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Bimestrale di Scienze
NUMERO 47
gennaio|febbraio 2012
A volte gli uomini riescono a creare qualcosa pi grande di loro. Qualcosa che prima non cera. questo che noi intendiamo per innovazione
ed in questo che noi crediamo.
Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con lobiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola
produzione.
questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in
Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, cos da poter soddisfare ancora pi
puntualmente ogni necessit di stampa di bassa, media e alta tiratura.
Se crediamo nellimportanza dellinnovazione, infatti, perch pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza.
Letichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di unacqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un
magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande.
come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri
clienti al 90% o che il nostro fatturato si triplicato.
Perch la grandezza qualcosa che si crea guardando verso lalto. Mai dallalto in basso.
DESERTI DI GHIACCIO
La ricerca ai poli ci ha svelato non solo
la storia climatica del pianeta ma anche
lesistenza di forme di vita estreme
sped. abb. post. 45% , art. 2, c. 20/b, l. 662/96 filiale di verona - gennaio / febbraio 2012
EURO 6,50
RICERCA
Il profilo bibliometrico
uno strumento utile
per valutare la produttivit
ma cela innumerevoli insidie
n
ARCHEOLOGIA
Il vino pi antico
del Mediterraneo
ENERGIA
COSMOLOGIA
Quale strada
per la fusione?
La chiave
del rebus
www.darwinweb.it
n sommario n
Direzione
Gianfranco Bangone, Gilberto Corbellini
Editor-at-large
Anna Meldolesi
Per questo numero si ringraziano
Oliva Menozzi, Vittorio Crobu,
Donata Francese
Redazione
via A. Kircher 7 - 00197 Roma
telefono 06 8091271
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Alberto Costa, ESO Milano
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Alberto Mantovani, Ist. Humanitas, Milano
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Roger Pielke Jr, CIRES, Boulder
Alberto Diaspro, Istituto Italiano
di Tecnologia, Genova
Giuseppe Macino, Sapienza, Universit
di Roma
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Luigi Guzzo, Oss. Astronomico di Brera
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Direttore responsabile
Emanuele Bevilacqua
Foto di copertina
Il Canale Neumayer in Antartide
Glenn Grant/NSF
Editoriale
Prima meglio
6 Energia
14 Spazio
Umberto Veronesi
Daniel Clery
Policy Forum
Gianfranco Bangone
38 Review
Giuseppe De Nicolao
46
54 Interventi
Neuroetica e tribunali
56
58
61
Luigi Guzzo
Gilberto Corbellini
G. Ba.
Anna Meldolesi
62
68
76
82
Le Rubriche
31 Eurolandia La scienza ai tempi della crisi
1 n Darwin n novembre/dicembre
Valter Maggi
UK PubMed Central
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UK PubMed Central brought to you by:
n Ed i t o r i a l e n
Prima meglio
UMBERTO VERONESI
a campagna in corso da anni contro lo screening per il tumore del seno resa
attuale dalla lettera su Lancet del novembre scorso ci impone un riflessione
profonda sul concetto stesso di screening. Siamo contro lo screening mammario
o contro lutilit di tutti gli screening? Immagino contro lo screening per il tumore del seno,
perch non si pu considerare inutile il pap-test, che con la sua diffusione ha di fatto debellato
il cancro del collo dellutero. Va poi precisato che screening un cattivo termine perch
indica soltanto laspetto organizzativo di un principio che un pilastro incontrovertibile della
lotta ai tumori: per curare meglio non dobbiamo aspettare che la malattia si scopra attraverso
i sintomi, ma dobbiamo individuarla quando asintomatica e dunque nella fase occulta o
pre-clinica. Nel caso del cancro del seno, se dovessimo aspettare di scoprirlo come nodulo
palpabile, come si faceva 40 anni fa, cureremmo solo tumori di dimensioni medio-grandi,
con ridotte possibilit di cure efficaci e una mortalit elevata. I mezzi diagnostici attuali ci
permettono di scoprire i carcinomi mammari non palpabili: oggi il 30% dei tumori del seno
diagnosticato in questa fase iniziale, quando le probabilit di guarigione sono del 98%.
Perch dovremmo rinunciare a scoprirli, trattarli e guarirli? Tanto pi che possiamo distruggerli con mezzi incruenti, altro che mastectomia e chemioterapia. In futuro queste terapie
scompariranno e sar grazie alla diagnosi precoce. Se il timore quello della sovra-diagnosi,
oggi non ha pi ragione di esistere, perch con lassociazione di mammografia, ecografia e
n darwin
Attualit n
Una suggestiva immagine della cometa Lovejoy scattata il 22 dicembre del 2011 dallOsservatorio Paranal dellEso, in Cile.
La cometa stata scoperta dallastrofilo australiano Terry Lovejoy il 27 novembre.
4 n Darwin n gennaio/febbraio
G. Blanchard/ESO
n darwin
Attualit n
5 n Darwin n gennaio/febbraio
n energia n
Quale strada
per la fusione?
I progetti pi convenzionali per produrre energia dalla fusione dei nuclei
potrebbero essere scavalcati da una tecnica marginale ma in forte ascesa
Daniel Clery
6 n Darwin n gennaio/febbraio
LLNL
n energia n
Di conseguenza nel 2010 Koonin ha chiesto alla National Academy of Sciences di effettuare uno studio
sulla fusione da confinamento inerziale assumendo
che venga raggiunta lignizione per esplorare le
prospettive future, identificando le sfide scientifiche
e ingegneristiche, e tracciare una road map per la ricerca e lo sviluppo. Nel corso del 2011, il comitato
dellAccademia americana ha visitato laboratori e
ascoltato dozzine di presentazioni sulla fusione da
confinamento inerziale. Il suo rapporto preliminare
dovrebbe essere pubblicato a breve. La domanda che
si fanno i ricercatori del settore : quale tipo di programma di ricerca verr raccomandato? Nessuno si
aspetta un fiume di denaro per limmediato, ma se la
fortuna sorridesse al Nif, la fusione da confinamento
inerziale potrebbe diventare un vero concorrente capace di immettere elettricit nella rete prima di Iter e
dei suoi successori?
Anche se il Nif centrasse in pieno lobiettivo, c
ancora una strada molto lunga prima che la fusione
da confinamento inerziale possa produrre energia
su scala commerciale, e un eventuale impianto del
futuro potrebbe non assomigliare affatto al Nif. Paragonando lignizione al primo volo dei fratelli Wright,
Glen Wurden del Los Alamos National Laboratory
7 n Darwin n gennaio/febbraio
LLNL
n energia n
Uno schema semplificato di come dovrebbe essere un reattore a fusione a confinamento inerziale. La capsula di combustibile al centro e viene colpita
da una serie di raggi laser che la fanno implodere innescando un processo di fusione.
8 n Darwin n gennaio/febbraio
NIF
n energia n
Il braccio meccanico che alla sua estremit contiene il cosiddetto bersaglio: una capsula doro, chiamata hohlraum, che al suo
interno contiene il combustibile il quale implode per effetto dei fasci laser collimati.
