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NORA E IL SUO SEGRETO

racconto erotico V.M. anni 18

Un amore travolto dalla vita. Una passione riposta nel cassetto come un paio di autoreggenti. I sentimenti sembrano non avere tempo e si ripresentano, con la stessa forza, anche dopo tanto, tanto tempo. Ma noi saremo pronti a riviverli con lo stesso vigore dei ventanni?

Giovanna Storie

NORA E IL SUO SEGRETO

Racconto Erotico

ATTENZIONE WARNING: VIETATO AI MINORI QUESTO E UN RACCONTO EROTICO, PERTANTO LA SUA LETTURA E RISERVATA, A NORMA DI LEGGE, A UN PUBBLICO ADULTO PERCHE POTREBBE CONTENERE DESCRIZIONI E IMMAGINI DI SESSO ESPLICITO

Un grazie speciale al mio Maestro, il Faraone Atem, sempre impegnato con la Scienza della sua "Pietra" a correggere le mie elucubrazioni, facendo del suo meglio per trasformarle in ragionamenti dal senso compiuto.

Quant bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto, sia: del doman non v certezza. Lorenzo de Medici

1 - Non avrei mai creduto che il numero fosse ancora lo stesso, sai? disse Mauro, con la solita nota di emozione nel tono, pacato, ma leggermente apprensivo. Probabilmente temeva a ogni istante che lei lo liquidasse: - Io sapevo che saresti andata via di la ... lontano, ma forse mi confondo? - Chiss, sono passati tanti anni rispose Nora ero ancora giovane, dovevo fare tante cose ... un velo di nostalgia avvolse la fine delle sue parole ma forse, Mauro, se lera solo immaginato. Nora, invece, faceva del suo meglio per mantenersi laconicamente sul vago... e disinteressata. Dopo la loro storia, finita quasi venticinque anni prima, il suo umore e i suoi atteggiamenti erano cambiati spesso rispetto a lui! Nei primi anni, soprattutto appena seppe che lui aveva sposato quella puttana schifosa una rabbia sorda e nascosta, laveva resa arida, cattiva, determinata. Si spos pure lei, un bamboccione, uno dei tanti che le sbavavano dietro: il pi coglione. Voleva un uomo da manipolare, sfruttare e mortificare e Pierpaolo era proprio il tipo giusto. In seguito, a letto, scopr che la prima impressione non era sbagliata ... luomo, appena abbandonate le remore iniziali, era masochista e amante della sottomissione. Allepoca Nora era una furia e, pur di dimenticare, si prest al gioco, imponendogli tutta una serie di mortificazioni e di castighi. 5

