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L'INCORONAZIONE DIPOPPEA

DRAMA IN MUSICA

DI CLAUDIO MONTEVERDI (G. FRANCESCO MALIPIERO)

XIII.

Questa edizione avrebbe dovuto riprodurre soltanto il manoseritto della R. Bihlioteca Marciana di Venezia che fino a poco tempo fa era l'unico che si conoscesse dell' Incoronazione di Poppea (MS. IT. CL. IV. N. 459) ma il professore Guido Gasperini ha di reeente seoperto a Napoli, abbandonata fra i rifiuti della Biblioteca nel R. Conservatorio di San Pietro a Maiella, una seeonda copia manoscritta (del Xv l]" secolo) probabilmente quella ehe ha servito per l'esecuzionedell' Incoronazione di Poppea che ha a vuto luogo a Napoli, l' anna 165 1.

Questo manoscritto non si dovrebbe prendere in eonsiderazione perche Ie varianti introdotte per la rappresentazione napoletana logieamente non potrebbero essere del Monteverdi morto ne1164S, viceversa Ie pubbliehiarno tutte, persino quell a della prima sinfonia (Prologo) che non ha nessun rapporto con Ia stessa sinfonia del manoscritto di Venezia e traseriviarno anehe una scena (Ottavia sola, atto Il") che non si trova nel Codice della Biblioteea Mareiana e nernmeno nellibretto starnpato a Venezia ne11646. Abbiamo potuto eornpletare alcuni <ritornelli» dei quali il rnanoscritto di Venezia da i1 solo basso e riprodueiamo tutti i ritornelli che nel rnanoscritto di Napoli hanno 10 stesso basso di quelli del manoscritto di Venezia rna ehe differiscono COlTIpletamente nelle parti superiori (1). Nel manoseritto di Napoli sono a quattro parti come il Monteverdi usava sempre scrivere «ritornelli e sinfonie» mentre nel codice di Venezia sono buttati giu molto sornmariarnente.

In appendice stampiarno pure le scene mancanti al manoseritto di Venezia, dimodoche la presente edizione riproduce interamente ambidue i manoscritti dando pero Ia precedenza a quello di Venezia che eonserva Ie sue proporzioni appunto perche ]e aggiunte tolte dal eodiee di Napoli si stampano in appendiee.

Non si son potute ricostruire Ie ultime parole della quinta seen a del Il" atto perche nel manoseritto di Venezia non eorrispondono al libretto starnpato. Questa seena nel manoseritto di Napoli e musicata seguendo fedelmente il libretto stampato a Venezia.

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L'atto primo e l'atto terzo nel rnanoscritto di Venezia potrebbero essere autografi e)

(1) Interessante constatare che nei brani istrumentali il basso era pili importante delle altre parti, forse perche determinando l'armonia divenivala base ritmica, cioe 10 spirito della musica strumentale d'allora che era anzitutto ritmo.

(2) Vedi fae-simile del primo foglio (manoscritto di Venezia) a pagina V.

che la calligrafia e molto somigliante a q uella delle lettere di Claudio Monteverdi. II secondo atto e scritto da un co pista che ha salta to moIte battute (lasciandole pero in bianco forse perche l'autore possa completarle) moite parole e talvolta anche la parte del canto ed ha alcune annotazioni che sembrano autografe perche sono della stessa manoche ha scritto gli atti primo e terzo, pero soltanto un perito calligrafico puo pronunziarsi definitivamente su questo argomento.

II manoscrit.to di Napoli e invece correttissimo quantunque sia indubbiamente opera di un copista. Segue (meno che nella scena di Ottavia [secondo atto] citata pill sopra) rispettosamente II libretto stampato a Venezia.

Purtroppo per la prima rappresentazione (1642) non si e stampato il libretto, percio non abbiamo nessuna base per affermare che il manoscritto di Venezia sia quello che ha servito per l'esecuzione del 1642 (anche se autografo non si puo precisare questa particolare perche Ie varianti possono essere state introdotte dopo la prima rappresentazione, oppure possiamo trovarci di fronte a una prima versione abbandonata dall'autore) e il manoscritto di Napoli avvicinandosi di pili al libretto stampato a Venezia (nel 1646, doe d o p o la morte di Claudio Monteverdi) puo essere una co pia fedele tanto del melodramma come venne rappresentato nel 1642 quanto nel 1646, e se nel 1646 la partitura ha sub ito dei cambiamenti, questi sono stati intro do tti dall'autore prima di morire, 0 da un altro musicista, forse dal Cavalli? Molti giustificabili dubbi ci hanno indotti a pubblicare iritegralmente le due versioni, rna non per far piacere agli archeologi della musica. Se la nostra rniticolosa scrupoIosita puo quasi sembrare pedanteria, ci giustificheremo confessando che abbiamo voluto riunire tutto il materiale onde poter scegliere, in un avvenire pili 0 meno lontano, la migliore musica caso mai si volesse ricostruire la partitura per rimettere sulla scena l'ultirna fatica di Claudio Monteverdi.

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Ringraziamo l'amico Guido Gasperini di averci segnalato la sua scoperta e di aver messo __ a nostra disposizione il prezioso codice - della Biblioteca che egli dirige e che da qualche anno va riordinando.

G.F.M.

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Fortuna Virtu Amore Poppea Nerone Ottavia Ottone Seneca Drusilla Nutrice Arnalta

INTERLOCUTORI

} Prologo

Lucano

Petronio (*) Tigellino (*) Famigliari di Seneca Consoli

Tribuni

Litton

Liberto Capitano Vallette Damigella

Due soldati Mercurio

Pallade

Venere

Choro d' Amori (**) Choro di Virtu (*)

(*) Questi interlocutori non appaiono nei manoscritti musicali di Venezia e di Napoli. (**) Questo choro di Amori manca nel manoscritto di Venezia ma non in quello di Napoli.

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