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di:

I poster speciali

DUCATI POSTER STORY/3 I TITOLI DI FOGARTY 1994 E CORSER 1996

TROY CORS
SBK 1996
E DEL MONDO
CAMPION DUCATI 916

ER
33
3,5 0

CARL FOGA
RTY
I poster speciali
di:

17/23 agosto 2021 - Settimanale - Anno XLV - Fascicolo 2230

CAMPION
E DEL MONDO
DUCATI 916 SBK 1994

MOTO3 MOTO2
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004)
10033

art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 7,00 Euro - CH CT 8,60 Chf

GARCIA, FINALE SHOW RAUL FERNANDEZ


FOGGIA PODIO AL VELENO TRA I GRANDI
173002

SUPERBIKE THE TEST


771122

I TRE MOSCHETTIERI MOTO MORINI X-CAPE


ITALIANI AVVENTURA SENZA CONFINI
9

BAGNAIA BINDER
PECCO È SECONDO VITTORIA “ANFIBIA”
E LEADER DUCATI! PER BRAD E LA KTM

MO TOGP AUSTRIA

SORRISI E TENSIONI
LA YAMAHA TRA ALTI E BASSI AL RED BULL RING: GUIDA IL MONDIALE CON QUARTARARO
EPPURE C’È IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA. IWATA DEVE ANCHE GESTIRE IL “SABOTAGGIO”
DEL SEPARATO IN CASA VIÑALES E L’ADDIO DI PETRONAS A FINE STAGIONE
IN COPERTINA SOMMARIO
DI FEDERICO PORROZZI

IN QUATTRO PER IL TITOLO RUBRICHE


La gara del GP Austria è stata spettacolare con il Sole
e con la pioggia. E ha sancito il primo verdetto… 59 PILLOLE SPRINT
BELLA, BELLISSIMA. La seconda sfida austriaca della MotoGP 2022 è sta-
68 POLVERE DI STELLE
ta emozionante. Prima, con la battaglia a tre fra Pecco Bagnaia, Marc Marquez e 72 MANUBRI LARGHI
Fabio Quartararo. E anche dopo, con l’azzardo vincente di Brad Binder e i podi in
“recupero” dello stesso Bagnaia e di Jorge Martin. 80 IO GUIDO DA SOLA
Il Red Bull Ring, ha anche fornito un primo verdetto: a meno di clamorosi “mi- 82 QUELLA (S)VOLTA CHE
racoli”, Jack Miller è fuori dalla lotta per il titolo mondiale. L’australiano è stato
poco consistente su un circuito che avrebbe dovuto sorridergli e invece è il primo a
staccarsi nella volata iridata: con settantasei punti di ritardo e quattro piloti davan-
ti, non sarà facile tornare a sognare in grande per Jack. IN PISTA
Chi rimane, quindi, a contrastare Fabio Quartararo e la Yamaha nel cammino 4 MOTOGP: AUSTRIA
verso la gloria? Le Ducati di Bagnaia e Johann Zarco, fin qui più altalenanti e meno
costanti rispetto al ventiduenne di Nizza. Il piemontese torna dall’Austria con il 16 LE PAGELLE
morale alto, nonostante la vittoria sfiorata: è secondo in campionato, leader del 20 LE STATISTICHE
team ufficiale Ducati e unica speranza italiana di trionfo mondiale. Il francese di
Pramac, invece, deve riflettere su uno “zero” pesante, che dovrà cancellare già dal 22 MOTOE
prossimo appuntamento di Silverstone se vorrà continuare a sperare.
E poi, zitto zitto come ci aveva abituati nel 2020, c’è il campione del Mondo, Joan 24 MOTO2
Mir: al sesto risultato utile consecutivo (dieci gare concluse su 11 dall’inizio della 30 MOTO3
stagione), ha gli stessi punti di Bagnaia. Se Fabio dovesse avere un momento di
difficoltà, sappiamo già chi potrebbe essere il primo ad approfittarne… 36 SUPERBIKE: GLI ITALIANI
Buona lettura! 42 TROFEI: MOTOESTATE

CONTROCOPERTINA DI MIRCO MELLONI


FUORISTRADA
NON HA VINTO e ha chiuso sol- 46 A TU PER TU:
tanto 15°. Ma vederlo là davanti su
DAVID PHILIPPAERTS
33
 3,5 0

una pista ostica ha generato un déjà


vu. Perché Marc Marquez è parso
quello di sempre. A dirla tutta, il 52 A TU PER TU:
primo déjà vu l’ha avuto proprio lui:
«Quando ho visto Bagnaia e la Ducati MARTINA GALLIENI
comandare la gara, ho creduto di lot-
tare con Dovizioso». Contro il quale, 56 SPEEDWAYGP: SVEZIA
nel 2017 e nel 2019, al Red Bull Ring
Marquez perse soltanto all’ultima
curva. Senza la caduta al penultimo
giro, Marc avrebbe conteso a Pecco
NOVITÀ
il secondo posto sul bagnato. Marc
è più vicino al top, ma non si sente
60 THE TEST:
ancora «Il centravanti che si sbloc- MOTO MORINI X-CAPE
ca e trova la porta a ogni tiro» e ha
rivelato di aver dovuto (nuovamente)
subire un’infiltrazione alla spalla de- IL GP DI MARQUEZ
stra prima del GP. Ma con questa e-
voluzione, lotterà sempre più spesso
con i rivali della nuova generazione.
EROE SENZA FORTUNA
www.motosprint.it 3
MOTOGP – AUSTRIA DI MANUEL PECINO – FOTO MILAGRO

DUCATI,
COME RISPONDI A FABIO?
DOPO LA DOPPIETTA DEL RED BULL RING, E UNA SECONDA GARA TRA LE PIÙ SPETTACOLARI E CAOTICHE,
IL MONDIALE È SEMPRE PIÙ SOTTO IL CONTROLLO DI QUARTARARO. LA SUZUKI PROVA A RISPONDERE CON MIR.
LA ROSSA, INVECE, CERCA IL SUO RIFERIMENTO TRA BAGNAIA, ZARCO E MILLER. CON UN MARTIN IN CRESCITA

4 www.motosprint.it
ALL’INTERNO
L’AZZARDO VINCENTE
DI BRAD BINDER
sorridere. Jorge Martin aveva firmato
YAMAHA “AGITATA” TRA la seconda pole position consecutiva,
VIñALES E PETRONAS con Pecco Bagnaia a chiudere la pri-
ma fila, poi Johann Zarco e Jack Miller
nella seconda linea, separati da Marc
MARTIN, L’ASPIRANTE Marquez. Quartararo, secondo, doveva
NUOVO STONER sentirsi come nella vasca degli squali.
Ma nessuno poteva immaginare cosa
sarebbe successo il giorno dopo.
LE PAGELLE MONDIALI
DI CARLO PERNAT L’INIZIO della gara sembrava per-

S
fetto per la Ducati, ed effettivamente
con il sorpasso di Miller su Quartararo
PIELBERG - Do- nel corso del secondo giro, l’obiettivo
po il GP Stiria, un di Dall’Igna per un attimo è giunto a
giornalista aveva compimento con quattro Ducati nelle
domandato a Gigi prime cinque posizioni (Marquez era
Dall’Igna di anti- “l’intruso”) e Quartararo dietro di lo-
cipare la strategia ro. Logicamente, però, Fabio non era
del secondo GP disposto a recitare la parte della vit-
del Red Bull Ring. tima sacrificale, e così - grazie anche
Ottenendo una ri- alle gocce di pioggia che a intervalli
sposta degna del irregolari facevano la loro comparsa -
marchio di fabbrica Ducati: «Collocare si è assistito a uno spettacolare inter-
al traguardo quattro nostre moto da- scambio di posizioni, con una costante:
vanti a Fabio Quartararo». Un ragio- la leadership di Bagnaia. Alle sue spal-
namento che, come sempre nel caso le, però, succedeva di tutto: sorpassi in
del progettista e direttore generale di staccata e in accelerazione, non pochi
Ducati Corse, è stato chiaro e lineare. errori in frenata.
Davanti a un problema, la prima cosa Il piano di Dall’Igna ha iniziato a
da fare è “scomporlo” per poi fissare sgretolarsi con il calo di prestazioni di
l’obiettivo e applicare le giuste solu- un Miller nuovamente senza morden-
zioni. te, e soprattutto quando, a dieci giri
Al termine delle qualifiche del GP dalla fine, Zarco – il miglior ducatista
Austria, quattro Ducati erano nelle nel Mondiale alla vigilia di questo GP –
prime due file, e Dall’Igna ha potuto è scivolato quando era al quinto posto,

A sinistra, Fabio Quartararo


(20) davanti a Jack Miller
(43) e Joan Mir (36) con il
numeroso pubblico tornato
finalmente sugli spalti di
un GP. Tanti i tifosi di Rossi,
arrivati per salutarlo dopo il
suo ultimo GP in Austria. Qui
accanto, ancora Quartararo: il
francese è uscito soddisfatto
dal doppio appuntamento al
Red Bull Ring, storicamente
nemico della Yamaha. www.motosprint.it 5
MOTOGP – AUSTRIA

vicino ma non troppo alla lotta per il


primato tra Bagnaia, Marquez e Quar-
tararo.

