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La caduta del rendimento interno della turbina deriva principalmente dal fatto che, in sede di regolazione, non
sono rispettati i rapporti u/c all'ingresso dei rotori degli stadi della macchina. Negli impianti elettrogeni, ad es.,
la velocit periferica u delle palettature rotoriche costante, perch legata alla frequenza di rete, mentre la
velocit assoluta c del vapore dipende dalle cadute entalpiche di stadio, variabili con il carico.
Verniero un dispositivo di regolazione usato in parallelo ad un altro simile, per consentire una pi precisa
regolazione della grandezza di interesse.
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una caduta entalpica notevolmente superiore a quella di progetto ai carichi ridotti. Tale
riduzione del rendimento interno, dovuto soprattutto al non ortodosso funzionamento del primo
stadio della turbina negli impianti terrestri in genere accettabile perch la gamma di
regolazione limitata e le perdite termodinamiche del primo stadio sono in parte recuperate nei
successivi.
Negli impianti motori terrestri a vapore ci si avvale di regola di sistemi combinati della
regolazione per laminazione e di quella per parzializzazione e non solo secondo lo schema
dianzi citato di laminazione tra i punti valvola ma privilegiando spesso la regolazione per
laminazione (nonostante il difetto di rendimento), specie per le centrali soggette a forti e
repentine variazioni di carico. Evitare infatti sollecitazioni termiche eccessivamente esaltate in
turbina motivo per l'azionamento contemporaneo di pi valvole di parzializzazione con
funzione di laminazione e quindi di una riduzione dei punti valvola. Nasce cos l'esigenza,
appunto negli impianti soggetti a forti e rapide variazioni di carico, di una regolazione mista,
combinata tra laminazione e parzializzazione, la cui caratterizzazione deve essere specificamente
studiata in rapporto alle necessit dell'utenza dell'energia. Questa regolazione resa possibile
dalluso dei moderni sistemi automatici di regolazione elettro-idraulica.
Negli impianti motori a vapore destinati alla produzione di energia elettrica ed inseriti
nella rete nazionale di distribuzione, i transitori sono in genere piuttosto lenti e circostanze simili
si producono anche talvolta in certi impianti industriali.
E` realizzabile allora anche un altro procedimento di regolazione della potenza, basato sulla variazione della
pressione del vapor vivo, la quale pu essere realizzata in tempi lunghi, ancorch accettabili in molte applicazioni.
Volendo confrontare questo criterio con i precedenti, mentre sul profilo meccanico non appaiono sostanziali
diversit, sotto l'aspetto termico:
a) con l'esercizio a pressione costante
il rendimento limite l aumenta al diminuire del carico per effetto delle diverse ripartizioni di portate
agli spillamenti di vapore;
il rendimento interno i decresce al diminuire del carico per effetto della riduzione del rendimento di
palettatura degli stadi.
Il rendimento reale r = l i presenta quindi un massimo tra la condizione di progetto e quella di
minimo carico.
b) con l'esercizio a pressione variabile
il rendimento limite l decresce al diminuire del carico per la riduzione della qualit del vapore
all'ammissione in turbina;
il rendimento interno i decresce, al diminuire del carico, meno che nel caso precedente, per il
migliore adeguamento delle condizioni operative a quelle ottimali per carico ridotto.
Il rendimento reale r si riduce quindi progressivamente dal carico di progetto ai carichi minori.
Pu esservi quindi, per gli impianti a lenta variazione di carico, un vantaggio ad effettuare la regolazione per
progressiva variazione di pressione in caldaia. Ma questo procedimento si presenta conveniente soltanto per
riduzioni di carico modeste (dell'ordine del 1015%), mentre per diminuzione di potenza pi consistente il
rendimento globale penalizzato di qualche % rispetto al sistema di regolazione misto precedentemente accennato,
di regola impiegato.