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LA MANTIDE E LA RELIGIOSA

Un piccolo noir condominiale


Non aveva che poche cose da acquistare , il pane, il latte, qualcosa di
affettato in offerta, la carta igienica, un vasetto di prep e un paio di
birre ma doveva ugualmente prendere il carrello. Fortunato a ben
ragione non se la sentiva di lasciare nel baule della macchina il suo Pc.
Si frug nelle tasche alla ricerca della moneta necessaria ma ne trov
solo di taglio inutilizzabile. Si avvicin ugualmente ai carrelli
pensando ' bhe, io ci provo'.Il piccolo parallelepipedo di plastica che
spuntava dal dispositivo di bloccaggio aveva una fessura che pareva
implorare la sua moneta, Fortunato lo colp deciso col palmo della
mano ed il congegno, forse intimorito dalla violenza del gesto, si
chiuse come se realmente custodisse il suo tesoro da un euro. Ehi !
disse tra se e se come se, invece del congegno di sblocco di un carrello
della spesa , avesse appena attivato il juke box da Harnold. Durante il
percorso si ricord che anche l'olio era l l per finire e, visto che
ormai aveva raggiunto i mille punti sulla sua tessera di fidelizzazione
decise di investire lo sconto a cui aveva diritto in una bottiglia di vino.
Scelse la cassa numero sei, visto che solo un altro cliente era in coda
prima di lui, scelta che causa un fato beffardo si rivel sbagliata.
Qualcosa non and come prassi nel conto di chi lo precedeva e la
cassiera fu costretta a richiedere l'intervento del back office per il
badge degli storni. Lenta fu anche la via del ritorno per via di un
incidente alla rotonda del cimitero. Uno scooter a terra ed un paio di
vigili che stavano prendendo le misure del caso. La giornata era stata
pesante e pareva non voler mai finire. Finalmente a casa Fortunato si
sfil le scarpe e si liber degli abiti per qualcosa di pi largo e
comodo, prese una birra dal frigo, la stapp e si piazz sulla poltrona
gambe sul tavolino. Tavolino dove, dalla sera prima stazionava la sua
scatola da fumatore e, senza levare i piedi dal tavolo confezion una
sigaretta arricchita. Per perfezionare la catarsi che il suo unicum di
mente e spirito reclamava in quel momento prese il computer e si
connesse ad una nota rete sociale alla ricerca di qualcosa di simpatico
o di qualche pettegolezzo interessante. Qualche foto, Tito che scalava
montagne ghiacciate, Luciano che correva nella notte dell'ultimo
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dell'anno , un filmatino buffo sulla moglie che chiede al marito di


salvare la gazzella , un paio di citazioni edificanti, Fortunato distribu
qualche 'mi piace' che intanto erano gratis. Ma la maggioranza delle
pubblicazioni erano foto di gatti. Fortunato sentiva che la misura era
colma forse perch gli metteva tristezza vedere dei fieri cacciatori
ridotti a soprammobili su di una bacheca sebbene virtuale. Decise di
scrivere nella riga dedicata ad eventuale commento le lettere ' vi' che
ai pi sarebbero risultate criptiche ma che qualcuno, Fortunato ne era
sicuro, avrebbe correttamente interpretato come la sigla
automobilistica della provincia di Vicenza. Poco dopo si appisol. Il
suono che lo dest era una voce umana che aveva perso il controllo
del volume.'eccoli che ricominciano' pens Fortunato ormai avvezzo
al rumore dei litigi dei vicini. Nell'appartamento a fianco al suo viveva
infatti una coppia ormai scoppiata che per qualche strana ragione
continuava a procrastinare l'apposizione dell'ormai ineluttabile
prefisso ex. Lei, Gina, era una donna molto carina, a parere di
Fortunato decisamente la pi bella del condominio e financo
dell'intera via. Lui sar anche stato un bell'uomo ma aveva un'aria da
cazzone innamorato di se stesso da farlo risultare antipatico gi a
cento passi di distanza. Certo il suo ruolo di marito di una donna come
Gina gi lo rendeva antipatico a priori, comunque ci metteva
parecchio del suo. L'esigua massa del muro divisorio tra il suo
appartamento e quello di Gina e quel cazzone di suo marito aveva reso
Fortunato sebbene involontariamente edotto riguardo il quid delle loro
infiammate discussioni. A quanto pare il cazzone si era messo a
giocare con la barella e questo a Gina proprio non andava gi. Lui
rispondeva con urla sguaiate e colme d'ira confessando implicitamente
il suo vizietto che doveva essere gi arrivato al punto in cui il cervello
finisce in merda. Pi e pi volte si era domandato cosa cazzo
aspettasse a mandarlo a fare in culo con una sacrosanta pedata nelle
terga. Perch si sa che le storie d'amore sono come i vecchi giradischi,
quando c' di mezzo la polvere suonano di merda. Ma quella sera
l'unica voce che sentiva era di Gina che imprecava. Magari l'aveva
ammazzato, si trov a pensare Fortunato , magari..... Cominci a fare
il tifo per lei. - Non farti prendere dal panico immaginava di
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suggerirle. - Respira, fai tre o quattro respiri profondi, beviti magari