Lo faceva vestire da donna, lo penetrava con un grosso cazzo di plastica, lo sculacciava ... Poi vennero i figli: prima Marco, poi la femmina dopo due anni. Nora era una persona damore e i bambini mitigarono la sua rabbia, che cedette il posto alla routine e agli impegni di una giovane mamma. Pierpaolo venne parcheggiato e accontentato occasionalmente. Dopo cinque anni di matrimonio la vita si era normalizzata. Luomo era un bravo padre e un gran lavoratore e quasi sempre, la notte, si dormiva. Per anni la donna aveva sepolto i ricordi, tutto limpegno era per i figli e per la Caritas: quando poteva faceva volontariato per raccogliere offerte e aiuti per le giovani madri in difficolt. Mentre Mauro la violentava di parole dalla cornetta, Nora non capiva niente, ma ascoltava quella voce speciale, dallaccento inconfondibile, come alla radio si ascolta una vecchia canzone dimenticata, che, allimprovviso, ti riporta al cuore tanti ricordi, a volte struggenti. Ricord che circa quindici anni prima lo aveva rivisto, per caso. Si concessero un caff ... quattro chiacchiere, ma lei lo aveva tenuto freddamente a distanza. In quel periodo era abbattuto, provato, le sue scelte si erano rivelate catastrofiche ... ma lei non riusc a goderne, n allora, n mai. Ricord solo che, allora, lo odiava ... semplicemente. Forse, pi che lui, odiava tutto ci che lo circondava ... donne, figli, colleghi, casa ... lei odiava la sua vita. Forse non riusciva a sopportare che, mentre gli anni passavano, lui avesse una vita tutta sua, lontana, staccata da lei! Pensieri da folle, ammise adesso. Ora, superati da poco i cinquanta, Nora si sentiva abbastanza anziana da non avere pi la grinta per i sentimenti forti. Da anni si era placata la sua sete di vendetta assurda, inutile: ora era una signora, ancora bella, dicevano, e questi palpiti del cuore li lasciava ai suoi figli, anzi nemmeno pi a loro! Ormai erano abbastanza grandi da pensare solo alluniversit e, compostamente, ai rispettivi amori, pacati e consapevoli. Stupidamente si chiese se, i suoi ragazzi, avessero mai provato la vera passione. - Devo vederti ... ecco ... stava dicendo Mauro, in quel momento. Nora si riprese dal fantasticare: - Tu sei matto disse e perch mai, poi? - Perch voglio vederti ... almeno una volta, come allora. disse lui emozionato perch io non ti ho mai scordata ... - Impossibile! avrebbe voluto anche attaccare, drasticamente, per cancellare il passato con un colpo solo ma, pens, se non era successo in trentanni non sarebbe successo adesso. Tacque. - Nora, disse Mauro piano ti prego ... voglio solo stringerti la mano, non voglio diventare ancora pi vecchio ... non voglio lasciare questo posto, senza incontrarti, almeno una volta ... - E va bene ... un caff. Sia ... rispose laconica. - Oh, cara, fra quanti minuti ... dove!? - Non fare il buffone, come tuo solito ... non penserai di vedermi adesso!? disse Nora categorica Credi che mi lascerei incontrare senza andare dal parrucchiere? Hai una moglie giovane tu ... e io invece ... sono passati gli anni, lo sai scemo? - Tesoro, quando vuoi, dimmi tu ... non voglio assillarti. - Uhm medit Nora diciamo ... la settimana prossima, Marted: puoi di mattina? - Ma certo, alle dieci, va bene? 6

- No aspetta ... replic lei alle dieci si, va bene, ma di Mercoled ... sono superstiziosa, lo sai. - E dove? Vengo con la macchina, cos, se vuoi, ci possiamo spostare ... - Macch, vieni a casa ... ma cosa sogni nella tua mente malata, oh? lo rimproverava ma era allegra Sono una vecchia signora ... coi figli grandi e un marito vecchio e pi rimbambito di te ... vieni a casa! Cosa credi di fare ... ? - Non so ... ma sono certo che con te, farei ... farei tante cose, eccome! - Puah! ... non solo sei vecchio, ma sei pure sporcaccione ... siamo a posto! Si salutarono ridendo.

