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Introduzione
In questo ebook, non ti parlerò di che cosa sia l’ADHD, ossia non
spiegherò che cos’è e come si diagnostica, per questo ti rimando alla
lettura del DSM, piuttosto cercherò di darti dei suggerimenti pratici
che potranno esserti utili nel momento in cui dovessi trovarti a
prendere in carico bambini che vivono l’ADHD, questo perché
prendere in carico questi bambini, significa prendere in carico anche i
loro genitori e i loro insegnanti, significa dare delle risposte concrete
soprattutto ai genitori e agli insegnanti che se ne occupano e tali
risposte non si improvvisano, ma devono derivare, oltre che da una
riflessione attenta e da una conoscenza specifica del disturbo, da
un’esperienza clinica sul campo, sia con i bambini che con i loro
insegnanti e i loro genitori.
Negli ultimi anni, le richieste che mi arrivano sia dal mondo della
scuola che dalle famiglie, fanno spesso riferimento alle problematiche
legate alla gestione di comportamenti di bambini iperattivi o
disattenti.
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intuendo, infatti, che è importante seguire una sequenza specifica di
passi per poter riuscire ad arginare i comportamenti problema e
aumentare quelli adattivi e funzionali all’apprendimento, in pratica
intuiscono che per ottenere ciò che si vuole è importante non solo
avere le giuste informazioni, ma soprattutto sapere come e quando
metterle in pratica. Ultimamente mi sta capitando di ricevere
richieste di consulenza anche da parte di colleghi che si trovano a
prendere in carico bambini con ADHD ed è proprio a partire da
quest’ultima esperienza che nasce questo e-book, che si propone
l’obiettivo di offrire una serie di Passi concreti da seguire ai
professionisti che si occupano di questi bambini, delle loro famiglie e
dei loro insegnanti.
Osserva
Progetta
Esegui
Rifletti
Aggiusta il tiro
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PRIMO: OSSERVA
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quell’insegnante, in modo efficace, devi riuscire a non farti trascinare
nella frenesia del “fare qualcosa, qualsiasi cosa”, bensì fare un bel
respiro, FERMARTI ed OSSERVARE.
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La prima cosa importante da fare, quindi, è proprio dare, a chi si
occupa del bambino, un messaggio ed un modello diversi. Sottolineare
l’importanza di fermarsi ed osservare, prima di fare qualsiasi altra
cosa. Questo non solo serve a noi per capire ed agire in modo mirato,
ma anche a dare immediatamente un suggerimento pratico ai genitori
e agli insegnanti stessi.
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stanchezza, attuando un meccanismo comunicativo del tipo “no, no,
no, no, si”, che purtroppo non fa che rinforzare il comportamento.
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A B C
(Antecedent/ (Behavior/Comportamento) Consequence/
Antecedente) Conseguenze)
Cosa succede prima che lui/lei Qual è il comportamento Cosa succede dopo che lui/lei ha
faccia B? problematico? Descrivilo in maniera fatto B?
concreta ed osservabile
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mamma, che è comprensibilmente impegnata anche in altro, non sta
rispondendo, quindi in questo caso, andrebbe prevenuto il fatto che
Marco si senta non considerato perché mamma si allontana, magari
coinvolgendolo in ciò che mamma deve fare o in un altro compito
interessante per lui prima di lasciare la stanza.
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Molto spesso, infatti, se un genitore, o un insegnante, non ha chiaro il
tipo di problema o il tipo di bisogno che il bambino esprime, può
reagire con azioni che rinforzano il comportamento stesso. Ti faccio
un esempio: un insegnante mi parlava di una situazione di questo tipo:
tutte le volte che veniva gratificato un compagno, Giovanni si alzava e
andava a disturbare gli altri, a questo lei rispondeva punendolo con
una sgridata e riportandolo a posto con forza.
