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e-
Ij'^ J Ji
DIARIO FIORENTINO
LUCA LANDUCCI
PROPRIET LETTERARIA
DIARIO FIORENTINO
DAL
1450
AL
1516
LUCA LANDUCCI
CONTINUATO DA UN ANONIMO FINO AL
1542
PUBBLICATO
SUI CODICI
E DELLA MARDCELLIANA
CON ANNOTAZIONI
499747
IN FIRENZE
G. C.
SANSONI, EDITORE
1883
D'
ARNO
AVVERTIMENTO
costumi
un tempo, non poteva certamente lasciar da parte il Diario di Luca Landucci da cui, per
di
passati,
pur vedevo
Appena un poco inoltrato nella lettura di quel libro, mi accorsi che non uno zibaldone, dove potesse pi qua e pi l trovarsi qualche ricordo da tener conto e farne tesoro, ma bens aveva alle mani una
notizie curiose, sconosciute ed interessanti.
lo scrit-
venimenti
politici,
uomini
a'
suoi
fenomeni e degli
edifizi
pi
si
muravano, ne rappresenta al vivo la pubblica e privata vita nella seconda met del quindicesimo secolo,
VI
e nei
primi anni,
fatti,
specialmente quelli
sono per
lo
non
tutti
vai
insomma un
dette
con
altri
conle
Storie
di
Giovanni Cambi,
delle
alla
spro-
positata pubblicazione
quali
il
non so
se nep-
padre Ildefonso di
inquantoch
Landucci
col registrare
nomi
giu-
stzia e
vano
serie
di
magistrati che
si
per
tante vie
in
pi autentico
modo,
aver
pu ricomporre. Ricordanche se
domi allora
di
descrive
mi
risolvei a
por mano
per-
gravi paSto-
rimane
Nuova
Serie,
I,
parte
I,
pag. 110.
VII
Che l'opera
del
in conte-
siderazione, lo prova
fatto
dell'esserne stato
;
vedere che
,
il
stino Lapini
colo decimosesto,
Senator Carlo Strozzi, noto erudito fiorentino, trovansene riportati diversi brani
;
Giovambatista Casotti se
sue
in questa
1712 dedicava al Granduca Cosimo III. medesima opera si attesta, come fosse
avuto in pregio questo Diario,
:
dagli
eruditi
cte
scri,
vendo
lo
che
mio sentimento,
parte
infatti
Una buona
codice dello
di
pure in un
all'
Archivio
Stato di
Firenze, nel
quale
da
scrittori,
per
colo
e la
fu posseduta
da Domenico Manni
stamp
sotto
del
il
titolo di
Savonaroliana, quasi
le
vi-
tutta la parte
libro
Domenicano,
vagheggiava
l'idea
stampare anche
si
la descrizione delle
magnifiche feste
che
Leone X.
vili
avuto
parole
codici
di
questo
secondo
le
del
Casotti, dove-
vano essere parecchi, lo che anche confermato dal Moreni nella sua Bibliografa Toscana, non mi
riuscito
di
conoscerlo:
quello
autografo
si
di Siena,
ed
una vacchetta cartacea, originaria88 carte numerate. Dall'autografo per mente non si avrebbe pi oggi l' intero Diario, perch mancante della carta 17 e delle 32-72: il qual codice
scritto in
di
stato
alla
va
sino
due
numero 61;
e le
bianche.
Per riempire
le
lacune
dell'autografo
non ho
fatto,
che valermi di un codice della Marucelliana fiorentina; copia di cattiva lettera, eseguita per con ba-
documenti e
le scritture
relative alla storia politica degli Stati d' Italia fino alla
vermi
storia;
in generale
anche perch
,
lo
scrittore
si
stante larghezza
dei fatti
Lorenzo
Alessandro VI
dico,
IX
e questo
ho
fatto valen-
domi a preferenza
dei
in
dello scrittore;
quanto
io
gU troviamo
vengono
di
dai
come
egli nascesse
da un
Antonio
descritto
di S.
Luca
di
nel
gonfalone delle
giore.
di
Dicomano, non era sprovvisto di beni di fortuna, specialmente se tenghiamo conto di quelli posseduti da Felice sua madre. Nel 1469 era in et
di anni 75, e l'Agnola
sua moglie
di
72: avevano
due
figliuoli; di sei
il
:
Luca
anni
andava a procacciarseli
in
Levante,
notata in
20
nel
cir
faceva bottega
della moglie, la
speziale,
messa su con
la
dote
tosire
aveva
l'ufficio
di
porre
le
gravezze)
si
che mobile
ci
, e
;
in
grascie
che
lo
stesso
Luca
morisse sarebbe
,
disfatto
di
fiorini
(il
che era
828
la
lamenta-
(non forse
di
ma
di
metter
infatti,
Luca non si lagna; che anzi la chiama cara compagna, e virtuosa che non aveva pari ; e soggiunge che nei 48 anni che stette con lui non lo fece mai adirare. Nel 1514, quando
daha quale ebbe 12
flgUuoli,
rimase vedovo,
gli
restavano 7
figliuoli;
quattro dei
l'arte
paterna ed at-
tese
di casa,
aveva
il
o sia che
si
trattasse di
dovesse riparare
a'
danni
derivati
dalla
1503
il
padre
lo
mand a
XI
farsi dottore;
la laurea,
nuovo a Firenze
col
maestro, ed assisteva
cadavere d'un
Sembra che
Che Luca
odi di parte
supplizi
fosse
uomo
di
buoni sentimenti e di
in
tempi
in cui gli
continuo
spettacolo di torture
i
migliori,
rileva ad ogni
e
passo.
Per vivo
senti-
mento
di
religione
per amore
di
libert fu
uno
Savonarola;
ma
le
sven-
ture del
prossimo
i
lo
quando
colpiti
non erano
giovinetto Cardinale che vide spaventato, alle finestre del suo palazzo, con le
raccomandandosi a Dio
giovane.
detto;
e
Cos
perdona
del
di
suo
Lorenzo Tor-
adunque
prediche
di
e assistendo
processioni
sentiva
queste
benedette
e pudiche
schiere del
lo
Frate.
Ma
la
fece
, ,
XII
come
non
mento
le
altre
nel
hanno potuto pi e
libro
tristi
eh' e
buoni , che
stesso
si
leggono;
di
e la
vari
fatti gliene
el
danno occasione,
del Frate
,
che
il
si
era avverato
detto
o che
era capitato
,
Frate
e simili.
il
Landucci avr
al
scritto nella
di speziale
presso
dei
ma
ritraeva da
le
rela-
zioni di chi
aveva parte nel governo, negli uffici e nell'ambascerie: e da lui stesso sappiamo che era
in rapporti d'amicizia
razione dei
fatti,
non
quando
allora
si
il
suo desiderio
compiaceva
medesime, e ne ringraziava
XIII
quello
il
suo
ideale), gli
piegava rassegnato.
faloniere Soderini e
in questi
Ma
il
dopo
la deposizione del
pili
Gonparco
tante
moderati commenti,
perch
le
se le
:
l'
giovani militino
dei genitori.
un campo
da quello
Torn abuoni,
gli
Un
di
altri
Raimondo
i
di
:
Cardona, che
su' principii
volle
Duomo n
di quella
loro, si
saran certo
di
fatti
trarie
dubbia fede.
Non
ma
decidesse
Landucci
rimasti
e con-
questo
raccolti
certi
fatti
memoria
e dei quali
XIV
alla giornata.
si
deve argomentare
la
dal
vedere
nelle
ricordo
si
nora
e delle spese. la
Nonostante
di quelli
di
anche
di fuori,
una im-
lo scrittore
non amb
lunga
mai
vita
di
un governo repubblicano,
si
trov
piii
volte a veder
mutare
di
meccaniagli
:
smi, e dove
uffici
,
era tanto
alternare
cittadini
non
si
suo
nome
si
scri-
mandato a
,
fu fatto
ma
poca volont,
modo
sua
si
a rimettere
la
in vita la
Compagnia
quasi
ottantenne,
mano non
fatti seguiti
si
per oltre
mezzo secolo,
il
i
ma
la
volont non
arrest.
Che se
quella
di
carattere di
Luca termina
quale
mano
forse di
d'un
suo, al
avr raccomandato
XV
non troncare, finch
fatto
gli
durava
vede
d'
la vita,
l'opera
in-
cominciata e di continuarla
:
anche dopo.
in
cos fu
di con-
si
margine
tro al ricordo
impresa
Luca che, come leggesi nel Libro dei morti della citt, fu sepolto in S. Maria Novella il 2 di giugno 1516. Dopo questa data i ricordi divengono pi scarsi e pi brevi, e terminano col 1542 ma ci
:
si
d'interesse, e
perch
il
fare altrimenti
mi sarebbe
Ricordo, questo
tonio
di
d'i
Luca Landucci
cittadino
fiorentino
d'
et
chiama Calandro:
a d
primo
di
speziale con
Francesco
Francesco,
alla
Scala,
'
in
Mercato vecchio.
E E
d'i
mio padre,
a
d'i
3
di
di
Antonio
mio padre
sua madre,
quale
redit
abbiamo
una casa
a chi
eli"
era a vita di
lei
e d'Antonio.
eh' e
Si fece
un conpromesso
lire
in
frati di Cestello,
a dare a
ri-
Antonio
23 l'anno, durante
la
le
Oggi
si
direbbe
all'
del
Sole
ec.
[1458
E
E
di
dici,
^
di
marzo 1458,
vsi
pose
'
unii a,i'avezza
^
che
si
chiam
cominci
'1
la
Me-
San Lorenzo
e di verso
Santo Spirito e
le
Badia d'andi
mura
verso
San Bernaba
Santo Anbruogio
e in pi lati.
in
questi tenpi
Ordine
San Domenico
al
quale
^
si
pu
dire
beato
messer
eccel-
Bartolomeo de'Lapacci,
vescovo e predicatore
lentissimo sopra tutti gli altri ne' nostri di; maestro Pa-
Intendi, che
si
hi
legge per
,
la rinnovazione
dell' 11
del Catasto
Canestrini.
La
scienza e
Firenze 1862;
p.
168 e segg.
Nel 1418
si
Papa
vi si
aggiunse
la
gran sala
in seguito
sessioni
del
mune.
Via Larga, oggi Via Cavour, detto Ricca >-di , avendolo comprato dai Medici e aumentato del doppio. Canonizzato poi e ascritto tra Santi da Clemente VII. La testimonianza di questo scrittore contemporaneo una prova novella della grande estimazione in che avevano fiorentini il loro Arcivescovo, anche in vita. 5 Per i suoi meriti fu fatto vescovo di Cortona e pi tardi di Corone nella Magna Grecia. Mori nel 1466. Nella biblioteca del convento di S. Maria Novella di Firenze, dove aveva fatta la sua professione, conservavansi molti volumi scritti di sua mano. Lapini Frosino, Vita di S. Antonino; Firenze , Sertnartelli 1569. IJnHKLu, Italia Sarra: Veneti is mdccxvii; voi. I, p. 627.
'
In
r[uesta famiglia
*
1462]
golo medico, filosafo e astrolago e di santa vita
di
'
S
;
'osiino
el
quale
si
chiamava da tutto M
le ragioni
mondo
dire
per tutto
r abitato
:
non
si
e' ti
si
quasi dicendo
che non
poteva trovare
el
maggiore ricco
e pi famoso;
nardo d'Arezzo
in
Santa Croce
fece la sepoltura di
messer Carlo
Arezzo pure
^
in
Santa
un uomo molto
quella sepoltura
ma
grande
in iscoltura; fece
San Miniato,
Antonio,
;
in quella cappella a
Guido, can;
ha passato ognuno
degl'Inpiccati, pittore
in quell' arte
;
maestro Andreino
maestro Do-
menico da Yinegia,
scultori e pittori;
pittore,
si
veniva su
maestro Antonio
chiamava
Calandro
maestro
costumato
insegnare
l'
abaco
uomo molto
di
buono
Francesco speziale
che mi dette,
el
sezzo anno,
di
Lo-
bene
certo.
aprimo
lo
speziale del
Re
in
Mercato
Questi il famoso Paolo dal Pozzo Toscanelli, fiorentino. Antonio Gamberelli, detto il Rossellino, fece il monumento
cardinale
al
per
il
Iacopo de'Reali
di
in
San Miniato
3
Monte.
di cui vedesi
il
Antonio Squarcialupi,
monumento
nel
Duomo
di Firenze.
*
Andrea
del Castacrno.
4
vecchio, ch'era prima
e alzamo Ja casa e
[1463-65
;
un rigattiere, ch'erano tetti bassi spendemo un tesoro, bench fussi facemo ogni contro a mia vogha lo spendere tanto cosa sanza masserizia: uno armario che cost 50 fiorini
,
d'oro.
veduto
le spese grandi, e
che
'1
detto
,
Spinello
e
mal luogo
come
sua
;
de'
non
feci
io p-'
tessi.
a d 27 di lugHo
:
di
di-
viderci, e dissigli
io ti
eh' in
anno
fiorini
50
e'
d'
oro
del
tenpo ch'i
eh'
i
ci
star; e che tu
mi rendessi
mia danari
:
ci
sia fatto;
ma
e'
mesi
e io fu' contento,
dandomi
soficenti malevadori, di
fiorini
stro
200 d'oro, che mi dette Lorenzo suo fratello e maeLorenzo del maestro Lionardo. Partimi a di 10 di
scoli, eh'
aperse l'Agnusdeo,
a'
'
e dettemi fiorini
36 l'anno,
di setten-
Tornaquinci, a d primo
bre 1466.
E
stizia,
a d 10 d'aprile 1465, and una fanciulla a giuch'era figliuola di Zanobi Gherucci, la quale ucise
di
una banbina
un pozzo
un
collo, e gittolla in
and
E
^
La bottega
di Calabria.
all'insegna de\VAgn<sdeo.
il
Federigo d'Aragona; e
suo
fratello, lo
duca
1465-66]
di
la
don Ferante Re di Napoli, e andava a Milano per figliuola del Duca di Milano per menarla a marito a
fratello.
un suo
Novella.
Aveva 12
E E
in questi d fu trovato
d' ariento, fatti di
soldini
ch'erono
fece isquittino in
el
era Gonfaloniere,
'
Fu
12
di
la notte,
nevi che
modo
colle
eh' egli
entr per
loro,
^
Canto a Monte-
in
modo che
andava
in su
aqua
panche
della predica di
E and
l'uscio
mezzo
del Podest.
le
Traboccava Arno dirinpetto a messer Bongianni ^ sopra sponde, e enpi el Prato e la Via della Scala. Moricci
di
le
stalle
dorono
inproviso.
La soma.
Canto
di
2 II
Monteloro
il
punto dove
la
Via
de'Pilastri e
Borgo
Le case
di
a Santa Trinit.
()
[1466
E a
di
villa dello
tolsi
donna,
di
in sabato, la
figliuola
Domenico
di
fio-
Domenico Pagni,
rini
eh'
nome
col
400
in sul
d
Monte,
luglio
nome
di Dio.
E
E
di
1466,
dome-
Domenico. Ebbi
di
donora
Un
perle.
con maniche
di
brocca-
Un
24
gamurrino bianco.
da mano.
fazzoletti in filo
6 sciugatoi
in
filo.
Una
fetta bianca,
con
arienti.
3 berrette
di pi ragioni.
Un Un
gello.
38
di sug-
Una
doratura, in
tutto
L
di perle,
per fruscoli,
. .
6 d'oro
27
11
Una brocchetta, fiorini 3 d' oro Un paio di colteUini, fiorini 2 d'oro Un frenello di perle, fiorini 10 d'oro
e soldi
16 16
45
4 5
1466]
Uno
Per Per Per Per Per Per
fiorini
lioriui
L.
40
6
1
1 soldi 10.
1 soldi 15.
a
17
per
la
giornea
....
...
15 7 15
4
12
once una
soldi
di
perle
per
la giornea,
15
filato
,
26
2
14
per la gior
un nastro da un pezzo
volge'^e e capegli
denari 6 di perle
di nastro
4 9
12
....
.
5
1
15
misi, fiorini
26
d'
oro e soldi
6.
151 10
....
. .
.
.
8
15
Per oro
Per fattura delle canpanelle Per seta azurra e un cuoio. Per guarnello, per la cotta Per fattura della cotta, a Lorenzo sarto Per ismalti, per tramezzare el vezzo. Per maglie, per la cotta Per nastro d'oro, per la cotta
.
.
2
1
1
7
18
5 12 3 2
13
Per la doppia, per la cotta. Per panno lino, per la cotta Per banbagia per la cotta
,
15
13
Per
2
9
8
l^er
[1466
la
.
cotta L.
. .
Per
Per grillo della giornea Per un baiaselo, per pendente. Per seta azzurra, per la giornea Per penerata azzurra, per le nappe
.
2 10 10 15
^
(y
della
giornea
Per
Per Per
Per
per la cotta
7 16
Per nastro, per orlare la giornea Per 7 brucioli d'oro, per collare
.
12
Per
fbbie,
4 17
12 14
...
d' oro.
.
11
1.5
e
1
mezzo
'/a
13 10
d'oro
Per un
ruppe,
di
perdita
Lorenzo sarto
del pendente
.
.
.
Per fornitura
Morissi la
e tanta
in
8 8 13 14
1
mia sopradetta donna e cara conpagna buona e virtuosa che non aveva pari la quale 48 anni stata meco, non mi fece mai adirare co lei.
:
fatto
12
figliuoli
e al presente
me
ne lascia 4 maschi
e 3 femmine, una,
laide di Dio.
monaca
in
'
V,
1466]
9
si
Papa Ugenio,
anni quattro.
avevo
fu
fatto
Papa Niccolaio fu dopo lui. Al tenpo di Ugenio per concilio e stettono Papa Felice Papa Calisto fu dopo lui. Papa Pio sanese. Papa Pagolo.
,
primo
di
settenbre
1466, conperai
'
la
bot-
di sul
Canto de'Tornaquinci;
a di 4,
a di primo
di
settenbre 1466,
si
fece el parlamento
citt
:
in Piazza, e fu
pi volte
si
Fu
de'
cac-
messer Dietisalvi
di
'
e messer
Cosimo
Luca Me-
E
di
nel libro;
eccetto che
messer Luca
perch
feciono
un parentado che
figliuola a
Giovanni
:
a d 23
di
la
donna mia a
casa mia.
che
fu
Tommaso
,
Tanno 1447;
Amedeo
Alfonso
Borgia spagnolo
L'ultimo Paolo
'
creato
l' anno 1455. Il quarto il senese Enea papa nel 1458, che prese il nome di Pio II.
Il
Canto de'Tornaquinci
le
punto
di
Via Tornabuoni
love
terminano
^ Dietisalvi
Neroni.
10
[1467-71
Domenico
la
mio suocero.
a d 27 d'aprile
1468,
'
ci
fu
nuove che
pace
E
si
a di 15 di luglio 1468,
la
si
chiam
Ventina
and poco
tasto,
1469.
a d 17
di
E
E
Prato 15
'
furono inpiccati.
cheri della
Madera che
Re
di Portogallo,
venissino.
E
Fiore
,
27
di
maggio 1471,
*
si
tir su la palla di
rame
ec.
po-
in
Roma
Porli
di
Faenza.
3
il
trattato di
Bernardo Nardi.
altri nel 1474,
il
chi sbaglia
ducci, e
mese
non l'anno
riporto
la verit
per la dice
Lan-
a conferma
queste
Maria
del Fiore.
di
28
di nag-
Vili, port Marchionne famiglio dell' Opera per pane e vino conpr per dare nangiare a' Maestri quando si tir su la palla. E a di primo di giugno.
gio
soldi
1471-72]
11
.su
E
e
el
detta palla,
cantoronvi
Taddeo.
'
a di
28. di
luglio 1471, ci
e
fu
mori
di.
a' di
26 detto 1471,
Fu da Savona:
Fu
San Lorenzo, e nel di di San Sisto fu coronato. E a di 23 di settenbre 1471, si parti di Firenze sei inbasciadori al detto Papa, che fu Lorenzo de' Medici e messer Domenico Martegli, messer Agnolo della Stufa,
messer Bongianni Gianfigliazzi e Piero Minerbetti e Donato Acciainoli, a vicitare
el detto
Papa
e el detto
Papa
E
non
si
a di 22 d'ottobre 1471,
"^
si
facessisi a
vinse che
si
vendes-
E E
a di 27 d'aprile 1472,
,
ci
fu
come Volterra
venne
el
s'era
ribellata di fatto
si
mand
fanti.
ci
a di 6 di maggio 1472.
Vescovo
di
Lire tre pagate a' tronbetti di Palagio : i^orto Matteo di madonna Andreagiaj sono per loro fatica di sonare in sulla lanterna quando si pose SIC la croce. Quaderno di Cassa ad annum.
1
Cio,
il
Te Deum.
il-
La Parte
Guelfa.
12
Volterra inbasciadore e non fece nulla.
le
[1472-73
a d
7, si caric
el
bonbarde per
l.
a di 10 detto, vi giunse
d
Conte
19 detto,
24 detto presono
chie-
primo
,
di
giugno,
quasi
venne inbasciadori a
d'
dere acordo
erano
insino
acordo
giunti l fu
guasto
ogni
cosa.
E
8
I>onbarde.
E
;
di giugno,
mozzorno
la testa
a uno
de' Bartolini
e a d
detto
barda.
a d
18 di giugno 1472,
ci
venne
el
cavallaro
le
((ill'ulivo,
patti, salvo
l'avere e
per-
mandorola a sacco
non
Nondimeno
in
e pod
Firenze a
27
giugno 1472;
uno elmetto. Andossene a d primo di luglio 1472. E a d 2 di giugno 1473, si tir in sul canpanile di
la pi
grossa che
fatta di nuovo.
E
del
Mangano
mozzo
ch'ella
la testa; el
di
una
fancelletta
circa 12
anni e
violoUa in tal
della Porta
modo
mor
alla Giustizia.
di
cani la scopersono.
Mandando
pi bandi,
non
si
poteva
Federigo da Montefeltrt
1473-74]
Vi
che
ci
and anni
di
tenpo.
ci
E
li'
a di 18 di luglio 1473,
fu
dato
al
^
Cardinale
di
San
Sisti,
Piero.
E
mano
a di 25 di settenbre
di
1474,
ci
fu
una lettera
di
di Volterra,
la
un
d'
fanciullo, cio
un mestruo, ch'aveva
sul
el
capo di
a uso
un corno
e in
una melagrana che pareva che n'uscissi razzi di fuoco. Di poi le braccia aveva pilose tutte, co'piedi di lione e cogli unghioni di lione. El corpo colla natura sua aveva
di
femina umana
di
'1
'1
aveva
bue come
el
La
madre mor
quarto
Le donne che
levorono e
di paura.
questo fa
'
L'Arcivescovado.
Pietro Riario nipote del Papa.
2 3
il
questo
sotti
titolo della
Provvidenza,
1852
le
un certo G. F. B. stamp
desidera miglior
critica.
in Firenze nel
Notizie, dove
14
manifesto
nanzi
di
al
[1475-76
detto Matteo, perch gli fu
presentato in-
mano
e io cone'
piai
formali, non
levai
el
posi
nulla
alla
lettera di
di
Matteo.
perch
detto
mio padre
e battezzomi lui, e
mi vene
nelle
mani
Pasqua
di
Resurresso,
si
rinchiuse
di
in
Nostra Donna
verso la calonica
la
mattina la rub,
occhi, e in
ganbe e
mag-
E
'1
che
santo fu la-
Onne
questo
el gio-
che degli
ved, e la
altri,
domenica fare un
7
di
E a d Roma per
penamo,
maggio 1475, io Luca Landucci andai a giubileo e menai meco una mia suocera e
,
;
tr'
andare e tornare, 15
di
d.
ci
29
dicenbre 1476,
fu
come
el
Duca
di
Milano
fu tagliato a pezzi e
'
quale
si
vedeva
gli
fare.
Si misse alla
primo che
quale finse
porgiergli
una
lettera
con
una mano e
come Sce-
'
1!
Lampugnano.
1476-77]
15
questo
fu
Santo Stefano,
in
chiesa,
massime
le
panni in
modo
Gio-
eh' e
gli
detto
vanni Andrea.
altri
a d 15 di giennaio 1476,
fu
;
ci
fu
come
el
Duca
di
Borgogna
che non
e
si
detti Svizzoli
modo
fussi detto
gli
non
fu
mai ritrovato
in
modo che
duca
era in oppinione
ma
fussi trafugato e di
che
gli avessi
un
d a uscire
fuora. Questo
Borgogna
gli
e'
1
fu te-
nuto
era in
pu-
Gran
Turco
si
leva di terra.
La morte
di
que-
Duca
giente
lui
Ma
come
dosi
disperati, si
Nunziata
di
poca giente
al Si-
come piaque
nota
che
gli
Firenze; la
quale vidi io
16
a'Servi, e tutto
altri doni,
'1
[1477-78
popolo, e ancora v" a'Servi, e molti
a d 7
di
giugno
'
1477, rincarorono
la gabella
E E
la
in questo
tenpo fu
finito la
a d
;
15
ne
di
giennaio, fece
Papa
Sisto
parecchi
Cardinali
fece
uno a
lo
'nperadore.
fece
che
si
Fi-anceseo
come
le feste
co-
mandate.
E
un
d,
a d 25 di marzo 1478,
in
avemo
dal Santo
Padre
l'altro
marzo insino a
(sic),
el
quale
si
prese
Main
a d 25 di marzo 1478,
^
si
diliber
una leggio
mai a Firenze.
1
L'autografo dice:
15
di giennaio,
ma
di
lami ce ne avverte
la cronologia che
non
corre.
La data
supplita
st.
e.
e forse
il
25
il
leggono nel-
l'esordio della
costume
quale
si
quanto sia grave el peccato dello omicidio pel spegne l'uomo, creatura ad inmagine di Dio fiicta et
1478]
17
a d 26 d'aprile 1478, circa ore 15, in Santa Maria
E
el
dici e
al
;
va
a'
Servi
in
fu
ferito
nel
collo e fuggissi
sacrestia e
non ebbe
Iacopo
de' Pazzi
,
Gudi
glielmo
de' Pazzi
el
quale
eh'
aveva nome
la
Bianca,
E
e
fucci e figliuoli di
messer Piero
Andrea
Renato e Niccol,
le
commette
del
si
si d conmodit pena o timore alcuno, essere nel conspetto, tutto il giorno, e di quegli che anno ricevuta l'offesa e di quegli che desiderano ben vivere e quali tutti non sanza grande indegnatione e perturbatione d'animo, tali liomicidiali possono risguardare. E bench le leggie del popolo fiorentino acremente vendichino e punischino tali delieti, e chi sicurt ne dessi nondimeno, qual se ne sia la cagione, o la troppa humanit, che veramente pi tosto crudelt chiamar si debbe, o il disordinato amore, non si observano tali ordini e onesti e giustissimi. E pur desiderando gli excelsi Signori e i savi e principali cittadini, che nelle cose le quali sono tanto contrarie allo honesto vivere, e contra i divini precepti, si ponga tale rimedio che, per paura almeno della pena, gli huomini se ne guardino, privati d'ogni speranza di perdono e a' magistrati tale sprone s' aggiunga che non solamente non sieno cagione di permettere ma severamente usino giustitia, sperando fermamente di questo provedimento buono effecto . Archivio di Stato di Firenze. Consigli maggiori Provv. Rsg. ad anmini.
18
nabuoni, e un altro Iacopo pure
di
[1478
messer Poggio
quale congiura
^
[Bracciolini
e Bernardo]
Bandini
La
condussono qui
el
el
Cardinale di San
quale entr in Fi-
Giorgio,
el
renze
sono
el
come
l'
mano
alle
spade, e
dettono
Giuliano,
che fu
si
Francesco
de' Pazzi,
disse.
a Lorenzo, e
non riusc loro, si fugg in sacrestia. In questo tenpo, el vescovo de'Salviati, con Iacopo di messer Poggio, e due sua parenti eh' avevano nome Iacopo tutti a due,
andorono
parlare
parlare
in Palagio,
alla
Signoria, e parl
Gonfaloniere, e nel
s'
alquanto isbigott.
clii
El Gonfaloniere
avide
di
tradimento, e
si
l, e serro-
rono
gli
usci, e feciono
di
sonare a parlamento.
tra
'1
arme.
fu
menato Lorenzo
de' Medici a
casa
sua.
in questo tenpo,
Vescovo di pigliare el Palagio, non ebbe l' entrata. Andossene verso casa sua, e fu consigliato se n'andassi
con Dio, e fuggissi per la Porta alla
-tjt- ,
insieme con
Ho
Raffaello Riario.
1478]
19
fu
morto
in piazza
di que-
gli
della parte
della congiura,
,
de'Signori in piazza
vivi
in
'1
un prete del
Vescovo fu morto
su'
la
detta testa in
le
ganbe
n uno
e tra-
in su'
Muoino
Iacopo di messer
el
Poggio
di
Ve-
20 uomini, tra
'1
pure
alle finestre,
e molti altri
della famiglia
d
del
l'
altro
venne preso messer Iacopo de'Pazzi, che fu preso nella Falterona, con nove sua fanti, da que' di Castagno, e da altri e fu ancora preso a Belforte Renato
28
d'aprile 1478,
de'Pazzi,
in questa
medesima sera de 28
messer Iacopo
loro fanti
,
d'aprile,
circa a ore 23, fu inpiccato alle finestre del Palagio de'Signori, sopra la ringhiera,
de' Pazzi e
Re-
altri
in tanta copia
che per questi 3 d furono pi di 70 uomini. El Cardinale rimase preso in Palagio, e no' gli fu fatto villania,
se
non che
gli
in questo d e prigioni
20
sene tutti, ecetto
inpiccato cogli altri.
[1478
ch'uno isventurato, che fu preso e
E E
renzo,
a di
29
detto, si pos
gli
un poco e
(|uiet,
sanza pi
di timore.
sangue;
ma
pure
di Giuliano
Lorenzo
de'
Medici
in
Sa'
Lo-
E E
E
de' Pazzi e
'l
Brigliaino.
in questa
sera, tornando
in
E
nella
di
di di
maggio 1478,
de' Pazzi
circa a ore
,
18,
fu preso
Badia
^
Firenze un prete
,
messer Iacopo
un
da Vol-
terra,
caso in qua.
in
questa sera, fu
inpiccato el Brigliaino e
e,
uno
quando
tagliavano e capresti,
gli
el
sopradetto
prete e'I Volterrano, che furono presi in Badia, al Palagio del Podest; e pi fu tagliato la testa a Giovanba-
Giovanni
di
Domenico detto
Brigliaino,
cagnotto
di
Casa
Pazzi e
2
uomo
di malaffare.
Firenze.
3
Antonio
di
scrittore della
Ca-
Ruota.
1478]
rista conte
21
da Montesecco,
caso.
di
'
Podest,
pe'
medesimo
e cavagli
maggio 1478, si vendette a lo 'ncanto di questi messer Iacopo e degli altri. E a d 9 di maggio detto, ci venne l'anbasceria del Papa, e finalmente, dopo pochi d, rimandorono la detta anbasceria, e non renderono el Cardinale che volevano
a d 5
e'
muli
rimenare.
provigionati
in
la citt d e notte,
Non
Tun'orain
la,
por-
tava arme.
E
(li
a d 15 di
maggio 1478,
di
fu disotterrato
messer
Santa
^J
e sotterrato lungo le
alla
mura
Firenze
tra la
Porta
alla Giu-
stizia, drente.
un pezzo
di
quando furono a
missono
el
fra
gli altri
dicevano
Messer Iacopo
fu tenuto
grande miracolo,
'
Il
Conte
di
di
guerra dei
meno ignominiosa,
si
22
la
la
[1478
de'raorti, e
si ,
gli
a'
sare
se
pensa,
da'
!
27
d d' aprile
insino
doveva putire
cassino a gittarlo
galla,
in
Arno.
si
del vederlo
andare a
E un
altro d,
qua gi
dis-
veduto passare
dava senpre a
galla.
uno fondo
di torre a Volterra.
a d 20
di stare a'confini
nato fralle
fu
maggio 1478, Guglielmo de'Pazzi sod e fu mandato in villa sua e quivi confi5 miglia e le venti. E messer Piero Vespucci
di
;
fatto fug-
di
messer Iacopo.
altri, sotto
'
vendevano
un
lato a
e panni
el
l'
l'
altro,
E E
el
Cardinale.
La fuga
del
Frauzesi, pi che
da sentimento
d'
umanit
contro
Giuliano
de'JVIedici,
palese delle
amorose poesie
1478]
23
non essere morto dal popolo.
ci
di
come
Papa
1478,
ci si
scumunicava.
parti
di
E
E
fiorini.
a di
12
di
giugno
Firenze el
Cardinale.
13
di
giugno 1478,
si
vinse in Consiglio di
;
e a'preti
50 mila
del
E a Re E a
di '2 di
luglio
'
1478,
ci
venne
lo 'nbasciadore
di Francia. d
di luglio
1478,
si
fece la festa di
San Gio-
vanni, la quale
avevano
lasciata
;
nel
di
suo, e fecesi
molto bella
di difici, processione
giganti e molte
come
a di 10 di luglio
1478,
ci
venne un
al
altro
inbae alo-
sciadore del
Re
di
Francia, ch'andava
Papa,
in questi di
di
Mi-
Re
ch'accostavano tuttavolta.
ci
a di 13 di luglio 1478,
mand
el
Re
di
Napoli
un tronbetto colla tronba spiegata, co l'arme del Re, e and alla Signioria a notificare la guerra, mandando a dire che, lui e '1 Santo Padre, ci farebbe ogni pace
e piacere se Firenze mandassi via Lorenzo de' Medici:
la qual fu
ci
mosso guerra.
E
a
d
19
di luglio
22
detto.
24
[1478
me-
e nostri ci fa-
cevano peggio
la
di loro,
modo
teneva sicuro
faceva quale ruborono
dipoi ognind
si
e'
nimici scorsone a
Panzane
E
volte
27
di luglio
mulina
'1
e tolsono, in pi
100 cavagli.
in questo
tenpo e nimici
alla Castellina, e
'
in questi d
el
si
mand
el
canpo a
*
Marchese
di Ferrara,
e,
non
fiorini, e lui
E
preda
fare
Volterra.
Chi cerca
el
male
lo truova.
guerra in
su* loro
a noi
Re
di
Napoli e
'1
Papa,
E
mole
andorone presi pi
questo
di
cento
persone, e tutta-
tu atendi a
d'
rubare di cost
e noi faremo di
qua
el
bisogno
II
Ercole
Duca
guerra che
fu in Italia'
dopo
la
1478]
per noi: lasciono bonbardarc parecchi
di
25 un
castello
le
guerre.
E
cioso
lo
'nbasciadore frane
fiorentino
'
profitto.
'nbasciadore
francioso; e in questi d
ser Niccol Vitellozzi,
^
perse la Castellina.
mesl,
in questo tenpo, di
atendeva
di
e
e
misse a sacco
certi
castellucci
Citt
Castello
messer Lorenzo
Arezzo,
di
Citt di Castello
'
arse
Sogliono
capitare
si
male,
piatosi
male. Cos
E
scanp
d
le
18 d'agosto
1478,
si
Castellina,
persone.
bai'a,
e venuto al Tenpio
si
risent e
Lo
E
E
stegli.
a d 19 detto, and
a d' 20 detto,
el
e a Panzano.
bonbardorono tuttod e
ca-
Guidantonio Vespucci. Anzi Vitelli, alleato dei Forentini e di Lorenzo de' Medici. 3 Lorenzo Giustni che teneva quella citt per il Papa. * L'Oratorio della Compagnia di S. Maria del Tempio, che confortava i condannati a morte e ne seppelliva i cadaveri. Era
1
26
[1478
a d 21 detto,
ci
E a d 24 d'agosto 1478, venne un sospetto verso Rovezzano, e sonovvi a martello, e fuggi drento in
Firenze ogni persona colla roba, per la porta alla
^,
Mai
era
lo
stato.
avilito.
Non
si
tenevano sicuri
perdette
con gran-
E E
presi
a d detto,
si
Radda
e missono a sacco
eh'
andavano
ru-
bando
Porta
spezie
furo
quegli
che detdella
-^
E E
rio; e
a d 27 d'agosto 1478,
'1
fratello conesta-
bile di
Stinche perch
di
si
vano
traditi gli
uomini
di que'di
E
si
scopr
San Polo ed ebbe della fune. 2 di settenbre 1478, ci fu come a Vinegia trattato, e che mozzorono la testa e inprigiodi
norono alcuni.
E
in
a d 7
settenbre
1478, venne
in
Firenze
el
conpagnia
1478]
gli fatto
27
un grande onore, e messo in casa che fu gi sua. Aveva circa 50 muli carichi di cariaggio, e stette qui in Firenze insino a d 12 detto, e prese el bastone,
e
and
E
forza.
a d 14 di settenbre
1478,
di
si
perdo
Brolio
per
in questo d
mor uno
morbo
'
dove
otta
si ci
porta-
vano
gli
altri
in
questo tenpo
fu
faceva
danno
7,
assai el
morbo
d,
in
modo che
che n'era
quando 8 per
e gi vi fu d d'undici, e anche
E
E
25
di
settenbre 1478,
si
perde Cacchiano e
Volsoc-
arsolo.
a d detto,
si
mand
le
bonbarde a Gasoli
:
di
terra, e andvi el
canpo nostro
perdevano.
si
si
a d 29 detto,
ci
riebbe Castelnuovo.
di
in
que-
sto tenpo
era amalati
morbo, tra
la terra e lo spe-
dale, 60
E
al
canpo de'nimici
scostare.
Monte a Sansovino.
un poco a
a d 5 d'ottobre a
1478,
and
el
canpo nostro u
che ve
quale
canpo a Gasoli.
E
s'
sei sanesi,
el
Lo Spedale
28
[1478
Y
di
altre fu
Maria Novella,
morbo,
a d 11 d'ottobre
amorbato in su la porta dello Spedale di San Pagolo, e non si trovava chi lo portassi allo Spedale della Scala. E in questi d, e nimici bonbardavono el Monte a
Sanso vino,
dava a
Scala; e servigiali se
sotto
^
gli
feciono
inanzi e
piglioronla
le
del Porcellana,
casc morta
i'
modo che
si
la
mora
si
po-
E
canpo
20 d'ottobre 1478,
8
d,
fece
una tregua
col
Non
piaque agl'intendenti.
a d 31
detto
si
disdisse, e
Monte
e
'1
a Sansovino.
fu
nel
nostro canpo
un
trattato;
a d primo
di
novenbre
'1
gli
avevano
el
arsi
E
sone.
a d primo
;
di
novenbre 1478,
a patti
,
si
1'
perde
Monte
le
a Sansovino
e dessi
salvo
avere e
si
pertrie-
dissesi
faceva la
gua, eh' egli era rotto el canpo de'nimici, che non aveva
rimedio, perch era assediato di vettuvagha, e non po-
teva durare 3 d,
ch'egli
era
spacciato; e
'l
nostro
le
logge.
Questo Spedale
del Porcellana.
ei-a
nella
di
Via
si
si
seguitassi la vittoria
eh'
E
colla.
di
un padre
un
figliuolo per
un
trattato.
Ebbono
della
E
iese,
d
si
che
3 di dicenbre 1478, mandorono quello pistochiamava Piero Baldinotti, in su 'n uno carro,
^
e fu inpiccato,
'1
per senpre.
E
E
in questi tenpi
andavano a
E a d 24 dicenbre 1478, si trov inpiccato in casa un contadino, quaggi in questi piani, uno cittadino
de' Popoleschi, che s'era inpiccato con
uno sciugatoio.
le sollecitazioni del
Go-
campo
e presso
il
Duca
gli
di
gliardamente contro
avversari.
Una
merevole
presso
il
di lettere si
I
;
commissari
insistevano
Capitano
ma
egli,
Re di Napoli nemico ai Fiorentini di cai aveva una figliuola per moglie o per altra qualsiasi ragione non fece mai davvero quell'ufficio che era da aspettarsi dalla fama della
imparentato col
,
onde riportarono
la guerra.
durante
Aveva voluto
di Napoli.
al
Re
'
30
[1478-79
in questo d
E
come
piace a Dio.
in questi d di
Pasqua,
si
Sono
non chi
duole
el
voglia lavorare!;
di seta,
E
al
in-
basciadori
due ne va
alla
Re
di Napoli.
Esposono qui
in
Re
far
in-
e se
'1
Papa
,
fussi quello
che scorsi
la
pace,
facci
16 detto.
a d 17 di giennaio 1478,
ci
venne un certo
ro-
uno spedale
di lebrosi.
Era giovanetto
dosso; e
di
24 anni,
gli
scalzo,
con un saccaccio in
diceva che
Giovanni e
l'Angiolo Raffaello.
E una
E
nova
1
in questi d
'
Duca
di Milano,
al
signore Ruberto
e accostossi co lui.
il
Moro.
Roberto da Sanseverino.
1479]
31
a d 27 di giennaio 1478, torn Gostanzo di Lefrate. di febraio
d la
E E E
E
vante mio
a d 4
in questi
sia Idio.
pisano,
dna
di
Ponente e dua
di
Re
e de'Gienovesi.
Fu
nuova.
di
marzo 1478,
fu inpiccato
uno
in
Mer-
quivi fu inpiccato.
in questi d ci
in quel
di Pisa, dal
e cavalc in
Val
di Calci, e arse
di l
'
dal Serehio.
da
lato d
qua venne
el
Duca
di
Calavria
in questo
e predorono e presono
Scivoli, e tennolo
un certo
castell uccio
chiamato
un buon pezzo
ci
e molti d, insino a d
4 d'aprile 1479.
E E
in questi d
era ritocca
molto bene.
in
ziani ci
mandavano
giente assai
e tutti gli
mandavano
in quel di Pisa.
Alfonso
cF Aragona, figliuolo di
Ferdinando re
di Napoli.
32
[1470
Capitano in quel
'
di
a di 12
d' aprile
1479,
'1
si
ci nostro
Capitano e
quante persone.
dissesi
che
'1
nostro Capitano
si
non
di-
E
in
ci
faceva danno
modo che
me
mia
in questi tenpi ci
venne
el
capitano, e
modo
el
n'an-
dorono ingniudi.
allora
si
poteva ronpere
Duca,
ma
mala concordia
Duca
di
a Colle. Ogniuuo
e'
inganna senpre
e per
non
si
pu
Mu-
giello, di
mezza notte, e and sottosopra tutto el Mugiello, con grande sospetto. E avemo voglia di venire iu Firenze. Yennono e nimici a Piancaldoli e presolo e non
passorono in Mugiello.
a d 15
di
novenbre 1479,
el
Duca
di
Calavria
maggiore parte
delle
mura;
poi andorono
a le stanze.
E
1
a di 24 di novenbre
II
figliuolo
del
famoso Braccio
mandato
1479-80]
33
si
a d 6 di dicenbre 1479,
Re.
E E
preso
a d 8
di
dicenbre 1479,
si
perdette Sarzana.
23
di
Gostantinopoli
che
lo dette
Gran Turco
fu
quando
morto Giuliano
ci fu
Medici, credendo
essere
a di detto,
come
el
Duca
di
Calavria aveva
ma
bene
vero
congiura di messer
lo
conce-
dette loro.
a d 20 di giennaio 1479,
inanzi.
si
ci
dubitava che
la
pace
non andassi
la
moria
E
dici a
popolo dubitava
che
'1
Re
massimo
'
Alcune importanti
lettere scritte a
della nazione
il
Sultano stesso
e a farsi dare
una raccolta
di
Documenti
34
si
[1480
sapeva
dell'altre cose eh' egli
'
aveva
fatte a
gran mae-
stri,
Idio l'aiut.
E E E E
in
Firenze
alle
21 ore.
fuochi e canpane.
si
a d 22 di marzo 1479,
apersono
le
porte che
a d 25
di
venire la Nostra
cesi festa.
marzo 1480, si band la pace e fecionci Donna di Santa Maria Inpruneta. Feci
a d 29 di marzo 1480,
mand
el
Papa un'agranon
si
potessi
comunicare
si
non
fu apalesata, in
modo
lo
quasi ogniuno
sapeva.
inbasciadori al
E
Papa
a d 9 d'aprile 1480,
e a Napoli, che fu
^
si
mand due
di Lutozzo.
E
Duca
messer
al
Calavria, e quivi
in
questo tenpo
si
ragionava che
'1
Papa aveva
'
Era andato
di
proprio
,
la
guerra non
si
poteva pi sostenere
Congiura
de' Pazzi.
cogliesse, e fu
si era acquistata, massime dopo la Fiorentini che male non gl'inTemettero rammentato il caso d'Iacopo Piccinino, che nel 1465,
i
,
andato a porsi
poco accortamente
nelle
Ma
Firenze
Nasi.
Duca
di Calabria, e dal
re
1480]
fatto lega
35
oo'Vini/.iani, Sanesi e
Duca d'Urbino.
'
Non
fu vero.
Sgravo e 1000
di
fiorini
in questo
fiorini
Calavria
30 mila
stri,
a'
danni no-
quando
egli disfatto el
rentini
mento
quel danno
ci
anno
fatto.
non
solo
una
volta stato,
ma
Chi vuole
venga a
fare male.
a di 27 di
Giovanni de'
maggio 1480, fu preso la donna di Pazzi e uno de' Giugni, e molti altri che
di Volterra.
E E
in Firenze.
e renderogli lo stato,
come
E E
in
el
grano a
soldi
15
lo staio
e a ogni pregio.
20
di
giugno, confin
cittadini di Siena.
el
Duca
di
Calavria
18 tra cavalieri e
teneva in piazza e
a sua posta.
sua provigionati, in
modo
fatto
Federigo
di Moiitefeltro.
Toscana e and ad
il
offrire
Moro
fu
luogotenente la citt
Alessandria
in
v'
36
fatto
;
[1480
ma
e'
el simile
a noi
e,
come
sommo
canpo
;
a d 6
d'
Turco, e posevi
Reame
alla di-
Aveva
Turco
in tre luoghi el
canpo:
a Rodi, e colFUnghero.
E
dinale,
figliuolo del
Roma.
di seta in
Canto
di
al Chiassolino
del
Buco.
gittossi el fuoco
da l'altro
lato
tutto l'altro
Canto
di
Vacchereccia, per
modo
20 botteghe
E E
in questi
tenpi molto
si
de' Medici, al
e'
sua
famigli
lo
Bargiello e dettogli
E
([uello
Nuova
straziato
da diversi martri.
e poi gli
e piedi
davano
el
fuoco
tenendolo
co' piedi
ne'ceppi, per
e piedi el grasso;
:
'
Oiovanni d'Aragoim.
1480-81]
in
s'
37
di
tal
modo che
cose
mori.
:
Non
si si
s'intese el vero,
s
no
chi diceva
e chi no.
E E
a d 4 di novenbre 1480,
al
fece 12 inbasciadori
per andare
Papa; e a
di
15
partirono.
el
a d 5
dicenbre, ci fu
come
Papa
ci
aveva
E
di
14 di dicenbre
,
'
Mantova
eh'
a d 11 di giennaio 1480,
fece
due
altri
inba-
sciadori per a
Roma, che
fu
E
alla
30 mila
fiorini
e lev
E
E
Colle
,
a ore 4
avengach non
fussi
si
molto grande.
riebbe le castella, cio
e
*1
a d 31 di marzo 1481,
Poggibonizi, el
Monte a Sansovino
e
Poggio
Mon-
tedomenici e Piancaldoli
mora.
Sarzana. Poco
ci
faceva la
a d 13 d'aprile 1481,
ci
mand
el
Papa un
:
giu-
in
Santa
in alla
Nunziata
,
de' Servi,
,
a Santa
^,
a Santo Spirito
a Sa' Iacopo
Canpo
debba
;
Turco.
E
'
a d 28 di maggio 1481,
Francesco Gonzaga.
ci fu
nuove che
'1
Turct>
38
era morto, e cos fu
e Cristiani.
;
[1481
e
iioudimeiio non
si
muove ancora
di
baldi e
e a d 6
E
perch
a d 8 di giugno 1481,
la
si
fuori
di
detta
Porta, e in Firenze
era in 3 o 4 case.
E
si
no ogni autorit
Firenze.
'1
popolo
chi
fio-
di
avessi
rini di
La prima cosa che feciono si fu, che debito in Comune pagassi, per ogni fiorino, 3
paghe guadagniate.
22 ore come
'
ma
stessi coloro
d,
in tutto la terra. in
E
gne
di
a d 22 d'agosto
Pistoia.
nevic
sulle
monta-
E
dici
una
a d 18 di a d 2
settenbre
1481,
ci
fu
come Otranto
Firenze
el si-
E
'
d'
ottobre
1481
giunse in
A
15
proposito di
d'
che
il
ottobre
1547 fu pubblicato un
di
Guardia
e Bala, sulla
osservanza delle
feste,
proibente di lavorare
nei di delle
medesime,
si
trag-
gono per l'Arte possono vender tutto possono vendere dalle xxi ora in l;i .
1481-82]
39
di
gnore Gostanzo
Peser;
aveva una
bella giente
dava a Milano.
E
el
chiamato
el
Draghetto.
Ne men dua
si
vendenne uno
Pellegrino
:
al
chiamava
el
E
loro
a d 15 di novenbre 1481,
fuggirono e prigioni
delle Stinche.
Apersono
che
di
le
dette
Cristofano
E
E
30
di
la
gravezza
chiamata
vScala.
mio
fratello
Palio di Prato.
fussi el bi-
sogno della
citt.
Rifeciono vegghiare
el Sesto, e
raddop-
piato, e traendo,
el
pi intendenti. Egli
E
al
in
Duca
Ferrara, e molto
si
dubitava di guerra.
E
liere
marzo 1481, fu inpiccato un Canceldel Conte Girolamo alle finestre del Bai'giello el
a
d
14
di
per essere
ribandito,
;
codio
Pisa
lo
prese
e fu ribandito.
Capitano
di
fu
dato
il
bastone due
non
40
[1482
18
di
marzo 1481,
fu preso
un cavallaro del
let-
quali lettere
modo che
si
qui Antonio
Pucci e
altri
cittadini,
andorono
'
E
donna
e
a d 25
di
di di
Piero
d
mor
el
della Nunziata.
el
in tal
d,
el
Papa
ci
aveva mandato
colpa e pena.
perdono
in
di
a d 15 d'aprile 1482, fu
fa,
E
in
in quest'
modo che
massime
in
una chiesa
mor 40 Cavalieri
Non
el d a punto,
ma
in questo
anno
stato.
a d 20 d'aprile
1482, nato
scandolo a
Roma
del
cancelliere,
Papa
e del
Re
di
Napoli e
di
quanti
erano
stati
da uno degli
posto nelle
Altoviti,
non
si
proprio pugno
conserva nell'Archivio
Carte St'ozziane,
do-
ancora inedita,
ma
degnissima
cumento
de' 12
di assai
importanza
alla
tempo.
Collegi agli
Otto di
Custodia e Balia
marzo, e un altro degli Otto al Bargello, de'd 13, per l' esecuzione del Montano, esistono pure in detto Archivio tra le oarte
di quei Magistrati.
'
La Lucrezia Tornabuoni.