Nif diviso in 192 fasci, Life avrebbe il doppio dei fasci, ma ognuno prodotto da ununit laser sostituibile
da 8 kilojoule (kJ). Le unit laser, ognuna ospitata
in un contenitore abbastanza grande da sistemarci
un siluro o due, sarebbero costruite in una fabbrica
e consegnate alla centrale gi pronte alluso. Se una
o due delle unit laser smettessero di funzionare,
potrebbero essere rimpiazzate senza fermare limpianto. La camera di scoppio di Life userebbe litio
liquido per il raffreddamento, con il doppio scopo
di estrarre calore per la generazione di energia e di
produrre il trizio. In linea con la filosofia di Life di
fare a meno di materiali avanzati, la camera sarebbe
costruita in acciaio. Il problema dellacciaio che il
bombardamento costante dei neutroni lo indebolisce
lentamente e lo rende radioattivo. Secondo Dunne la
soluzione far s che la camera di scoppio sia una
struttura sostituibile. Dopo due anni, la camera di
Life verrebbe sconnessa dal circuito del litio (la sua
unica connessione) e tirata fuori lungo dei binari per
essere raffreddata in un edificio adiacente, e verrebbe
sostituita da una camera nuova. In quella gi usata
dopo pochi mesi il livello di radioattivit scenderebbe
abbastanza per smantellarla e stoccarla in un sito a
modesta profondit. Dunne stima che un impianto
iniziale da 400 megawatt produrrebbe elettricit a
9 n Darwin n gennaio/febbraio
NIF
n energia n
Un dettaglio dellhohlraum, dove si notano chiaramente delle cavit ai suoi estremi. I fasci laser vengono collimati in queste due cavit e generano
allinterno dellhohlraum una forte emissione di raggi X che comprimeranno il combustibile innescando la fusione.
scommessa migliore per una centrale energetica perch il bersaglio pi semplice: non c bisogno di un
hohlraum e quindi c un forte aumento di efficienza.
Il gruppo del Laboratory for Laser Energetics (Lle) di
Rochester ha lavorato su un progetto di fascio laser
diretto che potrebbe essere usato al Nif se il sistema indiretto non riuscisse a raggiungere lignizione.
Avere un approccio alternativo robusto finanziariamente prudente, sostiene. Anche i ricercatori del
Naval Research Laboratory (Nrl) di Washington D.C.
preferiscono il fascio diretto e hanno sviluppato un
sistema laser diverso per ottenerlo: il laser a fluoruro
di Kripton. I laser KrF presentano un grosso vantaggio rispetto a quelli con vetro e neodimio del Nif e
dellLle, perch producono naturalmente raggi ultravioletti. I primi ricercatori che hanno lavorato sulla
fusione da confinamento inerziale hanno scoperto
che la compressione funziona meglio alle frequenze
alte del fascio laser; gli ultravioletti interagiscono
meno con il plasma e causano una migliore implosio-
10 n Darwin n gennaio/febbraio
NIF
n energia n
In primo piano un obl della camera, dove si intravede il braccio meccanico che alla sua estremit contiene la capsula di combustibile.
11 n Darwin n gennaio/febbraio
NIF
n energia n
Un braccio robotizzato manipolatore che consente di controllare visivamente linterno della camera e di effettuare riparazioni.
12 n Darwin n gennaio/febbraio
SNL
n energia n
Una veduta della cosiddetta z-machine, il pi grande generatore di raggi X, sviluppato dai laboratori di Sandia,
ad Albuquerque in Nuovo Messico. Limpulso elettromagnetico di grande potenza pari a decine di milioni di ampere
produce un flashover, una sorta di lampo che illumina i cavi e i sistemi dellapparato.
13 n Darwin n gennaio/febbraio
n spazio n
Gli astronauti
si allenano in grotta
LAgenzia Spaziale Europea ha scelto una cavit del Nuorese
per simulare le dure condizioni di una missione spaziale
14 n Darwin n gennaio/febbraio
Vittorio Crobu/ESA
n spazio n
15 n Darwin n gennaio/febbraio
Thomas Pesquet/ESA
n spazio n
16 n Darwin n gennaio/febbraio
n spazio n
alle condizioni reali che una simile missione imporrebbe. Per quello
che riguarda lalimentazione lEsa ha ritenuto necessario che il cibo
stivato a bordo avesse precise caratteristiche: infatti doveva essere
in grado di conservarsi a temperatura ambiente, perch la refrigerazione avrebbe richiesto troppa energia. Ovviamente si fatto ricorso
a cibi disidratati, una lunga consuetudine nelle attivit spaziali, ma
per variare il men lEsa ha coinvolto anche unazienda italiana, la
Granarolo, a cui ha chiesto di studiare il problema per poter disporre
di alimenti vivi che fossero in grado di variare la dieta dei cosmonauti. Alla conferenza stampa romana il responsabile scientifico di
Granarolo, Andrea Borsari, ha illustrato le soluzioni dellazienda
in grado di rispettare le specifiche dellEsa. Si tratta di yogurt al
gusto di frutta, in forma disidratata, ma comunque un prodotto non
molto lontano da quello che si trova nei supermercati. Allo yogurt
si aggiunto il parmigiano, anche se stavolta con una particolare
confezione. Gli astronauti pare abbiano gradito.
MARS500
l 19 dicembre dello scorso anno lEsa ha convocato una conferenza stampa a Roma per presentare due astronauti che avevano
partecipato alla simulazione di un viaggio su Marte. Lintera missione, effettuata in un apposito spazio allestito a Mosca, durata
520 giorni. Pi o meno il tempo che una navicella spaziale impiegherebbe per arrivare sul pianeta rosso e far ritorno sulla Terra. Per
quanto una missione cos estrema sia ancora allo stadio di progetto
lEsa ha preferito capire meglio gli aspetti critici che un viaggio
cos lungo presenterebbe, non a caso ha chiamato la simulazione Mars500. Sei astronauti di varie nazionalit sono entrati nella
cosiddetta isolation facility moscovita il 3 giugno del 2010 e ne
sono usciti il 4 novembre del 2011. Hanno quindi sperimentato un
lunghissimo periodo di isolamento: per quanto simulato, ad esempio, il collegamento radio con la centrale operativa al 351mo giorno
di missione aveva un ritardo di 736 secondi per lenorme distanza
che li separava dalla Terra. Oltre a questo si sono dovuti adattare
17 n Darwin n gennaio/febbraio
n archeologia n
Il vino pi antico
del Mediterraneo
Scoperte recenti fanno di Cipro la patria della pi antica tecnica di produzione
ma anche il luogo dove stata perfezionata la forma ceramica per conservarlo
Maria Rosaria Belgiorno, Alessandro Lentini
18 n Darwin n gennaio/febbraio
n archeologia n
19 n Darwin n gennaio/febbraio
n archeologia n
20 n Darwin n gennaio/febbraio
n archeologia n
Maria Rosaria Belgiorno e Alessandro Lentini nel laboratorio del Museo di Limassol.
dellinvenzione della ceramica e che il primo contenitore usato per immagazzinare e trasportare il vino
sia stato lotre di pelle. Proprio lotre, ottenuto da una
pelle intera di capra o di maiale, fu il primo contenitore da trasporto utilizzato in ambiente contadino mediterraneo, fino al secolo scorso. Era un contenitore
di manipolazione sicura e facile, utilizzato anche per
lolio. La forma e la dimensione dipendevano soprattutto dalla dimensione degli animali. I contenitori pi
grandi erano realizzati con tutta la pelle dellanimale
annodando le gambe e la coda, per sfruttarne al massimo la capacit. Lapertura del collo corrispondeva
allimboccatura e spesso era chiusa con la stessa corda
usata poi per appenderlo. interessante notare che la
parola greca per otre, Askos, un termine archeologico che indica un vaso di modeste dimensioni di forma
animale o ornato da teste di animali, connesso alluso
conviviale del vino.
