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WEEK 1
Le credenze sono quelle catene invisibili che ti bloccano, ti limitano e ti impongono
determinate azioni da compiere, in pratica non ti permettono di esprimere il tuo pieno
potenziale.
Sono atteggiamenti di chi riconosce per vera una proposizione, ammettendone la
validità sul piano della verità oggettiva, nel senso che credere in un enunciato
equivale ad affermare che è vero, o quantomeno che ci sono buone ragioni per
affermare che è vero.
Sono quelle convinzioni che ti danno la sensazione di certezza, ma non
necessariamente di verità.
La credenza è un linguaggio della mente attraverso cui viene codificata la realtà in
modo costante. In buona sostanza modifichiamo ciò che vediamo, in base a ciò che
crediamo. Ogni essere umano è circondato da una bolla di varia densità attraverso
cui interpreta il mondo che lo circonda.
Questa bolla è costituita da quei comportamenti e abitudini acquisiti e cristallizzati
dalla mente, soprattutto nei primi sette anni di vita, ma che proseguono la loro
crescita con l'accumulo di esperienze di vita.
Le nostre credenze sono una serie di filtri attraverso i quali avviene la percezione e,
in assenza di consapevolezza, esse sognano la nostra vita al posto nostro.
Possiamo dire che le credenze sono percezioni che controllano il nostro
comportamento.
Come sostiene Bruce Lipton nel suo libro "Biologia delle credenze", queste
controllano la nostra biologia.
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Tu mi dirai perché grazie? E’ solo accettando i nostri limiti che si possono superare,
ti dirò di più, puoi trasformarli in vere forze per te e qui è importante l'intensità
emotiva,
- quindi respira con energia con la bocca che toglie tutti i filtri, e senti quali sono le
emozioni che nascono dalla trasformazione: gioia, fiducia maggior apprezzamento
da parte tua e degli altri del tuo corpo.
Fai questo esercizio su più credenze possibili, vai avanti per almeno due mesi, poi
scegli una credenza potenziante la più importante per te, e continua solo su quella
per altri due mesi, non avere dubbi che sei costante andrai alla grande su anche altri
settori della vita.
Mito della caverna di Platone: nella Repubblica Platone fa parlare Socrate:
immagina gli uomini chiusi in una caverna, gambe e collo incatenati, impossibilitati
volgere lo sguardo indietro, dove arde un fuoco.
Tra la luce del fuoco e gli uomini incatenati vi è una strada rialzata e un muricciolo,
sopra la strada alcuni uomini parlano, portano oggetti, si affaccendano nella vita di
tutti i giorni. Gli uomini incatenati non possono conoscere la vera esistenza degli
uomini della strada poiché ne percepiscono solo l'ombra proiettata sul fuoco sulla
parete di fronte e l'eco delle voci, che scambiano per realtà. Se un uomo incatenato
potesse finalmente liberarsi dalle catene potrebbe volgere lo sguardo e vedere
finalmente il fuoco, venendo così a conoscenza dell'esistenza degli uomini sopra il
muricciolo di cui prima vedeva solo le ombre. In un primo momento l'uomo liberato,
verrebbe abbagliato dalla luce, la visione delle cose sotto la luce lo spiazzerebbe in
forza dell'abitudine alle ombre maturata durante gli anni, ma uscendo piano piano
sarebbe finalmente libero di vedere la realtà delle cose.
Se ritornasse dentro per liberare gli altri, forse lo dichiarerebbero pazzo o forse
qualcuno vorrebbe seguirlo, altra ipotesi forse lo ucciderebbero se pur incatenati. Il
fuoco è la conoscenza ma se non ti liberi dalle catene delle credenze non puoi
vedere che fuori c'è un mondo meraviglioso e le ombre si dissolvono.
