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Lezione 1

1.2 Stato della lingua e sistema di scrittura


Quando si parla di egiziano geroglifico, indispensabile distinguere legiziano,
che una lingua, dal geroglifico, che un sistema di scrittura.
Legiziano antico presenta delle affinit con le lingue antiche e moderne orientali e africane. Tradizionalmente classificato nel gruppo delle
Legiziano antico presenta delle affinit con le lingue antiche e moderne orientali ed
africane. Tradizionalmente classificato nel gruppo delle lingue dette camito-semitiche
(o afro-asiatiche), esso costituisce una delle tre suddivisioni di questo gruppo, accanto
al semitico (accadico, arabo, aramaico, ebraico, fenicio, etc.) e al camitico (camitico,
lingue dellAfrica orientale, libico-berbero, etc.).

La scrittura egiziana si usa dal IV millennio allXI secolo d.C., tradizionalmente cos
schematizzata:
Antico egiziano (IV millennio; enunciati, titoli relativi ai sovrani, a dati
amministrativi ed economici)
III din. (2700 a.C. circa; frasi composite)
V din. (2500 a.C. circa; Testi delle Piramidi, gli ultimi nella tomba di Ibi (VIII
din. 2200 a:c: circa) a Saqqara sud)
Autobiografie dei privati
Medio egiziano (dalla fine del III millennio alla I della XVIII din.; scrittura
sacralizzata affinch durasse per leternit, Testi dei sarcofagi)
Neo egiziano (da Amenhotep IV Akhenaton 1364 a.C. fino alla fine del III
Periodo Intermedio, 700 a.C. circa; documenti amministrativi e privati, epoca
ramesside e Inno ad Aton)
Demotico, introdotto da Psammetico I nel 664 a.C.
Copto (dal II allXI secolo d.C.; sono introdotte circa 2000 parole greche,
congiunzioni e parole ecclesiastiche. Il copto presenta differenziazioni
regionali (ex dialetti, tra i pi diffusi: stitico, boarico, fayummico)

Nel corso di un periodo dutilizzazione che si estende per numerosi millenni,
legiziano conobbe modificazioni sintattiche analoghe a quelle che, per esempio,
segnarono il passaggio dal latino allitaliano, o dal francese medioevale a quello
moderno.
Queste modificazioni, analizzate sopra, si possono riassumere, in base alle loro
affinit sintattiche, in due grandi gruppi:
lantico e il medio-egiziano da una parte,



il neo-egiziano, il demotico e il copto dallaltra.

Si nota che la storia della lingua egiziana sinquadra, ovviamente, in un contesto storico
pi ampio di quello della civilizzazione faraonica propriamente detta, a partire da una
lunga preistoria, nel corso della quale si forma, fino a una post-storia, sottolineata da
alcune importanti date:

- 332 a.C. Conquista dellEgitto da parte di Alessandro il Grande
- 30 a.C. Conquista dellEgitto da parte di Roma
- 394 d.C. Ultima iscrizione geroglifica conosciuta (nel tempio di Philae)
- 395 d.C. LEgitto diventa una provincia dellimpero Bizantino
- 452 d.C. Ultima iscrizione demotica conosciuta
- 551 d.C. Chiusura del tempio di Philae, ultimo tempio pagano dEgitto, con leditto
di Giustiniano
- 641 d.C. Conquista araba dellEgitto



I tre sistemi principali di scrittura egiziana sono tradizionalmente chiamati: geroglifico.
ieratico e demotico. Sono, queste, parola di derivazione greca, che significano: incisione
sacra, scrittura sacerdotale e scrittura popolare.
Le lezioni che seguono trattano il geroglifico del MedioRegno, 2065-1781 circa, dalla
fine della XI din. a tutta la XII.


1.3 I principi della scrittura geroglifica

Probabilmente posteriore di qualche decennio a quella della scrittura cuneiforme
della Mesopotamia, lapparizione della scrittura geroglifica il risultato di una lunga
evoluzione, di cui fanno testimonianza lesistenza di geroglifici arcaici, molto
semplici, datati alla fine dellepoca predinastica (verso il 3300 a.C.). La sua
formazione sembra essere scaturita da necessit amministrative ed economiche da
inquadrarsi nei bisogni di una societ urbana e centralizzata. Questa scrittura fu
decifrata nel 1822 da J.F. Champollion, grazie alla famosa stele di Rosetta, iscrizione
trilingue redatta in greco (54 righe), geroglifico (14 righe)e demotico (32 righe).
Questa iscrizione un decreto trilingue a favore dei templi dellEgitto emanato nel
196 a.C. a Menfi, per lanniversario dellincoronazione di Tolomeo Epifane.







La scrittura geroglifica inizia nel IV millennio e termina il 24 agosto del 394 d.C.
Risale infatti a questa data liscrizione geroglifica pi tarda finora conosciuta:
semplice e non raffinata, essa fu graffita sulla parte interna del muro nord della Porta
di Adriano davanti a unimmagine del dio nubiano Mandulis, sullisoletta di Philae,
da Esmet-Aakhom, scriba dellarchivio del tempio.

La scrittura geroglifica comporta, da un lato, dei segni con valore fonetico, cio che
esprimono dei suoni (come le lettere del nostro alfabeto), segni che sono chiamati
ideogrammi e fonogrammi; dallaltro, dei segni che hanno un valore semantico, detti
determinativi, e che servono a precisare visivamente il senso delle parole alle quali
essi sono aggiunti. Come nella maggior parte delle scritture semitiche, i fonogrammi
tengono conto solo delle consonanti e delle semi-consonanti.

Lideogramma un segno che identifica una parola, come per esempio le nostre cifre:
il segno 5 significa e si pronuncia cinque, senza ricorrere alle lettere c, i, n, q, u, e.
In egiziano, per esprimere, ad esempio, la parola acqua, si scrivono tre piccole onde
dacqua stilizzate:

.

I fonogrammi sono dei segni che identificano uno o pi suoni. Essi derivano dagli
ideogrammi in virt del principio del rebus, cio limpiego di un disegno per il suo
valore fonetico, indipendentemente da ci che raffigura.

In italiano si potr scrivere la parola samurai per mezzo dei disegni che
rappresentano, convenzionalmente, sa(oca), mu(acqua), ra(sole) ,j(canna fiorita):

.

I fonogrammi si suddividono in tre classi:
1. gli unilitteri, circa 30, che notano una sola lettera (i segni del nostro alfabeto,
A, B, C, etc. sono degli unilitteri);
2. i bilitteri, circa 80, che notano due lettere (la lettera X, in italiano K+S, un
bilittero);
3. i trilitteri, circa 50, che notano tre lettere (in italiano non abbiamo esempi).






1.4 La lista dei fonogrammi unilitteri

La lista alfabetica allegata deve essere appresa nellordine in cui i segni compaiono,
poich serve per la classificazione delle parole egiziane nei dizionari e nei vocabolari.
I valori fonetici indicati sono quelli riconosciuti internazionalmente.
Quando si studia un testo egizio, duso stabilirne dapprima la lettura fonetica,
parola per parola, per mezzo dei simboli (lettere) che nellallegato precedono le
figure. Questa operazione si chiama traslitterazione di un testo. Quando non sono
scritte manualmente le traslitterazioni, per convenzione, si devono scrivere in
carattere italico; scritte manualmente devono essere sottolineate.

wsb (in scrittura manoscritta wsb)

bjn (in scrittura manoscritta bjn)



La traslitterazione dei geroglifici, essendo sprovvista di vocali, richiede lintercalare,
per permetterne la lettura, dei suoni e.
Inoltre, per convenzione, i e sono pronunciate a, j ed y sono pronunciate i, e w
pronunciata u.

,nome del dio Ptah di Menfi, traslitterato Pth, pronunciato convenzionalmente


Ptah.

1.5 Orientamento e disposizione dei segni

Dal momento che ogni segno geroglifico individualmente riconoscibile, i testi
geroglifici possono essere scritti indifferentemente da destra a sinistra o da sinistra a
destra (vedi sotto).
Si potr notare che tutti i segni che rappresentano degli esseri animati (o parte del
loro corpo) sono orientati nello stesso verso (A verso destra, B verso sinistra). La
lettura di un testo geroglifico inizia (salvo casi particolari) dal punto verso il quale
tali segni sono rivolti A, B. Quando pi segni sono sovrapposti, la lettura procede
dallalto verso il basso
1
. Si potr notare anche che, il testo nelle decorazioni delle
pareti dei monumenti oppure su certi papiri, invece di essere disposto in riga pu
essere in colonna, C e D.

1
Per eccezione, il gruppo [It praticamente sempre scritto

; la sequenza

wt sovente scritta





A differenza della scrittura geroglifica, le scritture corsive che ne derivano (ieratico e
demotico) sono sempre orientate da destra a sinistra. Il demotico sempre disposto in
righe mentre certi testi ieratici possono essere in colonne.
E molto semplice constatare che, in tutte le iscrizioni geroglifiche, i segni sono
disposti in modo armonioso, lo scriba si sforzava di raggrupparli, in funzione delle
loro proporzioni reciproche, in una serie successiva di quadrati immaginari, i cui lati
corrispondono ai segni pi alti e pi lunghi. Esempi:





Orientamento e disposizione dei geroglifici






L alfabeto

i

(avvoltoio) a, suono laringale, alef ;



j

(canna fiorita) i, (valore ambiguo)



y

,

(due canne, doppio tratto) i, come inglese yes;



(avambraccio) a, suono faringale, ain,



w

, (pulcino di quaglia, corda) u, come in inglese war;



b

(gamba) b, come in italiano



p

(sedia) p, come in italiano)



I (vipera cornuta) f, come in italiano

m

, (civetta, costa di animale) m, come in italiano



n

(acqua, corona rossa) n, come in italiano



r

(bocca) r, come in italiano


(pianta dedificio) h, suono laringale, come in inglese how



h

(stoppino di lampada) h, suono faringale sordo



[

(placenta?) h, come in tedesco ach



(ventre di vacca) h, come in tedesco ich



s

(chiavistello) s, come in rosa;



s

(stoffa piegata) s, sorda;



s

(lago) sc, come in scena;



q

(colle) c, come in casa; trascritto anche l ll l;



k

(cesta con ansa) k, come in tedesco (c aspirata)



g

(base di vaso) g dura, come in gola



t

(pane) t, come in tedesco (t lievemente aspirato)



t

(pastoie) tj, suono intermedio tra c di cena e t









d

(mano) d, come in tedesco, meno sonoro che in italiano;



d

(cobra) dj, suono intermedio tra g di gelo e d (dj)









Lezione 2

2.1 I fonogrammi bilitteri

I bilitteri sono dei fonogrammi che rappresentano due consonanti. Il loro numero
approssimativo di ottanta.

_
b` (ba)
z
km (km)

mn (mn)
.
pr (pr)

ph (ph)

t (kht)

Quando sono scritti in modo semplificato o corsivo, difficile distinguere molti
bilitteri da segni simili nellaspetto. Per precisare la loro lettura, essi sono spesso
preceduti, seguiti, o entrambe le cose , da fonogrammi unilitteri che segnano in modo
ridondante una o entrambe le consonanti che essi esprimono. Gli unilitteri preposti a
questa funzione sono detti complementi fonetici e non si leggono. Posizionati davanti
al bilittero essi assumono lo stesso valore della sua prima consonante; posizionati
dopo di esso (caso pi frequente), essi assumono lo stesso valore della sua seconda
consonante. Nella preoccupazione di comporre un quadrato armonioso, i due segni
ridondanti sono talvolta raggruppati dopo il bilittero, come nel caso di [t.

___

z
_

.
.
,


b` (non bb``), Km (non kmm), mn (non mnn), pr (non prr), ph (non pphh), t (non
tt)

Precisiamo che, quando sono posti dopo il bilittero, i complementi fonetici sono i
segni unilitteri che gli sono immediatamente contigui:
.
,
si legge pr (r il
complemento fonetico di
.
pr), ma
.
,
,
si legge prr (la seconda r non un
complemento fonetico).

Note
1. Il complemento fonetico iniziale
.
del bilittero
.
` molto spesso posizionato dopo di
esso:
.
. (con un solo complemento fonetico);
.
.
_
(con i due complementi fonetici).

2. Il complemento fonetico iniziale
_
w del bilittero

wq regolarmente messo dopo :


_
.









3. Con il bilittero

m`, molto spesso si ha linversione dei complementi fonetici:


_
invece
di
_
, e
__
per
__
. Tutti questi gruppi si leggono m`.

4. Allinizio di una parola, il gruppo
_
., antico
_
.
, composto da
_
e dal bilittero
.
mj,
semplificato in
.
, si legge tradizionalmente m:
_
.

mn.t (mkhnt), chiatta,


traghetto.




2.2 I fonogrammi trilitteri

Molto meno numerosi dei bilitteri, i trilitteri rappresentano tre consonanti, Sono circa
una cinquantina, ma solo una dozzina sono comuni.

)
h (aha)

n (ankh)

njr (nfr) nqm (ndjm)



Come i bilitteri, i trilitteri sono generalmente accompagnati dai complementi fonetici
che permettono, alloccorrenza, di distinguerli luno dallaltro se essi sono simili o
identici:

,
pr,

.dbn;
_
sb`,
_
dw`. Questi complementi precisano, in linea di
massima, il valore dellultima o delle due ultime consonanti del segno, secondo la
possibilit di associarli ad esso per formare dei quadrati. E solo eccezionalmente che
i trilitteri siano preceduti da un complemento fonetico che precisi il valore della loro
prima consonante.

)
.
,

,
.
)
.
h (non h, h),

.
n (non nn),

,
njr (non njrjr)

Nota: il complemento fonetico iniziale
_
w del trilittero

wq` generalmente posto dopo di esso:


_
.









2.3 I determinativi

Alla fine della maggior parte delle parole egiziane compaiono dei segni detti
determinativi, che non si leggono, ma servono soltanto ad indicare in modo
approssimativo la categoria semantica alla quale queste parole appartengono.

,

jmn, Amon,

pth, Ptah,

tm(w), Aton, sono dei nomi di dei, come


indica il determinativo

.

.
_
nbs, giuggiolo,
.

nh.t, sicomoro,

.
'

snq.t, acacia, sono dei nomi di


alberi, come indica il determinativo

.

__o
`bqw, Abydos,

__

os`wt(y), Assiout,
z
_

okm.t, Egitto, sono dei nomi di


luogo, come indica il determinativo

o.

Numerose parole possiedono un doppio determinativo: in

.
_
~
Iq`, ricompensa, i
segni

~(pane) e

(rotolo di papiro), riconducono alle idee di vantaggio materiale


ed astratto evocate congiuntamente dai due determinativi; lo stesso in

rd,
bambino, i segni

riconducono rispettivamente alle idee di infanzia e di


persona umana.
I determinativi permettono, alloccorrenza, di distinguere dei termini di senso
differente, ma scritti per mezzo degli stessi segni fonetici:

smn (smn),
stabilire,

.
_
smn (smn), oca del Nilo.

Una delle principali caratteristiche dellarte egizia lintegrazione dello scritto con la
raffigurazione (i geroglifici conservano, dalla loro origine, il loro valore pittorico), gli
esseri o gli oggetti rappresentati in una scena possono sostituire i determinativi nelle
parole impiegate.






Bilitteri



Lista dei principali bilitteri


I simboli sono classificati, nellordine alfabetico egiziano, in gruppi numerati da 1 a 17, in base alla
loro seconda consonante (bilitteri in cui la seconda consonante bilitteri in cui la seconda
consonante bilitteri in cui la seconda consonante ecc.) Allinterno dei gruppi cos definiti,
sono classificati in base alla loro prima consonante ( precede precede ecc.)


1. Seconda consonante

Paletto da tenda posto
orizzontalmente
(cfr. Rem. 1, sopra)
ossirinco, luccio del Nilo
lazo
anatra (cfr. sopra)

uccello Jabiro
coperchio (?) (var. )
anatra in volo (cfr.
sotto)
macchia di papiro
var. del precedente dei
testi trascritti
dallo ieratico.
due braccia alzate
falcetto, var.
(cfr. . Rem. 1, sopra)
fornace da vasaio
ciuffo di papiro
anatroccolo
pianta di loto
bastone da fuoco









Bilitteri
2. Seconda consonante

vaso per il latte portato da una
rete
braccio flesso, mano con il palmo
rivolto
verso il basso
braccio teso, che porge un
pane rotondo
(spesso abbreviato in )
pestello

3. Seconda consonante

arpione

raggio di sole che sorge dietro una
collina


4. Seconda consonante


sezione di cassa toracica, con
colonna
vertebrale e midollo
zanne delefante
(cfr. , sotto, 10)
piccolo di cerbiatto
braccio e mano che tiene il flagellum
(spesso abbreviato in )
tre fili dacqua
giunco (?)
vaso in terracotta, var.
(??? e
vaso); come jn (sotto, 8)
piuma di struzzo
leone sdraiato

due colline

5. Seconda consonante


coltello (cfr. mr, sotto, 9)
tazza



Bilitteri
6. Seconda consonante


corna di bovino
turibolo
elemento del dispositivo di
governo
delle imbarcazioni
testa vista di profilo

7. Seconda consonante

costola danimale (?) (cfr. gs,
sotto, 12 ; unilittero m [ 1.4])
pestello di follone
due pali incrociati
(trilittero wnm [ 2.2*)
pezzo di pelle di coccodrillo
con le scaglie
coltello da macellaio
ibis nero

cisterna riempita dacqua, var.

slitta

8. Seconda consonante

pesce persico del Nilo
(Tilapia nilotica)
ciuffo derba

vaso in terracotta (cfr. nw ,
sopra, 4) pelle di capra
vaso in terracotta con gambe
due braccia che remano
lepre
punta di freccia, var.
fiore (?)
un pane (in , spesso sostituito
con e )
scacchiera nodo di corda
(cfr. sotto, 21)
doppio giunco
identificazione incerta (cfr. 2.3, 5)


Bilitteri
9. Seconda consonante

occhio
pianta della casa
rondine
zappa



coltello (cfr. sotto, 5)
ceppo
testa di viso fascio, mazzo

10. Seconda consonante

zanna delefante
(cfr. sotto, 4)
frusta
treno posteriore di felino
faraona

11. Seconda consonante

ibis crestato


12. Seconda consonante

fascio di canne
brocca
lingua di bue (?) :
altra lettura (j)m(Y)- (
8.2)
nodo di corda (cfr. , sopra, 8)
tre pelli di volpe legate
assieme
costola danimale (?)
(cfr. jm , sopra, 7)

13. Seconda consonante

cormorano



Bilitteri
14. Seconda consonante

scopa di fibra vegetale
(trilittero [ 2.2])






15. Seconda consonante

vipera cornuta (???)
(unilittero [ 1.4]
avvoltoio
coccodrillo (anc. )
ramo
fallo
pelle di bovino forata da una freccia

16. Seconda consonante

bastone da marcia
utensile da muratore
otre in pelle
colonna che imita un fascio di steli
vegetali (?)

17. Seconda consonante

navetta per rammendare le
reti
non identificato
corda arrotolata su un
bastone, var.
(cfr. sopra, Rem. 2)
mazza a testa piriforme

. Unicamente in padre, var.

. Unicamente in sovrano ( 13.2)

Trilitteri

2.2 I fonogrammi trilitteri


Molto meno numerosi dei bilitteri, i trilitteri considerano tre consonanti ( 1.3). Su un totale di circa
cinquanta, ne vengono utilizzati solo una dozzina.





( aha ) ( ankh ) ( nfr ) ( ndjm )





Come i bilitteri, i trilitteri sono generalmente accompagnati da complementi fonetici che permettono,
alloccorrenza, di distinguerli uno dallaltro se sono graficamente simili o identici:
. Questi complementi precisano, come regola generale, il valore
dellultima o delle ultime due consonanti del segno, secondo la possibilit di associarsi ad esso per formare dei
quadrati. E solo eccezionalmente che i trilitteri sono preceduti da un complemento fonetico che precisa il valore
della prima consonante ( cfr. , primo esempio sotto).

(e non ) (e non ) (e non ) (e non )

Nota
Il complemento fonetico iniziale w del trilittero generalmente scritto dopo: .





Trilitteri





Elenco dei principali trilitteri
Nella colonna di destra figurano, se ci sono, i gruppi pi ricorrenti di alcuni trilitteri con i loro complementi
fonetici.
cinghia di sandalo

albero maestro, palo

scopa in fibe vegetali (anche bilittero sk [ 2.1, 14])

due assi incrociate (anche bilittero jm [ 2.1, 7])

intestini ; cfr. sotto, dbn (anche determinativo [
2.3, 3])

riga

cuore e trachea

bastone avvolto da un tessuto, simbolo della divinit

bacello di carruba (?)


bastone da pastore, scettro

pane posto su una stuoia

scarabeo
tre brocche su un banco

stella ; cfr. sotto, (anche determinativo [ 2.3, 5])

orecchio di bovino (anche determinativo [ 2.3, 3])

stella ; cfr. sopra,

intestini ; cfr. sopra, (anche determinativo [ 2.3, 3])


Determinativi

1. Segni che rappresentano un personaggio

(uomo seduto) uomo, umano, 1 pers.
sing., nome proprio maschile
(uomo curvato su un bastone) vecchio,
vecchiaia, maggiore, capo,
appoggiarasi
(donna seduta) donna, 1 pers. sing.
(fem.),
nome proprio femminile
(uomo in piedi, mani alzate davanti a
lui)
pregare, adorare, supplicare, rispettare
(uomo, donna e tratti del plurale [qui
sotto, 12]) collettivit umana
(uomo che picchia con un bastone)
forza, sforzo
violenza, lavoro ; cfr. , sotto, 2
(bambino seduto, dito in bocca)
bambino, infanzia, ragazzo, ragazza
(uomo in piedi a braccia alzate)
altezza, sostegno, gioia, lutto
(uomo che sappoggia su un bastone)
personaggio ufficiale, notabile
(uomo in poltrona) var.
morto venerabile, beatificato; 1 pers.
sing.
(uomo con barba, seduto) dio, divinit,
re,
sovranit, 1 pers. sing. (dio o re)
(uomo inginocchiato, braccialegate
dietro
la schiena) nemico, straniero,
prigioniero

(dio col capo coperto dal disco solare e
dallureo)
il dio-sole Ra
(donna accucciata)
mettere al mondo, messo al mondo
(re seduto, che tiene il flagellum) re,
sovranit,
1 pers. sing. (re)
(uomo caduto)
cadere, rovesciare, nemico
(uomo seduto, mano sulla bocca)
mangiare,
bere, parlare, tacere, pensare, amare,
odio
(uomo steso, un filo di sangue che
cola dalla
sua testa) nemico, morto
Determinativi
(uomo seduto, una cesta sul capo)
portare, sopportare, lavorare
scrittura corsiva del precedente
(uomo seduto, ginocchio a terra)
sedersi, trovarsi
(mummia stesa su un letto)
allungarsi, dormire, morto, morire
(uomo seduto, braccia cadenti lungo il
corpo)
debolezza, fatica, sedersi
(mummia eretta)
mummia, statua, forma,
somiglianza

2. Segni che rappresentano una parte del corpo umano

(testa di profilo) testa e parti della testa
;
bilittero tp ( 2.1, 6)
(braccio) sostituto spesso di e
di ;
unilittero ( 1.4)
(ricciolo di capelli) capelli, pelle, lutto
vuoto, calvo
(braccio teso, che porge un vaso)
offerta,
dono
(occhio) occhio, stati o azioni
dellocchio ;
bilittero jr ( 2.1, 9)
(braccio piegato) braccio, azioni del
braccio,
cessare ; bilittero nj ( 2.1, 2)
(occhio truccato) stati o azioni
dellocchio

(due braccia, tese orizzontalmente)
ignorare, ignoranza
(viso di profilo), var. naso,
narice, sentire
viso, gioia, amabilit, respingere,
disobbedire
(due braccia abbassate, che
abbracciano)
avvolgere, abbracciare, spiegare,
tendere
(braccio armato di bastone) sostituto
di
(sotto, 1), forza, sforzo, violenza

(dito orizzontale) unghia, intagliare,
misurare ;
azioni del dito o della mano

(fallo) fallo, maschile, urina, urinare
seme, veleno
(gambe che arretrano) arretrare,
ritornare, respingere
(gamba) gamba, piede
azioni della gamba o del piede
(pustola) malattia, stati del corpo,
gonfiare
Determinativi
(gambe che avanzano) avanzare,
marciare,
andare, venire, fermare, fermarsi
(pustola in suppurazione) secrezioni
del corpo,
odore

3. Segni che rappresentano un animale o parte di esso


(toro) bovino, bestiame
(zanna delefante) denti, azione dei
denti,
gridare ; bilitteri e ( 2.1, 4 e
10)
(vitello) vitello, bestiame di piccola
taglia
(orecchio di bovino) orecchio,
azioni o stati
dellorecchio : trilittero ( 2.2)
(animale fantastico che raffigura il dio
Seth)
Seth, nefasto, confusione,
sconvolgimento
(pezzo di carne) carne, corpo
umano,
parte del corpo
(cane o sciacallo steso su una cappella)
gli dei Anubis o Upuaut
(pelle di bovino), var. ; talvolta
per
(sotto, 5); pelle, cuoio, mammifero
(intestini), var. , intestini,
organi, ecc.,
girare, reiterare ; trilitteri (
2.2)
(serpente) serpente, verme
(anatra pilet) uccello, insetto ;
bilittero ( 2.1, 1)
(passero) piccolo, grettezza,dolore,
sofferenza
(anatra pilet in volo), var. ,
volare,
posarsi, fare sosta ; bilittero ( 2.1,
1)
(cobra) ureus, dea, regina
(falco sul posatoio) dio, divinit, re,
regalit,
1 pers. sing. (dio o re)
(lo stesso, posto su una tazza)
ureus, dea, regina
Determinativi
(pesce) pesce, disgusto
(coccodrillo) coccodrillo, voracit,
aggressivit

4. Segni che rappresentano un vegetale o parte di esso

(albero), var. , albero
(ramo) legno, oggetti di legno (cfr.
primo
segno opposto ) ; bilittero ( 2.1,
15)
(ciuffo derba) pianta, fiore, leggero ;
bilittero ( 2.1, 8)
(tre grani dorzo) grano, cereali,
var.
(pergolato di viti) vino, vigna, frutti
(rotolo di papiro sigillato), var.
antica ,
scrittura, astrazione

5. Segni che rappresentano un minerale o un elemento del paesaggio

(rappresentazione del cielo) cielo,
superiore
(tre fili dacqua) acqua/e, liquidi,
azioni
relative, corsi dacqua : bilittero mw
( 2.1, 4)
(disco solare), var. , sole, luce,
giorno, divisioni del tempo
(canale), var. ,
distese
dacqua, corsi dacqua ; unilittero
( 1.4)
(cielo da cui oende un sostegno
spezzato), var.
, (sopra, 3) notte, oscurit
(terreno irrigato), nomo , regione,
giardino
(stella) stella, costellazione, tempo ;
unilitteri ( 2.2)
(lo stesso, semplificato), dominio,
terreno ;
bilittero qn ( 2.1, 8)
(blocco di pietra) pietra, mattone,
terreno
irrigato, paese
(sezione di terreno irrigato) terreno
arabile
Determinativi
(lingotto di rame) rame, bronzo
(lingua di terra, pu sostituirsi a
)
paese, terra
(grano di sabbia) sabbia, minerale,
prodotto
pulverulento, pallottolina,
medicamento
(strada bordata di vegetazione)
strada, via,
viaggiare, posizione, lontananza
(tre grani di sabbia), var. , stesso
senso ;
segno di pluralit, cfr. sotto, 12
(tre colline) deserto, paese straniero

_________________________
. - Parola derivata dal greco , con la quale si identificano
normalmente le province dellEgitto dei faraoni.

6. Segni che rappresentano un agglomerato urbano, un edificio, unedicola o le loro parti

(pianta della citt) agglomerato, paese,
regione
(battente) porta, aprire
(pianta della casa) casa, edificio,
luogo ;
bilittero pr ( 2.1, 9)
(tenda su una vasca di purificazione
in
alabastro) festa ; cfr. sotto, 10
(pianta di recinto bastionato) muro,
recinto
fortificato, azioni relative
(portantina) palanchino, cappella

7. Segni che rappresentano unimbarcazione o parte di essa

(barca) imbarcazione, navigare
(vela) vela, fare vela, aria, vento,
soffio
(barca) barca sacra, barca del sole
(paletto dormeggio), var.
paletto
dormeggio, ormeggiarsi (per
eufemismo,
morire)





Determinativi
8. Segni che rappresentano un tessuto o della corda

(scampolo di tessuto frangiato)
vestito,
vestire, nascondere, denudare,
scoprire
(cornice ovale in corda, o
cartiglio ) nome,
(nome reale ( 123.1)
(corda), var. corda, azioni
relative,
circondare
(corda) legare, slegare, documento
scritto
(corda annodata ???) programma,
fare un
programma, posare le fondamenta
(braciere) fuoco, fiamma, calore,
cottura,
torcia




_________________________
. - Il simbolo talvolta sostituito dal gruppo ,
che serve normalmente a scrivere njw.t, citt ( 2.4)



9. Segni che rappresentano unarma o un utensile

(coltello) coltello, tagliare, ritagliare,
forare,
incidere, taglio, pronunciare un nome
(???, aratro) ???, arare, coltivare,
semina, semi
(bastone da lancio) gettare, lanciare,
paese
straniero, persona straniera
(piccone che scava un bacino)
zappa,
stabilire, fondare
(corda darco) corda, mantenere,
contenere
(forbici a ???) ???, fissare,
aggiustare
(zappa), var. zappare,
coltivare, tritare ;
bilittero mr (2.1, 9)
(asta di bilancia) ????, supportare




Determinativi
10. Segni che rappresentano un recipiente o un ricettacolo

(coppa) coppa (antica misura per aridi = 12,5 l), var.
,
grano, cereali, misura, misurare
(vaso da birra), var. liquidi,
bevande, vaso
di terracotta, misura, ebbrezza, tributi,
ungere
(vaso da unguento sigillato)
unguento, olio
(per ungere), profumo,
(vaso di terracotta con manici) come il
precedente
(vaso per purificazione in alabastro)
alabastro
festa ; cfr. sopra, 6.
(brocca da cui scorre un filo dacqua)
libagione, rinfrescarsi
(sarcofago) sarcofago, sepoltura,
inumare

11. Segni che rappresentano un pane o un dolce

(pane nel suo stampo ?) pane, dolce (pane lungo), var. , pane,
dolce,
offerta, ricompensa

12. Segni geometrici


(tratto) uno, unit : determinativo
specifico
dellideogramma ( 2.4) ; sostituto di

(tre tratti), var.

pluralit, collettivit (cfr. sopra, 5)
(due tratti), var.
due, dualit
(due bastoni incrociati) rompere,
danneggiare, incrociare, incontrare










Scena della cappella funeraria di Raemkai, V
dinastia









La scritta geroglifica si traslittera:
sph nj` jn nw, presa al laccio dello stambecco da parte del cacciatore, (lett. prendere
al laccio lo stambecco).
Le parole

sph (sph), prendere al laccio,


.
,_
nj` (nia), stambecco, e

nw (nu),
cacciatore, sono sprovviste di determinativi, perch determinate dal lasso, dallo
stambecco e dal cacciatore rappresentati nella figura. Al di fuori di questo contesto, la
frase sar scritta

.
,_,
.

; in alcuno dei due casi, la preposizione jn, da,


provvista di determinativo.
Un determinativo molto utilizzato il cartiglio

, che mette in evidenza i nomi dei


re, contornando i segni fonetici usati per scriverlo.
,

.
_


jmn-m-h`.t (Imn-m-hat), Amenemhat, un nome di re (quello di molti
faraoni della XII e XIII din.), come indica luso del cartiglio;

,

.
_

jmn-m-h`.t (Imn-m-hat), Amenemhat, un nome duomo, determinato


da

.




2.4 Ideogrammi e determinativi fonetici

La scrittura geroglifica in origine una scrittura fondata sul principio dellideografia.
Gli ideogrammi sono segni che significano ci che rappresentano, e sono
virtualmente tanto numerosi quanto i geroglifici stessi. Ciascun ideogramma
suscettibile, in teoria di essere impiegato come tale, indipendentemente dal suo
utilizzo come fonogramma o determinativo.
Uno stesso segno pu avere un uso molteplice: essere usato cio come ideogramma,
fonogramma e determinativo.


Per esempio, i segni

. e
_
sono:

ideogrammi in
.
pr , casa e
_
mw , acqua (si noti la mancanza del trattino
verticale);
fonogrammi in
.
,

pr.t, inverno e

-
_
smw, estate;

determinativi in
.
. .t , stanza, camera e
__
wb , (essere) puro.

Per indicare che un segno geroglifico era impiegato come ideogramma, gli egizi lo
dotarono generalmente di un determinativo specifico sotto forma di un piccolo tratto
verticale, segno dellunit. Gli ideogrammi rappresentano indifferentemente parole di
una o pi consonanti.

_

i, avvoltoio,
.
pr, casa,
c
tp, testa,

jnb, muro

Quando un termine rappresentato ideograficamente femminile, per di pi dotato di
una

.t , desinenza, in egiziano, di questo genere grammaticale ( 5.1).



=
w`.t (uat), strada
o
njw.t (niut), citt,

h`.t (hat), avanti



Un determinativo specifico e quello del tratto possono combinarsi:
~
jw (iu), isola, e

t` (ta), terra, paese, comprendono, dopo glideogrammi

~(isola) e

(terra), il







determinativo di terreno

e quello di tratto

. Gli ideogrammi possono essere


accompagnati da complementi fonetici: in
__
h` (aha), combattere,
lideogramma
_
(braccia che maneggiano uno scudo e una mazza), seguito dal
complemento fonetico
_
`.


In numerosi casi, la distinzione tra ideogrammi e fonogrammi imprecisa.
Se, per esempio, in:

h`, combattere, il segno
_
indubbiamente un ideogramma, esso rappresenta
piuttosto un trilittero in termini quali
__

h`wty (ahauti), combattente, o


__

.h`.t (ahat), campo di battaglia, dato che questi ultimi non esprimono
lazione di combattere, ma dei termini che ne sono derivati.
Dideogrammi accompagnati dal determinativo del tratto possono anche essere
utilizzati come fonogrammi, essendo ormai il gruppo diventato un tuttuno
.
hr (hr), su, sopra, al di sopra di;
c
tp (tp), su,
_

s` (sa), figlio

La distinzione fra ideogrammi e determinativi tuttora imprecisa. Certi termini
sono scritti a volte ideograficamente, a volte foneticamente: jnb, muro, o wi.t, strada,
dei quali diamo le grafie ideografiche

e
=

, si incontrano ugualmente sotto le
forme
,

.
_
e
_

=.

In questi esempi, il determinativo appare non tanto come un segno semantico
aggiunto ad una grafia fonetica preesistente quanto come un ideogramma preceduto
dalla sua lettura fonetica. Cos si spiega come gli ideogrammi, dotati di
determinativo del tratto e, nel caso, di desinenza femminile

possano incontrarsi
quali varianti di semplici determinativi.

,
_
o

,
_
hrw (hru), giorno

s (s o s), uomo

_

= o
_

=
w`.t (uat), strada
z
_o
o
z
_
o
km.t (kmt), Egitto








Questo spiega anche come intere parole, dotate di un loro proprio determinativo,
detto determinativo fonetico, possono servire per scrivere altre parole, con le quali
non intrattengono alcun rapporto di senso logico. Cos la parola

sr (sr), giraffa,
utilizzata con il suo determinativo caratteristico nella scrittura del verbo

sr,
predire (var.


). Se si ammette che, nel primo termine, il segno della giraffa sr
semplicemente preceduto dalla sua lettura fonetica, limpiego del gruppo

sr nel
secondo termine si fonda esclusivamente sul principio del rebus ( 1.3).



Esercizio 2
a. traslitterare i segni fonetici delle seguenti parole:


uccelli

leggere



pesci
_

traversare



,

vallata

,
far divenire (far venire allesistenza)


,]

.tomba


legno

donna

montagna


b. scrivere in geroglifico le parole che seguono, utilizzando, alloccorrenza, bilitteri,
trilitteri e determinativi (i gruppi in rosso devono essere resi con bilitteri o trilitteri)

j`w, vecchio rmn, spalla


j`w, lode `, ufficio


q, entrare htp, pace





b`k.t, serva snjrw (nome duomo)


nhb.t, collo snjrw (nome di re)



Lezione 3

La proposizione a predicato avverbiale senza lessema verbale

3.1 Proposizione, soggetto e predicato
Tutte le proposizioni sono un gruppo di parole che affermano lesistenza di una
relazione di situazione o didentit tra due elementi, A e B, espressa per mezzo di
nomi:
1. A nella tal situazione rispetto a B;
2. A B.
In egiziano non esistono altri tipi di proposizioni.

A relazione B
Relazione di situazione il gatto su il tavolo
Relazione d'identit il gatto un felino


Lelemento A detto soggetto della proposizione; il resto, incluso B, costituisce il
predicato.
Sotto questo aspetto, tutte le proposizioni che enunciano una relazione di situazione
affermano lesistenza del soggetto circoscritto, al momento dellenunciazione, dalla
situazione enunciata dal predicato : nel momento che io parlo, il gatto non esiste che
sul tavolo. Daltro canto, tutte le proposizioni che esprimono una relazione didentit,
affermano lesistenza del soggetto, proprio quello, in modo atemporale e permanente,
come un elemento di un insieme, dichiarato dal predicato: il gatto esiste in qualit di
un elemento dellinsieme dei felini.
La presenza congiunta del soggetto e del predicato indispensabile perch
unenunciazione sia una proposizione.
Se si tratta di una relazione di situazione il predicato avverbiale: sul tavolo (sul
tavolo equivale ad un avverbio di luogo, come qui); se si tratta di una relazione
didentit, il predicato nominale: un felino.






1. Proposizione a predicato avverbiale (PPA) (relazione di situazione)
Ordine dei termini. Come in italiano il soggetto precede il predicato: il gatto () sul
tavolo.

Il soggetto un nome (gatto), un pronome (esso, egli) o un sintagma nominale
(gruppo di elementi linguistici che formano ununit in una frase. Il sintagma
nominale pu essere composto da: nome + articolo + aggettivo + complemento. Es. il
grande gatto, il gatto del vicino di casa, etc.).
Il predicato un sintagma avverbiale, ossia un gruppo di parole che hanno lo stesso
significato di un avverbio:

una preposizione + un nome, un pronome o un sintagma nominale () sul tavolo,
() su di esso, () sul grande tavolo; il nome pu essere un infinito: () sul mangiare;
il sintagma avverbiale pu essere ricondotto ad una solo parola (l per in quel luogo)
( 3.5 e 7.5);

una forma verbale che abbia in s il segno della sua relazione con il soggetto: ()
mangiante, () essendo stato mangiato.

Indicatore denunciazione. Lenunciazione di una relazione di situazione suppone
che a questa relazione sia assegnato un riferimento spaziale e temporale. Legiziano
possiede una parola invariabile,
,_
,
,
jw, che serve esclusivamente ad indicare che
quel riferimento coincide, dal punto di vista di chi parla, con il tempo ed il luogo
dellenunciazione (qui ed ora). Intraducibile in quanto tale, jw, salvo nei casi
delisione ( 3.3), precede tutte PPA che non siano formulate con senso esclamativo
( 10.1) o non collocato, per esempio, per mezzo di un ausiliare appropriato, nel
passato o nel futuro: (qui e ora [hic et nunc]) il gatto () sul tavolo.


2. Proposizione a predicato nominale (PPN) (relazione didentit)
Ordine dei termini. Contrariamente allitaliano, il predicato precede il soggetto.
Lenunciazione di una relazione didentit, sfuggendo, per definizione, dai limiti
spaziali e temporali, priva dindicatore denunciazione.

Il predicato un nome (tra i nomi figurano le forme nominali del verbo ( 27.4). In
italiano, linfinito, il participio e il gerundio sono anche detti forme nominali del



verbo, perch sono usati spesso in funzione di sostantivi o aggettivi), un pronome o
un sintagma nominale: () un felino, () lui, () un animale domestico.

Il soggetto sempre un pronome dimostrativo ci, quello (ce in francese), ci, questo,
codesto, quella cosa(cela in francese), esplicitato poi, alloccorrenza, per mezzo di un
nome, di un pronome personale o di un sintagma nominale apposto (il gatto, lui, il
grande gatto). Per dire il gatto un felino, legiziano dice lett. () un felino, questo,
(pi precisamente) il gatto.

A questi due tipi di proposizione saggiunge la proposizione a predicato verbale (il
gatto mangia); ma in egiziano, essa trattata come una PPA, lett. il gatto sul
mangiare, il gatto mangiante, etc. E solamente per comodit di esposizione che noi
distinguiamo, in egiziano, le PPA che contengono una parola con il significato di un
verbo, da quelle che, tra il soggetto e il predicato presentano un legame tramite una
forma dellausiliare essere (detta copula). Pertanto chiameremo le prime PPA con
lessema verbale, e le seconde PPA senza lessema verbale.

3.2 La proposizione a predicato avverbiale senza lessema verbale

La PPA senza lessema verbale si costruisce secondo il seguente modello:

Indicatore Soggetto Predicato
denunciazione

jw nome, pronome sintagma avverbiale
o sintagma nominale (prep. + nome, pronome o sintagma nominale)


Per lindicatore denunciazione, 3.1; per il pronome 4.1; per il sintagma nominale 6.1.

Secondo laspetto pi elementare, la PPA ha per soggetto un nome, e per predicato
una preposizione seguita da un nome (sintagma avverbiale). Nel medio-egiziano, i
nomi non sono dotati darticolo.


jw b`k r nh.t , il servo sotto il sicomoro


jw nnw m p.t, uno sconvolgimento nel cielo






jw hnmm.t m `w.t-jb, lumanit nella gioia

Il sintagma avverbiale pu essere ridotto ad una parola, come in italiano l sta per in
quel luogo, in altre parole, un avverbio (3.5).

jw gb jm, Geb l

Nel confronto con litaliano la PPA egiziana non presenta la come legame tra
soggetto e predicato, ma un indicatore di enunciazione posto allinizio della
proposizione.

Egiziano jw b`k r nh.t

Italiano il servo sotto il sicomoro


Nota
Il medioegiziano non conosce lutilizzo dellarticolo (sia definito sia indefinito),
sar solo il contesto a suggerire la miglior traduzione da adottare. Se si escludono i
nomi propri e gli assimilati, un nome impiegato per la prima volta si considera
indefinito, ma diventa definito allorch sia gi stato utilizzato.




3.3 Sequenza di proposizioni a predicato avverbiale

Per descrivere relazioni di situazioni pi complesse di quelle espresse da una sola
PPA, legiziano forma della frasi composte da due o pi PPA successive. In questo
caso jw compare, generalmente, solo allinizio della prima enunciazione, ed
sottinteso davanti alle altre, dette sequenziali.




jw b`k r nh.t (jw) b`k.t m njw.t, il servo sotto il sicomoro e la serva () in citt




jw nw m sgr (jw) jb.w m gmw, la Residenza nel silenzio e i cuori sono in lutto


(Il soggetto della proposizione sequenziale omesso, se identico a quello
delliniziale).



jw b`k r nh.t (jw b`k) m njw.t, il servo sotto il sicomoro, (e il servo ) in citt





jw jmw m p.t (jw jmw) qr w, un gemito in cielo, (un gemito ) (a partire) dal
crepuscolo









3.4 Preposizioni
Le principali preposizioni egiziane sono ( 4.3, 5.4 e 6.7):


















Preposizioni semplici
1. m mm m , davanti a suffissi jm jm jm jm : indica stato in luogo, in; tempo (m grh, di notte;
m rnp.t 3, per tre anni), strumento, con, per
mezzo di; compagnia, predicazione, in qualit di;

2. n nn n segno del dativo, indica anche vantaggio (jr n, fare (qlcs) per (qlcn),
` n, utile per), possesso, appartenente a; causa,
tempo (n q.t, per leternit);

3. r rr r , davanti a suffissi a volte jr jr jr jr : indica direzione, verso; conformit, fine;
4. hr hr hr hr , davanti a suffissi : indica posiz. super., sopra, su, proven., da; causa;
5. r r r r indica posizione inferiore sotto, anche con valore
di portare (r jn.w, portando tributi);

6. r r r r indica direzione (qd r, parlare a), vicinanza
presso (r hm, sotto la Maest di...);

7. jn jn jn jn introduce il complemento dagente da;

8. mm mm mm mm var. indica in mezzo a, tra, fra, (il segno del braccio il bilittero mj)

9. mj mj mj mj indica come;

10. hn hn hn hn indica compagnia insieme con, coordinazione e;

11. h` h` h` h` indica dietro;

12. tp tp tp tp indica sopra;

13. nt nt nt nt indica davanti, di fronte a, tra (molti);






14. t t t t , indica penetrazione attraverso, per (snqt=k t
t`.w nb.w il terrore di te pervade tutte le terre)

15. qr qr qr qr indica lorigine da, soprattutto con il valore
temporale (qr rk N dal tempo di N)

16. jmytw jmytw jmytw jmytw , , , , jm(y)t(w) jm(y)t(w) jm(y)t(w) jm(y)t(w) indica tra (due), in mezzo a.


Linsieme di una preposizione + un nome costituisce un sintagma avverbiale ( 3.2),
e pu quindi assumere la funzione di predicato di una PPA.


jw b`k hr nh.t , il servo sul sicomoro


jw b`k m nh.t , il servo nel sicomoro



jw b`k r nh.t , il servo sotto il sicomoro


Note
In certi casi, m r e hr presentano grafie specifiche ( 4.1). Queste preposizioni
servono a costruire, rispettivamente, il progressivo interno, lincipiente (allatif , il
servo verso il mangiare) e il progressivo della PPA con lessema verbale (lezioni da
14 a 16).
m e r hanno in certi contesti unaccezione particolare, detta m e r di stato o
condizione ( 4.4).
n serve particolarmente ad esprimere lattribuzione: jw nh.t n bik, lett. un
sicomoro (appartiene) al servo ( 6.6 e 10.4).
r seguita da un nome di luogo si traduce frequentemente con andare a: jw bik r
njw.t , il servo va in citt, si dirige verso la citt, lett. in direzione della citt;
,_

= jwj r p.t , io vado verso il cielo; =j il pronome personale io ( 4.1).


r si scrive talvolta jr (4.1). Sotto questa forma, serve per introdurre le
proposizioni condizionali ( 37.6) e le tematizzazioni ( 49.1)







r seguito dal nome di un elemento suscettibile di essere trasportato si pu rendere
con portare.

,_'
( _


jw dhwt(y)-n[t..r mi.t , Djudjhutnekhet porta
Maat (lett. sotto Maat)
Per esprimere le nozioni di portare, condurre (qlcs) a (qlcn) oppure portare,
apportare (qlch) a (un luogo), si impiega una sequenza di due proposizioni, il
predicato introdotto da r, mentre quello della seconda, da n, a (qlcn) o da r a
(un luogo). jw e il soggetto non sono ripetuti nella seconda proposizione ( 3.3).

,_

jw=j r m`.t n r , egli porta Maat a Ra (=j il pronome


personale egli ( 4.1))

,_,

jw=j r htp.t r jwnw , io porto le offerte a Heliopolis (=j il


pronome personale io ( 4.1))

r si sostituisce qualche volta a m davanti a un nome che esprime sentimento:

-
_

r rsw.t in gioia (lett. sotto la gioia);


_

-
_

m rsw.t in gioia
(lett. nella gioia)
Negli utilizzi specifici, la preposizione jn ridotta a

.
; in questo caso la si
traslittera ~n ( 18.2, 31.1).

3.5 Avverbi
1

Legiziano conosce qualche avverbio di luogo e di tempo. Bisogna sottolineare che
noi conserviamo la denominazione di avverbio soltanto per comodit, i termini
egiziani che noi interpretiamo come tali sono in realt dei sintagmi avverbiali
abbreviati (come in italiano l per in quel luogo).

I principali avverbi di luogo sono

_=
` qui, e
,_
jm l, dentro: jw bik `, il
servo qui; jw bik jm , il servo l.

1
Per esempio,jm , secondo il contesto, labbreviazione di jmI, jms, jmsn, in lui, in lei, in essi
(=j, =s, =sn sono pronomi personali [ 4.1]).






La maggior parte degli avverbi di tempo appaiono come nomi che designano parti del
tempo:

.
mjn, oggi

sj, ieri
_
dw`w, domani

=

(_
grh , notte

_
hrw, giorno

- o

-r nb , ogni giorno

_((
var.
.
( (
,
((
nhh, hh , eternamente, per sempre
'
~
q.t , eternamente, per sempre

(nhh e d.t denotano una concezione complementare del tempo, In origine
esprimevano, rispettivamente, il concetto ciclico e lineare del tempo. Spesso sono
citati congiuntamente: nhh q.t, r nhh q.t, r nhh hn q.t, etc. Queste espressioni si
rendono, di solito, con per sempre, fino alla fine dei tempi, per tutti i secoli dei secoli,
etc. Nella proposizioni negative ( 11.2, 18.2 etc.) si possono rendere con mai)

In ogni caso, limpiego di questi termini come avverbi risulta dallellissi di una
preposizione m o r (pi raramente n). Da notare che gli avverbi di tempo sono quasi
esclusivamente impiegati come predicati di proposizioni sequenziali: jw b`k r nh.t
(m) mjn il servo sotto il sicomoro oggi.

(m) mjn pu essere posto tra jw e il soggetto: jw (m) mjn b`k r nh.t oggi il servo
sotto il sicomoro.
Questa enunciazione rappresenta una sequenza di proposizioni, delle quali la prima
dotata di un soggetto zero ( 4.2): jw o (m) mjn, (jw) b`k r nh.t, lett. ( ) ci oggi
ed () il servo sotto il sicomoro.





VOCABOLARIO della lezione 3


`pd uccello var. hm.t donna, sposa


w`.t strada, cammino htp pace, tranquillit

b`k servo rw voce, rumore var.


b(`)t(y) pastore, pecoraio sbh grido, urlo


p.t cielo qrh.t giara, orcio


jq` ricompensa grh notte


mw acqua t` paese, nazione, terra var.
,


mjk`.t turchese , ,


nh.t sicomoro, albero qw montagna, collina


nhh eternit (ciclica), var. ,


q.t eternit (lineare), infinito


r Ra (dio-sole di Heliopoli), var. ,


rm pesce, plur. rm.w


hw.t allegria, allegrezza, esultanza






hb festa






ESERCIZI (traslitterare e tradurre)

1.
,__

jw `pd hr nh.t, (u)n uccello () su (un) sicomoro



Proposizione a predicato avverbiale (PPA): il soggetto precede il predicato.
,_
jw: indicatore denunciazione che introduce una proposizione esprimente
una relazione di situazione (PPA). Esso indica che il punto di riferimento
spaziale e temporale della relazione coincide, dal punto di vista di chi
parla, con il tempo e il luogo dellenunciazione (qui e adesso).


_

`pd, uccello, sostantivo, soggetto della PPA


hr, su, preposizione semplice, +


.

nh.t, sicomoro, sostantivo, formano un


sintagma avverbiale che assume la funzione di predicato avverbiale.

2.
,_

.
_
~

._

jw jq` n b`k , (una) ricompensa () per (un) servo

.
n , a, preposizione semplice, serve particolarmente per esprimere
lattribuzione

3.
,_ __

=
jw rw m p.t , (una) voce () in cielo

4.
,_
.

c
,_
jw qrh.t jm , (una) giara () l

5.
,__

.
((
jw mjk`.t m qw r nhh, (un) turchese () sulla montagna per
leternit

Tradurre in geroglifico e traslitterare

1) Una voce nella notte
,_ _
=

(_
jw rw m grh

2) Una donna sulla strada
,_

=jw hm.t hr w`.t



3) Ra in pace
,_

jw r m htp





4) Il cielo in festa e il paese nellesultanza
,_

=
_(

_(


jw p.t m hb (jw) t` m hw.t

5) Il pastore nellacqua in mezzo ai pesci
,_

___

__
<


jw b(`)t(y) m mw (jw b(`)t(y)) m rm.w



Lezione 4

4.1 Il pronome suffisso
In egiziano, come in tutte le lingue, i pronomi personali possono sostituire i nomi,
assumendone le stesse funzioni grammaticali.
1. jw b`k r nh.t il servo sotto il sicomoro
2. jw=j r nh.t egli sotto il sicomoro
3. jw b`k r=s il servo sotto esso
4. jw=j r=s egli sotto esso
Queste proposizioni hanno tutte la stessa struttura jw + soggetto + predicato
avverbiale:
nella seconda, =j, pronome personale, sostituisce il nome b`k che compare nella
prima come soggetto;
nella terza, =s essa, sostituisce il nome nh.t (femminile), che compare nella prima
come elemento del predicato. Nellultima, tutti i nomi della prima proposizione sono
sostituiti dai pronomi.
Nella grammatica egiziana, questi pronomi sono chiamati pronomi suffissi, perch
legati a parole che li precedono. In traslitterazione, essi si uniscono ai loro prefissi
tramite il segno =.
Allorquando sono seguite da un pronome suffisso, le preposizioni

m, in e

hr,
su, si scrivono rispettivamente

jm (con una iniziale) e

hr (con una
finale); jm=j, in lui, in esso; o hr=j, su lui.
Nelle stesse condizioni, la preposizione

r, contro, verso, si scrive sia


normalmente

, sia

jr (con una iniziale):

jr=j, contro di lui, verso


di lui.

Insieme con i pronomi suffissi, legiziano presenta altre serie di pronomi personali,
detti pronomi dipendenti ( 10.3) e pronomi indipendenti ( 28.1).



Paradigma del pronome suffisso

Maschile Femminile

Singolare 1

= j

2

= k

= j o

~t
3

= j

= s
Plurale 1

.,

= n

2

.
,

= jn o
~

.
,
~
= tn
3

.,

.
,

= sn

Duale 1

= ny

2

= jny

3

= sny

Indefinito
~

,
~

= tw o

~= t(w)



Plurale e duale Oltre al singolare e al plurale, legiziano possiede un terzo
numero grammaticale, dimpiego ristretto, il duale, che si riferisce a due persone o a
due cose ( 5.2). Al plurale e al duale non esiste distinzione grammaticale del
genere.

1
a
pers. sing. La grafia usuale

, indipendentemente dal sesso o dalla natura


(umana o divina) di chi parla. Tuttavia,

talvolta utilizzato per le donne e per le





dee;

per gli dei ed i re;

, per i defunti beati.

, che sono grafie


fonetiche, si sostituiscono talvolta alla grafia pi semplice. Nelle rappresentazioni
dove la persona che parla raffigurata, il pronome suffisso di 1
a
persona
frequentemente omesso: il ritratto stesso che lo sostituisce. Per gli altri casi
domissione del pronome =j, cf. 6.2, nota 2. Lespressione

b`k jm (Kah.,
29,12), convenzionalmente tradotta questo umile servo, lett. il servo (che ) l ( 7.4
nota 3), si sostituisce regolarmente a: io, me, io stesso nella corrispondenza,
quando lautore di una lettera si rivolge ad un superiore.

2
a
pers. sing. Legiziano possiede dei pronomi distinti per il maschile ed il
femminile: jw=k hr nh.t, tu (uomo) sei sotto il sicomoro; jw=j hr nh.t, tu (donna) sei
sotto il sicomoro. Alla 2
a
pers. masc. sing. (=k), nei testi trascritti dallo ieratico,
lansa della ciotola invertita:

. In certi usi, invece di =k, si pu incontrare


=ky ( 6.2, nota 3). Alla 2a pers. fem. sing. le due variazioni del pronome =j e =t, si
spiegano con levoluzione da j in t nellAntico Regno. Lo stesso dicasi per la 2
a

pers. plur.

3a pers. sing. Legiziano possiede un maschile egli, lui ed un pronome femminile
ella, lei: jw=j hr nh.t, egli sotto il sicomoro; jw=s hr nh.t, ella sotto il sicomoro.
Non esiste alcuna forma speciale per il pronome riflessivo (s); cf. 14.2, a, p. 163.
In certi usi, invece di =j e =s, si pu incontrare

=jy e

=sy ( 6.2, nota 3; 40.2,


d, 43.1 e 48.4). In certi testi, grazie ad un gioco grafico, il gruppo

jw=j
scritto

, prendendo a prestito la grafia della parola jwj, carne, membra. Alla 3a


pers. fem. sing., =s possiede, oltre al suo senso normale, un senso collettivo,
prossimo a quello di un dimostrativo: questo, ci, quello ( 4.2); in questo uso
sovente scritto

~ =s.t. Sotto questa forma, quando si riferisce ad un gruppo umano
considerato collettivamente e, in quanto tale, spesso indicato da un nome femminile
( 5.2), si traduce con essi.

