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Howard Phillips Lovecraft 1

Howard Phillips Lovecraft


« Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto. »
(H.P. Lovecraft, Supernatural Horror in Literature)

Howard Phillips Lovecraft (Providence, 20 agosto 1890 –


Providence, 15 marzo 1937) è stato uno scrittore statunitense del
fantastico.
Non molto apprezzato dai critici del suo tempo - forse perché troppo
innovativo[1] - non godette mai di buona fama se non dopo la sua
morte. È oggi riconosciuto fra i maggiori scrittori di letteratura horror
insieme ad Edgar Allan Poe, ed è considerato da molti uno dei
precursori della fantascienza angloamericana. In particolare S.T. Joshi
definisce l'opera di Lovecraft come: «un inclassificabile amalgama di
fantasy e fantascienza, e non è sorprendente che abbia influenzato in
maniera considerevole lo sviluppo successivo di entrambi i generi».[2]

Biografia

Howard Phillips Lovecraft


Infanzia e giovinezza
H.P Lovecraft nacque il 20 agosto 1890. Unico figlio di Winfield Scott Lovecraft, un venditore ambulante di gioielli,
e Sarah Susan Phillips Lovecraft, che poteva fare risalire i suoi antenati in America fino alla colonia di
Massachusetts Bay nel 1630. Entrambi i suoi genitori avevano più di trent'anni quando si sposarono, e per entrambi
era il primo matrimonio, cosa piuttosto inusuale a quei tempi. Quando Lovecraft aveva tre anni, suo padre cominciò
a manifestare i sintomi di una psicosi acuta in un hotel di Chicago dov'era in viaggio d'affari.
Venne ricoverato al Butler Hospital di Providence, dove rimase per il
resto della sua vita. Colpito da paralisi, morì di sifilide[3] quando
Lovecraft aveva solo otto anni.
Lovecraft venne quindi cresciuto dalla madre, da due zie (Lillian
Delora Phillips e Annie Emeline Phillips) e dal nonno Whipple Van
Buren Phillips, col quale Lovecraft e le sue parenti vissero fino alla
morte di Phillips. Lovecraft fu un bambino prodigio: recitava versi
all'età di due anni ed era in grado di comporre intere poesie già all'età
di sei anni.[4] Suo nonno lo incoraggiò nella lettura, fornendogli libri
quali le fiabe dei fratelli Grimm, Le mille e una notte, Age of Fables di
Thomas Bulfinch, e versioni per bambini dell'Iliade e dell'Odissea.[4] Il
nonno stimolò anche l'interesse del piccolo Lovecraft verso la
letteratura fantastica, narrandogli racconti gotici. La madre, d'altro
canto, si preoccupava che tali letture lo potessero turbare.
Whipple V. Buren Phillips, il nonno materno di
Lovecraft
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Durante l'infanzia Lovecraft fu spesso malato, anche se la natura


della sua malattia non è ben nota; lo scrittore sostenne in seguito di
aver sofferto di crisi nervose, e fu anche per questo che non
frequentò regolarmente la scuola, secondo alcuni biografi la causa di
questi esaurimenti nervosi fu l'atteggiamento iperprotettivo della
madre, che gli limitava molto anche le uscite da casa.[2] A partire da
quegli anni si appassionò alla narrativa di Poe, Verne e Wells,[4] che
stimolarono il suo interesse per l'insolito, la chimica e l'astronomia.
Cominciò a redigere diverse pubblicazioni, con circolazione limitata,
a partire dal 1899, come la Scientific Gazette. Quattro anni più tardi
tornò a frequentare la scuola pubblica.

Whipple Van Buren Phillips morì nel 1904, dopo aver subito
rilevanti perdite nei suoi affari. La famiglia si impoverì in maniera
significativa, a causa di una cattiva gestione del patrimonio da parte
dello zio. Fu così costretta a spostarsi al numero 598 di Angell
Street, in un'abitazione molto più piccola e meno confortevole, dove
abiterà fino al 1924. Lovecraft fu molto amareggiato dalla perdita
Lovecraft all'età di circa nove anni
della casa in cui era nato e considerò per qualche tempo l'ipotesi del
suicidio. Nel 1905 lo scrittore cadde da un'impalcatura e si ferì alla
testa, per tutta la vita soffrirà di feroci mal di capo. Nel 1908 fu
colpito da un forte esaurimento nervoso, in conseguenza del quale
non conseguì mai il diploma di scuola superiore.[2] Questo
fallimento nel completare la propria istruzione fu per lui una fonte di
delusione e vergogna, anche perché non poté mai iscriversi alla
Brown University di Providence.

Il giovane Lovecraft scrisse alcune opere di narrativa, ma in seguito


si dedicò alla poesia e alla saggistica, almeno fino al 1917, anno in
cui cominciò la produzione di racconti più raffinati come La Tomba
e Dagon. Quest'ultimo fu il suo primo racconto pubblicato su una
rivista professionale, apparendo infatti sulle pagine di Weird Tales,
nel 1923. Intanto Lovecraft, convinto sostenitore dell'intervento
americano nella Prima guerra mondiale, si presentò volontario nel
1917 ma venne riformato, in quanto non superò l'esame fisico.[4] In
precedenza aveva tentato di arruolarsi nella Guardia Nazionale, ma
Il giovane Lovecraft
non era stato accettato anche per via dell'interessamento
dell'apprensiva madre Sarah.[4]

Nel frattempo, sempre in questi anni, cominciò a prendere forma la sua vasta rete di corrispondenti. La lunghezza e
la frequenza delle sue missive fanno di lui uno dei più prolifici autori epistolari del secolo. Fra i suoi corrispondenti
si possono citare il giovane Forrest J. Ackerman, Robert Bloch (autore di Psycho) e Robert E. Howard (Conan il
barbaro). In questo periodo, insieme ad alcuni di questi corrispondenti, partecipò al circolo letterario "Kleicomolo" e
lesse un libro che amò e che esercitò probabilmente su di lui un notevole influsso, Etidorhpa di John Uri Lloyd.[5]
Dopo aver sofferto per un lungo periodo di isteria e depressione, la madre di Lovecraft venne ricoverata al Butler
Hospital, lo stesso ospedale dove il marito era morto qualche anno prima. Nonostante questo, Sarah fu in grado di
scrivere molte lettere al figlio. Il loro legame cessò solo con la morte della donna, avvenuta il 21 maggio 1921, a
seguito di complicazioni durante un intervento.
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Il matrimonio e New York


Poco dopo, ad una convention per giornalisti amatoriali, incontrò Sonia Greene. Nata nel 1883, da una famiglia di
ebrei ucraini, la donna era sette anni più vecchia di Lovecraft. Si sposarono nel 1924, e la coppia si spostò nel
distretto di Brooklyn a New York. Le zie di Lovecraft non furono felici di questa decisione, non ritenevano
opportuno che il nipote si sposasse con un'imprenditrice (la Greene gestiva un negozio di cappelli), e, anche se
inizialmente affascinato, lo stesso Lovecraft arrivò ad odiare New York.
La permanenza di Lovecraft a New York venne funestata da problemi economici, poiché i suoi sforzi per trovare
lavoro furono inutili e costrinsero la moglie, che nel frattempo aveva visto fallire la propria attività commerciale, a
spostarsi a Cleveland alla ricerca di un impiego. Lovecraft quindi rimase a vivere da solo in una zona di Brooklyn
chiamata Red Hook[6] (scenario, tra l'altro, di Orrore a Red Hook, uno dei racconti di Lovecraft in cui la componente
razzista è più evidente). Questa impossibilità di trovare un impiego stabile per mantenere se stesso e la moglie, a
causa dell'ampia massa di popolazione immigrata, irreconciliabile con la sua opinione di se stesso come un
privilegiato Anglo-Sassone, contribuì forse ad acuire il razzismo chiaramente presente nella sua opera[7] . È doveroso
comunque ricordare che Lovecraft sposò un'ebrea russa ed aveva amici ebrei ed omosessuali (Samuel Loveman).
Qualche anno dopo la coppia, che già era separata, si accordò per un divorzio (che non venne mai completamente
formalizzato), e Lovecraft tornò a vivere con le zie a Providence. A causa della cattiva riuscita del suo matrimonio,
alcuni biografi hanno ipotizzato che Lovecraft fosse asessuale; tuttavia, la moglie lo definì più volte "Un amante
adeguatamente eccellente"[8] .

Il ritorno a Providence
Di nuovo a Providence, Lovecraft visse in una "spaziosa casa vittoriana di legno marrone" al numero 10 di Barnes
Street fino al 1933 (questo è l'indirizzo che nel racconto "Il caso di Charles Dexter Ward" viene dato come residenza
del dottor Willet). Il periodo dopo il suo ritorno a Providence (gli ultimi dieci anni della sua vita) fu il più prolifico
dal punto di vista letterario. Durante questi anni scrisse per le più importanti riviste pulp di quel periodo (soprattutto
Weird Tales) la maggior parte dei suoi racconti oggi più conosciuti e opere più impegnative come Il caso di Charles
Dexter Ward e Alle montagne della Follia. Inoltre si dedicò alla revisione di opere di altri autori, lavorando anche
come ghostwriter nelle opere The Mound, Winged Death, The Diary of Alonzo Typer, solo per citarne alcune.
Nonostante i suoi sforzi creativi, la sua situazione economica continuò a peggiorare finché fu costretto a trasferirsi al
numero 66 di College Street in un alloggio più economico e più piccolo (la stessa abitazione di Robert Blake,
protagonista di L'abitatore del buio[9] ) con l'unica zia superstite. Lovecraft fu anche profondamente colpito dal
suicidio di Robert E. Howard.
Nel 1936, a Lovecraft venne diagnosticato un cancro all'intestino. Lo scrittore non informò gli amici della sua
malattia per non amareggiarli; negli ultimi mesi tenne un diario (Diario di Morte) - proprio come molti protagonisti
delle sue storie avevano fatto nelle ore più nere - sulla propria salute per informare i medici delle sue condizioni[10] .
Visse il resto della vita tormentato dal dolore fisico; l'ultimo ricordo su di lui è quello dell'amico Harry Brobst, che si
recò a visitarlo poco prima della morte. Brobst cercò di confortare il sofferente Lovecraft menzionando lo stoicismo
degli antichi filosofi; lo scrittore di Providence non rispose ma si limitò a scuotere la testa, negando in modo deciso
la validità dell'argomentazione[10] .
Lovecraft si spense il giorno dopo, il 15 marzo 1937.
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Il nome di Lovecraft venne inciso assieme a quello dei parenti nel


monumento di famiglia dei Phillips. Nel 1977, un gruppo di fan
particolarmente devoti guidati da Dirk Mosig raccolse i fondi
necessari per far realizzare una lapide commemorativa, sulla quale
vennero incisi il nome dello scrittore, la data di nascita, quella di
morte e la frase "I AM PROVIDENCE" (io sono Providence),
tratta da una delle sue lettere personali. La tomba di Lovecraft si
trova nel cimitero di Swan Point a Providence e viene
occasionalmente contrassegnata con graffiti che citano la sua
famosa frase tratta da Il richiamo di Cthulhu:
La tomba di Howard Phillips Lovecraft

« Non è morto ciò che in eterno può attendere,


e col passare di strani eoni, anche la morte può morire. »

Il 13 ottobre 1997, a poco più di sessant'anni dalla morte dello scrittore, uno o più sconosciuti hanno scavato nel
cimitero cercando di riesumarlo, ignorando evidentemente che il corpo non è sepolto sotto la nuova lapide.[11]

