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Il Sogno

di Leonardo Cristofaro

Premessa Questo scritto non un libro. Non un romanzo. Non un racconto. Non un diario. Non un trattato. Non una pubblicazione scientifica. Non un esercizio di stile. Non niente! Ma non un insieme di frasi slegate, anche se pu apparire un guazzabuglio di malesseri, ansie, sentimenti, gioie, scherzi e notti insonni. E un lavoro che non avrebbe dovuto essere scritto e, forse, non varrebbe la pena desser letto. Proprio come la vita di chi lha scritto. O forse no! Forse un inno alla libert di desiderare, vivere e morire, soffrire e gioire comunque essere. Chi lo legger se ne far unidea. Io non ci sono ancora riuscito. Io

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Sono le 2,30!

Sono le 2,30. Non c bisogno di guardare lorologio. Come tutte le notti, con un forte fragore, il sonno sinfrange contro lorologio che segna il ritmo della sua vita: gli occhi si aprono, il sogno si disperde, la Bestia si sveglia; lodore del mare, lontano ed inavvertibile a chiunque altro, a Lui arriva chiaro, fresco e pungente. Spera che domi la Bestia, ricordandole lodore del sacco amniotico, il calore del ventre materno. Ma la Bestia, nera, felina, con denti bianchi e forti, artigli potenti e taglienti, zampe vigorose e scattanti, schiena inarcata e pronta a scattare, un essere indomabile; si dibatte, gira sempre in tondo, osserva la stanza buia, Lui e Lei che dormono, il loro bambino che, nella stanza accanto, sogna beato, ed infine, con un balzo, come ogni notte, entra nel corpo di Lui e con quel corpo saluta i fantasmi della notte. La Bestia, senza nome ne specie, pi forte di tutto, dei farmaci, della stanchezza, della lucida determinazione di Lui a dormire e guarire. Al buio lo spinge in cucina, lo guida allinterruttore della luce, allacqua fresca nel frigo, alle sigarette posate sul tavolo. Lo costringe a sedere, gli fa accendere una sigaretta. Gli fa aspirare boccate piene, saporite, calde. Lui si sente sveglio. Crede che dormire sia un errore, un colposo spreco di tempo, una brutta abitudine; forse un messaggio della Bestia: gli dice che brutto dormire con sua moglie. La sua dolce, bella, paziente, innamorata moglie, profuma di fiori e di fresco che mentre dorme, incosciente, sorride. Lei non ha paura della Bestia; non la conosce; conosce il coraggio e la forza di Lui, si lascia trasportare dagli eventi della vita e sottovaluta il pericolo incombente della trama che la Bestia sta ordendo.

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Lui, dal canto suo, la Bestia la combatte con tutte le sue energie, in ogni momento, giungendo alla sera ormai spossato, privo di ogni volont di sorridere, di gioire dellamore della moglie, dellaffetto del figlio. E dopo cena va a letto e, nel sogno, cerca ristoro, riposo e gratificazione; sogna ci che vorrebbe e non . Nel sogno che spera lo aiuti a ritessere la tela della sua vita. Ed anche in quel momento la Bestia si dibatte, gira in tondo, tesse ed ordisce. Se Lui fa un bel sogno, costruito come una bella tela tessuta con linfinita pazienza del ragno, la Bestia, novella Penelope che non attende Ulisse e ne anela il non ritorno, subito stesse la tela ed il sogno..

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Sono le 2,45!

La nuova medicina sembra perfetta! Non gli concede alcuna possibilit di lucida autonomia, e gli chiude gli occhi ripetutamente, lo fa barcollare, gli provoca capogiri. Deve tornare a dormire. La temperatura fredda ed il caldo letto dove giace la moglie lo invita; Lei no; Lei dorme, sorride e non invita; lo ritiene non necesario. Lui pu prenderla quando vuole; pu sussurrarle parole dolci, toccarla, baciarla, certo che Lei risponder immediatamente ai suoi inviti. Anche se pi esatto dire che non opporr resistenza; Lui si ribella; vorrebbe che Lei gli dicesse sei il mio eroe oppure il tuo corpo sodo e forte mi fa vibrare o ancora ti voglio, prendimi; ed invece tutto si riduce ad amplessi che nulla hanno di forte, vibrante, appagante, di passionale, animalesco, vivo, diverso ogni volta. Sono tanti anni che parlandone con Lei si lagna di questo lasciarsi vivere; Lei gli sorride quasi maternamente come se Lui fosse un bambino pazzerello che desidera troppe caramelle. Invece uomo adulto, vivo e forte; forte perch non ha mai ceduto alle cose che vorrebbe gli dicesse Lei, e che qualcun altro gli ha gi dette; e spesso; ragazze e donne mature, attratte dal suo essere vivo, allegro, propositivo, sboccato; e Lui come Don Qjiote, dalla groppa di Ronzinante incomincia a sproloquiare con le attonite Dulcinee di turno, sulla sacra inviolabilit dellamore coniugale, e sullimpossibilit, imposta da Dio e dal giuramento, di cedere alla passione con altri se non con Lei. E Loro, quelle che chi pi o chi meno possiedono la passione, lesperienza, gli stimoli per farlo vivere e vibrare nel corpo e nella mente, immediatamente lasciano cadere la cosa rassegnandosi ad aver davanti un seminatore esperto che non sa fare il contadino e lascia marcire il frutto che ancor legato alle radici che lhanno fatto nascere, nutrito e crescere. Perso in questi pensieri comincia a sognare.

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E un bel sogno, nel quale luomo che vorrebbe essere; sogna di essere Simbad il marinaio, giocoso e spavaldo, esperto dogni porto, amato da tutti e legato a nessuno, felice ogni volta che pone il piede sulla terraferma, sempre entusiasta di riprendere il viaggio. La Bestia, attenta e ferina si accorge di quel sogno e decidendo dinterromperlo, si mette in caccia; con piccoli potenti movimenti delle zampe posteriori inarca la schiena, rizza la coda, apre le fauci, prima emette un sommesso mormorio, e con un balzo ruggente ghermisce la barra di governo della barca del suo sogno, traghettandolo soddisfatta e scodinzolante, verso unaltra visione; la barra gronda copioso caldo e rosso sangue; anche Lui sanguinante; ha un profondo squarcio alla spalla destra; non pi luomo forte, coraggioso, felice, appagato: un uomo oppresso da se stesso, piangente di dolore, incapace di alzarsi in piedi, di gioire di ci che e di ci che ha; di tutto quello che ha costruito. La Bestia s uccidere Simbad. Lui non perde la speranza: continuando a sognare potrebbe diventare Achille, Paride, il Conte di Montecristo, Alessandro Magno, Napoleone, Buffalo Bill. Guarda se stesso, come se fosse sospeso in aria, fuori dal suo corpo e vede un omone enorme, oltre il metro ed ottanta, 100 chili di peso ed un abito nero e lungo. un prete! E Lui!? No! Don Abbondio. No! Lui che Don Abbondio! S, proprio Lui: quellesemplare duomo scelto dal Manzoni per rappresentare le pi abbiette inclinazioni umane alla menzogna, alla vigliaccheria, al pressappochismo, e per essere additato quale esempio di turpitudine ai milioni di giovani che studiano, senza alcun entusiasmo e spirito critico, il pi bello dei romanzi, che nelle mani di insegnanti insipienti diventa lantesignana delle peggiori soap opera: i Promessi Sposi.