2
a
pers. plur. Come per la 2a pers. fem. sing., il fonema j si evoluto in t durante
lAntico Regno, da cui le due varianti =jn e =tn. Contrariamente allitaliano, il
pronome di 2a pers. plur. non mai usato per esprimere un plurale di cortesia:
=jn, =tn, voi, si riferisce sempre a pi persone; quando ci si deve rivolgere ad una



sola persona, sia essa il re, il dio o la dea, si utilizza sempre =k (masc.) o =j (fem.),
tu.

3a pers. plur. Legiziano non possiede i pronomi distinti per il masc. (essi) ed il
fem. (esse). Non esiste neppure una forma speciale di pronome riflessivo (s); cf.
14.2, a, p. 163. La 3
a
pers. plur. , in alcuni casi, espressa dalla forma =s.t del
pronome di 3
a
pers. fem. sing.

Pronome indefinito - Legiziano possiede un pronome indefinito, =tw, senza
genere n numero specifici, equivalente allitaliano si, al francese on e allinglese
one, they, people. Le sue grafie principali sono:
~

,
~

=tw e

~ =t(w), pi
raramente

=jw. La forma abbreviata

~ =t(w), insieme con un verbo, precede


il determinativo eventuale del verbo stesso ( 17.2, 19.2, 23.2, c, 33.1).




4.2 I pronomi dimostrativi nn nn nn nn, (zero), =s =s =s =s e =s.t =s.t =s.t =s.t

Legiziano conosce dei pronomi dimostrativi, che possono, come i pronomi
personali, assumere le stesse funzioni del nome nella proposizione.
Il pronome

nn, questo, ci, quella cosa, var.

1
pu essere impiegato
come soggetto o elemento del predicato di una PPA: jw nn r nh.t, questo sotto il
sicomoro; jw b`k r nn, il servo sotto questo.
Come soggetto di una PPa, pu alternarsi con lassenza di tutti gli elementi tra jw ed
il predicato: jw r nh.t.
Questa alternanza permette di stabilire che una tale assenza esprime un senso molto
vicino a quello di nn, sebbene probabilmente attenuato: ci, questo, quello, quella
cosa. Questa assenza la chiameremo pronome zero e la scriveremo per mezzo di
uno (zero) che di solito non si traduce: jw r nh.t, sotto il sicomoro (lett. ci,
questo, quello, quella cosa sotto il sicomoro).


1
Il segno

il bilittero nn, che pu essere dotato di uno o due complementi fonetici n.



jw nn n jt(=j) wsjr, questo jw n jt=s wsjr
ci, quello, quella cosa a (mio) padre Osiride a suo (di lei) padre Osiride

Nota: per un ulteriore esempio di alternanza nn / 6.6, p.81.


jw m .t, nel petto jw hr=j, sopra lui

nn si incontra anche, dopo preposizioni, nel sintagma avverbiale predicato di una PPA.

jw w`.wt jp[t]w
1
mj nn, queste strade sono come quella

In certe posizioni, nn si alterna talvolta con

=s e

~=s.t, pronome di 3a pers. fem.
sing., che possiede unaccezione collettiva, questo, ci, quella cosa, codesto: jw b`k
r nn, jw b`k r=s oppure r=s.t, il servo sotto quella cosa.
In particolare sincontra =s e =s.t dopo la preposizione hr: hr=s, hr=s.t, a causa di
ci, a questo proposito.
Per altri pronomi dimostrativi cf. 11.4.
Note:
Per i numerosi impieghi del pronome in egiziano, cf. 6.6, 10.2,b, 10.4 e 11.2.
Notare lespressione

~
~

mjt.t nn, per mjt.t n(y).t nn ( 8.3,c), la stessa cosa, lett.


la somiglianza di ci. Confrontare con: mjt.t jr(y).t ( 9.1).


4.3 Preposizioni
Aggiungeremo, a quelle del 3.4, qualche preposizione detta composta, perch
generalmente costituita da una preposizione + un nome
2
(m, in, + nw, interno; hr,
su, + gs, il lato, il fianco, la parte).


1
Jptw un aggettivo dimostrativo plur. arcaico ( 11.4, nota)
2
Questo nome conserva il proprio determinativo. jp-m formato da un nome e da
una preposizione, lett. la testa in.


m-nw, in, allinterno di, var.

1
;

m-nw-n(y) ( 8.3, b, Rem. 3)


r-gs e

hr-gs, accanto a, vicino a


m-s` e

r-s`, dietro, dietro a


.
m-b`h, davanti, di fronte a, in presenza di, var.

~
m-nt, davanti, davanti a, fuori di

tp-, davanti, prima di, prima, var.

tp-.wy,

tp-.w(y)
1


1
Questa grafia fondata sul rebus di m(w) (r ) nw (acqua sotto vaso)


tp-m, davanti, prima di, prima; davanti al pronome suffisso

tp-jm

~
~
]
m-mjt.t, simile, a (ras)somiglianza di (lett. in qualit di una cosa simile

a var.

~
~
]
(m-) mjt.t
2


4.4 M MM M e r rr r di stato
Oltre al loro significato gi noto, le preposizioni m e r permettono desprimere che il
soggetto di una PPA si trova in uno stato o condizione (con m) oppure destinato a
trovarcisi (con r): jw=j m b`k, egli servo, lett. egli nello stato (nella condizione)
di servo; jw=j r b`k, egli sta per essere servo, egli sar servo, lett. egli in direzione
dello stato di servo.


jw=j m nnw, egli un bambino jw=j r j`w, egli sta per essere un
vecchio, egli sar un vecchio

In questo impiego, che molto frequente, chiameremo m e r, m e r di stato
3
. E
probabile che m rappresenti, in questo caso, una forma indebolita della preposizione
mj, come: jw=j mj b`k, egli come un servo, dove jw=j m b`k, egli (nello stato di)
servo. Nella proposizioni dove compaiono m e r di stato, qualche volta si constata
un fenomeno dellisse parziale del predicato ( 9.4).
Una proposizione con m o r di stato pu essere associata, in posizione sequenziale,
ad una proposizione iniziale il cui il predicato introdotto da n, per oppure r,
contro. Queste sequenziali servono ad esprimere che una persona assume o
assumer nei confronti di unaltra uno atteggiamento (stato) favorevole o contrario
(cf. la fine di 6.6).

Con m di stato Con r di stato


1
Lett. sulla mano di, sulle (due) mani di
2
La m pu sparire per assimilazione alla m iniziale di mjt.t.
3
Essi sono tradizionalmente chiamati m e r predicativi o di predicazione



Favorevole (n) jw b`k n=j m nms jw b`k n=j r nms
Il servo per me un amico il servo sar per me un
amico


Contrario ( r) jw b`k r=j m jty jw b`k r=j r jty
Il servo per me un avversario il servo sar per me un
avversario


jw srr.w r=k m bj.w(t) jw=j-n=j-r-sn
i piccoli sono per (lett. contro) te delle api Iouefeniersen (nome proprio)
(srr.w e bj.w[t] sono dei plurali ( 5.2) Lett. egli sar per me un fratello

Nota
M e r, nella loro funzione di m e r di stato, precedono esclusivamente dei nomi o dei sintagmi nominali. Davanti a
pronomi suffissi, queste preposizioni conservano quasi sempre le loro normali accezioni; in, verso, contro, etc.
Vocabolario della lezione 4

Geroglifico Traslitterazione Traduzione Variazioni












Geroglifico Traslitterazione Traduzione Variazioni








Lezione 5

5.1 Il genere grammaticale

Legiziano distingue due generi grammaticali: il maschile e il femminile. I nomi
maschili non hanno una desinenza specifica, mentre quelli femminili, come nella
maggior parte delle lingue semitiche, sono dotati di una

~t finale, che si posiziona
prima del determinativo, e che noi traslittereremo per convenzione .t (con un
puntino che precede la lettera).

Maschile
_

-
,
_

(_


`pd, uccello njr, dio hb, festa qw, montagna

Femminile
_
~
=
.
~

~
w`.t, strada nh.t, sicomoro hm.t, donna njw.t, citt

Molte parole hanno, come in italiano, una forma maschile ed una femminile:
_

_
b`k,
servo,
_

~

b`k.t, serva,

-
,
_
njr, dio,

-
,
~
]
njr.t, dea.

Il genere grammaticale egiziano non corrisponde necessariamente a quello
dellitaliano. Cos, per gli Egiziani, il cielo

~
=
p.t, rappresentato dalla dea Nut, era di
genere femminile, mentre la terra,

t`, rappresentata dal dio Geb, era di genere


maschile.

Note
1. Qualche parola che termina per t non affatto femminile, ma maschile, perch la t finale non
una desinenza ma parte della radice. Si tratta sia di una t che si ritrova a fine parola a causa della
caduta di unantica w finale, sia di unantica j diventata t a causa dellevoluzione fonetica.;

_
~
m`t, granito, antico.

-
m`j, granito

jt, orzo
,
~

_
jt
1
, padre

_

~
wmt, condensatore
,
~

wt, bendatura

~ mt, muscolo, vena


_
~

m(w)t, morte

.

~
.
nt, forza

~
.mt, tre
_
.
~

nt, faccia

~ t, legno, albero


1
Da non leggere jtj. Il segno del serpente in questo geroglifico il bilittero jt.


sst,, polpaccio

~
_
~

,
twt, effige, statua

2. I nomi delle regioni e delle nazioni sono generalmente considerate dagli Egiziani come dei
femminili, anche quando essi sono sprovvisti della desinenza .t.

Es.
~
.

_
()
,

(r )tnw () r-qr=s, il Retenu () tutto intero (lett. fino al suo limite)


(rjnw, var. rtnw, [r]tnw, il nome di una regione della Siria).

5.2 Il numero grammaticale

Legiziano distingue tre numeri grammaticali: il singolare, il duale e il plurale (a
partire da tre).
I nomi maschili presentano al plurale una desinenza w, che si traslittera . .. .w ww w. A
questa desinenza, scritta in principio
_
oppure

, ma spesso non scritta, si aggiunge,
salvo eccezioni, dopo il o i determinativi, quello che indica la pluralit,

.,

, etc.

_

_
_
.
`pd.w, uccelli

.jb.w, cuori
_
_
.sps.w, nobili

Nei nomi femminili, la desinenza del plurale in principio . .. .wt wt wt wt, combinazione di .w
di plurale e di .t di femminile. Generalmente appaiono soltanto la .t di femminile e il
determinativo di pluralit.

_

_
_
.b`k.w, servi
_

~

.b`k.wt, serve

-
,
_
_
.njr.w, dei

-
,
~
]
.njr.wt, dee

Il duale sincontra, generalmente, riferito a quei nomi che sono raggruppati
naturalmente o concettualmente per due (parti del corpo, divinit associate dalla
mitologia, etc.). Le desinenze del duale sono
_


.wy per il masc. e
~

.ty per il fem.


Il determinativo talvolta raddoppiato.

.
~jr.ty, i (due) occhi)
.

.wy, le (due) braccia


,

rd.wy, le (due) gambe



In egiziano, molte parole, masc. o fem., sebbene dotate dei trattini del plurale, sono
grammaticalmente dei singolari. Questi termini, detti collettivi, servono a identificare
degli insieme di persone o di animali, di materiali o di prodotti, di sentimenti o di
astrazioni. In traslitterazione, la w finale di cui sono talvolta provviste non deve
essere dunque preceduto dal punto.
_
_
. ms, truppe, esercito;

_'

. sbq, lapislazzuli;
^
_
.
. gmw, afflizione


_
. q`q`.t, consiglio;
_

.
~
mjk`.t, turchese;
,
-

.
. rsw.t, gioia

Esistono, inoltre, delle grafie di plurali, di duali o di collettivi, ritenuti arcaici, che
consistono nel duplicare o triplicare il determinativo di una parola.

_

____
b`k.w, servi;
,

rd.wy, le (due) gambe;


____
ms, esercito;
O
~


psq.t ,(collettivo fem.) enneade (di dei)

Nota
1. Sul termine masc.
,
-
_
rmj, uomo, si formato un collettivo
,
-
_
. rmj, , lumanit, var.
,
~
_
. rmt.
Per convenzione, si traslitterer rmt questo termine scritto r(m)j, senza porre la m tra parentesi. La
grafia completa
,
_
-
_

. rmj, eccezionale.
2. Il nome collettivo

~
.
.
.t, cosa, cose, normalmente femminile, talvolta trattato come masc.
plur. .wt.

5.3 Coordinazione e disgiunzione

In italiano, il modo abituale di coordinare due nomi quello di raccordarli per mezzo
della congiunzione di coordinazione e. Legiziano saccontenta normalmente di
giustapporle.
,_
c

_
'
.

.jw tp=j s`=j m sbq


1
, la mia testa e la mia
schiena sono di lapislazzuli

E possibile, tuttavia, sottolineare la coordinazione tra i due nomi in modo pi
marcato pere mezzo delle preposizioni
(
.
.hn, con, insieme con, come, oppure
.
hr,
(lett. su).

.
.
_
,

.
_
,
.ntyw hr hknw, mirra e olio hknou;

.
.

.nbw hr hmty, oro e rame;



.

.
.
(
-
.


.
(_
~


.
nhw n(y) hsmn hm`.t, un poco di natron e di sale

1
Per il pronome suffisso possessivo (tp=j, s`=j), cf. 6.2. Nel testo originale, in colonne, tp=j s`=j sono disposti
c


Il pronome j che posto contemporaneamente sotto tp e s`, detto in fattorizzazione grafica. Questa disposizione
indica che la frase dove essere intesa, lett., come jw tp=j m sbq, (jw) s`=j m sbq


.
.
.
(
-
.


.
(
.
.
.

.
.
.
(_
~


.nhw n(y) hsmn hn n(y) hm`.t, un po di
natron e un po di sale

,_
.
.

_()

~~
(
.
.
_
.
.
',,
~
jw jr.ty=k m (m)skt.t hn mnq.yt
1
, i tuoi (due)
occhi sono la barca Msektt e la barca Mandjyt

hn e hr possono incontrarsi in enunciati che sono delle sequenze di proposizioni (
3.3):
jw b`k r nh.t, (jw b`k) hn b`k.t, il servo sotto il sicomoro, insieme con la serva;
jw b`k hn b`k.t r nh.t, il servo insieme con la serva, sotto il sicomoro.

La coordinazione in o (o disgiunzione) si esprime sia per giustapposizione dei
termini (sar il contesto che inviter ad interpretarlo come tale), sia specificatamente
per mezzo dellespressione
,

_
,
,

_
r(`)-pw, posizionato dopo lultimo termine dellenunciazione.

_
s s.t r(`)-pw, un uomo o una donna;

_
,
_
~
.
,

_
sr sqm(w)-wq.t r(`)-pw, un
notabile o un cancelliere (lett. uditore di decreto)

Lespressione pu figurare dopo una serie di sintagmi avverbiali.

_
-
__
.
__

.
___
,

m nb m sn m nms r(`)-pw, (una casa dove tu


entri) come signore, come fratello o come amico


5.4 Preposizioni

~
;
t, attraverso var.

~
,

~ tt;

,
r, vicino a, presso; sotto (il regno di)

,_c
h`, dietro, intorno a, attorno a var.
,_

~
jt, davanti, di fronte a var.

~


1
Msektet e Mandjyt sono le barche che si suppone trasportino il sole, rispettivamente la notte ed il giorno. La m
iniziale di msk.t omessa nella scrittura per assimilazione fonetica alla preposizione m che la precede.





_
.
~ nt, davanti, alla testa di

[_

~
jmytw, tra, fra var.
[_
~

jm(y)tw,
[_
~
jm(y)t(w)




Lezione 6

6.1 Il sintagma nominale

Ogni nome accompagnato da uno o pi determinanti forma un sintagma nominale (
3.1). Si definisce determinante di nome ogni parola o gruppo di parole che, aggiunti a
un nome, permettono di precisarne meglio il senso, restringendone il significato:
gatto nero pi preciso di gatto, ma si applica ad un minor numero danimali. Cos
gli aggettivi, lapposizione e il complemento di nome (o di specificazione).

- il suo gatto (aggettivo possessivo + nome);
- questo gatto (aggettivo dimostrativo + nome);
- il gatto nero (nome + aggettivo epiteto);
- il gatto, animale domestico (nome + apposizione);
- il gatto del vicino (nome + complemento di nome o di specificazione).

Tutti i sintagmi nominali assumono le stesse funzioni grammaticali dei nomi.

A. Soggetto o elemento del predicato duna PPA:
- soggetto il gatto (nome) sul tavolo;
il gatto nero (sintagma nominale) sul tavolo;

- predicato il gatto su il tavolo (nome);
il gatto su il grande tavolo (sintagma nominale).

B. Predicato o esplicitazione del soggetto duna PPN:
- predicato ci un felino (nome), il gatto;
ci un piccolo felino (sintagma nominale), il gatto;

- esplic. soggetto ci un felino, il gatto (nome);
ci un felino, il gatto selvaggio (sintagma nominale).

C. Elemento costitutivo dun altro sintagma nominale:
- questo gatto nero (il sintagma nominale gatto nero determinato dal
dimostrativo questo);
- il gatto nero del vicino (il sintagma nominale il gatto nero determinato
dal complemento di nome del vicino).







6.2 Il pronome suffisso possessivo

Lequivalente pi semplice dellaggettivo possessivo italiano mio, tuo, suo, etc. in
egiziano il pronome suffisso ( 4.1). Questi sappongono direttamente al nome che
determinano assumendone, in rapporto ad esso, la funzione di complemento di nome.
In questo caso si parla di pronomi suffissi possessivi. L dove litaliano dice il suo
servo, legiziano dice, letteralmente, il servo di lui.


b`k=j b`k.w=j b`k.t=j b`k.wt=j
suo servo suoi servi sua serva sue serve
lett. il servo di lui lett. i servi di lui lett. la serva di lui lett. le serve di lui


b`k=sn b`k.w=sn b`k.t=sn b`k.wt=sn
loro servo loro servi loro serva loro serve
lett. il servo di loro lett. i servi di loro lett. la serva di loro lett. le serve di loro

E importante sottolineare che quando esso determina nomi come mrw.t,
amore, affezione, oppure snq, timore, etc., il pronome suffisso designa non
colui che prova il sentimento, ma colui che lispira, che lo suscita, e, dunque, non si
pu rendere in traduzione con un aggettivo possessivo: mrw.t=j, lamore chegli
ispira; snq=j, il timore chegli suscita.

Un nome determinato da un pronome suffisso possessivo costituisce un sintagma
nominale, ed assume tutte le funzioni sintattiche del nome: jw b`k=j r nh.t=j, il suo
servo sotto il suo sicomoro.
jw s`=j m nn(w), suo figlio (nella condizione di) un bambino

jw m jb=k, (ci) nel tuo cuore (con soggetto )





jw jt=j m-nw h=j, suo padre allinterno del suo
palazzo

jw=j hr .t=j m-b`h=j, io sono prosternato (lett. sul
mio ventre) davanti a lui (o in sua presenza)

Note
1 Quando il nome determinato dal pronome suffisso possessivo al sing. e quando il
contesto indica chesso indefinito (un servo e non il servo), si dovrebbe tradurre
un(a)..dei suoi, uno(a)..dei loro: b`k=j, uno dei suoi servi, lett. un servo di lui; b`k=sn,
uno dei loro servo, lett. un servo dessi, etc.
2 Il pronome suffisso =j molto frequentemente omesso, per confusione con il
determinativo, quandesso determina certi nomi come jt, padre, e nb, signore:
jt(=j), mio padre; nb(=j), mio signore.

3 Dopo i nomi al duale, i pronomi suffissi possessivi =k, =j e =s assumono talvolta le
forme =ky (rare), =jy e =sy, per assonanza con le desinenze del duale.

sp.ty=ky, le tue (due) labbra

.wy=jy, le sue (due) braccia

mn.ty=sy, le sue (due) cosce


6.3 Il possessivo n=f-jm(y)

Un equivalente enfatico dellaggettivo possessivo, che gli appartiene, che il suo,
etc., si forma utilizzando unespressione n=j-jmy, costituita dalla preposizione n, a,
dal pronome suffisso voluto dal senso e da un elemento dappoggio

jmy, var.

jm(y):jw b`k n=j-jmy r nh.t n=j-jmy, il servo che gli appartiene sotto il sicomoro che
il mio
1



1
Lelemento jmy probabilmente una forma di m di stato con, in ellisse, lo stesso pronome suffisso di quello apposto a
n, lett. n=f-jm(=f), a lui in quanto che lui. In senso stretto costituisce una proposizione sequenziale ( 3.3) di cui il
soggetto, in ellisse, riprende il termine al quale essa apposta: b`k, (jm=j) n=j-jmy, il servo, e egli a lui.




6.4 Espressione di egli stesso

Il concetto di egli stesso (ipsit, dal latino ipse, lui-stesso) il fatto di sottolineare
lidentit della persona nominata. Reso in italiano da stesso, in persona, se riferito
ad un nome (il servo lui stesso, il servo in persona), e da proprio se riferito ad un
pronome (proprio il suo servo), esso espresso, in entrambi i casi, in egiziano, per
mezzo di una locuzione contenente il termine qs, var. , lett. persona, ed un
pronome suffisso. Sappone ad un nome o ad un pronome che determina, e costituisce
con esso un sintagma nominale. Quando la locuzione determina un nome, il pronome
suffisso chessa contiene, sempre di 3
a
pers., saccorda in genere e numero con
quello: b`k qs=j, il servo stesso, il servo in persona, lett. il servo (pi precisamente) la sua
persona; b`k.t qs=s, la serva stessa; b`k.w qs=sn, i servi stessi, etc.

jw njr qs=j m r(`) (j)r(y)-p(.t), il dio stesso la bocca
del principe

Quando la locuzione determina un pronome possessivo, il pronome suffisso aggiunto
a qs= saccorda con lui nella persona: b`k=k qs=k, il tuo stesso servo
2

wj`=j qs=j, la mia stessa barca




6.5 Espressione dellintegralit

Lintegralit il fatto di considerare nel suo senso pi globale una realt che possiede
una certa estensione, come unentit geografica, un gruppo umano, un periodo di
tempo o un insieme di cose. Reso in italiano da intero, tutto intero, al completo, etc.,
essa sesprime in egiziano per mezzo di quattro locuzioni che contengono un
pronome suffisso, delle quali la pi usata r-qr=j, var.
r-qr.w=j, lett. fino al suo o ai suoi limiti
3
. Apposte al nome che determinano, queste

2
In casi rari, la locuzione pu determinare un pronome dipendente ( 10.3)
3
Pi precisamente fino alle sue coste.




locuzioni costituiscono con esso un sintagma nominale
4
. Il pronome suffisso chesse
contengono, sempre di 3
a
pers. (=f, =s o =sn), saccorda in genere e numero con il
determinato: t` r-qr=j, il paese intero; njw.t r-qr=s, la citt intera; b`k.w r-qr=sn, i
servi al completo (o linsieme dei servi).

t` r-qr=j, il paese intero; smw r-qr=j, lintero Alto-Egitto

Lespressioni sinonime sono:

mj-kj=j, lett. conformemente alla sua immagine;

mj-kd=j, lett. conformemente alla sua forma;

r-`w=j, lett. fino alla sua lunghezza.
Esse simpiegano e si traducono in pratica esattamente come r-qr=j.

Dopo queste espressioni, il pronome suffisso pu essere sottinteso
5
, restando
inalterato il senso:


, ,

,



jr nn r-`w m-nw hw (XIX-XX din.)
tutto ci siscrive nella durata di una vita (lett. questo, al completo allinterno di un tempo di
vita).
6.6 La proposizione a predicato avverbiale esprimente lattribuzione

Per esprimere la nozione dattribuzione (un sicomoro al servo), legiziano ricorre ad
una PPA di cui il predicato introdotto dalla preposizione n, a, per , proprio a,
etc. ( 3.4): jw nh.t n b`k, un sicomoro al servo, un sicomoro appartiene al servo.

4
Per lapposizione vedi 7.1. In senso stretto, ognuna delle espressioni qui presentate costituisce una proposizione
sequenziale ( 3.3) di cui il soggetto, in ellisse, riprende il termine al quale essa giustapposta:..t`,(jw=j) r-qr=j, il
paese, (ed esso ) al completo
5
Per questa omissione di =j, =s o =sn, secondo il caso, 3.5, pag. 51, n.1)





jw n n h`-nt, la vita appartiene a Ahanakht

Se il contesto lo permette, questo tipo di proposizione pu rendersi in italiano
invertendo lordine dei termini, per mezzo di una proposizione di possesso che
impiega il verbo avere (che non esiste in egiziano): un sicomoro al servo = il servo
ha un sicomoro.

jw pr(.t)-rw n=j, egli ha unofferta invocatoria
6
(lett. unofferta invocatoria
a lui).
Quando, come in quest esempio, il soggetto un nome o un sintagma nominale e il
predicato contiene un pronome suffisso (n=f), lordine dei termini della proposizione,
invece di jw nh.t n=j, diventa jw n=j nh.t, con inversione del soggetto e del predicato.
Ma questa inversione non che apparente, poich la posizione del soggetto
occupata dal pronome (zero, 4.2), che dimostra il caso dove esso salterna con
il pronome dimostrativo nn. Il predicato n=j dunque nella sua posizione usuale, ed
il termine che lo segue non che unapposizione a , che prender il nome di
esplicitazione del soggetto: jw n=j, nh.t, lett. ci a lui, (pi precisamente) un
sicomoro. Questa costruzione era evidentemente preferita perch permetteva,
nellespressione dellattribuzione, di menzionare lattributario prima dellattribuito.

Indic. enunc. Soggetto Predicato Esplicitazione del soggetto
jw nh.t n=j ========

jw n=j nh.t
La costruzione jw n=j nh.t impossibile con un soggetto pronome suffisso, dal
momento che questultimo non si pu dissociare da jw: jw=s n=j, esso (il sicomoro) gli
appartiene.

jw n=j n, la vita mappartiene (lett. ci a me, la vita)


6
Si suppone che lespressione pr.t-rw sia, letteralmente, un uscire alla voce. Essa designa la recita, in favore del
defunto, duna formula augurale che gli siano consacrati un certo numero di prodotti necessari alla sua sopravivenza,
recita che sostituiva magicamente la fornitura materiale dei prodotti stessi




jw n=j r(`)=j hn jr.ty=j, la sua bocca ed i suoi occhi gli
appartengono (lett. ci a lui, la sua bocca e i suoi due occhi)

Il soggetto non esplicitato quando la cosa attribuita stata precedentemente
nominata, oppure un elemento della situazione: jw n=j, ci a lui; questo gli
appartiene, questo suo.

jw nn n k` n(y) jy, questo per il Ka di Tji
jw n k` j, questo per il tuo Ka
(formula di consacrazione dellofferta funeraria al defunto; da notare lalternanza nn / ( 4.2); nei
due esempi, si riferiscono a delle offerte che sono presenti nella raffigurazione)
La costruzione jw n=j, nh.t pu essere seguita da una sequenziale introdotta da m o
r di stato, secondo la costruzione spiegata in 4.4: jw n=j b`k m nms, il servo
per me un amico; jw n=j b`k r nms, il servo sar per me un amico.

Note
La costruzione jw n=j nh.t, che normale quando il soggetto della proposizione un sintagma
nominale del tipo b`k=j, impossibile quando si tratta di un sintagma nominale del tipo b`k n(y) nb
(complemento di nome) ( 8.3). Confrontare le var. che compaiono in uno stesso testo:
jw n=j b`=j, il mio Ba mappartiene

jw b` n(y) qhwt(y)-nt tn n=s, il Ba del
cosiddetto Djutynakht le appartiene.




Lezione 7

7.1 Lapposizione

Lapposizione consiste nel contrapporre ad un nome, a un sintagma nominale o ad un
pronome, un altro nome, un altro sintagma nominale o un altro pronome, che
precisino il senso dei primi restringendone e puntualizzandone il significato. Cos,
nellespressione il gatto, animale domestico, di cui lesatto significato il gatto, (pi
precisamente) lanimale domestico, il sintagma nominale animale domestico
apposto a gatto. Gli elementi apposti sono dei determinanti di nome e formano,
insieme con il termine chessi determinano, un sintagma nominale ( 6.1) Il caso pi
frequente dapposizione quello dei nomi propri aggiunti a uno o pi titoli.

jw=j m s`=j nqty=j , io sono suo figlio, suo protettore

q`q`-m-n sn=j, Djadjaemankh, mio fratello

Nei testi funerari, in particolare, il nome del defunto molto spesso apposto a
pseudo-titoli, che indicano il suo stato di defunto meritevole. Questi sono

wsjr, Osiride (var. , ), che assimila il defunto al dio dei morti, e

jm`w, venerabile, (var. jm`y, , jm`(w)
(Nota: jm`w e jm`y sono talvolta impiegati come titoli di Corte)

jm`(w) nb(=j)-pw-s-n(y)-wsr.t, il venerabile
Nebipusenusrt


7.2 Laggettivo

Si chiama aggettivo un nome derivato da un verbo intransitivo detto di qualit (
14.2): njr, buono, lett. un buono, derivato dal verbo njr, diventare buono. Laggettivo
senza dubbio il participio perfettivo di uno di questi verbi ( 40.1). Apposto ad un




altro nome, esso lo determina con lo stesso senso dellaggettivo epiteto italiano, e
costituisce con lui un sintagma nominale.
In egiziano, laggettivo si posiziona dopo il nome chesso determina, e saccorda con
lui in genere e numero: jw b`k njr r nh.t `.t, il buon servo sotto il grande
sicomoro, lett. il servo, il buono, sotto il sicomoro, il grande (njr saccorda con b`k,
maschile, e `.t con nh.t, femminile). Laggettivo pu anche determinare un nome gi
determinato da un pronome suffisso possessivo: b`k=j njr, il suo buon servo; nh.t=j
`.t, il suo grande sicomoro.
Singolare Plurale Duale

Maschile
b`k njr b`k.w njr.w rd.wy njr.wy

Femminile
b`k.t njr.t b`k.wt njr.wt jr.ty njr.ty
Note
1 Il determinativo di pluralit molto frequentemente omesso nellaggettivo
che determina un nome femminile plurale:

b`k.wt njr(w).t,
le buone serve. Questo pu accadere, anche se meno spesso, quando
laggettivo determina un nome maschile plurale: b`k.w
njr(.w), i buoni servi.
2 Unito al nome bw, luogo, un aggettivo pu formare insieme con esso un
nome composto di senso astratto.
bw-njr, il buono, lett. il luogo buono; bw-bjn, il male


7.3 Espressione della distributivit

Per esprimere la nozione di distributivit, resa in italiano dallaggettivo ogni, tutto, o
dalla locuzione ogni sorta di, legiziano utilizza la parola nb, che sappone al
nome che determina e saccorda con lui nello stesso modo dellaggettivo. Tuttavia,




quando questo nome al plurale, nb ha solo eccezionalmente il determinativo ;
tanto che in pratica esistono solo due forma: nb, maschile e nb.t, femminile.

b`k nb; b`k.w nb(.w); ogni servo; ognuno dei servi

b`k.t nb.t; b`k.wt nb.(w)t; ciascuna serva, tutte le serve

Nota: al femminile la .t di nb.t sovente omessa: b`k.t nb(.t), b`k.wt nb(.wt)

sic
jw .t nb.t jm=s, ogni sorta di cosa in essa; jw wdpw{.w nb hr jr(y).t=j, ogni maggiordomo
nella sua funzione (lett. sul fare di lui)

Il contesto impone talvolta di tradurre nb con qualunque/qualsiasi, un/una
qualcheche questo/questa sia, etc.:
`s.t nb.t, un qualunque paese straniero, qualche paese straniero che questo
sia
1
.

Nb simpiega specificatamente nei sintagmi nominali o parole composte
sottoelencate, e che significano ognuno, ciascuno, tutti, chiunque.

w nb, ciascuno; s nb, ogni uomo
2
; bw-nb, ogni luogo;

hr-nb, ciascun volto; var. rmj nb o rmj nb.t, tutti
gli uomini (accordato al maschile o al femminile, 5.2, note 2)

Un nome pu essere determinato contemporaneamente da un pronome suffisso e da
nb: b`k=j nb, ciascuno dei suoi servi, lett. ogni servo di lui.

1
Dopo un participio ( 40-45), nb ha spesso il valore di chiunque: wmn(w) nb, chiunque (che/colui
il quale) mangi
2
Utilizzato da solo, s, un uomo, e s.t, una donna, possono avere il senso di qualcuno, qualcuna (nei
testi medici con quello di un paziente, una paziente)





gs=j nb, ogni suo lato, tutte le sue coste

.t=j nb(.t), ognuna delle sue membra

w`.wt=s nb(w).t, tutte le sue strade, ogni sua strada

Ancora, un nome pu essere contemporaneamente determinato da un aggettivo e da
nb, nel qual caso questultimo precede qualsiasi aggettivo (b`k nb njr, ogni buon
servo): .t nb.t njr.t, ogni sorta di buone cose (vedi sotto note 2).

Infine il nome pu essere determinato contemporaneamente da un pronome suffisso,
nb ed un aggettivo: b`k=j nb njr, ognuno dei suoi buoni servi, lett. ogni buon servo di
lui. t=j nb bn{rj, ciascuno dei miei alberi da frutta, lett. dei
miei alberi dolci.

La distributivit temporale (o periodicit) sesprime sempre per mezzo di nb:
rnp.t nb.t, ogni anno; , r nb, ogni giorno ( 3.5). E da notare
lesistenza di un sintagma avverbiale dimpiego molto frequente, che combina il
termine r nb con il termine r(y).t hrw, giornata ( 8.2, note.)
m r(y).t hrw n(y).t r nb
3
, nel corso di ogni giornata,
vale a dire ogni giorno, per tutto il giorno, lett. nella porzione del giorno di ogni
giorno.

La periodicit si pu anche esprimere per mezzo di sintagmi avverbiali contenenti un
nome di una parte di tempo, preceduti dalla preposizione composta

r-jnw, r-tnw, var. n-jnw
(r o n sono spesso omesse: jnw, tnw)


3
In questa espressione, hrw spesso scritto o





r-jnw rnp.t, ogni anno; n-jn(w), id.

Note
1. Posto davanti ad un nome (e non dopo),

nb,

nb.t e

nb.w non sono


aggettivi ma il masc, sing., il fem. sing. e il plur. della parola nb, signore,
padrone, proprietario, possessore: il nome che lo segue forma un genitivo
diretto ( 8.3, c): nb nh.t, il padrone, il possessore, il proprietario di un
sicomoro. Il nome nb pu essere determinato da un pronome suffisso: nb=j, il
suo signore, il suo maestro, il suo possessore.
2. Da tener presente lespressione .t nb.t, tutte le cose, tutto, e

.t nb.t njr.t, ogni sorta di buone cose; bw nb

njr; lantonimo .t nb.t qw.t, ogni sorta di cose cattive. Al
termine dellelenco delle offerte funerarie ( 35.5), sincontra molto spesso, in
funzione dapposizione del tutto alla parte ( 7.1. nota 1), lespressione .t nb.t
njr.t, incrementata con laggettivo wb, puro: .t nb.t njr.t wb.t, var.

.t nb(.t) njr(.t) wb(.t), (il tal prodotto, il tal prodotto), e ogni sorta di
buone cose pure.
3. Nelle proposizioni negative ( 11.2-3), nb deve essere reso in italiano da alcun.
La controparte negativa di ogni servo sotto il sicomoro in effetti non
alcun servo sotto il sicomoro. In tale contesto, .t nb.t significa nulla, lett.
alcuna cosa.



7.4 Il dimostrativo pn, tn, nn n(y) pn, tn, nn n(y) pn, tn, nn n(y) pn, tn, nn n(y)

In egiziano ci sono molte serie di termini corrispondenti agli aggettivi dimostrativi
italiani. La pi comune comprende gli elementi pn, tn, nn n(y) (lultima include il
pronome dimostrativo nn, gi incontrato nel 4.2).






Masc. Fem.
Sing. , var. rara jn
pn, questo, quello tn, questa, quella

Plur. , var. , ,
nn n(y), questi, quelli

La sintassi di pn, tn, nn n(y) varia in dipendenza del numero grammaticale. Al sing. il
dimostrativo apposto al nome che determina e saccorda con lui in genere (masc. o
fem.). Al plur., invece, si antepone al nome che determina ed invariabile nel genere
(per lelemento

n(y), vedi 8.3.


b`k pn, questo servo; b`k.t tn, questa serva; nn n(y) b`k.w, questi servi; nn n(y) b`k.wt,
queste serve.
Il dimostrativo plurale determina frequentemente un nome collettivo ( 5.2).

nn n(y) j`w.w, questi venti (j`w.w, plurale)

nn n(y) .t r-qr, queste cose al completo (.t, collettivo)

I dimostrativi singolari possono, in egiziano, determinare dei nomi di persona:

4
jw jw.w n ht-n pn, i venti sono per questo
Het-ankh, o il cosiddetto Het-ankh, Het-ankh che eccolo!

Quando un nome determinato contemporaneamente da un dimostrativo singolare e
da un altro determinante, ad esempio, un aggettivo, il dimostrativo precede
questultimo: b`k pn njr, questo buon servo.


jw=j m t` pn qsr, io sono in questo paese sacro; t` pn r-qr=j, questa terra intera


4
Il determinativo della canna una variazione del determinativo delluomo seduto




Un nome determinato da un pronome suffisso ( 6.2) pu essere determinato da un
dimostrativo singolare e da un aggettivo: b`k=j pn, questo servo che il suo, lett.
questo suo servo; b`k=j pn njr, questo buon servo che il suo, lett. questo suo buon
servo. r(`)=j pn, questa bocca che la mia

Nel corso del Medio Regno, una costruzione p`y=j b`k ( 12.2) tende a sostituire
b`k=j pn.

Note
1 Il nome che determina nn n(y) normalmente plurale o collettivo. Esso
rimane tuttavia al singolare, senza alcuna differenza di significato, quando il
sintagma preceduto da w m, luno di ( 9.3, a).
2 NellAntico Regno, il dimostrativo femminile singolare tn pu essere scritto
jtn, var. : b`k.t jtn, questa serva. Al plurale, invece di nn n(y),
sincontrano le seguenti forme:
- masc. plur. jpn, var. (j)pn
- fem. plur. jptn, var. (j)ptn

Questi dimostrativi plurali, contrariamente a nn n(y), si posizionano dopo il
nome chessi determinano e saccordano con lui in genere e numero: b`k.w
jpn, questi servi; b`k.wt jptn, queste serve. Il duale rarissimo (fem. jptn.ty).
Per gli altri dimostrativi arcaici, 11.4, note.
3 Notare lutilizzo di jm, l ( 3.5), che possiede un senso molto prossimo a
quello di un dimostrativo in: b`k-jm, questo umile servo, lett. il servo che
l ( 4.1, nota 2)













Lezione 8

8.1 Il nome di relazione

a. Generalit

Denominato talvolta nisb
1
, i nomi di relazione costituiscono, nel vocabolario
egiziano, una categoria particolare di nomi, derivati daltri nomi o preposizioni per
mezzo dellaggiunta di un suffisso , -y. Essi hanno in comune il fatto di
designare persone o cose che intrattengono una relazione permanente dattribuzione,
dorigine, dappartenenza ad un insieme, etc., con la realt espressa dal termine dal
quale derivano, tutte accezioni espresse in italiano per mezzo della preposizione di
2
,
che introduce il complemento di nome.


s.t sty hr hry
campagna campagnolo, paesano su superiore
(nome) (lett. uno della campagna) (preposizione) (lett. uno che sopra)

Il nome di relazione appare, quanto al senso, come un nome equivalente ad un
sintagma avverbiale introdotto dalla preposizione n: n s.t, (proprio) della campagna,
da cui sty, uno che (proprio) della campagna (= uno della campagna). Si pu
perci constatare che possibile creare un nome di relazione per dei termini che non
ne possiedono uno (o, se lo ce lo hanno, di creare un nome di relazione sinonimo) per
mezzo del nome di relazione n(y), derivato da n: accanto a sty, sincontra anche n(y)
s.t, della campagna
3
.
Come tutti gli altri nomi, il nome di relazione pu essere definito o indefinito secondo
il contesto: sty, un campagnolo o il campagnolo ( 3.2, note). Esso pu essere masc.
o fem., sing. o plur. (il duale rarissimo [ 8.3, a]). Al fem. e al plur., il suffisso di
derivazione y generalmente omesso (pu esserlo, ma pi raramente, al masc. sing).


1
Dal termine grammaticale arabo ism el-nisba, nome di relazione
2
Attribuzione: la via di Parigi, il direttore del negozio. Origine: dello stucco di Londra, un piatto di ceramica.
Appartenenza ad un insieme: uno di noi. Diversi suffissi permettono, in italiano, di derivare da certi termini di nomi dei
significati analoghi ai nomi di relazione egiziani: italiano = uno dellItalia, campagnolo = uno della campagna,
occidentale = uno delloccidente, etc.
3
q n(y) s.t (Sinuhe, B 9, 10), il bordo della campagna, ovvero il limite tra il deserto e le terre coltivate.





hry, superiore hr(y).t, superiore hr(y).w, superiori hr(y).wt, superiori

Il masc. plur. dei nomi di relazione derivati da nomi fem. impiegano generalmente il
trilittero , tyw (G4, G4A) (talvolta semplificato in ), che unisce in un solo
segno la .t del fem. del nome di base, il suffisso y e la .w del plur. Cos, il masc.
plur. di jmnty, occidentale, derivato da jmn.t, occidente, si scrive
generalmente jmnty.w, occidentali. La .t del nome di base si mantiene talvolta
come complemento fonetico davanti a tyw: sty, campagnolo;
sty.w, campagnoli.

rs(y).w mj mhty.w jmnty.w j`bty.w, quelli del sud
come quelli del nord, quelli dellovest e quelli dellest

Al fem., e dotati dei tratti del plur., i nomi di relazione sono molto spesso dei
collettivi di senso astratto ( 5.2), e sono allora generalmente dotati del determinativo
dellastrazione ( ): hr(y).t, ci che sopra; r(y).t, parte, porzione, lett. ci
che sotto.

Ecco la lista dei principali nomi di relazione derivati da preposizioni:

, var.
jmy jry n(y) hry
che in che in rapporto con che appartiene a che sopra, superiore



jty nty ry tpy
che di fronte a che davanti che sotto che sopra
4

avversario che precede, che presiede a inferiore

4
Derivato da tp, testa, esiste un nome di relazione omografo tpy, scritto anche che serve come numerale ordinale,
primo ( 21.3)





Note
1. I nomi di relazione si rapportano in generale ad una posizione nello spazio o nella gerarchia
sociale. Pertanto, cos chessi designano, in particolare, persone, gruppi di persone,
divinit, animali, etc. caratterizzati dal loro luogo di residenza, come i nomi di popoli o di
categorie sociali, come sty e jmnty, che identificano degli esseri dai loro rapporti con la
campagna, sty, o loccidente, jmnty).


thnw thn(y).w
il paese dei Thnu gli abitanti del Thnu (quelli di Thnu)

( (det.,del Basso Egitto, mhw )
jdhw jdh(w)y
le paludi del Delta abitanti del Delta (uno delle paludi)
2. La loro desinenza ty sembra quella del duale fem. .ty. Certi nomi di relazione masc. sing.
derivati da un nome fem. si scrivono per mezzo di un ideogramma raddoppiato, procedura
normalmente utilizzata nelle grafie arcaiche del duale ( 5.2) Si parla in questo caso di
duale grafico. In pratica, questo procedimento sincontra solo nei termini njwty, della
citt, urbano, cittadino, locale (e non le due citt) e `ty, dellorizzonte, orizzontale (e
non i due orizzonti). Questi termini non sono utilizzati che nellespressioni:
r-hr-`ty, lett. Ra-Horus dellorizzonte, e njr njwty, il dio della citt, il dio locale,
plur. njr.w njwty.w.

Il duale grafico si pu incontrare per delle parole che terminano in ty che non sono nomi di
relazione (jty, sovrano, 13.2).

b. Utilizzo

1. Derivato da un nome o da una preposizione, un nome di relazione pu essere
impiegato come un semplice nome; in questo caso generalmente corredato da un
determinativo voluto dal significato.

sty, paesano jt(y).w, avversari
(det. delluomo seduto) (det. del prigioniero)





Un tale nome pu essere, ovviamente, provvisto di tutti i determinanti eventuali del
nome: sty pn, questo paesano; jt(y).w=j, i suoi avversari, etc.

2. Un nome di relazione pu anche, cos come un aggettivo, essere apposto ad un
altro nome, con il quale saccorda in genere e numero e costituisce un sintagma
nominale: njr jmnty, il dio occidentale, lett. il dio, (pi precisamente) quello
delloccidente; b`k ry, il servo subalterno, lett. il servo, (pi precisamente) colui il
quale sotto). In questo impiego, esso generalmente sprovvisto di determinativo
proprio, o conserva quello del termine dal quale derivato. Al plur., il determinativo
della pluralit quasi sempre omesso.


njr jmnty njr.t jmnt(y).t njr.w jmnty.w njr.wt jmnt(y.w)t
il dio occidentale la dea occidentale gli dei occidentali le dee occidentali

Il sintagma eventualmente formato assume le funzioni grammaticali di un nome:
jw njr jmnty m njw.t, il dio occidentale (soggetto) nella citt;
jw=j m njr jmnty, egli un dio occidentale (costituente del predicato).

jw=j r p.t mht(y).t, io vado verso il cielo settentrionale


8.2 Il sintagma nominale di relazione

Un nome di relazione derivato da una preposizione, per esempio jmy, che in,
derivato da m, pu precedere ogni nome che questa preposizione potrebbe precedere:
m s.t, nella campagna; jmy sh.t, uno che nella campagna. Tutti i gruppi di questo
tipo costituiscono un sintagma nominale detto di relazione. Come il nome di
relazione, un tale sintagma pu essere impiegato da solo (jmy s.t, uno che nella
campagna) o apposto ad un altro nome (b`k jmy s.t, il servo che nella campagna).
Nel secondo caso, il nome di relazione saccorda in genere e numero con il nome
chesso determina: b`k jmy s.t, il servo che nella campagna; b`k.t jm(y).t s.t, la
serva che nella campagna, etc. Come costituente di un sintagma nominale di
relazione, il nome di relazione pi utilizzato n(y) ( 8.3).






jm(y).w jhnw n(y)-sw.t jm(y) h`w=j
quelli che abitano (lett. sono nel) Tjhnu il re regnante (lett. il re che nella sua epoca)


b`=j jm(y) t` sw.t=j jm(y).t st`.w
il tuo Ba che nel paese, la tua ombra che nei (profondi) segreti

Molti sintagmi nominali di relazione designano, sotto una forma talvolta molto
sintetica, delle funzioni sociali, amministrative, religiose e militari, o costituiscono
degli epiteti divini.

, var. ,
(j)m(y)-r(`), abbr. mr jm(y)-s` jry-`
direttore guardia portinaio
(lett. colui che nella bocca [dei subordinati]) (lett. colui che in protezione) (lett. addetto alla porta)


(j)r(y)-p.t hr(y)-snw nty-jmnty.w
principe capo officina Khenetyimenetiu
(lett. preposto ai nobili) (lett. colui che al di sopra dellofficina) (lett. colui che presiede agli occidentali)


r(y)-hb(.t) tp(y)-qw=j
(prete) ritualista colui che sulla sua montagna
(lett. colui che sotto il rituale) (epiteto di Anubis)

Per formare il femminile o il plurale di un sintagma nominale di relazione, si mette al
fem. o al plur. il primo elemento: (j)r(y).t-p.t, principessa;
hr(y).w-hb(.t), ritualisti, etc.

Note

Al femminile, e dotato dei trattini del plurale, il sintagma nominale di relazione pu essere un
collettivo di senso astratto ( 8.1): jm(y).t=j, ci che in lui;




jm(y).t-pr, inventario, donazione (lett. ci che nella casa); r(y).t hrw, giornata
(lett. ci che sotto il giorno, la parte di giorno) ( 7.3).


8.3 Il sintagma nominale di relazione con n(y) n(y) n(y) n(y)
a. Generalit

Derivato da n, per, a, il nome di relazione ny il pi usato dei nomi di relazione
derivati dalle preposizioni. La sua terminazione y non praticamente mai scritta; al
plurale, il determinativo della pluralit omesso; il maschile plurale generalmente
reso per mezzo del bilittero nw.

Masc. sing. fem. sing. masc. plur. fem. plur.

, , (var. rara )
ny, n(y) n(y).t n(y).w n(y.w)t
Il duale rarissimo: masc. n(y).wy, fem. n(y).ty
5
.

Posizionato davanti ad un nome, con il quale costituisce un sintagma nominale di
relazione, n(y) equivale alla preposizione italiana di nelle sue diverse accezioni.
Come abbiamo gi visto ( 8.1, a), esso permette di creare un secondo nome di
relazione per quei termini che gi ne possiedono uno, oppure di crearne uno per quelli
che ne sono sprovvisti.


jdh(w).y s n(y) `.wt
un uomo delle paludi (del Delta) un uomo delle lagune (del Delta)
(jdh[w]y formato da jdhw, le paludi del Delta) (n[y] `.wt per `wty, lagunare)






5
Attenzione a non confondere n(y).ty con il pronome relativo nty ( 39.2).




b. Utilizzo

1. Lutilizzo del sintagma nominale di relazione con n(y) come semplice nome raro,
eccezion fatta per n(y)-sw.t, re, lett. quello del giunco, appartiene al
giunco ( 13.2, pag. 144, n. 2).


n(y)-q.t ; nq.t n(y).t q.t n(y).w-pr=j
un domestico una domestica la gente della sua casa
(lett. uno della domesticit) (lett. una della domesticit) (lett. quelli della sua casa)


ny.t-sw.t n(y).t-=j
la regalit sua usanza, sua abitudine
(lett. ci che [la funzione] propria al giunco) (lett. la caratteristica del suo braccio / attivit)
(collettivo di senso astratto) (collettivo di senso astratto)

2. Lutilizzo del sintagma nominale di relazione con n(y) come apposizione ad un
altro nome , al contrario, molto frequente: b`k n(y) nb, il servo del padrone; b`k.t
n(y).t nb, la serva del padrone. Questa costruzione tradizionalmente chiamata
genitivo indiretto.


jw bn.t=j m nbw n(y) jww
il mio collo in oro di Iww


jw h`t(y) n(y) hpj-nt(y)jy hr s.t=j
il cuore di Hepiankhtyfy al (lett. sopra) il suo posto

Ogni nome che entra nella costruzione b`k n(y) nb pu essere dotato di determinanti:
b`k pn n(y) nb, questo servo del padrone; b`k n(y) nb pn, il servo di questo padrone,
etc.

jw=j r rw.ty njr pn w`.t n(y).t rmj nb.t
egli resta (lett. a) alla porta (del tempio) di questo dio la strada pubblica( lett. di ogni uomo)






gs j`bty n(y) p.t njr.w nb(.w) n(y).w t` pn
il lato orientale del cielo tutti gli dei di questo paese


qb`.t n(y).t s`.t-hq-htp tn qs=s
il proprio sarcofago del soprannominato Sahedjhetep
Quando il soggetto di una PPA un sintagma nominale del tipo b`k n(y) nb, e il
predicato lavverbio jm ( 3.5), questultimo pu posizionarsi tra I due elementi del
sintagma: jw b`k jm n(y) nb, c l un servo del padrone, lett. un servo del padrone
l.
jw jd.t jm n(y).t ds, c l una cassetta di selce

Note
1. Dopo un termine collettivo o compreso come tale, n(y) resta singolare.


`w n(y) sty pn smsw n(y) wsjr
gli asini (il gruppo dasini) di questo paesano il seguito (seguaci) dOsiride

2. Il sintagma nominale di relazione con n(y) pu contenere linfinito di un verbo ( 14.3-5). In
questo caso esso esprime a cosa serve, a cosa proprio, etc. il nome che determina.


w`.t n(y).t pr.t (m) hrw n(y) st.t tk` m hw.t-njr
uscita (lett. strada per uscire) nel giorno di accendere la torcia nel tempio


h`(.t)- m r(`).w n(y).w pr.t m hrw
inizio delle formule per (lett. di) uscire nel giorno


r(`) n(y) tm wnm(w) hsw m jmn.t
formula per non mangiare gli escrementi in occidente





3. Le preposizioni composte, essendo formate da una preposizione semplice e da un nome, il nome
chesse governano pu essere introdotto da n(y): m-nw-n(y), allinterno di, invece di m-nw ( 4.3)


c. Omissione di n(y)

Nel sintagma nominale del tipo b`k n(y) nb, il nome di relazione n(y) e sovente
omesso: b`k nb. Questa costruzione tradizionalmente chiamata genitivo diretto (in
certi casi particolari, il secondo termine pu figurare in testa [ 13.4, 21.2, a])


jw .wy jnpw hr=k m s`=k hm.t sty pn
le braccia di Anubis sono su di te come tua protezione la donna di questo campagnolo
(.wy jnpw per .wy n[y].wy jnpw) (hm.t n(y).t sty pn)


jw ny.t-sw.t t`.wy r=k
la regalit delle Due Terre(= Egitto) presso di te


(n(y).t-sw.t t`.wy per n(y).t sw.t n(y).t t`.wy)




Come si pu constatare dagli esempi che seguono, non si rileva alcuna percepibile
differenza di senso tra la costruzione b`k n(y) nb e quella b`k nb.

Con n(y) Senza n(y)


w`.t n(y).t wr.wt w`.wt wr.wt
la strada degli altopiani desertici le strade degli altopiani desertici


hk` n(y) `s.t nb.t hk`.w `s.wt
6

Il capo dun qualunque paese straniero i capi dei paesi stranieri

6
Espressione considerata come lorigine del greco Hyksos, identificante gli stranieri che regnarono nel Secondo
Periodo Intermedio (XV XVI dinastia)





Lomissione di n(y) nel sintagma di tipo b`k n(y) nb sembra esplicarsi in tutti i casi
con dei fenomeni fonetici. Non esiste alcuna regola che ne stabilisca lutilizzo
assoluto. Si osserva soprattutto in espressioni consacrate dalla tradizione. Cos, dopo
nb, signore, possessore, proprietario, n(y) quasi sempre omesso
7
.

nb p.t, signore del cielo nb jm`, possessore di venerazione

Al contrario, quando il primo termine dun sintagma del tipo b`k n(y) nb
determinato da un dimostrativo, n(y) generalmente espresso: b`k pn n(y) nb.

jr.t hr jr(.t) tn n(y).t hr
locchio di Horus questocchio di Horus

Notare, in particolare, che il termine (j)m(y)-r(`) determinato, omettendo la n(y), da
un nome di servizio o distituzione, era il titolo ordinario dei capi dinnumerevoli
dipartimenti dellamministrazione egiziana: (j)m(y)-r(`) pr, soprintendente,
lett. direttore della casa; (j)m(y)-r(`) ms, generale, lett. direttore dellesercito,
etc. Tali titoli sono percepiti come nomi composti perch, quando sono seguiti da un
determinante di nome, questo posto dopo linsieme chessi costituiscono:
(j)m(y)-r(`)-ms wr, generale in capo, invece dellipotetico non attestato
(j)m(y)-r(`) wr (ny) ms; (j)m(y)-r(`)-pr wr, grande soprintendente, al
posto del non attestato (j)m(y)-r(`) wr (ny) pr.

Note
1. Il termine s.t, posto, situazione, determinato, omettendo n(y).t, da diversi termini di senso
concreto, serve a formare dei nomi composti derivati di senso astratto: s.t-rd, fila, riga,
rango, lett. situazione del piede; s.t-hr, responsabilit, supervisione, lett. situazione del
viso; s.t-krs, sepoltura, mettere nella bara, lett. situazione di mettere in bara, etc.


7
Uneccezione: nb n(y) jw pn, il signore di questisola (Naufrago, 171)




2. La costruzione b`k nb senza n(y) ha lo stesso aspetto di altri due tipi di sintagmi nominali che
associano direttamente due nomi:

- il sintagma nominale di relazione di 8.2 (nome di relazione derivato da unaltra preposizione,
es. jmy s.t;

- la costruzione composta da un participio attivo di un verbo transitivo dal suo complemento
oggetto ( 40.1).