L'ipotetico viaggio in Italia


Nel luglio 2002 il giornalista Roberto Leggio ha scoperto tra le pagine di un libro acquistato a Montecatini Terme un
diario di circa quaranta pagine redatto in forma epistolare che riportava la descrizione di un viaggio fra la costa
orientale degli Stati Uniti e il Polesine. Il diario risultava indirizzato ad Alfred Galpin, abituale corrispondente dello
scrittore di Providence, e riportava come firma il nomignolo "Grandpa Theo", uno degli pseudonimi che Lovecraft
utilizzava nella propria corrispondenza. Sulla base del documento, sottoposto anche all'attenzione degli esperti
lovecraftiani in Italia, che tuttavia non si sono ancora pronunciati definitivamente sulla sua autenticità, Leggio si
spinge ad ipotizzare che Lovecraft abbia viaggiato in Italia nel 1926, nonostante la notizia non venga in alcun modo
riportata dai biografi dello scrittore di Providence. La lettera contiene considerazioni riguardo al folklore locale del
Polesine che secondo Leggio potrebbe aver costituito una fonte d'ispirazione per alcuni dei racconti di Lovecraft.
Il manoscritto è al centro di un documentario del 2004 intitolato H.P. Lovecraft - Ipotesi di un viaggio in Italia e
diretto dallo stesso Leggio, insieme al collega Federico Greco e del film del 2005 Il mistero di Lovecraft - Road to
L., sempre per la stessa regia.
D'altra parte, è molto più probabile che fosse lo stesso Galpin ad essersi recato in Italia e che dal nostro paese avesse
indirizzato qualche missiva a Lovecraft. La lettera firmata con lo pseudonimo Grandpa Theo sarebbe sì una lettera di
Lovecraft, ma spedita dal New England, in risposta all'amico. È quindi possibile che le leggende del Delta del Po
abbiano davvero ispirato Lovecraft per alcune sue creazioni letterarie, anche se per interposta persona (Galpin,
appunto) e non a seguito di un effettivo viaggio dell'autore.
Il viaggio risulta esclusivamente un espediente narrativo per la storia raccontata nel documentario e nel film, lo
stesso Lovecraft in tutti le missive autobiografiche dichiara di non avere mai lasciato la costa orientale degli Stati
Uniti, tranne per un viaggio a Québec, in Canada.
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Influenze e stile
Il nome di Lovecraft è sinonimo di narrativa dell'orrore; le sue opere, in particolare i Miti di Cthulhu, hanno
influenzato autori in tutto il mondo, e si possono riscontrare elementi lovecraftiani in svariati romanzi, film, fumetti e
cartoni animati. Ad esempio nel fumetto Batman i folli nemici del protagonista vengono incarcerati nel manicomio
Arkham di Gotham City ed il nome Arkham è un'invenzione di Lovecraft. Molti autori contemporanei di narrativa
horror e fantastica, come Stephen King, Bentley Little, Joe R. Lansdale, Neil Gaiman per citarne solo alcuni, hanno
indicato Lovecraft come una delle loro fonti primarie di ispirazione.
Lo stesso Lovecraft, tuttavia, era relativamente sconosciuto fra i suoi contemporanei. Anche se le sue opere vennero
pubblicate su importanti riviste come Weird Tales, ben pochi conoscevano il suo nome, e nulla, all'epoca della sua
morte, avrebbe potuto far presagire il notevole successo che avrebbero raggiunto i suoi lavori.[9]
Inoltre, non mancarono giudizi critici molto sfavorevoli. Il celebre Edmund Wilson, che pure ammirava il saggio di
Lovecraft Supernatural Horror in Literature[10] , stroncò nel suo Tales of the Marvellous and the Ridiculous il
romanzo breve L'ombra venuta dal tempo, commentando: "l'unico vero orrore in molte di queste storie è l'orrore del
cattivo gusto e della cattiva arte".[12]
Non di rado, le sue opere furono rifiutate: in particolare, il direttore di Weird Tales Wright respinse inizialmente
racconti quali La maschera di Innsmouth e Il richiamo di Cthulhu. I rifiuti irritavano ed amareggiavano Lovecraft,
che nel 1932 scrisse in una lettera a Talman[10] :

« Sfortunatamente, non ho l'abilità di architettare ingegnose banalità che soddisfino le esigenze di curatori senza fantasia. »
In particolare, l'insuccesso di Alle montagne della follia - scritto nel 1931 ma pubblicato solo nel 1936 e in forma
rimaneggiata - fece considerare a Lovecraft (che era, per natura, alquanto critico nei confronti dei propri lavori) l'idea
di abbandonare la professione di scrittore[10] :

« Dopotutto, può darsi che il mio rapporto con la letteratura fantastica debba essere quello del lettore attento, dello
spettatore, e non dello scrittore/creatore. Non porterò a termine altri racconti a meno che non siano migliori dei precedenti, e
nel frattempo continuerò a sperimentare. »

Lovecraft corrispose regolarmente con altri scrittori suoi contemporanei come Clark Ashton Smith, August Derleth e
Robert Ervin Howard, coi quali strinse una solida amicizia, anche se non li incontrò mai di persona. Questo gruppo
di corrispondenti divenne noto come il “Circolo Lovecraft”, poiché tutti loro introdussero nella propria opera, con
l'incoraggiamento e la benedizione dello stesso Lovecraft, elementi tratti dai racconti dell'autore di Providence:
misteriosi manoscritti dai nomi inquietanti, pantheon di antichi dei alieni come Cthulhu e Azathoth e località fittizie
come Arkham e il fiume Miskatonic. Si può affermare che proprio grazie agli sforzi del “Circolo Lovecraft” ed in
particolare di August Derleth, il nome e l'opera di Lovecraft non sono stati dimenticati.
Anche dopo la morte di Lovecraft, il "Circolo Lovecraft" continuò la sua opera. Augusth Derleth fu probabilmente il
più prolifico tra questi autori, tuttavia il suo contributo è piuttosto controverso; mentre Lovecraft considerava il suo
pantheon un semplice accorgimento narrativo, Derleth creò un'intera cosmologia, immaginando una guerra tra i
“Grandi Antichi” e gli “Dei Esterni” ed associò tali dei ai tradizionali quattro elementi. Molti fan di Lovecraft hanno
disapprovato questa interpretazione,[13] [14] che sembra contraddire quella dello stesso Lovecraft di un Universo
senza ordine né finalità, con esseri non propriamente malvagi, ma sostanzialmente disinteressati al destino
dell'umanità.
L'opera di Lovecraft è stata divisa in tre categorie da alcuni critici. Anche se Lovecraft non fece mai riferimento a
queste categorie scrisse ad una sua corrispondente[15] : "Ci sono i miei racconti à la Poe e i miei racconti à la
Dunsany ma ahimè, dove sono i miei racconti à la Lovecraft'?"
• Storie Macabre (approssimativamente 1905-1920)
• Storie Oniriche (approssimativamente 1919-1927)
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• Ciclo di Cthulhu (approssimativamente 1926-1935)


Qualche critico fa notare che ci sono ben poche differenze tra le storie
oniriche e il Ciclo di Cthulhu, in entrambi infatti sono presenti il
Necronomicon e gli stessi "dei". Tuttavia mentre le storie oniriche
appartengono al genere fantasy, il Ciclo di Cthulhu è più propriamente
appartenente alla fantascienza.
La maggior parte delle opere di Lovecraft sono ispirate dai suoi incubi
e forse il continuo e duraturo successo dei suoi racconti si deve proprio
a questo collegamento diretto con i simboli dell'inconscio.
L'opera di Edgar Allan Poe influenzò profondamente i primi racconti
macabri di Lovecraft e il suo stesso stile, noto per le atmosfere
inquietanti e le paure latenti che evoca.

Edgar Allan Poe

La scoperta da parte di Lovecraft delle opere di Lord Dunsany con la loro schiera di dei
viventi in un mondo immaginario lo spinse a cimentarsi in racconti dal contenuto
onirico. Un'altra fonte di ispirazione, totalmente diversa dalle precedenti, fu l'importante
progresso scientifico che in quegli anni si registrava in campi come la biologia,
l'astronomia, la geologia e la fisica, che contribuiva, nella sua visione, a far sentire la
razza umana come insignificante e impotente, in balia di un universo meccanico e privo
di ogni riferimento spirituale, dando un fondamentale contributo alle idee che più tardi
verranno definite col termine cosmicismo e dando ulteriore forza al suo convinto
ateismo[7] .

A causa del suo forte attaccamento alle proprie radici e per la necessità, nonostante la
relativa giovinezza degli Stati Uniti come nazione, di inserire nella sua opera luoghi che
dessero l'impressione di antichità, Lovecraft creò località fittizie all'interno della
familiare cornice del New England. Probabilmente fu l'influenza di Arthur Machen, con i Lord Dunsany

suoi efficaci racconti sulla sopravvivenza di un male antico in un'ambientazione moderna


e realistica, e la sua convinzione che esistessero misteri nascosti sotto il velo della realtà, che fornì a Lovecraft
l'ingrediente finale e diede origine alla parte più matura e originale della sua opera. Nacque così il Ciclo di Cthulhu,
col suo pantheon di divinità extra-dimensionali la cui esistenza si può indovinare da antichissimi miti e leggende. Il
termine "Miti di Cthulhu" venne coniato dallo scrittore August Derleth, corrispondente di Lovecraft, dopo la sua
morte; l'autore di Providence definiva scherzosamente la sua mitologia artificiale "Yog-Sothothery"[16] .
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Nei suoi racconti è presente uno dei più ricorrenti accorgimenti


letterari dell'horror moderno: lo pseudobiblium Necronomicon,
grimorio segreto scritto dall'arabo pazzo Abdul Alhazred. La forza e la
popolarità dei Miti hanno portato ad illazioni riguardo ad una presunta
ripresa da parte di Lovecraft di miti o credenze occulte preesistenti.
Negli anni sono state pubblicate svariate false versioni del
Necronomicon.

La prosa di Lovecraft è piuttosto antiquata, il che è riferibile alla sua


Il Necronomicon, come immaginato e realizzato formazione letteraria ricevuta dagli antichi volumi della biblioteca del
da un fan nonno materno e al suo amore per le forme classiche (soprattutto per le
forme derivanti dal latino o dal greco) di alcune parole. Spesso impiega
varianti ortografiche e termini superati, termini riferibili al lessico esoterico e tentativi di trascrivere il dialetto locale
che sono stati però definiti inaccurati e accondiscendenti. Lovecraft inoltre fa largo uso dell'inglese britannico (lui
stesso si definiva anglofilo). Molto frequente, nelle sue descrizioni, il ricorso ad aggettivi quali "orribile",
"mostruoso", "blasfemo"; nella sua già citata stroncatura di L'ombra venuta dal tempo, Edmund Wilson osserva
maliziosamente: "Di sicuro, una delle regole principali per scrivere un efficace racconto dell'orrore è non usare mai
nessuna di queste parole -- specialmente se, alla fin fine, si finisce per descrivere un invisibile polipo fischiante."[17]
Differente è l'opinione di Stephen King, ammiratore di Lovecraft - che definisce "geniale" quando deve
rappresentare il macabro - il quale sostiene nel suo saggio On writing come il principale limite dell'autore di
Providence fossero i dialoghi artificiosi che metteva in bocca ai suoi personaggi, e osserva come lo stesso Lovecraft
ne fosse probabilmente consapevole, dato che, delle milioni di parole da lui scritte nelle sue opere, meno di
cinquemila siano state quelle in forma di discorso diretto[18] .

Prolifico autore epistolare, Lovecraft scrisse centinaia di lettere anche se sul numero preciso non mancano ad oggi
vivaci dibattiti. La stima di L. Sprague de Camp - circa centomila lettere - è forse quella più attendibile. Le lettere a
volte sono datate duecento anni prima della data in cui vennero scritte, il che le avrebbe fatte risalire al periodo
coloniale, prima della Rivoluzione Americana che offendeva l'anglofilia di Lovecraft. Lovecraft stesso spiegò questa
bizzarria definendo il XVIII e il XX secolo come "i migliori": il primo un periodo di grande grazia e nobiltà, il
secondo un secolo di grande progresso scientifico.

Temi letterari

Conoscenza proibita
Ne Il richiamo di Cthulhu (1926), Lovecraft scrive:

« Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti
contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo
troppo lontano. Le scienze, che finora hanno proseguito ognuna per la sua strada, non ci hanno arrecato troppo danno: ma la
ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occupiamo
in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di una nuova età
oscura. »

I protagonisti dei racconti di Lovecraft tuttavia giungono sempre a ricomporre questo "quadro d'insieme", che
definisce la trama degli stessi racconti.
Quando si aprono queste "visioni terrificanti", la sanità mentale del protagonista-investigatore finisce spesso per
essere distrutta. Coloro che incontrano le manifestazioni "viventi" dell'incomprensibile hanno una elevata probabilità
di impazzire.
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I personaggi che tentano di utilizzare per i propri fini questa conoscenza finiscono quasi sempre per affrontare un
triste destino. A volte la loro attività attira l'attenzione di esseri malevoli; altre volte, nello spirito di Frankenstein,
vengono distrutti dai mostri che loro stessi hanno creato.