un cicchetto, rilassati. Devi liberarti del corpo, portalo nella vasca da
bagno. Non puoi farcela a portarlo fuori in una volta, te ne disferai a
rate. Ora portalo nella vasca da bagno il posto migliore. Poi taglialo
a pezzi. Il suono del campanello lo distolse da quel piccolo noir
condominiale. Si lanci alla porta nella speranza di trovarvi Claudia
finalmente fuoriuscita dal buio tunnel dell' illuminazione.

Hoffman nostro che sei nei cieli


Mesi prima di quella stanca serata Fortunato e Claudia erano partiti
per una vacanza in Thailandia in compagnia di Cristina e Paolo che da
anni ormai Fortunato conosceva come il Figa. Il loro peregrinare li
aveva portati ad Hat Rin sull' isola di Kho Pangan proprio nel periodo
in cui la luna si degnava di mostrare agli abitanti della terra la
pienezza della sua rotondit. Persi nel frastuono del colossale party
finirono per ritrovare l'incoscienza dei loro vent'anni. Da un giovane
capellone israeliano con una barba incolta alla Robinson Crusoe
acquistarono alcune gocce che fecero presto cadere sulle loro lingue.
Da quel momento in poi la medesima realt assunse varianti
soggettive talora in piena contraddizione tra loro. Alla fine della notte
almeno tre dei quattro psiconauti atterrarono nel mondo reale senza
evidenti conseguenze. Perlomeno evidenti visto che, col senno di poi,
Fortunato si era convinto dell'esistenza di un nesso tra
quell'esperimento ed il repentino cambio di vita che Cristina avrebbe
di li a pochi mesi intrapreso. Claudia invece sembrava averne
risentito. L'alba la colse in ginocchio nell'arenile con le mani protese
verso il cielo, gli occhi spalancati ed un'espressione di beatitudine
stampata sulla faccia. Gli amici le si avvicinarono, lei si alz e
abbracci Fortunato. Senza volutt, un abbraccio tenero, come di una
sorella. - Ho parlato con Dio ! stato fantastico il Figa intervenne
con tutta la razionalit di cui poteva essere capace dopo una tale
nottata : - non ti preoccupare, un effetto collaterale dell'acido, e
anche parecchio comune, il tempo di smaltire del tutto la sostanza e
fare una buona colazione e ci riderai sopra- - non banalizzare tutto con
la tua concretezza, non si trattava di un'allucinazione ma di qualcosa
di diverso.... come se la droga abbattendo gli schematismi della mente
razionale mi abbia permesso di percepire quella realt che
normalmente non sono in grado di vedere e la realt non razionalit,
la realt Dio- Il Figa valut che Claudia essendo tra loro la pi
minuta avrebbe risentito dell'effetto della sostanza pi a lungo degli
altri cambi repentinamente discorso comunque io ho fame,
cerchiamo un posto per mangiare-. L'universo della chimica aveva
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reso tutti quanti affamati e l' affermazione sebbene dettata dal


