, lei
lo soffoc con un grido.
E si mise a sedere nel letto, battendo gli occhi alla luce del mattino.
Kay non aveva bisogno di uno specchio per sapere che non aveva riposato. Un'occhiata alla sveglia, che aveva dimenticato di regolare, fu sufficiente a fornirle un'altra informazione di cui aveva bisogno.
Le dieci. Aveva dormito troppo, ma era un bene. Significava che l'agenzia era aperta e che lei poteva chiamare Max, dirgli di cancellare la seduta
con il Reverendo Nye.
Kay ci pens mentre si lavava, si vestiva e preparava la colazione. Max
avrebbe avuto bisogno di una buona scusa per rompere il contratto, ma lei
che cosa poteva dirgli? Certamente non la verit... la verit era solo un sogno.
Oppure no?
Una cosa era reale: il fatto che lei la notte precedente avesse visto l'uomo che si fingeva Ben Powers. Ma questo non riguardava Max. Quell'informazione doveva essere riferita a Danton Heisinger.
Forse avrebbe fatto meglio a parlare prima di tutto con lui. Nel frattempo
poteva pensare a che cosa dire a Max. Forse Heisinger poteva darle un
suggerimento, qualcosa che lei poteva usare per uscire da quel vicolo cie-
co.
Ma la cosa pi importante per uscire dal vicolo cieco era proprio il telefono.
Kay alz il ricevitore e form il numero della banca, ma senza alcun risultato. La linea era muta. Prov un'altra volta, poi cap che il telefono era
morto. Ma non poteva essere! Non morto ci che pu vivere eternamente...
Riappese il ricevitore, e si accigli ai pensieri che le vennero spontanei
alla mente. L, alla luce del sole, il sogno si dissolse. Il panico non era una
reazione pratica alla realt. La cosa da fare era attraversare il pianerottolo,
vedere se uno dei vicini era in casa e chiedergli il favore di usare il telefono per chiamare il servizio riparazioni della Compagnia dei Telefoni.
Non era la fine del mondo: le linee telefoniche si guastavano tutti i giorni. Era arrivato il momento di fermare quella spirale di paranoia e agire.
Kay si alz e arriv alla porta del soggiorno. Proprio in quel momento
risuonarono i colpi alla porta.
S?, disse lei. Chi ?
La Compagnia dei Telefoni. La vostra linea non funziona.
Come fate a saperlo?
La padrona di casa ci ha segnalato il guasto. Vi dispiace se faccio un
controllo?
Prego.
Kay apr la porta all'operaio dei telefoni.
E lo sconosciuto che diceva di chiamarsi Ben Powers entr nella stanza.
Non c'era il modo di oltrepassarlo. Kay pot solo arretrare mentre l'uomo
chiudeva a chiave la porta.
Non abbiate paura, disse.
Perch mai dovrei?
Kay con uno sforzo riusc a tenere ferma la voce, e intanto gettava occhiate alla borsa degli attrezzi di tela, che l'intruso stringeva nella mano sinistra. O non era una borsa degli attrezzi?
L'uomo avanz verso il tavolino e vi appoggi la borsa rigonfia. Kay fece un altro passo indietro, e si chiese se potesse approfittare dell'occasione
per correre nel bagno e chiudersi a chiave all'interno. Lo sconosciuto la
guard e scosse la testa.
Aspettate, disse, aprendo la chiusura lampo della borsa. Ho qualcosa
per voi.
Che sia dannato se non ci abbiamo pensato, la voce di Miller era aspra. Quando i nostri agenti sono scomparsi, ho dovuto faticare per trattenere i miei uomini dal farlo. Ma l'ultima risorsa. Se facessimo questa
mossa, manderemmo all'aria la nostra copertura. E, a meno che non riuscissimo a spezzare la resistenza di Nye o di qualcuno dei suoi seguaci, ritorneremmo al punto di partenza. Ho il presentimento che non ci sia il modo di far parlare qualcuno di quella setta.
Ma ho letto delle nuove tecniche per il lavaggio del cervello. Se prendete un paio di ragazzi di quel gruppo e li decondizionate...
Vedete, non abbiamo a che fare con un normale fanatico religioso.
L'uomo contro cui lottiamo ha i suoi sistemi per controllare i convertiti.
Deve farlo, perch mira molto in alto.
Kay alz lo sguardo.
Se ne siete tanto sicuro, allora dovete avere qualche idea di quali siano
le loro attivit.
Mike Miller annu.
Perci ho voluto che leggeste quei racconti. Ricordate che cosa scrisse
Lovecraft a proposito del Messaggero degli Dei? Appare dopo terremoti e
disastri per predicare la fine del mondo. Sarebbe un uomo scuro di pelle
con una tunica rossa, che parla di scienza, inventa strani strumenti, e d
dimostrazioni del suo potere. Non vi ricorda qualcuno?
Il Reverendo Nye...
Nyarlathotep.
Aspettate un momento. Questa non la bevo!
Miller scosse la testa.
naturale che non ci crediate. Ma gli altri ci credono. Ovviamente
quell'uomo ha preso deliberatamente il nome di Nye. E sospetto che ai seguaci pi convinti, ai pi devoti, egli dica di essere veramente Nyarlathotep.
Tutte queste assurdit solo per raggirare e togliere i soldi a qualche
spostato?
Vorrei che fosse cos semplice. Mike Miller riprese a camminare.
Ma, per quanto ne sappiamo, i seguaci pi devoti non hanno soldi. In
maggioranza sono giovani che provengono dal barrio e dal ghetto negro,
tutti tossicomani.
Ma se non vuole i soldi, che cos' che vuole?
Potere. Gli occhi di Miller divennero due fessure. Avete mai sentito
parlare dello Sheikh al-Jebal?
Chi?
Il Vecchio delle Montagne. Costru una fortezza chiamata Alamut, ai
tempi delle Crociate. Nessuno osava toccarlo; nemmeno i Crociati e i Saraceni. Essi gli pagavano un tributo e obbedivano ai suoi ordini perch lui
aveva il potere. Il potere della vita e della morte. Forse non avete sentito
parlare di lui, ma il nome dei suoi seguaci passato alla storia. Venivano
chiamati gli Assassini.
una parola che deriva dall'arabo. Hashashin, che ha la stessa radice
della parola hashish, perch i seguaci dello Sheikh erano dediti a questa
droga. Lo Sheikh reclutava ragazzi, li prendeva al laccio con l'hashish, diceva che poteva garantire loro la vita eterna se obbedivano ai suoi ordini.
Poi gliene dava un assaggio.
Li drogava, poi, quando perdevano conoscenza, li trasportava nel suo
giardino segreto che era sulla cima della montagna. Quando si svegliavano, pensavano di essere in paradiso. Li stordiva con luci, musica, profumi,
vino, cibi prelibati e un harem di belle donne e ragazzi. Quando l'effetto
della droga finiva, veniva loro detto che quello era solo un saggio, ma che
se avessero eseguito gli ordini, quel paradiso sarebbe stato loro per sempre, anche dopo la morte.
Coloro che vi credevano diventavano i fedais, i fedeli, e venivano addestrati in tutti i modi all'omicidio segreto. Poi lo Sheikh li mandava ad
uccidere: essi si introducevano nei palazzi o negli accampamenti militari
per accoltellare o strangolare le vittime prescelte nel cuore della notte.
Credetemi, funzionava. Funzionava tanto bene che centinaia di funzionari, principi e ufficiali morirono, e migliaia di altri pagavano il tributo per
salvarsi la vita. Funzionava allora e funziona ancora oggi.
Tutto questo che cosa ha a che fare con Nye?, chiese Kay.
Non siamo sicuri che sia Nye. Ma qualcuno si sta servendo di queste
tattiche. Azioni terroristiche: se sapeste quante persone importanti sono
state colpite negli ultimi mesi...
Come mai non lo so? Leggo i giornali.
Non scritto nei giornali. Se lo fosse, si spargerebbe il panico tra la
gente. Mike Miller aggrott le ciglia. Dobbiamo convalidare i nostri sospetti su Nye con prove solide, e dobbiamo farlo in fretta. Non sarebbe di
nessuna utilit fargli delle accuse false. Abbiamo bisogno di scoprire che
cosa c' dietro questa storia, vedere se c' qualcuno pi in alto ancora. la
cosa pi importante.
Forse per voi, ma non per me. Kay si strinse nelle spalle. Non abba-
Fu il turno di Kay di guardarlo aspettare, e poi sentire le sue affermazioni concise. Quando riappese il ricevitore, si volt verso di lei e annu.
Come fate a saperlo?
Perch il numero quattrocento di Lampton Drive non una casa. un
museo privato.
Un museo?
Come la Fondazione Getty, a poche miglia pi a sud. Ma questo nuovo di zecca. stato costruito da una certa Probilski Foundation, qualsiasi
cosa sia, e verr aperta ufficialmente il mese prossimo.
Non ci vado.
Ovviamente Nye vi ha dato l'appuntamento in un punto di smistamento. Voi ci andrete e lui vi porter da qualche altra parte. Miller anticip la
reazione di Kay con un sorriso rassicurante. Non preoccupatevi, non lo
perderemo questa volta. Lo terremo sotto stretto controllo, apposteremo
uomini su entrambi i lati della strada, e sar coperta anche ogni possibile
uscita posteriore. Se vi porta via, sar seguito. E voi non andrete sola.
Bedard? Kay scosse la testa. Che cosa vi fa credere che potrebbe essere d'aiuto in una faccenda del genere?
Bedard non sar con voi.
Ma...
Ho gi parlato con Max Colbin, gli ho detto abbastanza da assicurarmi
che tenga la bocca chiusa e collabori. disposto a lasciarmi sostituire Al
Bedard con uno dei nostri agenti. Fred Elstree, penso che l'abbiate gi incontrato.
Dove?
Sul vostro pianerottolo, questa mattina, poco dopo che sono uscito.
Mike Miller fece un gesto verso la porta d'ingresso. Non preoccupatevi,
non un fotografo professionale ma conosce abbastanza la fotografia da
fingere di farvi un servizio. Se esce fuori qualcosa, in grado di affrontarla, ma non voglio anticipare i problemi. Tutto quello che dovete fare tenere occhi e orecchie aperti, stare vicina a Nye, vedere che cosa riuscite a
sapere delle sue attivit.
Questo tutto, mormor Kay. Devo solo fare la parte della piccola
mosca che va dritta nella tela del ragno, senza dimenticare di sorridere per
i fotografi... Lo guard infuriata. Volete che faccia qualcos'altro?
S. Mike Miller annu gravemente. Voglio che ricordiate Albert
Keith.
Era difficile per Kay realizzare che erano passate solo ventiquattro ore
dalla sua visita allo Starry Wisdom Temple con Al Bedard.
Sotto un certo aspetto, il viaggio di quella sera fu quasi una ripetizione
dell'esperienza della notte precedente. Quasi, non del tutto. Quella sera
l'auto si dirigeva ad ovest, verso Santa Monica, e la Coast Highway era al
di sotto. Fred Elstree era alla guida.
Kay era grata della sua presenza, grata che fosse attento, vigile e armato.
Quella sensazione di gratitudine sottolineava la differenza tra il viaggio di
quella sera e quello della sera precedente. Il giorno prima Kay era solo curiosa riguardo alla loro meta e a quello che vi avrebbero trovato. Quella sera aveva paura.
Il consiglio di Miller di ricordare Albert Keith non le era di nessun aiuto.
In un certo senso, peggiorava la situazione. Se il Reverendo Nye in qualche modo era responsabile della morte di Keith, allora quale conforto poteva venirle dal fatto di stare per incontrare l'assassino del suo ex marito?
Trasse tutto il conforto che poteva dal silenzio di Fred Elstree. Faceva
pensare all'esperienza, alla sicurezza di un uomo che aveva un lavoro da
fare e sapeva esattamente come farlo.
Elstree guidava bene. Quando l'auto gir bruscamente per la rampa che
scendeva alla Coast Highway, non ci fu nessun movimento brusco che
spost le borse delle apparecchiature fotografiche che erano sul sedile posteriore. Kay fu improvvisamente sicura che Elstree sarebbe stato altrettanto abile nell'uso di quelle apparecchiature quando fosse arrivato il momento. Probabilmente avrebbe sostenuto il ruolo di fotografo senza alcuna difficolt. Allora che cosa aveva da temere?
La nebbia, disse Elstree, mentre si dirigevano verso nord. Da dove
venuta?
Veniva dal mare, naturalmente, e questo era quello che Kay temeva: il
mare, e ci che generava. Creature affogate che si muovevano sotto le onde, scivolavano alla superficie, camminavano traballanti sulla terra. Creature affogate si nascondevano nella nebbia che si alzava a spirale sulla
strada e formava una cortina ondeggiante di un grigio spettrale. Creature
affogate. Albert Keith era una di loro?
Kay chiuse gli occhi in unisono con i fari dell'auto quando Elstree li abbass e rallent la velocit.
Meglio prendersela con calma, disse.
La donna annu. S, prenditela con calma. Dimentica Albert Keith. Lui
morto e tu sei viva. Questo importante.
L'auto avanz verso nord mentre il traffico diminuiva e la nebbia si infittiva. A destra si scorgevano le sagome delle alte colline, ma non si vedevano le luci delle case che erano sulla cima. Altre abitazioni correvano
lungo la riva del mare, a sinistra, ma le loro luci erano celate dietro quel
grigio sudario. L'aria era gelida e umida. Elstree alz il finestrino che era
dalla parte del guidatore quando not la reazione di Kay. Ma non era l'umidit a farla rabbrividire.
Guard attraverso il parabrezza le file di cottage sulla spiaggia, e pi in
l la distesa che scendeva ripida all'acqua, in quel punto molto lontana dalla strada. Non c'erano case laggi, solo la nebbia, che saliva e si avvolgeva
sul mare tenebroso e silenzioso. E allora, quando ebbero svoltato una curva, davanti a loro si profil una struttura isolata, appollaiata sul bordo del
dirupo come...
La Strana Casa nella Nebbia, mormor Kay.
Elstree le lanci un rapido sguardo.
Che cosa?
Niente.
E non era niente: solo il titolo di uno dei racconti che aveva letto in quel
libro. Uno dei racconti di Lovecraft su un vecchio che in una vecchia casa
intratteneva rapporti con i Vecchi del Mare.
Fred Elstree conosceva quelle storie? Sperava di no. Era meglio che si
preoccupasse solo di eseguire i suoi soliti compiti di sicurezza nel solito
modo. Il disagio di lei avrebbe potuto turbarlo e lei non voleva.
State bene?, stava dicendo.
Certo. Una volta che saremo usciti da questa nebbia.
Eccoci arrivati.
Elstree gir il volante e l'auto svolt a sinistra, in uno stretto viale d'accesso. Parcheggiato ai bordi della strada c'era un camioncino aperto. Non
si vedeva nessuno nella cabina di guida ma, quando l'oltrepassarono, i fari
del camioncino lampeggiarono rapidamente.
I nostri agenti, disse Elstree.
Kay aggrott la fronte.
C' solo un'auto?
Un'auto significa che questa l'unica strada per entrare o per uscire,
Elstree le rivolse un sorriso rassicurante. stato tutto controllato bene. Se
c' un'altra uscita che non conosciamo, Miller la tiene sicuramente d'occhio.
