Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Numero 20 Anno II
25 maggio 2010
edizione stampabile
www.arcipelagomilano.org
Editoriale LBG - UN SINDACO DELLA CITT NON DEI SALOTTI Cultura Rita Bramante Andrea Vanzo - CHOPIN A 4 MANI Societ Giulio Rubinelli - RIFLESSIONE SULLOMOSESSUALIT Primo piano Chiara Volpato - COME I BONZI MORIRE PER UNIDEA Architettura Antonio Piva - AMBROSIANA E LEONARDO DA VINCI Dal Palazzo Giuseppe Ucciero - SCIABOLETTA SCAJOLA, GENERALE SFORTUNATO Ambiente e Scienza Anna Gerometta - PER FAVORE EVITATECI I PIAGNISTEI Metropoli Renata Pisu - SHANGHAI E LA PICCOLA MILANO Economia Franco Morganti SCOMMESSE Speciale 1 Sara Bonanomi - LA SOSTENIBILITA SI FA SPETTACOLO Speciale 2 Sabrina Correale - DA PAVIA A XIAN Lettera LBG ABORTO
Video
EXPO SHANGHAI 2010 Musica CHOPIN Studio in C Minore Op. 10 N12 Nikita Magaloff al pianoforte (http://www.youtube.com/watch?v=eShRrLLsPMM) Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit in ARTE & SPETTACOLI MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Michele Santinoli TEATRO a cura di Guendalina Murroni CINEMA E TV a cura di Simone Mancuso
tazione e fotografia. Toccante oserei dire. Ma ne esco scombussolato. Scamarcio e Preziosi recitano la parte dei due omosessuali in maniera eccellente, ma perch la trama abbia seguito, la loro tendenza sessuale ne esce minimale, sottoesposta e si guadagnano cos anche la simpatia dello spettatore. Premetto prima di continuare nella mia riflessione che sono una persona tollerante, rispettosa e pi lontana dallomofobia di quante ne potreste incontrare. Possiedo molti amici intimi omosessuali che provano per me la reciproca stima. Punto focale del nostro rapporto la medesima concezione del termine di rispetto. Non sentono il bisogno di smanacciare, ridacchiare rumorosamente e di vestire magliettine attillate e di rinforzarsi il cavallo dei pantaloni. Semplicemente amano gli uomini. Nella maniera pi pura e intensa possibile. E questo io non posso che ammirarlo, e invidiarlo. Non devono dimostrare nulla a nessuno se non laffetto per il loro compagno. Come i personaggi del film. Come la lettera damore di Oscar Wilde dal carcere
al suo amante che amo tanto leggere nei miei spettacoli di strada. Ma posso capire lindignazione per altri tipi di dimostrazioni. Come quelle a cui ho assistito a cena. Capisco gli sguardi di smarrimento della coppietta di anziani di fronte a quel gay pride di pessimo gusto inscenato nel ristorante. Lo capisco perch non ho provato nulla di meno se non una forte irritazione. Unarrabbiatura incontenibile per lo smacco che quella tavolata ha arrecato allintera categoria omosessuale. Mi sovvengono delle metafore. In quella scena, mangiando uno squisito pesce (pesce sul quale qualche posto avanti le battute si sono sprecate), ho rivisto molte manifestazioni alle quali ho preso parte. Pochi personaggi sfasciano vetrine, ribaltano macchine, insultano la polizia in feroci scontri e improvvisamente la manifestazione viene bollata come violenta. A nessuno a quel punto interessano le altre centinaia di migliaia di manifestanti pacifici. La manifestazione fallita. Ho rivisto la rivoluzione femminista trasformarsi in un festival di sdoga-
namento ai pi bassi istinti umani diventando la festa della troia. Linvenzione del metodo velina. Che danneggia limmagine della popolazione femminile intera. Ho rivisto delle minoranze rovinare limmagine che si ha di splendide maggioranze. E questo fa male. Soffro per quei miei amici che non hanno nulla a che spartire con vergognosi gay pride. Sono diversi, se questo termine vogliamo usare, e di questa diversit sono consapevoli. Non solo. La amano. Spassionatamente. La proteggono, la curano, ne fanno un vanto (un pride) e la loro forza. Si fanno amare come persone splendide, buone e appassionate e non permettono di venire bollati volgarmente come ricchioni. Non potrebbero sopportarlo. Lamore bello, sempre, senza il bisogno di esagerare, di andare oltre. Chi lo vuole capire bene, chi no rimarr della sua idea ma, a mio avviso, non far che mascherare maldestramente uninvidia incontenibile per la bellezza di un sentimento. Viva chi protegge la propria identit e diversit! Il resto cinema.
