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La Lamezia dei miei sogni

Una citt proiettata verso il mondo, abitata da persone con una mentalit pi evoluta
Per gli anglosassoni la wishlist (letteralmente lista dei desideri), per noi lerba voglio (che stando al famoso proverbio non dovrebbe crescere neanche nei giardini del re). Modi diversi per definire la stessa cosa: una lista, o meglio una sfilza, di cose che vorremmo e/o che vorremmo che cambiassero. Su Lamezia Terme potremmo scrivere interi libri per far sapere al grande pubblico italiano, europeo e addirittura mondiale cosa stato sottratto a questa citt a causa della macedonia nostrana di politici locali incompetenti, mentalit scandalosamente arretrata, politici delle grandi citt vicine molto esuberanti e scarsa capacit di attirare grandi capitali che non siano legati alla criminalit organizzata. Lo studio di Lamezia potrebbe diventare una nuova frontiera per lurbanistica: come non amministrare una citt. Mentre scrivo queste parole, la stanchezza prende il sopravvento e chiudo gli occhi. Li riapro sto sognando? Non lo so, sono nella mia stanza disseminata di rocce, libri e modelli in scala di aerei e non noto nessuna differenza: decido, allora, di uscire per farmi un giretto iniziando dalle Terme Caronte. Che belle, le Terme Caronte. Vedo infrastrutture adeguate, parcheggi efficienti, una piazza dove si pu passeggiare tranquillamente, un anfiteatro stupendo, un fiume pulito con sponde ancora pi pulite, la vecchia cava recuperata e trasformata in un parco, una piccola centrale geotermica, un centro dellINGV, lIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dove gli esperti monitorano i dati dellacqua termale e tengono sotto controllo la faglia che in passato fece scattare terremoti devastanti. E, cosa impensabile fino a qualche anno fa, quando al massimo potevamo trovare due o tre roulotte e qualche macchina, vedo una marea di turisti venuti in vacanza che riempiono i lametini di passaggio di orgoglio. Molti di loro, per i pernottamenti, hanno scelto lhotel della cava, unopera ingegneristica eccezionale che ha in qualche modo rioccupato lo spazio lasciato vuoto dalle coltivazioni di materiali che hanno deturpato il paesaggio lametino. Alcuni confessano addirittura di essere venuti apposta per vedere lhotel in questione, un esempio straordinario di recupero di cave per lestrazione di materiale. Tra la folla di turisti, ne noto alcuni vestiti in modo strano, pronti per unescursione ed armati di picozza, bussola ed enormi carte geologiche e topografiche. Si tratta di alcuni miei simili, studenti di Geologia venuti da chiss dove. Mi avvicino e scopro che sono americani, iscritti alla University of California di Berkeley, venuti in Calabria con la doppia intenzione di studiare le rocce particolari del posto (cos come il professor Alvarez prima di loro: evidentemente una delle sue lezioni su Lamezia li ha appassionati) e di fare una bella vacanza estiva. Mi dicono che il viaggio stato semplicissimo: due soli voli, uno dalla West Coast americana alla East Coast, ed uno dalla East Coast a Lamezia Terme, senza passare per gli hub europei superaffollati e caotici come Roma-Fiumicino o Londra-Heathrow. Questo grazie allo sviluppo senza eguali dellaeroporto di SantEufemia, forte di un terminal modernissimo e di una pista pi lunga in grado di garantire collegamenti efficaci con gli Stati Uniti (e tante altre destinazioni intercontinentali) per la gioia di tutti, specialmente per gli italoamericani. Investimenti per decine di milioni di euro, tante nuove tratte garantite da un numero via via crescente di compagnie aeree, servizi migliorati: si dice che presto laeroporto di SantEufemia superer il Fontanarossa di Catania e diventer lo scalo pi trafficato del Meridione. Niente male, soprattutto per una citt cos bistrattata che non neanche capoluogo di provincia. Prima ho parlato dei turisti che apprezzano la nostra citt? Eh s: turisti, turisti, sempre pi turisti, ma anche tanti uomini daffari che investendo nella (ri)nascita di Lamezia Terme e della Calabria hanno trovato la loro El Dorado. I vari kilometri di costa lametina sono strapieni di ombrelloni, la qualit della balneazione alle stelle ed una fila interminabile di resort rende Lamezia un polo turistico tra i pi importanti in tutto il Mediterraneo. E pensare che fino a qualche anno prima Lamezia era solo una citt di passaggio, tra laltro anche in senso molto lato, perch i turisti non passavano da Lamezia ma solo dallaeroporto e dalla stazione di SantEufemia, e preferivano di gran lunga posti come Tropea e Soverato. La citt piena di vita: un nuovo quartiere con strade ed edifici moderni, migliore viabilit, strade pulite, una pista ciclabile voluta per onorare la memoria degli otto ciclisti lametini scomparsi (e qui il pensiero non pu non andare al prof. Fortunato Bernardi, che vidi per lultima volta in palestra appena due giorni prima della sua tragica scomparsa) e tanti, tanti parcheggi integrati ad un servizio bus degno di questo nome che permette a studenti, lavoratori e turisti di raggiungere con facilit i punti nevralgici di Lamezia. Per i giovani Lamezia un paradiso e le serate monotone al Banshee sono solo un lontano ricordo. Che dire allora della Neo Universit della Calabria? Quella di Rende non rendeva pi (il gioco di parole intenzionale) e nonostante le pressioni dei soliti politici cosentini stato deciso di trasferirla a Lamezia, citt che gi in passato avrebbe dovuto ospitare tale universit, condannando Cosenza allisolamento ed alloblio che merita (alleluia!). Anche Catanzaro ha perso colpi e di fronte alla crescita esponenziale di Lamezia, anche la vicina Vibo Valentia ha dovuto cedere. A nulla sono servite le proteste dei politici e dei cittadini: leconomia italiana ha scelto Lamezia come centro della Calabria e le cose dovranno rimanere cos. Semplicemente fantastico.