LA BUONA sorte è venuta in soc-


corso di Borgo Panigale sotto forma
di temporale: l’acquazzone a quattro
giri dalla fine ha cambiato le carte in
tavola in un momento in cui Bagnaia
se la vedeva con il miglior Marquez dal
suo ritorno dopo l’infortunio e con un
Quartararo che – come ha confessa-
to nel post-gara – per la prima volta
ha corso pensando al campionato. In
quel momento, il podio era nuovamen-
te a portata di mano della Yamaha,
risultato non banale sul circuito più
sfavorevole per la M1.
Per fortuna della Ducati e cattiva
sorte di Quartararo, nella confusione
generata dalla pioggia – con soltanto
mezza griglia a cambiare moto – il po-
dio del leader del Mondiale è svanito.
Il settimo posto non è stato un risulta-
to da buttare per Fabio, ma in un colpo
solo il francese ha perso 11 punti da
Bagnaia e quattro da Joan Mir, ora i
In alto, Fabio Quartararo (20) precede Johann Zarco (5). Più a destra, Joan suoi primi inseguitori.
Mir (36) rientrato in lotta per il titolo. Qui sopra, Pecco Bagnaia (63) davanti Si è però rivelata una vittoria di Pir-
a Marc Marquez (93) e al francese della Yamaha. Una splendida battaglia ro – e il riferimento non è al fenome-
fino all’arrivo della pioggia... nale tester – per la Ducati e Dall’Igna,

6 www.motosprint.it
pecco bagnaia
Sono contento, ma manca
sempre qualcosa per vincere

per via della caduta di Zarco: se prima


del GP Austria il primo ducatista era
a -40 da Quartararo, ora è staccato di
47 lunghezze. Per questo né la Ducati,
né la Suzuki, hanno capitalizzato i van-
taggi legati al doppio GP austriaco.
Mir ha cercato il lato positivo ma ha
ammesso: «Ho chiuso due GP davanti
a Quartararo ma ho guadagnato otto
punti. Non è sufficiente. Devo iniziare
a vincere le gare per tornare davvero
in lizza per il titolo. Servono due-tre HA DOMINATO la maggior parte della gara, Pecco Bagnaia, poi è
vittorie: le prossime tre corse saranno arrivata la pioggia a mischiare le carte in tavola ed è stato tra coloro
cruciali per le nostre ambizioni». che hanno optato per cambiare moto.
Tra i piloti che erano nel gruppo davanti ha ottenuto il risultato mi-
gliore, il secondo posto, che lo ha lasciato felice a metà: «Sono sicura-
A DIFFERENZA della Suzuki, la mente contento, però ci manca sempre qualcosa per riuscire a vincere.
Ducati non ha ancora definito il suo Tirando le somme dico che va bene così, abbiamo fatto una gran gara,
vero candidato al titolo. Il tridente sia sull’asciutto che sul bagnato» ha detto il torinese, ancora alla ricer-
Bagnaia-Miller-Zarco si è rivelato una ca del primo successo in MotoGP.
buona strategia per la prima metà del Una volta salito sull’assetto da bagnato ha dovuto fare attenzione
campionato, e offrendo a tutti e tre lo a non commettere errori: «Era molto facile cadere nei primi due giri,
stesso materiale, il processo di “sele- perché l’asfalto non era bagnato, era viscido. Marc Marquez è caduto e
zione naturale” avrebbe dovuto far e- alla stessa curva stavo per fare lo stesso errore. È andata bene così e
mergere il pilota di riferimento. mi complimento con Brad Binder, è stato bravissimo. Non è una pista
Dopo 11 gare, però, tale scelta ha dove poter pensare di girare con le gomme da asciutto sul bagnato,
iniziato a diventare un’arma a doppio visti i muri che ci sono».
taglio. La Ducati guida il Mondiale co- Se la pioggia avesse deciso di fare capolino mezz’ora più tardi, la ga-
struttori ma non ha ancora stabilito il ra si sarebbe conclusa sull’asciutto e nessuno può sapere come sareb-
pilota sul quale far confluire tutte le be finita, il piemontese però è soddisfatto del suo lavoro: «Stavamo ge-
energie e le risorse in vista dello sprint stendo la situazione perfettamente, mi ero tenuto quel margine per cui
finale. Perché Bagnaia è salito al se- negli ultimi 5-6 giri avrei potuto fare la differenza in termini di velocità.
condo posto, ma Zarco è a soltanto Stavamo tutti molto attenti alle staccate. L’ultimo giro sull’asciutto ho
due punti dal torinese, e nessuno di preferito far stare Marc davanti per vedere cosa avrebbe fatto lui ed è
loro ha vinto, a differenza di Miller, stata la scelta giusta». Così l’ha potuto anche studiare (seguendolo ai
che però dopo l’1-2 Jerez-Le Mans si box nel momento del cambio moto) e ha aggiunto: «Marc stacca vera-
è sciolto. E in questo scenario di in- mente forte e la Honda è forse l’unica moto che sul dritto va come la
certezza si è inserito con prepotenza nostra o quasi. Fa paura nell’ingresso di curva».
Martin, diventato il principale rivale dei Il pilota ufficiale Ducati è ora secondo in campionato, con 47 punti
piloti del tridente ducatista. di distacco da Quartararo, a pari merito con Joan Mir, e ha concluso:
La Yamaha ha mille preoccupazioni, «L’ultimo giro è stato incredibile. Sono transitato sul traguardo che
certo, ma ha anche il leader del Mon- ero decimo e li passavo uno dopo l’altro. È stato bello, li contavo anche
diale. La Suzuki può contare su Mir. per capire come sarei arrivato. Ne ho contati sei, quindi due me li sono
Qual è invece il cavallo vincente della persi! Le gare sono fatte anche da queste situazioni».
Ducati? Serena Zunino

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MOTOGP – AUSTRIA DI MANUEL PECINO – FOTO MILAGRO

IL MARZIANO
BRAD BINDER
L’acronimo del sudafricano è
BB, che vale anche per “Big
Balls”, il soprannome che si
IL CORAGGIO PAGA
merita dopo il successo del GP
Austria, dove ha scelto di non
cambiare moto, superando un an-
IL SUCCESSO DI BINDER NASCE DALLA SCELTA DI CONCLUDERE LA GARA
gosciante ultimo giro sul bagnato
con gomme da asciutto. L’effetto?
CON GOMME DA ASCIUTTO SU ASFALTO BAGNATO. UN AZZARDO CHE
Gli sembrava di viaggiare sul È STATO PREMIATO. I RIMPIANTI DI MARQUEZ, IL SOGNO DI ROSSI E MARINI
ghiaccio senza freni. La vita è di

S
chi ha coraggio.

PIELBERG – dato più volte sul verde, rimediando tre


LA SORPRESA «Credo sia stato secondi di penalità che non gli hanno
LUCA MARINI il giro più lungo comunque impedito di vincere il GP. Per
Quinto! Fantastico risultato per della mia vita... sua fortuna, il Red Bull Ring è il circuito
il rookie che, come tutti i per distanza e con meno curve del Mondiale!
piloti rimasti in pista con le tempo». Il sorriso Binder ha vissuto tale scenario per-
gomme da asciutto, ha vissuto un con cui Brad Bin- ché, a differenza degli altri cinque piloti
giro finale in ambasce. Ha visto il der ha spiegato in lotta per il successo, non è rientra-
podio vicino, ma nelle ultime curve il suo passaggio to ai box alla fine del quartultimo giro,
è stato superato da tre piloti con conclusivo nel GP quando la pioggia ha iniziato a cadere
gomme da bagnato. Bravo Austria dice tutto. Del resto, il suo se- con forza, per vivere i tre passaggi con-
comunque Luca! condo successo in MotoGP è arrivato clusivi con la moto in configurazione da
con un giro finale in 1’50”321, cioè 25 bagnato.
secondi in più rispetto a quanto fatto
DIETRO LA LAVAGNa segnare dieci giri prima con le stesse
POL ESPARGARÓ
Sull’asciutto e sul bagnato,
gomme ma... con asfalto differente, vi- PRIMA del finale a sorpresa, la ga-
sto che dall’asciutto si è passati al ba- ra si era svolta secondo i canoni previ-
il rendimento è stato lo gnato. sti, con l’Armata Ducati intenzionata a
stesso: ciò che il catalano sta Ma il discorso vale anche per la di- bloccare – cioè permettergli di prende-
vivendo è il remake di quanto visto stanza, perché nel tentativo di rimane- re meno punti possibili – Fabio Quarta-
con Jorge Lorenzo re in piedi con gomme da asciutto sul raro. Ai ducatisti si è unito un eccellente
nel Team Repsol Honda bagnato, il sudafricano della KTM è an- Marc Marquez, in versione migliore an-

A destra, Brad
Binder (33) guida
sulle “uova”
la sua KTM
con gomme da
asciutto. Nella
pagina a fianco,
Jorge Martin (89)
al terzo podio
stagionale e,
più in basso,
la caduta
di Marc Marquez.

8 www.motosprint.it
LA FRASE
«Ho disputato la mia migliore
gara da quando sono in MotoGP.
Il secondo posto non è male, ma
GIRO PER GIRO
non basta. Avevamo tutto sotto Illusione Aprilia
controllo… a eccezione AL VIA, con asfalto asciutto ma qualche
della pioggia». Pecco Bagnaia 1 goccia di pioggia, Martin scatta davanti a Ba-
gnaia e Quartararo. Pecco supera lo spagno-
dopo il secondo posto in una lo a metà primo giro e cerca la fuga. Alle sue
spalle risale Zarco mentre Quartararo, dopo
gara guidata per 24 giri su 28. La tanto attesa una toccata con Martin, scende al quinto po-
prima vittoria in MotoGP non è ancora sto superato da Marc Marquez.
arrivata, ma correndo così, 2 2° giro: Marquez sorpassa Martin e tallo-
na Zarco.
è soltanto questione di tempo 3 3° giro: Marquez e Martin passano Zarco.
4 4° giro: Martin risponde a Marquez, men-
tre dietro risale Quartararo, che scavalca
Zarco ed è quarto.
6 6° giro: Martin azzarda il sorpasso su Ba-
gnaia alla Curva 6, ma allarga e perde tre
posizioni.
7 7° giro: si ritira Bastianini che aveva inizia-
to bene, affacciandosi alla Top 10, colpa della
carena che si stacca.
8 8° giro: Quartararo supera Bagnaia all’in-
terno della Curva 5. Sul rettilineo Pecco ri-
sponde, Quartararo prova a rispondere ma
allarga e perde terreno.
14 14° giro: il trio Bagnaia-Quartararo-Mar-
quez prende un po’ di margine sulla coppia
Pramac e su Mir, il pilota più veloce in pista.
18 18° giro: cade Zarco, era quinto, all’in-
gresso della Curva 9.
20 20° giro: Marquez attacca Quartararo al-
la staccata della Curva 3, il francese prova a
resistere e allarga.
22 22° giro: Marquez supera Bagnaia all’u-
scita della Curva 3 ma Pecco risponde subito.
Nuove gocce di pioggia.
23 23° giro: cade Oliveira.
25° giro: Miller e Rins rientrano per il
25 cambio moto. Marquez supera Bagnaia in u-
scita dalla Curva 1, Pecco viene scavalcato
anche da Quartararo, e alla Curva 4 anche da
Martin. Bagnaia risponde con un doppio sor-
passo su Quartararo e Martin.
26 26° giro: il gruppo di testa (Marquez, Ba-
gnaia, Martin, Quartararo e Mir) rientra ai box,
restano fuori Binder, leader della gara, Aleix
Espargaró e Rossi nelle prime tre posizioni.
Al rientro, Bagnaia va lungo alla Curva 3.
27° giro: Marquez scivola alla Curva 1.
27 28° giro: vince Brad Binder, pur con 3” di
28 penalità davanti a un Bagnaia che recupera
10 (!) posizioni all’ultimo giro, poi Martin, Mir
che rispetto al trionfo del Sachsenring. e Marini, settimo Quartararo davanti a Rossi.
In una delle sue tipiche scommesse, l’otto volte campione del
Mondo è scattato con una gomma soft al posteriore, mentre il resto
della griglia ha scelto la media. «L’ho fatto per poter essere davanti
in avvio, dando per scontato che nel finale avrei patito. E invece nel
finale mi sentivo sempre più a mio agio» ha spiegato Marquez, bat-
tagliero e aggressivo come sempre, e capace di rispondere a ogni
rivale, lasciando una sensazione nitida: senza la pioggia, il podio –
come minimo – sarebbe stato alla sua portata.
La differenza rispetto all’ottavo posto di sette giorni prima, Marc
l’ha spiegata in modo semplice: «In quel caso ho corso con la con-
figurazione che gli ingegneri mi avevano chiesto di utilizzare. Que-
sta volta ho utilizzato la moto che piaceva a me».