Se ti sembra che le credenze limitanti ti abbiano tolto o ridotto molto i tuoi talenti fai
anche questo secondo esercizio:
5 nuove possibilità di essere, cerca 5 nuove possibilità come se tu avessi 5
personaggi dentro di te che non hai mai messo in gioco, se ti sembra che non ci
siano in te nuove possibilità:
pensa qualche minuto associato sempre a un respiro più profondo con la bocca,
cosa vorresti fare o diventare e cerca un personaggio famoso che ci è riuscito o
ancora meglio un tuo antenato, pensa all'avo cosa faceva, come si vestiva e alle sue
abitudini,
se invece hai scelto un personaggio famoso, leggi di lui e guarda dei video per
capire come si veste e come si comporta, scegli 5 oggetti che rappresentano ognuno
di questi personaggi, puoi anche scegliere un unico personaggio e metti in campo 5
qualità (abitudini vantaggiose) e ogni oggetto ognuno di un colore diverso, possono
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essere vestiti, bigiotteria, scegli un oggetto per giorno e immagina di essere quel
personaggio o antenato, il giorno dopo cambia oggetto e personaggio o qualità dello
stesso e vai avanti così per tutti i 5 giorni, al termine scoprirai che hai scelto proprio
quel personaggio, perché quelle qualità erano già in te, ma nascoste.
Seguendo un mentore come abbiamo visto nell'ultimo esercizio: qualcuno che l'ha
fatto prima di te, ti si apre la strada.
Mentoring è una parola di origine mitologica greca, si narra che Ulisse partendo per
Troia affidò la propria casa e l'educazione del figlio Telemaco del suo amico
Mentore, gli chiese di dire al figlio tutto ciò che sapeva, da qui la nascita di questa
parola.
La nuova visione di te:
se fai tutto quello che ti ho suggerito scoprirai che in poco tempo hai una nuova
visone della vita, maggiori opportunità, meno sofferenza e ti sentirai molto più libero
e indipendente, perché spesso gli ostacoli interiori spaventano più di quelli esteriori.
The Vision Story:
Ho fatto un viaggio in India anni fa avevo mio figlio molto piccolo, viaggiare in India è
complesso, autobus pieni, taxi aperti, non ci sono semafori, ci sono solo nelle grandi
città, quindi la precedenza è guadagnata sulla base di chi suona di più e chi rischia
di più.
Il primo giorno ero disorientata, un frastuono incredibile, ma la bellezza di certi
luoghi, la gentilezza delle persone, ero in un Asharam bellissimo a imparare la
meditazione, per poterla poi insegnare agli altri, mio figlio era sempre felice e
sorridente.
In questa nuova visione liberando le credenze limitanti cammini verso il tuo vero
potenziale che è fare ciò che è importante per te, completare tutto ciò che inizi e
scegliere ciò che è più sano e saggio per te.
Si è parlato tanto di quoziente d’intelligenza Q.I., ma si è visto in tutta la psicologia, e
sociologia che è ormai superato questo termine e si è passati verso l''intelligenza
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emotiva (il coach è intelligenza emotiva in azione) e ora negli ultimi 10 anni si è
aggiunta anche l’intelligenza spirituale che è quel desiderio fondamentale di trovare
un significato e uno scopo ultimo nella propria vita e vivere una vita integrata.
La paura della morte è la radice delle paure. Anche le persone che dicono di non
avere paura, in profondità c'è questo seme.
Esiodo ci racconta che al tempo dell'oro gli uomini vivevano vite lunghissime, in loro
il concetto della morte come fine di tutto non esisteva, dopo aver vissuto una vita
lunghissima si addormentavano e facevano lo spirito guida degli altri.
Poi di epoca in epoca siamo arrivati alla nostra era del ferro in cui la morte è il vero
tabù e pur che viene esorcizzata nei film molto violenti come se la morte fosse
qualcosa che accade solo nella finzione cinematografica o solo agli altri, questo
timore c'è.
