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Il funzionamento di un impianto dellindustria di processo richiede la disponibilit di energia e di una serie di fluidi ausiliari per la realizzazione delle varie lavorazioni del processo, per il controllo del processo stesso e per la manutenzione. Accanto alle unit produttive vi sono quindi anche quelle destinate alla produzione, trattamento ed erogazione dei fluidi ausiliari, che vanno collettivamente sotto il nome di utilities. Le utilities solitamente presenti in un impianto dellindustria di processo comprendono: acqua di raffreddamento vapor dacqua (ed eventuale produzione di energia elettrica) fluidi termici aria compressa inerti
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Figura 150 [10] Molto pi spesso la disponibilit di acqua limitata, ovvero le sue caratteristiche richiedono trattamenti preliminari di depurazione e dolcificazione pi complessi e costosi. In questo caso la refrigerazione dellimpianto opera in ciclo chiuso (figura 150b), rimettendo in ciclo lacqua che proviene dalle apparecchiature di scambio termico dopo averla raffreddata, reintegrando i quantitativi andati persi. Tale acqua operante in ciclo chiuso viene usualmente detta acqua industriale: i quantitativi in circolazione sono solitamente ingenti ed il raffreddamento viene ottenuto in modo economico nelle torri di raffreddamento, per contatto diretta con aria atmosferica, 198
attraverso unoperazione di umidificazione che stata esaminata in uno dei precedenti capitoli. Nelle torri di raffreddamento la minima temperatura a cui possibile raffreddare lacqua superiore di qualche grado alla temperatura di saturazione (ovvero alla temperatura di bulbo umido) dellaria ambiente, il cui valore varia nel corso dellanno e della giornata. In pratica, ai nostri climi la minima temperatura ottenibile per lacqua si aggira tra i 20 ed i 30C, mentre lacqua in arrivo alla torre di raffreddamento si trova ad una temperatura intorno ai 40C. Tale valore non viene di norma superato per limitare la deposizione del calcare nelle apparecchiature di scambio termico. Nelle torri di raffreddamento i consumi energetici sono limitati a quelli delle pompe di circolazione dellacqua e dei ventilatori dellaria, ma il raffreddamento viene ottenuto a spese dellevaporazione del 35% dellacqua alimentata.
Figura 151 [10] La figura 151 mostra un tipico schema di produzione di vapor dacqua in un impianto dellindustria di processo. Lacqua, preventivamente trattata e additivata, viene alimentata al generatore di vapore, dove vaporizza ricevendo calore dalla combustione di un combustibile. In generale, il costo di produzione del vapore decresce allaumentare della pressione di esercizio del generatore e, per tale ragione, esso viene normalmente prodotto ad una pressione alta, maggiore di quella a cui verr utilizzato 199
come fluido riscaldante nellimpianto. Il vapore prodotto nel generatore viene quindi espanso alla pressione di utilizzazione in una turbina accoppiata ad un alternatore, andando cos a produrre energia elettrica per limpianto. Un impianto dellindustria di processo utilizza normalmente tre reti distinte di distribuzione del vapore, che lavorano a pressione diversa e presentano, di conseguenza, diversi valori della temperatura di condensazione del vapore saturo: alta pressione: 20-60 atm; temperatura di condensazione 210-275C media pressione: 10 -16 atm; temperatura di condensazione 180-200C bassa pressione: 4 - 7 atm; temperatura di condensazione 150-165C Il vapore destinato ad ognuna di queste reti viene prelevato mediante spillamenti ossia prelievi di vapore intermedi (reti ad alta e media pressione) e dallestrazione finale (rete a bassa pressione) dalla turbina a contropressione collegata allalternatore (vedi figura 151). Un aspetto importante nelleconomia del ciclo del vapore legato ai recuperi termici e delle condense. Le perdite di calore lungo il circuito vanno minimizzate, come pure va ridotto il tempo di permanenza delle condense calde nel serbatoio di accumulo: si effettuano poi recuperi di calore dalle condense del vapore ad alta e media pressione, facendole espandere e quindi utilizzando il vapore che si produce (che condensa a temperatura inferiore) come fluido riscaldante per altre utenze; infine si pu preriscaldare lacqua alimentata. Tanto maggiore la quantit di condense recuperate, e quindi riciclate, e tanto minore il quantitativo di acqua di reintegro, che va sottoposta a trattamenti piuttosto onerosi. Tuttavia, a differenza di quanto accade nelle centrali di produzione di energia elettrica, in cui praticamente tutto il vapore prodotto viene recuperato nelle condense, negli impianti dellindustria di processo questa percentaule intorno al 50%, a causa delle caratteristiche di alcune utilizzazioni, che comportano un consumo netto di vapore, e del problema dellinquinamento delle condense.
refrigerazione ottenuta facendo vaporizzare un liquido che presenti, a pressione atmosferica o prossima a quella atmosferica, una temperatura di ebollizione inferiore a quella della corrente da refrigerare.