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MOTOGP – AUSTRIA
dalle stupidaggini non necessarie».
Senza la pioggia, difficilmente il
podio non sarebbe stato con Pecco
Bagnaia, Marquez e Quartararo, che
avevano preso un vantaggio di un paio
di secondi sul primo inseguitore, Jorge
Martin. Il pilota del Team Pramac ave-
va firmato la pole position e anche per
questo al via era il favorito.

ABBIAMO sviscerato i “poteva ac-


cadere”, spazzati via dal temporale,
che ha raggruppato i primi sei del GP:
Il risultato finale, però, è stato un 15° i menzionati Bagnaia, Marquez, Quar-
posto figlio della caduta all’inizio del tararo e Martin, più Joan Mir e Binder.
penultimo giro, e non ha reso giustizia Arrivati all’altezza dell’entrata box al
alla gara di Marc. Un altro pilota a cui termine del quartultimo giro, in cinque,
è andato stretto il piazzamento sul tra- con Marquez al comando, sono rientrati
guardo è Quartararo, che ha incantato per cambiare moto, e soltanto Binder
sull’asciutto, considerando che il circu- ha deciso di giocarsela a una carta sol-
ito austriaco è forse il meno favorevole tanto. E come lui, non sono entrati quei
alla Yamaha. Il francese non soltanto piloti che ormai non avevano più nulla
è stato competitivo, ma è stato anche da perdere. E così al penultimo giro Va-
capace di non indietreggiare nella bat- lentino Rossi si è ritrovato sul podio vir-
taglia con le Ducati e con Marquez. tuale («Quando ho visto P3 me la sono
Di fatto, a parte Bagnaia, è stato fatta sotto e alla prima curva sono arri-
l’unico a chiudere un giro sull’asciutto vato lungo!» ha scherzato il nove volte
in prima posizione. Dopo la gara, il lea- iridato) così come Aleix Espargaró e
der del Mondiale ha confessato di aver successivamente Iker Lecuona e Luca
corso per la prima volta pensando alla Marini.
classifica iridata: «Finora avevo ragio- Quegli ultimi due giri, iniziati con la
nato gara per gara, senza pensare al scivolata di Marquez – in quel momento
Mondiale, quindi se un pilota mi sorpas- leader del gruppo dei piloti con gomme
sava, cercavo di rispondere subito. Que- da bagnato, tallonato da Bagnaia – so-
sta volta mi sono detto di stare lontano no stati ricchi di tensioni, emozioni e
colpi di scena.
E l’epilogo è stato con i piloti con
In alto, Iker gomme rain a superare a gruppi di cin-
Lecuona, ottimo
que i rivali rimasti in pista con i pneu-
sesto. Sopra,
Valentino Rossi
matici da asciutto, in un giro finale in cui
(46) che insieme Bagnaia ha rifilato 15 secondi a Marini e
a Luca Marini (10) Lecuona, rimasti con l’acquolina in boc-
ha assaporato per ca ma senza podio.
qualche attimo E il bello che quando i piloti hanno
il gusto del podio. tagliato il traguardo, praticamente nes-
suno conosceva la propria posizione. A
parte Binder, la cui accelerazione sul
rettilineo finale è stata con la tensione
– e l’incredibile pattinamento del retro-
treno e la moto che faticava a muoversi
– che pian piano si è sciolta. E alla fi-
ne, il coraggio ha pagato. «Sono stato
penalizzato, ma chiedermi se sia stata
una sanzione giusta o sbagliata... non
me ne frega niente! Ho vinto, e crede-
temi, non era una corsa a vincere, ma a
sopravvivere».

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E F F E T T O S E R R A
brad
binder
Era come guidare
sul ghiaccio...
È STATO il più furbo Brad Binder al Red
Bull Ring, ma anche il più bravo e coraggio-
so, e la fortuna l’ha assistito negli ultimi tre
giri in cui ha condotto la gara sull’asfalto
bagnato con la moto da asciutto.
Il sudafricano ha commentato: «Quando
sono passato davanti ai box e ho visto gli
altri che rientravano ho pensato di provare
GLI ITALIANI ad arrivare fino alla fine. Dopo il primo giro
lanciato non ero più sicuro al 100% perché i
freni si erano raffreddati tantissimo e anche
Luca Marini Danilo Petrucci la temperatura delle gomme si era abbas-
«È stato un fine settimana in «È stata una gara molto sata, era come guidare sul ghiaccio. È stato
cui abbiamo lavorato bene sin difficile. Soprattutto all’inizio difficilissimo arrivare al traguardo. Grazie
dalle prime prove libere, ero la moto sembrava diversa a Dio ho il controllo di trazione, altrimenti
veloce. Poi, sotto la pioggia, rispetto a sempre. Non avevo sarei caduto. È stato un bell’azzardo, ma ho
ho tenuto gli occhi aperti e ho la possibilità di fermarla bene, pensato fosse il caso di provarci». La scelta
iniziato a calcolare quanto avrei ero molto lento e non ho ha pagato, anche se ha ammesso: «Non è
perso con il cambio moto e avuto questo ritmo per tutto il stato divertente. Quando ho visto che man-
sono orgoglioso di aver preso weekend. È stata molto dura cavano tre giri sapevo che se fossi rientrato
la decisione giusta. Sul bagnato per me. Poi è arrivata la pioggia avrei perso la mia opportunità».
con gomme da asciutto? Per un e volevo solo rimanere sulla Binder ha così riportato KTM davanti a
podio in MotoGP farei anche di moto e cercare di concludere tutti e ha festeggiato la sua prima vittoria
peggio...». la gara. Almeno siamo andati stagionale: «È stato fantastico tagliare il
a punti, ma sono abbastanza traguardo per primo, il mio team meritava
Valentino Rossi deluso». il risultato». E se facciamo un paragone con
«Se ci fosse stato un giro in la sua prima vittoria, firmata l’anno scorso
meno sarei salito sul podio, Enea Bastianini a Brno, ha spiegato: «La prima è sempre la
sarebbe stato bello. Non «Purtroppo si è rotta la carena. più speciale, ma ho dovuto lavorare molto di
cambiare la moto è stata la È frustrante perché eravamo più per questa. È stata una sfida enorme e
scelta giusta, ma negli ultimi competitivi e avremmo potuto mi sembra una vittoria più “reale”».
2 giri ha iniziato a piovere ottenere un buon risultato. S.Z.
veramente. Guidavo abbastanza Sono sicuro che prima o poi la
tranquillo, mi sentivo bene fortuna sarà dalla nostra parte
sulla moto, quando ho visto e potremo ottenere i risultati
che per un attimo sono stato che meritiamo».
terzo mi sono emozionato.
Nel complesso è stata una
giornata positiva, è stato un
buon risultato sia per la squadra
che per me. Poi c’era una bella
atmosfera e c’erano tanti tifosi
“gialli”. È stato emozionante
vederli nell’ultimo giro per
rientrare al box»»

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MOTOGP – AUSTRIA

PETRONAS SALUTA,
TOCCA A WITHU?
PRIMA LA PROMOZIONE DI MORBIDELLI, POI IL RITIRO DI ROSSI, E INFINE L’ADDIO DEL MAIN SPONSOR:
IL TEAM SATELLITE YAMAHA, IL PIÙ VITTORIOSO DEL 2020, IN POCHI GIORNI È STATO “DENUDATO”
SPIELBERG – Da settimane, nel sarà un nuovo supporto finanziario sot-
paddock circolava un’ipotesi: dietro to forma di main sponsor: WithU, oggi
l’indecisione del Team Petronas per la sponsor dello Sky VR46 (nella foto) è
sostituzione di Valentino Rossi ci sa- una delle possibili alternative, anche se
rebbero state varie ragioni, tra queste il suo arrivo dipenderà dal progetto sul
una mancanza di budget, alla base per futuro di SRT. Fattori come i nomi dei pi-
esempio del mancato arrivo di Garrett loti e la tipologia di moto a disposizione
Gerloff e Toprak Razgatlioglu (presente saranno determinanti.
al Red Bull Ring nel box Yamaha). La lista dei candidati per il 2022 –
Sembravano ipotesi poco credibili che dovranno sostituire Rossi e Franco
per quello che veniva considerato il rife- Morbidelli, diretto al team ufficiale per
rimento tra i team satellite. In meno di sostituire Maverick Viñales – inizia con
tre stagioni in MotoGP, Petronas aveva (Sepang International Circuit) – è stato Darryn Binder, il cui doppio salto dalla
raggiunto risultati che altre squadre non l’annuncio dell’uscita dello sponsor Pe- Moto3 alla MotoGP viene dato per fatto.
ottengono in un’intera carriera. Perché tronas dal team impegnato in MotoGP Questo, anche perché il sudafricano ha
già nell’anno di “rodaggio” Fabio Quar- nel 2022. La storia meravigliosa della un contratto con il Team SRT che avreb-
tararo aveva sfidato alla pari Marc Mar- partnership con il colosso malese è du- be dovuto portarlo in Moto2 nel 2022,
quez, poi nel 2020 è stato il team che ha rata soltanto tre stagioni. ma dato che la squadra non correrà più
vinto di più, con sei successi divisi tra il L’uscita di uno degli sponsor più mu- nella categoria di mezzo, quel contratto
francese e Franco Morbidelli. E invece… nifici ha scioccato il paddock, un nuovo consentirà a Darryn di ricongiungersi al
La notizia è emersa il giovedì sera del colpo da metabolizzare – sempre lega- fratello Brad in MotoGP.
GP Austria, e si è evoluta in due fasi. Il to al Team Petronas – pochi giorni do- Per il secondo pilota, ci sono parecchi
primo sviluppo è stato con l’addio della po il ritiro di Valentino Rossi. Il Sepang nomi in lizza: in questo, conterà l’opinio-
struttura gestita da Razlan Razali dai Racing Team dovrà così riorganizzarsi ne del main sponsor. Di certo, l’uscita
mondiali Moto3 e Moto2 a fine stagio- in funzione della sua nuova realtà che annunciata nell’anno in cui i piloti sono
ne, il secondo – attraverso un comuni- potrebbe coincidere con un cambiamen- Rossi e Morbidelli è uno sviluppo decisa-
cato ufficiale della proprietà del team to al vertice della squadra. La priorità mente inatteso.

