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MODULO BAMBINO INTERIORE THE VISION TRAINING

Come dialogare e riprendersi il bambino interiore


Ritornare a casa

“Sei unico, ciò che devi fare tu non sarà fatto mai da nessun altro, e se non lo fai si
produrrà un buco nella realtà”. Raimon Panikkar

Quando è utile fare un lavoro con il bambino interiore?


Quando il coachee ha difficoltà a ricordare la sua infanzia, sembra non avere sogni,
talenti, passioni, è stato abbandonato o molestato, ha vissuto in una famiglia
difficile, ha difficoltà a sentire o prova un dolore forte a ricordare il bambino che è
stato.

Fasi:

A. Lavoro più semplice.

Fai solo il primo step di tutto il lavoro e in base alle risposte e insight del
coachee puoi fermarti qui.

B. Lavoro più approfondito.


Fai tutto il percorso.

1a seduta l’avvicinamento:

Guidare il coachee in una visualizzazione guidata dove va ad osservare un evento


accaduto un anno fa, solo osservazione, poi un evento di 5 anni fa e poi di 10 anni
fa, poi davanti le scuole superiori, medie e elementari.
È l’adulto che passa davanti alla scuola e osserva l’adolescente e il bambino da
fuori e di che cosa aveva bisogno, mandando guarigione a se stesso.

Infine l’adulto è davanti alla casa del bambino, la prima casa che ha avuto. Si ferma
davanti all’entrata e tu gli suggerisci di sentire: cosa si aspetta di trovare? Come
erano i rapporti tra i suoi genitori e verso il bambino?
L’adulto entra nella casa, per ora nessuno lo vede, e incontra sua madre: come
sta? Magari sta cucinando, il marito la sta aiutando o fa altro? Come comunicano
tra di loro e con il bambino? Che difficoltà ha la mamma? E il papà?
Ora è tempo di andare a trovare il bambino: è nella sua cameretta? Che sta
facendo? Vedrà l’adulto piano piano: occorre essere gentili e delicati e ringraziarlo
che si è sacrificato per noi. È grazie a lui che si è diventati l’adulto di ora, far
chiedere perdono se è stato sacrificato per seguire le idee e i sogni degli adulti.
Con calma andare a vedere se vuole essere avvicinato, se è possibile prendergli le
manine e dopo abbracciarlo. Va rassicurato che ora è al sicuro che l’adulto si
prende cura di lui e lo protegge, è importante parlare da cuore a cuore non servono
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le parole, e chiedere al bimbo se ha un sogno o una richiesta particolare da


realizzare.

Osservare se vuole essere preso in braccio e coccolato e poi portarlo nel cuore.

Si può ripetere questa sessione se il bambino fa resistenza o ci sono richieste


particolari.

Se vengono fuori resistenze o eventi difficili si procede nelle sessioni successive


con il lavoro più profondo.

Nella seconda sessione si torna a trovare il bambino e con 7 respiri si entra nel
corpo del bambino e si guarda l’adulto che sembrerà enorme: si fanno le richieste o
si raccontano eventi che l’adulto ha voluto dimenticare. Poi con 7 respiri si torna nel
corpo dell’adulto.

Nella terza sessione si lavora con i confini sani: si torna dal bambino e si chiede se
si sente rispettato nei suoi confini.
Se risponde no, si entra di nuovo nel corpo del bambino e con dei gomitoli di lana
disegnare come si sente lui nel suo spazio da solo, come si sente quando arriva
sua madre e lo vuole portare a fare altre cose, un altro filo di lana che spesso
sovrasta il suo spazio sacro, così il padre magari arrabbiato altro filo, e se ha fratelli
e sorelle fare lo stesso lavoro.
Poi dopo aver respirato togliere i fili altrui e disegnare i confini sani più ampi e
intorno i fili degli altri familiari esterni ai suoi, col rispetto dei confini personali.

Nella quarta sessione si entra nel bambino e si fa entrare in contatto con la mamma
mentre lo sgrida, diventando poi la mamma e dopo di nuovo il bambino che dice le
sue sensazioni alla mamma e la mamma gli chiede perdono, in tutto c’è sempre il
sostegno dell’adulto.

Nella quinta sessione stesso lavoro con il padre.

Nella sesta sessione il bambino (entrare nel corpo del bambino) scrive con la mano
non dominante una lettera all’adulto per stimolare la creatività, se preferisce il
bambino può disegnare se stesso luminoso (si chiama il bambino di luce) e
descrive un suo sogno o un consiglio per l’adulto.

Nella settima sessione l’adulto entra nel corpo del bambino e lo guidiamo a
regredire a quando era più piccolo nella culla: sensazioni…

Nell’ottava sessione lo guidiamo fino alla gravidanza nel ventre materno.

Nella nona sessione lo guidiamo alla rinascita creando per lui una nascita migliore
senza traumi e lo guidiamo nella crescita con amore in tutte le fasi difficili superate
e guarite.
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Nella decima sessione il bambino incontra l’adolescente e si abbracciano:


condivisione di sogni progetti.

Questo è il percorso completo per ritrovare e fare pace con il bambino dentro di noi

Ogni lezione andrebbe approfondita nel dettaglio, ma già con la prima sessione si
fanno passi incredibili verso noi stessi per mettere assieme l’adulto e il bambino,
spesso relegato in un angolino, che quando meno se lo si aspetta crea un
polverone o sparisce sempre più e così i nostri sogni.

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