Forse pi avanti, disse Kay.
Ma non videro nient'altro, solo il parcheggio vuoto e avvolto nella nebbia che era all'estremit opposta del viale d'accesso. Quello e la strana casa
sui bordi del dirupo.
Un esame pi da vicino rivel che non era affatto una casa. La bassa
struttura, priva di finestre, di pietra bianca, si fondeva quasi impercettibilmente con la nebbia, e fu solo quando parcheggiarono e scesero dall'auto,
che Kay si accorse che il tetto era a cupola e l'ingresso era sulla sommit di
una fila di scalini. Aveva l'aspetto di un museo, e ogni eventuale dubbio fu
dissipato dalla placca di bronzo affissa al portone di quercia scura.
Elstree prese le due borse con l'attrezzatura fotografica dal sedile posteriore, chiuse lo sportello dell'auto, e si affianc a Kay. Lanci un'occhiata
alla targhetta.
Probilski Foundation, mormor. Che diavolo di nome per un museo.
Sembra una bestemmia in polacco. Il sorriso gli mor sulle labbra quando
lanci un'occhiata a Kay. Scusatemi. Non il momento di fare battute di
spirito, vero?
Kay annu.
Non mi piace l'aspetto di questo posto.
Beh, forse qualche informazione in pi vi aiuter. Abbiamo gi svolto
qualche ricerca. La Fondazione legale, stata fondata nel 1974 da Donald Probilski, un petroliere di Shreveport, per sfuggire alle tasse. morto
due anni fa. La sua vedova, Elsie, ha ereditato e dirige la Fondazione come
amministratrice. Abbiamo saputo quando stata acquistata questa terra e
da chi stata acquistata. Abbiamo esaminato le domande e i permessi di
costruzione per il museo. Al di fuori dei soliti sotterfugi, la faccenda sembra pulita. J.C. Higgins ha diretto i lavori... sono stati effettuati da una
grande impresa di costruzioni di Long Beach. Il museo verr inaugurato
ufficialmente il mese prossimo, e sar aperto al pubblico quattro giorni alla
settimana. Il direttore un tipo che lavorava nella Biblioteca dell'Universit dello Wyoming. Questo vi fa sentire un po' meglio?
C'era qualcosa di molto rassicurante nel tono pratico di Elstree e nel suo
pratico resoconto. Kay gli sorrise grata.
S, grazie. Tra parentesi, che genere di museo ?
Lo scopriremo subito.
Elstree premette il pulsante che era accanto al portone. All'interno echeggi un campanello e l'uomo sussurr:
State calma ora. Ricordate che non c' nulla di cui preoccuparsi.
Tranne Albert Keith e quello che gli accaduto.
Il giovane che apr la porta era una figura familiare. Nel corso degli anni
Kay ne aveva visti migliaia uguali a lui, sui viali del Campus e nelle strade
della citt, abbigliati in jeans e giubbotti, con i capelli lunghi e le barbe folte. Non solo avevano lo stesso aspetto; parlavano lo stesso gergo, rispondevano uniformemente agli stessi stimoli, marciavano allo stesso ritmo
che, nel loro caso, era quello di una chitarra elettrica. E avevano un'altra
caratteristica in comune: ciascuno di loro era orgoglioso della propria personalit unica e originale.
Di conseguenza, sebbene Kay pensasse di aver visto quel particolare ragazzo tra il pubblico del Tempio la sera prima, non poteva esserne certa.
Forse se l'avesse sentito parlare...
Ma non parl, fece solo un cenno col capo e li guid attraverso l'atrio, illuminato e privo di mobili, verso un ampio passaggio.
Ora non c'erano pi dubbi sul fatto che si trovassero in un museo. L'atmosfera dell'atrio comunicava quella freddezza caratteristica derivata pi
dall'architettura che dalla temperatura. Le spoglie pareti di marmo bianco e
le severe colonne creavano un gelido dj vu. Il tocco finale era dato dall'eco dei loro passi che risuonavano sul pavimento privo di tappeto. Kay
aveva udito quel suono in ogni museo che aveva visitato.
Ma una volta all'interno della stanza che era aldil del passaggio ampio,
ogni sensazione di familiarit scomparve. L'enorme camera era illuminata
fiocamente da lampade inserite nelle nicchie che orlavano l'alto soffitto. E
il soffitto non aveva nessuna rassomiglianza con la cupola circolare che
sovrastava l'edificio. Invece, dalle pareti si alzavano quattro lastroni di pietra triangolari, che si inclinavano lievemente fino ad incontrarsi in alto.
Si trovavano in quello che sembrava l'interno di una piramide in miniatura.
Kay lanci uno sguardo ad Elstree, chiedendosi se si fosse accorto di
quel particolare. Evidentemente l'aveva notato, perch sogghign e sussurr:
Peccato che non l'ho saputo prima. Avrei portato con me qualche lametta da affilare.
Il suo involontario sorriso si gel quando vide il contenuto della stanza.
Ogni dubbio sullo stile architettonico svan.
Le bacheche montate su piedistalli di marmo contenevano degli oggetti
di cui Kay aveva conosciuto l'esistenza grazie ad un corso facoltativo di
Egittologia. Parole ed immagini semidimenticate diventarono realt rico-
noscibili.
In una bacheca era conservata una grande stele di pietra che aveva inciso
il simbolo dell'aspide. In un'altra, ad ali spiegate, c'era Bennu, la fenice
simbolo di resurrezione. Altre ancora ospitavano rotoli di papiro, tavolette
di bronzo, urne funerarie. In una vetrinetta c'era il modello in miniatura del
barcone sacro, che portava gli spiriti dei morti negli Inferi per il giudizio
finale. In un'altra era mostrato, a grandezza naturale, quello che i morti lasciavano dietro di s: quattro canopi contenenti il fegato, i polmoni, lo
stomaco e l'intestino dei defunti. I corpi da cui erano stati tolti quegli organi erano nei sarcofagi, con il cuore ancora intatto e la faccia conservata con
cura, in modo che potessero essere riconosciuti quando avrebbero affrontato i Quarantadue Giudici dei Morti.
E contro le pareti triangolari si ergevano grandi statue di ottone, bronzo
e pietra, sculture dalle forme umane e dalle teste d'animali: gli Dei dell'Egitto.
Si scorgevano Apis dalla testa di toro, Hathor dalle lunghe corna, Sebek
dal muso di sauro e Horus con il becco di falco. Bast e Madre Sekhmet erano accucciati e scoprivano le zanne letali. Il profilo di ibis di Thoth e il
muso di sciacallo di Anubis, si rizzavano nella luce fioca. Accanto a loro
la faccia d'avvoltoio di Nekhbet guardava gelida la grande testa d'ariete di
Amon, il cranio da scarabeo di Khepri, l'uomo-serpente Buto e il viso animalesco di Set, Signore del Male. Su tutte torreggiava la statua avvolta
dalla veste di piume, con lo scettro uas e la corona atef: Osiride, Re dei
Morti.
Guardava.
Si mosse.
Kay trattenne il fiato mentre la figura usciva dalle tenebre, poi cap che
non era stata la statua a muoversi, ma l'uomo che aspettava al buio dietro
di essa.
Pace e saggezza a voi, disse il Reverendo Nye. Fece un cenno del capo a Kay, tese la mano guantata di bianco a Fred Elstree.
Kay fece in fretta le presentazioni, strappando un sorriso educato al suo
compagno e un cipiglio fuggevole, quasi impercettibile, al negro. Lanci
un'occhiata interrogativa a Kay.
Non il signore che era con voi al Tempio ieri sera.
No, dovuto partire per San Diego, per un altro servizio. Kay fece un
cenno del capo verso Elstree. Penso che sarete altrettanto soddisfatto del
lavoro di Fred. Quando si tratta di ritratti, veramente un grande fotogra-
fo.
Sono felice di sentirlo. Ma conosce lo scopo di questo servizio fotografico?
S, l'ho messo al corrente.
Bene. Nye fece un gesto verso il giovane barbuto. Puoi andare ora,
Jody. Il ragazzo rimase immobile, con gli occhi fissi sulla collezione di
statue che era contro la parete.
La voce di Nye ordin fermamente.
Jody, fuori!
Gli occhi vitrei diedero un guizzo e la testa del giovane sobbalz. Si gir
e si mosse verso la porta con una strana andatura strascicata, che conferm
i sospetti di Kay.
Sotto l'effetto di qualche droga. Ricorda quello che ha detto Mike Miller
a proposito degli Assassini.
Se Miller aveva ragione in questo, allora forse aveva ragione in tutto il
resto. Il museo era solo un punto di smistamento. Ora Nye avrebbe tentato
di portarli in qualche altro posto.
Beh, cominciamo, stava dicendo Nye. Se volete preparare la vostra
attrezzatura...
Mentre parlava, il Reverendo attravers la stanza e premette un interruttore. Kay batt gli occhi a quell'improvvisa esplosione di luce.
Miller aveva torto sul fatto che saremmo stati portati via di qui. E forse
aveva torto in tutto il resto.
Per un attimo, Kay si arrese alla confusione, ma la luce l'aiut a disperdere tutti i dubbi insieme alle ombre. Il suo bagliore scald la stanza, trasform quelle statue sinistre in innocui esempi di scultura. Erano grottesche, ma non sembravano pi minacciose.
Forse quella era la soluzione di tutto il problema, dopotutto. Grottesca
ma non minacciosa. Tutto faceva parte della droga di Nye: messe in scena
per il suo culto. Anche le fotografie per cui Kay doveva posare erano finalizzate alla pubblicit, finzioni per attrarre i creduloni. Ancora una volta
quel pensiero attravers la mente di Kay: tutta quella messa in scena era
solo un'altra forma di industria dello spettacolo.
Kay lanci un'occhiata a Fred Elstree, chiedendosi che cosa stesse pensando, ma non riusc a capire le sue reazioni. Fred stava gi aprendo le due
borse ed estraeva l'attrezzatura portatile per le luci. Allung le gambe del
cavalletto per agganciarvi i faretti, svolse i fili elettrici attaccati alle lampade e li allung attraverso la stanza per inserire le spine negli attacchi.
Svolgeva il suo lavoro da vero professionista, e le apprensioni di Kay svanirono. Sembrava proprio un'altra seduta fotografica.
Con sua sorpresa, fu quasi esattamente cos.
Il Reverendo Nye fece un cenno di approvazione.
Tutto pronto? Bene. Ora, prima di cominciare, vorrei dirvi perch ho
scelto questo posto. La signora che dirige la Fondazione anche un membro dello Starry Wisdom, ed stata tanto gentile da darmi il permesso.
Penso che possiamo servirci ottimamente di queste statue e, se non vi dispiace, vorrei suggerire qualche posa.
Fate pure, disse Elstree. Io sono qui solo per puntare la macchina fotografica.
Nye prese il controllo della situazione: diede le sue istruzioni a bassa
voce. Quello che voleva, ovviamente, era una serie di primi piani che ritraevano Kay a mezzo busto. Ma ogni posa includeva una statua sullo sfondo:
Buto dalla testa di serpente. Nekhbet l'avvoltoio. Osiride dagli occhi che
vedono tutto. Di nuovo, tutta l'importanza era data all'illuminazione e alla
composizione. La differenza era nel fatto che le sue istruzioni erano per la
modella.
Ricordate la notte scorsa, mormor Nye. Ricordate l'espressione di
quei poveri storpi quando si avvicinavano all'altare. quello che voglio:
l'intensit, la concentrazione assoluta sui misteri dell'Essere e del Divenire.
Voglio che vediate queste statue per quello che sono, simboli degli Dei,
che a loro volta sono simboli di poteri ancora pi grandi. Guardate nell'occhio di Osiride e vedete ci che vede il Dio: il segreto della vita, che il
segreto della morte, che il segreto dell'eternit. Rinnovo e ritorno, ripetuti
senza fine. Nell'occhio di Osiride voi stessa siete solo un riflesso. E quando l'occhio si chiude, voi svanite, per riapparire solo quando il Dio lo riapre.
Kay udiva la sua voce mormorare monotona aldil del cerchio di luce,
attrarla verso le tenebre. Ascoltando, obbediva. Obbedendo, credeva.
Quando guard, poteva quasi avvertire che l'occhio di Osiride le restituiva
lo sguardo con una sua propria coscienza. E, se avesse chiuso l'occhio, lei
avrebbe cessato di esistere.
Silenziosamente, rese grazie per il suono dell'altra voce, la voce che la
riportava alla realt.
Facciamone una di profilo, stava dicendo Elstree. Alzate il mento di
qualche centimetro. Ecco, l'ho fatta...
Quando finirono, Kay si sentiva prosciugata di ogni energia. Fu grata ad
Elstree di aver spento gli accecanti faretti, e a Nye di aver diminuito l'intensit delle luci centrali. La stanza fu un'altra volta fasciata dalle ombre.
Ora Kay non doveva pi guardare quegli Dei grotteschi, guardare nell'occhio di Osiride e vedersi restituire lo sguardo.
Elstree stacc gli attacchi elettrici, riavvolse i fili, smont e ripose nelle
borse l'attrezzatura. Se avessero potuto andarsene da l...
Fred alz le borse e annu.
Tutto pronto, disse.
Grazie per essere venuti.
Il Reverendo Nye li accompagn alla porta.
Le stampe saranno pronte dopodomani, gli disse Elstree.
Ottimo. Nye si gir e buss con forza sul pannello superiore della porta. Jody... apri!
La porta si apr verso l'interno.
Sulla soglia c'era il ragazzo barbuto. Teneva qualcosa in mano e, a quella vista, Elstree infil rapidamente la mano nella tasca della giacca.
Strill qualcosa. A Kay parve che fosse: Attenta! Non poteva esserne
certa, perch la voce rimbomb nell'atrio che era oltre la soglia.
Ma non ci fu nessun'eco quando il giovane barbuto spar col revolver e
stacc la parte superiore della testa di Fred Elstree.
Kay sent la pressione fredda del pavimento di pietra contro la guancia e
la sua prima reazione fu di sorpresa. Non sono il tipo che sviene, si disse.
Poi ricord che cosa aveva visto e le ritorn la debolezza. Ma era successo
senza nemmeno un rumore. Doveva aver usato il silenziatore.
In quel momento, si sent un rumore: il mormorio soffocato di varie voci. Kay apr gli occhi. Dal punto in cui era distesa, sul pavimento nella sala
del museo, vedeva il giovane barbuto parlare con Nye davanti alla porta
socchiusa. Kay non riusc a capire che cosa stesse dicendo n quale fosse
la risposta di Nye. Ma vide il sacerdote annuire e attraversare la soglia, oltrepassando il corpo di Elstree.
Nye chiuse la porta, poi si gir mentre Kay si metteva a sedere. Le si avvicin, con il volto scuro immobile, e con voce inespressiva chiese:
Siete armata?
Kay scosse la testa.
Si ritrasse quando egli tese la mano, ma il sacerdote non fece alcun tentativo di toccarla. Invece raccolse la sua borsetta, che le era caduta accanto.
L'apr e capovolse il suo contenuto sul pavimento. Cipria, penna e matita
parve di sentire un lontano rimbombo smorzato, ripetuto ad intervalli regolari. Il rumore delle onde che sbattevano contro la parete rocciosa, in lontananza.