12 www.motosprint.it
IL VIÑALESGATE
PUNITO PER AVER DELIBERATAMENTE CERCATO DI DANNEGGIARE LA PROPRIA M1 NEL GP STIRIA,
MAVERICK È STATO SOSPESO DALLA YAMAHA. LE SCUSE PUBBLICHE BASTERANNO PER IL REINTEGRO?
SPIELBERG – Sul numero del- scusa alla Yamaha più volte durante
la settimana scorsa, avevamo citato l’intervista, assicurando però che non
il tweet di Angel Viñales, nel quale il era stata sua intenzione quella di met-
padre di Maverick metteva fine al si- tere in pericolo i colleghi. Per motiva-
lenzio, accusando i responsabili del- re il proprio comportamento, Viñales
la Yamaha di aver boicottato il figlio. ha parlato di frustrazione esplosa nel
«Soltanto perché ha deciso di lasciare corso della gara. Al tempo stesso –
la Yamaha a fine stagione». con l’amaro in bocca causato dal fatto
È stato uno sfogo evidente, ma di dover vedere i colleghi girare in pi-
non è per questa ragione che il team sta – ha espresso il desiderio di torna-
ufficiale di Iwata, nel giovedì alla vi- re in moto, e ottenere quei risultati che
gilia del GP Austria, ha comunicato la troppo spesso gli sono mancati pur
sospensione di Maverick. La ragione essendo alla sua portata.
è stata legata al GP Stiria, nel quale
Viñales ha maltrattato il motore della SI ATTENDE la decisione sul fu-
propria M1, mettendo a rischio la pro- sentito un rumore anomalo della Ya- turo della Yamaha, che ha optato per
pria integrità e quella degli altri piloti maha. Tutto questo è stato testimo- la sospensione avendo prove concrete
in pista. La decisione della Yamaha è niato dalla telemetria, per questo la in mano. Ora la Casa di Iwata dovrà
deflagrata come una bomba. Yamaha non ha esitato – una volta ve- soppesare il pentimento e le scuse di
I fatti che hanno portato alla scelta rificati i dati – a fermare il pilota. Con Viñales: saranno sufficienti per rimet-
drastica della Casa non sono stati resi una sospensione per un GP, riservan- tere in piedi un rapporto sfilacciato
pubblici nel comunicato della Yamaha, dosi di renderla definitiva. (dopo l’addio già annunciato per fine
ma è bastato attendere poche ore per 2021 con un anno d’anticipo sulla sca-
conoscere la situazione. L’uso impro- DAL PROPRIO lato, Viñales è rima- denza del contratto)?
prio del motore è stato evidenziato sto in silenzio fino a sabato, seguendo L’impressione è che Maverick dovrà
da un video dell’onboard del catalano le prove libere a bordo pista (nella sperare nell’influenza della “parte oc-
negli ultimi giri del GP Stiria, quando foto). Poi, poco prima delle qualifiche cidentale” della Yamaha, che potrebbe
Viñales ha viaggiato costantemente della MotoGP, Viñales ha parlato con concedere un margine. Questo, perché
in zona limitatore di giri in modo non SkySport, mostrandosi desolato per per i giapponesi “no” significa davvero
necessario. la situazione, ammettendo gli errori una porta chiusa, in particolare per chi
La conferma è arrivata da fotogra- commessi e il comportamento poco ha mancato di rispetto alla Casa e ai
fi presenti a bordo pista, che avevano professionale. Maverick ha chiesto suoi lavoratori.

www.motosprint.it 13
MOTOGP – AUSTRIA

L’aspirante nuovo Stoner


In pole al secondo GP nella classe regina,
trionfatore al primo anno sulla Ducati... ma
non sono soltanto i ricorsi storici ad accostare
Martin all’unico iridato sulla moto bolognese
SPIELBERG – Il titolo
può attirare critiche, se non
peggio, ma è una considera-
zione che merita di essere
spiegata dopo i due podi di
Jorge Martin in Austria.
Casey Stoner ha scritto
la storia della MotoGP, ma
è innegabile che lo spagno-
lo del Team Pramac abbia
parecchie similitudini con
l’australiano.
Qualche esempio? En-
trambi hanno firmato la
pole al secondo GP in top
class, in Qatar, e con una
squadra satellite. Martin è
stato il primo pilota a vince-
re al primo anno in sella al-
la Ducati dai tempi di Casey.
E se l’australiano lo fece
già al primo tentativo, Jor-
ge lo ha fatto virtualmente
al terzo, perché quelli del
Red Bull Ring sono stati il terzo e il quarto weekend
interi vissuti in condizioni normali. La differenza è Al primo anno di MotoGP, Jorge Martin ha già
che Martin è anche un rookie in MotoGP, mentre lo conquistato una vittoria e due terzi posti. Un bottino
Stoner ducatista aveva una stagione di esperienza importante, e limitato anche dalla doppia frattura
nella classe regina. Non a caso Stoner ha vinto al che l’ha costretto a saltare quattro GP.
17° GP in MotoGP, Martin alla sesta presenza in gri-
glia. Come l’australiano anche Jorge ha mostrato di
saper ottenere il massimo rendimento dal materiale
a disposizione sul giro secco. Lo spagnolo è un vero glior pregio della Ducati.
specialista delle qualifiche: nel 2018, quando vinse il
titolo della Moto3, ottenne undici pole. IL TEMPO dirà se Martin sarà degno di ereditare
Come Stoner, anche Martin fa cose “differenti”. Al lo status di Stoner, l’unico campione del Mondo con
Red Bull Ring, soltanto Jorge, Marc Marquez e gli uf- la Casa di Borgo Panigale, che successivamente ha
ficiali KTM percorrevano Curva 6 e 7 in terza marcia, vinto il titolo costruttori 2020 (e anche oggi guida ta-
gli altri in seconda. Dopo averlo visto sulla teleme- le classifica, dopo il sorpasso nel GP Austria). Certo,
tria, Johann Zarco ha cercato di copiare il giovane i due stili di guida sono differenti: Casey faceva girare
compagno di team, ma nel venerdì del GP Austria ha la Desmosedici con il posteriore, Martin è il massimo
ammesso di non esserci riuscito. Una cosa è vedere i esponente della scuola di Chicho Lorenzo (papà di
dati sulla carta, un’altra è concretizzarli. Proprio co- Jorge), caratterizzata dal lavoro sulla posizione in
me Casey, il ventitreenne madrileno sa interpretare sella e dall’accompagnare sempre i movimenti della
le condizioni di grip del tracciato per rialzare la moto moto. Di sicuro, Martin ha una virtù comune a Stoner,
nel modo giusto in uscita di curva, per sfruttare il mi- visibile in modo evidente: la velocità.

14 www.motosprint.it
LE PAGELLE
DI CARLO PERNAT
PECCO LUCA
9,5 BAGNAIA 7,5 MARINI

TOP
determinato sco m m ettito re

Sono convinto che alla fine, più È la sua gara da incorniciare dentro
della gioia del secondo posto, resta un bel quadretto. Non aveva nulla
l’incavolatura per non aver vinto il da perdere, e bene ha fatto a non
suo primo Gran Premio in MotoGP. cambiare moto. È rimasto in piedi
Sembrava imbattibile, era la sua gara fino alla fine, ci ha creduto e ha anche
e avrebbe ampiamente meritato il “rischiato“ di finire sul podio. Saggia
successo. Resta la soddisfazione di decisione.
aver rosicchiato 11 punti a Quartararo.

JORGE IKER
9 MARTIN
ri co n ferm ato
6,5 LECUONA
gara dell’anno

Una vittoria, un terzo posto e due pole La miglior posizione della sua carriera
position nei due GP austriaci. Anche in MotoGP. Ha fatto il suo in una
sul bagnato ha dimostrato di saper giornata incredibile e forse lo vive
domare la sua Ducati e a Silverstone come uno schiaffo morale alla KTM
avremo la controprova, su un circuito che lo aveva depennato dai piloti
con caratteristiche molto diverse. della prossima stagione. Una piccola
Qualora ce ne fosse bisogno... soddisfazione seppure inutile.

JOAN FABIO
8,5 MIR
reg o la ri ss i m o
6 QUARTARARO
“sco n fitto”

Pilota fortissimo e anche molto Ha mantenuto tanti punti di vantaggio


BRAD
10 BINDER
c h e g i o rn ata !
intelligente che difficilmente sbaglia
un colpo ed è in piena lotta per il titolo
mondiale. Sembra la fotocopia della
e se gli avessero detto alla vigilia
dei due GP che avrebbe perso 20
lunghezze dai rivali ci sarebbe stato,
scorsa stagione, e tutti sappiamo visto lo scarso feeling della Yamaha
La decisione di non cambiare come si è conclusa. Cliente molto con l’Austria. Sull’asciutto, Bagnaia e
gomme sembrava una cosa da pericoloso. Marquez andavano più forte. Alla fine
fuori di testa, ma già prima gli è andata anche bene…
della pioggia andava fortissimo,
rosicchiando secondi ai
battistrada. Sicuramente se ALEX
la sentiva e l’ultima curva
è sembrata non finire mai.
Nonostante i tre secondi di
6 MARQUEZ
anonimo
penalizzazione ha vinto alla
grande. Un Gran Premio opaco come tutti
quelli di questa stagione. Ha perso
lo smalto della scorsa annata e si
avvia verso un declino pericoloso
per un pilota giovane come lui. Temo
sia un addio a certe ambizioni e
sinceramente spero di sbagliarmi.