In entrambi i casi, la presenza di n(y) esclusa.


hry-pr sm`(w) jt(=j)
maggiordomo lassassino di suo padre
(lett. colui che al di sopra della casa) (lett. colui il quale ha ucciso suo padre)
(participio perfettivo attivo e compl. oggetto)





Lezione 9

9.1 Il nome di relazione jry jry jry jry
Derivato dalla preposizione r, il nome di relazione jry, corrispondente, pertinente,
appropriato, adeguato etc., lett. che in rapporto con ( 8.1, a) ( francese qui sy
rapporte, inglese connected with, relating to), frequentemente apposto ad un nome,
che lo determina in riferimento ad un altro nome precedentemente citato (oltre ai
significati succitati, in funzione del contesto, si pu anche rendere con a ci, a
questo, a quella cosa, di ci, di questo, di quello, ne, etc., oppure con un aggettivo
possessivo di 3
a
persona, suo, sua, suoi, loro. Esso saccorda con il nome che
determina, essendo le sue forme al maschile, var. jr(y), e jr(y).t al
femminile (il plurale jr(y).w, attestato molto raramente): b`k jry, il servo
corrispondente; b`k.t jr(y).t, la serva corrispondente. Dal momento che la .t del
femminile talvolta scritta .y ( 5.1, Rem. 1), esso tende verso una grafia invariabile
o (raramente ), che vale sia per il masc. jry sia per il fem. jr(y).y.


mjt.t jr(y).t mjt.t jr(y).y mjt.t (j)r(y.y)
(tale avvenimento, tal atto, tale cosa) una cosa simile a questo (a quella cosa, a ci)


pr.t jr(y).y hw.wt-k`.w jr(y).w
(un male) il rimedio appropriato (le tombe) le loro cappelle funerarie
(lett. i castelli dei Ka corrispondenti)

(jw) s`=j smsw m hry jry, (un esercito) e suo figlio maggiore
in qualit di capo (proposizione sequenziale)

Eccezionalmente, il femminile jr(y).y, utilizzato come un nome di senso astratto o
collettivo, segue una preposizione: jt jr(y).y, conformemente a ci, lett. di
fronte a ci che in rapporto con) ( 5.4).







9.2 Il pronome nhw, nhy nhw, nhy nhw, nhy nhw, nhy
Il termine nhw, var. nhy, poco di cosa, una miseria,
uninezia (collettivo invariabile), pu determinare un nome, plurale o collettivo, al
quale accostato per mezzo del nome di relazione n(y), con il senso del nostro
aggettivo indefinito qualche o della locuzione un poco di.


nhw n(y) hsmn nhy n(y) rmj
un poco di natron qualche persona (alcune persone)


9.3 I pronomi w w w w e ky ky ky ky

Legiziano conosce due pronomi, w, lun e ky, laltro, che si riferiscono a degli
elementi gi citati nel contesto (due sicomoriluno in citt, laltro in campagna).

a. il pronome w

Il termine w, un, lun, fem. w.t, una, luna (che il nome del numero
uno) ( 21.1), pu essere impiegato come pronome (jw w r nh.t, luno sotto il
sicomoro) e pu essere dotato, se il senso lo richiede, di un determinativo come ,
, etc. Questuso tuttavia ristretto al caso in cui esso associato ad altri pronomi
per esprimere lalternativa lunlaltro.

Seguito dalla preposizione m, in, tra, in mezzo a, il pronome w pu determinare un
nome preceduto da un dimostrativo plurale ( 7.4 e 11.4): w m nn n(y) b`k.w, luno
di (lett. in) questi servi.
Questo nome indifferentemente al plurale o al singolare.


w m nn n(y) smr.w w m nn n(y) sty
uno di questi amici (= cortigiani) uno di questi paesani





In luogo di un nome, w m pu determinare un pronome suffisso plurale o duale (in
questo caso m assume la forma jm ( 4.1)): w jm=n, w jm=jn, w jm=sn, uno di noi,
di voi, di loro; uno tra noi, tra voi, tra loro, etc. Quando di 3
a
persona (w jm=sn), il
pronome suffisso generalmente in ellisse: w jm, uno di loro, uno tra loro.
Queste espressioni sono sovente determinate da nb ( 7.3).



w jm=jn nb w jm(=sn) nb w.t jm(=sn)
ciascuno di voi ciascuno di loro una di loro
ognuno tra di voi ognuno tra loro una tra loro




Nota
Per la costruzione w ny b`k vedi 21.2, a. A partire del Secondo Periodo Intermedio (XIII XVII
din. , 1781 1550 circa), questa costruzione pu avere il senso di un articolo indefinito singolare:
w n(y) b`k, w.t n(y).t b`k.t, un servo, una serva, lett. un, una (della specie) servo, serva.

w n(y) q`q`w w.t n(y).t sty.t
una barca quaquau una responsabile (capo) delle rematrici


b. il pronome ky

Il senso del pronome indefinito italiano un altro, laltro, reso in egiziano da un
pronome le cui forme sono (quelle del plurale sono rarissime):

Singolare
1
Plurale
2

Masc. Fem. Masc. Fem.

( ) ( )

1
Al fem. sing., ugualmente ky.t
2
Al plur., ugualmente k(y).t .t, var. k(y).t-.y, lett. daltre cose





ky k(y).t k(y).w k(y.w)t
un altro, laltro unaltra, laltra altri, glaltri altre, le altre

Come tutti i pronomi, ky pu sostituirsi ad un nome come soggetto o elemento del
predicato di una PPA.


(jw) k(y).t r jt jw=j mj ky
laltra sotto lorzo (soggetto) egli come un altro (elemento del predicato)

ky pu ugualmente determinare un nome, che gli apposto, per costituire un sintagma
nominale. In questo caso equivale allaggettivo indefinito altro dellitaliano:
jw ky b`k r k(y).t nh.t, un altro servo sotto un altro sicomoro.


ky sp k(y).t pr.t
unaltra volta un altro rimedio

Il nome determinato da ky pu essere dotato di un pronome suffisso: ky b`k=j, un
altro dei suoi servi, lett. un altro servo di lui. Anche ky pu essere dotato di un tale
pronome: ky=j b`k, un suo altro servo. Notare la sfumatura di significato.


ky mjtw=k ky=s mnd
un altro dei tuoi simili (lett. simile di te) la sua altra mammella (lett. laltra di lei)
c. Espressione per lunlaltro

Per esprimere lalternativa lunlaltro, legiziano associa generalmente w a ky:
jw w r nh.t ky m njw.t, luno sotto il sicomoro, laltro () in citt.

Si pu anche incontrare, invece di wky, la coppia ww oppure kyky.
Quando unalternativa comporta pi di due termini, si trova la sequenza wkyky,
lunoun altroun altro.







9.4 Ellisse parziale del predicato dopo mj mj mj mj o m mm m ed r rr r di stato

Una PPA il cui predicato introdotto da mj, come ( 3.4), o m ed r di stato ( 4.4),
pu unire in parallelo, come soggetto e come predicato, due sintagmi nominali del
tipo b`k (ny) nb ( 8.3, b-c) o b`k=j di cui il primo termine (b`k) identico:
jw b`k (ny) nw (o b`k=j) mj b`k (ny) mrw, il servo di Ankhu (o il suo servo) come
(o simile al) il servo di Meru.


jw `g.wt=j m `g.wt `s.t, i miei zoccoli sono gli zoccoli dIside (talvolta la dea percepita come una
vacca)

Pi frequentemente, tuttavia, questo tipo di proposizione mostra un fenomeno
dellisse, che consiste nel non ripetere, nel predicato, il termine gi espresso nel
soggetto: jw b`k (ny) nw (o b`k=j) mj mrw, il servo di Ankhu (o il suo servo) come
(quello di) Meru.


jw hr=j m k` jw sh=j mj r
il mio viso (quello di) un toro la sua dignit come (quella di) Ra
Unellisse simile si forma nelle PPA dov il predicato, e non il soggetto, che
contiene un sintagma del tipo b`k (ny) nb o b`k=j, seguito da mj e da un sintagma
nominale dello stesso tipo, di cui il primo elemento (b`k) identico: jw=j r b`k (ny)
nw (o b`k=j) mj mrw, io sono contro il servo di Ankhu (o il suo servo) come (contro quello di)
Meru
3
.


jw j`w.w m jnq n(y) k`-rnn pn mj st
I soffi sono nel naso del cosiddetto Karnn come (in quello di) Seth

3
Il sintagma avverbiale introdotto da mj , in senso stretto, una sequenziale con il soggetto in ellisse




Lezione 10

10.1 La proposizione a predicato avverbiale esclamativa

Il modello di PPA studiato finora permetteva agli Egiziani di descrivere situazioni nel
solo modo di constatazione oggettiva. Chiunque dicesse jw b`k hr nh.t affermava al
suo interlocutore: il servo sotto il sicomoro, ma non poteva esprimere il gioire che il
servo fosse sotto il sicomoro, il deplorare, lo stupirsi, e nemmeno affermarlo in modo
enfatico.
Per esprimere queste nozioni, gli egiziani facevano uso di PPA dette esclamative,
caratterizzate dallassenza, in prima posizione, dellindicatore denunciazione jw.

Questassenza un fenomeno dellisse, ma differente da quello che consiste nel non
ripetere jw allinizio di una frase sequenziale usato per descrivere relazioni di
situazioni pi complesse di quelle espresse da una sola PPA: in questo caso jw
compare, generalmente, solo allinizio della prima enunciazione, ed sottinteso
davanti alle altre, dette sequenziali.

jw b`k r nh.t (jw) b`k.t m njw.t


il servo sotto il sicomoro e la serva () in citt



jw nw m sgr (jw) jb.w m gmw
la Residenza nel silenzio e i cuori sono in lutto
(il soggetto della proposizione sequenziale omesso, se identico a quello delliniziale)



jw b`k r nh.t (jw b`k) m njw.t
il servo sotto il sicomoro, (e il servo ) in citt



jw jmw m p.t (jw jmw) qr w
un lamento in cielo, (un lamento ) fino al crepuscolo

Le PPA esclamative sono, in effetti, sempre enunciati autonomi o proposizioni
iniziali. Lellisse di jw allinizio della proposizione dovuto al fatto che, quando un





locutore pronuncia una frase in modo enfatico, il suo modo di porsi o lintonazione
della voce esprimono materialmente ci che jw significa: qui e adesso; il renderlo in
traduzione sar dunque inutile.

jnw m p.t jmw m dw`.t, un clamore in cielo e un lamento nel mondo sotterraneo!
Il pronome dimostrativo pu sostituirsi, come soggetto di una PPA esclamativa, a
un elemento del contesto o della situazione.

n k`=j
(lett. questo per il tuo Ka!)

(proposizione esclamativa dattribuzione; si rapporta alla bevanda versata)

Quando il soggetto di una PPA esclamativa un pronome personale, esso deve essere
obbligatoriamente preceduto da un ausiliare denunciazione ( 10.2).

Per affermare con enfasi la verit di unenunciazione, un procedimento universale
consiste nel presentare il suo contenuto allinterlocutore come un fatto tangibile,
immediatamente verificabile: vedi, il gatto sul tavolo! In egiziano, per sortire questo
effetto si usa la PPA esclamativa preceduta da quello che chiameremo ausiliare
denunciazione
1
, che non deve essere confuso con lindicatore denunciazione
riservato a jw. Il pi conosciuto di questi ausiliari si compone di un elemento

m (antico mj; il segno del braccio allorigine il bilittero mj), al quale aggiunto
uno dei pronomi suffissi di 2
a
persona, in funzione del sesso e del numero della o
delle persone alle quali ci si rivolge: mk, guarda (ecco, vedi)! (a un uomo); mj o mt,
guarda! (a una donna); mjn o mtn, guardate! (a pi persone). Qualche volta mk
usato in maniera invariabile per mjn o mtn.

Singolare maschile mk

singolare femminile mj, mt

plurale mjn, mtn



1
Questi ausiliari denunciazione sono le particelle proclitiche di Gardiner (A. Gardiner, Egyptian Grammar, London,
1957, 227 e segg.)





Il geroglifico pu essere scritto oppure semplificato . Talvolta sincontrano

forme senza : ,

a. con soggetto nominale

Quando il suo soggetto un nome o un sintagma nominale, la PPA esclamativa
preceduta da mk si costruisce secondo il modello mk, b`k r nh.t!guarda, il servo
sotto il sicomoro!


mk s`=k m-h`.t wj`
guarda, tuo figlio davanti alla barca sacra!



mk nn n(y) .t r-qr.w () r s.t-hr=k
guarda, tutti questi beni (lett. questi beni fino ai limiti) () sono sotto la tua responsabilit!


b. con soggetto pronominale

Quando il soggetto un pronome personale, la PPA esclamativa si costruisce secondo
il modello mk sw r nh.tguarda, egli sotto il sicomoro! Questo soggetto non un
pronome suffisso, ma un altro tipo di pronome detto pronome dipendente.


mk tw ` mk s(.y) m-h`.t=k
guarda, tu sei qui guarda, lei davanti a te!

mk wj m `hw, guarda, io sono un miserabile !

Sotto la sua forma s.t, il pronome dipendente di 3
a
pers. fem. sing. pu essere
impiegato come soggetto con il senso di ci, questo quella cosa, etc. ( 10.3, note 3),
nello stesso modo dei dimostrativi nn o ( 4.2).


mk s.t jt hr=k m ss mk m `bd 2(-nw ny) smw sw 13





ecco, questo davanti a te per iscritto! ecco, ci nel giorno 13 del secondo mese della
stagione Scem (inondazione)!

10.3 Il pronome dipendente

Il pronome dipendente, contrariamente al pronome suffisso, non suffissato alla
parola che lo precede; la sua traslitterazione non , pertanto, preceduta dal segno =.
Le sue forme plurali sono identiche a quelle del pronome suffisso. Non si conoscono
forme di duale.

I pers. sing. masc. e fem.

wj

II pers. sing. masc.

jw o

tw fem

jn o

tn

III pers. sing. masc.

sw fem.

s.t o

s.y o

s(.y)
Note

1. 1
a
persona Il determinativo pu variare come nel caso del pronome suffisso. Dopo un
nome che termina per n, il pronome pu prendere la forma nwj, con una n
espletiva, detta talvolta di collegamento.

2. 2
a
persona Si noter, nel pronome di 2
a
persona, la stessa evoluzione di forma da j a t del
pronome suffisso. Per jw, sincontra anche una variante antica kw.

3. 3
a
persona Come nel caso del pronome suffisso, non esiste una forma speciale di pronome
riflessivo (s). Il pronome di 3
a
persona fem. sing., sotto la forma s.t, pu avere il senso di
ci, questo, quella cosa, come il pronome suffisso corrispondente.

4. Il pronome indefinito qualche volta scritto , jw.







10.4 La PPA esclamativa che esprime lattribuzione

La PPA chesprime lattribuzione ( 6.6) pu essere esclamativa: nh.t n b`k,
un sicomoro per il servo! Lett. un sicomoro al servo! Sotto questa forma essa pu
essere preceduta da mk.


sm n k`=j mk sw n=k
il mio Ka ha il potere! guarda, egli tappartiene!
(lett. potere al mio Ka!) (lett. ecco, egli a te!)

Quando il suo predicato contiene un pronome suffisso, uno ha la scelta, come
quandessa preceduta da jw, tra la costruzione nh.t n=j, un sicomoro per lui! o, pi
frequentemente, n=j nh.t, a lui un sicomoro!. Nel secondo caso, tuttavia, lelemento
n=j sappoggia praticamente sempre sullelemento di rinforzo jmy, var.
jm(y), gi incontrato nel possessivo n=j-jmy ( 6.3).


j`(w) n=k n=k-jm(y) s(.y) (m-) mjt.t jsm.w=k
adorazione a te! (il Rtjnu) esso
2
ti appartiene come i tuoi cani


n=j-jm(y) p.t n=j jm(y).w=sn n=j-jm(y) t`-njr
a lui il cielo e la terra, a lui ci che ci si trova (lett. che sono in), a lui il Paese di dio !
( notare la dimenticanza di jm[y] di n=j-jm[y] davanti a jm[y].w=sn)

10.5 Il vocativo

Quando ci si rivolge ad una persona, la sinterpella frequentemente per nome, per
titolo o per altra designazione. Nome o sintagma nominale, questelemento precede o
segue la proposizione, e costituisce ci che si chiama un vocativo:

nb jw b`k hr nh.t, (oh) signore, il servo sotto il sicomoro;
jw b`k hr nh.t nb, il servo sotto il sicomoro, signore.


2
I nomi dei paesi sono spesso trattati come femminili ( 5.1, nota 4). Notare limpiego del pronome dipendente




Quando precede la proposizione, il vocativo pu essere introdotto da uninteriezione,
di cui le pi frequenti sono: , h`
3
; , j; j`. Tutti si
rendono convenzionalmente con oh!


h` wsjr qhwt(y)-nt tn jw=j m njr
oh, Osiride cosiddetto Djutynakht, tu sei (femm.) un (lett. nello stato di) dio!


jw n r=k nb jmn.t mk jw n=j n(y)-sw.t
la vita presso di te, signore delloccidente! guarda, tu gli appartieni, o re!




3
Nella seconda grafia, il determinativo delle gambe proviene da una confusione con il verbo h`j, discendere, scendere




Lezione 11

11.1 I tempi nella PPA senza lessema verbale

Le PPA introdotte da jw descrivono una situazione di tempo presente: jw b`k r nh.t,
il servo sotto il sicomoro. Per esprimere il passato e il futuro corrispondenti, gli
Egiziani sostituivano jw con due forme del verbo wnn, venire allesistenza,
esistere, essere, che assume alloccorrenza, come il verbo essere dellitaliano, la
funzione dausiliario: wn per il passato e wnn per il futuro. Essi prendono il
nome dausiliari temporali.

- Passato: wn wn wn wn b`k r nh.t, il servo era sotto il sicomoro
- Presente: jw jw jw jw b`k t nh.t, il servo sotto il sicomoro
- Futuro: wnn wnn wnn wnn b`k r nh.t, il servo sar sotto il sicomoro


jw=j m t` pn qsr n(y) n.w wnn=j jm=j
io sono in questo paese sacro di viventi e io ci dimorer
sic sic

wn=j m-h`.t hr wnn=j m-h`.t j`w`w
io ero davanti a Horus ed io sar di fronte a Tjauau (in hr, il bilittero hr)


wnn w jm=jn nb r dmj=j
ognuno di voi sar al suo imbarcadero


Queste costruzioni possono essere precedute da mk ( 10.2), ma ne conosciamo
esempi solo per il futuro.


mk wnn rn=k r nhh mk wnn=j r-gs=j
guarda, il tuo nome sar eterno! (lett. per sempre!) guarda, io sar al suo fianco!





Nota
Questi ausiliari temporali, utilizzati nella PPA con lessema verbale, sono poco frequenti. Da una
parte, in effetti, la maggior parte dei testi egiziani sono redatti al presente. Daltra parte, gli altri
sono nella quasi totalit dei testi narrativi dove il passato, invece dessere indicato per mezzo di wn,
specificato tramite limpiego di forme verbali narrative ( 46 e 47). Infine, solo le proposizioni
iniziali, evidentemente molto meno numerose di quelle sequenziali, hanno necessit dessere
marcate temporalmente, condividendo le sequenziali il valore temporale delle iniziali ( 12.1).

11.2 Negazione della PPA senza lessema verbale

Per negare una PPA senza lessema verbale, sufficiente mettere davanti ad essa,
dopo aver soppresso lindicatore denunciazione jw, la negazione nn (var. rara
n[n]): nn b`k r nh.t, il servo non sotto il sicomoro
1
.

Quando il soggetto della proposizione un pronome personale, devessere impiegato
il pronome dipendente: nn sw r nh.t, egli non sotto il sicomoro
2
.
La PPA negativa pu essere preceduta da mk ( 10.2).


nn snw jm=j nn wj hn=j
la malattia non in lui io non sono con lui

()
nn m j(w)ms mtn (...) nn s.t r s.t=s.t
ci non una menzogna (con soggetto ) vedete, () essa non al suo posto


1
Malgrado il nome e lapparente simmetria di struttura con la PPA positiva, la PPA negativa
formata sul modello della PPN ( 27 e 29). La negazione nn un nome in funzione di predicato;
essa seguita da un dimostrativo ( 4.2), in funzione di soggetto, e il resto dellenunciato
lesplicitazione di questo soggetto: nn b`k r nh.t, lett. inesistente ci, che il servo sia sotto il
sicomoro. Tutte le proposizioni negative seguono questa struttura.
2
Nelle Avventure di Sinuhe compaiono i soli tre esempi conosciuti finora di una variazione di
questa costruzione che impiega, invece di nn e del pronome dipendente, n e il pronome
indipendente ( 28.1): n ntj m .t=j, (il mio cuore) esso non era pi nel mio
petto (contesto passato).





nn n=k s.t nn n=k
questo non per te questo non per te
(lett. inesistente ci, a te ci) (lett. inesistente ci a te)
(PPA che esprimono lattribuzione, con e senza esplicitazione del soggetto )

Nota
Quando il soggetto di una PPA negativa un nome o un sintagma nominale, esso sempre di senso
definito (il servo e NON un servo). Se esso di senso indefinito, vuol dire che si ha a che fare con
una negazione esistenziale ( 33.3).





11.3 I tempi nella negazione della PPA senza lessema verbale

La costruzione nn b`k r nh.t serve a negare la PPA senza lessema verbale preceduta
da jw, cio il presente ( 11.1). Per negare il futuro corrispondente, wnn b`k r nh.t, si
utilizza una costruzione n wnn b`k r nh.t
3
, con una negazione n, che bisogna
ben guardarsi dal non confonderla con la negazione nn del paragrafo precedente.
Per negare il passato, ci si aspetterebbe dincontrare una costruzione n wn b`k r nh.t,
ma non conosciamo finora alcun esempio.


n wnn h`-nt pn m s`m.t `.t
il cosiddetto Ahanakht non sar nella canicola
(lett. nellardore del tempo)


n wnn=s m s`m.t `.t
lei non sar nella canicola


11.4 I dimostrativi pj, tj, nj n(y); pw, tw, nw n pj, tj, nj n(y); pw, tw, nw n pj, tj, nj n(y); pw, tw, nw n pj, tj, nj n(y); pw, tw, nw n(y); p`, t`, n` n(y) (y); p`, t`, n` n(y) (y); p`, t`, n` n(y) (y); p`, t`, n` n(y)


3
N wnn senza dubbio la forma antica della negazione del prospettivo di wnn ( 19.1, a).





Gli equivalenti egiziani pi comuni degli aggettivi dimostrativi italiani sono al sing.
pn e tn, apposti ai nomi che determinato (b`k pn, b`k.t tn), e al plur. la costruzione nn
n(y), invariabile, che precede il nome che determina: nn n(y) b`k.w, questi servi ( 7.4)
Tuttavia esistono, a fianco di pn, tn, nn n(y), tre altre serie simili, pj, tj, nj n(y); pw,
tw, nw n(y); p`, t`, n` n(y). Da notare che, come in pn, tn, nn n(y), la loro consonante
iniziale p al masc. sing., t al fem. sing. e n al plur.
Singolare Plurale
Maschile Femminile

Serie pj pj tj nj n(y)

Serie pw pw tw nw n(y)
a b
Serie p` p` o

a = grafia nei testi incisi (uccello con ali aperte); var.
b = grafia nei testi su papiro ed ostraca (uccello con ali chiuse); var.

Var. serie pj: ( ) pj` ( ) tj` ( ) nj` n(y)

c c
Var. serie pw: p(w)y t(w)y plurale non attestato

c = Queste forma notano py, ty, per evoluzione fonetica di w in y ; lantico w si conservato per
grafia storica.

Ad eccezione di p`, t`, n` n(y), dove i tre dimostrativi della serie si pongono davanti
al nome che determinano, gli altri dimostrativi hanno la medesima sintassi di pn, tn,
nn n(y): il singolare si posiziona dopo il nome determinato, il plurale davanti.

Serie pn, pj, pw
Singolare dopo il determinato Plurale prima del determinato
b`k pn b`k.t tn nn n(y) b`k(.w)
b`k pj b`k.t tj nj n(y) b`k(.w)




b`k pw b`k.t tw nw n(y) b`k(.w)

Serie p`
Sempre prima del determinato
p` b`k t` b`k.t n` n(y) b`k(.w)


pj, tj, nj n(y) sono in senso stretto dei dimostrativi dallontanamento: quelluomo l,
quella donna l, quella gente l. Come in molte altre lingue, essi assumono, secondo
il contesto un valore sia migliorativo (quelluomo l = quel grande uomo), sia
peggiorativo (quelluomo l = quelluomo infimo).


nj` n(y) `.wt t` pj jt(y)=j pj
questi tumori questo grande paese (= lEgitto) questo vile nemico che il mio
(valore semplice) (valore migliorativo) (valore peggiorativo)


pw, tw, nw n(y) sono dei dimostrativi arcaici. Essi sono ancora utilizzati nel Medio
Regno e pi tardi, nei testi magici e religiosi.
p`, t`, n` n(y) sono i pi recenti dei dimostrativi egiziani. Bench non rappresentino,
nel Medio Regno, che dei sostituti recenti di pn, tn, nn n(y), essi hanno talvolta il
valore del semplice articolo definito (il, la, lo, i, gli, le), che sar il loro valore
corrente nel neo-egiziano.
I dimostrativi possono essere utilizzati come pronomi. In particolare pw, che serve da
soggetto alla PPN ( 27.1), e quelli plurali, usati come nn con il senso di ci, questo,
quella cosa ( 4.2)
Esercizio 11
Esercizio 11
mk tw m mn.t jr(y).y mk tw m mn.t jr(y).y, guarda tu sei il loro/suo esempio / lesempio
appropriato / corrispondente!;
mk wj r mk wj r- -gs=k gs=k, guarda, io sono accanto a te! guarda, io sono accanto a te!
wn=j m njr wnn=j m njr wn=j m njr wnn=j m njr, , tu eri dio, tu tu eri dio, tu
sarai dio (oppure tu eri nel dio tu sarai nel sarai dio (oppure tu eri nel dio tu sarai nel
dio); dio);
jw=jn m jw=jn m- -=j nn =j nn wj m wj m- -=jn =jn,
, voi siete in mio possesso / nella mia mano / a
mia disposizione, non io in vostro possesso / nella vostra mano / a vostra
disposizione;
jw=j m s`wt(y) sn.t tw `.t, jw=j m s`wt(y) sn.t tw `.t, io sono (lett. nello stato / condizione di) il
sorvegliante di questo grande pilastro.





Lezione 12

12.1 Sequenze di PPA senza lessema verbale

Oltre allellisse di jw nelle proposizioni esclamative ( 10.1), esiste un altro caso, gi
incontrato ( 3.3), dove jw non appare allinizio di una proposizione: quando una
frase costituita da pi PPA successive, esso espresso soltanto allinizio della
proposizione iniziale, e in ellisse davanti alle seguenti, dette proposizioni sequenziali.

jw b`k r nh.t il servo sotto il sicomoro,

(jw) hm.t=j r-gs=j sua moglie () al suo fianco,

(jr) s`=sn hn=sn e il loro figlio () con essi




jw nw m sgr (jw) jbw m gmwla Residenza nel silenzio e i cuori (sono) in lutto

Una sequenziale pu essere ridotta al predicato quando il suo soggetto identico a
quello della proposizione iniziale ( 3.3), che pu essere al passato o al futuro (
11.1).
jw b`k r nh.t il servo sotto il sicomoro,

(jw b`k) r-gs hm.t=j al fianco di sua moglie


jw=j hr .t=j m-b`h=j wnn=j jm hn hnw.t=j hw.t-hr
io sono prosternato (lett. sul mio ventre) io sar l con la mia signora, Hathor
davanti a lui

Quando il soggetto di una sequenziale un pronome personale, jw non pu essere
omesso, il pronome suffisso deve obbligatoriamente appoggiarsi, come indica il suo
nome, su una parola che gli serva da supporto.
jw b`k r nh.t il servo sotto il sicomoro






(jw ) hm.t=j r-gs=j sua moglie () al suo fianco

jw=sn m rsw.t ed essi sono nella gioia

Se jw non in ellisse davanti al soggetto nominale di una proposizione che ne segue
unaltra, la sua presenza denota tra le proposizioni lesistenza di una pausa, reale o
virtuale, che sottolinea, per esempio, la volont del locatore di presentarle come
distinte anzi opposte: il servo sotto il sicomoro, la serva in citt (distinte; da
notare il mantenimento del verbo essere in italiano); il servo sotto il sicomoro, ma
la serva in citt (opposte).
Questo mantenimento di jw pu anche indicare linizio di una nuova frase o
lapertura di un inciso, equivalente nel sistema di punteggiatura italiana al punto,
punto e virgola, trattino, etc.: jw b`k r nh.t jw b`k.t m njw.t, il servo sotto il
sicomoro; la serva in citt, etc.
jw b`k r nh.t il servo sotto il sicomoro

(jw) hm.t=j r-gs=j e sua moglie () al suo fianco;

jw s`=sn hn=sn i loro figli sono con essi

Una sequenza pu essere composta da proposizioni negative ( 11.2), o da un misto
di proposizioni positive e negative. La sequenziale negativa duna iniziale positiva
sar introdotta in traduzione da ma. Lo stesso sar per una sequenziale positiva duna
iniziale negativa. Le sequenziali negative hanno la stessa forma delle iniziali, alcun
elemento pu essere in ellisse.
nn b`k r nh.t il servo non sotto il sicomoro,

nn hm.t=j r-gs=j e sua moglie non al suo fianco

jw b`k r nh.t il servo sotto il sicomoro,

nn hm.t=j r-gs=j ma sua moglie non al suo fianco

nn b`k r nh.t il servo non sotto il sicomoro,






jw hm.t=j r-gs=j ma sua moglie al suo fianco

Le proposizioni sequenziali intrattengono con liniziale un rapporto di concomitanza,
ed assumono perci, in rapporto ad essa, la funzione delle proposizioni circostanziali
italiane introdotte da nel mentre che, mentre, quando, invece, etc., o contenenti un
participio presente: jw b`k r nh.t hm.t=j r-gs=j s`=sn hn=sn, pu tradursi:

- il servo sotto il sicomoro, sua moglie al suo fianco, e i loro figli con essi;
- il servo sotto il sicomoro, mentre sua moglie al suo fianco e i loro figli con
essi;
- il servo sotto il sicomoro, sua moglie essente al suo fianco, i loro figli essenti
con essi, etc.

Solo il contesto guider la scelta tra le possibilit di traduzione.
Quando il soggetto o il predicato di una sequenziale contengono un pronome
personale che si riferisce ad un nome che compare nel predicato della proposizione
precedente, si pu tradurre la sequenziale per mezzo di una proposizione relativa
detta appositiva, cio dove il pronome relativo non possiede altro valore che ed egli
(esso, essa, lui), e suo (sua, suoi), ed separato dal suo antecedente, generalmente
indefinito, da una pausa che nello scritto rappresentata dalla virgola.

jw b`k r nh.t jw=s r-gs pr=j, il servo sotto un sicomoro, che a lato di casa sua
lett. ed esso (= il sicomoro);

jw b`k r nh.t d`b.w=s hr t`, il servo sotto un sicomoro, di cui i fichi sono in terra
lett. e i suoi fichi (= del sicomoro);

jw b`k r nh.t hm.t=j r-gs=s, il servo sotto un sicomoro, a lato del quale sua
moglie
lett. e sua moglie a lato di lui(= del sicomoro)

Esercizio 12 A
Esercizio12 B
Esercizio 12 A
rd.wy=k n=k rd.wy=k n=k, , le tue due gambe ti appartengono le tue due gambe ti appartengono
nn nn jw mm=sn n jw mm=sn n wnn=k mm=sn wnn=k mm=sn, tu non sei tra loro, tu non sarai tra
loro
jw t=j m p (jw) h(n)k.t=j m jw t=j m p (jw) h(n)k.t=j m dpw dpw, il mio pane proviene da P e la mia birra
proviene da Dep
jw=j n jw=j n n`y=j n`y=j n(y) n(y) rq.w rq.w, , esso appartiene a questi figli che sono i esso appartiene a questi figli che sono i
miei miei
jw=j m jw=j m jm`y jm`y n r n(y) n r n(y)- -sw.t sw.t , io sono un venerabile alla presenza reale,
1
(jw) hs.t=j r snw.t=j (jw) hs.t=j r snw.t=j , il mio favore presso la sua corte e
2
(jw) j`m.t > jm`.t=j m-b`h smr.w=j , il mio fascino di fronte ai suoi il mio fascino di fronte ai suoi
cortigiani cortigiani
3 3
Esercizio12 B




Lezione 13

13.1 La titolatura reale

Durante il Medio Regno, la titolatura ufficiale del re dEgitto, formatasi gradualmente
nel corso dellEpoca Arcaica e dellAntico Regno, si compone di cinque titoli,
raramente sviluppati al completo.
Un titolo dHorus, hr, per mezzo del quale il re era identificato con il dio-falco
Horus, modello mitico di tutti i sovrani egiziani, figlio e
successore del dio-sole Ra, che si presume abbia regnato sulla
terra dalle origini della storia.

Un titolo di (Colui delle) Due Signore, o nbty (per nbty[y],
nome di relazione derivato da nb.ty, le Due
Signore), per il quale il re era messo sotto la
protezione delle dee che si presume abbiano
presieduto ai due mitici regni dellAlto e del
Basso Egitto, costituenti la monarchia egiziana:
la deaavvoltoio Nekhbet (nb.t) di El-Hab,
nellAlto Egitto, e la dea-cobra Uajet (w`q.t) di Dep (Buto), nel Basso Egitto. Le
acconciature reali sono spesso ornate con delleffigi di queste divinit.






Un titolo dHorus doro o Falco doro, hr (ny) nbw q bjk (ny) nbw, di cui il
significato esatto sconosciuto.




Un titolo di re dellAlto e del Basso Egitto, n(y)-sw.t bjty, che gli Egiziani
sembrano aver interpretato, sin dallepoche pi antiche,
come composizione delle espressioni n(y)-sw.t, quello del
giunco
1
, pianta simboleggiante lAlto Egitto, e bjty,
quello dellape
2
, insetto che potrebbe aver rappresentato
il simbolo del Basso Egitto da unepoca sconosciuta della
storia egiziana. Questo titolo frequentemente accompagnato dallespressioni
nb t`.wy, signore delle Due Terre;


njr njr, dio completo (perfetto),



e nb jr(.t) .t, signore delladempimento dei riti (lett. signore del
fare le cose)


Infine un titolo di figlio di Ra, s` r, per il quale il re dEgitto rivendicava,
come per il titolo di Horus, un apparentamento con il dio
che si presume abbia istituito la monarchia sulla terra.
Esso talvolta sviluppato in s` r n(y) .t=j, figlio
carnale di Ra, lett. figlio di Ra del suo ventre, ed

accompagnato dallespressione nb .w, signore delle corone.


1
Sintagma nominale di relazione formato da n(y) e dal nome di giunco, sw.t ( 8.3, b)
2
Nome di relazione derivato da bj.t, lape.




A questi cinque titoli sono aggiunti tanto di nomi propri, che si chiamano,
rispettivamente, il nome dHorus, il nome di Nbty, il nome dHorus doro, il nome del
re dellAlto e del Basso Egitto (o nome dincoronazione), talvolta chiamato
prenome del re, e il nome del figlio di Ra, talvolta chiamato come suo nome.
Il nome dHorus generalmente inscritto in un rettangolo sormontato da un falco ed
ornato, nella parte inferiore, dalla rappresentazione della facciata di un edificio.
Questo rettangolo, che noi chiamiamo srkh, dallegiziano sr, lett. (pannello) che
informa, affissione, avviso, rappresenta il palazzo reale in pianta ed in sezione. La
maggior parte dei re dellEpoca arcaica sono conosciuti da noi solo per mezzo del
loro nome dHorus.
Il nome del Figlio di Ra altro non era che il nome personale del re, chegli aveva
portato prima daccedere al trono, e quello di n(y)-sw.t bjty il nome chegli assumeva
il giorno dellincoronazione. Entrambi sono praticamente sempre disposti allinterno
di un cartouche, unovale raffigurato con i contorni di una corda intrecciata con base
rettilinea.
Ecco, a titolo esemplificativo, come si pu leggere a Karnak sul
montante sinistro della porta orientale della Cappella bianca di Sesostri
I, la titolatura completa del sovrano.

1. hr n-msw.t, lHorus Ankhmesut

2. nbty n-msw.t, le Due Signore Ankhmesut

3. hr (ny) nbw n-msw.t, lHorus doro Ankhmesut

4. n(y)-sw.t bjty pr-k`-r, il re dellA. e B. Egitto Khprkara

5. s` r s-n(y)-wsr.t, il figlio di Ra Sesostri







13.2 Designazione del re

La designazione pi semplice di re dEgitto n(y)-sw.t, che si traduce con
re (e non con re dellAlto Egitto), quando non compare nellespressione n(y)-sw.t bjty
( 13.1). Il plurale ny.w-sw.t; il femminile, molto raro,
ny.t-sw.t (il titolo normale di regina hm.t-n(y)-sw.t, sposa del re
3
.
Sincontra ugualmente il termine hq`, sovrano, talvolta racchiuso in un
cartiglio
4
, e che si utilizza anche, durante il Medio Regno, per indicare i capi dei paesi
stranieri. La designazione pi conosciuta del re dEgitto, che la Bibbia ci ha
trasmesso sotto la forma di Faraone, pr-`, lett. (quello della pi) grande
(delle) casa(e), cio la prima delle istituzioni dello Stato. Per indicare il re,
lespressione non di uso corrente che a partire dal Nuovo Regno (Thutmosi
III, XVIII dinastia); fino ad allora, lespressione sapplica per il palazzo
reale. Gli Egiziani chiamavano ugualmente il loro re , var.
jty
5
, parola che si rende con sovrano, ma che deriva da jt, padre.
Questo uno dei termini con i l quale ci si rivolgeva direttamente a lui.
Erano anche usati: nb=j, nb(=j), mio signore, mio padrone ( 6.2, nota
2): , jty n(=w) wq`(=w) snb(=w) nb=j, sovrano, che
egli sia vivente, integro e in buona salute, mio signore
6
.
Infine esiste una parola hm, persona, che si traduce convenzionalmente maest
quando si riferisce al re. Sincontra nelle seguenti espressioni:

- hm=j, mia maest (lett. mia persona), quando il re parla di se stesso;
- hm=k, tua maest (lett. tua persona), quando uno si rivolge a lui;
- hm=j, Sua Maest (lett. sua persona), o hm n(y)-sw.t bjty N., la maest del re
dellAlto e Basso Egitto N., quando uno si rivolge a lui.


3
Per ny.t-sw.t, regalit, vedi 8.3, b)
4
Vedi Nfrty, 66, in 16.2, a
5
Il coccodrillo vale qui il bilittero jt, la var. un duale grafico
6
n(=w) wq`(=w) snb(=w), vedi paragrafo seguente





jw hm=k m hr jw=j m hsw.t hm=j
tua maest (nello stato di) Horus io sono nel favore di Sua Maest

Il termine Hm simpiega talvolta a proposito del palazzo reale: hm n(y)
stp-s(`), la maest del palazzo.

13.3 Formule delogio

Nella civilt semitica, duso aggiungere al nome delle persone di cui si venera il
ricordo una formula delogio, cio un epiteto o una corta proposizione esclamativa
che richiami suglinteressati ogni sorta di benedizioni. Nei testi, il suo utilizzo
talmente sistematico chessa generalmente ridotta ad una semplice abbreviazione
grafica.
In egiziano, il nome del sovrano o la sua designazione sono quasi sempre seguite dai
segni . w. s., abbreviazione di n(=w) wq`(=w)
snb(=w), chegli sia vivente, integro e in buona salute!
7
, fem. n=t(j) wq`=t(j)
snb=t(j).
8

In italiano si traduce questa formula in modo erroneo ma consacrato dalla tradizione,
vita, salute, forza (abbreviate v. s. f.). Essa talvolta accompagna la designazione del
palazzo reale: pr-` . w. s., la grande casa v. s. f.
Dopo il nome del re, sincontra anche n(=w) q.t, chegli sia vivente per
sempre, e d(w) n, dotato di vita (abbr. di d(w) (n=j) n, colui (al quale) stata
data la vita).
Dopo un nome di regina, queste espressioni sono accordate al femminile:
n=tj q.t, chella sia vivente per sempre, e d(w).t n, dotata di vita (abbr. di
d(w).t (n=s) n, colei (alla quale))
9
.


7
Le =w nella traslitterazione di questi termini una desinenza del perfetto ( 30.3, b). Per la sintassi vedi 32.2, c.
8
La =t(j) una desinenza del perfetto ( 30.3, b)
9
La w, in d(w) n e in d(w).t n, una terminazione del participio ( 40.2, a). La =tj in n=tj una desinenza del
perfetto ( 30.3, b)




Alcune di queste formule possono essere diversamente sviluppate: n(=w) q.t, per
esempio, in n(=w) q.t r nhh, chegli sia vivente in eterno, e
d(w) n, in d(w) n mj r, dotato di vita come Ra (con anteposizione
onorifica di R ( 13.4)).
Unaltra variante frequentemente attestata figura sul montante sinistro della porta
orientale della Cappella bianca di Sesotri I a Karnak, riprodotto nel paragrafo
precedente. Si pu leggere, dopo il nome di s` r, lespressione d(w) n nb qd(.t) nb
w`s nb snb nb n(=w) q.t, dotato di ogni vita, di ogni stabilit, di ogni potere e di
ogni salute, chegli sia vivente per sempre.
Nello stesso modo, il nome dei defunti, re o privati, regolarmente seguito
dallespressione m`-rw (var. , , etc.), femminile
m`.t-rw, giusto/a di voce, giustificato/a, espressione generalmente
abbreviata in o , fem. , m.-., g.v.
10



hm n(y) n(y)-sw.t bjty (w)jw m`-rw
la maest del re dellAlto e Basso Egitto Kheope, giusto di voce


13.4 Lanteposizione onorifica

Lanteposizione onorifica un fenomeno puramente grafico, dorigine religiosa o
protocollare. In certi sintagmi nominali del tipo b`k (ny) nb ( 8.3, c), di cui il
secondo elemento una designazione del re o di un dio, come s` (ny) n(y)-sw.t, il
figlio del re, o hm (ny) njr, la persona del dio (= il prete)
11
, questa designazione
generalmente scritta allinizio dellespressione, anche se pronunciata e translitterata
per seconda.

10
Lespressione segue il modello della costruzione nfr-Hr ( 32.3). Essa significa che il defunto aveva affrontato
vittoriosamente nellaldil, dopo il decesso, il giudizio che gli permetteva daccedere al paradiso; che introdotto
davanti al tribunale dOsiride, egli aveva affermato di non aver commesso sulla terra dei peccati che avrebbero potuto
compromettere la sua sopravvivenza, e che dopo la pesatura del suo cuore, dove si credeva che i ricordi delle azioni
fossero conservati, la sua dichiarazione dinnocenza era stata riconosciuta esatta. La scena, detta psicostasia,
raffigurata nel capitolo 30 B del Libro dei Morti.
11
In certe espressioni, il primo termine (scritto per secondo) un participio passivo, e il secondo (scritto per primo in
anteposizione onorifica), il suo agente ( 41.3). Vedi pi avanti r(w)-n(y)-sw.t e la formula mry + nome di divinit.





hm.t-n(y)-sw.t s`-n(y)-sw.t
regina (lett. sposa del re) il figlio del re

Quando i termini in anteposizione onorifica sono le parole dio (njr) o re (n(y)-sw.t,
eventualmente bjty), essi sono sovente abbreviati in un solo segno.

hw.t-njr hm-njr pr-n(y)sw.t
tempio
12
(lett. castello del dio) prete (lett. persona del dio) la casa del re

r(y.t)-njr r(w)-n(y)-sw.t sq`wt(y)-bjty
necropoli (lett. quella che sotto conosciuto del re (titolo di corte) cancelliere del re del
[=che porta] il dio) ss-n(y)sw.t Basso Egitto
scriba del re

Per formare il fem. o il plur. di queste espressioni, si mette il primo termine al fem. o
al plur. hm.t-njr, sacerdotessa hm.w-njr, sacerdoti
Quando queste espressioni sono determinate da un aggettivo da altro determinante di nome, questo
si posiziona dopo linsieme del sintagma, ma saccorda solo con il primo termine
13
.

kr.t-n(y)-sw.t wt(y).t hw.t-njr tn
unico ornamento reale questo tempio
(titolo di corte per le spose dei notabili)

Lanteposizione onorifica appare specificatamente nella formula mry + nome di un
dio
14
, amato dal dio N., che accompagna molto spesso il nome del re sui monumenti.
Cos, sul montante sinistro della porta orientale della Cappella bianca di Sesostri I a
Karnak, dopo il nome di n(y)-sw.t bjty, compare lespressione mry jmn-r hr(y)-tp
t`.wy, amato da Amon-Ra, capo delle Due Terre, con anteposizione onorifica di jmn-
r hr(y)-tp t`.wy.


12
Hw.t-nTr pu essere lui stesso in anteposizione: wnw.t-hw.t-njr, il clero del tempio
13
Bisognerebbe leggerli, pi esattamente, kr.t wt(y).t (ny.t) n(y)-sw.t; hw.t tn (ny.t) njr, etc.
14
mry un participio perfettivo passivo, di cui lagente il nome della divinit ( 45.5, a)




Allo stesso modo, Ra spesso in anteposizione onorifica nellespressione
mj r, come Ra, frequentemente riprodotto sulle pareti dei templi, molto
frequentemente nella formula delogio d(w) (n=j) n mj r (e var.), dotato
di vita come Ra (lett. colui (al quale) la vit stata data) (participio
perfettivo passivo, 45.4). Quando la formula segue un nome di divinit,
possiede un senso attivo, un participio perfettivo attivo, es. r d(w) n,
Ra che ha dato la vita) ( 45.4).

Un caso particolare danteposizione onorifica sosserva nei nomi reali inscritti nei
cartigli, dove il nome del dio Ra (o daltre divinit) sistematicamente scritto in
prima posizione.


nb-h(`)p.t-r -k`.w-r s-n(y)-wsr.t
Nebhepetra
15
Khakaura
16
Sesostri
17


Ancora, sincontra frequentemente un nome di divinit posto in anteposizione
onorifica in un nome dun privato (Lezione 55): s`-jmn, Saimen (lett.
figlio di Amon).

Note
1. Si osserva regolarmente una pseudo-anteposizione onorifica di

nel termine
snTr, incenso, dove la posizione del segno

davanti al bilittero sn
condizionata dalla presenza del gruppo di consonanti njr, evocatrice della parola njr, dio.
2. Quando si ha unanteposizione onorifica, lordine di lettura testimoniato, per esempio,
dallesistenza di variazioni di uno stesso termine con e senza questa anteposizione:
mdw-nTr, parole divine, var. .




15
Nome di coronamento di Montuhotep, quinto re dellXI din.
16
Nome di coronamento di Sesostri III, quinto re della XII din.
17

17
Nome di coronamento di Sesostri I, re della XII din




La scrittura egiziana utilizza abbreviazioni diverse, di cui abbiamo gia trattato nei
paragrafi precedenti, n(y)-sw-t scritto
, njr scritto , etc. Ne aggiungeremo qui
alcune altre tra quelle usate pi frequentemente:

hty-, governatore (qualche volta con il determinativo );

per r rd.wy (+ nome di persona o suffisso), sotto i piedi
(di N.), o sotto (i miei, tuoi, suoi, etc.) piedi;

per r(y)-hb(.t), prete ritualista, lett. quello che sotto
(= che porta) il rituale ( 8.2);

per r(y.t)-njr, necropoli, lett. quella che sotto (= che porta)
il dio, con anteposizione onorifica di njr ( 13.4).


13.6 Abbreviazioni diverse
Esercizio 13 A
Esercizio 13 B
Esercizio 13 A
nn nn s.t m nw pr=j s.t m nw pr=j , ci / essa non nel / al suo interno; ci / essa non nel / al suo interno;
1
jw rn=j mj rn=j jw rn=j mj rn=j prw=j prw=j mj mj prw=j prw=j , il mio nome come il suo nome e la il mio nome come il suo nome e la
mia forma () come la sua forma; mia forma () come la sua forma;
2
jw=j m jw=j m hs.t hs.t n(y).t n(y) n(y).t n(y)- -sw.t bjty sw.t bjty pr pr- -k` k`- -r r ( (wn=j wn=j) ) n n(=w) d.t (=w) d.t , io io
sono nel favore del re dellAlto e del Basso Egitto, sono nel favore del re dellAlto e del Basso Egitto, Kheperkara Kheperkara, che egli sia , che egli sia
vivente per sempre vivente per sempre
3
jw pr n(y)
jw pr n(y)
-
-
sw.t (
sw.t (
wn=j
wn=j
)
)
n
n
(=w) (
(=w) (
wn=j
wn=j
) wq`(=w) (
) wq`(=w) (
wn=j
wn=j
)
)
snb
snb
(=) r
(=) r
-
-
qr(=j) m
qr(=j) m
-
-
mt
mt
b`kw=j
b`kw=j , la casa del re, la casa del re, v.p.s. v.p.s. senza limite, senza limite,
priva delle sue provviste; priva delle sue provviste;
1
jw bw.t=k jm=j
jw bw.t=k jm=j
js
js
-
-
pr
pr, la tua abominazione in me e viceversa la tua abominazione in me e viceversa
Esercizio 13 B




Lezione 14

14.1 La proposizione a predicato avverbiale (PPA) con lessema verbale

Alla proposizioni verbali dellitaliano corrispondono, in egiziano, delle proposizioni
che seguono il modello della PPA (jw + soggetto + predicato), ma contenenti nel
loro predicato, diverse forme del verbo. Si chiamano PPA con lessema verbale (
3.1).
Lazione espressa dal verbo determinata, effettivamente o in contumacia, in tre
modi differenti: nel numero, nellaspetto e nel tempo.


Nel numero Lazione presentata come unica o ricorrente:
il gatto mangia (in questo momento); il gatto mangia (tutti i giorni).
Diversamente dallitaliano, legiziano marca questa opposizione per mezzo di
due costruzioni specifiche: per lunica, il progressivo (cos come il progressivo
interno e lincipiente, 14 16); per la ricorrente, laoristo ( 17)
1
.


Nellaspetto Come in italiano, lazione presentata come non finita (non-
accompli, 14 16), o come finita (accompli, 30 34): il gatto mangia (= non
ha finito di mangiare); il gatto ha mangiato (=ha finito di mangiare).
Questa distinzione non pu essere fatta, evidentemente, che su unazione unica;
lazione ricorrente esclusa (non si pu dire il sole sta per sorgere tutti i giorni, il sole ha finito di
sorgere tutti i giorni).


Nel tempo Lazione posta dal locatore nel presente, nel passato o nel
futuro: il gatto mangia, mangiava, manger. Preceduta da jw, la PPA con
lessema verbale per definizione al presente. Preceduta dalle forme wn o wnn del
verbo ausiliare wnn, essa , rispettivamente, al passato o al futuro. Preceduta da
ausiliari specifici, essa esprime il passato narrativo ( 46.2, a, 47.2-3).

1
In italiano il presente indicativo esprime indistintamente lazione unica (presente immediato) e la ripetitiva (presente
di definizione), stante limpiego di complementi circostanziali per specificarne i valori: egli mangia in questo
momento (unica), egli mangia tutti i giorni (ripetitiva). Come legiziano, anche linglese oppone il presente
progressivo, che esprime lazione unica, al presente semplice che esprime la ripetitiva: he is writing, egli scrive (in
questo momento); he writes, egli scrive (regolarmente)







ACCOMPLI NON ACCOMPLI

Presente il gatto ha mangiato il gatto mangia
(il gatto ha finito di mangiare) (il gatto non ha finito di mangiare)

Passato il gatto aveva mangiato il gatto mangiava
(il gatto aveva finito di mangiare) (il gatto non aveva finito di mangiare)

Futuro il gatto avr mangiato il gatto manger
(il gatto avr finito di mangiare) (il gatto non avr finito di mangiare)


Note
Il sistema delle voci (attivo e passivo) , in egiziano, molto diverso da quello italiano: per
semplificare, il non-accompli e laoristo sono degli attivi, in opposizione allaccompli, che
un passivo ( 30.2). Perci, per esprimere lequivalente di un passivo al non-accompli e
allaoristo, si deve ricorrere ad un pronome soggetto indefinito: si mangiano dei fichi = dei
fichi sono mangiati; e, per esprimere lequivalente di un attivo dellaccompli, con
complemento dagente: dei fichi sono stati mangiati da lui = egli ha mangiato dei fichi (
31.1).
Lo pseudo-passivo in =tw assai frequente con laoristo ( 17.2). Al non-accompli, esso
sincontra solo nellincipiente ( 16.1); il progressivo e il progressivo interno escludono il suo
impiego ( 14.2, note, e 15.1, nota 2).
Non si conserveranno le distinzioni che opera la grammatica tradizionale tra i differenti
modi (indicativo il gatto mangia, congiuntivo che il gatto mangi, etc.). Propriamente parlando
in egiziano, non esiste che un solo modo, che corrisponde allindicativo, e che consiste
nellassociare un soggetto ad un predicato avverbiale contenente un lessema verbale. Tutti gli
altri modi non sono che delle forme nominali del verbo, cio dei nomi che ne sono derivati:
infinito (mangiare, 14.3-5), prospettivo (chegli mangi, 19.1, 22.1), participi attivi e
passivi (colui che mangia, colui che mangiato, 40.1), etc.

14.2 Il progressivo

Il progressivo formato sul modello della PPA (jw + soggetto + predicato) e,
come tale, serve fondamentalmente ad enunciare un rapporto di situazione. Esso
esprime con il progressivo inteno ( 15), ci che si chiama anche presente
immediato: il soggetto di una proposizione al progressivo presentato come




quello che effettua lazione al momento dellenunciazione, e questazione unica
e non ancora terminata (non-accompli):
(nel momento in cui io parlo) il servo mangia; pi esattamente sta mangiando.
Il soggetto del progressivo pu essere un nome, un pronome suffisso o un
sintagma nominale, ma il suo predicato sempre costituito dalla preposizione ,
hr, su (var. ), e da un infinito, cio un nome che designa unazione. Dove
noi diciamo il servo mangia (sottinteso: in questo momento), legiziano dice
letteralmente il servo sul mangiare: jw b`k hr wnm.
Come litaliano, legiziano comprende dei verbi transitivi (mangiare) ed
intransitivi (uscire). Entrambi esprimono unazione (fare un mangiare, fare un
uscita), ma, mentre i transitivi distinguono un agente che effettua la effettua e un
paziente che la subisce
2
: il servo (agente-soggetto) mangia dei fichi (paziente-
complemento oggetto), neglintransitivi agente e paziente sono indistinti: il servo
(agente-paziente) esce. E utile sapere che i verbi intransitivi hanno come punto
comune il fatto desprimere il passaggio da uno stato ad un altro: venire = andare
da l a qui; morire = passare dalla vita a miglior vita, etc. Alcuni dessi, dai
quali sono derivati gli aggettivi ( 7.2), esprimono pi precisamente
lacquisizione duna qualit e sono detti verbi di qualit (senso generale:
diventare + aggettivo): njr, diventare buono (= passare dalla cattiveria alla
bont); `j, diventare grande (= passare dalla piccolezza alla grandezza), etc.
Quando un tale verbo non esiste, o il contesto ne impedisce il suo impiego, uno
deve, in traduzione, ricorrere ad una perifrasi: njr, mostrarsi buono, dare prova di
bont; `d, mostrarsi (lett. diventare) aggressivo; sjn, dare prova dindulgenza
(lett. diventare indulgente), etc.

Si tenga presente che i dizionari traducono generalmente i verbo di qualit
egiziani, come quelli italiani, per mezzo della perifrasi essere + aggettivo
(njr, essere buono; `j, essere grande, etc.)

ma e solo all'accomplI (9 J2.1) ch'essI assumono questo valore: jw=j njr=w,
eyl buono (lett. eyl dventcto buono); jw=j `=w, eyl yrcnde (lett.
eyl dventcto yrcnde), etc.