2 - Accomodati, vieni ... - Caspita disse Mauro, guardandosi intorno lhai ristrutturata veramente bene ... non la riconosco pi questa casa. - Sai, sono arrivati i bambini ... ora sono grandi, la ragazza sposata da poco, ma vive lontano. Mauro seguiva Nora che gli mostrava gli ambienti nuovi ricavati nella casa antica. - Comunque ... disse Nora, con poco interesse alla visita guidata salotto buono o cucina living? - Camera da letting? fece Mauro, una battuta scema. - Perch ... ti faccio venire sonno? rise Nora non pensavo di essere ridotta cos. Sedettero in cucina e, finalmente, appena lui tolse gli occhiali, si guardarono negli occhi e, per un interminabile istante, si tuffarono luna nellanima dellaltro. La stessa, identica sensazione provata la prima volta che si erano fissati e ... rapiti, con gli occhi, trentanni prima. Erano cambiati. Molti inverni avevano provato le loro ossa, molte estati avevano seccato la loro pelle ma, per le loro anime, niente era cambiato. La nostalgia li trascin per pochi secondi in un vortice senza appigli e senza pavimento ... poi Nora ferm quel momento di caduta libera: - Caff? chiese. - No, grazie, solo un bicchiere dacqua ... devo riprendermi. - Ma smettila di fare lo scemo Nora era leggermente stizzita, mentre lantica rabbia le ricordava tutto quello che non era stato, tra di loro. - Sei il buffone di sempre disse poi, calmandosi piuttosto raccontami di te, anche tu hai figli, ricordo bene? La donna si appoggi alla cucina in una posa che, probabilmente, le era familiare e incroci le braccia delicate. Mauro bevve con avidit, aveva la fronte leggermente sudata. Approfitt di un tovagliolino del dispenser. - Non parliamo di questo tempo inutile, te ne prego disse Mentre gli anni passavano sapevo di viverli senzanima ... senza amore ... come se il mio spirito fosse parcheggiato, mentre il corpo faceva del suo meglio per accontentare gli altri ... e forse, la vita stessa. - Ma insomma ... replic lei spazientita cosa vuoi? Vuoi che ti chieda di andartene ... ma io non lo so! sbott. - No, ti prego disse Mauro perdona la mia irruenza ... abbi pazienza. E che non mi pare vero di vederti qui, davanti a me ... come una volta. poi con delicatezza ... Come sei bella! - Si, proprio! per sorrise del complimento. Effettivamente aveva avuto la fortuna di mantenersi magra e minuta, nonostante gli anni, le gravidanze e gli affanni ... per sapeva di avere le rughe agli occhi e che, sotto il reggiseno, non c'era pi quel seno florido che le ornava il petto negli anni della sua primavera. Mentre lui finiva la sua acqua, lo studi, critica, e dovette ammettere che si manteneva bene anche lui; ricord dolorosamente che aveva quattro anni meno di lei e che, adesso, le pesavano tutti, altroch. Aveva messo qualche chilo, un po di pancia tipicamente mediterranea ... e che non gli stava tanto male. 8

Ma quello che non riconosceva assolutamente in questo signore cos vicino ma cos estraneo, era la dolcezza che trasmetteva ... il suo sguardo era remissivo, arrendevole; ma lui non era cos, oh no! Lo ricordava, battagliero, deciso, volitivo: un po prevaricatore ... invece adesso, eccolo, piegato dalla vita, con qualche ruga ai lati della bocca, segno di un lunga, misteriosa, sofferenza ... e fu cos, che Nora, si lasci fregare. Non avrebbe mai e poi mai ceduto a Mauro, mai pi nella vita, lo aveva giurato; ma soprattutto mai e poi mai, quella mattina normale, in casa sua, proprio in quel giorno. Ma Mauro era diverso e, nonostante le battute che faceva, era talmente cambiato da farle un tenerezza dentro, che non Nora proprio non si sapeva spiegare. Lui parlava e parlava, come un ragazzino che a scuola si accorge di essere comico, e lei sorrideva e fingeva di ascoltare le sue scemenze ma, intanto, moriva dalla voglia di abbracciare, di stringere, quel vecchio ragazzo. Le ricordava Charlot e le sue gag da clown, mentre il suo sguardo era triste e innamorato ... Ecco perch Nora cedette. - Ma adesso parlami di te, te ne prego stava dicendo Mauro ti sto annoiando. Intanto si alz per mettersi in piedi di fronte a lei ... forse un po pi vicino del dovuto. Nora si ritrov allaltezza del petto di lui ... per dimostrarsi disinteressata aveva tenuto delle belle pantofole, ma basse ... e lui, come tanto tempo fa, la sovrastava di molti centimetri. Con la mano, Mauro, le prese delicatamente il mento, per poterla fissare ... Nora non riusc a svincolarsi, mente i suoi occhi luccicavano per quel contatto cos intimo, intenso. - Posso usare il bagno? - disse lui, inaspettatamente Perdona, vengo da lontano ... - Certo, si ... vieni con me. e lo accompagn alla toilette. Nora era una donna determinata, da sempre, fin dal primo incontro ... quando in un solo giorno erano finiti a letto, appassionatamente, la sera stessa. Cos, invece di fermarsi e aspettare gli eventi, si rec meccanicamente in camera da letto e indoss delle calze autoreggenti nere, come una volta piacevano a lui, le scarpe lucide col tacco sottile e delle mutandine, sempre nere, col davanti in merletto trasparente. Si rec anche lei nel suo bagno, per dedicarsi un attimo a rimediare al trucco, a pettinarsi e a controllare le sue esigenze fisiologiche: con mauro non si sapeva mai. Mauro, intanto, seduto su uno sgabello, nellaltro w.c., prese dalla tasca il piccolo portapillole e lo apr. Come al solito guard con sospetto le pasticche, sorprendendosi di quanto potesse fare, per un corpo, un oggetto cos minuscolo. Come la sera prima scart, ancora una volta, la dose di anticoagulanti che gli aveva ordinato il suo cardiologo, invece prese tra le dita quella piccola pillola bl e la osserv, prima di assumerla. Non aveva mai fatto uso di una cosa del genere ... ma, stavolta, ne valeva la pena, pens, felice. Uscito dal bagno non trov Nora, ma lei dal corridoio, gli grid di aspettarla in salotto. - Fai come a casa tua ... arrivo subito! Sedette sul divano. La sua attesa non fu lunga: quando Nora arriv, lui si rese conto che qualcosa, nel suo aspetto era cambiato. Nella luce attenuata dalle spesse tende, Nora era bellissima e si muoveva per la camera a suo agio, come una gatta. La donna fece partire una musica delicata, accendendo lo stereo col telecomando. 9