16 www.motosprint.it
ALEIX
6,5 ESPARGARÓ
inconcludente

Ha lottato con i primi per parecchi giri


e sembrava la giornata per un ottimo
risultato. Poi la pioggia non lo ha reso
lucido e la decisione di non cambiare
le gomme si è rivelata sbagliata. Non
riesce a mettere il timbro.

POL JACK
4 ESPARGARÓ
c ri s i pro fo n d a
5 MILLER
d ov’è fi n ito?

Davvero un pilota che sembra aver Stava facendo una buona gara,
perso la strada principale: ci si chiede niente di più, ma un pilota del suo
come mai il management della Honda calibro ha sbagliato il tempo del
lo abbia ingaggiato nel team ufficiale. cambio moto cercandolo un giro
Misteri dell’HRC, sempre più in crisi prima degli altri. Lui che sul bagnato
sia tecnica che di piloti. va molto forte forse avrebbe dovuto
rischiare come hanno fatto altri.
Non è il Miller che conoscevamo.

ENEA VALENTINO TAKAAKI


ng BASTIANINI
d en u d ato
7 ROSSI
acquatico
5 NAKAGAMI
non era giornata

Ottima partenza e buon ritmo che Tutto fa brodo e questo ottavo posto è Il giapponese ha fatto cilecca per
faceva presagire un buon risultato. utile al morale. Ha fatto vedere che tutto il fine settimana e il Gran
Poi l’improvvisa rottura della carena in queste condizioni lui è ancora Premio ne è stata una dimostrazione.
lo ha costretto al ritiro. Situazione capace di rischiare e di andare forte Sembrava non sapesse cosa fare e
pericolosissima per lui e per gli altri, più di tanti altri. Speriamo sia un alla fine non ha neppure cercato di
perché il pezzo è volato in mezzo al tonico per i prossimi, ultimi Gran cambiare le gomme.
circuito. Non dovrebbe accadere... Premi della sua carriera.

MIGUEL
5 OLIVEIRA
vitti m a

Probabilmente è stata la prima


vittima della pioggia appena caduta,
cadendo a cinque giri dalla fine.
Veleggiava in ottava posizione
portando a compimento una gara
al di sotto delle sue possibilità.
Riconosciamogli una dose di sfortuna.

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CAL
4 CRUTCHLOW
fu o ri d a l co ro

Sicuramente occorre dargli tutte


le attenuanti del caso, sbattuto in
prima linea dopo un anno di stop e
soprattutto con pochi test effettuati
con la Yamaha, però qualcosa di
più il simpatico Cal ce lo dovrebbe
mostrare.

DANILO MARC JOHANN


5,5 PETRUCCI
sfiduciato
6 MARQUEZ
di nuovo tra i big
5 ZARCO
pa sso i n d i etro

In situazioni di bagnato ha sempre Questa volta Marc si è divertito e Ha perso l’occasione per fare un salto
dimostrato di essere uno dei più prima del pit stop sembrava quasi il in classifica e probabilmente è il vero
forti. È talmente fuori fase che non pilota che eravamo abituati a vedere. sconfitto del GP. Non prendere punti,
ha neppure fatto il cambio moto Poi, il giusto cambio moto e un errore se ti stai giocando il titolo, non va mai
arrivando alla fine in equilibrio che gli ha compromesso un probabile bene. Servirà una vittoria, la scintilla
precario. Forse si è stancato di podio. Comunque bene per il morale. capace di far cambiare direzione. Ma
galleggiare e non vede l’ora che il la punta Ducati resta Bagnaia.
Mondiale finisca.

ALEX
4,5 RINS
i rri co n osc i b i le

Il pilota spagnolo ha imboccato


un tunnel molto pericoloso e credo
che la colpa sia del suo compagno
di squadra, ormai leader a tutti gli
effetti. Quanto conta la testa dei piloti,
davvero non ne avete idea...
LEZIONI
Team VR46, ora la verità
Mercoledì è attesa la conferenza stampa
del principe saudita. Dorna: un salvagente
da 60 milioni per i team. Viñales, scuse
corrette, ma il modo ha fatto arrabbiare...
Nel 2022 non
ci saranno più
nè Valentino
Rossi in pista
nè il marchio
Petronas,
pronto ad
abbandonare il
team satellite
Yamaha SRT.
Tra i possibili
arrivi, c’è
un punto
interrogativo
relativo ad
Aramco, che
dovrebbe
sponsorizzare
proprio il Team
VR46 di Rossi.

- Il Mondiale è in una fase delicata. L’inattesa usci- - La manna del 2022. Il prossimo anno entrerà in
ta di Petronas è un’ulteriore conseguenza del Covid-19 vigore il nuovo format di aiuti economici della Dorna per
sul Motomondiale. E ha seguito di pochi giorni l’annuncio i team del Mondiale. Porterà un sensibile aumento degli
del ritiro di Valentino Rossi, senza dimenticare il calen- aiuti per le squadre, per venire a capo dell’attuale crisi.
dario sempre “volatile” nonché i dubbi sullo sponsor del Questi sono i principi: le Case che schiereranno più di due
Team VR46 in MotoGP. Con l’addio di Petronas, il Moto- moto (quindi non Suzuki e Aprilia) riceveranno dalla Dor-
mondiale perde uno degli sponsor più importanti. Non è na tre milioni di Euro, invece degli attuali due. Tutti i team
un buon segno per il Circus della MotoGP. satellite riceveranno dall’IRTA – l’associazione dei team
- VR46 e MotoGP, il giorno decisivo. Dovrebbe es- – cinque milioni di Euro (rispetto agli attuali quattro), de-
sere mercoledì il giorno dell’attesa conferenza stampa naro che inizialmente è destinato a coprire il costo del
per chiarire il futuro del progetto MotoGP per VR46. Un leasing delle moto. Il nuovo accordo contempla anche
evento al quale dovrebbero presenziare anche uomini un aiuto “post-gara” ai 12 team da 800.000 Euro. A gran-
della Academy di Tavullia oltre al “misterioso” principe di linee, il supporto della Dorna ai team della MotoGP
saudita. I responsabili della VR46 hanno continuato ad sarà attorno ai 60 milioni di Euro. A cui si aggiungeranno
assicurare di avere tutte le certezze legali, a cominciare i contributi per i team di Moto2 e Moto3.
dai contratti firmati. Dopo le controversie generate dal- - Chi può gestire Maverick Viñales? Lo spagnolo
le smentite e dalle controsmentite, sarà importante per ha scelto SkySport per scusarsi pubblicamente con la
l’intero Motomondiale conoscere il futuro del progetto. Yamaha per il comportamento nel GP Stiria. Una deci-
- Raul Fernandez si confessa. Nonostante i 20 an- sione che per esempio ha fatto infuriare DAZN Spagna,
ni, lo spagnolo ha mostrato grande maturità. Dopo il ri- che si è sentita scavalcata e che per questo ha criticato
sultato del GP Stiria, il suo peggiore in Moto2, Fernandez Maverick. Al punto che il pilota si è visto “costretto” a
aveva ammesso di non aver corso come doveva. «Con una retromarcia, parlando con il network spagnolo pochi
tutte le cose che mi occupavano la testa la scorsa setti- minuti dopo. Di certo, non è stata una buona gestione, la
mana, se mi fossi isolato dalle questioni sul mio futuro, sua. Se la sua intenzione era quella di porre scuse for-
sarei andato come in Olanda, dove ho vinto. Il passato è mali con argomenti “tecnico-giuridici”, la scelta è stata
passato e qui devo recuperare punti a Remy Gardner». corretta, ma forse sarebbe stato più logico parlarne pri-
Il futuro rookie della MotoGP ha l’atteggiamento giusto. ma con la Yamaha e poi convocare tutti i media, no?

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AUSTRIA I NUMERI

AL VIA
QUALIFICHE
LIBERE esterna 30°C
asfalto 38°C

1. 89 Jorge MARTIN Spagna 1’23”558 1’22”643


2. 20 Fabio QUARTARARO Francia 1’22”968 1’22”677
3. 63 Francesco BAGNAIA Italia 1’22”874 1’23”063
4. 5 Johann ZARCO Francia 1’22”827 1’23”120
5. 93 Marc MARQUEZ Spagna 1’23”132 1’23”227
6. 43 Jack MILLER Australia 1’23”245 1’23”320
7. 36 Joan MIR Spagna 1’23”320 1’23”378
8. 41 Aleix ESPARGARO Spagna 1’23”138 1’23”423

LE CADUTE 9. 88 Miguel OLIVEIRA


10. 33 Brad BINDER
Portogallo
Sud Africa
1’23”677 1’23”499
1’23”453 1’23”568
GARA: JOHANN ZARCO
MIGUEL OLIVEIRA PILOTI AL VIA 20 11. 44 Pol ESPARGARO Spagna 1’23”481 1’23”738
MARC MARQUEZ NUMERO GIRI 28 12. 30 Takaaki NAKAGAMI Giappone 1’23”362 1’23”990
TEMP. ESTERNA (°C) 31 13. 42 Alex RINS Spagna 1’23”482 1’23”470

TEMP. ASFALTO (°C) 41 14. 73 Alex MARQUEZ Spagna 1’23”695 1’23”535


15. 23 Enea BASTIANINI Italia 1’24”033 1’23”790
16. 27 Iker LECUONA Spagna 1’23”706 1’23”825

POLE POSITION
17. 10 Luca MARINI Italia 1’23”527 1’23”834
18. 46 Valentino ROSSI Italia 1’23”687 1’23”939
JORGE MARTIN (DUCATI) IN 1’22”643 ALLA MEDIA DI 188,0 KM/H. 19. 9 Danilo PETRUCCI Italia 1’24”074 1’24”405
POLE 2020: G-1 (GP AUSTRIA) MAVERICK VINALES (YAMAHA) IN 1’23”450 ALLA MEDIA DI 186,2 KM/H.
G-2 (GP STIRIA) POL ESPARGARO (KTM) IN 1’23”580 ALLA MEDIA DI 185,9 KM/H. 20. 35 Cal CRUTCHLOW G.Bretagna 1’24”193 1’24”509