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Il panico incomincia ad entrare in circolo come un lento veleno che gli attacca il sangue, gli toglie lossigeno, gli stringe la gola, gli fa mancare laria. Si consola. Almeno nel sogno pu fare ci che vuole (Bestia permettendo); decide, allora di trasformare il comasco Don Abbondio nel pi casereccio Patri BBondiu. Decide anche di farlo parlare siciliano: sissignuri, pinsari e parrari sicilianu; accuss u sognu, addiventa chi facili, saddipana non a Como ma a Pergusa. E di ddocu1, facili fallu caminari trazzeri trazzeri2, e purtari Patri BBondiu dunni voli Lui ( pi strati interpoderali, comunali, provinciali, regionali, statali, autostrade - e si cacchiappa la fantasia - puri pi la vecchia militari ) Dunni lu voli purtari? U parrinu havi assai ca si catamia a tratti leggiu leggiu, a tratti faticannu, sbuffannnu, mpricannu, pi tutti sti strati e stratuna; nun si vidinu cchi n acqua, n varchi, n piscatori. Certu, si nun c acqua, allura nunc cchi lagu (e nun si vidi mancu u mari). Si vidi ca Patri BBondiu avi assai ca si catamia pi stratuni internati (a diri u veru su strati di campagna, sfaltati mali, tutti pruvulazzu); moddu moddu3, si strinci u pastranu4, cu li pedi cavucija li pitruzzi, fischittunia, sputazzia a destra e a mancina e teni lindici dintra un breviariu, ca nun ha liggiutu mai: mancu du righi filati! Ma c costrittu: u teni pi fari tiatru; si quarcunu, passannu, u talia, iddu, isannu locchi, a testa e u vucchiularu5 (si pirch grossu comu un porcu di scannu) ricangia a taliata; si duna u tonu capparteni a lomini umpurtanti comi a iddu; pifforza! Allura fa finta di leggiri u breviariu; o comunque fa finta di sapiri leggiri; nuddu lu sapi, ne mai saddunatu ca jddu nalfabeta; nalfabeta comu un sceccu carzaratu; comu na crapa di muntagna; comu un mulu di stagnaru! Per, di la parti s

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da quel posto strade 3 comodamente, senza alcuna convinzione 4 cappotto da uomo, in tessuto pesante, ormai in disuso 5 doppiomento

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havi na memoria delifanti; tu ci dici na cosa oggi, e tra centanni iddu ta ripiti intifica, tali e quali. Puri cu la stessa parrata di cu ci lha dittu comi si fussi un imitaturi da tilivisioni; accussi, a picca a picca, havia jutu avanti; havia statu noviziu e p diacunu; p havia pigghiatu i voti ( sarricurdava: puvirt, bbidienza, castite lavutri boni boni no!) havia addivintatu assistenti di un parrinu vecchiu, poi vice parroco di una parrocchia nanticchia6 spirdutedda, e ora parroco della bella parrocchia di Roccaspinata, anime tremila, sinnacu mbriacuni e latru, marisciallu seriu, baffutu e sufficientimenti carrabineri, e territori parrocchiali squasi pari a setti feudi baronali; nsomma era, comi si dici..: assistimatu. Certu doppu la riforma agraria, lu Statu curnutu, shavia futtutu na caterva di tirrenu, e lINPS cu li contributi pi li mezzadri cavia misu u carricu di unnici; ma iddu ca, nfini nfini7 nalfabeta era nun si putiva lamintari; fino a ddocu8 cavia arrivatu! Anzi a s strata tutta spianata. Cu la talari9, nivura, longa, pisanti, di stoffa bona, cu tutti ddi buttuna nivuri e lucenti, china di sacchetti di tutti li misuri c picca di studiari pari ed un parrinazzu fattu e finutu: di chiddu bonu! Certi bbotti 10 arriva a pinsari dessiri distinatu a divintari piscupu11, cardinali, papa, e possibilmente, cu li giusti trasuti12 puri Diu. Diu BBondiu. Ma, cu lu sapicu tempu! Mentri spersu nni13 li pinseri s (ma nhavi pinseri?) sadduna ca la talari, cu u passari du tempu caddivintau pisanti pisanti, cchioss 14 du pastranu. Eppuri na vota ci pariva leggia leggia; forsi pirch na vota nun era grossu comi un porcu, ed essennu chi siccu, e cchi giovani e chi forti, era puri

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un p alla fin fine 8 li, a quel punto 9 abito sacerdotale quotidiano ormai scarsamente utilizzato 10 certe volte 11 vescovo 12 entrature, agganci 13 dentro 14 molto di pi

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cchi agili ci puteva fari miraculi: chi sacciucavissi pututucavissi pututupisciari contruventu, curnutu di linfernu! Prima si muveva comi si avissi statu un ballarinu; certu ora porta stabitu da troppu tempu: tridici anni; e triddici anni parino15 nenti a cu la talari nun la porta tutti i jorna, estati e mmernu16; ma a jddu ora, la talari ci pisa; di mmernu limpaccia senza addifennulu du friddu, ca trasi di tutti di buttuna, e destati ci cuva li pidocchi. E quanti ci nni cuva! A caccialli ci voli na mazza pi spallari17. Havi li vrazza accuss pisanti ca quannu o bar qualcunu, pi carit cristiana o pi sfuttimentu, ci voli offriri un caf, iddu chavi a fari negativa; ma no pirch ci pari mali o u caf un ci piaci U caf ci piaci e ci piaci duci assai; ma pi quantu grassu nun arrinnisci cchi a isari lu vrazzu supra lu vanconi, a pigghiari lu cucchiarinu di lu zuccheru e arriminarisillu stu stramallittu caf! E allora, comi la vurpi di Esopo, dici allomu ginirusu ca ci voli offriri stu binidittu caf: u dutturi dici ca sugnu perteso e quindi u caf nun mu pozzu pigghiari; per un Averna Si pirch lAverna a sbafu quantu lu caf - facili a vivirisi; un corpu di gumitu assistato bonu, nno stessu momentu ca rapi la s vucca, e cu nu pocu di mira bona ( ca chista nun cha fagliatu mai) u liquori ci trasi drittu drittu dintra lenormi cannarozza18; po basta giuttirisillu. La cosa chi facili du munnu; e lAverna (macari allungatu cu nanticchia19 dacqua di rubinettu o di minerali a coscienza du barista quannu arrinnisci ntempu a scacciaricci locchi unmenzu a tuttu stu travagghiu ca pari facili ma facili non ) scinni sulu sulu, purtannu caluri, sapuri di cacocciuli arrustuti, e lloru20

sembrano inverno 17 mazza di legno usata nellaia, nel periodo della trebbiatura del frumento per frantumare le spighe di grano e ricavarne i chicchi 18 gola 19 un p 20 lauro
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DrrinnDrinn