Ma il passaggio dallotre al contenitore di argilla
non fu unimpresa facile, perch il vino un liquido
vivo, in continua trasformazione, soprattutto quando
la fermentazione ancora in corso. Il vino ha regole
contrastanti: allinizio non pu essere chiuso finch
la fermentazione non finita, ma subito dopo deve
essere conservato al chiuso poich al contatto con
21 n Darwin n gennaio/febbraio
n archeologia n
Corno potorio dalla necropoli di Vounous, Kyrenia, fine III millennio a.C.
ansa, mentre li rende simili alle giare armene biconiche senza anse e a vasi trovati a Godin Tepe (3200
a.C). Per altro sia in Armenia che a Cipro la forma si
conservata fino ad oggi nel tradizionale pithari
da vino, sorta di gigantesca giara senza manici, con
la base a punta.
Nell aprile 2005 lindagine archeometrica effettuata su 18 fondi di giare mai lavate, provenienti dallo
scavo del Dikaios ad Erimi, confermarono i sospetti
sorti sulla loro forma. Le analisi effettuate nel laboratorio del Museo Archeologico di Nicosia e in quello
di Limassol, in collaborazione con il Dipartimento
delle Antichit di Cipro, dimostrarono infatti che 12
giare contenevano una grande quantit di acido tartarico (lacido caratteristico del vino), mentre 6 ne
contenevano solo tracce. La scoperta faceva di Cipro
la patria del pi antico vino Mediterraneo, ma anche
il luogo dove era stata perfezionata la migliore forma
ceramica collegata a una tecnologia per fermentare
e schiarire il vino che ancora oggi viene adottata per
produrre vini speciali.
Si tratta del sistema biodinamico, che, senza laggiunta di lieviti selezionati, utilizza recipienti di terracotta tra i 250 e i 400 litri per decantare il vino. Ne
un esempio il vino siciliano Doc Cerasuolo di Vittoria
Pithos (Ragusa). Lo stesso sistema usato ancora
oggi in Georgia (Armenia), la stessa regione dove
stato rinvenuto il vino pi antico del mondo, dove
i pithari a punta, chiamati kvevri sono sepolti sotto
il pavimento delle case, come nellantica tradizione
cipriota. La tradizione armeno-georgiana ha inoltre in
comune con Cipro anche luso antichissimo di bere il
vino nei kantsi, corna di cervo, toro o ariete, e di usare
il mosto per fare lo coucouko con mandorle e noci.
Luso di bere il vino nei corni ha per altro riscon-
22 n Darwin n gennaio/febbraio
n archeologia n
Cipro. Una cantina del villaggio di Omodos nelle montagne Trodos con i pithari.
23 n Darwin n gennaio/febbraio
n archeologia n
A sinistra un otre di pelle appeso in una casa rurale cipriota, a destra unanfora da vino del IV millennio a.C. trovata durante gli scavi di P.Dikaios.
dei diversi tentativi pluridisciplinari, per la caratterizzazione della materia organica in contesti antichi,
le ricerche archeometriche si sono notevolmente evolute. Infatti negli ultimi anni le prospettive di successo nellanalizzare resti organici archeologici sono
cresciute a livello esponenziale. Levoluzione tecnologica, e la messa a punto di protocolli di indagine,
hanno permesso misurazioni qualitative e quantitative di materia organica su campioni di milligrammi
o microgrammi. Resine, coloranti, pigmenti, residui
alimentari, bevande, spezie, profumi e sostanze terapeutiche, provenienti da diversi contesti archeologici
in stato di conservazione mediamente buona, sono
24 n Darwin n gennaio/febbraio
n archeologia n
25 n Darwin n gennaio/febbraio
n PALEONTOLOGIA n
Un viaggio lungo
due milioni di anni
Una mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma ripercorre le tappe
dellevoluzione umana affiancandole un ricco calendario di eventi
Mary Anne Tafuri, Fabio Di Vincenzo
26 n Darwin n gennaio/febbraio
n PALEONTOLOGIA n
una vita intera dedicata alla ricerca scientifica, quella del grande genetista Luigi Luca Cavalli Sforza e
dello straordinario potere immaginifico che ha accompagnato tutte le sue opere e in particolar modo
Storia e geografia dei geni umani (con P. Menozzi e
A. Piazza, Adelphi) .
Gi dalla prima sezione, la mostra offre aspetti di
assoluta eccezionalit. Per citare solo alcuni esempi,
sono esposti per la prima volta in Italia lo scheletro
quasi completo di un antichissimo ominino, Ardipithecus ramidus, risalente a oltre 5 milioni di anni fa
e i due Australopithecus sediba la nuovissima specie, scoperta nel 2010 che coglie forse il passaggio
tra le australopitecine e le primissime forme umane
e ancora cranio e mandibola originali provenienti
da Dmanisi, il sito tra le montagne del Caucaso che
rappresenta la pi antica occupazione umana fuori
dallAfrica. Ci introduce nella sezione dedicata alla
genetica la bellissima ricostruzione della Eva mitocondriale, opera dellartista Lorenzo Possenti, immagine ideale di una dea madre di tutta la variabilit
28 n Darwin n gennaio/febbraio
n PALEONTOLOGIA n
29 n Darwin n gennaio/febbraio
n Eurolandia n
adrid e bruxelles.
Barroso. La Glover riferir direttamente a lui, consigliandolo ogni volta che scoppier unemergenza cos come
nella routine dellattivit normativa. Tutte le volte che i
dati scientifici su un argomento saranno controversi o
appariranno tali, toccher a lei aiutare i vertici di Bruxelles a interpretare i margini di incertezza. Si dice che
sia brava a comunicare, e la bella presenza non guasta,
ma non detto che diventer una figura popolare. In
fondo quanti sanno che lo scienziato-ambientalista John
Holdren lo science advisor di Barack Obama? O che il
fisico ottico John Marburger era il consulente scientifico
di George Bush?
Eppure il compito di queste figure tuttaltro che banale, come spiega un policy forum pubblicato da Science
a firma di Roland Schenkel. Lex direttore generale del
Joint Research Centre, che fa capo proprio alla Commissione europea, fa diversi esempi per spiegare quanto
sarebbe importante iniettare una robusta dose di scienza
nel policy-making. Uno riguarda lincapacit dellEuropa unita di rispondere in modo coordinato allemergenza
delle ceneri che, dopo leruzione del vulcano islandese,
ha messo in crisi il traffico aereo. Un altro il dibattito sullopportunit di fissare dei target politici per ladozione dei biocarburanti, che presentano un rapporto
costi-benefici difficile da leggere senza approfondite
conoscenze scientifiche. Ma il problema non soltanto
che la politica ha poca voglia di ascoltare, a volte sono
anche gli scienziati che non si fanno sentire, pungola
Schenkel. Nel 2000 i membri dellUnione europea dedicavano alle spese per la ricerca l1,85% del prodotto
interno lordo. Per non soccombere alla competizione
con gli Stati Uniti e le potenze asiatiche, con lagenda
di Lisbona lUe ha dichiarato di voler aumentare questa
percentuale fino al 3% nel 2010. Quanti se ne ricordano
ancora? E cosa hanno fatto i ricercatori per difendere
questo traguardo? Glover non potr certo fare il miracolo
di trasformare la capitale della politique politicienne nel
quartier generale del policy-making evidence-based. Per
inciso, perdonateci per la sfilza di termini stranieri, ma
davvero la lingua italiana non offre grandi strumenti per
parlare dei rapporti fra scienza e politica. Per finire, c
da chiedersi che potere di persuasione avr mai ladvisor scientifico di Barroso nei confronti degli altri due
vertici del triangolo istituzionale: lEuroparlamento e
il Consiglio dei ministri, che non di rado sono stati i
veri motori delle derive antiscientifiche europee. Non
avr vita facile, perci auguriamo sinceramente ad Anne
Glover buon lavoro.