pragmatismo e dedotta dalla razionalit non trov opposizione alcuna.
A stomaco pieno anche Claudia sembrava tornata alla sua vita, tranne
per due piccoli particolari trascurabili per i pi ma decisamente
significativi per Fortunato. Claudia ogni tanto si lasciava andare a
considerazioni sul significato dell'esistenza e, sopratutto di trombare
neanche a parlarne. Questo distacco dai piaceri della carne continu
anche dopo il ritorno togliendo il necessario carburante affinch la
macchina della loro relazione potesse continuare a marciare. I loro
incontri cominciarono a diradarsi sempre pi e lei passava le sue
serate solitarie alla ricerca della verit. Si lesse con avidit le sacre
scritture e si gett nello studio della teologia. Quando Fortunato and
a casa sua per un chiarimento a quattrocchi trov sulla sua scrivania
tomi aperti che riportavano i pensieri dei padri della chiesa, da
sant'Agostino a sant'Anselmo e venne edotto della decisione
irrevocabile che Claudia aveva preso. Quella di entrare in convento.
Fortunato rimase impietrito, non trov la forza di replicare. - buona
fortuna- le disse ed usc.
Appena in strada telefon al Figa per chiedergli se avesse voglia di
accompagnarlo nella missione di svuotare un numero imprecisato di
bicchieri di birra. Durante la terza media sput il rospo. All'arrivo
della quarta il sarcasmo del figa produsse un singolare brindisi a noi
due che ci sappiamo fare con le donne, figa!, la tua si fatta suora e
la mia si fatta lesbica -.

Fortunato un cazzo!
Due delusioni attendevano Fortunato al di l dell'uscio. Bast un
sguardo per intendere la prima. Non era Claudia, era Gina, la vicina.
Per la seconda avrebbe dovuto attendere le prime parole . - Ciao,
scusami tanto se ti rompo ma Carlo Carlo, era quello il nome di quel
cazzone di suo marito pens a quel punto Fortunato badando bene che
i suoi pensieri non emergessero fino alla parola. - ha avuto un
incidente con lo scooter al pronto soccorso a Niguarda e qui,
seconda delusione, intese che non l'aveva ammazzato e io ho la
macchina dal meccanico e non posso neanche prendere un taxi perch
il bancomat non mi funziona, cazzo le cose capitano sempre assieme,
e non so proprio come fare... Fortunato aveva voglia di andare al
pronto soccorso come di infilarsi un riccio di castagna nelle mutande
ma lo stesso si offr di accompagnarla Tranquilla, ti do uno strappo
io, dammi il tempo di vestirmi grazie veramente mi salvi la vita - non esageriamo , dammi due minuti e cos facendo richiuse la porta
e and a finire il suo joint che si era spento assieme a lui poco prima,
quindi infil i calzoni prese le chiavi della macchina e usc. Avrebbe
potuto accampare una scusa, dire che la sua macchina era rotta o
qualcosa del genere lei avrebbe risolto ugualmente con qualcun altro
pi volenteroso, ma non lo fece. Forse solo per educazione, per innata
gentilezza, per buon vicinato, forse perch non riusciva a dire di no ad
una donna cos attraente, forse. Pi probabilmente solo per farla
smettere di parlare. Era entrata nella sua pausa di quiete con la sua
loquela nervosamente accelerata che Fortunato avrebbe fatto di tutto
pur di farla smettere, avrebbe anche preso la sua auto e avrebbe
guidato fino all' ospedale di Niguarda. Lasci Gina all'ingresso e and
a parcheggiare. Entrato nella sala d'aspetto riconobbe le fattezze del
suo amico Paolo Figa!, cazzo ci fai qua sei malato?- - No, son qui
per l'ortopedica , per portarla fuori a cena . e te invece ? - - Ho
accompagnato la mia vicina, quella l il Figa segu la direzione
indicata dall'amico fino a Gina e dipinse sul suo volto un espressione
ammiccante a significare apprezzamento Quel cazzone del marito
volato con lo scooter , ah eccolo sta uscendo coi suoi piedi non s'
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fatto gran ch - - Sar anche volato con lo scooter, non lo metto in