AL TRAGUARDO GIRI VELOCI VELOCITÀ MAX


1. Brad BINDER KTM Red Bull KTM Factory Racing in 40’46”928 1. Fabio QUARTARARO 1’24”451 1. Francesco BAGNAIA Libere 3 318,5
120,904 km alla media di 178,0 km/h alla media di 184,0 km/h Brad BINDER Gara 318,5
2. Francesco BAGNAIA Ducati Ducati Lenovo Team a 9”991 2. Marc MARQUEZ 1’24”474
3. Enea BASTIANINI Warm Up 317,6
3. Jorge MARTIN Ducati Pramac Racing a 11”570 3. Francesco BAGNAIA 1’24”479
4. Jorge MARTIN 1’24”502 Pol ESPARGARO Libere 1 317,6
5. Aleix ESPARGARO 1’24”529 5. Jack MILLER Warm Up 316,7
4. Joan MIR Suzuki Team Suzuki Ecstar a 12”623
5. Luca MARINI Ducati Sky VR46 Avintia a 14”831 6. Johann ZARCO 1’24”543 Johann ZARCO Libere 3 316,7
7. Alex RINS 1’24”552 7. Jorge MARTIN Warm Up 315,7
6. Iker LECUONA KTM Tech 3 KTM Factory Racing a 14”952
8. Joan MIR 1’24”573
7. Fabio QUARTARARO Yamaha Monster Energy Yamaha MotoGP a 16”650 Takaaki NAKAGAMI Warm Up 315,7
9. Miguel OLIVEIRA 1’24”612
8. Valentino ROSSI Yamaha Petronas Yamaha SRT a 17”150 Alex MARQUEZ Libere 1 315,7
10. Brad BINDER 1’24”655
9. Alex MARQUEZ Honda LCR Honda Castrol a 17”692
11. Jack MILLER 1’24”723 Marc MARQUEZ Gara 315,7
10. Aleix ESPARGARO Aprilia Aprilia Racing Team Gresini a 18”270
12. Enea BASTIANINI 1’24”758 11. Luca MARINI Gara 314,8
11. Jack MILLER Ducati Ducati Lenovo Team a 25”144
13. Iker LECUONA 1’24”810
12. Danilo PETRUCCI KTM Tech 3 KTM Factory Racing a 25”193 Aleix ESPARGARO Gara 314,8
14. Takaaki NAKAGAMI 1’24”814
13. Takaaki NAKAGAMI Honda LCR Honda Idemitsu a 25”603 13. Miguel OLIVEIRA Gara 313,9
15. Luca MARINI 1’24”919
14. Alex RINS Suzuki Team Suzuki Ecstar a 30”642 16. Alex MARQUEZ 1’24”924 14. Iker LECUONA Gara 313,0
15. Marc MARQUEZ Honda Repsol Honda Team a 35”459 17. Pol ESPARGARO 1’24”946 Alex RINS Gara 313,0
16. Pol ESPARGARO Honda Repsol Honda Team a 40”384 18. Valentino ROSSI 1’24”987 16. Joan MIR Gara 310,3
17. Cal CRUTCHLOW Yamaha Petronas Yamaha SRT a 52”950 19. Danilo PETRUCCI 1’25”332
Fabio QUARTARARO Libere 3 310,3
NON CLASSIFICATI 20. Cal CRUTCHLOW 1’25”430
18. Valentino ROSSI Warm Up 309,4
Miguel OLIVEIRA KTM Red Bull KTM Factory Racing a 6 giri RECORD ASSOLUTO
Johann ZARCO Ducati Pramaca Racing a 10 giri Danilo PETRUCCI Libere 3 309,4
Andrea DOVIZIOSO nel 2019
Enea BASTIANINI Ducati Avintia Esponsorama a 22 giri in 1’23”827 alla media di 185,4 km/h 20. Cal CRUTCHLOW Libere 3 305,0

20 www.motosprint.it
CRONOLOGICO
1. BRAD BINDER (KTM) 2. F. BAGNAIA (DUCATI) 3. JORGE MARTIN (DUCATI) 4. JOAN MIR (SUZUKI)
Tempo Velocità Tempo Velocità Tempo Velocità Tempo Velocità

PNEUMATICI 1.
2.
1’30”480
1’26”010
302,5
313,9
1.
2.
1’28”952
1’25”285
306,8
306,8
1.
2.
1’29”598
1’25”208
304,2
308,5
1.
2.
1’30”377
1’25”403
302,5
308,5
PNEUMATICI SLICK - NEGLI ULTIMI GIRI WET 3. 1’24”740 314,8 3. 1’24”900 305,0 3. 1’24”939 301,6 3. 1’24”853 308,5
ANTERIORI POSTERIORI 4. 1’24”853 313,0 4. 1’24”922 307,6 4. 1’24”502 311,2 4. 1’25”150 305,9
5. 1’24”859 313,9 5. 1’24”767 308,5 5. 1’24”743 309,4 5. 1’24”923 307,6
MEDIUM

MEDIUM
HARD

HARD
SOFT

SOFT
N. PILOTA MOTO 6. 1’24”800 314,8 6. 1’25”031 305,9 6. 1’25”510 308,5 6. 1’25”147 306,8
7. 1’25”482 309,4 7. 1’25”042 307,6 7. 1’25”132 306,8 7. 1’24”783 307,6
5 Johann ZARCO Ducati X X
8. 1’24”944 309,4 8. 1’24”974 307,6 8. 1’24”856 312,1 8. 1’24”993 308,5
9 Danilo PETRUCCI KTM X X
9. 1’24”929 312,1 9. 1’24”630 307,6 9. 1’24”782 313,0 9. 1’24”942 307,6
10 Luca MARINI Ducati X X
10. 1’24”960 312,1 10. 1’24”580 308,5 10. 1’24”687 313,9 10. 1’24”732 308,5
20 Fabio QUARTARARO Yamaha WX X X/WX
11. 1’24”759 312,1 11. 1’24”479 310,3 11. 1’24”587 312,1 11. 1’24”796 308,5
23 Enea BASTIANINI Ducati X X 12. 1’24”889 313,0 12. 1’24”532 309,4 12. 1’24”673 312,1 12. 1’24”717 306,8
27 Iker LECUONA KTM X X 13. 1’24”740 313,0 13. 1’24”594 310,3 13. 1’24”790 310,3 13. 1’24”573 305,9
30 Takaaki NAKAGAMI Honda X X 14. 1’24”790 315,7 14. 1’24”652 309,4 14. 1’24”987 312,1 14. 1’24”651 305,9
33 Brad BINDER KTM X X 15. 1’24”655 313,0 15. 1’24”637 309,4 15. 1’24”921 312,1 15. 1’24”818 307,6
35 Cal CRUTCHLOW Yamaha WX X X/WX 16. 1’24”833 316,7 16. 1’24”815 310,3 16. 1’24”775 310,3 16. 1’24”784 309,4
36 Joan MIR Suzuki WX X WX X 17. 1’25”038 313,9 17. 1’24”567 310,3 17. 1’24”579 311,2 17. 1’24”709 309,4
41 Aleix ESPARGARO Aprilia X X 18. 1’25”524 312,1 18. 1’24”720 310,3 18. 1’24”717 311,2 18. 1’24”773 309,4

42 Alex RINS Suzuki X/WX WX X 19. 1’25”086 315,7 19. 1’24”806 310,3 19. 1’24”788 311,2 19. 1’24”817 305,9
20. 1’25”091 312,1 20. 1’24”955 310,3 20. 1’24”797 313,0 20. 1’24”981 306,8
43 Jack MILLER Ducati WX X X/WX
21. 1’25”163 310,3 21. 1’24”810 311,2 21. 1’25”342 312,1 21. 1’25”310 305,0
44 Pol ESPARGARO Honda WX X X/WX
22. 1’25”088 311,2 22. 1’26”045 312,1 22. 1’26”531 312,1 22. 1’25”769 306,8
46 Valentino ROSSI Yamaha X X
23. 1’25”614 311,2 23. 1’26”998 312,1 23. 1’26”250 311,2 23. 1’26”190 306,8
63 Francesco BAGNAIA Ducati WX X X/WX
24. 1’25”619 313,9 24. 1’28”043 310,3 24. 1’26”581 314,8 24. 1’26”348 310,3
73 Alex MARQUEZ Honda X X 25. 1’32”757 318,5 25. 1’37”229 299,1 25. 1’36”851 314,8 25. 1’37”395 296,7
88 Miguel OLIVEIRA KTM X X 26. 1’34”478 304,2 26. 2’03”318 283,4 26. 2’03”230 304,2 26. 2’04”139 278,3
89 Jorge MARTIN Ducati WX X X/WX 27. 1’39”456 285,7 27. 1’34”701 289,5 27. 1’35”776 302,5 27. 1’34”626 293,4
93 Marc MARQUEZ Honda WX X X WX 28. 1’50”321 245,04 28. 1’35”935 295,8 28. 1’36”366 298,3 28. 1’37”032 287,2

CAMPIONATO PILOTI
E RIV. DI RIMINI
PORTOGALLO

PORTOGALLO

VALENCIANA
SAN MARINO
CATALOGNA

BRETAGNA
GERMANIA

COMUNITÀ
AMERICHE
19 settembre
12 settembre

14 novembre
7 novembre
FRANCIA

MALESIA
AUSTRIA

ARAGON
OLANDA
SPAGNA

24 ottobre
30 maggio
16 maggio

20 giugno

29 agosto
2 maggio

27 giugno
28 marzo

3 ottobre
15 agosto
6 giugno

8 agosto
QATAR

STIRIA
18 aprile

ITALIA
DOHA

GRAN
4 aprile

EL
TA
TO
1. Fabio QUARTARARO Francia Yamaha 11 25 25 3 16 25 10 16 25 16 9 181
2. Francesco BAGNAIA Italia Ducati 16 10 20 20 13 - 9 11 10 5 20 134
3. Joan MIR Spagna Suzuki 13 9 16 11 - 16 13 7 16 20 13 134
4. Johann ZARCO Francia Ducati 20 20 - 8 20 13 20 8 13 10 - 132
5. Jack MILLER Australia Ducati 7 7 - 25 25 10 16 10 - - 5 105
6. Brad BINDER Sud Africa KTM 2 8 11 - 3 11 8 13 4 13 25 98
7. Maverick VINALES Spagna Yamaha 25 11 5 9 6 8 11 - 20 - - 95
8. Miguel OLIVEIRA Portogallo KTM 3 1 - 5 - 20 25 20 11 - - 85
9. Aleix ESPARGARO Spagna Aprilia 9 6 10 10 - 9 - 9 8 - 6 67
10. Jorge MARTIN Spagna Ducati 1 16 - - - - 2 4 - 25 16 64
11. Marc MARQUEZ 59; 12. Takaaki NAKAGAMI 55; 13. Alex RINS 44; 14. Alex MARQUEZ 41; 15. Pol ESPARGARO 41; 16. Franco MORBIDELLI 40; 17. Enea BASTIANINI 31; 18. Danilo PETRUCCI 30; 19.
Valentino ROSSI 28; 20. Luca MARINI 27; 21. Iker LECUONA 24; 22. Stefan BRADL 11; 23. Dani PEDROSA 6; 24. Lorenzo SAVADORI 4; 25. Michele PIRRO 3; 26. Tito RABAT 1.

