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66 Congresso Nazionale ATI Rende (Cosenza), 5-9 Settembre 2011

SOMMARIO

La microcogenerazione rappresenta una tecnologia a cui sono potenzialmente associati significativi risparmi in termini di
riduzione del fabbisogno di energia primaria e delle emissioni di gas serra, in particolare nel settore residenziale.
In questo lavoro vengono analizzati i risultati di una campagna di prove sperimentali condotta su un sistema di
microcogenerazione alimentato a gas naturale basato su un motore a combustione interna, integrato da una caldaia a
condensazione. I test sono stati condotti presso lInstitute for Energy Economy and Application Technology (IfE)
dellUniversit di Monaco. La potenza elettrica e quella termica nominale del microcogeneratore sono rispettivamente di 5.5 e
14.8 kW.
Quattro giorni tipo, caratteristici delle condizioni climatiche mediterranee, sono stati utilizzati per definire la richiesta di
energia termica per riscaldamento ambientale ed acqua calda sanitaria dellutenza. Limpianto sperimentale ha permesso di
simulare i fabbisogni termici, per riscaldamento ed acqua calda sanitaria, di una reale utenza residenziale, rappresentata da una
MFH (Multi Family House) costituita da 10 appartamenti, e di valutare in reali condizioni di esercizio i flussi energetici dei
dispositivi.
I risultati delle prove sperimentali, condotte ipotizzando un pilotaggio termico del cogeneratore, sono stati quindi utilizzati
per condurre unanalisi energetica e dimpatto ambientale, in cui il sistema di microcogenerazione stato confrontato con il
sistema tradizionale basato sulla produzione separata di energia elettrica e termica.
Lanalisi ha permesso di individuare le potenzialit di risparmio di energia primaria, pari a circa il 14%, e di riduzione delle
emissioni di CO
2
equivalente, pari a circa il 20%.
stata infine condotta lanalisi prevista dalla Direttiva Europea sulla promozione della cogenerazione, che ha dimostrato
che il PES risulta ben al di sopra del valore limite previsto dalla Direttiva stessa. Ci permette allimpianto di cogenerazione di
poter accedere a meccanismi, quali lo scambio sul posto, che ne possono favorire anche la competitivit economica.

ANALISI SPERIMENTALE DI UN SISTEMA DI MICROCOGENERAZIONE PER
UTENZE RESIDENZIALI

Giovanni Angrisani
1
, Carlo Roselli
1
, Maurizio Sasso
1
, Antonio Rosato
2
, Sergio Sibilio
2


1
Universit degli Studi del Sannio, Dipartimento di Ingegneria, Piazza Roma 21, 82100 Benevento (BN), Italia
2
Seconda Universit degli Studi di Napoli, Facolt di Architettura, Dipartimento di Cultura del Progetto, Borgo
San Lorenzo, 81031 Aversa (CE), Italia
1. INTRODUZIONE

Al giorno doggi, il settore civile rappresenta tra il 20 e il
40% del consumo finale di energia nei paesi industrializzati,
sorpassando in molti casi gli altri macro-settori, quali
lindustria e i trasporti, [1].
In ambito residenziale, tali consumi sono imputabili alle
richieste energetiche per il condizionamento ambientale,
invernale ed estivo, per il fabbisogno di acqua calda sanitaria,
e per i carichi elettrici puri (illuminazione, elettrodomestici,
dispositivi informatici,).
La cogenerazione rappresenta una tecnologia alternativa a
quelle convenzionali, pi frequentemente presenti nel settore
residenziale, rappresentate tipicamente dallimpiego della
connessione alla rete di distribuzione, per soddisfare la
richiesta di energia elettrica, e dallimpiego di caldaie
centralizzate o autonome, per soddisfare la richiesta di energia
termica per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di
acqua calda sanitaria.
La diffusione delle tecnologie cogenerative in ambito
residenziale richiede che queste risultino effettivamente
convenienti dal punto di vista energetico e dimpatto
ambientale, in modo da giustificarne lintroduzione.
Attualmente un considerevole sforzo di R&D rivolto
allanalisi, sperimentale e/o simulativa, di dispositivi di
cogenerazione (CHP: Combined Heating and Power, [2]) e
poligenerazione (CCHP: Combined Cooling, Heating and
Power, [3]) di piccola taglia (P
el
< 15 kW), per la transizione
in atto da uno scenario energetico di produzione
centralizzata ad un sistema di dispositivi decentralizzati.
Elemento fortemente trainante verso queste tecnologie,
oltre al potenziale di riduzione del consumo di energia
primaria e delle emissioni di gas serra, la riduzione delle
perdite energetiche connesse al trasporto ed alla distribuzione
dei vettori energetici (i sistemi di generazione distribuita sono
in grado di soddisfare in situ le richieste energetiche
dellutenza), alle inefficienze dovute a prolungati
funzionamenti a carichi parziali e allutilizzo dei dispositivi
energetici intermedi tra la fase di generazione e quella di
utilizzo finale.
Daltra parte, la riduzione delle prestazioni che spesso
consegue alla miniaturizzazione dei dispositivi di conversione
energetica (size effect) influisce negativamente sulle
potenzialit di contenimento dei consumi di energia primaria e
delle emissioni climalteranti.
I settori applicativi attualmente pi promettenti per la
cogenerazione di piccola taglia (microcogenerazione) sono il
terziario e la piccola e media industria, ma nel lungo termine,
spazi di mercato interessanti potrebbero aprirsi anche nel
settore residenziale, dove l'esistenza di un numero elevato di
potenziali clienti e il progressivo incremento del numero di
modelli di microcogeneratori, [4], potrebbe dar luogo a
2
potenze cumulate installabili di gran lunga superiori a quelle
previste per il settore terziario.
Se si prende come esempio limite l'applicazione
monofamiliare domestica, l'obiettivo quello di sostituire
gradualmente il mercato delle caldaie domestiche a gas
naturale con dispositivi che abbiano le stesse caratteristiche di
sicurezza, semplicit d'uso e installazione, ma che siano in
grado di produrre sia energia elettrica che termica,
valorizzando sempre integralmente lenergia termica
recuperata e concentrando la produzione di energia elettrica
nei periodi in cui essa pi pregiata.