2
Si chiamano verbi transitivi perch lazione chessi esprimono sembra transitare, attraverso essi, dallagente
(sogetto) al paziente (complemento oggetto)




Al non-accompli e allaoristo, il loro senso quello descritto allinizio:
jw=j hr njr, egli si bonifica, egli d prova di bont (= egli diventa buono)
jw=j hr `, egli singrandisce (lett. egli diventa grande), etc.


a. Verbi transitivi

Il soggetto esprime lagente dellazione indicata dal verbo. Il suo paziente
espresso, se esiste, da un nome, un pronome personale o da un sintagma nominale
posto dopo il verbo, e che costituisce il suo complemento oggetto
(semplicemente, il suo oggetto)
3
: jw b`k hr wnm, il servo mangia (senza
complemento oggetto espresso)
4
; jw b`k hr wnm d`b.w, il servo mangia dei fichi
(con complemento oggetto)
5
.


jw=j hr jr.t
6
jw ms pn n(y) n(y)-sw.t hr m``
io agisco (lett. io faccio) questo esercito del re guarda(sta guardando)


jw=sn hr jr.t k`.t jw s nb hr tm `=j
essi fanno il lavoro ognuno (lett. ogni uomo) chiude la sua porta
(stanno lavorando)

Quando il complemento oggetto un pronome personale, il pronome suffisso che
devessere usato: jw b`k hr wnm=sn, il servo li mangia.


jw hmwt(y).w s`.w hr qd=j
dei numerosi artigiani lo stanno costruendo


3
Il complemento oggetto pu essere una forma nominale del verbo, come il prospettivo o linfinito ( 22)
4
Questo chiamato impiego assoluto del verbo transitivo. Malgrado le apparenze, il verbo ben dotato dun
complemento oggetto, alloccorrenza, il pronome , ci, questo ( 4.2), riferentesi ad un elemento del contesto o della
situazione: jw b`k hr wnm, il servo mangia, sottinteso: ci di cui si parla, ci che ha in mano.
5
Naturalmente, un verbo transitivo pu avere pi complementi oggetto coordinati: jw b`k hr wnm d`b.w j`rr.t, il servo
mangia dei fichi e delluva; si pu anche coordinare d`b.w e j`rr.t per mezzo di hn o hr ( 5.3)
6
jr.t linfinito femminile di jrj, agire, fare ( 14.5, c)




Contrariamente allitaliano, legiziano non possiede una forma speciale per il
pronome riflessivo di 3
a
persona (s). Cos, una proposizione come jw b`k hr m``=j,
lett. il servo vede lui, dove il complemento oggetto un pronome personale di 3
a
persona dello stesso genere e numero del soggetto
7
, pu significare allo stesso modo
sia il servo lo vede sia il servo si vede
8
. Soltanto il contesto permette di togliere
sempre queste ambiguit che, daltronde, si verificano solo con certi verbi come
vedere; jw=j hr wnm=j, nel senso di egli si mangia, teoricamente possibile ma
praticamente escluso.
Alle proposizioni comprendenti un verbo transitivo, si pu aggiungere un avverbio o
un sintagma avverbiale, che formano ci che si chiama un complemento
circostanziale. Questo si posizione di norma dopo il complemento oggetto, se esiste:
jw b`k hr wnm (d`b.w) r nh.t, il servo mangia (dei fichi) sotto il sicomoro
9
. Il
complemento circostanziale pi frequente il complemento dattribuzione,
introdotto dalla preposizione n, a, per, e che designa il beneficiario dellazione: jw=j
hr rd.t (d`b.w) n b`k, egli d (dei fichi) al servo; jw=j hr rd.t(=sn) n b`k, egli (li) d
al servo
10
.


jw=j hr jr.t jm(y).t-pr n hm.t=j
io faccio una donazione alla mia sposa

Quando il complemento dattribuzione composta da n e da un pronome suffisso
(n=j, n=j, n=s, etc.), esso detto complemento dattribuzione pronominale (o
dativo suffissale). In deroga alla regola secondo la quale il complemento
circostanziale si posiziona dopo il complemento oggetto, un tale complemento risale
in testa alla proposizione il pi possibile vicino al verbo: esso precede il
complemento oggetto sw questo un nome o un sintagma nominale; esso lo segue se
si tratta di un pronome suffisso, non potendo, questultimo, essere disgiunto dal
termine al quale suffissato. In altri termini: i pronomi precedono i nomi, ed i
pronomi suffissi precedono i pronomi dipendenti.

7
Quando questa doppia condizione non presente, non esiste ambiguit: jw=j hr m``=j e jw=j hr m``=k significano
obbligatoriamente io mi vedo ed io ti vedo (loggetto non un pronome di 3 persona); jw=j hr m``=s, egli la vede
(oggetto e soggetto di genere differente), e jw=j hr m``=sn, egli li vede (oggetto e soggetto di numero differente)
8
Notare che certi verbi ntransitivi egiziani si traducono con dei verbi pronominali italiani: jw=j hr h, egli si alza, lett.
egli diventa in piedi.
9
Il complemento circostanziale , in senso stretto, una PPA sequenziale con ellisse di jw e un pronome personale che
riprende un elemento della proposizione per completarla. Per le proposizioni circostanziali ( 36.1)
10
rd.t linfinito del verbo rdj, dare ( 14.5, c)





Complemento oggetto nominale (d`b.w) Complemento oggetto pronominale (=sn)

jw=j hr rd.t n=j d`b.w jw=j hr rd.t=sn n=j
io gli d dei fichi io d essi a lui (io glieli d)


jw=j hr rd.t n=s p` `m.w
io gli d questo gruppo di tre Asiatici

Si noti che il complemento dattribuzione pronominale si rende in italiano per mezzo
di un pronome didentica forma di quello del complemento oggetto: egli gli d (in
egiziano, lett. lui d a lui, egli d a egli). Certi verbi transitivi possono essere dotati
di un complemento circostanziale specifico, che indirizza il loro senso generale
verso un significato particolare. Cos rdj, mettere, seguito da un complemento
dattribuzione introdotto da n, assume il significato di dare (qualcosa) a (qualcuno).
Il complemento circostanziale pu contenere un infinito: snr wnm, impedire
(qualcuno) di mangiare.




b. verbi intransitivi

I verbi intransitivi non hanno mai il complemento oggetto; essi non possono
avere che dei complementi circostanziali: jw b`k hr pr.t, il servo esce (senza
complemento circostanziale); jw b`k hr pr.t m njw.t, il servo esce dalla citt (con
complemento circostanziale).


jw t` `s.t hr m(w) t m- hqr jw `s.t hr jm `(w)
la terra del deserto muore di fame Isidepiangemolto(`[w],avv. grandemente)


jw=j hr h` qr rk hr jw=j hr jw.t
egli combatte dal tempo di Horus io vengo (io sto venendo)





Pi spesso ancora che i transitivi, i verbi intransitivi possono essere dotati di un
complemento circostanziale specifico, che indirizza il loro senso generale verso
un senso particolare. Cos, in jw b`k hr pr.t m njw.t, il verbo prj, uscire, seguito
da un complemento circostanziale introdotto da m, assume il senso di uscire da
(qualche parte). Lo stesso, nellesempio jw t` `s.t hr m(w)t m- hqr, m(w)t,
morire, seguito da un complemento circostanziale introdotto da m-, significa
morire di (qualche cosa). Come per i transitivi, il complemento circostanziale
pu contenere un infinito: pr.t hr wnm, aver finito di mangiare, lett. uscire dal
mangiare; s` m wnm, cominciare a mangiare, etc.


14.3 Radice del verbo e infinito

Quando si cita un verbo in italiano, lo si fa per mezzo del suo infinito. Si dice, per
esempio, il verbo mangiare, il verbo bere, ed sotto mangiare e bere che
li si trovano nei dizionari. In egiziano lo si fa secondo la sua radice, secondo
lusanza dei dizionari delle lingue semitiche. In questa famiglia di lingue, la
radice di una parola un gruppo teorico di consonanti, generalmente in numero
di tre, al quale si d un senso molto generale, e di cui si constata la presenza in
tutte la parole derivate di un senso affine. Ad esempio lo scrivere un nome
dazione che, in semitico, equivale allinfinito italiano, ed lui che noi
chiameremo, anche in egiziano, con il nome dinfinito.
Ad esempio, il gruppo di tre consonanti h, in egiziano una radice alla quale si
connette lidea di alzarsi. Da questa radice, che si chiamer indifferentemente
come la radice h o il verbo h , e che in traduzione si render
convenzionalmente con linfinito italiano corrispondente, sono derivati una serie
di termini, che hanno tutti un nesso con questa idea.

h, alzarsi (infinito)

hw, mucchio, pila, lett, ci che si eleva

hw, stele, lett. ci che alzato





m h.t, cappella funeraria, tomba, lett. il posto dove si trova una
stele, termine derivato dalla prefissazione di una m- alla radice h, e dotata della
desinenza femminile .t.

sh, fare alzarsi, infinito di verbo causativo corrispondente ad h,
derivato per prefissazione da una s- alla radice h ( 14.4).

Come mostrano i due ultimi termini, in egiziano (m h.t = m + h.t; sh = s +
h), si pu in egiziano, modificare il senso di una radice o farne derivare delle
parole per mezzo di prefissi. Si pu anche confermarne un valore intensivo
grazie ad un raddoppiamento totale o parziale.


rsw rsrs nq nqnq
rallegrarsi giubilare domandare prendere
(rallegrarsi molto) consiglio (domandare spesso)

Certi verbi, somigliano a dei verbi a radice raddoppiata, essi sono infatti derivati
da onomatopee in due sillabe analoghe al nostro tic-tac o glu-glu:
mnmn, tremare (parlando di terra), lett. fare men-men. Esiste anche un tema
con n- prefisso + onomatopea in due sillabe, che esprimono la nozione del fare il
rumore evocato dallonomatopea (es. glu-glu = inghiottire)


njtjt njtjt
farfugliare (lett. fare it-it) fuggire, scappare, scansare
(equivalente egiziano del nostro euheuh) (suono imitante il rumore dei passi rapidi sulla sabbia)

Notiamo anche lesistenza di un teme in h- prefisso + gruppo di due sillabe
raddoppiate, di cui il significato fondamentale lidea di essere ondulato,
ondeggiarsi.

hb`b` hnmnm
dondolarsi strisciare, arrampicarsi (come un serpente)






14.4 Gruppi e classi verbali

Esistono, in egiziano, da un punto di vista morfologico, tre gruppi di verbi:

1. i verbi forti, la cui ultima consonante radicale (cio lultima consonante
della radice) non n una semi-consonante (j o w), n una consonante
identica alla precedente: qd, dire; wnm, mangiare;

2. i verbi deboli, la cui ultima consonante radicale la semi-consonante j o w:
prj, uscire; rsw, rallegrarsi;

3. i verbi geminati, (cio con una consonante raddoppiata), la cui ultima
consonante radicale identica a quella che la precede: wnn, esistere; m``,
vedere.

Ciascuno di questi gruppi si suddivide in due sotto-gruppi: verbi semplici e verbi
causativi. Un verbo causativo un verbo derivato da un verbo semplice per mezzo
di un prefisso s-. Esso ha in rapporto al verbo semplice un senso causativo, cio che,
per un verbo che significa fare unazione (come mangiare), il verbo causativo
corrisponde al significato far fare quellazione (far mangiare, dar da mangiare).


wnm, mangiare s(w)nm, dar da mangiare (lett. fare mangiare)
11

Allinterno, questi gruppi di verbi si ripartiscono in classi, secondo il numero di
consonanti della loro radice. E necessario conoscere la classe di un verbo per
poterne ricavare il suo infinito; anche i lessici ed i dizionari egiziani indicano
sempre, sotto forma dabbreviazioni, questappartenenza: 3-lit., 3-inf., 2-gem., caus.
2-lit., etc.







11
Quando un verbo inizia con una semi-consonante, come wnm, questa sparisce spesso nella grafia del causativo
corrispondente (snm per swnm)





Verbi forti

1. Verbi semplici
- verbi formati su una radice di due consonanti, o bilitteri (2-lit.);
- verbi formati su una radice di treconsonanti, o trilittero (3-lit.);
- verbi formati su una radice di quattro consonanti, o quadrilitteri (4-lit.);
- verbi formati su una radice di cinque consonanti, o quinquilitteri (5-lit.).

2-lit. mn, rafforzarsi, consolidarsi, diventare stabile; , qd, dire

3-lit. wnm, mangiare; sqm, sentire, ascoltare

4-lit. wsjn, deambulare; tt, arretrare

5-lit. hb`b`, dondolarsi

2. Verbi causativi
- causativi di verbi bilitteri (caus. 2-lit.);
- causativi di verbi trilittero (caus. 3-lit.)

caus. 2-lit. smn, affermare, stabilire

caus. 3-lit. s(w)nm, dar da mangiare, far mangiare


Verbi deboli

1. Verbi semplici
- verbi con terza consonante radicale j o w (3-inf.);
- verbi con quarta consonante radicale j o w (4-inf.)

La semi-consonante finale di questi verbi compare nella traslitterazione della loro
radice ma non mai scritta in geroglifico (essa proviene da una ricostruzione




teorica). I verbi con una j finale scritta in geroglifico non sono verbi deboli, ad
eccezione di rwj e srwj.

3-inf. prj, uscire; msj, mettere al mondo; rsw, rallegrarsi

4-inf. m`wj, diventar nuovo; msqj, odiare

a causa di certe particolarit morfologiche, quattro verbi 3-inf. Sono
raggruppati in una sola classe di verbi, detti irregolari (abbreviati in anom.)

1. jjj, venire, ritornare

2. jwj, ritornare, doppione del precedente

3. jnj, cercare, andare a prendere, portare, riportare

4. , , rdj, mettere, dare, fare che

Nota
Ad eccezione di rwj e srwj, alcuni verbi con una -j finale non sono dei verbi deboli (di cui la
semi-consonante finale non mai scritta), ma dei verbi di classi diverse, di cui lultima
consonante radicale, in origine una r, in seguito si mutata in j.

mnj, ormeggiarsi, morire [3-lit.], antico mnr

smj, fare rapporto, riportare [caus. 2-lit.], antico smr
srj, diventare piccolo [2-gem.], antico srr

dmj, toccare [3-lit.], antico dmr
12


12
Verbo talvolta reinterpretato come un 3-inf., con un infinito femminile dmj.t (Naufrago, 79)





In qualche verbo di questo tipo, per un fenomeno di grafia storica, lantica notazione
dellultima consonante, r, si conservata accanto alla notazione recente, j. In questo caso, si
mette quella antica tra parentesi.

sw{rj, bere [3-lit.], antico swr
d`{rj, sottomettere [3-lit.], antico d`r
I soli verbi deboli che hanno sempre una -j finale allinfinito sono rwj, partire,
allargare, divaricare [3-inf.], infinito rwj.t, e il suo causativo
srwj (le j sparisce, generalmente, nelle altre forme). La presenza di questo j dovuta,
sembra, ad una metatesi dellordine delle consonanti di rwj, in origine rjw, forse rjwj [4-inf.]

2. Verbi causativi
- causativi dei verbi con terza consonante radicale j o w (caus. 3-inf.);
- causativi dei verbi con quarta consonante radicale j o w (caus. 4-lit.).

caus. 3-inf. smsj, far accucciare, causativo di msj, mettere al mondo

caus. 4-inf. sm`wj, rinnovare, causativo di m`wj, diventar nuovo


Verbi geminati

1. verbi semplici
classe unica: verbi con seconda consonante geminata (2-gem.)

wnn, venire allesistenza, esistere, essere; m``, vedere


2. verbi causativi
classe unica: causativi di verbi con seconda consonante geminata (caus.2-gem)





ssmm, riscaldare; sgnn, indebolire, ammollire


14.5 Morfologia dellinfinito

- i verbi forti hanno un infinito maschile, ad eccezione dei caus. 2-lit., che hanno un
infinito femminile (desinenza .t, posta prima delleventuale determinativo del verbo);

- i verbi deboli hanno un infinito femminile (desinenza .t);

- i verbi geminati hanno un infinito maschile.

Per limpiego dellinfinito, oltre a quello esposto nelle lezioni 14 16, vedi 22.3,
27.4, 35.1, 37.4, etc. Esiste in egiziano un infinito negativo, tm wnm(w), formato per
mezzo del verbo ausiliare tm ( 25.1, a).


Verbi forti (ad eccezione dei caus. 2-lit.)

Ad eccezione dei caus. 2-lit., linfinito dei verbi forti, semplici o causativi, identico
alla loro radice, come quello reso nei lessici e nei dizionari.

Note
La radice di certi verbi forti, e dunque il loro infinito, finisce con una .t, che evidentemente
non la desinenza del femminile: nt, diventar forte; hpt, stringere con le
braccia.
Linfinito del verbo 2-lit. sm, andare, femminile: sm.t.
Leccezione deriva probabilmente da unorigine 3-inf. d questo verbo.


Verbi caus. 2-lit.

I soli di tutti i verbi forti, i caus. 2-lit. hanno un infinito femminile.







Verbi deboli

I verbi deboli, semplici o causativi, hanno un infinito femminile, con la desinenza .t,
talvolta scritta .y o .yt
13
. La j o la w finale della radice non mai scritta.

Note
Linfinito di jrj (3-inf.), fare, jr.t, talvolta scritto jr{r.t.
jjj (3-inf.), prendere, tende a diventare in medio-egiziano jtj, scritto , per
evoluzione della j in t ( 1.4, nota 6). Il suo infinito allora scritto jt.t.
dj (3-inf.), navigare a valle (eguendo la corrente), navigare verso nord, ha un
infinito apparentemente maschile, d, per probabile assimilazione della .t del femminile
alla d della radice.
Lo stesso, ntj (4-inf.), navigare a monte (contro corrente), navigare verso
sud, ha in generale un infinito apparentemente maschile, nt, per assimilazione probabile
della .t del femminile a quella della radice. Si conosce, tuttavia, un infinito secondario
nt.yt.



Verbi geminati

Linfinito dei verbi geminati identico alla loro radice.

Note
m`` possiede due infiniti secondari, m`(`) e m`n. Sincontrano
davanti ad un complemento oggetto pronominale, probabilmente perch la pronuncia del
verbo si modificava: jw b`k hr m`n=j o hr m`(`)=j, il servo lo vede. Nel primo caso, n
rappresenta una variante fonetica di ` ( 1.4, nota 1).

13
Eccezionalmente, la .t del femminile segnata .` davanti ad una parola che inizia con ,.






Esercizi14
Esercizio14
jw p=j tp=j jw p=j tp=j mdw=j mdw=j m m - -=j =j , , la mia stuoia, la mia testa e il la mia stuoia, la mia testa e il
mio bastone sono a mia disposizione mio bastone sono a mia disposizione
1 1
jw=k m jw=k m- -ht snbj pn m` ht snbj pn m`- -rw rw , tu sei in presenza di questo tu sei in presenza di questo Senebi Senebi, giusto di voce , giusto di voce
jw=j hr q`.t hr(y).t jw=j hr q`.t hr(y).t , io sto io sto
attraversando il firmamento attraversando il firmamento
jw nb=j jw nb=j .w.s .w.s
2
hr hr m`` m`` n` n(y) snn.w n` n(y) snn.w , il mio signore, v.p.s. sta il mio signore, v.p.s. sta
guardando questi documenti guardando questi documenti
jw=j hr rd.t jw=j hr rd.t p`y=j p`y=j mjy mjy- -n n(y) (y)- -s` n s`=j s` n s`=j , io do questo incarico di capo trib
che il mio, a mio figlio



1.

2.
3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12.

13.

14.

15.

16.

17.

18.

19.


20.



21.



1. sr njr , il consiglio del dio ( Potrebbe anche essere

, con njr anticipato per motivi di


rispetto, ma in traslitterazione lordine grammaticale va rispettato)

2. r(`) n(y) km.t, la lingua dellEgitto (uso del sintagma nominale di relazione n(y) 8.3.
Questa costruzione tradizionalmente chiamata genitivo indiretto)

3. jr.t hr , locchio di Horus

4. wp.t n(y).t qw , la cima della montagna

5. pr n(y)-sw.t , il palazzo del re

6. hk`.w `s.wt , i capi dei paesi stranieri

7. dw`.wt n(y.w)t jmn.t , le tombe dellOccidente

8. njw.wt nhh , le citt delleternit

9. hm.wt n(y.w)t wr.w , le mogli dei capi

10. jnb.w hk` , i muri del principe (nome di fortezza sul confine orientale)

11. jnb.w hk` , i muri del principe (anticipazione di hli per motivi di rispetto)

12. .wy t`.yt , le due braccia di Tayt (nome di dea)

13. nh.t 2 n(y).ty mjk`.t , i due alberi di turchese

14. smr.w n(y).w stp-s` , gli Amici del Palazzo (titolo onorifico)

15. wsr.w n(y.w) hbny, i remi di ebano

16. s` s , il figlio delluomo

17. s` wb , il figlio del sacerdote

18. s` n(y)-sw.t , il figlio del re

19. ms.w n(y)-sw.t , i figli del re





20. p(`)ky.t n(y).t hnw , un coccio di giara

21. hm.w ki i servitori del Ka = i sacerdoti funerari





Lezione 15

15.1 Il progressivo interno

Al non-accompli, legiziano conosce, altre al progressivo, una costruzione molto
simile, detta progressivo interno, che sincontra soltanto con i verbi che evocano uno
spostamento. Questi verbi sono soprattutto intransitivi, come jwj, venire (anomalo), ai
quali saggiunge qualche raro transitivo come hhj, cercare (3-inf.). La sola differenza
di costruzione con il progressivi che il predicato non introdotto da hr, ma dalla
preposizione m: jw b`k m jw.t, il servo viene. I complementi sono i medesimi del
progressivo, e le stesse regole governano la loro sequenza dapparizione ( 14.2).
Il progressivo interno equivale, come il progressivo, al presente immediato
dellitaliano, ma esprime per di pi che il soggetto impegnato nellazione che sta
effettuando, al punto da esserne coinvolto. Mentre, nel progressivo, egli resta
allesterno di questazione (egli hr, su di essa), nel progressivo interno, egli
presentato come allinterno dellazione stessa (m, in, nel), donde la denominazione
dinterno. Questa sfumatura non espressa in italiano con una forma particolare di
coniugazione, ma sia per mezzo di una seria di perifrasi come essere occupato a,
occuparsi di (egli occupato a venire), sia per mezzo di forme pronominali con
lavverbio ne (egli se ne viene), sia infine tramite un processo lessicale (egli alla
ricerca, in cerca di).


jw=j hr jw.t (progressivo 14.2, b) jw=j m jj.t (progressivo interno)
io vengo egli se ne viene
( lett. io sono sul venire) (lett. egli nel venire)


j(w) nb n wq` snb m jw.t r n-s-n(y)-ws(r.t)-m`-rw
il signore, vita, prosperit, salute, se ne viene a Ankh-Senuseret giusto di voce
1



jw=n m h`.t r s`
noi ce ne andiamo (ce ne stiamo andando) in campagna


1
Nome presunto del tempio daccoglienza della citt della piramide di Sesostri II, quarto re della XII dinastia, a Illahun.




Il progressivo interno molto pi raro del progressivo, la sfumatura di significato
chesprime raramente utile ad ulteriori precisazioni. Eppure, al non-accompli, due
verbi egiziani che evocano uno spostamento per mezzo dimbarcazione, dj, navigare
verso valle, navigare verso nord (3-inf.), e ntj, navigare verso monto, navigare
verso sud (4-inf.), si presentano praticamente sempre al progressivo interno.

Tra i verbi transitivi suscettibili dimpiego al progressivo interno, il pi frequente
hhj (3-inf.), cercare: jw b`k m hh.t d`b.w, il servo occupato a cercare dei
fichi.

jw=j m hh.t wsjr, io sono alla ricerca (in cerca) dOsiride

Note

Il progressivo interno molto pi frequente in posizione sequenziale ( 20.1) che in
posizione iniziale. Inoltre, nelle sequenziali, ben lontano dallessere limitato ai solo verbi di
spostamento, esso simpiega liberamente con tutti i verbi, evidenziando una sottile
sfumatura di senso con laggiunta di mentre (sta facendo quellazione): jw=j hr wnm m rd.t
d`b.w n b`k, egli mangia mentre d dei fichi al servo (..dando dei fichi ..)
Come il progressivo, il progressivo interno incompatibile con il soggetto indefinito =tw,
si,uno


15.2 Il progressivo e il progressivo interno esclamativi

1. Senza mk

Come la PPA senza lessema verbale, il progressivo e il progressivo interno
possiedono una forma esclamativa con ellisse di jw ( 10.1): b`k hr wnm d`b.w, il
servo mangia dei fichi! (progressivo); b`k m jw.t, il servo se ne viene! (progressivo
interno).


sp`t(y).w=j hr njs dw`.wt mr.t=k m rsrs
i miei compatrioti cantano (stanno cantando) deglinni! i tuoi sottoposti giubilano
(progressivo) (progressivo interno)






2. Con mk

Il progressivo e il progressivo interno esclamativi possono essere preceduti da mk
o da altri ausiliari denunciazione ( 10.2):

mk b`k hr knm d`b.w, ecco, il servo mangia dei fichi! (progressivo);

mk b`k m jw.t, ecco il servo se ne viene! (progressivo interno).


mtn b`=j hr th.t=j
guardate, il mio Ba mi smarrisce!

mk hm `=k hr wnm jt=j
guarda dunque, il tuo asino sta mangiando il mio orzo!

Quando il soggetto un pronome personale, devessere impiegato il pronome
dipendente: mk sw hr wnm d`b.w, guarda, egli mangia dei fichi! (progressivo); mk sw
m jw.t, guarda, egli se ne viene! (progressivo interno).


15.3 I tempi del progressivo

Gli ausiliari temporali wn e wnn ( 11.1) permettono di formare un passato ed un
futuro del progressivo (nessun esempio attestato per il progressivo interno): wn b`k
hr wnm, il servo mangiava, lett. era sullo stare di mangiare; wnn b`k hr wnm, il servo
manger, lett. sar sullo stare di mangiare).


wn hr hr mr.t grg=s wnn(=j) hm hr sjp s`=j h` s`.t=j
Horus (= il re) desiderava metterla in ordine certo, io dar prova della mia protezione intorno a
(il complemento oggetto di mr.t, mia figlia
grg=s, un infinito ( 22.3)) (hm, particela enclitica ( 20.6))







Lezione 16


16.1 Lincipiente

Al non-accompli, oltre al progressivo ed al progressivo interno, legiziano conosce
una costruzione chiamata incipiente
1
(allatif). La sola differenza di forma con le altre
due costruzioni che il predicato sempre introdotto dalla preposizione r, verso,
in direzione di: jw b`k r wnm
2
. Il soggetto descritto come dirigentesi verso, come
andante a fare, in un avvenire indeterminato, lazione espressa dal verbo
3
. Questa
costruzione corrisponde dunque a quella che utilizza in italiano il verbo andare
seguito dallinfinito (egli va a mangiare), da cui la sua designazione dincipiente: il
servo va a mangiare, lett. in direzione di mangiare. Bench il suo equivalente italiano
sia chiamato futuro prossimo, lincipiente non , propriamente, un tempo futuro. Al
futuro, in effetti, il contenuto dellintera proposizione che il locutore posiziona
nellavvenire: (domani) il servo manger (questo tempo espresso in egiziano per
mezzo dellausiliare temporale wnn ( 11.1). Lincipiente, al contrario,
temporalmente un presente, sebbene lazione chesso descrive abbia la vocazione di
realizzarsi in futuro: il servo (che attualmente davanti a me) va a mangiare
(domani). Esso, dunque, non esprime altro che la convinzione presente del locutore
che il soggetto della proposizione dovr effettuare unazione non ancora realizzata: il
servo va a mangiare (domani) = (io sono certo che) il servo va a mangiare (domani).

I complementi dellincipiente sono gli stessi di quelli del progressivo, e le medesime
regole governano lordine del loro posizionamento. ( 14.2).

A differenza del progressivo e del progressivo interno, lincipiente ammette, a volte,
per soggetto il pronome indefinito =tw, si. Quando il verbo transitivo e dotato d un
complemento oggetto, lincipiente a soggetto indefinito permette desprimere
lequivalente di un passivo.

1
Aggettivo: che incomincia, che nella prima fase di avanzamento o di sviluppo
2
Nellincipiente dei verbi di cui prima consonante r, come rdj, mettere, dare, la preposizione pu sparire per
assimilazione fonetica: jw=j ( r) rd.t n=k tp hn j`.t, io vado a
darti il capitale con linteresse
3
Confrontare con limpiego di r nella frase jw=j r njw.t, egli va in la citt, egli si dirige verso la citt, lett. egli in
direzione della citt ( 3.4, note 4), con la r di stato ( 4.4).






jw=tw r jr.t h`.w m hmty
uno va a fare delle punto di freccia di rame
oppure delle punte di freccia vanno ad essere fatte di rame


16.2 Lincipiente esclamativo

1. Senza mk mk mk mk

Come la PPA senza lessema verbale, lincipiente possiede una forma esclamativa con
lellisse di jw ( 10.1): b`k r wnm, il servo va a mangiare!


w.wt `s.t r sw[r]j hr jtrw n(y).w km.t
gli animali selvaggi (nome collettivo) del deserto vanno a bere sui fiumi (nome collettivo) dEgitto

Una particolarit dellincipiente esclamativo che, unico tra tutte le costruzioni di
PPA con lessema verbale, pu avere per soggetto il pronome indefinito tw, sprovvisto
dellelemento dappoggio.


tw r qd jnb.w-hk` n wq` snb
si vanno a costruire la Mura del Sovrano
4



2. Con mk mk mk mk

Lincipiente esclamativo pu essere preceduto da mk ( 10.2): mk b`k r wnm, guarda,
il servo va a mangiare! Quando il soggetto un pronome personale, devessere
impiegato il pronome dipendente: mk sw r wnm, guarda, egli va a mangiare!


4
Le Mura del Sovrano designano il sistema difensivo eretto contro i Beduini, ai confini del Sinai e dellEgitto, da
Amenemhat I, primo re della XII dinastia. Notare lutilizzo del cartiglio e della formula delogio .w.s. per hk`, sovrano
( 13.2-3)





mk sw r hb.t
guarda, egli va a calpestare (il grano)!




Lezione 17


17.1 Laoristo

Oltre al progressivo, al progressivo interno e allincipiente, che hanno in comune il
fatto di caratterizzare come unica lazione espressa dal verbo, la PPA con lessema
verbale conosce una costruzione che chiameremo aoristo
1
, e che serve
specificatamente a caratterizzare lazione come ricorrente (iterativa):
(ogni mattina) io mi alzo; il sole sorge a est (presente di definizione).

Laoristo strutturato come una PPA (jw + soggetto + predicato). Contrariamente al
progressivo, al progressivo interno e allincipiente, il suo predicato non introdotto
da una preposizione, ma costituito da una forma verbale direttamente apposta al
soggetto, che noi chiameremo forma wnm=f circostanziale (essa ha il significato
intrinseco mentre egli mangia (lett. nel mentre che egli mangia), mangiante.
Questa forma sempre dotata di un pronome suffisso che si riconduce al soggetto,
quindi laoristo contiene, come principio, due termini per designare uno stesso
soggetto:

jw b`k wnm=j r nb, il servo mangia ogni giorno; jw=j wnm=j r nb, egli mangia
ogni giorno
2

jw=j sj=j jw b`=j sj=j, io spando il mio seme; il mio ba spande


il suo seme (stj [3-inf.] lett. seminare, da cui spargere il seme).

Sebbene laoristo a soggetto pronominale comprenda normalmente due pronomi
suffissi identici, come nellesempio precedente (jw=j sj=j), quello che si trova in
posizione di soggetto, sentito come ridondante, molto spesso in ellisse:

jw(=j) wnm=j r nb
3



1
Dal greco , non limitato. Il valore dellaoristo semplice sesprime in greco, come in italiano, per mezzo
dellindicativo
2
Per convenzione aggiungeremo agli esempi teorici dellaoristo il complemento circostanziale r nb, ogni giorno, al
fine di ricordare il valore iterativo della costruzione
3
iw.I sdm.I, iw sdm.I del Gardiner, 462, 463




jw=j wn=j `.wy, io apro i due battenti

id.





Morfologia della forma wnm=f circostanziale

1 i verbi forti e geminati conservano la forma della loro radice:

wnm, mangiare, fa

wnm=j;

m``, vedere, fa

m``=j;

2 I verbi deboli si scrivono senza lultima semi-consonante j o w:

prj, uscire, fa

pr=j;

jrj, fare, fa

jr=j;


3 I verbi anomali:

rdj, dare, donare, fa

d=j,

jjj, venire, fa jy=j

A differenza del progressivo, dove espresso del pronome suffisso (jw b`k hr
wnm=sn, il servo li mangia), il complemento oggetto pronominale espresso dal
pronome dipendente: jw b`k wnm=j sn r nb, il servo li mangia ogni giorno.

Il complemento dattribuzione pronominale (n=j) risale in pi possibile vicino al
verbo, e precede tutti gli altri complementi, compreso il complemento oggetto
pronominale:
jw b`k d=j n=j d`b.w r nb, il servo gli d dei fichi ogni giorno

jw b`k d=j n=j sn r nb, il servo glieli d ogni giorno (lett. d a lui gli)





Il complemento dattribuzione nominale ( n b`k) posto dopo il complemento
oggetto:
jw=j d=j d`b.w n b`k, egli d dei fichi al servo

jw=j d=j sn n b`k, egli li d al servo

Una regola molto semplice ma altrettanto importante per mette di memorizzare
lordine dei diversi elementi:
i pronomi precedono i nomi; il pronome suffisso precede il pronome dipendente.

Note
Sebbene esprimano delle realt differenti, aoristo e progressivo diventano sempre pi simili
di significato; laoristo cade in disuso alla fine del Medio Regno a vantaggio del
progressivo.

17.2 Laoristo a soggetto indefinito

Laoristo ha sovente per soggetto il pronome indefinito =tw, che dovrebbe in teoria
comparire due volte nella costruzione (jw=tw wnm=tw r nb). In pratica, il primo =tw
quasi sempre in ellisse: jw(=tw) wnm=tw r nb, uno mangia ogni giorno; jw(=tw)
pr=tw r nb, uno esce ogni giorno
4
. Quando il =tw di wnm=tw scritto =t(w), si
colloca davanti alleventuale determinativo del verbo ( 4.1, nota 7)

jw(=tw) h`b=t(=w) n=j, uno mi scrive (lett. uno invia a me [dei
messaggi])

Laoristo in =tw di un verbo transitivo dotato di un complemento oggetto permette
desprimere lequivalente di un passivo dei nostri presenti dabitudine e di
definizione: dove noi diciamo, al passivo, dei fichi sono mangiati ogni giorno,
legiziano dice, allattivo, jw(=tw) wnm=tw d`b.w r nb, uno mangia dei fichi ogni
giorno (si mangiano dei fichi ogni giorno).

jw(=tw) d=t(w) n=j m`-rw m q`q(`).t nb.t, uno
gli d lassoluzione in ogni tribunale, o lassoluzione gli data in ogni tribunale


4
Un esempio, datato alla XVIII dinastia, con il =tw espresso in jw=tw: jw=tw sqm=tw=j m r(`) n r(`), uno lo ascolta di
bocca in bocca (Urk. IV, 344, 9).




Se il complemento oggetto un pronome personale il complemento oggetto
pronominale espresso dal pronome suffisso aggiunto a =tw:

jw(=tw) wnm=tw=sn r nb, uno li mangia ogni giorno, o essi sono mangiati ogni
giorno

jw(=tw) gm=t(w)=s m- hm.wt hr bn.wt,
(una parola saggia) uno la trova presso le serve che sono alle macine


17.3 Laoristo esclamativo

a. Senza mk mk mk mk

Come la PPA senza lessema verbale, laoristo poosiede una forma esclamativa con
lellisse di jw ( 10.1): b`k wnm=j r nb!, il servo mangia ogni giorno!

p.t t` r=sn n=k r sd`, cielo e terra
cadono per te (sulla faccia) tremando (lett. sotto il tremito)

b. Con mk mk mk mk

Laoristo esclamativo pu essere preceduto da mk ( 10.2): mk b`k wnm=j, ecco, il
servo mangia ogni giorno! Quando il soggetto un pronome personale, deve essere
impiegato il pronome dipendente: mk sw wnm=j r nb, ecco, egli mangia ogni giorno!
















17.4 I tempi dellaoristo

Il passato e il futuro dellaoristo si formano per mezzo degli ausiliari temporali wn e
wnn ( 11.1): wn b`k wnm=j r nb, il servo mangiava tutti i giorni; wnn b`k wnm=j r
nb, il servo manger tutti i giorni.

wn=j m`=j r bj` pn, io mi dirigevo verso questa miniera

wnn jn=tw=s m t` rnp.t, una far (essa) ricorso in
questanno









Lezione 18


18.1 La negazione della PPA con lessema verbale

La negazione delle PPA con lessema verbale al progressivo, progressivo interno,
incipiente ed allaoristo, sono composte tutte da:
una negazione in funzione di predicato, seguita dal dimostrativo ( 4.2) in funzione
di soggetto, chesplicita in seguito una forma nominale del verbo ( 14.1, note 2, e
36.2)
1
.

Il progressivo e il progressivo interno sono negati da una costruzione n wnm~n=j,
detta negazione dellaoristo ( 18.2-3), lett. inesistente ci, mangiare da parte di
lui,

e lincipiente per mezzo delle costruzioni n wnm(w)=j e nn wnm=j, dette negazioni
del prospettivo), rispettivamente antica e recente ( 19.1-2), lett. inesistente ci,
che egli mangi.

Dal punto di vista dei tempi, la negazione dellaoristo corrisponde grosso modo ad un
presente, quelle del prospettivo, ad un futuro, e una costruzione n wnm b`k, n wnm=j
o negazione dellaccompli (33.1), ad un passato.


18.2 La negazione dellaoristo

La negazione dellaoristo si costruisce per mezzo della negazione n, da non
confondere con nn ( 11.2), seguita da una forma nominale del verbo che
chiameremo forma nominale perfettiva, lett. mangiare da lui
2
( da = da parte di, per
mezzo di). Questa forma si compone di un elemento wnm seguito da un complemento
dagente, che comporta una n, forma abbreviata della proposizione jn, da,
e un nome, un pronome suffisso o un sintagma nominale (dal servo, da lui, etc.). In
traslitterazione, noi legheremo n a wnm per mezzo di un tilde (~): n wnm~n b`k, n

1
Questa struttura quella della PPN ( 11.2; 27.1, nota 1)
2
Altri impieghi di questa forma, 36.2 e 51.2)




wnm~n=j. Sebbene serva in pratica da controparte negativa al progressivo, al
progressivo interno e allaoristo, questa costruzione esprime fondamentalmente
limpossibilit o lincapacit deffettuare unazione; conveniente dunque renderla in
traduzione con egli non pu (o non saprebbe) mangiare, lett. inesistente ci,
mangiare a parte di lui.


Morfologia della forma nominale perfettiva

I verbi forti conservano la forma della loro radice: wnm, mangiare,
fa wnm~n=j;

I verbi deboli si scrivono senza lultima semi-consonante j o w: prj,
uscire, fa pr~n=j ;

Tra gli anomali, jjj, venire, fa j~n=j; jnj, andare a
prendere, che di solito fa jn~n=j, conosce la grafia j(n)~=j ;
rdj, dare, fa rd~n=j, o ( r)d~n=j ;

I verbi geminati non mostrano duplicazione m``, vedere, fa
m`~n=j



n mdw~n=j n m(w)t~n=j n mnj~n dpw.t=j
egli non pu parlare egli non pu morire la sua barca non saprebbe ormeggiarsi

Il verbo pu essere dotato degli stessi complementi dellaoristo. La regola di 17.1 la
loro natura ed ordine dapparizione.






n m`~n=sn sw n pr~n=j n nhh hn q.t
essi non possono vederlo egli non pu uscire per sempre
(lett. inesistente ci, il vedere da parte di essi lo)


Da notare, in particolare, che il pronome dipendente complemento oggetto (sw) ed il
complemento dattribuzione pronominale (n=j) si posizionano tra n e lagente, se
questultimo un nome o un sintagma nominale.


n s`~n sw hk`w tp t` q.j
la magia non pu custodirlo (prigioniero) sulla terra, in eterno
(lett. inesistente ci, il custodire lo da parte della magia..)



La negazione dellaoristo pu essere preceduta ma mk.
mk n w`h~n=j sw, guarda, io non posso lasciarlo!

Nota
Quando lagente di una negazione dellaoristo il pronome suffisso =sn, il gruppo ~n=sn talvolta
sostituito da un elemento ~ny o ~n(y).
, n mr~ny, (gli amici di oggi) non possono amare.


18.3 La negazione dellaoristo con agente indefinito

Nella negazione dellaoristo, lagente pu essere il pronome indefinito =tw, si, molto
spesso ridotto a =t(w): n wnm~n=tw, non si pu mangiare; n pr~n=tw, non si pu
uscire. Quando il verbo transitivo dotato di complemento oggetto, questa
costruzione permette desprimere lequivalente di un passivo: dove noi diciamo, al
passivo, dei fichi non possono essere mangiati, legiziano dice, allattivo, n
wnm~n=tw d`b.w, non si possono mangiare dei fichi. Quando il complemento
oggetto un pronome personale, esso non prende la forma del pronome dipendente,
che la regola generale, ma del pronome suffisso aggiunto a =tw: n wnm~n=tw=sn,




non si possono mangiare, esse/i non possono essere mangiate/i (attenzione perch le
forme del plurale e dellindefinito dei pronomi suffissi e dipendenti sono identiche).


n grg~n=tw sw.t=j n m`~n=t(w)=j
non si pu prendere la propria ombra in trappola non pu vederlo
la sua ombra non pu essere presa in trappola non pu essere visto ( invisibile)


Il pronome indefinito =tw talvolta esplicitato da un complemento dagente
nominale, cio un complemento circostanziale composto da un nome o da un
sintagma nominale introdotti dalla preposizione jn, da: n wnm~n=tw d`b.w jn b`k, dei
fichi non possono essere mangiati dal servo. Per opposizione a n wnm~n b`k d`b.w,
il servo non pu mangiare dei fichi, questa costruzione permette di mettere in
evidenza chi subisce lazione, citandolo prima dellagente. In questo caso, simpone
la traduzione passiva.

(mancano 4 trattini obliqui verticali dop F27)
n `m~n=t(w) b`=j jn s`.w
il mio ba non saprebbe essere catturato dai porci







Lezione 19


19.1 La negazione del prospettivo

Il prospettivo, o forma nominale prospettiva, una forma del nominale del verbo che
equivale al nostro congiuntivo (in latino non esisteva il condizionale, la
possibilit/probabilit era espressa dal congiuntivo): pi precisamente, un nome
dazione al quale aggiunto un complemento di nome che esprime un agente:
che egli mangi, lett. il mangiare di lui.
Nel medio-egiziano, esso si presenta sotto due forme, che si succedono
cronologicamente, e sono dunque dette antica e recente, wnm(w)=j e wnm=j.
Le loro principale differenze morfologiche sono:


Prospettivo antico Prospettivo recente

anomali jw(w)=j jwt=j (con una t finale)

jn(w)=j jnt=j (con una t finale)

rd(w)=j (con r iniziale) d=j (senza r iniziale)

2-gem. m``=j (con duplicazione) m`=j (senza duplicazione)


Il prospettivo antico pu mostrare una terminazione w in tutte le classi di verbi, ad eccezione
dei 2-lit. e dei 2-gem.

Tra gli altri impieghi ( 22.2) il prospettivo figura molto spesso dopo le negazioni

n ( 18.2) e

nn ( 11.2), in una costruzione detta negazione del prospettivo, di


cui esistono nel medio-egiziano due varianti, una costruzione antica n wnm(w)=f
(negazione

), che sincontra nei testi di lingua arcaica o arcaicizzante, e una


costruzione recente nn wnm=j (negazione

), che la costruzione usuale. La


negazione del prospettivo ha per senso fondamentale quello di negare leventualit
che si realizzi lazione espressa dal verbo: inesistente, (leventualit) che egli mangi
( 11.2, pag. 140, n. 2, e 18.1). Essa rappresenta la controparte negativa
dellincipiente ( 16.1) e si traduce per mezzo di un futuro negativo (egli non
manger)







jw=j r ph pr=j nn ph=j pr=j
egli raggiunger la sua casa egli non raggiunger la sua casa
(sta per raggiungere)

A. Costruzione antica
Questa costruzione comprende la negazione

n ( 18.2), seguita dalla forma


wnm(w)=f prospettiva o prospettivo antico, che si compone di un elemento wnm(w),
seguito da un agente sotto forma di nome, di sintagma nominale, o di pronome
suffisso: n wnm(w) b`k; n wnm(w)=j. Il verbo pu essere dotato degli stessi
complementi della negazione dellaoristo, e secondo lo stesso ordine ( 18.2)


Morfologia del prospettivo antico wnm(w)=j wnm(w)=j wnm(w)=j wnm(w)=j
Il verbo pu essere dotato di una terminazione -w, salvo che nelle classi 2-lit. e 2-gem.

I verbi forti conservano la forma della loro radice: wnm, mangiare, fa
wnm(w)=j ;
i verbi 2-lit., mai dotati di terminazione w, sono talvolta preceduti da una j protetica:
qd, dire, fa qd=j o jqd=j ;

i verbi deboli si scrivono senza lultima semi-consonanate j o w: prj, uscire, fa
pr(w)=j, ma possono essere dotati duna terminazione -y, specialmente davanti
ai pronomi suffissi pry=j ;

tra gli anom., rdj, mettere, si scrive generalmente con la r iniziale: rd(w)=j,
pi raramente ( r)d(w)=j ; jwj, venire, e jnj, andare a prendere, fanno
jw(w)=j, jn(w)=j ;

i verbi geminati, mai dotati di terminazione w, mostrano la duplicazione:






m``, vedere, fa m``=j ; wnn, esistere, fa wnn=j.



n m(w)t(w) wsjr bw`w pn n wnn=j
questo Osiride Buau non morir (agente nominale) egli non esister (agente pronominale)


n m``=k wj m jr.ty=k n qd=j n=k snb
tu non mi vedrai con i tuoi (due) occhi io non ti dir (buona) salute!

B. Costruzione recente

Questa costruzione comprende la negazione nn ( 11.2), seguita dalla forma
wnm=j prospettiva o prospettivo recente, che si compone dun elemento wnm,
seguito da un agente sotto forma di nome, di sintagma nominale o di pronome
suffisso: nn wnm b`k, nn wnm=j. Essa sostituisce progressivamente la costruzione n
wnm(w)=j a partire dallinizio del Medio Regno, senza dubbio per evitare la
confusione con la negazione dellaccompli n wnm=j ( 33). La natura e lordine dei
complementi sono gli stessi della costruzione antica.


Morfologia del prospettivo recente wn wn wn wnm=j m=j m=j m=j
I verbi forti hanno la forma della loro radice: wnm, mangiare, fa
wnm=j ;

i verbi 2-lit. sono talvolta preceduti da una j protetica: qd, dire, fa qd=j o
jqd=j ;

i verbi deboli si scrivono senza lultima semi-consonanate j o w: prj, uscire, fa
pr=j, ma possono essere dotati duna terminazione -y, specialmente davanti ai
pronomi suffissi pry=j ;






tra gli anom., rdj, mettere, fa , d=j ; jwj, venire, e jnj,
andare a prendere, hanno delle forma specifiche che mostrano una -t finale (che non
devessere separata dalla radice da un punto): jwt=j, jnt=j ;
quando jnt seguito da un pronome indefinito =tw, la t di jnt e quella di =tw sassimilano
sotto la forma jn(t)=tw, generalmente scritta jn(t)=t(w);

i verbi geminati non mostrano la duplicazione: m``, vedere, fa
m`=j; davanti ad un pronome suffisso, m`` possiede, come allinfinito ( 14.5, d, nota), una
forma secondaria m`n=j.


nn hq=j s.t nn ssp=j n=jn tm`.t tw
egli non lo dannegger io non prender per voi questa stuoia

Le negazioni antica e recente del prospettivo possono essere, in teoria, entrambe dotate di mk (
10.2). Si conosce, tuttavia, un solo esempio di ci (Siout I, 295).
19.2 La negazione del prospettivo

Lagente delle forme antica e recente della negazione del prospettivo pu essere il
pronome indefinito =tw, si, spesso ridotto a =t(w) (si pone in questo caso davanti
al determinativo eventuale del verbo [ 4.1, Rem. 7]): n wnm(w)=tw, nn wnm=tw,
non si manger. Quando il verbo transitivo e dotato di un complemento oggetto,
queste costruzioni permettono desprimere lequivalente di un passivo: dove noi
diciamo, al passivo, dei fichi non saranno mangiati, legiziano dice, allattivo, n
wnm(w)=tw d`b.w, nn wnm=tw d`b.w, non si mangeranno dei fichi. Se il
complemento oggetto un pronome personale, esso assume la forma di un pronome
suffisso aggiunto al pronome =tw: n wnm(w)=tw=sn, nn wnm=tw=sn, non li
mangeranno o essi non saranno mangiati.


nn n=tw n rd(w)=t(w)=j m b.t
non si vivr tu non sarai messa nel luogo dellesecuzione
(negazione recente;verbo intransitivo) (negazione antica)






In entrambe le costruzioni, =tw pu essere esplicitato, come nella negazione
dellaoristo ( 18.3), da un complemento dagente formato da un nome o da un
sintagma nominale introdotti da jn, da. In questo caso, simpone la traduzione
passiva.


n nr(w)=t(w)=s jn tp(y).w-t`
essa non sar trattenuta da quelli che sono sulla terra
(negazione antica)






Lezione 20


20.1 Sequenze di proposizioni a predicato avverbiale con lessema verbale

Come le PPA senza lessema verbale ( 3.3, 12.1), le PPA con lessema verbale
possono costituire delle sequenze, dove si osservano gli stessi fenomeni dellisse di
jw e del soggetto. Negli esempi teorici che seguono, il progressivo vale come modello
per le tre costruzioni del non-accompli: progressivo, progressivo interno ed
incipiente.

1. In testa a proposizioni sequenziali, jw in ellisse davanti ad un soggetto nominale.

Non-accompli Aoristo

jw b`k hr wnm il servo mangia jw b`k wnm=j il servo mangia
(jw) hm.t=j hr swr e sua moglie beve (jw) hm.t=j swr=s e sua moglie beve

2. Se identico a quello della proposizione che precede, anche il soggetto della sequenziale
in ellisse.
Non-accompli Aoristo

jw b`k hr wnm il servo mangia jw b`k wnm=j il servo mangia
(jw b`k) hr swr e (il servo) beve (jw b`k) swr=j e (il servo) beve

3. Quando il soggetto della sequenziale un pronome suffisso, si presentano due casi:

a) al progressivo, al progressivo interno o allincipiente, questo pronome espresso, e jw
obbligatoriamente presente per fargli da supporto;
b) Allaoristo, esso in ellisse (perch espresso dal pronome suffisso della forma wnm=j
circostanziale), e la sua ellisse comporta quella di jw.

a. b.
jw b`k hr wnm il servo mangia jw b`k wnm=j il servo mangia
jw=s hr swr ed ella beve (jw=s) hr swr=s ed ella beve

4. In tutti i casi, se jw compare davanti al soggetto nominale di una proposizione che ne segue
unaltra, la sua presenza denota una pausa tra le due proposizioni, che sottolinea i valori
elencati e che in traduzione si concreta con luso della punteggiatura appropriata ( 12.1)

jw b`k hr wnm il servo mangia; jw b`k wnm=j il servo mangia;
jw hm.t=j hr swr sua moglie beve jw hm.t=j swr=s sua moglie beve







Le PPA sequenziali con lessema verbale hanno lo stesso valore sequenziale-
circostanziale delle PPA sequenziali senza lessema verbale ( 12.1). Per la traduzione
si terranno presenti i seguenti punti:
1. Il progressivo o il progressivo interno, ridotti a hr wnm o a m jw.t, assumono
spesso il valore di un gerundio: jw b`k hr wnm hr swr, il servo mangia
bevendo. In sequenziale, il progressivo interno pi frequente che in posizione
iniziale e non si limita ai verbi di movimento; la sfumatura di senso
probabilmente mentre (facendo quellazione)(cfr. 15.1 e Rem. 1).

2. Lincipiente sequenziale ridotto a r wnm si rende generalmente con una
circostanziale finale: jw=j hr jr.t t r wnm, egli fa del pane al fine di / per
mangiare (perch lo manger); cfr. 37.4.

3. Quando segue una proposizione che non allaoristo, il valore iterativo
dellaoristo sequenziale pu essere evidenziato da ogni volta che: jw b`k r nh.t
(jw) r =j, il servo sotto il sicomoro, ogni volta che il sole appare.

Infine, come per le PPA senza lessema verbale, se il soggetto della sequenziale un
pronome suffisso che si riferisce ad un elemento della proposizione precedente
DIVERSO dal suo soggetto, si pu tradurre questa sequenziale con una proposizione
relativa appositiva
1
: jw b`k r-gs hm.t=j jw=s hr rd.t n=j d`b.w, il servo al fianco
di sua moglie, che gli d dei fichi, lett. ed ella d a lui dei fichi.


20.2 Sequenze di proposizioni a predicato avverbiale di ogni tipo


1
La frase relativa pu essere: 1. Determinativa (serve a limitare o a precisare il senso dellantecedente, che altrimenti
risulterebbe incompiuto, es. prendo il bus che sta arrivando, cio prendo questo bus e non un altro); 2. A ppositiva
(fornisce unaggiunta di per s non indispensabile alla compiutezza dellantecedente, es. prendo sempre il bus, che un
mezzo economico). La relativa oppositiva introduce un elemento accessorio che spesso si presenta come una parentesi
del discorso, e per questo viene separata dallantecedente per mezzo di una virgola, o proprio chiusa tra due virgole. Es.
tutti i colleghi, che hanno fiducia in te, ti appoggeranno, differente da tutti i colleghi che hanno fiducia in te ti
appoggeranno (solo oro e non gli altri). In questultima frase la relativa ha una funzione determinativa: il rapporto con
lantecedente pi stretto. Questo carattere della relativa sottolineato dallassenza della virgola (Dardano-Trifone, La
lingua italiana, 11.2.13, pag. 306)





Tutte le PPA, con o senza lessema verbale, possono essere seguite da PPA
sequenziali con o senza lessema verbale, da cui, in teoria, numerose combinazioni
sarebbero possibili, ma non tutte attestate. Gli elementi in ellisse sono restituiti in
questo paragrafo per scopi didattici, ma prassi ometterli, normalmente, in
traslitterazione.


jw .wt=j m r (jw=j) h`=j r jwnw
le mie membra sono (quelle di) Ra, ogni volta che egli discende a Elaiopoli
(PPA senza lessema verbale e sequenziale allaoristo)



sic sic

wn=j m h`.t hr wnn=j m h`.t m h`.t j`w`w
(jw=j) hr sm` rw=j (jw=j) hr sr.t jt(y).w=j
io ero di fronte ad Horus ed io sar di fronte a Tjauau,
rendendo giusta la sua voce ed abbattendo i suoi avversari
(passato e futuro di PPA senza lessema verbale, pi due progressivi sequenziali)



jw=j hr md.t jw=j r
egli parla quando io sono nelle vicinanze (progressivo e PPA sequenziale senza lessema verbale)



jw `s.t hr jm `(w) (jw) nb.t-hw.t hr rm.yt hr njr pw j`w nb njr.w
Iside geme grandemente, e Nephthys piange su questo dio anziano, il signore degli dei
(progressivo, sequenziale al progressivo, PPA senza lessema verbale sequenziale)



jw dp.t r jj.t m nw (jw) skd.w jm=s
una barca verr dal paese e con dei marinai a bordo, lett. marinai in essa
(incipiente e PPA sequenziale senza lessema verbale)







jw(=tw) ph=tw m(w)t (jw=tw) hr r=s.t
si colpiti dalla morte mentre si conosce ci (lett. si sul conoscere)
(aoristo e pregressivo sequenziale [cfr. 14.2, Rem.] )

Le PPA sequenziali possono seguire una PPA esclamativa, con o senza mk. Il valore
esclamativo delliniziale sestende allora allinsieme della sequenza.


mk wj sm=j r=j (jw) ph=k m =j
guarda, io me ne vado (lett. io vado quanto a me), la tua forza () a mia disposizione (lett.nel braccio di me)
(aoristo esclamativo e PPA sequenziale senza lessema verbale)

rd.w=s hr nhm
(jw) jb=sn m hb

(jw=sn) m``=sn nb=sn s` nb=sn
(jw=j) m hs.t jty
(jw=j) hr jr.t mnw=j
I suoi bambini (= i giovani del nomo) piangono (di gioia), il loro cuore () in festa, ogni volta che
essi vedono il loro signore, il figlio del loro signore () nel favore del sovrano, costruendo (lett.
facendo) il suo monumento! (progressivo, PPA senza lessema verbale, aoristo, PPA senza lessema verbale,
progressivo)


jw=j sqr=j (jw=j) rs=j r tp(y)-tr n(y) rnp.t
egli saddormenta e si risveglia allinizio della festa dellanno
(aoristo, sequenziale allaoristo, PPA sequenziale senza lessema verbale) (notare la grafia di sqr)


20.3 Sequenze di proposizioni negative

Tutte le proposizioni negative possono essere seguite da una o pi proposizioni della
stessa natura in posizione sequenziale. Una proposizione negativa sequenziale non si





distingue da una proposizione negativa iniziale, dato che nessun elemento
suscettibile dessere in ellisse. In traduzione, essa pu essere resa con n.


n sp~n hw n(y) jsjty n gm~n ms.w=j q`.t=j
la fortuna dellingiusto non si pu conservare, e i suoi figli non possono trovarne lavanzo
(lett. inesistente conservarsi da parte del mucchio dellingiusto e inesistente trovare da parte dei
suoi figli lavanzo di esso) (due negazioni dellaoristo)


n sqm~n=j n hk`w n nw~n=j n sq.t n np`~n=j n mw
io non sapr obbedire alla magia, n bruciarmi alla fiamma, n inumidirmi allacqua
(tre negazioni dellaoristo)


nn ph=j pr=j nn hpt=j []rd.w <=j >
egli non si ricongiunger alla sua casa, n (e non) stringer (i suoi) figli tra le braccia
(lett. inesistente leventualit che si ricongiunga..n che egli abbracci)
(due negazioni recenti del prospettivo)


20.4 Sequenze di proposizioni positive e negative

Si possono naturalmente incontrare delle sequenze che associano proposizioni
positive e negative. Quando una negativa segue una positiva (o allinverso), si pu, in
traduzione, introdurre la seconda proposizione con ma, senza che, etc.
jw b`k hr wnm il servo mangia, n wnm~b`k il servonon pu mangiare
n swr~n hm.t=j ma sua moglie non pu bere (jw) hm.t=j hr swr ma sua moglie beve


wnn=j hn wsjr r nhh n sk~n=j q.t
egli sar insieme con Osiride per sempre, senza poter (lett. che egli possa) mai morire
(PPA senza lessema verbale al futuro e negazione sequenziale dellaoristo)


mk wj hr spr n=k n sqm~n=k s.t
guarda, io mi lamento con te, ma tu non puoi capirlo (sentirlo, ascoltarlo)!