Questo va al di là di ogni religione, se tu sei ateo, e pensi che dopo la morte finisca
tutto e quindi magari hai un senso materialistico della vita e cerchi di vivere tutto qui,
questo spettro si presenta magari come paura delle malattie o paura di perdere la
sicurezza economica ma è sempre quella radice lì.
Se invece tu sei buddhista, o induista o animista pensi magari che dopo la morte ci
sarà una rinascita, sicuramente ti prodigherai per guadagnarti un buon karma per
una buona rinascita, se sei ebreo o cristiano o musulmano pensi a guadagnarti il
Paradiso per la vita eterna.
Insomma non si scappa la morte è un tabù e condiziona la nostra vita che fare,
innanzitutto uscire dall'idea che la morte è la fine di tutto, come diceva il mistico
indiano Aurobindo la morte è ciò che ci permette di essere immortali.
Quindi per prima cosa osserva se hai il timore della morte,
se hai pregiudizi su di lei, se invece non vuoi proprio pensarci,
osserva,
se vuoi essere vincente bisogna per primo essere un eroe, al tempo degli dei gli eroi
anche se non erano dei, si guadagnavano l'Olimpo attraverso prove come nel mito di
Eracle, Ercole per i romani.
Mito Ercole
Ercole figlio di Alcmena nato a Tebe suo padre Zeus per sedurre Alcmena si
trasforma nel marito e le promette che il loro figlio sarà il discendente di Perseo il
grande, nonno di Alcmena.
Ma Era la moglie di Zeus gelosa fa in modo che nasca prima suo cugino Euristeo.
Anfitrione (il marito di Alcmena) lo alleva come figlio. Ma Ercole già da piccolo è
contrastato da Era gelosa, e lei fa in modo che due serpenti velenosi siano nella
cesta dove Ercole è assieme al fratello. Ercole se pur appena nato lo uccide con le
sue manine. Da adolescente uccide per ira Lino il suo maestro di musica, il padre
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adottivo lo manda sul monte Citerone a pascolare le pecore per calmarsi e uccide
un leone con le mani e così avanti fino alle 12 dodici fatiche che il cugino gli fa fare e
ogni prova superata c'è ne è sempre un 'altra finché esausto vuole uccidersi, allora
Zeus finalmente lo riconosce e lo porta sull'Olimpo.
Se smettiamo di fuggire davanti alle nostre paure queste cessano di inseguirci.
Quindi osservazione e uscire dall'idea di morte come fine.
Paura della sofferenza: sia di quella fisica, sia di quella emotiva, psicologica e
mentale.
C'è una sofferenza che apparentemente è più palpabile che è quella legata a un
dolore fisico, negli anni ho osservato nel mio lavoro di Coach e Counselor che le
persone avrebbero preferito un disagio fisico, a una depressione.
Perché c'è l'idea che la medicina o la chirurgia può riparare quasi tutto, ma qualora
fosse così se la guarigione non è anche interiore, profonda, quasi sempre passato il
problema, ne arriva un altro, non possiamo separare il corpo dall'anima.
Nel disagio mentale spesso sono schemi, sono quelle credenze che abbiamo visto
nel primo modulo a generare sofferenza e abbiamo già visto come lavorarci prima,
ma ritorna sempre a lavorarci, siamo cose cipolle prima c'è uno strato e via via tutti
gli altri.
La sofferenza emotiva spesso è legata ad emozioni non pacificate,
mi spiego meglio nella psicologia del profondo di cui Jung e Hillman sono i fondatori:
le emozioni sono la causa di tutti gli eventi, non è l'evento che ci causa l'emozione,
ma l'emozione che causa l'evento.
Ascoltami bene ora perché ciò che ti dico cambierà la tua vita da vittima a eroe:
dentro di noi ci sono emozioni non risolte, non pacificate appunto, che finché non
portiamo loro attenzione, ci richiamano con eventi o persone esterne che generano
sofferenza, ma la radice é sempre dentro noi.