Fig. 1: il layout dellimpianto sperimentale


LUniversit degli Studi del Sannio, in cooperazione con
lInstitute for Energy Economy and Application Technology
(IfE) dellUniversit Tecnica di Monaco, ha realizzato una
campagna sperimentale finalizzata a valutare le prestazioni di
un sistema di microcogenerazione in unapplicazione
residenziale.
A tal scopo, test sperimentali sono stati condotti presso il
laboratorio dellIfE con un cogeneratore basato su un motore
alternativo a combustione interna alimentato a gas naturale. La
potenza elettrica nominale di 5.5 kW, mentre quella termica
di 14.8 kW. Lo scopo di tali test stato quello di verificare le
prestazioni giornaliere e su base annua del dispositivo di
produzione combinata, integrato con una caldaia a
condensazione, e di verificarne il potenziale di risparmio di
energia primaria e di riduzione delle emissioni climalteranti
rispetto ad un sistema di riferimento.


2. METODOLOGIA DI PROVA

Limpianto sperimentale consente di simulare i fabbisogni
termici per riscaldamento ambientale ed acqua calda sanitaria
(ACS) di una reale utenza residenziale, rappresentata da una
Multy Family House (MFH) e di valutare i flussi energetici
e i consumi dei dispositivi di conversione energetica in
condizioni reali di esercizio.
La Fig. 1 illustra lo schema dellimpianto sperimentale ed i
diversi volumi di controllo che sono stati considerati per
valutare i bilanci di energia.
Limpianto presenta i seguenti componenti principali, [5]:
il Micro-CHP (MCHP), VC1;
una caldaia a condensazione di integrazione, VC2;
un accumulo termico da 3500 l, VC4;
un accumulo di ACS da 1000 l, VC6;
un sistema di simulazione delledificio mediante un carico
termico dinamico per simulare le richieste di energia termica
per il riscaldamento ambientale;
un sistema di simulazione del fabbisogno di energia termica
per la richiesta di acqua calda sanitaria;

3
sistemi di distribuzione e collegamenti tra i vari componenti,
(pompe, valvole a 3 vie,);
sensori di temperatura e di portata massica dellacqua e del
gas naturale.
Il volume di controllo VC3 racchiude le tubazioni di
collegamento tra i sistemi di generazione (MCHP e caldaia) e
il serbatoio daccumulo principale (VC4), mentre il volume di
controllo VC5 racchiude le tubazioni di collegamento tra
laccumulo principale e le utenze con cui esso si interfaccia,
ovvero il serbatoio ACS (VC6) e limpianto di riscaldamento.
Infine, il volume di controllo VC di Fig. 1 racchiude
lintero impianto sperimentale.
Secondo lo schema di Fig. 1, sia il MCHP che la caldaia di
integrazione interagiscono con laccumulo termico, da cui
viene prelevata acqua calda sia per limpianto di
riscaldamento, sia per lalimentazione del serbatoio di ACS.
Al fine di valutare le prestazioni energetiche del sistema in
condizioni di prova che siano il pi simili possibile a quelle
che si verificano durante il reale funzionamento presso
unutenza residenziale, limpianto sperimentale consente di
simulare ledificio presso cui si ipotizza di installare il sistema,
in particolare permette di simulare i suoi carichi termici per
riscaldamento ambientale e ACS.
Il sistema di simulazione del fabbisogno termico per
riscaldamento ambientale costituito da una serie di
recipienti, di differente capacit, che simulano gli effetti
termici (carichi termici, inerzia, perdite) dei radiatori e delle
tubazioni di distribuzione. In particolare, lenergia termica
associata alle perdite ed ai carichi termici simulata mediante
scambiatori di calore interagenti con un circuito di
raffreddamento. Leffetto inerziale invece rappresentativo
del tempo che intercorre tra laccensione dellimpianto di
riscaldamento e leffettivo raggiungimento delle condizioni di
comfort negli ambienti.
Il fabbisogno termico per ACS invece simulato mediante
dei rubinetti, che prelevano lacqua dal corrispondente
accumulo da 1000 l.
Il controllo del cogeneratore con pilotaggio termico, cio
il dispositivo segue la richiesta di energia termica delledificio,
mentre lenergia elettrica prodotta pu essere autoconsumata
o ceduta alla rete; la modalit di gestione dellenergia elettrica
cogenerata non influenza i bilanci energetici e dimpatto
ambientale che seguono, ma solo lanalisi economica che per
esula dallo scopo del presente lavoro.
Per quanto riguarda il pilotaggio termico del cogeneratore,
quando la temperatura allinterno dellaccumulo termico
scende al di sotto di un valore di set-point, il MCHP si avvia e
fornisce energia termica allaccumulo stesso; quando la
temperatura allinterno dellaccumulo superiore a quella di
set-point, il MCHP si arresta. Un altro valore critico per il
sistema di controllo del cogeneratore, la temperatura di
ritorno dellacqua (T
rit,MCHP
in Fig. 1): qualora essa superi i
65C, il dispositivo si spegne automaticamente, in quanto tale
temperatura di ritorno particolarmente elevata sintomatica di
uno scarso utilizzo di energia termica da parte dellutenza, ed
noto che i benefici energetici e dimpatto ambientale tipici
della cogenerazione sono legati ad un effettivo utilizzo
dellenergia termica recuperata.
Quando la temperatura richiesta dal circuito di
riscaldamento superiore a quella dellacqua contenuta
nellaccumulo con il cogeneratore gi in funzione, si attiva la
caldaia a condensazione.
In Tab. 1 sono riportati i dati caratteristici nominali del
microcogeneratore utilizzato nelle prove sperimentali.