Poi, mettendosi di fronte a Mauro, accenn quello che in passato aveva gi fatto per lui: uno spogliarello, semiserio ma intrigante. Piano piano, Nora, apr il camice che aveva per casa, un bottone dopo laltro ... e lo fece scendere languidamente dalle spalle verso il basso fino a liberarsene completamente. Nella penombra, il suo corpicino, slanciato dai tacchi, era delizioso, come sempre. Mauro sentiva sempre pi caldo. Con gesti teatrali e abbozzati, Nora continu e si fece scorrere le mutandine gi, gi fino a staccarle da sotto i tacchi a spillo. Ora, ferma, davanti al grande tavolo, concluse il suo gioco con una posa da Pin-up: una mano sulla vulva e laltra di traverso sopra i seni, protetti, comunque, dal reggiseno a mezza coppa, che lasciava intravvedere i piccoli capezzoli scuri. - Sono ancora brava? concluse con una risata limpida Ti ricordi? - Mi fai uscire pazzo, come sempre, tesoro! disse Mauro infervorato. Non riusciva a far finta di niente, come sempre la vista del suo corpo lo rendeva impaziente ... eccitato, e Nora lo sapeva bene. Mauro si alz e si accost alla sua donna, con la stessa sicurezza del passato, la prese per i fianchi, affascinato dalle sue gambe, ancora tornite. Al tatto, la pelle di lei, era cedevole, deliziosa ... meno tonica di quella di una ventenne, ma delicatamente arrendevole sotto le dita. Nora era ancora molto bella e Mauro la baci, senza mezze misure. Mentre la trapassava con la lingua e le suggeva la saliva, con le mani, dietro la schiena delicata, se la tirava verso il pube, dove il cazzo si faceva sempre pi duro. La strattonava verso se in maniera animale, come se volesse rimarcare, dopo tanti anni, un possesso che andava oltre il tempo. Nora si lasci andare al suo uomo ... solo adesso ammise, amaramente, con se stessa di sapere che era stata sempre sua, nonostante tutto. Se non fosse stata cos eccitata, avrebbe pianto di gioia e di dolore, ma adesso era troppo su di giri per non godersi quellabbraccio maschile. Mauro aveva addosso lo stesso profumo di una vita fa, e Nora si rammaric di non avere pi usato il suo, per rabbia, contro la vita e contro lamore. Lei cerc la patta del suo uomo con le mani e frugandogli nellinguine, si ritrov il suo cazzo liscio tra le dita ... si sent mancare. Erano due anni che non toccava un pene, vivo e caldo. Dopo poco Mauro, che era tornato il leone di sempre, la condusse per mano al divano, con gesti sapienti e la posizion a favore dei suoi desideri. Fece in modo che Nora si stendesse di traverso sui cuscini e che, con la testa, si ritrovasse leggermente fuori dal bracciolo. Lui si mise sul lato in modo da dominarla completamente. Per prima cosa le infil il suo cazzo in bocca senza preamboli e subito inizi a darle delle profonde stantuffate, tanto, che gli occhi di lei si riempirono di lacrime, per la difficolt a respirare sufficientemente. Lui, senza piet, invece di accorciare la spinta, si fermava spesso col glande infisso nella gola della povera Nora, che era costretta a respingerlo con le mani ... a volte tossendo, nella foga di riprendere fiato. Mauro aveva le mani libere, intanto, e spadroneggiava sul suo corpo, facendo scempio dei seni, della pancia bianca e della vulva, che la donna, inarcata, posseduta,spingeva verso lalto. Lui, poi, le mise in bocca i coglioni, divaricando le gambe; la agganci con due dita nella fessura, tirando verso lalto come un amo, con i polpastrelli infissi fino al cosiddetto, punto G. Nora era bagnata da fare schifo ... da buona donna di casa si chiese come avrebbe fatto a pulire i suoi umori dal divano, specialmente quando Mauro, rimessole in bocca 10