Occorre osservare le nostre emozioni, guardarle da fuori e poi amandole
intensamente (è l'unico modo per superarle) si sciolgono e dopo non si presentano
più questa è la vera Libertà questo è veramente trasformativo e se lo fa tuo, poi
potrai aiutare un sacco di persone in questo processo.
La sofferenza psichica è legata all'anima Psychè è l'anima per i greci antichi, infatti
questa sofferenza se non compresa porta purtroppo ai problemi psichiatrici. Lo
sciamano delle tribù è una persona che spesso ha problemi psichici e seguito dal
suo maestro e mentore, purifica e scioglie questi disagi e può aiutare a guarire molte
persone.
Se tu ascolti i disagi più profondi, li ascolti, non li giudichi ma anzi senti che sono una
risorsa, diventeranno la tua più grande forza.
Paura del cambiamento: il Buddha diceva paura dell'impermanenza, anche Eraclito
nella Grecia dei pre-socratici già lo diceva: "non puoi bagnare la stessa mano nello
stesso fiume, perché l'attimo dopo il fiume e la tua mano non sono più gli stessi"
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che è in grado di trasformarsi quando viene esposta a parole umane pensieri, suoni
e intenzioni, assumendo forme diverse.
Quindi osserva e non giudicare, tu stai diventando una persona speciale, perché mai
dovrebbero abbandonarti, se qualora dovesse accadere stai certo che è la cosa
migliore che poteva accaderti perché queste persone, ti avrebbero generato solo
sofferenza, ti dirò di più forse sarai tu che chiuderai amichevolmente certe relazioni
perché non sane.
Paura di perdere la sicurezza economica:
in questo periodo storico è una delle paure più grandi nella piramide di Maslow: il
cibo e l'acqua è alla base di tutti gli altri bisogni, poi c'è il bisogno di protezione e
sicurezza, quello di appartenenza, e della stima altrui, dell'autostima e infine
dell'autorealizzazione.
Come diceva Jung non si può fare il bypass spirituale e saltare questi passaggi, tu
magari ci hai già lavorato, ma io ora ti guido in un processo più creativo e se mi
concedi più poetico, perché l'intensità emotiva è fondamentale nel processo di
apprendimento.
Abraham Maslow era uno psicologo americano che negli anni 40 dello scorso
secolo, ruppe finalmente la tradizione della psicologia di concentrarsi sulle patologie
e lui studiando persone mature di successo comprese che bisogna passare da
questi step per fare una vera evoluzione.
Quindi osserva questa tua paura e comincia a rilassarti perché se tu osservi bene, e
non la giudichi, piano piamo si trasforma, poi se mi segui in ogni passaggio, ti darò
tutti gli strumenti per procedere anche nel successo economico.
Paura di chiudere una relazione affettiva o anche lavorativa, perché anche se
stai male la conosci, e non vuoi rischiare il non conosciuto.
Innanzitutto prima di chiudere una relazione di qualunque tipo va osservata bene,
ascoltami bene, va osservata non giudicata, guardala come se stessi guardando un
film, e scrivi ciò che ti fa stare bene e ciò che ti fa soffrire senza incolpare nessuno.
Se prima non sciogli i nodi dentro di te che la relazione mette in evidenza, non solo
non riuscirai a chiudere la tua relazione, ma qualora ci riuscissi ne attrarrai un 'altra
che apparentemente è diversa ma si rivelerà con gli stessi nuclei problematici.
Quando hai sciolto con l'osservazione e la pacificazione cioè amando i disagi, allora
ti sarà chiaro e molto facile fare la scelta.
Paura di non essere all'altezza, lo abbiamo visto nelle credenze limitanti, ma
guardiamola ancora meglio, è paura ad esporsi, paura di essere giudicati e quindi
perdere l'approvazione degli altri, qui sta la sfida:
se ti metti in gioco e scopri che hai molte più capacità di quello che pensavi, non
perdi nessuno e anzi acquisti nuovi amici.