Doveva trovarsi un passaggio, ma non c'era nessun modo di capirne le
dimensioni o la direzione in cui procedeva. Kay poteva solo seguire la corrente d'aria che le arrivava sul volto, seguirla fino alla fonte. E se il rimbombo diventava pi forte, voleva dire che si stava avvicinando all'uscita.
Kay abbandon la presa sul piolo di metallo e se ne pent subito. Ora era
sola nel buio. Una volta che si fosse allontanata dalla scala, non sarebbe
mai riuscita a trovarla di nuovo.
Si gir e tese le mani, nel tentativo di toccare le pareti dell'apertura in
cui si trovava. Il braccio sinistro urt contro qualcosa di solido, che sporgeva verso l'esterno, al livello della spalla, e Kay sent le dita stringersi intorno ad una maniglia o leva. Si mosse in avanti con un lieve scatto, e Kay
chiuse gli occhi perch la luce improvvisa le aveva ferito le pupille.
Una fioca fluorescenza si rivers dall'alto e lei ne vide la fonte: il tetto
del tunnel che le si apriva davanti, l, alla base della scala.
La stretta apertura sembrava tagliata nella solida roccia, misurava circa
un metro e venti in larghezza e un metro e ottanta in altezza. Neon tubolari
erano messi a distanza regolare in un tubo protettivo che si stendeva lungo
il soffitto del passaggio, rivelando le pareti, rozzamente tagliate, che serpeggiavano in avanti. La loro superficie rocciosa era umida e chiazzata da
stillanti macchie verdastre di licheni.
Era una caverna scavata dall'uomo, non c'erano dubbi, ed era evidentemente antica. Ma la luce, altrettanto evidentemente, era un'aggiunta recente, e l'interruttore a leva contro cui aveva urtato era un'installazione moderna.
In quel momento un ricordo le attravers la mente; il ricordo spontaneo
e sgradevole dei passaggi sotterranei nella storia di Lovecraft. The Shunned House.
Kay scosse la testa. Era il momento di concentrarsi sui fatti, non sulle
fantasie, e in quel preciso momento solo l'aria era importante. L'aria che
usciva dall'imboccatura del tunnel e proveniva da una fonte che doveva essere dall'altra parte. Doveva esserci un'uscita alla fine del passaggio.
Avanz senza ulteriori esitazioni. Il tunnel era umido e l'odore del mare
era ovunque. L'eco dei suoi passi si fondeva al rimbombo ritmato delle onde che sbattevano contro le pareti rocciose. Come aveva pensato, il tunnel
serpeggiava attraverso la roccia. Dopo poco Kay non vide pi l'apertura
di sotto.
C'era solo un altro strato protettivo, questa volta di plastica spessa e trasparente. Kay vide che cosa conteneva la cassa.
Un intrico di fili e tubi che si avvolgevano in un liquido torbido, gorgogliante e luccicante. I fili si avvolgevano a spirale e terminavano in morsetti che erano attaccati alla forma galleggiante nel liquido: un cadavere sorridente.
Era il cadavere nudo di un uomo anziano, scarno ed emaciato, messo a
faccia in s in quella soluzione lattiginosa che gorgogliava contro gli arti
rinsecchiti, l'ossuta cassa toracica, la frangia penzolante di sottili capelli
bianchi che incorniciavano le guance scavate.
La cassa conteneva la morte. Avvolto dai fili come una marionetta mostruosa, il corpo ballonzolante ghignava attraverso il turbine ribollente.
E aveva gli occhi aperti.
Kay non url. Rest immobile, lasci che il freddo la penetrasse, inal il
tanfo di ammoniaca, mentre parole insensate le attraversavano la mente.
Non morto ci che pu vivere in eterno.
Una frase di Lovecraft. E, di nuovo, un suo racconto. Cool Air, si chiamava: raccontava dei rozzi tentativi di prolungare e preservare la vita con
la refrigerazione artificiale, avvenuti pi di cinquant'anni prima.
Prolungare la vita: era un tema a cui quello scrittore aveva accennato pi
volte. E poi il tema degli antichi sopravvissuti, risorti o eterni, in He, The
Festival, The Terrible Old Man. E quell'altro uomo, il cannibale di The
Picture in the House.
Ma quel corpo nella cassa non era nutrito con il sangue, o con mezzi
primitivi di conservazione. In quella stanza era presente la moderna realt
della criogenia. Carne congelata, putrefazione interrotta in un'animazione
sospesa, l'ibernazione in attesa del giorno della rinascita.
E nelle altre casse...
Kay scopr a caso gli involucri degli altri contenitori, sapendo che cosa
avrebbe trovato. Ogni cassa conteneva un cadavere. In una c'era un uomo
di mezza et, lustro e sorridente, le guance gonfie di una grassezza oscena,
ancora pi orribile della magrezza. In un'altra, il corpicino di un bambino
che si muoveva tra i tubi che nutrivano le vene congelate, per impedire il
disseccamento e la putrefazione. E una ragazza, molto simile a Kay: le
labbra blu erano atteggiate ad un segreto sorriso. Gli occhi vitrei specchiavano i sogni della morte.
Quante centinaia di morti erano stipati in quel luogo, prigionieri della
derli.
Allora la luce se ne and.
Le tenebre l'avvolsero, e dalle tenebre si alz il rumore: tonfi, colpi, stridii provocati da una creatura invisibile che le si avvicinava. Ma questo non
era il peggio.
Il peggio era il nuovo rumore che si stagliava sugli altri, l'inconfondibile
mormorio di voci, che non avevano nulla di umano. Una babele bestiale di
latrati, ringhi e gracchi profondi e gutturali.
Kay si gir e corse, corse alla cieca, con le braccia tese in avanti per ripararsi dagli urti contro le pareti serpeggianti. I piedi battevano contro il
pavimento del tunnel la cui pendenza aumentava sempre di pi. La superficie di pietra era umida e scivolosa, resa infida da rivoletti di invisibile
umidit.
E dal buio dietro alle sue spalle, i rumori incalzavano, i tonfi, i colpi, gli
scalpiccii si frammischiavano alle strida rauche e agli ansiti, che alludevano allo sforzo crescente fatto per raggiungerla. Il frastuono crebbe, l'onda
dell'odore nauseabondo divenne ancora pi intensa.
Ma davanti c'era una luce. Una luce fioca che proveniva da un'apertura
circolare che era in alto: l'uscita del tunnel.
Tendendosi per lo sforzo, Kay si slanci in avanti, corse per raggiungere
l'uscita. Affannando, si arrampic lungo l'ultima salita, E cadde.
Per un momento perse conoscenza per lo shock della caduta, quando il
suo corpo urt contro la roccia scivolosa.
Poi la coscienza torn quando si sent toccare la spalla.
Cerc di sgusciare via, ma il tocco divenne una stretta, la stretta divenne
una morsa ferrea. E, al di sopra del balbettio, degli ansiti, dei gracchi e dei
ringhi selvaggi, arriv il suono di una voce.
Kay, non lottate contro di me, per l'amor di Dio, presto!
Lei apr gli occhi mentre Mike Miller la tirava in piedi e la trascinava attraverso l'apertura.
Il resto fu una serie di impressioni momentanee, confuse. Visioni di luce
frammischiate al buio. Una visione fulminea della stretta sporgenza rocciosa a picco sul mare con cui finiva il tunnel. L'immagine della lancia a
motore che dondolava sul mare. La faccia ansiosa di Mike che la guardava
mentre l'aiutava a scendere nella barca. Le vibrazioni contro il suo corpo
disteso quando il motore sal di giri e la lancia cominci a muoversi rapidamente verso il largo. Un'ultima visione dell'apertura della caverna, man
mano che la costa si allontanava.
Il cibo la rinvigor e l'aiut ad affrontare la conversazione che segu. Insieme, ricostruirono gli avvenimenti dei due giorni precedenti.
La squadra di sorveglianza di Mike era stata veramente colta di sorpresa
e uccisa, proprio come le aveva detto Nye. Ma, malgrado le sue precauzioni, Nye non aveva pensato che qualcuno potesse controllare l'uscita sul
mare, e perci Mike era riuscito a trovare lo sbocco della caverna con la
lancia e ad andare a salvarla.
E l'esplosione?
Mike si strinse nelle spalle.
Nye doveva aver minato quel passaggio, con dei detonatori che potevano essere attivati con la sola pressione di un piede. Fortunatamente voi li
avete evitati. Quando la caverna esplosa, crollato tutto il dirupo, portando con s anche il museo. L'esplosione ha rotto tutti i vetri da Santa
Monica a Oxnard. Sul posto al lavoro una squadra di operai, ma non riusciranno mai a scavare tra quei detriti abbastanza da trovare qualcosa.
Che cosa accaduto a Nye?
Quando vi ho lasciato deve essere andato direttamente allo Starry Wisdom Temple. Almeno, cos immaginiamo, perch nello stesso momento
in cui il dirupo crollato, si scatenato l'inferno nella South Normandie.
Un'altra esplosione?
Mike scosse la testa.
Un incendio. Ma cos improvviso e cos devastante, che stato indubbiamente doloso. Tutto l'edificio stato distrutto in pochi minuti. E questa
volta ci sono state vittime: sono stati trovati almeno una dozzina di corpi,
secondo le ultime notizie.
Compreso Nye?
Non lo sappiamo. Le vittime erano incenerite, bruciate e rese irriconoscibili. Erano suoi seguaci, non c' dubbio, ma non credo che Nye avesse
intenzione di uccidersi. Si voleva solo assicurare di non lasciare prove dietro di s.
Kay aggrott la fronte.
Prove di che cosa?
Possiamo servirci del vostro aiuto per stabilire questo punto. Mike si
sedette sul letto accanto a lei. Pensate di riuscire a dirmi esattamente
quello che avvenuto la notte scorsa?
Tenter.
Bene.
Mike premette la superficie del cassetto che era sotto il tavolino. Si sent
un lieve scatto.
Che cos'?
Un registratore incorporato. Vi stavamo registrando nel caso aveste
parlato nel sonno. Sogghign. Talvolta questi aggeggi da romanzo di
spionaggio tornano utili. Vi dispiace se comincio con qualche domanda?
Kay annu.
Fate pure. Forse possiamo dare un senso a tutta questa storia.
Ma le domande di Mike e le risposte di Kay non avevano nessun senso.
Non finch la stessa Kay prese le redini dell'interrogatorio: allora le risposte di Mike ebbero un senso che lei non era preparata a sentire, tantomeno
ad accettare.
Il vostro sospetto a proposito del racconto Cool Air, era esatto, naturalmente, le disse. Abbia o non abbia preso l'idea da Lovecraft, sembra
probabile che le installazioni criogeniche facessero parte del grande piano
di Nye. Doveva aver promesso ai suoi convertiti pi ricchi il dono della resurrezione futura quando il Grande Giorno fosse arrivato. Per esempio, gi
sappiamo che Elsie Probilski scomparsa poco dopo aver donato il museo
e la propriet del dirupo alla setta. Abbiamo seguito le sue tracce fino ad
una clinica privata di Mexico City, dove veniva sottoposta ad un trattamento poco ortodosso per il cancro. Ha lasciato quella clinica molti mesi
fa ed scomparsa. possibile che sia stato Nye a farla sparire. Scommetto
che era uno dei soggetti criogenici nella stanza refrigerante che avete visto
voi.
E i topi?
Sono incline ad attribuirli al caso, piuttosto che a Lovecraft. Quei tunnel erano un santuario naturale per loro. Da quello che dite, tutto il dirupo
doveva essere traforato da caverne e gallerie. I seguaci di Nye ne usavano
qualcuna e avevano apportato i miglioramenti necessari ai loro scopi. E
poi, secondo la vostra esperienza, non erano solo i topi ad essersi rifugiati
in quei tunnel. Quegli altri che vi inseguivano...
Vi prego, Kay scosse in fretta la testa. Ci stavo pensando. Forse mi
sbagliavo.
Come possibile?
Vi ho detto quanto fossi spaventata. Forse stata la mia immaginazione
a giocarmi quei brutti scherzi. Quei passi che ho sentito potevano appartenere a qualche seguace di Nye, agli assassini, come li chiamate voi, invece
che a...
Invece che...?
tro.
Un incontro?
Con i miei colleghi. per questo che vi hanno voluto qui a Washington: hanno anche loro delle domande da farvi.
Ma sono le risposte che a me interessano.
Anche a noi. Mike annu. Il problema che non possono esserci risposte.
La mattina seguente il Dr. Lowenquist diede il suo assenso, e Kay si alz, piacevolmente sorpresa nello scoprire quanto si sentisse bene. Fu ancora pi sorpresa nello scoprire che erano arrivati i suoi vestiti e i suoi effetti
personali, accuratamente piegati nelle valigie, in attesa che le servissero.
Ogni irritazione all'idea che fosse stata invasa la sua privacy scomparve
presto, sostituita dal piacere di scegliere biancheria e abiti puliti e di rendersi presentabile al prossimo incontro. Mike Miller le aveva detto di essere pronta per le sette di quella sera. Egli arriv poco dopo che Kay aveva
finito la cena portatale da uno degli uomini del Servizio di Sicurezza, un'ora prima.
Era strano quanto si fosse abituata in fretta alla loro presenza e a vivere
con quelle strette misure di sicurezza. Era solo grazie a quelle misure che
lei viveva ancora.
Kay si rese improvvisamente conto di non aver mai espresso tutta la gratitudine che sentiva per Mike. Voleva farlo allora, ma avvert che l'uomo
non era nello stato d'animo di ascoltare. Dopo il loro scambio iniziale di
saluti, la condusse al pianterreno, alla sua auto, e immediatamente accese
la radio, come per creare una barriera di suono tra loro. Qualcosa lo turbava, non c'era dubbio, ma qualsiasi cosa fosse, sembrava deciso a tenerla
per s.
Uscirono dalla citt. La pioggia batteva monotona sul parabrezza, e Mike dedicava tutta la sua attenzione al traffico serale che avanzava lentamente sull'asfalto sdrucciolevole dell'autostrada. Kay si appoggi allo
schienale del sedile in un finto abbandono ai suoni sommessi che provenivano dalla radio, e lanci un'occhiata furtiva al suo compagno.
Domande e risposte. Questa era stata la sostanza della loro conversazione precedente. Ma non era la sostanza di tutte le conversazioni, la sostanza,
in realt, di tutti i rapporti? La vita stessa era solo un breve periodo di meditazione tra due grandi domande senza risposta; i misteri della vita e della
morte.
Con grande sorpresa, Kay si ritrov in una vera fabbrica di mobili, vivacemente illuminata. Non c'era da equivocare sulla natura dei torni e dei
macchinari. Sebbene la catena di montaggio fosse ferma, l'odore di segatura fresca testimoniava che aveva funzionato di recente. Dietro una vetrata
alla sua sinistra, vide il reparto dei tappezzieri, ingombro di ritagli di stoffe. I cubicoli degli uffici erano allineati lungo la parete destra, ma Mike la
condusse oltre. Percorsero il corridoio, fino ad un montacarichi che era inserito nella parete posteriore.
Mi volete dire dove stiamo andando?, mormor lei, quando salirono
sulla piattaforma.