il cazzo, la alz, dal bacino, con le mani possenti, e abbass il viso sulla vagina per spennellarla con la lingua. I liquidi dei due colavano tra le chiappe di Nora, irrorandole lano. Come facevano ai bei tempi, quasi tutti i giorni, luomo si sedette su una sedia che gli capit a tiro e Nora, leggendogli il pensiero, and ad abbracciarlo ... lei sapeva cosa gli piaceva. Apr le gambe mentre gli stringeva il collo con la sinistra: laltra mano cerc il perno di lui e si indirizz la capocchia, esposta, tra le grandi labbra bagnate. Si penetr da sola, mettendoci tantissimi, lunghi, istanti. Il cazzo di Mauro era grosso e durissimo, lei piccola e minuta, si sent sventrare mentre ci scendeva sopra, accogliendolo in figa. Una volta dentro, dopo una chiavata di alcuni minuti, Nora volle godersi quella nerchia come piaceva a lei ... abbracci Mauro e lo strinse tutto a se. Mentre si baciavano con le lingue invasate, Nora danzava sul perno, roteando il bacino. Sentendolo pressare da tutte le parti, la donna venne, in un lunghissimo, desiderato, orgasmo. Come ai bei tempi, url, respir, mugugn, ma soprattutto pianse, con i singhiozzi, mentre veniva. Ma Mauro si ricordava bene di lei, in ogni particolare, e non se ne cur, anzi. Stringendolo al petto, Nora sussurrava al suo amante: - Che mi fai fare ... che mi fai fare? e intanto non si stancava di baciargli il volto e le labbra. - Sono vecchia, vero? Sono brutta ... gli disse, delicatamente, con tutta lamarezza degli anni perduti. - Sei il mio amore ... lunico: come potresti mai invecchiare, tesoro mio? rispose Mauro, godendosi ogni tratto di lei. Nella penombra, sembrava che il tempo si fosse veramente fermato. I tratti della donna, la sua pelle cedevole, le sue forme, erano ancora, per lui, quelli della sua ragazza. Il viagra aveva un effetto meraviglioso, lui non lo aveva mai preso, non avrebbe potuto ... invece, si sent uno sciocco. Il membro era duro senza incertezze, foraggiato dal piacere di avere ritrovato lei, Nora, la donna che portava nel cuore da tanti anni. Lei scese dal suo grembo: - Vieni, amore disse prendendolo per mano ti voglio nella mia camera da letto. Stesi sul letto, fianco a fianco e nudi, ricordarono alcuni degli episodi pi spassosi della loro giovinezza ... le risate di lei partivano cristalline, semplici, come una volta. Nessun accenno, mai, ai torti, ai litigi, ai momenti bui e ... agli anni passati, senza sapere niente luno dellaltra, mentre una vita, lontana e perduta, gli scorreva addosso. In quel momento, tutto e tutti, passarono in secondo piano, come comparse in un film dove solo loro due erano i protagonisti. Mauro non sapeva come descrivere la sua gioia ... non cerano parole per descrivere quello che quei momenti valevano per lui ... era come se la vita, allimprovviso, riprendesse significato. Nora si volt su di lui e, dopo averlo baciato, si riport il cazzo di lui alla bocca, nel pi tradizionale dei pompini. Per oltre dieci minuti, gioc delicatamente col suo membro, riportandolo alla rigidezza totale e godendosi quel sesso, del tutto diverso, perch condito dallamore. Non era solo piacere: era gioia. Lintesa fece capire a tutti e due quando erano pronti ... allora lei si scost da lui e gli apr le gambe, pronta ad accoglierlo in se. 11