dubbio ma per me a quello gli han dato una bella pettinata, guarda ha
tutti e due gli occhi neri mi spieghi come fai a farti due occhi neri
volando con lo scooter - . Un uomo inciamp in una barella e cadde
per rialzarsi prontamente. Il Figa aveva osservato l'incidente e lo
svolazzare del giubbotto durante la caduta aveva per un istante esposto
alla vista una pistola infilata nella cintura dei pantaloni. - resta qua,
non uscire finch non torno disse il Figa con tono perentorio e si
invol verso le macchinette del caff. Aveva notato quell'uomo anche
prima, tarchiato, robusto, con un cappellino stile baseball calcato
sulla fronte. Un volto probabilmente albanese. Stava appoggiato al
muro seguiva con lo sguardo le deliziose terga di Gina ma, quando
riconobbe il marito che scatt in piedi e si mosse verso l'uscita, un po'
troppo precipitosamente tanto da non vedere la barella che veniva
trascinata dietro di lui e di finirgli contro. Il Figa aveva visto giusto,
alla macchinetta del caff c'erano due poliziotti. - Quel tipo che sta
uscendo di fretta ha una pistola, l'ho vista io- disse loro senza
premessa alcuna. Uno dei due lo guard negli occhi e gli disse tu sei
il Figa, quello che stava con Cristina vero?- - si sono io Il poliziotto
mise mano alla fondina e, rivolto al collega andiamo svelto! - e
partirono. Nel frattempo fortunato non aveva compreso la gravit delle
parole del Figa e quando Gina e il cazzone arrivarono chiedendogli di
riaccompagnarli a casa al pi presto, si era diretto al parcheggio.
Aveva trovato un posto decisamente vicino cos i tre raggiunsero la
macchina a piedi e salirono. Giusto il tempo di arrivare al primo
incrocio che un suv nero della BMW decise di ignorare le convenzioni
cromatiche su cui in tutto il mondo si basano i semafori e
violentemente speron l' utilitaria di Fortunato. L'uomo che poco
prima si era scontrato con la lettiga scese dall'anteriore destra, si
avvicin e spar un colpo verso Carlo. Solo un colpo perch nel
frattempo i due poliziotti attivati dal Figa erano riusciti ad intervenire
e a catturare i due sicari, uno, quello alla guida tutto intero, l'altro con
qualche foro da cui il sangue stava sciacquando via il soffio della vita.
Fortunato rest quarantotto ore in osservazione prima di essere
dimesso dall'ospedale. Durante quella degenza fu interrogato da due
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poliziotti a cui disse tutto quello che sapeva, praticamente niente.