Gi, disse Mike.
la porta si chiuse rumorosamente e il montacarichi cominci a scendere.
Ancora una volta le torn alla mente la domanda: quale era il pericolo?
Cinque piani pi sotto trov la risposta.
La sala delle conferenze era grande, ben illuminata e ampiamente fornita
di ogni mezzo audio-visivo. Kay not sulla parete destra lo schermo per i
film o per la proiezione delle diapositive. Sulla sinistra c'era lo schermo
per guardare la televisione a circuito chiuso. Sulla parete pi lontana era
appesa un'enorme carta geografica del mondo. Al di sotto c'era l'impianto
di registrazione, nel quale un nastro si avvolgeva silenziosamente.
Il lungo tavolo rivestito di plastica, che era al centro della sala, aveva incorporati dei microfoni davanti ad ognuna delle venti sedie che erano sistemate lungo la sua circonferenza. Diciotto di quelle sedie erano gi occupate, le uniche libere erano le due poste ad uno dei due capi. Quando
Kay e Mike sedettero, non restarono pi posti vuoti.
Il brusio delle conversazioni non si interruppe al loro arrivo, n la coppia
sembr essere oggetto di un esame particolare. Non fu fatta nessuna presentazione e Kay pot solo lanciare occhiate curiose ai propri compagni.
Quell'esame aument la sua confusione. Non trov nessuna coerenza
nell'aspetto dei presenti. Andavano da uomini dell'et di Mike a persone
anziane, e c'erano altre due donne, entrambe con i capelli grigi e vestite
piuttosto sciattamente. Il tipo di abbigliamento non offriva alcun indizio.
Se pure qualcuno degli uomini era uno scienziato, non apparteneva al tipo
fumatore di pipa e con il camice bianco, familiare ad ogni spettatore di
film dell'orrore. Parecchi di loro avevano il portamento rigido e l'espressione severa che in genere si attribuiscono agli alti gradi militari, ma non
indossavano uniformi. E almeno tre dei pi giovani erano barbuti quanto i
seguaci del Reverendo Nye. I loro giubbotti e i loro jeans sembravano indefinibili quanto i completi grigi degli altri.
Allora Kay si gir a porre una domanda a Mike, preparandosi ad alzare
la voce al di sopra del brusio delle conversazioni che si svolgevano intorno
al tavolo. Ma improvvisamente il ronzio cess per essere sostituito da un
silenzio denso di aspettativa, rotto solo da qualche nervoso colpo di tosse.
Un uomo alto, calvo, seduto all'altro capo del tavolo, sotto la carta appesa al muro, si alz e diede qualche colpo sul tavolo per richiamare l'attenzione. Ogni incertezza riguardo alla sua posizione di comando fu dissipata
dalla presenza di un imponente schieramento di raccoglitori e di documenti
rilegati ammucchiati sul tavolo, davanti a lui, e le sue parole confermarono
la sua autorit.
La maggior parte di voi non si conosce, disse. E pochi di voi conoscono me. Ma non perder il tempo a fare presentazioni.
L'importante che io vi conosca, dalle vostre relazioni dai verbali, dalle conversazioni registrate, deposizioni e dossier. Fece un gesto verso i
raccoglitori e i documenti ammassati davanti a lui. Questa solo una frazione, una piccola parte di quello che abbiamo esaminato negli scorsi due
anni. La quantit di materiale che abbiamo scartato le piste false, le testimonianze inconsistenti, le beffe, le sciocchezze, i deliri e le assurdit
complete avrebbe probabilmente riempito questa stanza, perfino se ridotta a microfilm. Ma quello che resta stato studiato, analizzato, computerizzato, sottoposto ad ogni possibile prova di autenticit. verificato.
per questo che siete qui. Perch ciascuno di voi ha offerto dati validi
a questa ricerca, una ricerca che molti di voi non sanno nemmeno che esiste.
L'uomo alto guard una per volta le persone intorno al tavolo.
Alcuni di voi hanno una cultura accademica in un'ampia variet di discipline: letteratura, antropologia, archeologia, astrofisica, geologia, parapsicologia avanzata. Ciascuno di voi ha compiuto delle ricerche che hanno
risvegliato l'attenzione di questa organizzazione. A causa della natura di
quella ricerca, un certo numero di voi stato chiamato e interrogato, e invitato a far procedere i propri studi nella stessa direzione. Nello stesso
tempo avete acconsentito a non diffondere o pubblicizzare le vostre scoperte, e ad agire nella massima segretezza.
Ci furono involontari cenni di assenso e mormorii da parte di alcuni degli ascoltatori quando l'uomo alto si ferm: poi riprese.
creato ostacoli. Sono pienamente convinti, come noi, che quanto stato loro mostrato la verit. Una verit che deve essere affrontata senza ulteriori
indugi.
Il risultato che voi siete stati convocati qui come membri di una speciale unit operativa, parte di un'operazione pi generale che stata ufficialmente definita Progetto Arkham.
Arkham? Kay si tese al suono di quella parola. Non era il nome...
Un'etichetta stupida. L'uomo alto si strinse nelle spalle. Ma forse no.
Perch simbolizza l'opera di Howard Phillips Lovecraft, il cui nome e i cui
scritti sono noti a tutti voi.
L'oratore si ferm e ci fu di nuovo una reazione sorpresa da parte del
pubblico. Una reazione condivisa da Kay. Era vero che tutti i presenti conoscevano Lovecraft? E se era cos, come e perch?
Fin dall'inizio, qualcuno di voi cui erano gi note le sue opere, ha notato alcune similitudini con i fenomeni che avete sottoposto alla nostra attenzione. Questo ha originato il nostro primo sospetto che tutti i dati facessero parte di un disegno pi generale. Quando la nostra ricerca si approfondita, abbiamo ricevuto altri resoconti da persone che non sapevano
niente di Lovecraft. diventata nostra abitudine far s che l'opera di Lovecraft fosse nota a tutti loro, perch i fatti presentati da loro corrispondevano alle fantasie che egli aveva scritto.
Kay lanci un'occhiata a Mike. Egli annu, con aria indifferente, mentre
l'oratore continuava.
Di conseguenza, sapete tutti che Arkham il nome di una citt del New
England che fa da sfondo a molti dei racconti di Lovecraft. Come altri nomi di luogo nelle sue opere Dunwich, Kingsport, Innsmouth, la Miskatonic University non esiste al di fuori della sua immaginazione.
La stessa cosa vale per il libro di stregoneria e magia nera che viene citato nelle sue storie: il Necronomicon. Lo stesso Lovecraft ne neg l'esistenza. Ma noi non possiamo escludere la possibilit che sia realmente esistito, magari con un altro nome, che Lovecraft tenne nascosto per ovvi motivi. Di una cosa siamo assolutamente certi: Lovecraft non scriveva opere
di fantasia, anche se a quell'epoca cos sembrava.
Durante gli ultimi cinquant'anni sono stati compiuti progressi notevoli
nel campo della fisica. Alcune delle persone responsabili dei progressi e
delle scoperte pi recenti sono sedute qui a questo tavolo. Lasciatemi citare qualche esempio, senza fare nomi.
Nel suo racconto breve, At the Mountains of Madness, Lovecraft de-
scrive una spedizione antartica, che si imbatte nelle rovine di un'antica citt in una zona montagnosa inesplorata, una citt un tempo apparentemente
abitata da creature aliene che venivano dalle stelle.
Quando scrisse questo racconto, l'esplorazione dell'Antartide era appena cominciata, e non c'era nessuna ragione di credere che in quella terra
ghiacciata e desolata fosse mai fiorita un'avanzata forma di vita. Da allora
stato scoperto molto a proposito della deriva dei continenti. Movimenti
massicci che hanno provocato lo spostamento dei poli. Ere glaciali che
hanno apportato mutamenti tremendi nel clima. Periodi di milioni di anni,
durante i quali l'Antartide era una regione tropicale. ormai accertato che
in quella regione devono essere esistite delle forme di vita, in epoche preistoriche, la cui natura era completamente estranea alla nostra. Studi pi recenti hanno rivelato la possibilit che zone pi calde si trovino dietro le
barriere montagnose, forse perfino sotto la calotta polare stessa.
La citt di Lovecraft potrebbe trovarsi l, sotto l'altipiano che si chiamava Leng. La regione inesplorata dell'Australia che lo scrittore descrive
nel libro The Shadow out of Time, pu svelare i suoi segreti. Per quanto riguarda gli alieni che egli descrive, alla luce degli avvistamenti di UFO, inspiegabili ma verificati, non possiamo pi escludere la possibilit della loro presenza, n oggi n in un passato remoto.
Un uomo basso e grassoccio, a cui Kay poteva attribuire solo l'aggettivo
'grosso', per la figura, per i tratti e per l'accento, scosse la testa con impazienza.
Ma Herr Lovecraft da nessuna parte parla di navicelle spaziali, mormor.
Non direttamente, forse, disse l'uomo alto. Ma bisogna considerare le
implicazioni. Si gir ad indicare la carta geografica che gli era alle spalle.
L'enorme cosiddetta meteorite, che teoricamente esplose vicino al fiume
Tunguska sull'altipiano siberiano nel 1908, non cre alcun cratere nel luogo dell'impatto e non furono mai trovate tracce dell'oggetto caduto. Ricerche pi recenti tendono a confermare la teoria che qualche tipo di veicolo spaziale a motore atomico esplose in aria quando entr a contatto con
la nostra atmosfera ad alta velocit. Lo stesso Lovecraft si serv di un meteorite come possibile veicolo per una forma di vita aliena nel racconto
The colour out of the Space, ma forse tentava di proposito di camuffare ci
che sapeva. Altre creature extraterrestri, nei suoi racconti, arrivano in volo
sulla Terra su ali membranose. I loro corpi sono resistenti ai pericoli dello
spazio esterno, le loro menti sono sigillate per gli infiniti anni-luce di
tuto tutte le statue, e non hanno lasciato sopravvissuti. Quest'ultimo avvenimento non stato rivelato pubblicamente, come non stata data notizia del tifone che ha colpito Pitcairn due giorni fa. I rapporti delle squadre
di soccorso sono stati, e saranno, soppressi. Pi di met della popolazione
morta, e il resto o gravemente ferito o in uno stato di trauma, che un
ufficiale medico ha assimilato ad una schizofrenia paranoide in fase acuta.
Durante lo stesso periodo di due mesi, altri avvenimenti hanno accompagnato questi fenomeni. Sono scomparsi aerei leggeri, pescherecci, lance
a motore e navi mercantili. Le informazioni in nostro possesso sono ancora
incomplete, ma abbiamo notizia di almeno settantanove di questi casi.
Una delle donne dai capelli grigi alz in fretta gli occhi.
Il Triangolo delle Bermude!, disse.
L'uomo alto scosse la testa.
Sto parlando della stessa zona del Pacifico in cui sono avvenuti i terremoti. Naturalmente, anche i Caraibi potrebbero essere una delle loro tane
segrete.
Tane?
Un uomo anziano e baffuto guard accigliato l'oratore, e socchiuse gli
occhi.
Uso il termine opportunamente. I Caraibi, l'Antartide, l'altipiano siberiano settentrionale, l'Himalaya, le caverne sotterranee del Maine: Lovecraft accenn o scrisse specificamente di tutte queste cose. Ma la sua preoccupazione principale, e la nostra, riguarda il Pacifico del Sud. L'area che
lo scrittore identific con grande precisione nel Richiamo di Cthulhu.
Non avete risposto alla mia domanda. L'uomo con i baffi si era alzato,
e gli occhi gli scintillavano. Quelle tane di cui parlate... 'opportunamente',
come avete detto. Che ne sapete? Dobbiamo presumere che voi credete che
siano veramente abitate? E se cos, da chi? Alieni? Extraterrestri? I mostri di cui Lovecraft scrive nei suoi racconti? Avete detto che la sua maggiore preoccupazione, e la vostra, il Pacifico del Sud. Va bene, e allora
permettetemi di parlarvi chiaramente e voi potrete darmi una risposta chiara. State dicendo che Cthulhu esiste veramente?
Ci fu un momento di silenzio stupito. Tutti gli occhi erano fissi sull'oratore, che incontr lo sguardo dello sfidante.
Non lo sappiamo, disse. Ma per questo che siete tutti qui. Perch lo
dobbiamo scoprire.
Improvvisamente la stanza sembr gelida. Kay avvert i tremiti del proprio corpo. La luce cominci a tremolare, e tutto ondeggi come se fosse
Allora pensate alla mia posizione. L'uomo alto aspir dalla pipa.
Come pensate che mi senta, quando mi trovo davanti a scienziati dalla testa dura e a militari, e devo ammettere le basi reali della Magia Nera? E
non solo ammettere, per Dio, ma insistere perch loro ci credano?
E loro ci credono, mormor Mike. A causa delle loro esperienze personali.
proprio cos. L'uomo alto annu. Tutto combacia. E Nyarlathotep
tiene tutti i fili.
Kay ricord la sua conversazione con Mike.
Pensate veramente che Nye sia Nyarlathotep?
Considerate i fatti. L'uomo alto pul la pipa nel posacenere. Secondo
Lovecraft, Nyarlathotep scuro di pelle, e la profezia dice che verr dall'Egitto. Non conosciamo le origini di Nye, ma non possiamo escludere
questa probabilit. Sappiamo che si adatta alla descrizione. Tuniche rosse,
strani congegni e tutto il resto. Nelle sue prediche parla della fine del mondo e i fedeli se ne vanno senza aver assolutamente capito quello che hanno
sentito.
Allora si adeguato al personaggio descritto nei libri.
Questa la conclusione pi ovvia, e vorrei che fosse vera. Ma che cosa
dire degli altri avvenimenti: terremoti, maremoti, tutti quegli improvvisi
disastri naturali combinati a quei disastri provocati dall'uomo, sotto forma
di terrorismo su scala mondiale? Potrebbe essere una coincidenza, naturalmente, ma somiglia certamente alla descrizione di Lovecraft di quello
che accadr quando apparir il Potente Messaggero.
Allora credete che accadr anche tutto il resto... la fine del mondo?
Non ho detto questo. Quello che dico che dobbiamo considerare contro che cosa prepararci a lottare, anche se questo significa ammettere che i
leggendari Vecchi possono esistere realmente.
Ma io non posso...
Perch no? Pensateci per un momento. L'uomo alto infil in tasca la
pipa. L'umanit ha avuto molte cosmologie, molti dei. Non sto parlando
dei selvaggi, ma delle civilt pi avanzate. I greci e i romani con i loro
pantheon, gli egiziani che si inchinavano ai loro dei immortali dalle teste
d'animale, i fedeli delle centinaia di divinit hindu: bilioni di veri credenti
hanno adorato strane entit. Passiamo ora ad analizzare il monoteismo
moderno. Su che cosa basano le loro credenze i mussulmani? Solo sulla
parola di un cammelliere, che affermava che Aliati era l'unico vero dio e
l'aveva designato come unico vero profeta. Molto simili sono i casi di Gau-
thama e del Buddismo, di Mos e dell'Ebraismo, di Ges e del Cristianesimo. Nella maggior parte dei casi, una persona qualsiasi si promuove a
predicatore, e o lui o i suoi seguaci incorporano la nuova religione in un libro, che dicono sia stato dettato dal dio stesso. E funziona. Gli uomini credono, milioni e milioni di loro.