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Primo step sempre osserva e scrivi in che situazioni non pensi di essere all'altezza
e scrivi invece in quali situazioni ti sei messo in gioco e hai avuto piacevoli sorprese,
ama incondizionatamente tutto ciò e vedrai che ti rafforzerai sempre più.
Secondo step prova a immaginare quella situazione in cui non sentivi all'altezza e
visualizzati o scrivi che ci stai riuscendo e vedi già il risultato ottenuto e senti quale
emozione piacevole ti da' senza chiederti come fare a raggiungerlo, fallo per almeno
una settimana. Ti sorprenderai molto quando scoprirai che dopo la settimana
troverai le giuste intuizioni per farlo.
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comunque sai che sei davanti ad un portale blu che ti connette in un mondo
meraviglioso che è dentro te, con te al tuo fianco c'è una guida magari un tuo avo, o
una figura importante per te, o il tuo spirito guida che ti accompagneranno in questo
viaggio.
Sei entrato e al di là del portale c'è un luogo meraviglioso: una natura meravigliosa
cascate, sorgenti di acqua pura, piante e animali bellissimi,
ora di fronte a te c'è un sentiero fatto di piccole pietre che ti conduce davanti ad una
scalinata tutta in marmo bianco e quando sei arrivato hai davanti a te una cattedrale
meravigliosa con un portone bellissimo tutto simboli antichi, appena tu e la guida vi
avvicinate il portone si apre ed entrate davanti a te uno scenario meraviglioso,
fontane bellissime, giardini, piante esotiche e tantissime farfalle, uno spazio enorme,
poi la guida ti conduce in una sala chiusa ma ampia con tantissimi divani colorati
comodissimi, scegline uno e distenditi. Sopra di te c’è un soffitto bianco dove vedi
che iniziano a scorrere immagini della tua vita del passato alcune paure che hai
vissuto ma ora le vedi da fuori e non ti spaventano più, vedi che alcune neanche ti
sembrano più tali, e poi arrivano un sacco di farfalle che ti danno leggerezza, e senti
che le paure diventano forza, coraggio, forti ideali. Ora vedi che le farfalle
scompaiono e al suo posto ci sei tu nel futuro immagina il te stesso migliore, gioioso,
e realizzato nell'ambito che tu desideri, senti la forza e l'intensità emotiva del nuovo
te stesso e questo nuovo te stesso dice al te del presente, ci vediamo presto, ti
aspetto nel futuro. Poi vi abbracciate, e di nuovo arrivano le farfalle e sei si nuovo
nella stanza dei divani e
la guida ti suggerisce i 7 passi per uscire dalla paura e realizzare il tuo sogno:
1) consapevolezza piena
2) energia, respiro direziona il tuo sogno
3)equanimità nutrire i veri ideali non-giudizio
4)tranquillità potere inclusione
5)concentrazione
6) piena presenza e consapevolezza e lucidità mentale stato di estasi
7)vedi il tuo sogno già realizzato
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Attaccamenti: il Buddha insegna che abbiamo 1500 attaccamenti, 500 del corpo, 500
della mente e 500 delle emozioni. Da ciò si deduce che siamo immersi negli
attaccamenti, da questi poi nascono le insicurezze, se perdo es. il lavoro come farò,
come andrò avanti, se lascio mio fidanzato forse resterò sola per sempre, è meglio
che sto con lui...
Il Buddha si rese conto che nulla resta uguale in questo mondo, tutto è in uno stato
di continuo cambiamento, e desideriamo rimanere attaccati a ciò che ci dà piacere.
Ci sono 10 relazioni fondamento nello yoga sciamanico che è lo yoga dei primordi ci
dice Mircea Eliade storico e antropologo da cui derivano tutti gli altri yoga:
essi sono alla base di tutti i nostri rapporti: madre, padre, fratello maggiore e minore
e sorella maggiore e minore compagno e compagna o la mancanza degli stessi,
soprattutto noi proiettiamo nelle altre persone l'immagine di padre e madre come se
vedessimo l'altro dietro una lente che è colorata dall'immagine fondamento.