31 n Darwin n gennaio/febbraio
n POLICY FORUM n
Esperimenti necessari
o giochi pericolosi?
Due gruppi hanno modificato il virus H5N1 rendendolo pi pericoloso
ma bisognerebbe discutere delle finalit scientifiche oltre che dei rischi
Gianfranco Bangone
32 n Darwin n gennaio/febbraio
PLIB
n POLICY FORUM n
33 n Darwin n gennaio/febbraio
USDA APHIS
n POLICY FORUM n
La notizia che ha solleticato i media sono i risultati dei due gruppi di ricerca che abbiamo appena
menzionato: un H5N1 manipolato per conferirgli la capacit di trasmissione aerea nel furetto un
pericolo per lumanit? I ricercatori hanno giocato
dazzardo per arrivare a un simile risultato? Il virus
potrebbe varcare i confini dei laboratori e correre
libero nellambiente? Da un punto di vista giornalistico sono domande che colpiscono limmaginario
collettivo, facendo credere che chi ha condotto questi
esperimenti sia uno di quegli scienziati un po miopi e fuori dalla realt dipinti nei decenni passati dal
generone catastrofista hollywoodiano. Ovviamente
la realt molto lontana da questi stereotipi, mentre
il dibattito nella comunit scientifica di riferimento
percorre altre strade. Per semplificare possiamo dire
che la prima domanda sollevata dagli specialisti di
biosicurezza, ovvero coloro che si dedicano allanalisi dei pericoli rappresentati dalle armi biologiche,
relativa alla replicabilit dellesperimento, ovvero se possibile che un gruppo di terroristi possa
ripetere il risultato e utilizzare il virus mutato per
compiere attentati. In ragione di tutto questo alcuni
hanno chiesto di fermare la pubblicazione dei dati i
due gruppi hanno mandato un lavoro a Nature e uno
a Science o perlomeno di pubblicarli in una versione fortemente emendata dei particolari tecnici. I due
lavori in questione sono stati sottoposti al National
Science Advisory Board for Biosecurity statunitense
(Nsabb) che non si ancora espresso. I particolari
di questi esperimenti non sono noti, ma lo scorso
settembre Ron Fouchier ha illustrato, in un convegno
a Malta, il quadro di riferimento scientifico del suo
lavoro. Nellultimo secolo i sottotipi influenzali che
hanno colpito la popolazione umana sono stati solo
tre: H1N1, H2N2 e H3N2. Per cui la domanda che
attende risposta da tempo se H5N1, che raramente
colpisce nellumano, potrebbe avere la capacit di
adattarsi alla nostra specie. Nel 2005 un editoriale
del New England Journal of Medicine firmato dal
virologo Klaus Sthr, spiegava bene la posta in gioco dopo anni di allarmi: Dallinizio di questanno i
prerequisiti (di H5N1) necessari per farlo diventare
pandemico sono stati raggiunti tutti eccetto uno: le
mutazioni genetiche che gli consentirebbero di avere
una trasmissione interumana efficiente. I recenti cambiamenti nellecologia della malattia e nel comportamento del virus lo porteranno a fare questultimo
passo, oppure si prover che sono irrilevanti? Nessuno lo sa con certezza. E poi ancora: La questione
34 n Darwin n gennaio/febbraio
USDA APHIS
n POLICY FORUM n
35 n Darwin n gennaio/febbraio
HKM
n POLICY FORUM n
36 n Darwin n gennaio/febbraio
Vanderbilt University
n POLICY FORUM n
si tratta di un virus che circola in una ristretta nicchia ecologica e tutto quello che sappiamo non
particolarmente utile per difendersi se il patogeno
dovesse adattarsi alla nostra specie. Se tutto questo
accadesse avremmo pochissimo tempo per studiare
quali farmaci possano ridurre la mortalit associata
e sar ancora pi difficile tentare lo sviluppo di un
vaccino. Sarebbe una corsa contro il tempo ed abbastanza probabile che le contromisure arriverebbero
troppo tardi per essere realmente efficaci. Per quanto
la probabilit che una versione umana di H5N1 sia
piuttosto remota, su un punto concordano tutti: non
si pu sottovalutare il pericolo. Sarebbe un evento a
bassissima probabilit, ma al tempo stesso ad altissima intensit, che bisogna essere in grado di fronteggiare. Sapere quali mutazioni nel genoma del virus lo
rendono in grado di fare il salto di specie consente di
mettere in campo forme di sorveglianza specifica: ad
esempio se comparisse in una popolazione di maiali
si avrebbe il tempo di praticare un esteso stamping
out, riducendo la possibilit che il patogeno inizi a
circolare diffusamente. Ovviamente in questo modo
non si elimina totalmente il pericolo se il virus ha
trovato la strada per adattarsi alla nostra specie prima
o poi destinato a diffondersi ma un preallarme ci
farebbe guadagnare mesi preziosi.
Il virologo Vincent Racaniello ha pubblicato nel
suo influente blog un post dal titolo A bad day for
37 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
Si pu misurare
il lavoro scientifico?
Il profilo bibliometrico uno strumento utile
per valutare la produttivit anche se cela molte insidie
Giuseppe De Nicolao
38 n Darwin n gennaio/febbraio
University of Toronto
n review n
39 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
Figura 1. Produzione di documenti scientifici citabili nel periodo 1996-2009: classifica delle prime quindici nazioni (fonte:
SCImago 28/11/11).
40 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
Cita%ons
1996-2010
120.000.000
100.000.000
80.000.000
60.000.000
40.000.000
20.000.000
0
Figura 2. Citazioni ricevute nel periodo 1996-2009: classifica delle prime quindici nazioni (fonte: SCImago 28/11/11).
41 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
Figura 3. Italia: serie storica dei documenti scientifici citabili prodotti nel periodo 1996-2009 (Fonte SCImago 28/11/11).
42 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
China
UK
10
Germany
8
France
Italy
Spain
NL
CH
2
0
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
2010
Figura 4. Serie storiche 1996-2009 della percentuale di documenti scientifici citabili sul totale mondiale prodotti dalla Cina e
dalle principali nazioni europee (fonte: SCImago 28/11/11).
lespressione salami publishing: suddividere la ricerca nelle fette pi sottili possibili per massimizzare
il numero di articoli e citazioni. Inoltre, lh-index
cresce con let del ricercatore e pu essere gonfiato
mediante il ricorso sistematico alle autocitazioni. Anche in questo caso, una possibile risposta il ricorso a
indicatori normalizzati come lm-index, ottenuto dividendo lh-index per let accademica (il numero di
anni trascorsi dal primo articolo pubblicato), al fine di
rendere paragonabili ricercatori di diversa anzianit.
Infine, esiste il problema degli errori materiali. Errori
nella registrazione delle citazioni dovuti a sviste degli
autori degli articoli, difficolt nel distinguere autori
omonimi, errori commessi dai database citazionali: A
titolo di esempio, per ventanni il database ISI ha attribuito alla rivista Educational Research le citazioni
ricevute da unaltra rivista, Educational Researcher,
non inclusa nel database1.
Pur con tutte le cautele indotte dai limiti e dalle
insidie sopra citate, c un consenso abbastanza dif-
43 n Darwin n gennaio/febbraio
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TEXAS
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Occupy Wall
Street March to
Support Oakland
Protests
Mohamed EL-Dakhakhny
The campus of Alexandria University in Egypt. The colleges appearance on a top rankings list this year surprised many
researchers.
By D.D. GUTTENPLAN
Published: November 14, 2010
LONDON For institutions that regularly make the Top 10, the
autumn announcement of university rankings is an occasion for quiet
self-congratulation.