-4-
la comunit, nellesistenza di un sentire condiviso, che porti a un agire comune. Si tratta di una perdita di fiducia tragica che sta rovinando il nostro paese e le sue, poche, possibilit di sopravvivere come luogo di convivenza civile. E la responsabilit di questa perdita risiede in gran parte nelle forze dellopposizione. Sar brutale: chi governava fino a pochi mesi fa la regione Campania e le sue Asl? Gli stessi signori, temo, che hanno lasciato nella stessa regione deteriorare la situazione rifiuti fino a regalare al nostro ineffabile premier un interminabile e gratuito spot. Io per non ho mai sentito qualcuno di questi signori ammettere apertamente le sue responsabilit, dare le dimissioni, porgere scuse. Qualche tempo fa ad Annozero Bersani parlava dellorgoglio del Pd. Io rispetto profondamente Bersani, penso sia un leader onesto e capace, uno che non ti racconta storie. Lo guardo e penso che ha una faccia vera, che comunica anche preoccupazione e tristezza per quello che questo paese sta diventando. Che sia qualcuno a cui dare fiducia lho capito quando
sono andata a votare per la leadership del PD con mia figlia sedicenne. Alluscita, di fronte a me e a mio marito, che avevamo votato Marino, Caterina ha comunicato di avere invece votato Bersani perch dei tre le sembrava il pi solido. Ho pensato che se sapeva conquistarsi con tanta nettezza la fiducia di una sedicenne forse poteva davvero traghettarci fuori dalle secche in cui ci eravamo impantanati. Poi per che malinconia, DAlema e la Puglia e non una sconfitta Lorgoglio non basta. Ci vuole un ripensamento vero, una rinascita. Io credo che ci sia una sola strada per uscirne vivi. Dire apertamente gli errori fatti, chiedere apertamente scusa. Per lAsl di Napoli, per esempio. Perch, se non ci sono pi soldi in una regione per decenni governata dal centro-sinistra, qualcuno dovr pure prendersi la responsabilit di parlare, spiegare, chiedere scusa, progettare una riparazione. Come in qualsiasi relazione di amicizia, di coppia, tra genitori e figli, si pu restaurare la fiducia reciproca solo ammettendo gli errori e ragionando
insieme su come ripararli. Di fiducia abbiamo prima di tutto bisogno. Di poter pensare che non tutti rubino, che non tutti approfittino della cosa pubblica, che governi qualcuno come te, con il mutuo, qualcuno disposto ad andare a casa se sbaglia e, comunque, dopo quattro/otto anni di onorato servizio perch nessuno gestisce la cosa pubblica per diritto di nascita e i politici di professione di danni ne hanno fatti abbastanza, quasi come i banchieri. Nel baratro in cui siamo sospesi, tra Grecia e Argentina, dobbiamo a mio parere tentare la coalizione degli onesti. Mettere caparbiamente insieme chi tenta di contrastare ruberie e protervie, il vecchio cuore cattocomunista, i viola, i grillini, chi marcia oggi per la pace, chi si preoccupa soprattutto dellambiente, chi tenta di opporre le ragioni di un paese normale alla prepotenza di chi vuole imporre le grandi opere per lucrare sugli appalti. Dobbiamo avere il coraggio della pulizia. Forse perderemo ancora. Ma restaureremo quel legame tra noi che la prima ragione di un cambiamento.
Lesposizione attuale, semplificando la ricerca sui due temi dominanti, (sicurezza e comunicazione) tradisce un poco il ruolo di una grande istituzione che in questoccasione avrebbe potuto mettere a fuoco un sistema espositivo pi efficace ponendo laccento sulle ricerche storico critiche del bel gruppo di studiosi che si sono occupati dei disegni di architettura come pure delle pitture. Assoluti
capolavori sono banalmente esposti, quasi comparse di una scena logorata dalla stanchezza e dalla noia. La parte grafica e didascalica pare inadeguata e spesso ingenua nel segnalare un percorso che conduce al ritratto del vecchio artista barbuto e troppo grande per essere relegato in un contesto che nulla ha a che fare con lespressione di un pensiero intenso, immortale. La Biblioteca Fe-
dericiana con la sua architettura e la sua storia reggono la tensione emotiva al primo impatto; ma le immagini leonardesche, nella sequenza, sono poco leggibili, le architetture illuminate da luci discontinue e un po tremolanti trasmettono un disagio che non compatibile con lopera del genio assoluto che merita il meglio della sperimentazione, il meglio di tutto sempre.
