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il nesti pas
Sommario Perch il giornalino
Giacomo
1 Eravamo in pochia Clavais non siamo mai troppi intorno ad un tavolo in una serata di inizio aprile. Il recente incontro tra gli abitanti aveva suscitato idee, proposte. Non bisognava lasciare morire quellentusiasmo.. 2 E cos, tra una chiacchiera e un bicchiere di vino nata lidea di costruire il giornalino di Clavais. 2 3-4 Una cosa semplice, senza altro scopo che di fornire informazioni, scambiare opinioni, raccontare storie, mostrare immagini relative a Clavais; insomma diffondere e perpetuare la cultura del nostro villaggio. 5-6 Dopo poco tempo finalmente il primo numero, quello che avete sotto gli occhi. 7 E stato pi facile del previsto: tutti hanno contribuito con passione e anzi abbiamo avuto lonere di tagliare e riservare qualcosa per il prossimo 7 numero. Purtroppo abbiamo dovuto stampare questo numero in bianco e nero perch a colori sarebbe stato troppo oneroso finanziariamente. Chiss che il prossimo. 8 Speriamo che la lettura susciti in voi interesse e la voglia di partecipare in prima persona a questa piccola avventura. 9 Il notiziario non ha una redazione fissa; quindi sollecitato e gradito il contributo di tutti. Foto, racconti, curiosit, informazioni... 9 10 nostra intenzione pubblicare il giornalino a scadenza fissa (semestrale, trimestrale ?) in modo che i lettori lo considerino un appuntamento regolare. Ce la faremo? 11 Chi volesse partecipare pregato di mettersi in contatto o telefonando ai numeri 3294195831 (Mirco) o 3483804896 (Giacomo) o inviando una 12 lettera allindirizzo: Mirco ZanierVia Clavais, 3633025 OVARO (UD) Un cordiale saluto dagli autori di questo numero
Ricette
Clara,Fiorenza,Lisa
I sps
Mattia
Versi
Gianni
Sentieri e passeggiate
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Ultime di cronaca
Giacomo
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Gino racconta ..
A cura di Mirco
E una piovosa serata primaverile, poco prima dellora di cena, quando dalle case si spandono gli odori della cucina e nei dintorni il profumo degli alberi in fiore si mescola al vapore che sale dalla terra verso il cielo, rendendo latmosfera quasi fiabesca: questa la cornice dellincontro che di l a poco avrei avuto con Gino Plozzer. S; proprio Gino, il mio vicino di casa; me lo ricordo, quando ero piccolo, passare fuori di casa mia con passo veloce e costante, sempre indaffarato, impegnato con le sue mucche e i suoi prati da sfalciare. Il classico lavoratore che nella sua vita ha fatto molti sacrifici per ottenere quello che, con sua moglie Mina, si pu definire lobiettivo di una vita, che pochi ai giorni nostri riuscirebbero a raggiungere. Con limpegno e la tenacia di chi ha saputo negli anni investire e rischiare di tasca propria per trovare un posto importante nella comunit, sia come agricoltore che come commerciante, ma soprattutto come persona da prendere come esempio. Varcata la soglia di casa vengo accolto da Gino,da Mina e dal loro nipote Michele con molta simpatia e cordialit. Sanno che sarei passato per lintervista; la sala si trasforma in un attimo in una sorta di banchetto: vino, grissini, formaggio, c di tutto per rendere latmosfera ideale per una chiacchierata con Gino, che nel frattempo si seduto accanto a me nel suo divano di velluto giallo. E una strana sensazione fare unintervista ad un anziano del paese che si incontra ogni giorno; non ho mai pensato che quellanziano ha fatto fuori quasi un secolo di vita e ne ha viste di cotte e di crude e ha vissuto il secolo del progresso tutto dun
fiato, dalle guerre alle miserie, ai fatti di cronaca pi eclatanti. Sar un paradosso, non ci avevo mai pensato prima, ma lui tutto questo lha vissuto in prima persona. Inizio lintervista: Caro Gino, lei originario di Clavais? Se no, come ci arrivato? No, mio pap era originario di Sauris e mia mamma di Calgaretto, una frazione di Comeglians. Abitavamo in localit Braida; io sono nato in povert, sono della classe del 19 (1919 ndr), a Clavais sono arrivato nel lontano 48, tramite Guido di begheron, che mi propose prati da sfalciare e una stalla di propriet della famiglia Giacometti di Clavais. Cos, accettando, mi sono precluso la possibilit di emigrare in Friuli o addirittura in Francia, come era mia intenzione. Dal momento del suo arrivo a Clavais come cambiato il paese nel corso degli anni? Moltissimo. Pensa che a Clavais