Lu vecchiu Motorola, ca shaviva regalatu tridici anni primu, cu lu restu di la riffa du bammineddu du natali prima valintizza parrinali - (viramenti cu ddu restu si chaviva pagatu puri na vecchia vespa px rossa, e un misi di manciati al Vecchio Tulipano - famusa trattoria pi camionisti ca vannu a carricari a la salina). Stu telefunu, tridici anni primu, cavia 21 custatu nocchiu da testa: era u primu a putiri mannari e riciviri S.M.S.; per siccomi lhaviva sulu iddu, nuddu ci nni havia mannatu ma! E accuss shaviva scurdatu puri comi si mannavanu e sarricivivanu sti strafuttuti SMS. Sapiva e sapi sulu arrispunniri e telefonati nurmali. Ma nun havia arrispunnutu mai; pirch ci tilifonava sulu unu ca sicuru era o un grannissimu curnutu o unu cchi lagnusu diddu: tri secunni duravanu li squilli; e jddu, u tempu ca circava ne tutti li stramallitti sacchetti di la talari, arrinnisceva a truvari lu telefunu sulu quannu havia finutu di sunari. Nun ceranu dubbi: chiddu ca telefonava era un curnutu; pirch scialava di sicuru; si nni stava sicuru comi a morti - mmucciatu, dar un pitruni, narvilu, un muru a siccu, oppuri darr la so facci di culu, e ci faciva squillari u telefunu; e iddu saddannava larma a nun putiri rispunniri in tempu. Havia fattu tanti provi. Appena cavissi arinnisciutu a arrispunniri ntempu cavissi dittu: Grannissimu Curnutu tu e tutta la t fetentissima razza, masculi e fimmini, a scinniri e macari acchianari, , vivi e morti

A stu giru per nto disply cera scrittu: nuovo SMS. Leggere?

E chi veni a diri? Leggere? penso! No! Mancu mmazzatu! Cu sapi chi gran scassamentu di cabbasisi! Tridici anni mutu e stamattina o postu di sunari si metti a scriviri? Ma sinni po jri affanculu jddu e tutta la so

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gli era

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fetentissima razza, masculi e fimmini, a scinniri e macari acchianari, vivi e morti

DrrinnDrinn nuovo SMS. Leggere?

Talia u cielu, si isa la talari, singunocchia supra un pocu di brecciolinu giustu pi fari capiri ca preghiera seria, aggiungi i manu, junci i gumiti22, tira un profunnissimu rispiru, e concentrato e contrito accumenzia a prigari Signuruzzu Binidittu, Tu ca tutti sai e Tuttu Poi, E che ne lo t nfinita bont mi vulisti fari ministru T, fai cadiri i ponti tilifonici, oppuri ricogliti menzzu allangili To sta duci creatura ca mi scasa i cabbasisi; cu j j23

DrrinnDrinn nuovo SMS. Leggere?

Ancora? Arria? Di novu? Patri BBondiu sconcertato, disorientato, frastornato. Ma u Signuruzzu, ne la so nfintita bont, mi voli vidiri mortu du dispiaciri? Ma comi, ju caddumannu na cosa di nenti, di fari moriri a stu curnutu, e Jddu ci lassa u tempu di fari nautru S.M.S. scassacazzi. E n Signuruzzuju sugnu ministru t e Tu maccuntitari pifforza!! Mann tridici anni di terribili sacrifici a diri missa, cunfissari e siggiri, dari estremi unzioni, acumpagnari morti e siggiri, vattiari, maritari, e siggiri, diri missi tutti i jorna (a Pasqua e Natali puri du voti o jornu) a chi val? Nun pozzu mancu addimannari ju ca essennu parrino e servu du Signuri,
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gomiti Chiunque sia

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ca sugnu certu dellimmortalit dellanima, della caducit del corpo e delleffimero stato dellesistenza che chiamiamo Vita dasciucarisi un curnutu! Putissi capiri si avissi dittu mortu sparatu; ma ju maccuntentu puri dunincidenti stratali, di na malattia nfettiva e ncurabii; tal,

maccuntentu puri di fallu moriri nto sonnu

DrrinnDrinn nuovo SMS. Leggere? Patri BBondiu sarrissorvi e cu tutta la malavaria24 della quale un ministru di Diu come a jddu capaci, ammacca OK

musichetta

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di malavoglia

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Sono le 3,00.

Lui sorride; il sogno gli piace, quasi comico. Lei continua a dormire. Con loro sta dormendo il figlio; unico ed irripetibile, bello, sano, dolce, intelligente, opportunista bambino. Si sar svegliato e muto muto sar entrato nel loro letto; piace a tutti e tr. Lui guarda moglie e figlio e si accorge dessere sereno, quasi felice. La Bestia, in agguato, inarca la schiena e ruggisce. Non vuole che Lui sorrida e non soffra! Si lancia su di Lui tentando di morderlo alla gola; Lui balza gi dal letto e si ritrova in piedi, sveglio ed attento come un antico guerriero acheo, pronto ad affrontare un nemico che non c. Capisce di aver sognato; va in cucina; si siede; accende una marlboro e la sente calda, avvolgente, familiare, amica. Non c niente da dire: le nuove pillole sono portentose!!! Ha di nuovo sonno; gli occhi si richiudono nuovamente; spegne la sigaretta, si alza barcollando e con grande pesantezza si ributta sul letto, riaddormentandosi istantaneamente.

musichetta

Patri BBondiu, Ju sugnu. Stu matrimoniu nun shavi a fare!!

Stamunni carmi pensa: Allura ripighiai u sognu unni laveva lassatu? Ma chi bellezza di pinnuli!!

Patri BBondiu Ju sugnu

Ma ju, cu s Tu nun lu sacciu!!! E po di quali matrimoniu stamu parranno? sta pinsannu u parrinazzu

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di Leonardo Cristofaro

nuovo SMS. Legere? Rispondere?

Sissignuri Si!! dissi ncazatu: carrispunnu a stu curnutu! E accumenza a digitare supra la tastiera du Motorola cu li so jta grossi comi sasizzuna:

Preg.mo scusandomi - e scusandoLa - di non conoscerci, se fossi Carabiniere La invierei a farsi riconoscere. Non essendolo, La invito quantomeno a fornire gli estremi del richiesto matrimonio a suo dire - non officiabile. La invito altres ad esporre motivi seri e canonici a supporto di tale richiesta. Attendo Sue.

Patri BBondiu soddisfattu: pari un SMS scrittu dun piscupu, dun cardinali, dun Papa, du Signuruzzu in persona di supra la Santissima Cruci.