Ma lui non lo sapeva, dice, sono una vittima della pi fantastica truffa della storia, la truffa al contrario, che gli ha portato e non sottratto 900.000 euro. Si era perfino convinto in quel lontano 2004 che questa sopravvenienza inspiegabile fosse alla fine solo, guarda un po come va il mondo, chiara dimostrazione del fatto che non solo la sfortuna laveva definitivamente mollato, ma addirittura gli restituiva attraverso la mano invisibile del mercato perfino i danni subiti dai suoi precedenti colpi. Diavolo di un Adamo Smith! Ma cos non era, la sfiga mordeva di nuovo le sue caviglie, al punto che gli stessi giornali di Arcore, rabbiosi sicari a pagamento della famiglia proprietaria del Paese, lhanno circondato, abbaiando e mordendo senza piet, a loro volta. Possiamo solo immaginare il tormento di un uomo che non ha esitato a mettere di mezzo lonore intonso dei suoi familiari, lansia di un uomo di stato che, perduta la benevolenza della fortuna, si rivolgeva infine a chi
tutto pu, al fattore immobile che tutto muove, per chiedere aiuto, comprensione, piet. E questi, riconoscendo in lui, ma solo fin qui, unassoluta somiglianza antropologica, gliela avrebbe pure accordata, solo che Napoleone Berluscn tutto tollera tranne la sfiga, specie quando qualcuno se ne ammanta cos doviziosamente da suscitare pena perfino tra gli avversari. A nulla valsero allora lacrime, perfidie democristiane, ricordar di meriti passati, una sola cosa si diceva tra s e s Napoleon Berluscon: come posso fare argine a questo nero talento inarrivabile, come posso salvare me stesso, i miei cari, averi sintende, laccampamento, la felicit e un futuro ancora pieno di promesse? Cos pensando, gli occhi si facevano sempre pi piccoli e lontani, lespressione indurita e indifferente, solo il sorriso meccanico rimaneva a falso testimone dellamore ormai sfiorito. Finalmente anche il buon Scajola cap, senza altre parole, che il suo destino era interamente giocato e che
Monna Sfortuna aveva vinto il piatto su cui era posta lintera sua vita. Epilogo Come si chiamava quel ministro, dir fra pochi giorni il bugiardo di stato, che era cos bravo e intelligente, ma anche cos poco dotato nel circondarsi di avvenimenti propizi? Era un nome un poda sfigati, un nome assonante alla disgrazia, al fato malevolo: Scaloia? Azzarda qualcuno dei corifei sottovoce. Macch, ribatte seccato Napoleone Berluscn: il suo nome era, lo ricordo bene, diverso, qualcosa di pi forte, s, s, ora ricordo bene, era Scalogna, una scalogna nera, perbacco, forte, pestifera, ammorbante, anzi sono certo faceva proprio Scalogna di cognome e Forte di nome: Forte Scalogna, poveretto. Cos Forte Scalogna, lultimo democristiano, caduto in battaglia, colpito e affondato da un destino cinico e baro: se n andato col petto in fuori, solo per un sospetto, ch era un uomo di Stato.