1482]
tra gli Orsini
citt
sti
41
e'Colonnesi; e
maiidorono sottosopra
la
come
si
Per
la
le quistioni
di
que-
popolo,
E E
fatto
in questo
tenpo
si
si
forn
cupola
di
Santo Spi-
rito, e di
fatto vi
Duca
grande onore.
a d 29 detto,
si
part e
and a Mi-
signore Ruberto,
insino a d
si
primo
di
giugno 1482.
chiama Ficheruolo.
l'
in questi d, el
Duca
di
Calavria strigneva da
al-
Roma;
non
e a d 10 di
giugno
si
disse che
'
l'aveva avuta,
ma
l'ebbe.
in questi d e
usciti.
el
si-
E E
di
molto
si
fuora
come
si
lev
come
si
La
di
quale cosi
trasfi-
rossa poi
questo
d, e
'
Tutti
fatti
il
relativi alia
guerra
il
ciie di
Veneziani e
tini,
Papa da una
parte, e
Duca
Ferrara,
Fiorenfu capi-
Milano e Napoli
dall'altra.
questa or
Roberto da Sanseverino.
42
reva tutto mondo.
[1482
non
si
E
col
a d 20 di giugno 1482,
Vitegli
ci
fu
Castello; e in detto d
mand
E E
le
fu
rcche di Citt
Castello e tutto.
a d 25 di luglio 1482,
ci fu
come
la
Chiesa aveva
rotto el
Duca
di Calavria,
Dicomano
Conte d'Ur-
bino a Bologna.
E
berto
a d 14
'
di
el
Magnifico Ru-
Roma
s
300 uo-
mini d'arme. In 4
mondo, mettersi
'
in tanti pericoli
rlire
che
(jneila terra,
ma
una terra
e
del
in
Duca
2
di
cadde
])otere de'Veneziani.
in aiuto
del Papa.
1482]
4H
cos'
muore.
in
a d 24 di dicenbre
1482, venne
e
Firenze
el
andava a Fer-
E
di
Duca
'
Ferrara e
men
di febraio 1482, ci
'1
Turchi che
gli era
Duca rimandava
400
,
fuggiti circa a
niziani.
a d 12 di febraio 1482,
si
part di Firenze
^
Lo-
molto
E E
cati
a d 8
di
in
Firenze
lo
'nba-
'
dopo
la
ricuperazione d'Otranto.
Alla dieta
che
vi
si
guerra.
tale Ismail, mandato da Baiazet II dopo la morte Maometto, per invitare la Repubblica a riprendere il suo commercio con quell'Impero. Un curioso ricordo dell'esposi'
,
Fu un
del secondo
44
[1483
d 7
d'aprile
fece el
Duca
di Calavria. Cos
in
lo
d Idio. 23 d'aprile 1483, scur la luna. seguito questo d, casc morto un garzonetto di circa 12 anni,
quale vidi
io
morto
in
San Simone,
una
un forte
un
altro ser
Bonaccorso notaio, e
morti.
cos
fanciulla. Tutti
d, e
caddono
Fu
tenuto in Firenze
un grande Nostra
E
Donna
el
a d 30 di maggio 1483,
di
si
fece venire la
si
racconciassi
conci bello.
E
nesi,
14
di
giugno 1483,
si
le
E
da
sonare
le
canpane
'
quando mor
si
di l, e io favellai
a chi disse
veduta, a un di fede.
E
chi
ognind
quando apari va
la
in
di questi miracoli; e
Vergine.
que-
(lal
Gonfaloniere,
il
si
di
Documenti
Orientali, sotto
'
Dalle Historie di
Faenza
di
dagli
Annali
dell'
il
Arcangelo
Giani, rilevasi
il
esser questi
gio
ilal
25
mag-
1483.
riferiti
Monte
Cliiaro,
1483]
sto dico perch el
4r,
mondo
cose da Dio.
E
'1
a d 21 di giugno 1483,
si
pose
in
un tabernacolo
lato a Gies, e
si si
Tomaso a
Gies
di
bronzo,
el
truovi, e la pi
sia fatta, per le
mani
di
el
in
questo tenpo
si
Ruberto
partirono
si
da Ferrara
andorono
in
Lon-
bardia, dove
fece
E
nulla.
Furono
me-
nati a Siena.
E
che
si
un
castello in
Val d'Arno
che
si
rubell.
in
per lo disfeciono.
d'
E
per
questo tenpo
agosto 1483,
Duca
di
Cala-
vria prese
dimolte castella in
Lonbardia
el
de' Viniziani,
resistere,
canpo
di Vi-
niziani, e
soprafaceva.
questo fu perch la
giente
d' ol-
tramonti.
'
l'armata del
Re
di
d'Ancona, e quella
de' Viniziani la
veniva a trovare.
Re
si
part e nolsi
gran cose, se
fussino
afrontati.
7 di
settenbre 1483,
venne inbasciadori
in
Gi
il
12 dicembre 1482
il
Papa aveva
fatta
pace con
In
46
Firenze dal
[1483
Re
di
Francia
eh'
andavano a
qui,
Roma
per
ebbono nuove
che
d
'1
Re
loro era
morto, a
si
30 d'agosto 1483.
.cfuesti
13
mor uno di
;
3 inba-
sciadori in
e
E
inighe.
in
e della
fain
guerra grande
quel di
Lonbardia,
di qui
si
partiva di l molte
Passavano
Roma
che
fu-
rono parecchi migliaia; e anche per la Romagna ne passava assai , e d' altri paesi. Dissesi che furono pi di
30 mila persone. Era grande conpassione a vedere passare tante povert, con uno asinuzzo, colle loro miserie
d'un paioluzzo, una padella e simile povert, in modo che facevano lacrimare chi gli vedeva scalzi e ignudi.
nulla pas-
di
8 d'ottobre 1483,
si
disfece
certi
muriccioli
si
Re
di
Francia inbasciadore
'1
Re
ch'era
inorto,
E
fu
10
di
novenbre 1483,
mandati
al
si
part di
di
Firenze 3
anbasciadori
fiorentini
Re
Francia;
che
Mandavano
pe' cittadini
1484]
niandavagli
al
47
BargieUo e
allo Stinche.
Molto eravamo
'
E
50
lo
oltre
el
grano
soldi
46
lo staio;
vendevasi
pane bianco
a
lire
soldi
staio.
1,
denari 8 la libra;
and
la farina
lo
Re
di
Francia.
Fu gli
el
fatto onore.
E
lire
in questi tenpi,
lo staio, e'ceci
;
and
a
lo staio delle
fave infrante a
soldi
4 8
lire 5,
d,
grano a
el
59, e
lire
e fra pochi
and
grano a
lo staio.
a d 6 d'aprile
E a d 9 d'aprile, giunse 3 altre navi di grano a" Livorno; e nondimeno valeva soldi 50 lo staio, e '1 Comune
lo
dava a
soldi 42.
la
a d 14 di giugno 1484,
sotterr,
mora
ci
ricominci;
e in questa mattina
uno
de'Brogiotti, 3 figliuoli
E
soldi
a d 19 di giugno 1484,
valse
el
grano nuovo
cominci una
*
33
lo staio.
1484,
si
la
quale vi
correva tutto
el
paese.
Faceva
de' miracoli
come quella
Alamanno
in
Ri-
la
Madonna
che
si
venera
Prato,
dove
fu tosto
48
di
[1484
Bibbona, in modo che
si
E E
o.
9 d'agosto,
'
ci
fu
fecesi
fuochi e festa.
a d 14 d'agosto,
ci
fu
come
d
si
el
mor a
a d 20
E
sai,
in questo
E
fatto,
a d 30
d'
ci
come
fu
ci
Papa era
giedi
un cardinale
de'
novese che
nocenzio 8.
Zeboni
Gienova e cardinale
*
e chiamossi
Papa
In-
E E
a d 8 a
di
settenbre 1484,
si
23 d'ottobre 1484,
fu preso
per lo Stato un
figliuolo di Filippo
dissesi
perch pensava
^
non
fu,
diciamo quello
si
diceva per la
citt.
liano
da San Gallo. Mons. Ferdinando Baldanzi ne fece una Calendario Pratese del 1847.
si
Una
altra
chiesa pure
Volterrano a onore
di
immagine ricordata a p. 41 di questo Diario. Ai prodigi operati dalle due immagini fa allusione il Savonarola nella II delle
nue Poesie tratte dall' autografo, Firenze 1862: dove dice:
O anima
Tu
cecata
A
'
Prato e a Bibona.
i
La pace
tra
Veneziani
e la
Lega Santissitna.
;
'
di
nostro cronista.
comuni,
ma non
di Stato.
1484-85]
49
tenpo
si
E in questo
in questi d, si
cav
di
San Giovanni
e ceri e'palii,
e ordinorono che
non
vi stessine pi.
Feciolo
nettare
;
che prima vi
in
si
poneva tutta
si
l'offerta di ceri
e di palii,
vedeva.
E
e fu
si
dtte
a Lorenzo de'Medici.
fatto
castellano
Piero
Filippo
Tornabuoni, e
commessario Iacopo Acciainoli e Bartolino Tedaldi, sopra la muraglia. Giunse qui le nuove alle due ore, e la mattina non s'aperse botteghe
;
'1
medesimo venne
d
in Firenze
messer Bongianni
15
di giennaio
Livorno
coli' armata,
non
fe-
a d 15 d'aprile 1485,
si tir in
E
betto.
E
soldi
si
vendeva
lo staio del
grano
E
tano
Conte
di Pitigliano,
'
'
Niccola Orsini.
5()
[1485
E
da
di
mio
25
fratello
aveva
palii
Draghetto, cio 20
di di di
giugno 1485;
che fu
Sant'Anna;
San Vettorio pi
chia-
mava
e quello di Gostanzo
cavallo
inanzi.
fu
giudicato dal
vano andate alla Ragione, che no' lo proveremo. Nondimeno Gostanzo non v'and, per reverenza di Lorenzo.
:
com' ella
s'
andassi,
gli
e'
fu dato
Lorenzo.
Un
altro
fu ftitto
di
maggiore
villania:
che
di
andando inanzi
el
cavallo
Gostanzo un gittare
e sali in
sul palio.
el
che quell'altro
per
lo
che
massima
ingiustizia,
palio
non
cav
l'abbi avere.
Fu
isventuratd,
di cavallo.
la morte.
Mori a
di
12
di settenbre
E
sai.
Roma
le
vennevi
el
guerra
Roma.
E
le
caldo da mezzodi,
come
fussi di luglio, e
gocciolavano tutte
insino
mura
delle
case drente,
nelle camere,
1486-87]
51
in questi di di febraio e di
modo che
fu scomunicato
tro alla
Chiesa,
si
non
si
intendente
maravigliava che
facessi
contro
alla
massime che non aparteneva a noi questa guerra. Epure si seguitava questo errore pe' nostri peccati e per non temere Iddio. E a di 9 di maggio 1486, qui alla Piazza de'Tornaquinci, dalla casa de'Tornabuoni, intervenne che uno
Chiesa
,
accanito,
6,
figliuola
Gio.
vacchino Berardi
E come
di
E
Roma,
giente.
a d 10 di maggio 1486,
el
fu
come
la
guerra
di
Duca
^
col
signore
Ruberto,
fatto
el
gran
fatti
d*arme, e
morivvi assai
Calavria molto
ebbe
meglio
el
Duca.
el
a d 10
di luglio
1486,
Duca
di
Guido,
si
nota qui.
1487,
^ si
a di 30
di settenbre
trasse le reliquie' di
San Girolamo,
cio
Di Calabria
Sanseverino.
Altre notizie dei primi mesi del 1487
si
2
'
giugno 1488.
52
dell'altare della
tif*
[1487
di
con grande
fecesi
e posta in detta
di
questo fece
sua pro-
dissesi,
E
E
si
a d 9 di novenbre,
vi-
niziani,
ch'andavano a Roma.
di
11 di novenbre,
ci
venne
;
certi
animali
che
disse gli
certi
mandava
el
Soldano
pure
amici di Firenze
per avere
questi
:
qualche buona
giraffa
fussi
mancia.
se ne
Gli
animali furono
una
molto
fatta
pu vedere
i'molti
luoghi in Firenze
dipinte.
visse qui pi
stroni,
anni.
E uno
molto strani.
a d 12 di
lioni,
vernava e
in
esendo dimesticato co
garzonetto di circa
i'modo ch'egli
di
loro
14 anni,
figliuolo
stato cos
un poco,
questo lione se gli gitt a dosso, e preselo pe'capo dirietro; e con fatica,
glielo lev
quello che
gli
governa,
isgridandolo,
in
da dosso.
strinselo e asannollo
modo
che
'n
dore del Soldano present alla nostra Signoria la sopradetta giraffa, e lione e l'altre bestie; e stette a sedere
in
in sulla
1487-88]
53
per questa mattina, in piazza un grande popolo, a vedere tale cosa. Era parata la ringhiera colle spalliere e
tappeti, e a sedere tutti e principali cittadini. Stette qui
quello inbasciadore
molti
mesi,
Fugli fatto
le
spese e
doni assai.
a d 25
di
novenbre 1487,
el detto
anbasciadore
moresca; e fiaschi pieni di balsamo, un bello e grande padiglione vergato alla moresca,
si
che
distese
e vidilo.
di
di
12
marzo 148V, un
la
frate
Bernardino
'
del-
l'Ordine di San
el
e di
man-
Ebrei, per
modo
Quaresima; e fanciugli presono animo contro agli Ebrei. E in questo d andorono molti di questi fanciugli, andorono a casa uno ebreo chiamato Manullino, che faceva el presto alla Vacca; ^e vollono assassinarlo e mettere
a sacco
quel
presto.
Ma
subitamente,
gli
Otto
mandorono e loro famigli a riparare, e mandorono bandi, a pena delle forche, E presto si spense tale fuoco. Ondo
a d 13, l'altra mattina,
(letto
gli
al
frate che
non predicassi
e'
servanza di Samminiato,
Otto ancora
non bast
nuovo mandorono e
lor famigli
al-
Il
La Vacca
quel
il
tra
le-
case dell'Arcivescovado e
Ghetto, e
conduce
alla
Piazza degli
Orlandini. Un banco d'usura era in quel luogo anco nel secolo ed apparteneva ad un Cristiano.
XIV
54
L488
contado nostro e partissi
per
via.
Onde parve
al
videsi in poco
tenpo
male alcuni
quello
di quegli
el collo
altri,
ch'and
in
allo spedale e
Parve che
d'
fussi finito
ci
guardi.
a di 16 d'aprile 1488,
come
el
conte Giro,
lamo, signore
nella
cos fu.
in detto
mand
di qui a Piancaldoli
di
molta
giente, comandati,
Romagniuoli e
Mugello, in modo
che, a d 29,
si dtte.
s'
ebbe.
E
di
ci fu
come
el
Duca
el
in Furl, e fece
morire alcuni.
fu
E
gnore
ch'era
a
di
primo
'
di
giugno 1488,
ci
come
Si-
Faenza
a pezzi con
con-
madre
a d 5
cos fu.
di
giugnio 1488,
ci
fu
Faenza,
citt.
cosi fu.
E
in
el
Galeottu Manfredi.
1487-88]
vanni, e parl con
lui e fecegli
55
onore e rimandollo
E
grati
,
marzocchi
di paglia
certe
arme
E a d 24 quando andava
va
di
giugno 1488,
el d di
Santo Giovanni,
l'offerta, fu
e puntali di cintole, e
rubava
non
v'
and un'ora
Santo,
mosse.
Capitano.
stettevi tutto
le
quando
el palio
andava a
in questa ora
si
d'aqua e
di gragniuola,
modo
pongono sopra
la
Piazza
di
San Giovanni
nuovo.
che
di
tutte
e
Fu
maravighosa
am-
mirativa; stimando
Fu molto
si
insino a d
28
di
uno
Fu
portato
a Santa Maria Nuova, e stette insino a d 11 d'aprile 1487. E perch que' di Santa Maria Nuova lo vidono di mala natura, e per certe parole ch'egli usava, di fare ancora certe vendette e altro
di
;
gli
nuovo inpiccare,
e cos fu inpiccato la
seconda volta.
rotti e Gie-
in detto di
56
[1487-89
12.
E a d 22 di giugno 1487, si prese Sai'zana a ore E qui fu le nuove a ore venti. E a d 30 di luglio 1488, mor madonna Clarice,
di
donna
Lorenzo
de' Medici.
de' Signori
una
e venne gi.
morto e tramort
e l'altro fu poco
meno
lagio.
stieri
pure non morirono. N fece troppo danno al PaParve una cosa d'amirazione, toccare a due foresendo in Palagio centinaia d' uomini. Andavano
el
per vedere
palagio e le canpane.
E
del
Duca
Calavria
eh'
andava a marito
eh'
al
Duca
lei
di
molte matrone
s])esa
damigelle
andavano co
con
E
fatto
10 marzo 1488,
ci
fu
come
el
Papa aveva
Lorenzo
Al nome
di
di Luigi.
Giovanni che
fu poi
Leon X.
1489]
57
a d 12 d'aprile 1489,
ci
fu
e fesso tutto
'1
viso,
come
da basso essere
ci
di
E
teste,
in questi d
ve-
E
di
visse
in
Una
di quelle teste
mori
donna
60 anni
Questa lettera fu
apunto
come
qui, e fu
mandata
piai, e
di quivi la co-
grande
tribula-
a d 10 di luglio 1489,
si
Canto
de' Tornaquinci,
che
si
a d 16 detto,
si
circa brac-
E
1
a d 6 d'agosto 1489,
si
cominci a rienpire e
La Piazza
de'
Tornaquinci
che
lo
Strozzi ebbe
di quella
facolt di
Famiglia.
medesimo
e pubblicati
appendice alla vita dello stesso Filippo (Firenze 1851^). Per la loro esattezza possono confrontarsi con quelli lasciatici da Tri-
nelle sue
Ricordante.
58
fondamenti, a ore 10, a punti di luna.
fu el
[1489
Filippo Strozzi
la ghiaia e
la calcina,
E
di
tuttavolta
si
maestri e di manovali;
montagne
di
di
portavano via
chi
difficult
vie.
noialtri artefici
stavamo con-
chi per
E
E
a di 21 di luglio
'
1489-
si
queste
di
muraglie:
;
San Francesco
Santo Spirito
a San Gallo.
al
^ E Lorenzo de' Medici cominci un palagio Poggio a Calano, al luogo suo, dove ordinato tante
Cosi
il
manoscritto,
ma
agosto.
Questo palazzo, appunto ai nostri giorni, si veduto, con molta lode del suo possessore portare a compimento dal lato di mezzod. Nel terminare quest' opera sono stati demoliti gli avanzi di quella casa rispondente in Via de' Gondi, gi della Do'
,
gana
e pi anticamente delle
Prestanze
e nella
fatto
primo, riusci
*
vi
di mostrare nel luglio 1872. Per l'assedio del 1529 fu demolita insieme col Convento che era unito. L'una e l'altro occupavano presso a poco l'area del
Madonna
la
della Tosse.
di S.
frati
furono
dando loro
Chiesa
Iacopo
tra' Fossi.
1490]
belle cose, le Cascine.
si
59
Cose da signori!
a Serezzana
si
murava una
murava
e la
Via nuova
e dalla
Erano
per
gli
murare,
*
modo che
a di 18
la
di
maggio 1490,
che senpre
si
si
puose
al palagio degli
Strozzi
in
sul
Canto
gli
de' Tornaquinci
altri canti.
di
giugno 1490,
le pietre,
si
'1
fal-
cone da tirare su
pure qui
si
in sul Canto.
el
E E
a di 11 di giugno 1490,
puose
primo bozzo
al detto palagio.
a d 27 di giugno 1490,
io
la bottega
al
palagio degli
lasciai quella
questa
nuova
de' Popoleschi.
a d 21 di settenbre
1490,
d'
in di
1 In questo tempo chiamavasi Cestello il Convento attuale di Maria Maddalena in Borgo Pinti che apparteneva ai Cistercensi. Nel 1628 lo barattarono con quello delle monache di S. Maria degli Angeli di Borgo S. Frediano, dette ancora di S. Maria Maddalena de' Pazzi. 2 Nel maggio del 1489 la Signoria, volendo provvedere alla bellezza della citt, e all'utilit e al comodo ancora di clii in quella concesse l' esenzione per 40 anni da qualunque abitare volesse gravezza per quelle case che di nuovo si fabbricassero dentro 5 anni ne'luoghi dove non sia casa ne alcuno principio . Que-
S.
marzo
60
mulo, da uno
la sacrestia
al coro.
[1490-91
di quegli
si
alti,
di
verso
dove non
era l'ora
parano e
preti; e
cadde allato
Ed
dire el vespro.
E non
ci
fece
aiuta.
si
E E
a d 19 d'ottobre 1490,
'
puose
el
drago
di
bronzo
al palagio.
a d 22 di dicenbre 1490,
si
scopri la capella di
la capella maggiore.
L'aveva
Domenico
vanni
Tornabuoni.
fece
il
alla capella.
Che
di
si
1000 d'oro.
scope;
E
fu
a d 10
vi
modo che
gran freddo.
a d 17
di
verso e 18
d,
gli
albori e
ronpeva
tutti e rami.
miglio
fiumi
mano
ruppe
notizia, gio-
20
d'
ottobre 1490.
Fo
,
ricordo
nella del
1491]
61
tale che a
modo
circa
de'
rami
soli
si
fece
20 cataste
tal
d'un
mondo
tale cosa.
Per
che
modo che
a
chi
finire
si
trov in
el
tali
,
luoghi,
credeva
e
gli avessi
mondo
sentendo ronpere
tutti bo-
filo
tutto.
pagliai
parevano
tetti
tutti
restorono
Fu una
cosa incredibile
E
e
rovin el
Santa Maria
usc
e affogovvi
un portatore.
Arno
ceva
filatoio.
E
cio
si
'1
cominci a spendere
le
che
levano e vecchi
che
si
do-
che fu
el
al
quarto
'1
sono pi
tristi
munemente. Sia a
laide di Dio.
si
E
traila
Loggia
al
de' Signori e
'1
s'andava
con
iscale, e di
62
la Piazza; in
[1491-92
passarvi pi n'e
agli
chi piace,
e chi
me
che murava
in-
Ben
E' pare
che
1'
uomo ne
signoregdi-
e di
quanti
di
E
E
di setteubre
1491
fu
fornito di volgiere
a d 5 di giennaio 1491,
gli
Spagniuoli ch'erano
assai
el loro
Re
di
Spagna aveva
Mori ch'erano in quello regno di Granata: la quale nuova, non tanto fu la groria e utilit di quello Re, ma utilit
e groria di noi e di tutti e Cristiani e corpo della Santa
Chiesa.
Fu
aquisto
per la fede di
principio
all'
aquisto
degl' Infedeli di
Levante e
el
Gierusalem.
el
E
de'
a d 10 di marzo 1491,
figliuolo
di
Lorenzo
'
Fugli
Quando
non ne ebbe
1"
insegne
1492]
OH
Signoria
e l'altro di
in
Santa Maria
del Fiore.
di
in detto d gli fu
pos-
20 mila
scrivo.
fio-
bench a
me non mi
si di-
Per
laide di Dio.
E
al
12 detto,
el
Roma
el
Papa.
E E
di
si
cominci a porre
davanzale
notte, una saetta in sulla lanterna della cupola di Santa Maria del Fiore, e ruppela presso che mezza, e molti altri cio lev uno di que' nicchi di marmo marmi, di verso la porta che va a' Servi, per tale mi,
racoloso
tale effetto.
se
stato
da mattina,
quando
di
si
necessit vi morissi
el
centinaia
di
persone.
Ma
noi
permisse
a'
Servi, e
si
ruppe
el tetto e poi la
agiugneva insino
pan-
eh'
anche
in coro casc
materia
ma
non grossa.
di fuori,
a'
marmo,
va
Servi;
64
de' quali
un
altro ne pass
porta che va
a'
Servi
piena
di giente.
Stavavi
un Luca Rinieri. Pensa che appena rimasono vivi di stupore e di terrore, per gran fracasso; che non tanto
quello ch'and nella volta,
ma
pi pezzi ch'andorono in
,
su quei
fece
tetti di
e anche
'
cupola.
E
fece
nell'
amattonato, e non
si
guast
di niente
E
nuove
Lorenzo
de'
Medici a
lui
Careggi,
luogo suo;
della
dissesi,
che sentendo
le
dell' efi'etto
dimand
forse
non no fu nulla,
ma
pure
alle
diceva.
d detto, lo
recorono in Firenze
in
la notte
5 ore, e messolo
quivi stette tutto d
ted,
si
seppell in
San Marco nella Conpagnia; e 9, che fu luned. E a d 10, marSa' Lorenzo, circa a ore 20. Ben
Questo
travi e
medesimo avvenne Tanno .... che casc una saetta e medesima casa, e rest un marmo su certe qui rest, che se cascava amazzava molti. Et vi stava mes.
1492]
65
cli' la
pu pensare ogniuno
vita
el
umana
nostra
questo
uomo
si
era, secondo el
'1
mondo,
'1
pi grorioso
uomo che
trovi, e
pi ricco e
lo
zione.
Ogniuno
al presente
non tanto
sua,
ma
tutta la citt.
con tutte
E
?
'nsuperbire
e
per
e che
noi ci
stimino
che
gli
ogni benifizio
bene
la
gli
fanno male.
La vera
se
propiet dell'
uomo
Iddio
l'
ogni cosa,
fatta
resto
:
nulla,
el
non
sia
in
tanto
quanto
buona Iddio
le
quale
benedetto in etterno
da tutte
creature, com'
,
morto
come voglio che perdoni a me e cosi a tutte le creature umane. E a d 20 di maggio 1492, torn in Firenze el Cardinale de' Medici, e fu in domenica.
tavo, in gioved
la
sua morte,
a d 29.
uno adirato
come
spesseggiava
66
di tuoni e baleni: per
[1492-94
modo
:
a otto saette
Prato,
in
Firenze
una
in sul canpanile di
Santa
^^.
San
Gallo, e
i'
una
alla
altri
Porta
al
una
alla
Porta a
Pinti, e
ci
molti
luoghi.
Non
mor.
ci
E
el
fu
come
Papa era
Papa Alesnona; e
so-
sandro sesto.
E E
di
a d 12 detto,
ci
fu el certo in sulla
nossi le
canpane per
d
la
sua creazione.
di
basciadori a
Roma, a
de'
Papa; e
d'
fu
uno Piero
,
Lorenzo
Medici
'1
Vescovo
e
Arezzo
Pier
Tommaso Miner-
Andorono molto
a d 20 a
di
in ordine
Medici.
E
E
17 d'agosto
cli'un certo
Nostra Donna,
marmo,
Nofri
;
di fuori.
Graffi
gitt
sterco
nel
gli.
viso a
la qual cosa, e
fanciugli
ancora uomini
fatti; e infuriati,
E
aveva
a d 20
di
settenbre
1493,
ci
fu
come
'1
Papa
fatto cardinali.
a d 20
di
giennaio 1403,
el d
di
San Bastiano,
1494]
nevic in Firenze la
67
maggiore neve che
si
ricordi mai,
infra l'altre
cose
'1
non
si
dur dalla
modo
tale che
non era
el
fesso ne'bucoin
di
le
monte della neve casa; ne' si suggellata casa che non fussi s piena neve, che si pen pi d a votarle. Vedevi per tutte
non avessi
finestre e monti
,
della
storono molti d
Ed crono
per
le
non
si
si
poteva
raguna per
un
lione. Cos
fece a
Dicomano
in
villa
non
E
di
a d 29 di giennaio 1493,
ci
fu,
come
gli
el
Re
Re
di
era morto
'1
di
Francia passava.
a d 10 di marzo 1493,
si
E
sesi
ma
non
si
disse perch.
a d 29 detto
furono
licenziati di
Pa-
68
lagio.
[1494
E
a
14
di
a'confini
'
Lo-
esposono
partirono.
a d 7
si
Roma.
di
E
Donna
a d 19
di
la
Nostra
di
1 Gli storici fiorentini danno per motivo di tali provvedimenti una rissa stata tra questi Medici e Piero, discordando nelle cagioni che accesero la medesima. Scrittori contemporanei per ac-
cennano
alla loro
Re
di Francia. Spe-
ma
una deliberazione
de"
Signori e Collegi ut
di-
de' 29 aprile 1494, colla quale si rilegavano a vita fuori della citt
instis rai'sis,
ec.
pertinentihvs
Un
altra poi
novembre, che
incomincia cosi:^fet
moribus Laiirentii
,
Ioannis Pier
et
cantra jtistitiam
onine debi-
veramente la citt il di 14, come dice il Landucci cio quindici giorni dopo la deliberazione, come era stato ^decretato, e il di suc,
essendo andati a stare nella villa di Castello. Libro di Deliberazioni ad anum dei Signori e Collegi nel R. Archivio di Stato di
Firenze.
*
in
medesima
di
ane
il
di 13 dello stesso
mese
i
il
14
si
provvedi-
menti opportuni.
1494]
69
a d
E
tal
10
di
in
molti
danno
stri
di sotto e di sopra.
fu tale che
niuno di nos
grosso.
E venne E E
danno
come maturi.
a d 10
di
Re
e
di Napoli in
Porto Veneri.
Giovan
Battista Ridolfi.
E
tarlo,
d'
agosto 1494
and Piero
contro al
Esondo
Firenze
el
g'
inbasciadori del
Re
di
Francia, e
chiedendo
passo, e non
e intendendo
che
'1
Re
minacciava Firenze.
Ed
io
siano fede;
lissimi amici,
bench
non abbi queste cose se non per pubrica boce e fama. E in questi d, giunse l'armata del Re di Francia
a Gienova, e molto
si
rebono insieme.
E
Re
di
a d 11
di
settenbre
Re
di
Francia e
l'ar-
de'Gienovesi
Fu revocato
il
9 novembre.
70
mata,
[1494
ma
quella
di
stimando
Fuggirono verso
monti, e furono
tutti presi e
morti
del
Re
di
gli
a d 21
di
settenbre 1494,
fu
come
el
Re
la citt, in tanto
,
avevano posto
per pi
Ma
Re
fid d'entrarvi,
se-
Re
di
ma
confusa; in
modo
isdegnati, che a d
9 detto
si
partirono di Firenze,
el passo.
Re
sanza
di
El qual
Re
alla
si
disse ch'egli
aveva giurato
si
a d 23 d'ottobre 1494,
ci
fu
come
el
Duca
s
di
maninconia
poco
tenpo morissi
padre e
'1
di perdere lo stato.
Veramente
egli
di
mano
Dio
lo tocc.
Allora
Messer Francesco,
ci
clie
giova
soggiogare
peccati.
gli
perdoni e nostri
20 d'ottobre 1494,
si
part
di
qui
Piero
1494]
de' Medici
71
e
and per
la via di
Pisa incontro
gli fece gli
al
Re
di
di
dare le chiavi
Serezzano e
El
di
Pietrasanta e anche
el
promisse danari.
gli
Re
volendo intendere
,
vero se
di
aveva questa
comessione
e'
Giovanni Torna-
questa comessione; e
isbigottito
nollo
vollono
l:
fare.
Lorenzo un poco
non
rest
torn in
ome
E E
a di 29 d'ottobre 1494, e Franciosi presono Fioa d 4 di novenbre 1494, and un bando da parte
la
non
si
che non
s'e'si
ancora che
ci
fnssi
male per
di
noi.
Mala
mano
che
di
Dio non
le
fu
capo, per-
ch udito
vanno
facci
che
bene
a'
buoni e
retti
di
tutte le cose
cos nell'aversit,
la groria di
Dio e laldallo
prosperit, e
la
non vogliono
volont di Dio.
l'il
novembre
Signori e Collegi
deli-
berarono
muni suam
menta
et
Francoruni possint
citilibet
caliere lodia-
pei^sone
qvod
72
[1494
E
di
Re
case
che pi
piacevano.
Andavano
nota ch'elle
ma
migliaia,
in tanto
che tutta la
apri
qua;
ricco.
Davano ad
se pure
pagava qualche
cosa,
pagava
le
corna e man-
giavasi el bue.
fu
a'
munisteri e
a'
loro paren-
tadi,
aleggiati.
in
onesti, che
non fu
'1
solo
paura: tutto
fare
met-
Firenze; e
el
Re
ma non E tutto E a
dori,
vidono
di
novenbre 1494,
si
Ordine
di
San
lui noi
niega
ma
Giovanni Ca-
1494]
valcanti,
fiorentini.
el
73
quinto fu
Piero
d
Soderini;
al
tutti
cittadini
andorono a
6 detto
Re
di
Francia
ch'era in Pisa.
E
che
le
in detto d
ci
l'antiguardo
del
case
segnate,
segnavano
perch ogniuno
gran cose.
E
e
a d 8 di novenbre
Re
di
Francia da Pisa;
quando giunse
al
assai
popolo
al
popolo
momolto
Re
e mostrossi
in detto d, e Signori
Re
in Firenze,
vino
pagassi a
mezza gabella;
taverna.
'
e che
di
novenbre 1494,
in
domenica, circa a
non volendo
la Signo-
le
esenzioni
da quelle qui
il
mese.
Ci fu fatto perch nella citt sia abondantia di tutte per commodit degli habitanti e forestieri
,
grascie
et
per
utilit de'poveri
huomini
74
ria
[1494
se
non
lui
solo, e
tornossi a dietro.
E
e
in
mento
si
Popolo
li-
Popolo e
libert.
lui
altri cittadini
;
dando Popolo
piazza.
e libert
che fu
in
Fu
piena la
libert.
volesse dire
tanta novit
v'and molti
cittadini.
fanti,
che
lui
aveva
ordinati,
uscirono nella
mosse e
si
vide accompagnato da
in questo, el Car-
dinale suo
fratello
si
mosse da
come
gli altri;
mostrando
da Piero.
E
le
in
ef-
mostrandogli
punte
' Nel libro citato di Deliberazioni dei Signori e Collegi, la seconda registrata in questo giorno il precetto a Piero di comparire, dentro un' ora dalla sua notificazione.
1494
75
ogni forestiere
posassi
n'and uno
al
Canto
della Macina, e
un
Via
de' Martegli,
apresso al Chiassolino a pena delle forche, chi dessi aiuto o favore a Piero de'Medici. E in questo tenpo vedesti
e posare l'arme.
l,
in
si
detto Piero
la qual
part e
fratello,
el
di
di fuora,
aveva
parve tenpo
aspett Piero, e parve loro d'andarsene con Dio, e Giuliano co' lui. El povero Cardinale, giovanetto, si rimase
in casa, e io lo vidi alle sue finestre colle
mani giunte
lo
ginocchioni,
raccomandandosi a Dio.
;
Quando
vidi
m' inteneri' assai e giudicai che fusse un buon giovane e di buona ragione. E veduto partire Piero, si disse che trasvest come frate, e ancora lui se n'and con Dio. E in questo tenpo mandorono un bando in piazza, che chi amazzava Piero de' Medici guadagniassi dumila ducati,
e chi
amazzava
e
el
Cardinale
n'
avessi mille.
in
di molti fanti,
che fu co'loro
di ser
Iacopo de'Nerli
poi
si
volse la turba,
lui
a sacco,
cos
missono a sacco
'1
el
Bargiello.
Senpre
multipricava la giente e
E
in
manco
Onde
di
si
che non
che.
per
76
e libert, con torchi acesi, in
[1494
si
fece pi
male; ecetto che fu morto un certo famiglio del Bargiello in piazza, che grid Palle. E in questo tenpo, Girolamo
clii,
di
altri.
volendo
entrare
in
menato
loro per
modo
Vero
la
salvorono
ch'a Girolamo
Tornabuoni
fu cavato la corazza in
gli fu
salvato
ferito
fu
nella
gota malamente
si
ritorn a casa.
andorono
co'
l'
arme
Francia. Credo che fussino avisati eh' eli' era fra cittadini e cittadini, e che
al Palagio,
Tornorono a casa e
E
Fu
mandavano a
pigliare giente.
ser
La confusione
di
sima e un poca ne apparisce anche nel nostro Luca, quando scriveva le cose in quella avvenute, sicch ne registro alcune che
forse
ai
non
le
alle taglie
poste
la
prima bandi e dichiar ribelle Piero e poi promesse 2000 fiorini di premio a chi lo consegnasse illeso, 1000 a chi consegnasse ser Piero di Francesco da Bibbiena suo cancelliere e 500 per la consegna di Bernardo fratello di ser Piero e anch'esso cancelliere. Dimentic poi l'orSignoria,
prigionieri delle
in
Stinche e la nomina di
al
ambasciatori
Re
di Francia.
1494]
Bartolomeo, ser Simone da Staggia, ser Ceccone
di
77
ser
di
La
del ser
Signoria
avessi
sapessi
Simone
pi
mandorono un
i
venissi al
Con-
siglio tutti
veduti e seduti.
mero
di
cittadini.
in
Mandoronvi
vi restorono.
di
fuori della
Porta
[alla]
Inmediatamente
cominci a gri-
di
mezza ora
fu in
arme
tudine, che
mai
si
coli e grandi,
per
tal
modo che
pruova
di
che
si
facessi
una
tal
nomi
:
e le
Antonio
Bernardo
di di
Miser
Bartolomraeo da Pratovecchio, notaro delie Riformagioni ser Simone Grazzini da Staggia, notaro delle Tratte e ser Lorenzo di
ser Antonio Tucci alias di Dogana.
78
in
[1494
Firenze con cattivo animo di mettere Firenze a sacco.
E
si
di
d'animo
posassi
Tarme
con
e fu in sull'otta del
alla
desinare.
E nondimeno
rimasono senpre
guardia e
e
tut-
gonfaloni, di d e di
notte,
buona giente;
Re
di
Frandi
la
Signoria fece
in
aprire
el
tutta
di
la
Porta
San
Friano.
questa sera,
Re
Francia alberg a
Re
pi di 6 mila persone e
in que'
E
e la
al
Capponi.
in que^
E
e
altri di,
ci
fu
nuove ch'e
un certo marzocco
di
marmo
Libert.
(li
Pratica,
isti-
Il
giorno precedente
scosto
d 14,
Priori deliberano
al si-
Re
di
Francia che
lo ri-
re stesso.
1494]
pi
ci
79
fu
e'frategli
erano a
a ogni
condizione di giente.
Pensi
le
ogniuno
e
case, e non
,
di
fratello
e alcuni altri
tutti gli usciti
sappi che
'1
detto
Lorenzo
de'Medici e
'1
fratello
a d 15
di
un grande
onore
al
Re.
'
E
del
a d 16 detto, domenica,
si
pe'Re,
fuori,
massime
alla
porta
di
colonne
Re
di Francia, che
non
si
potrebbe
trionfale,
ti
tante
erano
Non
com'era apparato.
Nunziata,
Firenze.
arme
magna con
tanti ornamenti.
Gi
tutti
cit-
venuta del
Re andassero
alla
Porta a
S.
Fre-
80
[1494
el
Re
era
di Francia, alle
22
ore.
Giunse
alla jjorta
24
ore,
quando entr
in
con sua
baroni
cittadini
di
insino
all'altare
grida
Viva
Francia:
mai
fu
sentito
maggiore
al
mondo. Pensa
Ogniuno d' un
animo vero, sanz' adulazione. E vedutolo a piede, parve perch invero era al popolo un poco diminuta la fama
;
amassi
di
buon cuore,
da dovere. Cos
corpo pieno
che ogniuno
gli
va
in verit; in tanto,
,
che
noi
fidarsi
di
uscito
Viva
sperando in
lui
ogni no-
finalmente non fu
cos,
perch
ci
donoUa
a'Pisani, che
Lo
che ogni
dalle
padrone
renze,
Re
di
abitasse in Fi-
Fu
deliberato
ancora
dare
al
Re
le
1494]
81 a
d
18
di
el detto
Re
me-
19 detto
el
Lorenzo, e poi
d
'
a spasso; e
si
volle che
ca-
del Capie
uno
Andrea
cerati.
e altri presi
E
per
ci
fu altro se
el
non che
ri-
la citt
molto
si
mormorava come
;
Re
voleva
e pareva ch'e
cit-
contristassino di questo.
avevano mandato per Consiglio e de' pi degni uomini della citt, e proposto loro come el Re aveva detto una
cosa, e al presente ne voleva un'altra, e
di rimettere Piero de'Medici, e
come
e'
chiedeva
s'aveva a rispondere.
E
si
in effetto fu risposto
da
tutti,
ancora
che
'1
Re
E
era
pi, fu condi
da
tutti e cittadini,
che se
gli
bisogno
Per antico costume la Repubblica manteneva in un serraQuesto serraglio era allora dietro al palazzo del Capitano ora incorporato nel Palazzo vecchio, onde si chiama, anch'oggi, Via de'Leoni quel tratto di strada tra la Piazza di
1
S.
Firenze e
le
finire del
secolo XVIII.
9
82
pigliare l'arme, che
si
[1494
facessi contro al
el contrario,
dicendo
se
aremo 50 mila
mostr
fra' cittadini
e questo
donde
si
nasca
lo
sa el Signore.
come piaque a
popolo
e
si
massime avere
le case
'1
piene
tuttavolta
Re aveva
ravasi tutte
e chi
sto
le
botteghe, e chi
drappi,
que-
manco
l'arme
e presono la Porta di
San Friano
e'
ponti per
avevano inanzi
loro
cos
bisogno.
Onde
le
Signoria
che consultorono
le
sopradette
che
ogniuno serrava
dono
el
inposono
a'
pi degni
uomini, ch'andassino al
citt,
Re
Onde
el
Re, veduto
e cittadini cosi
:
veduta
el pericolo
Io
conturbare
ma
per pacificare, e se
ragionato di
1494]
83
ragionassi di sua
tornata.
di
tadini ofFersono al
Re
al
vostro aiuto.
Re
-e
gli prestassi
120 migliaia
di fiorini, pagati al
presente
50 mila,
dopo
la
anno
e che
e
qualunche
cos
morendo
Ma
voleva
aveva
a sua posta.
No
;
gli
fu risposto allora.
si
Al fatto
de'forini
presono tenpo
cos
a d 22 detto, sabato,
si
stava in grande
timore
dell'andare a sacco, e
diceva
E
;
tuttavolta la giente
Re
a' cittadini
di d
e coltellate; e
da l'Ave Maria
le lor guardie
andavano tutta
sassi,
Ogniuno
che portassi
e davano.
a d 23 detto, domenica, el
di
Re and fuora a cavenne per Borgo Sa' LoSan Giovanni e quando fu presso
;
verso e Servi
volta, e
andando pochi
di
San Giovanni,
e entr drietro
84
sotto la Volta di
[1494
San G-iovanni,
di
da' Cialdonai
che chi
lo
vidde
'
si
perdendo piutosto
vedere la festa
suo conto,
fama che
no.
San
non
si
mostrava che
aveva pi paura
noi;
guai
el nostro
gran
Ma
el
Signore Iddio
questa
e'
buone
che sono
in
citt,
a Dio.
zian al
in questi di ci
Re, e pi c'erano
ambasciadori Genovesi al
E
'1
a di 24 detto
lunedi
molto
si
bisbigliava
infra
questo
Re non
sa quello
voglia,
'
Il
Codice autografo
manca
tica) e
da questo punto fino a tutto il primo dicembre 1494 ho supplito servendomi del Codice Marucelliano. 2 Riporto questo brano delle Storie di Iacopo Nardi che discorda con quello che qui dice
il
Re
sentazione d'alcune solenni e belle feste, com' quella molto singulare della Vergine Annunziata, che
si
San Felice
in
piazza: la
quale tanto
gli fu
grata e dilettevole
vatamente
ha
faJ.to
parola anche
1494]
85
dicevano che
alcuni
fu
molti
sua
consiglieri
attende'
un certo Signore di Bre, eh' era alloggiato in casa Giovanni Tornabuoni che si diceva eh' egli aveva promesso ad alcuni di fare rimettere Piero de' Medici, e farlo dimandare al Re, e forse
;
non
fu vero.
d'
uomini.
Onde
el
])opolo stava in
si
disse eh' el
Re aveva
sinare in Palagio
colla Signoria, e
lui
aveva
fatto
pole
afforzarsi
in
casa
quanto era
sognassi, al
possibile,
in
morire co l'arme
mano
ammazzare ognuno,
se biti-
modo
fu tanto el
si
more, che
mangiare,
cominci
a dire serra serra, e tutto Firenze serr, fuggendo chi qua e chi l sanza altra causa, o altro romore; onde
molti Franciosi corsone alla Porta a San Friano e presono
el
Ponte
alla Carraia.
in
Borgo Ognissanti
e in
Pa-
Borgo San Friano furono tanti e sassi dalle finestre, che non poterono pigliare le porte; e dimandando che cosa fossi, ninno el sapeva. Onde el Re non and
lazzuolo e in
a desinare in Palagio,
'
Fu una
gli
mutorono l'animo
1
Alcuni
storici
fiorentini lo
chiamano
di Bles,
ed Filippo
di
di Savoia.
Prato, che
misero a
sfor-
zare
volersi
accostare
alF alloggiamento
del Re.
86
[1494
Iddio non abban-
ma
in questo
come el campo del Re, che egli aveva per la Romagna, passava di qua e da Dicomano. E a d 25 detto, marted, non ci fu altro se non che
Franciosi avevano tanta paura che facevano guardie la
notte e
e'
'1
d;
trovavano
la notte,
per
modo che
la notte
ne fu morti
vano
fatto,
fatto pensiero
d'ammazzargli quando
gli
trovavano
fuori di notte.
se gli
avevono a star
ci
pi, l'arebbono
citt,
che non
el
fuoco
alle
volte uno
Re
per qual.
citt.
a d 26 detto, mercoled,
el
Re
dargli al presente
50 mila
ci
fiorini e
'1
resto per
fortezze di Pisa e tutte le altre cose, e lasciare le nostre terre libere e spedite, e che Piero de' Medici restassi
2000
e cos si lel'al-
a Cristo
Gies,
come parola
di re.
1 Questi capitoU erano stati fermati il gioi'no precedente nel Palazzo dei Medici, dove abitava il Re. Il Marchese Gino Capponi
gli
Serie, Voi.
I,
pa-
1494]
87
a
d
27
detto, gioved,
and
el
Re
fuori a
vedere
aveva mandato el Duca di Ferrara a donare al Re, che ve n'era uno pe' Re, molto bella cosa, el quale aveva sala, camera e cappella, e molte belle cose. Dovevasi
partire questa mattina e noi fece: sonossi a gloria e fecesi
fuochi.
in
Re
che venivano di
al
Romagna:
figliuolo
alloggiorono
forse
a Dicomano, e insino
luogo
mio c'avemo
com'io
gli
ci
Val
di Sieve, e in
;
poi
a d 28
di
si
part el
Re
di Firenze,
alla Certosa,
and dietro
e innanzi, che
poche
dissesi
non faceva
partire.
la
pi
una
quando
la
non faceva
total-
mente
1
le
persone e
il
Medici.
tutti quelli
Avendo
Re
fatto bandire
che
bando di questo giorno, ordin ai Fiorentini di fare i conti benignamente, e che a lei ricorresse chi si trovasse aggravato; minacciando
il
taglio della
la
mano
pena
a chi offendesse
di sei tratti di
Francesi.
Il
giorno
88
volont di Dio, e che
altri,
'1
[1494
tornerebbe sopra di
si
questo
si
la causa che
rolamo in questo tempo era in oppenione degli uomini che fussi profeta e di santa vita, in Firenze e per tutta
Italia.
in questo d,
di
venne
in
Firenze
el
suo Capiel
si
e disse al Re,
sere soprastato.
di
fatto el
Re
si
resto: e meri-
tamente ch'era uno uomo molto savio e buono, secondo che si diceva; e questa fu la cagione potissima del partir
presto.
^
ch'era in
el resto del campo del Re Romagna, pass di qua e venne da San Grodenzo e a Dicomano e al Ponte a Sieve, e poi per Valdarno di sopra, facendo molto danno. E a Corolla ammazzarono
a d 29 detto, sabato,
guastando tutto
'1
di fuoco.
me
fu rotto el
muro
al-
e quelli di Corolla
ammazzarono, furono
certi
di
gny-sur-Nerre.
Pazzi,
di
Questo giorno i Signori destinarono Guglielmo d'Antonio Braccio di Domenico Martelli, Niccol Antinori e Lorenzo Pier Francesco de' Medici, per andare la mattina seguente ad
2
il
accompagnare
Re
ile'
fino a Siena. In
rogato Francesco
Rossi.
1494]
Gettargli, e
89
non intesano
1'
uno
l'
altro.
prima
si
ma
a d 30 detto, non
ci fu
altro se
E
campo
a d primo
di
Romagna.
si
E
mento
fece Parla-
bocche
di piazza;
furono
parecchi fogli
prima
fu
dimandato
al
ri-
Fu
Alora
si
cominci a leg-
gere
le leggi dal
tanta
e'
Consiglio
borse e
e fare
fare a tratte,
come
si
soleva vivere a
si
Comune;
potr.
per al presente
insieme
Signoria
e'
ordinato lo squit-
di poi si stessi
si
contento
alla sorte,
sempre.
'
detti
20 uomini
toglieva di loro
di Pisa,
dieci
ch'avessino a
in
in sostanza
90
[1494
a d 3 detto, mercoled,
si
fece e detti
altri ufici.
20 uomini;
E
E
sceria del
Duca
di Milano.
'
a d 5 detto, venerd,
gli
Otto cominciorono a
pi-
a d 6 detto,
Girolamo e
4 Chiese: in
in
e in Santo Spirito;
domenica,
fu s
e d'ariento, panni
drappi e perle
carit.
e altro
ogniuno porgieva
E
dic
facessi
a d 7 detto, domenica,
si
presi
pure in Santa
benifici
ricevuti.
a d 8 detto, luned,
processione
volta s'oferse
Fu una
molto maravigliosa
di
grande
una stima grandissima, e con tanto ordine e ubidienza del Frate, che comand che ninna donna non istessi su pe' muriccioli ma stese di
d'
,
numero d'uomini
donne
aperto
chi voleva;
novembre,
Gli uffici
i
Settanta,
gli
Do-
Otto di prtica e
Accoppiatori:
altri
1494]
o moricciuoli.
forse
91
della
Fu con tanta divozione che non si farebbe un'altra volta. Non fu manco limosina che la prima domenica. Non ebbi el vero del numero della li-
mosina,
ma
d
furono migliaia
di fiorini.
E
nari
a d 10 detto, mercoled,
si
avevano nascosi
in
E
'1
pi
si
Re
era giunto in
Viterbo e che
Papa
valaglio negli
Ingiesuati. Tuttavolta
martoriava An-
Antonio
di
Bernardo
mattina inanzi
d, alle
finestre
aveano
e nella
che veniva
la
di
Levante qua,
fiorini,
in quello di
Cortona, che
valeva 40 mila
U Re segnava
case in
Roma.
si
E
in
a d 14 detto, domenica,
facevano
delle
disse
come
'1
Re
era
fe-
Viterbo, e
cose
bestiali
come
ciono qui.
2 di questo
II
mese
la Signoria,
ribelle, e nel
giorno medesimo
di 9.
92
[1494
E
si
a d 14 detto, domenica,
ci
fu
come
in
Roma
Roma.
ave-
vano cacciato
che
accettare in
ci
a d 14 detto, domenica,
fu
come
e Cardinali,
in Castello
Sant'Agnolo,
che quello
el
con animo
di Castello
Sant'Agnolo
e che
s
v'
era venuto
Duca
disse,
di
Calavria
che qui
si
giudicava
si
che
sani
'1
in Pisa,
che e Pi-
Re
di
Francia
cio eh' e
ma
pasceva senpre
s'
di parole.
