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Numero 39 anno II
3 novembre 2010
edizione stampabile
Editoriale - L.B.G. ALBERTINI: UNA MINESTRA RISCALDATA Primo piano - Guido Martinotti PRIMARIE: MANIPOLAZIONI E SEDICENNI Libri - Michel Dingenouts - NO SBARCA SUL MONTE ARARAT, COSA RACCONTO AI MIEI FIGLI? DallArcipelago - Mario De Gaspari - Gaetano Nicosia - HINTERLAND, MAFIA E MATTONE Citt - LETTERA APERTA AI CANDIDATI ALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA Lavoro - Giuseppe Uccero - A SUD DI NESSUN NORD: LA LEGA E I FRONTALIERI TERRONI Dal Palazzo - Carneade - LA AON E LETIZIA MORATTI BRICHETTO Societ - Massimo Cingolani - INTOLLERANZA E CIVILT Lettera Fiorello Cortiana - MANIFESTO DI OTTOBRE Cultura - Laura Censi - MIRACOLO A MILANO
Video RENATO MANHEIMER: IL VOTO AI SEDICENNI Musica A STAR FELL OUT OF HEAVEN (1934 ) Vera Lynn e Charlie Kunz Casani Club Orchestra Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit in ARTE & SPETTACOLI MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo CINEMA a cura di Marco Santarpia TEATRO a cura di Guendalina Murroni
nout) tipica del sistema politico americano deriva proprio dai registration boards dei partiti che sono organizzazioni private di base (grass roots) che in entrambi i partiti congiurano pi per tenere fuori i nuovi elettori che per conquistare nuovi voti: registrarsi comporta la redazione di complicati moduli presso Boards che molte volte fanno a gara per non farsi reperire. Tentativi di registrare nuovi elettori tra gli immigrati, per esempio utilizzando i servizi sociali, lultimo dei quali stato fatto da Frances Fox Pivens, non hanno ottenuto risultati clamorosi. Laltra pratica abbondantemente diffusa negli ultimi anni che rende il sistema americano pi rigido di quel che normalmente si pensa il redistricting cio la manipolazione dei distretti elettorali (fa parte del Gerrymandering) in modo da favorire grandemente lincumbent, cio il candidato uscente. Ci detto le primarie americane sono sempre occasione per feroci competizioni e in questo senso sono dei buoni sistemi per selezionare candidati agguerriti, perch in politica anche il controllo sulle manipolazioni ha la sua parte. Ma non sono state un buon sistema per ampliare lelettorato, anche se poi, a
volta a volta il sistema americano di gran lunga pi mobile di quello italiano. Le primarie sono state adottate da vari altri sistemi nazionali dal Cile, alla Corea del Sud allArmenia e di recente anche dallItalia e in particolare dal PD che se n fatto gran vanto, anche se nella versione italiana si piuttosto pensato alle primarie come un mezzo per mobilitare lelettorato che uno strumento per selezionare il candidato pi agguerrito. La mobilitazione ha certamente funzionato nel caso di Prodi, anche se si trattava in realt di un candidato unico, ma poi gli elettori si sono abbastanza stancati di concorrere a sostenere le scelte degli apparati. Le cose sono parzialmente cambiate con le elezioni per il Sindaco di Milano in occasione delle quali si sono presentati quattro candidati, uno solo dei quali decisamente targato da un partito, il PD. E davvero la prima volta: sono quattro candidati buoni e rimane ancora inspiegabile la contraddizione di un partito di sinistra che appoggia un candidato pretendendo che sia quello pi capace di prendere i voti della borghesia (quale che sia il significato del termine e che poi targandolo PD gli appioppa il peggior biglietto da visita che si potrebbe
immaginare per questo elettorato). Ma lambiguit tutta italiana per le funzioni delle primarie, selezione delle lites e richiamo per nuovi elettori ha prodotto una curiosa anomalia. Alle primarie votano i 16/17enni, che per non voteranno alle elezioni effettive. Si crea cos una situazione di dislocazione del campione. Quello delle primarie non rappresenta la popolazione che voter: ci sar qualche danno? Si, se si perde di vista questa discrasia. Ai tempi della gioiosa macchina da guerra si sventolavano i risultati delle precedenti amministrative, ma io che per mestiere mi occupo di citt ero preoccupato perch quel voto era in larga parte di grandi citt del nord che non sono mai un buon campione e allora erano a favore della sinistra: mi ricordo bene perch avevo notato anche che gli unici due che avevano espresso dubbi erano Michele Salvati e Gad Lerner. E poi si visto. Lampliare ai giovani basato sullassunto erroneo che i giovani siano di sinistra o che partecipino pi degli adulti, non sono vere ne luna ne laltra cosa, ma lidea rimane. Comunque benissimo che i giovani partecipino e siano invogliati a farlo. Attenti per alla rappresentativit del campione.