le cui emissioni proprio di NOx (preeuro, Euro I, II) sono pi che quadruple rispetto a quelle dei veicoli di nuova generazione? A febbraio egli ha affermato davanti a milioni di telespettatori che linquinamento non la causa diretta di alcuna malattia sebbene gli scienziati della Commissione Europea, pagati da noi lombardi per studiare la nostra aria, da anni relazionino la sua Regione sulle conseguenze gravissime ed anche fatali per la salute dei livelli di inquinamento con cui conviviamo. Grazie Governatore per il messaggio chiaro che comunica ai suoi concittadini! Quanto al Comune, i milanesi si ribellino a una nuova Commissione. Ad altri studi e ad altri soldi gettati nel nulla, perch nulla ormai ignoto sullinquinamento di
Milano, se non, e questa una certezza, lesistenza di unintenzione politica seria e tradotta in fatti di tutelare la salute e il benessere dei cittadini. Al Sindaco vorrei dire che il coraggio dellunico intervento possibile ed efficace, che sviluppi Ecopass in una ben pi vasta congestion charge, accompagnato da tutti gli interventi (mai realizzati) gi studiati e inclusi nel programma Mobilit e trasporti sostenibili della Relazione Provvisionale e Programmatica 2007/2009 redatto dal Comune le venga, se non altro, dalla consapevolezza di essere responsabile anche penalmente per la tutela della salute dei suoi concittadini e che questo dettaglio, non da poco, le consente di reagire a una maggioranza politica che, a oggi, ben
scarsa attenzione ha dimostrato ai problemi che realmente stanno a cuore alla maggioranza dei cittadini, di ogni parte politica, primo fra tutti la qualit dellambiente in cui vivono. Se di studi il Comune ha necessit, dimostri almeno oculatezza nella gestione delle nostre finanze, e accolga linvito e lappello formulato dai Genitori Antismog a gennaio di convocare a Palazzo Marino, in seduta plenARIA (e non una svista!), gli scienziati del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea perch davanti a tutti i consiglieri e tutti gli assessori, illuminino con la loro scienza questa maggioranza da anni cos confusa. Forse una mezza giornata farebbe risparmiare al Comune mesi di lavoro!
sperava che fosse lEuropa tutta e invece si teme che sia la Padania.
10
11
Lettera ABORTO
Normalmente pubblichiamo tutte le lettere che riceviamo escluse quelle, molte per fortuna, che ci incoraggiano nellandare avanti o si complimentano con noi. Questultima che abbiamo ricevuto ci ha colpito particolarmente e, in ossequio alla libert di pensiero e di stampa la cui sorte amareggia queste nostre giornate, la pubblichiamo. Ci scrive Maurizio Giani - Buon giorno alla redazione. Vorrei porre soltanto una domanda: "Alla madre che subir un aborto viene raccontato come verr ucciso il feto che ha in grembo? Le vengono fatte vedere le immagini dell'aspiratore che spappola il feto fino alla testa ?". Non serve che io descriva le atroci torture alle quali verr sottoposto il feto durante l'aborto, pieno Internet. Spero che queste mie righe vengano pubblicate. Sono fiero di essere un ANTIABORTISTA STRACONVINTO FINO ALLA MORTE e far di tutto affinch questo (?) possa essere portato avanti. Riesce un po difficile comprendere il senso di questa e-mail. Un inno alla morte, uno per ognuna delle quattro scarne frasi, che mirano a essere deffetto, di cui si compone il messaggio. Messaggio di chi peraltro esordisce dicendo di voler porre soltanto una domanda. Due domande ci vengono spontanee. Noi trattiamo altri temi, perch questo messaggio stato inviato a noi? E perch stato usato quel tono? Il direttore L.B.G.
RUBRICHE
MUSICA
Questa rubrica curata da Paolo Viola rubriche@arcipelagomilano.org
12
Goldberg, quelle sonorit riecheggiano e riemergono in continuazione, ed stato abilissimo il Luisi a destreggiarsi fra le sonorit evocate e quelle proprie dello strumento che stava suonando; con il risultato di costruire un mondo sonoro pieno di fascino e di equilibrio, nel quale i temi dei preludi e i soggetti e i controsoggetti delle fughe comparivano e scomparivano come i personaggi di ununica commedia, come le figure di un unico grande affresco.
Una grande chiarezza espositiva metteva in evidenza senza enfatizzarla ogni entrata del soggetto o ripresa del tema, in un gioco rigoroso ma al tempo stesso galante, settecentesco, lontano mille miglia dalle celebrazioni liturgiche luterane cui Bach era avvezzo (e noi con lui quando scaliamo le vette delle Passioni o della Messa in Si minore). E quando Bach, con i preludi in mi bemolle minore (n. 8) e in si bemolle minore (n. 22), arriva a tal punto di astrazio-
ne e rarefazione da anticipare di due secoli la musica atonale, Luisi lo segue con intima commozione preparando, nelle fughe che li precedono, il vertiginoso passaggio dalla galanteria alla meditazione - un passaggio catartico - con una naturalezza resa possibile solo dallincantamento della bellezza, della bellezza assoluta. Un miracolo avvenuto in un Oratorio bergamasco, in una tiepida sera di maggio, quando meno ce lo saremmo aspettato.