cerano circa 80 mucche da latte; il paese aveva unattivit fiorente nel settore agricolo; tutti ci davamo una mano: chi a far nascere vitelli, chi nei prati, chi nelle faccende domestiche. In pi cera attenzione nel conservare e mantenere il territorio; poi nel corso degli anni, vuoi per la crisi del settore agricolo, vuoi per la ricerca di un lavoro pi redditizio, le cose sono cambiate cos come il paese che ha perso parte degli abitanti che sono emigrati purtroppo al di fuori della Carnia. Lei ha vissuto la seconda guerra mondiale in prima persona; se la sente di raccontarci un episodio di quellesperienza? (sospira). Ma.. ci che ricordo della seconda guerra in particolare stata la prigionia, vissuta da me e dai miei commilitoni con molti disagi e tanta fame .. (sospira); ricordo per filo e per segno tutti i paesi. Dapprima con la compagnia disgregata fummo raggruppati a Giannina, poi trasferiti a Salonicco e ad Atene per la disinfezione.
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Ricordo che proprio durante questa disinfezione avevo nascosto mille lire nelle suole delle scarpe in dotazione, in modo che durante le perlustrazioni non potessero trovare i soldi, guadagnati facendo il barbiere qua e l tra le compagnie. Infine dopo gli spostamenti a Tripoli e Naplio arrivammo al campo di concentramento di Creta; l rimanemmo per qualche mese, fino ad un bombardamento degli Stukas della Luftwaffe in cui morirono molti dei miei commilitoni. Ne ricordo uno in particolare: and a ripararsi dietro un albero e venne colpito mortalmente; lasci moglie e due figli a casa. Da l ci fecero spostare e, tra una vicenda e laltra, con laiuto dei greci, giungemmo a Retimo, una cittadina sul mare rasa al suolo dai bombardamenti; l trovammo qualcosa per sfamarci; poca roba: uva passa, un po di vino e un po di cibo qua e l. Stremati dalla fatica e dalla fame dopo circa quattro giorni fummo imbarcati a Porto Suda per Brindisi. L giunti facemmo un periodo di quarantena prima di essere mandati a casa in congedo. Mi ricordo un particolare della quarantena: molti miei compagni darmi perirono per il mangiare; dopo settimane che non si ingeriva qualcosa di sostanzioso lo stomaco e lintestino si erano ristretti, Di conseguenza il mangiare troppo portava ad un blocco della digestione; io mi sono salvato mangiando poco pane secco; questo permise al mio corpo di far fronte alla fame ma soprattutto di sopravvivere. Si sente un miracolato ad essere uscito da una situazione simile? Pi che miracolato fortunato. miracolato sono stato solo in unoccasione, tempo fa, in localit Barc, nel periodo estivo, mentre si effettuava la raccolta del fieno. Di notte un temporale ci colse alla
sprovvista in quel periodo si dormiva nelle stipas, dove si metteva il fieno. Allimprovviso, mentre mi preparavo il giaciglio per coricarmi, una scarica di fulmine cadde vicino, uccidendo il mio musc che si trovava fuori della stipa e una scarica prese anche me facendomi svenire al colpo. Non vi dico la disperazione di Mina; mia moglie, credendomi morto, chiam Coletut per sincerarsene ma, con stupore di entrambi, notarono che respiravo e allo stesso tempo borbottavo cose insensate. Allindomani .. (sorride) mi alzai con i capelli tutti arricciati e lalito che continu a puzzare di zolfo per quindici giorni.. Qui s che posso dire di essere stato miracolato. Beh, caro Gino, unultima domanda: come vede il futuro di Clavais? Oramai siamo rimasti in pochissimi a Clavais ad occuparci dellagricoltura e facciamo vite dannate per portare avanti le aziende; il bosco avanza di anno in anno, lasciando spazi al cinghiali che con le loro opere distruggono ci che di buono stato fatto per rendere la terra fertile e fiorente. Poche anche le persone. Per fortuna c qualche signore che compra casa da queste parti, altrimenti saremmo in pochi veramente; speriamo che la tendenza cambi senn non la vedo bene. Lascio Gino, Mina e Michele con la promessa di ritornare per raccogliere altre storie. Ci vorrebbero settimane per raccontare anno per anno la vita di Gino rimango colpito dalla sua memoria sana e meticolosa, ma rimango soprattutto esterrefatto dal
suo modo di raccontare i vari fatti: mi pareva di averli vissuti in prima persona.