Quando i due si allontanarono li sent confabulare tra di loro. - E'
inutile, questo non c'entra un cazzo, solo stato un po' sfigato - - e tu
come lo sai ? - - Me l'ha detto il Figa - . Verso sera pass il Figa che lo
illumin sul casino dove si era trovato in mezzo non prima di avergli
elargito un sacrosanto cazziatone - Eh, figa! Se ti dico di star dentro
perch devi star dentro, dove figa c' hai la testa! - disse all'amico senza
perder tempo in saluti - Eh, Figa c' hai anche ragione ma io mica
avevo capito ...- - eh si, figa, tu si che hai questo dono di non capire un
cazzo, stai l a sentire che ti spiego io tutto quello che c' da sapere.
Allora il tuo buon vicino non morto, sta nel padiglione difronte, non
neanche messo male e con la strizza di culo che s' preso s' fatto
una cantata che manco la buon anima di Pavarotti. In pratica s'era
messo a dar via la barella, e si era anche licenziato per farlo a tempo
pieno alla moglie sembra non avesse detto un cazzo, Faceva le storie
in un monolocale che aveva preso in affitto e che usava anche come
scannatoio con la sua amante, Paula. Dice che voleva mollare tutto e
andarsene in Costarica e aprire un ristorante con lei, che pirla. - Perch
che pirla?- fu l'unica cosa che Fortunato riusc a domandare visto che
mollare tutto quanto per andare in Costarica non gli sembrava una cos
gran pirlata. - Perch nel mondo di quelli sotto non ci si pu fidare di
nessuno e infatti alla prima occasione la Paulina s'acchiappa la bustina
cos il pirla finisce nella merda. Prima gli hanno bruciato la macchina
e l'hanno ripassato per bene. Lui ha pensato di telare ma non ce l'ha
fatta.- - Sai cos' la cosa pi assurda di tutta la faccenda? Che me l'hai
raccontata dall'inizio alla fine senza metterci dentro neanche un figa! -scherza te che la parte peggiore ancora non l'hai capita, la macchina
che ti venuta addosso era rubata, quindi inutile che fai l'invalido
tanto non ci cavi una lira !- - quindi pure la macchina sono cazzi miei
- - ma non era della ditta?- - era, l'avevo appena riscattata!- segu una
pausa di silenzio che fu il Figa a interrompere - b , ora devo andare ti
lascio qualcosa per la notte una sigaretta confezionata a mano pass
dalla mano del Figa a quella di Fortunato che china la testa in segno di
gratitudine Ti saluto Fortunato - - si ... Fortunato... fortunato un
cazzo!-.
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Non una guarigione ma un deciso miglioramento


Il mattino seguente Fortunato torn a casa, un poco acciaccato ma con
tutti i pezzi al loro posto. La prima cosa che fece fu di aprire una
bustina e versarne la bianca polvere contenuta in un bicchiere d'acqua,
mescol con un cucchiaino e si bevve la sospensione ottenuta
sperando che l'avrebbe fatto stare meglio. Solo dopo aver deglutito
pens a controllare la data di scadenza. Si era appena bevuto un'
antiinfiammatorio generico scaduto da due mesi. La sua scatoletta era
sempre dove l'aveva lasciata, ringraziando il cielo non avevano
perquisito casa sua anzi, ringraziando il Figa. Confezion la sua
sigaretta arricchendo il tabacco con briciole dell'inflorescenza
femmina della cannabis indica e si accomod sul divano con
l'intenzione di fumarsela finalmente in santa pace. Non fece in tempo
a dare la seconda boccata che suon il campanello. Con la prudenza
data dall'esperienza controll dallo spioncino della porta prima di
aprire. Il suo occhio destro port alla sua mente l'immagine di una
suora. La sua mano sinistra, vittima di un riflesso condizionato da
sottoculture adolescenziali, si accinse al pi maschile tra i gesti
apotropaici. Fortunato riconobbe il volto incorniciato dal velo, era Lei.
-Claudia !- disse col tono d'un esclamazione non appena apr la porta.
Non le lasci il tempo di parlare, appena fece un passo all'interno
dell'appartamento la baci. Lei non si ritrasse come il suo abito
avrebbe dovuto imporle, anzi con pieno trasporto si diede a fare la sua
parte. La aiut a liberarsi e di quel goffo vestito fino a liberare un
intimo decisamente audace. Aveva ancora il velo in testa e ci le
conferiva un'aria da figurante ad un festino di qualche crapuloso
potente. In breve le sue papille gustative gli riportarono quel vecchio
sapore che spesso in passato aveva soddisfatto il suo palato. Non le fu
dentro prima che il suo corpo vibrasse nel orgasmo. Si amarono con
foga come a dissipare la frustrazione dell'astinenza. Poi rimasero
abbracciati, si concessero alcuni istanti di silenzio. Fu fortunato ad
interromperli non appena ripreso fiato l' hai capito allora che fare la
suora non cosa per t - - si, ci sono arrivata abbastanza presto, dieci
giorni fa ho comunicato che non avrei preso i voti e ho lasciato il
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noviziato, sono venuta vestita cos perch sapevo che avresti gradito
qualche tocco di sacrilego - - e in dieci giorni non mi hai fatto neanche
una telefonata ? - - diciamo che dovevo rifletterci, poi ho sentito il
casino che ti era capitato e mi sono decisa - - B c' mancato poco che
non fosse troppo tardi, se non era per il Figa a quest'ora ero gi
mangime per i vermi - non era uso inserire frasi alla Tex Willer nelle
sue conversazioni ma in quel momento gli era sembrato decisamente il
caso. - Lo so rispose Claudia ma una storia lunga vedi, dopo
qualche tempo in convento ho realizzato che la vita monastica non era
la risposta alle mie domande. Nel senso che non era un percorso di
scoperta, almeno non per me. A dir la verit cominciavo ad avere dei
dubbi anche sulla religione nel suo complesso. Cominciavo a sentirla
come una gabbia che costringeva la razionalit attraverso la
spiritualit e la spiritualit attraverso la razionalit- Sebbene queste
considerazioni ispirassero a Fortunato l'immagine di una passeggiata
nel feudo del marchese De Lapalisse non lo tranquillizzarono, intuiva
che c'era altro e non era sicuro di volerlo sapere. - Ho allargato lo
sguardo ad esperienze al di fuori della religione e non intendo al di
fuori del cattolicesimo romano o del cristianesimo, in tendo al di fuori
della religione come struttura di pensiero, come zavorra nella ricerca
del divino, non te la faccio troppo lunga ma ho cominciato una nuova
strada di conoscenza, sai, la settimana prossima parto per l'India vado
a trascorrere un periodo a Pune e a frequentare l' ashram Mario .. cio
Ratiram c' gi stato un sacco di volte...... ma mi sa che stiamo parlano
troppo- A quel punto Fortunato avrebbe voluto risponderle qualcosa
tipo chi cazzo questo Mario e forse aveva anche cominciato ad
emettere dei suoni in quella direzione ma si zitt una volta capito che
Claudia per rispondergli avrebbe dovuto interrompere quello che si era
accinta a fare con passione e cognizione. Non si poteva certo parlare
di una guarigione ma si trattava certamente di un deciso
miglioramento.