Ma dov' la prova? Queste grandi religioni sono state accettate quasi
esclusivamente per fede. Noi abbiamo i fatti.
Mike guard l'uomo alto.
Allora qual la prossima mossa?
Ci sono molte mosse. Non ne stiamo trascurando nessuna. Ad una
squadra stato gi assegnato il compito di sbrogliare il problema linguistico: le parole, le frasi, i nomi di luogo, i nomi propri che compaiono in tutte
le opere di Lovecraft. Abbiamo sempre supposto che fossero neologismi di
sua invenzione, ora non ne siamo pi cos sicuri. Stiamo tentando di metterli in relazione alle eventuali similitudini nei grimoires pi diffusi e nei
riti di Magia Nera, nelle formule magiche e negli incantesimi in tutte le
lingue conosciute. Forse esiste un denominatore comune e, se cos , sarebbe di grande aiuto trovarlo. I filologi impegnati in questo progetto si
servono di un computer, perch abbiamo bisogno di risposte rapide.
Fece un cenno a Mike.
I vostri colleghi, naturalmente, stanno conducendo le indagini fisiche,
con la piena collaborazione della CIA, dell'FBI e delle Forze dell'Ordine.
In grande segretezza, abbiamo messo i nostri dati a disposizione dell'Interpol per organizzare una retata dei gruppi terroristici noti o sospetti, qui e
all'estero. Entro stasera faremo piazza pulita dei membri dello Starry Wisdom. Non penso che riusciremo ad acciuffare i capi, ma vale la pena di
tentare. Abbiamo la speranza che qualcuno possa portarci a Nye.
Mike si strinse nelle spalle.
Non riuscirete a tenere nascosta la faccenda, se seguirete questa strada.
Faremo il possibile, ma stiamo lottando contro il tempo. Qualsiasi reazione dell'opinione pubblica alla retata non niente, se confrontata al panico di massa che si originerebbe se non riuscissimo ad evitare quello che
pu accadere in seguito. Se R'lyeh emergesse dalle acque a causa di questi
terremoti e si svegliasse qualcosa che dorme tra quelle pietre, dovrebbe essere fermata.
Come?
Ho appena preso gli accordi con Ermington del Dipartimento della Ma-
rina. L'uomo alto guard l'orologio. Tra esattamente trentotto ore, secondo la nostra stima, un sottomarino nucleare partir da una base del Pacifico. Obiettivo: Latitudine Sud 47 9', Longitudine Ovest 126 43'. Ordini ricevuti: cercare e distruggere.
Mike aggrott la fronte.
Sanno contro chi spareranno?
Il comandante verr informato, naturalmente, ma non possiamo fare
completamente affidamento su di lui. Ho chiesto il permesso di assegnare
un osservatore alla missione con la mansione di consigliere speciale.
Qualcuno di cui potete fidarvi?
Spero di s. L'uomo alto si alz. Partirete per Guam domani mattina.
La sveglia che era accanto al letto smise di suonare.
Kay si stiracchi, poi allung una mano ed esort Mike.
ora di alzarsi, caro, mormor.
Caro. Una strana parola, pronunciata spontaneamente. Ma quando Mike
si gir e le sue braccia la strinsero, la stranezza svan.
Quello che era accaduto la sera prima, ora sembrava inevitabile e giusto.
E quello che stava accadendo quella mattina sembrava giusto, solo che...
Un'immagine nacque improvvisa e spontanea. Il bestiame che si avviava
al macello, un animale dopo l'altro che veniva spinto a forza, ciecamente,
verso la morte che l'aspettava.
No!, sussurr Kay, e si allontan.
Che cosa c'? Mike la guard, sorpreso. Non mi ami?
Lo sai che ti amo. Kay si liber dalla sua stretta e si alz rapidamente,
pettinandosi con le mani i capelli. Non c' tempo.
Lo amo, si disse. E lo ripet mentre cercava a tentoni una vestaglia nella
luce grigiastra, mentre si alzava e andava in cucina a preparare il caff intanto che Mike si radeva e si vestiva. Era un sentimento reale, era molto
pi di uno sfogo puramente fisico, molto pi dell'avventura di una notte
con qualche estraneo conosciuto in un bar. Ma quali erano i sentimenti di
Mike; che cosa significava quel rapporto per lui?
Kay non aveva una risposta, e non ne trov nessuna sul volto di lui,
quando sedettero a tavola per la colazione.
Perch sei cos silenziosa?, chiese. Dimmi che cosa ti preoccupa.
Niente. Sospir. Tutto. Vorrei che nulla di tutto ci fosse mai accaduto, che tu non stessi partendo...
punto dove una parte della cittadella di pietra si ergeva intatta, si librava al
di sopra delle onde nere come l'inchiostro in un cielo grigio-ghiaccio. E la
sua forma continuava a fondersi e a trasformarsi, cosicch Kay non poteva
definire il suo aspetto o le sue dimensioni n scorgere nulla dei suoi portali
tranne il fatto che fossero aperti.
Pi si avvicinava all'enorme ingresso, pi scrutava le tenebre che si spalancavano, pi cresceva la sua paura del pensiero di quello che stava per
vedere. Niente poteva superare quella paura, o almeno lei cos pensava,
anche mentre guardava.
Ma si sbagliava. La paura pi grande doveva ancora arrivare. La assal
quando guard oltre i portali aperti, quando guard nella casa di Cthulhu
che emergeva in superficie, guard nella dimora del male e la trov...
Vuota!
L'urlo esplose dalle sue labbra mentre Kay si svegliava. Si svegli, le luci si accesero improvvisamente nella camera da letto, e Orin Sanderson oltrepass la soglia e avanz verso di lei.
Madame?
Ho avuto un incubo. Kay si sollev su un gomito, e tir le coperte
verso di s con un gesto imbarazzato mentre si sforzava di calmare il tremito. Non preoccupatevi, sto bene ora.
Bene. Stavo per svegliarvi, ad ogni modo. La chiamata appena arrivata.
La chiamata?
Sanderson annu.
tutto finito. Missione compiuta.
Che cosa successo?
Non so i particolari. Ma Mike ve ne potr parlare quando lo vedrete.
Kay non tremava pi. Si alz a sedere in fretta, incurante di mostrarsi.
Quando lo vedr?
L'agente della Sicurezza sorrise.
I miei ordini sono di scortarvi fino a Los Angeles. Mike arriver domani. Credo che il capo delle operazioni sar pronto a riceverlo e ad avere un
resoconto di prima mano, non appena arriver.
Non pensavate invece che sarebbe arrivato direttamente qui?
Sanderson sorrise.
Faccio questo lavoro da dodici anni ormai, madame. Fino ad ora ho
imparato due cose.
Quali?
lung su una poltrona mentre decollavano, e dopo qualche momento l'aereo volava tranquillamente. Quando arriveremo?
Il tempo stimato di volo circa tre ore.
Sanderson soffoc uno sbadiglio e Kay lo guard.
Stanco?
Solo un po' annebbiato. Sogghign. Quel divano nell'appartamento
era pieno di bozzi.
C' una camera da letto nella coda. Perch non vi riposate un po'?
E voi che cosa farete?
Io sto benissimo qui. Fece un gesto verso l'apparecchio radiotelevisivo, poi verso il tavolino che le era davanti. Guardate, ci sono perfino i quotidiani di oggi.
Sanderson ammicc.
Ho disobbedito agli ordini.
Kay scosse la testa.
Non avete disobbedito, li avete solo resi pi flessibili. Andate pure,
prometto di svegliarvi prima dell'atterraggio.
Grazie, Madame.
Sanderson si gir e si avvi verso la zona notte, e questa volta non fece
nessuno sforzo per nascondere lo sbadiglio.
Kay lo guard allontanarsi. Non c'era da stupirsi che fosse stanco. Era
stato in servizio notte e giorno, e la fatica era visibile.
Ora che il pericolo era passato, la sentiva anche lei, ma la fatica era controbilanciata dall'ansia che le dava scariche di adrenalina. Mike era sano e
salvo, e dopo qualche ora sarebbero stati di nuovo insieme. Ora doveva rilassarsi.
Allung la mano verso il tavolino e prese le ultime edizioni del Post e
del Times. Forse vi avrebbe trovato un articolo o almeno una breve notizia,
comunque censurata o camuffata, che la avrebbe dato qualche idea a proposito di quello che era accaduto.
Non trov nulla. Evidentemente l'operazione era ancora segreta, o almeno lo era stata al momento che i quotidiani andavano in stampa.
Kay mise i quotidiani da parte e decise di indagare altrove. Accese la radio, ma quando il programma musicale fu interrotto dalla voce di un annunciatore, il messaggio era indirizzato soltanto ai sofferenti di emorroidi.
E lo schermo tremolante del televisore non offriva nient'altro che l'immagine in bianco e nero dei Bowery Boys.
Kay si appoggi allo schienale, chiuse gli occhi, poi li riapr in fretta
quando si accorse che stava cedendo al sonno. Non aveva senso correre il
rischio.
Non aveva senso. Che cambiamento era avvenuto nel significato di quella frase! Solo una settimana prima niente di tutta quella storia avrebbe avuto un senso per lei, e grazie ai Servizi di Sicurezza governativi la censura, in realt avrebbe continuato a non avere senso per la maggior parte
del mondo. Le persone sarebbero andate avanti come prima, ad ascoltare le
pubblicit per i sofferenti di emorroidi e a guardare i vecchi film dei Bowery Boys, proprio come se nulla fosse accaduto. I Grandi Vecchi non avrebbero mai turbato i loro sogni.
Naturalmente, lei non aveva prove che i suoi sogni provenissero da quella fonte, e nemmeno una teoria che spiegasse come arrivassero. Ma la convinzione restava. In qualche modo, i sogni erano un metodo di comunicazione tra le presenze aliene e il genere umano. Non tutti gli uomini erano
in grado di ricevere ed evocare i loro messaggi. Solo coloro che avevano il
dono o la maledizione di avere una certa forma di creativit.
Non era questo che Lovecraft cercava di comunicare nel racconto Il richiamo di Cthulhu? Quegli artisti sensibili, pittori e scultori, in particolare,
rispondevano a sogni simili e riproducevano i loro ricordi nell'argilla o sulla tela?
E che cosa dire dello stesso Lovecraft? Quei sogni erano la fonte delle
sue conoscenze? Alludeva a questo quando scriveva degli incubi dei suoi
personaggi apparentemente immaginari? Se era cos, questo poteva spiegare tutto.
Kay guard nelle tenebre che erano aldil del finestrino e annu.
Alla luce di quello che lei stessa aveva vissuto, poteva avere un senso.
Perfino nel mondo concreto degli scettici e dei dileggiatori era documentata l'esistenza di individui i cui sogni non erano come quelli degli altri uomini. Erano i cosiddetti sensitivi psichici, come, per esempio, Edgar Cayce. Le loro visioni notturne sembravano in qualche modo collegarli alle
fonti di coscienze aliene.
Lovecraft era stato un uomo del genere? A detta sua, aveva sognato con
chiarezza per tutta la durata della vita. Ed egli stesso aveva ammesso che i
sogni erano spesso la fonte diretta dei suoi racconti.
E se le spiegazioni psicologiche della sua opera erano corrette, ma la
causa e l'effetto erano invertiti? Gli studiosi suggerivano che un'allergia ai
pesci lo aveva portato a scrivere fantasie come L'ombra su Innsmouth. Ma
forse la spiegazione doveva essere capovolta: egli aveva scritto la verit
che gli veniva svelata attraverso i sogni, ed era la sua paura e il suo odio
per le creature marine ad aver provocato la sua avversione per i pesci nella
vita reale.
Kay annu. Se era vero, tutto era anche troppo chiaro. Quegli stessi studiosi avevano tentato di collegare la sua leggenda dell'Atlantico con la sua
reazione fisica alle basse temperature. Ma quella reazione non poteva essere psicosomatica? Non era possibile che quelle visioni oniriche di Kadath
nella Distesa Gelida fossero sfociate in un timore del freddo che si era esteso nella sua esistenza quotidiana?
E del suo discusso odio nei confronti delle infiltrazioni meticce dall'Europa, dall'Asia e dall'Africa, quanto di questo sentimento derivava dai
suoi sogni su ibridi generati dall'unione di uomini e alieni? Quanto derivava dal conoscere gli adoratori delle entit che egli incontrava aldil della
soglia del sonno?
Forse suoi meticci erano simbolici. E se la sua fissazione per le case
antiche, per le rovine e per i cimiteri, da cui emergevano le creature della
superstizione, non era basata sulla paura della morte ma sulla paura di certe forme di vita? Perch i sogni gli avevano detto che la morte non la fine. Ci sono creature che continuano ad esistere in uno stato di eterna stasi
vitale, creature che possono essere evocate. Non morto ci che eternamente vive...
Kay aggrott la fronte. Era cos che era accaduto? I sogni di Lovecraft
erano veri? Lo scrittore aveva accresciuto le proprie conoscenze con uno
studio segreto e con ulteriori ricerche nelle ore di veglia? E le sue storie
erano veramente avvertimenti camuffati? Se era cos, tali avvertimenti erano stati raccolti, appena in tempo.
Il tempo. Kay lanci un'occhiata oltre il finestrino e vide il cielo scuro.
Guard l'orologio e fu sorpresa nello scoprire che erano passate quasi tre
ore. Aveva promesso di svegliarlo prima che si preparasse ad atterrare.
Si alz, e si avvi lungo il corridoio che portava alla zona notte. Il movimento fisico era un richiamo rassicurante alla realt, o a quella che lei
accettava come tale. Come aveva detto Jung? L'individuo l'unica realt.
Il che significa che tutto una questione di interpretazione soggettiva. Eccola, a quarantamila piedi al di sopra della terra, a viaggiare ad una velocit maggiore di quella del suono. Lovecraft l'avrebbe accettata come realt
cinquant'anni fa? Solo con difficolt, e forse quello che lei ora trovava difficile accettare nelle sue opere era altrettanto valido.
Kay apr la porta dello scompartimento e guard nella cabina, dove San-
restarono, sommersi sotto il mare o intrappolati sotto montagne di ghiacchio. Fisicamente impotenti ma mentalmente potenti.
Fu allora che crearono la vita nella forma che noi conosciamo, sia animale che umana.
Kay incontr lo sguardo di Sanderson.
Ma perch?
La follia solo la reazione dell'uomo ad una realt che non riesce ad affrontare. Ora sapete perch Nye ha tenuto nascoste queste verit alla sua
setta. Se sospettassero qual la vera ragione della loro esistenza, non lo
seguirebbero e non obbedirebbero alla volont dei Vecchi. Ma vero. Azathoth, Yog-Sothoth e gli altri, crearono forme di vita inferiori e gli animali
perch si divorassero gli uni con gli altri, e tutti questi divennero il cibo
per gli uomini. E gli uomini, a loro volta, sono sulla Terra solo per nutrire i
Grandi Vecchi.
Non fisicamente, capite. I Grandi Vecchi non si nutrono di carne, si cibano di emozioni umane.
Questa la fonte della loro forza. E la pi potente, la pi soddisfacente
delle emozioni, la paura.