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Ann Mroz, editor of Times Higher Education magazine, issued a statement congratulating
the Egyptian university, adding any institution that makes it into this table is truly world
class.
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Titoli di articoli recenti su trucchi, scandali e pericoli della bibliometria.
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*;%(2+=.#"-&#*%/(-%7(-+&5*,/G
But the news that Alexandria University in Egypt had placed 147th on
the list just below the University of Birmingham and ahead of such
academic powerhouses as Delft University of Technology in the Netherlands (151st) or
Georgetown in the United States (164th) was cause for both celebration and puzzlement.
Alexandrias Web site was quick to boast of its newfound status as the only Arab university
among the top 200.
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'-"&*,(*,(*&5$,()*+,%-.(=#=.#*1$&,#"/3
But researchers who looked behind the headlines noticed that the list also ranked
Alexandria fourth in the world in a subcategory that weighed the impact of a universitys
research behind only Caltech, M.I.T. and Princeton, and ahead of both Harvard and
Stanford.
Like most university rankings, the list is made up of several different indicators, which are
given weighted scores and combined to produce a final number or ranking. As Richard
Holmes, who teaches at the Universiti Teknologi MARA in Malaysia, wrote on his
University Ranking Watch blog, according to the Webometrics ranking of World
Universities, published by the Spanish Ministry of Education, Alexandria University is not
even the best university in Alexandria.
44 n Darwin n gennaio/febbraio
TimesLimited E-Mail
n review n
45 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
La chiave
del rebus
Il Nobel per la Fisica premia la scoperta dellaccelerazione
dellUniverso che rende coerente il quadro della cosmologia moderna
Luigi Guzzo
46 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
La galassia a spirale NGC1309, dove nel settembre del 2002 si originata una supernova di tipo Ia.
47 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
Figura 1. Curve di luce di supernove di tipo Ia nella banda B, come osservate (in alto) e dopo la normalizzazione ottenuta
applicando la relazione di Phillips discussa nel testo (in basso). La scala sulle ascisse in giorni, mentre quella sulle ordinate
(magnitudine assoluta) proporzionale alla luminosit intrinseca della stella.
48 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
Figura 2. Esempio di osservazioni di supernove lontane con il Telescopio Spaziale Hubble. In questo caso si tratta dei dati
dellHigh-z Supernova Search Team, il progetto che ha fruttato il Nobel a Schmidt e Riess. Si noti nei pannelli ingranditi nella
parte bassa come la luminosit della supernova, indicata dalla freccia, sia confrontabile o addirittura superiore (pannello
a destra) a quella della galassia ospitante.
della luminosit stessa nel tempo: supernove intrinsecamente pi brillanti erano anche pi lente nella loro
salita e discesa. Quindi, questi oggetti non erano tutti
equivalenti, come era stato assunto da alcuni. Il lavoro
di Phillips (poi ulteriormente esteso in un successivo
articolo con Mario Hamuy e Suntzeff), mostrava per
che erano comunque standardizzabili, normalizzando
la luminosit di ogni supernova Tipo Ia rispetto alla
durata della sua curva di luce e ottenendo cos un ottimo indicatore di distanza di grande luminosit. Era
quello che mancava per poter spingere il diagramma
di Hubble indietro nel tempo, a distanze ed epoche
mai immaginate prima.
Questi risultati diedero nuovo impulso a progetti
di ricerca sistematica di supernove Tipo Ia in galassie
lontane, finalizzati a tracciare la storia di espansione
dellUniverso indietro nel tempo. In realt, ci che
49 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
50 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
Figura 4. Vincoli sui parametri di densit di materia e costante cosmologica combinando il diagramma di Hubble delle
supernove Tipo Ia (contorni blu), con quelli derivati dalle anisotropie della radiazione cosmica di fondo (arancio) e dalla
struttura su grande scala (verde). Si osservi la coerenza di queste tre evidenze sperimentali, completamente indipendenti e che
vanno a testare epoche molto diverse tra loro della storia dellUniverso. grazie a questa estrema autoconsistenza che oggi
possiamo parlare di un modello cosmologico standard.
51 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
curve di luce
52 n Darwin n gennaio/febbraio
n review n
Dopo la scoperta dellespansione dellUniverso qualche anno dopo, Einstein defin la costante cosmologica un suo grande errore, e fu eliminata, per riaffacciarsi in seguito nella letteratura scientifica solo di
tanto in tanto, quando qualcosa sembrava non funzionare. Il diagramma delle supernove mostrava che
era invece necessaria, e la corrispondente densit di
energia oggi, ~0.75 (in unit della cosiddetta densit critica rc~10-29 g cm-3) addirittura tre volte circa
quella della materia, M~0.25. La combinazione di
questi valori corrisponde a un Universo attualmente
in accelerazione e con geometria piatta (euclidea).
La scoperta dellaccelerazione dellUniverso
sembra quindi aver fornito la tessera decisiva del
puzzle, che in un colpo solo rende coerenti una serie
di osservazioni che prima sembravano contraddirsi
a vicenda. In particolare levidenza di una densit
di materia sub-critica (ovvero M<1) indicata da
misure della struttura a grande scala delle galassie,
rispetto invece alla piattezza della geometria evidenziata dalle osservazioni dello spettro di anisotropie
del fondo cosmico di radiazione, che richiede invece una densit uguale a quella critica, =1. Come
abbiamo visto, la costante cosmologica (o energia
oscura) non contribuisce alla densit di materia M
ma fornisce nello stesso tempo una densit di energia esattamente del valore necessario ad avere
una geometria piatta, cio tale che = M+ =1.
Quale sia il significato fisico della costante cosmologica nelle equazioni rimane per un mistero. Il suo
comportamento termodinamico analogo a quello
della cosiddetta energia del vuoto, ovvero lenergia
intrinseca che la meccanica quantistica assegna allo
spazio stesso. Questa interpretazione, che sarebbe la
pi naturale, presenta per molti problemi, in particolare perch predirebbe un valore della costante
cosmologica enorme, rispetto al valore che invece si
misura. Un altro problema quello della coincidenza:
la nostra epoca appare come un tempo privilegiato,
in cui densit di materia e densit di energia oscura
hanno valori molto simili. Ma se andiamo nel passato, ad esempio quando lUniverso era pi piccolo
di un fattore 2 (corrispondente a un redshift z=1), la
materia prende rapidamente il sopravvento e infatti
nellepoca precedente lUniverso si comporta come
se ci fosse solo questa, rallentando la sua espansione.
Al contrario, se guardiamo nel futuro, espandendo
lUniverso di un altro fattore 2, la costante cosmologica domina completamente come propellente
dellespansione. Questo dovuto al fatto che la
densit di materia cala con il volume (ovvero con il
raggio dellUniverso al cubo), mentre la densit di
energia oscura rimane costante. come se fosse lo
spazio stesso a produrla: lenergia totale cresce come
53 n Darwin n gennaio/febbraio
n i n t e rv e n t i n
Neuroetica e tribunali
Una giustizia pi efficiente ed equa non riguarda solo la qualit
delle prove ma anche la psicologia dei giudici e dei giurati
panel di esperti inglesi ritiene che luso delle neurotecnologie non cambier granch, per il prossimo
futuro, il modo in cui il diritto penale viene praticato.