Influenze non-umane sul genere umano


Gli esseri dei miti lovecraftiani spesso hanno servitori umani (o quasi umani); Cthulhu, ad esempio, viene venerato,
pur con nomi diversi, in culti diffusi presso gli eschimesi della Groenlandia e in Louisiana da seguaci della religione
Voodoo ma anche in molte altre parti del mondo.
Questi cultisti servono spesso a Lovecraft come accorgimenti narrativi. Molti degli esseri dei Miti sono troppo
potenti per essere sconfitti da degli esseri umani, e la loro vista talmente terrificante da generare un'immediata
pazzia. Poiché i suoi personaggi hanno a che fare con esseri di questo genere Lovecraft ha bisogno di fornire gli
elementi per comprendere il racconto e creare tensione senza che la narrazione finisca prematuramente. I servitori
umani consentono di rivelare informazioni sui loro "dei" anche se in forma edulcorata, e rendono anche possibile
l'ottenimento da parte dei protagonisti di temporanee vittorie. Lovecraft, come i suoi contemporanei, considerava i
"selvaggi" come più vicini alla Terra ma, nel suo caso, questo significava, per così dire, più vicini a Cthulhu.

Colpe ataviche
Un altro tema ricorrente nelle opere di Lovecraft è l'idea che i discendenti di una stirpe non possano sottrarsi alle
conseguenze dei crimini commessi dai loro antenati, soprattutto nel caso in cui tali crimini siano atroci. I discendenti
possono essere molto lontani sia nello spazio che nel tempo (e, alla prova dei fatti, anche nella colpa) dall'atto in sé,
ma le conseguenze li colpiranno comunque (vedi ad esempio I Topi nel Muro, La Paura in agguato, Arthur Jermyn,
L'Alchimista, La maschera di Innsmouth e Il Caso di Charles Dexter Ward). Un esempio di crimine che Lovecraft
considera sufficientemente odioso da generare tali conseguenze è il cannibalismo (Un'Illustrazione e una vecchia
casa, e, di nuovo, I Topi nel muro).

Incapacità di sfuggire al destino


Spesso nell'opera di Lovecraft il protagonista non ha controllo sulle sue stesse azioni, o trova impossibile cambiare il
proprio destino. Molti dei suoi personaggi potrebbero sottrarsi al pericolo semplicemente fuggendo; tuttavia questa
possibilità o non si presenta o è in qualche modo resa impossibile da qualche forza esterna, come nel Colore venuto
dallo spazio. Spesso i personaggi sono soggetti all'influenza compulsiva di potenti esseri malevoli o indifferenti.
Come nel tema dell'inevitabilità del destino determinato dalla stirpe, la fuga, ed eventualmente la morte, non
garantiscono alcuna salvezza. (La Cosa sulla soglia, L'Estraneo, Il caso di Charles Dexter Ward, ed altri). In qualche
caso questo destino si manifesta per l'intera umanità e nessuna fuga è possibile (L'Ombra venuta dal tempo).
Howard Phillips Lovecraft 9

Pessimismo cosmico
Strettamente legato al tema precedente è il pessimismo cupo e angoscioso
che permea tutta l'opera di Lovecraft. Nella sua concezione - definita
cosmicismo - gli esseri umani sono, nella scacchiera dell'universo, pedine
insignificanti sovrastate da potenze sconosciute e terribili. Lovecraft sdegnò
in modo pressoché sistematico ogni forma di happy ending; non a caso,
nelle sue storie i protagonisti sono spesso antieroi che vanno incontro ad
una fine tragica o appaiono solo come spettatori di vicende terrificanti, il
cui esito non sono assolutamente in grado di modificare.

Nel documentario The Eldritch Influence: The Life, Vision and


Phenomenon of H.P. Lovecraft[19] , l'autore Neil Gaiman osserva come
Lovecraft abbia concepito un universo terribilmente inospitale, nel quale gli
esseri umani sono "spacciati".
Solitamente nella narrativa horror - continua Gaiman - i protagonisti
commettono degli errori, fanno la scelta sbagliata, ed è questo a portarli alla Rappresentazione di Shub-Niggurath "il
rovina; in Lovecraft, invece, "sei fregato in ogni caso"[20] . Capro Nero dei Boschi dai Mille Cuccioli",
divinità della mitologia lovecraftiana

Minacce alla civiltà


Lovecraft spesso affronta l'idea della civiltà che combatte con elementi barbarici e primitivi. In qualche racconto
questa lotta si manifesta a livello individuale; molti dei suoi protagonisti sono uomini acculturati, di istruzione
elevata, che vengono progressivamente corrotti da influenze malvagie.
In questi racconti la "maledizione" è spesso ereditaria, sia a causa di ibridazioni con creature non-umane (La verità
sul defunto Arthur Germyn e la sua famiglia (1920), L'ombra su Innsmouth (1931) o attraverso un'influenza magica
diretta (Il Caso di Charles Dexter Ward). Il degrado fisico spesso si accompagna al degrado psicologico;
quest'attenzione al tema del "sangue corrotto" potrebbe essere stata influenzata dalla storia familiare di Lovecraft[21]
; si ricordi che il padre dello scrittore morì di sifilide.
In altri racconti un'intera società è minacciata dalla barbarie che qualche volta si manifesta come minaccia esterna
con una razza civilizzata distrutta in una guerra (La Stella polare). Altre volte un isolato avamposto dell'umanità
cade nella decadenza e nell'atavismo senza interventi esterni (La Paura in agguato). Più spesso i racconti descrivono
una civiltà che viene gradualmente minata alle sue basi da una malevola classe inferiore influenzata da esseri
inumani.

Razzismo
Lovecraft, come altri autori del tempo, spesso associa le caratteristiche di virtù, intelligenza, elevato status sociale,
civiltà e razionalità agli Anglo-Sassoni, che pone in contrasto con la corruzione, l'inferiorità intellettuale, la
mancanza di civiltà e l'irrazionalità che associa a personaggi che vengono caratterizzati come appartenenti ad una
classe inferiore, razzialmente impuri, di etnia non europea e di pelle scura che spesso ricoprono il ruolo di
antagonisti.
Alcune delle più chiare posizioni razziste si possono riscontrare nelle sue opere poetiche, in particolare On the
Creation of Niggers (Sulla Creazione dei negri) e New England Fallen (La Nuova Inghilterra caduta) (entrambe del
1912). In On the Creation of Niggers in particolare, Lovecraft porta il suo razzismo alle estreme conseguenze,
caratterizzando esplicitamente le persone di colore come sub-umane:
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(EN) (IT)
« When, long ago, the gods created Earth; « Quando, tempo fa, gli dei crearono la Terra;
In Jove's fair image Man was shaped at birth. l'Uomo fu modellato alla nascita sulla bella immagine di
The beasts for lesser parts were designed; Giove.
Yet were too remote from humankind. le bestie furono progettate per le parti inferiori;
To fill the gap, and join the rest of Man, ancora erano troppo lontane dall'umanità.
Th'Olympian host conceiv'd a clever plan. per riempire la distanza, e ricongiungere il resto all'Uomo,
A beast they wrought, in semi-human figure, gli ospiti dell'Olimpo architettarono un piano intelligente.
Filled it with vice, and called the thing a Nigger. » scolpirono una bestia in figura semi-umana,
riempirono di vizio la cosa e la chiamarono Negro. »
(da On The Creation of Niggers, 1912)

Ne Il richiamo di Cthulhu scrive di un gruppo di prigionieri "mezzosangue" adoratori di Cthulhu:

Uno zombie, morto vivente della


religione vudù, spesso citata da
Lovecraft

«  Tutti i prigionieri dimostrarono di essere uomini di tipo bassissimo, mezzosangue, e aberrati mentalmente. La maggior
parte erano uomini di mare, e un piccolo numero di negri e mulatti, in larga parte provenienti dalle Indie Occidentali o Brava
Portoghesi provenienti dalle isole di Capo Verde, davano un'impronta voodoo all'eterogeneo culto. Ma prima che venissero
fatte molte domande divenne chiaro che c'era qualcosa di più profondo e antico di qualche feticismo negro. Degradate e
ignoranti com'erano, le creature affermavano con sorprendente consistenza l'idea centrale della loro disgustosa fede. »

Lovecraft espresse posizioni razziste anche nella sua corrispondenza privata[22] . In una lettera del 23 gennaio 1920,
Lovecraft scrive:

« Per l'uomo evoluto -- l'apice del processo organico sulla Terra -- quale campo di riflessione è più adeguato di quello che
occupa solo le sue facoltà più alte ed esclusivamente umane? Il selvaggio primordiale o la scimmia si occupano soltanto di
cercare una compagna nella loro foresta; l'ariano in quanto razza superiore dovrebbe alzare gli occhi ai mondi nello spazio e
considerare la sua relazione con l'infinito!!!! »

In Herbert West rianimatore, Lovecraft descrive un Afroamericano appena deceduto:

« Era una cosa disgustosa simile ad un gorilla, con braccia così abnormalmente lunghe che non potei trattenermi dal
chiamarle zampe, e un volto che richiamava pensieri di innominabili segreti del Congo e di battiti di tam-tam sotto una luna
spettrale. Il corpo doveva avere un aspetto perfino peggiore in vita - ma al mondo ci sono molte cose brutte. »

In Orrore a Red Hook, un personaggio viene descritto come "un arabo con un'odiosa bocca negroide". Ne
L'abbraccio di Medusa, scritto da Lovecraft su commissione di Zealia Bishop e pubblicato come opera di
quest'ultimo, l'antagonista, una medusa vampiro, viene descritta con queste parole:
Howard Phillips Lovecraft 11

«  Il suo carattere fondamentale era vagamente, sottilmente, anche se incontrovertibilmente, quello di discendente dei
primissimi abbietti abitanti dello Zimbabwe.... Anche se in piccola parte, Marceline era una negra. »

Ne Il caso di Charles Dexter Ward c'è una descrizione più benevola di una coppia di Afroamericani del New
England: "Conosceva gli attuali abitanti negri, e gli venne molto cortesemente mostrato l'interno dal vecchio Asa e
dalla robusta moglie Hannah." in contrasto con il padrone delle loro terre, descritto come apparentemente alieno:
"una persona minuta dai lineamenti che ricordavano un roditore e un accento gutturale"
Nel racconto I ratti nei muri uno dei nove gatti del narratore/protagonista si chiama Nigger-man (Negro).