Gli uomini sono stati allevati per avere paura, proprio come loro stessi
allevano piante ed animali selettivamente per le loro qualit pi desiderabili. Di tanto in tanto, nuove stirpi sono state aggiunte a quella che il genere
umano nella sua vanit chiama la razza umana. Sono stati effettuati accoppiamenti con alcune forme di vita aliene. Le creature del mare, la cosiddetta progenie di Dagon, ne sono un esempio. Ci sono state altre unioni con
gli esseri alati dell'anello esterno della galassia, e talvolta questi esperimenti sono riusciti. La mescolanza di sangue ha dato origine ad ibridi con
una capacit maggiore di risposte emotive.
Naturalmente, la maggior parte degli uomini erano ignari di tutto ci.
Credete che i loro animali sappiano di essere usati come cibo, o perfino di
essere allevati come animali domestici per puro divertimento?
Ma talvolta la verit si fa strada nei sogni degli uomini. Le leggende
degli incubi e dei succubi derivano da visioni da incubo di accoppiamenti
simili. E le mutazioni che ne risultano continuano a vivere, e spiegano i
miti dei vampiri, dei lupi mannari, creature per met animali e per met
umane. Quante volte avete osservato persone il cui volto somigliava a
quello di qualche animale? Non una coincidenza, n lo la brama di crudelt, di tortura, di genocidi, che noi, erroneamente, definiamo un comportamento 'bestiale'.
Tutti questi attributi accrescono la paura, e durante le ere i Grandi Vecchi se ne sono nutriti, accumulando la forza per muoversi, per spezzare le
barriere, per riemergere sulla terra e affermarne il loro possesso.
E pochi uomini hanno intuito o scoperto la verit. Coloro che l'hanno
appresa in parte hanno chiamato la loro conoscenza magia, negromanzia,
stregoneria. E coloro che l'hanno conosciuta appieno attraverso sogni e
ispirazioni inviate loro dai Grandi Vecchi hanno mantenuto viva la fede. La loro adorazione e il loro aiuto avvicinano il giorno in cui i Vecchi
torneranno.
Mai prima il mondo stato cos pieno di paura come ora. Mai gli adoratori sono stati cos potenti e decisi. L'attesa finita, perch i Grandi Vecchi sono di nuovo forti e la loro ora arrivata. Le stelle sono nella congiunzione propizia e la strada finalmente aperta.
Kay ascoltava con uno stupore crescente. Ancora una volta ricord l'incoerenza della lingua, come le persone variassero il loro vocabolario per
adattarsi alle situazioni. Ma non avrebbe mai immaginato che Sanderson,
dalla testa dura e dal dolce accento, potesse parlare in quel modo.
La sua reazione dovette essere evidente, perch Sanderson fece un rapido gesto.
Per favore, perdonatemi. Non avevo intenzione di turbarvi, Mrs.
Keith.
Mrs. Keith.
Sanderson non l'aveva mai chiamata cos. La chiamava sempre
madame. Non c'era motivo di cambiare, a meno che...
Si alz involontariamente, incapace di controllare la propria espressione
o le proprie parole.
Voi non siete Orin Sanderson!
Il suo sorriso silenzioso fu una risposta sufficiente. Kay fece un passo
indietro, con gli occhi spalancati.
Ma come?...
Il cambio avvenuto mentre lui dormiva. Il sorriso non si spense.
Forse ricorderete un altro racconto di Lovecraft...
La cosa sulla soglia!
Kay lo ricordava anche troppo bene. Una strega, una donna il cui sangue
aveva la tara delle creature del mare di Innsmouth, si impossessava del
corpo del marito. Allora vero, tutte quelle leggende sulla possessione
demoniaca...
Il sorriso si allarg.
Mark Dixon era nella cabina telefonica che si trovava nell'atrio dell'albergo, e parlava al suo redattore capo, quando cominci la sparatoria.
Aspetta, disse.
Si gir a guardare attraverso la porta di plexiglass, poi si chin involontariamente quando risuon un altro colpo.
La faccia di Heller lo guard truce dallo schermo.
Che cosa sta succedendo?
Il sindaco, disse Mark. appena arrivato... Sollev cautamente la
testa, scrut attraverso il vetro mentre una fucilata esplodeva nell'atrio.
Qualcuno gli sta sparando... dalla balconata... gli Agenti della Sicurezza
sono intervenuti a coprirlo... non riesco a vedere...
Abbassati e fammi guardare!, grid Heller. Stai coprendo lo schermo!
Mark si chin di nuovo, e lasci libero lo schermo. Heller socchiuse gli
occhi nello sforzo di guardare, proprio mentre echeggiava la scarica finale
di spari. Poich la cabina telefonica pubblica era fornita solo di un trasmettitore standard, non aveva n l'obiettivo grandangolare n lo zoom, ed Heller vide solo la folla, che era vicina all'ingresso dell'atrio, ondeggiare e
strillare. Da qualche parte, al centro, c'era il sindaco con le sue guardie del
corpo.
Ma poi, quando l'ultima esplosione di colpi part dal gruppo, tutti alzarono gli occhi e strillarono. Il campo visivo che aveva Heller non includeva il mezzanino, ma egli vide il corpo cadere oltre il parapetto della balconata e urtare il pavimento dell'atrio sottostante.
Poi, quando la folla si avvicin e si alz un tumulto di voci, Heller strill
di alzare il volume.
Non ti preoccupare di videoregistrare: mander una squadra per un servizio completo. Raccogli solo tutte le notizie che puoi e vieni qui subito!
Lo far, disse Mark.
E lo fece.
Dopo mezz'ora entrava rapidamente nell'ufficio di Heller, sulla cima del
palazzo del Times al centro di Los Angeles. L'ometto nerboruto che era
dietro la scrivania stava gi cominciando a premere bottoni quando Mark
entr. Tutto si spense: il videotelefono, gli interfoni, gli schermi televisivi,
perfino lo schermo che era di fronte alla scrivania su cui si avvolgevano
incessantemente le cronache inviate a filo diretto dai computer.
Mark non aveva mai visto quello schermo spento. Non che ne avesse
avute molte opportunit. In qualit di ricercatore junior galoppini,
non era cos che li chiamavano ai vecchi tempi? era entrato in quell'ufficio solo due volte durante l'anno che aveva trascorso l. In quanto a questo, aveva parlato raramente con lo stesso Heller attraverso il videotelefono. Di solito riferiva le notizie ad uno dei ricercatori senior che si trovava
in un ufficio esterno, e dubitava che Heller ricordasse il suo nome.
Ma era tutto cambiato ora.
Siediti, Dixon, disse l'editore capo. Premette il bottone del registratore
e annu. Dall'inizio.
Sono arrivato presto all'albergo, disse Mark. Il banchetto era programmato per l'una, ma alle 12,30 il Sindaco non si era ancora fatto vedere, cos sono state aperte ugualmente le porte. Il banchetto si doveva tenere
nella Sala Dorata, al secondo piano, e gli ospiti erano nel foyer a bere gli
aperitivi. C'era la maggior parte dell'amministrazione comunale... i liquori
erano gratis credo. Ho parlato con Stanley, uno degli addetti dell'Ufficio
Stampa, e lui ha detto Sua Eccellenza stata trattenuta...
Heller fece un gesto brusco.
Taglia corto. Sei sceso nell'atrio a telefonarmi. Perch?
Ci stavo arrivando. Stanley ha detto che il Sindaco non si sarebbe fatto
vedere. Sembra che avesse ricevuto un'altra minaccia di morte stamattina.
Lui te l'ha detto? Heller aggrott le sopracciglia. Come successo?
Credo che fosse sobrio, aveva fatto pochi viaggi al bar. Nessun altro gli
aveva rivolto la parola e quando ho cominciato a insistere, se l' lasciato
sfuggire. Mi sembrato abbastanza importante da comunicartelo subito.
Particolari?
La minaccia arrivata alle nove, quando il Municipio apre. Qualche
segretaria ha preso la chiamata. Hanno chiesto del Sindaco, ma non era ancora arrivato.
Hanno chiesto? Heller si sporse in avanti. Chi erano queste persone?
Era uno solo. Qualcuno che portava un passamontagna.
Si identificato in qualche modo?
Mark scosse la testa.
stato ripreso, naturalmente, e hanno cercato la sua voce nella nastroteca. Potrebbe essere qualcuno che ha gi chiamato, ma non ne sono certi.
Ad ogni modo, il messaggio era lo stesso. Dimettiti o muori.
Ma il Sindaco si fatto vedere ugualmente al banchetto. Heller aggrott le sopracciglia. Motivo?
Ho presunto che la minaccia non fosse precisa riguardo all'ora e al luo-
go. E poich era una manifestazione politica, con tutti i capoccioni del partito pronti a dare il calcio d'inizio alla campagna elettorale, suppongo che
abbia pensato di dover comparire in pubblico. Non sarebbe sembrato un
codardo quando avesse annunciato la sua candidatura per la rielezione...
Taglia corto. Heller punt un dito contro Mark. Sei sceso nell'atrio e
mi hai telefonato. Tu eri nella cabina, Sua Eccellenza entrata attraverso
l'ingresso principale con le sue guardie...
Erano sei, tutte in borghese. Ufficiale di Servizio, il Sottotenente Eduardo J. Morales. Ho gli altri nomi scritti qui.
Heller fece un gesto impaziente.
Dopo. Continua a raccontare.
Erano a met dell'atrio quando cominciata la sparatoria. Senza nessun
preavvertimento. Sulle prime, non hanno capito da dove venivano i colpi.
Morales ha buttato a terra il Sindaco e lo ha protetto con il suo proprio
corpo. Un altro ufficiale, Perez, ha scorto l'uomo sulla balconata e ha aperto il fuoco. Poi gli altri hanno visto il bersaglio e si sono uniti. L'assassino
non ha cercato di ripararsi. Ha sparato altri due colpi contro il Sindaco e
Morales, mancandoli entrambi. Poi stato colpito.
caduto oltre il parapetto ed atterrato sul pavimento dell'atrio, senza
la faccia. Perez era l'uomo che l'aveva colpito, e usava un diffusore ad
ammoniaca. un miracolo che nessuno nell'atrio sia stato ferito.
Passiamo all'assassino.
Sono corso fuori dalla cabina telefonica e mi sono infilato tra la folla.
Due agenti della Sicurezza hanno portato via il Sindaco attraverso un'uscita secondaria e gli altri hanno sgomberato l'atrio. Sono riuscito a dare solo
un'occhiata di sfuggita.
Descrivi.
Maschio, bianco, capelli castani, alto circa un metro e ottanta, magro,
indossava una tuta da operaio. Deve essere sgusciato attraverso i controlli
con una squadra di imbianchini, c'erano macchie di vernice sulla tuta.
Mark Dixon fece una smorfia. E un mucchio di sangue. La parte anteriore
della faccia era saltata via...
Lascia perdere il colore locale, disse Heller. Passiamo all'arma.
Non ho potuto. Qualcuno l'ha raccolta sul mezzanino e ha strillato che
era un'automatica.
Nessun documento di identificazione sul corpo dell'assassino?
Se c'era, non l'hanno ancora trovato. Come ho detto, ho potuto dare solo una rapida occhiata prima che mi mandassero via. L'ufficiale che si
Me ne sono liberato quando mi sono trasferito qui. Moybridge sospir. Guarda, non c' alcuna utilit nel continuare a discutere. Ho fatto del
mio meglio per rispondere alle tue domande...
A tutte tranne una.
Quale?
Mark guard l'avvocato.
Come mai sei stato coinvolto in questa storia? Perch hai abbandonato
il tuo lavoro di legale solo per scrivere un libro che smentiva la teoria del
Mito?
Te l'ho detto, non c' alcuna utilit nel continuare a discutere...
Ma c', invece. Perch mi fido di te. Mi sono sempre fidato di te, pi di
chiunque altro.
Allora fidati di me ora. Moybridge si avvicin a Mark. Nel buio la sua
faccia era una macchia confusa tranne che per gli occhi scuri. Eravamo
tanto vicini fino a qualche anno fa. Non me ne lamento, tu sei un uomo
ormai, era giusto che te ne andassi per tuo conto. Ma ho sentito la tua mancanza, e mi sento ancora responsabile per te. il tuo benessere che mi preoccupa, ora e sempre.
Ecco perch voglio che lasci perdere queste indagini. Non esiste alcuna
Fratellanza Nera, credimi. Ma ci sono fanatici politici, uomini pericolosi,
privi di principi, che sfruttano l'attuale disagio sociale per i loro scopi. Si
sono impossessati di questa vecchia superstizione per razionalizzare la loro
violenza. impossibile fermarli, ed inutile tentare. Se ti metterai sulla loro strada, ti distruggeranno.
Moybridge pos una mano sul braccio di Mark.
Per favore... nell'interesse mio e tuo...
Mark indietreggi.
Non hai ancora risposto alla mia domanda. Perch hai scritto quel libro? Che cosa sai? Dimmi perch sei cos spaventato...
Spaventato? La voce dell'avvocato era stridula. Non ho mai detto...
Non ne hai bisogno. Guarda la tua mano, trema cos forte che farai cadere quel bicchiere. Ho cercato di chiamarti in ufficio questa mattina presto; mi hanno detto che non ci vai da settimane. Perch ti stai nascondendo
quass? Non capisci? Io voglio aiutarti, ma non ne ho la possibilit, a meno che tu non mi dica la verit. La Fratellanza vuole uccidere anche te?
Fuori di qui!
Per favore, ascoltami. Sei in qualche guaio, lo so. Se sei coinvolto in
questa...
distruggerla.
La storia non era mai stata ufficialmente negata o confermata, ma la cosa
non finiva l.
Secondo queste voci ostinate, Cthulhu non era morto. Nessun'arma poteva distruggere una forma di vita aliena, capace di ricostituire le proprie
componenti atomiche. Quell'entit immortale aveva trovato di nuovo rifugio in una tana segreta sotto il mare.
E anche i vari culti che predicavano la sua venuta erano stati sommersi.
Al loro posto c'era la Fratellanza Nera. L'aggettivo nero richiamava la
magia, non la razza, ricord Mark. Naturalmente il gruppo doveva comprendere una percentuale normale di non caucasici, soprattutto a Los Angeles, dove la popolazione era per il ventidue per cento nera, per il sette
per cento orientale e per oltre il trenta per cento ispanica.
Ma nessuno conosceva i membri di quel culto: quanti fossero bianchi,
quanti fossero neri, quanti fossero attivisti e quanti solo credenti. Probabilmente, i membri effettivi erano pochi, ma la loro influenza si stava allargando e ogni attentato terroristico dava maggiore forza al culto.
Nessuna smentita ufficiale, nessuno sforzo di studiosi come Judson Moybridge, poteva fermare la marea montante di tensione che circondava il
concetto della venuta di Cthulhu. E nessuna azione delle Forze di Polizia
era riuscita a trovare, e tanto meno a distruggere, la setta segreta responsabile di quell'ondata di violenza e distruzione. Non solo l, ma in tutto il
mondo, il disegno era chiaro: bombardamenti, incendi dolosi, sabotaggi,
l'assassinio o la scomparsa misteriosa di cittadini in vista, sia impegnati in
attivit pubbliche sia private, preceduti da avvertimenti chiari, come nel
caso dell'attentato di quel giorno.