Il report si concentra sulla necessit di studiare a fondo, in particolare da parte dei giudici e degli avvocati, che dovrebbe tenersi aggiornati sulle caratteristiche delle neurotecnologie utilizzate, soprattutto i
margini di validit e affidabilit, e sugli sviluppi teorici e sperimentali delle conoscenze sul funzionamento del cervello umano. Il contenuto pi originale del report della Royal Society riguarda le
opportunit che queste tecnologie offrono per stabilire finalmente lentit del dolore subto dalla vittima
di un reato, al di l delle esagerazioni o sottovalutazioni strumentali al dibattimento, date le avanzate
conoscenze che oggi si hanno sulle basi neurofisiologiche e psicologiche del dolore. Nonch si possono
e devono ora accertare, in sede di procedimenti penali per violenze sui minori, i danni causati al cervello e alla retina dei bambini dai violenti scuotimenti,
che possono avere anche effetti letali, che in diverse
situazioni subiscono da parte di adulti (Shaken Baby
Syndrome).
Anche in Italia la discussione accesa, e
siamo il primo paese europeo
in cui sono state emesse, dai
tribunali di Trieste e Como,
delle sentenze che tenendo
conto anche di prove basate
sulla presenza dellallele MAOA-L (associato a
unaumentata aggressivit) e di neuroimmagini, hanno ridotto le pene agli imputati per una sostanziale
mancanza della mens rea. Le perizie presentate al
tribunale di Trieste e Como sono state illustrate dallo psichiatra e biochimico Pietro Pietrini, che le ha
effettuate insieme allo psicologo padovano Giuseppe Sartori, nel corso di un convegno organizzato a
Roma, al Cnr, lo scorso 15 dicembre, su Neuroetica
e tribunali. Pietrini ha ribadito che la genetica del
coportamento e le neuroimmagini sono state e vanno
usate nelle perizie insieme ad altre valutazioni psicologiche e psichiatriche, per cui si tratta di ulteriori
54 n Darwin n gennaio/febbraio
Gilberto Corbellini
n i n t e rv e n t i n
55 n Darwin n gennaio/febbraio
n i n t e rv e n t i n
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Gianfranco Bangone
n i n t e rv e n t i n
57 n Darwin n gennaio/febbraio
n i n t e rv e n t i n
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Anna Meldolesi
n i n t e rv e n t i n
59 n Darwin n gennaio/febbraio
International
WEEK
LEARN.
SHARE.
ADVANCE.
n lo speciale n
ricerca polare
I
in questo speciale
CLIMA
Banchi alla deriva
nel Mare Artico
62
BIOLOGIA
68
Il risveglio
del Continente Bianco
ANTARTIDE
Il passato
del clima
GEOLOGIA
Risorse intrappolate
nei ghiacci
76
82
n ricerca polare n
62 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
Una veduta di Ny-lesund, nelle Svalbard, che ospita 15 stazioni di ricerca internazionali, fra cui quella del Cnr, al centro della
foto.
grado di resistere alla pressione dei ghiacci. Imbarcate provviste sufficienti per avere unautonomia di
lungo periodo, cerc di raggiungere il Polo Nord lasciandosi trasportare dal Transpolar Drift. Partito da
Oslo si diresse verso le coste della Siberia e si fece
intrappolare dai ghiacci andando alla deriva. Dopo
due anni il Fram rientr in Atlantico vicino alle isole Svalbard. Non aveva raggiunto il Polo Nord, ma
aveva dimostrato lesistenza del Transpolar Drift,
una corrente che si muove dalle coste della Siberia,
attraversa il Bacino Artico ed esce nel Nord Atlantico al largo della costa della Groenlandia attraverso
lo Stretto di Fram (vedi figura 1). Circa il 90% del
ghiaccio esportato dallArtico attraversa questo stretto spinto dalla East Greenland Current. Questa scorre
sul lato occidentale dello stretto e spinge le migliaia
di iceberg che si trovano normalmente al largo della
Groenlandia orientale fino alla corrente del Labrador
diretta verso Sud, lungo le coste canadesi. Ogni anno
molti di questi iceberg riescono a raggiungere larea
a Sud dei Banchi di Terranova e incrociano le rotte di
navigazione tra Europa ed America. Tutti ricordano
63 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
Cu
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Oceano Atlantico
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Oceano Artico
64 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
Kongsfjorden
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1200'
processi di rimescolamento e raffreddamento dellacqua marina. Effettuare misure nelle zone prossime
al ghiacciaio molto difficile perch le navi oceanografiche non possono avvicinarsi a causa dei bassi
fondali e delle ridotte capacit di manovra.
LIstituto di Scienze Marine (Cnr-Ismar), utilizzando unimbarcazione di circa 6 metri, ha effettuato
ripetute campagne di misure idrologiche tramite una
sonda multiparametrica CTD (Conductivity, Temperature, Depth). La barca impiegata ha laspetto di un
normale gommone, ma realizzata in plastica rigida
e spinta da un potente motore. Cos stato possibile
navigare in mezzo ai ghiacci alla deriva nel fiordo
resistendo agli urti con piccoli iceberg. Quando i
ghiacci diventano troppo grandi vengono spostati
manualmente per evitare pericoli. A volte, per il vento
freddo, la superficie del mare si copre di un sottile e
uniforme strato congelato che circonda velocemente
limbarcazione. Per evitare di restare intrappolati
indispensabile procedere rapidamente. Allora sfruttando il peso dello scafo e il potente motore si naviga
sopra la sottile lastra in formazione per cercare di
spezzarla. In queste occasioni, gli spruzzi di schiuma,
che di solito si vedono a prua delle barche, sono sostituiti da lastre di ghiaccio frantumate che scivolano
lateralmente producendo un suono inimitabile. La
poppa della barca disegna una strada di acqua libera
in mezzo al mare ghiacciato che sar la via di ritorno
preferenziale verso il mare libero, quando il campionamento nella parte interna del fiordo sar terminato.
La sonda CTD registra le caratteristiche chimicofisiche della colonna dacqua, acquisite lungo una
griglia regolare di stazioni di misura. I sensori sono in
grado di misurare differenze di temperatura dellordine del millesimo di grado e permettono di ricostruire la distribuzione spaziale delle masse dacqua e i
processi allinterfaccia tra mare e ghiaccio, usando
un sistema ben pi sofisticato del calore percepito
dalle nostre mani. In maniera complementare, per
osservazioni in continuo di lungo periodo, sono state approntate catene di strumenti ancorate al fondo
che acquisiscono dati in automatico al fine di ottenere informazioni sulla variabilit temporale delle
caratteristiche delle masse dacque nel fiordo e sulla
scarpata continentale adiacente.
Allingresso del fiordo stata individuata una
65 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
vena dacqua calda a 6C di temperatura che raggiunge la zona di interfaccia con i ghiacciai, a circa 25
metri di profondit, e si raffredda fino a 3C scorrendo lungo il loro fronte (vedi figura 2). La circolazione
nel fiordo appare governata da un vortice antiorario
che entra nel fiordo lungo il lato meridionale ed esce
lungo quello settentrionale, oltrepassando le isole
Blomstrandoya e Lovenoyane. La porzione dellacqua di questo vortice che riesce a passare la soglia
di Lovenoyane ed entra nella parte pi interna del
Kongsfjorden interagisce con le lingue pi avanzate
dei ghiacciai Kongsvegen e Kronebreen che formano
un unico fronte glaciale, denominato Kongsbreen.
Pi a nord invece lambisce la parte terminale dei pi
modesti ghiacciai Conwaybreen e Blomstranbreen.