Tab. 1: caratteristiche nominali del MCHP

Tipo di motore Alternativo a combustione interna
Combustibile Gas naturale
P
el
[kW] 5.5
P
th
[kW] 14.8
P
p
[kW] 20.5

el
[-] 0.27

th
[-] 0.72
CUC [-] 0.99


Lunit dotata di uno scambiatore di calore aggiuntivo
(Scambiatore di Calore con i Gas Combusti, SCGC in Fig. 1),
installato esternamente, che consente un ulteriore recupero
dellenergia termica dalla condensazione del vapore dacqua
contenuto nei gas combusti. Questi, infatti, hanno una
temperatura alluscita della macchina di circa 150 C;
mediante lutilizzo dello scambiatore aggiuntivo possibile,
con una temperatura di ritorno dal serbatoio pari a 35 C,
raffreddare i gas combusti fino a circa 55 C. Ci consente di
condensare circa la met del vapor dacqua in essi contenuta,
in maniera analoga ad una caldaia a condensazione. Tale
ulteriore energia termica, aggiungendosi a quella recuperata
dal liquido di raffreddamento del motore e dal generatore
elettrico, consente al dispositivo di ottenere valori
particolarmente elevati del rendimento termico ed un CUC
nominale pressoch unitario.

2.1 Caratteristiche dellutenza

Si ipotizzato che il sistema di cogenerazione sia al
servizio di una MFH costituita da dieci appartamenti,
localizzata a Napoli (zona climatica C).
In Tab. 2 sono riportate i dati caratteristici dellutenza, in
Tab. 3 le caratteristiche termofisiche dei componenti opachi e
trasparenti dellinvolucro edilizio, quali la superficie, la
trasmittanza termica U ed il guadagno solare g.


Tab. 2: dati caratteristici dellutenza

Superficie riscaldata [m
2
] 1216
Volume riscaldato [m
3
] 3176
Altezza netta interpiano [m] 2.61
Numero di piani [-] 4
Rapporto S/V [-] 0.447
Periodo di costruzione
1961-
1975
Numero di occupanti [-] 30
Fabbisogno energia termica per
riscaldamento [kWh/m
2
/anno]
46.5
Fabbisogno energia termica per ACS
[kWh/giorno]
42.9


Ovviamente non praticabile valutare le prestazioni del
sistema durante un intero anno di funzionamento, pertanto

4
questultimo stato discretizzato in 4 giorni tipo,
rappresentativi delle differenti condizioni climatiche che
mediamente si verificano nella localit presso cui lutenza
collocata. I bilanci energetici e dimpatto ambientale sono stati
poi estesi su base annua considerando il numero di occorrenze
annue di ciascun giorno tipo.
Si sono in particolare individuati i seguenti giorni tipo:
giorno tipo 1: inverno (rappresentativo dei mesi di
Gennaio e Febbraio);
giorno tipo 2: intermedio con riscaldamento ambientale
(rappresentativo del periodo 15 Novembre 31
Dicembre e del mese di Marzo);
giorno tipo 3: intermedio senza riscaldamento
ambientale (rappresentativo dei mesi di Aprile e Maggio
e del periodo 16 Settembre 14 Novembre);
giorno tipo 4: estivo (rappresentativo del periodo 1
Giugno 15 Settembre).


Tab. 3: caratteristiche termofisiche dellinvolucro edilizio

Componenti opache
Componenti
trasparenti

Coper_
tura
Pareti
esterne
Solaio
verso
terra
N S E/O
Super_
ficie
[m
2
]
304 637 304 69 76 14
U
[W/m
2
K]
2.30 1.20 0.297 2.83 2.83 2.83
g [-] - - - 0.76 0.76 0.76


0
10
20
30
40
50
60
70
00:00 03:00 06:00 09:00 12:00 15:00 18:00 21:00
P
o
t
e
n
z
a

t
e
r
m
i
c
a

p
e
r

r
i
s
c
a
l
d
a
m
e
n
t
o

[
k
W
]
Tempo [h]
giorno tipo 1 giorno tipo 2
0.00


Fig. 2: curve di carico termico per riscaldamento


In particolare la suddivisione dei giorni dellanno nei
quattro giorni tipo stata effettuata considerando il periodo
ammissibile di accensione dellimpianto di riscaldamento
previsto dalla normativa, [6], nonch dei valori orari di
temperatura, ricavati dai dati Meteonorm [7].
Le curve di carico per i due giorni tipo in cui vi richiesta
di energia termica per riscaldamento ambientale (giorni tipo 1
e 2) sono state ricavate simulando lutenza ipotizzata mediante
linterfaccia TRNBuild di TRNSYS 17, [8], e sono riportate in
Fig. 2.
In particolare si pu notare il tipico picco mattutino di
potenza termica richiesta, affinch la temperatura allinterno
delledificio raggiunga il valore desiderato di 20 C. Di contro,
la potenza termica richiesta si riduce poi nellarco della
giornata, fino a raggiungere il valore minimo nelle ore centrali
della giornata.
La richiesta di energia termica per ACS (rappresentata in
Fig. 3, per i soli giorni tipo 2 e 3 per maggiore chiarezza),
stata stimata ipotizzando un fabbisogno di 40 litri al giorno per
persona e le curve di carico riportate in [9].