Figura 152 [14] Il ciclo frigorifero a compressione, che quello maggiormente utilizzato, prevede che il vapore che si produce venga quindi compresso, fino ad una pressione tale che ne consenta la successiva condensazione refrigerandolo con acqua ad una temperatura intorno ai 40-50C. Il liquido condensato si raccoglie in un serbatoio da cui viene prelevato, espanso in una valvola riduttrice di pressione per riportarlo alla pressione a cui va vaporizzato, ed inviato nuovamente nellapparecchiatura di scambio termico (figura 152). Va rimarcato che, per effetto dellespansione, parte del liquido (10-30%) vaporizza, andando in tal modo a ridurre lefficienza del processo. Si usano cicli frigoriferi a propano, ammoniaca ed etilene: con questultimo si raggiungono temperature fino a circa 80C. Al di sotto di queste temperature i cicli frigoriferi sono alimentati dagli stessi fluidi di processo.
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INERTI [10]
I gas inerti sono utilizzati negli impianti dellindustria di processo per: lavaggio di apparecchiature contenenti prodotti infiammabili o esplosivi creazione di atmosfere inerti allinterno o allesterno di alcune apparecchiature sostituzione dellaria in tutte quelle operazioni in cui la presenza di ossigeno sia pericolosa o comunque dannosa Come gas inerte viene generalmente utilizzato lazoto: i consumi sono generalmente modesti e in molti casi una scorta contenuta pu soddisfare le richieste per molti giorni. Per esigenze molto ridotte si pu fare ricorso a bombole, ma nel caso pi generale si utilizzano serbatoi in cui viene immagazzinato azoto liquido: dal serbatoi parte una tubazione che distribuisce lazoto nei punti in cui esso richiesto nellimpianto. Il serbatoio pu lavorare a pressione appena superiore a quella atmosferica, per consentire unerogazione immediata in caso di bisogno; in ogni caso sono previsti dispositivi di riscaldamento che consentono di evaporare rapidamente i quantitativi di azoto richiesti dalle varie utilizzazioni. Lazoto liquido pu anche essere utilizzato come mezzo criogenico.
continua, sono le pompe che assicurano la movimentazione dei fluidi per rimuovere calore dal processo, sia lato fluido di processo che lato acqua industriale, come pure i motori elettrici dei ventilatori degli air-cooler e quelli dellaria per i forni. Per queste funzioni essenziali vanno previsti dei motori di riserva con azionamento diesel o comunque non elettrico. Le apparecchiature elettriche, come pure le correnti disperse da cavi di alimentazione delle macchine, possono inoltre costituire una potenziale fonte di innesco. Nellimpianto ci sono poi macchine, come i computer per il controllo di processo e parte della strumentazione, che non solo devono funzionare in continuo, ma che non sopportano neppure fluttuazione di voltaggio. In questi casi si pu provvedere un alternatore diesel o, per utenze che non richiedono grossa potenza, un gruppo di continuit. Vapor dacqua In un impianto di processo il vapore dacqua pu essere utilizzato per alimentare macchine (turbine a vapore, eiettori), come fluido termico di riscaldamento, come fluido di processo, a scopo di purga e inertizzazione, e per il soffocamento di fiamme e vapori infiammabili (ad esempio nei forni). La fonte principale di vapore costituita dalla centrale termica, anche se ci possono essere alcune fonti secondarie dal processo, come produzione di vapore in reazioni chimiche o da recuperi termici; negli impianti pi piccoli il vapore viene prodotto in caldaie. Problemi nella distribuzione del vapore si possono avere in caso di presenza di acqua liquida, che causa sulle tubazioni effetti simili a quelli del colpo di ariete. Occorre anche fare attenzione alle perdite di vapore, che possano causare fenomeni di elettricit statica e quindi costituire un innesco per vapori infiammabili, ed alla presenza di aria, che disciolta in piccole quantit nellacqua alimentata in caldaia. Se nella rete si accumula aria, o altro gas incondensabile, come lanidride carbonica, viene meno la corrispondenza biunivoca tra livelli di pressione e di temperatura, per cui il vapore potrebbe non essere in grado di riscaldare come previsto: vanno quindi previsti sfiati per gli incondensabili. Generalmente non si provvede un secondo apparecchio di riserva per la produzione di vapore: tuttavia, ci possono essere problemi se viene a mancare il rifornimento di vapore ad un riscaldatore. Infatti il vapore condensa a temperatura pi bassa e ci comporta anche una riduzione di pressione: quando si teme che lapparecchiatura possa andare sotto vuoto occorre prevedere un ingresso di azoto. Aria compressa Laria compressa viene utilizzata per la strumentazione a comando pneumatico, per la respirazione o come aria di processo, nonch negli attrezzi pneumatici e nelle operazioni di purga. Laria per usi generali viene filtrata, compressa fino a 6-7 atm e raffreddata in modo da far condensare lacqua: essa quindi priva di particelle solide, ma satura dacqua e potrebbe contenere anche dellolio proveniente dal sistema di lubrificazione del compressore. I requisiti dellaria per la strumentazione a comando pneumatico sono invece di poter essere rifornita con continuit (va quindi previsto un compressore di riserva) e di essere priva non solo di particelle solide, ma anche di olio e acqua. Per quanto riguarda laria utilizzata come reagente nel processo, di solito ottenuta per compressione di aria atmosferica, molto importante il punto di prelievo per evitare la presenza di 203