'
detto, frate
Girolamo molto
afaticava in
di
pigliassi
go;
ma
el
mase
lagio;
se e
none
fuvi
tutti
Ufcj
di
Firenze: e predicava
si
dovessi
;
amare
temere Iddio,
amare
el
bene comune
e che
1 Qualche cosa di vero vi dov essere, leggendosi nel Memoriale del PoRTOVENERi, dovc sono tante notizie della ribellione e guerra di Pisa che il 4 dicembre giunse in quella citt un
,
araldo del
Re
di,
medesimo
questo
santa e
prima de' Fiorentini. mandato dal Re ito a Saressana e a Pietraa Fivizzano e al Bagnone e a Castel Nuovo e tutta la Luditto
a'
ligiana a consegnarla
nel trattato.
Fiorentini
1494]
ninno non
volessi
el
93
pi
levare
;
el
capo e
farsi
grande.
Senpre favoriva
si
popolo
non
facessi sangue,
ma
e cosi pre-
grande
si
fra' cittadini, in
stava
tutta-
E
Frate.
colle
prediche
del detto
E
molte
bozza,
a d
19
di
detto, venerd,
si
port
su
in
Palagio
bozze
governo.
come aveva
detto el Frate.
E
volle
donne
si
stava
in tremore, che
non s'accordavano
non
fussi
e cittadini. Chi la
vo-
questo Frate,
si
vie-
in
el
Signore, circa a
2 ore di notte, tra' Ferravecchi,! presso alla Volta della Luna, Benedetto mio figliuolo gli fu dato una coltellata in sul viso a traverso alla gota, e non fu piccola; della
quale non sapemo mai da chi.
iscanbio,
Credino fussi
colto in
come
io
voglio che
gli
'1
perdoni, e
'1
Re
,
era
di
in Viterbo, e tuttavolta
94
[1494
di
Roma,
Ed
eravi
come Roma non voleva dare el passo. giunto el Duca di Calavria, per fargli risiPisa
;
stenza.
ammazzava non
el vizio
mai tornare a Firenze e sopra inominabile, una leggio che chi fussi trovato la
potessi
stessi in
prima volta,
gogna;
E
si
a di 25 di dicenbre 1494
fu la
Pasqua.
E non Roma
28
di dicenbre
nuovo governo.
si
E
fu
a d 29 detto,
nuovo modo
di fare e Signori.
'1
primo Gonfaloniere
a d 30 detto, marted,
si
come
ci fussi
renduto Pisa.
'
II
il
Capponi, insieme
con
altri
due
cittadini, in Provveditori
Il
citt di Pisa.
24 dicembre
"Valori in
Capponi ed
dinano che
il
paghino 40
1494-95]
95
ne feciono beffe in modo, ch'el jjopolo
ci
'1
in effetto se
stim che
Re
dondolassi e ingannassi
in effetto fu.
,
e stimossi tri-
sta novella
come
E
del
a d 31 detto
mercoled
ci fu
come
gli
certe navi
Re
portavano die-
gnoria, e fu
de' Signori
la
Piazza
l'altre
cittadini,
altrimenti
che
volte,
come cosa nuova, ringraziando Iddio ch'aveva dato questo comune governo a Firenze, e cavati di suggiet-
E
canti.
Andorono onorevolmente,
'
E
di
gli
inbasciadori da
e dubitavasi assai
de' Medici
era andato
E Re
pi
di
si
diceva,
come Piero
aveva
lui;
come
ad andare coU'ambasciadore del cristianissimo Re, verso Pisa. Secondo quello che dice il Portoveneri, non fu loro concesso dai
Pisani di entrare in
'
citt.
Per rallegrarsi con Lodovico Sforza detto il Moro dell'esser divenuto duca di Milano. 2 II Martelli fu uno dei tre cittadini deputati dalla Repubblica, il 10 dicembre, pr computo Comxinis honorum heredum Laitrentii, qui una cum, tribus ex creditorihus dictorum heredum, propterea deputandorum, habeant aitctoritatum cognosceidi et
h' di cand ec.
96
[1495
E
di ser
in
detto d,
fu
dato
un fondo
fu
d'
una
rocca;
agli Otto,
;
condan-
e ser Ceccone
con
altri presi.
ci
E
Re
di
fu
;
come
el
in
Roma
'
d'
accordo
e non-
dimeno non
aveva saccheggiato
E
cando
a d 6
gli
Otto cerfiorini di
di danari,
davano carico
al frate Gi-
rolamo
si
avuto notizia
tal cosa.
E
a
fatti
fai'e
comin,
e furono
grandi e
magne
che
miglia' di fiorini,
pagava una
coppia
due
di
fiorini.
rono
el
Signore che
fa cos.
a d 8 detto, gioved,
disse che
'1
Re
di
Francia
'1
Papa
ci
e'
Cardinali e
fra-
Turco,
a d 9 detto, venerd,
come
el
Re aveva
tolto
avevano
'
Giuseppe Molini
a pag.
22 del
voi.
il
dei
raccordo concluso
figlio del
15
di
tra
il
Papa ed
il
Re.
Questi era
Zim o Gemme
II,
gran Maometto e
l'
tello del
regnante Baiazet
il
al
quale contrastava
impero, ed era
Papa.
1495]
07
e eh'
eli"
Franciosi,
in
come trattava bene la Nazione fiorentina. E ognindi passava cavag'li e some di panni di Francia,
Roma;
oh'
andavano
al
canpo
di
Roma
de' Franciosi.
Girolamo e scusossi
della citt
;
come
;
vivere a
trafatte,
Comune
come
'1
con-
non
di
meno
;
e'
'1
Fu
ch'egli
che la verit sta senpre di sopra. Vero augument senpre questo vivere populare.
si
a di 12 detto, lunedi,
via, e facevasi
mandavansi
tuttavolta
si
praticava la
pace qui
molto s'inpacciava
e molti cittadini
al Frate dicendo
si
:
"E a
di
18 detto, domenica,
100 mila
e
fiorini,
ferm ogniuno
di
lavorare;
stvasi malcontenti.
'
il
del Popolo e
13 in quello
del
Comune
ordin
tale
accatto
contro a quella
si
di fare
98
stare;
e'
[1495
poveri che vivono solo
di
manifatture
limosino
si
mor-
ranno
di
'
colle
di
San
Martino.
E
tini,
a d 20 di giennaio 1494,
ci
le lor
donne
trattati.
e'
^
figliuoli e lor
male
molto
si
a Pisa, e menorono co'loro molti bravi e giovani molto inanimati a fare loro ogni male. E anche si soldava molta giente; e di quello di Pistoia v'and molti fanti,
e di tutto
ci
l,
po-
ma
non fu
cosi,
come
si
E
E
ci
Roma
si
al
Re
di
Francia,
1494,
mandava a Pisa
pi'eparatione di danari
. I
cittadini
dovevano esser
fatti
creditori
su un libro che si chiamasse l'Accatto del MCCCCLXXXXV, accioch senpre appaia quelH che sono stati amorevoli della cipt,^
et che ciascuno pigli esenplo
1
La Congregazione
de'
,
da loro Buonomini
ecc.
di S.
Martino per
il
socfare-
continuamente
2 Di mali trattamenti si hanno testimonianze anche nei documenti pisani. Una lettera de'27 gennaio 1494 ( 95 st. coni. ) si riferisce a uno speziale che nella sua partita fu per esser
morto
e furon fatte
molte
29).
1495]
99
a
d
25
li-
27
di giennaio
1494,
si
ragun
el Consiglio
inri-
spondere
alle lettere, e
ci
'
a d 28 detto,
E E
a d
31
di
giennaio
vinceva nulla,
si
vincere se non
vinceva
una gravezza
a'beni.
ci
2 detto,
fu
come
el
Re
di
Francia aveva
E E
si
a d 4 di febraio 1494,
si
gravezza a'beni.
a d 5 detto,
si
Maggiore
meno,
^
la
II
23 dicembre
si
il
era
l'atta
una provvisione
colla
quale
si
le
cose
mero
di ciptadini
chiamino uno pi
ch'un altro
2 3 Si
la
decima parte
100
[i4or>
E
nale
di febraio
1494, entr
'
in
Firenze
el
Car-
el
Papa;
eh' era
el
qua
col
Re
di
Francia
vescovo
e ora si
in
tornava
diceva
in
Francia.
Aveva
nella
di
del
Papa.
in
E
se
tuttavolta
che
'1
Re
Francia era
E E
poi,
a di
6 detto,
mand
el
presente molto
grande.
a d 8 detto,
and
vi
la Signoria
a vicitarlo; e
di
dopo desinare,
mandorono
giori,
avere
Re,
E E
di
11 detto,
si
praticava
col
Cardinale che
ci
fiorini.
a d 17 di febraio 1494,
si
part
di qui
el
Car-
di Saint-M;ilo.
naio scrivevano
ambasciatori
pisani
che
il
Re
di
Francin
aveva disposto di mandare a Firenze il R.mo di Saint-Malo, uomo, dicevano d'ingegno et d'autorit grande . e non per andare in Francia, ma per stare in Toscana o vicino, per conservare la quiete durante la dimora del Re nel reame di Napoli; e nel caso s fosse
l'ecato
a Pisa,
confortavano
Signori
di
lui
Era
partito di
Roma
la
mattina del
delle
27 gennaio (Lettere
2
citate, I, 38).
i
L'Ammirato
i
Ngo,
cinque, e
de'Nerli
dici
,
nomi sono questi: Guidantonio Vespucc Tanni Francesco Valori e Lorenzo de'Meche aveva cambiato il cognome prendendo quello di Popolani.
loro
Guglielmo de'Pazzi
1495]
dinaie Sa' Malo, e and a Pisa
lui
101
per
renderci
Pisa.
and co
fra'
quali fu
Franscritte
E
defila
a d 18 detto,
si
band che
s'
si
dessi
a'
le
pori'e
marzo.
E
rotta.
ci
fu
nuove che'
Re aveva avuto
E E
di
20 detto,
ci
fu
come
gli
ci
a d 22 di febraio 1494,
fu
E
Sa'
<'he
a d 24 detto, venne in Firenze el Cardinale Malo da Pisa e non ce la fece rendere. E dissesi
vi
teneva
mani, perocch
'1
nuova
e vecchia.
E
cia
detto, sanza
stello dell'
colpo di spada.
'1
Re
si
Uovo.
qui
si
colle
tronbe e
pifferi,
serrare
le
botteghe e
mee
d.
moria
di tale aquisto.
'
E E
<-h'
a d 26 detto,
si
fece
Malo,
e
e fecesi
tre
a di 27 detto,
si
Malo
era
no ne volle fare
di qtiesto
comandare
la
anche
le
102
nulla, e portonne
[1495
22 migliaia
di fiorini, e ritoiniossi
verso
Napoli
al
Re.
Pisani, e
pre-
E a di 4 di marzo 1494, ci fu lettere dal Re di Francia molte grate, come gli aveva avuto caro che noi
avessino fatto festa dell'avuta di Napoli.
E
Re
nio,
a d 5 di marzo
di
1494,
si
fece 4 anbasciadori
al
Francia e
di Napoli,
Vescovo
'
de' Pazzi e
Lo-
E
che
'1
a d 6 detto, molto
si
Re non
ci
E
canpo
a di 10 di marzo
di
1494, and
Piero
Capponi
al
E E
tadini
a d 13 detto,
diceva che
'1
Re
di
Francia vo-
si
levare
l'
autorit
alle
fave
^
;
vinsesi
Ha
errato
cit.
il
Landucci
nei
nomi
di
questi
ambasciatori.
Nell'opera
essi
ed i Bernardo
Ngociations ecc., si leggono l'istruzioni date ad loro nomi, ma in luogo del Sederini e del Pazzi sono
Rticellai e
Lorenzo Morelli, I'Ammirato per d il Sosi che questi fu nominato a rimpiazzare quello che non pot partire essendo ammalato. 2 La provvisione originale (Vedi Reg. di P'orv. ad an.) intitolata Lex pacis et appelationis sex faharvm Provisio, e contiene le disposizioni per la pace come dice il Diario che con,
;
sisterono
in
si
direbbe
amnistia.
1495]
103
a di 18 detto,
si si
E E
a di 19 detto,
riconoscessi
fatti
di
Stato
dal d della cacciata di Piero de' Medici, ecetto che de'danari; e che la Signoria non potessi confinare, sanza el
Consiglio Maggiore.
E E E
lato
ci
fu
come
el
Re aveva
per Pisa.
a d primo d'aprile 1495, predic frate Girolamo, e
disse e testific
come
di
la
Vergine Maria
gli
aveva rivemai,
come
la
citt
ella fussi
promettevalo assolutamente.
di
Stato o di parte.
,
a di 2 detto
si
una
lega,
Veniziani,
Duca
di Milano,
Inperadore,
el
Papa,
el
Re
aprile
detto a entrare.
limiti, per chi avesse favorito lo Stato che reggeva novembre. Vi poi un articolo il quale ordina che a chiunque, abile agli offici, che per caso alchuno di Stato sar condannato da'Signori o Octo di guardia, o di BaUa, in pena d morte o di ascissione di menbro o confinato o relegato o incarcerato, o condannato in maggior somma di danari che di fioTini 300 larghi, possa et sia lecito ricorrere al Consiglio Maggiore ;
dentro certi
fino al 9
in ci
credo
ai
levare
i
V autorit
fave
o vogliam dire
sei
come
sopra detto.
104
[1495
a d 5 d'aprile 1495,
el
ci fu
;
come
e che
el
Reame
E
E
sato.
a d 7
detto,
ci
di qua.
a d 8 d'aprile
9 detto,
ci
fu
come
el
Re
di
Francia aveva
;
mandato a chiedere
a d 13 d'aprile 1495,
in
ci
fu
come
e nostri soldati
erano scorsi
quel di
E
E
a d 17 detto,
ci
fu
come
ci
Poscia.
a canpo a Librafatta,
che la strignevaao
si
a d 22 detto, e nostri
si
andargli a trovare; e
torono.
E
tra.
a d 25 di aprile
1495,
ci
fu
come
s'
piccati, e
dell'
una parte
porte
di
E un
nome FrancePisa, e
sco
rimase prigione.
a d 2G detto,
si
diceva
molto per
la citt
che
Facevano venire
si
certi
caporali
vero; e tuttavolta
a d 28 d'aprile 1495,
diceva che
'1
Re
di
Frangli
E bench
1495]
avessi inteso che
noi avno
105
suo, nondin'
caro
Taquisto
di
meno
un
ogiiiuno l'aspettava
con pagura
si
non
andare
tratto
a sacco. Ninno
E E
o confortava molto
a d 9 detto,
venne a Pisa
'.
400
franciosi,
mandati dal
Re
i'
nostro aiuto
E
Dieci
a d 11 di
maggio,
si
vinse che
si
facessino e
nel Consiglio ^
figliuoli
di
Giovanni
dell' Antella.
E maudorono
un
trattato
molta fune;
E
E E E
a d 17 di maggio
1495,
ci
fu
come
quegli
di
dell* Antella.
fu
come Librafatta
s'era
vinse
di
porre un balzello
che
e con
a d 23 di maggio
1495,
ci
come
in
el
Re
^.
di
qua
'
credettero
che
e per
questi
di
lo)'0
cit.
soldati
lbssert>
lai
Re
guarnigione
;
Pisa,
ma
invece
guerreggiarono
Portoveneri, Op.
Cio che
al
Re
106
[1495
a
d
E
cato.
24
di
Girolamo, nella
maggio 1495, fu voluto dare a frate Via del Cocomero, quando ebbe predisi
E
bizi
a d 28 di maggio 1495,
al
mand uno
degli Al-
Re, perch s'era inteso che gl'inbasciadori non andavano in verit e forse non era vero.
per staffetta
;
per intendere
vero
',
a d 31 di maggio
;
1495,
si
ragun
el
Consiglio
e Richiesti assai
del Re.
ni
E Re due
ci
prima
la libert, la
non
E E
E
fu
come
el
Re
era
entrato in
Roma
a d 2 detto,
fece frate in
a d 3 di giugno 1495,
si
ragunorono e gonfaloni
questa venuta
del Re.
fu di
Re 4
cose: la
de'Medici, com'
renda
le cose
come nimico;
E
E
Donna
sospetti, e
molto
si
provedeva
le case e forniva
d'arme.
Furono Domenico Bonsi Giuliano Salviati e Andrea dei L'Ammirato prende errore quando in luogo di quest'ultimo pone Pandolfo Ptucellai al quale vero che fu data tal com}
,
Pazzi.
luissione,
ma
egli la rifiut,
'
1495]
onore.
'
107
del-
frate
ordin due
del
tavole a
San Felice
s'
in Piazza, e
Fiore, e quivi
grossi.
offeriva
grande limosina
di fiorini e di
Fu
Maria
l'
del
,
Fiore
le
si
donne da l'un
lato
e gli uomini da
altro
che non
mai ne fu
a d 7 di giugno
dominio a l'ordine del Consiglio Grande e universale; el quale pare, a ogniuno che vole vivere bene e sanza
passione, el pi degno governo
renze.
nirsi
nondimeno
tutti e principali
attendevano a
for-
d'arme e mettersi
in casa fanti, in
cos.
modo
si
dubit
di
Parlamento,
ma
non fu
dell'andare a sacco.
Ogniuno faceva
El contado attendeva a sgonbrare in Firenze, massimamente quegli di qua donde aveva a passare el Re. E
nondimeno,
ci
el
frate
E E
a d 11
di
di
Pier Fran-
Re.
ria
il
28 maggio, affinch
Questa venuta era stata in genere deliberata dalla Signoil popolo fiorentino potesse aver grazia
;
nelle
due
giorni
dopo
si
fiss
il
Tabernacolo
in Firenze.
ICS
'ili
[1495
iiibasciadoro al Re.
citt, e
in questi di tuttavolta si
for-
niva d'arme la
potere isbarrare la
sospetto e di
citt.
Stava ogniuno
in
grandissimo
mala voglia, perch si stimava che '1 Re ci voleva male perch tuttavolta si perdeva le castella. Eraci nuove che Palaia era perduta, e Montetopoli.
;
E E
a d\ 13 di giugno
1495,
ci
fu
come
el
Re
era
14 detto, giugnieva
la
ionizi e
da Dio.
E Re
a d 15
di
Re
a Poggibonizi, e
"1
suo
antiguardo
E
in
Poggibonizi.
dissesi
'1
che
lui
Firenze; e che
Frate
gli
Iddio
voleva che
facessi
causa che non venne raccomand Firenze, e che bene a Firenze e ch'ell'era
fu la
;
modo che
gli
si
disse
a Firenze, e che
in
'1
Re
Era
il
Frate
che
loro
Sti-
E
arso
a di 18
di
giugno
1495
ci
fu
come
gli
avno
Castel
Montetopoli, e messo
a sacco
Ganbassi
come sanno
fare e Fran-
e tutti soldati.
E
l'ono
anbasciadori
Franciosi
tutti
che
questi
si
partirono
di
Firenze, per
piani insino a
1495]
10'.)
qualche piccola
gli
come
lui
aveva detto
utcio
al
Re
che se e'no
gli
ateneva
promessa, che
leverebbe
l'
lui capite,
gli
che
la
di Dio, e che
perderebbe
avessi,
cos
chiam testimonio
avergli
E
el
disse,
detto
E
E
a d 22 di
giugno 1495,
Re
si
part e
and
verso Pisa.
23
detto, ci fu
come
fu
el
Re aveva avuto un
Cervia,
la
al Salto della
sua
prima guardia. E pi
ancora
ci
fu
come e Lucchesi avevano fanti della Lega, e non vollono el come e nostri avevano dato una
ci
'
e preso
un messer Gioin
E
'1
a d 24 di giugno 1495,
el
Re
entr
Lucca,
dicevasi che
Re non
s'
ci
vano donata
che
veduto V
che
si
erano
ribellati
Ilo
[1495
a d 25 detto,
si
E
al
part el
Re da
liucca, e
and
in
verso Serezzana.
Pisa; in
modo che
fidati del
che dire
assai.
per forza a
ogni modo.
Togli,
prima nuova riforma, e come si fanno gli altri uflci grossi; e non fu pi fatta da' Venti come prima, clie gi avevano rifitato, com' detto. E fu gonfaloniere Lorenzo Lenzi e parve contento tutto questo popolo di tal modo d'eleggere. Ogniuno s'accordava
fece la Signoria, la
fatta per elezione,
a d 26 di giugno,
secondo
la
el
E
E
ci
fu
come
noi avno
fu
come
el
Re
era in
quel di
Pietrasanta e
stavano
a d 30 dettp,
filo
ci
fu
come
el
Re aveva messo a
sacco e a
triemoli.
di
ci
fu
come
el
Re non
Lonbardia e di Bolognese e per tutto, sanza soldo, la maggior parte; e dubitavasi del Re che non capitassi
male.
2 detto,
di que' di
ci
fu
come
e nostri
avevano preso
50 uomini
Cascina; e fuvvi
un fighuolo del
di
E
Erano
di luglio, ci fu
come
el
si
Re
Francia era
di
morivano
fame.
avuto un poco
di rotta dalla
Lega.
1495]
111
E a d 6 detto, mandorono e Fiorentini al Re inbasciadori, che fu messer Guido Antonio e Neri Capponi. E a d 8 detto, ci fu come a d 6 detto s'apiccorono la battaglia el Re di Francia colla Lega, in Parmigiano
'
in sul Taro,
a ore 16
e dur insino
a notte, e funne
anno perduto
la
maggiore
si
signore
Anton Monte,
e messer Giovanni capitano del Marchese di Mantova. El Signore Rinuccio da Farnese rimase preso e ferito.
E
di
a di 9 di luglio,
si
vendevano a
;
lo'
ncanto
le
cose
d, in
e penossi pi
a d 11 detto,
ci
fu
come
el
Re
di
Napoli aveva
riavuto
Napoli
'1
e
di
pi
e'
era
lo
nuove che
chi
Re
non andava
in verit.
e'
Che
Re.
fussino stati
d'accordo,
non ne tornava
Francia
te-
sta di loro; n
anche
el
II
23 giugno
i
il
Re aveva
scritto ai Fiorentini
che avrebbe
i
l'icevuto
loro ambasciatori
quando
quelli
due
qui nominati
registri di
sono appunto
che
gli
Deliberazioni de' Signori e Collegi dell'anno 1495, si fatti dal Re coi detti ambasciatori, a Todai
16 di agosto, e che
Signori
furono
ratificati
il
di
.settembre.
112
[1495
E E
a di 14,
ci
fu
come
gli
avevano
fatto
un poco
di
un certo fiume.
,
quel
e'
passare
fiume
per
modo
eh' e
Franciosi dettone a
ganbe.
a di 15 detto,
ci fu
come
in Asti, e
molto
si
dissono ch'el
Re
a di 18,
ci
fu
come
Gienovesi
avevano preso
per
l'armata del
Re
per
modo modo
per
aveva
in
fatto
sull'
a ronpere
altare
di
el
giuramento
aveva
fatto
come
aveva Na-
come uomo
gli
di joco intelletto
noscere
soli
Ma
secondo
che dice
come
e'
sar dato a
de' peccati.
a di detto, fu finito
el
gio di Strozzi.
pi
si
;
e tuttavolta el
Frate confor-
disegno
Doveva servire per le adunanze del Consiglio Generale. Il fu di Simone del Pollaiolo amico del Frate; e varie te-
1495]
tava
sala.
si
113
tirassi inanzi.
in
Per suo
consiglio
si
si
faceva detta
a Pisa.
E
loro
a d 29 di luglio 1495,
ci fu
come
e Sanesi erano
in arme, e
Monte
a
d
Nove
31
el
di luglio
1495,
ci
fu
come
e nostri ave-
Ponte di Sacco e mandatolo a sacco. E tuttavolta, qui non si faceva altro che mandare giente. E a d primo d'agosto, ci fu come e Sanesi avevano
vano preso
Monte
de'
Nove.
'
70 Franciosi ch'erano pe'Pisani in detto castello. E no.stri, come uomini non Taliani ma barberi, e inparato da loro, e perch gli avevano in odio per pi conti, si dilettorono
de' Taliani
d'
si
perch
tristi.
a di 3 d'agosto 1495,
E a di 4 d' agosto, ci fu come lo 'Nperadore aveva mandato un bando che ninno suo suddito non andassi
al soldo de' Viniziani
el
Papa
a'
di
qui al canpo
nostro di Pisa,
com-
ste di
marmo
e di
da
ed
Cosimo I, e ora chiamasi il Salone dei Cinquecento. 1 Erano di quelli che aveva mandati nel maggio
i
il
Re
si
fossero venduti
a'
Pisani
contro la
8
114
[1495
20 mila
si
fiorini.
diceva el
Non
fece molto
danno,
ma
in
cadde
in
E
Or
di, si
vendeva
d' oro,
a mostrare quanto pu
sitorie,
la fortuna in
ma
e to-
ma
a
debba
es-
Dio che
altri
clie
la
gravit
de' peccati
ist
neHa ingratila
tudine.
a d 12 d'agosto
1495,
fu finita
volta
della
sala grande,
pitano.
E
E
in questi di,
si
diceva che
'1
Duca
di
Milano non
di
Re
Francia.
a di 13 detto,
si
e la roba.
in
questi
d,
si
a di 18 detto,
el
la Badia di
San Severino,
(lire
ma
poi
non v'andorono
m'an-
'
Deve
San Savino.
1495]
115
l'
E
si
ogni d
si
conbateva, e fuvvi
morti pi
di
20 uomini.
d'
E E
a d 29
agosto
31 detto, ognind
diceva: El
Re manda
passare.
le lettere
non possono
di
settenbre
mio
E E
nella
a d 4 detto, and a d 5
di
el
settenbre 1495,
di
Franciosi
l'
eh'
erano
cittadella
Pisa
avevano chiesto
data loro.
altra citta-
dubitavasi
Lega.
el
E
avuta
a d 7
di
settenbre,
ci
fu
come
canpo nostro
gli
avevano
del
rocca Stainpace.
d
E
Re
di
8 detto,
ci
fu
una patente
;
e contrasegno
perch
Lega,
massimamente
al
da' Viniziani.
canpo a
Pisa 2 de' Dieci, 2 degli Otto, 2 de' Colegi, per fare forza
a Pisa.
E
che
'1
a d 14 detto
ci
fu
come
'
gli
avevano preso
la
se
non
a
fussi
Castellano
de' Franciosi
cominciorono
trarre
fu dal
Re
Guanelle
scogna, barone
d'
Entragues e
di Saint
Amand.
Il
Comines
116
spingarde a'nostri e amazzorono alcuni
ferito quello de'Yitegli;
'
[1495
de' nostri
;
e fu
non
ci
vano promesso,
lettere del
di
Re.
-
Lilla francioso,
la cittadella;
ch'era qui
in
E
ci
andovvi
in cataletto perch'era
;
ama-
e
el
si
non giov
Fracassa
^
niente.
a d 18 detto,
fu
come
che
era entrato
dalla Lega.
E
donna
a d 20 di settenbre 1495,
di Piero, de'
si
E
di
23
detto,
figliuolo
Bernardo de'Medici * non conpariva agli Otto, avessi bando di rubello j)erch 1' aveva condotta lui a Siena.
a d 25
di
settenbre 1495,
mandorono un bando,
e
potere ribandire
fussi rubello,
uno, chi
e'
l'
ammazza
,
e possa
por-
come
sue Memorie lo chiama uomo di molta qualit, servitore del Duca d'Orleans . La sua condotta parziale e insubordinata, mi
pare
1
lo
Paolo
Giovanni
Dumas
di
signore
di
Lilla,
consigliere, ciamberlano
Gaspero
di
gente
d'
arme.
*
5 Si
sforzi
1495]
117
a di 2 d'ottobre 1495, fu
di
E E
grande
a
d
si
3 detto,
si
gnata
d'
opra di Parlamento.
e
certi
altri frati
E mandorono
Non
s'
a pigliare don
Guido
mano
el
a questa congiura.
E E
a a
venne
canpo a Cascina.
di
Lilla, e disse
avere protestato
tadella, ch'egli
una casa
di
6 d'ottobre 1495, presso a Canpi, si scoperse morbo, e in casa Antonio di Bono mor un
in
un
altra nella
Ci fece
danno.
a d 15 d'ottobre 1495,
si
fece l'onoranza di
Mon-
Ebbe 280
si
a d detto,
dici, e fussi
fiorini.
morto
e 4 mila
E
E
glio
a d 17 detto
Girolamo e confortava
Maggiore.
'
di Bettino.
118 nuove
ci
clie
'1
[1495
Re
di
modo;
1'
el
a d 29 detto, cadde
ruppe un vento
la
commettitura
a persona.
a d 3 di novenbre 1495,
ci
dore del
Re
di Francia,
che
si
chiamava Lancia
pu-
gno, e veniva per darci Pisa; e and l e fu preso da Pisani e poi lasciato.
E
la
in questo
tenpo
mora
ci
E E
de'
a d 14 detto,
fu
in
vendeva
si
e beni di Piero
Medici a
E
rialto
24
di
novenbre
1495,
disfece
un certo
la
Log'
di
colla porta.
E
zava
;
a d 26 detto,
prima, una taglia dietro a Giuliano de'Medici, chi ramaze la seconda, vendere e beni della Torre
;
la terza,
sanza chiamare.
Una
deliberazione della
concepita:
Dominorion, paucis ante annis c.onfertwn, dietimi el Rialto, renioveatur et remaneat ut prhis erat ad maiorem Palatii pul'
critudinem, ne conspectus Palatii a lateribiis defonnatiis videatur: et lapidea illi denttfi' Operariis novae Salae ad Saain ronfir.ienda.
2
Ecco
in
il
sunto
di
queste prov-
1495]
119
a di 3 di dicenbre 1495,
ci
E E
fu
dici fu
di 4 detto, ci fu come Ramazzotto, amico della Casa de'Medici, asaltorono la strada al Cavrenno, e tolsono muli carichi; e come poi, l'altro d, el podest di
di
loro.
comandossi
a di 7 di dicenbre 1495,
di
gravezza a'preti
de' Medici
50 mila
ci
fiorini
30 mila.
fu
E
preso
a di 8 detto,
el Castello
come
el
Re
di
Napoli aveva
Nuovo,
di
dicenbre 1495,
mezzo
visioni. Colla
prima,
si
prometteva
il
premio
di fiorini
2000 larghi
seconda,
si
d'oro e
altri
ordinava agli
Vecchio
pare
e
e 20 in
Torre di vendere 48 botteghe sul Ponte Mercato Vecchio coll'ultima, s'ordinava l'imbor:
sazione dei cittadini per trarre a sorte quelli che dovessero occucerti ufizi o magistrati,
che allora
si
come
*
dicevasi, a
mano,
nel
Consiglio Maggiore.
questo
il
La
Maggiore, e coll'autorit
risquotere
almeno inaino alla somma di fiorini cinquantamila da qnalunche non sopportante le gravezze ordinarie . La Signoria, il di 30 del seguente mvse di gennaio, ordin agli OfficiaU delle Grazie dei
Contadini di cedere a quelli, per loro residenza, parte del locale che occupavano nell'Arcivescovado. 2 II di 9 d' ottobre, Signori ordinarono che le due statue di bronzo, il David e la Giuditta, esistenti il primo nel cortile del palazzo di Piero, e l'altra nell'orto del medesimo, venissero consei
120
[1495
a d 10 detto,
le
ci
E
arso
fa
come
di
el
Re
di
Francia aveva
,
case
di
per
Re
come
renderci
la
cittadella
che
E
pi
a d 11,
ci
fu
el
osserv
E E
el
a d
12 detto
si
mandava comessari a
tutti
passi a pr vedere.
a d detto,
s
ci fu
nuove come a
alz
in
'1
Roma
era venuto
al
Tevero
Banchi insino
primo
solaio, e
pass sopra
segno di tutte
le volte pi
E
nel
d detto, si disse
Reame
:
vagli detto:
disse
Dammi una
di coteste pecore, e
dandola Di
gli
gli
insieme, e
:
ritorn
viva
come prima
e disse al pecoraio
;
Va
3
di' al
Papa che
di-
e stieno
sanza mangiare
un'altra cosa da
E
che
d
;
ci
fu
ridersene
gli
Duca
di
Mi-
gliate
agli Operai
di
si
Palazzo
del
medesimo che
il
da queMoisk nella
74 e 75.
1495]
lano eh' era stato morto
disseg'li:
,
121
e dtte
una
lettera
uno e
portan-
Porta questa
in
al
signore
Lodovico.
dola, el cancelliere
Lodovico l'ebbe
el
E
si
chiedendo la
ri-
E immediate
fu
spar el messo.
Onde
che sarebbe mora, fame e massimamente guerre, come veduto per processo.
a d 14 di dicenbre 1495,
ci
dore dal
Re
di
Francia.
'
E
si
non giov.
E
di
a d 15 detto,
el tetto.
si
a d 21 di dicenbre 1495,
20
di dicienbre
'"
Monsignore
di
Gemei.
La
MCCCCXCV,
ponessero a ricordare
Piero de'Medici e non la remota cacciata del Duca d'Atene, come stamp il Moise. Nel 1504, tolta dalla ringhiera per mettere nel
suo luogo
della
il
David
dei
di
Michelangelo
fu
cortile dello stesso Palagio; nel 1560 poi fu collocata sotto l'arco
Loggia
Signori in faccia a
tuttora.
3
Ci era in ordine a
26
novembre
gli
uffici,
modo
d'
imborsare per
122
[1496
a d primo di giennaio 1495, s'aspettava Pisa per
di quello inVjasciadore
l'altro di el
;
E
la
rio,
venuta
perch
;
e fu
tutto el contraa'
Pi-
sani
e tutti e Franciosi
'
che
v'
erano
s'
andorono
'1
con
Dio, a Lucca.
ci
Onde
si
Re
dileggiava, n voleva
riavessi,
sta vasi
ogniuno
di
mala
voglia; e dove
ci
di questo frataccio
vuole ar-
E
E
a d 4 detto,
mandorono
contadini e furono inpiccati, che volevano dare Montecatini a Piero de' Medici.
in questo d
di
bando,
Frati, e
che non
si
ragionassi
Stato, o di
mandorono un Re, o di
25, o
di fiorini
E
e
ruppe una coscia. E dissono, che gli avevano dal Re, che fussi rimesso in Sa'Mal e fatti di Pisa, di Sarzana e Pietrasanta; e che ci voleva rendere
uno
di loro si
gli
Non ne
fu altro.
p. 118, e
si
che tra
tratta.
le altre
l'imborsazione,
ardessero
Il
le polizze
farsi
30 dicembre,
Si-
cancelliere
delle
lro
illos conbiirant.
Questo
fatto fu,
com' naturale,
di
quali ebbero
basciatori al
premura di darne subito notizia per mezzo d'amDuca di Milano, al Comune di Genova, al Papa, al
1496]
123
a d 19
di
E
poli,
giennaio,
ci
fu lettere dal
Re
di
Na-
altrimenti
l'Italia
E
Lega
qua
si
el
perch gi
era morto
el
figliuolo e sfavasi in
a d 26 di giennaio 1495,
partirono di Firenze
gli usciti di
d'
Ur-
cos
vennono
Pe-
un
d o
e rimissogli in Siena
.
'
venono a Colle.
E
dare
bello a
el
d 29 di giennaio 1495, fu dato bando di ruun maestro Lodovico medico e altri, che vollono
Bucine a Piero
di febraio
de' Medici.
a d 7
di
di
questo fu perch' e
frate
Girolamo, che
e'
dovessino correggiere
disoneste portature
giucatori,
si
fug-
Signore
di
Piombino, a Siena e ad
altri
La corporale
le
et actuale
,
rcche et fortezze
Lettere degli
da
essi
il
riputata
come
il
libert, fu
presa
primo
di
Au'
zani di Pisa.
1
II
torna-
rono indietro.
124
nuti in tanta reverenzia e fanciugli che o^rnuno
si
[1496
guar-
dava
massimamente
in
minabjle.
Non
si
cosa
ma
Sia
Anno
potuto pi
eh'
i'
eh' e buoni.
laldato
Idio
da poi
che
le
vidi ({uel
piccolo
tenpo santo.
Onde
e pudico.
sia stato
si
pensa bene
cose che
a d 16
fra'
di febraio
1495, fu el Carnasciale.
avendo
e fare
predicato
vergogniosi
tale
come piaque
e in
comutazione, che in
;
luogo
di
pazzie, accattorono
molti di inanzi
luogo
stili,
mani
Per modo
si
ragunorono
fisso, la
schiere in 4 quartieri
di
Firenze,
fu
ogni
La prima
un Croci-
l'altre; colle
mazzieri e ministri di
Viva
con
tutti
Tra
le altre
usava
di
lare
che
che diradicare
dosi
tal
Ma
barbaro costume
secolo XVI.
1496]
125
mano, che veramente pe'savi uomini e buoni lacrimavano teneramente dicendo: Veramente questa nuova commutazione opera di Dio. Questi giovanetti son quegli ch'anno a godere le cose buone ch'esso promesse. E ci pareva di vedere quelle turbe
una ciocca
d'ulivo in
di Gierusalem ch'andavano inanzi e dietro a Cristo la domenica d'ulivo, dicendo: Benedetto sia tu die vieni nel nome del Signore. E ben si pu dire le parole della
Scrittura
5
rono
6 anni insino
a'
in
16.
tutti
quartieri
si
raunocappella
tutti si partirono
quivi
passorono
pella
San Marco. Poi feciono la via che fanno le procissioui passorono el Ponte a Santa Trinit e poi in Piazza. E poi in Santa Maria del Fiore
della Nunziata, e poi per
;
da
l'
un
lato
le
donne
uomini,
di dolcezza di spirito,
che
non fu mai
fatta tale.
Fu
tinaia di fiorini.
rini d'oro, e la
Chi dato
e
loro veliere,
cucchiai
fazzoletti,
sciugatoi
ci
che
gli
aveva, e massime le
offerire
a Cristo
pudiche schiere.
di di
E
vene
a di 17 di febraio, fu
alla predica di frate
el
primo
in
Quaresima,
Girolamo
di
Fiore un
grande numero
fanciugli.
Fu
fatto
certi
126
fanciugli, dietro alle
fralle
[1496
donne
e molti
anche
si
stavano in
donne; e
tutti quegli
che stavano
in su'gradi can-
tavano inanzi
e poi
venivano
pergamo e cantavano le Tanie; e'fanciugli rispondevano. Per modo che facevano per dolceza piagnere ogniuno, e massime gl'intelletti sani, dicendo: Questa cosa del Signore. E questo durava ogni mate cherici in sul tina di
'1
Frate venissi.
tenere
nota
letto
alle
poteva
nel
tutti
correvano inanzi
madre
alla predica.
di
25
di febraio
1405,
si
coprire, e
non era
'
marmo,
vughare diceva una stanza d'otto versi: in sentenzia diceva: Chi vuol fare parlamento vuol torre
tro in latino. El
al
popolo
e' reggimento.
cerca
guastare
E E
a d 26 di febraio
1495,
s'incamer
la
gravezza
della Decima.
donne,
per
indo
di
Tre giorni prima Signori avevano data licenza al Pollarompere il muro per andare dal Palagio nella nuova sala.
i
1496]
127
a
di
28
di febraio
1495,
ci fu
Chi non
si
si
Francia?
Veramente
Francia
el
pu
essere al
Re
di
stati e pi
mondo,
e lui
di
mai conosciuto.
andadove vede-
a d 29
vano per
si fussi
tutto,
;
lungo
mura,
alle taverne,
vano ragunate
chi vuole.
in
questo tenpo
d
ci
rinforzava la mora.
marzo 1495, predicando frate Girolamo, fece gridare quella mattina: Viva Cristo e simile cose spirituali, per modo che fu una grande comozione di
a 8
di
spirito.
E
d
aveva, ogni d
di
lavorare, 14
15 mila
di
E
tai,
14
di
marzo,
^
si
notaio
dal
dice che la tenuta di Sarzana, comprata II PoRTOVENERi Banco di San Giorgio, fu data il 26 dello stesso mese, e si ride
1
per averla
aveano pagato
ai
.
Franciosi molte
come
di
Pisa
viare
del 3 marzo, la Repubblica, per ovpotrebbono dalla contagione del morbo della quale nella futura estate molto si dubita, avendo gi in qualche luogo cominciato a dimostrarsi , ordin che dal Consiglio maggiore si eleggessero quattro cittadini da durare il loro ufficio fino a tutto ottobre. Dovevano avere piena baha per rimea'
diare e ovviare
3
al
morbo
sovvenire
poveri ammorbati.
La
de'dua membri, non parendo giusto che uno notaio possa godere
128
[1490
a d 22 detto,
E E
venne gragnliiola
neve grande
ch'alz
mezzo braccio per tutto. Perdessi de'fiori e frutti, d 27 di marzo 1496, che fu la domenica d'ulivo,
una procissione a
tutti e fanciugli, in
mano
e in capo, e pi
portorono
mano
pi.
Furono
stimati 5 mila
tutti vestiti
fanciugli, e poi
di
grande numero
di poi tutti
di fanciule;
colle $ e coll'uUvo in
gli Ufci
gli
mano
capo; e
di
Firenze e tutte
Capitudini;
dipoi
tutti
le
fatta la
n uno
altare
oferta.
al
per fare
el
Monte
della Piata.
Fu
fatta
grande
gli
E andava
inanzi a detta
procissone
un tabernacolo
di
Gierusalem,
per tutta
la
domenica
d'ulivo.
nostro Re;
E
E
a d 28 detto,
'
E
Porta
a d 4 d'aprile 1496,
alla Giustizia, fatta di
si
nuovo
e provandola, trasse
e rovin
una casa
alla Cappanaccia.
ci fu
a d 7 detto,
san-
de' notai
proilisce
anche
il
le
sostituzioni negli
uffici,
rego-
disimpegno delle attribuzioni dei medesimi. Se estima quasi certo, il Re di Fransa dover fare la impresa de Italia . Cosi scriveva da Milano, sin dal 14 gennaio, un oratore dei Pisani a quella Signoria. Lettere agli Anziani.
lare e disinteressato
1
1496]
'
;
129
e che a Viterbo era apague sopra due porte di Siena rito una donna ch'aveva detto ch'a Firenze era el vero profeta. Le scrivo perch si dice di queste pazie.
a di 10 di aprile 1496,
fu
amazorono e cavorono
gli occhi
Non
presono per
el castello di Buti.
el
E
E
un
a di 12 detto,
di
loro e
di
14 detto,
ci
fu
cacciati di
Faenza
loro mandatario.
E
<i
a d 17 d'aprile
di
1496,
predic frate
Girolamo a
San Marco,
disse
a d 24 detto,
el
ci
fu
come
e Pisani
avevano
el
in-
grossato
peggio, e
a d 26 d'aprile 1496,
ragun
frate
el
Consigho nella
e' frati
Messa;
e dissela
predic un poco.
in questo
dava
L'Allegretti
le,
nei suoi
Ital. Script).
citt.
Anch'esso
giudicava
cose
come
il
nostro, concludendo
tamen gli uomini di giudizio non lo credono . 2 Siamo a di 8, et abbiamo la nuova come li nostri hanno rotto il campo hostile, dove de' nimici sono morti Lta homini di arme, presi XXV, et cavalli 220 et certi muli, et ferito messer
Francesco Seccho
.
130
feciono pigliare.
e
[1496
Fra
gli
altri fu
un Giovani da Tignano
mandorlo
al
e poi presono Filippo Corbizi e Giovanni Benizi e altri, e molti ne feciono sostenere in Palagio; e molti no' fu-
rono scoperti;
in
modo che
'1
22 ore
inanzi
fussi fatto.
Signori
poi
feciono
fare
28
Stinche in per-
pi fu amuniti
25
E
di
Re
Francia due
;
su due
muli in gabbie
'
di le-
gname
ci
co' lui.
a d 3 detto,
fu lettere del
Re
di
Francia ch'aveva
teni-
a di chi
ell'era.
Fu da
ci
beffe.
a d 4 detto,
fu
come
el
Re
di
Napoli aveva
Reame
molti Franciosi.
1 II di 9 del mese stesso, Priori deliberaverunt et preceperunt Romulo Bernardi Antonii de Monte Catino, famulo eorxmi Camere annortim, quatenus vadat simul duohus leonibiis, mictendis per dic.tos Dotninos ad Cristianissim.i<m Regem Francoruni, et dictos leones in itinere gubernet donec ad cnriam dirti Regis
i
'jjenes
ut executioni nandent in predic.tis qiiod habent in onandatis. Et casii quo dictus Romdus in huiusmodi itinere deficeret, tunc in eum locian famuli diete Camere,
existentibiis
,
Regem
et
pr
ciiis
Romuli
filius.
1496]
131
in
8,
domenica,
di
maggio, son
la
canpana
e fu
dopo desinare.
appelorono
si
E
al
quegli confinati
Consiglio
nelle
Stinche e amuniti
maggiore, e fu
gli
cimentato e non
'
vinse.
Bisogn che
avessino pazienza.
a d
11 di
maggio 1496,
si
fu finito
d'amattonare
luoghi
la Sala
E E
14 detto, la mora
risent in pi
in Firenze.
16 detto,
ci
fu
come
e nostri
avevano
rotti e
"
II
ricorso e
il
rigetto pel
medesimo sono
di
a"
Questa mactina
si
sono abochate
e
li
nostre con
li
le
genti
nostri
animosamente
hanno
rocti et gi
ad
da Palaia nostro inimico. E fegravemente Tlllmo M. Francesco Secco in uno braccio da uno arcobuso, quale si port virilmente . Il Landucci forse esagera mettendo la sola perdita d'un fante, mentre il Portoveneri, per
cavallo; et preso Giannetto
rito
detrarre al merito dei Fiorentini, dice che erano molti e che furono
affrontati
da pochi Veneziani; e bench rimanessero vincitori , le amassno circa sei omini d'arme e condutde'Fiorentini, fra' quali fu pur uno messer Francesco Secco
fuoruscito di
Mantova
. Si
pos-
sono accordare i documenti con i cronisti, riflettendo che il Secco, mori lo stesso giorno per la ferita riportata. Quegli per che non si pu mettere d' accordo 1' Ammirato, che fa morire questo capitano
un mese prima.
132
[1496
E
men
si
grande
ch'ella
a d 20 di maggio 1496,
ci
fu
come
Duca
di
22
detto,
si
battez
si
una
fanciulla
ebrea,
madonna Perla
ci
^
ebrea.
E E
a a
d detto,
ch'era Vescovo.
d
maggio 1496, and in Palagio alla Signoria el detto Vescovo inbasciadore, e disse come era nostro amico, e come gli aveva conosciuto come e Fio24
di
ci
voleva
avere
senpre da
fatti.
lui
avemo
di queste
buone pa-
role
ma
si
non
Ma
Fi-
renze
come
gl'ignoranti. El
Marco, e fu
fatto.
Pisa
si
stette a quel
ci
medesimo.
a d 28 di maggio 1496,
infermit, che le
non
'
si
ma
Ho
Dovevano avere ben corta vista Fiorentini di que' tempi come fossero continuamente burlati da'Francesi e nondimeno sperassero sempre in loro: ora viene il caso del Duca di Milano, cli'e'si accorgono a mezzo maggio che era loro nemico, mentre il Portoveneri dice che. fino dal 4 aprile, era arrivato a Pisa un soccorso dei suoi soldati.
i
gi osservato
fu
molto onorato e regalato, come mostrano i libri dei Dieci. 3 Forse sar cominciata allora in Firenze, ma gi questa
malattia era in
Italia,
secondo alcuni
1496]
133
a d 30 detto, e figliuoli di Bartolomeo Pucci anl'
dorono a
la
prigione,
cavoronne
lor padre,
E E
venne
al Bargiello.
s
fiume
molto danno.
E
lo
in questo tenpo
non paso,
in
E a d 10 di giugno 1496, ci fu come el Papa mandava con giente d'arme el figliuolo in verso Siena,
e
E
sta el
a d 12 detto,
ci fu
come
male nostro
a d 17 detto
de'fatti di
Pisa
E
E E
ci
fu
pisani
23
Valdi-
iiievole e
arsono
Borgo a Buggiano.
si
a d 24 detto, non
fece festa
veruna se none
*
la procissione e l'oferta di
San Giovanni.
Era
tallito e
lebri.
2 II
figliuolo del
Papa
il
Duca
di Candia.
di
di
Roma, da
il
di
10 alsolda-
l'Ufficio
3
che non
si
corse
il
Palio,
perch
panelli
(o padelle)
134
[1496
a d 25 detto,
si si
E E E
pallottole d'oro
in
come
questo tenpo,
ci
a d
5
e
di luglio,
Pisani scorsone
in
quel di
60 cavagli
rotta.
morivvi 20 uomini.
Fu
a d 8 di luglio 1496,
ci
E
bolle
di
in questo
tenpo
si
chiamate franciose,
che gi
n'
mato el signore Rinuccio da Farnese, con 400 cavagli; e and in quel di Pisa, al canpo nostro. * E a d 23 di luglio 1496, si vinse in Consiglio grande
tori di
in-
ci
numeroso concorso, almeno di gente del contado. 1 Con provvisione de' 22 giugno, si ordin che
grande del Consiglio fossero
si
certi
cappelli o vasi
di
alti
di
vi
vedwe dentro; nei quali dovevano essere delle ballocte di rame parte gialle o dorate parte darientate o alti'imenti bianchite . Quando vi era da eleggere a qualche ufpotesse
, ,
cio,
segreto per
nominare a
in
no-
minatione
2
Non trovando
due giorni prima, come resulta dalla licenza data dalla Signoria ai Suonatori del Comune di andare a onorarlo ('Libro di Deliberazioni de' Signon ad anj.
1496]
135
a'preti, di
uno balzello
50 mila
fuori,
fiorini;
'
e vinsono di le-
iifici
di
Firenze drento, e
un terzo a quegli
di
E
viglia
a di 24 di luglio 1490,
fu
come
n'
'1
canpo
de'
aveva mara-
che
g-r
d'arme
e'
Pisani
non accettorono.
a di 29 di luglio 1496,
ci fu
come
guerre
ch'e
e nostri erano
'1
le
Or paiono
al
modo
Pisani s'erano
E
vano
le
a d 31 di luglio,
fortezze
in certe
nel
chiesti patti al
ci fu come e Franciosi ch'erano Reame, le tenevano pe'Re, aveRe di Napoli, insino a d 23 d'agoi'
l si
persone, e posti in
Provenza.
casa di Francesco Nori.
^
E
el
Monte
Si deliber di fatto in
i
il
Consiglio eleg-
quali, insieme
non sopportanti
2
le
gravezze ordinarie.
Anco questa
spina. Quello
Tommaso marchese
3
Dieci
pagarono
fiorini
25
la
l'ele-
Monte
da cominciare
136
[1496
a di 4 d'agosto
'1
1496,
si
vinse che
si
pagassi le
gabelle e
Fu
gonfaloniere
Tomaso
Antinori.
E E
in
u'
nostro
comes-
perch
gli
aveva
grano pi
di soldi 40.
Era cattiva
non
si
Fu
uno
di sotto dalle
bi-
sogno
il
loro ufficio
il
cura, e pensare
modo
del
detto Monte.
gli
Con
la stessa
provvi-
sione
si
niavano
danari
Con
stabilirono
Monte. Se questo provvedimento fu molesto, buona per era la cagione che lo mosse perch i danari che si ritraevano dall' au;
mento
di
queste
gabelle
gli
Officiali
del-
ara
di
in questa carestia, nella citt e grano si mantenga in tal pregio che ciascuno che ne bisogno possa comodamente comprarne .