« Come ho già detto mi trasferii il 16 giugno 1923. La mia famiglia era costituita da sette servitori e nove gatti, specie
quest'ultima della quale sono particolarmente appassionato. Il più vecchio dei miei gatti, Nigger-Man, Aveva sette anni ed
era venuto con me dalla mia casa a Bolton, Massachusetts ... »

L'io narrante di racconti come: La Strada, Herbert West rianimatore, Il richiamo di Cthulhu, L'ombra su Innsmouth,
Orrore a Red Hook e molti altri, esprime sentimenti che possono essere definiti ostili verso gli ebrei. Lovecraft sposò
una donna di famiglia ucraino-ebraica, Sonia Greene, che affermò di aver più volte ricordato allo scrittore le sue
origini quando questi si lasciava andare a considerazioni antisemite. "Ogni volta che ci trovavamo in mezzo alla folla
multietnica che caratterizza New York" scrisse la Greene dopo il divorzio da Lovecraft, "Howard diventava livido di
rabbia. Sembrava quasi impazzito."[23]
In qualche modo le idee di Lovecraft sulle razze riflettono un sentimento comune nella sua epoca: la segregazione
razziale era sancita dalla legge nella gran parte degli Stati Uniti e in molti stati erano state emesse leggi eugenetiche,
volte a proibire la "corruzione della razza" , cosa del resto comune anche in molte nazioni europee. Un movimento
popolare negli anni venti riuscì a ridurre drasticamente il flusso migratorio verso gli Stati Uniti, fino all'introduzione,
nel 1924, dell'Immigration Act. Questo fu approvato dal Congresso anche sulla spinta delle opinioni di presunti
esperti riguardo alla minaccia che sarebbe potuta derivare, per la società americana, dall'ulteriore assimilazione di
"razze inferiori" provenienti dall'Europa dell'Est e del Sud.
Dichiaratamente anglofilo, Lovecraft considerava la cultura inglese come l'apice della civiltà, mentre guardava alla
cultura statunitense come una sorta di derivazione inferiore di quella della madrepatria (si veda ad esempio la poesia
An American to Mother England (Un Americano alla madre Inghilterra). L'amore per la storia e la cultura inglese è
un tema ricorrente nell'opera di Lovecraft (il personaggio del Re Kuranes nel romanzo La ricerca fantastica
dell'ignoto Kadath, ad esempio, esprime nostalgia per l'Inghilterra) Lovecraft non si considerava nemmeno
americano, ma inglese: secondo lui, la guerra di secessione delle colonie americane dal Regno Unito non sarebbe
mai dovuta verificarsi. Le idee di Lovecraft sull'eugenetica vengono spesso estese ai suoi personaggi di razza bianca.
L'autore mostra simpatia per i personaggi di razza caucasica e di cultura europea. L'io narrante di Aria fredda mostra
disprezzo per gli ispanici di modesta estrazione sociale che compongono il suo vicinato, ma tratta con rispetto per il
ricco e aristocratico Dottor Muñoz, di origine celtico-iberica, che descrive come un "uomo di buoni natali, colto ed
acuto"."I degenerati discendenti degli immigrati olandesi che vivono sulle Catskill Mountains", "che corrispondono
esattamente all'elemento decadente della white trash degli Stati Uniti del Sud" (Oltre il muro del sonno, 1919), sono
un altro bersaglio della penna di Lovecraft. Nel racconto Il Tempio l'io narrante è un personaggio decisamente
sgradevole: il capitano di un U-boot che, durante la prima guerra mondiale, in omaggio alla propria "teutonica
volontà d'acciaio" e alla superiorità della Patria, spara con la mitragliatrice verso alcuni superstiti su una scialuppa e,
più tardi, uccide i suoi stessi commilitoni. Tuttavia, secondo il suo biografo L. Sprague de Camp, Lovecraft reagì con
orrore alle notizie delle violenze antisemite nella Germania Nazista precedenti alla seconda guerra mondiale[24]
(Lovecraft morì prima che iniziasse il conflitto), e questo sembra suggerire che l'autore di Providence si sarebbe
opposto all'idea di eliminare violentemente quelle che riteneva essere "razze inferiori".
Il razzismo è uno dei punti sui quali si sono focalizzati gli sforzi interpretativi degli studiosi di Lovecraft. S.T. Joshi,
uno dei principali esperti di Lovecraft, fa notare che "Non c'è modo di negare il razzismo di Lovecraft né lo si può
etichettare come "tipico della sua epoca", perché è evidente che egli espresse questa posizione in maniera molto più
Howard Phillips Lovecraft 12

pronunciata (anche se di solito non nelle opere pubblicate) rispetto a molti suoi contemporanei. Sarebbe sciocco
negare che il razzismo entri nella sua opera."[7] Joshi sottolinea inoltre come il razzismo sia stato praticamente
l'unico aspetto del pensiero di Lovecraft rimasto invariato nel corso di tutta la sua vita, mentre lo scrittore di
Providence non esitò a modificare le sue concezioni religiose, politiche, economiche ed estetiche a seconda delle
nuove informazioni e idee con le quali venne a contatto.[7]
Nel suo libro H. P. Lovecraft: contro il mondo, contro la vita, Michel Houellebecq sostiene che sia proprio l'"odio
razziale" a fornire la forza emotiva e l'ispirazione alla maggior parte delle più grandi opere di Lovecraft.
Il razzismo di Lovecraft è una conseguenza della sua posizione di
determinista biologico. Questo è particolarmente evidente nel romanzo
Le Montagne della follia la cui trama è incentrata su un gruppo di
esploratori che scopre le tracce di una razza completamente aliena che
ha creato attraverso la bioingegneria il genere umano, distrutta dai
propri brutali schiavi: gli shoggoth.

Anche dopo che molti dei componenti della spedizione vengono uccisi
dai redivivi alieni, l'io narrante lovecraftiano esprime la propria
simpatia verso di loro:

Uno shoggoth, creatura mostruosa descritta nel


romanzo Alle montagne della follia

« Erano uomini di un altro tempo e di un altro ordine d'esistenza... cos'hanno fatto che noi non avremmo fatto al loro posto?
Dio, che intelligenza e persistenza! Che cosa incredibile... Radiali, vegetali, mostruosità, progenie delle stelle — qualsiasi
cosa fossero, erano uomini! »

Queste linee di pensiero nella visione del mondo di Lovecraft - razzismo e difesa reazionaria e romantica dell'ordine
culturale davanti alla degenerazione del mondo moderno - hanno spinto alcuni studiosi ad accostare la figura dello
scrittore a quella del tradizionalista aristocratico e anti-moderno Julius Evola.[25]
Secondo l'esperto lovecraftiano Giuseppe Lippi, l'innegabile razzismo di Lovecraft non è tuttavia così univoco e
presenta aspetti contraddittori - come il matrimonio con la Greene o l'amicizia con Samuel Loveman, poeta di
origine ebraica - e sarebbe stato una sorta di fobia; il suo "orrore verso gli stranieri" sarebbe stato soprattutto un
"mezzo di difesa" trovante sbocco nei suoi "incubi letterari"[10] .

Genere e sessualità
Le donne nell'opera di Lovecraft sono piuttosto rare e non ricoprono quasi mai ruoli positivi. I pochi personaggi
femminili importanti nei suoi racconti - come Asenath Waite (anche se si tratta in realtà di un mago malvagio che ha
preso possesso del corpo di una giovane innocente) in La cosa sulla soglia e Lavinia Whateley nell' Orrore di
Dunwich - sono senza eccezione servitrici di forze sinistre. L'elemento romantico è virtualmente assente nella sua
opera e dove si affaccia il tema dell'amore, di solito si tratta di un amore platonico (ad esempio in L'Albero). I
personaggi di Lovecraft vivono in un mondo dove la sessualità ha connotazioni negative. Il rapporto sessuale genera
esseri meno che umani (L'Orrore di Dunwich).
In questo contesto, può essere utile porre attenzione alle dimensioni "dell'orrore cosmico" (questa definizione viene
utilizzata da un gran numero di studiosi, nonché dall'autore stesso in Alle montagne della follia) di Lovecraft. Poiché
il palcoscenico delle sue storie è il cosmo, nei suoi racconti all'umanità è assegnato un ruolo minore e insignificante.
Di conseguenza, non è solo alla sessualità femminile che viene negato una ruolo vitale e positivo, ma alla sessualità
umana in generale.
Howard Phillips Lovecraft 13

Tra l'altro Lovecraft afferma in una lettera privata (indirizzata ad una delle numerose intellettuali con cui intratteneva
un rapporto di amicizia) che la discriminazione delle donne è una superstizione "orientale", di cui gli "ariani"
dovrebbero sbarazzarsi. A parte l'evidente razzismo, tipico della cultura del tempo, è evidente che la lettera esclude,
almeno a livello conscio, la misoginia - esclusa, tra l'altro, anche dall'esame della vita privata di Lovecraft. Ad
esempio, lo studioso S.T. Joshi ricorda la quasi decennale corrispondenza che l'autore di Providence ebbe con
Elizabeth Toldridge, aspirante poetessa, costretta nella sua casa di Washington dall'invalidità; durante il loro
rapporto epistolare, "nonostante si possa dire [...] che lei fosse di idee molto convenzionali e vittoriane, Lovecraft
non cessò mai di rispondere ad ogni punto da lei sollevato nelle sue lettere e di commentare i libri e i ritagli di
giornale che lei gli inviava. Lovecraft non fu né accondiscendente né insincero nei suoi confronti..."[2] .
Tenendo presente che il primo contatto con l'universo femminile per Lovecraft fu la madre, mentalmente malata, e
che trascorse larga parte della sua vita con le anziane zie, non si riscontrano nella sua opera seri elementi misogini.

Rischi dell'era scientifica


I primi decenni del XX secolo segnano l'inizio di un periodo di grande sviluppo per discipline scientifiche come
l'astronomia, la chimica e la fisica. L'indagine scientifica nell'opera di Lovecraft ha spesso la funzione di "svelare" le
leggi inumane dell'universo, aprendo visioni agghiaccianti per i suoi protagonisti e per il lettore. In particolare nel
Colore venuto dallo spazio l'incapacità da parte degli scienziati di comprendere la natura di un meteorite diventa
fonte di orrore.
In una lettera indirizzata a James F. Morton nel 1923, Lovecraft fa specifico riferimento alla teoria della relatività di
Einstein come elemento in grado di gettare il mondo nel caos e trasformare il cosmo intero in una burla[26] . In un
periodo nel quale molti suoi contemporanei ritenevano che la scienza fosse senza limiti e onnipotente, Lovecraft
immaginava scenari alternativi e terrorizzanti.

Il sogno
Un altro tema ricorrente nelle opere di Lovecraft è quello del sogno. In
numerose sue opere la dimensione onirica assume un ruolo fondamentale,
dalle visioni dei personaggi di Oltre il muro del sonno, Polaris e Hypnos ai
sogni strani e sgradevoli del narratore di Dagon, dagli incubi collettivi de Il
richiamo di Cthulhu a quelli angoscianti di Walter Gilman in La casa delle
streghe.

D'altronde, non di rado per Lovecraft i suoi sogni rappresentavano lo spunto


di partenza per scrivere una nuova opera. Un esempio di racconto ispirato da
un sogno è La dichiarazione di Randolph Carter, che, come Lovecraft scrisse
a Galpin, si basava su un incubo in cui lo scrittore e l'amico Samuel Loveman
rinvenivano un'antica tomba. Come ammise l'autore di Providence in una
lettera a Frank Belknap Long:

Il sonno della ragione genera mostri,


celebre opera di Goya, autore citato da
Lovecraft

« Se io mi siedo alla scrivania con l'intenzione di scrivere un racconto, è molto probabile che non ci riesca. Ma se scrivo per
mettere sulla carta le immagini di un sogno, tutto cambia completamente. »
Howard Phillips Lovecraft 14

Sempre nella lettera a Galpin, Lovecraft si interroga perfino sul suo "diritto" di proclamarsi legittimo autore delle
storie che ha sognato[4] :

« Detesto attribuirmi le idee, specie quando non ho fatto alcuno sforzo per concepirle. D'altronde se non lo faccio io, a chi
diamine posso attribuirle? Coleridge ha accettato la paternità del Kubla Khan, quindi credo che farò lo stesso... »

La produzione epistolare
Anche se Lovecraft è conosciuto soprattutto per le sue opere di narrativa fantastica, la maggior parte dei suoi scritti è
costituita da lunghe lettere riguardanti una gran varietà di argomenti, dalla narrativa dell'orrore alla critica d'arte, alla
politica e alla storia. Il già citato S.T. Joshi stima la produzione epistolare di Lovecraft in circa 87.500 lettere,
composte fra il 1912 e l'anno della sua morte, il 1937, compresa una lettera di ben settanta pagine, inviata il 9
novembre 1929 a Woodburn Harris. Durante gli anni della giovinezza Lovecraft non scrisse molte lettere. Nel 1931
egli stesso ammette:

« In gioventù mi sono dedicato ben poco alla scrittura di lettere. Perfino ringraziare qualcuno per un regalo era quasi
un'ordalia per me, tanto che avrei preferito scrivere una composizione bucolica di duecentocinquanta righe o un trattato di
venti pagine sugli anelli di Saturno. »

L'interesse iniziale per le lettere venne stimolato dalla corrispondenza col cugino Phillips Gamwell, ma fu ancora più
importante il suo coinvolgimento nel movimento del giornalismo non professionale, il motivo principale per il quale
l'autore produsse un numero così elevato di missive.
Come affermò con chiarezza lo stesso Lovecraft, il contatto epistolare con un numero elevato di persone diverse fu
uno dei principali fattori che gli permisero di allargare la sua visione del mondo:

« Mi trovai ad affrontare dozzine di punti di vista diversi, che altrimenti non mi avrebbero mai raggiunto. La mia
comprensione e le mie simpatie si allargarono, molte delle mie idee sulla società, sulla politica e sull'economia si
modificarono in conseguenza della mia accresciuta conoscenza. »

Le "revisioni"
Spinto dalle difficoltà economiche, Lovecraft lavorò spesso come ghostwriter. In alcuni casi il lavoro dello scrittore
di Providence si limitava ad una semplice revisione del materiale preparato dall'autore "ufficiale"; in altri casi, a
Lovecraft venivano forniti soltanto un'idea di base o un canovaccio, a partire dai quali elaborava l'intera storia.
Si lamenta Lovecraft in una lettera a Clark Ashton Smith[10] :

« Quanto all'annunciato Out of the Aeons, puoi ben dire che "ci ho messo mano": in realtà ho scritto la dannata storia da
cima a fondo! È pazzesco fare lavori così impegnativi quando, con la stessa fatica, si può scrivere un racconto originale e
pubblicarlo sotto il proprio nome. »

In effetti, in molte "revisioni" è possibile riconoscere non solo la prosa, ma anche le tematiche dell'autore di
Providence; interessanti sono inoltre le citazioni e le apparizioni delle creature e delle divinità del Ciclo di Cthulhu,
come in Dagli eoni (Out of the Aeons), L'uomo di pietra (The Man of Stone), Il Diario di Alonzo Typer (The Diary of
Alonzo Typer). Ne L'orrore nel museo (The Horror in the Museum), in particolare, l'intera vicenda è ambientata in un
museo che un folle scultore ha trasformato in una sorta di pantheon delle divinità lovecraftiane.
Secondo lo studioso Giuseppe Lippi, l'attività di Lovecraft come ghostwriter, se da una parte lo portò in quelle opere
ad una minore cura stilistica e ad una maggiore ripetitività nella struttura, dall'altra gli permise di scrivere più
liberamente di quanto non facesse nei suoi lavori ufficiali, superando il suo perfezionismo sotto certi aspetti
paralizzante e la continua insoddisfazione che provava nei confronti delle proprie opere, e permettendogli di
"esplorare" in modo più sereno la mitologia da lui creata[10] .
Howard Phillips Lovecraft 15

Critica letteraria e saggistica


Lovecraft si dedicò anche alla critica letteraria. Nel saggio In defence of "Dagon", scritto per difendere il suo
racconto dai detrattori, l'autore di Providence distinse tre principali categorie nell'ambito della produzione letteraria:
quella romantica, i cui sostenitori, sostiene, sono disposti anche ad accettare finzioni e falsità psicologiche purché il
tutto rimanga in un contesto prosaico; quella realistica, che secondo Lovecraft ha il pregio di descrivere fedelmente
la vita, ma ha come limite il rischio di cadere nello "sgradevole e nel banale"; e infine quella fantastica, l'unica in
grado di soddisfare le aspirazioni e le esigenze della fantasia.
Il lavoro di critica letteraria più noto composto da Lovecraft è probabilmente Supernatural Horror in Literature,
scritto tra il 1925 ed il 1927; in esso, lo scrittore di Providence esamina le radici del genere horror e fantastico,
commentando autori quali Edgar Allan Poe, Arthur Machen, Lord Dunsany e Ambrose Bierce.
D'altronde, Lovecraft non si occupò solo di letteratura fantastica: ad esempio, fu tra i primi a riconoscere
l'importanza dell'Ulisse di Joyce[2] in America, dove l'opera venne inizialmente attaccata in quanto giudicata
pornografica.
Sono inoltre frequenti anche nelle opere di narrativa di Lovecraft, a testimonianza della sua vasta cultura e dei suoi
molteplici interessi, riferimenti ad autori quali Dante Alighieri, John Milton ed Edgar Allan Poe, alle opere di
Gustave Doré (nel racconto "Dagon") e di Francisco Goya (ne Il segugio e Il modello di Pickman), nonché incisi su
argomenti quali l'architettura, l'antropologia, la chimica, la geologia e l'astronomia (antica passione di Lovecraft).

Opere

Romanzi
• La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath (The dream-quest of unknown Kadath) (ciclo di Randolph Carter)
(1926-27)
• Il tumulo (The mound) (ciclo dell'etnologo) (1929)
• Il caso di Charles Dexter Ward (The case of Charles Dexter Ward) (1927)
• Le montagne della follia (At the mountains of madness) (1931)
• La maschera di Innsmouth o L'ombra su Innsmouth (The shadow over Innsmouth) (1931)
• L'ombra venuta dal tempo (The shadow out of time) (su "Astounding Stories" 1934)

Racconti
• La tomba (The tomb) (1917)
• Dagon (Dagon) (1917)
• Reminiscenze del dott. Samuel Johnson (A reminiscence of dr. Samuel Johnson) (1917)
• La Stella Polare (Polaris) (1918)
• La sorte che colpì Sarnath (The doom that came to Sarnath) (1919)
• La scomparsa di Juan Romero (The transition of Juan Romero) (1919)
• Memoria (Memory) (1919)
• La Nave Bianca (The White Ship) (1919)
• Oltre il muro del sonno (Beyond the wall of sleep) (1919)
• Old Bugs (Old Bugs) (1919)
• La dichiarazione di Randolph Carter (The statement of Randolph Carter) (1919) (ciclo di Randolph Carter)
• L'albero (The tree) (1920)
• Dall'ignoto (From beyond) (1920)
• L'illustrazione nella casa (The picture in the house) (1920)
• I gatti di Ulthar (The cats of Ulthar) (1920)
• La strada (The street) (1920)
Howard Phillips Lovecraft 16

• Il tempio (The temple) (1920)


• Il Vecchio Terribile (The Terrible Old Man) (1920)
• Celephaïs (Celephaïs) (1920)
• Nyarlathotep (Nyarlathotep) (1920)
• La verità sul defunto Arthur Jermyn e la sua famiglia (Facts concerning the late Arthur Jermyn and his family -
nelle prime edizioni: The white ape) (1920)
• Ex Oblivione (come Ward Phillips) (1920-1921)
• Gli Altri Dei (The Other Gods) (1921)
• La città senza nome (The nameless city) (1921)
• Herbert West rianimatore (Herbert West reanimator) (1921-1922)
• L'estraneo (The outsider) (1921)
• La musica di Erich Zann (The music of Erich Zann) (1921)
• La Palude della Luna (The Moon-Bog) (1921)
• La ricerca di Iranon (The quest of Iranon) (1921)
• Il cane (The hound) (1922)
• Hypnos (Hypnos) (1922)
• La paura in agguato (The lurking fear) (1922)
• Cosa evoca la luna (What the moon brings) (1922)
• L'Innominabile (The Unnamable) (1923)(ciclo di Randolph Carter)
• I ratti nei muri (The rats in the walls) (1923)
• La ricorrenza (The festival) (1923)
• La Casa Sfuggita (The Shunned House) (1924)
• Orrore a Red Hook (The horror at Red Hook) (1925)
• Nella cripta (In the vault) (1925)
• Lui (He) (1925)
• Aria fredda (Cool air) (1926)
• La casa misteriosa lassù nella nebbia (The strange high house in the mist) (1926)
• La chiave d'argento (The Silver Key) (1926) (ciclo di Randolph Carter)
• Il modello di Pickman (Pickman's model) (1926)
• Il richiamo di Cthulhu (The call of Cthulhu) (1926)
• L'antichissimo popolo (The very old folk) (1927)
• La cosa al chiaro di luna (The thing in the moonlight) (incluso in una lettera a Donald Wandrei) (1927)
• Il colore venuto dallo spazio (The colour out of space) (1927)
• Storia e cronologia del Necronomicon (History and chronology of the Necronomicon) (1927)
• Ibid (1928)
• L'orrore di Dunwich (The Dunwich horror) (1929)
• Colui che sussurrava nelle tenebre (The whisperer in darkness) (1930)
• La maschera di Innsmouth (The shadow over Innsmouth) (1931)
• I sogni nella casa stregata (The dreams in the witch-house) (1932)
• La cosa sulla soglia (The thing on the doorstep) (1933)
• Il prete malvagio (The evil clergyman o The wicked clergyman) (1933)
• L'abitatore del buio (The haunter of the dark) (1935)
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Revisioni e collaborazioni
• Il Prato Verde (The Green Meadow); revisione di un racconto di Winifred V. Jackson (1918)
• La poesia e gli dei (Poetry and the gods) con Anna Helen Crofts (1920)
• Il Caos Strisciante (The Crawling Chaos) ; revisione di un racconto di Winifred Virginia Jackson (1921)
• Alle quattro del mattino (Four o'clock); revisione blanda di un racconto di Sonia H. Greene (1922)
• L'orrore di Martin's Beach (The horror at Martin's Beach o The invisible monster) revisione di un racconto di
Sonia H. Greene (1922)
• Sotto le piramidi (Under the pyramids, anche Imprisoned with the pharaos) commissionato da Harry Houdini
(1924)
• Due bottiglie nere (Two black bottles) revisione di un racconto di Wilfred Blanch Talman (1926)
• La maledizione di Yig (The curse of Yig); commissionato da Zealia Bishop(1928) (ciclo dell'etnologo)
• L'ultimo esperimento (The last test) revisione di un racconto di Adolphe De Castro (1928)
• Il boia elettrico (The electric executioner) revisione di un racconto di Adolphe De Castro (1929)
• L'abbraccio di Medusa (Medusa's coil); commissionato da Zealia Bishop(1930) (ciclo dell'etnologo)
• La trappola (The trap); revisione di un racconto di Henry Whitehead (1931)
• Bothon ; revisione di un racconto di Henry Whitehead
• Il tesoro del mostro stregone (The hoard of the wizard-beast); revisione di un racconto di Robert Barlow (1933)
(Necronomicon Press 1994)
• L'uccisione del mostro (The slaying of the monster); revisione di un racconto di Robert Barlow (1931?) (1933?)
(Necronomicon Press 1994)
• L'uomo di pietra (The man of stone); revisione di un racconto di Hazel Heald (1932)
• La morte alata (Winged death); revisione di un racconto di Hazel Heald (1933)
• Dagli Eoni (o "Reliquia di un mondo perduto")(Out of the Eons); revisione di un racconto di Hazel Heald (1933)
• L'orrore nel camposanto (The horror in the burying-ground); revisione di un racconto di Hazel Heald (1933)
• L'orrore nel museo (The horror in the museum); revisione di un racconto di Hazel Heald (1933)
• Attraverso le porte della Chiave d'Argento (Through the gates of the Silver Key); collaborazione con Edgar
Hoffmann Price (1933) (ciclo di Randolph Carter)
• Il match di fine secolo (The battle that ended the century); con Robert Barlow (1934)
• L'albero sulla collina (The tree on the hill); revisione di un racconto di Duane Rimel (1934)
• Il sortilegio di Aphlar (The sorcery of Aphlar) ; revisione di un racconto di Duane Rimel
• Il diario di Alonzo Typer (The diary of Alonzo Typer); revisione di un racconto di William Lumley (1935)
• L'esumazione (The disinterment) revisione di un racconto di Duane Rimel (1935)
• Universi in sfacelo o Universi che si scontrano (Collapsing cosmoses) con Robert Barlow (1935)
• Sfida dall'ignoto (The challenge from beyond) con Catherine L. Moore, Abraham Merritt, Robert E. Howard e
Frank Belknap Long (1935)
• Finché tutti i mari... ("Till a' the seas...") con Robert Barlow (1935)
• Fra le mura di Eryx (In the walls of Eryx) (collaborazione con Kenneth Sterling) (1935)
• L'oceano di notte (The night ocean); con Robert Barlow (1936)
• I servi di Satana (Satan's servants) (collaborazione con Robert Bloch) (1935)
• Il Loto Nero (The Black Lotus)(collaborazione con Robert Bloch) (1934)
• Il Cervello Rosso (The Red Brain) (revisione di un racconto di Donald Wandrei) (1924-25)
• Il terrore dei rampicanti (Vine terror) (revisione di un racconto di Howard Wandrei) (1934)
• Qualcosa dall'alto (Something from above) (revisione di un racconto di Donald Wandrei) (1929)
• Il lupo mannaro di Ponkert (The werewolf of Ponkert) (collaborazione con Harold Warner Munn)(1924)
• L'orrore di Salem (The Salem horror) (revisione di un racconto di Henry Kuttner) (1936)
• Tarbis del Lago (Tarbis of the Lake) (revisione di un racconto di Edgar Hoffmann Price) (1934)
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Racconti giovanili
• La piccola bottiglia di vetro (The little glass bottle) (1897)
• La caverna segreta o l'avventura di John Lee (The secret cave or John Lee's adventure) (1898)
• Il mistero del camposanto o La vendetta del morto (The mystery of the grave-yard or A dead man's revenge)
(1898)
• La nave misteriosa (The mysterious ship) (1902)
• La bestia nella caverna (The beast in the cave) (1905)
• L'alchimista (The alchemist) (1908)
• La dolce Ermengarde ovvero: il cuore di una ragazza di campagna (Sweet Ermengarde or The heart of a country
girl) (1917)