TEATRO
Questa rubrica curata da Guendalina Murroni rubriche@arcipelagomilano.org Arriva lestate, arrivano i festival. Musica, arti performative, tutto. Quarantesima edizione del Santarcangelo Festival dal 9 al 18 luglio, il festival internazionale del teatro in piazza torna questanno con artisti sia italiani che internazionali e con laboratori e bandi interni al festival che si aprono anche al settore musica, documentari e uno particolarmente interessante Piccole Nature Urbane per la realizzazione di piccoli orti domestici a Santarcangelo. Il Mittelfest a Cividale si terr dal 17 al 25 luglio, ma ancora prima, il Napoli Teatro Festival inizia a dilettarci gi da Maggio e andr avanti per quasi tutto il periodo di Giugno, ospiter inoltre lo spettacolo I Demoni di Peter Stein ora in scena allHangar Bicocca il 22, 23, 29 e 30 maggio. Non dimentichiamoci dellestero, proprio in questo mese il Kunsten Festival des Arts di Bruxelles ospita una miriade di artisti da ogni parte del mondo e include ogni forma teatrale performativa sulla faccia della terra. Il famoso Edinburgh Fringe Festival, come tutti gli agosti porter in scena realt internazionali di ogni tipo e natura, dalla danza, alla prosa, alla stand up comedy e da non sottovalutare fringe pi piccoli come il Brighton Fringe Festival, e il Dublin Fringe Festival di solito in onda a settembre.La Germania, sempre avanti per il teatro, propone una quantit enorme di eventi, come con il festival del teatro di Berlino, Berliner Festspiele, che presenta appuntamenti non stop tutto lanno. Queste sono solo alcune delle tappe teatrali possibili per lestate e magari una vacanza alternativa per chi a teatro non va mai. unopportunit per osservare lamalgamarsi di diverse culture e per vedere come il teatro abbia la capacit di racchiudere diverse discipline e nature espressive, tutto questo godendosi anche la visita in un luogo nuovo. Piccolo angolo per un festival molto particolare, che si allontana dal teatro ma che sicuramente gode di una dimensione spettacolare tutta sua. il Summer Jamboree Festival a Senigallia nelle Marche, dal 31 Luglio all8 Agosto, ospiter band da tutto il mondo tutte sotto il nome della musica rock anni Cinquanta, con tanto di fiumi di fan con abbigliamento, accapigliatura, automobile e balli ritagliati ad hoc per loccasione. Da non perdere. Il sito stesso uno show da mettere su un palco: http://www.summerjamboree.com/#program Questa settimana: Finisce il 30 maggio allElfo Puccini Happy Family e porta in scena invece Maratona di New York, di Edoardo Erba che vede i due registi Cristian Giammarini e Giorgio Lupano correre letteralmente per tutto lo spettacolo. Fino al 30 maggio in scena Il venditore di sigari di Amos Kamil con la regia di Alberto Oliva. Sempre fino al 30 maggio in scena La corsia degli incurabili di Teatro di Dioniso.
13
Arte
Questa rubrica curata da Michele Santinoli
La mostra che sar al PAC fino al 13 giugno 2010 non vuole solo celebrare il grande pubblicitario, ma vuole anche evidenziare la sua attivit come designer, disegnatore e artista grafico. Linteresse di Testa per larte visiva, larchitettura e il design, infatti, condiziona sin dalle origini la sua produzione: il primo importante ma-
nifesto ICI, datato 1937, si rif esplicitamente allastrattismo italiano. Muove i primi passi nellambito tipografico alla scuola serale di Torino dove insegnava Ezio DErrico, uno dei pochi pittori astratti italiani di allora. Una curiosit a tutto tondo la sua, che lo porta a guardare con gli stessi occhi sia i capolavori del pas-
14
e gli acquerelli con cui Testa sperimentava i primi bozzetti per i suoi futuri progetti pubblicitari. Conclude la mostra il cortometraggio che Pappi Corsicato gli ha recentemente dedicato, dal titolo Povero ma moderno, presentato con successo e pre-
miato alla Mostra Cinematografica di Venezia 2009. Unartista non solo votato al marketing e alla pubblicit ma anche attento a problematiche sociali e campagne di sensibilizzazione, come quelle per Amnesty International o la Croce Rossa Interna-
zionale.Armando Testa. Il design delle idee. Pac. Via Palestro, 14. Orari: luned 14.30-19.30; da marted a domenica 9.30-19.30; gioved 9.3022.30. Biglietti: intero 5; ridotto 3. Fino al 13 giugno.