1496]
137
mi trovai
Veramente era piena la chiesa d' angioli, d 19 d'agosto, venne in Firenze uno inbasciache
si
dore di Massimiano imperadore, e a d 20, and in Palagio alla Signoria, e protest e disse,
dovessi
levare l'offesa
e
lasciare el
'
a'
Re
stirpe reale.
qua
a d 24,
si
part
radore.
E
Duca
'1
a d 2 di settenbre 1496,
ci
fu
una
lettera
dei
Frate scriveva al
Re
lo
sostenere.
ancora
Francia
and
che questo
furono
gli
ambasciatori;
e preso
Gualterus de
Brumis
;
brevemente replic
gli oratori
Gonfaloniere
fece
la risposta
,
il
cancelliere
Bartolommeo
Scala
dicendo cha su
all'Imperatore.
ci furono eletti
Il
30 agosto fu loro
per
138
[1496
ni-
di
di
E
stro
fu e
come
di
el
canpo no^
morto 80 uomini.
fu
come
el
Re
Francia aveva
avuto un
figliuolo maschio.
in
era anle
maturava
dalla
biade
n r uve
fezione.
n' e fichi
ogni cosa
mancava
sua per-
e Pisani e
colami
E
27
si
a d 26 di settenbre 1496,
ci
fu
a d
E
o pi.
el
grano soldi 50
fatti
vedili nei
documenti XI
e XII relativi
Lungo
Nuova
questo combatti-
mento
3
tore,
che
si
battaglia, et dur
gli altri
pi d'ore
Piero
Capponi commissario generale del campo hostile, el quale fu morto da uno archobugio; e stanotte li nostri sono iti a soccorrella, et tanden s' levato l'assedio. Tornansi tutti li campi al loco loro. (Lett. degli Anziani, I, 135).
1496]
139
a di 13 d'ottobre,
ci
E
le
fu
come
bandiere del
Re
di
Francia.
ci
a d 14 d'ottobre,
fu
a'
come
lo
'Nperadore
si
par-
Pisani.
una fanciulla
di circa
a 22 anni in una
conosceva; e non
si
trov
di chi
a d 24
d'
'
ottobre,
e
ci
fu
come
lo
'Nnperadore era
giunto in Pisa,
come
gli
aveva
scritto qui,
come vo-
el
di
spada ogniuno.
E
stra
Donna
di
in Firenze, giunse
12 nave
Francia; e
e
:
artiglierie
di
Dio, per la
tal nosi
quando giunse
in Firenze.
ancora
lei,
mandare per
che
il
sabbato,
che
fumo a
il
di
xxii,
di
hore
sei di notte,
li
Conte
Ca-
iazzo et tutti
Santissima Lega et
in la casa
di
altri
Signori et
Baroni
torchi
et
li
demmo
stantia sua
noi fu possibile
140
in quel d
si
[1496
mossono
le
fu tenuto che
veramente
la
E E E
di
in
el
grano, 58
alcune
cime, lire 3.
a a
10 17
di
la
cupoletta
spuntell.
Livorno,
afog
que' di Livorno
nell'
guadagnorono molto
certa navetta di
riebbe.
Ed
ci
era
armata una
tolta, che
si
grano
che
avevano
quando venne
la fortuna), la
quale era
di
fatto
levorono
el
e pressoch la vita.
di
Veduto
tale
Dio
a'
Magna
per
insi-
gnorirsi di Pisa
d fu
eh' e Pisani
gliene davano.
in
un
fu questo
Ma
molti
ma
lo
bene vero
che sentou
savi,
Dio,
stimano asai
'
La venuta
Cio, soldi.
di
questo
1496]
141
a di 21 detto, andandosene
Lucca
pena
Magna.
E E
come
lo
sato in Lonbardia e
caminava quant'
di
poteva.
Re
di
Francia
Brettagna, e di que'Breta'
E andavano
loro,
lire 3,
tuttavolta.
E
E
a d 5 di dicenbre 1496,
eh' era stato
ci
di
'
morbo,
era
stato nulla.
in questo
'1
di bolle franciose
Firenze e
Italia e
duravano
Chi
le
medicava
si
e ristrigneva,
davano doglie
ritornavano.
no'
questo
modo non
trovava medicine; e
ne periva molti,
ma
schifezza.
E E
a d 12 di dicenbre 1496
mandamo
el
canpo a
Cascina.
15, ci fu
come
e nostri
spade e
Non
cessando
la peste,
ed essendo
finito
medesi-
ma
la
Repubblica
il
23 novembre
altri ufficiali
precedenti.
142
morto ogniuno che
v'
[1496-97
era d renio.
si
la
cagione fu che
statichi,
vi-
chiamava
gli altri
casc morto.
Onde vedendo
e Franciosi
e feciono
cheggiorono tutto.
in
vano lasciare fare a quegli uomini barberi, che godono d'inbrodolarsi nel sangue umano.
'
E
grano
17 di dicenbre
1406,
rinvili
lo
staio
del
mandavano
grano a Livorno.
a d 21 detto
ci
fu
coma avevano
preso Solano
e spogliorono tutti
gli
si
chi peccatore, e
non
a d 3 di giennaio 1496
ci
fu
come a Livorno
Anche
,
rammenta
et
la strage grande
di Cauli,
la
perdita di
castelli
Colognole,
colline
Terricciuola
Regulo
I,
di
altri
delle
173
t.).
1497]
14 to
a d 5 detto,
di
si
vinse
di
200 migliaia
fiorini e fussi
posta da 20 uomini.
E
vagli
,
ed era amalato.
Aveva
le bolle
Venne
messer Iacopo
quatrini
de' Pazzi.
Fecesegli onore, e
'1
presente grande.
,
E E E
20 detto
si
vinse eh' e
bianchi
mesi.
si
'
altri
lire
3 e
soldi
10
lo staio.
23
di
giennaio 1406,
si
parti di t'irenze
ol
del Re,
grande
regno
E
soldi
lire
14
lo staio.
in
questo
d,
vendeva
el
pane
e"l
Dovevano essere
fra
i
scelti al pi
Maggiore,
40 almeno.
La
rava queir
2
E una proroga
le
per
altri
condizioni
Livorno
ec. Si
accrebbe inoltre
di altri
numero
degli Ufficiali
dell'Ab-
bondanza.
3
L'Ammirato d molti ragguagli su questo provvedimento il numero di lOOO per cui era
;
cio
non
Comune.
144
grano del Comune.
lasci a casa
[1497
pi
ci
fu,
ritornando a
gli
potendo
un capresto
e inpiccossi.
el
grano
12 o 15 soldi
54
lo vStaio.
E E
a d
Piazza del
un preSan Lorenzo. 6 detto, afog nella calca pi donne alla Grano, e chi ne usciva mezze morte, eh' era
via
una cosa
incredibile,
ma
E E E E
al detto
a d 11 detto
sabato
valse
lo staio lire
la cima.
come l'armata
'
E
E E
in
e'
desimo.
d
10
di
la gravezza detta
Ventina.
a d 12 di marzo 1496,
di
fu
E
E
a d 13 detto,
ci
fu
come
el
el
avemo
perdono
Santa Maria
del Fiore.
Le
di grani,
1497]
145
a di 19 di marzo 1496,
fu
trovato
per Firenze
E E
a d 20 detto,
fu
confinata la
via,
'
suocera
di
Piero
and
a d 21 detto,
,
ci
de' Medici
che
si
Palle.
no' ne fu nulla.
,
a d 24 di marzo
Venerd santo
predicava un
el
Frate c'ingannava
,
e a
Girolamo
gli
Aveva
alla predica
lavorare.
ci
meno per
di
la
E a d 2 d'aprile 1497, intervenne fuor della Porta San Piero Gattolino questo oribile caso a un sevaiuolo,
gli
che se
tre
d.
1 Era la contessa Caterina da San Severino, cui Guardia e Balia avevano ordinato, fino de' 17 marze
gli
,
Otto di
pr hono
territorio
reiinihlce
di
Il
uscire
dentro
tre
giorni
dalla citt e
di
fiorentino.
accompagnarla
Partiti e
<d anniim.
2
Sar quel
frate
146
[1497
a
di
E E
alla
di
verso
el
Ponte a Rignano,
santit, e
un poco
in oppinione di
rolamo.
spense.
'
E
E
detti,
a d 8 d'aprile
1497, valse
el
el
grano
lire
4^
soldi 10.
a d 12 detto, valse
grano
lire 5.
io lo
ven-
lire 4,
soldi
13.
Di ci
come a Livorno era 2500 moggia. E a d 16 detto, ci fu come e nostri avevano tolto a' Pisani e preso el bastione del Ponte a Stagno. E d 18 detto, si lev un romore per Firenze, che venne di Piazza de' Signori e del Grano. Furono cierte povere donne ch'andorono alla porta del Palagio e chiedevano misericordia del pane, in modo corse per Fia d 14 d'aprile 1497,
di
ci fu
grano
eh' era
renze, che
si
modo
la
che
ogniuno
drente
rastregli,
chi
serr
bottega.
E
E
el
grano
soldi
lo staio.
a d 21, fu fornito
di
^
di
marmo
a l'andito che va
la Mercatantia.
II
Savonarola
le
mand a
dire
che attendesse a
filare e
da monaca. Burlamacchi, Vita di Fra Girolamo. Nella Storia fiorentina Ms. di Piero Parenti leggesi che si chiamava Suora Maddalena, ed era del Convento di Santa Maria a Casignano. 2 Fino de' 9 dicembre 1495, la Signoria aveva ordinato ai
fare
esercizi
1497]
14T
a
d
25
d' aprile,
ci
fu
come Piero
si
de'
Medici era
le
assai,
i'modo che
faceva
guardi
a d 27 detto,
ci
fu
come Piero
de'
Medici era a
Staggia.
E
fu
a d 28 detto,
ci
e pi rinfrescava: egli
a Certosa.
20 ore che
s'
armorono
e
e gonfaloni e molti
alla
cittadini e
tutti e principali,
andoiono
Porta
(lattolino.
circa a ore
21
si
part,
seguito di Firenze.
che, se
gli
avessino voluto, lo
,
potevano pigliare
sarebbe
'
E
de'
ci
fu come Giuliano
maggio 1497, l'Ascensione, e' predic frate Girolamo in Santa Maria del Fiore e certi uomini sua nimici di poca coscienza feciono una grande
a
d
di
isceleranza.
La
modo s'ebbe a
piallare
quando
in
E
^
terzi,
romore
consegnare
al
Provveditore degli
;
Operai
^it illa
1
di
Palazzo
le
La
'impresa
aqua
fumo
quando fu
fatto ec.
148
verso
el coro,
[1497
che dettono
co'
na mazza
in
una
cassetta.
in-
inediate
Crediamo fussi fatto a arte da' medesimi. E si lev un remore, gridando tutti G/'es. E questo
che
'1
fu
tivi.
pure quietato
si
el
di
tenpo,
un'altra volta
gamo, sendo alcuni ch'avevano arme sotto in difensione rarme. E vedendo alcuni, di chi avevano sospetto, apressare al pergamo; uno ch'aveva
del Frate, caver fuori
nome Land Sassolini men di piatto a uno eh' aveva nome Bartolomeo Giugni. E per ventura era degli Otto,
onde
bello,
assai.
bando
al detto
Land
di ru-
non conparendo;
ma
conpar.
funne scandolo
che non
sanza
pai'tito,
'
grande
dichi;
che
prevol-
disse inanzi
si
noi
fate
nello
La
Signoria, con
considerando
pre-
he s'appressava
l'estate e
che la riunione
di
panche, panchette
dell'
Ascensione.
La
deliberazione
1497]
lono ubidire.
149
Onde
gli
omini
di spirito,
aspettando grande
si
nn Frate
ancora questo
di questi
Signori e Otto,
dtte
ognuno
el
a'
giuochi e
'
Frascato
E
E
a di 6 detto, rinvili
3.
el
grano
soldi
20
lo staio;
torn a lire
d'i
8 detto,
frate
gittossi di fatto in
come
e tristi e gli
Arascel-
a di
11
di
maggio
la Signoria ,
eh' era
gonfalo-
disfare e scarpellare
Lorenzo
1
e altrove.
Piazza de'Succhiellinai e vicino a Mercato Vecchio. Ora incorporato nel Ghetto. Vi era una antica e rinomata taverna, un
alla
postribolo, e vi si
andava a giuocare. E quel luogo che Franco Sacchetti rammenta nella novella 187. Nell'edizione di esse NoPergola r^elle, Firenze 1857, questa parola stata cosi spiegata
:
di caiipagna.
questo granchio
o prese
2 II
il
Borghini
partito del d
di
8,
Comune
luogo di
Firenze ha giurisdizione,
ed eredi
,
e che
si
in
ponga
;
campo bianco
di 13.
sud-
come
fu decretato
150
[1497
a d 12 detto
,
E
ufici
eli'
a fare
e
gli
come prima,
s'
vinceva
inborsassi
traessi.
E
4,
el
grano e valse
lire
soldi 15.
E
la
a d 18
di
maggio 1497,
in questi tenpi
ci
mo-
quasi di s
morivano
in
d.
due o 3
d.
Ordinorono
stalle del
Papa, e dare
citare
E
E
a d 24,
si
diceva che
'1
Papa mandava a
frate Girolamo.
a d
25
di
andando
la processione, e
e'
processione,
portavano in
mano
crocelline rosse;
il
modo
delle elezioni
con-
tiene altri ordini su quel soggetto, oltre quello dei sei elezionari.
Dovevano osservarsi fino a tutto dicembre 1498, salvoch in seguito non si disponesse altrimenti. 2 II decreto della Signoria de' 21 maggio ordina che si consegnino
fjnosi.
illis de Sanato Martino, videlicet Societatis de VergoStabula quae nunciipantu- del Papa, posita in Via della
pauperi
et
mendicantes
existentes
in civitate Florentie,
vel liospitiini in
lo stesso
quo
jiossint hospitari. Si
og-
in
civitate
i
Florentie.
Il
questa cura
di ricettare
poveri fu affidata
ai Collegi,
cio ai Gonfalonieri di
Compagnia
e ai XII Buonomini, ai quali gli Ufficiali dell'Abbondanza dovevano dare ogni giorno sei stala di grano, tit possint eosdem p)auperes in aliqua parte alere.
1497]
perch
gli
151
era
ordine
di
frate
che
gli altri.
in odio le cose
vede n sa altra
Ma
a una chiesolina
croci dissono:
eh' in sul
'
ponte a
man
ritta a 'ndare
Vedendo
Ecco
ace,
strappandola di
gitt in Arno,
mano
a quello
fanciullo, la spezz
e tutto
come
fussi
uno infedele;
per
gli
faceva
uomini intendenti e
de' bene.
male come
E
soldi
Comune
lo
davano a
soldi
52
lo staio, e lire
lo staio,
ma
ne poteva avere.
E
Non
in
E
di
mano
d'
un frate
lire
Santo Spirito.
el
grano
lo
Forse qUeiroratorio
di
dal
la
Manni
piena
nel T. VII dei Sigilli, e che sar caduto col ponte per
del 1557.
152
staio,
[1497
e io lo vendetti lire 4, soldi IG.
i
Arne avuto pi
n'avessi
di lire 5,
s'
'avessi
voluto, bench'io
da ven-
dere poco.
ci
moriva
di
febre
molta giente
e chi in quatro
fu
un
cittadino.
dissesi
che in
era
d,
d,
n'and 120
e'
spedali e la citt.
allo
anche
si
disse che
in questo d
Nuova, 24.
tuttavolta
do-
leva la morte
a'
poveri, e tuttavolta
moriva assai^
grano nuovo
onestc^-
E
E
a d 10 di giugno,
ci
fu in Piazza, del
giugno,
si
le
a questa Sipi
al
detto
vavano
el
verbo
di Dio.
ci
E E
a'
a d 13 di giugno,
mor, in un
circa a cento,
IG
di
di
suonano
Dino, in mentre
leva
el
Si cav pi pozzi
d' osso.
gitt
1497]
in questa mattina a
153
Santo Spirito,
in
La
,
quale
Santo Spirito
gamo
catore
di coro, infra
e gittata per le
e
predi-
La quale
conteneva che
certo brieve
lui
mandato
lo
novenbre 1490
e
gli
che
lo citava in
sotto
pena
fu
di
scomunica-
E
del
19
di
giugno 1497,
ci
come un
figliuolo
^
Papa era
stato
morto
e gittate in Tevere.
a d 20,
'"
mand
fuori
una
pistola frate
si
Girolamo
difendeva, se-
condo alcuni.
stato ripetutamente
i!
22 giugno. Credo per sia da attenersi senz' altro alla data che registra il Landucci, che quella che leggesi anche nella
il
rammentata Storia
festivo, e
il
doveva leggersi
in giorno
Il
18 giugno
Pa-
renti si accorda anche col nostro nelF indicare le cinque chiese dove fu pronunziata, e solo nel luogo di Santa Croce pone quella di San Francesco del Monte, indicata pure dal Nardi. Doverono necessariamente farsi vari originali del Breve, per mandarne uno a ciascuno dei Conventi rammentati e per conseguenza vero
;
cosi
quello
edito
ripubblicato
dal
prof.
ai
Serviti
come
della
quello
Del Lungo
e indirizzato ai
Monaci
Badia Fiorentina.
Il
Duca
di
Portando
al
non
154
[1497
canpana grossa
d mor.
E
lire 3.
E
E E
d
d.
28
detto, ci
moriva pure
di febre, si disse,
00 per
a
morbo per
la terra,
1407,
fu
gonfaloniere
Do-
menico Bartoli.
E
e
a d 2 detto,
solo in
ci
moriva assai
scopr
di
febre e di
morbo
d.
morinne
un
d,
E
sto
di
a d 3 detto,
ci si
case
di
morbo, in
pensiero di fuggire.
di pollastre lire 3,
E
e
in que-
un paio
a d 8 di luglio 1497,
el
missono in Piazza
grano a
1497,
soldi 35.
si
di luglio
scopr
morbo
frate
in
San
Marco, e uscissene
de'loro padri e loro
di molti frati e
andavano
alle ville
parenti e amici.
Girolamo
frati.
in questi d,
Firenze circa 34
case
di
morbo come
el
anche
di
a d 11 di luglio 1497,
ci
fu
Signore di
e Yiniziani, gli
voUono moz;
e calessi
teli di
lenzuoli, e fug-
per mettere
ael 22.
le
mani
avanti,
come
alcuni
naturalmente altro
modo
di
1497]
gissi
155
a Mantova.
fatto capitano
si
e'
grano
nuovo e
febre.
nota che
moriva
e
non
fanciugli.
Pareva
luglio
si
E
per
colti
le
a di 20
di
1497,
ci
ci
vie, di stento, e
era
ri-
co' cataletti,
e portati
allo
spedale, e l morivano.
el
quale
Dome-
menico
e tutti Frati di
E and
al
in
su
in sulle
scalee
di
Santa Maria
canpanile
le
,
del Fiore, in
sulla Piazza,
apoggiato
in presenzia di tutto
gie, e confess
bunon-
di poi
dimeno
gli
Otto
mandorono
alle
Stinche e in gabbia.
el
sole e morivaci
di peste e di febre, in
modo che
la
citt si
votava
di
cittadini
eh'
andavano
l'Antella
La
nome Lam-
156
dato
dato
[1497
per loro e sostenuti in Palagio e
fune.
al Bargiello,
fuggirono,
clic
'
fu
Piero
di
Filippo
Tornabuoni,
el
Butte de'Medici
e altri.
E E
citt
clii
10 d'agosto 1497,
molto
:
si
parlava per la
e'
diceva
E
ciato
a d 13,
si
disse ch'e
una
staffetta al
Re
di
a d 15 d'agosto
alla chiesa di
San Pagolo,
carnaio eh'
fuori della
uno
e
elle
cadde a uno
;
and per
e fu tanto
ti-
inanzi lo
potessino
rare su.
E E
a d 16, and
el
grano 1497,
in su insino
si
lire 3.
a d 17 d'agosto
ragun
fu
la Pratica, e
furono pi
di
180 uomini.
fu giudicato
determinato a voce
questi 5 uomini
che fu
e Niccol Ridolfi,
Giovanni
ne 'ncrebbe a tutto
fussi
el
popolo. Ogniuno
si
^
si
maravigli che
fatto
tal
cosa, n a fatica
poteva credere.
che non fu sanza
E
la-
fociogli
stato
Andrea de'Medici, soprannominato il Butta. Furono giustiziati la notte del 21 giorno nel quale era respinto l'appello e si era tenuta una seconda pratica.
,
1407]
crime
di
157
me, quando vidi passare a'Tornaquiuci,
e che
in
una
fusse
consi-
gliato da'dottori
voluto
dare
crudelt a simili
uomini. Pure
E
sti
pi
'
mandorono un bando
5.
E
el
a d 17
di
settenbre,
andorono e fanciugli
alla
Signoria,
a chiedere
predicassi, e
E a d primo d'ottobre 1497 predic un Frate del Carmino a quella Vergine Maria ch' nel canto delle mura, dalla Porta a San Friano e afermava molto la
, ;
che
gii
santo
gli
uomo
fritto
e che la
dottrina
sua vera, e
chiunche
risistenza e detto
a' cani,
pazzie.
,
mandato per lui, esaminato al Vescovado e fugli comandato che non predicassi. E a d 5 d'ottobre 1497, venne in Firenze un figliuolo ^
di messer Giovanni Bentivogll, al soldo dei fiorentini, e aveva 100 elmetti. Era molto bene a ordine e and a Pisa.
Supplisci per il senso fosse obbligato a denunziarli . Alessandro e appunto in quel giorno i suonatori della Signoria ebbero la solita licenza di andare ad onorarlo. Delibera1
158
[1497
quel Filippo
'1
terreno
E
;
non
conpariti
E a di
e di
18 d'ottobre,
cittadini, e
ci
moriva
casa
buoni
sco-
in villa
E
circa
uno uomo
di
si
50 anni,
si
Non
fece
atto veruno.
Ma
poi
ci
faceva danno,
novenbre 1497, fini la triegua co' Pisani e tutta Toscana, e tuttavolta si faceva giente
di
'
primo
perch
si
mandavano
giente a Pisa;
La tregua
le ostilit
stabilita tra
Spagna
Pi-
Per
Pisa scrivevano
alsi .
non ricominciarono subito: infatti, gli Anziani di Li iniinici si stanno et noi il 12 novembre
:
2 Qui la Ill.ma Signoria di Venegia ha mandato il Mag.co M. Marco Martanengo con 600 cavalli bene a ordine, et apresso a lui manda 200 Stradiotti, Grechi et Albanesi (Archivio pisano Lettere degli Anziani ad anman, e. 218. t.).
,
1497]
e noi stavano
159
tuttavolta in sulla
sposa,
aspettando
el
Re
che
si
E
di
a d 3 di novenbre
fu
come a Roma
29 d'ottobre 1497,
:
in
La quale
el
dtte in
dal
Tevere
e morivvi uomini.
Fu una
cosa spaventevole.
6, ci 7,
E E
E
tori.
a d
e no' ne fu nulla.
a d a
'
lo
Studio a Filet-
E
di
Viniziani, e qui
roppere guerra.
E
tico
15
di
si
trov sotto
el
por-
di
Firenze,
la
fu
tro-
vato,
sul d
gli
mattina in
la quale fu scoperta
ma
pi
tosto strangolata.
lione di Pisa.
ciali
il
Vi era siato portato nel 1495 in conseguenza della ribelIl Parenti^ che appunto trovavasi allora tra gli Offidello Studio, scrisse che fu ridotto a Firenze sendo a Prato
morbo, et contendendosi tra i Pistoiesi et Aretini, de'quali eia scuno sforzo facea d'haverlo . 2 Qui incomincia la lacuna nel Codice autografo, e quel che
segue
l'ho supplito
IGO
[1497
E E
frate
el
grano, torn
1497,
Mariano da Gliignazzano e
altri
in quello de'Fiorentini a
pena
della
a d 20 di
fatto
avevano
novenbre 1497, ci fu come e' Pisani una preda in sul nostro insino a Bibbona,
detto, si lev el Crocifisso dell'altare di
e posesi
di bestiame.
di
29
quaggi
di sotto,
dove
posono in su
el
l'altare
maggiore un
che non
Corpo
di Cristo,
-
un Cardi-
Duca
di
Ferrara, ch'andava a
Roma
;
a vicitare
el
Papa che
di circa
Era giovanetto
22
E E
a d 14 di dicenbre,
ci
fu
come
e nostri
avevano
Cegino
nella
ster
La deliberazione degli Otto del giorno 17 lo chiama MagMarianus de GhinazanOj frate nella chiesa di San Gallo fuori
mura, dell'Ordine di Sant'Agostino. Per suoi compagni non deve intendersi Frati dello stesso Ordine, dei quali non trovasi condannato che un altro, ma sibbene i suoi complici in quelle quali era anche un converso Certosino. trame tra
delle
, i
2 3
Ippolito d'Este.
Una
lari di
una
1498]
corte del Capitano, per quel
fatto e fatti de' Medici.
'
IGl
E
frate
Marco, e baciorono
Girolamo
all'altare, e
avversari,
^
quanto
Fu
el d della Pifania.
E E
Arno.
e gradi
d 11 di febraio
Girolamo
in
come prima,
parlava
' Gli Otto fino de" di 14 novembre avevano condannato a morte Francesco d'Agostino Ciegia e Luca Speranzini come fau-
tori di
<li
nell'
Archivio
piccola.
ch'io
citt
sono
istate, e
massimo a
di
:
9 di novembre
e io partito
,
istett
domenica notte
'1
in chasa di
Sdamo
pena del
eli-
grandissime paure;
eia
.
fui
Re
di
Frani
andava
ad
offerta.
Meravigli molti
il
pito
il
Frate.
3 I
gradi e
le
panche
gli
avevano
di
gran fretta
il
162
di lui cli'era scomunicato, e molti
[149^
mancorono d'andarvi
:
timenda
est.
non vi andavo.
di
E
e'
in
questo tenpo
poco
si
ragionava
mora, se
San Marco,
da uno.
non volle
se
non
E
E
in
questi
la
guerra
di
Pisa
s'
ora
un poco
a
a
d 17, sabato
Io staio.
E
E
18
di febraio
manconne ancora pi
si
giente.
per-
24
di
febraio,
sabato,
valse
el
grano quel
medesimo, da 49 a 50 soldi lo staio. E a d 25 di febraio 1497, predic frate Girolamo in Santa Maria del Fiore, senpre provando la scomunica
e gittate
forma da un giovane
,
nome
se si
pu
dire,,
anni
non
si
mondo,
avere
stata
e non
scritto ogni
minimo
atto e parola
come
l'
dette apunto,
ma
permissione divina a qualche buon fine, e cos giudicato dagli uomini che fanno bene.
14981
163
d
27
di
febraio
fu Carnasciale
e fecesi
in
su
"
un capannuccio
di
di
cose vane, di
cose
vane e
gran
valuta,
stimate
mi-
fiorini.
Come
e'
feciono
anno
la
processione
ragunati in 4 quar-
mano
e
con
bench
dato
noia
morte
'1
e simile lordura,
da non
meno
vi
misono
el fuoco,
e arse
nota
che
capannuccio
non era
in
da legnaiuoli
pi
d,
modo che
fu necessario la
notte dinanzi tenere la guardia di molti armati a guardare, perch certi tiepidi lo volevano guastare, di certi
nota che
'1
Frate
gli
credeva,
che questa
messa
in
San Marco
col
e comunic di sua
mano
tutti
donne;
e dipoi
venne
el
Corpo
di Cristo in su
un pergamo in
nedisse
popolo
con molte
orazioni:
jichwi illuni
Domine,
Egli scomunicato
comunica
gli
altri.
;
E bench
me
che
credessi
ma
non
volli
andare a
udirlo, poich fu
scomunicato.
di
el
164
sacco e fatto ogni male
;
[1498
e
massime
la notte si fece
una
vedere
le cose
un poco pi larghe,
di
E
in
Marco, perch e c'era venuto una aggravatoria del Papa e sendolo prese licenza da li e predicava in San Marco, e un frate de'sua predicava in Santa Maria del Fiore la sera: e seguitando in San
:
dicherebbe in San
'
Marco,
gli
cresceva
si
el popolo,
aveva
scritto al
Papa che
E a di 11 di marzo 1497, predicando pure in San Marco, alluminando la citt, che volevairo fare un tiranno e gi si vedeva per molti certi segni. E
gliare
a di 14 detto,
si
per
in
pibi-
modo
di
and
non
'1
di
meno
tutta
predicava
'1
Papa noUo
pure forte
a d 17 di marzo, la Signoria
di notte, a
mand 5
cittadini
prima
II
ai
Savonarola
ViLLARi op.
2
Voi.
II,
p. 90.
si
In questo
il
giorno
era radunata
nuovamente
la
Pratica
attesoch
di 14
non
si
1498]
(liraaiKarne colui
165
che
lo
mand a
clii
meno pure
predic in
San Marco,
1497, predic in San Marco fi'ate Domenico da Pescia, e in Santa Maria del Fiore predicava la sera uno de'frati loro di San Marco.
a d 18 di marzo
E
I']raci
a di 21 di marzo 1497,
ci
fu
nuove come
si
'1
Papa
di an-
poteva quietare.
paura
pi c'era lettere
come
a
frate
Macome
e
aveva
fatto
una predica,
insania,
infra
l'altre,
Roma,
frate Girolamo; e pi
cai'dinali, ch'egli
us volgere
sandro
ficlie
se
non
farei
due
agli occhi
e
,
attualmente fece
cos
si
con
mano
simile
lordura in pergamo
disse
Or vedete quanto pu
invidia,
la
che innanzi
che fussi
gli
erano
apponevano molti
falsi
pareva
E a d 24 di marzo 1497 ci fu come el Duca di Milano era venuto a Genova e menato seco 200 citta,
porta di Santa 4*
Popolo, e non
il
Frate
la
ma
sono certi
pinzocheroni ; ed eravi nominato Francesco Valori e Pagoloantonio Sederini, e dicevano Andate a casa loro
:
col fuoco.
<li
si
facevano beffe
166
[1498
cosi accesi, e dicevano:
el
dava cercando
Io cerco della
chi
Frate ;
pigliava
la
Adora
e
altri
el
pannate
spregi
perch
e
el
questi erano
una gente
a di 26,
ci
fu
,
la interdizione di
,
non era vero e che la fu occultata; e nondimeno el Frate faceva in San Marco dentro, processioni e orazioni con un Crocifisso innanzi,
in
ma
mano
al Frate,
,
alquanti cittadini
dagli
altri.
frate pure di
San Marco,
el
invit
nella
predica un pre-
lamo
andorono parecchi
'
basciadori.
Molta confusione trovasi negli antichi e moderni scrittori da chi partisse la sfida, ed il Prof. Villari, rilevando la discordanza, crede doversi concludere che il primo fosse
1
nel dichiarare
il
il
Lan-
da fra Domenico. A me pare che dal confronto dei libri e dei documenti l'esulti che due furono le sfide prima il Francescano sfid il Savonarola, ma questa non ebbe seguito perch il Domenicano non tenne conto della provocazione. Allora fra Domenico per conto suo, mal sofferendo gli attacchi
ducci la fa muovere
;
,
mae-
per
si
scherm dicendo che la sua disputa era col Savonarola e una parte e l'altra si erano
1498]
16T
a di 28, predicava frate
Domenico
;
in
San Marco
volgen-
e pi disse clie
el
simile; e
verso
le
donne, ancora
di
queste
donne faranno
molte
si
levarono
ritte
medesimo di, el predicatore di Santa pergamo volere entrare nel fuoco, e accetto lo 'avito, e disse: Io credo bene ardere, ma sono contento per liberare questo popolo e disse se lui non arde, credetegli come vere profeta. E a d 29 di marzo 1498, andarono in Palagio alquanti frati di San Marco e alquanti di Santa -tj*-, e
in questo in
disse
portorono
vessi
le
conclusioni
;
e'
capitoli
in
che
modo
si
do-
entrare
un
frate di
Mariano Ughi.
a di primo
'
d' aprile
Mael
Mariano Ughi,
di
San Marco,
e
in-
pergamo
que-
pubricamente e
in
pergamo.
prova con
fra
Domenico-
tra
Intorno a questo fatto dell'esperimento del fuoco leggons documenti pubblicati dal Villari tre deliberazioni della Si-
tenoria.
168
[1498tutti e
sua
frati e
molti
mano
imponeva
e salmi.
a d 6
in
de'
d' aprile
Girolamo
San Marco,
sua
mandare
dicata, e
frati,
ma
nel
tutti
a voce viva
secolari
di
donne
si
modo che
mezzo
della pre-
dica
rizz tutto
palchetto
braccia
4, e fu
legname,
di
in sul
mattoni
e cal-
nel
trovare l'asse e
fatto
'1
legname; e
in su detto palchetto fu
braccia 2
Tono da ogni testa senza legno braccia 4, intanto che le legno erano lunglie braccia 40 da ogni lato e lascia:
rono
in quel
:
mezzo braccia 2
e
in
di
spazio d'onde
s'
aveva
rizz
di
a passare
e di fuora
si
modo che
rest
un braccio
luogo l'andito; e pi vi fu gittato su olio, acqua arzente e altre ragie perch meglio ardessi. E dato l'ora
in detto d a ore 17 si dovessino appresentare in Piazza
detti Frati di
entrar fra
San Francesco e quali docome s'erano patsoscritti che dalla parte di San Marco dovessi Domenico da Pescia, e dalla parte di San Fran-
San Marco
e di
1498]
resco
16f>
rOsservanzia.
San Francesco
mezzo
San
divozione, grande
;
e poi frate
numero di Domenico
Corpo
di Cristo in
mano mano
:
lolo
avevano pasi
Messa
dipoi el popolo
stando pi ore,
maravigliava
differenzia:
el
popolo, e la cagione
di
che quei
Domenico
si
modo
ch'e
si
ruppe
eh' e Fidati
San Francesco s' andorono via quei di San Marco per modo che
,
e di poi si partirono
'1
popolo
si
conturb
si
tutto, quasi
par-
compagnia che
leggiare tutti
si
comine
di-
8 aprile 1498
che fu la domenica
d' ulivo.
170
cominci a scoppiare questo fatto ordine,
clie,
[1498
sendo in
el
vespro, e la
d'
uoel
e quali comin-
dicendo:
simile parole, in
levarono da se-
appicca' la
qui-
arme addosso alquanti di quelli del Frate, fuggendo verso la Via del Cocomero, fu dato e feriti alcuni in modo che in poche ore fu in arme tutta la citt, tutti di quegli contro al Frate, e questa compagnia de' Compagnacci, e fulminando verso San Marco gridando: A' frati, a frati, a San Marco; e tutto il popolo
e'
rimanevo forse
San Marco non potevano uscire non fussi che del in verso la Porta di San Gallo, morto. E in efietto ognuno s'armava:
in
mi andane
io
trovai; e se
di Palagio venne
bandi, chi
pigliava o
menava preso
tutta la
Fu commota
innanzi
venne
in Piazza qualche
a dire e gridare:
e
A
E
corsone
e missono
in questo
1408]
le
171
fu preso
mura:
da due uomini
vili
menato a casa
de' Si:
San Procolo, in sul canto da quella Vergine Maria, venne uno di dietro, e detteli in su la testa con una roncola due o vero tre volte, e mor quivi
di
fatto.
e balie, e ruborono
pi and
'
una casa
si
nella Via
gitt parecchi
in questo
tempo
com;
Cocomero,
morti di qua e
15 o 20 persone
E
Marco
ufizio,
San
si
combatt; e finalmente
Noi
vi dae
remo
cos fu
promesso
Domenico
calci, e
dissesi
che
gli
davano
de'
Va
l,
tristo; e fugli
messo
e ferri
in
gamba
come un
si
;
grande malfattore,
E
l'arme
si
a di 9
di aprile
1498, non
si
fece altro,
pos
ma
non
la lingua,
non
potevano isfamare
di dire e
E non
Uno
172
si
[1498
E
colle
el
Frate fu por-
gamba
manette
e
missono mano
tone 4
ver tutta
egli
Domenico ne detdisse frate Girolamo posatemi che io vi scrila vita mia. E pensa quando fu udito, quando
:
aveva avuto
gli
la colla, dagli
vivere e che
credevano
che
Non
fu sanza
orazioni a Dio.
a d 18 di aprilo 1498,
ci fu
come
l'aria
el
Re
di
Francia
e io lo so
indetto d
ci
fu
come
lo
in tal d
Turco a Otranto. E in tal d fu tagliato testa a due gentiluomini che volevano avvelenare
venne
il
la
el
Duca
di
Milano.
E
danno
si
arsono dentro
e
Murate
di
massime
in
sapeva
che modo
1 Pisani scrivevano a
Venezia
La morte
del
Re
di
ci
Franpare
cia
ci
rispecti
che
1498]
173
a d 17 d'aprile 1408,
ci
E E
fa
come
el
Duca
d'Or-
Re
di Francia.
si
a di 19 d'aprile 1498,
,
lesse in Consiglio,
nella
sala grande
scritto di
el
sua mano,
el
fussi
profeta
non
molti
aveva da Dio
casi
el contrario
essere
io
quello
ci
dava ad intendere.
e
in
E
E
mi
mi maravidolore
si
ammirazione,
sentiva l'anima
fatto edificio
buona
vita, e
suo contrario, e di
fatto
presi
la
medicina
a di 21 d'aprile 1498,
si
nuovo nella Via della Scala circa quattro case, e qui intorno a San Brancazio, insino alla -^ al Trebbio, altre quattro case. Faceva in due di assai, perch
case, di
el
popolo cir-
E a d 22 d'aprile 1498, si prese el perdono in Santa Maria del Fiore, del Giubileo che ci aveva concesso el Papa; e concesse penitenziali che. potessino assolvere da ogni e qualunche caso, e massime in queste scomu-.
nicho' che
le
ci
aveva
fatto
incorrere
portava el
assai
popolo, in mentre
174
[1498
a d 23 d'aprile 1498, dettone martirio
sostenuto certi
cittadini, che fu
al
E
e fu
Frate;
Domenico Maz-
zinghi e altri.
24 d'aprile 1498,
s'intese
come Pagoloantonio
'
a d 26 d'aprile 1408,
ci
fu
un mandatario del
che
facessino del
suo mandatario.
dette colla a tutti e cittadini
che, dalle
27
d'aprile,
si
modo
15 ore insino a
sempre gridare
d'aprile 1498,
al Bargello.
28
si
a d 30 d'aprile 1498,
si
ragun
el Consiglio
de'cit-
non
in
si
ragion.
Furono condannati
23
cittadini in danari e
chi in dugento,
chi
somma
di
12 mila
fiorini.
E E
a d primo
di
tutti e
cittadini a casa; e
a d 2 di maggio 1498,
Corpus Domini,
e riposesi el
quello
l'u
Paolo Somenzi cancelliere del Duca di Milano scriveva a Paulo Antonio Sederino ha hauto gran ventura ch'el non
:
el
saria stato
taliato
a peze come
fu
Francesco Valori
1498]
175
a d 5 di maggio 1498, valse el grano soldi 35,
E E
e cos lo
dava
el
Comune.
ci fu
a d 7 di maggio,
ma
non
riusc.
'
E
aveva
a d 8 di maggio 1498,
isposto el
^
come
frate
Girolamo
xeWAberghelfo.
maggio 1498, si vinse negli Ottanta che gli Ebrei potessero prestare. Se fu lecito lo sa el Signore e nel Consiglio maggiore non si vinse che prestassino.
a
d
di
morbo
andorono per
Firenze
ne trovavano per la
;
mandavano
fuori d
all'arte de'Corazzai
un canapo
Fu tenuta
medicina contraria.
a d 13 detto,
'1
ci
fu
di
mandatario e
Generale
Girolamo
Fioren-
tini che potessino porre a'preti e religiosi tre Decime. Alcuni pure amici del Frate, interpretavano e dicevano
Questo frate
re,
si
stato
vendi' to
30 danari come'l
Salvato-
perch tre vie dieci fa trenta. E nota che molti preti rallegravano del male del Frate, e torn sopra loro.
i Le lettere pisane non fanno parola di questa scorreria, ma parlano invece della scalata al castello di Buti fatta senza profitto dai Fiorentini, e della rotta che ebbero pochi giorni appresso
nelle parti di
(Lett. cit.
2
Maremma
tutte
1499 maggio
di
4, e. 4,
maggio 19
e.
15
t.).
Nome
una prigione
176
[1498
a di 14
di
maggio 1498,
si
tir su
due campane
grosse in su uno campanile, cos alla salvatica, sopra la porta di San Lorenzo di Firenze.
E E
Ael
a d 18 detto, fu
finito el
secondo
fincstrato di
Filippo Strozzi.
un mandatario
frate
Papa
e el Generale di
Girolamo.
E
lo
a d 20
di
pose alla
s'egli
colla,
innanzi
lo
tirassi su,
questo
di-
mand,
e lui
come
egli
era
messo e
mandato da Dio;
E
morire
a
;
di
22
di
di fargli
e fu determinato d'ardergli
finalmente
la sera fu fatto
un palchetto,
el
ringhiera
palchetto
del
i)artiva
un
dalla
e
:
veniva in
mezzo della Piazza, verso el tetto de' Pisani e quivi fu un legno grosso e alto molte braccia, e intorno, al detto legno un palchetto tondo e grande: e al sopradetto legno fu posto un legno a traverso a uso d' una croce; e vedendo gli uomini dicevano: E" gli vogliono crucifiggere ; e sentendo mormorare della croce, andorono a segare di quel legno, in modo che non paressi
ritto
croce.
a di 23
di
si
fece
questo sacrifizio
Pa-
II
e poi
1498]
ghiera; e quivi furono
rio del
frati di
177
gli
Otto e'Colleg e
'1
mandcata-
Papa
'1
diverse
regole, e
al
Furono
vestiti di
accomodate
lamo eretico e scismatico, per questo essere condannato al fuoco radendo loro el capo e mani, come si usa al detto
;
digradare.
partito
fussino
furono menati
el
della ^.
Dove
stile
primo fu
de' corni
a uno
della croce
la tratta,
stent buon
pezzo, dicendo Giesii molte volte in mentre ch'era impiccato, perch el capestro
bene. Ei secondo
fu frate
'1
dicendo Gies\ e
quale
ma
Sanza
di loro,
vedere segni, e
quel caso
al po-
in
buona gente, la quale disiderava la grolla di Dio e '1 principio del ben vivere, la novazione onde non fu della Chiesa, la conversione degli infedeli
polo
;
massime
la
Molti
E come
fftrono
inpiccati
tutti a tre, in
mezzo
el
frate
Girolamo, e volti
verso
el
Palagio
e finalmente
fattovi
della ringhiera,
capannuccio in su quello
e'dettono
178
con fracasso
arsi, in
[1498
di razzi e scoppietti, e in
loro le
gambe e
poco a
appiccato
modo che
popolo; e
gli
'1
tolti
dal
aveva a
lare,
feciono
le-
cadere
lo
stile
terra,
facendo arrecare
gno assai: e attizzando sopra detti corpi, feciono consumare ogni cosa e ogni reliquia: dipoi feciono venire carrtte e portare ad Arno ogni minima polvere, acci
non
fussi trovato di loro niente,
zieri insitio
non dimeno
ma
molto segretamente
di lui.
donne per divozione inginocchiate dove furono arsi. E a di 27 detto, quel mandatario del Papa fece fare
un' amunizione che chi avessi scritture del Frate le dovessi portare a lui in
scomunicazione, e cos
le croci
ne fece
cose.
si
fu
Chimenti Ciarpelloni,
di
Cappegli,
e gli Otto
che
renderono
tal partito,
1498]
179
Doffo d'Agnolo Spini Ruberto di Giovanni Corsini, Francesco di Gino, Gabbriello Becchi.
E E
E
29
di
maggio 1498,
di
se n'and quello
man-
datario,
primo
giugno
a d 4
di
andare per
aria,
nuovo Capitano a a San Miniato al Tedesco e feciono una grande preda e presono prigioni e arsono una osteria sotto San Miniato alla via
a
d
el
Pisa,
in questo
di Stibbio,
a d 7
detto, e Pisani
posono
el
canpo a Ponte
'1
di Sacco, e l'altro d si
fuggirono perch
nostro s'ap-
press e ingrossava,
'
modo
tutti bianchi e
mondi;
pigliavano e
;
quali
gli
avevano
'1
un
viso
umano con
occhi e
da Cascina come, essendo li nostri di Sacco e fare qualche factione, s' inteso ad Montopoli essere arrivato Paulo Vitelli con 200 balestrieri Vjene ad cavallo et bene armati, et presso di questo venire Vitellozo con tucte le genti d'arme loro; onde per tale rispecto le cose si sono posate et levate quasi il pensieri non fare altra
1
Stamani
haviamo
lettere
al
in
ordine per
ire al
campo
Ponte
inpresa
Lett.
cit.,
180
naso,
[1498
pareva avessino
corona e
una corona
si
in
testa, e intorno
al viso
tica, e tra la
la testa si
lina,
col busto gi
e di
dietro
con
una coda nera, piccola e sottile, colla quale mangiavano quei pruni. Parve 'alcuni cosa miracolosa non se n'essere veduti mai pi, e che dovessino significare qualche cosa; e parve ad alcuni che dovessino
significare
che
lui,
la vita del
s'avessi a sterpare le
male erbe; e
'1
pruno, di quella
consumare
gli
le
pi cattive
E E
a d 19
di
giugno 1498,
Otto ammunirono 28
'
sino a prestare
1000
fiorini
all'assegnamento.
24
di
giugno 1498 fu
San Giovanni
e fe-
un gigante morto
'1
vano
simili
essere el Frate, e
pazzie.
E
:
sempre dicendo
sciocchi.
simili cose
da
E
1
a d 26 di giugno
II
si
d nella sua Storia le cagioni di quella ammonizione, colle seguenti parole Parendo che la parte fratesca risurgessi, si pens di nuovo abbatterli. Pure a' mezzani uomini
di
Gnardia
tempo
di
Francesco Valori
14981
che era uscito
di
181
Siena, da uno, per guadagnare
una
'
mezzo
di
Mercato Vec-
la
notte dinanzi.
la
causa
Nuovo
e per tutto,
che riprendeva e
vizii.
che
ammazz
Mercato Vecchio,
fatto
in quello
luogo
per tutta
uno carro. Fu
una
bella giustizia e
presto.
E
della
Madonna
d'
Imola
100 uomini d'arme venne molto a ordine. E a d'i 30 detto, tolsono a San Marco la canpana loro e mandossi all'Osservanza a San Miniato.*
de' Fiorentini, con
venne condottiere
50
balestrieri a cavallo;
E E E
zocco.
a d 7, sabato, valse
el
grano
ci fu
soldi 26.
a d 18 di luglio 1498,
fuori e fanti
come Montepulciano
e
aveva cacciato
forestieri
gridato
Mar-
Petrucci
il
sicario Tiberio di
2
3 II
ViLLARi ha pubblicate
cesco fuori di
San Fran-
182
[1498
di
26
di luglio
Consiglio maggiore,
gli ufici
di in
una imborsazione
di tutti
da 600
lire
da
indi in gi insino
a 25,
ci
a di 27 di luglio 1498,
fu
'1
come
el
nostro Cae
vettofanti
cariaggio
molti
morto un
tile
fratello del
di
uomo
Capitano l'aveva
fatto
cosi
fu,
e da pi
di que-
mise
in
uscirono di Cascina.
in
di
frutte,
la
maggiore.
di
Bernardo Rucellai.'
li
inimici et la
corpo del
ordinammo venisse qua a Pisa dove hieri a bore 20, con Conpagnia, lo levammo di San Martino dove s'era posato venendo da Cascina, et lo deponemmo in Campo Sanclo. And all'exequie quattro di noi et quasi tutti li nostri cittadini. Et facemmo interim stare serrato le botteghe
nemici,
tutte le Regule, Capitalo et et fare
uno sermone
in
Duomo
in
che
ci fu possibile.
doluto
s.
extremamente a
'
p.
Si
mandarono per
la
Pisa,
ma
un accomodamento delle cose di loro commissione non ebbe esito felice avendo il Doge
,
1498]
185
a di 21
fletto,
ci fu
come
e nostri
avevano preso
E
ci
tuttavolta
si
bomman-
dav'
i'
gi.
prigioni
33 uo-
mini che
Vennono
in Firenze legati.
E
a'
31 d'agosto 1498,
el
ci
fu
come
e nostri ave-
vano preso
a d 3 di settenbre 1498,
si
E E
a a
di settenbre, ci
1'
fu
le
come
ci
avevano avuto
^
Vico a
patti, salvo
d
avere e
persone.
fu
10 di settenbre 1498,
come
e e
nostri
morto
questo
avessero abbandonati.
Hyeri
li
nimici nostri espugnarono per forsa usorono quella crudelt che solita
il
castello di
la
inhumana
con
et
di-
verse torture
li
h omini di quel
le
loco,
repulse
li
le
donne,
quale
tanta
.
strupata; et tagliorono
mani a
s.
tucti
bonbardieri con
li
barbari et Turchi
il
30
si
bombar-
dava
bastione di Vico,
il
il
quale poco
vecchio, e che
fatti
Era tale lo sgomento della Signoria Pisana in questi giorni, che Vico l'avevano fatto perduto fino del 31 agosto e, dopo Vico, il resto, adeo che vediamo la mina nostra totale senza potercene aiutare di cosa alcuna . Leu. cit. 31 agosto 1499, s. p.
,
184
fu a Pietra Dolorosa, a
[149<S
loro vo'1
levano
pigliare
eh'
presso
Verrucola; e
Ca-
gir el
e rinchiusegli.
ci
E
in
11 di settenbre 1498,
fu
arme
come
lagio e la piazza
mandammo
de' Petrucci.
aiuto e
e
mandammo
el
stro soldato,
a di 11 di settenbre 1498,
ci
fu
come
el
Conte
pi
ci
fu,
come Val
e
di
Viniziani
Lamona
uoore.
tutti
mini d'arme
manco
di
24
e
E E
1
Nell'agosto
le loro
armi contro
di fare
dispetto al
Duca
alla
di
una
diversione
guerra
Pisa passando
di Siena.
ai
tenendo la via
le
alla volta
richiamare
andato
campo
di Pisa. al
Guido-
soldo dei
di Rimini, di Faenza ed uno degli Orsini. Di un capitano e quattro connestabili fanno menzione anche
settembre 1499),
di
s.
p.
i
Fu
fatta
una tregua
il
Fioren-
tini di disfare
bastione
del
Ponte a Vallano
e facendo ai Se-
nesi
altre concessioni.
1498]
185
a d
23, son a martello tutta la valle di Dico-
mano, perch giente de' Viniziani avevano preso el Borgo di Marradi. Era co' loro Giuliano de' Medici. Ebbono el
pass(>
bitossi
da Faenza, ch'andava co'Viniziani e lasci noi; dunon passassino in Mugello, e posono el campo a
a di 24 di settenbre 1498, luned, alloggi a Diel
Castiglione di Marradi.
comano
gello.
altro d
and in
Mu-
in questi d si
in
mandava
e
Mugello e
si
Romagna 4
o 5 migliaia di
persone;
anche
campo
questo facevano e
Viniziani
loro
furono
sempre
durare alla spesa se non fussi e Viniziani e quali facema non sanno quello abbia
:
a d 27 di settenbre 1498,
ci
fu
come s'ebbe
certe
baste di Librafatta.