Libri NO SBARCA SUL MONTE ARARAT, COSA RACCONTO AI MIEI FIGLI?* Michel Dingenouts
L'oncologo Veronesi ha dichiarato tempo fa che per lui la scienza e la religione non sono destinate a trovare un punto di incontro, poich la religione parte da certezze, mentre la scienza cerca l'incertezza. Anche il dissenso da parte del Vaticano, circa l'assegnazione del premio Nobel 2010 per la Fisiologia e la Medicina a Edwards, pioniere della fecondazione in vitro, confermano la discrepanza tra le due. Fin qui niente di nuovo, fin dai tempi di Galileo le due discipline sono in contrasto, una questione di etica che il mondo della scienza e quello della chiesa dovranno disputare. Ma nel nostro piccolo, come affrontiamo la dicotomia tra la teoria dell'evoluzione della specie e la storia della Genesi appresa dai nostri figli al catechismo? Conosciamo la Genesi, il primo libro della Bibbia che racconta come No port sull'Arca i figli, la moglie, e una coppia di tutti gli animali del creato, e attese la fine del diluvio universale, per trovarsi arenato su un monte, il monte Ararat. E' una storia che piace, ripresa in diverse canzoni e persino in un favoloso cartone Disney. A mio avviso un racconto biblico non ha bisogno di conferme scientifiche, ma a quanto pare ci sono scienziati che vogliono chiudere il varco tra scienza e religione: infatti nell'aprile 2010 un gruppo di scienziati cinesi e turchi ha dichiarato di aver trovato sul monte Ararat, vicino al confine con l'Iran, un relitto di barca in che risale ai tempi biblici. Il libro di Westerman parla proprio di questo, esploratori che da secoli cercano di comprovare con certezza scientifica il racconto della Bibbia. E l'autore diventa uno di loro. Nel libro Ararat, edito da Iperborea, casa editrice specializzata nella letteratura del Nord Europa, l'io narrante viene catturato da questa montagna, cos come alcuni vengono contagiati dalla febbre calcistica. Con precisione scientifica questa voce indaga per scoprire tutti gli aspetti del monte: la sua storia, la geofisica, i primi esploratori e i suoi abitanti. Nella situazione geopolitica attuale, il monte Ararat, alto 5.165 m, si colloca al confine tra Turchia e Armenia, infatti in lingua armena Ararat significa 'creazione di Dio'. E' un luogo di confini: nell'epoca della guerra fredda si trovava tra Occidente e Oriente, e si potrebbe definirlo demarcazione tra cristianesimo e islam. Attorno alla storia della montagna e dei suoi esploratori, Westerman costruisce un racconto travolgente e intimo, in cui l'io narrante, cresciuto in un ambiente religioso protestante, e appassionato di scienze, in una fase della giovent perde la fede in Dio, convinto che Darwin e Galileo non potessero aver torto. Quando per si trova a occuparsi dell'educazione della figlia, si chiede: ma che cosa le racconto adesso? Non vuole darle il peso della sua incapacit di credere in Dio e quindi lascia a casa, ad Amsterdam, sua figlia e sua moglie per intraprendere un lungo viaggio verso il monte Ararat, che secondo antiche leggende, essendo un territorio sacro, non pu essere scalato. Il suo editore lo minaccia di non pubblicare neanche una sillaba, se dovesse diventare uno scrittore religioso. Ma lui non si lascia intimidire e parte alla scoperta del suo monte.
Giunto in Turchia, lio narrante si aggrega a una spedizione che parte alla volta della vetta, e scala il monte in circostanze che ci ricordano le spedizioni di Amundsen. Strada facendo, ed proprio questo il punto di forza della tecnica di narrazione di Westerman, che ci intrattiene sul suo percorso intellettivo, personale e non, appassionandoci con le storie di ex-professori, o di un esploratore dell'Ottocento, Parrot, giunto sulla cima, ma mai creduto dai suoi compaesani. Ritroviamo tra queste pagine anche i libri di Orhan Pamuk, nella descrizione della citt di Kars, ai piedi dell'Ararat, ma non solo: leggiamo di argomenti pi svariati, come la deriva dei continenti e la trivellazione, ovvero la ricerca di olio e di gas nella campagna olandese negli anni Sessanta. Il risultato un libro di avventure pieno di spunti di riflessione per il lettore. L'autore olandese, Frank Westerman, che in patria ha scalato le classifiche delle vendite con El Negro e io (anchesso edito in Italia a Iperborea), nella sua 'fiction' mischia fatti personali con fatti scientifici e ricerche storiche per venire a capo del diverbio tra religione e scienza. Questo suo stile una combinazione molto riuscita, che trascina il lettore attraverso secoli di avvenimenti, ponendo i quesiti di tutti tempi. Brava Claudia Cozzi a tradurre lo stile meticoloso dello scrittore, che attraverso la sua peculiare narrazione tende a enfatizzare limportanza dei singoli avvenimenti nella vita, e che nel contempo propenso a raccontare le storie di tutti personaggi coinvolti, compresa la sua. Ed da quest'ultima storia che il libro parte: nel prologo ci emozioniamo alla storia di un bambino olandese che cresce negli anni Settanta in Olanda, sicuramente la parte pi autobiografica
del libro. Il ragazzo undicenne, come tutti i giovani olandesi della sua et, ama costruire dighe nei fiumi, per gioco. E' come se da giovani dovessero prepararsi a salvare dalle tempeste e le maree, una volta adulti, la loro nazione confinata da dighe. In vacanza in Austria, sul fiume Ill, il ragazzo costruisce la sua diga insieme ad altri coetanei, ignorando che pi in alto hanno aperto le chiuse, il che causer una piena improvvisa. Seduto in riva al fiume, contemplando lo sbarramento di sassi nell'acqua, pensa alla gioia che prover quando mamma e pap vedranno il capolavoro idrico, costruito con tanta fatica. Sapevo gi come sarebbe andata: la mamma non avrebbe osato attraversare sulle pietre malferme della diga, ma pap per fortuna s. Ero rimasto l un po' immerso nei miei pensieri, lasciando le dita giocare con la corrente () Quando si incominci a sentire da lontano il boato, come di un aereo che si avvicina, stavamo sistemando il telo verde pallido di una tenda militare. Io avevo il compito di reggere uno dei paletti telescopici della tenda. Il rumore si faceva sempre pi forte e alzammo tutti la testa per guardare il cielo sopra le cime degli alberi. Con gli occhi in su, non feci in tempo a vedere arrivare la marea che mi trovai i piedi in acqua. () A monte si precipitava su di noi per tutta l'ampiezza del fiume una muraglia ruggente di schiuma. Non era n una massa rotolante n una parete verticale increspata, ma un'onda stratificata che si frangeva con furia selvaggia. () Mentre saltavo in acqua insieme agli altri, il petto proteso in avanti come un atleta che taglia il traguardo, vidi la diga spazzata via dalla corrente. () Gli altri raggiunsero la riva, feci in
tempo a vederlo, ma io venni afferrato per la vita e trascinato sott'acqua. Se questa dapprima sembra una captatio benevolentiae, un inizio alla James Bond per catturare l'attenzione del lettore, pi avanti dobbiamo riconoscere l'abilit narrativa dello scrittore a inserire tale avvenimento all'inizio del libro. Essere trascinato via dall'acqua per volont dagli avvenimenti proprio il punto di partenza del libro, siamo in balia al caso o c' una mano divina che ci regge?