Mauro le fu sopra rapidamente e, senza preamboli, si innest dentro il suo corpo. Di nuova quella indescrivibile sensazione di essere un corpo solo, un tuttuno. Nora lo abbracci con le braccia e con le gambe, dandogli la netta impressione di non volerlo mollare mai pi ... cos, come unedera che si avvinghia allalbero che ha scelto. Scoparono a lungo, premendosi contro, mentre il loro petto, sudato, si incollava, mentre i fianchi di lei lo desideravano dentro, e quando il ritmo divenne insostenibile e sguaiato ... come dannati se ne vennero insieme, perdendo del tutto ogni contatto con la realt. Il seme di lui era sparso nelle pi recondite profondit della sua vulva, nel sancta sanctorum di una donna che ama. Goderono insieme, a lungo, e restarono abbracciati, nonostante il calore, per interminabili minuti ... in quel letto che era loro di diritto e che, chiunque altro, avrebbe solo potuto profanare. Nora fu la prima a riprendersi: - Amore ... non so che ti mangi, ma hai ancora il cazzo duro. Se dipendesse da me, lo consumerei, oggi, ma tra poco, qui ... arrivano tutti! Proprio non saprei come giustificare questa nostra ... presa di posizione. rise, felice di avere un pizzico di paura, come una ragazza che usurpa la stanza dei genitori. - Hai ragione rispose lui veramente molto tardi! Quando usc dal bagno era di nuovo vestito, ma not che Nora aveva indossato solo la vestaglia. - Non ti lavi? le chiese. - No, voglio tenerti dentro il pi possibile rispose lei con uno sguardo sornione, delizioso e complice. - Naturalmente tu ... abbozz lui impacciato non ... voglio dire, non hai pi problemi! Giusto? Un gelo improvviso si impadron di Nora, perch unombra scura le attravers, per un istante, lanima ... - No disse piano, con una punta amara Non ho pi problemi ... adesso. Cera troppo feeling tra loro perch la mente di Mauro non si aprisse. Come un squarcio improvviso, il passato gli torn alla mente e cap che i suoi timori di allora erano tutti fondati. - Ma allora ... allora ... annasp, sentendosi mancare Tuo figlio, il primo ... - Ne parleremo unaltra volta ... se mai ci sar. rispose Nora, senza pi allegria Adesso tardi, vai, te ne prego ... non mettermi in imbarazzo. E senza aggiungere altro lo accompagno dolcemente, ma con fermezza alla porta. - E stato meraviglioso, Mauro, ma adesso, addio. e chiuse in fretta luscio per non commuoversi, o peggio, per non cadergli ancora tra le braccia. Mentre ritornava in cucina, sent annaspare alla porta, come un cane che volesse entrare ... ma decise di non rispondere a quel tentativo, cos infantile, di vederla ancora. Non poteva e non doveva: questa era la sua vita! Non poteva certo immaginare che Mauro strisciava le dita sulla porta perch non riusciva ad emettere neppure un lamento.