0
2
4
6
8
10
00:00 03:00 06:00 09:00 12:00 15:00 18:00 21:00
E
n
e
r
g
i
a

t
e
r
m
i
c
a

p
e
r

A
C
S

[
k
W
h
]
Tempo [h]
0.00


Fig. 3: energia termica per ACS giorni tipo 2 e 3

Anche in questo caso, possibile osservare i tipici picchi di
richiesta mattutini e serali.


3. RISULTATI DELLANALISI SPERIMENTALE

In Fig. 4a sono riportate le potenze termiche erogate dal
microcogeneratore (con e senza il recupero termico dallo
scambiatore di recupero dai gas combusti, P
th,MCHP+SCGC
e
P
th,MCHP
, rispettivamente) e dalla caldaia, la potenza primaria
richiesta e quella elettrica erogata dal MCHP, per il giorno
tipo invernale.
Si pu notare il notevole contributo in termini di potenza
termica fornita dalla caldaia, in particolare nelle prime ore
della giornata, quando considerevole la richiesta di energia
termica per riscaldamento ambientale e ACS.
Il cogeneratore, quando attivo, riversa in rete una potenza
elettrica costantemente pari allincirca a 5.3 kW, potendo
funzionare solo a pieno carico; di conseguenza, lassorbimento
elettrico degli ausiliari del MCHP pu essere stimato in circa
200 W.
Per quanto riguarda la potenza primaria in ingresso al
MCHP ed alla caldaia, limpianto prevede la misura della
temperatura e della pressione del gas naturale, al fine di
correlarne il potere calorifico inferiore (PCI) effettivo con
quello alle condizioni standard. Il valore medio del PCI pari
a 10.0 kWh/Nm
3
.


5

0:00 3:00 6:00 9:00 12:00 15:00 18:00 21:00 0:00
Tempo [h]
0
10
20
30
40
50
60
P
o
t
e
n
z
a

t
e
r
m
i
c
a

[
k
W
]
1
0
1
2
3
4
5
6
P
o
t
e
n
z
a

e
l
e
t
t
r
i
c
a

[
k
W
]
Pel,MCHP Pth,MCHP+SCGC Pth,MCHP Pp,MCHP Pth,B
(a)
0:00 3:00 6:00 9:00 12:00 15:00 18:00 21:00 0:00
Tempo [h]
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
T
e
m
p
e
r
a
t
u
r
a

[

C
]
1
Tmand,MCHP Tin,SCGC Trit,MCHP Tmand,B

(b)

Fig. 4: temperature e potenze del MCHP e della caldaia per il giorno tipo invernale


In Fig. 4b, sempre con riferimento al giorno tipo 1, sono
invece riportate le temperature di mandata e ritorno del
cogeneratore (T
mand,MCHP
e T
rit,MCHP
, rispettivamente), la
temperatura di mandata della caldaia (T
mand,B
), nonch la
temperatura del fluido termovettore di ritorno dallaccumulo
termico in ingresso allo scambiatore di recupero dai gas
combusti (T
in,SCGC
), che coincide anche con la temperatura di
ritorno della caldaia, non visualizzata per maggiore chiarezza.
Si pu notare che il MCHP fornisce unaliquota addizionale di
potenza al massimo pari a 2 kW, e che tale aliquota aumenta al
ridursi di T
in,SCGC
.
A partire dalle ore 13:30 circa, nonostante la potenza


termica richiesta dallutenza sia superiore a quella che il
MCHP riesce ad erogare, si ha un funzionamento intermittente
del dispositivo; ci dovuto al particolare collegamento
idraulico con laccumulo (MCHP e caldaia in parallelo) ed alla
presenza di una caldaia dintegrazione che eroga da sola,
anche nelle ore di basso carico, una potenza termica (oltre 25
kW), quasi sufficiente a coprire la richiesta dellutenza,
causando laumento della T
rit,MCHP
ed il funzionamento
discontinuo del MCHP. Tale circostanza, sebbene anomala,
non comporta una significativa riduzione delle prestazioni
energetiche del microcogeneratore su base giornaliera, data la
brevit delle interruzioni di funzionamento (complessivamente

6
circa 70 minuti). Inoltre possibile notare che durante le
interruzioni nel funzionamento del cogeneratore, anche la
caldaia si disattiva, non influenzando in maniera sostanziale
lefficienza globale del sistema.
Unanalisi analoga stata realizzata anche per gli altri tre
giorni tipo.
Ad esempio in Fig. 5 sono riportate le medesime grandezze
riportate in Fig. 4a, con riferimento al giorno tipo estivo.
In questo caso si pu notare che il MCHP da solo in
grado di soddisfare il fabbisogno di energia termica, in quanto
esso solamente relativo alla richiesta di ACS, dunque non vi
necessit di attivare la caldaia di integrazione.
In Fig. 6, si riporta il contributo di ciascuno dei due
dispositivi di conversione energetica analizzati (MCHP e
caldaia) al soddisfacimento del fabbisogno di energia termica
delledificio nei 4 giorni tipo.
Si pu notare che la caldaia contribuisce significativamente
al fabbisogno di energia termica delledificio in particolare nel
giorno tipo invernale, a causa della significativa richiesta di
riscaldamento ambientale.
La riduzione del fabbisogno di energia termica per i giorni
tipo 3 e 4 comporta una riduzione del numero di ore di
funzionamento del microcogeneratore e della conseguente
energia termica fornita (si veda anche la successiva Tab. 4)
nonch la scomparsa del contributo della caldaia.
In Tab. 4, sono riportati i bilanci energetici, per ciascun
giorno tipo, relativamente ad un volume di controllo che
racchiude il solo MCHP (VC1).
Si sono riportate, oltre allenergia primaria in ingresso ed a
quelle termica ed elettrica in uscita, le ore di funzionamento
del microcogeneratore ed i parametri di prestazione basati
sulla prima legge della termodinamica, definiti come:

p
el
el
E
E
=
(1)

p
th
th
E
E
=
(2)

p
th el
E
E E
CUC
+
=
(3)



0:00 3:00 6:00 9:00 12:00 15:00 18:00 21:00 0:00
Tempo [h]
0
5
10
15
20
25
30
P
o
t
e
n
z
a

t
e
r
m
i
c
a

[
k
W
]
1
0
1
2
3
4
5
6
P
o
t
e
n
z
a

e
l
e
t
t
r
i
c
a

[
k
W
]
Pel,MCHP Pth,MCHP+SCGC Pth,MCHP Pp,MCHP


Fig. 5: potenze del MCHP per il giorno tipo estivo


Dalla Tab. 4 si pu osservare che il microcogeneratore riesce
ad ottenere valori di rendimento e di CUC del tutto
confrontabili con quelli nominali, in particolare nei giorni tipo
1 e 2, in cui la presenza del carico termico per riscaldamento
ambientale comporta per il cogeneratore un elevato numero di
ore di funzionamento continuato in condizioni stazionarie.
Ovviamente le ore di funzionamento del MCHP si riducono
notevolmente nei giorni tipo 3 e 4.
Il CUC su base annua pari a 0.949.
In Tab. 5 si riportano i bilanci energetici, relativamente ai
vari volumi di controllo individuati in Fig. 1, su base annuale.
Per ciascuno di essi, si riportata lenergia primaria in
ingresso, (E
p
, ovviamente solo per MCHP e caldaia), lenergia
termica in ingresso (E
th,in
, definita per tutti i volumi di
controllo ad eccezione di microcogeneratore e caldaia),
lenergia termica in uscita (E
th,out
), lenergia termica persa
(E
th,per
, data dalla differenza tra energia termica in ingresso e
quella in uscita) e lenergia elettrica in uscita (E
el
, ovviamente
solo per il microcogeneratore).
Si pu notare che la caldaia, sfruttando la condensazione
dei gas combusti, fornisce unenergia termica maggiore di
quella primaria in ingresso, basata sul potere calorifico

7
inferiore del combustibile; al relativo volume di controllo non
sono state dunque associate perdite, pur essendo esse
comunque esistenti ma impossibili da valutare con lattuale
dotazione sensoristica del laboratorio.


0
100
200
300
400
500
600
700
800
giorno tipo 1 giorno tipo 2 giorno tipo 3 giorno tipo 4
F
a
b
b
i
s
o
g
n
o

e
n
e
r
g
i
a

t
e
r
m
i
c
a

[
k
W
h
/
g
i
o
r
n
o
]
MCHP Caldaia


Fig. 6: contributo del MCHP e della caldaia al
soddisfacimento del fabbisogno di energia termica


Tab. 4: bilancio energetico per il MCHP per i 4 giorni tipo


Giorno
tipo 1
Giorno
tipo 2
Giorno
tipo 3
Giorno
tipo 4
E
p
[kWh/giorno] 336 300 185 190
E
el
[kWh/giorno] 89.8 82.0 50.0 51.5
E
th
[kWh/giorno] 233 215 121 124
t
MCHP
[h/giorno] 16.9 15.2 9.36 9.62

el
[-] 0.267 0.273 0.270 0.271

th
[-] 0.693 0.717 0.654 0.653
CUC [-] 0.960 0.990 0.924 0.924


Per quanto riguarda il VC6, il termine E
th,per
tiene conto sia
delle perdite relative al non perfetto isolamento del serbatoio
di ACS, sia delle perdite connesse allesistenza di una rete di
ricircolo, ovvero un circuito collegato ad anello al serbatoio di
ACS in cui una pompa mantiene continuamente in
circolazione il fluido termovettore, in modo che le utenze,
anche quelle pi lontane dal serbatoio stesso, possano sempre
disporre di acqua calda pronta alluso.


Tab. 5: bilanci energetici per i diversi volumi di controllo
su base annuale (dati in MWh)

E
p
E
th,in
E
th,out
E
th,per
E
el

VC1 85.9 - 58.3 4.35 23.3
VC2 47.7 - 48.7 - -
VC3 - 107 102 5.40 -
VC4 - 102 95.5 6.10 -
VC5 - 95.5 87.6 7.90 -
VC6 - 31.0 17.3 13.7 -
VC 134 - 73.9 37.5 23.3


Per quanto riguarda, infine, il volume di controllo
complessivo, VC, per esso lenergia termica in uscita data
dalla somma dellenergia termica per ACS in uscita dal VC6 e
dal fabbisogno annuo di energia termica per riscaldamento
ambientale, pari a 56.6 MWh.