(progressivo esclamativo e negazione sequenziale dellaoristo)

[.] [.]
jw=j qd=j . n qd~n=j ....
egli dice:, ma non pu dire: (aoristo e negazione sequenziale dellaoristo)


n whm~n=j (jw=j) db=j
egli non ci si mette mai due volte quando egli uccide (lett. egli non sapr ripetere latto)
(negazione dellaoristo e aoristo sequenziale)


nn sn=tw=jn m s.t-ksn.t (jw=jn) r hs.t n(y).t njr.w=tn njwty.w
voi non sarete ridotti (lett. respinti nella) alla miseria, voi siete (lett. essenti voi sotto i) nei favori
dei vostri dei cittadini
(negazione del prospettivo e PPA sequenziale senza lessema verbale)


20.5 Ellisse di jw jw jw jw nel progressivo e laoristo, nelle scene e iscrizioni

Nelle didascalie delle scene o allinizio di uniscrizione, jw pu non esserci nelle
proposizioni allaoristo o al progressivo. Questassenza, che ancora un fenomeno
dellisse, non si giustifica n con un valore esclamativo ( 10.1) n per una posizione
sequenziale ( 3.3, 12.1, 20.1), ma per lintegrazione dello scritto con il disegno (
2.3 e 4.1, Rem.). Se si considera che in effetti jw serve al locatore per inquadrare il
suo enunciato nello spazio e nel tempo qui e adesso ( 3.1), ben evidente che
nella scena o allinizio di uniscrizione, questa precisazione superflua: i limiti
materiali del documento esplicitano graficamente questo inquadramento. Secondo le
convenzioni artistiche degli Egiziani, linquadramento di una scena o i bordi di un
monumento (come una stele) rappresentano sempre i limiti delluniverso, comessi li
concepivano: se non ridotto ad un semplice rettangolo, il quadro delle scene
spesso composto dai simboli del cielo e della terra e da due scettri w`s : .

I casi dellisse di jw presentati qui sono estremamente frequenti con laoristo, ma
rarissimi con il progressivo. Salvo queste due possibilit, noi vedremo que le
didascalie delle scene che descrivono unazione sono per la maggior parte delle volte
introdotte da un infinito ( 35.2) (vedi dia 3 36 6).







20.6 Le particelle enclitiche

Sotto la denominazione di particelle enclitiche
2
, sintendono una serie di parole,
generalmente brevi, che servono a modificare in diversi modi il senso generale di una
proposizione. Esse hanno in comune di non comparire mai allinizio di questa, ma
almeno in seconda posizione, da cui il loro nome denclitiche (dal greco ,
appese, appoggiate). La maggior parte di esse erano certamente pronunciate con una
sola emissione di voce insieme con la parola che precedevano. Qui sotto presentata
una visione dinsieme; il loro impiego specifico sar esplicato negli esempi delle
lezioni.

w var. ` ms jrj var. (j)rj
js mj, , m(j) hm var. ,


( ) gr.t var. jgr.t sw.t
( ) tr var. t (r ), ty wnn.t var. wn(n).t

Nella proposizione, le particelle enclitiche compaiono normalmente in seconda
posizione sia dopo una parola (jw, nn, un nome, una forma verbale del tipo wnm,
etc.), sia dopo un sintagma i cui elementi non possono essere dissociati (jw=j, un
sintagma nominale del tipo b`k=j, b`k pn, una forma verbale di tipo wnm=j,
wnm~n=j, etc.): jw gr.t b`k r nh.t; jw=j gr.t r nh.t. Quando la proposizione
preceduta da unausiliare denunciazione, come mk, la particella compare sia dopo di
esso, che la posizione normale, sia dopo la prima parola o il primo sintagma che lo
segue, mostrando che in questo caso lausiliare era percepito come parte integrante
della costruzione ( 53.2, b). Tra le diverse particelle enclitiche esistono
evidentemente delle sfumature di senso, inerenti alla loro etimologia, ma che
lincertezza concernente questultima permette raramente di precisarla. Queste

2
Le particelle proclitiche della grammatica egiziana tradizionale sono degli ausiliari denunciazione.





differenze sembrano, del resto, essere state impercettibili anche agli Egiziani stessi,
come testimoniano gli scambi di particelle in contesti simili. Il loro impiego e il loro
carattere facoltativo mostrano che queste sono generalmente dei marcatori
despressione, ai quali si attribuisce una certa enfasi, la cui funzione prevale sul loro
senso. Ad eccezione di w, che serve esclusivamente da negazione ( 25.1, b, Rem. 2,
e 25.2, b, Rem. 2)
3
, le particelle enclitiche hanno principalmente tre impieghi (le
traduzioni proposte sono convenzionali):


1. Rafforzamento espressivo:
(j)rj, mj e hm rinforzano il valore espressivo delle proposizioni che
esprimono un desiderio, uningiunzione, una domanda ( 23.2, f, 24.2,
d); in traduzione si rendono con dunque, o con io ti prego, per favore, se
il contesto implica unattenuazione; tr, con gli stessi valori, simpiega
esclusivamente con le domande ( 53 e 54);
js e wnn.t, certo, in verit, sottolineano il legamo () che associa, in
una proposizione, il predicato al soggetto.


2. Strutturazione dellenunciato:
gr.t, e, invero, inoltre, o, per di pi, associa una proposizione a quella
che la precede (se c contrasto, si rende gr.t con ma); due enunciati
paralleli contenenti luno e laltro gr.t (o soltanto il secondo), possono
esprimere i due termini di unalternativa; gr.t pu anche impiegarsi dopo
lausiliare denunciazione jsk, jsj, jst ( 34.4);

sw.t ha la stessa funzione di gr.t, ma introduce in genere unopposizione,
ma; due enunciati contenenti gr.t e sw.t, dove solo il secondo contiene
sw.t, possono esprimere i due termini di unalternativa;

ms, ma, ha lo stesso valore di gr.t e sw.t, con talvolta una sfumatura
dobiezione;


3
js ugualmente impiegata come uno degli elementi della negazione njs ( 29.1, 50.3, 52.2-4, 53.5, c)





wnn.t e js, che ci si astiene in questo caso di tradurre, sincontrano anche
in PPN associate a PPA ( 29.4), in circostanziali causali ( 37.2) e in
sintagmi completavi in nt(y).t e wn(w).t ( 39.10), per sottolineare il
legame, in genere di causalit, con la proposizione che precede.


3. Indicatori di protasi:

(j)rj, hm, js e wnn.t, intraducibili e sprovvisti allora di ogni valore
espressivo, servono anche per indicare che una proposizione una
circostanziale temporale in protasi ( 38.2); in questo utilizzo, rj
spesso associato allausiliare denunciazione jsk, jsj, jst.





Lezione 21

21.1 Cifre e numeri

Gli Egizi, pur impiegando il sistema decimale, ignoravano lo zero. Quindi
esprimevano con simboli diversi le unit, le decine, le centinaia ecc..

unit (1) migliaio (1.000)

decina (10) decina di migliaia (10.000)

centinaio (100) centinaio di migliaia (100.000)

milione (1.000.000)


nomi dei numeri

1 w, w.t
2 sn.wy, sn.ty
3 mt (w)
4 jdw
5 djw
6 srsw, sjsw
7 st (w)
8 mn (w)
9 psq (w)

10 mq (w)
20 qb.wy, qb.ty (?)
30 mb`
40 hm (w)
50 djyw
60 sj (syw)
70 sj (yw)
80 mn (yw)
90 psqyw

100 st, snt
1.000 `
10.000 qb
100.000 hjn
1.000.000 hh

Uno singolare con maschile w e femminile w.t
Due e venti sono duali con maschile e femminile.

21.2 Numeri cardinali

a) La costruzione 10 n(y) b`k 10 n(y) b`k 10 n(y) b`k 10 n(y) b`k dieci servi






jw hh n(y) mh h`=s 2 sp, un milione di cud la
circondano (bis) (la cud ununit di misura di lunghezza)

Con n(y) di relazione la cifra 10 prende il valore di numero cardinale.
Il numerato resta al singolare: 10 (della categoria) servo.
Normalmente il numerato si scrive prima, seguito dal numerale, restando
sottintesi n(y):
Si tratta di un fenomeno danteposizione analogo al nostro 10, che leggiamo
10 euro.
I testi egiziani presentano i termini secondo lordine apparente prodotto,
misura, numero birra, boccali, 10, ma bisogna leggere e traslitterare
nellordine inverso, dove i nomi dei prodotti e la misura restano al singolare
10 boccali di birra.

, scritto h(n)q.t ds 8, devessere letto e traslitterato 8 (ny) ds (ny)
h(n)k.t, 8 brocche di birra, lett. un 8 di (la misura) brocca di (prodotto) birra
Se il numerale w e w.t esso non generalmente scritto se non quando
accompagna il nome di ununit di misura:
, jw sms=j m 1 (ny) mh, la sua spiga f un cud
(daltezza)

Altrove, se il numerato al singolare, esso spesso sottinteso.
`sr n(y) j(w)j, un arrosto di carne.

Sotto la forma e , i numerali w e w.t, sincontrano nella costruzione
w n(y) b`k, fem w.t n(y) b`k.t, nella quale si traducono con un (solo) servo,
una (sola) serva.
Nel Medio Regno, essi non possiedono ancora il valore di articoli indefiniti,
propri del neo-egiziano.

Il termine hh non designa un numero preciso (1.000.000) ma significa un
numero immenso, uninfinit.
Essendo sostantivi i numeri possono essere determinati da dimostrativi,
pronomi suffissi ecc.: 3 pn n(y) hrw, questi tre giorni.

b) La costruzione w m b`k.w, ` m b`k.w, hh m b`k.w







Quando w e w.t designano un elemento tra molti possono essere posti
davanti al numerato ed essere legati a questo con m (jm= davanti al pronome
suffisso): w m nn n(y) smr.w, uno di questi amici; w jm=jn nb, ciascuno
tra voi;
` m t hnq.t jh `pd, un migliaio di pane(i), di bovino(i) e
duccello(i) (elenco canonico dellofferta funeraria, dove m talvolta in
ellisse)

hh m hb(.w)-sd, un milione di feste Sed (sd in
anteposizione onorifica)

hh.w m hb.w-sd, dei milioni di feste Sed


21.3 Numerali ordinali

Ad ogni numerale cardinale corrisponde un ordinale, sempre al singolare. Per
primo, prima, simpiega il nome di relazione tpy, femm. tp(y).t, chi in testa,
derivato da tp, testa, o, in misura minore nty, femm. nt(y).t, chi davanti,
chi precede, derivato dalla preposizione nt. Da secondo a nono, si
aggiunge al cardinale il suffisso -nw, femm. -nw.t. Da undicesimo in
avanti si formano, a partire dalla XVIII din. (non esistono finora esempi
precedenti conosciuti), prefissando il termine mh(w), femm. mh(w).t, ai
cardinali corrispondenti (mh(w), mh(w).t, sono dei participi attivi imperfettivi
che lett. significano completante (10, 11, etc.)).

Maschile Femminile
, tpy, tp(y), primo , tp(y).t, prima

nty, primo nt(y).t, prima

2-nw, secondo 2-nw.t, seconda






3-nw, terzo(.) 3-nw.t, terza (.)

mh(w)-10, decimo mh(w).t-10, decima

mh(w)-11, undicesimo(.) mh(w).j-11, undicesima (.)

Gli ordinali sono usati sia come nomi sia come aggettivi e in questo caso
seguono il nome a cui si riferiscono:
- primo come nome usato nty, come aggettivo usato tpy
- da 2 a 9 come nome 3-nw n(y) b`k, il terzo dei servi;
come aggettivo b`k 3-nw n(y) nb, il terzo servo del padrone;
da 10 a oltre sono attestati solo come aggettivi b`k mh(w)-10, il decimo
servo.

Lordinale 2 22 2- -- -nw nw nw nw (letto sn sn sn sn- -- -nw nw nw nw), femm sn-nw.t, utilizzato come un sostantivo
e vuol dire compagno, fratello, simile, uguale, replica, secondo, alter ego.


21.4 Le divisioni del tempo e lespressione della datazione

Lanno egiziano, che iniziava con linondazione del Nilo a met luglio (calendario
giuliano), era un anno solare di 365 giorni, suddivisi in tre stagioni di quattro mesi di
trenta giorni cadauno, pi cinque giorni detti epagomeni (da greco ,
complementari). Ogni giorno aveva 24 ore, e ogni ora un numero indeterminato di
minuti.

i[.t, linondazione

pr.t, linverno
1

-
_

smw, lestate
2

(met luglio met nov. ) (met nov. met marzo) (met marzo met luglio)


|

rnp.t, anno

tr, stagione, periodo, tempo, momento


.

ibd,


1
Stagione delluscire (da prj, uscire)
2
Stagione del calore (da smm, diventare caldo)





mese (abbr.
.
)
3

hrw, giorno

wnw.t, ora
4

i.t, minuto, istante



Numerosi testi portano delle date. Quando sono complete (abbastanza raro), esse
menzionano successivamente: un anno di regno, numerato a partire dalla nomina a
faraone (nella datazione ufficiale, gli Egiziani non hanno mai numerato gli anni
secondo unera continua), il mese (ibd), la stagione (i[.t, pr.t o smw) e il giorno
considerato, infine i titoli e il nome del sovrano. Due di questi elementi, lanno di
regno e il giorno del mese, sono espressi con due termini specifici:
|

hbs.t
5
, anno,
anno di regno, e

sw, giorno
6


La menzione dellanno di regno (hbs.t) seguita da un numerale ordinale,
espresso da una cifra:
|

hbs.t 12

La menzione del mese comprende: il termine ibd, mese, generalmente
abbreviato
.
; un ordinale, dal primo al quarto (tpy, 2-nw, 3-nw, 4-nw),
molto spesso abbreviato a una cifra; il nome della stagione considerata,
introdotto da n(y) espresso oppure omesso:
.

.-
_
ibd 2-nw n(y)
smw, il secondo mese dellestate
La menzione del giorno comprende il termine sw, qui ancora seguito da un
ordinale espresso da una cifra:


sw 23
Infine, se sono menzionati, i titoli del sovrano regnante sono introdotti
dallespressione


.
[r hm n(y) , sotto la maest di. Se il nome del re gi

3
.
fonogramma jh,luna; wh,carruba; ibd, mese
4

fonogramma wnw.t, ora; sbi, stella


5
La lettura hbs.t non certa. Potrebbe anche essere rnp.t hsb.t, hi.t-sp
6
Questo termine non deve essere confuso con hrw e r, mai impiegati nelle datazioni.

labbreviazione di una parola


la cui ortografia completa

sw.





stato menzionato nel testo, pu essere che il riferimento sia introdotto
dallespressione


.[r hm n(y) ntr pn, sotto la maest di questo

dio.
|

.
, ,


.
7
hbs.t 1 ibd 3 (nw) (ny) [.t rly [r hm
n(y) ntr pn, anno 1, terzo mese dellinondazione, ultimo giorno, sotto la maest
di questo dio

7
irly, ultimo giorno, invece di sw 30





Lezione 22
Il sintagma completivo (prospettivo, infinito e imperativo)

22.1 Il sintagma completivo

Linfinito ( 14.3) ed il prospettivo wnm=j ( 19.1) sono delle forme nominali del
verbo ( 14.1, Rem. 2): il mangiare (infinito), che egli mangi (prospettivo). Essi
costituiscono con i loro complementi eventuali dei sintagmi nominali, detti
completivi
1
, atti ad assumere le diverse funzioni sintattiche del nome. Qui tratteremo
del loro impiego come complemento oggetto di un certo numero di verbi transitivi
detti operatori ( 22.4), perch lazione chessi esprimono richiama la realizzazione
di una seconda azione; per esempio fare (che) in io faccio che egli mangi. Questi
verbi sono tradizionalmente raggruppati, secondo il loro significato, in fattitivi
(fare che, non fare che), dichiarativi (dire che, non dire che), percettivi (vedere
che, non vedere che) e volitivi (volere che, non volere che).
In egiziano, il verbo operatore pi usato rdj [anom.], fare (che), far s (che),
suscettibile, secondo il contesto, di diverse traduzioni: permettere (che), accordare
(che), lasciare (che) etc.

Note
1. Si possono convertire delle proposizioni in sintagmi completivi per mezzo di nt(y).t e
wn(w).t ( 39.10)
2. Il discorso diretto non che un caso di sintagma completivo ( 48.1)
3. Linfinito eccezionalmente lesplicitazione del soggetto di una PPA senza lessema
verbale

jw mj .t ``(.t) whm=s.t (Sinuh B215-216)
lett. ci come una cosa grande (il) ripetere questo

22.2 Il sintagma completivo

Il prospettivo wnm=j ( 19.1) pu essere, proprio come un nome, complemento
oggetto di un verbo transitivo, a condizione che questultimo sia un verbo operatore:

1
Il sintagma completivo corrisponde alla proposizione subordinata completiva della grammatica tradizionale





io do dei fichi (nome); io do (= faccio in modo) che egli mangi(prospettivo). Esso
detto allora prospettivo completivo; in certi casi pu essere sostituito dallinfinito (
22.3).
Quando il prospettivo dipende da un verbo volitivo alla I pers., questultimo pu
essere sottinteso: chegli mangi!, per [io desidero] chegli mangi. Il prospettivo
detto allora autonomo ( 23.1), e limperativo ne rappresenta una variante ellittica di
II pers.: mangia! per [io mi auguro che] tu mangi ( 24.1, a).


Il prospettivo completivo pu essere complemento oggetto di un verbo operatore al
progressivo, allincipiente, allaoristo e alle negazioni corrispondenti (il progressivo
interno non attestato) (in altre parole rdj pu apparire sotto ogni forma verbale):
jw=j hr rd.t wnm=j, io faccio in modo che egli mangi; n d~n=j wnm=j, io non
posso fare in modo che egli mangi, etc. Sottolineiamo che, come tutti i complementi
oggetto, il prospettivo completivo non costituisce una proposizione ma soltanto una
parte del predicato di una proposizione:

Indic. denunc. Soggetto Predicato

jw =j hr rd.t wnm=j (=j, agente pronominale)
io faccio in modo chegli mangi

hr rd.t wnm b`k (b`k, agente pronominale)
faccio in modo che il servo mangi

Noi riserveremo il termine di soggetto a quello della proposizione di cui il prospettivo non che
un elemento, e chiameremo agente lautore dellazione espressa dal prospettivo.
Lagente di un prospettivo segue sempre il verbo (wnm + =j; wnm + b`k).

Il prospettivo completivo pu essere dotato dei medesimi complementi di quando
compare nella negazione nn wnm=j ( 19.1, b): jw=j hr rd.t wnm=j d`b.w r nh.t,
io faccio in modo che egli mangi dei fichi (complemento oggetto) sotto il sicomoro
(complemento circostanziale). La regola di 17.1 (i pronomi precedono i nomi; il
pronome suffisso precede il dipendente) regge lordine della loro apparizione.


sic
jw=tw hr rd.t wnm hrd pn pnw, si fa mangiare a questo bambino un topo





(lett. si fa in modo che questo bambino mangi; wnm hrd pn, complemento di un verbo al
progressivo in =tw con valore di aoristo [17.1, Rem.])


jw=tw r rd.t rq p` 2 s, si sta per fare che i due uomini prestino giuramento
(rq p` 2 s, complemento di un verbo allincipiente)


jw=j s`=j spr=j njr hrw pj n(y) mnj,
io non posso smettere di ricordarmi che arriver presso il dio (in) quel giorno di morire
(lett. di ormeggiare; spr=j, complemento di un verbo allaoristo)


mk wj r rd.t jn(t)=t(w) n=k p` k`, guarda, io sto per farti portare questo toro!
(lett. fare in modo che si porti) (jn[t]=t[w], complemento di un verbo allincipiente esclamativo; per
jn[t]=t[w], 19.1, b).
Una PPA senza lessema verbale (jw=j r nh.t) pu essere convertita in un prospettivo
completivo per mezzo del prospettivo del verbo ausiliare wnn wnn wnn wnn.
jw=j hr rd.t wn=j wn=j wn=j wn=j r nh.t, faccio in modo che egli sia sotto il sicomoro.

22.3 Linfinito completivo

In due casi linfinito si sostituisce al prospettivo come complemento oggetto di un verbo
operatore al non-accompl o alle negazioni corrispondenti:
a) se lagente del prospettivo identico al soggetto del verbo operatore, invece di
jw=j hr rd.t wnm=j wnm=j wnm=j wnm=j si usa jw=j hr rd.t wnm wnm wnm wnm

b) se lagente del prospettivo gi stato nominato nei complementi dattribuzione di un
verbo operatore (rdj, wq, s`), invece di:
jw=j hr rd.t wnm=j n=j wnm=j n=j wnm=j n=j wnm=j n=j si usa jw=j hr rd.t n=j wnm n=j wnm n=j wnm n=j wnm

Nota: in una proposizione del tipo jw=j hr rd.t wnm=j, lelemento wnm=j pu essere sia
un infinito completivo con complemento oggetto =j (faccio in modo di mangiarlo), sia un
prospettivo completivo con agente =j (faccio che egli mangi).












22.4 I verbi operatori


a) seguiti da infinito o prospettivo




jrj jrj jrj jrj
w`h w`h w`h w`h
wq wq wq wq
m`` m`` m`` m``
mrj mrj mrj mrj
nhj nhj nhj nhj
r r r r
rdj rdj rdj rdj
wj wj wj wj
mt mt mt mt
snq snq snq snq
s` s` s` s`
sqm sqm sqm sqm
gmj gmj gmj gmj
dbh dbh dbh dbh
dr dr dr dr
qd qd qd qd

fare


permettere

ordinare

vedere, constatare

desiderare, volere

pregare, augurare

apprendere, sapere

fare, permettere

impedire


pensare

temere

ricordarsi, sognare

essere informato, sentir dire

scoprire, constatare


domandare, pregare

impedire

dire







a) seguiti solo da prospettivo

nhm nhm nhm nhm
s`w s`w s`w s`w
sj` sj` sj` sj`

impedire

guardarsi

riconoscere, rendersi conto

c) seguiti solo da infinito

`b `b `b `b
`bj `bj `bj `bj
whm whm whm whm
j j j j
msqj msqj msqj msqj
s` s` s` s`
k`j k`j k`j k`j

cessare

desiderare

ricominciare

cessare

detestare (di fare qc)


decidere

pensare, proporsi di

d) verbi negativi

tm tm tm tm
jmj jmj jmj jmj


cessare di






Lezione 23

23.1 Prospettivo autonomo

Quando il prospettivo complemento oggetto di un verbo volitivo alla prima persona del
progressivo o dellaoristo, questo verbo spesso sottinteso. wnm= wnm= wnm= wnm=j jj j, che egli mangi! sta per
[jw=j hr mr.t] wnm=j wnm=j wnm=j wnm=j o [jw=j mr=j] wnm wnm wnm wnm=j =j =j =j , [io desidero] che egli mangi.

In questo impiego il prospettivo detto autonomo e serve a formulare un desiderio
(ottativo) o uningiunzione (jussivo).

ottativo jussivo

wnm=j wnm=j wnm=j wnm=j

Io vorrei mangiare!
Possa io mangiare!


Io voglio mangiare!

wnm=k wnm=k wnm=k wnm=k

Possa tu mangiare!


Voglia tu mangiare! *

wnm=j wnm=j wnm=j wnm=j

Possa egli mangiare!


Che mangi!

* imperativo di educazione

Il prospettivo autonomo si pu anche tradurre con:

a) futuro prossimo, ed anche con un presente quando la volont del parlante
anticipa la realizzazione dellazione desiderata:
io desidero mangiare! io sto per mangiare! io mangio!

b) futuro condizionato: se mi dai dei fichi, io manger!

23.2 Costruzione e impiego

Come variante ellittica del prospettivo completivo che non una proposizione, ma una parte
del predicato il prospettivo autonomo pu avere gli stessi suoi complementi:
- pu essere accompagnato da un vocativo;
- pu essere preceduto da un indicatore di enunciazione h` h` h` h` (che indica il
vocativo);
- pu avere come complementi oggetto il prospettivo e linfinito completivi;





- il prospettivo dellausiliare wnn wnn wnn wnn permette di convertire in prospettivo autonomo
una PPA senza lessema verbale;

Il prospettivo antico wnm(w)=f talvolta impiegato come prospettivo autonomo in
sostituzione del prospettivo recente. Antico o recente, se esso deriva da un verbo 2-lit. il
prospettivo pu essere dotato di j jj j protetica (19.1).
hmsw=k jm=j, possa tu sedertici!


a. Prima persona

jy=j .wy=j, mi lavo le mani! (realizzazione anticipata, sto
per lavarmi)

(.)
j w ()pr=j mm s`.t r rwty, o Unico (), possa io uscire allesterno tra la folla!
(augurio preceduto da un vocativo)

gli inni iniziano spesso con jnq hr=k, salute a te!.. seguito dal nome di
una divinit al vocativo, ove si suppone che jnq sia prima persona del prospettivo con j
protetica di nq e con lomissione di = == =j: lett. io voglio salutare la tua faccia! Il pronome
suffisso aggiunto ad Hr saccorda in genere e numero con la o le divinit invocate.


jnq hr=k r, salute a te, Ra! jnq hr=jn sr.w njr.w, salute a voi, notabili degli dei !

b. Seconda persona

d=k n=sn s.t m jk`, voglia tu donare loro
questo in ricompensa!

c. Terza persona

qd s r(`) pn m tr n(y) `w, che

un uomo dica questa formula al momento della sera!

Lagente del prospettivo pu essere il pronome indefinito tw tw tw tw. talvolta esplicitato
da un complemento dagente ( 18.3, 19.2)







qd=t(w) n=j jw m htp jn wr.w n(y).w `bqw,che gli sia detto: Benvenuto in
pace!, dai grandi di Abido! ( jw un imperativo)

Il prospettivo autonomo di III persona si usa nelle formule di benedizione e di
saluto.

d. Prospettivo e infinito completivi complementi oggetto del prospettivo autonomo

Prospettivo ed infinito completivi sono frequentemente complementi oggetto di verbi
operatori al prospettivo autonomo: q=j wnm=j,che egli mi faccia mangiare! lett. che egli
faccia che io mangi!

mr=j m(w)t=j, io vorrei morire (lett.che io muoia!) (prosp compl.)


mr=sn rd.t n=j hknw, che essi vogliano rendermi grazia! (infin. compl.)

e. Prospettivo autonomo preceduto da mk mk mk mk

Lausiliare denunciazione mk pu precedere il prospettivo autonomo, eccetto che
alla seconda persona.

Il valore ottativo del prospettivo autonomo pu essere marcato dallausiliare di
enunciazione specifico ( ) h`, ah! se, fosse che, etc. var. hw hw hw hw, hy hy hy hy,
hw` hw` hw` hw`, hwy` hwy` hwy` hwy`.
h` m`=j sw, possa io vederlo!; hy snb=j, ah, se guarisse!; h` d=tn p` 1 jt, possiate
voi dare questa (misura d) orzo!

f. Prospettivo rinforzato

Il prospettivo autonomo pu essere rinforzato con una ripetizione indicata per
mezzo di 2sp sp sp sp (bis)

ns=j 2sp, possa tu camminare! possa tu camminare!

Pu avvenire anche con laggiunta del complemento circostanziale r (quanto a, per quanto
concerne) + pronome suffisso , il pi vicino possibile al verbo wnm=k (j)r=k, voglia tu
mangiare, quanto a te! wnm (j)r=j b`k, che il servo mangi, dunque!






Altro rinforzo jrf, o (j)rj, pi raramente , , , m(j), dunque, che
per ha senso attenuativo (per piacere, ti prego).

La particelle (j)rf senza dubbio, in origine, il complemento circostanziale jr=f,
quanto a lui, diventato invariabile. Confrontate i due passaggi , con lo stesso
senso, estratti da due manoscritti diversi


d=k (j)r=k n=j .t=j, voglia dunque tu rendermi i miei beni!


d=k (j)rj n=j .t=j, id.

23.3 Prospettivo autonomo di wnn

Una PPA senza lessema verbale (jw=j r nh.t) pu essere convertita in un prospettivo
autonomo per mezzo del prospettivo dellausiliare wnn wnn wnn wnn:, wn=j wn=j wn=j wn=j r nh.t, che egli sia sotto il
sicomoro

wn=k jm=s, possa tu esserci! (con prospettivo antico wnn=j)

wn=j nt k`.w n.w nb(.w), che egli sia alla testa dei Ka di tutti i
viventi!


Se i valori del prospettivo si deducono dal contesto, esso pu esser sottinteso
(wn) b`k r nh.t, il servo sia sotto il sicomoro!

(wn) hr=j r jnb, faccia al muro! (lett. che il tuo viso sia contro il muro!)

Lellissi pu essere estesa al pronome di seconda persona, agente di wnn

jnpw m htp, Anubi, in pace! (per jnpw wn=k m htp)

h`=k `pd km, indietro, uccello nero!
(per wn hr=k h`=k `pd km)









23.4 Prospettivo sequenziale e consecutivo

Il prospettivo autonomo pu essere in posizione sequenziale, particolarmente dopo un altro
prospettivo: wnm=j swr=j, che egli mangi e beva! (lett. (io desidero) che egli mangi, (io
desidero) che egli beva!

Quando due prospettivi sono cos associati, in genere, c un rapporto di causa e di
effetto. Il prospettivo sequenziale detto consecutivo, si rende di preferenza con una
circostanziale consecutiva: d=k n=j d`b.w wnm=j, voglia tu dare a me dei fichi, (in
modo) che io mangi!

d=j n=j rd.wy=j sm=j hr=sny,

voglia tu dar a me le mie (due) gambe, in modo che io parta su di esse! oppure ed io
partir su di esse!

Il valore consecutivo viene a volte segnalato da j, allora, dunque, cos.








Lezione 24

24.1 Imperativo

a) Generalit
Limperativo wnm, mangia!, la variante ellittica, con valore jussivo, del prospettivo
autonomo di seconda persona ( 23.1).

wnm=k wnm wnm wnm wnm mangia!

Limperativo conosce due forme:

Morfologia dellimperativo antico

Morfologia imperativo recente

- i verbi forti mantengono la loro radice wnm, mangiare, fa wnm

- i 2-lit. hanno talvolta la j protetica: gr, stare zitto, fa gr o jgr

- i verbi deboli si scrivono senza la loro ultima consonante j o w: jrj, fare, fa jr
- tra gli anomali, rdj, fa o d (var. ); jjj, venire, fa j o jj; jnj,
andare a prendere, fa o jn ( non j- protetica ma un complemento fonetico);

- i verbi geminati perdono la duplicazione: m``, vedere, fa m`


Limperativo si pu ridurre ad una parola, oppure pu essere rinforzato, per raddoppiamento o
aggiunta delementi enclitici . Esso non mai preceduto dausiliari denunciazione come mk.
Limperativo spesso preceduto da un vocativo e consente gli stessi complementi del prospettivo.



- rdj, mettere, mantiene la r iniziale rd, var. rdy ;
- i verbi 2-gem. mostrano la duplicazione: m``, vedere, fa






sqm, ascolta! j wr q, o Ur, entra! d n=j sn r t`, mettiglieli a terra

Limperativo egiziano possiede un singolare ed un plurale (senza distinzione tra maschile e
femminile). Limperativo plurale dotato della desinenza . .. .w w w w e dei trattini del plurale, ma le sue
grafie sono variabili. Ad esempio, limperativo plurale di js [2-lit.], legare, annodare, allacciare,
pu essere scritto in quattro modi diversi, con o senza , con o senza :


js.w js.w js.w js(.w)

nei verbi 3-inf., sotto linfluenza della semi-consonanate radicale non scritta j, la desinenza .w
prende talvolta la forma .y .y .y .y, seguita o meno dai trattini del plurale: oppure
, h`.y, scendete

Lutilizzo delle grafie dellimperativo plurale non sistematico. La grafia del singolare spesso
utilizzata come alternativa.

h(.w) jwn(y).w, alzatevi, Heliopolitani!

d. .. .y n=j .wy=jn, datemi le vostre braccia!

Note
Il pronome riflessivo (di 2a pers.) compl. oggetto il pronome dipendente.
hbs jw m jnm=j, rivstiti della sua pelle!

Con verbi intransitivi il pronome dipendente (non compl. oggetto) prende il valore di
vocativo:


wq`.w tn r -nwty, andate, voi altri, agli appartamenti privati!

Nota
Capita, raramente, che limnperativo sia parafrasato da jrj, fare, seguito dallinfinito del
verbo che esprime lazione ordinata: jr wnm, lett. fai un mangiare! in luogo di wnm,
mangia!







Morfologia degli imperativi particolari

- va! , js (jsb?) ; plur. js.y (jsb.y?);

- vieni! , mj, var. , m(j); plur. ,

, , m(j).y (talvolta la doppia j segue il det.);

- prendi! mj [grafia se associato a (j)n+ pronome suffisso di II persona];


- dai!, metti!, fa! , jm, var. , (grafia pi tarda

, il bilittero jm reinterpretato come m); plur. ,
jm.w;
- imperativo del verbo ausiliare negativo jmj (3-inf): o (25.2)


Prospettivo completivo complemento oggetto dellimperativo
Limperativo di un verbo operatore pu avere per complemento oggetto un prospettivo completivo
(22.2).

w d=s sw r=sn, impedisci che ella lo metta contro di essi

24.2 Imperativo rinforzato

a) raddoppiato
Come per il prospettivo autonomo ( 23.2, f), possibile rinforzare il valore dellimperativo
raddoppiandolo; questo raddoppiamento pu avvenire sia scrivendolo due volte, sia per
mezzo dellespressione 2 sp ( 13.6).






jgr(.w) jgr.w rmj, tacete, tacete, uomini!

s`w jw 2 sp, fai attenzione! fai attenzione!

b) rinforzo per mezzo di (j)n=k (j)n=k (j)n=k (j)n=k
Un altro modo di rinforzare il valore dellimperativo quello di fargli seguire un
complemento dagente composto dalla preposizione jn, per mezzo di, da parte di,
generalmente ridotto a (j)n, e da un pronome suffisso di II persona (lett. per mezzo tuo,
vostro). Questo complemento si rende convenzionalmente con dunque: wnm (j)n=k, mangia,
dunque! lett. mangia per mezzo di te! Attenzione a non fare confusione con il complemento
dattribuzione pronominale (a/per te, a/per voi).

jr.t hr m(j) sd (j)n=j wj, occhio di Horus, vieni,
salvami, dunque! (lett. salva, per mezzo di te, me!)

Nei testi religiosi ricorre spesso una formula che i preti pronunciavano durante le
presentazione delle offerte agli dei o ai defunti: mj (j)n=k (+ il nome di un prodotto), lett.
prendi, per mezzo di te, (tal prodotto)!, con limperativo particolare mj (24.1, b)
1
. Essa
solitamente scritta con il bilittero mn, che riassume in un solo segno la m di m(j) e la n
di (j)n.

oppure m(j) (j)n=k jr.t hr, prendi, dunque, locchio di
Horus!
2


c) rinforzo per mezzo di (j) (j) (j) (j)r rr r=k =k =k =k
Un terzo modo per rinforzare limperativo consiste nellaggiungergli il complemento (j)r=k,
(j)r=jn, lett. quanto a te, quanto a voi, gi incontrato con il prospettivo autonomo (23.2, f).
Come (j)n=k, si traduce convenzionalmente con dunque: wnm (j)r=k, mangia dunque! lett.
mangia, quanto a te!


1
La tradizione egittologia considera (j)n=k come un complemento dattribuzione e traduce dunque la formula: prendi
per te.!
2
Lespressione occhio di Horus (jr.t hr) designa in modo simbolico i prodotti dofferta.





jm (j)r=k wnm=s, falla dunque mangiare! lett. fa, quanto a te, che
ella mangi!

Quando limperativo seguito da complemento oggetto:

- il complemento oggetto precede (j)r=k se il pronome di 1a o 2a persona:
m`(.w) wj jr=jn rmj njr.w, guardatemi dunque uomini e dei!

- il complemento oggetto segue se il pronome di 3a persona o un sostantivo:
d.y (j)r=jn sw hr hnkw.t=j, mettetelo dunque sul suo letto!

24.3 Sequenze di imperativi e di prospettivi consecutivi

Allo stesso modo del prospettico autonomo, limperativo sovente seguito da uno o pi
prospettivi autonomi con valore consecutivo, segnalati o meno da j j j j (23.4).

jr n=j w`.t k=j, fatemi strada, che io entri!









Lezione 25

25.1 Il Prospettivo e infinito negativi

a. Prospettivo e infinito completivi negativi

Si costruiscono con il prospettivo o linfinito del verbo ausiliare , tm, lett.
cessare di, seguito dal verbo negato, in una forma wnm (w) che noi chiameremo infinito
antico.

Il prospettivo negativo ha due costruzioni secondo la natura dellagente:
a. se lagente un pronome suffisso, esso si aggiunge allausiliare: tm=j jj j wnm(w), che
egli non mangi.

b. se lagente un nome o un sintagma nominale, esso segue linfinito antico: tm wnm(w)
b`k b`k b`k b`k, che il servo non mangi.

Linfinito negativo sempre tm wnm(w), non mangiare.

Morfologia dellinfinito antico
La morfologia dellinfinito antico identica a quella dellelemento wnm che compare nella
negazione dellaoristo n wnm~n=j (18.2). Esso pu, comunque, in tutte le classi verbali, essere
dotato dellaggiunta di una terminazione w. A partire dalla XII dinastia, essa tende ad essere
sostituita dallinfinito normale (14.5).

b. Il prospettivo autonomo negativo
Il prospettivo autonomo possiede una controparte negativa formata per mezzo del prospettivo del
verbo ausiliare negativo , jmj [3-inf.], seguito dallinfinito antico del verbo
negato (25.1, a). Come per il prospettivo completivo negativo, la posizione dellagente varia in
funzione della sua natura pronominale o nominale: jm=j jj j wnm(w), che egli non mangi! jm wnm(w)
b`k b`k b`k b`k, che il servo non mangi!.
Il complemento oggetto pronominale espresso dal pronome dipendente.


jm=k nhm(w), voglia tu non urlare! jm sm(w) b`=j, che il mio ba non se ne vada!










c. Il prospettivo consecutivo negativo
I prospettivo completivo negativo ( 25.1, a), eventualmente preceduto da j, la controparte
negativa del prospettivo consecutivo ( 23.4).


d=k (j)r=k n=j .t=j j tm=j sbh(w) (n) nr=k
voglia tu dunque restituirmi i miei beni, ed io non grider per il timore di te (lett. a causa dello
spavento che tu ispiri)



25.2 Limperativo negativo

a. Generalit
Limperativo negativo formato dallimperativo del verbo ausiliare negativo jmj,

m ( 24.1, b, e 25.1, b), seguito dallinfinito antico ( 25.1, a). Limperativo negativo
po essere dotato degli stessi complementi dellimperativo ( 24.1) e, allo stesso modo, essere
accompagnato da un vocativo. Non c differenza grafica tra singolare e plurale.


m wnm(w), non mangiare! m sqr(w) grh mj hrw, non dormire n di notte n di giorno!

Limperativo negativo di un verbo operatore pu avere per complemento oggetto un prospettivo
completivo.

m rd(w) m(w)t=tw, non permettere che uno muoia!




b. la costruzione m `(w) jb=k m `(w) jb=k m `(w) jb=k m `(w) jb=k
Limperativo negativo di certi verbi intransitivi di qualit, come `j, diventare grande, ingrandirsi
( 14.2) talvolta seguito da un sintagma nominale del tipo jb=k, tuo cuore, che associa una parte
del corpo o di un elemento della personalit ad un pronome suffisso di 2
a
persona. Questo sintagma
costituisce unapposizione allagente implicito (tu, voi) dellimperativo ( 24.1, a): m `(w) jb=k,
non tinorgoglire, lett. non diventi grande, (pi precisamente) il tuo cuore!





m q`(w) rw=k sty, non alzare la voce, contadino!

Nota
Come limperativo, limperativo negativo del medio-egizio talvolta parafrasato per mezzo di jrj,
fare, seguito dallinfinito (questa costruzione diventa frequente a partire dalla XVIII dinastia).


m jr(w) (j)r=k (2 sp) gr, smetti dunque, smetti dunque di tacere!





Lezione 26

26.1 Frazioni

Si distinguono per mezzo del termine r(`) r(`) r(`) r(`) parte (di un intero), che funge da
numeratore, sotto il quale figura una cifra che corrisponde al denominatore.

r(`) r(`) r(`) r(`)- -- -2 22 2, 1/2 (letteralmente: la seconda parte dellintero); gs gs gs gs, met.

r(`) r(`) r(`) r(`)- -- -14 14 14 14, 1/14 (lett.: la quattordicesima parte dellintero).

r(`).wy r(`).wy r(`).wy r(`).wy, 2/3 (due parti dellintero); segno particolare, duale di r(`).

mt(w) mt(w) mt(w) mt(w)- -- -r(`) r(`) r(`) r(`), 3/4 (tre parti dellintero).

Ogni frazione con numeratore diverso da 1 si esprime attraverso una serie di
frazioni con valore decrescente.



r(`).wy r(`)-6 r(`)-12 r(`)-36 r(`)-54 2/3 + 1/6 + 1/12 + 1/36 + 1/54 = 26/27

26.2 Misure di capacit e di volume

La misura per le granaglie il `r `r `r `r (sacco) che nel
AR e nel MR equivale a 48,05 l.

1 `r `r `r `r equivale a 10 hk`.t hk`.t hk`.t hk`.t (moggio, staio)
che vale 4,805 l.

Nel NR 1 `r = 16 hk`.t, ripartiti in 4 4-hk`.t o jp.t jp.t jp.t jp.t
(misura) di 19,22 l ciascuno.
1 jp.t ( 4-hk`.t ) = 320 r(`) r(`) r(`) r(`) (parti), ciascuna di 0,060 l.


AR e MR

1 `r / 48,05 l

= 10 hk`.t / 4,805 l


NR

1 `r / 76,88 l
1 4-hk`.t / 19,22 l

= 4 4hk`.t / 19,22 l
= 320 r(`) / 0,060 l








22 `r
AR e MR 22 `r e 2 hk`.t

NR 22 `r e 2 4-hk`.t

NellAR e nel MR per quantit inferiori allhk`.t venivano usate frazioni
corrispondenti a parti del geroglifico wq`.t wq`.t wq`.t wq`.t (occhio di Horus):

wq`.t wq`.t wq`.t wq`.t sue parti equivalenze in r(`)







1/2
1/4
1/8
1/16
1/32
1/64


160 r(`)
80 r(`)
40 r(`)
20 r(`)
10 r(`)
5 r(`)

Nei testi contabili una quantit (X) di prodotto spesso rapportata allo `r (Y).
Lequivalenza tra X e Y espressa da jr(=w) m jr(=w) m jr(=w) m jr(=w) m (equivalente a)

La misura di capacit dei liquidi hnw hnw hnw hnw, (misura) = 1/10 hk`.t (0,48 l).

26.3 Misure di lunghezza

Lunit base il cubito mh mh mh mh = 0,523 m, suddiviso in 7 ssp ssp ssp ssp (palmi
-quattro dita della mano) = 7,47 cm [var. , , ] o in 28 qb qb qb qb
(dita) = 1,86 cm [var. ].

1 coude mh

1 mh = 7 ssp = 28 qb
qb

ssp

A volte veniva usata la nbjw nbjw nbjw nbjw (pertica) = 1,25 mh / 0,653 m,().
Multipli del cubito:

t t t t- -- -n(y) n(y) n(y) n(y)- -- -nwh nwh nwh nwh (bastone di corda), [var. t t t t ] = 100 mh







jtrw jtrw jtrw jtrw (fiume) = 20.000 mh.

26.4 Misure di superficie

La superficie misurata in sj`.t sj`.t sj`.t sj`.t (campo,`) [var. ],
equivalente a un campo di 100 x 100 mh = 1 t t t t quadrato = 10.000 mh quadrati.
La sua centesima parte il mh o t` t` t` t`, superficie di 1 x 100 mh ossia 100 mh
quadrati.
Multiplo dello sj`.t ` ` ` `- -- -n(y) n(y) n(y) n(y)- -- -t` t` t` t` = 1.000 x 100 mh = 100.000 mh quadrati.

26.5 Misure di peso e di valore

a) Unit di peso il dbn dbn dbn dbn (anello), [var. ] = 13,6 g nell AR
= 91 g dal MR in poi.
Nel NR suddiviso in 10 kd.t kd.t kd.t kd.t = 9,1 g.

b) Unit astratta di valore il dbn dbn dbn dbn di cuoio (da 1/100 a 1/60 del valore dellAg).
Il rapporto tra il bene valutato e la misura di valore data da jr(=w) jr(=w) jr(=w) jr(=w) n n n n (pari a...).



Lezione 27

27.1 La proposizione a predicato nominale (PPN)

In opposizione alla PPA - che enuncia una situazione che associa, ad un soggetto di natura
nominale, un predicato di natura avverbiale: il gatto (soggetto) sul tavolo (predicato) la PPN
enuncia una relazione didentit tra un soggetto ed un predicato, entrambi di natura nominale: il
gatto un felino. Pi esattamente, la PPN esprime lidentificazione di un elemento (il soggetto) con
un elemento di un insieme (il predicato): il gatto un rappresentante della famiglia felidi. Il
predicato dunque normalmente un nome indefinito, come mostra limpiego dellarticolo indefinito
(nella proposizione succitata: un felino e non il felino). Le eccezioni a questa regola non sono
che apparanti: esse provengono dallidentificazione di un soggetto con un insieme composto da un
solo elemento, espresso da un nome proprio o assimilato ( 3.2, Rem.): tu sei il re, io sono Untel,
etc.
In italiano, grazie al verbo essere, lo stesso ordine sintattico soggetto + predicato serve ad
esprimere sia la relazione di situazione (PPA) sia la relazione didentit (PPN):
il gatto sul tavolo (situazione), il gatto un felino (identit).

In egiziano, tuttavia, lordina soggetto + predicato riservato ad enunciare la situazione di
relazione (jw b`k hr nh.t), mentre la relazione didentit senuncia tramite lordine inverso predicato
+ soggetto.
Il predicato della PPN pu essere un nome, un pronome o un sintagma nominale, ma il suo soggetto
sempre un pronome dimostrativo di senso collettivo o astratto, (4.2) o

,

pw (11.4),
ci, questo, quello, questa cosa, di solito esplicitato da un nome, da un pronome o da un sintagma
nominale.
Per il gatto un felino, si dice un felino, il gatto, lett. () un felino, ci, (pi precisamente) il gatto.
Contrariamente alla PPA, la PPN non contiene mai lindicatore denunciazione jw.

Predicato Soggetto Esplicitazione del soggetto

Nome Nome

Pronome Pronome

Sint. nominale pw Sint. nominale

Il predicato e lesplicitazione del soggetto possono essere degl infiniti o dei prospettivi (22.1), dei
sintagmi relativi (Lezione 39) o dei participi (lezioni da 40 a 44).

Dal punto di vista del senso, mentre la PPA enuncia una relazione di situazione, sottomessa a
contingenze spaziali e temporali - (ora, adesso, l, domani, etc.) il servo sotto il sicomoro la



PPN enuncia una relazione didentit atemporale e permanente: Thot un dio (per definizione).
Questo spiega perch la PPN ignori lindicatore denunciazione jw, punto di riferimento nello
spazio e nel tempo, di cui lenunciazione di situazione impone la presenza (3.1).
Enunciando una verit assoluta, la PPN serve sostanzialmente a formulare una definizione, a
porre un principio, affermare un dogma o una convinzione. Essa possiede un intrinseco valore
esclamativo, che normalmente si rinuncia di evidenziare in traslitterazione ed in traduzione, per non
appesantirle, con un punto esclamativo.


Note
Si ricorda che tutte le proposizioni negative sono costruite secondo il modello della PPN (11.2). La
negazione, che ne assume la funzione di predicato, seguita da un soggetto al quale il resto della
proposizione serve da esplicitazione: n wnm~n=j, inesistente, ci,
mangiare da parte di lui; nn wnm=j, inesistente, ci, che egli mangi, etc.

Si ricorda anche che accanto alla relazione didentit, legizio pu esprimere una relazione di similitudine o
dequivalenza per mezzo della PPA senza lessema verbale con la m di stato (4.4).

jw ss m b`k (PPA) b`k pw ss (PPN)
lo scriba (nelle situazione di) servo lo scriba (per definizione) servo

Malgrado la differenza di senso in egizio, litaliano obbliga generalmente ad adottare la medesima traduzione


27.2 La proposizione a predicato nominale con pw pw pw pw
a. Generalit

Nel Medio Regno, la PPN generalmente dotata di un soggetto pw, e segue dunque il modello

b`k pw ss, un servo lo scriba. Se il contesto lo permette, si traduce questa


proposizione riprendendo lordine dei termini propri della proposizione italiana, che contraria a
quella egizia: lo scriba servo.



hknw pw rn=j r tm(w) pw qhwt(y)-nt pn
il suo nome Hknu il cosiddetto Giutynacht Ra-Atum

La PPN sprovvista desplicitazione del soggetto allorch lelemento chessa indicherebbe gi
stato citato, o costituisce un elemento della situazione: io conosco questo scriba (contesto), un
servo; [lo scriba che davanti a voi (situazione)], un servo.

wsjr pw, (chi questo?..) Osiride


( il chi del contesto rende inutile una risposta sotto forma di: Osiride, costui)




Lelemento che di solito esprime lesplicitazione del soggetto pu essere posto allinizio della PPN
sotto forma di tematizzazione (Lezione 49). Un nome, un pronome o un sintagma nominale
possono essere posti dal locutore allinizio della proposizione come tema di ci che segue:

ss b`k pw, lo scriba, un servo. La tematizzazione spesso introdotta da

jr, quanto a, forma della preposizione r (4.1), che di solito preferibile non tradurre.


jr nhh hrw pw jr q.t grh pw, leternit nhh il giorno; leternit djet la notte
(nhh e q.t sono in tematizzazione)

Tematizzazione Predicato Soggetto Esplicitazione del soggetto

b`k pw ss
(jr) ss b`k pw

Quando lelemento in tematizzazione un pronome personale, il pronome indipendente ( 28.1)
che devessere utilizzato. In questo caso jr non si utilizza ed il soggetto della PPN sempre :
ntj b`k , lett. lui, () un servo (ci) (questa costruzione sar trattata al 28.2, b)

La PPN con pw pu essere preceduta dalausiliare denunciazione: mk b`k pw ss, guarda, lo scriba
servo! lett. guarda, () un servo, ci, lo scriba!, mk b`k pw, guarda un servo!
(jr) ss mk b`k pw, lo scriba, guarda, un servo!

Nota
Nelle numerose PPN con pw, il predicato un participio perfettivo di un verbo di qualit (diventare buono, etc.), che si
traduce generalmente con un aggettivo ( 40.1, Rem.)


b. Il predicato

Il predicato della PPN pu essere un nome, un pronome o un sintagma nominale.
Limpiego del nome in questa funzione non necessita ulteriori spiegazioni, essendo gi stato trattato
in precedenza. Per contro, limpiego dei pronomi e del sintagma nominale come predicato
necessitano di qualche precisazione (per lutilizzo del prospettivo e dellinfinito come predicato
della PPN, cfr. 27.4

Il predicato pu essere un pronome personale, nel qual caso di un tipo particolare, detto pronome
indipendente: ntj pw ss, lui, lo scriba; ntj pw, lui. Questo caso sar trattato al 28.2, a.

Il predicato pu essere un pronome dimostrativo: p` pw ss, lo scriba questo, lett. questo, lo
scriba; p` pw, questo.


pwy pw, (questo dio) questo p` pw, idem

Quando il predicato un sintagma nominale, si presentano due casi:

1. Il sintagma precede pw se del tipo b`k=k (il tuo servo), b`k pn (questo servo), b`k nb (ogni
servo), p`y=k b`k (questo servo che il tuo), oppure b`k (ny) nb (il servo del signore) con
omissione di ny ( 8.3, c):

b`k=k b`k=k b`k=k b`k=k pw ss, lo scriba uno dei tuoi servi
1

b`k nb b`k nb b`k nb b`k nb pw ss, lo scriba un servo del signore


`.t jt=j pw, lorizzonte di mio padre (predicato del tipo b`k [ny] nb)

2. Se il sintagma del tipo b`k njr (nome + aggettivo), b`k ry (nome + nome di relazione), b`k
jmy s.t (nome + sintagma nominale di relazione), b`k hn b`k.t (coordinazione, 5.3), b`k
qs=j ( 6.4) oppure b`k n(y) nb con ny espresso ( 8.3, b), soltanto il suo primo elemento si
posiziona davanti a pw, il resto si mette dopo.
2

b`k b`k b`k b`k pw njr njr njr njr ss, lo scriba un buon servo

b`k b`k b`k b`k pw n(y) nb n(y) nb n(y) nb n(y) nb ss, lo scriba un servo del signore


c. Lesplicitazione del soggetto

Come il predicato, lesplicitazione del soggetto della PPN pu essere un nome, un pronome o un
sintagma nominale. Solo limpiego di pronomi in questa funzione richiede qualche precisazione
(per lutilizzo del prospettivo e dellinfinito come esplicitazione del soggetto, cfr. 27.4).

Si lesplicitazione del soggetto un pronome personale, il pronome dipendente ( 10.3) che
devessere utilizzato: b`k pw sw, egli servo, lett. () un servo, questo, (pi precisamente) lui

Lesplicitazione del soggetto pu essere un pronome dimostrativo, spesso al plurale nellaccezione
di questo, ci , quello ( 11.4 e 27.3)

1
Notare che tutti i sintagmi nominali del tipo b`k=k in posizione di predicato di una PPN si rende con uno dei tuoi servi
piuttosto che tuo servo, dal momento che il predicato indefinito, lett. un servo di te.
2
Le regole sono le stesse anche quando il sintagma ha pi di due elementi, es. b`k n(y) nb pr pn, il servo del signore di
questa casa.

wr pw pw, Ur, questo



jt(=j) pw nw wsjr pw pw, (mio) padre, questo, Osiride
questo


27.3 La proposizione a predicato nominale senza pw pw pw pw
In medio egizio, la PPN senza pw una costruzione ritenute antica. La sua sintassi identica a
quella della PPN con pw ( 27.2).
In assenza di pw, un gruppo di parole come b`k ss equivoco, poich esso pu corrispondere, in
teoria, a b`k ss, un servo lo scriba (PPN + esplicitazione del soggetto), oppure (jr) b`k ss , il
servo, uno scriba (tematizzazione senza jr + PPN). Il contesto, tuttavia, permette sempre di
togliere questambiguit; notiamo, in particolare, che quando il primo termine di un tale gruppo di
parole un nome proprio, si tratta quasi sempre di una tematizzazione.

hbs.w=j j`w n(y) n , i miei abiti sono il soffio della vita (lett. i
miei abiti, ci, sono il soffio di vita)

In questo genere denunciati, si pu incontrare pw come semplice dimostrativo, ci che, fuori
contesto, certamente altra fonte dambiguit

spj b` pw ` n(y) wsjr , Spi questo grande ba di Osiride



Poco comune nellinsieme, la PPN senza pw resta pertanto, in medio egizio, maggioritaria in cinque
casi principali
3
.
1. Se il predicato un nome proprio e lesplicitazione del soggetto un sintagma del tipo rn=j, il
suq nqme, o rn n(y) b`k, il nome del servo: nw rn=j, il suo nome Ankhu, lett. Ankhu,
ci, (pi precisamente) il nome di lui (limpiego di pw possibile ma rarissimo).

2. Se la PPN preceduta da una tematizzazione senza jr comprendente almeno un nome
ripetuto nel predicato: (jr) b`k=j b`k=j , il suo servo (lett. ci) uno dei miei servi.

3. Se lesplicitazione del soggetto un pronome dimostrativo plurale (nn, nw, nj, etc.): b`k
nn, questo un servo, lett. un servo, ci, questo. Come nella PPN con pw, quando il
predicato un sintagma nominale del tipo b`k n(y) nb con n(y) espresso, il pronome
dimostrativo si posiziona tra b`k e ny ( 27.2, b).

3
Senza contare i casi delle proposizioni negative, tutte formate sul modello di PPN senza pw ( 27.1, Nota 1)




4. Se la PPN sprovvista desplicitazione del soggetto e preceduta da un pronome
indipendente in tematizzazione, caso estremamente frequente che sar trattato a 28.2, b.