Quindi è importante pacificare l'immagine dei nostri genitori comunque essi siano
stati. Amandoli, perdonandoli e lasciandoli andare.
Faccio un cenno ora al termine attaccamento secondo la teoria di Bowlby negli anni
60 dello scorso secolo, secondo questa teoria per attaccamento si intende il primo
legame affettivo che i bambini stabiliscono di solito con la madre o un'altra figura di
riferimento nei primi giorni di vita, da questa relazione dipende la loro sopravvivenza
attraverso il nutrimento e l'accudimento.
Lui la chiama la madre sufficientemente buona che risponde alle richieste del
bambino, ma senza troppa ansia, secondo lo psicologo una madre troppo
apprensiva che appena il bambino piange corre da lui o vuole dargli subito il cibo,
svilupperà nel bambino una carenza nel suo potenziale di fiducia negli altri e quando
ci saranno situazioni che deve sviluppare pazienza fremerà, la madre invece che
non risponde subito attende qualche momento ma magari dice al bimbo va tutto
bene arrivo subito, darà al bambino la giusta sicurezza in sé e negli altri, la madre
che attende troppo creerà un senso di frustrazione e insicurezza tale che il bambino
dopo un certo momento smetterà anche di piangere e svilupperà molta insicurezza
in sé e negli altri.
In quel periodo alcuni studiosi fecero uno studio in diverse scuole dell'infanzia
americane dove alcuni psicologi in accordo con le maestre offrivano a questi bambini
caramelle due subito, o una subito e due più tardi. I bambini che sceglievano la
seconda soluzione erano quasi tutti bambini che avevano avuto una madre
sufficientemente buona, gli altri sceglievano una subito, ma addirittura quelli con una
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madre che tardava a rispondere evitavano l'offerta, perché non avevano fiducia
nell'interlocutore.
Ma più semplicemente puoi vedere nella tua vita l'attaccamento al posto a tavolo,
proprio quel posto, quel cibo anche se mi fa male, quel ristorante, quel luogo di
vacanze e non sperimento mai le infinite possibilità che la vita ti vorrebbe offrire.
Si inizia come sempre dall'osservazione, perché se non sai dove è il problema di
sicuro non lo risolverai, e importantissimo il non giudizio, attento! L'osservazione non
è l'analisi,
non è l'interpretazione, è pura osservazione,
fai una foto (interiore) di quello che senti o hai sentito in passato, è più facile iniziare
con le cose del passato, perché puoi guardarle da maggiore distanza, una volta che
hai osservato i principali attaccamenti.
Ascoltami bene c'è chi si attacca anche al dolore, ti sembrerà impossibile ma è
proprio così, meglio una brutta certezza che una fantastica incertezza.
La mente funziona per schemi e abitudini, anche le buone abitudini possono
generare attaccamento. Infatti nelle buone abitudini bisogna rinnovare spesso
l'intento es. mi nutro bene, rinnovo spesso questa buona abitudine se no diventa
ossessione per il cibo o rigidità.
Dopo che hai osservato sempre esercitati a farlo con la respirazione giusta e anche
al di fuori di questo corso, quando sei al lavoro, o in famiglia, o con gli amici,
dopo passa alla trasformazione vedi l'aspetto buono di quell'attaccamento, se
proprio non lo trovi ripeti questa frase :
"Nonostante che io porti con me questo (nome dell'attaccamento) con molto amore,
riuscirò a ..(decidi tu cosa è davvero importante per te). Importante
raccomandazione ho scelto consapevolmente di dirti con tanto amore, perché se un
attaccamento prima non lo si ama, ma anzi lo si critica questo ci pervaderà sempre
di più.