4. CONFRONTO CON IL SISTEMA TRADIZIONALE

In base ai risultati ottenuti dallanalisi sperimentale, stata
condotta unanalisi energetica e dimpatto ambientale
confrontando il sistema di microcogenerazione con uno di
riferimento.
La prima permette di confrontare sistemi alternativi in
termini di efficienza di conversione dellenergia primaria,
mentre la seconda rivolta a valutare le emissioni di sostanze
inquinanti, immesse nellambiente esterno. In tal senso,
verranno confrontati il Sistema Proposto (SP), descritto nei
paragrafi precedenti, ed il Sistema Tradizionale (ST), che
quello usualmente adottato per il soddisfacimento delle
richieste energetiche dellutenza considerata, a parit di
energia resa utile allutenza.
Il sistema tradizionale costituito, in questo caso, da:
una caldaia a condensazione alimentata a gas naturale, per il
soddisfacimento delle richieste di energia termica per
riscaldamento ambientale e ACS (caratterizzata da un
rendimento termico nominale uguale a 1.02, pari al
rendimento termico medio annuale della caldaia di
integrazione del SP);
la rete di distribuzione elettrica nazionale, che presenta per
lItalia un rendimento pari a 0.46, incluse le perdite di
trasmissione e distribuzione, [2].
Il confronto tra il sistema proposto e quello tradizionale stato
condotto, da un punto di vista energetico, mediante il
parametro Risparmio di Energia Primaria, REP, definito come,
Eq. (4):

ST
p
SP
p
ST
p
E
E - E
= REP
(4)

mentre per il confronto in termini di impatto ambientale si
utilizzato il parametro emissioni evitate di CO
2
equivalente,
definito come, Eq. (5):

ST 2,
SP 2, ST 2,
2
CO
CO CO
= CO
-
(5)

in cui le emissioni dei due sistemi sono state valutate
considerando i seguenti fattori demissione:
- 0.531 kgCO
2
/kWh
el
per la rete elettrica nazionale;
- 0.200 kgCO
2
/kWh
p
per il gas naturale.
In Fig. 7 si riporta il REP per i diversi giorni tipo.
Come si pu notare, il REP positivo per tutti i giorni tipo, e
varia da un minimo del 9.6% per il giorno tipo 1 (invernale) ad
un massimo di 18.6% per il giorno tipo 4 (estivo). In
particolare, il REP assume il valore minimo durante il giorno
tipo 1, a causa del notevole contributo della caldaia al
soddisfacimento della richiesta termica nel SP ed al
considerevole fabbisogno di energia primaria sia del ST che
del SP, mentre nei giorni tipo 3 e 4 la caldaia di integrazione

8
del SP rimane inattiva, e ci consente di massimizzare i
benefici legati alla cogenerazione. Su base annua, il REP del
14.0%.


0
4
8
12
16
20
giorno tipo 1 giorno tipo 2 giorno tipo 3 giorno tipo 4
R
E
P

[
%
]


Fig. 7: REP per i diversi giorni tipo.


0
4
8
12
16
20
24
28
giorno tipo 1 giorno tipo 2 giorno tipo 3 giorno tipo 4

C
O
2
[
%
]


Fig. 8: CO
2
per i diversi giorni tipo.


In Fig. 8 si riportano le emissioni evitate di CO
2
equivalente
per i diversi giorni tipo.
Considerazioni del tutto analoghe a quelle fatte per il REP
possono essere fatte anche per le emissioni evitate di CO
2
, che
assumono un valore minimo di 13.6% nel giorno tipo
invernale ed un valore massimo di 26.4% nel giorno tipo
estivo. Su base annua, il CO
2
pari a 19.8%.
Tali risultati giustificano linteresse verso tale tecnologia
manifestato dallUnione Europea, secondo cui una
significativa diffusione della cogenerazione potrebbe
contribuire in maniera significativa al raggiungimento degli
obiettivi di riduzione delle emissioni al 2020.
La Commissione Europea, in accordo con la Direttiva
2004/8/CE sulla promozione della cogenerazione, [10],
fornisce un metodo per calcolare i rendimenti di riferimento
per la produzione separata di energia elettrica e termica,
[11]. In particolare, il valore del rendimento elettrico di
riferimento funzione dellanno di installazione dellimpianto,
del tipo di combustibile utilizzato, delle condizioni climatiche
(in particolare della temperatura ambiente media dello Stato
membro), nonch delle perdite evitate sulla rete elettrica. Per
quanto riguarda questi ultimi due aspetti, vengono fissati
fattori di correzione dei rendimenti elettrici di riferimento
legati alle perdite evitate sulla rete, che dipendono dal livello
di tensione a cui limpianto collegato e dalle aliquote di
energia elettrica autoconsumata ed esportata verso la rete.
In particolare, limpianto in oggetto utilizza gas naturale, si
ipotizza sia stato installato nel 2011 e sia collegato alla rete di
bassa tensione (< 400 V). La temperatura ambiente media per
lItalia di 18 C.
Per quanto riguarda il rendimento termico, esso risulta
funzione del tipo di combustibile e varia a seconda che il
recupero termico dai gas combusti venga utilizzato
direttamente o ceduto ad un fluido termovettore secondario,
acqua calda o vapore, come accade per il microcogeneratore
analizzato. In definitiva, il rendimento termico di riferimento
nel caso oggetto di studio pari a 0.90.
La Direttiva introduce il parametro PES, Primary Energy
Saving, per valutare se un impianto di produzione
combinata possa essere definito di cogenerazione ad alto
rendimento, condizione tra laltro necessaria per poter
accedere al meccanismo dello scambio sul posto cui si
accennato precedentemente. Il PES definito nel seguente
modo, Eq. (6):


rif th,
CHP th,
rif el,
CHP el,
CHP p,

E
E
- 1 = PES
+
(6)