contaminanti. Generalmente non si prevedono compressori di riserva. Gas inerti Come gas inerti si utilizzano principalmente azoto e anidride carbonica. Lazoto si pu usare per inertizzazione, nel processo, come gas di purga e per pressurizzazioni. Atmosfere inerti sono spesso richieste in processi di polimerizzazione, preparazione di catalizzatori, rigenerazione di essiccanti, nelle centrifughe e nei serbatoi di stoccaggio. Tra gli usi di processo ci sono quelli di diluire la concentrazione di reagenti, come ad esempio lossigeno nei processi di ossidazione: nei processi che lavorano ad alta pressione ci porta ad una riduzione della pressione parziale dellossigeno. Lutilizzo dellazoto come gas di purga consente di prevenire lingresso di aria a contatto con sostanze infiammabili. La pressurizzazione mediante inerti consente di evitare problemi legati alla riduzione della pressione al di sotto di quella atmosferica, con conseguente collasso di apparecchi che si trovano a lavorare sotto vuoto. Occorre assicurare la presenza di quantitativi sufficienti di gas inerti o producendoli direttamente sul posto attraverso il frazionamento dellaria, in caso di grossa richiesta, o assicurandone un rifornimento efficace, con riserve sufficienti o mediante un approvvigionamento continuo. Si possono quindi utilizzare soluzioni quali parchi bombole, generatori di gas inerti, stoccaggi di gas o gas liquefatti e approvvigionamento mediante gasdotti. Acqua Sotto questa voce si comprendono generalmente le seguenti tipologie: acqua di raffreddamento acqua di processo acqua antincendio Acqua di raffreddamento Tenuto conto che essenziale garantire la refrigerazione alle unit dellimpianto occorre assicurare sia la continuit di funzionamento delle pompe dellacqua di raffreddamento, installando una riserva, sia lalimentazione continua al motore delle pompe, con motori elettrici e diesel. E buona norma tenere separati i circuiti dellacqua di raffreddamento e dellacqua antincendio, per evitare che, in caso di incendio, si verifichino anche problemi di refrigerazione alle unit di impianto. Acqua di processo Lacqua pu essere utilizzata come materia prima nellimpianto e la sua purezza dipende dalle esigenze del processo. In genere non si utilizza lacqua di raffreddamento a scopi di processo. Occorre poi assicurare unalimentazione di acqua trattata alla caldaia di produzione del vapore. Acqua antincendio Lacqua antincendio deve essere predisposta in vasche o serbatoi appositi, in quantit idonea ad affrontare per un tempo prefissato il massimo incidente ipotizzato come credibile nellimpianto. In caso di un grosso incendio la portata dacqua necessaria varia generalmente tra 750 e 1500 m3/h. Il tempo per cui tale portata deve poter essere 204
erogata dipende anche dalla localizzazione delle unit antincendio esterne allo stabilimento: tipicamente si considera di dovere assicurare una copertura per 2-3 ore. Le pompe per lacqua antincendio, tutte dotate di riserva, hanno alimentazione diesel per potere funzionare anche in assenza di alimentazione elettrica: si deve prevedere unadeguata scorta di combustibile per garantirne il funzionamento per il tempo previsto. In alcuni casi si possono utilizzare serbatoi sopraelevati che garantiscono un battente per la movimentazione dellacqua. Il circuito dellacqua antincendio del tipo ad anello chiuso, per assicurare che ogni punto sia alimentato almeno da due lati. Fluidi termici Oltre al vapor dacqua ed allacqua di raffreddamento ci sono altri fluidi termici, come oli minerali, utilizzati per riscaldare ad alta temperature (260-350C) o fluidi frigoriferi, come ammoniaca, etilene, ecc. I fluidi termici che lavorano ad alte temperatura sono soggetti a degradazione termica: si possono formare depositi solidi che ostacolano lo scambio termico e possono arrivare ad ostruire i tubi. Molto spesso questi fluidi sono infiammabili e vanno quindi evitate le perdite. I fluidi frigoriferi sono generalmente utilizzati come gas liquefatti che vengono fatti vaporizzare a bassa pressione: molti dei fluidi usati, come ammoniaca ed etilene, sono pericolosi. In passato tali fluidi erano stati sostituiti con i CFC (non tossici n infiammabili) il cui uso per ora vietato per ragioni ambientali, poich si ritiene che tali gas siano corresponsabili della formazione del buco dellozono.
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