*Frank Westerman, Ararat, Iperborea, Milano, 2010, pag. 313, traduzione Claudia Cozzi
ink Ricerca dell'Arca: http://www.repubblica.it/www1/cultura _scienze/arca/alleanza/alleanza.html Ritrovamento Arca di No: http://www.blitzquotidiano.it/societa/tur chia-mistero-ritrovamento-arca-noeresti-4000-metri-monte-ararat-351254/ Frank Westerman: http://www.iperborea.com/web/autori/w esterman.htm Veronesi: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ogie/10_febbraio_04/veronesi-religione ricerca_0dbc44c2-11a1-11df-806e00144f02aabe.shtml Nobel a Edwards: http://www.repubblica.it/salute/medicin a/2010/10/04/news/nobel_per_la_medic ina_a_edwards_padre_della_fecondazio ne_in_vitro-7697488/
Tra questi c la massa dei crediti deteriorati, che ha sfiorato a fine 2009 gli 85 miliardi. Dal 2008 al 2009 la massa dei crediti deteriorati, circa il sei per cento dei crediti alla clientela, raddoppiata, evidenziando una tendenza tuttaltro che virtuosa. Il 44% di quest'importo, 37 miliardi, costituito da incagli, cio crediti il cui rimborso temporaneamente sospeso per difficolt del prenditore. Quasi la met dellammontare dei crediti deteriorati non assistito da garanzie. Il sistema finanziario, come negli anni 90, ha ancora una gran fame di asset. E non va tanto per il sottile, come dimostrano le ristrutturazioni dei debiti di Ligresti (per il quale il rifinanziamento di 130 milioni garantito da unipoteca sullarea Cerba), Risanamento (dove le banche stanno cercando di
trasformare acrobaticamente gli incagli in azioni) e via dicendo. Se preoccupa la presenza della criminalit organizzata nelle opere pubbliche, ancora di pi ci deve preoccupare questo buco nero che sta per essere messo a disposizione del capitalismo criminale. Il rapporto tra i due ambiti lo stesso che c tra la micro e la macro economia. Ma tra questi c anche contiguit e continuit, spesso gli operatori sono gli stessi. Loperazione Cerberus ha messo in evidenza che il clan guidato dalle famiglie Barbaro-Papalia negli ultimi ventanni ha gestito e controllato il mercato del movimento terra e quello immobiliare di Milano e dell'hinterland, a Corsico, a Buccinasco, a Cesano Boscone e che il clan Iamonte a Desio gestisce un impero grazie agli appalti e alle collusioni con gli ambienti della
politica. Gli appalti fanno entrare in cassa soldi puliti che permettono la circolazione di quelli sporchi, fanno lavorare le imprese in odore di mafia, che con le cave e la movimentazione della terra possono fare dei bei soldi. Ma dove gli appalti si saldano con la borsa immobiliare si pu fare molto di pi, come testimoniano anche gli arresti che riguardano loperazione di Santa Giulia dove il clan dei Mazzaferro aveva in mano limpresa che gestiva direttamente la bonifica del terreno, con i bei risultati che abbiamo visto. Entrando nel giro delle speculazioni immobiliari infatti i vantaggi per la criminalit aumentano: i soldi sporchi non solo vengono ripuliti, ma vengono moltiplicati attraverso il sistema delle plusvalenze, della leva creditizia e i mille trucchi della creativit finanziaria.