Ti ricordi la pervasività delle credenze?
Ho tanti esempi di miei allievi che volevano dimagrire, perché mangiavano troppo e
male, e si detestavano, ma continuavano a farlo, quando hanno iniziato ad amare
quel disagio e mangiare con piena coscienza e consapevolezza di ogni gesto, tutto è
cambiato, se sei consapevole non puoi mangiare troppo o male.
Quindi applica la piena consapevolezza di te e ciò che fai, la piena Mindfulness a
tutto, anche a ciò che dici e senti anche il piacere in ciò che fai.
Perché se aumenti la consapevolezza senti il piacere di ogni gesto.
Ti è utile praticare anche la Meditazione Mindfulness: sia che tu stia meditando nella
postura classica, sia in tutte le azioni che compi, allenati mentalmente a ripetere: "So
che sto sentendo.. so che sto pensando.. so che gustando" ..ect se porti la piena
presenza mentale il Buddha ancora ci insegna puoi sciogliere tantissimi
attaccamenti.
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La seconda storia: il mio corpo mi dà piacevoli sensazioni, cammino ore nei boschi
da sola, faccio lunghi percorsi in bici da sola nel silenzio e nella pace, faccio tutti i
giorni yoga e il mio corpo ringiovanisce pur invecchiando.
Apprezzo molto il mio corpo sano, la mia quiete interiore e la mia forza che mi fanno
raggiungere qualsiasi obiettivo.
Parte posteriore
Insegno yoga da diversi anni e ho passato questo piacere corporeo a molte persone,
ho viaggiato molto anche da sola conoscendo molte persone e luoghi, tengo da anni
seminari online e in presenza e molte persone mi raccontano con gioia i loro
cambiamenti.
Poi srotola la palla del primo foglio e mettilo vicino al secondo foglio e scrivi sul tuo
quaderno cosa senti ora e quali passi puoi fare per arrivare al tuo nuovo corpo
performante che comprende sia un corpo sano e vigoroso, una mente al servizio e
non tu al suo servizio, ed emozioni di quiete e gioia.
Mindset significa atteggiamento mentale.
Per creare il giusto Mindset bisogna comprendere esattamente cosa significa:
sono quei condizionamenti e credenze che la nostra mente ha assimilato durante la
vita.
Possiamo dire che è il nostro comportamento
abituale di fronte alle situazioni che ci si presentano. Infatti ti ho fatto iniziare a
lavorare sulle credenze e a questo punto sei pronto per creare il giusto
atteggiamento mentale.
E' importante sapere che non è mai definitivo, perché il mindset è un processo nel
divenire. Oggi si utilizza il termine Growth Hacking cioè l'attitudine personale di
continuare ad indagare su se stessi e nelle proprie capacità.
Questo tipo di Mindset è orientato al successo personale, lavorativo, in ogni ambito
che tu vuoi sperimentare:
1) utilizzo della creatività, se vuoi essere più creativo devi aver ripulito la mente dai
vorrei ma non posso, e soprattutto aver fatto tutti i passaggi che ti ho indicato finora;
2) applica la flessibilità, non rimanere nei vecchi schemi, ma senti che sei in una
nuova fase della vita dove molte cose che ritenevi impossibili ora si possono
realizzare; fai l'esercizio dell'agilità fai ogni giorno per almeno un mese una cosa che
non hai mai fatto, rompe tanti schemi e ti dona flessibilità e agilità
3) l'attitudine alla curiosità, un bambino apprende più velocemente perché è molto
curioso, e non ha le resistenze di un adulto, i se e i ma ...
e prenditi in giro scherza un poco su di te.
4) immagina te stesso con un atteggiamento di successo nell'ambito che senti più
importante per te ora, poi lo farai con tutti le cose importanti della tua vita;
5) continua a praticare gli esercizi che ti consiglio anche quando avrai finito il corso
per continuare la tua evoluzione personale.
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