Frammenti
• Azathoth (Azathoth) (1922) (frammento)
• Il discendente o La discesa (The descendant) (1926) (frammento)
• La finestra circolare (The circular window) (frammento)
• La torre rotonda (The round tower) (frammento)
• Il Libro (The Book) (1934) (frammento)
• La magione di Edward Orne (The house of Edward Orne) (frammento)
• Il Testo di R'lyeh (The R'lyeh Text) (frammento)

Fungi from Yuggoth • I Funghi di Yuggoth


• I. The book (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth I
• II. Pursuit (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth II
• III. The Key (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth III
• IV. Recognition (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth
IV
• V. Homecoming (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth
V
• VI. The Lamp (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth VI
• VII. Zaman's Hill (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth
VII
• VIII. The Port (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth
VIII Immagine del pianeta Plutone (con la sua luna Caronte), che
Lovecraft, nella sua mitologia, identificò con Yuggoth
• IX. The Courtyard (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth IX
• X. The Pigeon-Flyers (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth X
• XI. The Well (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XI
• XII. The Howler (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XII
• XIII. Hesperia (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XIII
• XIV. Star-Winds (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XIV
• XV. Antarktos (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XV
• XVI. The Window (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XVI
• XVII. A Memory (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XVII
• XVIII. The Gardens of Yin (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XVIII
• XIX. The bells (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XIX
Howard Phillips Lovecraft 19

• XX. Night-Gaunts (1929) (poesia) • I Funghi di


Yuggoth XX
• XXI. Nyarlathotep (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth XXI
• XXII. Azathoth (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth XXII
• XXIII. Mirage (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth XXIII
• XXIV. The canal (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth XXIV
• XXV. St. Toad's (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth XXV
• XXVI. The Familiars (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth XXVI
• XXVII. The Elder Pharos (1929) (poesia) • I Funghi
di Yuggoth XXVII
• XXVIII. Expectancy (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth XXVIII
• XXIX. Nostalgia (1929) (poesia) • I Funghi di
Yuggoth XXIX
• XXX. Background (1929) (poesia) • I Funghi di Il dio Yog-Sothoth come immaginato da un artista

Yuggoth XXX
• XXXI. The dweller (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XXXI
• XXXII. Alienation (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XXXII
• XXXIII. Harbour Whistles (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XXXIII
• XXXIV. Recapture (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XXXIV
• XXXV. Evening Star (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XXXV
• XXXVI. Continuity (1929) (poesia) • I Funghi di Yuggoth XXXVI
Altre poesie:
• The poem of Ulysses
• Poemata Minora
• De triumpho naturae
• Alfredo: a tragedy
• In a sequestered Providence churchyard where once Poe walked (acrostic sonnet on Poe)
• Night-Gaunts
• Psychopompos
• The ancient track
• A winter wish
• Medusa
• Providence in 2000 A.D.
• New England
• To general Villa
• The teuton's battle-song
• On the cowboys of the west
• Pacifist war song
• To Greece
Howard Phillips Lovecraft 20

• Germania - 1918
• On a grecian colonnade in a park
• Astrophobos
• Hellas
• On Ambrose Bierce
• To Samuel Loveman
• To Sonia Greene
• To Clark Ashton Smith
• Saturnalia

Non-fiction
• European glimpses (Impressioni europee) (revisione di un resoconto di viaggio di Sonia H. Greene)
• Some notes on interplanetary fiction (Alcune note sulla narrativa di fantascienza) (saggio letterario)
• In defence of "Dagon" (In difesa di "Dagon") (saggio letterario)
• Supernatural horror in literature (L'orrore soprannaturale in letteratura) (saggio letterario)
• Writings on The Conservative
• Writings on The Rhode Island Journal of Astronomy
• Writings on Scientific Gazette
• Writings on Hesperia
• Writings on Pawtuxet Valley Gleaner
• Writings on Providence Evening News
• Writings on Providence Sunday Journal
• Writings on The tryout
• Writings on The californian
• Writings on Scientific American Journal
• Writings on Providence Morning Tribune
• Writings on Argosy
• The literature of Rome (La letteratura di Roma) (saggio letterario)
• Lord Dunsany and his work (Lord Dunsany e la sua opera) (saggio letterario)
• Winifred Virginia Jackson: a different poetess (Winifred Virginia Jackson: una poetessa diversa) (saggio
letterario)
• Vermont: a first impression (Vermont: una prima impressione) (resoconto di viaggio)
• The crime of the century (Il delitto del secolo) (saggio)
• Bolshevism (Bolscevismo) (saggio)
• Idealism and materialism: a reflection (Idealismo e materialismo: una riflessione) (saggio)
• Objections to orthodox communism (Obiezioni al comunismo ortodosso) (saggio)
• The cancer of superstition (Il cancro della superstizione) (saggio)
Howard Phillips Lovecraft 21

Località protagoniste nelle storie di Lovecraft


Lovecraft fu ampiamente ispirato dal suo nativo New England per
le ambientazioni delle sue storie. Numerose località reali del New
England sono menzionate, frequentemente appaiono alcune
località inventate. Inoltre nel racconto L'albero, Lovecraft usa
come sfondo l'Arcadia: regione del Peloponneso già cornice delle
Bucoliche di Virgilio, grazie al quale questa terra al di fuori del
tempo e della storia, diviene simbolo della poesia e dell'arte
(tematiche che peraltro si riscontrano nel racconto).

Località reali
• Copp's Hill, Boston, Massachusetts
• Red Line (MBTA)
• Newburyport, Massachusetts
• Ipswich, Massachusetts
• Salem, Massachusetts
• I dintorni di Townshend, Vermont
• Varie località a Providence, Rhode Island, luogo natale di HPL

Cartina del New England, dove sono ambientati molti


Località inventate
racconti di Lovecraft
• Miskatonic University nell'immaginaria Arkham,
Massachusetts
• Innsmouth, Massachusetts
• Dunwich, Massachusetts
• Kingsport, Massachusetts

Omaggi, citazioni e lavori derivati

Letteratura
L'opera di Lovecraft ha ispirato subito una schiera di scrittori che - spesso con l'entusiastica approvazione dello
stesso autore di Providence - ha partecipato alla stesura di racconti in qualche modo collegati alle sue tematiche.
Questi racconti vengono spesso indicati come "Cicli di Cthulhu". Alcuni fra gli scrittori che si sono cimentati con i
cicli di Cthulhu sono:
• Clark Ashton Smith: Ubbo-Sathla, Colui che cammina nella polvere, La vendetta dello stregone, La progenie
senza nome.
• August Derleth: L'abitatore delle tenebre, Il guardiano della soglia, La finestra della soffitta, La cosa che
camminava nel vento.
• Robert Bloch: Quaderno trovato in una casa deserta, Il divoratore giunto dalle stelle.
• Robert Ervin Howard: Il ciclo di Cthulhu.
• Fritz Leiber: Il terrore dagli abissi.
• Stephen King: Jerusalem's Lot, nella raccolta di racconti A volte ritornano, e Crouch End nella raccolta Incubi &
deliri.
• Neil Gaiman: A Study in Emerald, nella raccolta Shadows Over Baker Street, che comprende una serie di racconti
dove i Miti di Cthulhu sono investigati da Sherlock Holmes; il titolo del racconto di Gaiman rimanda alla prima
avventura del detective creato da Arthur Conan Doyle, A Study in Scarlet (in italiano, Uno studio in rosso).
Howard Phillips Lovecraft 22

Da notare infatti che si tratta spesso di racconti brevi, inseriti in raccolte.


Robert Hayward Barlow, amico e lontano cugino di Lovecraft che fu anche autore di collaborazioni con lo scrittore
di Providence (Universi che si scontrano, Finché tutti i mari..., Il match di Fine Secolo) scrisse nel 1944 Il vento tra
l'erba. Un ricordo di H.P. Lovecraft in Florida.
Lo scrittore argentino Jorge Luis Borges dedicò "alla memoria di H.P. Lovecraft" il suo racconto "lovecraftiano"
There are more things[27] - il cui titolo è una citazione dall'Amleto di Shakespeare: "Ci sono più cose in cielo e in
terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia".
Il già citato Fritz Leiber scrisse nel 1944 un saggio su Lovecraft intitolato Il Copernico letterario.
In Italia, Giorgio Manganelli ha dedicato a Lovecraft uno dei saggi del suo libro La letteratura come menzogna;
Paolo Agaraff ha scritto tre romanzi (Le rane di Ko Samui, Il sangue non è acqua e Il quinto cilindro) che si ispirano
anche ai Miti di Cthulhu e, con l'eteronimo di Pelagio D'Afro e in collaborazione con Valerio Evangelisti, il racconto
apocrifo "L'isola della Vergine", basato su una trama solo abbozzata da Lovecraft.
Lo scrittore francese Michel Houellebecq ha scritto un saggio sull'opera di Lovecraft: Contro il mondo, contro la vita
(edito in Italia da Bompiani nel 2001).

Cinema
Tra i film tratti (anche liberamente) dalle opere di Lovecraft vi sono:
• La città dei mostri (The Haunted Palace, 1963), tratto da Il caso di Charles Dexter Ward (The case of Charles
Dexter Ward)
• La morte dall'occhio di cristallo (Die, Monster, Die, 1965) tratto da Il colore venuto dallo spazio (The colour out
of space)
• La porta sbarrata (The shuttered room, 1966), tratto da La porta sbarrata (The Shuttered Room, scritto con
August Derleth)
• Le vergini di Dunwich (The Dunwich horror, 1969), tratto da L’orrore di Dunwich (The Dunwich horror)
• Re-Animator (Re-Animator, 1985), tratto da Herbert West: Rianimatore (Herbert West reanimator)
• From Beyond - Terrore dall'ignoto (From Beyond, 1986), tratto da From Beyond
• La fattoria maledetta (The curse, 1987), tratto da Il colore venuto dallo spazio (The colour out of space)
• La creatura (The unnamable, 1988), tratto da L’innominabile (The unnamable)
• Re-Animator 2 (Bride of Re-animator, 1990)
• Dagon - La mutazione del male (Dagon, 2001), tratto da La maschera di Innsmouth (The shadow over Innsmouth)
• The Call of Cthulhu (2005), tratto da Il richiamo di Cthulhu (The call of Cthulhu)[28]
• H.P. Lovecraft's Dreams in the Witch-House (2005), episodio della serie Masters of Horror (episodio in italiano
La casa delle streghe), tratto da I sogni nella casa stregata (Dreams in the Witch-House).
• The Whisperer in Darkness (in fase di produzione), tratto da Colui che sussurrava nelle tenebre (The Whisperer
in Darkness)[29]
The Eldritch Influence: The Life, Vision and Phenomenon of H.P. Lovecraft (2003) è un documentario sull'opera e
sull'influenza dell'autore di Providence.
Ispirati dall'ipotetico viaggio in Italia dello scrittore sono invece i film:
• H.P. Lovecraft - Ipotesi di un viaggio in Italia (documentario, 2004, 26’)
• Il mistero di Lovecraft - Road to L. (lungometraggio, 2005, 92’)
Le creazioni letterarie di Lovecraft hanno poi ispirato un gran numero di opere cinematografiche, in film come La
casa e L'armata delle tenebre di Sam Raimi (in cui compare il libro immaginario Necronomicon), oppure La cosa e
Il seme della follia di John Carpenter, oppure Omicidi e incantesimi di Martin Campbell, solo per citarne alcuni.
Il regista Guillermo Del Toro si è dichiarato interessato a dirigere un adattamento di Alle montagne della follia - di
cui avrebbe già completato il copione - ma ha trovato difficoltà ad ottenere un finanziamento per la sua intenzione di
Howard Phillips Lovecraft 23

rimanere fedele a due caratteristiche tipiche dell'opera di Lovecraft, ovvero l'assenza di una storia d'amore e di un
classico lieto fine.[30]
La notevole influenza esercitata da Lovecraft sul cinema horror[31] , è abbastanza ironica se si considera che lo
scrittore non lo amava affatto, definendolo, in una lettera a Richard Ely Morse, un "pastone infantile", e asserendo di
non voler vedere banalizzata in un adattamento nessuna delle sue opere[10] .