COSÌ NEL 2020 CAMPIONATO MARCHE


ORDINE D’ARRIVO/GP AUSTRIA: 1. Ducati 20 20 20 25 25 13 20 11 13 25 20 212
1. A. DOVIZIOSO (DUCATI) IN 2. Yamaha 25 25 25 16 16 25 11 16 25 16 9 209
28’20”853; 2. J.MIR (SUZUKI) A
3. KTM 3 8 11 5 11 20 25 20 11 13 25 152
1”377; 3. J.MILLER (DUCATI) A 1”549.
4. Suzuki 13 13 16 11 - 16 13 7 16 20 13 138
ORDINE D’ARRIVO/GP STIRIA:
1. M.OLIVEIRA (KTM) IN 16’56”025; 5. Honda 8 3 9 13 10 4 5 25 9 11 7 104
2. J.MILLER (DUCATI) A 0”316; 6. Aprilia 9 6 10 10 - 9 1 9 8 - 6 68
3. P.ESPARGARO (KTM) A 0”540.

www.motosprint.it 21
MOTOE – AUSTRIA

La prima di Tulovic
La gara austriaca delle elettriche non ha
sorriso agli taliani: soltanto sesto Zaccone,
che resta leader, ma Granado si avvicina
Lukas Tulovic
(3) ha preso
subito il
comando.
Tra i suoi
rivali è stato
protagonista
il sedicenne
Fermin
Aldeguer (54),
partito in pole.

LA GARA della MotoE al Red Bull Ring si è con-


sumata dopo quella della MotoGP, i cui colpi di sce-
na hanno avuto un effetto lungo anche sulla corsa
delle moto elettriche. In Austria, infatti, anche i pi-
loti della MotoE hanno dovuto correre su un trac-
ciato insidioso. A prendersi la vittoria è stato Lukas
Tulovic, alla sua prima vittoria in MotoE con l’Ener-
le CLASSIFICHE
gica gestita dal Team Tech3 E-Racing. Il tedesco 1. Lukas TULOVIC 5 giri pari a 21,59 km in 8’06”619 alla media di 159,7
prova a rilanciarsi in classifica, ma difficilmente a km/h; 2. Eric GRANADO a 0”839; 3. Dominique AEGERTER a 1”145; 4.
Fermin ALDEGUER a 1”163; 5. Hikari OKUBO a 1”892; 6. Alessandro
Misano – teatro delle ultime due corse – rientrerà in ZACCONE a 2”371; 7. Jordi TORRES a 2”424; 8. Matteo FERRARI a
una corsa al titolo che sembra tutta per Alessandro 4”805; 9. Kevin ZANNONI a 5”199; 10. Yonny HERNANDEZ a 5”510; 11.
Zaccone, Eric Granado, Jordi Torres e Dominique Andrea MANTOVANI a 7”068; 12. Miquel PONS a 8”296; 13. Corentin
Aegerter. PEROLARI a 11”430; 14. Jasper IWEMA a 12”233; 15. Stefano VALTULINI
La sfida austriaca non è stata “amica” per i piloti a 14”950; 16. Andre PIRES a 15”561; 17. Maria HERRERA a 20”214; 18.
italiani, perché alle spalle di Tulovic si è piazzato il Xavi CARDELUS a 1’24”945
Giro più veloce: Eric GRANADO in 1’35”161 alla media di 163,3 km/h.
brasiliano Granado, con lo svizzero Aegerter che ha
fatto suo il terzo gradino del podio davanti al pole- IN CAMPIONATO
man, il sedicenne Fermin Aldeguer. Il portacolori 1. Alessandro ZACCONE punti 80; 2. Eric GRANADO 73; 3. Jordi
italiano del Team Octo Pramac, Zaccone, non è riu- TORRES 72; 4. Dominique AEGERTER 69; 5. Lukas TULOVIC 53; 6.
scito ad andare oltre il sesto posto, preceduto anche Matteo FERRARI 48; 7. Miquel PONS 46; 8. Mattia CASADEI 43; 9.
da Hikari Okubo. In Top 10 è riuscito a entrare anche Yonny HERNANDEZ 40; 10. Hikari OKUBO 35; 11. Fermin ALDEGUER 33;
12. Corentin PEROLARI 21; 13. Kevin ZANNONI 21; 14. Maria HERRERA
il pilota Gresini, Matteo Ferrari, ottavo dietro Jordi 19; 15. Andrea MANTOVANI 17; 16. Andre PIRES 11; 17. Jasper IWEMA 9;
Torres. Insieme a loro Kevin Zannoni (LCR E-team), 18. Xavi CARDELUS 7; 19. Stefano VALTULINI 1.
nono e Yonny Hernandez decimo.
Roberta Bogi Pagnini

22 www.motosprint.it
MOTO2 – AUSTRIA DI GIOVANNI CORTINOVIS – FOTO MILAGRO

RAUL
TRA I GRANDI
FERNANDEZ RISCATTA LA DELUSIONE DEL GP STIRIA E, CON IL QUARTO SUCCESSO NELLA STAGIONE
DI DEBUTTO IN MOTO2, RAGGIUNGE MARC MARQUEZ E VIÑALES. E DI FRONTE AL FLOP DI GARDNER,
LO SPAGNOLO TORNA A INSIDIARE IL LEADER. BEZZECCHI DELUDE. BRAVO VIETTI RAMUS: SESTO
24 www.motosprint.it
S
ECONDO un’in-
dagine di Col-
diretti, per il 20
percento degli
italiani Ferrago-
sto è un giorno
come gli altri.
La pensano al-
lo stesso modo
Raul e Augu-
sto Fernandez, Ai Ogura e Celestino
Vietti Ramus: tre rookie e una secon-
da guida, tutti capaci di mettersi die-
tro i celebrati compagni di squadra
che evidentemente, dopo le fatiche
profuse finora, si sono riposati in oc-
casione del GP Austria del 15 agosto.
Per la verità il weekend di Marco
Bezzecchi aveva preso una piega i-
naspettata già in qualifica, quando
si era steso al terzo giro lanciato.
In quell’istante il riminese, vincitore
sei giorni prima sempre al Red Bull
Ring, occupava il tredicesimo posto,
poi diventato 16° a fine sessione per
l’impossibilità di ripartire: «Ho fatto
di tutto per tornare ai box ma non è
stato possibile». Intruppato a centro
gruppo in gara, il portacolori dello
Sky Racing Team VR46 ha rimonta-
to quattro posizioni al primo giro e
un altro paio al secondo ma poi si
è arreso, complice la scelta della
posteriore dura. Una soluzione che
hanno adottato anche Sam Lowes,
Barry Baltus, Marcos Ramirez, Lo-
renzo Dalla Porta e Albert Arenas
con risultati pessimi. Fatta infatti ec-
cezione per l’inglese, gli altri hanno
chiuso la gara anzitempo.
Dalla seconda fila partiva invece
Remy Gardner, anch’egli volato via in
Q2 ma all’ultima tornata alla Curva

La festa di Raul Fernandez (25)


per il successo al Red Bull Ring: in
cinque mesi di Moto2, il ventenne
madrileno ha vinto il doppio dei GP
rispetto ai due anni completi
in Moto3. Raul, che in alto precede
il poleman Sam Lowes (22), più Ai
Ogura (79) e Augusto Fernandez
(37) che l’hanno accompagnato
sul podio, nel 2022 correrà
in MotoGP con la KTM-Tech 3.

www.motosprint.it 25
MOTO2 – AUSTRIA

qualifiche decisive
le scivolate in q2
hanno condizionato
la gara di gardner,
frenato dalla
scarsa fiducia,
e bezzecchi,
costretto a partire
dalla sesta fila

26 www.motosprint.it
1. Un errore in apparenza insignifi-
cante e invece, forse, la paura di ar-
rivare nuovamente lungo ha indotto
l’australiano a non affondare la pri-
ma staccata dopo il via.
Un’accortezza che ha permesso
ad Aron Canet, Marcel Schrotter,
Somkiat Chantra, Vietti Ramus e
Dalla Porta di scavalcarlo, costrin-
gendo il leader iridato a una gara di
rincorsa. Come se non bastasse, il
duello tra il figlio di Wayne e Bezzec-
chi, protrattosi per sei giri, è costato
loro cinque secondi di gap. E proprio
il sesto giro ha offerto l’ultima varia-
zione nelle prime quattro posizioni. Marco Bezzecchi, qui sopra, non ha bissato il successo del GP Stiria,
complice un errore in qualifica. Lorenzo Dalla Porta (19) è stato veloce ma non
ha concretizzato. Fabio Di Giannantonio (21) ha confermato il trend in ribasso.
DEI PROBLEMI di Bezzecchi e
Celestino Vietti Ramus (13) ha lottato fino all’ultimo metro con Somkiat Chantra
(35) precedendolo all’arrivo, a sinistra, ma è stato retrocesso di una posizione.
Gardner, rispettivamente decimo e
settimo all’arrivo, entrambi al peg-
gior risultato stagionale, ha appro-
fittato Raul Fernandez, ora a dician-
nove punti dalla vetta occupata dal
compagno di squadra.
Una settimana dopo la contropre-
stazione del GP Stiria, condizionata
dal malumore per la promozione in
MotoGP con KTM-Tech 3, il venten-
ne madrileno è tornato sul gradino
più alto del podio. Con la quarta vit-
toria stagionale, traguardo che tra
i debuttanti in Moto2 avevano otte-
nuto soltanto Marc Marquez (2011,
quando salì fino a sette successi) e
Maverick Viñales (2014), si è tolto un
sassolino dalla scarpa, ringraziando
«La squadra e la mia famiglia, che mi
hanno dato la calma necessaria, ma
soprattutto gli haters che dicevano