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raccolte un po qui e un po l.
Pasta con le zucchine
Si tratta di un piatto della Campania, molto sostanzioso, che una volta veniva servito ai pescatori. Ingredienti per 4 persone: 400 500 g di pasta (corta o bucatini) 4 zucchine piccole il tuorlo di un uovo olio parmigiano o pecorino grattugiato Tagliare le zucchine a rondelle. Friggerle nellolio, scolarle e aggiungere al tuorlo dell uovo sbattuto con abbondante parmigiano o pecorino. Condire con questa salsa la pasta.
tritata, salare , pepare e mescolare bene. Aiutandosi con un cucchiaino riempire i pomodorini con il ripieno e metterli direttamente sul piatto di portata. Decorare il piatto con dei fili d'erba cipollina . E' un ottimo antipasto estivo.
Spaghetti estivi
Ricetta della cucina napoletana datami da unamica americana. Ingredienti per 4 persone: 400 500 g di spaghetti 300 g di pomodorini sugosi una mozzarella grande parmigiano grattugiato basilico Scottare gli spaghetti per alcuni minuti (non pi di 5) in acqua bollente salata. Scolare la pasta, ma non buttare via lacqua. Mettere in una padella i pomodorini tagliati e la mozzarella a pezzi. Aggiungere gli spaghetti e un po alla volta un cucchiaio di acqua della pasta. Cuocere finch gli spaghetti sono cotti; a quel punto la mozzarella stata assorbita dagli spaghetti. Servire con basilico, un po dolio e parmigiano.
Pomodorini al formaggio
Ingredienti per 4 persone: 250 gr di pomodorini ciliegia 125 gr di formaggio tipo philadelphia un ciuffetto di erba cipollina sale, pepe Tagliare a met i pomodorini, privarli dei semi e metterli a sgocciolare capovolti sopra un piatto. Mettere il formaggio in una terrina, aggiungere l'erba cipollina
Numero 0 Giugno 2006 tranne il manico (losso). Regola n. 4 Va passata nel pane grattugiato grossolanamente e premuta con il palmo della mano in modo che il pane non si stacchi dalla carne durante la cottura. Regola n. 5 Per la cottura dobbligo il burro freschissimo che andr messo a spumeggiare in un largo tegame dove la cotoletta va cotta due o tre minuti per parte. Per essere ottima deve risultare morbida e leggermente dorata. Infine mettetela su un piatto di portata, salatela e guarnitela con il radicchietto del vostro orto e spicchi di limone. Buon appetito amici, al prossimo suggerimento
Clavajas evaporare. Aggiungere una cipolla intera infilzata da 3-4 di chiodi di garofano. Continuare la cottura a fuoco medio per un'ora aggiungendo acqua calda se il fondo dovesse asciugarsi troppo . Per tagliare il polpettone meglio aspettare che sia completamente raffreddato e poi scaldarlo nel sugo di cottura come un normale arrosto.
la scorza di un limone grattugiata In una terrina lavorare il burro a crema, aggiungere lo zucchero, le uova, la farina, la scorza di limone, un pizzico di sale, la vanillina ed il lievito. Amalgamare bene. Imburrare una teglia da forno di 24x34cm e versare l'impasto,livellando la superficie. Sbucciare le mele e tagliarle a fette non tanto sottili quindi distribuirle sulla torta infilandole nella pasta una accanto all'altra a file parallele. Aggiungere l'uvetta ammollata, spolverizzare di zucchero e infornare in forno a 180 per 30 minuti.