Vanni Pasca, Paolo Deganello, Paolo Rizzatto, Raffaele Valletta, Paolo Nava, Monica Valdameri, Mariella Motterlini Zuccoli, Raffaella Fagetti, Barbara Consoli, Enrico Marforio, Paolo Bonaccorsi, Mariapia Pacenza, Luigi Colom-
bo, Andrea Incerti, Paolo Golinelli, Pucci Corbetta, Giuseppe Di Giampietro, Gabriele Gotti, Iaia Gagliani, Anna Maria Spagna, Aldo Bellora, Luigi Caroli. Milano, 1 novembre 2010
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mensione umana in cui non contano la geografia ma il merito, non il sangue ma la cultura, non il colore della pelle ma il diritto, non il diritto della ricchezza, ma il diritto alla ricchezza, non la propriet ma il lavoro, non la divisione delle superiorit etniche immaginarie, ma la condivisione di un mondo di cui ormai tempo che si riconosca che non v alcuna cosa, materiale o immateriale, che non sia il prodotto di una impresa collettiva, sociale, che passa le fron-
tiere in tutte le direzioni. Impresa planetaria che si innerva del contributo dei mille e mille fili che formano invisibilmente il presupposto materiale della grande innovazione del nostro tempo: la Cittadinanza Globale. Non dobbiamo porre limiti alla Provvidenza e non dobbiamo credere che non vi sia mai spazio per una riflessione critica, per un anche parziale ravvedimento, per una riformulazione pi equilibrata di alcune istanze. Impari allora la Le-
ga dalla vicenda Bala i rat, riconsideri, di fronte alla domanda di equa tutela che le viene dai suoi pi sfortunati figli, la correttezza e lefficacia di posizioni di chiusura che pretendono di difendere, rinserrandosi sui propri territori, prosperit e sicurezza. Chi si chiude al mondo pensa di lasciare fuori gli altri, ma in realt chiude se stesso in prigione, ed a tutti gli effetti il proprio carceriere.
re e pagare il rimpatrio della salma di Maricica Hahaianu, neanche che il comune Roma fosse unagenzia di Europe Assistance, compagnia di assicurazione, appunto specializzata in questo tipo di rischio. Comunque la reazione del quartiere stata questa: parole contro il sindaco Alemanno che in questi giorni ha sottolineato l'opportunit' di una misura cautelare pi restrittiva nei confronti di Burtone. "Da oggi Roma non ha pi un sindaco - ha detto uno degli amici di Alessio - difende i romeni in qualsiasi occasione. Alemanno il sindaco di Bucarest" e un'ora dopo l'arresto dell'amico, portato a Regina Coeli dai carabinieri, i ragazzi erano ancora sotto casa di Alessio in via San Giovanni Bosco. A Milano lineffabile Salvini vuole armare i tassisti, forse cos avranno sempre ragione negli incidenti stradali e diventeranno interessanti per le compagnie di assicurazione.
Ma c un altro episodio che interessante ricordare: tre anni fa Luca Martinelli e un amico allora minorenne investono e uccidono un bambino sulla pista ciclabile di Valdidentro in provincia di Sondrio. Gli investitori fuggono e vengono arrestati qualche giorno dopo e passati alcuni giorni in carcere sono liberi. Poich non sono n immigrati n Rom, scatta la difesa della comunit, che non trova il coraggio di denunciarli e di certo non organizza fiaccolate per la sicurezza. Salvini non propone di armare nessuno. La stessa stampa locale non approfondisce il fatto, anzi cerca di dimenticarlo. Ho citato questi tre episodi, secondo me quello moralmente forse pi degradato moralmente quello di Valdidentro, perch sottolineano una realt difficile che spesso un pugno nello stomaco per noi, ma con la quale dovremo fare i
conti nella prossima campagna elettorale milanese. La paura dellaltro nata con la civilt che identificava gli altri come barbari e sulla paura di loro si governava anche ad Atene e Roma. Proprio per questo dobbiamo arrivare attrezzati su questi argomenti. Sar necessario avere una politica di integrazione che affermi anche e soprattutto principi di legalit e che non sia percepita come punitiva nei confronti di nessuno. Se nelle piccole comunit c omert e comprensione verso chi sbaglia anche pesantemente non possiamo, in un eccesso di politicamente corretto giustificare ogni devianza. Il rischio a non vedere la realt e la difficolt di convivenza in certi quartieri di diventare dei grilli parlanti, ma ricordiamoci che il grillo parlante si preso una martellata da Pinocchio. Senzaltro sar una corsa in salita ma limportante sar correrla senza cedere ai nostri principi.
nergie del presente per investire in questo nostro tempo: pensiero per sfidare il presente, ma insieme pensiero per costruire il presente. Non c cultura n azione politica efficace senza passione del proprio tempo. Non c politica senza un pensiero di rottura delle consuetudini usurate: occorre abbandonare la retorica che inchioda il futuro al passato. Superando le vecchie e inaridite appartenenze, congedando le ossessioni e i ricatti delle memorie ferite, la politica rinasce nel punto in cui si incontrano immaginazioni diverse che congiurano per un nuovo patto politico. Non c politica senza un pensiero che esprima la passione del presente come intelligenza del futuro, che non solo dopo, ma anche altro: sparigliare le carte e le compagnie del gioco per disegnare nuove coordinate dellimpresa comune. Esatta passione, mobilitazione di energie intellettuali e politiche per ledificazione di un nuovo paesaggio nazionale. Il patriottismo repubblicano la forma non retorica di questo sentimento che regola, prima che tradizione, impegno prima che eredit. E che anche cura del bene