Per capire il meccanismo per cui il Kongsfjorden
un indicatore di clima globale necessario comprendere ulteriori aspetti del clima e delloceanografia
artica. Lintrusione di acqua relativamente calda nel
fiordo , come gi visto, controllata dalla variabilit
della West Spitzbergen Current che a sua volta influenzata da fenomeni climatici a larga scala, quali
la NAO (North Atlantic Oscillation) o il Transpolar
Drift. Il flusso di acqua dolce in uscita dal fiordo va
inoltre ad interagire con la West Spitsbergen Current diretta verso Nord, modificandone le propriet
termoaline e quindi la sua capacit di influenzare i
processi che hanno impatto sui cambiamenti globali
del clima. Per questo motivo misurare la variabilit
di questi processi, apparentemente di interesse locale,
permette in realt di ottenere indicazioni su processi
a scala globale.
Lindice AO, o Arctic Oscillation, un indice climatologico che fa riferimento ai campi di pressione
atmosferica sopra lArtico. Detto anche Northern
Annular Mode, ha una fase positiva quando si osserva bassa pressione sul polo e alta pressione alle
medie latitudini (45N). Si ha una fase negativa se la
situazione opposta. Durante la fase positiva lalta
pressione atmosferica alle medie latitudini spinge
le tempeste verso Nord portando tempo perturbato
verso Scozia e Scandinavia e tempo secco sul Mediterraneo. Durante la fase negativa si assiste di regola
a una situazione contraria con clima perturbato nel
Mediterraneo.
La circolazione marina superficiale nellArtico
guidata oltre che dal Transpolar Drift anche dal
Beaufort Gyre, attivo nel mare di Beaufort a Nord
dellAlaska (vedi figura 3). I movimenti interannuali
dello strato superficiale del mare Artico, specialmente quelli del Beaufort Gyre, sono coerenti con quelli
dello strato atmosferico superficiale, che alterna regimi di circolazione ciclonici e anticiclonici. Ogni
66 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
180
135
135
Beaufort Gyre
Asia
Nord America
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Figura 3. Circolazione marina superficiale nellOceano Artico.
67 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
Il risveglio estivo
del continente bianco
Gli organismi marini antartici si sono adattati a temperature
bassissime e a una forte stagionalit delle risorse alimentari
Stefano Schiaparelli, Marco Taviani
Giorgio Oggero
n ricerca polare n
Uno skua (stercorario antartico) interagisce con un subacqueo (S. Schiaparelli) appena riemerso da unimmersione sotto il
pack a Tethys Bay, presso la stazione di ricerca italiana di Mario Zucchelli. Uccelli curiosi, perennemente affamati, provano ad
assaggiare qualunque cosa capiti loro a tiro, comprese le attrezzature subacquee.
il faggio australe ancora oggi comune in Sud America e Australasia. Ma ormai si affacciava il grande
gelo in un continente ormai del tutto isolato dalle
altre terre emerse. E il mare? Ancora nellEocene,
una quarantina di milioni di anni fa, le acque costiere
dellAntartide erano temperate, come dimostrano i
numerosi fossili che si rinvengono prevalentemente
nelle isole adiacenti alla Penisola Antartica. Mentre
sul continente cominciava a estendersi la calotta glaciale, acque ancora temperate, ma progressivamente
sempre pi fredde e comparabili a quella dellodierna
Patagonia, caratterizzavano il mare periantartico gi
solcato da iceberg alla deriva per tutto il Miocene
e forse anche allinizio del Pliocene, circa 4,5 milioni di anni or sono. Come documentato dai fossili
rinvenuti nei pochi affioramenti, a disposizione dei
paleontologi o contenuti nelle carote ottenute da progetti internazionali quali Cape Roberts e Andrill, la
fauna e la flora del continente si trasformarono profondamente assumendo la fisionomia descritta sopra.
Il mare, fortemente condizionato dal Fronte Polare,
che come una fascia lo separa dagli altri oceani, cambia anchesso. Isolato e con temperature oscillanti fra
0 e meno 1,8 gradi, verrebbe da immaginare che le
acque marine antartiche siano una specie di deserto
anchesse.
69 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
Un ice-fish (Chionodraco hamatus) nella classica posizione di difesa, con il corpo arricciato a ferro di cavallo e la bocca
spalancata. Da questa prospettiva possibile notare il colore latteo dellinterno della bocca e, soprattutto, delle branchie
dovuto alla mancanza dellemoglobina nel sangue.
Tuttavia, basta immergersi in acque costiere o utilizzare un ROV (Remotely Operated Vehicle) per scoprire una diversit incredibile di forme di vita marine
con specie che appartengo a quasi la met dei Phyla
viventi. Gli organismi marini antartici rappresentano
il risultato evolutivo di milioni di anni di adattamento
a temperature bassissime e a una incredibile stagionalit nellapporto di cibo, limitato a una breve finestra
temporale durante lestate antartica, caratterizzata da
una elevatissima produzione primaria.
Molti degli organismi marini antartici si sono dotati di glicoproteine antigelo per evitare la formazione
di cristalli di ghiaccio nei propri tessuti mentre altri,
quali i famosi pesci-ghiaccio o ice-fishes (appartenenti ai nototenioidei), hanno addirittura ottimizzato
70 n Darwin n gennaio/febbraio
Anctartica UK
n ricerca polare n
Una oloturia abissale della specie Protelpidia murrayi. In inglese il nome comune di questo organismo sea pig.
miche stagionali della colonna dacqua. Questa infatti, nellarco dellanno, varia considerevolmente,
passando da una limpidezza assoluta, dovuta alla
pressoch totale assenza di organismi durante linverno australe, quando il mare ricoperto dal pack, a
una fortissima torbidit, per la durata di alcune settimane, durante lestate australe, quando si ha, invece,
uno sviluppo stupefacente di organismi planctonici.
Il passaggio da una situazione allaltra dovuto alle
dinamiche stagionali del pack che si forma ogni anno
durante lautunno e si inspessisce progressivamente
durante linverno australe fino a raggiungere anche
uno spessore di 2-3 metri. Durante lestate australe
il pack, a causa del riscaldamento della temperatura
dellaria, inizia a fondere fino a quando si frammenta
in grossi lastroni ed trasportato al largo dai venti.
Se osservato dal di fuori, il pack appare come una
superficie piatta, spazzata dai venti antartici, ma se
osservato da sotto, in immersione, rivela la presenza di molteplici cavit e strutture colonnari simili a
stalattiti, formate dallunione di grossi cristalli piatti
di ghiaccio (platelet ice). Grazie allelevata tridimen-
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n ricerca polare n
72 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
Mappa delle missioni internazionali dedicate alla biodiversit antartica, durante lAnno Internazionale Polare.
73 n Darwin n gennaio/febbraio
NSF
n ricerca polare n
Due subacquei americani del Wadsworth Center di New York pronti ad immergersi.
progressivo aumento, man mano che nuovi dati vengono elaborati dai singoli progetti di ricerca e resi
disponibili a tutta la comunit scientifica dopo tutte
le verifiche necessarie.
Tutto questo lavoro non risiede in computer inaccessibili di singoli istituti di ricerca, ma fruibile da
chiunque attraverso lo SCAR-MarBIN (Scientific
Committee for Antarctic Research-Marine Biodiversity Network), progetto che si svolto in parallelo
al CAML, e che ha lo scopo di allestire un unico
portale di riferimento per la biodiversit antartica in
cui far confluire tutti i dati e le risorse disponibili
al momento. In questo sito possibile visualizzare mappe di distribuzione, vedere foto di organismi
antartici, scorrere check-list di specie e controllare
la nomenclatura aggiornata relativa alle specie che
vivono nellOceano Meridionale.