5. Con la costruzione n(y) b`k, che sar trattata a 28.3.

Gli altri casi nei quali si constata, in medio egizio, limpiego preferenziale od obbligatoriodella PPN
a soggetto sono i seguenti (li menzioniamo qui in anticipazione e li riprenderemo al momento
opportuno):
quando il predicato un participio e lesplicitazione del soggetto un pronome dipendente;
quando la PPN assume un valore argomentativi ( 50.2);
quando il predicato un pronome interrogativo ( 54.1; limpiego di pw pi raro di quello
di ed associato a certi pronomi interrogativi specifici.


27.4 Il prospettivo e linfinito nella PPN

In quanto forme nominali del verbo ( 22.1), linfinito ed il prospettivo, cos come le
loro controparti negative con tm ( 25.1, a), possono assumere, in una PPN con
soggetto , la funzione di predicato o di esplicitazione del soggetto
4
: wnm pw bw.t=j,
la mia abominazione mangiare, lett. mangiare, ci, la mia abominazione (infinito
come predicato); bw.t=j pw wnm, mangiare la mia abominazione. lett. la mia
abominazione, ci, mangiare (infinito come esplicitazione del soggetto), etc.
Le forme verbali cos impiegate possono essere dotate di complementi oggetto e di complementi
circostanziali. Quando sono nella posizione di predicato, e pw presente, il loro complemento
oggetto si posiziona normalmente prima di pw e il complemento circostanziale dopo: wnm d`b.w wnm d`b.w wnm d`b.w wnm d`b.w
pw r nh.t r nh.t r nh.t r nh.t bw.t=j, la mia abominazione mangiare dei fichi sotto il sicomoro, lett. mangiare dei
fichi sotto il sicomoro, la mia abominazione.

Oltre al prospettivo e allinfinito, segnaliamo che la forma nominale imperfettiva di jwj, venire,
scritta jw(w)=j ( 36.2), simpiega come predicato della PPN con pw nel colofone, cio la formula
che pu segnalare la fine di un manoscritto, indicando eventualmente che si tratta di una copia e
precisare lidentit del copista o dellautore.





4
Il prospettivo, antico o recente, assume la funzione desplicitazione dello nelle negazioni antiche e recenti del
prospettivo ( 19.1), che csono sintatticamente delle PPN: n wnm(w)=j, lett. () inesistente, ci, che egli mangi.



jw(w)=j pw (m) h`.t=j ph(.wy)=jy mj gmy.t m ss
5

(cos) che esso (il documento) deve andare dal suo inizio alla sua fine, come ci che stato trovato in scrittura.
Cela est arriv (ainsi), du dbut jusqu la fin, comme ce qui se trouve (ici consign) par crit.

Questa formula frequentemente ridotta a jw(w)=j pw. Nella sua forma completa o abbreviata, la
=j di jw(w)=j pu essere sostituita da =s, senza cambiamento di significato. Il pronome suffisso =j
riferisce al testo che precede, implicitamente designato da una parola maschile tipo ss, scritto; sotto
forma di =s, si riferisce ad un collettivo tipo questo, quello, questa cosa.


27.5 Lespressione njr pw njr pw njr pw njr pw

Segnaliamo, infine, lespressione

njr pw, che strutturata come una PPN e nella quale


njr un nome che significa una cosa perfetta, finita, da cui finito, assente. Lespresione possiede, di
fatto, un senso negativo che si pu tradurre niente, neppure.


njr pw, fine njr pw jr=j s.t, neanche per sogno che io lo faccia
(lett. [questo testo] una cosa finita) (lett. una cosa finita, che io lo faccia)

5
jw(w)=j pw (m) h`.t=j ( r) ph(wy)=jy mj gmy.t m ss, lett. (cos) che venire esso (il documento) dallinizio di lui alla
fine di lui come ci che stato trovato nella scrittura;
jw(w)=j, forma nominale imperfettiva (Grandet-Mathieu, EH 36.2) di jwj, venire;
(m) h`.t=j ( r) ph(wy)=jy, lett. dal suo avanti dial suo dietro di (Grandet-Mathieu, EH 6.7, Rem. c);
gmy.t, lett. ci che stato trovato, participio passivo perfettivo con significato di collettivo o astratto (Grandet-Mathieu,
EH 41.1 e .2)
81.
82.
83.
84.
85.
86.
87.
88.
89.
90.
91.
92.
93.
94.
95.
96.
97.
98.
99.
100.

101.
102.
103.
104.
105.
106.
107.
108.
109.
110.
111.
112.
113.
114.
115.
116.
117.
118.
119.
120.
121.
122.
123.
124.
125.
126.
127.
128.
129.
130.
131.




Lezione 28

28.1 Pronome indipendente
Quando la PPN ha per predicato un pronome personale o preceduta da un
pronome personale in tematizzazione, utilizzato un pronome particolare,
chiamato pronome indipendente.


RECENTE
maschile femminile
1s
jnk jnk jnk jnk



2s
ntk ntk ntk ntk



ntj, ntt ntj, ntt ntj, ntt ntj, ntt
3s
ntj ntj ntj ntj



nts nts nts nts
1p
jnn jnn jnn jnn

2p
ntjn ntjn ntjn ntjn, nttn nttn nttn nttn

3p
ntsn ntsn ntsn ntsn


ANTICO
maschile femminile
2s
jwt jwt jwt jwt, twt twt twt twt

jmt jmt jmt jmt

3s
swt swt swt swt

stt stt stt stt

28.2 Pronome indipendente e PPN

a) il pronome indipendente predicato di PPN
sul modello di b`k pw ss
ntj pw ss lui, lo scriba.
ntj pw lui.

La presenza di pw pw pw pw obbligatoria.
Il pronome pi utilizzato jn jn jn jnk kk k.






jnk pw sw jt njr.w
sono io, Sci, il padre degli dei.



Nota
Lesplicitazione del soggetto pu essere un participio ( 40.1): ntj pw wnm(w), lui, colui che
mangia. La presenza di pw permette di distinguere questa costruzione dalla PPN con
tematizzazione ntj wnm(w) , egli uno che mangia, e dalla PPN argomentativa ntj wnm(w),
lui che mangia ( 50.2), in cui pw non mai utilizzato.


b) il pronome indipendente in tematizzazione davanti alla PPN (ntj b`k )
Il pronome indipendente estremamente frequente in tematizzazione
davanti ad una PPN il cui soggetto sempre , secondo il modello (jr) ss b`k
( 27.3): ntj b`k , egli, () un servo (questo). La proposizione non
comporta mai lesplicitazione del soggetto, e lassenza di pw permette di
distinguere questa costruzione da quelle citate sopra in nota.

jnk r-tm(w) , io, (sono) Ra-Aton (questo).




jt=j pw gbb mw.t=j pw nw.t jnk pw jnk wsjr
Gebb mio padre, Nut mia madre, questo io sono: sono Osiride.
(associazione delle due costruzioni ntj pw e ntj b`k )

Le autobiografie dei notabili, comportano frequentemente delle sequenze di PPN
a soggetto precedute, come fattore comune da un solo pronome indipendente,
in tematizzazione.

ntk jt n(y) nmh hj n(y) `r.t, tu sei un padre per lorfano, un marito per la
vedova.

Note
1. Il predicato di una PPN preceduto da un pronome indipendente in tematizzazione pu essere un
participio ntj wnm(w) , egli uno che mangia

jnk r(w) w`.t=j, io sono uno che conosce il suo cammino

Questa costruzione si distingue per lassenza di pw. Ma allapparenza identica alla PPN
argomentativa ntj wnm(w), in cui il pronome indipendente il predicato, e il cui senso differente:
lui che mangia





2. Nelle autobiografie dei notabili, sincontra qualche esempio di citazione al discorso diretto
impiegato come predicato della PPN, sul modello jnk b`k .

jnk mr=j njr.t msq=j qw.t-qd , io sono uno (di cui si dice): egli ama il bene e detesta la malvagit
di carattere (lett.io, sono uno egli ama il bene e detesta la malvagit di carattere!)


28.3 La costruzione n nn n(y yy y) nh.t b`k nh.t b`k nh.t b`k nh.t b`k
Per esprimere una relazione dattribuzione tra un soggetto ed un predicato, legizio ricorre
a delle PPA in cui il predicato introdotto dalla preposizione n, a, per: jw nh.t n b`k, un
sicomoro appartiene al servo; jw n=j nh.t, un sicomoro gli appartiene, lett. ci a lui, un
sicomoro.

Per esprimere lattribuzione in modo assoluto, un sicomoro appartiene (per definizione) al
servo, legizio utilizza una PPN a soggetto , il cui predicato costituito da un nome di
relazione n(y) ( 8.3) e da un nome, pronome dipendente o sintagma nominale: n(y) b`k,
lett. uno del servo; n(y) sw, uno di lui. Questi elementi sono separati tra loro dal soggetto
e dalla sua esplicitazione:
n(y) n(y) n(y) n(y) nh.t b`k b`k b`k b`k, il sicomoro appartiene al servo, lett. uno del servo, il sicomoro

n(y) n(y) n(y) n(y) nh.t sw sw sw sw, il sicomoro gli appartiene, lett. uno di lui, il sicomoro

Se lesplicitazione del soggetto un pronome, devessere usato il pronome dipendente
n(y) n(y) n(y) n(y) s.t b`k b`k b`k b`k, esso appartiene al servo, lett. uno del servo, esso (=il sicomoro)
n(y) n(y) n(y) n(y) s.t sw sw sw sw, esso gli appartiene, lett. uno di lui (=il servo), esso (=il sicomoro)

inizio del predicato soggetto esplic. del soggetto sguito del predicato

n(y)



sostantivo
sintagma nominale
pronome dipendente


sostantivo
sintagma nominale
pronome dipendente
2 1 3
I numeri indicano lordine di traduzione degli elementi della proposizione

- se il pron. dipendente che esplicita di 1
a
(wj) o di 3
a
persona (sw, s.y, sn)
si trovano grafie che impiegano bilitteri [n(y) + prima lettera del pronome]:

n(y)-wj , n(y)-sw , n(y)-s.y ecc.

luso di tali bilitteri indica una pronuncia con una sola emissione di voce,
perci si usa il trattino dunione in traslitterazione.





n(y)-m`.t-r, Nymaatra (lett. Maat-appartiene-a-Ra, nome dincoronazione di Amenemhat III, sesto re
della XII dinastia)

n(y)-sw-mnjw, Nsumontu (lett. egli-appartiene-a-Montu)


rk=kw nb n(y) q`t.t tn n(y)-s(y) (j)m(y)-r(`)-pr wr s` mrw
ceuesce i| pareue i questa preprieta terriera, essa appartieue a| qraue sepriuteueute, i| jiq|ie i \eru









Lezione 29

29.1 La negazione della PPN
E una negazione specifica, costituita di due elementi

..

n nn n .. js js js js (var.

...

)
Come regola generale gli elementi di questa negazione, n nn n e js js js js, inquadrano il
predicato.


predicato soggetto esplicit. del soggetto

n nn n

sostantivo
sintagma nominale
pronome

js js js js


pw

sostantivo
sintagma nominale
pronome


Eccezionalmente: nn nn nn nn al posto di n nn n, con omissione di js js js js.

29.2 Negazione di PPN in cui il predicato un sostantivo o un sintagma
nominale

La PPN segue il modello n b`k js pw ss, lo scriba non servo, lett. inesistente ci (),
(pi precisamente) che ci (pw) sia un servo, lo scriba.
Le costruzioni con pw pw pw pw sono pi frequenti di quelle con .

- con esplicitazione del soggetto
n wr js pw wr jm(y) wn-jb, non un grande, il grande che nellavidit.

- senza esplicitazione del soggetto
nn s`=k js pw, non tuo figlio (con nn invce di n)

Invece dessere seguita da unesplicitazione del soggetto, la negazione della PPN pu,
come la PPN positiva, ma molto pi raramente, essere preceduta da una tematizazione: (jr)
ss n b`k js pw, lett. lo scriba, inesistente ci (), (pi precisamente) che ci (pw) sia un
servo.

Come per la PPN positiva, quando la PPN negativa ha come predicata un sintagma
nominale, si presentano due casi:
1. Gli elementi della negazione n...js inquadrano il sintagma se del tipi b`k=k, b`k pn o
b`k (ny) nb: n b`k nb b`k nb b`k nb b`k nb js pw ss, lo scriba non servo del padrone (cfr. nn s`=k js pw, citato
sopra).





2. Essi inquadrano solo il primo elemento del sintagma se esso del tipo b`k n(y) nb
1
: n b`k b`k b`k b`k
js pw n(y) nb n(y) nb n(y) nb n(y) nb ss, lo scriba non servo del padrone.

Come la PPN positiva, la negazione della PPN pu essere preceduta dausiliari
denunciazione.

mk n rnp.t js n` n(y).t b`g jn s hr nb=j hr jt=j hr sn=j
guarda, non un anno dove uno si debba mostrare pigro verso il suo padrone, suo padre o
suo fratello (lett. ... un anno di diventare pigro, da parte di un uomo...)

(lesplicitazione del soggetto il pronome dimostrativo n`; b`g un infinito retto da n(y)
[8.3, b, Rem. 2], e dotato dagente nominale, s, uomo, introdotto dalla preposizione jn)

29.3 Pronome indipendente e negazione della PPN

Le controparti negative delle PPN aventi come predicato un pronome indipendente (ntj pw
ss, lui, lo scriba; ntj pw, lui [28.2, a]) seguono i modelli n ntj js pw, non lui, lo scriba,
e ntj js pw, non lui. Queste costruzioni sono raramente attestate.

Sono pi numerosi gli esempi delle controparti negative del tipo ntj b`k , egli servo, lett.
lui, un servo, in cui il pronome indipendente in tematizzazione davanti ad una PPN. Gli
elementi della negazione n...js inquadrano questultimo, e non il predicato della
proposizione negata: n ntj js b`k , egli non servo, lett. lui, non un servo.

n jnk js w`q ,io non sono un amuleto (lett. io, non sono...)
n ntk js s , tu non sei un uomo (lett. tu, non sei...)

29.4 Sequenze di PPA e di PPN (positive e negative)

I testi egizi possono comportare delle sequenze di PPA e PPN, positive e negative.

jnk sw hr=j m hq-wr.t , io sono Sci e il mio viso (quello di) Hedjuret.

Quando PPN e PPA sono associate, si percepisce frequentemente tra loro lesistenza di un
rapporto dalla causa (PPN) alleffetto (PPA): enunciando una verit generale, la PPN pone
il principio di cui la PPA enuncia unapplicazione. In traduzione, questo rapporto di causa
effetto si pu concretare sia nella PPN per mezzo di: in effetti, perch, dal momento che,
dato che, etc.; sia nella PPA per mezzo di: dunque, di conseguenza, etc.

jw qnj.wt n msw.t=j jnk tm(w), ci sono delle porzioni per la mia cena, perch sono Atum

1
Qualche eccezione si spiega come degli errori dello scriba. Noi non conosciamo (finora) degli esempi di negazione
della PPN di cui il predicato sia un sintagma del tipo b`k njr (nome + aggettivo).


sqm (j)r=k n=j h`ty- jnk sw(w) <m> h`w, ascoltami, dunque, governatore, perch io sono
esente (lett. stato vuotato
2
) da esagerazione (Naufrago, 12-13)

Nelle due sequenze precedenti, la PPN in seconda posizione; ma pu anche essere in
prima posizione.
Quando la PPN compare in seconda posizione, il rapporto causa-effetto pu essere
accentuato dalle particelle enclitiche wnn.t o js ( 20.6).

sn=j qq.w hj`.wt hr(y).w s` gb jnk wnn.t n r(y) nw.t
io far vivere la cacciagione dacqua ed i serpenti che sono sul dorso di Gheb, perch io
sono il Vivente che sotto Nut (vale a dire il defunto assimilato ad Osiride)






2
sw(w) un participio passivo perfettivo ( 41.1)



LEZIONE 30

30.1 Laccompli

In opposizione al non-accompli ( 14.1), si d il nome daccompli alle costruzioni grammaticali che
servono a descrivere unazione finita: il gatto ha mangiato = ha finito di mangiare.
Queste costruzioni contengono in egiziano, come in italiano, un verbo dallaspetto accompli (ha
mangiato). Ricordiamo che aspetto e tempi sono due nozioni distinte; esiste un presente, un passato
ed un futuro dellaccompli ( 30.3, 31.1, 32.1, c)

- accompli presente il gatto ha mangiato (= ha finito di mangiare)
- accompli passato il gatto aveva mangiato (= aveva finito di mangiare)
- accompli futuro il gatto avr mangiato (= avr finito di mangiare)

Per i verbi transitivi, litaliano distingue due tipi daccompli, attivo e passivo, le cui caratteristiche
sono:
- accompli attivo: il soggetto della proposizione lagente dellazione (il gatto ha mangiato),
e la costruzione pu essere dotata di complemento oggetto, vale a dire dellespressione del
paziente (chi subisce lazione) (il gatto ha mangiato il topo);
- accompli passivo: inversamente, il soggetto della proposizione il paziente dellazione (il
topo stato mangiato), e la costruzione pu essere dotaa di un complemento che esprime
lespressione dellagente (il topo stato mangiato dal gatto).

I verbi intransitivi hanno soltanto una forma daccompli, senza complemento oggetto n
complemento dagente. Il motivo che con questi verbi il soggetto della proposizione esprime
indistintamente lagente ed il paziente dellazione: il gatto (agente-paziente) uscito.

30.2 Laccompli egizio ed il perfetto

In egizio laccompli espresso, come il non-accompli e laoristo, sul modello della PPA con
lessema verbale (Lezioni 14-17). Il suo predicato una forma circostanziale del verbo, che non
introdotta da una preposizione e che noi chiameremo perfetto
1
.

Indica. denunciazione Soggetto Predicato

Nome
jw Pronome Perfetto
Sintagma nominale


1
Questa forma la realizzazione egizia del perfetto o accompli semitico, come testimoniano le sue desinenze personali.
La forma wnm=f che serve da predicato allaoristo (17.1) anchessa una forma circostanziale del verbo.



Il perfetto dotato di desinenze personali specifiche che saccordano in genere e numero con il
soggetto ( 30.3, b)

Morfologia del perfetto

La =w la desinenza di 3
a
pers. maschile del perfetto; messa tra parentesi perch raramente scritta

- i verbi forti hanno la forma della loro radice:

wnm, mangiare, fa

wnm(=w);

- i verbi deboli si scrivono senza la loro ultima consonante j jj j o w ww w:

~
;
prj, uscire, fa

~
;
pr(=w);

- tra gli anom.,
;
jjj, venire, fa
;
jj(=w) o

j(=w);
~
.
rdj, mettere, fa
~
.
rd(=w) o

.d(=w);

- i verbi geminati non presentano la duplicazione:

m``, vedere, fa

m`(=w).

Dal punto di vista semantico, il perfetto esprime lo stato risultante al termine del compimento di
unazione: essente/essendo stato mangiato, essente/essendo uscito. Tutte le proposizioni egizie
allaccompli hanno dunque un significato letterale secondo il senso del verbo che contengono:

- dei fichi sono (essenti/essendo) stati mangiati (verbo transitivo);
- egli (essente/essendo) uscito (verbo intransitivo).

Come si vede, laccompli egizio deglintransitivi equivale al passato prossimo italiano (egli
uscito), ma laccompli dei transitivi corrisponde al passato prossimo passivo italiano (fichi sono
stati mangiati): il suo valore intrinsecamente passivo, il suo soggetto designa sempre il paziente
dellazione. Per esprimere lequivalente dellaccompli attivo (passato prossimo italiano: egli ha
mangiato dei fichi), legizio utilizza una costruzione analoga a quella del nostro passato prossimo
passivo con complemento dagente: dei fichi sono stati mangiati da lui.

Italiano Egizio
soggetto predicato compl.oggetto soggetto predicato compl. dagente

egli ha mangiato dei fichi dei fichi sono stati mangiati da lui
(agente) (paziente) (paziente) (agente)

Per i verbi transitivi, noi chiameremo la costruzione jw + soggetto + perfetto accompli non-
agenziale quandesse non presentano il complemento dagente (dei fichi sono stati mangiati), e
accompli agenziale quandesse ne sono provviste (dei fichi sono stati mangiati da lui). Per i verbi



intransitivi, non esiste che una sola costruzione, laccompli deglintransitivi (egli uscito). A tutte
queste costruzione possono essere aggiunti dei complementi circostanziali.
Laccompli agenziale egizio equivale contemporaneamente al nostro passato prossimo attivo e
passato prossimo passivo con agente. Laccompli non-agenziale corrisponde al nostro passato
prossimo passivo senza agente
2
. Laccompli deglintransitivi come il nostro passato prossimo
attivo.


Accompli Accompli egizio
(Passato prossimo italiano)

Attivo dei transitivi
egli ha mangiato dei fichi Agenziale
dei fichi sono stati mangiati da lui
Passivo dei transitivi con agente
dei fichi sono stati mangiati da lui

Passivo dei transitivi senza agente Non-agenziale
dei fichi sono stati mangiati dei fichi sono stati mangiati


Intransitivi Intransitivi
egli uscito egli uscito

30.3 Laccompli non-agenziale

a. Laccompli non-agenziale a soggetto nominale

Laccompli non-agenziale a soggetto nominale segue il modello della PPA (jw + soggetto +
predicato).
Due sono le costruzioni possibili: una in cui il soggetto (nome o sintagma nominale) figura tra jw ed
il predicato; laltra, pi frequente, in cui al posto del soggetto c il pronome dimostrativo , ci,
questo, etc. ( 4.2), esplicitato dopo il predicato da un nome o da un sintagma nominale.

Ind. denunc. soggetto predicato esplicitazione del soggetto

1 jw d`b.w wnm(=w) =============

2 jw wnm(=w) d`b.w

2
Legizio non possiede lequivalente del passivo del presente immediato: (nel momento in cui io parlo) dei fichi sono
mangiati. Solo laoristo possiede uno pseudo-passivo in =tw




La prima costruzione si traduce sempre: dei fichi sono stati mangiati. Il contesto impone, talvolta, la
stessa traduzione della seconda, che significa lett. ci stato mangiato, dei fichi; ma sarebbe
preferibile renderla con stato mangiato dei fichi/il a t mang des figues (traducendo a con
limpersonale francese il) oppure con si mangiato dei fichi/on a mang des figues (accompli
attivo con soggetto impersonale francese on) (lutilizzo di il potrebbe essere ambiguo perch in
francese sia pronome personale soggetto di III persona maschile singolare, sia soggetto
impersonale). La desinenza =w di cui dotato il verbo quella di III persona maschile singolare o
plurale del perfetto, che saccorda con il soggetto, ma raramente scritta.
Secondo il contesto o la situazione, il soggetto pu non essere esplicitato; in questo caso equivale
a ci, questo, quello, questa cosa, etc.: es.

.
jw jr(=w), questo/ci stato fatto
Nella costruzione a soggetto , il complemento dattribuzione pronominale risale allinizio della
proposizione vicino il pi possibile al verbo e, dunque, precede lesplicitazione del soggetto; il
complemento dattribuzione nominale si posizione dopo.

jw rd(=w) d`b.w n b`k jw rd(=w) n=j d`b.w
sono stati dati dei fichi al servo sono stati dati a lui dei fichi (gli sono stati...)

Il prospettivo, linfinito e le loro controparti negative ( 22.1) possono esplicitare il soggetto di un
verbo operatore allaccompli.

- jw rd(=w) wnm=j, lett. ci stato fatto, che io mangi;
- jw rd(=w) wnm, lett. ci stato fatto, mangiare.

Per esprimere il passato e il futuro dellaccompli non-agenziale, sufficiente sostituire lausiliare
denunciazione jw con le forme wn e wnn del verbo ausiliare wnn ( 11.1).

wnn s`w=j js(=w) r =k, il suo amuleto sar attaccato alla tua gola

Note
1. La presenza del soggetto nellaccompli dimostrata. per esempio, dalla comparazione di questi
due passaggi dello stesso testo (H. Goedicke, The Report about the Dispute of a Man with his Ba,
Papyrus Berlin, 3024, Baltimore et Londres, 1970, 5, 6):

jw n` wr(=w) r=j m-mjn jw gr.t wr(=w) r b
ci mi troppo faticoso oggi ed pi faticoso di quanto non si sapesse (il) gridare
(lett. ci grande pi di me oggi) (lett. e ci grande rispetto a gridare)

2. Gli esempi in cui un complemento dattribuzione nominale (n b`k) precede lesplicitazione del
soggetto, si spiega con la sostituzione di un nome proprio, nella copia di un testo, al posto di un
pronome personale (che compariva nelloriginale).




3. Esiste almeno un esempio di costruzione jw b`k wnm(=w) d`b.w=j, il servo, ci stato
mangiato, i suoi fichi, invece di jw wnm(=w) d`b.w n(y) b`k, ci stato mangiato, dei fichi del
servo. Questa costruzione serve ad evidenziare, citandolo allinizio della proposizione, il
possessore del paziente (ovvero di chi subisce lazione).

jw hr rd=w n=j jr.t=j, lett. Horus, ci stato reso a lui il suo occhio


b. Laccompli non-agenziale a soggetto pronominale

Laccompli non-agenziale a soggetto pronominale si costruisce sul modello jw=sn wnm(=w), essi
(= dei fichi) sono stati mangiati. Il perfetto dotato di desinenze personali specifiche, che
saccordano in genere, in numero e nella persona con il pronome soggetto. Come per i pronomi
suffissi, queste desinenze saggiungeranno al perfetto, in traslitterazione, per mezzo del segno =
3
.
Alla III persona maschile singolare ed alla III persona plurale, la desinenza raramente scritta.




3
Queste desinenze sono quelle del perfetto delle lingue semitiche; cfr. S. Moscati, An Introduction to the Comparative
Grammar of the Semitic Languages, 3
a
ed., Wiesbaden, 1980, 16.37.




5. I pers. plur. Nel Medio Egizio, la desinenza evolve in

={wyn, per grafia storica. Nei verbi 3.inf. con j


finale, sotto linfluenza di questo fenomeno, =wn diventa


=yn (cfr. sopra n. 4).
6. Duale Il duale del perfetto generalmente sostituito dal plurale.

Accordo delle desinenze del perfetto con il soggetto



Singolare Plurale
1 jw=j wnm=kw, io sono stato/a mangiato/a 1 jw=n wnm=wn, noi siano stati/e mangiati/e

2 jw=k wnm=tj, tu sei stato mangiato 2 jw=jn wnm=tywny, voi siete stati/e mangiati/e
jw=j wnm=tj, tu sei stata mangiata

3 jw=j wnm(=w), egli stato mangiato 3 jw=sn wnm(=w), essi/e sono stati/e mangiati/e
jw=s wnm=tj, essa stata mangiata
Notare la distinzione, alla III pers. sing. tra =w (masc.) e =tj (fem.). Notare anche che la desinenza =tj identica alla II
pers. sing. (mas. e fem.), ed alla III pers. fem. sing.

~
jw=j sspd(=w) m bw nb njr, esso rifornito (lett. stato) di ogni sorta di cose buone



jw=j `tp=kw r m`{rj, io sono prostrato da disgrazie (lett. io sono stato caricato sotto la
disgrazia)



jw=s gp=t(j) m sb`.wt, essa stata coperta di stelle (dipinte)

.
~

.
.


wn=k d=t(j) n=j hr rmn.wy=j, tu eri stato messo per lui sulle sue due spalle

Note
1. Quando il soggetto dun accompli =j, esso talvolta assente: jw wnm=kw.

In luogo di jw=sn wnm(=w), si pu incontrare una costruzione molto rara in cui il soggetto pronominale rappresentato
da , esplicitato in seguito dal pronome dipendente: jw wnm(=w) sn, lett. ci stato mangiato, essi/e;


jw hs=y (w)j, lett. ci stato felicitato, me. Qui, =y, desinenza di III pers. dellaccompli dei verbi
deboli in j, e la w del pronome dipendente wj si confondono, dando a questultimo lapparenza del pronome suffisso
=j.
30.4 Laccompli non-agenziale esclamativo e il prospettivo dellaccompli non-agenziale

a. Laccompli non-agenziale esclamativo

Come le altre costruzioni della PPA, laccompli non-agenziale possiede una forma esclamativa con
lellisse di jw (( 10.1): d`b.w wnm(=w), dei fichi sono stati mangiati!; wnm(=w) d`b.w, sono stati
mangiati dei fichi/si sono mangiati dei fichi!




n` tm(=w), completo!, lett. ci stato completato!

w(=w) mh=k, ti stato evitato di annegare, lett. ci stato impedito che tu annegassi! (hwj, verbo
operatore, con un prospettivo come esplicitazione del soggetto ).

La proposizione si pu ridurre ad una sola parola se non c lesplicitazione dl soggetto

. jr(=w), fatto! lett. ci stato fatto! (annotazione a margine di un documento amministrativo)



Laccompli non-agenziale esclamativo pu essere preceduto da mk ( 10.2); se il soggetto un
pronome personale, devessere usato un pronome dipendente.


mk wq(=w) swb=k p` r(`)-pr n(y) `bqw, guarda, ti stato ordinato di pulire il tempio dAbydos!
lett. guarda, stato ordinato che tu pulissi ... (con una forma prospettiva come esplicitazione del soggetto)

b. Il prospettivo dellaccompli non-agenziale

Esistono esempi daccompli non-agenziale chesprimono un desiderio, un augurio, e sono preceduti
dallausiliare denunciazione h` ( 23.2, e): h` d`b.w wnm(=w), possano dei fichi essere mangiati!;
h` wnm(=w) d`b.w, che dei fichi siano mangiati! Il valore di questenunciazioni implica chesse
sono precedute da un prospettivo in ellisse dellausiliare wnn, che serve a convertirle in prospettivo
autonomo ( 23.3).

h` t` mh(=w) m mjt(w).w=j, ah! se la terra fosse riempita dei suoi simili!



*****



Lezione 31

31.1 Laccompli agenziale

Laccompli agenziale si distingue dal non-agenziale per laggiunta di un complemento dagente (dei
fichi sono stati mangiati da lui). Si traduce, di solito, con un accompli attivo dei verbi transitivi
italiano. Se un nome o un sintagma nominale, lagente pu essere citato alla fine dellenunciato,
introdotto dalla preposizione jn, da, da parte di: dei fichi sono stati mangiati dal servo, oppure sono
stati mangiati dei fichi dal servo.

ind. denunc. soggetto predicato esplic. soggetto compl. dagente

1. jw dAb.w wnm(=w) jn bAk

2. jw wnm(=w) dAb.w jn bAk

Nella seconda costruzione, tuttavia, il complemento dagente si posiziona molto spesso
direttamente dopo il predicato; in questo caso, jn abbreviato in n, che saggiunge al perfetto per
mezzo di una tilde (~) in trasliterazione
1
. Questa costruzione la sola possibile quando lagente
un pronome personale.

ind. denunc. soggetto predicato compl. dagente esplic. soggetto

~(j)n bAk
jw wnm(=w) dAb.w
~(j)n=f
Per alleggerire la traslitterazione, di solito non si cita il soggetto , n la desinenza del perfetto: jw
wnm~n=f dAb.w, egli ha mangiato dei fichi, invece di jw wnm(=w)~(j)n=f dAb.w, lett. ci stato
mangiato da lui, dei fichi (qualora quanto sopra appaia, solo per fini didattici).

Quando lesplicitazione del soggetto un pronome personale, esso assume la forma del pronome
dipendente: jw wnm~n=f sn, egli li ha mangiati, lett. ci stato mangiato da lui, essi
2
.

Il pronome dipendente risale verso linizio della proposizione, il pi possibile vicino al verbo: esso
si posiziona tra ~n e lagente se questultimo un nome: jw wnm~n sn bAk, il servo li ha mangiati.

Il complemento dattribuzione pronominale (n=f) risale anchesso il pi possibile vicino al verbo:

1
Abbiamo gi incontrato jn dopo il prospettivo ( 23.2, c), e ridotto a n nella negazione dellaoristo n wnm~n=f ( 18.2)
e dopo limperativo ( 24.2, b).
2
Quando lagente il pronome personale suffisso =j, e lesplicitazione del soggetto il pronome dipendente wj, il primo
praticamente sempre omesso: jw mA~n(=j) wj, io mi sono visto, lett. ci stato visto da me, me.






1. esso precede in tutti i casi lesplicitazione del soggetto: jw rd~n=f n=f dAb.w, egli gli ha dato dei
fichi; jw rd~n=f n=f sn, egli glieli ha dati (lett. egli ha dato a lui essi);
2. esso si posiziona tra ~n e lagente se questultimo un nome: jw rd~n n=f bAk dAb.w, il servo gli
ha dato dei fichi.
In tutti i casi, il complemento dattribuzione nominale rimane al posto normale del complemento
circostanziale, ovvero alla fine dellenunciato.

Il prospettivo, linfinito e le loro controparti negative ( 22.1 e 25.1) possono assumere la funzione
desplicitazione del soggetto di un verbo operatore allaccompli agenziale.

jw rd~n=f wnm=j dAb.w, egli mi ha fatto mangiare dei fichi, lett. ci stato fatto da parte
di lui, che io mangiassi dei fichi
3
.
jw rd~n=f wnm dAb.w, egli ha fatto mangiare dei fichi, lett. ci stato fatto da parte di
lui, mangiare dei fichi.

Per esprimere il passato ed il futuro di un accompli agenziale, sufficiente sostituire lindicatore
denunciazione jw con le forme wn e wnn dellausiliare wnn ( 11.1)

Nota
Alcuni verbi come rx, apprendere, informarsi di, xm, non apprendere, sxA, mettere in memoria, ricordarsi, possono
costruirsi sia allaccompli agenziale, jw rx~n=f, sia allaccompli deglintransitivi, jw=f rx(=w).
Nel primo caso, essi significano apprendere, non apprendere, acquisire dei ricordi; nel secondo, sapere, ignorare,
ricordarsi di.


31.2 La costruzione jw bAk jw bAk jw bAk jw bAk wnm wnm wnm wnm~n=f n=f n=f n=f

Laccompli agenziale sesprime talvolta per mezzo di una costruzione jw bAk wnm~n=f, lett. il
servo, ci stato mangiato da lui. Essa serve per mettere in evidenza, citandolo allinizio della
proposizione, lagente dellazione, che ripreso da un pronome suffisso di 3
a
persona al posto che
sintatticamente gli compete.

Nota
1. In questa costruzione, invece di ~n=sn, talvolta sincontra
t
7 ~ny o

t
~n(y); jw bAk.w wnm~n=sn diventa allora
jw bAk.w wnm~n(y).

2. Un impiego frequente della costruzione jw bAk wnm~n=f, con ellisse di jw, la formula di dedica X jr~n=f m mnw=f
( 34.5, c).


31.3 Laccompli agenziale esclamativo e il prospettivo dellaccompli agenziale

a. Laccompli agenziale esclamativo

3
Sincontra, talvolta, in questo impiego invece del prospettivo, la forma nominale imperfettiva mrr=f ( 36.2)







Come laccompli nonagenziale, laccompli agenziale possiede una forma esclamativa con ellisse
di jw ( 10.1). Questa costruzione pu, naturalmente, essere preceduta da mk.

P
#
M
4
-
1
t
:

wp(=w) r(A)=T jn DHwty
aperta stata la tua bocca da Thot, lett. ci stato aperto, la tua bocca, da Thot


1
]
?
=
?
!1 1
\
t
h
B
t
?
<
t
\
I
!1 1

<
M
!p
5

mk bAkjm d~n=f wn=k Hna pAy=k Xr(y).w
Guarda! Questumile servo ha fatto che tu fossi con la tua famiglia
(costruzione jw bAk wnm~n=f [ 31.2]; il soggetto del verbo operatore rdj esplicitato da una PPA convertita in
prospettivo per mezzo di wn [ 22.2]).

b. Il prospettivo dellaccompli agenziale

Esistono esempi di accompli agenziali preceduti dallausiliare denunciazione HA ( 23.2, e) ed
esprimono desiderio, augurio, etc.: HA wnm~n=f, possa tu aver mangiato! Ci implica chessi sono
preceduti dal prospettivo in ellisse di wnn, che li converte in prospettivo autonomo ( 23.3; 30.4, b).

HA (j)rf jr~n=j xrw=j m tAy A.t
possa io dunque aver fatto (intendere) la mia voce in questo momento
(per HA (j)rf [wn] jr~n=j...)








Lezione 32


32.1 Laccompli dei verbi intransitivi

Allaccompli deglintransitivi, due sono le costruzioni possibili: la prima in cui il soggetto nella
sua posizione sintattica normale; la seconda in cui esso rappresentato in quella posizione da , ed
esplicitato in seguito dopo il predicato.
La prima costruzione segue il modello jw bAk pr(=w), il servo uscito; jw=f pr(=w), egli uscito.
Questa costruzione si utilizza liberamente con tutti i verbi intransitivi, compresi quelli detti di
qualit: jw bAk nfr(=w), il servo buono, lett. il servo diventato buono; jw=f nfr(=w), egli
buono, lett. egli diventato buono; si ricorda che solo allaccompli che questi verbi, come nfr,
diventare buono, prendono il senso di essere + aggettivo (essere buono); cfr. 14.2.

La seconda costruzione attestata quasi esclusivamente con i verbi di qualit e wnn, ed ha come
condizione che lesplicitazione del soggetto sia un nome o un sintagma nominale; jw nfr(=w) bAk,
il servo buono, lett. ci buono, il servo. La costruzione TEORICA jw nfr(=w) sw, con
esplicitazione pronominale del soggetto, attestata soltanto alla forma esclamativa ( 32.2, a).

ind.denunc. soggetto predicato esplic. del soggetto
pr(=w) ---
1. jw bAk o =f
nfr(=w) ---

2. jw nfr(=w) bAk


a. La costruzione jw bAk pr(=w); jw bAk nfr(=w)

1 K
h
B
t

jw=f wn(=w)
egli esiste (lett. egli venuto allesistenza)

1 K!
m
\

!
13
4
H

jw=j xa=kw m nTr
io sono apparso come un dio

b. La costruzione jw nfr(=w) bAk

Questa costruzione praticamente riservata ai verbi di qualit ed a wnn: jw nfr(=w) bAk, lett. ci
diventato buono, il servo. Essa particolarmente frequente alla forma esclamativa ( 32.2).







jw wdn(=w) Hbs.w=f r=f, i suoi vestiti gli sono pesanti (lett. ci diventato pesante, i suoi vestiti,
riguardo a lui)

Con il verbo wnn, la costruzione equivale a c (il y a): jw wn(=w) bAk, c un servo, lett. ci
venuto allesistenza, un servo.

Lesplicitazione del soggetto pu essere il prospettivo o linfinito.

Secondo il contesto, il soggetto pu non essere esplicitato.
1 Ke
h
M
K

jw nfr=w, finito (lett. ci diventato completato)


c. I tempi allaccompli deglintransitivi

Per esprimere il passato ed il futuro dellaccompi deglintransitivi, sufficiente sostituire jw con le
forme wn e wnn dellausiliare wnn ( 11.1).

wn=j wn.t sDr=kw, in effetti, io ero addormentato

wnn=T wn=tj, tu esisterai (lett. tu sarai venuto allesistenza)

Note
Laccompli dei verbi di qualit, seguito da un complemento circostanziale introdotto da r, riguardo a, permette
desprimere lequivalente del comparativo: jw bAk nfr(=w) r sA=f, il servo migliore di suo figlio, lett. il servo
diventato buono, in rapporto a suo figlio. Questa costruzione molto frequente allaccompli esclamativo.


32.2 Laccompli esclamativo dei verbi intransitivi

a. Senza mk

Come per gli altri accompli, anche queelo deglintransitivi possiede una forma esclamativa ( 10.1):
bAk pr(=w), il servo uscito!

Laccompli esclamativo dei verbi di qualit si costruisce il pi delle volte sul modello nfr(=w)
bAk, il servo buono! lett. ci (diventato) buono, il servo!






La desinenza della III persona maschile singolare del perfetto (=w), si scrive spesso in questi casi
,
:
7
={w}y o
M
=y (in cui lantica w sussiste, per grafia storica, accanto alla recente =y)
1
.
Secondo il contesto, il soggetto pu non essere esplicitato.

wr={w}y nb n(y) njw.t=f, grande il signore della sua citt!

9
Ax(=w), utile!

Quando lesplicitazione del soggetto un pronome personale, il pronome dipendente che
devessere utilizzato. La costruzione dunque nfr(=w) sw, egli buono!, lett. ci (diventato)
buono, lui!

Il prospettivo o linfinito possono servire da esplicitazione al soggetto :
nfr(=w) wnm=f, buono che egli mangi! lett. ci diventato buone, che egli mangi!;
nfr(=w) wnm, buono mangiare! lett. ci diventato buono di mangiare!

Il valore esclamativo della costruzione pu essere rinforzato tramite laggiunta al perfetto della
parola
D
M
!
wr.t (per r-wr.t 7.5), che equivale al nostro molto.

Sotto la sua forma esclamativa, laccompli dei verbi di qualit frequentemente dotato di un
complemento circostanziale introdotto da r, riguardo a,: nfr(=w) bAk pn r nb=f, lett. ci
diventato buono, questo servo, riguardo al suo signore! Questa costruzione permette desprimere
un equivalente enfatico del comparativo: questo servo migliore del suo signore!

Si noter anche che, dotato di un complemento dattribuzione pronominale, laccompli dei verbi di
qualit aAj, crescere; wrr, diventare importante, aSA, diventare numeroso, etc. corrisponde a ha molto
di: aA(=w) n=f dAb.w, egli ha molto fichi! lett. ci diventato grande per/a lui, dei fichi!


b. Con mk
Laccompli esclamativo dei verbi intransitivi, non importa quale sia la costruzione adottata, pu
essere preceduto da mk o da altri indicatori denunciazione.

mTn wj snb=kw anx=kw, guardate, io sono in buona salute e vivente!

mk nfr(=w) sDm r rmT, guarda, buono ascoltare la gente! (Sdm, infinito come esplicitazione del soggetto)


1
Le grammatiche egizie considerano tradizionalmente questa costruzione come una proposizione a predicato
aggettivale, formata sul modello della PPN. Le grafie =w e ={w}y della desinenza del perfetto, traslitterate w(y), y
sono qualificate come desinenze con valore esclamativo.







c. Il prospettivo dellaccompli deglintransitivi

Si pu convertire un accompli deglintransitivi in prospettivo autonomo sostituendo jw con il
prospettivo dellausilare wnn ( 23.3): wn=f pr(=w), che egli sia uscito!

Quando i valori del prospettivo sono deducibili dal contesto o dalla situazione, wn pu essere in
ellisse; e se il soggetto un pronome suffisso, lellisse sestenda anche a lui ( 23.3)

jb=T nDm(=w), che il tuo cuore sia addolcito! (per wn jb=T nDm[=w])

Laugurio di benvenuto, che si pu esprime per mezzo dellimperativo di jwj o jjj, venire ( 24.1,
b), pu esserlo anche con il prospettivo esclamativo di II persona del loro accompli, lett. sia
benvenuto!

2
!
9
!
,
\
#
M
U g
,

j=t(j) Ax=t(j) apr=t(j)
sia benvenuto, glorioso, e provvisto (del necessario)!
(per wn=k j=tj wn=k AX=tj wn=k apr=tj)

Le formule delogio anx(=w) wDA(=w) snb(=w); anx(=w) D.t, etc. sanalizzano in questo modo:
(wn=f) anx=w wDA=w snb=w, chegli sia vivente, intatto e in buona salute!; (wn=f) anx=w D.t,
chegli sia vivente per sempre!;
al femminile anx=t(j) wDA=t(j) snb=t(j); anx=t(j) D.t, per (wn=s) anx=t(j) wDA=t(j) snb=t(j); (wn=s)
anx=tj D.t.

32.3 La costruzione nfr-Hr

Legizio pu erivare, dalle proposizioni del tipo nfr(=w) Hr=f, ci (diventato) bello, il suo viso!,
dei nomi composti nfr-Hr, bello di viso, dal bel viso, chesprimono lattribuzione d una qualit a
una parte del corpo o della personalit di un essere. Essendo questi elementi sempre presenti nel
contesto o nella situazione, il pronome ai quali dovrebbe riferirsi (=f, =s o =sn) praticamente
sempre in ellisse. Questa costruzione corrisponde allaccusativo di relazione del latino: non indica
un complemento oggetto, ma lambito entro il quale collocare lazione (in italiano il complemento
di limitazione)
Questi nomi composti possono essere apposti ad un altro nome, con il quale il loro primo elemento
saccorda in genere e numero: bAk nfr-Hr, un servo, (pi precisamente) un bello di viso; bAk.t nfr.t,
una serva, (pi precisamente) una bella di viso / dal bel viso. In traduzione un servo, una serva il
viso del quale/della quale bello, etc.

Lespressione mAa-xrw, femminile mAa.t xrw ( 13.3), un nome composto di questo tipo, lett.
uno/una ci (diventato) giusto, (la sua) voce!








Nota
Si possono incontrare questi nomi composti come predicato di PPN
nfr-Hr-ptH, Nferherptah (nome proprio), lett. ci uno ci bello (il suo) viso, Ptah


32.4 Laccompli dei verbi di cognizione

Un certo numero di verbi di cognizione, cio chesprimono lacquisizione, la non-acquisizione o
la perdita di un sapere, possiedono, secondo il contesto, un senso transitivo o intransitivo, e sono
suscettibili, allaccompli, dessere allaccompli agenziale o allaccompli deglintransitivi. Cos, per
il pi comune di questi verbi, rx, apprendere (transitivo), informarsi (intransitivo), jw rx~n=f
(accompli agenziale) si tradurr egli ha appreso, e jw=f rx(=w), egli sa, conosce, si informato.
La seconda costruzione, la pi frequente, pu essere dotata di uno pseudo-complemento oggetto: in
realt un complemento circostanziale introdotto dalla preposizione m o r
2
, sempre sottintese.

jw=f rx(=w) (m o r) bAk, egli conosce il servo, lett. egli si informato del servo
jw nTr rx=w rn nb, il dio conosce ogni nome


Tra i verbi che si comportano allaccompli come rx, i principali sono xm, dimenticare, non
imparare, e sxA, mettere in memoria, ricordarsi: jw xm~n=f, egli ha dimenticato, egli non ha
imparato; jw sxA~n=f, egli ha messo in memoria ma jw=f xm(=w), egli non sa, egli ignora; jw=f
sxA(=w), egli si ricorda.

La ragione di queseccezione connessa al senso basilare di rx. Anche se tradotto con conoscere (nei vari significati),
esso in realt vuol dire fare esperienza, sperimentare, istuirsi, acquisire conoscenza. jw=j rx=kw rn.w=Tn, lett. io ho
preso conoscenza di / io mi sono istruito circa i vostri nomi E DI CONSEGUENZA ADESSO: io conosco il vostri nomi


IN ESTREMA SINTESI


Accompli non-agenziale (G.M.) = Parfait Ancien (M.W.) = Stativo (A) = Pseudoparticipio (G)
GM= Grandet-Mathieu M.W.=Malaise-Winand A=Allen G=Gardiner

GRANDET-MATHIEU
Serve a descrivere unazione finita: il gatto ha mangiato = ha finito di mangiare (GM 30.1).
Il predicato dellaccompli una forma circostanziale del verbo chiamata parfait (perfetto)
Il parfait esprime lo stato risultante dal completamento di unazione: ayant t mang, tant sorti
(essendo / essente stato mangiato; essendo / essente uscito).


2
Lomissione della preposizione viene probabilmente dal fatto che il locutore egizio assimilava questo complemento ad
un complemento oggetto del non accompli e dellaoristo






ALLEN 17
Lo stativo esprime uno stato dellessere, nel quale il soggetto , era o sar (il fiume secco = il
fiume nello stato di siccit). Originariamente esprimeva il passato perfetto, cio unazione
compiuta. Nel MedioEgizio, tuttavia, altre forme verbali furono usate per questa funzione, e lo
stativo fu usato per esprimere il risultato di unazione finita (Allen 17.1)
Come il participio passato inglese, lo stativo esprime due differenti relazioni tra il verbo ed il
soggetto. Quando il verbo transitivo, lo stativo esprime normalmente il risultato di una
precedente azione compiuta sul soggetto. Nelles. the table is set (il tavolo pronto) il participio
passato inglese set descrive lo stato risultante dalla precedente azione che stata compiuta sul
soggetto, the table. Quando il verbo intransitivo, lo stativo esprime il risultato di una precedente
azione compiuta dal suo soggetto.
Per cui:
lo stativo normalmente esprime uno stato senza tempo nel quale il soggetto , era o sar.
lo stativo pu essere usato per esprimere unazione passato o finita: per i verbi intransitivi
lo stativo la forma usata normalmente per questo senso; per i verbi transitivi questo
significato normalmente possibile solo con il soggetto pronominale o senza soggetto
precedente.
la seconda persona dello stativo, non preceduta da soggetto , pu essere usata per esprimere
desiderio o comando.
lo stativo non preceduto da soggetto pu essere usato come epiteto.
lo stativo dei verbi intransitivi attivo, descrivendo il risultato di unazione precedente
svolta dal soggetto.
lo stativo dei verbi transitivi di solito passivo, descrivendo il risultato di unazione
precedente svolta sul suo soggetto.
lo stativo del verbo transitivo rx attivo, e corrisponde nel significato al verbo conoscere.
la prima persona singolare dello stativo di altri verbi transitivi pu essere attiva quando usata
con il tempo passato senza soggetto precedente




131.
132.
133.
134. j
135.
136.
137.
138.



139.

140.
141.

142.
143.
144.




145.
146.

147.
148.
149.
150.




151.
152.
153.







Lezione 33

33.1 La negazione dellaccompl

La negazione dellaccompli formata dalla negazione

[n, var.

t( 18.2 e 19.1, a),
e da una forma nominale wnm=f del verbo, che noi chiameremo forma nominale percettiva
antica: n wnm bAk, il servo non ha mangiato; n wnm=f, egli non ha mangiato
1
.

Questa costruzione vale per tutti i verbi, intransitivi compresi ( n pr=f, egli non uscito). Essa pu
essere preceduta da mk, e dotata degli stessi complementi delle costruzioni negative gi studiate (
18.2, 19.1 e 25.1): n wnm=f dAb.w Xr nh.t, egli non ha mangiato dei fichi sotto il sicomoro; n pr=f
m njw.t, egli non uscito dalla citt, etc.

Morfologia della forma nominale percettiva antica

-I verbi forti conservano la forma della loro radice:
>1!
wnm, mangiare, fa
>1!
h
wnm=f;

-i verbi deboli si scrivono senza la loro ultima consonante j o w:

<
jrj, fare, fa
<
h jr=f;

-tra i verbi anomali,
M
]rdj, mettere, fa
M
]
h
rd=f;

-i verbi geminati non mostrano la duplicazione:
H
<
!!
mAA, vedere, fa
H
<
!
h
mA=f
Il prospettivo e linfinito possono essere complementi oggetto di un verbo operatore alla negazione
dellaccompli.

n kA=j spr r Xnw pn, io non ho pensato di raggiungere questa Residenza (spr, infinito)
mk n wD=tw jr.t mn.t jr(y).y, guarda, non mai stato ordinato di fare una tale cosa! (jr.t, infinito)

Lagente della negazione dellaccompli pu essere il pronome indefinito =tw: n wnm=tw, (uno) non
ha mangiato. Quando il verbo chessa contiene transitivo e dotato di un complemento oggetto,
questa costruzione permette desprimere lequivalente dio un passivo. Dove si dice dei fichi non
sono stati mangiati, legizio dice, allattivo, (uno) non ha mangiato dei fichi; non si sono mangiati
dei fichi.


1
In senso stretto, queste costruzioni affermano che unazione non ha avuto luogo. Come tutte le negazioni, esse si
conformano al modello della PPN ( 27.1): si compongono di un predicato negativo n e di un soggetto , esplicitato
dalla forma wnm=f, lett. inesistente ci, che egli abbia mangiato







Quando il complemento oggetto di n wnm=tw un pronome personale, questultimo devessere un
pronome suffisso aggiunto a =tw: n wnm=tw=sn, non li ha mangiati, essi/esse non sono stati/e
mangiate.

La negazione dellaccompli di rx, xm e sxA (n rx=f, n xm=f, n sxA=f), significano rispettivamente
egli non conosce o non sa, egli non ignora, egli non si ricorda (di), etc. ( 32.4).


33.2 Gli ausiliari della negazione dellaccompli spj spj spj spj e pAw pAw pAw pAw

a. La costruzione n sp wnm=f n sp wnm=f n sp wnm=f n sp wnm=f

La costruzione n sp wnm=f esclude, in senso letterale, leventualit che unazione abbia lasciato una
traccia. Essa comprende la negazione del verbo ausiliare
B
#R spj [3-inf.], lett. rimanere, lasciare
una traccia
2
.
Lagente della forma wnm=f pu essere il pronome indefinito =tw: n sp wnm=tw dAb.w, uno non ha
mai mangiato dei fichi, oppure dei fichi non sono mai stati mangiati.

Alloccorrenza, =tw pu essere esplicitato da un complemento dagente nominale introdotto da jn
( 18.3): n sp wnm=tw dAb.w jn bAk, dei fichi non sono mai stati mangiati dal servo.

b. La costruzione n pA=f wnm n pA=f wnm n pA=f wnm n pA=f wnm

La costruzione n pA=f wnm esclude, in senso letterale, leventualit che unazione abbia avuto un
inizio desecuzione. Essa non strutturata come la negazione n sp wnm=f, poich essa formata
dalla forma nominale percettiva antica del verbo ausiliare
#
H!
pAw [3-inf.] (var.
H!
o
I
), lett. fare per la prima volta, cominciare a, seguito dallinfinito del verbo considerato. Come
la costruzione n sp wnm=f, essa rinforza la negazione n wnm=f, ma precisandone il valore in modo
differente. In traduzione, si utilizzer la negazione lett. non ..... ancora mai (ne ... jamais encore,
not once, never): n pA bAk wnm, il servo non ha mai ancora mangiato; n pA=f wnm, egli non ha mai
ancora mangiato
3
.

Nella costruzione n pA=f wnm, limpiego del pronome indefinito =tw raro: n pA=tw wnm dAb.w,
uno non ha mai ancora mangiato dei fichi, oppure dei fichi non sono mai ancora stati mangiati.


33.3 Le negazioni esistenziali

2
lett. inesistente ci, che il servo abbia mangiato abbia lasciato una traccia, e inesistente ci, che egli abbia
mangiato abbia lasciato una traccia.
3
lett. inesistente ci, che il servo abbia cominciato a mangiare, e inesistente ci, che il egli abbia cominciato a
mangiare.








Sotto il nome di negazioni esistenziali, ci trovano due espressioni simili,
[
B
t
!
=
?
!
n wnt bAk (var.
[
J
t
! n wnt) e
[
t
B
t
=
?
!
nn wn bAk, che significano
entrambe non c un servo, e sono, ognuna a loro modo, delle controparti negative di jw wn(=w)
bAk, c un servo (lett. ci venuto allesistenza, un servo) ( 32, 1, b).
Nel corso del Medio Regno, nn wn bAk tende a sostituire n wnt bAk
4
, sebbene il loro senso originario
non sia stato lo stesso. In n wnt bAk, wnt una forma nominale percettiva, detta wnmt=f,
dellausiliare wnn ( 36.2): n wnt bAk, lett. inesistente ci, che un servo sia venuto allesistenza
(struttura della PPN). In nn wn bAk, invece, wn il perfetto di wnn, preceduto da un soggetto , del
quale bAk lesplicitazione: nn wn(=w) bAk, lett. ci non venuto allesistenza, un servo (struttura
della PPA).
[
B
t
!
<
h
!
!
m
>
!
1 1e

n wnt HfA.t nb.t jm=s, non c alcun serpente in lui

[
t
B
t
\
n
:
P
5

nn wn(=w) ao.w, non ci sono delle provviste/scorte

Lagente di wnt o lesplicitazione del soggetto di nn wn(=w) spesso dotato di un pronome
suffisso possessivo che si riferisce ad un nome che precede: (bAk...) n wnt dAb.w=f, (bAk...) nn
wn(=w) dAb.w=f. Queste costruzioni si traducono entrambe con (un servo...) egli non ha dei fichi
5
.

Il prospettivo e linfinito possono essere gli agenti di n wnt o lesplicitazione del soggetto di nn
wn(=w): n wnt o nn wn(=w) wnm=f; n wnt o nn wn(=w) wnm. Queste costruzioni escludono la
realizzazione di unazione: escluso che egli mangi, escluso di mangiare.

La costruzione nn wn(=w) bAk, possiede una forma esclamativa con lellisse di wn.

[
t
H
L
\
!
$
+
!
5
nn (wn=w) mAaty.w, non ci sono pi degli uomini giusti!