Pezzu di sciccazzu sardignolu! E tu chhai fattu giuramentu dessiri comi a Melckitsedek, sacerdoti in eternu, mi domanni a Mia cu sugnu Ju? Ma comi nun taffrunti? Nun liggisti li scritturi? Nun sai ca si chiamu a unu ca nun lhaiu chiamatu mai, si iddi nun marrispunni, nun ci fazzu nenti ma si nveci, chiamu a qualcunu chaiu gi chiamatu, e mha arrispunnutu, si appena appena lu richiamu qualsiasi mezzu nun marrispunnni, lincinirisciu?! Quantu veru Diu, ca sugnu Ju, - pinciniririti nun tincinirisciu, pirch sugnu misericordioso: per un pocu di vastunati a tinchit Bruttu armlu, ca o post di fari chiddu ca fai, tinni putevi jri chiazzi chazzi a vinniri calia e simenza ripigghia lAltissimo havi tridici anni ca ti mannu SMS, nun marrispunni mai e quannu taddegni darrispunniri pigghi puri di susu!! U matrimonio can un shavi a fari chiddu tra Lui e Lei, pezzu di sciccazzu! E cosa troppu mpegntiva pi Lui; nun prontu. Manchu S. Giovanni Crisostomu ci po fari di maistro, e no pirch un

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carusu tintu, ma pirch ancora nun lha caputu ca u giuramentu di matrimonio pi sempri; in eterno; comu u giuramentu di Melckitsedek. Certu parrari cu tia di sta cosa fa ridiri i jaddini, per cosa seria assai..! Patri BBondiu ntenni, nturduna e aggiarnia! 25 Matri Santissima ajutami tu!! U Signuruzzu parrava du matrimoniu di lu patroni di lu sognu s!! E comi ci puteva diri ca u matrimoniu chaviva statu, e pi junta, tridici anni primu; e ca laveva cilibratu, navutru parrinu, vinutu apposta di luntanu, grossu, avutu, cu la vuci tonanti e ca haviva ditti cosi bellissimi! E havia parratu puri di stu Crisostomo, (cavia a essere un parenti dello sposo) Menu mali ca nun havi statu jddu, cu li s mani e li s paramenti; certu jddu a Lui, caveva manciatu li sordi primu e lu manciari a lu trattamentu doppu (ma chistu nun piccatu mortali); Comi ci puteva diri o Signuruzzu ca di stu matrimoniu haviva nasciutu puri naddrevu ca si chiamava puri comi a Jddu? Pi furtuna ca staddrevu nun lhavia vattjatu jddu! Ca, nzomma, nun cera cchi nennti di fari! Ca lirreparabile havia arrinisciutu A stu giru mincinirisci!! O sicuru sa mutri! Nun ci su Santi! Pi la me lagnusia a nun rispunniri o telefono nun giustificati per lavia . U parrinazzu tirrurizzatu!! E po, quasi quasi maju a giustificari ju, quannu Jddu, lAltissimu, tutti vidi e tutti sapi? Jddu u sapi sicuru ca u matrimonio saccilibr e mi voli pighiari in castagna. O peju si voli stujarii u cuteddu supra a mia!! Ma Ju, e u dicunu tutti, ca sugnu scartru comu na vurpi e chi fetenti di lu diavulazzu, na scusa bona carrinesciu a mpiattari sicuru; pintantu pensa e trema, cerca scusi e suda, ci manca picca ca si caca di supra; e comi dici sempri uno ca di panza e di presenza minnulicchi supra a pasta!!! lavissi avutu avissi statu

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Cap, trasal, impallid di paura

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di Leonardo Cristofaro

Ci pozzu diri ca u telefonu era difittusu continua architettannu scusi; oppuri ca i messaggi, mannannumilli in talianu, ju nun li puteva capiri, stanti ca u talianu nun lu sacciu leggiri ci penza ancora chi forti, sforzannusi: Certu po comi la mettemu cu lu brevijariu, lu missali e tutti lavutri cosi ca non su cchi scriti in latinu, ma ora, per ecclesiale bont liberal comunista sunnu scrivuti nella lingua di stu Statu Latru e Curnutu!! U parinazzu nun mari di confusioni!! Nun sapi si chiangiri o sbattirisi la testa a lu muru, mbriacarisi o manciari, curriri o gridari, prijari o santiari!! C ci voli navvocatu, ma unu bonu, cu li pampini! pensa! Chi bella pinsata; propriu degna di jddu: nigari sempri e fari causa a tutti (puri a lu Signori, allArcangeli, ai Santi si fussi necessariu). Circannu lavvocatu pensa a chiddu cavia fattu assolviri ad Andreot.. chiddu era megghiu mancu nominallu: no lavvocatolavutru!!

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Sono le 3,15

La Bestia gli da una zampata alla spalla. I suoi artigli lo feriscono profondamente; il dolore lancinante; lei lo sorveglia da vicino, pronta a tenerlo vigile; non deve dormire, e soprattutto non deve ridere; neanche del suo sogno. La Bestia buona. I suoi metodi un po meno; ma il suo fine nobile. Entrambi hanno corso il rischio che Lui capisca; e lunghi anni di attenta veglia sarebbero valsi a nulla. Per esser certa di sviarlo da quella strada che, seguita, lo condurr

inesorabilmente alla verit, la consapevolezza di quel matrimonio sbagliato, gli sferra unaltra zampata: questa volta alladdome. E come se gli si aprono quattro lunghi squarci sul ventre dai quali sgorga sangue ed escono viscere. Con un balzo Lui di nuovo sveglio, vigile, in piedi! Non c bisogno di guardare lorologio: sono le 3,15. Va in cucina; beve dellacqua; chiude le porte, perch luci, rumori ed odori non disturbino ne Lei n il bambino; accende una marlboro; la aspira avidamente; un colpo di tosse, potente, inaspettato lo scuote; da quando ha ripreso a fumare il primo colpo di tosse; sa che ne seguiranno altri ancora pi potenti, difficili da sedare; ma deve fumare. Il dolore profondo, prende il corpo e lanima; prega Dio perch finisca, in qualsiasi modo. Apre la porta finestra ed esce in balcone. La notte fredda, limpida, silenziosa; guarda gi. sufficientemente alto. Se salta di testa limpatto romper la calotta cranica, frantumer la colonna vertebrale, far uscire gli occhi dalle orbite, le viscere dalla bocca e dallano. Tutto sar finito. Con una gamba scavalca la ringhiera; sta per alzare laltrasuo figlio tossisce; da qualche giorno che da segni dinfluenza. Gi, suo figlio se salta far un

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di Leonardo Cristofaro

gran tonfo, i vicini guarderanno gi, le donne urleranno, il bambino si sveglier, andr al balcone e guarder gi, e vedr suo padre ridotto in poltiglia, in una posizione innaturale, con le gambe ripiegate sulle braccia insanguinate, il busto quasi eretto su una grossa melanzana scura. Non pu farlo; non adesso; non in un luogo dove suo figlio possa vederlo; deve cercare un altro posto, deve aspettare! Decide di rientrare e coricarsi, sperando che nessuno labbia visto. Si riaddormenta.