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L'ho visto fare in un film


Il mattino seguente Fortunato si concesse tutta l'accidia che il suo
ruolo di convalescente gli permetteva. Fece colazione dopo un lungo
sonno poi, dopo aver attinto dalla sua cara scatoletta, torn a letto
dove si perse tra le righe di un romanzo. Ebbe abbastanza fame da
desiderare un pranzo che era gi pomeriggio inoltrato. Decise di darsi
una botta di vita e di cucinarsi un'abbondante carbonara. Quindi apr
quella bottiglia di dolcetto che i punti della spesa gli avevano
concesso. Mise due uova e, rammaricandosi di non avere pecorino in
frigo , grattuggi una razione doppia di parmigiano. La confezione
della pancetta era da duecento grammi. Assaggi la pasta, non ancora,
ma quasi, suon il campanello. Alla porta era Gina. - Ciao ...- - Ciao,
entra, sto scolando la pasta !- Gina lo segu in cucina e lo osserv
scolare gli spaghetti, mescolarli alla pancetta rosolata per bene ed
infine aggiungere la mescolanza dell'uovo col formaggio. Si sent
offrire un piatto di pasta che accett volentieri anche se per lei era un
po troppo presto per cenare. - Io volevo chiederti scusa per tutti i
casini che ti ho creato... disse dopo due forchettate ed un sorso di
vino, subito continuando ti giuro io non ne sapevo niente dei casini
che mi stava combinando... sai , anche il bancomat che non
funzionava era perch aveva ritirato tutti i soldi e la macchina non era
dal meccanico, gli avevano dato fuoco , e io non sapevo niente, mi
tradiva, si scopava una zoccola sudamericana che alla fine glielo ha
messo in culo ...- Gina era veramente una donna bella e brava pens a
quel punto Fortunato ma a quanto pare aveva una drammatica
tendenza a scivolare nella logorrea, si prodig per trarla in salvo da
quello strapiombo. - Lo so, so tutta la storia, me l'ha detto il Figa.- nel
frattempo rabbocc il bicchiere della vicina prima di passare al suo.
Lanci un brindisi alla sfiga che ci ha accomunati- . Gina bevve
un'abbondante sorsata poi si dedic al suo piatto. Quando beveva e
quando mangiava non parlava e quando non parlava era bellissima.
Nei ricordi di fortunato quel che successe pi tardi scatur con
straordinaria naturalezza come se fosse da ere scritto nel destino. In
realt fu lei a prendere l'iniziativa offrendogli le sue labbra nel
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momento in cui lui lo stava ancora pensando. Si dedicarono poi a