Senza dubbio le autorit stavano effettuando ampie indagini segrete, ma
senza risultati. Quello che un tempo era stato un problema minore stava
rapidamente diventando un enorme grattacapo a livello governativo.
Il mal di testa.
Mark batt gli occhi quando il dolore gli puls dietro i bulbi. Abbass il
finestrino in cerca d'aria e il freddo della notte gli ventil la fronte. Dal
mare stava salendo la foschia. Alla propria sinistra vide la nebbia celare la
distesa di alberi e cespugli che era dietro le mura del Parkland Cemetery.
Non amava i cimiteri, ma quella era una vista gradita, significava che era
vicino alla meta. Una svolta a sinistra lo port alla casetta che sorgeva dall'altra parte della strada. Ferm l'auto accanto al marciapiede che era nel
vicolo cieco. Dopo qualche momento suonava il campanello del n 1112 di
Parkland Place.
Si accese una luce alla finestra che fiancheggiava l'ingresso, e poi si sent una voce dietro la porta.
S, chi ?
Mark.
La porta si apr e Laurel Colman lo guard. Indossava una vestaglia e i
suoi capelli erano legati. Era evidente che si stava preparando ad andare a
letto, e la sua faccia aveva ancora qualche traccia del latte detergente. Ma,
anche senza trucco, i tratti fini della minuta brunetta e gli occhi lievemente
a mandorla con la loro luce color zaffiro esercitavano un intenso fascino
esotico.
Gli occhi erano turbati in quel momento.
Che diavolo fai qui a quest'ora?
Fammi entrare.
Naturalmente. Laurel si fece da parte per permettergli di entrare. Ma
dimmi...
Dopo. Hai un'aspirina?
Siediti. Te la porter.
Lo condusse nel soggiorno, poi svan, riapparendo un momento dopo
con due pasticche in una mano e un bicchiere d'acqua nell'altra.
Quando Mark ebbe ingoiato le pillole e bevuto, la ragazza lo guard, aggrottando le sopracciglia.
Che cosa c' che non va?, disse.
Niente. Solo un altro dei miei mal di testa.
Mark dovresti veramente andare da un medico. L'hai promesso, ricordi?
Lo so. Annu. Non ho avuto il tempo.
Mi dovevi telefonare stasera, mormor Laurel. Che cosa successo?
Glielo raccont e lei ascolt attentamente, senza interromperlo.
per Moybridge che sono preoccupato, disse Mark. Sai quanto siamo stati vicini. Fin da quando avevo tre anni, quando lui mi tolse da quell'orfanotrofio, mi port nella sua casa, proprio come se fosse il mio vero
padre...
Laurel alz gli occhi.
Sei sicuro che non lo sia?
Desideravo molto che lo fosse, a volte, ma impossibile. Una volta anni fa, quando avevo quattordici o quindici anni, gliel'ho chiesto apertamen-
te, Mi ci voluto molto coraggio per farlo, ma deve essercene voluto ancora di pi per lui per rispondere.
Omosessuale?
Mark scosse la testa.
Sterile. Qualche malattia infantile, orecchioni o scarlattina. per questo che non si mai sposato. E suppongo sia stato uno dei motivi per cui
diventato mio tutore. Negli anni successivi al grande terremoto, molti
bambini restarono senza genitori: in certi casi, venivano abbandonati davanti alle case. Gli orfanotrofi erano sovraffollati e le autorit lanciarono
questa campagna di adozioni. Moybridge fu uno di quelli che risposero all'appello, e io sono fortunato che scelse me.
Allora, veramente non sai niente delle tue origini?
Nemmeno un vago accenno. Il cognome Dixon era il nome da
ragazza della madre di Moybridge. Divenne legalmente il mio, quando mi
prese in affidamento. Aveva una vecchia casa a Los Feliz a quell'epoca, e
Mrs. Grimes, la sua governante, si prese cura di me. Quelli erano gli anni
in cui era impegnato a fare carriera, ma trovava sempre il tempo per stare
con me. Come ho gi detto, fui fortunato.
Ricordo quanto fu felice quando mi iscrissi alla Facolt di Giornalismo
dell'UCLA. Aveva dei contatti con qualche uomo d'affari e mi aiut ad entrare nel giornale dopo che mi laureai. Poi compr la nuova casa e io mi
trasferii nel mio appartamento. Ma non c'era dell'astio tra noi; lui mi incoraggi a vivere per mio conto. Ci siamo sempre tenuti in contatto e, ogniqualvolta ho avuto un problema, stato sempre pronto ad aiutarmi. Fino a
questa faccenda della Fratellanza Nera...
Laurel aggrott le sopracciglia.
Non ho mai letto il suo libro, ma da quello che mi hai detto deve averci
lavorato molto.
vero. Ha cominciato a compiere delle ricerche quando ero ancora a
scuola. Gli ci sono voluti anni per finire quell'opera.
Capisco. Laurel era pensierosa. Ma che cosa lo ha spinto ad occuparsene all'inizio? Aveva degli amici che se ne interessavano, qualcuno che
gli sugger di scriverlo?
No, che io sappia. Ma mentre lavorava al libro, non parlava pi di nient'altro. Quando era impegnato nella stesura definitiva, non si preoccupava
pi nemmeno del suo studio: se ne presero cura i soci pi giovani. Poi, dopo che il libro fu pubblicato, sembr perdere ogni interesse alla faccenda.
Ritorn agli affari, compr la casa nuova, e vi si trasfer. Penso che nessu-
Buio. Prima solido, poi liquido e avvolgente. Una cascata di freddo, un'ondata gelida che si frangeva su un mare di ghiaccio. Le acque si increspavano e si andavano a rompere sulla spiaggia della notte, cancellando vista, udito e sensazioni...
Mark... svegliati!
Apr gli occhi e vide oscillare le ombre sul soffitto della camera da letto,
mentre Laurel lo scuoteva per destarlo.
No, non era Laurel. Era la stanza che si scuoteva. E da tutt'intorno echeggiava un rombo che diventava un boato.
Il terremoto!
Si alz rapidamente, poi aiut la ragazza a mettersi in piedi mentre le assi del pavimento tuonavano e gemevano.
Fuori, presto!
Laurel raccolse una vestaglia e un paio di pantofole dalla sedia accanto
al letto mentre Mark afferrava le proprie scarpe e i vestiti maltrattati. Avanzarono quindi con difficolt lungo il vestibolo e nel soggiorno. Dalla
camera da letto arriv il rumore di vetri che si frantumavano. Quando corsero verso la porta, un lampadario precipit al suolo e alcuni quadri si
staccarono dalle pareti ondeggianti per fracassarsi sul pavimento.
Ormai tutta la casa tremava come se fosse stretta nella morsa di un mano
gigantesca. Mark tirava la porta d'ingresso, sforzandosi di socchiuderla.
L'ostacolo cedette. Egli spinse Laurel oltre la soglia e la segu nella notte
nebbiosa.
Dietro di loro, la mano invisibile stringeva e torceva. Si sent un boato
quando una parte del tetto cedette.
Attento!, grid Laurel.
Mark alz gli occhi e vide il globo di un lampione cadere a spirale tra
una pioggia di scintille che svanirono nella nebbia fitta.
Raggiunti l'auto!, strill Mark.
Ma la sua auto non era pi lungo il marciapiede. Guard alla propria destra e la vide conficcata di sghembo contro la banchina di cemento che
chiudeva il vicolo cieco. Il cofano era schiacciato da un palo di telefono
crollato. Una nube luminosa ondeggiava tutt'intorno, rendendo verde la
nebbia. Le linee elettriche ondeggiavano e sferzavano con tentacoli crepitanti il veicolo intrappolato.
D'improvviso, un sibilo minaccioso si stagli sul lontano boato di fondo.
Il bagliore verde divenne rosso e l'auto esplose in una fiammata.
Ma la cosa peggiore di tutte era il silenzio, il silenzio mortale della nebbia, della notte e dell'incubo, rotto solo dagli ansiti affaticati di Mark e della sua compagna.
E dall'altro rumore.
Un cane abbaiava in lontananza. I suoi ululati echeggiavano flebili da
qualche parte alle loro spalle. Poi si sent un rumore di passi, uno scalpiccio che rimbombava nella notte, e gli ululati divennero pi forti.
Mark si ferm a guardare indietro attraverso la nebbia. Non vide niente,
ma il rumore divenne ancora pi forte. Anche Laurel lo sent e la sua mano
fredda gli serr il polso.
Sta arrivando qualcosa!, grid lei. E poi, quando si gir a guardare
nella nebbia, Oh, mio Dio...
Mark allora lo vide, o pens di vederlo.
Un'ombra scura si alz dalla terra che era ammucchiata ai bordi di una
scanalatura. Scorse la testa e le spalle stagliarsi contro la nebbia. Si muoveva di traverso, in modo che il muso da cane fu chiaramente visibile. Un
cane gigantesco apparve dalle fessure per guardare, poi scomparve.
Oppure no?
I cani abbaiano, ma il loro abbaiare non si trasforma in risate.
Allora si ud ridacchiare, e qualcosa scivol in avanti, lungo la scanalatura piena di nebbia.
Fermati!, grid Mark. Ma Laurel scomparve di corsa nel buio, in direzione di un gruppo di tombe che stavano su una montagnola da cui si irradiavano le scanalature.
Ma non erano scanalature. Erano tane.
Mark lo cap con chiarezza, e quella chiarezza lo gel. Un terremoto poteva squarciare la terra, ma non poteva creare ci che vi era celato al di
sotto: centinaia di tunnel che si incrociavano secondo uno schema regolare, a due metri al di sotto della superficie del cimitero. Centinaia di tunnel
scavati nell'argilla in un secolo di sforzi, da creature che si muovevano da
una tomba all'altra in cerca di...
Cibo.
Mark si tuff nella nebbia, gridando.
Laurel... aspetta... torna indietro!
Non ci fu nessuna risposta, e nessuna possibilit di scorgere la ragazza
attraverso il buio fitto di nebbia che avvolgeva le aperture delle tombe.
Ma si sent di nuovo ridacchiare. Il rumore veniva da qualche parte davanti a Mark, dalla montagnola su cui convergevano le scanalature. E, per
Furono i suoi piedi a trovarla, toccarono la sua vestaglia stesa sul pavimento.
Giaceva immobile e Mark non sussurr pi il suo nome. Invece si chin
rapidamente e prese il corpo floscio di lei tra le braccia. Era cos leggera
che non ebbe nessuna difficolt a riportarla all'ingresso, e poi fuori, nella
notte nebbiosa. Fu l che la guard, che comprese perch gli fosse sembrata tanto leggera.
Qualsiasi cosa l'avesse afferrata nell'oscurit, non le aveva danneggiato
il corpo; arti e busto erano intatti.
Ma non aveva pi la testa.
Per quanto tempo aveva corso?
L'ultimo ricordo chiaro era la visione del moncherino lacero e contorto
di quel collo zampillante. Allora aveva lasciato cadere il suo macabro fardello, e aveva cominciato a correre faticosamente nei reami dell'orrore.
Tutto era frammentato in lampi di coscienza, punteggiato da fitte dolorose alla testa. Un mal di testa da impazzire, non era quello il vecchio modo di dire? Un mal di testa che frantumava la differenza tra la realt e l'allucinazione.
C'era stata una ragazza che si chiamava Laurel ed era morta, ma come
poteva essere sicuro di tutto il resto? Se non esisteva nessun cane mostruoso, allora perch ne conservava il ricordo con tanta orrenda chiarezza: la
visione di quel muso grondante bava, di quelle zampe ansanti orlate di un
pelo argenteo? Poteva essere meno reale della visione di un'armata di creature simili che si muovevano lungo i tunnel del cimitero per cercare ci
che vi era sepolto, e nutrirsene?
O era solo l'evocazione di una delle storie di Lovecraft, qualcosa che
Mark aveva solo letto?
Ma la testa di Laurel era scomparsa.
E lui aveva corso, aveva raggiunto l'uscita del cimitero che dava sul boulevard. Per strada, il silenzio sepolcrale aveva ceduto il posto a rumori stridenti. L'ululato delle sirene in lontananza, il gemito delle voci nelle strade
vicine. Il ruggito delle fiamme nella notte, le strida dei metalli torturati
quando le auto si scontravano nelle loro zigzagate. Il boato delle mura che
cadevano, lo squillo dei megafoni ad una barricata, dove figure in uniforme lottavano contro gli sciacalli che avevano invaso un centro commerciale crollato.
La testa di Laurel era scomparsa.
Doveva recarsi al centro della citt, raggiungere Heller, dirgli che cosa
era avvenuto nel cimitero. Il terremoto era una notizia importante, doveva
essere stato uguale o peggiore di quello di venticinque anni prima, ma anche Mark aveva una notizia da dire, e doveva essere detta.
Nessuna auto.
Allora bisognava camminare, non doveva essere a pi di un miglio di distanza. Bisognava evitare i corpi ammucchiati, i tizzoni ardenti.
Chinatown era in fiamme. Un vecchio correva lungo la strada, con capelli e barba in fiamme. Una conduttura del gas esplose in lontananza e il
vecchio scomparve; la scossa violenta, le onde d'urto, una pioggia di detriti, una parete di fiamme si alz a sbarrargli la strada.
Bisognava aggirarla.
Passare sotto il cavalcavia dell'autostrada, ma in fretta. Il tratto pi avanti era gi crollato, aveva sparso detriti, aveva fatto cadere le auto come
giocattolini rotti e aveva lanciato fuori i passeggeri-bambole. Ma le bambole si contorcevano e strillavano. Il rumore gli fece pulsare le tempie.
Sii felice di avere la testa. La testa di Laurel scomparsa. Bisogna dirlo
ad Heller...
Mark, affannando, risal la Bunker Hill. L il fumo si mescolava alla
nebbia e gli inaridiva i polmoni, gli faceva bruciare gli occhi. Ma, quando
raggiunse la sommit, il centro della citt si stendeva davanti a lui.
Quando guard tra il fumo che si alzava a spirali, vide quella frase incarnarsi mostruosamente.
La citt si stendeva letteralmente davanti a lui. Si stendeva dopo la scossa, la scossa di quel terremoto che aveva raso al suolo i grattacieli, buttato
all'aria le spirali che si innalzavano nel cielo, frantumato il Pavillon e il
Music Center, e staccato la sommit del City Hall.
La testa di Laurel era scomparsa.
E il palazzo del Times era scomparso. Al suo posto si innalzava una colonna di fuoco.
Non poteva parlare con Heller. Non poteva parlare con nessuno. Tranne
che con Judson Moybridge. Era cos, doveva raggiungere Moybridge.
Doveva aver perso il senso del tempo, perch stava gi salendo, non verso il centro, ma verso le colline. Era la realt o l'immaginazione che evocava il vago ricordo di un uomo con un auto, un giovane negro che si era
fermato e gli aveva fatto un cenno?
Siete distrutto... meglio che veniate con me... dove state andando? Io
cerco di raggiungere la Statale 101, se non bloccata. Okay, vi porter fi-
Entr nella stanza, trov e premette un interruttore. Le luci non si accesero. Dopotutto, la casa aveva subito qualche danno. E se era cos, che cosa era accaduto a Judson Moybridge?