A differenza del REP, nella definizione del PES rientrano
esclusivamente flussi energetici relativi al cogeneratore.
Per quanto riguarda la quantit di energia elettrica annua da
introdurre nel calcolo del PES (E
el,CHP
), essa non coincide
necessariamente con la totale produzione elettrica
dellimpianto, ma ci accade solo se il CUC su base annua
dellimpianto maggiore di un valore di soglia, che nel caso di
cogeneratore con motore a combustione interna pari al 75%.
Limpianto in oggetto raggiunge un CUC annuo (94.9%) ben
pi elevato di tale valore limite, quindi tutta lenergia elettrica
prodotta (23.3 MWh) pu considerarsi elettricit da
cogenerazione.
In Fig. 9 si riporta landamento del PES in funzione del
rapporto tra energia elettrica autoconsumata ed energia
elettrica prodotta totale.


0.23
0.24
0.25
0.26
0.27
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
P
E
S

[
-
]
Energia elettrica autoconsumata / Energia elettrica totale


Fig. 9: PES in funzione dellaliquota di energia elettrica
autoconsumata.


9

La Direttiva stabilisce che gli impianti di taglia inferiore a 1
MW
el
si possono considerare di cogenerazione ad alto
rendimento se il PES positivo. Tale condizione risulta essere
abbondantemente verificata per limpianto analizzato, in cui
tale indice sempre superiore allincirca al 24%. Inoltre il
PES cresce allaumentare della percentuale di energia elettrica
autoconsumata, in quanto la Comunit ha stabilito dei fattori
correttivi del rendimento elettrico di riferimento che assumono
valori pi bassi nel caso di energia consumata in loco rispetto
al caso di energia elettrica esportata in rete, per tener conto
delle perdite sulla rete stessa legate al vettoriamento
dellenergia elettrica.
In conclusione il rispetto della condizione PES>0 fa s che
il sistema di cogenerazione analizzato possa accedere ad una
serie di benefici (defiscalizzazione del combustibile, accesso
al servizio di scambio sul posto, riconoscimento dei Titoli di
Efficienza Energetica, precedenza nel dispacciamento) che
possono avvantaggiarla anche dal punto di vista economico,
oltre che energetico e di riduzione delle emissioni
climalteranti.


5. CONCLUSIONI

Nel presente articolo, stato analizzato un sistema di
microcogenerazione per utenze residenziali.
In particolare, un MCHP con motore alternativo a
combustione interna, da 5.5 kW
el
e 14.8 kW
th
, alimentato a gas
naturale, integrato con una caldaia a condensazione, stato
analizzato sperimentalmente presso il laboratorio dellInstitute
for Energy Economy and Application Technology (IfE)
dellUniversit Tecnica di Monaco. Limpianto sperimentale
consente di simulare i fabbisogni termici per riscaldamento
ambientale ed acqua calda sanitaria di una reale utenza
residenziale, rappresentata da una Multy Family House
costituita da dieci appartamenti, e di valutare i flussi energetici
dei dispositivi di conversione energetica in condizioni reali di
esercizio.
Per lanalisi delle prestazioni del sistema, esso stato
provato sperimentalmente utilizzando quattro giorni tipo,
rappresentativi delle condizioni invernali, intermedie (con e
senza fabbisogno di energia termica per riscaldamento) ed
estive.
Lanalisi su base giornaliera relativa al solo
microcogeneratore mostra valori di rendimento e di CUC del
tutto confrontabili con quelli nominali e che la caldaia
contribuisce significativamente al fabbisogno di energia
termica delledificio nel giorno tipo invernale, a causa della
significativa richiesta di riscaldamento ambientale. Tale
contributo si annulla nei giorni tipo 3 e 4, in quanto in tali
giorni lunica richiesta di energia termica quella per ACS.
Si notato inoltre che il collegamento in parallelo del
microcogeneratore e della caldaia allaccumulo non consente
di gestire il primo indipendentemente dalla seconda. Infatti, la
caldaia dintegrazione eroga da sola una potenza termica quasi
sufficiente a coprire la richiesta dellutenza nelle ore di basso
carico, causando laumento della T
rit,MCHP
ed il funzionamento
discontinuo del MCHP. Tale circostanza, sebbene anomala,
non comporta una significativa riduzione delle prestazioni
energetiche del microcogeneratore su base giornaliera, data la
brevit delle interruzioni di funzionamento, ma pu causare
una maggiore frequenza degli interventi di manutenzione ed
una riduzione della durata di vita.
In futuro verranno condotti ulteriori test per valutare le
prestazioni del MCHP adottando schemi idraulici alternativi,
come quello descritto in [12].
In base ai risultati ottenuti dallanalisi sperimentale, stata
condotta unanalisi energetica e dimpatto ambientale,
confrontando il sistema proposto (microcogeneratore +
caldaia) con un sistema di riferimento, costituito da una
caldaia a condensazione alimentata a gas naturale, per il
soddisfacimento delle richieste di energia termica, e dalla rete
di distribuzione elettrica nazionale.
Il REP positivo per tutti i giorni tipo, e varia da un
minimo del 9.6% per il giorno tipo 1 (invernale) ad un
massimo di oltre il 18.6% per il giorno tipo 4 (estivo), con un
valore annuo del 14.0%.
Considerazioni del tutto analoghe possono essere fatte
anche per le emissioni evitate di CO
2
, che assumono un valore
minimo di 13.6% nel giorno tipo invernale ed un valore
massimo di 26.4% nel giorno tipo estivo, con un valore annuo
del 19.8%.
stata infine condotta la valutazione del PES, cos come
definito dalla Direttiva sulla promozione della cogenerazione,
che confronta il sistema di cogenerazione con un sistema di
produzione separata. Si dimostrato che il PES positivo
qualunque sia la frazione di energia elettrica autoconsumata;
tale condizione consente di accedere ad alcuni meccanismi che
ne possono favorire la diffusione.
In definitiva, la microcogenerazione una tecnologia che
pu essere utilizzata efficacemente anche per applicazioni
residenziali, in cui consente di ottenere significative riduzioni
del consumo di energia primaria e di emissioni di gas serra, a
patto che si valorizzi sempre integralmente lenergia termica
recuperata.