Il CAML non ha solo consentito di censire una
quantit enorme di organismi, ma ha anche fornito i
fondi necessari alla caratterizzazione genetica degli
stessi. Grazie allo studio del Dna, infatti, molti dei
paradigmi relativi allecologia delle specie antartiche sono caduti. Lapparente bassa diversit nel
numero di specie di alcuni gruppi risultata essere
invece un dato non corretto. In moltissimi gruppi di
invertebrati antartici, infatti, stata osservata una
elevatissima diversit criptica. Questo significa che
anche se due individui di ununica specie, raccolti in aree diverse dellAntartide, sembrano essere
assolutamente identici dal punto di vista morfologico, non detto che lo siano anche dal punto di
vista genetico e possono, grazie allo studio del Dna,
essere distinti addirittura come due specie diverse.
Il caso pi eclatante quello del nudibranco Doris
kerguelensis, uno dei pi comuni in Antartide. Da
una singola specie riconoscibile a livello morfologico sono state distinte, anche se non formalmente
descritte, ben 29 diverse specie perfettamente caratterizzabili a livello molecolare. La spiegazione
di questa elevata diversit criptica sta nelle glaciazioni: a ogni ciclo glaciale, quando la calotta polare
antartica si estende fino al margine della piattaforma
continentale, gli habitat disponibili si riducono e si
frammentano, determinando lisolamento di molte specie, che possono sopravvivere in rifugi non
toccati dal ghiaccio o migrare pi in profondit ma
non riescono pi a interagire con quelle presenti in
altri rifugi. Queste dinamiche di speciazione erano
gi state descritte anni fa e note sotto la definizione
di biodiversity pump antartica, nel senso che a ogni
ciclo glaciale viene tendenzialmente aumentata la
diversit genetica delle specie che riescono a sopravvivere. Quello che ha sorpreso tutti, tuttavia, stato
il numero di specie criptiche osservate man mano
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TALDICE
n ricerca polare n
75 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
LAntartide rivela
il passato del clima
Un gruppo internazionale di ricercatori studia le carote
di ghiaccio per ricostruire gli eventi climatici del pianeta
Valter Maggi
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UNSW
n ricerca polare n
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n ricerca polare n
Grafico con i record climatici delle temperature e dei gas serra di Dome C per gli ultimi 820.000 anni. Le linee rosse tratteggiate
indicano i valori di riferimento discussi nel testo.
78 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
Grafico della concentrazione dei gas serra negli ultimi 2.000 anni; oltre allanidride carbonica e al metano riportato
landamento dellossido di azoto, altro importante gas ad effetto serra.
attivit antropiche c stata una oscillazione tra periodi glaciali e periodi interglaciali. Infatti, tutte le
registrazioni dei dati climatici portano un segnale
molto simile, con una periodicit principale di circa
100.000 anni, e delle ciclicit con tempi pi veloci,
di circa 40.000 e 20.000 anni. Sono i cosiddetti cicli
di Milankovich, matematico serbo che nel 1920 ha
ricostruito le oscillazioni del nostro pianeta e dellorbita terrestre. Il Sole e Giove, con la loro attrazione
gravitazionale, modificano i moti della Terra, e in
particolare leccentricit dellorbita che diventa pi
o meno ellissoide con un ciclo di circa 100.000 anni.
Questa variazione della forma dellorbita modifica
anche la quantit di energia solare che raggiunge la
Terra, modificando di fatto il clima. Lo stesso meccanismo celeste porta ad avere unoscillazione dellasse
terrestre rispetto la verticale tra i 21 e i 24 in 41.000
anni (oggi circa 23,5), e alla precessione degli
equinozi che obbliga lasse terrestre a compiere una
rotazione completa in circa 19-21.000 anni formando
79 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
80 n Darwin n gennaio/febbraio
CNR
n ricerca polare n
Bibliografia
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81 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
Risorse intrappolate
tra i ghiacci
In Antartide sono stati scoperti giacimenti minerali di un certo
interesse ma un trattato internazionale li vincola sino al 2041
Franco Talarico, Fabio Florindo, Marco Taviani
Hannes Grobe, Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research
n ricerca polare n
La catena delle Transantarctic Mountains, nella Terra di Vittoria, viste da Capo Roberts.
alla prima spedizione antartica di Shackleton 19071909 quando fu scoperto un deposito di carbone nel
M. Buckley alla testata del Beardmore Glacier, nelle
Montagne Transantartiche. In seguito, sopprattutto
nella fase della ricerca organizzata dai vari paesi del
Trattato Antartico, in maniera sistematica e intensiva a partire dagli anni 60, tutte le mineralizzazioni
attualmente conosciute in Antartide sono state scoperte durante normali studi di esplorazione geologica
e di rilevamento, senza alcuna finalit di prospezione
mineraria. Lentit delle riserve quindi totalmente
da valutare, cosi come il loro interesse commerciale
agli attuali valori di mercato.
Le concentrazioni metalliche, le risorse pi diffuse nel continente, ricadono in tre distinte province
metallogeniche. La prima la provincia Est-Antartica, prevalentemente a ferro, conosciuta come
Band-Iron Formation (BIF), che sembra costituire
la continuazione di analoghi depositi precambriani
noti in Australia e India; mineralizzazioni sono note
in varie localit delle terre di Enderby e di Wilkes; il
pi importante deposito quello del M. Ruker, nelle
Prince Charles Mountains. La seconda, la provincia
83 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
200 - 230 Ma
1600 - 2500 Ma
Africa
600 - 1000 Ma
Sud
America
Madagascar
India
800 - 1600 Ma
< 200 Ma
AP
EWM
2500 3400 Ma
Antartide
TI
MBL
450-600 Ma
(Orogene di Ross)
Albany-Fraser
Block
> 3400 Ma
PALEO-PACIFICO
SNZ
NNZ
1600 2500 Ma
800 - 1600 Ma
350 - 450 Ma
180
Figura 1. Ricostruzione del supercontinente Gondwana allinizio del Mesozoico: numeri e colori corrispondenti indicano
rispettivamente le et (in milioni di anni) e lestensione delle province geologiche (da Ricci et al., 2001).
84 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
S 0 7
S 0 8
90W
90E
Fe
Cu
Mo
Cr, Ni, Co
U, Th
Au, Ag, Pt
Sn, Zn, Pb
Carbone
Petrolio e gas
0 8 1
180
Figura 2. Localizzazione delle principali potenziali risorse minerarie in Antartide (da Ricci et al., 2001).
85 n Darwin n gennaio/febbraio
n ricerca polare n
86 n Darwin n gennaio/febbraio
Universiteit Utrecht
n ricerca polare n
Bibliografia
Boger S. D. (2011). Antarctica - Before and after Gondwana.
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Ricci C.A. et al. (2001). La storia geologica: lineamenti geologici
87 n Darwin n gennaio/febbraio
darwin
Bimestrale di Scienze
NUMERO 47
gennaio|febbraio 2012
A volte gli uomini riescono a creare qualcosa pi grande di loro. Qualcosa che prima non cera. questo che noi intendiamo per innovazione
ed in questo che noi crediamo.
Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con lobiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola
produzione.
questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in
Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, cos da poter soddisfare ancora pi
puntualmente ogni necessit di stampa di bassa, media e alta tiratura.
Se crediamo nellimportanza dellinnovazione, infatti, perch pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza.
Letichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di unacqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un
magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande.
come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri
clienti al 90% o che il nostro fatturato si triplicato.
Perch la grandezza qualcosa che si crea guardando verso lalto. Mai dallalto in basso.
DESERTI DI GHIACCIO
La ricerca ai poli ci ha svelato non solo
la storia climatica del pianeta ma anche
lesistenza di forme di vita estreme
sped. abb. post. 45% , art. 2, c. 20/b, l. 662/96 filiale di verona - gennaio / febbraio 2012
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