comune e dei beni comuni, difesa del paesaggio italiano, consapevolezza collettiva del patrimonio materiale e immateriale. Patriottismo repubblicano promuovere unidea espansiva e non puramente negativa della libert. La migliore garanzia contro lingerenza arbitraria del potere nella sfera della libert personale lattiva partecipazione dei cittadini alla vita pubblica: La libert politica significa infatti il diritto di essere partecipe del governo oppure non significa nulla"(Arendt). Per questo essenziale assicurare ai cittadini gli strumenti utili a "conoscere per deliberare" (Calamandrei). La politica vive nel nesso inscindibile tra pensiero e azione, tra cittadinanza e partecipazione politica, non nella rigida "divisione del lavoro" tra rappresentanti e rappresentati, che aliena gli uni e gli altri e degrada la vita pubblica, spingendola alle opposte derive tecnocratiche e populistiche. La politica laica protegge, custodisce, riveste la nuda persona di tutti i diritti civili che vanno precisamente declinati e garantiti: ma afferma anche il valore dei diritti politici che fanno di una persona un cittadino attivo. Patriottismo repubblicano anche coltivare unidea positiva della competizione tra le parti e dellagonismo tra le forze politiche come presidio della libert, secondo la lezione che Machiavelli desume dallesperienza della repubblica romana. Politica, per, non solo rappresentazione dellesistente, ma presentazione dei senza parte. Rappresentare gli
invisibili, la realt molecolare e disaggregata degli outsider i cui interessi non contano e non pesano nei rilevamenti statistici o nelle simulazioni dei sondaggi: che non hanno espressione e finiscono schiacciati e confusi nellarea indifferenziata del non voto e della renitenza civile. Non sono tutti poveri. Non sono tutti disoccupati o sottooccupati. Non sono tutti marginali. Non sono tutti stranieri. Ma sono tutti clandestini della politica, esclusi dalle logiche della rappresentanza e della decisione pubblica. Si tratta di persone e sono milioni la cui precariet, prima ancora che da condizioni economiche e sociali, dipende da ragioni di esclusione e di afasia politica: refrattari alla vita pubblica e, proprio in quanto politicamente e intellettualmente pi esigenti, non corrisposti dalle logiche privatistiche, antipolitiche, anticulturali che in questi anni hanno monopolizzato la sfera istituzionale. Non c politica senza un pensiero che anticipi e accompagni lazione trasformatrice. Il principale compito intellettuale della politica consiste nel riaccendere limmaginazione progettuale della societ. La politica deve rispondere con parole e azioni adeguate alle opportunit e alle sfide della scienza e della tecnologia nellera della globalizzazione, dotandosi delle forme procedurali e istituzionali che possano governare i processi e i progressi dellinnovazione: investire strategicamente nella ricerca, nelle arti e nelle nuove sfide dellapprendimento per avere presa sul futuro. Azione politica e impegno intellettuale: lobiettivo accrescere il capitale sociale rappresentato dallintelligenza e dalle virt civili degli italiani. La qualit di una Citt e del suo futuro si misura sulla virt e sul merito dei suoi cittadini. in atto un sommovimento geologico delle categorie della politica e, in questa accelerazione dei tempi, la forza dinamica sprigionata dalla crisi pu essere convertita in energia produttiva. La principale sfida politica e intellettuale che attende lItalia trovare la misura per riconoscere, chiamandoli con nuovi nomi, quanti sanno governare il presente e progettare il futuro, rispetto a quanti difendono l'esistente come il miglior mondo possibile. Il compito richiede coraggio virt politica per eccellenza. Lemail a cui indirizzare altre adesioni : manifestodiottobre@hetairia.org Hanno sino ad ora sottoscritto: Lirio Abbate, scrittore Gino Agnese, storico dellarte, presidente Quadriennale Roma
Giampiera Arrigoni, storica delle religioni, docente Universit di Milano Salvo Ando, giurista, docente e rettore Universit Kore Emanuela Andreoni, latinista, docente Universit Roma Tre Antonio Arena, funzionario parlamento europeo Luca Barbareschi, deputato Giuseppe Barbera, agronomo, docente Universit di Palermo Sergio Bertelli, storico, Universit di Firenze Piermario Biava, oncologo Gianluca Bocchi, Filosofo della scienza, docente Universit di Bergamo Piercarlo Borgogelli Ottaviani, artista pubblicitario Vito Bruno, scrittore Maurizio Calvesi, storico dellarte Omar Camiletti, islamista Alessandro Campi, politologo, docente Universit di Perugia Franco Cardini, storico, docente SUMItalia Alfio Caruso, scrittore Giancarlo Cauteruccio, regista Giuseppe Cecere, islamista, ricercatore IFAO Cairo Monica Centanni, grecista, docente Universit IUAV Venezia Mauro Ceruti, senatore Gioachino Chiarini, latinista, docente Universit di Siena Michele Ciacciofera, artista Luca Ciancabilla, storico dellarte, ricercatore precario Universit di Bologna Arnaldo Colasanti, scrittore, critico letterario Giuliano Compagno, filosofo, scrittore Paola Concia, deputato Fiorello Cortiana, fondatore Verdi italiani Luigi Crespi, direttore Crespi Ricerche Giampaolo Cugno, regista Paolo DAngelo, filosofo, docente Universit di Roma Tre Roberto De Gaetano, storico del cinema, docente Universit della Calabria Benedetto Della Vedova, deputato Fernanda De Maio, architetto, docente Universit IUAV Venezia Luigi Di Gregorio, politologo, docente Universit della Tuscia Bruno Di Marino, storico del cinema, docente UTIU Massimo Don, filosofo, docente Universit San Raffaele Maria Laura DOnofrio, Institute of Studies for the Mediterranean and the East Sergio Escobar, direttore Piccolo Teatro di Milano Piercamillo Falasca, Fondazione Libertiamo Michele Fasolo, archeologo, ricercatore Mauro Federico, fisico, ricercatore, Universit di Messina