Questa ellissi sosserva anche quando la costruzione sequenziale, jw wn(=w) bAk...., nn
(wn=w) bAk.t, c un servo.... ma (non ce) una serva ( 34.3, a). I casi dellisse di wn sono cos
paralleli a quelli dellisse di jw nella PPA ( 3.3, 10.1, 12.1 e 20.1).

4
Non esiste ancora alcuna attestazione di nn wn bAk nei Testi dei Sarcofagi (inizio Medio Regno).
5
lett. inesistente ci, che i suoi fichi siano venuti allesistenza, e ci non venuto allesistenza, i suoi fichi.





Lezione 34

34.1 Proposizioni sequenziali allaccompli

Tutte le proposizioni allaccompli possono essere in posizione sequenziale e, a questo titolo, avere il
valore sequenziale-circostanziale definito in 12.1. Compaiono gli abituali fenomeni dellisse di jw
e del soggetto ( 3.3, 12.1, 20.1).

Allinizio di una sequenziale, jw in ellisse davanti ad un soggetto nominale o .

jw bAk Xr nh.t (jw) Hm.t=f Hms=tj rgs=f
il servo sotto il sicomoro, la sua donna assisa al suo fianco

jw wnm~n bAk dAb.w (jw) swr~n=f H(n)o.t
il servo ha mangiato dei fichi e ha bevuto la birra (ci stato mangiato da parte... ci stato
bevuto da parte...)

Lellisse si estende al soggetto della sequenziale, se questo identico al soggetto della
proposizione che precede.
jw bAk Xr nh.t (jw bAk) snb(=w)
il servo sotto il sicomoro (e il servo ) in buona salute

Se il soggetto della sequenziale un pronome suffisso, esso sempre in ellisse - come nelle
sequenziali dellaoristo ( 20.1) perch espresso dalla desinenza personale del perfetto.

jw bAk Xr nh.t (jw=f) snb(=w)
il servo sotto il sicomoro (ed egli ) in buona salute

jw bAk Hna Hm.t=f (jw=s) Hms=tj
il servo con la sua donna, (ed ella si ) assisa

Quando, come nelultimo esempio, il soggetto della sequenziale riprende un elemento, diverso
dal soggetto, della proposizione che precede, questa sequenziale si pu tradurre con una
proposizione relativa appositiva ( 12.1 e 20.1): il servo con la sua donna, che si assisa.

Infine, quando jw compare allinizio di una proposizione che ne segue unaltra, perch esso
indica la presenza di una pausa tra le due proposizioni, secondo i valori indicati in 12.1.

Da notare che, quando due proposizioni successive hanno lo stesso verbo alla medesima forma,
questo pu essere, come in italiano, in ellesse nella seconda proposizione.

jw twt=j sXr(=w) m nbw (jw) Snd.t=f (sXr=tj) m Dam
la mia statua ricoperta doro, ed il mio schendt ( ricoperto) di elettro






Nello stesso modo, nelle sequenze di tipo accompli agenziale + accompli non-agenziale, la
forma non-agenziale del secondo verbo presenta spesso lellisse del complemento dagente del
primo: jw wnm~n=f dAb.w (jw) swr(~n=f) Hno.t, egli ha mangiato dei fichi e bevuto della birra.





34.2 Sequenze di proposizioni di ogni tipo

I testi egizi possono essere composti da sequenze di proposizioni positive e negative, in cui si
mischiano PPN e PPA con o senza lessema verbale. Viste le molteplici combinazioni possibili,
presenteremo solo qualche esempio, sottolineando ancora una volta che, quando il soggetto di
una sequenziale riprende un elemento della proposizione che precede diverso dal proprio
soggetto, questa sequenziale costituisce generalmente lequivalente egizio delle proposizioni
relative oppositive italiane. Per le negazioni esistenziali in posizione sequenziale, cfr. 34.3.
Nella traduzione delle sequenziali egizie si tenga conto della consecutio temporum italiana. In
particolare, la PPA senza lessema verbale, il non-accompli, laoristo e le negazioni
corrispondenti si pongono al passato quandesse sono delle sequenziali di un accompli: jw
mA~n=j sw jw=j Xr nh.t, io lho visto, quando io ero sotto il sicomoro.


34.3 Le costruzioni sequenziali negative nn bAk nn bAk nn bAk nn bAk e nn wnm nn wnm nn wnm nn wnm

a. nn bAk nn bAk nn bAk nn bAk
Quando la negazione esistenziale nn wn(=w) bAk, lett. non venuto allesistenza un servo, in
posizione sequenziale, wn in ellisse: nn bAk
1
. Se la proposizione precedente positiva, si pu
rendere nn con senza; si essa negativa, si pu rendere con n.

jw=k m nTr wnn=k m nTr n (wn=w) xft(y)=k
tu sei un dio e tu sarai un dio, senza avversario!

b. nn wnm nn wnm nn wnm nn wnm

La negazione recente del prospettivo, nn wnm=f, egli non manger ( 19.1, b), pu essere in
posizione sequenziale ( 20.3-4); tuttavia quando non si sente la necessit desprimere un agente
(particolarmente perch esso sarebbe identico a quello della proposizione che precede),
linfinito sostituisce il prospettivo: nn wnm, senza mangiare.

snb=kw swdf=k sw nn wSb, voglia tu farlo fermare qui, senza rispondere!

1
Nei Testi dei Sarcofagi, n wnt bAk ( 33.3) usato senza ellisse in posizione sequenziale (CT V, 9 g-h)






Se, in nn wnm, linfinito quello di un verbo operatore, esso pu avere per oggetto un
prospettivo o un infinito: nn rd.t wnm=f, senza permettere che egli mangi; nn rd.t wnm, senza
permettere di mangiare.


34.4 Le costruzioni sequenziali introdotte da jsk, jsT, jst jsk, jsT, jst jsk, jsT, jst jsk, jsT, jst

Si pu sottolineare il valore circostanziale di una sequenziale facendola precedere da un
ausiliare denunciazione specifico: jsk, jst, jsT, le cui grafie principali sono:

1 e
?
jsk o
e
?
sk,
1 e
-
jsT o
e
-
sT,
1 e
!
jst o
e
!
st,
g 1
tj o
g
tj
Le numerose variazioni si spiegano, da una parte con lesistenza di forme con e senza la j- protetica; dallaltra con
il fatto che k, T e t rappresentano il medesimo fonema in tre momenti diversi della sua evoluzione. tj una
variazione con la sparizione di js iniziale. Tutte queste variazioni simpiegano indifferentemente una per laltra,
salvo tj, che sincontra soltanto davanti al pronome dipendente.

Questausiliare, che si rende convenzionalmente con quando, allorch, mentre, intanto che, etc.,
pu introdurre tutti i tipi di proposizioni, PPA e PPN. Quando davanti ad una PPA jw
assente (jsk bAk Xr nh.t); se il soggetto di questa PPA un pronome personale, il pronome
dipendente che devessere utilizzato (jsk sw Xr nh.t).

jsk, jsT, jst pu essere seguito da particelle enclitiche come gr.t ( 20.6). Associato a rf, pu
introdurre specificatamente delle circostanziali in protasi ( 38.2, a).


34.4 Ellisse di jw jw jw jw davanti allaccompli, nelle scene e iscrizioni

a. Generalit

jw pu essere in ellisse nelle proposizioni allaccompli che servono da legenda di scene o inizio
di descrizioni, essendo la sua funzione delegata al contesto della rappresentazione o del
documento.

b. La formula d dd d~n(=j) n=k n(=j) n=k n(=j) n=k n(=j) n=k
Lellisse di jw di regola nella formula riprodotta su una serie innumerevole di monumenti,
nelle scene che associano il re ed una divinit. Questa formula si compone dei seguenti
elementi:






v d~n(=j), accompli agenziale di rdj (forma d) alla I persona, io ho dato, con ellisse del
pronome =j, al quale si sostituisce la rappresentazione della divinit
2
;

v un complemento dattribuzione, molto spesso n=k, a te; se nominale, esso compare
alla fine della formula;

v lesplicitazione del soggetto : anx, vita, Dd.t, stabilit, wAs, potere, etc., o linfinito del
verbo jrj, fare, seguito da un complemento oggetto.

Quandessa comprende n=k, questa formula praticamente sempre scritta
(
t
t
?
o
]
t
t
?
.


c. La formula di dedica, X, jr jr jr jr~n=f m mnw=f n=f m mnw=f n=f m mnw=f n=f m mnw=f
Questo tipo di ellisse di jw sosserva anche nelle formule di dedica, cio il testo che faceva
iscrivere un re su un monumento dichiarando che egli ne era il costruttore o il restauratore,
precisando lidentit della divinit beneficiaria.
Questa formula si enuncia: (jw) + nome di un re + jr~n=f m mnw=f + nome del beneficiario,
lett. il re X, ci stato fatto da lui, come suo monumento
3
per Y, secondo il modello jw bAk
wnm~n=f ( 31.2). Il soggetto normalmente esplicitato, dopo la menzione del beneficiario,
con la designazione del monumento dedicato. Se lesplicitazione non c, essa demandata al
monumento sul quale il testo inciso..




2
Nella tradizione egittologica, questo accompli reso con un presente, avendo supposto che la formula fosse
pronunciata contemporaneamente alleffettuazione del dono.
3
Il termine mnw (dal verno mn), lett. opera durevole, pu designare sia un monumento sia una disposizione reale di
tuttaltra natura (fondazione di unistituzione, disposizione legale, etc.)


Lezione 35

35.1 Gli enunciati-titolo

Chiamiamo enunciati-titolo le parole o i gruppi di parole che servono da titolo o
da legenda a un testo (la Gioconda, Capitolo 2 ecc). Essi formano un tutto con
il testo.
Sintatticamente essi sono predicati di PPN con soggetto , di cui il testo
lesplicitazione.
Di norma, nei papiri e negli straka i testi sono scritti con inchiostro nero mentre i
titoli sono in rosso.
Luso di sottolineare la trascrizione geroglifica e di evidenziare la
traslitterazione e la traduzione con lettere maiuscole.



sbAy.t n(y).t (j)m(y)r(A) nyw.t TAty ptHHtp
INSEGNAMENTO DEL CAPO AMMINISTRATIVO DELLA CITTA E VISIR PTAHHOTEP

predicato soggetto esplicit. del soggetto

INSEGNAMENTO DEL CAPO AMMINISTRATIVO
DELLA CITTA E VISIR PTAHHOTEP




testo

(ci ) LINSEGNAMENTO DEL CAPO AMMINISTRATIVO DELLA CITTA E VISIR
PTAHHOTEP (questo testo).

Per le legende di scene al progressivo e allaoristo: vedi ( 20.5).

35.2 Legende di scene
Scena della cappella funeraria di
Raemkai, V dinastia
La scritta geroglifica si traslittera:
spH njA jn nw, presa al laccio dello stambecco
da parte del cacciatore, (lett. prendere al
laccio lo stambecco).
Le parole
e#<
spH, prendere al laccio,
t
1!
njA (,
stambecco, e
Zb
nw, cacciatore, sono
sprovviste di determinativi, perch
determinate dal lasso, dallo stambecco e dal
cacciatore rappresentati nella figura. Al di
fuori di questo contesto, la frase sar scritta
e#< !
t
1!<1
t
Z
b
!
; in alcuno dei due casi,






la preposizione jn, da, provvista di determinativo.

il rapporto tra legenda ed immagine si pu analizzare cos:
Predicato = prendere al laccio lo stambecco da parte del cacciatore;
Soggetto = ;
Esplicitazione del soggetto = la rappresentazione.

Quando un enunciato-testo descrive unazione, questa espressa con linfinito
positivo o negativo (tm spH(w) njA jn nw).
Lagente, se espresso, introdotto da jn e si pone dietro gli altri eventuali
complementi.

35.3 Titoli e sottotitoli di opere

I titoli che contengono un infinito o un infinito negativo, sono generalmente le
abbreviazioni di enunciati pi sviluppati introdotti da:
r(A) n(y), formula di/per;
pXr.t n(y).t, rimedio di/per;
k(y).t pXr.t n(y).t, un altro rimedio di/per, talvolta semplificato in k(y). n(y).t, un
altro (rimedio) di/per.


35.4 La formula Dd Dd Dd Dd md md md mdw ww w

- lespressione Dd Dd Dd Dd mdw mdw mdw mdw (dire parole) , tradotta parole dette, appare su
innumerevoli scene raffiguranti il re che celebra un rito, in presenza di una
divinit;

- essa spesso completata dal nome del parlante, introdotto da jn:
Ddmdw jn jmnra xnt(y) jp.tsw.t jnk jt=k sn(y)wsr.t dn(=j) n=k gb jwa.t=f
parole dette da Amon-Ra che presiede a Jpet-sut: Io sono tuo padre,
Sesostris, e ti ho dato Geb, (pi precisamente) la sua eredit;
per gb jwa.t=f (cf. 7.1, Rem. 2; 32.1, c nota 2).
- la stessa espressione pu introdurre il titolo o lenunciato di una formula
magica. In questo caso si tradurr: parole da recitare;

- se in una scena a Ddmdw non segue il discorso diretto, la formula serve a
identificare la divinit rappresentata;

- quando figura in cima a ogni colonna di testo, essa va tradotta solo la prima
volta.

35.5 La formula d n(y) d n(y) d n(y) d n(y) sw.t Htp sw.t Htp sw.t Htp sw.t Htp







Questa compare in moltissimi documenti funerari. La formula intera si compone
di tre elementi:

1- d n(y) d n(y) d n(y) d n(y) sw.t Htp sw.t Htp sw.t Htp sw.t Htp + nome di divinit.
faccia il re in modo che sia placato
d n(y) d n(y) d n(y) d n(y) sw.t sw.t sw.t sw.t prospettivo autonomo di rdj rdj rdj rdj con n(y) n(y) n(y) n(y) sw.t sw.t sw.t sw.t come agente; Htp Htp Htp Htp prospettivo
completivo con agente il nome del dio e i suoi epiteti.

2- d=f, d=s d=f, d=s d=f, d=s d=f, d=s o d=sn d=sn d=sn d=sn(in modo che egli/ella/essi dia(no)...) pr.t pr.t pr.t pr.t xrw xrw xrw xrw (lett. un uscire
di voce) prospettivo consecutivo di rdj, a volte sottinteso, dotato di un compl. oggetto: pr.txrw
(offerta invocatoria)
seguito dallenumerazione delle offerte, introdotte da m mm m (consistente in);

3- n, n, n, n, a, per, spesso sviluppato in n kA n(y) n kA n(y) n kA n(y) n kA n(y) al / per il Ka di.
Tale formula introduce i titoli ed il nome del beneficiario; seguito talvolta dalla
citazione di un beneficiario secondario.

Dopo pr.txrw e introdotta da m c lenumerazione delle offerte che
tradizionalmente comprende sei prodotti:
t H(n)o.t jH Apd Ss mnx(.t)
pane, birra, bovino/i, uccello/i,
(vasi d) alabastro,(pezze di)
tessuti,
che si conclude con lespressione x.t nb.t nfr(.t) wab(.t)
ogni sorta di cose buone e pure,
seguita a volte da anx(w).t nTr jm
di cui vive un dio.
oppure anx.tj nTr jm
di cui vivra un dio.
[anx(w).t e anx.tj sono participi passivi, rispettivamente imperfettivi e prospettivi
con agente ( 42.4, b, e 43.5)]
Ogni elemento dellenunciazione preceduto da
, 1
xA (m). un migliaio
di.( 21.2, b), spesso ridotto a
,
.

(...) (...)

d n(y)sw.t Htp wsjr (...) (d=f) pr(.t)xrw (m) xA (m) t H(n)q.t xA (m) jH Apd xA (m) Ss
mnx(.t) xA (m) x.t nb(.t) nfr(.t) wab(.t) (...) n (j)m(y)r(A) sDAw.t Xr(y)tp n(y)sw.t
jmAxw TTj
faccia il re che sia appagato Osiride () (in modo che egli doni) una offerta
invocatoria (consistente in) un migliaio di pani e (misure di) birra, un migliaio di
bovini e uccelli, un migliaio di (vasi d) alabastro e (di pezze di) tessuto e un






migliaio di ogni sorta di cose buone () al direttore dei tesori e ciambellano del
re, il venerabile Tjetjj.
In sequenza: un prospettivo autonomo + un prospettivo completivo + (un prospettivo consecutivo)
+ complemento oggetto pr(.t) pr(.t) pr(.t) pr(.t) xrw xrw xrw xrw + serie di complementi circostanziali.








Lezione 36

Le proposizioni circostanziali ed il sintagma relativo


36.1 Le proposizioni circostanziali

Fondamentalmente, una proposizione circostanziale una PPA sequenziale che ha per soggetto il
pronome dimostrativo , ci, ( 4.2), il quale riprende il contenuto della proposizione che precede.
Tutte le circostanziali contengono una forma verbale introdotta da una preposizione (quando, dopo
che, perch, etc.), che nella circostanza si chiama convenzionalmente congiunzione.

Nota: la grammatica tradizionale fa distinzione tra proposizioni principali e subordinate; alloccorrenza subordinate
circostanziali. Lanalisi qui proposta (iniziale-sequenziale) evidenzia che preferibile non conservare questi termini e
le nozioni chesse comportano.

Le circostanziali sono introdotte da congiunzioni che permettono di precisare il rapporto di
circostanza intrattenuto con la proposizione iniziale.
Si dividono in cinque gruppi: -temporali (quando, prima di)
-causali (poich, dato che)
-comparative (come, nella misura in cui)
-finali (affinch, allo scopo di)
-condizionali (se).
Note:
- le finali del tipo r wnm r wnm r wnm r wnm (al fine di mangiare) sono, in realt, dei progressivi
incipienti sequenziali;
- le circostanziali in protasi (che precedono la proposizione alla quale si
raffrontano: quando ti vedo, sono contento) sono tematizzazioni (quanto al
fatto che io ti vedo.).







36.2 Le circostanziali temporali


anteriorit concomitanza posteriorit origine termine



tp tp tp tp a aa a
prima che






m mm m
quando


xft xft xft xft
nel momento in
cui


r rr r Tnw Tnw Tnw Tnw
ogni volta che




m mm m xt xt xt xt
dopo che, da che


r rr r sA sA sA sA
dopo che, da che



Dr Dr Dr Dr
dopo che, da che



r rr r
finch

In generale una circostanziale si compone di una congiunzione e di una forma
nominale del verbo, che pu definirsi: - perfettiva (azione finita)
- imperfettiva (azione ricorrente)
- prospettiva (azione eventuale)

a - forma nominale perfettiva
wnmn=f della negazione dellaoristo
wnmn=tw=f equivalente forma pseudo-passiva ( 18.2-3)
wnmt=f variazione antica della precedente, ed il passivo
corrispondente o forma wnmyt=f


b - forma nominale imperfettiva (detta anche mrr=f mrr=f mrr=f mrr=f)
mrr=f
mrr=tw=f equivalente forma pseudo-passiva

c - forma nominale prospettiva
wnm=f
wnm=tw=f equivalente forma pseudo-passiva ( 19.1-2)

Nota:






mxt pu introdurre, oltre le forme dette, anche le costruzioni dellaccompli
(agenziale, non-agenziale e deglintransitivi). In questi casi jw non figura e il
soggetto pronominale un pronome dipendente:
mxt wnmn=f dAb.w
mxt dAb.w (oppure sn) wnm(=w)
mxt wnm(=w) dAb.w
mxt sw pr(=w)
mxt bAk pr(=w)
etc.

Con i verbi transitivi non possibile distinguere la forma wnmn=f nominale
dallaccompl agenziale. Quindi la forma wnmn=tw=f (pseudo-passiva) allaccompl sar
sw wnm(=w).
Allo stesso modo ogni forma in n nn n di verbo intransitivo del tipo prn=f, allaccompl, sar
sw pr(=w).

Tuttavia, pur nelluguaglianza della morfologia, si tenga presente che:
- laccompli serve a marcare unazione il cui termine previsto;
- la forma nominale perfettiva fa assumere al verbo coniugato un ruolo normalmente
assegnato ad un sostantivo.

Nella traduzione delle circostanziali si usano le concordanze dei tempi dellitaliano
(consecutio temporum).


MORFOLOGIA DELLA FORMA NOMINALE IMPERFETTIVA
(questa forma anche chiamata mrr=f mrr=f mrr=f mrr=f, perch caratterizzata da una
duplicazione, nei verbi 3-inf. e 2-gem.

a) i verbi forti conservano la forma della loro radice wnm wnm=f
b) i verbi deboli e i geminati hanno duplicazione mrj mrr=f
mAA mAA=f
c) tra gli anomali jwj jww=f
jw(w)=f
rdj dd=f

MORFOLOGIA DELLE FORME wnmt=f wnmt=f wnmt=f wnmt=f e wnmyt=f wnmyt=f wnmyt=f wnmyt=f
- tutti i verbi hanno terminazione t tt t allattivo (var.

7
y) e yt yt yt yt al passivo (var.

!
[y]t) queste si trovano prima delleventuale determinativo del verbo;






- la forma wnm wnm wnm wnmyt=f yt=f yt=f yt=f (senso passivo) non esiste negli intransitivi.

a) i verbi forti conservano la forma della loro radice wnm wnmt=f
wnmyt=f
b) i verbi deboli e i geminati non hanno duplicazione jrj jrt=f
jryt=f
mAA mAt=f
mAyt=f
c) tra gli anomali jjj ( intransitivo) jjt=f
rdj rdt=f
rdyt=f

36.3 Le temporali introdotte da m mm m xt xt xt xt e da r rr r sA sA sA sA

Esse esprimono un fatto avvenuto prima di quanto enunciato nella proposizione
che precede (egli beve birra dopo aver mangiato fichi).



jw dn(=j) jtSmaw n jwnj n HfA.t mxt jwm{j}jtrw sanx=t(j)
ho dato orzo dellAlto Egitto a Iuni e Hefat, dopo che fu stata approvigionata
Juemiteru.
In sequenza: accompl agenziale + mxt + accompl non agenziale,
(concordanza dei tempi).

() mxt wdt=f sTA m Hr n(y) Hr mxt jTn Hr Xr(y).w(y) n(y) stX
(questo il giorno in cui Horus combatt con Seth) dopo che egli (Seth) ebbe
sferrato un colpo al viso di Horus e dopo che Horus ebbe strappato i testicoli di
Seth.
In sequenza: mxt + wnmt=f + mxt + forma nominale perfettiva,
(concordanza dei tempi).


mA wj rsA sAH=j tA
guardami, dopo che io avr (ho) toccato terra!
In sequenza: imperativo + rsA + prospettivo,
(concordanza dei tempi).

grH=s mxt bS=s
ella si sentir sollevata dopo che avr vomitato!
In sequenza: prospettivo + mxt + prospettivo,
(il futuro del prospettivo trascina il futuro anteriore dellaltro prospettivo nella circostanziale).


36.4 Le temporali introdotte da m mm m, , , , xft xft xft xft, , , , r rr r Tnw Tnw Tnw Tnw







Esprimono contemporaneit o anteriorit tra la proposizione circostanziale e
quella che precede (beve birra quando mangia fichi o quando ha mangiato fichi).

jr.t ra pw m nSnt=s locchio di Ra (questo) quando si
infuriato. m + wnmt=f
n rxn=tw xpr(w).t jrr(w).t nTr xft xsf=f non si pu capire ci che avviene n
ci che fa il dio, quando egli punisce.
Negazione dellaoristo + Xft + mrr=f; xpr(w).t,
jrr(w).t, participi passivi imperfettivi con
agente (vedi 41.3,b).
(...) rTnw nk=f (il desiderio della donna sottomesso a
lui) ogni volta che egli fa lamore.
rTnw + mrr=f
36.5 Le temporali introdotte da tp tp tp tp a aa a (rare)

Esprimono lanteriorit dellazione della proposizione che precede rispetto
allazione della circostanziale (egli beve birra prima di aver mangiato fichi).

Da pr(=w) jw=n m wADwr tpa sAH=n tA una tempesta sopraggiunta mentre
eravamo nel Ouadj-wr, prima che noi
avessimo toccato terra!
Da pr(=w) accompl degli intrans + PPA s.l.v.
+ tpa wnm=f, (concordanza dei tempi).

36.6 Le temporali introdotte da Dr Dr Dr Dr e e e e r r r r

Esprimono un fatto posto rispettivamente al punto di partenza e al punto darrivo
rispetto al fatto enunciato nella proposizione che precede.
Esse contengono: - la forma nominale perfettiva e la forma wnmt=f wnmt=f wnmt=f wnmt=f
(egli beve della birra dopo che ha mangiato oppure
fintanto che abbia mangiato)
- prospettivo (egli beve della birra da quando mangia
oppure fintanto che egli mangia).


()
jw=j wrD=kw () Dr fA=j sA.t=j nw.t tp=j
io sono (divenuto) stanco () da quando io porto mia figlia Nut su di me.
Accompl degli intrans. + Dr + prospettivo [variante Dr fAt=j (wnmt=j)= da quando ho portato].

wn=j m mna.t Hr At.y n j(w) nb jnD=w r ssnbn=t(w)=f
io ero una nutrice e una custode dinfanzia per chiunque fosse caduto malato,
finch non fosse fatto guarire.






r + wnmn=f; per la coordinazione in Hr [cf. 5.3]; j(w) participio attivo perfettivo [cf. 40.3,b].

ama rd.wy=sy war.ty=sy m ama.t r snbt=s
copri le sue gambe e le sue cosce con fango fintanto che che ella sia guarita!
Prescriz. medica con imperat. + r + wnmt=f; per la forma sy del pron. suffisso [cf. 6.2 nota 3].


36.7 Lausiliare wnn wnn wnn wnn nelle temporali

Una PPA pu essere convertita in forma nominale per essere usata in una
circostanziale. Si sostituisce jw=f con wnn=f wnn=f wnn=f wnn=f, forma nominale imperfettiva
dellausiliare wnn oppure con la sua forma nominale perfettiva wn=f wn=f wn=f wn=f (e non
wnn=f), poich il prospettivo non attestato. Dopo wn=f wn=f wn=f wn=f, sincontra di solito
laccompli deglintransitivi.

forma nominale imperfettiva forma nominale perfettiva

PPA

m wnn=f Xr nh.t
quando egli sotto il sicomoro

m wn=f Xr nh.t
quando egli era sotto il sicomoro


progressivo

m wnn=f Hr wnm
quando egli sta mangiando

m wn=f Hr wnm
quando egli stava mangiando


accompli
intransitivi



m wn=f pr(=w)
quando egli era uscito


() m wnn HH=f n(y) kA m sA wnDw.t=f
(son io che ho agito per il Signore unico) quando i suoi milioni di ka erano la
protezione del suo esercito (=lumanit).
wnn=f + PPA senza lessema verbale, (limperfetto imposto dalla concordanza temporale).

() m wn=f wa=y
(sono io che ho agito per il Signore unico) quando era solo.
wn=f + accompl degli intransitivi.







Lezione 37

37.1 Accezione causale delle circostanziali temporali

Molte congiunzioni temporali possono avere, secondo il contesto, unaccezione causale: il fatto
che precede pu essere ritenuto causa di quello che segue.

In funzione del contesto, molte congiunzioni temporali possono tradursi per mezzo di congiunzioni
di senso causale:

mxt, dopo che = poich, dal momento che, siccome, giacch;
xft, quando, allorch = dal momento che, perci, quindi, con la scusa che;
m, quando = dato che, nella misura in cui;
Dr, da quando = poich, giacch, siccome.


m(j.w) m(j) rm=n wsjr jmnmHA.t pn Dr Hrt =f r=n
venite dunque, piangiamo questo Osiride Amenemhat, poich si allontanato da noi!
(Dr + wnmt=f)
m Ad(w) jb=k r=f xft Xss=f
non mostrarti arrogante verso di lui, con il pretesto che si mostra umile!
(Xft + mrr=f)

37.2 Le circostanziali causali

Esse si dividono in due gruppi:

a. causali introdotte da congiunzioni del tipo n nn n aA.t aA.t aA.t aA.t n(y.t) n(y.t) n(y.t) n(y.t)
(senso generico = tanto)



njqrn(y) var. njqr naA.tn(y.t) nwrn(y) [raro]
per il valore di per la grandezza di per limportanza di

sono sempre seguite dalla forma nominale imperfettiva.



jw Smsn(=j) sw m grH hrw r s.wt=f nb(.wt) nfr.wt naA.tn(y.t) mrr=f w(j)
io lho seguito notte e giorno in tutti i suoi bei luoghi, tanto egli mi amava.












() jst jrn Hm=j mnw nb hp nb tprd nb jr(w).tn=j n jt(=j) jmnra nb ns.wt tA.wy xnt(y)
jp.ts.wt nwrn(y) rx=j bAw=f
() mentre ha fatto la Mia Maest ogni monumento, ogni legge, ogni regolamento e
quanto (quello che) ho realizzato per mio padre Amun-Ra, signore dei troni delle Due
Terre, che presiede a Ipet-sut, tanto imparavo a conoscere la sua potenza
per jst, cfr.34.4; jr(w).tn=j, participio passivo perfettivo con agente (41.3,a).


b. causali introdotte da congiunzioni del tipo Hr Hr Hr Hr- nt(y).t nt(y).t nt(y).t nt(y).t
(senso generico = poich).

mant(y).t rnt(y).t xftnt(y).t
poich per ci che concerne constatando che
il fatto che


nnt(y).t Hrnt(y).t Drnt(y).t
per il fatto che su ci che dal momento che

Per il suo significato etimologico nt(y).t nt(y).t nt(y).t nt(y).t (che) permette di convertire una proposizione in
sintagma nominale: Hrnt(y).t bAk Xr nh.t
poich il servo sotto il sicomoro.

Perci, in luogo delle forme nominali del verbo che normalmente sono nelle circostanziali,
dopo le congiunzioni del tipo Hrnt(y).t, possono trovare impiego tutte le PPA e le PPN,
comprese le negazioni corrispondenti.

Nelle PPA sparisce jw e il soggetto pronominale un pronome dipendente:

Hrnt(y).t bAk Xr nh.t, perch il servo sotto il sicomoro;
Hrnt(y).t sw sw sw sw Xr nh.t, perch egli sotto il sicomoro.

Nelle PPN il primo elemento spesso seguito da js js js js (particella enclitica) che sottolinea il
significato causale:
Hrnt(y).t bAk js pw sS, perch lo scriba servo.








Dd mAa.t jr mAa.t Drnt(y).t wr(=w) s(y) aA(=w) s(y) wAH(=w) s(y)
di la verit, pratica la giustizia, poich ella grande, potente, durevole!
(Due imperativi + tre accompl degli intransitivi con soggetti espressi)

SkA=j Asx=j Hna Htp m spA.t nTr nnt(y).t wj rx=kw rn n(y) njw.wt spA.wt jm(y).wt sx.tHtp
arer e raccoglier con Hotep nel nomo del dio, poich conosco il nome delle citt e dei
nmi che sono in Sechet-Hotep!
(Due prospettivi autonomi + nnt(y).t + pron. dipendente + accompl di rx).

wDA=j wDA=f TspXr Hrnt(y).t jnk js wa m nw n(y) (j)m(y).wxt Hr
la mia protezione la sua protezione e viceversa, perch io sono uno di questi seguaci di
Horus (PPN con soggetto (27.3, 2) + Hrnt(y).t + PPN).

37.3 Le circostanziali comparative

Le comparative sono introdotte da mj mj mj mj (come, lo stesso che, tanto che). Esse impiegano la
forma nominale perfettiva, la wnmt=f, la forma nominale imperfettiva, il prospettivo o
linfinito.
Quando mj precede la forma imperfettiva si traduce: come quando, come ogni volta che
(risultato dellassociazione a come del senso iterativo della forma)



nmj=k wADwr Tb=t(j) mj jrn=k tp tA
tu percorrererai il mare calzato di sandali, come avresti fatto su terra!
( mj+ wnmn=f)

jw m(w)t m Hr=j (m)mjn mj Abb s mAA pr=sn (per pr=f)
la morte ai miei occhi (lett. nel mio viso), oggi, come quando un uomo desidera
(ri)vedere la sua casa.
(mj + mrr=f di verbo operatore, di cui loggetto linfinito mAA)

jw m(w)t m Hr=j mmjn mj pr.t xntw rsA jhm.t (var. hjm.t)
la morte ai miei occhi, oggi, come uscire al gran giorno (lett.allesterno) dopo una
reclusione
( mj + infinito)

wDa=j Snw.t m psD.t mj ao srf mj pr srf
separer lentourage dalla scorta luminosa, come quando Seref si appresta a entrare o
come quando Seref si appresta a uscire
( mj + prospettivo)









Nota:
m mm m e r rr r, seguite dalla forma nominale imperfettiva, hanno unaccezione comparativa, riservata
praticamente alle locuzioni m mrr=f o r mrr=f, lett. in quanto che egli desidera, a seconda
che egli desideri

37.4 Le circostanziali finali in r wnm r wnm r wnm r wnm

Si incontrano spesso, dopo una proposizione, sintagmi avverbiali del tipo r + infinito dove
la preposizione r ha il senso di al fine di, per: jw=f Hr jr.t t r wnm egli fa il pane per
mangiare.
Chiamiamo tali proposizioni circostanziali, anche se in senso stretto non lo sono.
Al posto del soggetto , riprendente il contenuto della proposizione precedente, esse hanno
il soggetto in ellissi che riprende un elemento di tale proposizione e sono quindi forme
sequenziali dellincipiente incipiente: jw=f Hr jr.t t (jw=f) r wnm. Il valore finale di r rr r
risulta allora dal contesto.


jw a.wt=j m ra (m) hA=f r jwnw r rm.t XA.t=f
le mie membra sono (quelle di) Ra, ogni volta che egli discenda a Junu per piangere il suo
cadavere.
(r + infinito)


Dopo alcuni verbi di movimento r rr r pu essere sottinteso.

jw=j r Sm.t (r) Dd=s.t n Hm n(y) n(y) sw.t bjty xwfw mAaxrw
io sto per andare (a) dirlo alla Maest del sovrano dellAlto e del Basso Egitto Cheope,
giusto di voce.
( infinito, con ellissi di r)




mk ky r j.yt (r) wSd=k
ecco, un altro sta per venire per rivolgersi a te!
( infinito, con ellissi di r; (per j.yt vedi 14.5, c.


37.5 Le circostanziali finali

Le finali sono introdotte da:








nmrw.t, nmr(w).t, affinch, per, in modo che e,
molto pi raramente da nmsDw.t (var. n msDy.t), affinch non, in modo che non.

Esse impiegano il prospettivo wnm=f, oppure wnm(w)=f , come normalmente tutte le
circostanziali che definiscono unazione eventuale. Esse possono impiegare linfinito
quando lagente non compare (di solito quando identico allagente della proposizione che
precede).

jw Tsn=j DAmw=s n(y) Xrd.w nmr(w).t aSA xpr.w=s
io ho arruolato la sua (=della mia citt) classe di giovani affinch aumentassero i suoi
adulti ( nmr(w).t + prospettivo)

jw rdn(=j) t n Hqr Hbs.w n HA(y) () nmrw.t wAH tp <tA> sb.t r jmAx
io ho dato del pane allaffamato, dei vestiti a colui che era nudo, al fine di durare a lungo
sulla <terra> e di raggiungere let di venerabile.
( nmrw.t + due infiniti)

Si possono incontrare, nelle finali, PPA convertite in prospettivo o in infinito con luso
appropriato dellausiliare wnn.
jw rdn=j A.t=k mm Ax.w () nmry.t wnn snD=k m X.wt=sn
io ho messo la tua forza tra i morti gloriosi () affinch la paura di te (lett. che tu susciti)
fosse nelle loro viscere.
( prospettivo antico wnn + PPA senza lessema verbale)

() nmrw.t wnn rn.w=sn mn(=w) n D.t
(io ho fatto ci) affinch i loro nomi fossero duraturi per sempre.
(nmrw.t + prospettivo antico wnn + accompl degli intransitivi)

37.6 Le proposizioni condizionali

In egizio la condizionale precede la proposizione con la quale si rapporta (se verrai, sar
contento). Per questa sua posizione essa chiamata protasi, mentre la proposizione che
segue viene chiamata apodosi.
Le condizionali sono introdotte da jr jr jr jr (se, letteralmente: quanto a, per quanto riguarda). La
loro forma verbale il prospettivo [quasi sempre la sua forma antica wnm(w)=f].
In generale lapodosi al prospettivo (alle forme citate in 38.5) o al progressivo
incipiente o alle negazioni corrispondenti (se mangia, berr, cfr. 23.1).

Bench classificate tra le circostanziali, le condizionali sono sintagmi nominali in
tematizzazione ( 49.1). Ci mostrato dalluso della preposizione jr che le introduce
(quanto alleventualit che egli mangi, io berr, cfr. 36.1).


.
jr hAb(w)=Tn wpwt(y).w=Tn r=j n jw(w)=j n=Tn






se invierete i vostri emissari contro di me, io non verr da voi.
jr + prospettivo antico hAb(w)=Tn + negazione antica del prospettivo n jw(w)=j.


Note
jr pu essere in ellisse quando la sua presenza deducibile dal contesto:
jw(w)=k r=j Dd=j r=k (se) tu verrai contro me, io parler contro te!

- Si possono trovare, nelle condizionali, delle PPA possono convertite in
prospettivi antichi con limpiego della forma corrispondente dellausiliare wnn;

- Una condizionale pu, naturalmente, precedere unapodosi introdotta da mk:
jr wnm(w)=f mk swr=j se egli manger, guarda, io berr!







Lezione 38

38.1 Le circostanziali in protasi

Anche le temporali, oltre le condizionali, possono figurare in protasi. Esse hanno
le stesse forme verbali di quando sono in apodosi.
Le congiunzioni che le introducono sono m mm m xt xt xt xt (dopo che), m mm m (quando), r rr r sA sA sA sA (dopo
che), Dr Dr Dr Dr (dacch), spesso sottintese.
Quando sono espresse possono essere precedute da jr jr jr jr (quanto a) o, con m mm m xt xt xt xt,
dagli ausiliari di enunciazione xr xr xr xr, jxr jxr jxr jxr (poi, e) che sottolineano la transizione tra
due episodi (egli entr e si sedette; poi, quando ebbe mangiato, bevve).

jxr m hAt sA=f m s.t=f () jw Smsn(=j) sw r s.wt=f nb.(w)t nfr.(w)t n(y.w)t sxmx
jb
poi, quando suo figlio fu disceso al suo posto (gli succedette) () io lho seguito
in tutti i suoi bei luoghi di giubilo.
m + forma wnmt=f + accompl agenziale.



m mrr=k mA(A)=j snb=kw swdf=k sw aA
nella misura in cui tu vuoi vedere me (che sono diventato) in salute, voglia tu farlo
attendere qui!
m + forma mrr=f
xr m wnn Hr m Xrd.t=f xpr(=w) xrw.t=f m SA
e, quando Horus era nella giovinezza, la sua bestia di sacrificio era diventato il
porco.
Xr + m + mrr=f di wnn, che converte una PPA senza lessema verbale in una forma nominale
imperfettiva + accompl degli intransitivi con esplicitazione del soggetto.
jr m wn=j m Xrd wn=j m smr
quando io ero bambino, ero cortigiano.
Protasi e apodosi sono PPA senza lessema verbale al passato, convertite da wn=f in forme
nominali perfettive (36.7).

xr mxt m[Sr]w xpr(=w)
poi, dopo che la sera fu venuta
mxt + accompl degli intransitivi; contesto passato.

38.2 Le circostanziali in protasi senza congiunzione

La congiunzione che introduce una circostanziale in protasi spesso sottintesa. La
protasi pu essere indicata da particelle enclitiche (indicatori di protasi) che non
si traducono.
Esse sono: rf rf rf rf, Hm Hm Hm Hm, js js js js, wnn.t wnn.t wnn.t wnn.t







a) La protasi esprime un fatto anteriore (m (m (m (m xt) xt) xt) xt)

Essa pu avere la forma nominale perfettiva wnm wnm wnm wnm n=f n=f n=f n=f (e la sua variante
narrativa wnmjn=f) o le costruzioni dellaccompl.
La forma wnmt=f attestata solo con i verbi deboli :
(mxt) jrt=f t dopo che fece del pane

()

(mxt) rdt=f wj m HoA wHy(.t) () jr(=w) n=j ao.w
(e, dopo che) egli mi ebbe fatto capo trib (), mi furono preparate delle
vettovaglie.
Linsieme protasi-apodosi sequenziale: da qui lassenza di jw.

Frequente laccompl agenziale accompagnato da rf: (mxt) wnmn=f rf dAb.w
dopo che ha mangiato fichi
(mxt) pHn=f rf Dd md.t [tn] jw mHn wa [m] nA n(y) aA r(A)=f m bA.t n(y).t jt
(dopo che) egli aveva pronunciato (questo) discorso, uno degli asini si riemp la
bocca (fu riempita da uno di questi asini la sua bocca) di un cespo dorzo.
Accompl agenziale con indicatore rf.

Laccompl degli intransitivi si incontra generalmente nelle forme (mxt) bAk
pr(=w) e (mxt) pr(=w) bAk


(mxt) rnp.wt sb=w jw Dd=tw=k
dopo che sono passati anni, si dice di te

(mxt) j(=w) wx(A) sDr(w) Hr mTn Hr rd.t n(=j) jA(w.w)
(dopo che) venne la sera, colui che dormiva sul cammino diede a (me) elogi.
Seconda costruzione dellaccompl degli intransitivi;linsieme protasi-apodosi sequenziale ;
Limperfetto risulta da un contesto passato; sDr(w) un participio attivo imperfettivo ( 40.4)

Spesso le protasi seguono il modello (mxt) xprn (forma nominale perfettiva) + il
nome di parti di tempo (cfr. 47.6) oppure hanno forme cristallizzate:
(mxt) HDn tA pHn=j ptn
e, allalba (lett.dopo che la terra ebbe imbiancato), io raggiunsi Peten.

Quando la protasi contiene un accompli degli intransitivi a soggetto pronominale,
questo in ellisse perch espresso dalla desinenza personale del perfetto:
(mxt wj) pr=k(w) r wADwr sTn(=j) Apd.w sTn(=j) kA.w
e, essendo uscito (lett.dopo che io fui uscito) verso il mare, io ho cacciato dei
volatili e cacciato dei tori.







Una PPA, introdotta dallausiliare jsT jsT jsT jsT seguito dallindicatore rf rf rf rf, pu assumere
funzione di protasi (jsT rf jsT rf jsT rf jsT rf si traduce: e come, o come).

b) La protasi esprime un fatto eventuale o ricorrente (m)

Queste circostanziali, quando sono senza congiunzione, sono temporali, a forma
nominale imperfettiva o al prospettivo, in cui sottintesa m mm m (temporale o
causale). Lellisse della congiunzione si esplica spesso con assimilazione fonetica
alla consonante iniziale della parola seguente.



(m) rmm=sn jw=f Hr sDm
(il dio....) (quando) essi piangono, egli ascolta.
(m) + forma mrr=f + progressivo.
(m) wnn wnn.t bA=k wn jb=k Hna=k
(quanto vero che) il tuo Ba esiste, il tuo cuore sar con te!
Forma mrr=f di wnn + wnn.t + PPA senza lessema verbale. convertita in prospettivo autonomo da
wnn.

38.3 Costruzioni negative nelle circostanziali

Le forme negative si costruiscono come il prospettivo o linfinito completivi [tm
(alla forma verbale voluta) + infinito antico del verbo].

a) Temporali:
- r rr r + prospettivo negativo
jnk () sgr(w) oAxrw r tm=f mdw(w)
io sono () colui che fa tacere il millantatore, finch egli smette di parlare!
sgr(w) participio attivo imperfettivo ( 40.4) + r+ tm=f + infinito (forma antica).

- r r r r + tmt=f wnm(w) tmt=f wnm(w) tmt=f wnm(w) tmt=f wnm(w) [negativo di wnmt=f]
jr sp Hna=f wa=w r tmt=k mn(w) xr(y).t=f
regola laffare con lui (che diventato) solo, finch tu abbia cessato di
soffrire del suo contegno!
wa=w accompl degli intransitivi + r + tmt=f wnm(w).

Dr Dr Dr Dr (accezione causale) + prospettivo negativo
wnm(w)xr=f s.t Dr tm=f rx(w) r(A) n(y) swA Hr=f
egli ne manger, poich non conosce la formula per evitarlo (lett. per passare
su lui).
wnm(w)xr=f ( 38.5,a) + Dr + tm=f wnm(w).

b) Finali in r wnm r wnm r wnm r wnm
a volte, in queste circostanziali, sincontra linfinito negativo:






() r tm rd(w) sn sw nHs(y) nb m xd m Hr.t
(frontiera stabilita...) per impedire che alcun nubiano la valichi navigando
verso nord o marciando.
r + infinito negativo di rdj + prospettivo completivo (sn) + due progressivi interni.

c) Condizionali
Comportano spesso una costruzione negativa: in genere il prospettivo
negativo tm=f wnm(w tm=f wnm(w tm=f wnm(w tm=f wnm(w):
jr tm=Tn jr(w) n=j wA.t () wd(w)kA=j jmnty.w m gb
se voi non mi fate strada () io piazzer gli Occidentali nel Geb! (cio: i
morti sulla terra)
jr + prospettivo negativo + wd(w)kA=j ( 38.5, b).

(jr) jw(w)=k r=j Dd=j r=k (jr) tm=k jw(w) r=j nn Dd=j r=k
(se) tu ti opporrai a me, io parler contro di te, (ma se) tu non ti opporrai a
me, io non parler contro di te!
(jr) + prospettivo antico wnm(w)=f + prospettivo autonomo + (jr) + prospettivo negativo +
negazione recente del prospettivo.

jr tm wnn(w) sA n s
se un uomo non ha figli (lett. se un figlio non a un uomo)
PPA senza lessema verbale convertita in prospettivo negativo da wnn.

38.4 Le costruzioni negative n nn n ( ) wnmt=f wnmt=f wnmt=f wnmt=f / n wnmyt=f n wnmyt=f n wnmyt=f n wnmyt=f

Sono impiegate sempre dopo una proposizione come sequenziali negative al
passato. Dato che egli non ha / non stato mangiato si rende con: prima che egli
abbia / sia stato mangiato (lett: mentre egli non ha / stato ancora mangiato).



jw nHm=wn=f TAw m fnD=j n jt hrw.w=j
egli ha tolto il soffio dal mio naso, prima che i miei giorni fossero venuti.
Accompl agenziale + n wnmt=f.

Un verbo operatore (n sDmt=f) pu avere un prospettivo come complemento
oggetto.


mk stAw xpr(=w) n sDmt Sny.t swAD=j n=k
guarda, un crimine si prodotto, prima che la corte avesse inteso che io volevo
trasmettere a te (la regalit)!
Esclamativa: accompl degli intransitivi + n wnmt=f + prospettivo, come complemento oggetto.







38.5 Le forme wnm(w) wnm(w) wnm(w) wnm(w) xr=f xr=f xr=f xr=f / wnm(w) wnm(w) wnm(w) wnm(w) kA=f kA=f kA=f kA=f
e le costruzioni xr(=f) wnm=f xr(=f) wnm=f xr(=f) wnm=f xr(=f) wnm=f / kA(=f) wnm=f kA(=f) wnm=f kA(=f) wnm=f kA(=f) wnm=f
A fianco del prospettivo autonomo esistono due forme di senso analogo usate
quasi esclusivamente come apodosi di condizionali:
wnm(w)xr=f e wnm(w)kA=f.

wnm(w) wnm(w) wnm(w) wnm(w) (prospett. antico) unito al suo agente per mezzo di xr xr xr xr

o di kA kA kA kA

Nel MR esse vengono soppiantate da due costruzioni di identico senso, composte
da xr o kA (eventualmente seguite da pronome suffisso o da sostantivo) e da un
prospettivo: xr(=f) wnm=f , kA(=f) wnm=f, egli manger!
xr bAk wnm=f , kA bAk wnm=f, il servo manger!
xr wnm bAk, kA wnm bAk, il servo manger!

a) wnm(w wnm(w wnm(w wnm(w) )) ) xr=f xr=f xr=f xr=f
Si suppone che xr, dal punto di vista etimologico, sia una forma del verbo
xr, cadere [2-lit.], wnm(w)xr=f si potrebbe tradurre: succeder che egli
mangi! (risultato di una necessit, di una legge, etc.)
jr xpr=f m fntw wnm(w)xr=f s.t
se si trasforma in verme, egli manger ci! (succeder che lo mangi!)

Una PPA pu essere convertita in forma wnm(w)xr=f con luso
dellausiliare wnn (che comprende sia il prospettivo antico wnn sia il recente
wn) :
wnxr=t(w) Hr ntS=f m mw qb, () lo si asperger di acqua fredda!
b) wnm(w) wnm(w) wnm(w) wnm(w) kA=f kA=f kA=f kA=f
La possibile etimologia di kA (verbo kAj [3-inf.], pensare a) ci spinge a
tradurre letteralmente wnm(w)kA=f con egli penser a mangiare!
(risultato della volont dellagente).

Come in italiano uno dice: Penserete voi a chiudere la porta! (per dire: Io
voglio che voi pensiate a chiudere la porta!).

jr jwt=k m HfA.t nb.t m(w)t(w)kA ra
se tu verrai sotto forma di qualche serpente, Ra morir!
jwt=f, forma specifica del prospettivo di jwj.







Il valore espressivo di tale forma pu essere rinforzato dalla particella
enclitica rf.

c) le costruzioni xr(=f) wnm=f xr(=f) wnm=f xr(=f) wnm=f xr(=f) wnm=f / kA(=f) wnm=f kA(=f) wnm=f kA(=f) wnm=f kA(=f) wnm=f

mk tw m tp wa Hna jwsw jr gAsA=f xr=k gwsA=k
guarda, tu sei tuttuno (lett. una sola testa) con la bilancia, se essa pende, tu
penderai!
(gAsA e gwsA sono forme di gsA [3lit.]).

kA TAty hAb=f Sms.w=f r=s
il visir invier i suoi servitori a questo proposito (lett. verso ci)!
costruzione kA bAk wnm=f.

kA Hay nTr=k jm=k
il tuo dio si mostrer contento di te!
costruzione kA wnm bAk.


mt kA(=tw) d=t(w) m(w)t=f m xA n(y) wHmw
guarda, si far che egli muoia nellufficio dellaraldo!
costruzione preceduta da mk; kA(=tw) d=t(w), costruzione kA(=f) wnm=f di verbo operatore
+ prospettivo completivo.

38.6 Contropartite negative di a), b), c)

Sono molto rare. Sono costruite con tm tm tm tm (alla forma richiesta) + infinito antico.
wnm(w)xr=f tm(w)xr=f wnm(w).
wnm(w)kA=f tm(w)kA=f wnm(w).
kA(=f) wnm=f kA(=f) tm=f wnm(w).
La contropartita negativa di xr(=f) wnm=f non attestata.









Lezione 39
39.1 Il sintagma relativo

Legizio conosce una costruzione, che chiamiamo sintagma relativo, collegata
strettamente al sostantivo a cui si riferisce e che lo definisce in modo esclusivo e
inequivocabile, alla maniera di un aggettivo.
Si dir il servo che sotto il sicomoro e non un servo che sotto il sicomoro.

soggetto perdicato

sostantivo
sost. + aggettivo
sost. + sintagma rel.
pronome + sint. rel.


il servo
il servo nero
il servo che sotto il sicomoro
colui che sotto il sicomoro

mangia dei fichi

39.2 Il sintagma relativo introdotto da nty nty nty nty
Il sintagma relativo introdotto dal pronome relativo positivo nty nty nty nty (colui che) o da
quello negativo jwty jwty jwty jwty (colui che non).
nty nty nty nty si accorda in genere e numero con il sostantivo che determina.
nt(y).t nt(y).t nt(y).t nt(y).t ha valore anche di ci; il collettivo al singolare.

maschile femminile

singolare

(bAk) nty (bAk.t) nt(y).t
(il servo) che (la serva) che


plurale

(bAk.w) nty.w (bAk.wt) nt(y.w)t
(i servi) che (le serve) che


Il sintagma relativo composto da nty nty nty nty + PPA con (molto raro) o senza lessema
verbale. Come dopo mk, jw jw jw jw scompare e il soggetto pronominale un pronome
dipendente.
- Se il soggetto della PPA il sostantivo che il sintagma determina, nty ne
prende il posto e si traduce con che, con lellisse del pronome dipendente:






bAk nty Xr nh.t, il servo che sotto il sicomoro;
bAk nty Hr wnm, il servo che mangia.
- Il soggetto diverso dal sostantivo determinato dal sintagma sempre espresso.
- Legizio non possiede forme simili a del quale, al quale, nel qualee si serve
allora di una costruzione in cui, insieme a nty nty nty nty, compare un pronome suffisso
che richiama il sostantivo determinato dal sintagma:
bAk nty Hm.t=f Xr nh.t il servo la cui donna sotto il sicomoro
(lett. il servo che la donna di lui sotto il sicomoro)
bAk nty Hm.t Hna=f il servo con cui la donna
(lett. il servo che la donna con lui)
bAk nty s.y Hna=f il servo con cui ella si trova
(lett. il servo che ella con lui)
- Il pronome suffisso a m (alloccorrenza jm) viene spesso sottinteso:
bw nty wj jm (=f) il luogo in cui sono
(lett. il luogo che io sono in esso)
- Il sostantivo determinato dal sintagma pu essere sottinteso; in questo caso nty
impiegato da solo e vale colui che:
nty Xr nh.t colui che sotto il sicomoro.
- Si incontra anche nty che determina un pronome dimostrativo plurale nA nty
(ci che).
- Quando nty accompagnato da nb, si traduce con chiunque, tutto ci,
qualunque cosa:
nty nb Xr nh.t chiunque sotto il sicomoro.
nt(y).t nb.t Xr nh.t tutto ci che sotto il sicomoro.
- Come per le circostanziali, vale la concordanza dei tempi.
- Quando due sintagmi relativi sono coordinati, nty davanti al secondo pu
essere sottinteso.

39.3 nty nty nty nty + PPA senza lessema verbale

a) senza soggetto espresso (sul modello bAk nty Xr nh.t bAk nty Xr nh.t bAk nty Xr nh.t bAk nty Xr nh.t)
- il sintagma relativo determina un sostantivo:
jw pA bnr nt(y) m Snw.t js(=w)
i datteri che sono nella riserva sono (diventati) secchi.

jm jn(t)=tw n=j xn(r)j nty m xnr.t
fa che mi si porti il prigioniero che nella prigione!

- il sint. relativo determina un sostantivo sottinteso:
jw=f r mar ra=j pH=f jmn.t mj nty m mr=f
egli riuscir, grazie a me, in modo che raggiunga lOccidente come colui che
nella sua piramide (= il re).
Progressivo incipiente + prospettivo consecutivo + sintagma relativo.







wnn ms nty jm aha(=w) m wjA Hr rd.t d=t(w) stp.wt jm r r(A).wpr.w
ma colui che l, (che ) in piedi, (che ) nella barca, far in modo che siano
donati (si doni) dei pezzi (scelti), (l), al tempio.
Soggetto: triplo sintagma relativo, nty jm, (nty) aha(=w), (nty) m wjA + progressivo (wnn= futuro)
+ prospettivo completivo; ms, part. enclitica.



nt(y).t nb.t jm=f
lett. tutto ci che in lui.

b) con soggetto espresso (sul modello bAk nty Hm.t xr nh.t bAk nty Hm.t xr nh.t bAk nty Hm.t xr nh.t bAk nty Hm.t xr nh.t / bAk nty Hm.t Hna=f bAk nty Hm.t Hna=f bAk nty Hm.t Hna=f bAk nty Hm.t Hna=f)
- determina un sostantivo:
am jn s nt(y) os n(y) rm m xx=f
da inghiottire da parte delluomo nella gola del quale si trova una spina di pesce.
(lett. che una spina di pesce nella sua gola)

tA pn n(y) anx.w nt(y) wj jm=f
questo paese di viventi in cui mi trovo (lett. che io sono in esso).

- determina un sostantivo sottinteso:
sDm(=w) jr.ty jm n(y) nty jr.ty=fy Hr bjd.y
sono imbellettati gli occhi di colui i cui occhi soffrono di bidy
1
.
(lett. colui che i suoi occhi sono sul bidy) (=fy cfr.6.2, n.3).