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I miei primi ricordi di bambina risalgono al dopoguerra,quando avevo circa dieci anni. Allora losteria si trovava dove oggi c la mia cucina,una stanza molto piccola (il tinelut). Larredamento era costituito da due semplici tavoli in ciliegio, un bancjon, uno spolert, una credenza con vetrina che faceva da bancone. Nellimmediato dopoguerra i clienti erano pochi perch anche i soldi scarseggiavano; perci soltanto alcune persone potevano permettersi il lusso di venire a bere nellosteria. La scelta delle consumazioni era limitata a vino bianco e rosso,grappa e marsala secco. Per pranzare o cenare, aspettavamo che i clienti rientrassero a casa oppure mangiavamo su un piccolo tavolino tra la gente. Ricordo che dopocena, mia madre mi portava a letto sulla schiena e i clienti mi prendevano in giro perch ero gi grande.
Negli anni successivi, grazie anche allemigrazione, si era diffuso un certo benessere e i clienti erano aumentati ma nonostante questo, losteria rimaneva sempre nel tinelut. Il tinel grant dove cera losteria negli ultimi anni non era utilizzato perch era troppo ampio per essere riscaldato, ed era riservato solo alle occasioni importanti come feste religiose, sagre o balli. Continua
I Sps
a cura di Mattia
I Sps sono una tradizione carnica molto antica. Si svolgono nella mattina del 31 dicembre nei nostri paesi. Noi bambini ci ritroviamo in piazza allora stabilita. Cantando una canzoncina che fa pi o meno cos: sops, sops, sops! cculas e lops! dait e no dait, in paradisc lait passiamo di casa in casa e la gente ci offre dolci, merendine e caramelle. Un tempo era diverso, i bambini ricevevano patate, mele, noci o pannocchie. Questa tradizione stata tramandata da generazione in generazione e fortunatamente non ancora scomparsa e per questo noi bambini e tutto il paese dobbiamo impegnarci a mantenerla e fortunatamente nel comune di Ovaro si va a sops ancora nelle frazioni di Clavais, Liariis, Ovasta, Mione, Muina, Cella e Agrons. Arrivederci ai prossimi sps!
Clavajas nel caso che non si sia gi provveduto l'autunno precedente, si piantano per primi aglio e cipolla, poich il freddo non influisce sulla loro crescita; inoltre questi due ortaggi preferiscono un terreno non troppo concimato. Le patate vanno piantate nel vecchio di luna, tagliate in modo che su ogni pezzo che si andr ad interrare vi siano almeno 3-4 germinazioni. Nello stesso periodo si seminano spinaci, radicchio e insalata, in modo che crescendo non vadano in semenza. Anche le carote e le rape vanno seminate in questa fase lunare. Entro i primi di Maggio si seminano i cappucci che poi verranno ripiantati nella prima decina di Giugno. Per i rampicanti quali fagioli, tegoline e piselli, il periodo migliore per la semina quando la luna non in una fase n troppo altacon conseguente sviluppo delle sole foglien troppo bassa,nella quale le piante non salirebbero sul bastone; per i fagioli una volta si diceva che dovevano sentire le campane, perci non vanno piantati tanto sotto terra. Inoltre la semina dei rampicanti deve avvenire entro il giorno di S.Antonio (13 Giugno) perch altrimenti non arriverebbero a maturazione. Ultimamente nella nostra zona si d spazio anche alla coltivazione di verdure che fino a 20-25 anni fa non facevano parte delle nostre variet perch proprie di zone pi calde come: pomodori, melanzane, peperoni. Per queste verdure bisogna avere un p pi cura, tenendole al riparo da temporali e repentini abbassamenti di temperatura tipici della nostra zona, cos facendo si possono ottenere comunque dei buoni risultati. Augurandovi un buon lavoro vogliamo proporvi un modo per utilizzare buona parte delle verdu-
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Si spande il concime
re da noi proposte in una preparazione che veniva utilizzata durante il periodo invernale al posto dell'attuale glutammato per insaporire le ricette. VERDURE SOTTO SALE Ingredienti: 1/2 kg di cipolla 1/2 kg di carote 1/2 kg di pomodori 3 kg di prezzemolo 2 kg 1/2 di sedano 3-4 foglie di salvia 5-6 foglie di basilico 1 rametto di rosmarino 1/2 kg di sale Tritare tutte le verdure al robot; aggiungere il sale e lasciare macerare per un giorno. Mettere in vasetti a chiusura ermetica e riporre in cantina.