Alberto Ferlenga, architetto, docente Universit IUAV Venezia Franco Fortunati, socio-economista, ricercatore precario Universit di Bologna Nadia Fusini, anglista, docente SUMItalia Paolo Gentiloni, deputato Manuel Giliberti, regista Giulio Giorello, filosofo, docente Universit Statale di Milano Giuseppe Giulietti, deputato Adriano Guarnieri, musicista Fabio Granata, deputato Piero Guccione, artista Franco La Cecla, antropologo Luciano Lanna, scrittore Linda Lanzillotta, deputato Giuseppe Leonelli, italianista, docente Universit Roma 3 Arnaldo Lombardi, editore Sebastiano Lo Monaco, attore Gianfranco Macr, storico delle istituzioni, docente Universit di Salerno Maurizio Makovec, scrittore Giacomo Marramao, filosofo, docente Universit di Roma Tre Paolo Martino, linguista, docente LUMSA Luca Meldolesi, economista Angelo Mellone, politologo, dirigente RAI Costanza Messina, Direttore artistico Festival del Paesaggio
Massimo Morigi, storico, ricercatore precario Universit di Coimbra Marco Mueller, Direttore settore Cinema, Biennale di Venezia Peppe Nanni, coordinatore Forum delle Idee Paolo Nifos, storico dellarte Carmelo Palma, direttore Libertiamo Antonio Paruzzolo, ingegnere ThetisArsenale Venezia Flavia Perina, deputato Ivelise Perniola, storico del cinema, docente Universit Roma Tre Sergio Claudio Perroni, scrittore Vincenzo Pirrotta, attore e regista Ermete Realacci, deputato Bruno Roberti, storico del cinema, docente DAMS Universit della Calabria Sergio Roda, storico romano, docente e prorettore Universit degli Studi di Torino Luca Ronconi, regista Filippo Rossi, scrittore, Festival Caffeina Francesco Rovella, gallerista Alberto Russo, giurista, docente Universit di Messina Gianluca Sadun Bordoni, filosofo del diritto, docente Universit di Teramo Marina Salomon, imprenditrice Daniela Santus, storica e geografa, docente Universit di Torino Andrea Sarubbi, deputato Sergio Scalpelli, presidente Pierlombardo Culture
Spiro Scimone, regista Sergio Sconocchia, latinista, docente Universit di Trieste Mirella Serri, storica, docente Universit La Sapienza Francesco Sframeli, attore Umberto Silvestri, fondatore Maratona di Roma Bruno Socillo, direttore RAI Luciano Sovena, Cinecitt-LUCE Nicoletta Stame, politologo, docente Universit La Sapienza Annalisa Terranova, scrittrice Roberta Torre, regista Fulvia Toscano, antichista, direttore artistico Festival Extramoenia Daniele Tranchida, storico, docente Universit di Messina Ermanno Tritto, Teatro Franco Parenti Milano Carlo Truppi, architetto, docente, preside Facolt di Archiettura Siracusa, Universit di Catania Gabriele Vacis, regista Giuseppe Valditara, senatore Sofia Ventura, politologo, docente Universit di Bologna Massimo Venturi Ferriolo, filosofo, Politecnico di Milano Alessandro Visca, Forum delle idee Marco Vitale, economista Elena Zaniboni, musicista
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venuti entrambi per testimoniare la loro adesione al progetto di Mastrodonato. Questa serata verr replicata nei pros-
simi mesi, dopo le primarie, con la speranza e lauspicio che Milano abbia finalmente un sindaco allaltezza del suo
Risponde R. Lo schiavo
Temo lei abbia preso un granchio. Il mio barbiere non stato affatto trasformato in un essere peloso che rutta di continuo e si vuole solo accoppiare con donne bionde quale lei immagina. Credo proprio non abbia afferrato che il terrone sono io, oui je suis terun, e pratico uno sport d'elite, l'auto ironia, cosa che lei suppongo ignori. Mi sono beccato spesso del comunista e per questo ho sposato una donna russa che sa ben cucinare i bambini ... ma saggio e di elevata cultura ... non me lo aveva ancora detto nessuno...
RUBRICHE MUSICA
Questa rubrica curata da Palo Viola @arcipelagomilano.org
Mal di Mahler
E sempre difficile avere le idee chiare e un minimo di sicurezza di giudizio quando si ha a che fare con la musica di Mahler, o meglio con le Sinfonie che della sua opera rappresentano la summa, sia nellintenzione dellautore che per limpegno esecutivo e interpretativo. Ed difficile soprattutto perch tutte e nove le Sinfonie - dieci compresa lultima incompiuta, o undici se vogliamo includervi il Canto della Terra che della sinfonia mahleriana possiede il carattere ma non il nome - sono state ripensate e rilette da Claudio Abbado con un lungo lavoro di analisi che gli ha consentito di portarle a diversa vita e a trasfigurarle a tal punto che ora non si sa pi - quando se ne parla - se ci si riferisce a quelle originali o alla loro straordinaria e magica reinterpretazione. Questa dicotomia si avverte in particolar modo nella Settima Sinfonia in mi minore, che da poco ha compiuto centanni (la prima esecuzione, a Praga, del 1908) e che Enrico Girardi definisce - nel programma di sala del concerto ascoltato la settimana scorsa allAuditorium milanese - la pi controversa, ermetica, interpretativamente problematica e meno eseguita del gruppo. Certamente la lettura che ne ha data il direttore austroungarico Adam Fisher con lOrchestra Verdi non aveva nulla a che vedere con la