Mark lo chiam, poi grid, ma non ci fu risposta.
Si sent di nuovo pulsare la testa e le spalle. Attravers ansimando la
stanza e si avvi lungo il vestibolo che portava alla cucina e alle camere da
letto.
Non c'era alcun segno di confusione, nessun rumore tranne quello dei
suoi passi nel buio. Poi ricord l'accendino che aveva in tasca, e lo prese.
La fiamma si accese e si mantenne costante mentre ispezionava la zona
pranzo e la cucina. Erano entrambe vuote e intatte.
Lentamente si fece strada verso la prima delle camere da letto, si fece
forza e guard dentro. Ma anche l la fiamma dell'accendino non rivel
nessuna presenza, e il bagno annesso non diede alcun indizio.
Poi ricord che una volta Moybridge aveva detto che la seconda camera
da letto era usata come studio.
Mark and alla parte opposta del vestibolo. La porta l era chiusa, ma
non a chiave. La spinse, sollev l'accendino, ed entr.
Oltre la soglia era il caos. Libri erano stati spezzati via dagli scaffali a
muro per ammucchiarsi in cumuli disordinati. Una sedia da scrivania si era
rovesciata tra gli schedari caduti, e il loro contenuto si era capovolto sulla
moquette. La scrivania formava uno strano angolo con la parete, la sua superficie era cosparsa di un miscuglio di carte e schedari.
Mark guard, e aggrott la fronte. Solo un capriccio del terremoto aveva
potuto produrre simili effetti. O no?
I terremoti possono aprire i cassetti, ma non possono riempirli. I terremoti possono gettare a terra gli schedari, ma non possono forzarne le serrature o rovistarne il contenuto. I terremoti non possono aprire una cassaforte
a muro...
Attravers lo spazio che era dietro la scrivania. Si avvicin allo sportello
circolare, d'acciaio, che era aperto.
La cassaforte era vuota.
Si chin a guardare la pila di carte che era ai suoi piedi. Alcune delle
carte erano cadute dalla cassaforte, non c'erano dubbi. La cartella di pelle
delle polizze assicurative, la lunga busta di carta gialla che portava il nome
di un'agenzia di credito, e fasci di banconote, accuratamente legati.
Mark ne raccolse uno e l'esamin. Il fascio era spesso circa otto centimetri, e i biglietti erano tutti da cento. Pi di una mezza dozzina di quei fasci
Spense l'accendino, poi usc nella notte velata di foschia nella quale echeggiava uno sciabordio e un gorgoglio d'acqua. Il suono lo port ai bordi
della piscina che era aldil. Guard la superficie increspata dell'acqua, nella quale ribollivano ed esplodevano nere bolle.
Qualcosa si muoveva al di sotto della superficie.
Qualcosa si muoveva, si contorceva, risaliva dalle profondit. E poi, lentamente, ritorn in superficie.
Tra le spire di nebbia, Mark guard la cosa che galleggiava al centro della piscina, fiss e vide il corpo ballonzolante e la faccia rigonfia di Judson
Moybridge.
Gli occhi vitrei sporgevano dalle orbite senza vedere, e nessun suono usciva dalla boca spalancata e contorta, perch i morti non vedono e non
parlano. Moybridge era morto.
Mark si chin in avanti e si allung verso il cadavere.
E fu allora che dal bordo dell'acqua si alz rapidamente una mano per
afferrargli le caviglie e tirarlo nell'oscurit gorgogliante che era al di sotto.
Quando si affoga, si rivede tutta la propria vita.
Cos diceva una vecchia storia, ma era falsa.
Mark lo cap, perch stava affogando, stava affogando nella piscina accanto al corpo di Judson Moybridge. Il dolore gli dava fitte alla testa, gli
pulsava nel collo e nel petto. Lott per liberarsi ma le mani invisibili lo tenevano forte, lo tirarono verso il fondo, finch i suoi polmoni brucianti non
furono pieni d'acqua.
Allora doveva essere morto, ma non era ancora la fine. C'era un sogno...
Nel sogno, era ancora vivo quando lo tirarono fuori dalla piscina; bagnato e gocciolante, confuso e indebolito, ma vivo.
Li vide allora, quando lo circondarono, lo misero in piedi, lo trascinarono all'auto che era parcheggiata accanto al marciapiede, poco pi sopra
della casa.
C'era qualcosas di sbagliato nei loro vestiti; non si adattavano alla loro
figura. Quegli abiti erano stati tagliati per seguire i normali contorni umani, ma i suoi rapitori non erano normali. L'andatura zoppicante rivelava la
malformazione delle loro gambe: le schiene curve e i colli gonfi si espandevano e si contraevano al ritmo ansimante del loro respiro. I polsi allungati sporgevano dai polsini per terminare in dita palmate che avvolgevano
e stringevano come artigli. E quello che scorse dei loro volti serv a trasformare il sogno in un incubo.
Grandi occhi sferici senza palpebre. Nasi piatti e larghi con narici allar-
gate. Bocche ampie, prive di labbra, che mostravano file di denti piccoli e
serrati. Pelle squamosa tesa rigidamente sulle teste prive di capelli. Colli
rasposi con dei tagli che si aprivano e si chiudevano in una pulsazione perpetua. Tutto questo faceva parte del sogno.
Ma era il loro odore soffocante di pesce che era veramente repellente. Il
loro odore e le loro voci. I suoni profondi e gutturali sembravano solo l'imitazione di una lingua, ma Mark riusc a comprendere anche troppo bene
quelle parole pronunciate a fatica.
Due delle creature erano sedute o accucciate accanto a lui sul sedile posteriore dell'auto. Altre due erano davanti. Quello che guidava sembrava
conoscere la strada, ed era la sua voce che ora ronzava nel sogno.
Niente costa... l'autostrada non c' pi... tutto portato via dal mare... bisogna percorrere le strade interne... attraverso le montagne...
Poi, misericordiosamente, tutto svan.
Quando la coscienza ritorn, Mark cap che la notte era gelida, ma lui
non sentiva freddo. Erano saliti al di sopra della nebbia, traballando e slittando. Mark apr gli occhi e guard l'orizzonte rossastro che era alle loro
spalle e il cielo tetro e oscuro che era davanti a loro. Sullo sfondo nero si
stagliavano alte cime.
Mentre sobbalzavano lungo le strade dissestate, tagliate nei ripidi pendii
delle montagne pi alte, gli parve che il respiro dei suoi compagni diventasse pi difficile. Ansimavano e si lamentavano, ma il guidatore continuava a scuotere la testa calva e gonfia. Ripeteva di continuo, con voce
monotona: L'unica strada sicura questa... l'unica strada.
Erano al sicuro da ogni interferenza umana, perch non apparve nessun
altro veicolo su quei pericolosi valichi tra le cime. Quando un sole cupo e
cremisi sorse ad oriente, una luminosit rossastra brill oltre le montagne
che erano alla loro sinistra. La fonte di quella luce era il riflesso del sole
sull'acqua che era aldil e al di sotto, ma Mark non ricordava di aver mai
visto l'oceano cos vicino alle catene montuose che erano a nord. Era la
geografia confusa che si incontra solo durante i viaggi nei sogni.
Gli parve di nuovo di abbandonarsi ad un sonno profondo. Si svegliava
solo di tanto in tanto, quando l'auto si fermava per raffreddare il radiatore
in ebollizione. Ma ripartiva sempre, e le ore passavano senza fine, in un silenzio indisturbato perch, malgrado i suoi rapitori lo tenessero fermo per
le braccia, non facevano nessun tentativo di rivolgergli la parola.
I sogni sono senza tempo, e Mark non sapeva dire quando avessero costeggiato la vallata nella quale le acque avevano coperto le case fino alle
dore nauseante e alla precisione della sua lingua, rivel a Mark che non si
trovava alla presenza di uno dei suoi rapitori.
Non sei stato rapito, disse la voce. Sei stato condotto qui.
In ritardo, Mark cap di non aver parlato ad alta voce. E questo significava...
Leggere il pensiero? La voce era lievemente divertita. Intuizione. Un
trucco da salotto. Se ne fossi veramente capace, avrei saputo che non ci si
poteva fidare di Moybridge. Cos come stavano le cose, ho sospettato una
possibilit del genere e ho ordinato la perquisizione della sua casa. Quello
che stato trovato nella cassaforte ha confermato i miei sospetti.
Lo avete fatto assassinare, disse Mark.
Una parola troppo aspra. Sarebbe morto in ogni caso, quando si sono
alzate le acque.
Le acque?
Dimenticavo: non sai niente del maremoto che ha seguito le scosse della notte scorsa. Il bacino di Los Angeles non pi vuoto. La linea costiera
da Baja California a San Francisco Bay stata inondata. Perfino qui, tra le
montagne, siamo al sicuro solo temporaneamente. Guarda tu stesso.
Mark guard attraverso la finestra che era alla sua sinistra. Sent il mormorio prima di vederne la fonte. Una distesa ininterrotta di acqua si rompeva contro le rocce, cento metri pi in basso.
E sale ancora, disse la voce. Ci raggiunger molto presto.
Involontariamente, Mark fece il gesto di alzarsi, e il suo movimento fu
accolto da una risata sardonica.
Resta dove sei, disse la voce. Non rimasto nessun posto dove andare. Quello che il terremoto ha risparmiato verr preso dal mare. In tutto il
mondo le orgogliose citt sono cadute, e sono rimaste solo le cime pi alte.
Ma emergeranno nuove terre dagli abissi, terre antiche, in realt, perch un
tempo avevano il dominio su tutta la Terra ed ora emergeranno per dominare di nuovo. Gli Antichi e gli usi antichi verranno ripristinati, e ci
che resta del genere umano avr un ruolo minore. Alcuni diventeranno
schiavi, altri bestiame da allevare per accoppiarsi con le creature che vivono sotto il mare o per nutrire quelle che vivono sottoterra.
No! Mark scosse la testa. Non credo...
Nemmeno all'evidenza dei tuoi stessi occhi? Di nuovo, nell'oscurit
risuon una risata sarcastica. Gli uomini sono sempre stati usati per accoppiarsi con le creature del mare o per essere dati in pasto alle creature
della terra, anche quando l'umanit si riteneva la razza dominante. Il risul-
ze di un uomo, secoli fa, nell'antica Khem. Ed destinato ad avere un ruolo ancora pi importante.
Mark sbatt di nuovo gli occhi. Gli sembrava che il cristallo emanasse
anche calore oltre che luce... eppure quel calore era freddo. Ricord il sogno che aveva fatto a casa di Laurel, quel sogno in cui c'erano fiamme gelide; anche questo faceva parte di quel sogno?
No, disse piano l'uomo nero. Il tempo per i sogni finito e i sognatori Alhazred, Upton, Lovecraft sono morti. Albert Keith os cercare
la fonte dei suoi sogni e anch'egli morto. E tu...
Che cosa c'entro io in tutto questo?, mormor Mark.
Non lo intuisci? Moybridge sapeva la verit, naturalmente, ma non ha
mai parlato. Ci contavamo perch l'avevamo ricompensato e, quando scrisse quel libro, dietro nostro ordine, ci sentimmo al sicuro. Aiut a gettare
discredito su Lovecraft e non avevamo motivo di credere che avrebbe mai
rivelato la sua alleanza segreta con noi. Ma lui sapeva e conserv le informazioni che gli avevamo fornito, come il microfilm che hai trovato. Gli
promettemmo che sarebbe stato risparmiato in cambio del suo aiuto, ma
quando arrivato il terremoto, ha cominciato a sospettare altrimenti.
Allora stato troppo tardi per raggiungere le autorit, ma c'era ancora
la possibilit che usasse alcuni degli incantesimi e delle formule magiche
contro di noi. E sapevamo che tu lo saresti andato a cercare. Di conseguenza, si reso necessario recuperare il materiale in suo possesso ed eliminarlo.
Il calore freddo era dovunque. Mark sent un formicolio alla testa e alle
spalle.
Perch sono qui?, disse.
L'uomo nero si sporse in avanti.
Ti ho detto che l'ex moglie di Albert Keith fu coinvolta nel tentativo di
distruggere Cthulhu. Ma prima che ci accadesse, fu catturata e condotta
dove il Grande Vecchio aspettava. Quella notte le bombe caddero sull'Isola
di Pasqua e nemmeno il Grande Cthulhu riusc a resistere alle forze che gli
erano state scatenate contro.
Allora morto?
Solo due riuscirono a scampare: la donna, Kay Keith, ed io stesso. La
portai in segreto in un luogo sicuro che era stato approntato allo scopo e la
sorvegliai finch non venne la sua ora. Mor durante il parto, come c'era da
aspettarsi. Ma il figlio visse.
Mark aggrott la fronte.
Quale figlio...
L'unione fu consumata prima del bombardamento. L'uomo nero lo
guard da dietro il raggio di luce ghiacciata, bruciante. Per quanto riguarda il resto... un uomo di nome Heisinger aveva in affidamento la propriet
di Keith. Aveva un nipote, e la faccenda fu sistemata in modo che il bambino venisse allevato come un orfano adottato finch non fosse arrivata l'ora. Perci il figlio di Cthulhu sopravvissuto. Nessuno lo ha mai sospettato, meno di tutti il figlio stesso.
L'uomo nero sorrise a Mark.
E tu non hai sospettato, disse.
Mark tent di alzarsi allora, ma la scatola si inclin in avanti cosicch fu
paralizzato da una colonna di luce livida. L'urlo gli mor in gola e pot solo
guardare. Guardare il raggio di luce che bagnava il suo corpo e bruciava il
suo cervello.
Il figlio di Cthulhu era sopravvissuto. Ereditariet: non c'era da meravigliarsi che non fosse affogato nella piscina. E i dolori, la difficolt nella respirazione, facevano parte di un processo di mutazione, di metamorfosi in
una forma che poteva sopravvivere sott'acqua o volare tra le stelle. Quel
cambiamento non era ancora completo. Ma la luce trasforma...
Gli parve che il cristallo nero, che era dietro il raggio, fosse uno specchio nel quale si vide riflesso, immerso in un imbuto di fiamma.
E poi, in qualche punto della sua cavit cerebrale, uno spillo di luce trafisse il ponte, penetr nel locus coeruleus.
La sua immagine si annebbi, ondeggi. Le membra si sciolsero, poi si
moltiplicarono, spuntarono e si allungarono da una forma senza volto nella
quale la mortalit si fondeva in una forma pi grande di gigantesca divinit. Non c'era pi dolore, solo pulsazione e potenza, pienezza e potere.
Non morto ci che pu vivere in eterno, e il tempo degli strani eoni era
arrivato. Le stelle erano nella giusta posizione, le porte erano aperte, i mari
pullulavano di moltitudini immortali e la Terra aveva spinto in superficie i
suoi immortali.
Presto, da Yuggoth, le creature alate sarebbero discese dal vuoto, e i
Vecchi sarebbero tornati. Azathoth e Yog-Sothoth, di cui egli era il Sacerdote, sarebbero giunti dalle oscure Leng e Kadath sui continenti emersi che
si erano trasformati, come egli stesso si era trasformato.
Si mosse, e le mura che lo circondavano si frantumarono e caddero.
Respir, e Nyarlathotep svan nel nulla, stringendo il Trapezoedro, che
sembrava un giocattolino.