Pensa che
ch
le nostre
ma non
cos quelle
el
Signore
di cavagli
cavallo e fanti
in
Mugello
dall'
Uccellatolo
in
questo d valeva
grano
soldi
22
lo staio.
Un
galere
assicurava
Pisani
il
che
la Signoria
pro-
p.
186
[1498
a
d
E
E
2ani,
30
di
si
soldava
Vini-
ma
pure vi
si
un bel
fatto.
d'
a d 4
ottobre 1498,
ci fu
come
ieri
e nostri ave-
a ore 22.
E
E
Marradi con
bonbarde.
a d 6 d'ottobre 1498,
ci
fu
come
el
campo
no-
ben provd, e
veduto':
dicesi
gli
stimasi
s'aspetta
rinchiugghino e nostri.
in detto d
avvenne que-
sto miracolo
potevano pi stare,
fare
si
un
intanto
e
acqua.
in questo
anno
fu
una
ricolta
grande e d'ogni e
qualunche cosa,
Fu
ogni
E
cos e
d 11 d'ottobre 1498, Marradi si stava pure non aveva pi paura, ch'avevano avuto l' acqua
miracolosamente.
pitano,
che
aveva
si
Maria
1498]
187
a d 13 d'ottobre 1498,
ci
,
fu
come
che vi
ci
si
Capitano
gridava
Marzocco}
d'i
14 4etto,
ci fu
come
el
la torre di
Foce
e dato al Castellano
2000 ducati
e l'abi-
tazione in sul nostro dove voleva, e che gli aveva trattato accordo co' Pisani e presto sarebbe, e ch'egli
aveva
viste
accordo,
ma
di
andare
a seminare.*
di 17,
usci
predorono 120
assaltati dal
di loro,
bifolchi,
e furono
paese e
E
gello,
a d 21 d'ottobre,
di Firenze e
non quello della guerra; e levossi el Barch'eravamo stati buon tempo sanza Capitano, avmo fatto col Bargello. Era romano, stette nella medesima casa del Capitano, ^ E a d 24 d'ottobre 1498, ci fu come Piero de' Meera passato la Pieve Santo Stefano, ed era presso a
Bibbiena, e poi preso, col campo eh' era a Marradi de' Viniziani; e fecionsi forti a Bibbiena, e dissesi
vi
dici
che Piero
de' Vini-
questo
campo
si fa
menzione
di
questa cosa, ed
188
ziani, eh'
[1498
era con Piero de' Medici in Bibbiena, presono
altro castelluccio che si
uno
gli
chiama Fronzoli.
dicevasi per
ognuno
eh' e nostri, se
co'
sua cavagli,
caporali e pigliavano
la vittoria;
ognuno. Donde
si
a di 5 di novenbre
1498, pass
poi
al
di
qua
el
Fra-
cavagli e
Duca
di
Milano, e
and per
la
medesima
via.
E a d 8 di novenbre 1498, pass el conte Rinuccio a Dicomano con 400 cavagli, e and alloggiare per Val
di Sieve e
non s'appresent
Piombino, con
la
in Casentino dov'era
si
il
Si-
part da Pratovecchio el
San Lorino
ciono
spaventare tutto
e ni-
mici, poi
a d 24 di novenbre
Mu-
gnione;
el
quale
grosso e entr
col
per Borgo
la farina, e
di fuori e affog
cavallo e
una donna
ponte e fece
essendo
molti danni.
alloggiati
con
bombarda
provare
1498]
189
,
uno scoppietto
cinque in
s'
appicc
;
el
fuoco
a quella polvere e
e'
Credo
ne morissi alcuni.
di Pisa, e
Poggio a Calano, che si parti di quel mandavanlo in Casentino. E a di 27 detto, ci fu come e nimici in Casentino avevano preso un castelluccio che si chiama Santerma,
in questi piani del
ammazzorono ogniuno.
a di 30 detto, e nimici avevano posto el campo a
Pratovecchio.
in questo
tempo pioveva
assai, e biso-
gn andassino alle stanze per tutto insino a Vicchio, consumando tutto '1 paese. E dubitavasi tuttavolta d'un
trattato, e
non
si
chi
minacciava, e
massime
massime
e
le castella di Pisa.
di
20
di
dicenbre 1498,
fatto
ci
fu
,
come
e'
nimici
di
in Casentino
avevano
una preda
nostri
Ca-
Era piovuto
per
gli
Stimava
el passo.
fussi
noi,
inten-
Per
stimava avergli
fussi el male, e'
era;
ma
dove
ria
vitto-
a di 18 di dicenbre 1498, ci fu come e nostri avevano ripreso Marciano e preso 70 o 80 uomini d'arme
e molti fanti e preso tutti e passi; e tutti quegli del paese
Ognuno
si
190
dubbio
e
[1498
di
nuovo
assai
tnttavolta spacciati
tessino andare.
E a di 23 di dicenbre 1498, si diceva eh' e nostri non volevano guastare 1' arte loro e non vollono fare
,
vincitori
sanza dubbio.
a di 25
di
Dio
in
Fisi
la notte
quando
certi,
non so
tem-
in detto
pio
la chiosa
arme
il
sanguinando e imbrattando
el
modo guasto
stette tutto
morto
d,
cosi
come
uori-
morto
e lacerato.
Per
\ti
Dio grande,
fatto
pochi anni
innanzi
acque benedette
in
pergamo
e inbrattato
si
el
pergamo e
violato innanzi
altre
a Cristo dove
dice
la
dissesi
di
che
gli
era stato
Nostra Donna
1499]
a una meretrice
rona,
:
191
non ebbi
si disse.
ma
per molti
a d 27
di
dicembre 1498,
eh'
di
dalla Vernia
come
posti.
assediati,
a' lor
E a d 28 di dicenbre 1498, e nimici di Pisa avevano avuto per forza Montetopoli, e saccheggiato e preso
prigioni e arse molte case.'
E
da
Lione.
a d 14 di giennaio 1498,
ci
fa
come
e nimici di
'
aggiungendo:
sendo morto
perch j
lui
el
Frate
pareva
2
ogni male in
tali
tal notte,
col pre-
peccati ecc.
gli
Anziani
di
Pisa al loro
Mon-
tandem preseno et misseno a saccho il castello et parte n'abrugionno. Vero che si salv molta gente et etiam robbe manesche, le quali si rinchiuseno nella rcha; alla quale non denno battaglia perch, avendo saccheggiato il castello, erano
tucti charichi di robbe.
Fuvi
feriti
nonno
la nocte
seguente. Leti,
cit.,
28 dicembre 1499,
s.
p.
192
erano venuti secreti e arrecorono uno staio
collo per uno. Cos
si
[1499
di farina in
disse,
che fu
ci
lo
a di 19
di giennaio
1498,
fu
cariclii
a 00
ca-
un Commissario Viniziano
a Bibbiena.
nimici per ogni
somma
di danari
Erano
Fu temodo
non seguitorono
la vittoria.
Donde
el
si
venisse
vissimo peccato,
maggiore
onore eh'
Yiniziani,
ma
'
non
la
fatto
Fiorentini.
a di 21
giennaio 1498,
ci
fu
come
Pisani
assai.
a riparare
in
due luoghi.
di
26
giennaio
1498,
ci
fu
come
di
nostri
avevano
si
200
fuggivano.
cos
Montatone
di
gli
stavano male.
ci
a d 13 di febraio 1498,
come egl'avevano
de' Medici,
-
lasciato andare el
Duca
d'
Urbino e Giuhano
fu
15 di febraio 1498,
ci
al Capitano de'Fioanche a quello de'Veneziani, che era il Conte di Pitigliano. 2 II duca d' Urbino, essendo ammalato ebbe il salvacondotto dal Vitelli senza consenso dei Commissari, e Giuliano se n'and
1
rentini
col
Duca.
1499]
sciadori a Vinegia, che fu Pagoloantonio Soderini e
193 Giovan
Roma
si
che fu mes-
E
voLa
a d 17 di febraio 1498,
di
Nostra Donna
di di
pigliare
buon partito
'
lega
di
lasciare
el
Re
di
Francia.
a d 19 di febraio
1498,
ci
fu
come
el
Conte
di
Pitigliano,
mandato
si
leata e quivi
ferm.
qui
si
non
si
poneva
;
el
campo a Bibbiena, che non si poteva in modo eh' ognuno mormorava e dicesi
vincessi.
E
la
non seguitare
venivano a
lasciate fare
in
ravigliava.
E
che
a d 5 d'aprile 1499,
ci
e quali avisavano
E
d
'1
Re
di
noi abbiam
tempo pochi
molto
'1
si
el
E Re
altra.
el
cavallaro coU'ulivo
Vuol dire per essere inspirati, se dovessero entrare nella Lega o stare col Re. Il Parenti, contrario ai Piagnoni, attribuisce
1
13
194
180 migliaia,
[1499
un podest a
ch'erano in
lor
modo,
di
nostra giurisdizione.
E
;
al popolo,
a d 12 d'aprile 1499,
gliato a pezzi, a
nome Ottaviano, che s'apparteneva la signoria di Faenza. Era stato qui in Firenze. Era un poco guercio. E dissesi
che l'aveva fatto morire messer
forse che
G-io vanni
Bentivogli; e
non fu vero.
E
come
E
che
fucci
alcuni
non
5 uomini,
di tale discordia.
compromesso
nel
Duca
venne
la
proferito,
non
loro
si
il
voUono trovare
Landucci.
il
Carlo
II,
che
era
al soldo di
fu assaltato
di
San
Godenzo da' suoi nemici di Val di Lamona. Ved. Parenti cit. 3 Per il lodo sopraccitato, Veneziani dovevano, dentro il 24
i
di aprile
i
ritirare
le
Fiorentini
,
ma
appena conosciutala
rimossero
fortezze.
di
le
questo
il
rumore
parla.
1499]
195
a
d
E
vano
17 di aprile 1499,
bandiere del
ci
fu
come
e Pisani ave-
i^tte le
Re
di Francia, e
che a gnun
modo non volevano tale accordo, n stare mai sotto e Fiorentini e come e' s' erano deliberati di disfare gli arienti
;
Fiorentini
Yiniziani.
eh'
avevano
fatto
E a d 23 d' aprile 1499, gli Otto dettone bando a Simone Tornabuoni e al Grasso de'Medici, e pi d fa dettone bando a uno Marcuccio Salviati el quale and al soldo de'Viniziani e teuiie pratica con Piero de'Medici; e per questo medesimo errore lo dettone al detto Simone e al Grasso.
'
E E
a d 24 d'aprile,
si
a d 26 d'aprile 1499,
fu
la
come
el
Duca
di Fer-
sentenza dell'accordo
gli
cose dette
ancora
le torre
e che risco-
tessino le gabelle.
glio degli Ottanta,
accetti
E
vano
3
e
di
maggio 1499,
le
ci
fu
come
e
e Pistoiesi ave-
fatto scandolo,
feriti
parte dentro;
morivvi circa
altro.
16 uomini,
pi di 40,
con artiglierie e
Sotto
questa data
riscontrasi nel
Guardia e Bala la sentenza contro il Tornabuoni e contro Andrea d'Alamanno de'Medici soprannominato il Grasso; e 15 giorni prima vi si legge l'altra di Marco di Bernardo di Marco
Otto di
di
il
non
se ne fece
196
[1499
le lor parte de' con-
E E
di
in questi di valse el
grano
soldi
15 in 16
lo
staio.
mura
Bibbiena.
E
el
15
di
maggio 1499,
ci fu
come
gli
era morto
lezione.
de' Viniziani.
E
ci
a d 19 di maggio 1499,
di
fu
come
;
el
Duca
di
renderci Pisa
ma
voleva che
a d 2 di giugno
in Casentino per
pe' Capitano
E
di
due sue
figliuoli,
uno
3 anni, uno
si
di
7,
scann con un
coltellino,
come
fa
un caveretto.
di
E
e
'1
a d 5
di
qui el Capitano
Non
dare
el
guasto
a'
Pisani.
el
a d 12 detto, dettone
in questo d vinsono
guasto
a'
grani; e
'1
campo
la
chiama-
le
ciatichi,
rati
erano incominciati anco avanti e sono estesamente nardal Salvi, Historia di Pistoia, T. III. 2 A questo punto un bianco nel codice; il GuicciARDixi.per
il
numero
Cessata
di la
il
fanti.
guerra in Casentino,
Piero Corsini.
il
Vitelli era
andato a Citt
di Castello, e
il
chiamare
Vitelli fu inviato
*
Per
fare qualche
provvedimento
di
danari
1499]
197
in
mordevano
le
persone e facevano
male
e enfiava
dove
E E E
dell'
Pisa, e
mandaronle
d
in su le scafo per
Arno.
le
21
di
bombarde
coli' ulivo
a Cascina.
a d 26 di giugno 1499,
di Cascina.
il
cavallaro
avuta
Giunse
alle
20 ore
e
ed ebbesi
del Capitano.
ballatoio, in Palagio.
a d 2
di
luglio
,
1499,
ci
fu
come
el
el
Turco era
fucci lettere
tutti smarriti
e Viniziani.
di qua, e
fu
come
in
el
Re
di
Francia passava
che
gli
aveva
tiglierie e tuttavolta
ne faceva gittare.
l'
ch'andorono
a d 13
1499, pass
'
di qui
sconosciuto
al
andava a Milano
'1
Duca
Re
veniva a'danni
loro.
guerra
et
una Quintina
el
mezzo
Da
abbiamo che detta gravezza fu chiamata volgarmente e credo sia la stessa che il Landucci, errando, chiama 1 Ascanio Sforza, fratello di Lodovico il Moro.
Piacente.
la
Graziosa.
198
[1499
E E
di
campo a Pisa
numerati.
1499,
ci fu
punto, e davagli
10,000
non s'abbia,
E
E
si
a d 31 di luglio 1499,
si
pose
el
campo a Pisa,
la sera
chiama Asciano, e mozzo le mane a 6 uomini ch'erano dentro, e che non si vollono dare. Aspettorono le bom'
barde.
a d 3 d'agosto 1499,
di
ci
fu
come avevano
furono
ripinti
rotto
un pezzo
muro
di pi di
e entrorono
fuori
avevano
venissi in benefizio
E E
a d 7 d'agosto 1499,
ci
fu
come
el
Capitano aveva
preso la Porta a
Mare
e la Torre Stainpace.
si
a d 11 d'agosto,
part di qui
uno ambascia-
a'
Pisani
perch fu trovato
in
una
Anche
il
Portoveneri,
il
le
mani a uno
1499]
palla di
199
cera, che
mandavano
1499,
Lucchesi
a proferire
danari
a' Pisani,
E E
legi,
a d 15 d'agosto
ci
fu
la chiesa di
si
a d 19 d'agosto 1499,
vinse in
fe-
Consiglio.
riti
in questi d ci
di
quasi
ch'erano
altri
feriti
dal medicamo.
fu bisogno man-
dare
Commessari.
E
la
Tavola
Nostra Donna
'
di
uno
ulivo, s'appicc
un ramicino
di quello
ri-
ulivo a
una
Nostra Donna e
mase appiccato
portavano vollono con una canna farlo cadere, e provandosi pi volte, nello pot spiccare
;
lato,
fussi
dava tuttavolta
buono
di-
molto fu
vulgato per la
citt.
E quando
gli
ulivo, e appicco-
medesimo
andare.
II
il
di
25
si
conducesse
che
si fa-
in
Firenze
Tabernacolo
24,
ma
tal
avendo
il
Vitelli chiesto
cesse venire
si
perch in
200
[1499
lina forchettina
di
Era
dua ramicini
spanna.
E a d 27 d' agosto ci fu conae ci Re di Francia aveva preso 7 castella, che fu Tortona, Razza, Nori, Valenza, Castelnuovo, Pontecorona e Bovera, e andava
,
a Pavia.
'
E
sario
da Pisa
a
d
dimento.
E
di
primo
di
settenbre 1499,
ci
fu
come
el
Re
di fatto,
dove
E
E
si
a d 2
di settenbre
Re
di Francia.
"1
come
Duca
di
Milano
d"
gridava Tra
uomini e
di
Magna.
la
pi ci fu,
come
e Gienovesi
avevano levato
ban-
diera di Francia.
E
fu
a d 5 di settenbre,
si
si
maravigliava.
su
la Cupola,
E
eli'
in detto
d,
si
dirizz la croce in
a d 12 di settenbre
era stato preso
,
1499,
e tolto
ci
fu
come
;
el
Duca
si
e' figliuoli
el
tesoro
e che
Bovera sono Rocca \4.razzo e Voghera. Trivulzio ribelle del Duca di Milano e comandante dell' armi francesi in quella guerra. Quel cognome si storpiava malamente in quel tempo: il Rinuccini nei Ricordi lo dice da Treuzo ed il Portoveneri da Trenssi.
1
Razza
Giovanniacopo
1499]
compil lega tra
tini.
201
el
Re
e Yiniziani, el
Papa
e*
Fioren-
Non
fu vero.
el
a di 13,
,
a Livorno
e misele in mare
e aflfondonne
due grosse
e Pisani
in
mare
E
ritosi
a d 19 di settenbre 1499,
el
ci fu
come
alle
el
Re
di
tutto
'1
Ducato
e giunse qui
22 ore
el
cavallaro, e immediate
si
per la
Fu
a di 21 di settenbre 1499,
,
mand
al
Re
di
Francia 3 ambasciadori
terotti e
E a d 26 di settenbre 1499, ci fu come '1 Turco aveva preso Corf e che faceva gran patti a' Cristiani: la prima, chi si dava d'accordo, non toccava la Fede, lasciava credere ognuno a suo modo e non voleva da loro se non la met di quello pagavano a' Yiniziani l'anno;
,
a d 27 di settenbre 1499,
al
ci fu
come
a'
el
Re
di
Re
il
di
che metterebbe
se
'1
Turco
sarebbe riuscito
Re
di
Turco aveva
la
modo
d'acquistare, al
alla
Fede. Iddio
202
[1499
E
preso
patria.
alle
a d 29 di settenbre 1499,
el
nostro Capitano in
fa
l'altro
venne preso
Francia
in
Firenze e giunse
due
ore- e tre
el
E
la
questo fu
Re
s'
di
fussi preso,
egli era
traditore.
pi
fu
avisato
Duca,
el
nostro Capitano, e
come
el
E fucci, come un nostro cittadino, essendo a Milano col Re e dicendo come avevano levato el campo da Pisa, el Re dimand perch, e lui gli disse noi siamo ingan:
nati dal
disse: fatelo
pigliare.
E
fu
venne qui per staffetta a recare questa nuova, che un pignoro la pedina a torgli la vita. E a d primo d'ottobre 1499, in marted, fu tagliato
testa
al Capitano, cio
la
23 ore e
tavano
torono,
toio
tu'n
si
,
lo gittassino gi
ma
mostrorono
balla-
mostrandolo
si
al
popolo in
el
popolo
part,
giudicando che
alla citt.
grande onore
Ebbe
prima molta colla e prima gli dettone bando di rubello innanzi 2 ore, e mandai'ono el bando per la citt.' E
nota ch'egli ora gonfaloniere Giovacchino Guasconi
,
el
occasione:
Paolo sono ohe venni vidi e finsi Di dar Pisa a Marzocco et exaltarlo
,
Ma
quel di gloria e
me
di
fama
extinsi .
1499]
203
a questo Capitano.
polo per
Fu molto commendato da
questo po-
uomo
E
E
del Podest
teneva
un messer Cherubino, ch'era dal Borgo, che mani col Capitano del tradimento voleva fare. E a d 19 d'ottobre, ci fu da Vinegia come el Turco era scorso presso a Yinegia a 20 miglia, e arsone circa 17 ville e presono 8 mila anime e altrettante n'ammazle
'
zorono; per
modo che
tutti
non feciono
dovere a resistere
ci
feciono contro
fu,
questa preda,
ci
el d di
E
nesi.
a d 22 d'ottobre 1499,
'1
fu e
tra noi e
Re
di
Francia
e'
Viniziani e
Papa
^
e'
Sa-
metteva bene
Fiorentini
noi
riavessimo le cose nostre innanzi che noi fassimo obbrigati a pagare niente.
di giente
II
dal
ed aggiunge
che furono presi Gerbone del Monte Santa Maria uno dei suoi cancellieri, messer Antonio da Castello suo confederato, e il medico.
2
La convenzione
tra
il
Re
di
Francia e
Fiorentini fu pub-
I.
dei
pag. 32.
204
[1499
a
di
25
d'
;
ottobre
ci
fu
come era
alla
Velona
20 mila Turchi
E
sue
Madonna d'Imola
perch 'IPapa,
isgombrava
co' caldo del
fanciulle
Re
Onde
la
Madonna
ci
diliber di
a difendersi,
fu
a d 10 di novenbre 1499,
come
'1
Re
di
dimandava 30 mila fiorini che '1 Duca diceva ci aveva prestati, come suo ereda. E non dimeno Pisa non ci
rendeva.
a d 27 di novenbre 1499, ci fu come el figliuolo Papa aveva preso Imola, ma non aveva avuto la rcca; e bombardava la rcca in modo che io sentivo le bombarde insino da Dicomano, al mio luogo, che strignevano la fortezza; e que'della fortezza travano per la terra e disfacevano tutte le case. La Madonna s'era pardel
tita e
andata a Furl
e quivi
s'
affortificava
e dissesi
gli
eh' ella
aveva
uno che
aveva
dava
dato
per sfatichi e
la fortezza,
la sua
donna
se
mai
figliuoli.
a d 29 di novenbre 1499,
si
ch'era in prigione
a Volterra.
'
di
ser
Bartolommeo
Guiili, i;auimen-
tato
anche a pag. 76
della
ha
si
in detta prigione .
Con prov-
1499-500]
205
di
a d 2
diceiibre,
si
cominci a cavar
el
cam-
murare.
E
E E
'1
a d 10
a
di
dicenbre 1499,
ci
fu
come
fu
'
aveva avuto^
la fortezza d'
d
13
dicenbre 1499,
ci
come
la
el
campo
era a Furl.
a d 16 di dicenbre 1499,
ci
fu
come
Madonna
Papa
gli facessi
danari.
E
tro la
a d 21 di dicenbre 1499,
,
ci
fu
come Furl
s'era
perduta
Madonna.
a d 25 di dicenbre 1499
el giubileo
,
E
E
fu la santa
Pasqua
cominci
a d 9 di giennaio 1499,
fu
a d 13 di giennaio,
ci
fu
come
Madonna aveva
ed era rimasta
perduto
la fortezza di Furl,
dove
ella era,
prigione.
un certo signore
e
eh' egli
al
andava
di
fug-
gendo
Crsi e
presono
Intendi
il
Valentino.
206
terbo
strada.
gli
1500]
impiccorouo
di
fatto
o tuttavolta correva
la
a d 16 di gienuaio 1409,
al
ci
fu
come
la
Madonna
;
era mandata
Papa
e poi fu
cavorono fuora
detti Franciosi,
come
Papa aveva
fatto
al
Re
e
e
el
Papa.
E
'1
'1
a d 5 di febraio 1499,
fu
Duca era
come
avevano preso
la citt;
castelletto
d 3,
s
il
entrorono in
Milano a
San
Biagio.
ci
di febraio
1499,
fu
Roma
come
era in arme,
erano rotte
le strade.
a d
di
febraio
in
1499,
ci fu
el
Duca
di
Milano, a
detto, alle
16 ore.
E
che
si
a d 12 di febraio 1499,
partirono di
isvaligiarli
si
strinsono
insieme e
a'
fan-
usi.
'1
a d 15 di febraio 1499,
,
fu
come
Duca
s'era
partito di Milano
che
'1
e faceva danno,
pi
si
disse,
Re
gli
aveva
fatto
grande onore
E
donna
figliuola del
Duca giovanetto che fu avvelenato e lei era Duca di Calavria; e menonne seco due figliuole
;
1500]
207
;
femmine
'1
figliuolo
maschio
gli tolse el
si
Re
di
Francia
; '
e mandollo
in Francia.
a d 19 detto
part di qui
in questi
il
morbo come
el
e non se ne
ragionava.
E E
a d 25
di febraio
ci
fu
Duca aveva
Bergamo
al
e altre.
a d 27 di febraio 1499,
Roma
al
Re
di Francia.
ci
Non
el
Y ebbe.
a d
11
di
marzo 1499,
fu
come
Re
di
E
scoli,
de' Cani-
E andorono
in sul carro
e furono attanagliati per tutta la citt, e uno di loro fu isquartato e appiccati e quarti in su
presi alla Castelhna eh'
le forche.
^
Furono
andavano
al Giubileo.
E a d 25 di marzo 1500, ci fu come el Re di Francia aveva mandato di qua 1500 lancie, e appressavi forte. E a d 26 di marzo 1500, ci fu come el Duca aveva avuto Novara e morto molta giente, e non aveva avuto
la fortezza.
a d 3 d'aprile 1500,
ci
fu
di
come
s'era fatto
una
e'Yi-
lega, el
Re
d'Ungheria,
el
Re
Napoli, el
Papa
Lo
si
prestassero
Camera dell'Armi
si
letto
a pag. 136.
non
si
fecero
caddero nelle
Antonio del Chierico e altri, dopo tre anni e mezzo mani della giustizia questi due, il primo de' quali, in
prendere allora
;
e solo
208
niziani e Ferrara, e lasciato lo spazio a noi.
[1500
E non
vola
lemo mai
lasciare el
grande fedelt
de' Fiorentini,
di tutta la Italia e
E
ore
di
a d 12 di aprile 1500,
fu
come
'1
Duca
di
Mi-
Re
si
di
dissesi
dato preso, e
che non
trovava
di
Duca
;
anche dicevano,
eh' e soldati
ci
E
e
a d 14 d'aprile,
fu el
come vi era stato morto 12 mila persone, E qui si fece una gran festa serrossi le botteghe, arsesi panegli
;
e molti
liere in su la ringhiera, e la
corona al Lione
di rilievo
'
;
e posesi
un Cristo
molto bello
altro
Non abbiamo
aveva
altro re che Cristo, E in questa sera, andando un fabbro a porre e panegli alle porte di Firenze, quando fu in sulla Porta a Pinti per acconciare e detti panegli.
1 Riguardo a questo costume di coronare il Marzocco reputo opportuno riportare Y appresso notizia estratta dal Dittino ch'Agostino Lapini che fiori nel secolo XVI. 156-1, a di 5 di marzo, in
si
lev
il
Leone
di
Piazza
di sul
canto della Ringhiera a dove oggi la fontana, che fu il lunedi del carnevale, dove detto Leone era stato dimolti anni. Messesi in
verso
il
li
sem-
capo a detto Leone una corona; ma adesso si usanza. Messesi a dove egli oggi a di 6 detto, carnevale di veduta .
,
di
proprio del
1500]
e
209
s'
non
a d 18 d'aprile 1500,
ci
fu da' nostri
ambascia-
dori al
Re, come
el
Re
datario dal
Re
di
Francia,
el
ci fnssi
renduto
le cose nostre;
*
bench
gli
E
Donna
d
di
26
d' aprile
1500
"
feciono
venire la Nostra
fecesi
grande onore
perch'ella
aiutassi.
E a d 9 di maggio 1500, ci fu che '1 Turco aveva messo in terra in Puglia molta giente e come e Vini;
ziani,
gli
mandorono mese
ser
Ascanio e molti
,
cittadini
milanesi fuggiti a
;
Vinegia
nondimeno
Nel Registro
Uffici.
che impone
de' cittadini
alchuna
di
delle
XXI
almeno
la
somma
il
40 mila larghi
solito,
di 24.
Fu
fatta venire in
Carlo Vili.
La
delibe-
210
feciono
[1500
questa infidelt, che furono molto biasimati da
chi lo intese.
E
che
a di 10 di maggio 1500,
ci
fu
come
e nostri
am-
Re
di Francia,
Montepulciano; e che
fiorini.
a d 19 di maggio 1500,
ci
fu
da
Roma come
gli
era venuto da Napoli una processione, con un tabernacolo el quale dicevano aver fatto molti miracoli per la
via,
vano tutte
le reni
a di 23 di maggio 1500,
el
fu
come Lucca
a' grandi,
s'era
perch
di renderci le cose
Re
che
gli
aveva mi-
loro ambasciadori.
;
final-
mente non
eh' egli
credo pure
arebbe voluto
ma
Firenze
ci
ra-
gunammo,
40 maestri, facemo
in
San
Gillo,
per risuscitare
a di 6 di giugno 1500,
ci
fu
come
in Mugiello,
alla Collina, fu
molate.
El Podest lass
ci fu
prese.
al
a di 8 detto,
Re
venne
un mandatario
del
Re
e disse loro se
si
volevano dare:
1500]
dissono che
s,
211
al
essere sotto
ma
che
si
dessino liberi
fu
non-
dimeno non ne
nulla.
E
a
a di 10 di giugno 1500,
mandamo
ambasciadori
bizi.
facci
del Re, e
Luca degli Alcome Pietrasanta avea ritto le bandiere che vi si gridava anche Marzocco; e questi
*
e Serezzana.
volevano difendersi
E
un
in questi d, ci fu
5
a
saette,
una
in
a' Crociati
20 di giugno, ci fu come Montepulciano gridava Marzocco. E a d 21 di giugno 1500, ci fu come e Franciosi erano andati co'nostri a campo a Pisa, e come e Pisani traevano a'Franciosi, e morto parecchi uomini. E venne
di
andavano
e'
e uscivano di
ingannassimo, e cos
in questi
ci
era
delle case di
morbo
e delle
bolle assai.
E a di 2 di luglio 1500, ci fu come a Roma era venuta una gragniuola che alz due braccia, con tanto
empito
di
el
palazzo
2 II
si
stituire Pietrasanta,
rentini.
ma
la ritenne
per
il
Re
non
la rese ai Fio-
Ammirato.
212
del Papa, dove era certa parte d'
[1500
el
Papa
Dio
,
in
sedia, e
cascogli
sostenne
fu el d di
San Piero,
al
Papa
fe-
Fu
'
tenuto un grande
E
pane
in questi d
si
si
mandava
al
campo
di
Pisa quanto
venivano
Pisa.
E mandorono
di
loro 8 mila
E
e'
donne
di
Pisa in camicia,
nostri le presano
soldati
quelle donne
finalmente
fu
trovato
loro
in
detto
luogo lettere
ch'andavano
'1
al figliuolo del
e'
Papa. Pensa
in-
casi
che intervengono
numerabili, e
in questi d si scopr
Firenze da 15
case di
morbo.
a d 8 di luglio 1500,
ci
fu
come
nel
campo
no-
stro di Pisa
Franciosi, e
a sacco
la
campo,
'1
Capitano loro
andorono per
la
Val Nievole
onde qui
si
'
Il
Duca
Valentino, d
particolari
di
29 giugno.
1500]
213
a d 9 di luglio 1500,
in
ci
fu
come Luca
degli Albizi,
commissario
che
campo,
fu preso dal
Capitano francioso
modo
pa-
scrisse di fatto al
Re
modi
'
di
questi bestiali e
,
pazzi Franciosi, in
modo che
se n'andavano da loro
E
quelle
a di 12 di luglio 1500,
si
lev
il
campo
andorono
Lucca.
Re
di
Francia scriveva
a'
suoi
Franciosi
che
modo
che
'1
nostri
ambasciadori di Francia
per male
che
'1
campo
si
fussi
a questo
modo
in questi d ci fu
Baglioni, colla
morte
di
;
100
e fu
uomini.
arme
in questi di
si
forn di porre le
Strozzi, cio la
met
del Pa-
Mercato vecchio.
si
Beaumont per
2
la levata del
campo. Ammirato.
il
Portoveneri
Fran-
zesi
la vitto-
varia, e per
paura sopportano da loro grande ingiuria . Tornassero indietro, come dice sopra, cio all' impresa
di
Pisa.
Niccol Borghesi.
214
[1500
in questo
E
E
tempo valse
el
grano manco
di soldi
20
lo staio.
Ognuno
va
di
si
mara-
'1
Re
buone gambe
lev in
E E
a di li d'agosto
1500, Pistoia
si
arme
'1
tempi si stava qui di mala voglia tutto massime pe'balzello ch'era stato molto aspro, e per vedere non acquistare nulla e stare in sulla spesa
in questi
popolo, e
grande,'
e
E
gli
come
E
devano
a di 17 d'agosto
fu
come
e
e Pistoiesi
erano in arme, e come v'era morti 150 uomini, e arle case, e arsone
il
San Domenico
come
si
v'
era
corso tutto
contado e la montagna.
pi
disse
che
E
gli
a di 19 d'agosto
la bastia e
1500,
ci
fu
come
vano avuto
come
vano
pareva
soldati,
ognuno
fussi sbigottito.
Ci tro-
vavamo senza
'
Il
RiNUCCiNi, nei
si
citati
Ricordi scrive
in
in proposito: Questi
Signori
non attesone mai se non a fare denari, sforzando disonestissimamente cittadini a prestar denari al Comune, e facendo loro per forza pagare molte gravezze innanzi al tempo, che uscirono con
i
il
quale ten-
nono
reputazione
1500]
eroiio sofBcienti
215
a potere soccorrere
'1
el
'i
bisogno, in
modo
che
ci
monte
modo che
di fuori:
campane
in
pure Iddio
E E
E
done.
a d 30 d'agosto 1500,
ci
passava molta
come
'1
Turco aveva
preso Corf e
Modone
disse
pi
si
che
Turco aveva
rotto l'armata
mata, e
le citt e'
Turchi.
porre
el
met
del pa-
a d 18 di settenbre 1500,
ci
fu
come
e Pistoiesi
ebbono
el
meglio.
a d 19 di settenbre 1500,
e'
continuo che
ma
mano, e
in
Mugello venne
el
ma
Dicomano
Nel nome
di S.
,
Bernardo era
Pa-
lazzo della
Signoria
ed in questo giorno
i
monaci
della
Badia fiorentina,
festa.
e lo
Spedale
e vi
si
stume di suonare per tutto quel giorno le costume che dur anche sotto il governo dei Lorenesi.
216
Moscia rovin
sul fiume.
el
[1500
in
difici
era in
fossati
mon-
tagne
masso.
mondare
perch a
possolo
dire
me
m'and per un m^zzo una certa chiassaiuola che ne insino al masso, che lo peggior 25 ducati. E a d 8 d'ottobre 1500, ci fu come Valentino partiva di Roma con molta giente e artiglierie, e andava
men
alla volta di
Faenza o
di
Peser.
ci
E
colla
fu
e dubitavasi che
non andassi
'1
danni nostri.
fu
a d 15 d'ottobre 1500,
ci
come Rimine
s'era
Signore e che
lui se n'andassi.
ci
E
E
che
a d 16 d'ottobre 1500,
'1
fu
a d 29 d'ottobre 1500,
fu
ci
vato sotterra,
in capo
una
citt,
zampa
ritta
una banderuola
manco
aveva un Cristo molto strano, aveva pi letuna gi dal corpo che diceva: quarto luce. Era interpretato in molti modi, ma, perch era l'arme del
Papa,
'1
si
dava a
lui
questo sa
el
mondo
troppo
gravido
de' peccati.
N' fatto
me-
moria perch
disegnata.
1500]
217
a di 9 di novenbre 1500, Valentino aveva preso a d 16 di novenbre 1500, pose
si
le
lumiere al
fiorini
100
d'oro.
25
Firenze, e ghiacci,
alla
domenica che
in
che non
a d 29
fu
mai veduto
novenbre
Firenze
neve
1500,
noi
zamrao
la nostra
Compagnia,
cli'era
quasi dimenticata,
e Capitoli, e fa-
cemo Capitani
e ci che bisogn.
di
E
Frate
a d 15
di
un
forti,
che
se
altro; lascioronlo.
29
di
dicenbre 1500
ch'avevano
II
28 dicembre
agli
Guardia
e Balia
tutte le so-
condan-
Tonio di Giovanni dell'Agnello e Mariotto, alias Totto di Matteo di Francesco, tutti e due di Castiglion Fiorentino, tatnquam omicidas et homines tnale conditionis. Castiglione Arentino divent Castiglion Fiorentino dopo
l'acquisto d'Arezzo nel 1384.
218
[1500-1501
a d 30
di
tre,
di sotto,
molti pericolati,
alie
sostenne certe
di
Fu una grande
rovina.
Fu
tre di 16.
a d 2 di
giennaio 1500,
el
si
band
qui
un Giu-
bileo che
mand
Papa per
Roma; e dettelo con questo si facessi visitazioni in Santa Maria del Fiore e in Santo Spirito e in Santa Croce e in Santa Maria Novella, co' penitenzieri eh' avevano la medesima autorit eh' come andare a Roma, d'ogni quelunche caso, e comunemente dicevano che, chi poteva,
dessi la limosina di tanto
quanto
uno logorassi
di boti,
la set-
E
e 5 n'
a d 6
di
al
giennaio 1500,
ci fu
come
e Pisani pre-
dorono insino
bestiame
Ponte ad Era; e presono circa 27 uomini, e menoronne affog che si giettorono in Arno
;
assai.
a d 14 di giennaio
nostri
col
1500, andorono
de' principali
di
notte per
la citt certi
giovani
con arme, e
si
riscontrandosi
cavaliere
del
Podest,
ferirono e
mor due
birri, e
furono
fediti
Fu
a
E
E
s'
16
di
giennaio
1500
ci
ci
fu
come Faenza
e Pistoiesi
1500,
fu
come
erano affrontati
di fuori, e
1501]
219
e'
Panciatichi n'avevano
800
nondimeno
a
di
vi
Cancellieri.
Furono
24
di
di
sopra e Panciatichi,
si
disse.
febbraio
1500,
fu
morto un Sanese,
ch'era medico, del casato de' Belanti, di Siena, da tre mandati da Pandolfo Petrucci, si disse, e quali gli dettono dal beccaio ch' in sul canto di Via Ghibellina, dalle
Ambruogio,
l'altro si fuggi e
scamp, perch
si
disse che
dategli; e dtte a
gambe
'
modo
ch'el popolo
bad a loro, e
gli
lascio-
aveva ingannati.
Stinche,
dove feciono
el
Tornaquinci
si
naglie.
el cavaliere,
minacciando
il
manigoldo
fece fermare
el
carro, e
'1
pe' carboni
al calderaio, e
gridava sempre:
falle
'1
popolo
di-
E
gli
volevano assassinare
gli
manigoldo se non
Tornaquinci.
mente.
uomo
letterato e di
stima (come
lo
chiama
Parenti); e
gli uccisori,
come
ferita dagli Otto il di 25 febbraio, furono Guasparri di Batista da Modena, Giampietro di Conte d'Astolfo chiamato Bagone da Carpi, e un certo Giorgio pure da Carpi. Quest'ultimo si salv colla fuga.
220
[1501
a di 2
di
giennaio 1500,'
ci
fu
come
e Pisani git-
erano uomini
d'
si
chiamava
el
Bian-
per questo
detto Bianchine
si
part da loro
a di 5 di
marzo 1500,
e
ci
fu
come
certi Pistoiesi
si
Cancellieri
vennono dietro a
venivano
parti-
rono da Pistoia
ammazzorono.
Tanto possono
le
in
una
citt!
lo
in questo
di
tempo
ci
ritocc la
renze in pi
10 case.
ci
E
vano
a di 10 di marzo,
le
fu
come
e Pistoiesi s'ardeil
contado, e
del
come
s'afFrontorono, a di 12 detto, e
ammazzorono
moria
ci
una parte
si
diceva.
di
di
marzo 1500,
la
ritoccava forte, in
pi luoghi molte
si
in
della Scala vi
tal
scopri in
un
4 case,
fu
vi
a rompere
l'uscio di fuori e
La cronologia
confusa, e
il
Giovanni Cambi e
Pietro
cre-
Parenti, come avvenuto a Pistoia nel febbraio, e' inducono a dere che qui abbia errato lo scrittore del Cod. Marucelliano.
1501]
221
a d 24 di marzo 1500,
di
d'i
E
E
e Pistoiesi
(-1
ammazzorono
'
un capo
a
parte che
si
chiamava
Zavaglia.
i
Pistoiesi, e
disfacevano l'uno
loro.
non
si
Non
si
E
E
a di 13 d'aprile 1501,
ci
fu
mura
di
quivi
si
mand un
nondimeno presono
a d 21 d'aprile
1501,
ci
fu
a d 23 d'aprilo 1501,
ci
fu
nuove che
'1
Re
di
Francia aveva
licenziati e nostri
ambasciadori, e dubi-
a d 26 d'aprile 1501,
ci fu
ma
la terra si
tito di Pistoia
stavasi cos.
soldi
La mora
lo
ci
era in assai
case, el
grano valeva
di
40
vorava, e massime
seta, e
vano
e dolevansi.
a d
29
d'aprile 1501, ci fu
Bentivogli
s'era
fuggito
di
Va-
II
^ Il
fu
Niccol
di
Tom-
maso
Antinori.
222
lentino, e poi ci fu
[1501
A^alentino,
e cos fu.
a d 2 di maggio 1501,
fu
stava con
E
E
deva
a d 3 di
fiorini
di
20 mila
el
a d 6
maggio 1501, si mand al Re di Francia che v' and Lorenzo di Pierfrancesco. maggio 1501, ci fu come Valentino chie;
passo,
'1
Papa
ci
mand un mandatario
fugli concesso.
E
buoi.
l'artiglierie
a d 9 di maggio 1501,
de' Nerli
d
e Benedetto
in questi
isgombrava
de' poveri
Vedovasi
calcate le
tutte le povert
contadini,
tutte
a d 12 di maggio 1501,
ci
fu
come Valentino
in queste notte
le
per Firenze
si
finestre.
E
Sesto.
a d 13 di maggio 1501
lentino a
Carmignano,
scorse
e Si-
armo vadi
al
Con un bando
comandato
che
tutti
tenessero la notte
lume acceso
sulle finestre.
1501]
Ione, a
223
pena
d'essere rubello.
'
le
ingegnava
mettere dentro
e feciono assai
danno
Firenze.
in questo d
el
;
Vescovo
de' Pazzi e
ognuno
de-
maravigliava, e dicevasi
?
Valentino
E ognuno
cosa e cattiva
lasciargli guastare
nostro contado
d'
essere fioren-
compromesso
e
uno
che
disse volere
Campi
cordorono
di dargli
dare
E
gli
a d 15 di maggio 1501,*
fiorini
nostro Capitano,
cominciando questo
dovevano tirarsi dal ballatoio del Padovevano con quelli ire, come dice la Deliberazione della Signoria, cantra ininiicos Reipuhlice Fiorentine et ad tuendam civitatem ab hostibus eam opprimere
'
colpi
d'artiglierie
volentibus
La Signoria questo giorno dtte licenza ai suoi suonatori il Duca Valentino ch'era allora presso Firenze (Delib. ad aui.)
2
d'andare ad onorare
224
d
[1501
di
primo
maggio 1501,
fiorini, e lui
che se
gli
dovessi dare al
si
d'i
presente 9 mila
conoscessi
che
lui
si
in
di loro
volendo
spada ignuda
porta
e
lo
in
mano
le
guardie
ch'erano
poste alla
all'altro
mor
al
E
gli
molti
altri
torno
campo
uno e chi quattro, in modo che non potevano andare punto spicciolati e loro facevano el simile rubando e facendo ogni male. E a d 16 di maggio 1501, mand la Signoria due
vagli, e chi
;
si
partissino,
ordinare che
gli
gli
aveva
gli di
chiesti,
spogliorono
mazze
e ferirono
uno loro
molto male,
non
si
maggio 1501,
si
mut
el
campo e pasUgnano
arrandella-
vano
la testa, e chi
impiccavano
pe' testicoli
quando pocon-
trovorono
le
case vuote.
qui
si
diceva tutto
il
Sono
di
concorde parere
gli
storici,
vi
fossero in Firenze alcuni che tenevano segrete intelligenze col Valentino; e nel biasimare la condotta pusillanime dei magistrati, che
il
Nardi chiama
pazienza asinina .
1501]
trario.
225
Se
gli
ritte e
se gli prestarono; e pi
facessi
lo
condussono andare
E
lentino
a d 17 di maggio 1501,
e'
ci
fu lettere dal
Re
di
Francia, come
ci
Re
facessi
taglie, e
che
si
man
partissi,
ordinava a Milano
si
che
fussi
mandato aiuto
per
gli
modo che
,
pensava
di
non
gli
a di 18 di maggio 1501
:
infra
raissono Car-
menoronne quante fanciulle vi trovorono, ch'erano ragunate in una chiesa, di tutto "1
mignano a sacco
paese.
'1
pi
si
un suo
Un
si
tal
d'una
citt
ben
una
ne' fon-
stati cagione,
e an-
tal eccesso,
a chi
che
si
Ma
;
me non
si
nuovo quello
cittadini
non
male per un
lor
commodo. E questo
veduto pi volte,
'
Cio
alle
sue genti
clie
erano
in
Lombardia.
15
226
luto,
[1501
solo pei" discordia). El quale peccato fu questo
di
:
tro-
17 anni, come
e
disonestamente,
lei
lasciando
'1
come
sua
cos
marito gio-
una colonna,
si si
e in presenza
sentiron pi.
sent pure
Quando
un caso
gen-
ci
pass
el
Re
di
Francia,
non
di
colle
cattivo cenno.
E
di
in questo d ci fu
gli
Sacco e che
e tuttavoita si
dietro a questo
la
in
questo d and
Piazza de'Signori.
gliare
La prima
uno isbandito,
e ponendogli le
mani addosso,
d'
fu
;
aiutato da certi
fedito quello
bravi, e fedito
un famiglio
di
Otto
per tutto.
Una
altra
uno
de' Carabi
una
coltellata in
di
su la testa e
capo; e questo
Cambi
si
un
che
'
una
altra volta
Anche
il
di
di ribelle.
1501]
227
in
ch'erano
tutto
agosto, e cos
volevamo
Signa
e fa-
E
e
a d 19 di maggio 1501,
si
part Valentino da
e Empoli,
sempre predando
gli
mand Piero
ritornavano difuori, e in
su la sera
si
remore
fino a Firenze;
per modo
che
quei
contadini ch'erano
tornati difuori,
r)K)lti
fu di bisogno e afianni.
pianti
crebbe tanto
che per
tutti
e pi an-
vollono rendere.
stimavasi
gli
campo a Empoli.
e Turchi, mettee pigliavano
fanle
Parevano
vano a fuoco
ciulle e
donne;
fu chi
Roma
some
di fanciulle
che mandavano a
Roma
a presentarle,
de' Cristiani.
e forse
venderle,
come fanno
gli
Turchi
campo
da due uomini crudeli, Valentino e Vitellozzo. Se Vitellozzo somigli suo padre fu troppo crudele, che venendogli innanzi
mandato
e
donanza e misericordia,
ammazzollo
di
si
un
coltello
torri piene di
donne
228
e di fanciugli e molto gienti colla roba, che non vi
[1501
camp
'
questo suo
impar da suo
padi^e,
che
le
Iddio,
con che
ella
chi
non
vili
non temono
grande, e
E
paesi,
delt.
a d 22 di
si
stavano intorno
a
e
Empoli
rubando
Non
si
tuttavolta
poveri
contadini colle
loro
a di 23
di
maggio
si
1501,
si
part Valentino
da
colle ar-
e tuttavolta
erano.
E
a'
che sia
el vero,
in casa
pane, per
fornai
;
modo che
e
non
si
trovava pane
^
and
el
grano a
soldi
53
lo staio.
Firenze
in
pareva s'affogassi
un
E
dire
d
si
24
di
maggio 1501
Valentino mandava a
dato almeno
non
8mila
fiorini.
Ogni
II
crudelt.
Il
fanciullo va della
famiglia Fucci
di Vitellozzo,
2
voleva resterrainio.
straordinarie disposizioni per provve-
La Signoria prendeva
il
dere
pane, e quietare
il
di esso.
1501]
229
60 uomini
6 donne, e ruborono
;
v'ammazzorono pi
e nondi-
meno
gli
otfendes-
'
26
di
di
maggio 1501
ci
fu
come
el
Re
di
gli
erano mezzi
a d 27
di
maggio 1501,
loro
si
part Valentino e
and
gli
feciono resistenza e
l'altro d
am-
mazzorono
egli
di
una brigata; e
andorono
el paese.
Dove
el
la ricolta;
segavano
grano
sotto e di sopra, di d in
a d 2 di giugno 1501,
ci fu
come
e nostri di Pisa
e balestrieri del
Prefetto.
v'era
un
rit,
Non come
soii
si
ma
la
pura
ve-
contemporanei stigma-
si
sguernita,
ma
vi
erano tornate
le
Rovere
si
Prefetto di
3
Roma,
Molto caso
Gambacorti che
lui
de-
molti
230
[1501
a d 4 di giugno
1501
ci
fu
come
certi
nostri
la
contadini da
strada di Ronta,
che
cesi
fu
passava
di
qua
col
campo, ed era
Fu
el
bestiuolo mette a pericolo una citt; ma, secondo molti, quello era un uomo savio, buono e un bello uomo; ognuno l'amava, e non riprese tal cosa
Sempre qualche
per odio.
di
assai.
in questo
Empoli e
che dissono
oOmila tra
di
quass e
di
quaggi, e
di-
La Signoria ne scriveva il 2 giugno Commissario Vespucci rallegrandosi e ordinandogli di mandarlo a Firenze con buona scorta. Il Valentino con lettera del 3 lo raccomandava, scrivendo che gli si facessero graziosi trattamenti, posegreti appartenenti alla citt.
al
tendo servire
gli
d'
II
di
peria e
Il
Capitano di Marradi
di
rei.
di 11 la
Repubblica ordinava
al
l'esercito francese di
nipote di
Monsignore d'Ubigni, si feciono quelli onori a pubbliche spese che parvono convenienti in questi tempi . Un altro documento lo chiama il Protonotario di Scozia. Finalmente la Repubblica scriveva ancora all'Aubigny condolendosi.
1501]
231
le
in
sul-
voUono
non se
torre; in
rono.
levandosi su
altri
'
contadini
fece
una mischia
Valdisieve
e raorivvi 20 uomini.
a di 11
di
giugno
1501,
si
vennono
fu
in
a d 14 di giugno 1501,
ci
come erano
si
entrati
in Siena e
E
Roma,
gli
a d 18
*
di di
giugno 1501,
ci
fu
come
veniva in Firenze
Milano
e dicevasi che
Re
di
pensiero
fu
di farlo
el
Papa; era
di
cos in oppinione.
pi
come
Papa
s'era partito di
Roma
e andato a Orvieto.
ci fu
a d 19
giugno 1501,
Napoli aveva
fatto, el d del
Corpo
quando fu
in chiesa fece
testific
a tutto
il
Di questo
fatto
pure
si
le
si
aggiungeva che
Parla sempre
dell" esercito
Francese.
232
metteva
in
[1501
Italia
Turchi per
'1
fat'e
ma
per aiutarsi;
che se
popolo non lo
volevano per
che rispondessino.
tutti a
una boce,
si
el
popolo, grido-
dice che
venne
a d 22
di
giugno 1501,
ci
fu
modo
in
detto d
le
22
di
giugno 1501,
Firenze,
tirando su
el
e pi
si
da un tetto e aramazzorono uno uomo; e a un fanciullo ruppono una gamba. Fu tenuto tristo pronostico.