39.4 nty nty nty nty + PPA con lessema verbale

Il modello seguto : nty nty nty nty + progressivi, incipiente, aoristo o accompli.

a) senza soggetto espresso (sul modello bAk nty Hr wnm bAk nty Hr wnm bAk nty Hr wnm bAk nty Hr wnm)
- determina un sostantivo:


() pA sDAw kfAjb nty Hr od nA n(y) wr.wt
() il cancelliere di fiducia che sta costruendo i santuari (?) Urut
(nty + progressivo).

pA 3 Xrd.w nty m X.t=s nty r jr.t jA.t t(w)y mnx.t
la triade di bambini che sono nel suo ventre e che eserciteranno questa benefica
funzione (= la regalit)
(secondo sintagma relativo in nty + incipiente; Xrd.w per eccezione al plurale(cfr. 21.2,a); per t(w)y
cfr. 11.4)

- determina un sostantivo sottinteso:

1
Una malattia oculare non identificata, il cui nome derivato da una radice semitica che significa bianco






jw dn(=j) Hbs.w n nt(y) HA=w
io ho dato dei vestiti a colui che era nudo
(nty + accompli deglintransitivi)

b) con soggetto espresso (sul modello bAk nty H bAk nty H bAk nty H bAk nty Hm.t=f Hr wnm dAb.w m.t=f Hr wnm dAb.w m.t=f Hr wnm dAb.w m.t=f Hr wnm dAb.w)
- determina un sostantivo:
mTn nn Srr pA t () nty rdn=j n=Tn sw
guardate, questo pane () che io ho dato a voi non diminuir !
(nty + accompli agenziale)

- determina un sostantivo sottinteso:


nty Tw nb r gm.t=f
chiunque sar trovato (lett. ogni colui che uno andr a trovare lui)
(nty + progressivo incipiente; il c.o. dellinfinito espresso dal pronome suffisso [14.2, a])



d=tw Hr=j r nt(y).t (tw) r jr.t=s
che si voglia indicarmi ci che da fare! (lett. che uno metta il mio viso verso)
(nty + progressivo incipiente)




39.5 nty nty nty nty + proposizione negativa

Questi casi sono rari, poich legizio preferisce limpiego del sintagma relativo
introdotto da jwty jwty jwty jwty.

39.6 Il sintagma relativo introdotto da jwty jwty jwty jwty

maschile femminile

singolare

(bAk) jwty (bAk.t) jwt(y).t
(il servo) che non (la serva) che non


plurale

(bAk.w) jwty.w (bAk.wt) jwt(y.w)t
(i servi) che non (le serve) che non







varianti:

masc. sing.
; ; ; ; ; ( )

femm. sing.
( )

masc. plur.
; ( )

jwty equivale a nty + n + costruzioni compatibili
o a nty + nn + costruzioni compatibili.

39.7 jwty jwty jwty jwty + PPA senza lessema verbale

Esistono pochi esempi della costruzione bAk jwty Xr nh.t e bAk jwty Hm.t=f Xr nh.t,
poich agli Egizi non appariva logico qualificare un sostantivo con una
costruzione negativa.

39.8 jwty jwty jwty jwty + PPA con lessema verbale e jwty (wn) jwty (wn) jwty (wn) jwty (wn) bAk(=f) bAk(=f) bAk(=f) bAk(=f)
a) jwty jwty jwty jwty + lessema verbale
Sono usate la forma nominale wnmn=f della negazione dellaoristo (n wnmn=f)
e il prospettivo wnm=f della negazione del prospettivo (nn wnm=f):
bAk jwty wnmn=f il servo che non pu mangiare
bAk jwty wnm=f il servo che non manger.




()
Twt sbA pw () jwt(y) skn=f jwty Htmn=f
tu sei questa stella () che non pu perire, che non pu sparire

Twt sbA pw () jwty sk=f jwty Htm=f
tu sei questa stella () che non perir, che non sparir

b) jwty (wn) bAk(=f) jwty (wn) bAk(=f) jwty (wn) bAk(=f) jwty (wn) bAk(=f)
jwty permette di formare sintagmi relativi equivalenti a nty + la negazione
esistenziale nn wn(=w) bAk, la cui variante ellittica nn (wn=w) bAk:






jwty wn(=w) bAk=f o jwty (wn=w) bAk(=f), il servo del quale non esiste o che
non ha servo,

Il pronome di richiamo =f generalmente omesso:

jnk pw TAy jwt(y) wn ky(=f)
sono io, il male ineguagliato (lett. che non ce un altro)

Questa costruzione allorigine di molti nomi composti:
jwt(y)Hm.t(=f), celibe
jwtyx.t=f, indigente
jwtySwjw(=f), possidente

39.9 La costruzione n(y) n(y) n(y) n(y) + forma nominale

Un sostantivo pu essere determinato da n(y) seguito da forme nominali
imperfettive, perfettive, prospettive del verbo ( per n(y) + infin. cfr. 8.3,b, nota
2).
Questa costruzione ha lo stesso valore del sintagma relativo:
dAb.w n(y) wnm=f, i fichi che egli mangia (lett. i fichi del suo mangiare)



jw Hwn=s stX Hr wDb pw n(y) gmn=j sw Hr=f
ella ha colpito Seth su quella riva in cui io lho trovato
(n(y) + forma nominale perfettiva)

wnm=k t=k r mrr=k mj sxr=k n(y) wn=k tp tA
possa tu mangiare il tuo pane come tu desideri, alla maniera di quando (lett. che
tu) eri sulla terra!
(n(y) + PPA convertita da wn in forma nominale perfettiva)

jw=j m jAw.t=f aA.t n(y).t dd ra
io sono nella sua grande funzione, che d Ra.
( n(y) + forma nominale imperfettiva)

ptr oy n(y) wnn=j Hna=Tn m T.t wa.t
in che modo posso continuare a formare con voi una sola tavolata?
(lett. che cosa, la maniera del mio essere con voi )
(n(y) + PPA convertita da wnn in forma nom. imperfettiva in una PPN interrogativa [ 54.4])


39.10 Il sintagma completivo introdotto da nty.t nty.t nty.t nty.t e da wn(w).t wn(w).t wn(w).t wn(w).t






Gli elementi nty.t nty.t nty.t nty.t e wn(w).t wn(w).t wn(w).t wn(w).t ,che, permettono di convertire PPA e PPN
in sintagmi nominali. Dopo i verbi operatori (soprattutto rx e dd) tali sintagmi
possono assumere la funzione di sintagmi completivi: complemento oggetto del
non accompli o dellaoristo, esplicitazione del soggetto dellaccompli.



a) nty.t nty.t nty.t nty.t + sintagma completivo
E attestato davanti a PPA e PPN. Davanti alle PPA jw scompare e il pronome
suffisso soggetto sostituito dal pronome dipendente:
nty.t bAk pr(=w) che il servo uscito
nty.t sw pr(=w) che egli uscito
Davanti alle PPN, come nelle causali ( 37.2 b), spesso accompagnato
dallenclitica js, posta dopo il primo elemento della PPN:
nty.t bAk js pw sS che lo scriba servo

j<w>=k rx=tj nt(y).t Ddn jdw r sA=f ()
tu sai che Jdu ha detto, a proposito di suo figlio
(nt(y).t + acompl agenziale)

d(=j) rx nb(=j) a. w. s. nt(y).t Xr(y)a(=j) jmAnTr (?) j=y
io voglio informare il mio signore, v.p.s., che il (mio) assistente Jmanetjer venuto.
(nt(y).t + accompl degli intransitivi)

jw=j rx=kw nt(y).t Ax.t pw jp.ts.wt tp tA
io so che Jpet-sut lorizzonte sulla terra
( nt(y).t + PPN)

b) Il sintagma completivo introdotto da wn(w).t wn(w).t wn(w).t wn(w).t
Le PPN (enclitica js dopo il primo elemento) sono formulate nello stesso modo in
cui vengono usate quando il sintagma in nty.t ; le PPA, con soggetto
pronominale, contrariamente a ci che succede dopo nt(y).t, mantengono il
pronome suffisso: wn(w).t=f Xr nh.t

jw Ddn=sn wn(w).t=s(n) r Xnn mAa.t
essi hanno detto che avrebbero turbato lordine stabilito
( wn(w).t + progressivo incipiente; esempio di discorso indiretto ( 48.1).


() ()

nb sjA()sjA=f () wn(w).t bAkjm snD(=w) (r) Dd=s.t
IL SIGNORE DEL GIUDIZIO (=il re) () GIUDICO() che questo umile
servo aveva paura di dire ci.
(contesto passato: nb sjA () sjA=f aoristo esclamativo + wn(w).t + accompl degli intransitivi)






Lezione 40

40.1 Il participio

Il participio determina il sostantivo al quale apposto e assume la stessa funzione
dellaggettivo e del sintagma relativo: bAk wnm(w), il servo che mangia (lett. uno
che mangia) un participio apposto a bAk, nello stesso modo che nfr in bAk nfr,
un aggettivo apposto a bAk.
- Come laggettivo, esso concorda in genere e numero con il sostantivo a cui
legato.
- Il sostantivo pu essere sottinteso, nel qual caso il participio si traduce con
colui, colei, coloro che + il verbo.
-
- Quando accompagnato da nb nb nb nb assume il valore di chiunque + il verbo:
wnm(w) nb, chiunque mangi, (lett. ogni colui che mangia).
- Il participio attivo determina generalmente sostantivi relativi a esseri viventi,
il passivo quelli relativi a cose, materie, prodotti ecc.
bAk wnm(w) il servo che mangia
dAb wnm(w) il fico che mangiato.

- Tutti i participi possono essere accompagnati da complementi circostanziali :
bAk wnm(w) Xr nh.t il servo che mangia sotto il sicomoro
bAk prr(w) m pr=f il servo che esce da casa sua.

- I participi attivi di verbi transitivi possono avere un complemento oggetto:
bAk wnm(w) dAb.w il servo che mangia dei fichi
bAk wnm(w) sn il servo che li mangia.

- Il complemento oggetto dei participi attivi di verbi operatori pu essere un
prospettivo, un infinito o una delle loro forme negative.
- Linsieme di un participio e dei suoi complementi costituisce un sintagma
nominale.
- Lordine dei complementi regolato dalle disposizioni del 17.1.
- Associato a un sostantivo, espresso o sottinteso, il participio assume tutte le
funzioni sintattiche di questo: in jw wnm(w) dAb.w Xr nh.t, wnm(w), colui che
mangia dei fichi sotto il sicomoro, il sintagma wnm(w) dAb.w assume la
funzione di soggetto, allo stesso modo di bAk in jw bAk Xr nh.t, il servo sotto
il sicomoro.

Da ogni radice verbale, possono essere derivati tre participi attivi e tre passivi:

attivo passivo







passato uno che ha mangiato
uno che uscito
unoche stato mangiato
uno che stato fatto uscire


presente

uno che mangia
uno che esce

uno che mangiato
uno che fatto uscire


futuro

uno che manger
uno che uscir

uno che sar mangiato
uno che sar fatto uscire



Essi naturalmente designano lazione conclusa, ricorrente, eventuale.

- Il participio negativo formato con il participio dellausiliare tm tm tm tm.
- Una PPA convertita in participio quando preceduta dal participio
dellausiliare wnn wnn wnn wnn.

Occorre, nella traduzione, rispettare la concordanza dei tempi.

40.2 Terminazione, desinenze e morfologia dei participi

I sei participi derivati da ciascun verbo sono i seguenti:
attivo passivo

perfettivo

participio attivo perfettivo

participio passivo perfettivo


imperfettivo

participio attivo imperfettivo

participio passivo
imperfettivo


prospettivo
participio attivo prospettivo
o forma wnmty=fy wnmty=fy wnmty=fy wnmty=fy

participio passivo prospettivo


a) Terminazione e desinenze
I participi, come gli aggettivi, possono essere maschili, femminili, singolari,
plurali o duali.
- La desinenza del plurale generalmente .w .w .w .w.
- Quella del femminile .t .t .t .t, sempre scritta.
- Il plurale femminile non quasi mai segnalato.






- Il participio passivo femminile ha significato collettivo o astratto, quando
determina un sostantivo sottinteso:
wnm(w).t, ci che mangiato, per accordo implicito con il nome sottinteso x.t
(cosa/e).

La terminazione w ww w pu diventare y yy y nei participi dei verbi deboli e in quelli dei
verbi forti con radice terminante in A, m, n, x, X, S, t, T, d, D.

b) Participio perfettivo
attivo passivo

verbi deboli

mr(w) mr(w) mr(w) mr(w) che ha amato


mr(w) mr(w) mr(w) mr(w) che stato amato

verbi anomali (rdj)

rd(w) rd(w) rd(w) rd(w) che ha fatto

rd(w) rd(w) rd(w) rd(w) che stato fatto


verbi geminati

mA(w) mA(w) mA(w) mA(w) che ha visto

mA(w) mA(w) mA(w) mA(w) che stato visto


verbi forti

wnm(w) wnm(w) wnm(w) wnm(w) che ha mangiato

wnm(w) wnm(w) wnm(w) wnm(w) che stato mangiato


verbi 2 lit.

Dd(w) Dd(w) Dd(w) Dd(w) che ha detto

Dd(w Dd(w Dd(w Dd(w) che stato detto
Ddd(w) Ddd(w) Ddd(w) Ddd(w) (arcaico)


c) Participio imperfettivo
attivo passivo

v. deboli

mrr(w) mrr(w) mrr(w) mrr(w) che ama

mrrw mrrw mrrw mrrw che amato


v. anomali

dd(w) dd(w) dd(w) dd(w) che fa

ddw ddw ddw ddw che fatto


v. geminati

mAA(w) mAA(w) mAA(w) mAA(w) che vede

mAAw mAAw mAAw mAAw che visto


v. forti
(solo il contesto permette di
distinguerli dai perfettivi)

wnm(w) wnm(w) wnm(w) wnm(w) che mangia

wnmw wnmw wnmw wnmw che mangiato


jwj jwj jwj jwj e jjj jjj jjj jjj a volte omettono la duplicazione.







d) Participio prospettivo
Il participio prospettivo attivo (o forma wnmty=fy wnmty=fy wnmty=fy wnmty=fy) ha una terminazione fissa ty ty ty ty
seguita da un pronome suffisso, il quale tiene il posto della desinenza, in genere e
in numero:
=fy =fy =fy =fy (maschile sing.) wnmty=fy (colui) che manger
=sy =sy =sy =sy (femm. sing.) wnmty=sy (colei) che manger
=sn =sn =sn =sn (plurale) wnmty=sn (coloro)che mangeranno

I participi prospettivi passivi hanno la stessa morfologia dei participi perfettivi;
tranne rdj rdj rdj rdj che ha la forma d dd d.
Quando la loro grafia completa, essi sono dotati di desinenze specifiche:
y yy y (maschile) mry (colui) che sar amato
.tj .tj .tj .tj (femminile) mr.tj (colei) che sar amata
attivo passivo

verbi deboli

mrt(y)=fy mrt(y)=fy mrt(y)=fy mrt(y)=fy, =sy =sy =sy =sy, =sn =sn =sn =sn

mry mry mry mry, mr.tj mr.tj mr.tj mr.tj


verbi anomali

rdt(y)=fy

dy dy dy dy, d.tj d.tj d.tj d.tj

verbi geminati

mAAt(y)=fy mAAt(y)=fy mAAt(y)=fy mAAt(y)=fy

mAy mAy mAy mAy, mA.tj mA.tj mA.tj mA.tj


verbi forti

wnmt(y)=fy wnmt(y)=fy wnmt(y)=fy wnmt(y)=fy

wnmy wnmy wnmy wnmy, wnm.tj wnm.tj wnm.tj wnm.tj

40.3 Il participio attivo perfettivo

a) determina un sostantivo


ink ra mk(w) sw Ds=f
io sono Ra, che si protetto da s.

jw wt n jmy.wbnr.t jn(w).w n=j xr(y).t dSr.t
c un imbalsamatore per coloro-che-sono-nella-dolcezza (=i morti?), che mi
hanno portato gli elementi della corona rossa.
Participio maschile plurale


jnk bA Sw nTr xpr(w) Ds=f






io sono il Ba di Sci, il dio che venuto allesistenza da s stesso.
Participio di verbo intransitivo

b) determina un sostantivo sottinteso
nn mAaty.w tA sp(=w) n jr(w).w jsf.t
non ci sono dei giusti! Il paese abbandonato a coloro che hanno fatto il male!
Participio plurale maschile.



n tk{k}n sw rx(w).w rx=f
(il saggio...) non lo possono attaccare coloro che sanno che egli sinforma (lett.
apprende)
rx(w).w, participio attivo perfettivomaschile plurale di verbo operatore + prospettivo completivo.

40.4 Il participio attivo imperfettivo

a) determina un sostantivo
nTr.wy jp(w).w(y) wr.wy aA.wy wnm(w).wy DfA.w Hr jdb.w p.t
questi due importanti e grandi dei che mangiano provviste sulle rive del cielo.
Participio maschile duale; per jp(w).wy cfr. 11.4, nota.

()

j anx.w () msDD(w) xp.t
o viventi, () che detestate partire!
msDD(w) participio attivo imperfettivo di verbo operatore + infinito completivo.

() nnt(y).t wj rx=kw rn n(y) s pw hAA(w) Ssp=f rm.w jm=s
() perch io conosco il nome di questuomo che discende per prendervi pesci.
participio di verbo intransitivo + prospettivo consecutivo.



b) determina un sostantivo sottinteso
swAS(.w) r wTs(w) sxm.ty
rendete omaggio a colui che porta lo pschent ().
Imperativo plurale + participio.
anx pw n dd(w) n=f dwA.wy
(il re...) la vita per colui che gli manda adorazioni.
PPN + participio; dwA.wy per dwA.wt ( 5.1, Rem. 1)


sHDw sw tA.wy r jtn






(egli ) colui che illumina le Due Terre pi che (non lo faccia) il disco solare.
Il participio predicato di PPN










Lezione 41

41.1 Il participio passivo

Il participio passivo, diversamente dallattivo, non pu avere un complemento
oggetto; pu per essere accompagnato da un complemento dagente.
1


Nota: nella traduzione dei participi passivi, si pu omettere il che: i fichi che
sono stati mangiati o i fichi mangiati; i fichi che sono mangiati o i fichi mangiati.

Ma soltanto il che permette di distinguere in modo esplicito il perfettivo
dallimperfettivo: i fichi che sono stati mangiati, i fichi che sono mangiati.

41.2 Il participio passivo senza agente

a) participio passivo perfettivo
- determina un sostantivo:

mjt(y) n(y) sS hAb(w) r Htpsn(y)wsr.tmAaxrw
copia dello scritto che stato inviato a Hotep-Senuseret-giusto-di-voce
2


jw mAn=j ra pw msy m sf
Io ho visto questo Ra, che stato messo al mondo ieri

pr(.t)xrw (m) t H(n)o.t jH Apd Ss mnx.t x.t nb(.t) nfr(.t) wab(.t) pr(w).t mbAH nTr aA
n kA n(y) jmAxy jrya.t DAA m.x.
(che egli dia...) unofferta invocatoria (consistente in) pane, birra, bovino, uccello,
(vasi d) alabastro, (pezzi di) tessuto e ogni sorta di cose buone e pure che saranno
state fornite (lett. sono uscite davanti) al grande dio, per il Ka del venerabile
preposto alla camera, Djaa, giusto di voce

- determina un sostantivo sottinteso:


jw twt(=w) Ha=y m jr(w).t n=f
si gioisce e (ci) si rallegra di ci che stato fatto per lui

() n(y)s.wt Htp(=w) m xpr(w).t nb.t

1
I participi passivi con agente sono tradizionalmente chiamati, nelle grammatiche tradizionali, forme verbali relative
(cio quando il soggetto della relativa diverso dallantecedente).
2
Nome della citt della piramide di Sesostri II, IV re della XII dinastia






() e il re soddisfatto di tutto ci che avvenuto
sequenziale; xpr(w).t, participio di verbo intransitivo

njsw pw jy(w)
colui che stato convocato, colui che viene
PPN con participio passivo perfettivo, come predicato (njsw) + participio attivo imperfettivo di
verbo intransitivo [jy(w),cfr. 40.2] come esplicitazione del soggetto.




b) participio passivo imperfettivo
- determina un sostantivo:
wnn=Tn msA Xnt(y) nty m S=j () m tp(y)tr nb jrrw m Hw.tnTr tn
voi sorveglierete (lett. sarete dietro) la statua che nel mio giardino () durante
ogni festa che celebrata in questo tempio

() jr(=w) n(=j) ors.t nb.t jrr(w).t n jmAxw.w
() (questo) stato fatto per me, tutto il mobilio che fatto per i venerabili
Accompl non agenziale + esplicitazione del soggetto con part. passivo imperfettivo jrr(w)




mTn rdn=j n=Tn tA wab.t prr(w).t n=j m Hw.tnTr
guardate, io ho dato a voi questa carne dofferta che mi fornita (lett. che uno
esce per me) dal tempio!
prr(w).t, participio imperfettivo di verbo intransitivo

- determina un sostantivo sottinteso:
dd(w).t Hr dbn nbw
ci che dato / che si da per (su) un deben doro.

41.3 Il participio passivo con agente

Lagente pu essere un sostantivo, un pronome suffisso, un sintagma nominale.
Nel perfettivo, lagente nominale si lega generalmente al participio per mezzo
della preposizione jn jn jn jn e viene posta alla fine del periodo ( 31.1), lagente
pronominale si lega per mezzo di n nn n.
Nei participi imperfettivo e prospettivo lagente si lega direttamente alla forma
verbale.


perfettivo

(dAb) wnm(w) wnm(w) wnm(w) wnm(w)
(il fico) che stato mangiato

n=f n=f n=f n=f da lui








imperfettivo

(dAb) wnm( wnm( wnm( wnm(w) w) w) w)
(il fico) che mangiato

=f =f =f =f da (lett. di) lui


prospettivo

(dAb) wnmy wnmy wnmy wnmy
(il fico) che sar mangiato

=f =f =f =f da (lett. di) lui


- Queste costruzioni si traducono generalmente con delle relative attive
introdotte da che:
- il fico che stato mangiato da lui = il fico che egli ha mangiato;
- il fico che mangiato da lui = il fico che egli mangia;
- il fico che sar mangiato da lui = il fico che egli manger.
-
- Il complemento di attribuzione pronominale precede lagente nominale.
I participi passivi dei verbi intransitivi sono dotati dellagente soltanto nelle
costruzioni dette nomi di partecipante indiretto ( 42.2)

a) participio passivo perfettivo agenziale
- determina un sostantivo:
jw=f n nAy=j n(y) Xrd.w msy(.w) n=j jn () nb.tnnn(y)sw.t
(la casa...) essa appartiene ai miei bambini, che sono stati messi al mondo per da
(...) Nebet-Nennesut
participio passivo con agente a fine proposizione

mk nn n(y) x.t rDr.w xtm(w)n=j ma nn n(y) wab.w Xr s.tHr=k
guarda, tutti questi beni (lett. questi beni per intero che io ho sigillato...) dei quali
io ho disposto per contratto con questi preti wab, sono sotto il tuo controllo!


jw nTr rnpw ms(w)n jmn.t nfr.t j(=w) mjn m tA anx
il giovane dio che la bella Jmenet ha messo al mondo, ritornato oggi dal paese
della vita
Agente nominale legato con n

n xpr mjt.t n bAk.w pA(w)n nb=sn Hs.t=s.t
una cosa simile non mai avvenuta a dei servi, che il loro padrone abbia
incominciato a lodarli
Per pAw + infinito cfr. 33.2 b; per s.t (valore collettivo) cfr. 4.1.

- determina un sostantivo sottinteso:
rd(w).tn=f n=sn Hr=s
ci che stato dato da lui a loro per questo









Dr[p] [T]w tfnw.t sA.t ra m rd(w).tn n=s jt=s ra
Tefnut, figlia di Ra, ti nutrir con ci che stato dato a lei da suo padre Ra!
Prospettivo autonomo + part. passivo agenziale nominale.

JN(W)N SAW SAB SA MaSW JN(W)JT=F
APPORTATO DAL GUARDIANO DIGNITARIO, IL FIGLIO DI MASU,
ANTEF.
Formula finale di una lettera; il sostantivo sottinteso, a cui si riferisce jn(w), forse sS, scritto.

jw omAn=j bA=j HA=j r rd.t rx=f rx(w).tn=j
il mio Ba stato creato da me attorno a me, per fare che lui apprenda ci che
saputo da me.
participio perfettivo agenziale di verbo di cognizione
b) participio passivo imperfettivo agenziale
- determina un sostantivo:
Hsy Hss(w) Hsy.w
lodato che i lodati lodano!
Part. imperfettivo Hss.w che determina il part. perfettivo Hsy e ha per agente il part. perfettivo
Hsy.w (qui reso con il presente)


jr jp=t(w) nA n(y) Dab.t ma=Tn () mTn nn Srr pA t H(n)o.t jrrw n=j tA onb.t
se uno sottrae questo carbone di legna dalle vostre mani () guardate, non
diminuisce questo pane e birra che mi fa (avere) questa assemblea!

- determina un sostantivo sottinteso:
jw jrn(=j) mrr(w).t aA.w Hss(w).t nDs.w
stato fatto (da me) ci che i grandi amano e ci che i piccoli lodano

rx.t n(y.t) dd(w).t=sn n=j
lista di ci che essi mi donano

dd(w) HmkA HoAnxt r prw=f n(y) nbsy.t
indirizzato dal prete funerario Hekanacht alla sua famiglia di Nebesyt.
il nome sottinteso che dd(w) determina probabilmente sS, scritto


Nota: se il participio passivo agenziale determina un sostantivo sottinteso, esso
pu essere accompagnato da nb:
jw=f jr=f xpr.w m mrr(w).t=f nb.t






egli si trasforma (lett. fa delle trasformazioni) in tutto ci che egli desidera

Se nominale, lagente posto dopo nb:
jw jrn=j ahaw m rnp.wt m rk Hr <nx.t>nbtpnfr Hr sjdA jb=f ra nb m mrr(w).t
nb.t kA=f
io ho passato dei lunghi (lett. un tempo di vita in) anni, allepoca dellHorus
(Nach)nebtepnefer
3
, a rallegrare il suo cuore ogni giorno di tutto ci che amava il
suo Ka.


3
Nome dHorus di Antef III, IV re della XI dinastia
Esercizio 1 A
`q, perire
`
`
q
q
j
j
s
s
j
j
t
t
jsj.t, disordine
wbn, splendere
jq`, ricompensa msh, coccodrillo hrw, giorno
kr, ornamento
sbh, grido
grh, notte
jqr
jqr, eccellente
jkn
jkn, scodella
bnr
bnr, dolce
psh
psh, morso
njr.t
njr.t
1
, dea
rd
rd, gamba
hj`w
hj`w, serpente
ssn
ssn, loto
sm
sm, cantare
qd
qd, dire
Esercizio 1 B
Esercizio 2 A
`pd.w, uccelli rm.w, pesci
jn.t, valle js, tomba hm.t, donna sd, leggere
q`j, attraversare spr, far avvenire t, legno
qw, montagna
Translitterare i segni fonetici
Scrivere in geroglifico le seguenti parole, utilizzando, nel caso, bilitteri, trilitteri e determinativi
j`w
j`w, vegliardo
j`w, lode
q , entrare
b`
k.t
k.t, serva
nh
b.t
b.t, , collo collo
r
rmn, spalla
`, ufficio
htp, pace
s
snjr
w
w, nome duomo / re
Esercizio 2 B
,

jw
jw
`pd
`pd
hr
hr
nh.t
nh.t
uccello () su (un) sicomoro
Esercizio 3 A
,

jw jq` n b`k
jw jq` n b`k
(una) ricompensa () a (un) servo
,

=
jw rw m p.t
jw rw m p.t
(una) voce () in cielo
,

jw mjk`.t m qw
jw mjk`.t m qw
r nhh
r nhh
(un) turchese () ne(lla) montagna per sempre
jw
jw
qrh.t
qrh.t
jm
jm
(una) giara () l
Esercizio 3 B
Un grido nella notte
jw
jw
sbh
sbh
m grh
m grh
Una donna sulla strada

jw hm.t hr w`.t
jw hm.t hr w`.t
,

=
Il cielo in festa e il paese nellesultanza
jw p.t m hb (jw) t` m hw.t
jw p.t m hb (jw) t` m hw.t
,

Un pastore nellacqua in mezzo ai pesci


jw b(`)t(y) m mw (jw b(`)t(y)) m rm.w
jw b(`)t(y) m mw (jw b(`)t(y)) m rm.w
,

Esercizio 3 C
Esercizio 4 A

jw rm `
jw rm `
il pesce () qui

~
0

~
jw t m njw.t
jw t m njw.t
il pane ( ) in citt

jw=j hn qhwty
jw=j hn qhwty
egli () insieme con Thot

.
jw
jw

r
r
ms.yt
ms.yt
sar la cena
(lett. ci / questo in direzione dello stato di
cena).


jw =k m sh
jw =k m sh
tu sei (nello stato di) un dignitario
(lett. tu sei nella condizione / nello stato di).
Esercizio 4 B
I nobili sono nellafflizione e i miserabili (sono) nella gioia
1.
jw sps.w r nw.t (jw) sw`w.w r rsw.t
jw sps.w r nw.t (jw) sw`w.w r rsw.t

.
.

Essi sono con me


jw=sn hn=j
jw=sn hn=j

Ptah in pace
jw pth m htp
jw pth m htp

Horus re
jw hr m n(y)
jw hr m n(y)
-
-
sw.t
sw.t

Egli sar un prete uab


jw=j r
jw=j r
wb
wb
Esercizio 4 C
Esercizio 5 A
jw =j r
jw =j r
nms
nms
(jw=j) r hq.t
(jw=j) r hq.t
io porto (lett. sono sotto) la cuffia reale, io porto la corona bianca
jw jt jm hn
jw jt jm hn
bd.t
bd.t
lorzo () l insieme con il grano
jw mw h` =j
jw mw h` =j
lacqua lo circonda (lett. intorno di lui)

jw =n m
jw =n m
w`q
w`q
-
-
wr
wr
noi (siamo) nel Uadj-Wr (lett. grande verde)
jw
jw
j`.wt
j`.wt
r
r
njw.wt
njw.wt
le colline saranno citt
Esercizio 5 B
Gli uccelli sono nel cielo, i pesci nel fiume, e le piante nella campagna
jw `pd.w m p.t (jw) rm.w m jtrw (jw) smw m s.t
jw `pd.w m p.t (jw) rm.w m jtrw (jw) smw m s.t
jw =j r `bqw
jw =j r `bqw
Vecchi e giovani sono in allegria,
jw j`w.w rd.w r hw.t
jw j`w.w rd.w r hw.t
Io vado ad Abydos,
Il deserto attraverso il Paese, jw
jw
dsr
dsr
.t [t ti
.t [t ti
Egli sar un amico tra i notabili,
jw=j r smr m sr.w
jw=j r smr m sr.w
Esercizio 5 C
Esercizio 6
jw=j r dbh.t r jwnw
jw=j r dbh.t r jwnw ,
jw
jw
d`b.w
d`b.w
jm=j
jm=j
*
*
hn j`rr.t
hn j`rr.t
,
,
io porto il necessario a Heliopoli
ci sono fichi l insieme con uva
(lett. fichi in esso insieme con uva);
jw rn=j mj rn=j
jw rn=j mj rn=j
,
,
il mio nome come il suo nome

jw mw.t=j r nh.wt=s
jw mw.t=j r nh.wt=s
,
,
mia madre sotto i suoi sicomori

jw
jw

n=k grh
n=k grh
,
,
la notte ti appartiene
(lett. ci a te, la notte).
Esercizio 7
jw=j m
jw=j m
-
-
nw kkw
nw kkw, egli nelloscurit egli nelloscurit
jw
jw
mh.yt
mh.yt * *
r mn.t=j
r mn.t=j,
Mhyt(dea che personifica il
vento del Nord) sar la sua
nutrice
jw njr nb r rd.wy=j
jw njr nb r rd.wy=j, ogni dio sotto
i miei due piedi
j w njr m
j w njr m
-
-
nw .t=j
nw .t=j
tn
tn,
il dio allinterno di questo corpo che il mio
questa terra intera / questo intero (lett. fino ai limiti di lui) paese
sotto la mia ombra
jw t` pn r qr=j r sw.t=j
jw t` pn r qr=j r sw.t=j
Esercizio 8
jw qw=k m sn, le tue provviste sono nel magazzino
jw hrw pn n qhwt(y)-nt * tn, il giorno appartiene a questa / alla detta Giutynakht;
jw=j m n(y)-sw.t n(y) p.t r(y).t, egli (nello stato di) re del cielo inferiore;
jw=jn m hs.t n(y).t jmn-r r nb, voi siete nel favore di Amon-Ra ogni giorno
jw .wy nw.t h`=k, le due braccia
di Nut ti circondano (lett. sono intorno di
te)
jw jw jt jt(y) (y).w=j .w=j nb nb( (.w .w) ) r r jb jb(w) (w).t=j .t=j j`b j`b(y) (y).t .t , tutti i miei nemici sono sotto , tutti i miei nemici sono sotto
il sandalo sinistro il sandalo sinistro
jw jt(y).w wsjr m kmw jw jt(y).w wsjr m kmw, i nemici di Osiride sono nellafflizione i nemici di Osiride sono nellafflizione
jw w jm=sn m jm(y) jw w jm=sn m jm(y)- -wr.t n(y).t p.t wr.t n(y).t p.t, uno tra loro nel lato destro / uno tra loro nel lato destro /
occidentale del cielo occidentale del cielo ; ;
jw n=j k(y).t jw n=j k(y).t, , io ho laltra (lett. ci a me laltra); io ho laltra (lett. ci a me laltra);
jw .(w)y h` jw .(w)y h`- -nt pn m bjk nt pn m bjk, le due braccia di questo Ahanakht sono come
(quelle di) un falco.
Esercizio 9
Esercizio 10
jw s.t=s m jw s.t=s m- -nw n(y) .t=k nw n(y) .t=k, il suo (di lei) posto allinterno del tuo (di lui)
corpo;
jw=j jw=j n n.wt=j n n.wt=j mj mj m`(j) m`(j) hs` hs` , egli per i miei artigli come per quelli di un leone
selvaggio;
mjn mjn pr r pr r- -qr=j m qr=j m- -mjt.t rd.w=j mjt.t rd.w=j , guardate, gli abitanti (della casa) /
familiari e domestici al completo sono come miei figli;
mk wj m b`h=k mk wj m b`h=k, guarda, io sono avanti a te / alla tua presenza;
n=j jm(y=j) jwnw r n=j jm(y=j) jwnw r- -qr=j qr=j
lintera lintera Eliopoli Eliopoli gli appartiene gli appartiene (lett. (lett. ci a ci a
lui in quanto lui, (pi precisamente) lui in quanto lui, (pi precisamente)
Eliopoli Eliopoli fino al suo limite fino al suo limite). ).
Esercizio 11
mk tw m mn.t jr(y).y mk tw m mn.t jr(y).y, guarda tu sei il loro/suo esempio / lesempio
appropriato / corrispondente!;
mk wj r mk wj r- -gs=k gs=k, guarda, io sono accanto a te! guarda, io sono accanto a te!
wn=j m njr wnn=j m njr wn=j m njr wnn=j m njr, , tu eri dio, tu tu eri dio, tu
sarai dio (oppure tu eri nel dio tu sarai nel sarai dio (oppure tu eri nel dio tu sarai nel
dio); dio);
jw=jn m jw=jn m- -=j nn =j nn wj m wj m- -=jn =jn, , voi siete in mio possesso / nella mia mano / a
mia disposizione, non io in vostro possesso / nella vostra mano / a vostra
disposizione;
jw=j m s`wt(y) sn.t tw `.t, jw=j m s`wt(y) sn.t tw `.t, io sono (lett. nello stato / condizione di) il
sorvegliante di questo grande pilastro.
Esercizio 12 A
rd.wy=k n=k rd.wy=k n=k, , le tue due gambe ti appartengono le tue due gambe ti appartengono
nn nn jw mm=sn n jw mm=sn n wnn=k mm=sn wnn=k mm=sn, tu non sei tra loro, tu non sarai tra
loro
jw t=j m p (jw) h(n)k.t=j m jw t=j m p (jw) h(n)k.t=j m dpw dpw, il mio pane proviene da P e la mia birra
proviene da Dep
jw=j n jw=j n n`y=j n`y=j n(y) n(y) rq.w rq.w, , esso appartiene a questi figli che sono i esso appartiene a questi figli che sono i
miei miei
jw=j m jw=j m jm`y jm`y n r n(y) n r n(y)- -sw.t sw.t , io sono un venerabile alla presenza reale,
1
(jw) hs.t=j r snw.t=j (jw) hs.t=j r snw.t=j , il mio favore presso la sua corte e
2
(jw) j`m.t > jm`.t=j m-b`h smr.w=j , il mio fascino di fronte ai suoi il mio fascino di fronte ai suoi
cortigiani cortigiani
3 3
Esercizio12 B
Esercizio 13 A
nn nn s.t m nw pr=j s.t m nw pr=j , ci / essa non nel / al suo interno; ci / essa non nel / al suo interno;
1
jw rn=j mj rn=j jw rn=j mj rn=j prw=j prw=j mj mj prw=j prw=j , il mio nome come il suo nome e la il mio nome come il suo nome e la
mia forma () come la sua forma; mia forma () come la sua forma;
2
jw=j m jw=j m hs.t hs.t n(y).t n(y) n(y).t n(y)- -sw.t bjty sw.t bjty pr pr- -k` k`- -r r ( (wn=j wn=j) ) n n(=w) d.t (=w) d.t , io io
sono nel favore del re dellAlto e del Basso Egitto, sono nel favore del re dellAlto e del Basso Egitto, Kheperkara Kheperkara, che egli sia , che egli sia
vivente per sempre vivente per sempre
3
jw pr n(y)
jw pr n(y)
-
-
sw.t (
sw.t (
wn=j
wn=j
)
)
n
n
(=w) (
(=w) (
wn=j
wn=j
) wq`(=w) (
) wq`(=w) (
wn=j
wn=j
)
)
snb
snb
(=) r
(=) r
-
-
qr(=j) m
qr(=j) m
-
-
mt
mt
b`kw=j
b`kw=j , la casa del re, la casa del re, v.p.s. v.p.s. senza limite, senza limite,
priva delle sue provviste; priva delle sue provviste;
1
jw bw.t=k jm=j
jw bw.t=k jm=j
js
js
-
-
pr
pr, la tua abominazione in me e viceversa la tua abominazione in me e viceversa
Esercizio 13 B
Esercizio14
jw p=j tp=j jw p=j tp=j mdw=j mdw=j m m - -=j =j , , la mia stuoia, la mia testa e il la mia stuoia, la mia testa e il
mio bastone sono a mia disposizione mio bastone sono a mia disposizione
1 1
jw=k m jw=k m- -ht snbj pn m` ht snbj pn m`- -rw rw , tu sei in presenza di questo tu sei in presenza di questo Senebi Senebi, giusto di voce , giusto di voce
jw=j hr q`.t hr(y).t jw=j hr q`.t hr(y).t , io sto io sto
attraversando il firmamento attraversando il firmamento
jw nb=j jw nb=j .w.s .w.s
2
hr hr m`` m`` n` n(y) snn.w n` n(y) snn.w , il mio signore, v.p.s. sta il mio signore, v.p.s. sta
guardando questi documenti guardando questi documenti
jw=j hr rd.t jw=j hr rd.t p`y=j p`y=j mjy mjy- -n n(y) (y)- -s` n s`=j s` n s`=j , io do questo incarico di capo trib
che il mio, a mio figlio



1. sr njr , il consiglio del dio ( Potrebbe anche essere

, con njr anticipato per motivi di


rispetto, ma in traslitterazione lordine grammaticale va rispettato)

2. r(`) n(y) km.t, la lingua dellEgitto (uso del sintagma nominale di relazione n(y) 8.3.
Questa costruzione tradizionalmente chiamata genitivo indiretto)

3. jr.t hr , locchio di Horus

4. wp.t n(y).t qw , la cima della montagna

5. pr n(y)-sw.t , il palazzo del re

6. hk`.w `s.wt , i capi dei paesi stranieri

7. dw`.wt n(y.w)t jmn.t , le tombe dellOccidente

8. njw.wt nhh , le citt delleternit

9. hm.wt n(y.w)t wr.w , le mogli dei capi

10. jnb.w hk` , i muri del principe (nome di fortezza sul confine orientale)

11. jnb.w hk` , i muri del principe (anticipazione di hli per motivi di rispetto)

12. .wy t`.yt , le due braccia di Tayt (nome di dea)

13. nh.t 2 n(y).ty mjk`.t , i due alberi di turchese

14. smr.w n(y).w stp-s` , gli Amici del Palazzo (titolo onorifico)

15. wsr.w n(y.w) hbny, i remi di ebano

16. s` s , il figlio delluomo

17. s` wb , il figlio del sacerdote

18. s` n(y)-sw.t , il figlio del re

19. ms.w n(y)-sw.t , i figli del re





20. p(`)ky.t n(y).t hnw , un coccio di giara

21. hm.w ki i servitori del Ka = i sacerdoti funerari

Esercizio 15
s.t=j m s.t=j m jtn jtn 2 2 sp sp, , il mio posto nel disco solare, il mio posto nel disco solare,
il mio posto nel disco solare!; il mio posto nel disco solare!;
jw jw jw jw hw hw hw hw hn hn hn hn hk`w hk`w hk`w hk`w hr hr hr hr sr.t sr.t sr.t sr.t n=j n=j n=j n=j qw qw qw qw- -- -qd qd qd qd pj pj pj pj, , , , Hu (personifica la parole del Creatore) insieme
con Hekau (personifica il potere magico del Creatore) combattono (lett. sul combattere) per me
questo Giukhed (lett. quello dal cattivo carattere, genio che personifica il Male);
jw=j jw=j m m nt.yt nt.yt r k(`)s, r k(`)s, egli sta navigando (lett. nel navigare) verso sud / controcorre egli sta navigando (lett. nel navigare) verso sud / controcorrente nte
verso verso Khush Khush; ;
s s nb nb hr hr hpt hpt sn sn- -nw=j nw=j, , ogni uomo ogni uomo
abbraccia il suo compagno / abbraccia il suo compagno /
simile / fratello; simile / fratello;
mk wj hr mk wj hr spr spr n=k n=k, guarda, guarda,
io mi sto lamentando con io mi sto lamentando con
te te



21. hm.w ki i servitori del Ka = i sacerdoti funerari

22. nb jim.t possessore di fascino

23. hw ntr il corpo del dio

24. mrh.t n(y.t) [t lolio dellalbero (ovvero lolio doliva)

25. lnb.t n(y).t hw.t-ntr la magistratura del tempio

26. tr n(y) [iw.y il tempo della notte (di notte, o verso notte 51.3)
27. n(y)-sw.t n(y) km.t il re dellEgitto (sw.t fem., ma n(y)-sw.t masc.)

28. hrw n(y) lrs il giorno del funerale

29. hrw smi ti il giorno della sepoltura [lett. dellunirsi alla terra]

30. jnm n(y) sr la pelle dellariete[conildet.D3pelo;conF27/28
pelle]

31. [t pr hity- i beni della casa del principe

32. ny.t-sw.t n(y).t ti la regalit del Paese

33. rmt km.t gli abitanti dellEgitto [lett. la gente]

34. sh n(y) sr.w la sala dei notabili

35. mntw nb wis.t Montu, signore di Tebe [Mntw una var. di Mntw]

36. hj n(y) [ir.t il marito della vedova

37. ntr.w nb.w ti-mrj jw.w n(y).w wid-wr
gli dei signori dellEgitto e delle isole del Grande Verde (per alcuni delle isole del mare)


38.
il clero del tempio di Upuaut, signore di Assiut [wpw-wi.wt colui che apre le strade]





39. hnl.t ds 2 oppure 2 (ny) ds (ny) hn(q).t due brocche di birra [lett. birra,
brocche due]

40. hbs.w n(y).w ssrw n(y)-sw.t vesti di bisso [ssrw nsw:
lino del re]







































Esercizio 16
jw jw sr.w sr.w hr rd.t n=k jw=k hr jt.t hr rd.t n=k jw=k hr jt.t, i nobili ti danno / stanno dando e tu prendi / stai i nobili ti danno / stanno dando e tu prendi / stai
prendendo; prendendo;
jw=j m jw=j m dbn dbn, io sto circolando / io sto circolando /
girando intorno; girando intorno;
1 1
jw=j r dr=sn m js.w=sn jw=j r dr=sn m js.w=sn, io li rimander nelle loro tombe; io li rimander nelle loro tombe;
2 2
jw=tw r sn.t s.t r pr jw=tw r sn.t s.t r pr- -hq hq, lo si domander / sar domandato al Tesoro (lett. si lo si domander / sar domandato al Tesoro (lett. si
andr verso il domandare questo / ci alla Casa Bianca; andr verso il domandare questo / ci alla Casa Bianca; s.t s.t il il c.o. c.o. dellinfinito); dellinfinito);
3
mk wj r mk wj r spr spr r r sm sm- -s s- -n n(y) (y)- -wsr.t wsr.t- -m` m`- -rw rw, io sto per arrivare presso il tempio io sto per arrivare presso il tempio
funerario della piramide di funerario della piramide di Senuseret Senuseret, giusto di voce ( , giusto di voce (sm sm- -s s- -n n(y) (y)- -wsr.t wsr.t m` m`- -rw rw, il nome del , il nome del
tempio funerario della piramide di tempio funerario della piramide di Sesostri Sesostri II, quarto re della XII dinastia, a II, quarto re della XII dinastia, a Illahun Illahun). ).
4
Esercizio 17
mk sw m tbtb mk sw m tbtb, guarda, egli sta frantumando (il grano in un mortaio)! guarda, egli sta frantumando (il grano in un mortaio)!
jw=j r wb` n=k jw=j r wb` n=k w`.wt w`.wt jmh.t jmh.t, io ti aprir / sto per aprirti le strade dellAldil; io ti aprir / sto per aprirti le strade dellAldil;
1
jw jkn n(y) mw m=j jb.t jw jkn n(y) mw m=j jb.t, la ciotola dacqua placa la sete la ciotola dacqua placa la sete
jw(=tw) jw(=tw) sqr=t sqr=t(w) n=j rwd r p.t (w) n=j rwd r p.t, si erige / eretta a / per me una scala verso il si erige / eretta a / per me una scala verso il
cielo; cielo;
2 2
mk sw jw=j mk sw jw=j, guarda, egli viene / guarda, egli viene /
ritorna! ritorna!
Esercizio 18
jw jw m`.t m`.t r r jj.t jj.t r s.t=s r s.t=s, la giustizia / la verit / lordine sta per tornare al suo la giustizia / la verit / lordine sta per tornare al suo
posto; posto;
jw hr jw hr nt nt(y) n.w nq=j jt=j wsjr (y) n.w nq=j jt=j wsjr, Horus Horus, che presiede ai viventi, egli , che presiede ai viventi, egli
protegge suo padre Osiride; protegge suo padre Osiride;
n n sm sm~ ~n n jt(y).w=j jm=j jt(y).w=j jm=j, i suoi nemici non possono trionfare su (lett. in) di i suoi nemici non possono trionfare su (lett. in) di
lui; lui;
1
n pr n pr~ ~n=j r hrw n h` n=j r hrw n h`~ ~n=j r rw n=j r rw, egli non sale / non pu salire egli non sale / non pu salire
verso lalto, egli non scende / non pu scendere verso il basso; verso lalto, egli non scende / non pu scendere verso il basso;
2 2
n n ph ph~ ~n=tw=j n=tw=j, non si pu attaccarlo / egli non non si pu attaccarlo / egli non
pu essere attaccato pu essere attaccato. .
3 3
jw(=j) wnm=j m r(`) jw(=j) jgn=j m r.t=j
io mangio con la mia bocca , io defeco con il mio ano
n pr~n .t nb(.j) qw(.t)
1
non pu realizzarsi alcuna cosa malvagia
n hr(w)=j jr=k q.t
2
egli non si allontaner da te per sempre
nn hsb=j n=k s(.y) r nhh
3
io non lo metter in conto a te per sempre
nn sn=t(w)=k jn sqty.w
4
non ti si respinger / tu non sarai respinto da
parte dei Demoni (che sorvegliano le porte
dellAldil (lett. fracassoni, attaccabrighe)
Esercizio 19
n swr~n=j n=jn wss.t n wnm~n=j n=jn hsw
1
io non posso /non saprei bere per voi urina io non posso / non saprei mangiare
per voi escrementi;
nn nms=k s(.y) nn jr=k .t nb.t r=s
2
tu non ti mostrerai amichevole verso di lei, tu non farai alcuna cosa per di lei;
jw jtrw m snj swr{rj=tw jm=j
3
, il fiume nel sangue ed uno berr in
esso
jw=j m``=j wsjr r nb j`w m jnd=j n mnj~n=j d.t
4
egli vede Osiride ogni giorno e il soffio nel suo naso, senza che egli possa
morire per sempre;
wh.w hr hm rm.w
5
pescatori stanno pescando
(pescano) dei pesci.
Esercizio 20





41. ntr i il grande dio

42. jmn.t nIr.t il bellOccidente

43. s.t wr.t n(y).t dm il grande trono di oro fino [dm oro fino a
volte tradotto anche con elettro, lega di oro e argento nel rapporto di 8 a 2]

44. rnp.wt si.wt numerosissimi anni

45. p.t r.t(y) p.t hr.t(y) il cielo inferiore ed il cielo superiore


46. ss.wy wr.wy due grandi nidi [o anche due grandi stagni]

47. js.wt i.(w)t n(y).(w)t jwnw i grandi palazzi di Heliopolis

48. hd htp i un grande altare dargento [lett. argento, un grande altare]

49. t n(y) bd.t hd.t hnl.t n(y) jt dsr pane
di frumento bianco e birra di orzo rosso

50. r jm(y) swh.tI Ra che nel suo uovo

51. p.t mht.t il cielo settentrionale

52. [is.wt mht.wt le nazioni settentrionali

53. ti.w rsy.w le terre meridionali

54. si.wt jmnt.(w)t le mura occidentali

55. ntr.w jmy.w-bih r gli dei che sono dinnanzi a Ra

56. ntr.w jibty.w gli dei orientali




57. wi.wt nb.t jmy.t p.t jmy.t ti tutte le strade che sono in
cielo e che sono sulla terra

58. [.t nb.t bjn.t dw.t ogni cosa cattiva e malvagia

59. jmy.w nn.w coloro che sono nelle acque primordiali [Nun, le
Acque Primordiali che coprivano il mondo prima della creazione]

60. i[.t jibt.t n(y).t p.t lorizzonte orientale del cielo



61. jry.w-i.w n(y) sbi.w dwi.t i portinai delle
porte dellAldil [jry-` colui che relativo alla porta; lo

finale determinativo
dellintera espressione]

62. ntr.w nb.(w) tutti gli dei ma anche

nb ntr.w il signore degli dei



63. sr nb n(y) siw.t ogni notabile di Sais

64. hli n(y) [is.t nb.t il governatore di ogni nazione straniera

65. lnb.t nb.t n(y).t hw.t-ntr ogni magistrato del tempio

66. jn.w nb nIr n s[.t-hmi.t ogni buon
prodotto dellOasi del Sale [s[t-hmit lo Wadi-Natrun]

67. [Ity.w n(y).w nb-r-dr i nemici del Signore Universale



68. jmy-r s[ty.w mn[ n pr-n(y)-sw.t
leccellente soprintendente dei contadini del Palazzo


69. k.t [is.t unaltra nazione straniera

70. si wr.t r [.t nb.t numerosissimo, pi di ogni cosa

71. ky.wy ny.w-sw.t gli altri re ( 9.3, b, b)

72. tbn r tsm [i[ r swy.t pi svelto di
un cane, pi veloce dellombra

73. wr n(y) wr.w il pi grande dei grandi

74. ky r(i) un altro discorso

75. jlr(w) s[r.w eccellente di consigli [oppure dai consigli
eccellenti]




76. i(w) mrw.t dal grande amore [oppure grande damore]

77. li(w) si superbo, altezzoso, presuntuoso [lett. alto di schiena, dalla
schiena alta]

78. nIr(w) hr dal bel viso, bello di viso [nome di divinit]

79. nIr(w) mdw dal bel discorso

I numeri da 75 a 79 sono basati sulla costruzione njr hr ( 32.3). Legiziano pu derivare, dalle
proposizioni njr(=w), hr=j! ci ( diventato) bello, il suo viso, dei nomi composti njr hr,
bello di viso, che esprime lattribuzione di una qualit a una parte di corpo o di personalit di un
essere. Per cui, essendo costui sempre presente nel contesto o nella situazione, il pronome cui si
dovrebbe riferire sempre in ellisse (=f, =s, =sn, etc). Corrisponde al latino accusativo di
relazione e allitaliano complemento di limitazione.

80. [.yt [m.t un rifugio caldo




























81. jbsn il loro cuore



82. rd.wyj i miei due piedi

83. .wyky le tue due braccia

84. ntrtn njwty il vostro dio della citt / il vostro dio locale (no duale. 8.1, a, rem. 2)

85. jb n(y) hmk il cuore della tua Maest

86. jw.t n(y).t jtI leredit di suo padre

87. pr-n(y)-sw.t n[ wdi snb mj-ljI lintero Palazzo vita,
prosperit, salute

88. jmy.w ibd.wsn coloro che sono nel loro mese [ibd mese al
plurale perch si riferisce a pi persone. Questa perifrasi, a volte tradotta i sacerdoti in servizio,
indicava appunto quei sacerdoti che in quel determinato mese erano in servizio: essi infatti,
molto numerosi, si avvicendavano con turni mensili]

89. w jmtn nb ognuno di voi

90. s.t-hm.wt m nIr.wt n(y.w).t h.wsn donne dal
bel corpo [lett. donne in qualit di belle rispetto alle loro membra]

91. hm.tI tn questa sua moglie

92. s[ty pn questo contadino

93. .wtj jptn queste mie membra

94. ntr pI mn[ quel dio eccellente

95. ti pn r-dr.I questa terra intera

96. ji(w).t t|w|y mn[.t questo eccellente incarico ( )





97. hIi.w jpw n(y).w i[.t questi serpenti dellOrizzonte

98. ti hw.t-ntr n(y).t r questo tempio di Ra

99. w m ni n(y) s[ty uno di questi contadini

mrw.ty 2 jptw.ty n(y).ty r questi due favoriti di Ra (duale
rarissimo)

100. nw n(y) ntr.w questi dei

101. niys n(y) rd.w i suoi figli

102. piyI si suo (di lui) figlio

103. piys si suo (di lei) figlio

104. tiyI sit sua (di lui) figlia

105. tiys sit sua (di lei) figlia

106. jnk nbtn o lett. io, vostro padrone, ci sono ( 27, 28.2, b)

107. jnk jtt o io, sono tuo padre

108. ntk nb o p.t nb o ti tu, sei il signore del cielo ed il signore della
terra

109. ntI nb o igr.t tu, sei il signore dellOltretomba

110. ntk jt o n(y) nmh tu, sei un padre per lorfano
(potrebbe essere il padre di un orfano)


111. jnk si o n(y) jiw io, sono il figlio di un vecchio (c.s.)


112. ntk kij o jmy tj tu, sei il mio Ka, colui che nel mio corpo




113. twt n(y)-sw.t o tu, sei il Re [sei tu che sei il Re]

114.



jtnI jtnk o st.wtI st.wtk o wr.tI wr.tk o iI ik o nIrwI nIrwk o il suo disco solare
il tuo disco solare, i suoi raggi sono i tuoi raggi, la sua corona la tua corona, la sua grandezza
la tua grandezza, la sua bellezza la tua bellezza ( 27.3, pag. 302 # 2)

115. nIr(w) tw hnj tu sei (diventato) felice con me ( 32.2)

116. si(w) st r s n(y) wdb essi erano pi numerosi della
sabbia sulla spiaggia

117. iw(w) sw rj egli () pi alto di me [lett. pi lungo]

118. mn[(w) rnj il mio nome eccellente

119. ntry bij la mia anima divina

120. wrwy tr biwk grande invero la tua potenza!

121. jnk wb r(i) wb .wy o io, ho la bocca pura e le mani
pure [lett. sono un uomo puro di bocca e puro di mani]

122. nIr(tj) s(y) r hm.t nb.t lei pi bella di ogni donna

123. nIr(w) mtn.wj le mie strade sono perfette

124. jnk mn rd o jlr s[r o io sono uno dal piede saldo e dal
consiglio eccellente

125. nIrw(y) mn.w pn nIr come perfetto questo bel monumento!

126. i(w) nI [.t r mjtyI nb egli ha pi beni di
ogni suo simile (lett. Ci [] diventato grande per lui, beni (=[.t), in rapporto a tutto simile di
lui) (pag. 352)




127. jnk si(w) mrt o nIr(w) prj o
ws[(w) s.tj o io ho molti servi [lett. sono numeroso, di servi], la mia casa bella ed il mio
magazzino largo"

128. nIr(w) nj m hrw pn r sI oggi mi va meglio di ieri

129. o i[w(y) sw ntr pn come benefico lui questo dio


130.



si j smsw m-si why.tj [.tj nb.t mI d.tj mnmn.tj nb.t dlr.wj [.tj nb.t bnr (~ bni) il
mio figlio maggiore era responsabile della mia trib, tutti i miei beni erano in sua mano, e (cos
pure) la mia servit, il mio bestiame tutto, i miei frutti e tutti i miei alberi da frutta































131.
132.
133.
134. j
135.
136.
137.
138.



139.

140.
141.

142.
143.
144.




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146.

147.
148.
149.
150.




151.
152.
153.

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