NOMENCLATURA

CO
2
Emissioni di CO
2
equivalente, [kg/anno]
CUC Coefficiente di Utilizzo del Combustibile, [-]
E Energia, [kWh/giorno] o [MWh/anno]
g guadagno solare, [-]
P Potenza, [kW]
PES Primary Energy Saving, [-]
REP Risparmio di Energia Primaria, [-]
t ore di funzionamento, [h/giorno]
T Temperatura, [C]
U Trasmittanza termica totale, [W/m
2
K]

Apici e pedici
B Caldaia
CHP Combined Heat and Power
el elettrica
in ingresso
mand mandata
MCHP Micro Combined Heat and Power
out uscita
p primaria
per persa
rif riferimento
rit ritorno
SCGC Scambiatore di Calore con i Gas Combusti

10
SP Sistema Proposto
ST Sistema Tradizionale
th termica

Simboli greci
rendimento, [-]
CO
2
emissioni evitate di CO
2
equivalente, [-]


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. International Energy Agency, Online Energy Statistics,
Energy Balances, http://www.iea.org/stats/, 2008.
2. C. Roselli, M. Sasso, S. Sibilio, P. Tzscheutschler,
Experimental analysis of microcogenerators based on
different prime movers, Energy and Build., vol. 43, pp.
796804, 2011.
3. G. Angrisani, C. Roselli, M. Sasso, S. Sibilio, Analisi
sperimentale di impianti di poligenerazione di piccolo
taglia basati su un motore a combustione interna
alimentato a gas naturale, 65 Congresso Nazionale ATI,
Domus de Maria (CA), 13-17 Settembre 2010.
4. M. Sasso, C. Roselli, G. Angrisani, M. Citterio, Creazione
di un database di sistemi di microcogenerazione, Report
RSE/2009/118.
5. H. Mhlbacher, P. Tzscheutschler, B. Geiger, Performance
of Residential Cogeneration Systems in Germany, A
Report of Subtask C of FC+COGEN-SIM, The Simulation
of Building-Integrated Fuel Cell and Other Cogeneration
Systems, Annex 42 of the International Energy Agency,
2008.
6. D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412. Regolamento recante
norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la
manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del
contenimento dei consumi di energia.
7. www.meteonorm.com.
8. TRNSYS 17, a TRaNsient SYstem Simulation program,
Solar Energy Laboratory, University of Wisconsin-
Madison, 2010.
9. M. Oliva, Analisi energetica di utenze domestiche e
valutazione dellimpiego di sistemi di microcogenerazione,
Tesi di Laurea, Facolt di Ingegneria, Universit degli
Studi di Napoli Federico II, 2005.
10. Direttiva 2004/8/CE del Parlamento Europeo e del
Consiglio dell'11 febbraio 2004 sulla promozione della
cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel
mercato interno dell'energia.
11. Decisione della Commissione del 21 dicembre 2006 che
fissa valori di rendimento di riferimento armonizzati per la
produzione separata di elettricit e di calore in
applicazione della direttiva 2004/8/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio.
12. U. Arndt, I. Beausoleil-Morrison, M. Davis et al.,
Experimental Investigation of Residential Cogeneration
Devices and Calibration of Annex 42 Models, A Report of
Subtask B of FC+COGEN-SIM, The Simulation of
Building-Integrated Fuel Cell and Other Cogeneration
Systems, Annex 42 of the International Energy Agency,
2007.

SUMMARY

Microcogeneration is a technology that can effectively guarantee
sensible primary energy savings and GHG emissions reductions, in
particular in residential sector.
In this paper, the results of experimental tests carried out on a
microcogenerator based on a natural gas fuelled internal combustion
engine, integrated with a condensing boiler, have been analyzed.
Tests have been carried out at Institute for Energy Economy and
Application Technology (IfE) of Technical University of Munich.
Electric and thermal power of the MCHP are 5.5 and 14.8 kW,
respectively.
Four type days, characteristic of Mediterranean climatic
conditions, have been used to define space heating and domestic hot
water thermal energy user requirements.
The test facility allowed to simulate the thermal energy
requirements of a real residential application, represented by a Multi
Family House consisting of 10 apartments, and to evaluate the energy
flows of the energy conversion devices in real operating conditions.
The results of the experimental tests, carried out with a heat lead
operating mode of the microcogenerator, have been used to
implement an energy and environmental analysis, in which the
MCHP system has been compared with a reference system, based on
separate production (electric grid and natural gas boiler).
The analysis allowed to evaluate the REP of the proposed system,
that is about 14%, and its avoided CO
2
equivalent emissions, that are
about 20%.
Finally, the analysis defined by the European Directive on the
promotion of cogeneration has been implemented; it demonstrated
that the PES is well above of the limit value prescribed by the
Directive. That allows the cogeneration plant to access to certain
mechanisms that could help guarantee the economic competitiveness
of the system, in addition to energy and environmental benefits.

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