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3 Pochi minuti dopo, puntuale come sempre, rientr il marito. Poggiata la borsa sulla vecchia scrivania dello studiolo, si lav le mani, si cambi e come al solito, si sedette al tavolo della cucina. - Non ho avuto tempo, oggi disse Nora, fredda Sto scaldando le linguine e vi ci metto sopra un po di pesto. Luomo cap che non era giornata, ma ormai ... non ci faceva pi neppure troppo caso. Sapeva che, se mangiava ancora bene, lo doveva alla fortuna di avere Marco, il figlio grande, ancora in casa. Si incoll al televisore senza lamentarsi. Marco, invece, arriv molto pi tardi del solito e Nora gli serv la pasta, che aveva coperto per non farla freddare, mentre suo padre aveva appena terminato di mangiare la frutta. - Volevo aspettarti ... disse il padre ma poi. Sono passate le due! - Come mai cos tardi? chiese Nora, pi per distrarsi dal suo torpore che per vera curiosit. Guardava, fuori intanto, falla finestra della sua cucina. - Un casino ... disse il ragazzo mi sono trovato in mezzo a un bordello ... proprio qui sotto. Cazzo! - Ma ch stato? disse il padre, facendosi pi attento e anche Nora si riscosse. Adesso vide bene il giovane, era visibilmente turbato: si lav le mani sotto il rubinetto del lavello, come se stesse raccogliendo le idee. - E successo qualcosa? chiese la madre. - Ma no ... niente a me, per ... si vedeva chiaramente che Marco era veramente scosso. Sedette, ma senza decidersi a mangiare. I genitori pendevano dalle sue labbra. - Ma niente ... per, incredibile. inizi, per sfogarsi io ero qui gi alluna, forse anche prima di te, pap. Ma mentre scendevo dalla moto mi praticamente venuto addosso uno ... un vecchio, insomma, non tanto vecchio ... un uomo. - Hai avuto un incidente? chiese Nora, ormai apprensiva, riguardo le sorti del figlio. - Ma no, mamma disse Marco Luomo non era in macchina, era a piedi, mi si quasi buttato addosso ... dice: Per piacere portami via ... Io sono trasalito, a vedermelo cos vicino, ero sorpreso ... confuso. Portami lontano da qui, per piet ... Ti pago, ma allontaniamoci da qui, sto male! Vi chiamo lambulanza? gli ho detto. E lui dice di no, insiste: Portami via, portami via ... ti pago. Ma dove? gli dico, sempre pi confuso ... anche perch si vedeva che stava tanto male, aveva il braccio tirato ... e tutto qui sindic con la mano locchio e la guancia sinistra livido, quasi bluastro ... insomma i sintomi di un infarto, ma di quelli fulminanti. Avrei voluto dire di no, ma lui me lo chiedeva quasi piangendo ... Portami via ... per piet, lei non mi deve vedere, cos! a chi si riferisse, non lo so? Boh? Non mi mollava, per, allora ho preso la moto di nuovo e lui riuscito a salirci, non so come. Gli ho detto che non avevo il casco ... ma mi ha stretto i fianchi per incitarmi ad andare via. - Ma tu guarda che casino! disse il padre preoccupato Cos si passano i guai! - Allora lho portato al Santa Croce, che dovevo fare? La ci sta il Pronto soccorso. Lho fatto sedere sul marciapiedi, perch non si reggeva pi ... chiaramente non cera un cazzo di nessuno, li fuori. 13