E
Begn
24
di
giugno 1501
ci
fu
come
el
Signore
colle
Romani
Roma
E a Roma e
persone.
di luglio
affrontatosi con
affrontati, e morti
soldati forestieri.
l'altro d si
su le
lancio; e
face'
vano
Anche
il
Parenti d questi
com-
1501]
233
a d 7 di luglio
1501
ci
fu
come
e Franciosi
di vino sotterrate e
avve-
E
ci
in
el
E
E
gli
a di 13 di luglio 1501,
di Turchi,
'
ci fu
venuto 60 vele
a d 14
di luglio
1501,
ci
come
e Franciosi
di rotta, e
nondimeno
c'era
come
nome
aveva perduto,
Maria
eh' dal
gitt
sterco di cavallo
de' Ricci
a una Vergine
Canto
in
in
uno chiassolino da
di
quella Chiesa
eh'
su
una piazzuola
dietro alle
vedendolo un fanciullo
come
egli
e codiato, e fu preso
quando e famigli
d'un coltellino
e
degli
furono presso
e loro
lo
si
dtte
nella
poppa manca,
presono
menoronlo
al
1 Questa flotta turca era comandata dal Capitano Camallo, e venne per impedire Tarmate francese e spagnuola che andavano
contro al
2
Re
di
Napoli.
Qui
lo scrittore
del delitto
(leschi
qui narrato
rilevasi
col
di
nome: l'autore
Giovanni Rinalpronunziata
come
lo stesso
giorno 21.
3 Per intendere il significato delle parole fu una festa doppia, giova avvertire che la cappella del palazzo del Potest era inti-
234
a vedere, per
[1501
el
Vescovo a vedere
lei,
in
modo
d
di cera, vi
crescendo la divozione.
si
E
col
in
pochi
vedr
si
tempo.
E
in
a di 22 di luglio 1501,
su la colonna
canapo,
E a d'i 24 di luglio 1501, ci fu come Franciosi si avevano avuto rotta presso a Napoli: pure seguitavano la vittoria animosamente.
a di 25 di luglio
1501,
la
Madonna d' Imola, che si part da Roma; che la chiese al Papa Monsignore Begn, e lei se ne venne a staile qui. E a d 28 di luglio 1501, ci fu come Franciosi ave'
fil
di
spada
d detto,
fu
come
e Pistoiesi
s'
erono appic-
tolatja
S.
sotal
medesimo
si
fu
sostituito
il
Tri-
nuova residenza di quei Giudici, continuandosi a suonare in quel giorno le campane dell'antico palazzo, e a correre un palio di
cavalli, dall'Opera del
Duomo
si
conservata
la
memoria
fino ai
mo-
derni tempi, esponendosi tutti gli anni in quel giorno, sotto le loggie
della Chiesa della
Madonna
rappresen-
tante
1
il
fatto.
altri
per favore di
Mon-
vanni
di
la villa di Castello.
1501]
235
cati, e' Panciatichi avevano avuto el peggio, e che n'avevano impiccati parecchi Panciatichi in Pistoia alle finestre, e che gli feciono impiccare a un prete, e poi vollono che '1 prete s'impiccassi da s; e furono circa 7 Pan-
ciatichi.
E
E
*1
a d 2 d'agosto,
ci
fu
1501
600
uomini.
E
di
a d 6 d'agosto
1501,
lo
d,
ci
fu el vero
e
come
pel
el
Re
di
Stato
si
prese
Re
Francia.
qui, in
questo
Ebbe Napoli
che
insino a di
'1
Re
don
la
Federigo, e chi
si
cavagli,
el
quale
andava a Napoli
in
luogotenente per
Re
di Francia.
ci fu
E
vano
4
a d 29 d'agosto 1501,
come
e Pistoiesi ave-
dall'altra, e
dell'altra,
due
e trarre; e cos
la
morte di
almeno
fine!
*
in
la difficolt del
di cittadini,
teneva ad-
dietro tutte
2
le
Presero
PORTOVENERI.
236
[1501
E
2 o 3
a d
ammazzorono
di loro.
E
uno
renze.
Porta
al
Prato
di Fifatto.
Vegga ognuno
la bella
pace che
ci
gli
anno
a d 8 di settenbre
1501,
fu
come Piombino
amma-
Roma.
'
a d 9
di
settenbre 1501,
ci
fu
come lo'mpera-
altri castelli.
ci
a d 11 di settenbre 1501,
Re
lui,
a Napoli, perch
tutti e
d'
Im-
Tedeschi
a pena
essere rubello.
fanti e forse
davano
in
a d
600 cavagli, che venivano da Napoli e anLombardia per il Re di Francia. 18 di settenbre 1501, ci fu come Piombino
s'era dato al
Papa liberamente.
tempi non c'era infermit
la citt e impoverita;
di
E
Monte
si
in questi
corpo,
si
ma
non
rendeva
un
16
el barile,
non
si
lavo-
rava molto.
9 d'ottobre 1501, noi Speziali facemo all'Arte non potessimo fare pi candele di
due danari.
'
Il
Signore
di
del
tempo,
il
gli
3 set-
tembre.
1501]
237
a
d
10 d'ottobre 1501, fu un tempo molto brusco d'acqua, di tuoni, e venne molte saette, infra le quali ne venne una in sul campanile della chiesa da Legri, la mattina quando
nica, e
il
el
fece cadere
in su la chiesa e
morivvi 5 persone, e pi di 40 se ne fece gran male. E a di 14 d'ottobre 1501, venne in Firenze un tre-
muoto
alle
2 ore
di notte, e
E
si
a di 25 d'ottobre
1501
si
E
iesi
2 d'ottobre 1501,
:
si
con sodamento
chi la rompessi
pena
assai.
e'
E Roma
a d 14
di
dicenbre
il
fratello a
di carriaggio.
Fu-
1501, 14 ottobre.
La
Priori ec.
tutti e
Cambi,
si sia,
faranno, excepto
debbono fare a fiorini larghi d'oro in oro, buoni, et di peso come batte la Zecha del Comune di Firenze, o a lire di quattrini fiorentini, bianchi o neri, et non altrimenti . 2 Questa data del 2 ottobre evidentemente sbagliata, forse
fessioni delle
codice Marucelliano.
il
Il
ca-
21 di detto mese.
238
gli fatto
[1501-2
di
Firenze
gli
andorono [incontro].
de' Pazzi,
parti.
'
alloggi
in
a d 15
si
E
vola
a d 27
di
di
Nostra Donna
fecesi
che
'1
Re
a
d
di
di
volere
E
dello
primo
di
si
ragionava
giente.
mand la Signoria ambasciatori a presentare la figliola del Papa ch'era giunta a marito a Ferrara, e mandorono gran presente. ' Non
ritorn da Firenze quando and a marito.
E
And
alloggi in casa
Portinari.
E
s'
a d 23 di febbraio 1501.
,
ci fu
come
e Pistoiesi cacciati
erano azzuffati
come
Ora
si
Cancellieri
avevano
loro
morte
pu dire che
la pace,
a' casi
non v'
pi riparo
n altra medicina.
capo da loro:
e'
sono
II
Duca
di
Ferrara aveva
in Firenze la casa
Tommaso
il
Soderini, e port
e d'argento per
chese
Due furono gli ambasciatori inviati dall'Imperatore: Ermes Sforza e Giovanni Graismer.
il
mar-
1502]
239
il
10
di
marzo 1501,
nel Golfo
avevano
come el Turco era come e Viniziani gli con danno dell' una parte e l'altra.
ci
fu
E
E
gli
quei capi.
e Pisani
s'
marzo 1501,
di
ci
fu
come
ave-
vano preso
la terra
intese che
avevano avuto
la
Commissario ch'era
de' Ceffi, e
'1
Castellano
eh' era
di
Piamente.
in
Francesco
di Vico.
di
mona
E
a'
d
;
23
e
d'aprile 1502,
el
si
Pisani
valeva
lo staio.
a d 30 d'aprile
mandarono a Pisa
l'
arti-
glierie e
bombarde
di
assai, e
E
guasto
si
a d 10
a'
maggio 1502,
si
cominci a dare
el
E
lino
15
di
casa dell'Arte della Lana, in sul canto di quel chiassodirimpetto a Orto San Michele, che
spicc da s
lato e
di
Uomo
agli
popolano spicio-
uomini grandi,
ma
po-
mai non
volle
.
il
tale
240
ch'era fessa e cadde in sulla testa d'un povero
'
[1502
uomo
mor.
a d 16 di maggio 1502,
ci
fu dal
Re
di
Francia
a'
Fiorentini, sotto la
a d 17
di
maggio 1502,
ci
fu
come
e Pisani ave-
vano presi
a d 18 di maggio
mand Giovacchino Guasconi da Volterra, che portavano lettere inverso Roma. E a d 19 di maggio 1502, ci fu come e nostri ci
prigioni pisani, e quali
di prigioni pisani,
che
ci
era un
el
e que' di Vicopisano
:
davano
el
in quel di Bientina
e a questo
cosa,
a d 20 di maggio 1502,
el
fu
come quei
di
Barga
avevano preso
davano
in
Pisa.
ci fu
E E
vano
come
tutti.
*
e nostri ave-
come
di
e nostri ave-
una preda
di
robe, e
130
'
Quando
il
dei
contratti gli fu
destinato
fu
loggia stessa.
2
II
PoRTovENEpa 6 d
usciti
1502]
241
a di 29 di maggio 1502, venne preso
fonti,
el
Fracassa
conte
con molti
Jacopo.
f-h'era
'
in questo
commessario, e
E
E
in detto d, ci fu
come
e nostri
avevano
in patti
si
gitt in
un pozzo e mor.
ci
E E
a d 5
*
di
giugno 1502,
fu
fu
come Arezzo
s'era
ribellato.
a d 6 detto,
ci
come non
tadella, e
che
gli
;
levate in
arme
campo da
questo d
di qui
La
leschi e
Luca
gli
le
di
Maso
degli Albizi
cassa e
loro
di
altri
uomini
di
Barga; e del
due
fa-
esame
il
rendessero conto.
Alessandro camarlingo
citt)
migli;
dalla
medesimo capitano
il
primo luglio, e il 4 fu liberato del tutto, previo non fare contro la Repubblica per due anni. Il figliuolo del conte Iacopo, che era Niccol Piccinino, fu sostenuto in Palazzo fino al 7 giugno. Deliberazioni ad an. 2 Secondo quello che scrisse Iacopo Pitti nella sua Istoria
giuramento
di
Per
particolari vedi
in
il
Racconto
di
Arcangelo
di Gio-
vanni RoNDiNELLi sopra lo stato antico e moderno della citt di Arezzo, il Diario di Francesco Pezzati edito wqW Archivio Storico Italiano, T. I, e la Vita del Giacomini scritta da I. Pitti,
e pubblicata neAV Archivio detto, T, IV, parte
II.
16
242
[1502
a d 8 di giugno,
si
Giaco-
'Arezzo.
9 di giugno
1502,
e
ci
fu
come
gli
avevano
come
Vitellozzo s'accostava
come come
era fondamento.
fu,
a d 10 di giugno 1502,
come
Vitellozzo era
come
avessi
Onde parve
come
qui ismarrito
e
el
popolo, dubitando
fussi questo
maggior fondamento;
pareva che
male,
E in detti d, e Pisani iscorrevano e predavano e ammazzavano, che pareva loro avere el campo libero; e cos avno el fuoco di intorno intorno, bench a' pi intendenti parve leggierezza rimuovere el campo s di
leggiero.
decime
e condizioni di paghe.*
E
di
a d 11 di giugno 1502,
ci
fu
Ea
a
12
di
giugno 1502,
ci
fu
come
e Pisani erano
si
Commissario generale in Arezzo. proemio della Provvisione di questo giorno, colla quale ordinavano le gravezze di cui qui si parla, ne dichiara la ra'
2 II
al
li
imminenti e repentini pericoli che si veggono soprastare e la parola condizioni posta a significare i vari modi d' imporre e (li pagare che furono stabiliti.
1502]
243
a
d'i
13
di
giugno 1502,
ci fu
come
Vitellozzo
aveva
a di 15 di giugno 1502,
ci
fu
come Castiglione
di farina
ch'anle
davano 'Arezzo,
lina d'Arezzo,
come
e nostri
avevano guaste
mu-
E E
Re
e
di Francia.
ci
a d 18 di giugno 1502,
la
fu
el
vano preso
de' Pazzi
'
cittadella
mozzo
Vescovo
fu vero del
mozzare
le teste,
ma
bene
gli
gli altri
fu
salvo l'avere
e le
E
stro
ci
fu
come
el
campo no-
si
E
dici
fu
e che vi
si
e Palle.
a d detto,
si
qui
a'
Tornaquinci,
in
un gonfalo-
della
citt;
modo
entr la paura,
che
di sotto e di
spaventevole."
Cosimo de'Pazzi
figliuolo del
si ritir
il
padre
fu
lorosa difesa.
Landucci aveva
le
la
sua bottega
di
il
speziale
al
Canto dei
Parenti
le
scrive:
Si
raddoppiorono
toppe
alle porte.
244
[1502
a d 21
el
eli
E
morto
giugno 1502,
eli'
ci fu
garzone
a Roma, e tre
giovanetti
si
Tevere, e fecelo
quando
lui,
e'
come
mosse perch
lo
come un uomo
ci
diabolico.
E
come
a'
a d 22
di
giugno 1502,
fu
come
el
Re
di
Fiorentini.
E a d 23 di giugno 1502, ci fu come Valentino aveva preso Urbino e poi Citt di Castello e pi questo d giugnevano e Franciosi in Mugiello, che venivano in
; ,
si
aveva preso
Andava
E a d 24 di giugno 1502, non non ragunare giente, per sospetto. E a d 26 di giugno 1502, ci
fermoronsi 50 fanti forestieri per quartiere
fu
come Valentino
quali obbedissino ai
e'
si
volgessino verso
grandi,
il
go-
La morte
di
Astorre
Manfredi,
di
Giovanni Evangelista
parti-
altri
narrata dagli
storici;
il
nostro ha di pi
il
momento
nel
Roma,
fino del
di
stato
buttati in
Tevere
et anne-
casa
2
Faenza, insieme con el loro taastro Dispacci di A. Giustinian, pubblicati dal prof. PaI,
pag. 18.
Era
lor capi-
1502]
245
a dire che voleva fare lega con noi, ala'
aveva mandato
trimenti verrebbe
tempo 4
la
;
di.'
a d 27 di giugno
fu
renze, che
e fecionlo
E coman-
darono
alle case
a niuno in Arno,
a di 2 di luglio 1502,
ci
fu, el
Borgo
le
s'era ribel-
lato,^ e
patti, e la
cos
catino.
Ognuno
vicino
si
E
E
1502,
fu
tor-
essere
inutile
il
sapere che
quattro
innanzi,
il
pene
pratica,
Duca Valentino.
Anche
3
*
il
25 fu imposto
il
" Il
provvedeva allora
come
la Si-
andare fuori della Porta a Faenza, con Bernardo Portinari commissario deputato per preparare le vettovaglie ai Francesi che erano per giundi
gere; e
loro
il
di
primo
ville
fuori
delle
le
masserizie
detti
Capitano francese, e
di
appresso
ordin
che
in
campo.
Delib. ad an.
246
[1052
a
d
avevano
fatti
ordi-
de' Franciosi
d'arme e fanteria
E
e alla
casa
di
Piero
Sederini,
madonna Selvaggia
alla
Strozzi,
non temano
ne
dannati.
Iddio
E
preda.
a d 5 di luglio 1502,
ci
fu
come
e nimici
erano
a d 6
di luglio
1502,
la
ci
fu
come
el
Re
di
Francia
di luglio
1502,
ci
fu
come
el
campo
'1
de' ni-
nostro
in Ca-
al
'
Il
Parenti vide
la
cagione
che era tra la parte che propendeva agli accordi col Valentino,
la
quale comprendeva
si
il
che
minacciava
primati latente-
furon
dipinte
bench
ancora
uscito
fu fatto
il
Taddeo
te-
gonfaloniere di giustizia,
.
quale
mirabilmente aveva
1502]
seutino, e
lV
247
affrontare e nimici.
E E
gli
in questi d, e Pistoiesi
tutti
a di 11
di luglio
che noi
avmo 'Arezzo, che si scambiorono con queavmo qui di loro, che fu fatto el baratto
,
'1
Veare-
certo
a d 14 di luglio 1502,
tutti e signori
ci
fu
come
e
el
Re
di
Francia
avea soldati
usciti di
Ro-
magna, e
dissesi
'1
Marchese
di
Mantova
messer Giovanni.^
E
gli
di luglio
uno
balestrieri a cavallo.
in
venne un tremuoto
in Firenze el Ca-
E
pitano
a d 16 di luglio 1502,
della
venne
lui
giente d'
giello
arme
'1
ancora con
ed
a Dicomano.
d
El
Capitano alloggi in
la
Pazzi, e
gnoria.'^
La Signoria
al
deliber
il
di 4 di
consegnare
tutti
prigionieri
si
aretini
Vescovo d'Arezzo
di
mano
degli Are-
Delb. ad an.
2 II 3
Bentivogli.
i
Signori ordinarono
al loro
Canovaio
che avessero
248
[1502
in questo d, ci fu
E E E
come
ciosi al
Ponte a Sieve
d
all'altro
campo.
part
di
18
di
luglio
1502,
si
qui el Capi-
campo
in
Valdarno.
1502,
ci fu
a d 21
di luglio
come
fu
el
Capitano era
loro.
ci
a d 25
di luglio
1502,
come
el
Capitano
de' Franciosi
aveva
di l, eccetto ch'Arezzo.
Parve
1502,
al popolo
E
cia
a d 28
di luglio
ci
fu
come
Re
di
Fran-
aveva
Pan-
a d 29 di luglio
1502,
s'ammazzorono
150 Pi-
donne
e fanciugli.
Non
mai giovato
ci
fu
come
fu
Vitellozzo aveva
E E
s,
a d 31 di luglio 1502,
ci
tro a Vitellozzo.
a d 7
d'
agosto
1502,
s'
impicc un fanciullo da
E E
che pigliassino
erano smarrite.
"
a d 11 d'agosto 1502,
'
Il
campane
pagarsi
2
Parenti invece racconta che Vitellozzo port seco le delia cittadella e parte delle robe del Monte di Piet, per
di
gli
Aretini.
1502]
sotto
249
loro,
pena
di rubello e
'
a d 12 d'agosto
in quelle
1502, e
Franciosi
ch'erano in
loro che
si
Arezzo e
molte avanie,
comandorono
non
si
partissino
d'Arezzo
200
e
9 some e andavansene
some
Vedi
a d 15 d'agosto
stoiesi e
mandavasi
non avevano
licenzia di partirsi
qui.
Valeva
ci
el
grano, in questo
22 d'agosto 1502,
venne un francioso
rendere
le
mandatario del
Re
nostre
a d 26 d'agosto,
ci
fu
come
gli
avevano ripreso
s'
erano andati
E
giore
a d 26 d'agosto 1502,
si
si
vinse in Consiglio
viniziano.^
Mag-
facessi
un Doge a uso
e questo
loro le gabelle
guadagnarono delle
lor pazzie.
nomi
campane ecc., che avevano portate via da Arezzo, Cortona Borgo San Sepolcro il Vitelli, il Baglioni, l'Orsini e Piero
3
Cio
il
molti inconve-
nienti
250
[1502
a
d
E
in su
di settenbre,
,
in villa
;
uno cerro
allato alla
mia mon-
mai rimisse.
E
E
a d 8 di settenbre 1502,
la
partirono e Franciosi
dove passjavano
nostro.'
E
di
a d 21 di settenbre,
di
ci
Nostra Donna
ci
Dio
a d 22 di settenbre 1502,
ragun
el
ConsigHo, e
feciono
un Gonfaloniere a
Sederini;
vita,
Tommaso
and a partito pi
'1
150, e vin-
Malegonnelle, e
Giovacchino Guasconi e
tito
rimase Piero
di
di
laude
Dio
e di fatto
la
mandorono per
lui
ch'era 'Arezzo
e statovi tutta
guerra.
Fu
Re E
come uomo
magno
Consiglio! Ve-
ramente
fu
da Dio
tale opera.
Dieci
scrivevano
l'il settembre ai
Commissari
di
fiorentini
in
Arezzo:
La Maest
alli
del
Re
Lancre con
la
Meslun
Essendo questa cosa trattata con grande segreto, naturale che il Landucci, non conoscendolo, pensasse a male dei Francesi per questo ritardo. Vedi Scritti inediti di Niccol Machiavelli risguardanti la storia e la milizia, illustrati da G. Canestrini, Firenze, 1857.
1502]
251
a d 7 d'ottobre
1502,
venne
in
Firenze
Piero
come
detto.
E a d 12 d'ottobre 1502, in questi d ci fu come Papa a Roma era in discordia cogli Orsini e que' casati, in modo clie '1 Papa s'era fuggito in Castel Sant' Agnolo e a Bologna faceva giente per sospetto del Papa
'1
; ;
e'
Viniziani ne facevano a
Ravenna,
si
E
al
a d 16 d'ottobre 1502,
Papa
Giovanni Benti-
E
fu
ripresono Urbino e
sua castella.
E
di
24 d'ottobre 1502,
castella.
ci
come molte
castella
Romagna
merino e altre
E E
colla
fugli fatto
onore assai.
nuova Signoria. Fu
d'
in
come
cosa
E
e'
tetto
alle botteghe.
leggi.
Otto o Conservadori
in
ma
252
tal caso si
[1503
a'
Signori e Collegi e
Dodici.'
E
stato
a d 3 di giennaio 1502,
ci fu
come
Vitellozzo era
morto
aveva
E a d 5 di giennaio 1502, ci fu come Valentino aveva preso Citt di Castello e aveva morto Vitellozzo
e un suo fratello ch'era prete notaio, e altri sua amici
e parenti di Vitellozzo.
Guarda come
lo
la divina giustizia
paga
alle volte el
Sabato! vedi
sterminio di questa
Non
che messer
citt e
Niccol loro
padre
tutti
essendo
el
principale della
avendo vinto
un fanciullo,
la
quale
in-
vada
ti
getti ginocchioni e
gli
si
coltello e di
si
sua
mano
lo
scann e ammazz.
pi
disse che,
E
due
a d 5 di giennaio 1502,
chie
fu
come a Siena
s'
era
scoperto trattato, e
cittadini, a
la testa a
uno
uno degli
Sci-
di
questo giorno
si
fiss
il
modo
;
di
presso
altra
Conservatori
di
Legge
il
con
si stabili
buone leggi
si
cui
accenna
Landucci.
Sono
che
1503]
pioni.
253
questo
e
modo fanno
le
temono Iddio
loro
quegli che
anno a redare
sia,
el
mondo
quest'
la
che
n'
uno
di
questa ragione!
ci
e'
1
E
sini.'
a d detto,
fu
come
el
el
Cardinale Orsino
Vescovo
di
E
niva
a di 11 di giennaio 1502,
ci
Sanese
ve-
alla Signoria,
a'
danni loro
non possiamo
muovere contro
caso di loro.
al
Re,
un medesimo
E
E
E
a di 15 di giennaio 1502,
e'
ci
fu
suoi figliuoli.
a d 22 di giennaio
1502,
1502,
ci
fu
a d 30 di giennaio
si
si
band
sione che
castello di
Monte
gli
era tolto
ordin
detta
processione
per Firenze
Cappa
poi
si
la quale era
Fu
Osservanza
San Francesco
di
San Mi-
'
Rinaldo
di
Iacopo Orsini.
lui
medesimo
i
nel
SUI secolo,
suoi discen-
254
[1503
a di 30 di giennaio
E
fermo
1502,
ci
fu
come Pandolfo
di vet-
'mpresa
di Siena,
tovaglia, a disagio.
E
da
a d 2 di febbraio
1502,
ci
400
fanti
di
ch'erano licenziati
usciti e fatto ac-
aveva rimessi
in
Siena
Roma.
le
E
di
San Fancesco;
Mozzi e
compagnie
de'
si
fa a
fatto quivi un palco con colonne grandi come San Felice quando viene Nostra Donna di Santa
sione
Maria Impruneta. E quA'i gli and incontro la procese portata a San Miniato all' Osservanza, dove si
;
debbe riposare e
stare.
E
di
Mercato Vecchio, e
loniere, ch'
nome madonna
prima
volta.
parve cosa
E
el
le scritture de'
e scandolo.
Valeva
35
lo
staio.
fila.
il
conte Francesco
aveva aiutato
chiesa
di
gli
Ognissanti
Firenze, dove fu portata nel 1571. Commaraviglie del Sacro Monte della Verna.
Argentina
di
Gabbriello Malaspina.
1503]
255
a d 7
di
E
di
festa.
Francia e
'
di
marzo 1502, ci fu la lega fatta tra 'Ire Spagna e Inperatore e Papa; e fecesi
ci
a d 11 di marzo 1502,
fu
una
e morironvi sotto.
E E
si
faceva giente
per Pisa.
ci fu
come
gli
Spagniuoli
cosa, che
non restava
a d 13
di
maggio 1503,
si
andarono
tuttavolta
mandavano
statori,
mostra molti conestaboli, e pi mandavano molti guaEl grano se n' and in lire 3.
E a d 24 di maggio 1503, ci fu come la Badia a San Savino era rovinata addosso a circa 60 guastatori,
e dissesi eh' e Pisani l'avevano
sto fine per
messa
in puntegli a que-
manigoldo dal
manigoldo non
gli dette
gli tagli
el el
capo n
cavaliere
al
primo n
gli
al
secondo n
al terzo
colpo;
e
che
era a lato
due bastonate;
perch egli
data la notizia
Lega che
256
era un giovanetto di circa 20 anni
[1503
quello che moriva,
si
venne
al
popolo
lev un
'1
cavaliere e chi
muro,
in
modo
tale
fu
la
che
lo
ammazzorono, e poi e fanciugli lo stracinorono insino a Santa -ij-. Alcuni voUono dire che gli era intervenuto
perch
gli
'
E
'1
a di 30
si
maggio 1503,
si
sale
dolse
a'
poveri assai
si
fusse
men
gravezze.
a d primo di giugno 1503,
era fatto cardinale,^
ci
fu
come
el
Vescovo
de' Sederini
fecesi
gran festa e
fuochi, panegli.
fecene el
Papa
circa
9 Cardinali.
noi per a
a d 3 di giugno,
Mantova condotte da
1503,
ci
E
sani
soldi
a d 4 di giugno
fu
come
in
e Franciosi
Valeva
el
grano
Pisa
lire
4,
15
a a
lo
staio,
E
a
14 di giugno 1503,
fu
patti.
19
di
giugno 1503,
ci fu
la Verrucola.
Burlamacchi
p.
e pub-
blicata dal
Baluzio nel T.
I.
della sua
Miscellanea a
576,
si
Francesco, vescovo
di
1503]
257
a di 25 di giugno 1503, in sul correre del palio
E
di
San Giovanni ed e canapi: fece gran danno. E a d primo di luglio 1503, rompemo e Pisani eh'
fatto
avevano
una preda,
tolsonla loro.
poveretti
stavano male.
a di 15 di luglio 1503,
si
mand
el cappello
al
giovani
e a d 16 entr el
Cardinale in Fi-
adornato, e divota.^
si
20
1503,
fu
come
in
Roma
fu
II
26 giugno
si
San
il
giorno del
all'Arte dei
le
Una
di
Mercatanti
Giovanni da
ad
di
2
lei
palii portati
offerta.
Tornava
indi
e si
pos alla
Badia per
muovere con pompa verso la citt per ingresso, che minutamente descritto dal Cambi. 3 Per queste nuove monete vedi Orsini, Storia
della repubblica fiorentina a pag. 279, dove
si
farvi solenne
delle
monete
legge la Provvisione
del 22 giugno 1503 che ordina siano coniate, per rimediare all'in-
da qualche tempo
oro
.
diverse
monete
17
258
assaltato el Cardinale di
[1503
San Severino
e lo
Ambasciadore
ferito la
del
e fu
Re
di
mula
del Cardinale/
E
si
30
di
luglio
1503,
levorono la giente da
in
qua.
Furono troppo
leggieri a muovere.
Reame.
E
per le
al
cavagli franciosi
ville,
Moro 24
gli vollono
a d 14 d'agosto,
si
partirono
alloggiorono
al
loro.
E
morto
a d 19 d'agosto
alle
1503,
di
ci
si
fu
come
le
23 ore;
20
son
la sua morte.
a d 21 d'agosto 1503,
ci
fu
none
titolo di S.
Nardi, furono
assaltati
di
Dicomano
e pre-
Martino a Poggio. Una parte di questi aveva comprati da una famiglia di quel luogo denominata
un
1503]
259
;
un Cardinale
pi
aveva avvelenato
di quello:
fiaschi di vino, e
s'
detto,
che
iscambio d'altri
Papa n'aveva bevuto anche lui, in fiaschi. Per avvelenare e Cardinali, avlo sa
velen
el
Iddio
tant' ,
dove
si
truova
!
al presente,
che
gli
verranno addosso
d
E
uno
26 d'agosto 1503,
ci
passava pi Cardinali
infra gli altri,
ch'andavano via a
gli
Roma
per staffetta:
E
Re
di
el
Reame:
fu
e ogni d pas-
Re
di
a d 31 d'agosto 1503,
come
ci
el
Signiore di
E
di
renne
el
Signiore
,
sol-
a d dua
el
si
part, e
and verso
el
Reame
Faceva
di.
Re
grande
isforzo di giente,
che man-
dava ogni
a d 4 di settenbre 1503,
si
ci
Giorgio, e non
ferm in Firenze
andava via
in furia.
E
della
Tramoia; alloggi
casa e Salviati.
Andava via
2
3
260
[1503
di
di settenbre
via.*
E
manco
una
in
di
12
di settenbre
di mezz' ora,
6 o 7 saette
di
infra
l'
altre,
ne venne
in su la
Porta
e dtte in
citt
Via Gora ne venne un'altra, e in pi luoghi e non tanto dentro, quanto ancora di fuori.
;
della
A
'1
Pe-
uno Bartolommeo
Nelli,
lui e
a caca-
ammazz
vallo
un poco
adietro,
isbalord
'1
e in
Mugiello,
in
una donna
e fan-
ciugii mori.
E
un
16
una messa
dello Spirito
Santo
bello
sermone
si
a di 23 di settenbre
1503,
fu
fatto
el
Papa
el
Cardinale di Siena.*
Fu
disse
Papa Pio
terzo.
Roma
di divenir
diacono car-
S.
Maria
il
cesco Pepi, e
cavalcare la
les
Cosmedin. Prima s'invi ad incontrarli Franla Signoria comand ad alcuni cittadini di mattina susseguente ad honorandon R.mos Cardinain
di
Florentiam p^oxme ventnros, sotto pena della relegazione citt, a chi mancasse; ma nessuno manc.
Francesco Todeschini Piccolomini senese.
1503]
261
a d primo
d' ottobre, ci fu come e Franciosi erano come Valentino aveva dato a' Franciosi
passati
Roma,
degli
e altrettanti se n'
si
aveva
serbati.
El
Spagniuoli
faceva
incontro,
ed
erano
Aspettavasi
ogni d
sentire
qualche
grande
E
E
e
'1
in
Roma,
ammalato
sua giente.*
soldi
in questo
tempo valeva
el
grano
36
lo staio,
el barile.
a d 15 d'ottobre 1503,
ci
fu
in
come
gii
Roma;
pre-
Valentino fu
avisato
messo
in
Castello Sant'Agnolo.^
sini
Marchese
e
di
Manchi di
tova
si
Roma
gli
come
di
e Franciosi
e
morivano
fame, e chi
si
fuggiva
qua
l: el
Spagniuoli pigliavano
!
animo
Pensa dove
si
trovavano e Franciosi
II
Valentino bramava
di
Il
di
ritirarsi in
Roma
per paura
vi
del-
mani, e
giunse
Papa consenti
Giustinian),
il
il
ma
essendo ammalato,
denari
2
vi
man
ne la robba e
Orsini
che
lui
ha portati fora de
il
Roma
Tentando
Duca
di
fuggirsene
dalla
citt, gli
si
prepararono
casa, dalla
per inseguirlo;
ma
entrare in
maggior parte dei suoi, fu costretto, per assicurarsi, ad Vaticano da dove fu portato in Castel Sant'Angelo. Della morte del Pazzi non fu vero: nel giugno 1504 era a Napoli.
Giustinian, tom.
II,
Ili,
a pag. 521.
262
[1503
E
son
ci fu
morto, e mor
le
un mese.
E
E
a
a
di
Cardinali in
Papa.
ci
di
novenbre 1503,
in
fu
come
'1
Papa era
fatto, e fu
San Piero
Vincola gienovese.*
Fu
qui le nuove
le
campane
E
ziani
a di 14 di novenbre 1503,
di
Faenza,
,
E
s'
a di 17 di novenbre 1503
ci
,
fu
molta giente,
ma
di
pi de' Franciosi.
E
ziani
di
21
novenbre 1503,
ci
come
e Vini-
20 anni
,
el
contado.
a di 28 di novenbre 1503
ci
fu
come
e
^'alentino era
stato preso
ad Ostia e mdzzogli
la testa; e dicevasi
,
che
voleva dare la
colla sua giente
Romagna
,
a'
si
Viniziani
passare di qua
,
perch
vedeva spacciato
sanza aiuto,
*
e nimico
d'o":niuno.
Non
d'Albizzola presso
di
i
Savona,
arcive-
S. Pietro in Vincoli.
Non volendo
il
Borgia consegnare
il
comandante
tori oltre
il
Landucci registrarono
Villari, N.
Machiavelli e
sxioi
tempi,
tom.
I,
a pag. 465.
1503]
263
a d 29 di novenbre
E
qua
1503,
e
'1
ci
fu
Castello
Borgo, e svaligiato
E
preso
di
dicenbre
1503,
e
venne
don Michele
sue cru-
in Firenze.
Vedi
del
se
lume
delle
E
manco
non
si
conte
Girolamo.
d
Chiesa, di
Romagna, ogni
9
anno queste
possono riposare.
di dicenbre 1503, venne in Firenze el Mantova, che veniva del Reame: aveva perch vedeva gran pericolo nella lasciati e Franciosi fame e aspra guerra; e andossene a Mantova l'altro
di
Marchese
di
di.
el
Re
e gli Spa-
gniuoli.
un suo nipote
fatto
cavaliere di
Don Michele
come che
Coriglia spagnuolo
condottiero di fanterie al
in
fidatissirao
tutte
il
le
sue
Il
azioni
Nardi.
Machiavelli scrivendo da
Roma
il
saggio per la Toscana delle genti condotte da don Michele, e consigliava di svaligiarle.
2
Cardinale
Per mostrarsi amici del Re di Francia, e per il grado di legato pontificio, Fiorentini
i
rivestire questo
gli
resero onori
specialissimi.
Prima gli si mand incontro a San Casciano Giovanni Tornabuoni con un tavolaccino della Signoria; quindi fu ordinato
pelloni ed altro,
pontifici,
di ornare quel tempio con drapcostumava fare per la venuta dei Legati successivamente furono eletti, sempre per onorarlo nel
agli operai di S.
come
264
nuovo: alloggiorono
se
el
[1503
in casa
n'andavano
in
Francia: e pi
tornava a Ferrara
Cardinale di Ferrara/
E
nostri
a d 28 di dicenbre 1503,
si
partirono
al
di
qui e
Roma
el
Papa nuovo,
dell'
che furono,
Vescovo
de' Pazzi,
Maggiore
Al-
Tommaso
Sederini, uno
E
tati
d'i
detto, ci fu
isquar-
cosi
man-
ammazzare quei
tre
Frati e ar-
cosi
qui
si
il territorio delia repubblica, Francesco ManGirolamo Bettini e Giovanni Gondi, tutti accompagnati o da tavolaccino o da un famiglio del Rotellino. Non si manc d
mettere,
al
solito,
a sua disposizione
e
le
Collegi ad an.
S.
Lucia in
2
chiamato anche
il
Cardinale d'Este.
il
4 e 6 di novembre nel
Roma
ci
agevolano l'intelligenza
veneto cardinale del
questo punto.
Da
morto
il
di
Santa Maria
vescovo
Il
Cardinale
Sant'Angelo.
Papa ne procur
morte per impadronirsi delle sue ricchezze.Nel dicembre, l'avvelenatore, Asquino da Colloredo nel Friuli, segretario del cardinale, fu imprigionato e processato: due suoi compagni, il cuoco e il cameriere, si salvarono colla fuga. La notte
la
del 19 di detto
mese
il
del titolo-
1504]
265
a di 5 di giennaio 1503,
ci
fu
come
e Franciosi
erano stati rotti e morti gran quantit, e perduto Gaieta, che l'ebbono per forza.
E
molti
in detto d
baroni
franciosi
eh' era in
E
vagli
alli
a di 7
venne in Firenze 50 cadi giennaio 1503 mandati dal Papa per menarne don Michele: e
,
9 ne
si
lo
menorono,
el
detto
pi
mava
Niccoletto,
fussi
car-
mandato da Papa Alessandro a giustiziare quei tre Frati di San Marco, dell'Ordine di San Domenico, che fu fra Girolamo da Ferrara, e frate Domenico da
dinale,
fecegli
ardere.
tal benefzio al
Papa divent
e Pisani pre-
di
10
di
giennaio 1503,
ci
fu
come
gli
ando,
trassono fuori , e ,
rinculando
gli
E
molti
in questi
Reame
e
Franciosi,
aveva potuto,
tutti
isvaligiati
Roma
di
di
si
Sorrento; e Lodovico,
puerunt fitgam,
conseguenza
scrive
il
Giustinian, e
delle rivelazioni
noto avere
il
di
quel
fiume; e
come
Fiorentini
266
rivano per
le fosse di
[1504
fame e
di freddo, che
non trova-
vano chi
gli aiutassi,
Roma
sal-
ignudi
'1
Papa
300 o 400
bono
di
tutti morti.
A
:
ogni modo, ci fu
500
di freddo
ne'
trovavano
Roma
entravano
nelle case,
quando
davano
non ne
gli
potevano cavare;
sterminio.
dicevano: ammazzaci.
nondimeno
el
s'era dimen-
rubare
a d 4 di febbraio 1503,
e cos
ci
fu
come
e Vin?2iani
E a d 7 di febbraio 1503, ghiacci Arno; fu gran freddo. E a d 12 di febbraio 1503, venne un Cardinale in
Firenze, ch'era nipote del Papa, eh' aveva avuto el suo
cappello; e alloggi in casa
Gughelmo
de'Pazzi.^
la
ha scoperto
come per
le
mole-
memori dei danni che fecero quelle soldatesche quando andavano nel Reame; e del ricoverarsi in fine nei monti dei letame, per
cagione del gran freddo che
gliati
2
li
prendeva, giungendo a
cardinale di
Roma
in
spo-
anzi nudi .
Galeotto
Delia Rovere
II
il
S.
Pietro
Vincoli
creato da Giulio
29 novembre 1503.
1504]
267
a
di
E
Re
di
primo
di
marzo 1503,
di
ci
fu
come
la lega del
Francia col
Re
a d 14 di marzo 1503, and a giustizia una fanper fante con uno miniatore; la quale
bambina
e di fatto
lei
tagliata la testa.*
E E
a d 31 di marzo 1504,
di
si
vinse che
le
robbe che
venivano di quel
a
d
cento."
di
21 d'aprile 1504,
consecr la chiesa
fornita di tutto.'
E a Re
di
28 d'aprile 1504,
ci
pass
una ambasceria
'
La sentenza
degli Otto di
Guardia
Piero del
eh. cav.
e Balia del 13
marzo
ci
si
fanciulla e del
di
seduttore. Quella
come
rilevasi
sione,
tuati
3
Gaetano Milanesi. Dal generale aumento di gabelle fatto con questa provviche doveva andare in vigore due mesi dopo, furono ecceti
solamente
s'Sli
ferri.
questa chiesa e
fratrumMinorum Sancii
jamiam
et
cum
per epischopum. de Pagangnottis, fuit consecrala ; et similiter altare m.aius de novo hedificatum in dieta ecclesia fuit consecralum, et cappa serafici Sancti Francisci fuit missa ii dicto altari. * Giunsero a Roma il 13 maggio, ed erano mandati da Endevotione
massima solempnitate
268
[1504
a d 3
di
a cavallo e ghindoli
:
bella
compagnia;
si
14
di
maggio 1504,
*
;
trasse
gigante di
marmo
24
ore, e
ruppono
el
muro sopra
ne potessi uscire.
in
con fortissimi
legni, e
a giugnere
in Piazza, giunse
di
18
in su la
Piazza a
14 legni
unti, e quali si
e penossi insino
la ringhiera,
a d 8 di
pochi ne
la.
Non
si
non
col tempo.*
30
di
maggio 1504,
l'
ci
fu
le
come
noi
;
avemo
avere e
persone
e Pisani
Giarrettiera
1
l'
al
il
Intendi
di
in
una stanza
del-
Opera
2
S.
Maria
di tosse
incominci-
n Roma,
1504] che
v'
269
erano dreiito rimasono nostri prigioni, con patto di
in Pisa de' nostri.
si
a di primo
di
giugno 1504,
pose a
in
la
colonna
e tristi
di jSIei'cato Vecchio
un ferro da mettere
gogna
a d 16
di
giugno 1504, fu
finito
questo palagio
mezza parte;
tro Lorenzo di
e begli apparati/
29
di
giugno
1504,
a'
ci
fu
come
e nostri
di
Pisani, e presi
35 cavagli
che
ch'erano
uomini
di capo,
primo
di
in quello di
Pisani
de'
feciono
una preda
di
25 migliaia
di luglio
di fiorini.^
,
d
;
1504
venne
si
in Firenze
el
5 prigioni
de' Pisani
<;he dtte
e ve ne fu
uno che
chiamava
Berzighella
sola compiuta,
mancando all' altra il cornicione. Che le nozze di Lorenzo colia Lucrezia di Bernardo Ruceilai fossero festeggi atissime lo mostra il vedere che in quella occasione i suonatori e gli argenti
della
il
I Lucchesi in quel tempo davano grandi aiuti ai Pisani, e commissario fiorentino Antonio Giacomini fece, per punirli,
270
[1504
E E
di
di luglio di
che venivano
Francia
Firenze
el
Duca
non
E
di
19
di
luglio
1504,
ci
fu
come
le
nostre galee
ch'era fracido.
poverini stavano
28
di luglio
1504,
ci
fu
come
e
davano a pascere
ostinati che
loro bestiame
un poco
;
di fuori, e
mancome nondimeno pi
e Pisani
di fuori
a fare
a
,
29
eh'
di luglio
si
1504,
ci fu
la
scrivere
pure
,
da molti
i'
la dir
e quest'
che
era veduio da
Fu
colui
chi ve-
deva
vedevano
d'
d'arme; e giunti
in sul
ch'erano
in
Provenza, del
gi re
Napoli, per
fidatissimo e eccellente
le
quali
giunsero
in
Borgo
nava
Vedi nota
a pag. 238.
1504-5]
271
di poi
Que-
veduto
significava
grande uccisione di
E
E
a d 22 d'agosto 1504,
poi
si
si
mise
*
mano a
volgere
Arno a Livorno,
a a a
el
lasci stare.
di
E E
torn
d
d
28
di settenbre, valse el
grano
lire
lo
staio.
grano a
d
21 d'ottobre 1504,
fu
come costoro
leva-
a' ripari.
E
ri vvi
un tremuoto
vi
si
rompevano
di
r uova e
a d 12 d'ottobre 1505,
a' Pisani,
fu
come quegli
Barga
ca-
20
di
novenbre 1505,
si
va su
nel palagio,
memoria
si
dell'ordine
avevano
testa
di
'
Il
il
Machiavelli
messero
in
deviare l'Arno
in
citt
alla
riusci.
272
di tenere
[1505-6
4 dottori a giudicare e casi del palagio del Posi
dest, che
chiamavano
la
Ruota:
in
questo d
si
E
laiuolo
egli
era archi-
tettore, e
parvemi che
a conducere questa
mia invenzione; e questo fu, che in quello luogo dov' San Giovanni Evangelista in Firenze,* si dovessi fare un bello tempio e una bella cupola a onore di San Giovanni
Vangiolista, e per gloria di Dio e della nostra citt, dandogli questo disegno, che levando tutte le case e botte-
quadro
di circa
si
farebbe
un
bello
dirimpetto
a San Lorenzo
avvocato
in
un
ad intendere
tutta
mia
come credeva
gli
di
di
di giennaio
di sul
E
che vi
a d 14
si
di giennaio
in
modo
inpiccato;
medici e scolari
dello
Studio,
lo
che c'era
chiesano agli
Ora detto
S.
1506]
Otto per fare
cionla in Santa
d
273
una notomia, e
+J-
fu conceduto loro;
e fe-
dur insino a
primo
di
Vi furono
d,
a vedere.
E E
400
a d 24
di
giennaio 1505,
si
scopri la gravezza.
15
di febbraio
1505
fanti e quali
aveva ordinati
Gonfaloniere, di no-
stri contadini, e
un paio
e questi
si
chiamorono battaglioni e
;
dava
loro
un conestabole che
gli
guidassi e
insegnassi
adoperare l'arme.
casa loro
e a questo
el
questi
obrigati,
modo ordinava
che
si
ordinassi
mai
E
Torn
in questo
tempo
si
grano a
d
della testa
soldi 28 lo staio. marzo 1505, gli Otto dettono bando a uno eh' aveva fatto questa sceleranza e fu-
17
di
Con deliberazione
di
questo giorno
et
gli
balia
concesserunt Medicis
Arlium
et
corpus et seu cadaver Bernardonis Belledonne, q\d pr fare fuit laqueo suspensts, qitod de eo possint facere notomiatn, cum
hoc qnod dici faciayit et celehrari,pro ipsius Bernardonis anima, missam et alia divina officia et consueta in predictis, eorum sumptibus.
-
la milizia
274
nacciare un padre se non dava loro
trimenti
feciono
gli
el figliuolo.
[150S
Non
,
al-
giovani
di
Soddoma a Lotto
che
chiedevano
angeli a Lotto.
vizio innominabile.
perdoni.^
a di 18 di marzo
1505,
si
band
el
perdono di
'
Santa Maria del Fiore, raffermato da papa Giulio Secondo, come fu di prima, 1481, di colpa e pena.
al
soldo
don
Michele,
prigione.
che fu condottiero
Valentino, e fu qui in
E
alla
di
10 d'aprile
1506,
fu
el
giubileo
el
a'
Servi,
Venerd Santo,
E
el
11 detto, cominci
el giubileo
anche a Santa
^
-t^f,
di, insino
a luned al tra-
montare del
'
di quel
si
deliberazione presa
di
il
Felice
Andrea
il
di
di
Lorenzo dWnil
Guglielmo
di
Paolo alias
Nano
Alto-
Credo che
gli scrittori
I
che
dipingono come
tre,
uomo malvagio,
terribile
ed astu-
tissimo.
primi
danna
2 3
Vedi addietro a pag. 37. II 26 marzo la Signoria ordin che un suo banditore nei
alla
Papa
dell'
chiesa di
si
S.
Maria
de' Servi.
Con
altre
deliberazioni
8 e 10 aprile
dette licenza
laccini di
andare
et
ad
slandum
giorni 10, 11
e 12 di quel mese.
1506]
275
a a
d
la
maggio,
lo
mandorono
e arse case; e pi lo
E E
el
grano
soldi 20.
arme
el
guasto.
la
E
E
Pisa.
a d 4
di
mostra e
fanti
'
La Repubblica
le
il
15 aprile dette
ti
don Michele
per tutte
poca obbedienza ai rettori, e farli ubbidire; e per purgarle dai lailri e da quelli che avevano bando delle forche, del capo, o di ribelle. Si avvertiva che i luoghi che avevano pi bisogno dell'opera sua erano parte del Mugello, cio luoghi di montagna,
maxime la podesteria di Dicom,ano et la montagna di San Godenzo, dove ciascuno d si fanno armate et homicidi; doveva ancora visitare le mostre delle bandiere, cio le compagnie della Milizia. Don Michele non intese a sordo, che aveva fatte le pratiche con Cesare Borgia, ed aggrav la mano sicch il 5 maggio gli siscriveva: Noi intendiamo havere nelle forze tue tino Nofri di
et
;
Domenico dalla Nave, sta a Dicomano, el quale ci facto intendere, per chi parla per lui, essere innocente; quando e' sia cosi in verit, non gli farai oltraggio alcuno. Quando fusse delinquente, che farai d'intenderlo bene, lo pxmirai secondo el delieto suo, et
gli si
secondo la
di
ixistitia richiede.
il
di
comandava
mandare
il
agli Otto,
processo,
tempo che avesse dato bando di ribelle ad dalla Nave, mentre non aveva tale autorit, punire chi fussi in bando di ribelle ecc.
cinque
solo
di
quei
di
ma
quella
276
[1506
in
questo di
mi venne
al
luogo
mio a Vegna
'
una quercia
gli
avide persona, n
veruno
le
non
si
vide.
minci a vedere
cime
di sopra,
si
ch'era piena
ghiande,
modo che
in
secc
insino
nelle
10
^
di
ditta in sulla
Loggia
Vacchereccia.
22
di
giugno,
si
stracciorono le tende di
San
Giovanni e rovinorono un tetto in su quel canto de' Cialdonai, per grandi venti.
24
di
giugno,
il
d di
di
San Giovanni,
si
ruppe
una ruota
andava
el palio in
alle
mano a
Parve a
ne
E
mand
fuggi.
in questi d
fu
novit
in
Gienova,
e
el
popolo
se
e ammazzorono molti
de' grandi,
molti
ne
Vegna
i
il
nome
mostrano
2
libri delle
di uno Dechne.
come
ci
Tolta dalla ringhiera nel 1504 per porre nel suo luogo
il
David, come ho detto a pag. 121, nota 2, fu qui collocata e poi remossa nuovamente per far posto al Ratto delle Sabine di Gianbologna, e situata sotto l'arco della Loggia che guarda la via della
Ninna.
3
Quest' anno
il
palio
si
da
10
fantini
(ragazzi), come
stesso mese.
dice
una
dello
1506]
277
a d primo d'agosto 1500, valse
el
grano
soldi
17
lo staio.
a d 5 d'agosto 1500,
ci fu
come
e Pisani furono
E
mand
di
settenbre 1506,
ci
fu
come
*
el
d'
a d 6 di settenbre 1506,
si
part
di
qui el Car-
dinale di
Roana ch'andava
al
Papa
e veniva di Francia;
E
che
si
s,
11 di settenbre 1506,
part di qui
el
nostri
Re
di
el regno.
Papa
Santa
cardi-
Sede dai
e
il
da Perugia,
13 settembre
entr
accompagnato da ventiquattro
nali e
da quattrocento uomini d'arme, dopo un accordo fatto col Baglioni che gii era andato incontro, conoscendosi inabile a resistergli. I Fiorentini,
che erano
po, e
il
Machiavelli
andare
Papa
Guglielmo
sceria.
2
Alessandro Acciaioli,
ma
essendosene presto
partito, la Signoria
il
Gli ambasciatori
nando d'Aragona
Salviati.
I
in questa
Sederini, Giovanbattista
del
Nero e Alamanno
re
Fiorentini avevano
fondate
su questo
molte spe-
molto
e gii
mandarono
delicature,
un grosso provvedimento
278
[1506
a di detto
,
si
riammatton
le
la chiesa della
Nunziata
de' Servi, e
misono
compassi triangolati
in questi
tenpi
si
faceva
el
cornicione intorno
al
E E
E
contro
a di 20 di settenbre 1506,
'1
come
el
Papa era
~
giunto a Urbino, e
Re
di
di
gabelle di
le
fu
come
el
Papa
vaggiumi, e molte
botti
di
di
di
di
varie
sorti,
molte moggia
cera
prov-
Commissario sopra
il
di
Libert
possiamo
di
il
29 a Macerata, il 2 di Palazzolo e il 20 a Imola. 3 Questi aumenti di gravezze furono imposti colla provvisione del 18 di questo mese, a fine di poter sicuramente pagare la gente
d'
arme
*
creditori del
Comune.