Belle, tutte queste opere architettoniche. Bella, la nuova Lamezia. Bella e tutta da assaporare, la sconfitta di Cosenza, Vibo e Catanzaro. Bello tutto quanto. Il vero miracolo, tuttavia, non sta nellurbanistica o nei trasporti: sta nella gente. La gente del luogo diversa, i lametini sono cambiati, sono persone con una mentalit proiettata verso il mondo, non pi limitata dai confini della piana. Molti di loro si sposano con cittadini stranieri, arricchendo la cultura del posto e trasformando Lamezia in una piccola New York italiana. I lametini sono orgogliosi di vivere in una citt di punta per la Calabria e per tutto il Meridione e puniscono con modalit simili alla damnatio memoriae i membri della classe dirigente che non producono. Esatto, perch anche se Lamezia ha fatto passi da gigante, un quinquennio di cattiva amministrazione ha il potenziale di rovinare tutto quanto (mai dimenticare quello che successo a Roma un millennio e mezzo fa), e la popolazione di Lamezia questo non lo vuole. Per la citt questo il successo pi grande: ci sono voluti milioni di euro, grandi fatiche e svariati anni di lavoro, ma alla fine limpossibile diventato possibile ed il lametino si evoluto da tipico cittadino calabrese con mentalit da paesino a cittadino cosmopolita e guarda catanzaresi, vibonesi, crotonesi, reggini e cosentini dallalto. Ma cosa succede? Le immagini svaniscono, non sento e non vedo pi nessuno straniero in giro, la citt si rimpicciolisce, mi opprime, mi fa sentire fuori luogo, tutto diventa tetro, monotono e terribilmente piatto. Cos successo? Semplicissimo: con grande disappunto, mi sono svegliato e ho rivisto la Lamezia Terme reale, non quella dei miei sogni. Ci vorr un bel po per riprendermi dallo shock. Francesco DAmico

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