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Amendola, Messina, Pariani,

Zappa, Zipoli

Igiene
e patologia
Seconda edizione

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Capitolo 21

Stile di vita, dipendenze


e salute

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1. Stile di vita e salute
Secondo l’OMS, l’86% dei decessi in Europa e in Italia sono causati da
alcune patologie che hanno in comune fattori di rischio modificabili.

Nutrizione e salute
Quasi 3 milioni di vite si potrebbero
salvare ogni anno nel mondo grazie a un
consumo sufficiente di frutta e verdura
fresca.
Oggi il problema non è più la scarsità di
cibo ma, al contrario, un’eccessiva
alimentazione. In aggiunta, lo stile di vita
frenetico costringe spesso a
un’alimentazione extradomestica e
sbrigativa e da una riduzione dell’attività
fisica e della vita all’aperto.
Si può parlare di un’epidemia globale di
obesità cui si aggiungono numerosi
disturbi del comportamento
alimentare.

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Attività fisica e salute
Lo stile di vita sedentario è ritenuto un importante fattore di obesità e può
provocare altre malattie, come diabete mellito di tipo 2, cardiopatia, depressione.
L’attività fisica è un ottimo strumento di prevenzione primaria e secondaria per
molte malattie croniche (soprattutto malattie cardiovascolari, tumori del colon e
della mammella).

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La promozione di stili di vita corretti

Nel rapporto Food, Nutrition,


Physical Activity and The
Prevention of Cancer sono state
pubblicate linee guida per
prevenire i tumori e conseguire un
cambiamento positivo nelle
abitudini alimentari mediante
l’incremento del consumo abituale
di frutta e verdura, legumi, pesce e
la diminuzione di “cibi spazzatura”
e bevande zuccherate, e
promuovere l’attività motoria (più
di 10 000 passi al giorno).

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La “guida” per una alimentazione sana.

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2. Le dipendenze
La dipendenza è una particolare condizione psichica e talvolta anche fisica
caratterizzata da un comportamento compulsivo di ricerca e assunzione di
sostanze o di svolgimento di particolari attività.

Le nuove dipendenze, o dipendenze senza sostanza, sono il gioco d’azzardo


patologico, lo shopping compulsivo, la new technologies addiction, la
dipendenza dal lavoro, la dipendenza dal sesso e dalle relazioni affettive, alcune
devianze del comportamento alimentare.

Tutte le dipendenze hanno delle caratteristiche comuni:


•vengono ricercate per il piacere e il sollievo che ne derivano e dominano
costantemente il pensiero;
•si instaura la tolleranza, ovvero la progressiva necessità di aumentare la
quantità di sostanza (o di tempo dedicato al comportamento);
•si verifica la crescente sensazione di perdita del controllo e un profondo disagio
psichico e fisico quando s’interrompe o si riduce l’assunzione/il comportamento
che spesso porta al fenomeno della ricaduta.

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Le dipendenze da sostanze
L’uso di sostanze è considerato abuso quando è presente dipendenza.
Spesso l’unico segno psico-fisico di dipendenza è rappresentato dalla
sindrome di astinenza provocata dalla brusca sospensione della sostanza.

La classificazione delle droghe si basa su aspetti legali (sostanze lecite e


non lecite), funzionali (farmaci a uso terapeutico e farmaci senza fine di
cura), modalità di assunzione, tossigenicità, preparazione, pericolosità
(droghe leggere e pesanti).

Le sostanze d’abuso possono avere effetti depressivi, stimolanti e


allucinogeni e possono essere assunte per:
o iniezione endovenosa
o inalazione di fumo
o via nasale
o ingestione

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Gli oppiacei sono sostanze che derivano dall’oppio e hanno proprietà
analgesiche, sedative e miorilassanti: eroina, morfina, metadone e
ossicodone.

La loro dipendenza determina una vasta gamma di patologie:


o effetti diretti degli oppiacei - generalmente provocati da un
sovradosaggio (overdose) causano la depressione del centro encefalico
cardiorespiratorio;
o effetti attribuibili a sostanze contaminanti - l’assunzione per via
endovenosa di oppiacei diluiti con sostanze bianche o cristalline, come il
talco, provoca la formazione di granulomi polmonari e progressiva fibrosi
polmonare;
o effetti di somministrazioni non sterili - l’uso di aghi sporchi e condivisi
da più tossicodipendenti può causare infezioni batteriche e virali;
o patologia sociale - l’effetto anestetico dell’eroina causa spesso
marginalizzazione e criminalizzazione.