2.
1506]
279
a di 29 d'ottobre 1506,
ci
fu
Bologna e andossene a
Mantova, e fu preso
Yocondotto;
si
disse.
ci
E E
duo
a d 3 di novenbre 1506,
fu
come
el
Papa era
in sul
Non
,
fu vero.
a d 4
di
di
novenbre 1506
monasterio
uno cittadino
che
era alla porta sbalordi, cio alla grata; e poi ne mori una
altra di quelle
monache, che
fu
una
di
figliuola di Niccol
Bartolommeo Ric-
E
E
Non
fu molto grande.
di
detto, el di di
el
Papa
in
Bologna d'accordo.
E
alle
10
ore.
E
-ore,
24
di
Nostra
aveva
petto
ch'era dirim-
Parve
non vo-
fa, in
fu l'altro di che vi
si
reverenza per
modo che
si
fece
meno
1
vi
dalla famiglia che la possedeva, e fu incorporata nel 1592 nel convento dei Teatini che allora si fabbricava. Le disonest che si com-
280
[1506-7
E
di
a d 27 di novenbre 1506,
fu
inpiccato
qui due
un certo capo
mesi; e perch a Pisa presono un nostro caporale volterrano e fu tagliato a pezzi in Pisa e stracinato per la
citt, e
per questo
si
E
di
a d 31 di dicenbre 1506,
fu
come
gli
usciti
polani; a questo
modo va
di
el
mondo.
a d primo
trini neri
che
gli
avevano battuto
'
nuovo
feciono
ec-
che non
si
moneta
forestiera
E
Piazza
a d 15 di febbraio 1506,
di
el d di
stile
carnasciale, alla
cadde e
Madonna ammazz di
,
rizzando uno
fatto
per cappannuccio,
due garzonetti.
17
di febbraio
1506 venne
,
in Firenze
cinque
mare
in su
uno brigantino a
Car-
E E
la
el
dinale de'Soderini
in questi d
si
Papa da Bologna
e and per
Romagna
Car-
dinale di
alloggi
mettevano nelle
tate in quella
1
stufe o bagni,
del
commedia
di
II
citato libro
dell'
Orsini non
monete coniate
si
nuovo,
ma
la
riferisce
probabilmente
mese
un famiglio del rotellino posto a disposizione dei Signori della Zecca per il mese di febbraio, solum pr
stesso, colla quale
1507]
in Cestello.
281
l'altro
venne due
altri
Cardinali
che
*
E
la
di
primo
di
marzo 1506,
si
mostr e scoperse
Nunziata
de' Servi
24
facessi
molto
che se
si
da affogarvi
el
popolo.
di
a d 22
gioni pisani, e
in
Firenze 2 pri-
altri prigioni e
be-
E a d 29 d'aprile 1507, ci fu come el aveva preso Gienova per forza, con aiuto
Gienova.
Re
di
Francia
degli usciti di
E
Roma.
in questi d el
Papa
si
part
da Viterbo e and a
vano avuto
stiame, in
29 d'aprile 1507, ci fu come e Pisani aveda' nostri una scorreria e preso molto be-
modo
E
vesi
in
detto d,
fu
come
el
Re
di
Francia
a'
si
par-
come pose
Gieno-
300 migliaia di fiorini di taglia e che dovessino fare un muro dal Castelletto alla marina, e alla marina una fortezza; e che lui vi avessi a mandare uno governatore pagato da loro, e pagare 200 provigionati continuamente, e come lasciava loro 100 mila ducati e non ne voleva
se
a d 18
di
maggio 1507,
ci
pass
uno Cardinale
San Malo.
282
che portava 3 cappegli al
dargli a' sua amici.
*
[1507
Re
di
E
in
di
23
di
el
Re
di
Francia
che
gli
el-
E
E
in questo d
si
questo d
ci
sani, se sar
da dever.
di luglio
s'
15
1507, and
el
Re
col
di
Francia a
di
Savona
e quivi
accozzorono insieme
Re
Napoli
come
15
Viniziani facevano
giente, e
che
gli
avevano gran
sospetto.
di luglio
E
aveva
1507,
ci
fu
fatto
una dieta
II
di
il
gio d'Amboise,
Papa promosse
di
al
cardinalato tre
la
Thourat de
Trmouille
vescovo d'Auch, figliuolo di quel Luigi de la Trmouille che aveva comandata l'armata francese in Italia, e di Margherita d'Amboise; Renato o Reginaldo de Prie vescovo di Bayeux, figliuolo
Antonio barone di Busan^ais e di Maddalena d'Amboise; e di Carlo d'Amboise vescovo d'Albi, governatore di Bordeaux di Guyenne. La promulgazione per fu fatta in Roma il 17 di maggio. 2 Di questo lavoro fa il Cambi nelle sue Istorie V appresso
di
Luigi
ricordo
L'
anno 1507
gli
Operai
di S.
Maria
la Loggia de' magnifici Signori, e feciesene ognanno dua quadri, perch l'Opera di S. Maria del Fiore, a chi tocca per leggie acconciarla, aveva male el modo .
1507]
s'
283
si
mancassi che
e'
non veVi-
nissi
gliaia di combattenti e
niziani e
'1
22 migliaia
di cavagli, e eh' e
lui,
Papa
25
s'
intendevano con
e eh' e Viniziani
E
Era
di luglio
1507, non
si
pot correre
el palio
in
Arno.
poteva ma-
contado erano
vive.
mie camere,
250 ducati
Ebbi a
rifare
tutte le
fornite
mie masserizie
di
di panni e di legniamo,
3 camere
tutto,
che
tocc a perdere, solo a maestro Antonio mio, pi di 50 o 60 ducati; un mantello rosato, una cioppa pagonazza,
altri
panni e farsetti
libri
di seta, e tutto
cati.
io
con tre
altri
mia
el
figliuoli
rimanemmo
in
ca-
come
a dormire, e and
camicia.
farsi
dare una
le
Non
donne
si
in villa e
trovorono a vedere
sualit.
Ma
perch
io accetto
avversit
come
la prospe-
il
costume
S. Iacopo
di correre in
Arno
il
il
giorno di
anche
altri spettacoli.
284
[1507
mandimi
Iddio
da tutte
le
creature; e con
pu imparare dal santo Giobbe che disse: quel medeme le die, quel medesimo me l' tolte
:
laudato Iddio.
E
all'
el
Cardi-
nale di Santa
andava ambasciadore
presi
in
Imperatore
fugli fatto
onore
assai.
E
20
Firenze
mandavano
altri
a lavorare
Poggio Inperiale.^
E
sani e
40
pi-
mandavangli
legati
insino
al
Poggio a lavorare.
la saetta
E
Porta
in su la
'
di S.
Croce in
nuova a Firenze
della spedizione
questo ambasciatore,
si
mand
che treno
e seguito fa-
cesse
il
suo mandato.
2
Questi e pi altri prigioni pisani vennero in Firenze da Cae nei giorni precedenti e successivi; e per deli-
scina, in questo
berazione dei Dieci erano prima rinchiusi nelle Stinche, poi man-
Poggio Imperiale, cio a Poggibonsi, ed altrove, a lavorare si rendevano a istanza di parenti o altri se n' andavano da s. D' una ventina mandati ad di amici Arezzo il 25 agosto, ad lavorare in quella muraglia , in calce
dati al
al relativo
si
legge:
di
Fuggiti
Stato
di
tutti
a di ... di
il
Firenze
libro
al
1511
e.
32 e
segg. passim.
15(7-8]
285
la
croce,
appicc
el
fuoco
E
el
a d primo
di
el
corni-
cione di
marmo
al tetto di
el tetto.
ci fu
E
a
filo
a d 20 di febbraio 1507,
come
lo
'mperadore
de' Viniziani e
messola a sacco e
a d 31 di marzo 1508,
di
Lucca
pareva che
uscissi
cose.*
Non
ci
do fede a queste
si
^
E E
la
aveva a cominciare a
a d 7
d' aprile
1508,
ci
come
e Viniziani ei'ano
lettere;
ma
ci
il
la notizia
sia
scarsissimo
2
E
il
cominci
in Fi-
renze
di
primo veramente
dal
di 8 al 26 del
ad an.
286
[1508
a d 9 detto,
ci
mand
d.
el
Papa un
fecesi
giubileo di colpa
in Piazza
uno altare
Maria
altari.
l'altro; e fecesi
vicitare detti
di
ristituzione e di
per simonia; e
E
E E E
a d 22 d'aprile,
passorono
qui
un condottiere
di que' della
a d 5 di maggio 1508,
cominci a mandare gi
a d 4
di
giugno 1508,
^
ci
venne un Cardinale
le-
fu
toltogli
uficio,
aveva
fatto.*
Marcantonio.
di
Pavia.
Venne per
il
le cose di
I
Papa.
come
con Roberto Acciaioli loro oratore a Roma; facendogli tempo una onoranza straordinaria. Il quaderno del Massaio della Camera dell'Armi ad an., nell'Archivio citato, pieno
de' Dieci
in
pari
di spese fatte per lui, nei due giorni (4 e 5 giugno) eh' egli si trattenne in Firenze, e poi anche nell' accompagnarlo per il dominio della Repubblica. 3 Era un messer Piero Lodovico Saraceni di Fano, uno dei
di giustizia, e allora
maggio,
prima il parere di molti dottori e spettabili cittadini, tra' quali fu Francesco Guicciardini. Le incolpazioni erano in genere di cattivi e disonesti costumi e di mala amministrazione della giustizia. Delib. cit. ad aunum.
sentito
1508]
287
a di 5 di giugno 1508, quello Cardinale legato fece
;
grande
el
difficult.
lagio de'Signiori, e fu la
fuoco.
ci
E
si
a d 12 di giugno 1508,
indietro,
fu
come
el
e battaglioni
tornavano
ch'avevano dato
1508,
ci
guasto.
primo
di luglio
fu
come a Bologna
era stata novit, perch quello Cardinale legato fece morire parecchi uomini.
a d 6
di luglio 1508, ci fu
come
el
el
nostro Arci-
Roma, aveva
rinunziato el vescovado di
quale rinunzi
'
;
anche
lui el
Vescovado d'Arezzo
di luglio
e dettelo
E
e,
13
1508,
ci
fu
come
in
Candia era
;
E
che
si
in questi di si cominci e
si
fondamenti
della
,
Nunquella
bruttura
e fu inpiccato.*
a d 22 d'agosto 1508,
si
cominci a ronpere
el
'
Orsini
cui
come
detto in
questo a pag. 233, rappresentava l'Annunziazione, e nel 1508 s' incominci a murare un oratorio che poi fu ampliato e ridotto a
chiesa parrocchiale detta tuttora la
Madonna
de' Ricci.
288
[1508
del Palagio de' Signori, per fare la porta eh'
muro
andava
E a d 24 d'agosto 1508, la notte che seguita dopo San Bartolommeo, venne Arno grosso in modo che gli
affog molte persone quaggi a Brezzi, e a S.
circa quattro uomini e muli
;
Donnino
e in fra
l'
altre cose
men
non
e'
qui inprovviso.
una
fanciulla in
a d 27
di settenbre
1508, entr
in Firenze e in
e,
mandato una
*
sella
nanzi.
E
cio
in questi d
si
murava una
cappella in Santa
Maria
faceva pi bella di
marmi
a d 12 di novenhre 1508,
a'
fu
come
e nostri di
che fu un bottino
di
perch
el
porto di Lucca.
E
'1
poi scor-
popolo di
Non che
il
fosse
mandata
la sella a
Alfonso Strozzi,
di
ma
egli
stesso e
fratello
un antico
S.
diritto della
Pier Maggiore;
come
t.
Ili,
pag. 182.
1508-9]
289
;
Lucca
di loro
usc fuori
40 uomini
questo e poveretti
si
E
eh'
a d 8 di dicenbre 1508,
el
si
disse
d'uno acquisto
che
gli
avea fatto
Re
di
Portogallo
aveva trovata
Alessandria.
di l
a d 14 di dicenbre 1508,
ci
Cardinale di
a fare
dall'
Inperatore
'1
r accordo
Francia e
gli
e
'1
qui
si
disse e
che V Inperadore e
'1
Re
di
Re
di
Spagna
Papa
dire
'
Fiorentini e tutti
'1
detto Cardinale
volle
messa
lui
proprio in
Santa Maria del Fiore questa mattina della Pasqua, e dtte r indulgenza a tutti quegli eh' udirono la sua messa
in detta chiesa.
Fuvvi un grande
popolo.
E
Maria
a d 6
di giennaio
dal
levare di sole
*
insino
lui concessa.
si
E
e
a'
'
a di 20 di giennaio 1508,
,
band
*
a d 20 di febraio 1508,
ci
fu
come
e Pisani ave-
e delle indulgenze
da
essi
concesse
si
mandato
con
2
tutti i
magistrati.
si
fu fatta per tre anni; e Tatto, di cui un esemplare conserva nell'Archivio Diplomatico fiorentino, del 12 gennaio.
La lega
19
290
[1509
a d 2 di marzo 1508,
clie fu
si
fece
Alamanno Salviati e Iacopo suo fratello.* E a d 10 di marzo 1508, andorono e detti ambasciadori a Pisa; e ordinorono qui di mandar gi tutti e
a Pisa,
battaglioni.
in questi di
avmo
a d 21
di
marzo 1508,
ci fu
come
,
r arzan
de' Viniziani e
mortovi uomini
fuori
tivo segno, e
massime sendo
E
stri,
a d 5 di aprile 1509,
ci fu
come
e
morto e
in Pisa: si disse
l'avevano
giunsono
;
Lucca secretamente.
in detto d ci
54 uomini
circa 60.
e mis-
songli nel palagio del Podest, e dicevano che n' era morti
gli
a d 9
1509,
ci fu
come
e'
fu
un certo
mand a
d'
Commescadere
eletti,
il
2 marzo,
Iacopo
l'
[1509
la saracinesca e
291
rimasono presi molti uomini; e in un
ri-
masono
fuori, e
ammazzaronne
'1
molti.
E
posto
a d 21 d'aprile 1509,
el
ci fu
come
el
l'
Papa aveva
canpo a Faenza, e
'1
a Cremona, e
Re
di
Re
Francia
'1
Gran Maestro
di
Rodi
l'
aveva
posto in Cipri.
el
canpo
in
quattro
Non
le
credo vi ridiate pi
loro tribulazioni , e
de' Fiorentini
Non
non
fa
ingiuria
voi,
anche trre
le
terre al
ma
e
cosi
fa contro
a coscienza
primo
di
non teme
stre
non
rimanevi vituperati
affatto;
a d 6 di maggio 1509,
di
Madonna
che
ci fa
altro d piovve,
Nel Priorista
di
re-
Casotti G. B. Memorie
S.
immagine di
M.
V. dell' Impruneta.
292
[1509
a. di
di
maggio 1509,
la giente del
Papa avevano
in questi d
tuttod
si
sue
si
figliuoli,
and innanzi
e
moriva
di
fame e aveva
;
lasciata
'1
madre che
che
Che
2'icine
questo^ e
l'aveva avuto
S&'&q: 'portatelo
di
ond'ella grid e
via el
pane
de'
maladetti Fiorentini,
voglio
prima
le
portavano
cos
citt,
trovandosi a
ordinare
perdoni;
a di 16 di maggio 1509,
fu
come
e
e Yiniziani fu-
Re
si
di Francia, insino
a di 14 detto, presso
;
morivvi 12 mila
qui
di
quattro canpi
a d 25 di maggio
1509, venne
in
Firenze otto
capitoli.
Anche
dal
Cambi
registrata la
venuta
di
questi ambascia-
tori
1509]
293
in questi d ci fu
a'
come
el
s'
Re
di
Francia aveva
mandato a dire
sopra loro, chi
le terre di
Viniziani che
;
eleggessino un principe
e'
volevano
paga-
mento, che
cavallo
!
mandato a
dire che
da loro
si
levino a
insino a questo d el
altre
Faenza e pi
cose di
E E
'1
Re
d
di
Spagna faceva
di
con
l'
armata, la
28
mandato
fuori
maggio 1509, ci fu come el Turco aveva una grossa armata, e '1 Papa faceva proerano come balordi e
le
isbigottiti
potenze.
ebbe.
;
rimanevano
settato la pecunia.
all'
ac-
la porta
la Signoria ordin
non
andavano
fuori,
non fussi loro parlato sanza loro licenzia, e bench non fu tanto la guardia, che uno di
magnifico Gonfaloniere: Auto ch'arete Pisa vi voglio mostrare lettere di pi di 40 ciptadini che mi chonfortano che io ghuasti
l'achordo, et che io
Nel volume
III
dell'
non dubiti di niente, ma voglio esser fedele . Opere del Machiavelli (Firenze, 1876), si troa questo
fatto.
vano alcune
294
vol sopra el capo
[1509
d'una parte
de' Dieci, che'
erano per
cadde gi
tenne,
a' piedi di
detti Dieci, in
ma
l'
Fu
giudicato
un buon segno,
ratificato
massime che
in quell'ora
ch'avevano
gli
era da
dovere, e che
Nondimeno
fu pure
e,
gran cosa
cevano r accordo,
in quel
pi forte, in
mano
al preposto
non
che sia
perdute tutte
vennono all'accordo, e di
tenevano cos ostinati e
qui
si
gli
canpana fu
in odio
tolta
a San Marco
aveva molto
San Marco
e volen-
arebbono disfatto quella chiesa per tanto odio eh' avefrate Girolamo: onde parve
ad
Non
fu
come
t'
ma
fu per di pi esiliata
per cinquan-
pena a chi ve
chiarato ribelle.
La
Nuovi documenti^
1509]
295
a
d
di
giugno 1509,
el d del
Corpo
di Cristo,
E
si
modo
e
tutte le chiese
si
dove
commozione che
lasci el
nelle
Vespro e andavasi
quegli ch'erano
usciron
buone poste,
come
Podest
di
e fu da Fano,
:
disse.
E
giunse
cesi
fe-
E
rini
;
a d detto
ci
venne
l'
e a d
10
gli
100 mila
fio-
e pi tosto
potevano aiutare.
s'
Come
era avuta el d
e studi intorno a Girolomo Savonarola (Firenze 1878), insieme con un ricordo del cronista del Convento, e una lettera di fra Ste-
il
merito princi-
al
gonfaloniere Soderini
fatto; in
un
libro del
Convento della SS. Annunziata leggo che Convento spese in quel giorno
296
[1509
E
el
aveva avuto
Papa quattro
venna.
E
di
'1
Re
di
Francia
n'
Bergamo, Peschiera,
d
E
di
r Imperadore
n'
Fiume, Piacenza,
'1
Re
di
Spagna
8
di
in
Puglia
n'
aveva avute
sette, in-
sino a questo di
'1
Marchese
di
Ferrara
n'
aveva avute
tre
el
insino a
Pulesine,
Vedi dove
si
truovano e Viniziani
a di 20 di giugno 1509,
le terre
ci fu
come l'Inperatore
aveva acquistate
lui
eh' egli
in
Viniziani, e loro
davano a
500 mila
s'
fiorini
;
e ogni anno
50 mila
fiorini
detto
Fanno
le
E
tenpo
a di 4
di
Lugho 1509,
io
Luca
dtti
una mia
in-
di Palagio,* la
quale dtti, pi
si
mori, e al
presente
ho data
al
detto
di
Benvenuto
scultore,
uomo non
pr.
fano
1509]
297
dirinpetto a
San Lo-
renzo
cio pigliare
la piazza di
1509,
ci
fu
come Padova
si
lev
in
modo
mo-
di quegli par-
che facevano
un canpo
di
quarantamila persone.
ci fu
a d 18 d'agosto 1509,
come
Mori
s'
di
Bar-
beria avevano
acquist
quando
el d
Re
col
a Padova
canpo suo e
di
Re
di Francia.
E
dore
stante.
a d 4
si
settenbre
1509,
ci
fu
gli
come
l'Inpera-
ritir
indietro,
perch non
10
di settenbre
1509, pass
di qui
500
spa-
gniuoli eh'
andavano a Padova
mandati dal
Re
di
Spagna da Napoli. E pi
;
diceva che
questa giente.
in
questo d
ci
Roma, che ve
il
cappello.
E
giente
a d 15 di settenbre 1509,
la battaglia a
fu
come l'Inperadore
aveva dato
dell'
una parte
come
dato
all'
a'
pi
si
disse ch'egli
298
aveva levato
el
[1509
battesimo
a' Viniziani.
tuttavolta
ci
;
all'
Inperadore
E
l'
a d 24
di settenbre
1509,
ci
fu
come
gli
'1
canpo del-
avevano tolto
e detti paesi
figliuoli.
el
in
modo che
E
paesi
!
a d 15
d' ottobre
1509,
l'
Inperadore lev
el
canpo
da Padova e
tirossi indietro.
28
di ottobre
1509,
s
fu
come
in Gostanti-
de' nostri
fio-
rentini, che fu
fiorentino, e
pi fiorentini
d
si
venne
tale
tremuoto a
IO
di settenbre
1509
in
alle
una
citt e fatto
mura
la
di Gostantinopoli
alle case.
'1
Turco
si
Bursia:
secondo la
buona
mico
Padre
di
ni-
Levante.
Ma
il
una altra
e nostri
perch
bi-
perch
1509]
tente Iddio, che non
si
si
299
curano
di
guastare
lui.
le
creature sue
fatti da
si
ignoranzia grande,
d'
am-
mazzare r uomo,
de' poveri che
si
persone
stanno
!
menar via
manda
Iddio a l'uomo, e
manda
si
Iddio
truo\i tanti
offerire
!
Si-
gnore mio
io vi priego
le
effetti di
Dio
perdona a
me
che
fatemi misericordia.
a d 12 di novenbre 1509,
finito
di
porre e
maggiore,
ci
E
el
15 novenbre 1509,
fu
un certo Spagniuolo
d' una
io vi
eli'
sia caldo, e io
v'entrer
dentro
finalmente fu
menato a questo
nuovo dove
egli
forno,
da Santa Trinit,
si
part
di
Mercato
:
mont
in panca.
;
spogli in camicia e
mand
in
gi
mano,
e voltolovvisi dentro.
nota eh
'1
300
cavato
el
[1509-10
pane
si
allora, e
non
si
fece
male veruno.
uscito
del forno,
fece dare
un torchio
d, toglieva
una menata
mano
metteva
fu
in
che
si
spegnevano.
sopra
'1
il
popolo.
cos
vendeva
di quelle orazioni
veduto
el
E
E
a d primo di dicenbre
cominci a non
pigliare pi se non
monete
torentine.
ci fu
a d 20 di dicenbre 1509,
come
Ferraresi
alle
E
lo
a d 24
di
febbraio 1509,
ci
fu
come
di
el
Papa aveva
'Nperadore n
si
'1
Re
di
Francia n
Spagna, perch
anbasciadori
non
vollono
trovare
col
Papa
loro
ch'erano in Roma.
ci
fu
come
el
Re
di
si
in
Lonbardia, che
che se n'era
si
fatti di
dicie
el
pregio
di
danari
soldi 7
di
e sbandissi tutti gli arienti toxi d' ogni cipt, e messesi el peso
s'
avea a spendere; e
taglia-
1510]
301
missono a sacco
el castello e
ammazzonvi
non
pi
si
datogli
E a d
nino e
ammazz un padre
un
figliuolo, e
due
altri
figliuoli ch'egli
in questi d fu trovato
una
fanciulla in
un pozzo
affogata, e
noscessi, e
non
si si
non 15
l'
avessi
meno
in tutti
quei paesi.
di
giugno 1510,
si
cominci a murare le
case della Via de' Servi, dell'Arte della Lana, cio quelle
el tiratoio, e
disfacevano el tirale
mano
in
case.
comin-
a d 18
di
giugno
1510,
si
cominci a votare la
e fu fatta quando
si
mur
la
Loggia, e non
si
sapeva;
ma
il
commercio
dei
panni
di
lana
tiratoi.
Uno
quello
detto dell'aquila, in
della via
vedono ancora
sulle case di
numero 12 e
segnano
quelle
scriveva
di
bene aggiustate case , tutte di il Cinelli, sempre conservata esternamente da quella numero 22.
302
[1510
;
e,
votare pensando
a tenere l'artiglierie.
E a d 19 giugno 1510, e festaiuoli di San Giovanni mandorono un bando che non fussi ninno artefice ch'aprissi botteghe da di 20 detto insino fatto San Giovanni, a
pena
di lire
el
segno
fe-
peroch
'1
bando
disse
che
non s'intendeva
fu tenuta
fare la festa di
pe' lanaiuoli,
a far
San Giovanni
venne
agli artefici.
in questo tenpo
di
una influenza
che l'ebbe la
quattro o
tiro.
febbre
male del
Per-
ch feciono la festa
la
di
San Giovanni
prima
si
d'arme
a molti uomini
colle lancia
come
se fussino in canpo,
uno and
in sul
canapo; e
fu quel d caldo
si
immoll
numero
di fore-
caldo
chiamava
el
male
del tiro.
E
due
ore, e alle
7 ne venne uno
ci fu
altro
l'
altri nel
medesimo tenpo
d
di notte.
in questi
s
come
nel contado
di
Bologna
il
venne un
1510]
303
in
E
E
logna.
questo
rilastricare
el
Cardinali, cio
Papa. Alloggiorono
Santa Croce.
^
E E
dinali per
17 d'ottobre 1510,
si
andare
del
al Papa, perch erano franciosi e avevano sospetto Papa; e per non fare ingiuria al Re.
E
che
si
si
in questi d si
diceva che
'1
Re
di
ci
Francia veniva
Papa,
in
modo
anche
che
'1
sospetto.
E
che
'1
in detti di
venne
Re
guidato da'
figliuoli di
messer Giovanni
che credettono
si
mosse
el
nulla; per
modo che
se
'1
Re
La provvisione con
la
quale
si
ordinava
Torre di far riparare questo ponte, eh' era ridotto in istato da minacciare prossima rovina, del 26 aprile 1509. Ved. il Registro di Provvisioni ad an. 2 Le date della venuta e della partenza di questi cinque Cardinali combinano a capello coi documenti. Vedi le Deliberazioni dei Signori e Collegi e il Copialettere dei Dieci ad an. Prima vennero San Malo, Bayeux e Sanseverino; indi Santa Croce e
Cosenza; e partirono poi
tutti
dimora
in
Firenze
si
hanno
nel
96 e seg.
Bentivogli.
304
appena
si
[1510
ritrasse e scostossi assai indietro: in
modo che
'1
Papa non
pi sospetto e
di
stimasi
ara Ferrara
presto.
a d 2
ponte,
assai,
r acqua
su detti
Avevano
fatto
un palco
in
navicegli, e
forse
25 uomini; e quando
accostorono al
il
peso
modo
cos
e io ne
E
Canto
e
di dicenbre
de'
figliuoli
'1
sito
si
si
trov sotto el
e spianossi le
mura
si
a d 22 di
dicenbre
1510,
chiamava 3 modi
fuori.
d'
ammazzarlo
el
glio; el secondo, in
camera sua;
quando andava
come
lo
Nella vita
di
si
parla distesamente
questo trattato
1510-11]
305
ronpendo e confini
s'
s'
intendeva bando
'1
figliuolo
a di 3 di
giennaio 1510,
Otto mandorono un
el
bando che
Cardi-
bando di rubello
non
fussi partito
da loro;
di rubello, se
non
in questi d ci fu
Dio
fio-
d'uno uomo da bene, buon cittadino e d'antico casato, e maritata a uno altro uomo da bene;
lui
a Bologna, ch'era
di suo
finalmente
e infa'1
mormoramenti
la citt,
ma non
bens
vi
si
fa parola
scoprisse: vi
si
dice
che Filippo sdegnosamente ne conferi con la sua suocera Alfonsina Orsini nei Medici.
J
colla
q#ale
Fino dal 21 gennaio 1497 era stata fatta una provvisione si ordinava ai cittadini, contadini e distrettuali che
al servizio
erano
et in
compagnia
richiam
de'rubelli
et inimici cio
un mese:
il
30
di-
cembre 1510,
la
repubblica
di
in
co-
mandando
agli
Otto
i
Guardia
e Balia
farla
pubblicamente
Quest'ordine fu
bandire dentro
naio.
ufficio.
da quel Magistrato portato ad effetto con deliberazione de' 2 gen{Libro de Partiti ad an.). 2 Francesco Alidosi, gi vescovo di Pavia e perci chiamato, comunemente, il cardinale di Pavia. Vedi appresso sotto di 23 maggio.
20
306
popolo.
[1511
bench
sia
stato
si
un caso
particulare, fu
sti-
mato
universale,
quando
el
diceva fiorentina.
E
elle
modo che l'alz per tutto Firenze mezzo braccio, e ghiacci in modo che bast in Firenze insino a d 22 che nevic di nuovo sopra quella, in modo
mai
rest,
per
ch'ella
alz
in
buon maestri;
nile di
e a S. Trinit; e
de' Pazzi, igniudi,
si
Borgo
S.
Lorenzo
tutto Firenze.
E
non
a d 23 detto,
si
modo che
si
;
un
tal
cenda
e'
E
avuto
a d 23 di giennaio 1510,
la
fu
come
el
Papa aveva
le persone.
a d 15 di marzo 1510,
di rotta
come
si
el
Papa aveva
avuto un poco
a Ferrara.
faceva una? certa
si
E
festa
;
in d detto ci fu
come a Cortona
20 persone
si
festa, e
faceva detta
e morivvi circa
E a d
d' aprile
1511,
marmo
ch'era sopra
la porta di
San Giovanni,
di verso l'Opera,
*
di 21
giugno.
&
1511]
307
a
d
E
le
11 d'aprile
1511,
si
si
vinse in Consiglio
die
n dare pi
che millesecento
A
;
fiorini
1600
di suggello si
il
non gi che non v'entrasse anche il Monte; che anzi si doveano formare cosi: fiorini 800 larghi di grossi, guadagnati sul Monte in nome della fanciulla, che ridotti a fiotino
i
ma
1600
fiorini
rini-di suggello
facevano
fiorini
960; e ogni
150
di stima.
Monte
dare
la
insino a detta
somma
di fiorini
800 larghi ,
valuta e stima
in
di detti fiorini
800 larghi, o
che
mancassino,
Consiglio
danai'i
riformagione del
Registro 202
maggiore
il
delie Provvisioni, a
12).
Degne
di essere
riferite
si
sono
le
con-
muoveva a
pren-
dere questa deliberazione, riassunte nel seguente proemio alla deliberazione stessa: Considerando e magnifici et excelsi
Signori
danno de' sua particulari cittadini et delle loro figliuole non maritate, per la dannabile consuetudine da non molto tempo in qua introdocta nel dare le grandi et excessi ve dote, di che ne seguito e ne segue che molti cittadini antichi e nobili, non potendo dare tali e tante dote, sono stati necessitati fare paren tado con persone assai dissimili alla qualit e conditione loro;
e cosi e
di
gran
infe-
dota,
hanno
uomini danarosi
ma
molto
grado e dignit loro; e desiderando ritornare alla buona consuetudine de' vostri antichi e savi cittadini, e dare materia che le fanciulle si possino pi facilmente maritare; avuto etiamdio
riori a!
sopra
di ci
venerabili Collegi, e da
tadini,
buon numero
modo
provedere.
Nel Cambi pure notato questo provvedimento e le ragioni che lo provocarono: tra l'altre cose narra che le doti erano giunte
anche a
di
fiorini 3000,
solamente
a'
di contanti, e
si
potevano maritare.
308
[1511
E
Re
di
a di 17 di maggio 1511,
ci
fu
come
el
canpo del
si
chiamava
di
22
di
Nostra Donna
di piovere
;
di
maggio 1511, feciono venire la Tavola di Santa Maria Inpruneta perch restassi
ch'avanz tutte l'altre volte; e ebbe
molte pianete e pai ietti
e cerati
Et ebbe molti
e
ricchi, e cosi
numero 24,
bianchi
e
*
gialli
E
Re
di
a d 23 di maggio 1511,
ci fu
come
le
gientc del
del
le giente
Papa
'1
Cardinale di Pavia
venna dov'era
d'
el
Papa; e
'1
incontro
;
e dissegli
dettegli
traditore
all'altro in
in
poche
ore.
Vedi che
fa la
Era
II
stato
creato
di
Sant'Eusebio, da
Giulio
2
ili
Ravenna,
a' di
10 marzo di quell'anno.
Nel Registro
delle
una deliberazione
luoghi, oltre
il
i
consueti, nei
portare
tabernacolo.
di
mera dell'Arme
3
dovea processionalmente un quaderno del Massaio della Caquest' anno, a e. 75, si trova una nota ili una
quali
si
in
1511]
309
di
si di-
molte cose
quelle
medesime
el
e pi
E Roma
aiuto
di
20
di
giugno 1511,
si
ci
fu
come
Papa era
gli
giunto a
Roma, che
part
da Ravenna; e giunto a
che
dessino
scomunic Bologna
e tutti quegli
municato
Re
di
dava loro
aiuto.
si
a di 21 di giugno 1511,
San Giovanni
di
verso
l'Opera, donde
si
levorono quelle di
*
marmo
antiche, e fu-
in Firenze
una fortuna
d'
giello; e in Firenze
venne
e
saette;
al
Ponte vecchio
vi
mor.
Una
altra
altra
cadde a Bellosguardo
eh' era maritata a
;
fuori
uno
una altra ne
di
di Gio.
Francesco
da' 3 di-
Rustici, stategli
allogate
fino
cembre
Vedi
relativi
310
[1511
ara-
Porta a Pinti
cadde sopra
la cappella
mag-
in terra tra
,
segni
e fu tanta acqua
'1
grande eh'
al-
Valdisieve
e qui a
San Salvi
Men
a d 16
di
luglio
1511, cavorono
nostre arti-
glierie di
stalle del
gli
Papa, e
avevano cavata
per
e la
prima
el
vi
missono con
difficult
lo
modo
che,
ronpendosi
sdrucciolo
ammazzare
1511,
ci
fu come la giente del Papa avevano preso un figliuolo di messer Giovanni Bentivogli, e come la giente del Re di Francia gli corsone dietro e riscattoronlo, e come in Bologna si gridava: Papa, e come fu mozzo la testa a pi cittadini che volevano
a d 17
di luglio
rimettere
del Re.
figliuoli
di
foi'za
E
si
st'
anno e fu
:
la
causa che
cos
gli
and tutta
primavera
fresca, e piove
ricordo.
insino
E
E
in
a d 3 d'agosto 1511, a
ci
fu
come
noi
avmo
preso
la tenuta di Montepulciano.
d
Gattolino, alle
Monache
di
San Giovanni.
ci
7 d'agosto 1511,
fu ambasciadori da
:
e a d
Mon9
1511]
si
311
fecesi fuochi
son a gloria e
festa
assai.
Fu una
*
a d 3 di settenbre
1511,
'
ci
fu
come
el
Papa
E
di
a d 4 di settenbre 1511,
fu
come a Crema
in
vi fu pezzo di libbre
30
una
che ruppe e
tetti e
am-
da pi
in questi d
medesimi
fu
veduto
la sera in aria, al
e venne
tetti
in
un tratto gragniuola
e venti che
ne
portava e
Papa
la'nter-
le
mani
al Concilio.
a d 23 d'ottobre 1511,
altro
fummo
ribenedetti insino a
mezzo questo
mese
di novenbre.
E
chiesa.
in questi d fu
di
fornito di
coprire
cio
la
chiesa della
della
Vergine Maria
^
1 corpo
Montepulciano
alla
Repub-
blica
furono
10 agosto; e se ne
conserva
delle
Riformagioni, provenienza
Montepulciano.
II
due anni
promesso di adunare entro non ne fece nulla. Questo che si voleva fare a Pisa era contro di lui promosso dal Re di Francia e dalGiulio
il
Concilio,
ma
l'Imperatore.
3
312
[1511
a
d
e venne
gi
nella
corte e lev
di
pi
ancora su per la
per la
tristo segnio
per
il
Re
di Francia.
quella
nicchi,
in
su
la
tre
a di 12
di
novenbre 1511,
si
partirono e Cardinali
^
el Concilio.
E
mesi.
Papa
di
potere dire le
messe , che ce
n'
aveva privati gi
tanti
15 detto,
ci
ritolse le
messe e ritornammo
nelle interdizione.
di
queste
saette, e
come ne
Davitte di bronzo, di
mano
eh'
di Donatello, in sur
posa
nel
del Palazzo, e
di
de' 4 fogliami in
tre parti.
2
di te-
suoi
pag. 153).
3 II codice marucelliano ha Ottobre, ma deve dire Dicembre. Ce ne assicura il Cambi che scrisse: Addi p. di Dicembre, il di di S. Andrea, che venne in domenicha, cheff il priijio di del-
l'Avento,
Papa
lulio
mand sospensione
1512]
3i3
pi
ci
fu
come
la giente del
Papa erano
canpo
in
Rodi
magna
e verso
E E
in questi d pose el
l'
Papa
il
el
alla bastia
Ferrara, e presto
ebbene per
Papa.
di
in pochi d la
recuperorono e perderono
gien-
naio: e
come s'ora
in
tirato indietro, e
che
'1
Re
di
Francia
aveva messo
Bologna 400
di febbraio
lance.
vamo
E
si
di
15
1511,
ci fu
come Brescia
la
s'era
ribollata dal
Re
il
e data
a'Viniziani, bench
'1
fortezza
teneva per
Re
levassi la
mag-
'1
si
bench
si
disse
che
'1
Cardi-
a d
19
di
febbraio 1511,
si
fece qui
300
bale-
Feciono la mostra.
in detto d
si
disse che
li
fu
ridussono a 4 o 5 migliaia.
Dipoi scrisse qui Francesco Pandolfni, che v'era ambasciadore, che se n'era sotterrati novemila; e qui
si
fecie
E
e a d
a di 2
di
5 detto rinevic
fu grande freddo;
altra grande.
La
si
vede che
le
ammontarono
per
i
(oggi
dice
padelle)
ballatoi del
Palazzo,
tratti
40 fasfella di
da' detti balla-
25 a casa
dell'
814
notte era gran freddi. Pensa
[1512r
come stava
el
el
canpo
di
Bo-
in questi di ci fu
come
Concilio
aveva comandi-
Papa
di corti d.
a di
11 di
marzo 1511,
ci
fu
come a Ravenna
di-
in
iscanbio di
e
modo
di pilpistrello,
dove sono
poppe, aveva
la
natura era di
femmina
e
'1
e di
maschio
di
di
femmina era
d'aquila.
di
maschio
'1
sotto
e nel
uno
occhio, e
pie
manco aveva
Lo
vidi io dipinto,
17 di marzo 1511,
di Brescia,
ci
fu
come
di
e Franciosi,
avevano
di
nuovo messo
v' era.
monasteri e
frati
Brescia, e morto
d
,
18
di
marzo 1511
si
francioso
e fecegli la Signoria
un presente
di circa
2 mila
per
Avevasi
nimici,
in
secreto
sospetto eh' el
Re non
ci avessi
1 Questa non che la conseguenza della deliberazione presa a Milano nella quinta sessione tenuta il di 11 febbraio, di 'nominare cio il Cardinale di San Severino legato in Bologna. Dume-
II etc, Paris 1873, pag. 197. chiama uno dei segai della Crocesanta cosiffatto Anticamente si usava di porlo innanzi a quei nomi o partite
SNiL, Histoire de Jules
2
Fio
si
y.
di
315
pi se
gli
San Marco.
E
per
21
di
marzo 1511, riavemo dal Papa le messe; Pasqua; e venne un suo am^
E
Papa
fatti
di
29
di
marzo 1512,
di
ci
fu
come
el
canpo del
Francia
e degli
fatto
Spagniuoli
Re
di
avevano
una spianata
d'arme.
E
se
in questi d
non ebbono
la rcca
Vedi
e
'1
male
terra
pare
gran cosa a
a Vol-
cos intervenne vi
nacque
un
simile mostro.
si
a d 12 d'aprile 1512,
ci
fu
come
el
canpo della
e
Chiesa e gli
Re
'1
morivvi
10 mila persone,
due
terzi
spagniuoli e
terzo spa-
tori
Di Uthon,
cio D'Autun.
un uomo di tanto merito. 2 Giovannantonio Gozzadini di Bologna, cherico della Camera Apostolica, che giunse il 23 di detto mese e fu alloggiato in Ognissanti.
fetti,
La Signoria spese
torte,
di
nel presente che gli mand, cio in conmarzapani, vino vermiglio, trebbiano, lincile e anguille
e di Bientina,
grosse
Perugia
quadroni e candele
cit. )
di
cera
ecc.
316
gniuoli.*
[1512
Mor
circa
il
22
un
quale
dissesi
che
se
non
fussi eh'
molte centinaia
d'
uomini
d'
arme
cavagli , areb-
hono avuto
della
el peggio.
questo fu a d 11 detto, el d
Pasqua
di
Resurresso, appresso a
Franciosi
fussino
l'
al
disopra
nondimeno
disolv
l'
un
canpo
altro per
fare
male a Firenze,
ma
le
loro
un
pelo.
Passorono tutti a
Roma;
e'
Franciosi se
n'andavano
ogni di
gli
arienti
dove stava
trov
el
Corpo
di Cristo,
e reliquie, sanza
paura o
timore o riverenza.
si
Non
gli
si
padri, infra
el
altii,
le
sue figliuole,
que n'aveva
notizia; in
uscire
1 Qui sbagli Io scrittore del codice Mar\i celli ano; il Landucci deve certamente avere scritto franciosi, imperocch da tutti gli storici abbiamo ch'essi soffrirono perdite minori della met di
Gastone
di
1512]
per via alcuna, vi morirono dentro
detta caverna, trovorono
le
;
317
e trovata che fu la
morte e
potrebbe
mangiatesi
narrare
sesi
le
le
E
si
non
si
sentiva.
dis-
d, el
mente
dire,
gli
;
mand a
e
'1
detto
E
'1
'1
povero
passione
disse:
signore! poich tu
;
non me
anche la vita
detto non
timente Iddio,
inferno
Iddio nel
E
rito,
in questo tenpo
si
murava
el
E
citt
anche togliendo
ad alcuni; e finalmente
si
muore.
sopra-
Oh quanto
Se
gli
manco
fuggirebbono
el volere
perch
si
grande
odio, e
che
si
stessine con
farsi
bene comune e
Dio e amare
cristiani,
guadagni
a'
poveri di
la
sua
318
[1512
a di 5 di giugno 1512,
ci
fu
come
e Svizzoli avecitt
di
e Peschiera
si
e altre
Lon-
come
'
Franciosi
si
in questi d
Re
di
Francia,
e pi tutto
a d 13
di
giugno 1512,
fu
come
el
Cardinale
Re
di
prigione e mandavalo
in Bologna.
*
in Francia.
E
fu
in questi d
venne
di
16
di
giugno 1512,
ci
;
ribellato dal
per
un grave
E
s'
20
di
giugno 1512,
ci
fu
come
Franciosi
zoli e
difficult di vettovaglia
e'
'1
Papa
Bentivogli s'an-
dorono con Dio; e dubitavasi che e Franciosi non perdessino ogni cosa.
ancora Gienova
s'
tevano
lano
si
le
tenevano
fortezze
pe' Franciosi.
Stavansi cos
mandava a Bologna
circa
1000
ca-
stati
morti o
>
dei Francesi
T 11
di Pavia.
1512]
presi a' passi, ch'assai ne capit male.
319
la giente
no-
qua, e
:
non fu osser-
vato
loro,
a fatica salvorono
la vita.
E
cie
a di 11 di luglio 1512,
ci
fu
una
lettera dal
Papa
parve
dovessi
mandare a
pensava
casa
Gonfaloniere
levarlo di
signoria, onde
a d detto
ci
venne
fiorentino,
il
nostro inbasciadore el
a'
a Firenze
Fiorentini che
ri-
vita, eh'
chefF a di 10 di luglio
negli
ma
si
gi essere
chomandare a'Fiorentini; chome quello che non sa che a suo tenpo, di pocho tenpo inanzi, pass el re Charlo in persona con 14 m. chavagli e non temeptono niente, e chrede
Charlo di fare
mai
gli
rentini,
lui, avendo raancho chagione, che '1 prefato re male a'Fiorentini, che senpre gli feciono bene et avevano fatto contro. E questa era la fortezza de' Fiola speranza aveano in Dio, che gli libereria da tanta in -
giustitia di Pastore .
2
arivato
ferm,
come
colui che
San Ghaggio, presso a Firenze un miglio, si pens che andava a spox're inbasciata contro
altri particolari
la cipt.
Questo e
e alle
trattative che
citato.
Cambi
320
[1512
a di 14
di luglio
sul canpanile di
Santa
di Firenze,
mente un
modo
e le travi
dell' altare
maggiore parte
20 mila
fiorini.
di tutti
fede di
di
presente
s'attende a versare
di
el
sangue
contro
afflitti
a ogni carit
tante miserie
de' poveri
popoli
Sia senpre
a laude e gloria
E
a'
a d 26 di luglio
si
1512,
ci
fu
come
gli
el
Re
e
di
Francia
come
aveva posto
;
e a' religiosi
come
E
s'
a d 28 di luglio 1512,
ci
fu
come
gli
Spagniuoli
erano azzuffati
Vicer
el
suo
Signore aiugli
era tolto
le forze,
come pi
avevano
tristo
d
animo.
ci
E
per
rare
21 d'agosto 1512,
el sospetto,
fu
come
el
canpo della
Chiesa e dogli
modo crebbe
in quello di
che
si
cominci a isgonbe-
1512]
e muli e bestie, con tanta furia, per
si
321
modo che
in Palagio
vinse
50 mila
fiorini
per difendersi.
mand uno bando ammazzava un certo Ramazzotto da Bruscoli, guadagniava 2000 ducati, e chi lo dessi vivo ne guadaa di 23 d'agosto 1512, la Signoria
che chi
gnassi 3000;
e,
se fussi isbandito,
s'intenda ribandito e
chi lo
ammazza
possa
in questi
di
si
el
aspettare di potere
le
carra
se noi\ vi
olio,
passava dentro
si
guatava n
fermava
nulla.
Le povere donne
e isforzato
lacrimare.
pi
feciono che
farina
non
E
male.
in questi d ci fu
nuove come a
Roma
era venuto
terribile el d di
Nostra
Donna
di
di notte, e
ammazz
1
Vedi per questo bando II Sacco di Prato e il intorno de' MeFirenze nel MDXII, pubblicato da Cesare Guasti; Bologna, Romagnoli, 1880, in due volumi. Il secondo di questi volumi tutto di documenti, e dal loro confronto resulta costantemente
dici in
l'esattezza delle notizie registrate dal Landucci.
21
322
figura di Nostra
figure guast.
[1512
di nulla
e altre
a di
Nostra Donna
E
e pi
in
25 d'agosto 1512, si bandi di fare venire di Santa Maria Inpruneta.^ questi d si soldava uomini d'arme e fanteria,
in
quanta ne veniva,
si
modo che
nel
Mugiello non
e 'IBoi'go, e
mand
ma
E
lega
;
a di 26 d'agosto 1512,
ci fu
:
che chiese
terza, che
d' ufficio.
la seconda,
'1
che
si
la
tut-
quanto
e'
vedevano fare
cos
modo
paura,
ma
Nonagosto
ci
i
venne altrimenti
fino al 26 di settembre,
perch
il
30
S.
d'
Maria Impruneta: Noi vogliamo, per la turbulentia rechano non lasciate n permettiate che si dispongha costi la intemerata Nostra Donna, per insino ad tanto . non havete altro da questa excelsa Signoria. Vogliamo ci vengha
seco questi tempi sinistri, voi
a tempo pi
poterla
si
pi
gloriosa-
lettera pubblicata
pag. 131.
1512]
323
giudicava ogni intendente. Tanti battaglioni s'era fatto e giente d'arme tutti inanimati d'andare a trovargli alla
d'
in-
nostra
in detto d scesono e
borono
cose,
ci
lini
e molte
menoronne molti
feriti.
bench
l'
di
loro
si
ne fu
morti 4 e
la
causa che
ebbono
presto fu
che
vi fu alcuni
e entrorono
dentro e, tolto quello che vollono, se n'uscirono e lascioronlo e andorono alla volta di Prato.
a di 29 d'agosto 1512,
,
el di di
Santo Giovanni
gli
per forza
sino
di
un
d aves-
un
4 mila
la roba, le donne
e' figliuoli,
el
come
topi
a non salvarlo un
fieri
sol d.
la la
rono cos
di
fuora
fu
due cose;
prima che
gli
erano in due
d assediati
v' era
un grande
bench
e' ci fussi
una causa pi
corso che
so,
l'
si
mand
di qui el socsi
si
poteva.
Da
qual negligenza
le
fussi io noi
ma
io
vedevo tenere
niuno
le
altra, e
moveva a mandarle
mara-
Vuol
dire
il
di della
324
deli
[1512
marrani e
infedeli,
loro innanzi , e
grande bottino,
a persona; e se vi rimase
a' piccoli
lo pigliavano e
ponevangli la taglia
modo
inpossibile,
gli
che
furono morti 5 mila persone. Pare che la sia una permissione divina eh' e nostri principali facessino
si
adagio,
di loro;
avavamo
tutti
vano scanpare 3 o 4
morti e prigioni.
erano
a mandare pi
furia
d
fanti e
Prato
fu
una certa
Canpi
e
quasi
inpossibile,
che a di 27 abbino
29 abbino Prato,
si
rima-
sono e traditori
forniti di vettovaglia
da stare quanto
demmo
modo
le
e Pistoiesi.
E
iesi al
chiavi e Pisto-
modo che
si
si
mand
dalla
,
Signoria al
e dopo pi volte,
col Vicer
andando e tornando,
noi entrassimo
fece
un accordo
che
nella lega
pagando 60 mila
fiorini; e la
seconda, che
'1
rimettessino e Medici.
gli
a d 31
detto, tornorono
e,
anbasciadori
in
,,
fu
consentito
circa alle
tutto;
giugnendo
qui,
andorono
Palagio
18 ore e mandoronne
disse
el
al
1512]
325
di
Dio; onde
si
di fuori.
cos
si
clii
di l,
sicurt,
a d primo
di
settenbre
1512,
entr
in
Firenze
gli
stimavano
della
tutti armati,
el
isbarrate tutte le
vie di Piazza.
Onde ancora
ma
leva
mosse
:
lite,
fiorini
in
tre
paghe
e anche non
partiva ancora,
Pratesi
ma
gli
tuttavolta vo-
le
che
avevano
presi,
Non
bast
loro
che restorono
vivi.
di
mu-
al presente
lui tale
murarlo,
Dio.
come piacque a
Era
un buono uomo.'
1 Ad Alfonso e a Lorenzo di Filippo Strozzi che trovavansi a Lucca scriveva lo stesso giorno da Firenze un amico: Istamani chad una saetta in sulla vostra chasa in sul elianto di verso la piaza, e amaz Mariotto da Balatro muratore, eh' era in sul tetto a murare; e die in s'uno chamino, e venne poi gi in terra alla basa di sotto; e quivi lasciati pi segni. Dispiacerai per la morte di quello povero huomo; e anchora per il pronostiche mostra Idio di buono mandi, e ghuardi chi resta. E pubblicata nel detto Sacco di Prato, P. II, a pag. 176.