lezione di Abbado: una lettura impietosa, dura, senza alcun cedimento sentimentale alla cantabilit, anzi, con la precisa intenzione di metterne in evidenza e addirittura enfatizzarne le asperit del linguaggio, la violenza del volume sonoro, limperviet dellorchestrazione. Mahler un musicista che divide: o si con lui o contro di lui, sempre problematico darne un giudizio scevro da passione. Dice di lui Massimo Mila nella sua imprescindibile Breve storia della musica, nellunico accenno a Mahler (dodici righe in tutto il volume!): () elaboratore di gigantesche architetture sinfonico-corali, con un linguaggio scaltrito di grande conoscitore dellorchestra (1), non insensibile alle vicende della musica moderna, in particolare al gusto per la schiettezza del canto popolare nazionalmente ispirato () per poi, in un saggio del 1931(2) sul Mito della semplicit, accusarlo insieme a Bruckner e Strauss - di scrittura gonfia e pletorica e di ipertrofia romantica che era venuta accumulando le difficolt e ingigantendo senza fine i mezzi espressivi; e si capisce bene che non era ancora arrivata la lezione abbadiana Per Mahler la sinfonia era un mondo costruito con i suoni ma in quegli anni il mondo stava per crollare, soprattutto il mondo musicale; Eugenio Tras (3) aggiunge in proposito (lo riporto ancora dal ricco programma di sala) che cosa dire dellabbandono del suono musicale proprio della sala da concerti () che di punto in bianco viene sostituito dalla pi oscena irruzione di bande circensi, di cianfrusaglia musicale da postriboli di quartiere (sic!), di parate mi-
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litari decadenti, valzer pieni fino alla nausea di frivolezze o da altre canzonette depoca dal discutibile retrogusto popolare ()? Dunque ha fatto bene Fisher a riportarci a quel Mahler, meno accattivante e meno digeribile di quello cui siamo stati abituati a partire dalle esecuzioni scaligere 1963-1986, ma certamente pi aderente alla cultura musicale della sua epoca. Non dimentichiamo che erano gli anni in cui nasceva la Scuola di Vienna e non un caso che Alban Berg si fosse recato a Praga per assistere alla prima (Schnberg ne fu impedito da impegni didattici) e che, ancora nel 1967, Giacomo Manzoni (4) scrivesse che la Settima () pu davvero esser presa a simbolo di unepoca nuova della musica. Non si trattato di un inutile passo indietro ma piuttosto di una rilettura filologica - quanto meno interessante - alla ricerca della primitiva iden-
tit di unopera che ha dimostrato la capacit di evolvere nel tempo, presentare nuove suggestioni, consentire ulteriori approfondimenti. Prima di Mahler, con una scelta per nulla casuale e molto indovinata, stata eseguita con grande grazia e leggiadria la Sinfonia degli addii di Haydn - la numero 45 delle 104 del suo catalogo! quasi un saluto definitivo alla classicit prima di metter piede nel nuovo mondo. Suggestivo come sempre il rituale abbandono - uno a uno - dei musicisti, e dello spegnersi poco a poco delle luci, fino alle ultime note dei due violini superstiti purtroppo soffocate anche questa volta dal malcostume del pubblico che applaude generosamente ma con sconsiderata intempestivit, senza rendersi conto che lo spegnersi del suono parte integrante ed essenziale della struttura musicale, e come tale va accolto in rispettoso e prolungato silenzio.
ricordo che Mahler fu grande competitore e antagonista di Toscanini, il quale cre non pochi problemi al collega boemo quando questi, licenziato dal teatro dellOpera di Vienna che aveva magistralmente diretto per ben dieci anni, giunse negli Stati Uniti a cercare nuovi successi. (2) Mila M., Centanni di musica moderna, EDT/Musica, Torino, 1981, pag. 185 (3) Tras E., Il canto delle sirene. Argomenti musicali, MarcoTropea Editore, Milano, 2009, ed. italiana a cura di C. Serra, pagg. 351-354 (4) Manzoni G., Guida allascolto della musica sinfonica, Feltrinelli, Milano, 1991, pag. 256
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ARTE
Questa rubrica a cura di Virginia Colombo @arcipelagomilano.org
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di s una scia di sangue,come un filo rosso, mentre lartista rimane impassibile, vittima sacrificale volontaria davanti al suo pubblico. Lui stesso asserisce: (...) Per me il sangue qualsiasi cosa. Il mio sangue il mio corpo. La gente muore per esso, va in guerra per esso. Il cancro sangue. Quando lo sento, mi da un senso di libert, specialmente il fatto che sia il mio sangue. Morte, erotismo, dolore e compassione, sangue e vita. Ecco quello che questa
mostra ci propone. Unesperienza forte, dalla quale non si pu uscire a cuor leggero. Sempre ammesso che si riescano a guardare fino in fondo tutti i video proposti e a camminare come se niente fosse in mezzo alla foresta di animali morti e imbalsamati. Unatmosfera greve e disturbante, con il volto nero dellartista che non ci permetter di uscire dal PAC e di tornare alla vita quotidiana come se niente fosse. Ma daltra parte rendere
Franko B. I still love Fino al 28 novembre Pac, Padiglione dArte Contemporanea Orari: luned 14.40-19.30; marted-domenica 9.30-19.30; gioved 9.30-22.30. Costi: intero 6, ridotto 4.
Robert Doisneau. Dal mestiere all'opera. Palm Springs 1960 Dal 21 settembre al 17 novembre. Fondazione Forma per la fotografia, Piazza Tito Lucrezio Caro 1. Orario: mar. mer. sab. dom. ore 10-20; gio. e ven. ore 10-22. Lun chiuso. Ingresso: 7,50 intero, 6 ridotto.