Fumetti
• Alberto Breccia ha realizzato le versioni grafiche, in bianco e nero,
di alcuni racconti di Lovecraft, utilizzando delle tecniche tra
l'illustrazione e il collage. La serie, Los mitos de Cthulhu, è
composta da nove racconti come La Maschera di Innsmouth e Il
richiamo di Cthulhu. In Italia sono stati pubblicati sulla rivista Il
mago a partire dal 1973, e raccolti in un volume edito da L'isola
trovata nel 1978. La versione de Colui che Sussurrava nelle
Tenebre è invece del 1979, ed è stata inedita in Italia fino alla
pubblicazione, nel 2003, della raccolta completa pubblicata da
Comma22.

• In Italia tra i fumetti della Sergio Bonelli Editore sia Zagor che
Martin Mystère si sono trovati di fronte ai Grandi Antichi o ai loro
adoratori e Dylan Dog ha incontrato Lovecraft in persona[32] ,
mentre Magico Vento combatte spesso gli Antichi. Anche nella
serie Dampyr ci sono citazioni lovecraftiane, come la strega Asenath
Visioni di un artista ispirate all'opera di Lovecraft Prynn - il cui nome è un incrocio tra quelli di Asenath Waite de La
cosa sulla soglia e di Ludwig Prinn, autore del De Vermis Mysteriis,
immaginario grimorio creato da Robert Bloch e inserito dallo stesso Lovecraft ne L'abitatore del buio. Infine,
l'avventura di Tex Willer La luce dallo spazio riprende dal racconto di Lovecraft Il colore venuto dallo spazio lo
spunto iniziale, ovvero la caduta di un frammento di meteorite contenente un organismo alieno che contamina
l'acqua di una fattoria.

• Alcuni racconti apparsi sul fumetto francese (tradotto anche in italiano) Metal Hurlant, soprattutto in una raccolta
di fumetti horror, sono ispirati ai racconti e ai romanzi di Lovecraft.
• Anche nello speciale Authority/Planetary: Ruling the World scritto da Warren Ellis compare Howard Phillips
Lovecraft che scopre delle uova aliene che preannunciano la fine del mondo.
Un'analisi sui fumetti ispirati all'opera di Lovecraft si trova on line su Glamazonia.it [33].

Videogiochi
Come per il cinema horror, anche in questo campo l'influenza di Lovecraft appare abbastanza paradossale, dato che
le sue storie contenevano sostanzialmente ben poca azione (enfatizzando invece l'atmosfera), e che in una lettera a
Robert E. Howard l'autore di Providence scrisse che "i giochi e gli sport non dovrebbero essere considerati attività
rilevanti nella vita"[34] .
• La software house Infogrames ha prodotto diversi giochi ispirati all'universo di Lovecraft: nella fortunata serie di
Alone in the Dark (in particolare nel primo episodio) ci sono vari riferimenti alle opere dell'autore di Providence.
Altro gioco con ambientazione e tematiche prettamente lovecraftiane è l'avventura grafica Shadow of the Comet
sempre della Infogrames, a cui segue Prisoner of Ice. Inoltre è stato prodotto, da parte di Bethesda softworks, uno
sparatutto-avventura in prima persona intitolato Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth, ambientato
nell'universo lovecraftiano e principalmente ispirato al racconto La maschera di Innsmouth.
Howard Phillips Lovecraft 24

• Nel videogioco picchiaduro ad incontri Pray for Death della Lightshock uno dei personaggi selezionabili è
Cthulhu.
• Il videogioco Necronomicon della Wanadoo edition, un'avventura grafica, è totalmente ispirata all'opera di
Lovecraft.
• Un altro videogioco che, pur non comprendendo elementi di mitologia lovecraftiana, ne riprende la struttura e
l'atmosfera è Eternal Darkness: Sanity's Requiem della Silicon Knights.
• Lo sparatutto in prima persona Quake contiene mostri molto simili alle creature dei Miti di Cthulhu: uno dei
designer del gioco, Sandy Petersen, è l'autore del celebre gioco di ruolo da tavolo Il richiamo di Cthulhu.
• Alcuni riferimenti si possono trovare anche in un altro sparatutto in prima persona, Blood.
• In The Elder Scrolls IV: Oblivion, c'è una missione che nella lingua originale s'intitola A Shadow over Hackdirt;
ovvero nient'altro che un adattamento di A Shadow Over Innsmouth cioè La Maschera di Innsmouth. Come nel
racconto, il protagonista avrà a che fare con una città abitata da strani personaggi che venerano segretamente dei
mostri marini. Inoltre Dagon è parte del nome della divinità daedrica della distruzione e del cambiamento,
"Mehrunes Dagon", che ha maggiore rilevanza in quest'ultimo episodio rispetto ai precedenti.
• In Tales of Symphonia vi è una quest secondaria in cui è necessario ritrovare lo pseudobiblium Necronomicon.
• Il game designer Shin Megami Tensei costruisce quasi tutti i suoi videogiochi sui miti di Cthulhu, specialmente
nella serie di Persona. Anche Shadow Hearts: From the New World è ambientato nell'universo lovecraftiano;
potremo trovare anche la Arkham University a Boston.
• L'avventura grafica Sherlock Holmes: The Awakened della Frogwares ha come protagonisti Sherlock Holmes e
John Watson che indagano su una serie di crimini collegati ad una setta di adoratori di Cthulhu.
• La serie a tema horror Silent Hill è ispirata ai Miti di Cthulhu: vi sono numerosi riferimenti e citazioni
(simboliche e non) a vari racconti di Lovecraft.
• Il videogioco The Witcher contiene esplicite citazioni dell'opera di Lovecraft, in particolare in riferimento al dio
Dagon.

Giochi da tavolo
• Arkham Horror della Fantasy Flight Games, in cui i giocatori devono impedire a un Grande Antico di
manifestarsi sulla terra.
• Il gioco di ruolo Il Richiamo di Cthulhu edito da Chaosium, dove i giocatori impersonano gli investigatori
dell'occulto.
• Il gioco di carte collezionabili Il Richiamo di Cthulhu GCC edito da Fantasy Flight Games, con ambientazione
analoga al gioco di ruolo.
• Il gioco di carte da tavolo Munchkin ha pubblicato un'espansione dal nome Munchkin Chtulu, parodistica
dell'universo Lovecraftiano.

Musica
• Nel disco Ride the Lightning (Metallica 1984 -Elektra Records-) è presente una traccia completamente
strumentale che porta il titolo The Call of Ktulu, ispirata dalle atmosfere del racconto[35] , nonostante il nome sia
semplificato in "Ktulu", semplicemente per motivi di pronuncia, come dichiarato da Lars Ulrich. Nel disco
successivo, Master of Puppets (1986 -Elektra Records-) è contenuta la canzone The Thing That Should Not Be, il
cui testo è ispirato a una novella di Lovecraft, così come All Nightmare Long, inclusa in Death Magnetic.
• I Black Sabbath, nel loro primo album omonimo, hanno intitolato un brano ad una delle avventure di Lovecraft:
Behind the Wall of Sleep.
• La band psychobilly danese Nekromantix ha intitolato una propria canzone "Necronomicon".
Howard Phillips Lovecraft 25

• Anche i Rage hanno ispirato alcuni dei loro testi ai racconti di Lovecraft, infatti anche le canzoni stesse portano il
nome di alcuni racconti, per esempio Beyond the Wall of Sleep e Shadow Out of Time. In a Nameless Time, come
la già citata Shadow Out of Time si ispira al romanzo L'ombra venuta dal tempo. Nell'album Missing Link, del
1993, compare la canzone Lost in the ice, che narra le vicende del romanzo Le montagne della follia. Nell'album
Soundchaser, del 2003, compare la canzone Great old ones che fa riferimento ai Grandi Antichi della cosmologia
lovecraftiana.
• La band inglese Iron Maiden, oltre a numerosissime altre citazioni (più o meno nascoste) all'interno dei loro brani,
cita una nota frase di Lovecraft nell'epitaffio di Eddie sulla copertina dell'album "Live After Death"
• Numerose band, specialmente di genere metal estremo, fanno uso di termini lovecraftiani. Per esempio la band
Marduk, i Nile, i Morbid Angel, i Cradle of Filth, gli Holy Martyr, i Bal-Sagoth, i Dawn of Relic i Thergothon e
molte altre.
• La canzone The Silver Key, dall'album Beyond the Sea, dei Dark Moor è basata sulle Dreamlands di H. P.
Lovecraft[36] .
• Gli H. P. Lovecraft sono un gruppo musicale di rock psichedelico degli anni '60.
• I Septic flesh hanno dedicato una canzone a H.P. Lovecraft intitolata Lovecraft's Death nell'album Communion
• L'album The Dark Movements del compositore italiano Seizon è nato come tributo allo scrittore Howard Phillips
Lovecraft, con particolare attenzione a due suoi racconti: Il richiamo di Cthulhu e La maschera di Innsmouth.

Altro
• Dagon, una delle divinità della narrativa di Lovecraft, è menzionato nella Bibbia come uno degli dei adorati dai
Filistei.
• Dall'universo narrativo di Lovecraft è stato anche ricavato un noto gioco di ruolo ambientato negli USA degli
anni '20: Il richiamo di Cthulhu edito dalla Chaosium. Nei primi anni 90 fu creata sempre da Chaosium un
supplemento per giocare Il richiamo di Cthulhu in ambientazione contemporanea chiamato Cthulhu Now. Esiste
inoltre un manuale per giocare nell'universo di Lovecraft utilizzando il d20 system. Questo volume, intitolato Il
Richiamo di Cthulhu, è edito in Italia dalla Twenty Five Edition, la stessa casa che pubblica i supplementi per
Dungeons and Dragons.
• Alcune razze presenti nello stesso Dungeons and Dragons (come i Mind flayers e i Kuo-Toa) rimandano a
creature della mitologia di Lovecraft.
• Nel celebre cartone animato South Park, Cthulhu compare in due puntate della quattordicesima stagione (14x12 e
14x13) per conquistare il mondo(assieme a "The Coon", ossia Eric Cartman, uno dei portagonisti del cartone che
si finge un supereroe con le sembianze di un procione), dopo essere stato risvegliato a causa dei danni provocati
dalle trivellazioni scellerate della BP.