coniugare le loro bocche ed i loro sessi in tutte le combinazioni
possibili. Pensare che in anni di vicinato non si erano rivolti che
qualche frase di circostanza pronunciate durante quegli attimi di
promiscuit forzata dalla cabina dell'ascensore. Senza fretta
proseguirono ad esplorare i reciproci corpi fino ad esaurire il loro
fervore. Stanchi e appagati si fumarono qualcosa dalla beneamata
scatoletta chiacchierando del pi e del meno. Ad un certo punto
Fortunato volle togliersi una banale curiosit.- Adesso che farai,
divorzio a parte? - - non mi serve divorziare, sono gi vedova - con le
difese completamente abbassate dall'orgasmo e dal vino Gina continu
a parlare come se sentisse che poteva fidarsi morto, ha avuto una
complicazione non hanno capito cosa, parlano di un embolia... Ieri
sono andata a trovarlo, dormiva, nessuno mi ha visto, avevo una
siringa, vuota, gli ho iniettato una siringa d'aria in vena, l'avevo visto
fare in un film, funziona veramente- .

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La parola del Figa


Passarono un paio di giorni ed arriv la sera. Fortunato la trascorse
alla Campana di legno seriamente intenzionato ad offrire al Figa una
lunga serie di birre, se le meritava, praticamente gli aveva salvato la
vita. Complice l'impietoso scorrere degli anni non sarebbero andati
oltre la terza, quando il Figa cominciava a sentirsi gonfio mentre
Fortunato gi le sentiva in testa. L'ebrezza separ le remore dal fluire
della sua loquela e cominci a raccontare all'amico le sue ultime
peripezie. Furono interrotti dal vociare di un trio di donne entrate gi
alticce. Una la conoscevano, Giovanna, entrambi non la vedevano da
una vita sapevano che si era sposata e viveva dalle parti di Cernusco.
Anche lei li riconobbe e si precipit a salutarli il Figa e Culo ! Che
accoppiata!- ebbene Culo, nel senso di fortuna, era un soprannome
di Fortunato ai tempi delle superiori che a dir la verit non ebbe un
esistenza molto lunga. Durante un settore dell'arco della sua esistenza
Fortunato e Giovanna avevano avevano vissuto una liasonne
adolescenziale. Trov carino che lei lo chiamasse ancora come allora.
I due si alzarono dai loro sgabelli, baci e abbracci poi con la finezza
che lo contraddistingue il Figa le chiese lumi su come procedeva la
sua esistenza allora cazzo hai combinato dallo scorso millennio?- -
una storia lunga, sono qua stasera perch abbiamo fatto una cena con
le vecchie amiche, per festeggiare il mio divorzio - - benvenuta nel
club - - anche voi ?- - anche noi rispose Fortunato. - Bene!, fatemi
andare al cesso poi ci facciamo un brindisi alla libert .Non appena
li lasci il Figa tent di riallacciare il filo del discorso interrotto
fammi capire. Claudia non fa pi la suora, venuta , te l'ha data, poi
se ne andata in India con un certo Mario...- prese una pausa per un
sorso di birra esattamente conferm nel frattempo Fortunato
quindi ti capita in casa la vicina che non per niente male ma a
quanto ho capito se la si fa incazzare diventa pericolosa ...- - e poi
parla parla e parla, ti racconta di tutto e di pi, a volte vorresti che te
lo prendesse in bocca solo per farla tacere - - sai cosa ti dico... che la
Giovanna ha appena divorziato - - eh, Figa sei sempre un mare di
saggezza - -figa!-.
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