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Gli stimolanti sono sostanze che esercitano un’azione stimolante sul SNC,
con aumento della capacità di attenzione, della percezione e della pressione
sanguigna.

o La cocaina è un alcaloide estremamente potente che agisce sul SNC


(«sostanza da prestazione»). La causa di morte più frequente sono gli incidenti
stradali o altri incidenti dovuti alla sensazione di eccessiva fiducia e di
invulnerabilità.
Conseguenze: la necrosi e la perforazione del setto nasale; l’ischemia
cardiaca e l’infarto.

o Le anfetamine sono sostanze derivate dall’anfetamina.


Conseguenze: grave dipendenza psicologica, esaurimento fisico, turbe del
sonno, disturbi psichici, allucinazioni, ipertensione, collasso, coma e morte.

o L’ecstasy (o MDMA) è del gruppo delle anfetamine e ha un’azione


stimolante ed euforizzante che aiuta a resistere alla fatica (rilascio serotonina).
Conseguenze: l’innalzamento della temperatura corporea e la veloce
disidratazione possono causare il colpo di calore (ipertermia maligna).

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Gli ipnotici-sedativi sono farmaci per indurre il sonno, come ansiolitici,
miorilassanti, anticonvulsivi che a dosi elevate e in trattamenti prolungati
possono indurre dipendenza.
o I barbiturici sono farmaci derivanti dall’acido barbiturico, potente anestetico.
L’overdose può provocare stordimento, collasso e morte.
o Le benzodiazepine hanno medesima azione dei barbiturici ma con effetti
collaterali meno importanti.

Gli allucinogeni, detti anche psichedelici, sono in grado di alterare le


percezioni, in particolare quelle visive, le sensazioni e le emozioni agendo sui
recettori del SNC.
o Tra le piante ricordiamo Salvia divinorum, Atropa belladonna, Lophophora
(cactus peyote); tra i funghi allucinogeni citiamo Amanita muscaria.
o Tra le sostanze sintetiche ricordiamo l’LSD, l’ecstasy e la ketamina.

L’acido lisergico (o LSD) è un composto presente nell’ergot. Agisce in


particolare sui recettori post-sinaptici per la serotonina, restando incastrato nel
sito di legame. La sostanza, che non dà dipendenza, si manifesta con paranoia,
attacchi di panico e la messa in evidenza di psicosi latenti.

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Cannabis e cannabinoidi: le piante più note sono Cannabis sativa, C.
indica e C. ruderalis.

Cannabis sativa produce una vasta gamma di sostanze che hanno come
funzione principale la difesa della pianta da predatori e agenti patogeni, in
particolare i cannabinoidi. La cannabis ha azione psicotropa dovuta
soprattutto al fitocannabinoide THC; altri composti importanti sono il
cannabinolo (CBN) e il cannabidiolo (CBD).
Se usata come stupefacente è detta marijuana (foglie, fiori, stelo e semi
seccati e triturati) o hashish (resina).

Tra gli effetti psicologici e neurologici indesiderati:


o riduzione della memoria
o diminuzione della capacità di pensiero
o riduzione dei riflessi
o alterazione della coordinazione dei movimenti
o alterazione del senso del tempo
o alterazione della percezione dei colori o dei suoni
o alterazioni dell’umore
o allucinazioni e psicosi (per dosi elevate)

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Subito dopo il consumo di cannabis: aumento della frequenza cardiaca e
della pressione del sangue e aumento del rischio di ictus ischemico.

Il consumo continuativo provoca danni alla capacità di coordinare i


movimenti, all’attenzione, all’apprendimento, alla memoria e al tempo di
reazione (soprattutto se il consumo inizia durante l’adolescenza).
L’assunzione di cannabis durante la gravidanza può interferire con il
normale sviluppo del cervello del nascituro.

Dal 2006 in Italia i medici possono prescrivere preparazioni a base di


cannabis per uso terapeutico. Dal 2013 in Italia è anche prescrivibile dai
neurologi un prodotto registrato come medicinale a base di estratti di
cannabis.
La cannabis è la sostanza stupefacente più consumata nel mondo
(prevalenza massima tra i 15 e i 24 anni).