326
[1512
in questi d ci
E
robe
di
di
Prato
;
e infra
altre cose
panni
popolazzo
in
pi luoghi
ne
un prete
Prato e
,
padre
in
uno
altro
gli
gli aveva morto el ammazzare appresso a' Servi ; fu mozzo una mano dalla -^ al Trebbio,
lo
riconobbe che
fece
lui lo
volendogli
ammazzare
le case,
eh' erano
gli
tre
insieme
furono
messi per
a fatica
scanporono.
n'
a d 4 di settenbre 1512,
lo
ammazzorono uno
alla
de' Fossi
e finalmente lo gittorono
fu necessario
mandare bandi a
o
pena
delle
dessi
loro
noia
mento o male.
queste
che,
quando era da
gli
loro sennelle
avevano
mani, e non
di fare
gli
an-
davano ne portavano
1
ci che
potevano;
el resto ardevano.*^
il
il
primo
che
salvoconducto a qualunche
vo-
termino
di
quatro o
sei
giorni, perch
quando questo
fossi
loro negato et loro fussino astricti nel partire del qui queste robbe,
Il
Campo
lassare
le
robbe
et forsi la terra .
di 4 poi
Dieci
degli
inconvenienti
in
che
se-
Commissari
campo presso
il cit.
la
porta
al
voi.
del
Sacco di Prato
1512]
327
in questi d e nostri battaglioni
si
E
che
si
partivano quasi
;
tutti, e
ancora non
s'
era rifatto
el
Gonfaloniere
secondo
come
avessi a governare
ma
,
el fare
e danari
che
s'
erano promessi
si
modo
eh' e detti
'1
SpaCar-
dinale non
ci
veniva.
infra
si
vano morti
gli
avevano
prigioni, e
molti martori.
l'
questo fu molto
ma
taglie
da
Ma
riparare; e dovevasi
E
e'
a d 6 di settenbre
'
1512,
si
vinse
tra' Signori
Collegi e Ottanta
la provisione di
limitare el Consi-
glio
maggiore.
E E
a d 7 detto,
si
si
a d 8 detto,
il
modo
dell'elezione, la
paga
gli
come pure
Stato
Firenze)
si
non
se-
venie in usiim
quo ad multa,
et
tempus reniintiavit propter parlamentum factum de mense ptembris 15 J 2 propter familiam de Medicis revocatam.
2
il
Gonfaloniere doeletto
veva durare
per 14 mesi.
un anno, solamente
il
primo
doveva
328
[1512
di
el
ca-
e chi e danari.
Non
si
E
che se
a d 12 di settenbre 1512,
si
Spagniuoli.
n'
andavano verso
Roma
e per sospetto
si
feciono
da San Casciano
di
verso
gli
let-
Roma,
e furono
morti e isvaligiati.
di fiorini e
dissesi
che
anche avevano
mandavano
avevano
le
gli assaltorono
maschere
in questo
tenpo,
loro in quel di
di
Prato e
di
Canpi, tutto
el
di
16
di settenbre
armata mano
circa a ore
e prese el Palagio
avenga che
non mento, e
Fu
la
bisogno
fare el parla-
21 son
canpana, e la Signoria
venne gi
quanto tutto
el
che po-
Mandorono
in
d'arme
1512]
sino alle canpane; e alcuni
del
329
popolo ch'erano entrati
e al nuovo governo.
ch
da Dio, e se
in questi
mutamenti
ispesa
di Stati ci
pe' nostri
disagio del
E
gli
di
in questo di
venne in
cupola di
andare
in
su la
and
el
loro.
a d detto
a d 19
di
si
partirono
gli
Spa-
menandone
e prigioni
che non
s'
crono potuti
conta-
dini ch'erano
rifuggiti in Firenze
cominciorono a ritor'1
Cardinale
si
part di
Veccr e
a d
20
di
settenbre 1512,
'1
si
partirono da Calenpartironsi
diavolo, e
la via
da
al-
che vennono;
si
partirono di
allora
Capitani
di
quattro
soli di questi
valcanti,
del Troscia:
2
Giovan Francesco de' Nobili, Niccol degli Albizi e Niccol il primo eletto, Gherardo Paganelli, non era degli Otto.
dei figliuoli dello scrittore, ricordato
Uno
anche altre
volte.
330
[1512
a d 21 di settenbre
1512,
si
partirono da Bar-
berino e arsono case e feciono ogni male, e noi gli pi pezzi d'artiglierie.
demmo
22
di settenbre
1512,
,
si
tir
su el primo ca-
Santa -^ che si tir intero , che fu tirato con moltitudine perch era grande cosa e pericolosa.
valletto del tetto di
E E
24 detto
di
si
tir su el secondo.
ci
a d 26 di settenbre 1512,
venne
l'
immagine
di
Nostra Donna
tammo grande
ogni cosa.*
pericolo
avendo
18 mila
E
E
48
di bala altri
12 uomini.
60
di bala altri
50 uomini per
Quartiere, che fu la somma 260 cittadini, e quali potevano fare ogni cosa; e mandavasi el bando da parte
della Signoria e dogli uomini della bala.
2 d'ottobre
e feciono
1512,
Medici feciono
alla
ridipi-
loro,
Nunziata e in
La
lettera scritta
il
24
di detto
mese
al
Pievano
dell'
Impru-
neta dalla
omnipotente Iddio,
ordinando
partito lo exercito
tuctavia
Spaguuoli, et
nostra andandosi
di
bene
in meglio, vi
hanno delibedomenica mattina proxima, che saremo a di xxvi del presente, ci vengha di buona hora alla cipt nostra el devotissimo tabernaculo ecc. Sacco di Prato cit., voi. cit., pag. 208. 2 Per devoiiione costumavasi dalle persone pi illustri di Fil'enze, ed anche da' forestieri d'ogni grado, come pontefici, car questa Signoria insieme co' loro venerabili Collegi rato che
dinali,
tempio
pr-
1512]
'
331
dovessi notificare,
a pena
molte cose.
Otto confnorono Piero
diposto, ch'era a vita,
si
a d 13 d'ottobre 1512,
gonfaloniere
Sederini
passato
potessi partire a
pena
dell' essere
rubello
pi
di
somma
loro partito.
E
al
Papa,
el
dello
'Mperadore, del
Re
di
Spagnia e de'Vidi
niziani
Duca
Milano,
*
chia-
mato
Moro
Magna
eh' andava
pri ritratti in
Sta-
vano su
certi palchi
appositamente costruiti,
ma non
essendo questi
tutti, si principi nel 1448 ad appenderli con canapi ai soffitto delia chiesa. Quando qualcuna di queste immagini precipitava di sotto, si presagiva che qualche disgrazia ne
pi sufficienti a contenerli
politica
levavano
1
al
partito
dominante; e questo
uno dei non pochi esempi. Matteo Lang vescovo di Gurk, ambasciatore dell'imperatore Massimiliano. Il Papa, che gli fece grandissima accoglienza,
del Sederini
mand ad
ricev
incontrarlo
il
Cardinale
de' Medici
a Cafaggiolo.
Nella sua
partita da
Firenze
gli
ad
dinari; basti
il
dire che la
i
camera
fu
parata tutta
broccati d'oro.
Con
e di
lui
erano, oltre
tutti
Lucca; e
ne ha lasciata
spendesse la
la descrizione, dice di
Pucci
in
somma
1000
fiorini.
332
[1512
a
d
primo
di
novenbre
1512, entr
la
Signoria
a d 6 di novenbre 1512,
in questo
si
E
non
lano
si
,
tenpo
si
Papa
e Viniziani
ponevano
el
canpo a Ferrara;
tenevano per
si
de' Franciosi
diceva nulla, n
bench
a
d
le fortezze si
E E
E
di
novenbre 1512,
partirono due
nostri
in
detto d fu fornito
el tetto
di
Santa
^,
non
ma
di legniamo.
Roma. E
di
Lorenzo
Strozzi.
di
di
cui
ha
prima venuta in Firente a' 22 d' ottobre. Il Cardella, nelle Vite dei Cardinali (tona III, pag. 359), e il Coronelli, nella sua Cronologia Universale, pag. 177, pongono la promozione di questo Vescovo al cardinalato sotto di 18 dicembre 1511. Ma contro di loro sta in primo luogo una lettera d'Antonio Strozzi, oratore fiorentino a Roma ai Dieci di libert, del 9 novembre 1512
sopra registrata
(Arch.
di
Stato
di Firenze,
Lettere
el
a'
e.
223), in
Papa dar
;
lo dar ad altri
et
Roma
alla Signoria
il
sottoscrive
Matheits D. G. E.
26
di
Finalmente,
ficio (di cui
il
ho notizia da Roma, per cortesia del eh. sig. cav. Oreste Tommasini ) reca che solo il 24 di novembre 1512 ebbe
1512]
333
a d 12 detto,
si
E
rini
30 mila
fio-
E
di
in
questo tenpo
maggiore, cio
el le-
gniamo
grande
la
qual cosa
ma
Ed
s
era di
bella
citt
avere
Quando veniva
Uiia anbasceria
a vicitare la Si-
magna
residenza e in
grande cospetto
di consiglio
a d 20 di dicenbre
^
1512, cominciorono a
squit-
tinare in Palagio;
e ancora io andai
luogo
la
Gurcensis, ac publicatio
et
dado
gnit,
titilli;
ma
Gurgense accett bene quella didistintivi, per non sembrare d' aver
il
brigato
onori per
di
Cesare, e interessato
ramente
sia,
1
il
anche in questo
bisticcio,
come sempre,
di
1122
Maria del Fiore ebbero ordine dai Priori, novembre, di consegnare a Baccio d'Agnolo, architetto e capo maestro del loro Palazzo, tutti legnami occorrenti pr sa^a
Gli Operai di S.
i
dicti
il
31 di dicembre ordinarono
di
l'
pagare
Operai
tutti
da riceversi
dal-
Salae novae.
settembre
gli
uf-
Come
noto, la
BaUa nomin
fino dal
tutti
i
21
magistrati
ed
334
alcuni miei amici con
[1513
ma
per fare a
modo
de' Signori.
laude di Dio.
el
Car-
a d 24 detto,
gli
pagandone
la
met
al presente.*
E
e
confnorono anche un
el
quale
gli
avecolla,
vono anche
tolto
l'
uficio
gli
prima
aveva isparlato
stato, et
parole spesso
alcuna ingiuria.
E
tato
,
a
e
18
un poco
feciono
di trat-
inmediato alle
4 ore
di
notte
pigliare
di
decem-
bre che principia: Pensando continuamente e Mag." et Ex.s' S. ri et gli altri spettabili cittadini della presente Balia tutte quelle
vie
mediante
le
tolti gli
honori
delia citt
a chi ragionevolmente
convenis-
sino ecc.
Questa deliberazione accresceva l'autorit data ai 20 Accoppiatori, ordinando che, per il prossimo squittinio generale,
avessero facolt d'imborsare quei cittadini che non avessero
otte-
nuto
il
partito,
quando
di
loro
due
terzi di loro.
^
Francesco dello Scarfa fu condannato a stare Montelupo e di Empoli, come porta la sentenza da me veduta, e la multa riducevasi a soli 1500 fiorini, purch dentro otto giorni dalia notificazione della condanna, li pagasse come fece. Che la sua colpa fosse di far contro ai Medici lo fanno
Martino
nelle potesterie di
capire
gli stessi
Otto,
qyando dicono
di
pronunziare la sentenza
pluribus
1513]
335
E
.20
a di 19 detto,
gli
Otto mandorono
un bando che
per tutto di
d
gli avessi,
pena
di fiorini
si
100, e dettonsi a
'1
E E
dici
in detto di
disse che
detto.
Roma
a
E
E
d detto
morte del
domenica.
20 detto
el
in
mozzorono
un giovanetto
Capitano; e pi confinorono
^
E E
el
a d 4 di
in
si
lev
liberare
capo della congiura. Il 4 aprile 1513, la Balia dalle pene oltre al Soderini, allo Scarfa e altri, anche i condannati per questa congiura, cio Niccol Valori, Giovanni Folchi, Ubertino Bonciani, Francesco Serragli, Pandolfo Biliotti, Buccino Adimari e Giovanni Bartolommei. Quanto al Capponi ed al Boscoli, che erano stati giustiziati, fu difu ritenuto per
il
chiarato
confisca.
2
il
Luca
Simone
I
della
Robbia
scrisse
la
Narrazione del
tomo
dell'
336
[1513
ogniuno in Firenze
in-
donne
ogniuno
era innanzi d
ore
pi
di
otto
d'uno
come
Palagio
Medici dissono
si
ancora
si
finalmente non
non
pot
mai
Pa-
eh' vero
el
boce
pere
di
sa-
E
fu
la
ci
nuova, e
Papa
el
Cardinale
Papa Lione
si
s'
e per tutte le
minime
corsono
che tro-
vavono
non
alle
si
rovi-
nassi pi tetti
che non
si
dicessi
pi ingiuria
a'pia-
gnioni, a
pena
delle forche,
gli enbrici e
botteghe.
dur
d'artiglierie, senpre
gridando Palle,
1513]
337
Lione, che pareva ch'andassi sotto soprala citt,
alto
Papa
fumo
e gli scop-
e
'1
piccoli e grossi
e poi la
simo, e
di scope e cose
nu-
mero
el
de' fuochi
ch'era per
suo.
la citt; ogni
povero aveva
fuoco all'uscio
la
guerra
la
paura
in
uno altro ne
se fussi
come
posto
passioni, e
d
che
,
si
rimanessi
,
pace e
trionfi.
18
di
marzo
Santa
dalla
venerd
ci
feciono
venire la
fatto
Nostra Donna
di
Maria Inpruneta;
Signoria e
fugli
da' Medici
altri
molti e molti
altri
doni
la quale si fece
pen pi mesi
difiicili
ruppe
1 Questa volta il Tabernacolo fu portato in processione per render solenni grazie a Dio dell'essere stato creato papa un fio-
22
338
[1513
a d 8 d'aprile 1513, la notte, mor
el nostro
;
Arci-
un grande onore
in
in questi d ci fu
,
e
,
Cardicreo-
Papa
fussi obbrigato el
Papa
a retificare a detti
Che non
co'
due cardinali
di 24,
di
sua
numero
senpre
vincendo
2.
due
El secondo
Roma
,
per l'Italia sanza consenso della met de' Cardinali per fuori di Italia bisogni
'/^
de' Cardinali.
ma
in
modo che
si
in pochi d
morivono
e non
sapeva
che male.
1513
1513,
fu coronato
Papa Lione
Giulio
E
de'
a d 17
d' aprile
ci
fu
come messer
di
II
Cambi
dice di
lui,
che era
uomo grande
buono
1513]
festa e fuochi per tutto Firenze, in
el
339
modo che
di
s'appicc
fuoco
nelle
case
del Vescovado,
dietro, di verso
San Giovanni, che s' appicc a certe scope che teneva un magazzino el fornaio di sotto le volte.
in
a di
17
d' aprile
1513, and a
Roma
Giuliano
lui
pi giovani de'
Roma
al
Papa
anbasciadori
50 muli di carriaggio. maggio 1513, ci fu come Francia aveva preso Genova per forza. E a d 9 di giugno 1513, ci fu come el Re
diverse livree, e
a d 28
di
el
Re
di
di
Francia
E
dinali,
a d detto
ci
fu
come
di
el
Papa aveva
el
quale prima
aveva
Arcivescovo
;
Firenze;
el
secondo messer
Lorenzo Pucci
el terzo
un
figliuolo di
Franceschetto suo
E ma
a d detto
si
disse
aveva
fatto
4 cavalieri fiorentini,
non furono
se
Innocenzio Cibo, figliuolo di Maddalena sorella del Papa. Bernardo da Bibbiena, domestico e allevato dei Medici, stato segretario del medesimo Papa quando egli era cardinale, e dipoi
1
suo tesoriere.
3
il
Papa
feciene
dua Chavalieri
(scrive
dini,
Cambi).
;
Arebene
fatti
pi,
ma
richuxorono che in questi tenpi era l'avari tia in colmo; pi che fussi mai stata per infino a questo di; per modo che in Firenze non era rimasto se none un Chavaliere sperondoro, chessi
di
340
[1513
E E
uno
ferro
a d 24 di giugno 1513,
si
fece
la
festa di
San
Giovanni.
lance e
:
arme
era dentro
;
circa
100 uomini
"di
fuori
furono
circa
300
e fu in
modo
di fuori
ebbono
di quei
ne mor/
oltre
a questo,
si
gitt in iVrno
un
cit-
E
a
in detto d
si
gitt
uno altro
in
un pozzo volonin
tariamente,
ma
26
Piazza
E
a
due
dello steccato
uno ne corse
per
la
II
Cambi
la
chiama una
di fuori
festa
Dentro
e di
al castello,
mala
vita, e
di
tenitorio
ne fu ghuasti assai, e di
nessuno
sempre dal CAMBr) fecero un palchetto sporgente sopra la porta del Bargello, che allora era sempre l, e non al palazzo del Potest come scrisse il Polidori, annotando la citata Relazione del Della Robbia, per fare vedere due meretricie, si roppe una piana di detto palchetto e casch con quelle dua meretricie, e dettono
addosso a due
fratelli
tuttaqquattro
lo spettacolo,
1513]
erano calcate
le vie di
341
giente; e corsono
loro dietro, e
E
onore.
Luigi della
fatto
a d 22
di
luglio
1513, venne
in Firenze
messer
Papa a Roma,
E
el
lo<:guardo e
ammazz un
era a cavallo,
E E
E
in Firenze
Lorenzo
Maria del
E a d 18 di settenbre 1513, fu confinato Francesco Del Pugliese per 10 anni, che non potessi appressarsi a Firenze a due miglia, perch aveva isparlato della Casa
de' Medici, d' alcune parole.
*
1 Dettagliatamente descrive il Cambi la cerimooia dell'ingresso, ricevimento ecc. di questi cavalieri, fatta con tutte le forme dell'an-
tica consuetudine.
2 La condanna del 3 di settembre e doveva essere eseguita dentro venti giorni. Nel documento non son nominati Medici, ma che fosse data a loro riguardo questa sentenza s'intende facile legi
gendovisi: Acieitis
factis
et commissis in vilipendium
tus ecc.
342
[1513
E
fece,
Signoria
si
che questo d
fecesi una processione.' E in quel d si immagine di Papa Lione. Aveva un breve che diceva: Pastorem ut me fecisti: fammi grazia ch'io
Damiano, e
a'
pose
Servi
l'
alla fede
E E
a d 7 di ottobre
1513, fece
la Signoria
che lo
~
Nuova non
pagassi gabelle.
si
Mutrone,
e in detto d si
prese la tenuta.
laude di Dio.
in questi d ci fu
come
gli
et consideratis
innume-
Deo
demum
nova creatione quatuor Cardinaliutn flot^entinotmm ab aposto-, lica Sede creatorum ecc. (Registro di Deliberazioni dei Signori
e Collegi
2
ad
an).
(
La
Reg.
cit.,
e.
159
role:
Spedale verso la citt; tantoch nel proemio si leggono queste paEt volendo confessare el vero, si pu assolutamente dire
quelli essere stati ed essere (gli Spedali di S. Maria
degli Innocenti)
Nuova e
mantenimento di questa excelsa Republica e della sua libert . Furono pertanto concessi a detto Spedale di S. Maria Nuova tutti quei privilegi, beneficii, emolumenti, immunit et exemptioni che godeva
due ferme e solide colonne del
l'altro Spedale degli Innocenti.
3
Restituirono
di
Lucchesi
del
le
ai
le
1513]
preda. Dovrebbono ricordarsi quando
tini, e
si
343
ridevano de' Fioren-
tenevano mano
confortata
senpre la tennano
ora va
per ad verso
chi la fa V aspetti.
ci
E
togallo
a d 18 d'ottobre 1513,
fu
al
queste cose
un Papa
di
di zucchero, grandi
come uomini
zucchero
di
zucchero e
molte casse
tutti gli
di bellezza
mandato un moro,
di quegli di
gniuolo el quale
di
circa
13
andava mostrando per la citt guadagnava molti danari; el quale gli usciva del corpo una altra creatura che aveva el capo in corpo suo e fuori pendevano le ganbe colla natura sua e parte del
vegli dire mostro, el quale e
corpo, el quale
cresceva come
el
garzonetto, e orinava
al garzone.
E
E
el
el
in questi di
si
12
di dicenbre
1513, mor
in
Santa -^
di
popolo correva
alle
sue prediche,
fama
Sempre
la
344
[1514
vedeva
si
tali
freddi.
Era
in
e in pochi d vennono
ciano, e portoronlo
l.
a d 15 giennaio 1513,
ci
fu
nuove come
la
Re-
a d 17 di giennaio 1513,
si
gitt in
un pozzo uno
de' Martegli eh' era di tenpo d' anni 50, el quale era
am-
E
alto e
in detto d
si
gitt
tetto
mor
di fatto, e fu nel
di Sant'Orsola.
in questi d ci fu
come
Donna,
ma
pi volte, in
modo che
'1
Ve-
lei fece
Ho
scritto que-
molto se ne parlava.
si
a d 19 di giugno 1514,
San Giovanni.
E
1
a d 21 di giugno 1514,
si
fecie
(gi
renze frate Francesco da Montepulciano, assai giovane; riprendendo severamente i vizii, ed affermando che Dio voleva flagellare Italia, e particolarmente Firenze e Roma, con tanto spaventevoli
prediche
eia' e' si
Misericordia.
Ma
un mal
2
di
e lasso, prese
Quella
1514]
'
345
E E
molti
a di 22 detto
a d 23 detto,
la processione grande.
si
fece
la sera
altrettanti,
atti,
quando
trionf
difici
da conbattere, l'ariete
legname, e molte
al
trionfo di
d'
Cam-
un canto,
cosa.
e dietro
veniva 4 squadre
uomini
d'arme
molto
vestiti
di tutte
arme
magna
'1
e la sera la girandola
della girandola tutti
piedi
s'offerivano per
difici.*
fecie
una caccia
lioni, e
in
fuvvi
molte altre
:
fiere di
e massi-
fece
nulla
per
il
lui
uno
e strinselo e lasciollo
morto
Avevano
istrice
andare in su
vano
le castella del
contado pisano
tavano prima
vanni.
Il
in
di carta, e festaiuoli gli feciono restare in Piazza e rono a offerissi alla chiesa di
sera di S. Gio.,
Gio. con
ma
prebe
346
[1514
si
non fu
al
mai veduto
tal
cosa di legniamo, la
maggior spesa
mondo
una
gava
fiorini
40
d'
che non
fu
mai veduto
di
tale
popolo, perch
c'era
venuto
gran quantit
da.
Roma
oraci, sconosciuti,
loro.
finita la sera si
trov molta
fatto in
mezzo
della piazza
una bufola n'ammazz uno. Avevono una fonte grande e bella che
le fiere
molto
bene a proposito, con truogoli bassi pieni d'acqua intorno alla fonte da potere bere le fiere. Fu ogni cosa ben considerata, eccetto che ci ebbe qualcuno di poco timor di Dio,
feciono
alla presenza di
una cosa molto abominevole, che in tale piazza, 40 mila donne e fanciulle vi mettessino
co' cavagli
gli
E
ma
cardinali che,
il
Landuccl,
travestiti,
sei
a detta del
Pitti e del Cambi. Quest'ultimo nomina anzi alcuni di essi dicendo che ci fu il nipote del Papa (Cibo) il Cardinale senese, un veneziano e il Bibbiena; e tutti andavano fuori d'abito vestiti di nero
alla
-
turati .
Anche
il
Cambi nota
la brutta
1514]
finalmente e
dal grande
lioni
347
non feciono altro assalto,
del popolo.
ma
avvilissono
rumore
E mi
fece
volta, che pi di
60 anni,
si
uno
si
gitt a
'1
uno cavallo
mollame, e
strascin
mezzo
n'
la Piazza, e se
non che
bocca
che
quanta
aveva presa
colla
non
fece
e fu tanto el
rumore
n
di questo caso
1 detto
lione se n'
and
in
egli
un canto
ishigottito
non
fe-
mai pi assalto n
l'altro.
il
el
Duca
di
Milano.
di
26
Santa
Jt-,
di
gli onori.
uno
mor.
sappi
Santa
^,
eh' erano
ancora
el
legniame
Avevano
modo che
si
perch
e' lioni
s'
non avevano
fatto
prova
in Piazza
nella caccia
come
orso
questa fu la
.
si
erano a vedere
La
lazzo sulla Piazza dei Signori che fa cantonata alla Via de'Gondi;
sul quale vedonsi
anc'oggi
scolpite
le
armi
delle
ventuna Arti
fiorentine.
348
pi di; pure un tratto un lione,
di quei
[1514
maschi, e grande,
ma come
a aiutare
si
si
che
quistione, and
;
orso, e
e cos
in
stet-
modo che
modo
eh' e lioni
si
stavano volentieri da
parte.
E
in
di
di luglio
d'
Val
pel
Dicomano
la
e al-
Isola.
La
isbarb molti
chiesa
luogo mio e
isbarb 4 querce
come
e
ritortole
un
ciriegio
molti susini
sco-
di
querce
e all' on-
arbori
come
ritortole,
che vel.
nendo
el
vento di Val
di
potere
rimettere
gli ebrei in
*
molti dispiacque.
In
una
filza di
minute e copie
Stato
di
di
conri-
serva nell'Archivio
di
Firenze, a
e.
cordo
di
25
li
di
Hebrei per
Uficiali del
Monte (seguono
di
nomi
degli Ufficiali)
15151
349
in questi tenpi
el
E
una
Re
di
sorella del
suo.
Re
lo stato
E
mese
do
a d 9
giennaio 1514,
ci fu
come
el
Re
di
Francia
Vedi che
felicit
l'
umana
vita no-
stra, e
come
altri
E
donna
in questo
per la
eh' egli
aveva
Duca
di Savoia.*
E
scovo
lice
a di 11 di
di
San Fe-
in Piazza,^
esaminato
mand
les-
in detto d sul
pergamo
di
nanza a Dio e
al popolo
si
ragun tanto
si
el
popolo
grid, e
E
s
la
notte e fecesi
grande
perderono
le
mandorle tutte
di fiorini
e
l,
fiorini 300; a
prestare in
Salomone da Montalcino
da Pisa
et
di Vitale
altri
Heredi
di
Vitale da Pisa
Il
13 ottobre,
dal
primo
di
di-
Prato e
d'
Empoli.
al
Cambi,
350
nota che in tutto el verno, insino a questo
nevicato n stato freddo.
di
d,
mezzo
si
per-
derono tutte
E
s
24
su le montagne.
in
questi d
si
pose
San Giovanni
si
di
Firenze
congiugnevano
in-
parve
facessi segno.
Lorenzo
Medici
fussi
che
quanto pu tutto
el popolo.
E E E
de' Medici.
mostra
di
molti uomini
Per
la festa del
di tela la
che
le
tempio;
ma
gionate dal peso delle tende stesse, aumentato talvolta dalla violenza del
vento,
determin
di
far
una cerchiatura
di
secondo cornicione.
1515]
351
a d 13 d'agosto 1515, venne in Firenze el Cardi-
Giuhano
a d 16 d'agosto 1515,
e tutti
E
zoli,
a d 17 di settenbre 1515,
s'
ci
fu
come
el
Re
di
Francia
Milano e
co' Sviz-
e che ci era
E E
a d 24 detto,
come
1515,
el
Re
di
Francia era
26
di settenbre
si
si
accordo, e come
bandirebbe.
si
a d 18 d'ottobre 1515,
pose quello
San Giole-
di
marmo.
ci fu
E
di
21 d'ottobre 1515,
l'accordo dei
Re
el
E
Re
e
in questi d
'1
si
barile del-
lire
and a
4
a un
mezzo ducato
el barile, e lire
meno.
Otto mandavano a
se-
E
gnare
a d 30 d'ottobre 1515,
le
gli
s'
Re,
presono
d
le
d'ogni ragione.
el
20
di
Papa a Santa
Maria Inpruneta.
Lo
fece Baccio da
seta.
Passe-
KiNi,
La Loggia
di
Or San
352
[1515
E
di di
27 alloggi a Marignolle,
al
luogo di Iacopo
grande provvedimento.
a d 30 di novenbre 1515,
el d
di
Santo Andrea,
in venerd, entr el
Papa
in Firenze
pu.
una livrea
di veste di
drappi pa-
mano
l'
valleria di cittadini.
E
la
el
giente appiedo,
e fra
altre
aveva
sua guardia.
lui fu portato
Ma-
l'altare
di drappel-
un padiglione
usa
primo insino
alle
porte, e intorno
della
cupola intorno
ch'andava
le spalle
alzato
sopra
di detto coro, e
Gianfigliazzi.
fatti
in
di
(Vedi Vasari,
1515]
353
poi,
E
dando
popolo che
aveva
fatica di vederlo.
Non
si
raun forse
qui uno
si
in Firenze.
Faceva
vie,
grossi e
monete d'ariento.
insino
ordinario;
ma
al presente
misri^
sono a fare
tali
festaiuoli ismisurate in
modo che ne
di tenpo.
mase alcune
potuto
inperfette per
mancamento
non
mondo
avessi
grandi quanto tu potrai conprendere, che avendo pi migliaia d' uomini a lavorare pi d'
un mese innanzi
d di
festa e di di lavorare,
non fu
ma
vedeva
la perfezione
el
che sia
vero
La prima
quale ruppono
fu alla
le
Porta
di
la
mura
posono
di
in terra la saracinesca, e
di
4 colonne grandissime
come
cornicioni e
come a
tale
colonne
si
richiede, per
modo
eh'
andavano
alte insino
certi tabernacoli
che sono
e vani, tutti di
mano
di
si
sareb-
fatte
con centinaia di
fiorini,
tutte
a similitudine di storie
*
l'occhio
Jacopo
alla
di
Sandro
e Baccio
namento
Porta a
S.
Pier Gattolino.
23
354
1515]
seconda fu a San Filice in Piazza, a V entrare in
La
clie si richiede
miserie d'adornamenti.
di
mano
quadri, in
l'
uomo a badare
^
per inten-
La
terza fu al Ponte a S.
Trinit
del
l'altre di bellezza.
All'entrare
ponte,
verso via
Maggio, un arco
trionfale, largo
come
el ponte,
molto or-
non
si
pu trovare
al
mondo. Fa-
con pi ornamenti
ad ogn'
altro.
La
castello
in detto fregio.
Fu
Quest'arco fu opera
di
2 II
Cambi
la
chiama
una luna
muro
tezza
un paga-
mento
il
di fiorini
cccxv larghi
d'
1515]
355
La
canto del
si
po-
Era un
4 archi
trionfali,
che
si
e ogni canto
ogni basa
di
pi
colonne.*
si
contentava
l'
mara-
La
24
co-
lonne, non
grandi, erano
via
del
Palagio molte
dorate; e molte
gran
diletto.
La
amirazione a vederla,
le quali
tanti
pi del Palazzo.
2
faccie fu
da
San Gallo
3
vecchio.
fra la
La decorazione
Badia
il
la-
Fu opera
di
Giovambattista detto
il
Rosso.
356
[1515
sommit
delle case,
le vie.
come stanno
alla faccia
di
la quale
avea
con
12 colonne
co'
di
marmo
alte e
San Lorenzo,
magni archi
come
richiede
Andavano
tanti qua-
a fare detta
disfare.*
in Chiesa
si
fece
al coro, largo
'1
uno
ornamenti
di
drappelloni, e padiglione
lavcrorono in Chiesa
d di festa
disagio le Chiese.
La nona
fu al Canto
de' Carnesecchi
el
un magnio arco
trionfale sopra la
aveva dinanzi
cornicioni e
ornamenti ; molto
con tante
Andavano
La
facciata di Santa
di
legname, e eoa
di-
Andrea
Jacopo Sansovino
1515]
figure di
357
buon maestri che facevano stupire ogniuno, che
e pensare
ad ogniuno.
quanto
La decima
Teneva
case.
come
l'
L'undecima
di via agli
case, e
le
turate tutte
case.
le
case, le
finestre
ch'andavano sopra
uno nel
cia, lo
fine, e
la
sala.
teneva
maggiori che
piccole,
l'altare, e
certi tabernacoli.
le case,
tenevano
chi
di
si
poneva a guatargli
mano
di maestri principali.
Vi
si
tasie e similitudini;
vi
si
vedeva
le
^
nove Beatitudini,
e cosi molte belle
mundo
corde
me
ma
tutte
perfette
figure, e poste
tanto bene a
proposito da valentuomini.^
di
1 La porta che dava accesso al quartiere detto la Sala del Papa, del quale ho fatto cenno a pag. 2, nota 2. In questo locale e sopra alcuni terreni gi appartenenti ai frati di S. Maria Novella, Eleonora di Toledo moglie di Cosimo I fece fabbricare un convento di monache dedicato alla SS. Concezione.
* Nella
le storie
erano
358
ria del Fiore,
stri,
[1515
Santa Maria Novella,
la
chiesa
chio-
rifettorii,
Santa
el
Santa Croce,
lo
modo occupate
d di festa e d feriali,
chiese, e bast
d'
pi d'un
mese
renze
inanzi con pi
s
migliaia
uomini.
Non
era in Fifussi
La dodecima
briglia,
fu
aveva
fra le
quale era
le-
Fu
tenuto molto
buona
cia, di
mezzo
della Piazza di
un quadro
mattoni.
La
tele,
sura di quella di
Roma,
pure
di
di
quella
Roma,
di
e feciola
di verso
rizzare al
Ponte
di
qua
di
La quattordecima
grandissimo
,
fu
legname
di tela
alta pi di
pure fasciata
Mer-
cato
la fussi fatta
La quintadecima
un gigante
nella
Bisdomini.
Fu
Roma.
1515]
spalliere della
359
Loggia sotto
el
*
el
Pala-
gio
non
fu
molto stimato.
ch'andava
altra,
si
Papa,
nuovo un'
r uomo a
sto,
cavallo,
come
pu vedere
che gittorno
in terra le
mura
le scalee della
Badia,
Non
si
perdonava a
nulla.
Fracassavasi
sanza discrezione.
quello che
pi di 2 milia
cos
si
stimava,
pi d'un mese, di diverse arti, legnaiuoli, muratori, dipintori, carette, portatori, segatori, e di diversi esercizi,
in
modo che
si
ragionava
d'
una spesa
di settanta migliaia
di tiorini e pi, in
sarebbe murato
ogni
citt.
bellissimo
Ma
pure
che
giov al guadagno
s'
artefici,
sparso
un poco
E
de'
part el
al
Papa da
palazzo
menica.
fu
360
[1515-16
3 detto,
e
in luned, si part el
Papa, e and
a una
molti cittadini
loro livrea.
E E E
quivi
detto, in
el
Papa
in in
Bologna.
Re
di
Francia
Bologna.
el
Re and
s'
a vicitare el
fare.
anno a
'1
munic
Re
di
meno non
intese nulla di
E E E
E
renzo.
a d 15 detto,
si
part el
part el
Re
di Bologna.
di
d d
18 detto,
si
Papa
Bologna.
22
Papa
Lo-
a ore 24.
a d 23 detto, and el
Papa
alla
Messa
Vespro
in Sa'
24 detto, and
el
Papa
Papa
al
in
Santa
el
in
numero
di falcole in
questa forma:
insino alle
*E a
in
modo
Prato
d'
Qui
il
codice
originale
incomincia
ad essere scritto
da
altra
mano.
1516]
361
a d 17
di
genaio sopradetto,
si
consecr la Chiesa
mani
del Car-
E
di
a d 10 di febbraio 1515,
si
dinali, cio
San Giorgio
E
soldi
10
si
lo
staio,
and insino a
lire
soldi
40, in
modo che
lire
non
el barile, l'olio
and a
18
el barile,
la
carne del
pesci.
16
la libbra, e
modo
veri
cessi venire
nulla. Si sbialla
gott
roba
gente
forestieri.
n'
E
a
in questi d, insino a
mezzo febraio,
and
el
grano
soldi
47 e
pi, e se
lo
non che
la Signoria
mand bandi
lire
fermorono a
di
consacrazione, e se ne conserva
memoria
marmorea
Guida
storico-illustra-
Pare
si
sotto
dua
eia
400
di
e la chiesa di S.
Marco
362
1516J
a d 19 di febraio,
si
part el
Papa
;
di
Firenze, e
e partissi a ore
18
mala
17
di
marzo 1515, mori Giuliano di Lorenzo di Papa Lione, e mor la notte che
stava
el
E
E
in
in questo
lo
tempo
staio.
si
si
grano a soldi 40 o
Medici
quarantadua
a d 19,
San Lorenzo
di d
in
questi
giunsono e
Tedeschi in Lonbardia
presso a Milano.
E
me
a d 26 di maggio 1516,
el
si
mand
le
gente
del' ar-
a pigliare
Santo Leo, e
zione.
'
di Fiesole
X zienza, e
con gratia
cipt
La croce che
il
2 giugno 1516.
ucciso
Cardinale
di
Pavia, negato
capi;
ma
nome
1516-17]
363
ci
E
dici,
a d 19 d'agosto,
d'
fu
Urbino
primo
1517, fu
fatto
31 cardinale
qui
nome
L'Arcivescovo
L'Arcivescovo
di
di
Como da
Siena
Trauzi.
L'Arcivescovo
di
Como
Messere Ferando Puccetti
Un
franzese, J. Laudovensis
figliuolo del
Portughette
Re
di
Portogallo
Fiamingo
Regente
Ceserino
di
Camera romana
Romano
Rangone
El Datario
El figliuolo di messer Iacopo da Trauzi
364
El Generale
di
[1517
San Domenico
Ci
sembra necessario
riferire
questa nota
di
lendoci delle
Memorie Storiche
del
Cardella. altrove
pag. 14 e seg.
Giandomenico de Cupis
di
Pistoia
Andrea Della
Domenico lacovacci
Bonifazio Ferreri, vescovo d'Ivrea
Lorenzo Campeggi, vescovo di Feltro Francesco Conti, arcivescovo di Conza Ferdinando Ponzetti, napoletano
Lodovico di Borbone, vescovo
Alfonso sestogenito
figlio d'
di Laon Emanuele re
di
Portogallo
Adriano Fiorenzi d'Utrecht, che poi successe a Leone nome di Adriano VI Paolo Emilio Cesi, romano Alessandro Cesarini
Luigi de' Rossi, fiorentino
col
Giovanni Salviati
Niccol (e non Antonio) Ridolfi
Ercole Rangoni
Silvio Passerini di
Cortona
Raimondo Vich,
di
Valenza
il
Tommaso
Cardinale Gaetano
1517-21]
365
22 d'agosto 1517,
si
E E
a d
fu confinato
circa
cento
a di 4 di maggio 1518,
percti s'aveva
;
Maria a nona,
che Dio
asai.
*
a fare la crociata, a ci
ci
fussi favorevole
a d 7
di settenbre
vene a marito
la
Duchessa in
Firenze al
Duca Lorenzo
*
gran trionfo
E
E
el
Duca Lorenzo
de' Medici, e
mor
19
di
la moglie in
maggio 1519
s'
era cominciato la
si
fece
la fe-
E E
'
a d ultimo
*
di
marzo
si
gl' Incurabili.
a d primo
di dicenbre
UAve Maria
contro
i
del
si
costuma, e fu
di
quando pensava
della
muovere
di
Turcii.
di
Maddalena
Boulogne
di Piccardia
casa
Bor-
gogna.
3
si
P. Stefano Fioretti,
Spettacolo
affetti
tristissimo
presentavano
in
quel
tempo molti
le vie di
sventurati
dal
male francese,
e lasciati
allora
creduto incurabile,
con buoni
frutti,
Nuova
Regolamenti dei Regi Spedali di S. Maria di Bonifazio (Prefazione storica, a pag. xlii), Fi-
renze, 1789.
366
[1522
lo
a di 2
d' agosto, si
Antonino fiorentino.
a di 3 detto, uno contadino da Santa Maria Inprula brigata, cio sette per'1
di
Utrecht
in
dar qui
il
seguente documento
dell'
noto et manisi
sia
dal-
come
la Sanctit di
nostro Signore
vita et
il
lo odore della
del beato
buona
fuma
et miracoli facti
per e meriti
Antonio per
le
derando per
exequtione
di
et
Gu-
le
come
figliuoli di
ogni informatione
et
esaminare
e prefati
il
cessarle, consuete
et opportune, et cosi
hanno mandato
Magnifici
pu-
blichi a ciascheduno:
pertanto
Signori et
fama
per s o per
udita d'altri, per carit, gloria et honore d'Iddio et de Sancti, sia contencto a decti Auditori fare noto et advisarli, in casa del
prefato M. Jacopo Simonecta, posta nella via de'Pandolfini di Firenze, dove saranno ad ogni bora di giorno
continuamente
di
uditi .
(Registro
Delibe-
razioni
Collegi ad an.).
1522-27]
367
anno casc
la
E
fu
s
in questo
manna
in su le vite.
E E
di
novembre,
fu fatto
Papa Gremente;
el
mori a
di
25
di settenbre millecinquecentotrentaquatro.
Re
e morivvi circa
8000 uomini
in-
di
utimo
di
di febraio,
fu finito
el
pavimento
torno al coro
marmo
bianco,
E
aneg.
a di 21 di settembre
l'
1526,
ci
fu
nuove come
;
el
lingeria e morto el re
in
un fiume
del
mese
di
dicenbre, fu morto
el
Singnore Gio-
E
le
face-
de
le
mura
di Fi-
renze
s'
erono
fatte, e
rovinavonsi
torre
E
el
a di 6 di
maggo and a
sacco
Roma, 1527,
e fugi
Papa
come piaque a
lo
Dio.
a di 16
di
maggo,
si
mut
stato
d'
acordo e
'1
Cardi-
E
stato
del
mese
di dicenbre
fu liberato el
Papa
eh' era
7 mesi prigione
in circa.
Le
vedono quelle del Prato, di S. Gallo Federigo da Bozzolo e del Conte Pietro Navarra mandati a fortificare la citt da Papa Clemente VII;
Croce, per ordine
di
3G8
[1527-29
a
d
E
falone.
27
di
dicenbre, fu finito
di
di
scrivere l'ordi-
E
zione,
a di 25
quatro ora-
una
in
Santo Spirito,
in
in
a d 5
di febraio,
nuovo
E a d 19 di settenbre (1529), ci fu nuove come Cortona s'era data a patti al Principe d'Arangio, capitano dello Inperadore.
E E
di
San Zanobi,
guera aparecchiatogli
paura
10
d'
el
Canpo
e
delo' npe-
mura
di
Firenze,
col
tenpa
che valse
lo staio del
grano L. 3 e
soldi
15
18.
.
che
E E E E
1
L.
2.
uno paio
uno paio
libbre
di
Caponi
Galine
49.
21.
di
una
di
Carnesecca
2.
15.
Narra
il
Varchi che
non venisse
alle
mani
assediami) la Si-
gnoria la
mand segretamente a
prendere.
1529]
369
uno Cavretto
L.
E E E
uno Agnello
E E E
E
una Granata
uno quartuccio uno mazzo uno
di
di
E
E E E E
Fave molle
Radice
fiasco d'Olio
la libbra de le Confezioni
libbre
una
di Salsicciuoli bolognesi
2.
18.
E E E E E
E
libbre
libbre
una
di Castrone
un Cipolla
uno
fiasco di
E E E E E E E E E E E
E E E E
Vino
Pesce
di caveretto
libbre
una
di
una una
di Candele di cera
di
libbre
Mele
uno Limone
una ^Melarancia
libbre
una Aringa
libbre
Mandorle
stiacciate
un
piccolo
mazzo
di
Cavolo
un mazzo
1.
24
370
[1529-32
L.
1.
14.
2.
16,
15.
4.
.
E E
a d 28 di maggio, a d 3
si
perde Enpoli.
el Ferruccio, tra
San Marcello
e Gavinano, e
arme ammazz el
gne e mor anche lui, cio fu morto. E a d 8 di settenbre, si part el canpo degli Spagniuoli e Lanzi.
E E E
a d 12 di settenbre,
si
stre gente.
Roma
grande a
el sacco.
di luglio 1531,
Duca Alessandro
el
E
lire
del
si
messe
ducato a
'1
soldi 10,
lire
sette.
barile*
'1
E a d primo di maggio 1532, aveva a entrare la nuova Signoria, e no' la feciono pi. E a d 3 di dicenbre, venne in Firenze, mandate da
Papa Clemente, 100 in San Lorenzo.
1
messe
percli
Barile, ovvero Gabellotto, era una moneta cosi chiamata tanto pagava di Gabella un barile di vino a entrare in
Firenze.
1533-35]
371
figliuola delo
Imperadore, non
Nel 1529 ,
si
porta berrette
si
cominciorono a moz-
gli
portava lunghi
che prima non
in;
non
si
essi
e or cominciossi a portare la
si
in Fi-
E
duo
pi in detto tenpo
si
cominci a fare
d'
le calze di
pezzi, che
prima
si
si
facevono
un pezzo, e sanza
tagli
tagliano
a d 27 di maggio 1533,
si
e d di lavorare, e pi e d dela
Pasqua.
E E
E
un
a d 25 di settenbre
3^
Duca Alessandro,
San Cosimo
e Damiano.
in et di
aveva promessa fino dal 1529 ad Alessandro de' Medici. 2 I fondamenti si incominciarono al di fuori della porta, ma questa rimase compresa nella nuova fortezza, che chiamossi di S. Giovanni Battista, e la torre che esiste tuttora servi d'anima
al
stessa.
372
[1535-36
a d 20 a
di luglio, ci fu le
E
E
le
nuove come
lo 'npera-
mura
di fuori dela
cittadella, e cantossi
la
messa e
a d 19 di dicenbre,
lo
si
part el
a Napoli a vicitare
nizi di Barberia.
E
dici
a di 11 di marzo, torn
el
Duca Alessandro
de'
Me-
da Napoli.
E
lo
28
d'aprile
1536
in venerd
a 21 ora, entr
e di poi nel
fortezza, e di poi se
a d primo di
messa
in
uno tabernacolo
E E
Re
e scopersono la Nunziata.
lo 'nbasciadore del
4 2
lasci al
Duca
a d 3 detto port
el detto tri-
a d 4 di maggio 1536
si
part
lo'
nperadore di
1 Quest'impresa di Carlo V, stata illustrata da Damiano MuoNi, Cenni- Documeid-Regesti, Milano 1876. 2 II sommario dei capitoli stabiliti fra l'Imperatore e Muley Hassan, re moro di Tunisi, pubblicato dallo stesso Muon, a p. 88; e fra i patti vi quello appunto di dare ogni anno all'Imperatore
per censo
1536-37]
373
6 detto, and a Lucca.
di
E E
rito al
di
a d 15
Duca Alessandro
a
d
E
la
di
notte di
Duca Alessandro
Queste sono
strisimo
e
le
portorono.
:
Lo
inlu-
Alessandro
E
E
el
signore Cosimo
Duca,
in
marted.
a d 20
di
Vescovo
si
de' Se^
non
el
nulla.
Canpo
de' fuo-
rusciti di Firenze a
racolosa, che
si
El
piccato.
da Barga, fu
in-
el
capo.
'
Avendo ora
il
l'et
e
sufficiente
il
per
il
matrimonio, ritorn in
la
Firenze
*
31
maggio,
la
messa
rista-
(Varchi).
il
Saputa
al
chi fa-
ceva spalla
dallo Stato.
3
*
Duca Cosimo
di
fatti
uscire
Bernardo Lodovico
Giovanni Sacchettini.
bastardo
di
figliuolo
Guglielmo Rucellai.
374
[1537-3S
4 d'agosto
detto.
el capo.
E E
el capo.
el
capo.
El capitano
capo, e 'npicata
20 d'agosto.
a Baccio Valori, tagliato a Filippo Valori
el capo.
el
E E E E E E E
Si
capo.
el
Niccol tagliato
capo,
Anton Francesco
degl'Albizi, tagliato el
el capo.
capo-
a d 18
dicenbre 1538.
Filippo
Strozzi da s con
sgozz
una spada^
che era
fondo di torre.
fuggito, fu ripresa-
E E E E
Bernardo Canigiani.
Boccaccino Adimari.
E
E E E
Sandro da
figliuolo di
Filicaia.
2
3
Bartolommeo d'Antonio Tagi, detto Bacciotto. Andrea di Ser Lorenzo Giierardini. Questo Guerra di Modigliana era capitano appunto
della
1538-39]
375
Lepre de Rinier.
E E E E E E
Amerigo Antinori.
'1
Yieri da Castiglione.
Neri Rinuccini.
molti altri, che io none scrvo.
d
E
E
di
Duca
di
Firenze
da uno mandatario
ch'era moglie del
Roma
la
Duchessa
rimari-
di
vene
la
Vergine
maria de
lungo tenpo.
a d 18 di dicenbre 1538,
si
sgoz o fu isgozato,
Duca Cosimo
E
soldi
el
grano
70
lo staio.
'
Leggo
nel
Diario
di
la data del
giorno successivo. Dal Consiglio e Senato de'Quarantotto fu dichiail sig. Cosimo de'Medici Duca 2 di Firenze con mandato delrimperator Carlo quinto, dato nella terra di Monzone l'ultimo giorno di settenbre prossimo passato, portato dal Conte di Si fonte spagnuolo, ambasciatore di S. M., a cui fu fatto grandisX Simo onore .
rato
La duchessa Margherita
Eleonora
figliuola di
d'Austria
si
rimarit
ad Ottavio
Farnese.
3
Don
376
[1539-41
a di 15 d'ottobre, fu
finito di fare el
e di grandissimo
piacere,
E E
alla
di
prima stavano
in
Dogana
E
E E
gli
a d 3 d'aprile
figliuola della
a d 15
and ad abitare
a di
Santo,
in
27
di febraio
quando
gli
tro e
uno
lione prese
uno
uno and
1'
qua
uno a
altro.
molti cani
che
v'
crono
non
gli
dissono mai
nulla. In
modo
nel
se
,
rimandorono a
runa.
non fece
can corso
1514 ve n' era stato menato un altro, che non che con una brancata sola amazz un
si
che non
mosse punto.
1541, ebe
el
a d 25 di marzo
Duca Cosimo un
figliuolo
posegli
nome
a d primo
d'
agosto 1541,
si
fe-
San Giovanni.
Fi'ancesco.
1541-42]
377
and
el
E E
a d 24 d'agosto 1541,
Duca Cosimo a
vicitare lo 'nperadore a
Genova
e torn.
aprile 1542, fu mandato al Duca CoVece re di Napoli suo suocero, in dua gabie, e messogli in una stanza dove stanno e lioni. E a di 12 di giugno 1542, venne uno tremuoto in Firenze, non mai pi udito el magiore; dur tanto che
di
d'
simo 2
tigri dal
si
sarebbe detto uno Paternostro, e molti altri non fece danno nessuno in Firenze, bench si
fiorentino,
piccoli.
sentissi
in tutto el dominio
eccetto
che in Mugello
el castello della
Scarperia.
a l'intorno
feriti
uomini, e pi 289
E
E E
in su la
abita el
Duca Cosimo.
d'
E E
la cupola, e
una ne venne
Firenze.
a d 22 di dicenbre
in su la
marmi che
di
si
si
spenderebe pi
12 mila iscudi.
FINE
-^
^^r^'^
'.
-^^^^^.
University of Toro
Library
DO NOT REMOVE
THE
CARD
FROM
THIS
^^*
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