Note
[1] Ad esempio, il racconto Il richiamo di Cthulhu venne inizialmente rifiutato in quanto definito troppo "straniante" - secondo l'espressione di
Wright; vedi note in Il meglio dei racconti di Lovecraft, Mondadori, 1997.
[2] Saggio di Joshi su Lovecraft (http:/ / www. themodernword. com/ scriptorium/ lovecraft. html)
[3] Luc Sante, "The Heroic Nerd", in The New York Review of Books, 10 ottobre 2006
[4] Howard Phillips Lovecraft (a cura di Giuseppe Lippi), Tutti i racconti 1897-1922, Mondadori, 1989.
[5] S. T. Joshi, H. P. Lovecraft, four decades of criticism, Ohio University Press, 1980, pp. 114-115, 128.
[6] Come fa notare Michel Hoellebcq in H.P. Lovecraft, contro il mondo, contro la vita questa situazione viene descritta nel quasi autobiografico
Un incontro notturno.
[7] Intervista a Joshi (http:/ / www. forbisthemighty. com/ acidlogic/ stjoshi. htm)
[8] HPLA - H.P. Lovecraft Misconceptions (http:/ / www. hplovecraft. com/ life/ myths. asp#homosexual)
[9] Howard Phillips Lovecraft (a cura di Giuseppe Lippi), Il meglio dei racconti di Lovecraft, Oscar Mondadori, 1997.
[10] Howard Phillips Lovecraft (a cura di Giuseppe Lippi), Tutti i racconti 1931-1936, Mondadori, 1992.
[11] Tomba di H.P. Lovecraft (http:/ / www. quahog. org/ attractions/ index. php?id=3)
Howard Phillips Lovecraft 26

[12] Observer review: HP Lovecraft: Against the World, Against Life by Michel Houellebecq | Books | The Observer (http:/ / books. guardian.
co. uk/ reviews/ sciencefiction/ 0,,1821393,00. html)
[13] Vedere ad esempio l'intervista a Neil Gaiman nel documentario The Eldritch Influence: The Life, Vision and Phenomenon of H.P. Lovecraft.
[14] (EN) The Official Cthulhu Mythos FAQ part 2 (http:/ / www. necfiles. org/ part2. htm#q213). URL consultato il 27 novembre 2007.
[15] Lin Carter, Lovecraft: A Look Behind the Cthulhu Mythos, Ballantine, 1972.
[16] http:/ / www. sff. net/ people/ timpratt/ 611. html
[17] Master of disgust - Salon.com (http:/ / dir. salon. com/ story/ books/ feature/ 2005/ 02/ 12/ lovecraft/ index. html)
[18] Stephen King, On Writing. Autobiografia di un mestiere, Sperling & Kupfer Editori S.p.A., 2001.
[19] The Eldritch Influence: The Life, Vision, and Phenomenon of H.P. Lovecraft (2003) (http:/ / www. imdb. com/ title/ tt0388914/ )
[20] http:/ / www. revolutionsf. com/ article. html?id=2896
[21] (FR) Considerazioni critiche su Lovecraft (http:/ / rernould. club. fr/ IMAGINAIRE/ LoveCeri. html). URL consultato il 27 novembre 2007.
[22] Si veda ad esempio la lettera a J. Vernon Shea, 25 settembre 1933, No. 648, Selected Letters IV, Arkham House
[23] Citazione riportata in Lovecraft, Carter, p. 45.
[24] Lyon Sprague de Camp, Lovecraft: a Biography, Doubleday, 1975.
[25] Lovecraft | Centro Studi La Runa (http:/ / www. centrostudilaruna. it/ schwarzlovecraft. html)
[26] (ES) Cartas Inéditas de H.P. Lovecraft (http:/ / www. revistacuasar. com. ar/ modules. php?name=News& file=article& sid=36). URL
consultato il 27 novembre 2007.
[27] Nella raccolta Il libro di sabbia (El libro de arena, 1975).
[28] (EN) Sito ufficiale del film "Il richiamo di Cthulhu (http:/ / www. cthulhulives. org/ cocmovie/ ). URL consultato il 27 novembre 2007.
[29] Trailer di The Whisperer in Darkness (http:/ / www. cthulhulives. org/ Whisperer/ trailer. html)
[30] (EN) At The Mountains of Madness (http:/ / www. deltorofilms. com/ ProjectPage. php?projectid=9). URL consultato il 27 novembre 2007.
[31] Scheda su Howard Phillips Lovecraft (http:/ / www. imdb. it/ name/ nm0522454/ ) dell'Internet Movie Database
[32] Più precisamente nel numero 18, Cagliostro!.
[33] http:/ / www. glamazonia. it/ board/ generazioni-lovecraft-letteratura-a-fumetti-t-10312. html
[34] (EN) Return of the Weird: H.P. Lovecraft (http:/ / www. metroactive. com/ papers/ metro/ 01. 02. 97/ cover/ horror1-9701. html). URL
consultato il 27 novembre 2007.
[35] (EN) The Official Cthulhu Mythos FAQ part 1 (http:/ / www. necfiles. org/ part1. htm#q19). URL consultato il 27 novembre 2007.
[36] darklyrics.com (http:/ / www. darklyrics. com/ lyrics/ darkmoor/ beyondthesea. html#5)

Bibliografia
• Howard Phillips Lovecraft, Giuseppe Lippi (a cura di), Tutti i racconti 1897-1922, Milano, Mondadori, 2006.
ISBN 88-04-55703-6
• Howard Phillips Lovecraft, Giuseppe Lippi (a cura di), Tutti i racconti 1923-1926, Milano, Mondadori, 2007.
ISBN 88-04-56951-4
• Howard Phillips Lovecraft, Giuseppe Lippi (a cura di), Tutti i racconti 1927-1930, Milano, Mondadori, 2006.
ISBN 88-04-55816-4
• Howard Phillips Lovecraft, Giuseppe Lippi (a cura di), Tutti i racconti 1931-1936, Milano, Mondadori, 1998.
ISBN 88-04-45560-8
• Howard Phillips Lovecraft, Giuseppe Lippi (a cura di), Il meglio dei racconti di Lovecraft, Milano, Mondadori,
1997. ISBN 88-04-43276-4
• Howard Phillips Lovecraft, Giuseppe Lippi (a cura di), Lettere dall'altrove: epistolario 1915-1937, Milano,
Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37390-3
• Howard Phillips Lovecraft, De Turris e Fusco (a cura di), L' orrore della realtà. La visione del mondo
rinnovatore della narrativa fantastica. Lettere 1915-1937, Roma, Edizioni Mediterranee, 2007. ISBN
88-272-1883-1
• Michel Houellebecq, H.P. Lovecraft, contro il mondo, contro la vita, Milano, Bompiani, 2001. ISBN ISBN
88-452-5560-3
• Gianfranco De Turris; Sebastiano Fusco, Howard Phillips Lovecraft, Firenze, La Nuova Italia, 1979. ISBN
88-221-2398-0
• Sergio Basile (a cura di), Il Necronomicon. Storia di un libro che non c'è, Roma, Fanucci, 2002. ISBN
88-347-0808-3
Howard Phillips Lovecraft 27

• Kezia L'Engle de Figueiredo: Weird Fiction and the Unholy Glee of H. P. Lovecraft (http://www.tede.ufsc.br/
teses/PLLE0260.pdf) (Florianópolis, SC: Universidade Federal de Santa Catarina, 2003); tesi di dottorato che
include un'analisi critica delle opere di Lovecraft e delle diverse forme assunte dalla letteratura dell'orrore
secondo la sua teoria estetica.

Voci correlate
• Universo lovecraftiano
• Creature lovecraftiane
• Divinità lovecraftiane
• Personaggi lovecraftiani
• Ciclo di Cthulhu
• Cosmicismo

Altri progetti
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• Wikiquote contiene citazioni di o su Howard Phillips Lovecraft

Collegamenti esterni
• Bibliografia italiana di Howard Phillips Lovecraft (http://www.fantascienza.com/catalogo/autore.
php?id=3267) nel Catalogo della fantascienza, fantasy e horror a cura di E. Vegetti, P. Cottogni, E. Bertoni
• H.P. Lovecraft — Bibliografia italiana completa, 1960-2010 (http://hpl.cedig.org/) 50 anni di traduzioni
italiane a cura di Stefano A. Vizzola
• Community italiana degli appassionati di HPL (http://www.cthulhu.it/)
• Studi Lovecraftiani: Rivista di critica e di studio su Howard Phillips Lovecraft (http://studilovecraftiani.
blogspot.com)
• (EN) The H.P Lovecraft archive (http://www.hplovecraft.com/)
• (EN) Scheda di Internet Movie Database sui film ispirati alle opere di HPL (http://imdb.com/name/
nm0522454/)
• (EN) Saggio di S.T. Joshi su Lovecraft (http://www.themodernword.com/scriptorium/lovecraft.html)
• (EN) Considerazioni sullo stile di Lovecraft e sulla sua popolarità (http://dir.salon.com/story/books/feature/
2005/02/12/lovecraft/index.html)
• (EN) Brano del libro di Michel Houellebecq H. P. Lovecraft: contro il mondo, contro la vita (http://books.
guardian.co.uk/extracts/story/0,6761,1498708,00.html)
• (EN) Sito della H.P. Lovecraft Historical Society (http://www.cthulhulives.org/toc.html)
• (EN) Il mondo virtuale di H.P. Lovecraft (http://www.siamorama.com/lovecraft/index.htm) Una mappa del
New England immaginario di Lovecraft
• (EN) H.P. Lovecraft literary podcast (http://hppodcraft.com/) Le opere in podcast

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Fonti e autori delle voci 28

Fonti e autori delle voci


Howard Phillips Lovecraft  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=39523678  Autori:: *Raphael*, .jhc., Aedo89, Airon90, Alec, Alfio, Alleborgo, Alphair, Amarvudol, Angelo.1961,
Apologeta, Araberto, Arka, Ary29, Ask21, Askeron, AttoRenato, Biscionecanale5, Blakwolf, Blues, Bramfab, Buzzbomber, Calliphora, Castagna, Civvì, Cletus, CorvoVI, Crabbymole,
DCGIURSUN, Dante de Vulpex, Davide21, Demostene119, Devbrain, Dg, Drachen, Edo, Eggenbergurbock23, Eric.sanna, Ermy2, Erud, Eumolpo, Exairetos, Fidech, Filippof, Fradeve11, Franz
Liszt, Gac, GatewayAsteroid, Gawain78, Generale Lee, Giacintogaveglia, Giacomo Ritucci, Gian-, Gianfranco, GilliamJF, Ginosal, Giovannigobbin, Grey Fox 92, Guidomac, Gvnn, Hashar,
Hate81me2001, Helios, Hellis, Hill, Homer, Ignlig, IngFrancesco, Inkub0, Inverno, Jorge MG, Kal-El, Kasper2006, Killingtheslave, Knacker, L736E, Leonardo25, Lief, Limonadis, Lingtft,
Lonewolf76, Lovecraft77, Lucio Di Madaura, Luisa, M7, Maddave, Manliof, Marco Perticarini, Marcok, Marcol-it, Marcorox, Maria.martelli, Marko86, Matthew McPumpkin, Melancholyblues,
Michele-sama, Moloch981, Mr buick, Munifico, Nadrew, Nanae, NeverBorn, No2, Nyarlathotep, Nyarletto, Olando, Omarbest, Osmosis, Panairjdde, Petronio Ludus, Phantomas, Pracchia-78,
Random, Rapagnetta, Rhadamanth, Ripepette, Rollopack, Sailko, Sandrofos, Sbisolo, Schickaneder, Senpai, Septem, Sergejpinka, Shazam, Shivanarayana, Simone, SinisteR, Sir Stephen, Smart,
Snowdog, Soprano71, StefanoBarillà, Stevenworks, Superchilum, Supersophyl, Suturn, Tagt The Spellcaster, Taueres, Teogus, Ticket 2010081310004741, Timendum, Tkt2008123110019475,
Toram, Torsolo, Tristan87, Twice25, Umby88, Unriccio, Valg, Veneziano, Vizzola, Whatnwas, Xander89, Yerul, YogSothoth, Yoggysot, Zanzalo, Zorak, 688 Modifiche anonime

Fonti, licenze e autori delle immagini


File:Lovecraft.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Lovecraft.jpg  Licenza: sconosciuto  Autori:: Smart, Snowdog
File:Whipple_V._Buren_Phillips.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Whipple_V._Buren_Phillips.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Jdelrio
File:Howard_Phillips_Lovecraft_-_circa_1900.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Howard_Phillips_Lovecraft_-_circa_1900.jpg  Licenza: Public Domain  Autori::
Hekerui, Jdelrio, Midnightdreary, Schwalbe
File:Lovecraftyoung.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Lovecraftyoung.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Inkub0
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FlickreviewR, Melancholyblues, Verica Atrebatum, Winterkind
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File:Necronomicon prop.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Necronomicon_prop.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: User:Shubi
File:Shub-Niggurath.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Shub-Niggurath.jpg  Licenza: Creative Commons Attribution-Sharealike 2.5  Autori:: Dominique Signoret
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