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Sono le 3,20

Patri BBondiu fa capolinu, leggiu leggiu, quasi scantatu, dintra u sognu. Lui dormi profunnu; taci maci arripighia u travagghiu s di lu puntu ntificu dunni lhavija lassatu. Chi ruschiu curriju penza. Appena Lui muriva, ittannussi,

appinnennusi, sparannusi, mpinnuliannusi, dannusi na cutiddata n panza, o comi je je, puri jddu spirissi pi sempri. Autru ca Don Abbondio, chiddu scrivutu ne li Promessi Sposi da unu che di nomi fa Manzoni. Jddu cu ? Unu scrivutu supra un libru mai pubblicatu, mai liggiutu a scola, mai liggiutu di nuddu. Si Lui mori Jddu spirisci senza lassari traccia; nuddu sapr m ca esistitu puri Jddu. Savi a sbrigari, e avi a fari di prescia - tri cosi: la prima, jri nellavvocato, truvari na scusa pi nun aviri arrispunnutu a la chiamata e sconjurari lira di Diu; la secunna, aiutari a Lui, che po, era Jddu pirch - si Lui mori Jddu spirisci; e fallu cchi di prescia ancora; la terza nun c bisognu n di falla, ne di pinsalla si fa li primi du! (Certu ca la lagnusia) Pigghia un vecchiu elencu tilifonicu; vecchiu assai ma nun cunta: Fussi ca lavvocato bravu p com bravu, e c nellelencu, lu nummeru non lha cangiatu sicuru! penza Unni avissiru a chiamari masinn li s clienti (novizi o recidivi) abbisognevoli di giusta e necessaria adenzia? Andreott chidduo sicuru havi puri u nummeru du cellulari, stu curnu.. stu cosa tint.. chiddu da! Nellelencu tilifonicu c cugnomi e nomi, professioni, indirizzu e nummeru di porta; e puri i numeri telefoni (tri di lufficiu, di lu fax di lufficiu, di la casa;) U cellulari nun c penza e chiddu ci desi sulu a Andreotta chiddu dda!

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Andreotti ci sta ntipaticu, forsi pirch tutti ni dicinu di cotti e di crudi; ma nun dicinu puri di iddu cosi iripitibili e cajorde? Pigghia u telefonu e telefona: Questo lo studio dellAvvocato; stante che sono le tre di notte passate ed io non sono insonne, sono a casa mia a dormire il sonno del giusto. Se il Vostro sogno dovesse continuare, e il mio aiuto dovesse risultare impellentemente necessario, lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e vi risponder immediatamente (trattandosi di sogno, difatti, la norma non prevede alcuna concatenazione logica circa orari, sonni, risvegli e quantaltro di ragionevole attanagli la vita ordinaria, e di irragionevole muova le nostre azioni). Ad ogni buon conto, chiunque voi siate, preparate tremila euro quale pagamento per il consulto o acconto per la prima causa, o per lo scassamento di cabbasisi che - comunque marrecate. C'inzertai! penza Patri BBondiu Chistu propriu bravu: cchi cajordu di mia; chistu a causa la vinci; chistu passassi supra la cascia di so patri e di so matri comi si stassi facennu na passiata chiazza chiazza! Bisogna lassari missaggio chiaro, inequivocabili, indifferibili e

cumenza:Gentilissimo Avvocato, chi le parla Padre Bbondio, Parroco di Roccaspinata, agiato ed in grado di affrontare immediatamente sia lonere dellacconto che Lei richiede che leventuale necessario aggravio. Mi riceva immediatamente, datosi che sono stato raggiunto da diffida di Dio in persona, ad attendere ad un mio compito specifico e non delegabile, e che sventuratamente ho omesso di compiere per tredici anni. Per onere di precisione voglia prendere atto che tale omissione non suscettibile di riparazione. Patri BBondiu sarritrova o scuru, sutta na putenti acqua di cielu ca lu sta assammarannu tuttu; la talari assuppata, u pastranu nun ni parramu! Attraversu li vitra di locchiali vagnati vidi na luci leggia leggia; savvicina e vidi ca la luci dun granni purtuni barunali. A latu c na insigna di brunzu, o di rami scurutu, (ma forsi brunzu) unni c scrittu

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AVVOCATU. Sutta c un capanello rotunnu a forma di bign cu a cirasa. Scaccia la cirasa.

DRIIINNN!

U suonu accuss acutu, squasi fischiu di trenu a vapuri, ca carrizzanu tutti li pila; (ci pari, ma nun sicuru, ca carrizzanu puri chiddi ca na testa nun ci sunnu cchi). Trasissi e chiudissi la porta, ca la cammarer..la segretaria nun c; sta nsunnannu autri cosicosi ca stava nzunnannu puri jusannacassi!!. U Cristianu arraggiatu ca u parrinu sattruva davanti, chiddu ca rapiu la porta peju djddu: avutu, sopraccigghia bianchi e arruffati, nasu grossu e chinu di crusti, occhiali nichi nichi e tunni tunni, vuci potenti e rascusa, sciatu pisanti, denti gialli, toga lorda di zuccharu di cornettu, di crema gialla, di sucu darancini; nun cabbuttuna; e feti! No la toga: lAvvocatu. Lu fa accommodari, facennuci strata Mi sta purtannu versu lo so

studiu penza u parrinu; pi arrivarici c un corridoiu longo longo, e Patri BBondiu, muvennusi rantu rantu ci duna na taliata: a sinistra tanti finistreddi, e tra una e lavutra vecchi quatri di Garibaldi (cera scrittu sutta IL DITTATORE, perci havi a esseri Jddu), Costantino Nigra (c scrittu sutta GARANTE DAMICIZIA, perci havi ad esseri chiddu di moschetti francisi ca Cavour non vuleva arrivassiru a Garibaldi) Camillo Benso (cera scrittu) e tanti avutri; a destra tanti porti, tutti cu la scritta uttunata supra: la prima BIBLIOTECA, la secunna ARCHIVIO STORICO, la terza ARCHIVIO CORRENTE, la quarta RETR26. Nta penurtima porta c scrittu RICEVIMENTO e nellurtima OFFICINA. LAvvocatu lu fa accommadari ne la stanza dunni c scrittu RICEVIMENTO. Chi veni a dri pins Patri BBondiu Chistu havi na casa ca quantu na

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gabinetto

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timpa, ca unu ci po jiri a tinnirumi, tanti di ddi quatri ca ci po arredari un tiatru e forsi servinu pi fari tiatru - e nun havi un catojo unni c scrittu UFFICIO? Certu, si correggi doppu staiu nzunnannu!!

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Sono le 4,00

Urla per la strada. Un ubriaco inveisce contro qualcuno. Lui si alza di botto, stordito. Si affaccia alla finestra. Lubriaco c lha con un cane. il randagio del quartiere. Lo chiamano lupetto. Sono tutti gentili con lui; c persino chi gli compra le brioscine al bar. Una volta Lui gli ha pure dato un calcio. Lupetto lha guardato, senza guaire, senza ringhiare, senza dargli alcuna importanza, abituato com ad incontrare persone dogni tipo, buoni e cattivi, intelligenti e stupidi. E Lui era stato stupido e cattivo; senza alcun motivo; forse per dimostrare a se stesso di valere qualcosa; di essere, almeno, meglio di quel cane, che invece aveva dimostrato di essere meglio di Lui. Ricord linsegnamento di Ges non fate agli altri ci che non vorreste fosse fatto a voi! e cap che gli altri erano il suo prossimo, chiunque, umano o animale, gli fosse vicino. Da quel giorno Lupetto uno di quelli per i quali ha pi rispetto. E Lupetto ricambia e spesso vedendolo scodinzola. Lupetto e lubriaco sono ancora li: il primo abbaia; il secondo urla, bestemmia, lo riempie di calci. Lui Pensa di scendere e picchiare lubriaco. Poi ci ripensa: anche lubriaco il suo prossimo. E poi Lupetto, come al solito non ci fa neanche caso, e se gli riesce gli appiopper un morso al polpaccio, tanto per fargli passare il vizio. Esce sul balcone ed accende una marlboro; la Bestia lo ritenta: Salta, sei allenato, agile e velocevedrai non te ne accorgi neanche!! Se salta rischia di precipitare sullubriaco; o che qualche pezzo del suo corpo si stacchi e colpisca il cane e quelluomo; o che entrambi si sporchino del suo sangue, delle sue interiora; sia Lupetto che lubriaco sono il suo prossimo; non cosa. Rientra e si rimette a letto. Riflette: conosce mille modi di usare le armi, da fuoco, da taglio, da impatto, esplosive; potrebbe uscire, andare in un luogo appartato, magari un viale sperduto del parco della favorita, o della conca doro, e l conficcarsi uno stiletto nella