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Le nuove droghe, o Nuove Sostanze Psicoattive (NSP), sono caratterizzate
da proprietà farmacologiche e tossicologiche particolarmente pericolose per
la salute. Si tratta di sostanze psicotrope sintetiche che imitano gli effetti di
quelle illegali già note e che oggi risultano in forte aumento.

Sono disponibili online: cannabinoidi e catinoni sintetici; fenetilamine;


piperazine; sostanze ketamino- e PCP-simili; triptamine; fentanili; nuovi
oppioidi; analoghi azepanici; droghe da stupro (date-rape drugs).

A oggi sono state rilevate circa 280 nuove sostanze circolanti.


Molte provocano seri disturbi psichiatrici ma anche danni cardiaci, renali e
respiratori, spesso aggravati dal contemporaneo uso di alcol e altre droghe.

Una delle nuove droghe classificate come NSP è Spice, un mix di erbe
essiccate con sostanze chimiche aggiunte.

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La diffusione e i consumi di sostanze stupefacenti in Italia

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Il fumo di tabacco
Oggi il fumo di tabacco è uno dei più gravi problemi di salute pubblica al mondo;
provoca più decessi di alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi
sommati insieme.

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A livello mondiale, il consumo di tabacco attualmente uccide quasi 6 milioni di
persone ogni anno.
Il fumo materno durante la gravidanza è la principale causa di morte improvvisa
del lattante (SIDS) e di altri effetti sulla salute, incluso il basso peso alla nascita
e una ridotta funzionalità respiratoria (spesso asma). L’esposizione a fumo
passivo nell’infanzia è anche associata con otite media acuta e cronica.

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L’abuso di alcol
L’alcol è una delle sostanze psicoattive più antiche dell’umanità e incide sulla
coscienza, sulla percezione e sul sistema motorio.
L’abuso di alcol (9% della spesa socio-sanitaria) rappresenta uno dei più
importanti fattori di rischio per la salute dell’uomo ed è una delle principali
cause di morbosità e di mortalità.

Incidenti stradali: si stima che in Italia il 30% dei decessi per incidenti stradali
e il 50% degli incidenti non mortali abbia una correlazione con l’uso di alcol
(soprattutto durante le uscite serali del venerdì e del sabato). I decessi
avvengono in tutte le fasce di età, ma i tassi più elevati si registrano tra gli
uomini di età 15-29 e tra le donne di età 15-24 anni.

Negli ultimi anni è stata registrata una diminuzione della mortalità per incidenti
alcol-correlati grazie anche alle campagne di sensibilizzazione e
comunicazione rivolte a tutta la popolazione.

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Le dipendenze senza sostanze
Nell’ambito delle nuove dipendenze, o dipendenze comportamentali, la
persona manifesta un’incontrollata necessità di dover compiere una specifica
azione per trovare immediata soddisfazione a un bisogno.
Molti comportamenti problematici attuali si rifanno a consumi che non sono
illegali o trasgressivi; queste dipendenze possono essere definite sociali.
La dipendenza senza sostanze è molto insidiosa perché meno riconoscibile.

• Il gioco d’azzardo patologico non è


basato su abilità, ma su ricompensa e
fortuna; la dipendenza da gioco è
inquadrabile come disturbo del
controllo degli impulsi. Il soggetto
dipendente mette spesso a repentaglio
anche una relazione affettiva significativa,
il lavoro o delle opportunità scolastiche
solo per perseguire il gioco d’azzardo. Gli
uomini giocano più delle donne (51,1%
contro 34,4%). Il giochi più diffusi:
“Gratta&Vinci”, Lotto, SuperEnalotto e
scommesse sportive.

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• La dipendenza da Internet e dalle tecnologie sono comportamenti variegati
che si caratterizzano per un rapporto patologico tra la persona e la rete.
Le modificazioni psicologiche e fisiche sono:
o perdita o impoverimento delle relazioni interpersonali (pensieri disfunzionali su
se stessi e sugli altri, sentimenti di inadeguatezza, insicurezza, bassa
autostima)
o disturbi dell’umore, d’ansia e del controllo degli impulsi
o alterazione della percezione del tempo
o tendenza a sostituire il mondo reale con un luogo virtuale
o sintomi fisici (tunnel carpale, dolori diffusi a collo e schiena, problemi alla vista)

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• La dipendenza da shopping consiste nella disfunzionale preoccupazione,
impulso o comportamento di acquisto che è vissuto come intrusivo,
irresistibile o privo di senso e va al di sopra delle proprie possibilità
economiche. Lo shopping compulsivo rappresenta una strategia per
alleviare uno stato depressivo sottostante.