Allora lui mi ha preso la mano ... stava male, ma mi ha sorriso ... e, poi, con laltra mano ha preso dei soldi e me li ha dati. Io volevo dire di no, ma che vuoi discutere? Quello stava morendo, gli occhi annebbiati ... io non mi scorder mai quegli occhi ... sembrava mi guardasse con dolcezza, ma di sicuro, nemmeno mi vedeva ... sicuro! Sono corso dentro come un pazzo, ancora col casco in testa, e ho chiamato gli infermieri. Abbiamo spinto insieme la barella, ma non cera pi niente da fare. Niente ... disse visibilmente commosso non ce lha fatta ... Latmosfera, nella cucina, si era gelata. Nora si scosse per prima e and verso il lavello, poi apr lacqua facendola scrosciare, senza motivo. Il figlio se ne stava l, pensoso, come se stesse digerendo, soltanto adesso, lo stress della situazione in cui si era trovato. Il padre, al suo fianco, non sapeva cosa dire. Allora il giovane Marco, si alz e prese dalla tasca dei jeans, una manciata di euro, stropicciati, posandoli al centro della tavola. - Adesso che devo fare con questi soldi? disse sconfortato Dobbiamo rintracciare la famiglia ... restituirli. - No! Secca, quasi rabbiosa, il grido di Nora ruppe il silenzio. - Ma, mamma ... disse Marco, stupito - saranno pi di cinquecento euro ... - Non importa ... disse ancora Nora, mentre lacqua scorreva, inutilmente, nel lavabo Non importa! Tienili tu, tienili. Quelluomo sar contento cos ... tienili. Considerali un regalo, considerali come se fosse ... uneredit! La voce della donna era lievemente velata dallemozione, era chiaro per tutti in quella cucina: ma nessuno disse una sola parola, nel silenzio del pomeriggio.

FINE

Copyright 2011
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Lautore Sono nata vicino al mare e spesso, guardando quellinfinita distesa azzurra, pensavo ai misteri che nascondeva nelle sue profondit; in quel momento, immaginavo che un giorno, per uno strano scherzo della natura, il mare si potesse svuotare dallacqua e, come in una vecchia soffitta, avremmo potuto vedere cose che fino allora ci erano state completamente celate Sul web mi chiamo Giovanna, credo sia lunica cosa che non combacia con me stessa, dal vero Sono una donna alta, formosa, molto curiosa, soprattutto per quanto riguarda la sessualit e lerotismo. Ho scoperto, per puro caso, che mi eccita scrivere racconti erotici, mi piace offrire sensazioni, sempre pi forti, travolgenti. Pur facendo normalmente sesso dai sedici anni, ho conosciuto lerotismo (quello vero, quello mozzafiato) molto pi tardi, diciamo dopo i ventisei anni e, da allora, mi sono accorta che il piacere non ha confini e pu essere rinnovato, giorno dopo giorno. Quando dico erotismo, intendo un modo di fare sesso pi ragionato, pi costruito. Una forma di piacere spesso programmata, oppure solo ricercata, che comincia a eccitarti gi quando ci pensi da quando la organizzi. Nella vita di tutti i giorni sono normale: razionale, tranquilla e sorniona. Inoltre sono molto fredda, sessualmente, nel quotidiano; diciamo che mi concentro su quello che ho da fare: come un treno. Per fortuna c il mio uomo: lui sa come eccitarmi. Mi prepara, mi intriga, mi organizza piaceri e poi me li offre, o me li racconta. Questo spazio, tutto pensato, che ho ricavato nella mia sensualit stato allorigine del tentativo di raccontare le mie sensazioni e le storie che, affascinata, avevo vissuto. Avrei finito subito di scrivere, visto che le mie avventure sono veramente ... esigue, ma ... intervenuto un fattore inaspettato: gli amici lettori. Non ho mai snobbato le mail di chi mi scriveva e, spesso, da questo scambio, nata lamicizia, poi ci siamo racconti e, loro, alcuni di loro, mi hanno aperto il loro mondo interiore. La curiosit di sapere e di capire ha fatto il resto: cos storia dopo storia, i suggerimenti e le idee hanno superato il tempo che ho per scrivere ... ma faccio del mio meglio. Non posso trascurare la vita e il lavoro ... per mi piacerebbe: se cominciassi a guadagnarci qualcosa da questo mio hobby, potrei dedicarmi allo scrivere a tempo pieno ... magari anche in altri tipi di racconto. Chiss ... sono solo sogni nel cassetto, c di bello che, come dico sempre: Un libro come un bel sogno che puoi rifare tutte le volte che vuoi

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