Schiele e il suo tempo. Palazzo Reale. Piazza del Duomo, 12. Orari: 9.30-19.30. Luned 14.30-19.30. Gioved e sabato 9.30-22.30. Biglietti: intero 9; ridotto 7,50; ridotto scuole 4,50. Fino al 6 giugno.
15
Roy Lichtenstein. Meditations on art. Triennale di Milano. Viale Alemagna, 6. Orari: 10.30-20.30, luned chiuso. Gioved e venerd 10.3023.00. Biglietti: intero 9; ridotto 6,50 o 5,50. Fino al 30 maggio.
CINEMA & TV
Questa rubrica curata da Simone Mancuso
Robin Hood di Ridley Scott Dopo lapertura del 63esimo festival di Cannes, lultimo lavoro della coppia Scott-Crowe, non impressiona come al solito. Se lobbiettivo era riproporre la qualit e gli incassi del precedente il Gladiatore, allora questo film un flop. Non c nulla di simile, a parte la coppia, ed ha tutti i suoi elementi costitutivi al di sotto della norma. Prima di tutto la sceneggiatura del bravissimo Brian Helgeland, il quale azzecca il soggetto inventandosi il prequel di Robin Hood, evitando cos di ricadere nella stessa solfa che da anni viene imbastita per fare i film su questo personaggio. Ma sviluppa la sceneggiatura in maniera non convincente, lasciando tutto un po superficiale, soprattutto la descrizione, e la costruzione dei personaggi di contorno, come lo sceriffo e frate Tuc. Tutto come se avessero la necessit produttiva di non sforare le due ore. Non oso immaginare i tagli che sono stati fatti per questo film. Una sceneggiatura, davvero non allaltezza del suo talento. Non capisco perch non sia stato inserito, nella triade dei
soggettisti o come co-sceneggiatore, David Franzoni, lartefice de Il Gladiatore. Misteri produttivi. Anche la regia non lascia tracce, soprattutto sulla parte legata al montaggio, nelle scene di lotte e conquiste. Fortunatamente il montaggio del nostro Scalia, salva un po la situazione. Questo uno di quei film che nella carriera di un maestro del cinema, come lo Ridley Scott, dovrebbe segnare un passo falso, ma grazie allillusione del cinema, dovuta ai mezzi delle grandi produzioni hollywoodiane, si nascondono tutti i difetti che a volte ci sono, soprattutto quando si fanno film per volont contrattuale e non per volont passionale.
Vendicami di Johnnie To In concorso alla 62. Festival di Cannes, stato il pi apprezzato da Tarantino, e la cosa non mi sorprende. C una motivazione tecnica, dellapprezzamento del regista americano per il film del suo collega cinese. Risiede nella regia ed in alcuni passaggi della sceneggiatura.
Prima di tutto, un elemento fondamentale, ossia quello della cura dei dettagli, sia dal punto di vista della creazione nella sceneggiatura, sia dal punto di vista del loro risalto nella regia. Penso, per esempio, uno su tutti, al dettaglio della firma sulla pistola. Altro elemento tarantiniano, lossessione per la violenza creata in situazioni anormali e rappresentata in maniera naturale, senza particolari effetti registici, a parte qualche rallenti, qui e l, ma niente di pi. Come se le scene di violenza che costituiscono la scalata alla vendetta, siano le parti di non suspence, mentre il resto del film, che va a montare il climax. Tutto questo, sapientemente raccontato con un montaggio e una fotografia, degni di un noir dei pi cupi a Hollywood, che, se consideriamo la produzione franco-cinese di questo film, un bel risultato, soprattutto per la prima parte della coproduzione. Un film da vedere in fretta, visto che in Italia uscito in pochissime sale, soprattutto per quelli che non conoscevano il regista Johnnie To, che ha gi dimostrato il suo valore nel genere, con film precedenti.
16
Una nota aggiuntiva quella che vede, nella parte del protagonista, il
Gallery
17