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succlavia27. Non doloroso: in dieci secondi perdi conoscenza ed in trenta sei morto dissanguato; impossibile, anche soccorso in tempo, arrestare quel tipo di emorragia. Lei si gira e gli sorride ignara. profumata, calda, morbida. Prima di farlo deve prepararsi: deve mettere a posto le carte; Lei ed il Bambino non dovranno avere preoccupazioni; deve mettersi a posto con i contributi, e scegliere se far ritrovare il proprio corpo, oppure no; nel primo caso dovr stipulare con unagenzia di servizi funebri un contratto blindato; Lei non dovr vedere ci che rimane di Lui; n dovr occuparsi delle tristi pratiche che impone lo jus sepolcri; nel secondo caso, se decider di non far ritrovare il proprio corpo, baster fare tutto di notte; il sangue rapprendendosi attirer gli animali selvatici (cani randagi, cinghiali maiali selvatici) che si ciberanno del suo corpo. Di Lui non rimarr niente: ne ossa ne abiti. Limportante non avere addosso documenti od oggetti che possano, in qualche modo identificarlo. Nessuno sapr che fine ha fatto. Guarda la fede che porta al dito. C scritto il nome di Lei e la data del matrimonio. Dovr essere la prima cosa che deve lasciare a casa. Se decider di affidare il suo corpo agli animali, per Lei sar un problema riscuotere la pensione di reversibilit: dovr attendere una dichiarazione di assenza (dopo due anni dalla scomparsa di Lui) e dopo la dichiarazione di morte presunta dellassente (a dieci anni dalla scomparsa) . Si riaddormena. Nel frattempo Patri BBondiu sempri cchi sturdutu, ma sempri cch cummintu davirici nsertatu; forsi u sciavuru di muffa e carta vecchia ca mpesta lo studio dAvvocatu. Chistu assittatu ne na poltrona a spalliera auta, antica, cu lu tilaru culuratu nivuru e la mbottitura di cuoiu russo (forsi peddi di clienti insolventi ca accuss potti ripagari lAvvocatu). Puri Jddu putissi
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vaso venoso posto lo sternocleidomastoideo (il muscolo doppio, destro e sinistro, che sorregge il capo) e la clavicola.

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addivintari complemento darredo? No! Nun c stu scantu. E lu parrocu di Roccaspinata; i fideli su ginirusi assai; alla peju caddimanner di fari na colletta pi costruire un quarchi lebrosario in congo belga, e po cu si vitti si vitti. Facemu a capirinni accumenza lAvvocatu: Vossia, Patri, mi dici nto so messaggi ca reo di omissione di atti dufficio reato proprio nei confronti, nenti di menu du Signuri Putintissimu di Luniversu Criatu. Pi intantu, Vossiapintutu ?! Pirch s pintutu, putemu circari di faricci haviri lattenuanti! E hannu ad essiri attenuati prevalenti e non generiche!! Anchi si lattenuanti, generichi o prevalenti ca sunnu, lavemu a putiri addimostrari! Vossia, ha statu malatu nne sti tricidi anni? Chi sacciu un tumuri, un enfisema, un ictus, na cosa qualsiasi, ma gravi per! Nun ha avutu nenti? U parrinazzu cala locchi nterra; iddu nun ha avutu mai nenti; mancu na frevi leggia, un duluri di denti, na sciaticanenti. Pacenzia!! Dissi lAvvocatu; e po cuntinuannu: Ha statu partutu a fari u missionariu presso qualchi popolazione spirduta, abbannuata, lorda, malata di lebbra, aids, di qualsiasi cosa? No? Nenti ci fa. Nun pirdemuli spiranziHa costituito comunit di recupero di tossicodipendenti? Comunit di alloggio pi buttani stracomunitarii? No? Pi Buttani comunitarii? No? Comunit di recupero pi armali abbannunati? No? Pacienziavidemu Ha avutu impegni politici a favuri di li paisani so? No?.... Cca la cosa saccumenza a fari seriasi lAltissimu addimanna chiarimenti alla memoria difensiva ca ju aju a priparari pi Vossia, ju chi ci dicu? Ci pozzu diri: Altissimo, stu cudduruni nun ha fattu avutru ca manciari, diri missa e futtiri u prossimu! Destati sha dissetatu cu acqua e zamm, e dimernu sa quadiatu cu calia e castagni Nun avemu attenuanti! U parrinazzu cala locchi ancora chi nterra; si putissi sprufunnari e scappari pi li fogni chi funnuti, lu facissi; certu avissi quarchi problema;

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alle zoccole (surci grossi e famelici ca abitanu li fogni nun avissiru gradutu la so concorrenza, puri si di passaggiu), o sicuru nun ci star simpaticu. Ma mancu nanticchia di vrigogna havi?? arripigghia lAvvocuatu, un pocu ncazzatu Sapi, pi l attenuanti generiche Patri BBondiu, ne un impetu di orgogliu si susi, sta pi diri sopiddu28 chi cosama sapi diri sulu: Avvocatu, la prego, sulu Vossia mi p sarvari dallira dellAltissimu; chiuddu, pintantu mincinirisci sicuru e po mi speddi29 dabbrusciari allinfernuJu nun aju turciutu un capiddu mai a nuddu; nun hai arrubbatucu larmi ntennunun mhaju approfittatu di ma fedeli di chiddi masculi quantumenoe di chiddi fimmini ca mhaiu approfittatu, po, cunfissannuli, chai datu sempi pinitenzi leggi leggi nun mammeritu u Castiju Divinu sulu pirch nun sacciu usari u telefunu! A stu giru a nturduniri lAvvocatu. Talia u parrinazzu nte llochi e cerca darricurdarisi u messaggiu ca cavia lassatu na segreteria telefonica. U messaggiu diciva: Gentilissimo Avvocato, chi le parla Padre Bbondio, Parroco di Roccaspinata, agiato ed in grado di affrontare immediatamente sia lonere dellacconto che lei richiede che leventuale necessario aggravio. Mi riceva immediatamente, datosi che ho ricevuto diffida da Dio in persona, ad attendere ad un mio compito specifico e non delegabile, e che sventuratamente ho omesso di compiere per tredici anni. Per onere di precisione voglia prendere atto che tale omissione non suscettibile di riparazione. Analizzamu, penza cu attentinzioni preturali! - Gentilissimo Avvocato Armenu stu parrinazzu educatuoppuri e ruffianu a cajordu ancora prima di accumenzari a parari cu mija