• La dipendenza da lavoro e da studio è una forma di compulsione


lavorativa/di studio della persona, che manifesta una dedizione superiore
alle 8 ore al giorno, spesso nel weekend e in altri spazi liberi.

• Le dipendenze da cibo è causato da vari fattori che incoraggiano il craving


per il cibo, finalizzato a ottenere uno stato di grande piacere, energia o
eccitazione.

• Le dipendenze affettive consistono nella continua ricerca d’amore; c’è la


tendenza a dipendere da una determinata persona o l’impossibilità di fare a
meno dell’“ebbrezza amorosa”.

• La dipendenza dal sesso comprende anche la cyber sex addiction.

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La prevenzione della dipendenza

I determinanti dell’uso di sostanze sono:


o determinanti ambientali-sociali
o determinanti individuali

La prevenzione gioca un ruolo essenziale nell’arginare il


fenomeno della dipendenza da sostanze d’abuso e delle
dipendenze comportamentali; risultano fondamentali le strategie
integrate focalizzate sia sulla potenzialità delle capacità personali
sia su azioni di conferma e di rinforzo dell’ambiente di vita
attraverso i metodi Life Skills Education e Peer Education.

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 La storia del tabacco
Diffusione
Il tabacco era fumato già nel 1000 a.C. dai Maya, per usi religiosi e curativi. In
Europa la storia del tabacco ebbe inizio con la scoperta dell’America.

In onore di Nicot de Vellemain (ambasciatore di Francia in Portogallo, nel XVI


secolo) alla pianta di tabacco fu assegnato il nome botanico Nicotiana. Sul finire
del XVI secolo in Europa andarono via via diffondendosi indicazioni mediche sulle
proprietà curative del tabacco. Dalla Francia l’uso del tabacco si diffuse
rapidamente in Europa e in tutto il mondo.

Dall’uso all’abuso
L’uso del tabacco ben presto degenerò in abuso e determinò la reazione dei
medici, che ne denunciarono i danni arrecati all’organismo. Tuttavia, gli altri
governanti dell’epoca compresero che il tabacco poteva costituire una fonte di
entrate per le pubbliche finanze e quindi, con il pretesto della tutela della salute,
istituirono i primi vincoli fiscali.

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L’invenzione della sigaretta
Del tabacco, gli antichi masticavano le foglie, ma attorno al 1600 lo fumavano
con la pipa o lo fiutavano. Da Oriente arrivò un’innovazione rivoluzionaria: nel
1832 i soldati musulmani di Ibrahim Pascià cominciarono a infilare un po’ di
tabacco in cilindretti di carta e ad accenderli. Inventarono così la sigaretta, che
in Italia arrivò nel 1857, nelle tasche dei reduci della guerra in Crimea.

Il contributo delle guerre e della pubblicità alla diffusione del fumo


Durante la Guerra civile statunitense si diffusero le cosiddette sigarette “bionde”.
Il consumo di sigarette aumentò vertiginosamente con la Prima guerra mondiale.
Oltre che dalle guerre, l’abitudine al fumo fu ulteriormente incentivata dalla
pubblicità, che promuoveva le sigarette come aiuto per mantenersi snelli e come
alternativa al consumo di dolci. Inoltre, film che esaltavano protagonisti fumatori
contribuirono a crearne un’immagine sofisticata.

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 La storia dell’alcol
Si ritiene che le prime bevande alcoliche comparvero sulla Terra più di 20 000
anni fa e divennero rapidamente protagoniste della vita sociale, culturale e
religiosa dell’uomo: i cacciatori e coltivatori della preistoria, gli antichi Egizi, i
babilonesi, i Celti, gli antichi Cinesi, gli Incas, gli antichi Greci, persino la
Bibbia e il Corano, ecc.

Fino al XIX secolo l’acqua era considerata una bevanda “inadatta” al


consumo e nociva; per quasi 10 000 anni in Occidente la birra e il vino sono
state le principali bevande dissetanti.

Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, sotto la spinta dei movimenti
contrari all’uso dell’alcol, alcuni Paesi sperimentarono la cosiddetta politica
“proibizionistica”.
In breve tempo i risultati della legge si rivelarono catastrofici: mercato nero,
gangsterismo, guerra tra i contrabbandieri e le diverse organizzazioni
criminali per conquistare l’ingente giro di affari.

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