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1) Interrompere immediatamente il comportamento che non portava
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SECONDO: PROGETTA
“Riconosci ciò che so fare, fammi sentire che sono importante e che
vado bene come sono” Oppure
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Creare routine e dare informazioni, Permettere momenti di
ricarica, mentre se il bisogno è quello di essere gratificato e
riconosciuto, può risultare utile agire sul Coinvolgimento del
bambino e su un Sistema di rinforzo positivo a punti.
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Nei cartelloni accanto ad ogni immagine c’era uno spazio vuoto e al
bambino veniva chiesto di riempire lo spazio con una crocetta man
mano che l’attività veniva completata, oppure con degli adesivi.
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“caricabatterie”, se uscire, fare un’attività preferita, fare una corsa
intorno alla scuola o a casa ...
Coinvolgere il bambino
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riconoscimento (il bambino si sente importante) e permettono di
canalizzare l’impulsività del bambino in azioni utili e concrete.
E’ molto utile chiarire loro che, anche se è vero che esiste una base
innata da cui ciascun individuo parte per costruire la sua personalità
(come è vero che possono esserci aspetti di natura biologica o
ereditaria che ci condizionano), questo determina solo una minima
percentuale di ciò che poi saremo, gran parte dell’ individuo che
siamo è dovuto all’ambiente e all’apprendimento. In genere, infatti,
siamo portati a continuare a mettere in atto quei comportamenti che
l’ambiente ci rinforza, ossia che vengono premiati e ad eliminare
quelli che vengono frustrati o poco apprezzati.
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chiarisco il concetto dell’ effetto “alone”, per cui se gestire quel
bambino è faticoso, perché è problematico, si è portati a vedere in
negativo tutto ciò che fa.
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TERZO: ESEGUI
1) non hanno capito bene come devono fare ciò che hai suggerito,
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Chiedere loro di intervenire in modo mirato ed efficace, molto spesso
significa chiedere un cambimento sostanziale in termini di stile di vita
e di abitudini, non è una questione da poco, gli stiamo chiedendo
molto e abbiamo il compito di sostenerli in questo, invece che di
frustrarli, per cui, così come ci aspettiamo che loro facciano con i
bambini, così noi dobbiamo rinforzarli per ogni piccolo passo in avanti
che fanno verso l’obiettivo, sottolineando i piccoli progressi e
incoraggiandoli nelle difficoltà che incontrano.
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In classe
A casa:
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diverse regole importanti, siete d’accordo che diventino le regole di
classe? Allora vi propongo un gioco: tutte le volte che riuscirete a
rispettarle guadagnerete un gettone! Per esempio adesso vedo che mi
state tutti ascoltando: un gettone a tutti!”.
Se per noi adulti è importante quando gli altri apprezzano ciò che
facciamo e quando si rendono conto dell’impegno che impieghiamo
per ottenere un risultato, per i bambini essere gratificati e premiati è
almeno 100 volte più importante, perché la loro personalità non si è
ancora definitivamente strutturata e quindi ancora non hanno
“deciso” in modo definitivo dentro di sé se vale la pensa credere in se
stessi, se sono persone in gamba o meno.
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QUARTO: RIFLETTI
Prima chiedendoti: “cosa sto per fare, cosa voglio ottenere e come lo
farò?” durante fermandoti di tanto in tanto a chiedendoti: “come sta
andando? cosa sta funzionando e cosa no? Cosa posso modificare?” e
dopo facendo un bilancio e chiedendoti: “come è andata? cosa ha
funzionato? cosa farei di diverso la prossima volta?” Una scheda utile
per l’auto-osservazione può essere la seguente:
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Scheda di Auto-osservazione
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QUINTO: AGGIUSTA IL TIRO ma ... a piccoli passi ...
Non essere impaziente ma agisci con calma e con una giusta distanza
critica. Se vuoi fammi sapere cosa stai realizzando di ciò che ti ho
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suggerito e quali difficoltà stai incontrando, il tuo feed-back per me è
una fonte preziosa di informazioni e di confronto.
Anna La Prova
e-mail: dott.annalaprova@gmail.com
facebook: https://www.facebook.com/dott.annalaprova
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