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chiss finisce

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- chi le parla Padre BBondio, Parroco di Roccaspinata, agiato ed in grado di affrontare immediatamente sia lonere dellacconto che lei richiede che leventuale necessario aggravio cajordu forti! Tarmenti cajordu ca ci pari ca cu li sordi, (ca nunhavi haviri assai, ma ca sunnu di li so fideli), po mettiri riparu ad ogni dannu - Mi riceva immediatamente, datosi che ho ricevuto diffida da Dio in persona, ad attendere ad un mio compito specifico e non delegabile, e che sventuratamente ho omesso di compiere per tredici anni. Chistu nun sulu nun capisci nenti turduni ntificuma pighia puri di susu Mi riceva immediatamentee po mi dici ca lAltissimu ci domanna u cuntu dun travaghiu ca havia e putia fari sulu jddu, e jddu nun sulu nun fa nenti ma duna la curpa a lu telefonu; e si cerca puri lAvvocatu!! Certu comi Diu: chista omissione continuata senza attenuanti. E si ci pensamu bonu, aggravata da motivi abietti; nun sunnu motivi abbietti la lagnusia, la continuata volonta a scapputtarisilla di responsabilit proprie s p e c i f i c h e -? E favusu comi picca omini o munnu!! E dici puri sventuratamente!!! Nun puteva dillu direttamente allAltissimo ca sta cosa non delegabile non era cchi susscettibile di riparazioneca nun cera cchi nenti di fari? Nun lu sapi!! Ma chi razza di parrinu ca nun sapi ca lAltisimo Magnanimo, Ginirusu, Misericordiusu, Bonu cu i boni. E po chi avr omessu di fari rispettu a tuttu chiddu ca fici! A stu puntu megghiu ca nun ha fattu nenti! Tali u Parrinu e ci dimann: Patri BBondiu, ma Vossia, chi cosa omisi di fari? E u Parrinu ribbattennu: Haviva a mpidiri un matrimoniuper u matrimoniu ci fu, e ci fu un fighiusulu ca Lui, u maritu, a quantu mi parsi di capiri, scuntentu, dipressu, infilici, arraggiatu comi narmalu sarvaggiu ma chi minchia voli ca ni sacciu ju!! Parr vucia lAvvocatu, innanzi tuttu e d u c a z i o n e, pirch Vossia nun po esseri curnutu in quantu un grannisimu porcu e i porci comi

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tutti sannu - nun hannu li corna!!! Per putissi essiri un porcu sarvaggiucomi si chiamaun cinghiali!! E po, u sapi cchi ci dicu? Nhaju addifinnutu curnuti assassini, svrigunati truffatori, latri di picciriddi,, ma farabbutti comi a Vossia mai!! E sunnu centanni ca fazzu lu misteri. U sapi cchi ci dicu: ci issi a scassari i cabbassisi a quarcun avutru, sempri si ne lu sognu Lui ci dar la possibilit di circarisillo navutru Avvocatu; io arrimettu u mandatu e pi mija sinni po jiri affanculu!! Anzi si nun spirisci di la vista di locchi m, quant veru lAltissimu, mi susu a la stractafuttu di vastunatuni. Ci nnhaju a dari tanti ca lhaju a ridducuru na ficazzana!! Caiu a scippari la peddi dillossa!! Fora! Sinni issi Fora! e ci tira a stornu tuttu chiddu chavi a disposizioni, codici civili, penali, fallimentari, di li naviganti, segreti, penne, calmai, calamari (tantu un sognu): tuttu chiddu ca ci capit sutta manu

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Sono le 5,00 Lui ride a crepapelle; sente ancora le urla dellAvvocato e i passi a corsa di bersagliere con i quali Patri BBondiu scappa dallo studio dellAvvocato; sente gli oggetti infrangersi contro il muro, il corridoio, il pianerottolo dello studio; sente i calamari fare sploff contro la porta e la schiena del prete. Fuggendo lo vede scivolare sul selciato bagnato, cadere, battere la testa, rialzarsi di scatto e riscivolare ancora ostacolato dalla talare e dal pastrano; lindegno si tiene il sedere (la prima botta stata forte ma la seconda sicuramente gli ha leso il coccige o essendo lui un prete, pi appropriatamente, gli ha leso losso sacro.) Lei fa dei versetti lamentosi; ogni notte la stessa storia; Lui dorme irrequieto e le impedisce di dormire; impedire una parola grossa; la ostacola un pochino. Lei lo sa; Lui le dice spesso ( o meglio le diceva) che nellarco di una notte era capace di soffrire pene indicibili e ridere sino quasi a soffocare. Potenza del sogno. Ormai Lei abituata. E ora dalzarasi! O meglio non ancora ora; potrebbe rimanere a letto almeno fino alle 6,30; quello sarebbe lorario giusto per alzarsi. E invece eccolo l; sveglio e lucido; rimarr lucido fino alle 11,00; a quellora anche la Bestia si sveglier; e tutto riprender, come il giorno prima. E quello prima ancora. Accende la televisione; c il Consorzio Nettuno si parla dellevoluzione delluso del corsivo e del maiuscolo nei testi latini pre-cinquecenteschi: interessantissimo!! La cosa lo entusiasma come lo pu essere un asino carico di legna su per una salita ripida e sdrucciolevole, o come diceva suo nonno comi lu sceccu pi lu chiarchiru Prende la caffettiera dal

colapiatti, riempie la caldaia dacqua, il filtro di caff e chiude il tutto ponendola sul fornello acceso; nel frattempo prende due tazzine ed un piattino; sul piattino mette un cioccolattino; lo fa sempre; a caff pronto riempie le due tazzine; una la zucchera: due cucchiaini e mezzo (Lei lo gradisce molto dolcealcune mattine tentato, per vedere se rimane infissa,

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di piantare una bandierina su quella montagna di zucchero inutile, che a caff finito rimane sul fondo della tazzina). Porta tazzina, piattino e cioccolattino in camera da letto; li posa sul comodino, dal lato di Lei. Poi torna in cucina, si siede e lentamente sorbisce il suo, forte ed amaro; si toglie il pigniama; fa freddo; si inumidisce il viso, prima con dellacqua fredda, poi calda, poi caldissima e in ultimo con la lozione pre barba; ha una barba rada e particolarmente ispida, facile ad incarnirsi; poi si massaggia il viso; prende il sapone da barba e con il pennello, lentamente si trasforma in un giosioso Babbo Natale; prende il rasoio (usa quello a mano libera); apre il binarietto, prende una mezza lametta, la inserisce e richiude il binario; apre lacqua calda e quando bollente la fa scorrere sul rasoio; aspetta qualche secondo; accende una marlboro, calda, pastosa; la lascia pendere dalle labbra; comincia a rasarsi, direttamente contropelo; i movimenti sono lenti, attenti, misurati, fermi; Babbo Natale, lentamente scompare dal sottogola, dalla guancia destra, dalla guancia sinistra, dal labbro superiore, dal mento; spegne la sigaretta; risciacqua il viso; Babbo Natale non c pi! guarda lo specchio ed osserva i suoi occhi: sono lucidi, le palpebre gonfie, con borse evidenti; ogni mattina cos; si risciacqua bene e poi va sotto la doccia, caldissima; lodore del bagnoschima non gli piace; Lui lo usa senza parsimonia ed ogni due o tre giorni Lei costretta a metterne uno nuovo; non mai della stessa marca, mai dello stesso formato, ma con lo stesso tappo, mai con lo stesso odore: fosse cos varia la loro vita sessuale Sono passati 5 minuti e decide di chiudere lacqua. Rabbrividisce. Si asciuga con un grande telo da mare che Lei continua a fargli usare invece di un pi comodo accappatoio; veramente laccappatoio c ed appeso in bella vista; ma a Lui non piace e non pu piacere: atroce nel tessuto (sembra fatto di carta vetrata grossa) nella forma (lungo fino a terra e con le maniche corte fino ai gomiti); sembra concepito per procedimenti di depilazione a secco.