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la, parte mancante di lui. Incontro galeotto, perch Gala era sposata col poeta surrealista e amico di Dal Paul Eluard. Questo fu solo il primo di una lunga serie di scandali. Personaggio fuori dal comune, stato un artista straordinario, completo. Pittore, scrittore, sceneggiatore e coregista di film, disegna abiti per famosi stilisti, fa scene e costumi per balletti teatrali, produce un suo profumo, disegna gioielli, mobili, fu vetrinista speciale in un grande magazzino di New York. Gir anche degli spot pubblicitari. La differenza tra me e i surrealisti che io sono surrealista disse. Questa dichiarazione, insieme a molte altre, gli valse il ben servito dal gruppo di Bretn. In mostra, i paesaggi aridi catalani sono usati come sfondo teatrale alla miriade delle immagini-feticcio preferite da Dal: telefoni giganti, orologi molli, grucce, formiche, giocatori di baseball, limmancabile Gala e le uova. Uova da cui era ossessionato, secondo la sua teoria del molle e del duro. E un uovo gigante infatti accoglie il visitatore in mostra, a contenitore della prima opera del percorso, una super surrealista Venere di Milo con cassetti. E pon pon di pelliccia. Nelle varie stanze prende forma un Dal meno conosciuto. Non solo il surrealista ossessionato dalla sessualit e dai fluidi corporei ma soprattutto il fine conoscitore delle tecniche pittoriche e della storia dellarte, sperimentatore delle nuove scoperte otti-
che. Dal profeta del clima bellico, lui, pittore apolitico per scelta e anzi opportunista. Quando scoppia la guerra civile spagnola, nel 1939, Dal va in esilio volontario in America e in Italia, dove ha la possibilit di approfondire il Rinascimento italiano, per lui la massima espressione della perfezione. Tutte le sue opere sono disseminate di riferimenti culturali, anfore antiche, busti e statue greche, citazioni-parodie-omaggio a Velazquez, Michelangelo, Leonardo. Sconvolto dal lancio della bomba atomica, si innamora dellatomo, della fisica e i paesaggi diventano post atomici, le particelle atomiche compaiono nelle sue opere. Punto forte dellesposizione la ricostruzione del salotto surrealista da abitare (la prima versione a Figueres), la stanza col volto di Mae West, la diva americana degli anni Trenta. Dopo aver visto la sua foto su una copertina Dal crea un vero salotto, in cui il visitatore invitato a sedere sul Dalilips, divano a forma di rosse labbra carnose, vero oggetto di design prodotto in serie. Intorno un camino a forma di naso e boccoli biondi come tende, mentre un proiettore permette allo spettatore di vedersi in contemporanea sulla parete di fronte. Secondo esplicita volont di Dal. Lultima stanza mostra un Dal che non ti aspetti, cattolico ma agnostico al tempo stesso, su sua ammissione. Un crocifisso sospeso, angeli in una
terra apocalittica, il volto di Gala, ormai morente, a indicare la spiritualit di un uomo che anelava a toccare il cielo, a trovare una strada per comunicare con Dio. Conclude il percorso il cortometraggio animato e inedito Destino, con i disegni creati nello studio Disney nel 1946 e realizzato per la prima volta nel 2003. Un mondo surreale, popolato dalle sue fantasie e ossessioni. Una chicca per la prima volta in Italia. Le opere provengono soprattutto dal Teatro-museo di Dal a Figueres, monumento e trionfo del kitch che progett e costru lui stesso e dove volle farsi seppellire, nel 1989. Non una retrospettiva n una mostra antologica. Unoccasione per conoscere meglio un artista troppo spesso banalizzato.
Dal. Il sogno si avvicina. Dal 22 settembre al 30 gennaio 2011. Palazzo Reale. Orari: marted- domenica 9.30/19.30 luned 14.30/19.30 gioved e sabato 9.30/22.30 Biglietti. Intero: 9 . Ridotto 7,5 .
TEATRO
Questa rubrica a cura di Guendalina Murroni @arcipelagomilano.org
In scena
Torna al Teatro Out Off 7 14 21 28 di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, il successo della scorsa stagione li riporta a Milano fino al 7 novembre. Lo spettacolo stato descritto comico fino alle lacrime, una lucida follia teatrale in cui i due attori coinvolgono il pubblico dallinizio alla fine, che si scatena in risate e in angoscia. Al Teatro Franco Parenti, dal 21 ottobre al 19 dicembre, va in scena la Kitchen Company con Nemico di Classe di Nigel Williams. Il testo parla del mondo giovanile, di sei ragazzi annoiati e violenti che aspettano che qualcuno li venga a salvare, anche se sono loro stessi ad emarginarsi. Da non perdere per lattualit dellargomento, nonostante il testo sia stato scritto nel 1978. Sempre parlando della dimensione dei giovani, continua N.N. al Teatro Parenti fino al 7 novembre.
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CINEMA
Questa rubrica a cura di Marco Santarpia @arcipelagomilano.org
Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati con Fabrizio Bentivoglio, Francesca Neri
La vita un viaggio per ciascun individuo. La maggior parte tende, una volta arrivata all'et adulta, a erigere un muro che impedisce la continuit della strada percorsa. Pupi Avati, in Una sconfinata giovinezza, offre un'alternativa a questo assioma. Lino (F. Bentivoglio), durante la sua esistenza, non si separa mai dai ricordi della fanciullezza. Il suo un percorso circolare che trova inizio e fine nel periodo della giovinezza. La causa di questo suo definitivo ritorno a un periodo gi vissuto una malattia cos lacerante che, come un terremoto di magnitudo devastante, distrugge un contesto asettico, di calma fin troppo esasperata. Una sconfinata giovinezza un film profondo, ben strutturato. I flashback non disturbano mai la narrazione. Pupi Avati sfrutta la sua provata conoscenza dell'animo umano per fornirci un ennesimo affresco delle sue fragilit.
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