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Versi..
di Gianni Tulisso
CLAVAIS
Verso sera, silenziosa come seta, lombra caduta dal crinale, e tu sospiri. Fra poco dovremo andare, laria si fa fredda, ricordati di spegnere la luce.
CLAVAIS TRE Al primo respiro il mattino non pi unillusione. La luce risale lenta dalla curva del bosco, simpadronisce di noi.
Annega gi nel sole Mione, una vela di case bianche Ovasta. Preparo la legna per questo nuovo giorno con te.
chi sono?
(con gli occhiali Giovanni AgarinisGiovanni dal Peck) foto gentilmente concessa da Bianca Agarinis Magrini
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La donazione, nel 2002, da parte dei Soci della Latteria di Clavais alla Parrocchia di S. Vito di Liariis, di cui Clavais fa parte, stato un gesto non solo generoso, ma anche lungimirante per lintera comunit di Clavais: ledificio, come scritto anche sul contratto, destinato al servizio delle attivit pastorali e delle attivit socioculturali promosse dalla frazione di Clavais. Questo importante da ricordare perch, in zona, nello stesso periodo, abbiamo assistito alla vendita di strutture simili a privati, con leffetto di privare la comunit di un bene per tutti, dimenticando quindi lo scopo sociale per cui le latterie erano sorte. Dopo la donazione da parte dei Soci, la Parrocchia si attivata per predisporre il necessario restauro delledificio; stata inoltrata alla Regione domanda di contributo in due tranches: la prima per il restauro statico, la seconda per limpiantistica e le finiture. La Regione ha concesso, al primo anno di richiesta, un contributo che copre met della spesa del 1 lotto dei lavori; per il 2 lotto, ogni anno presentata la richiesta di contributo. Attualmente, la Parrocchia impegnata nel reperire i soldi necessari (E. 50.000) per coprire il 1 lotto di spesa; per questo motivo, visto anche limpegno economico della Parrocchia affrontato per la Cano-
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Sentieri e passeggiate
A cura di Giacomo
Nella riunione del 18 marzo si parlato anche di sentieri e passeggiate. Nel periodo estivo il paese si popola di villeggianti, abituali e non. Molti di questi conoscono Clavais e i suoi dintorni come i nativi e sono abituati a percorrere i sentieri che circondano il paese e che, inerpicandosi sulle pendici dello Zoncolan, portano a quei luoghi che un tempo erano soltanto prati da falciare. Per essi sicuramente nomi come troi dai Lfs, troi da valuta, troi da Ors , troi das cisas, troi da cuesta , troi das ruvis e altri suonano familiari (correggetemi se ho riportato qualche nome in modo errato). Lidea di mapparli, segnalarli , ripulirli, aggiungendovi soltanto qualche piccola attrezzatura (panche) che permettano a chi stanco di riposarsi e a chi vuole godere del panorama di ammirarlo in tranquillit. Ci accolleremo il compito di tracciare o rintracciare i sentieri, mapparli e fornire a chi lo vuole indicazioni sul cammino da seguire, le sue difficolt e perch no, le cose interessanti che pu incontrare (flora, fauna, ecc..). Se c qualcuno interessato in qualsiasi modo a darci una mano si faccia avanti; ne abbiamo bisogno! Chiss che il Comitato della Consulta Frazionale non interceda presso il Comune per farci avere un piccolo aiutino per stampare le mappe ...
NUMERI UTILI
MUNICIPIO: 67 438 0433
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FOTO DA CLAVAIS (in senso orario da sinistra) 1. 2. 3. qui sono passati i cinghiali5 giugno 2006 Gli effetti della brinata del 2-3 giugno Mirco e Dario tra i partecipanti alla ZoncolanClavais Le galline sopravvissute di Gino
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