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asciutto; si lava i denti; anche il dentifricio segue il via vai del bagno schiuma: oggi alla malva, domani al bicarbonato, quello appresso alla menta. Non c che dire: Lei, in fatto di prodotti detergenti, fantasiosissima. Si veste, alla luce debole della lampada da notte; spesso mette le calze di due colori diversi: una nera e laltra blu; fortunatamente ha i pantaloni sempre troppo lunghi perch si possa vedere. E ancora presto ma vuole uscire; deve farlo immediatamente! Va a dare un bacio al figlio, lo fa sempre; sente un fruscio nel corridoio: Lei che di nascosto riporta il cioccolattino nel contenitore dal quale Lui laveva preso; se no finiscono! Si accorto da un po di tempo che Lei non mangia il cioccolattino; ma pazienza: laffetto, le carezze, le gentilezze, se fatte gratis, possono anche non essere ricambiate. Cest la vie! Lei ritornata a letto e finge di dormire; Lui finge di non aver capito; la bacia sulla guancia e Lei sorride. Ormai fingono come due attori navigati. Prende il casco, le chiavi della moto, la spazzatura, chiude la porta ed esce.

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Sono le 06,30

Butta la spazzatura, mette il casco, inforca la moto, apre lo starter, accende il quadro, avvia il motore, parte. Laria gelida e gi morde le sue mani; il rombo del bicilindrico sembra conciliargli lanima; la strada bagnata, scorre lenta; ancora presto per andare in ufficio; si avvia per la strada che costeggia il mare; lordore pungente del mare mosso lo raggiunge e lo allieta; le navi che attendono di attraccare gli fanno comprendere che il mondo non tutto l, che grande e per essere navigato bene, tutto e per intero, ha bisogno i grandi navi. Guarda le macchine che gli vengono incontro; la Bestia si sveglia ferina, senza avvertimento; gli suggerisce di aprire il gas e schiantarsi contro qualcuna di loro. Nelle macchine ci sono persone sole, uomini o donne, insonnacchiate, forse anche loro oppresse dalla vita e dai doveri; ma che certamente hanno gioie ed affetti; vorrebbe ferirne o addirittura ucciderne qualcuno; una donna madre di figli e moglie felice; oppure un uomo, buon padre e marito. No! Sa che ingiusto desiderare che il suo dolore coinvolga qualcunaltro! Siamo al paradosso!! Per non rattristarle non parla del suo dolore con le persone a lui care e poi pensa di far male a qualcuno, di uccidere e uccidersi stenta a riconoscere in Lui luomo che era e che vorrebbe tornare ad essere.. Continua ad andare in giro ancora presto! Pensa al sogno, a Patri BBondiu (forse causa di tutti i suoi mali), allAvvocatu, a Lei, a Lui, al bambino, ai tredici anni passati, alla possibile remota eventualit che non si fosse sposato, che se avesse continuato a studiare, che se avesse preso una, due, tre lauree Avrebbe potuto lavorare in altri paesi, con altra genteAvrebbe potuto non amare Lei. Avrebbe potuto amare altre donneUnaltra donna. Forse sarebbe stato meglio Di chi la colpa?

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La colpa di Lui, che vive nel sogno, senza piedi per terra; che non apprezza ci che ha, perch ci che ha tangibile, non soggetto a desiderio. La colpa di Patri BBondiu perch non ha atteso ai suoi obblighi verso il Creatore e verso le anime che a lui sono state affidate; perch non ha rispettato il giuramento sacerdotale, non ha impiegato un minimo di buona volont e non ha risposto allSMS che gli intimava di non celebrare il matrimonio. La colpa di Lei che si accontenta di vivere come vive. Se ricorda, per, gli scritti di San Giovanni Crisostomo non pu che dare la colpa solo a se stesso. E Lui a non aver rispettato il proprio giuriamento: il giuramento di essere tuttuno con Lei ed il loro bambino; il giuramento di essere un buon marito ed un buon padre; il giuramento di guidare la propria famiglia secondo il principio per cui in ognuno c Dio, ed in ognuno quel Dio va temuto, amato e rispettato.

Lui come Patri BBondiu.

Lui Padri BBondiu.

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Sono le 7,30

Forse questo sogno, stato utile. Forse il Buon Dio, attraverso il sogno, gli ha parlato, lo ha scosso, gli ha lasciato un segno che ricorder per sempre: tutto ci che ha pu, in un attimo, non esserci pi!

Quel segno lo lascia di fronte a due possibilit: la possibilit di porre lucidamente termine alle sue sofferenze oppure laltretanto lucida,

concreta, ragionevole possibilit di continuare a vivere, amare ed essere amato, senza desiderare altro.

Scegliere la seconda?

Parcheggia la moto, scende, toglie il casco, entra in ufficio, timbra il cartellino, saluta i colleghi, prende un caff alla macchinetta, riflette; vuole perdonare Patri BBondiu, perdonare se stesso, affrontare la giornata ed attendere che finisca. Vuole tornare a casa da Lei e dal loro bambino.

Fine

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Il Sogno Indice

- Sono le 2,30!......................................................pag. 4 - Sono le 2,45! .....................................................pag. 6 - Sono le 3,00!......................................................pag. 14 - Sono le 3,15!......................................................pag. 18 - Sono le 3,20!......................................................pag. 20 - Sono le 4,00!......................................................pag. 24 - Sono le 5,00!......................................................pag. 30 - Sono le 6,30!......................................................pag. 33 - Sono le 7,30!......................................................pag. 35 - La vita in due....pag. 37

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La vita in due

Grazie Signore perch ci hai dato lamore capace di cambiare la sostanza delle cose.

Quando un uomo e una donna diventano uno nel matrimonio non appaiono pi come creature terrestri ma sono limmagine stessa di Dio. Cos uniti non hanno paura di niente. Con la concordia, lamore e la pace luomo e la donna sono padroni di tutte le bellezze del mondo. Possono vivere tranquilli, protetti dal bene che si vogliono secondo quanto Dio ha stabilito.

Grazie Signore per lamore che ci hai regalato.

Giovanni Crisostomo

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