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Estratto da Pocket Manual Terapia 2015 - www.pocketmanualterapia.

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Prevenzione
Trascorrere 1-2 gg ad altitudini intermedie, es 2000-2750 m prima di salire
ancora (Snider, Current Therapy 2009).
Le linee guida raccomandano, sopra i 3000 metri, unascesa graduale di
300-500 m ogni giorno, riposando per 1 giorno ogni 3-4 giorni (Brtsch, NEJM
368, 2294; 2013).
Adeguata introduzione di liquidi, evitare alcool, fumo, sedativi e sforzi
eccessivi (Miledge, Current Therapy 2005) (Cohen, Current Med. Diag. Treat.
2005). I pazienti affetti da Drepanocitosi sono ad alto rischio di crisi dolorose
da ipossia (Cohen, Current Med. Diag. Treat. 2005).
Dieta ricca di carboidrati 1-2 gg prima e mantenere unidratazione ottimale
(Litch, Current Therapy 2012).
Non impiegare mai farmaci, in pazienti con malattia, allo scopo di continua-
re la salita. Cautela particolare per i forti fumatori, cardiopatie, pneumopatie,
anemie o altre malattie croniche.
Acetazolamide Diamox (vedi cap 9) in caso di salita > 2.500 m, alle dosi
di 125-250 mg/12h iniziando 24-48h prima e continuando per almeno 2-5 gg
alle maggiori altitudini (Brtsch, NEJM 368, 2294; 2013). Riduce lincidenza
e la gravit ed di scelta anche se non previene ledema polmonare e cerebrale
(Litch, Current Therapy 2012). Favorisce lescrezione di bicarbonati che sti-
molano la ventilazione, quindi simile allacclimatazione (Faucher, Current
Therapy 2005) ma non la sostituisce in ascese troppo rapide (Imray, BMJ 343,
4943; 2011). Possibili effetti collaterali: acroparestesie, poliuria, nausea e aste-
nia. Consigliabile acquistare il farmaco da fonti attendibili e testarlo prima in
condizioni di sicurezza (Imray, BMJ 343, 4943; 2011).
Luso proflattico di acido acetil salicilico alle dosi di 320 mg, assunto 3 volte
a intervallo di 4 ore, a partire da 1h prima di iniziare lascesa, oppure Ibuprofe-
ne 600 mg x3/die si sono rivelati effcaci nel ridurre lincidenza della cefalea da
altitudine a 3480-4920 (Brtsch, NEJM 368, 2294; 2013).
I cortisonici (vedi cap 13), tipo Desametasone Decadron alle dosi di 4 mg
2-3/die per os, iniziando il giorno dellascesa e continuando per almeno 3 gg
alle maggiori altitudini, dimezzano la frequenza della malattia. Leffcacia
superiore a quella dellAcetazolamide ma, per i potenziali effetti collaterali,
non pu essere raccomandato di routine, ma riservato a casi particolari, come
soccorsi rapidi ad alta quota e preferibilmente in associazione allAcetazolamide
(Imray, BMJ 343, 4943; 2011).
In casi particolari utilizzabile la Nifedina (Chary, Current Therapy 2010).
Ossigeno e camera iperbarica possono essere utili in caso di discesa rapida
in emergenza (Chary, Current Therapy 2010). Dubbio il vantaggio del precon-
dizionamento tramite camera iperbarica (Imray, BMJ 343, 4943; 2011).
Non ci sono evidenze che lallenamento fsico protegga (Imray, BMJ 343,
4943; 2011).
Dubbia leffcacia del Gingko Biloba (vedi cap 92) (Imray, BMJ 343, 4943;
2011) (Litch, Current Therapy 2012) alle dosi di 80-120 mg 2 volte/die iniziando
5 gg prima e continuandolo per 2-3 gg dopo aver raggiunto la massima altitudine
(Basnyat, Lancet 361, 1967; 2003) (Dardick, Current Therapy 2006). Pu dare
cefalea.
Cefalea da altitudine: una cefalea che si sviluppa entro le 24h dallascesa
sopra i 2500 m e si risolve entro 8h dalla discesa. Di solito peggiora durante la
notte o lattivit fsica (Imray, BMJ 343, 4943; 2011). Si presenta nell80% delle
persone (Imray, BMJ 343, 4943; 2011). Facilitata dalla disidratazione, quindi il
primo presidio idratare il paziente (Imray, BMJ 343, 4943; 2011). Si risolve in
10-15 min con somministrazione di ossigeno 2L/min (Imray, BMJ 343, 4943;
2011). Di solito si risolve con analgesici come Paracetamolo e Ibuprofene ma
se non fossero suffcienti consigliata la discesa (Imray, BMJ 343, 4943; 2011).

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