www.motosprint.it 27
MOTO2 – AUSTRIA
che non avrei più vinto né sarei salito
sul podio in vita mia. Io sono qui: è
per tutti loro».
Qualificatosi con il secondo tem-
LE PAGELLE
po, Raul ha dovuto effettuare un u- Raul Fernandez 10
nico sorpasso, alla terza curva del Altro che incapace di vincere, come qualche “odiatore da tastiera” gli
terzo giro: infilato Sam Lowes, alla aveva scritto. Quattro successi da rookie in Moto2 li avevano ottenuti
15ª pole nella categoria (meglio sol- soltanto Marc Marquez e Viñales. Con soltanto diciannove punti da recu-
tanto Tito Rabat con 16), il pilota Red perare riapre il Mondiale. Prontissimo per la MotoGP.
Bull KTM-Ajo (ma con telai Kalex) ha
sempre tenuto a distanza gli insegui- Idemitsu Honda Team Asia 9
tori. Il suo vantaggio non è mai sce- Grande giornata per la formazione nipponica che impiega i telai Kalex. Ai
so sotto i 236 millesimi nonostante Ogura sale per la prima volta sul podio in Moto2 mentre Somkiat Chan-
il fiato sul collo di Ogura, che sol- tra è quinto. Un risultato che fa felici i tifosi asiatici e anche la Dorna.
tanto negli ultimi due giri ha ridotto
la pressione, accontentandosi della
piazza d’onore. Celestino Vietti Ramus 8
Per il giapponese è il primo po- Per la prima volta nella Top 10 in qualifica in Moto2, è autore di una gara
dio in Moto2 dopo gli otto ottenuti in regolare, sempre davanti al compagno di squadra Bezzecchi. Chiude
Moto3, sempre con il Team Asia. Il quinto, ma è classificato sesto per il superamento dei limiti della pista.
giusto premio per il lavoro compiuto Unico raggio di luce per l’Italia.
dal team nipponico diretto da Hiro-
shi Aoyama, che gioisce anche per il Augusto Fernandez 7
quinto posto di Somkiat Chantra. Non avrà il talento di Raul, ma anche Augusto ci sa fare, come dimostra-
no i tre terzi posti consecutivi. Dopo aver raccolto 34 punti in otto GP ne
mette insieme 48 in tre gare e il quinto posto dista appena un punto.
IN REALTÀ il thailandese, al mi-
glior risultato iridato, ha tagliato il Fabio Di Giannantonio 5
traguardo per sesto dopo un tenta- Dal Mugello il ventiduenne romano è entrato in una spirale negativa: tre
tivo di sorpasso all’ultima curva su ritiri, un quarto posto, un tredicesimo e un 12°. Da quinto pretendente al
Vietti Ramus vanificato da un lungo, titolo è ora la settima forza a pari merito con Ogura. Urge un risveglio a
ma il torinese ha lasciato una po- partire dalle qualifiche.
sizione per essere finito sul verde
all’ultimo giro. Con due sesti posti in
una settimana, Celestino ha confer-
mato il feeling con Spielberg, dove GLI ITALIANI
l’anno scorso aveva agguantato il
primo trionfo nel Mondiale. Celestino Vietti ma abbiamo fatto una di curva c’erano grossi
Sull’ultimo gradino del podio è «Sono contento anche buona gara in condizioni problemi».
salito per la terza gara di fila l’altro se a caldo mi ben più difficili rispetto Stefano Manzi
Fernandez, Augusto, balzato al sesto dispiace aver perso alla scorsa settimana». «Alla prima curva
posto della classifica a un punto da la posizione dopo il Tony Arbolino della gara sono stato
Canet, ottavo con l’unica Boscoscuro traguardo. Un weekend «Sono riuscito a colpito e non ho potuto
al traguardo perché Jorge Navarro molto buono, sempre guadagnare diverse evitare la caduta. Devo
è caduto alla prima curva assieme a tra i primi e dobbiamo posizioni nei primi due migliorare in qualifica
Stefano Manzi, poi ripartito, per via continuare così». giri. Ma non ho ancora per prevenire guai del
di un contatto generato da Cameron Marco Bezzecchi un feeling ottimale con genere».
Beaubier (punito per guida irrespon- «Una gara durissima: la moto». Yari Montella
sabile con un doppio Long Lap penal- non sono partito male, Simone Corsi «Gara disastrosa,
ty), mentre Yari Montella è ruzzolato ho recuperato subito «Ho recuperato abbiamo faticato sin
al 16° giro. A punti anche Fabio Di diverse posizioni, posizioni nei primi giri. dall’inizio, non siamo
Giannantonio, 12°, e Tony Arbolino, ma non sono riuscito a Poi ho fatto alcuni errori riusciti ad adattarci alle
subito dietro, mentre Simone Corsi essere veloce e incisivo che mi hanno fatto condizioni».
è giunto diciannovesimo, Nicolò Bu- come avrei voluto. Non perdere il gruppo». Lorenzo Dalla Porta
lega 22° e Manzi 24°. Non ha preso avevo grip dietro». Nicolò Bulega «Ho dovuto regolare
il via Lorenzo Baldassarri, terzultimo Fabio Di Giannantonio «Non avevo feeling con i freni più volte, poi
in prova, per un’infezione alle viti in- «Non possiamo essere l’anteriore e sia in al quinto giro sono
serite nella mano sinistra fratturata. soddisfatti del risultato, entrata che in uscita caduto».

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MOTO2 I NUMERI

AL VIA AL TRAGUARDO GIRI VELOCI


QUALIFICHE
LIBERE esterna 32°C
asfalto 39°C

1. 22 Sam LOWES G.Bretagna 1’28”633 1’28”659 1. Raul FERNANDEZ Kalex in 37’19”890 1. Somkiat CHANTRA 1’29”193
2. 25 Raul FERNANDEZ Spagna 1’28”466 1’28”727 107,95 km alla media di 173,4 km/h alla media di 174,2 km/h
3. 79 Ai OGURA Giappone 1’28”598 1’28”802 2. Ai OGURA Kalex a 0”845 2. Raul FERNANDEZ 1’29”204
4. 37 Augusto FERNANDEZ Spagna 1’28”515 1’28”811 3. Augusto FERNANDEZ Kalex a 2”747 3. Celestino VIETTI 1’29”210
5. 87 Remy GARDNER Australia 1’28”153 1’28”961 4. Sam LOWES Kalex a 4”412 4. Ai OGURA 1’29”218
6. 44 Aron CANET Spagna 1’28”675 1’29”015 5. Somkiat CHANTRA Kalex a 8”850 5. Augusto FERNANDEZ 1’29”265
7. 35 Somkiat CHANTRA Thailandia 1’28”783 1’29”059 6. Celestino VIETTI Kalex a 8”782 6. Remy GARDNER 1’29”327
8. 13 Celestino VIETTI Italia 1’28”766 1’29”199 7. Remy GARDNER Kalex a 13”657 7. Sam LOWES 1’29”333
9. 19 Lorenzo DALLA PORTA Italia 1’28”740 1’29”220 8. Aron CANET Boscoscuro a 16”499 8. Marcel SCHROTTER 1’29”356
10. 12 Thomas LUTHI Svizzera 1’28”780 1’29”283 9. Thomas LUTHI Kalex a 17”108 9. Thomas LUTHI 1’29”584
11. 23 Marcel SCHROTTER Germania 1’28”706 1’29”333 10. Marco BEZZECCHI Kalex a 19”588 10. Marco BEZZECCHI 1’29”638
12. 42 Marcos RAMIREZ Spagna 1’28”875 1’29”355 11. Jake DIXON Kalex a 21”283 11. Aron CANET 1’29”731
13. 96 Jake DIXON G.Bretagna 1’29”043 1’29”359 12. Fabio DI GIANNANTONIO Kalex a 21”703
12. Tony ARBOLINO 1’29”812
14. 9 Jorge NAVARRO Spagna 1’28”729 1’29”380 13. Tony ARBOLINO Kalex a 21”866
13. Jake DIXON 1’29”812
15. 21 Fabio DI GIANNANTONIO Italia 1’29”091 1’29”450 14. Xavi VIERGE Kalex a 27”146
14. Xavi VIERGE 1’29”825
16. 72 Marco BEZZECCHI Italia 1’28”611 1’29”488 15. Hector GARZO Kalex a 29”128
17. 62 Stefano MANZI Italia 1’29”021 1’29”563 15. Fabio DI GIANNANTONIO 1’29”862
16. Joe ROBERTS Kalex a 33”058
18. 11 Nicolò BULEGA Italia 1’29”096 1’29”624 16. Marcos RAMIREZ 1’29”899
17. Bon BENDSNEYDER Kalex a 38”235
19. 75 Albert ARENAS Spagna 1’28”882 1’29”375 17. Joe ROBERTS 1’29”945
18. Hafizh SYAHRIN NTS a 38”357
20. 97 Xavi VIERGE Spagna 1’28”927 1’29”393 19. Simone CORSI MV Agusta a 38”643 18. Hector GARZO 1’30”075
21. 16 Joe ROBERTS Usa 1’29”193 1’29”409 20. Cameron BEAUBIER Kalex a 44”344 19. Cameron BEAUBIER 1’30”100
22. 40 Hector GARZO Spagna 1’29”140 1’29”457 21. Taiga HADA Kalex a 46”490 20. Hafizh SYAHRIN 1’30”310
23. 14 Tony ARBOLINO Italia 1’29”223 1’29”470 22. Nicolò BULEGA Kalex a 47”560 21. Stefano MANZI 1’30”412
24. 55 Hafizh SYAHRIN Malesia 1’29”447 1’29”483 23. Marcel SCHROTTER Kalex a 1’05”584 22. Bo BENDSNEYDER 1’30”440
25. 6 Cameron BEAUBIER Usa 1’29”524 1’29”504 24. Stefano MANZI Kalex a 1’09”436 23. Nicolò BULEGA 1’30”466
26. 64 Bo BENDSNEYDER Olanda 1’29”052 1’29”507 NON CLASSIFICATI 24. Barry BALTUS 1’30”548
27. 24 Simone CORSI Italia 1’29”491 1’29”694 Yari MONTELLA Boscoscuro a 10 giri 25. Simone CORSI 1’30”569
28. 5 Yari MONTELLA Italia 1’29”671 1’29”786 Marcos RAMIREZ Kalex a 12 giri 26. Lorenzo DALLA PORTA 1’30”580
29. 7 Lorenzo BALDASSARRI* Italia 1’29”695 1’29”815 Barry BALTUS NTS a 15 giri 27. Taiga HADA 1’30”619
30. 70 Barry BALTUS Belgio 1’29”572 1’29”841 Lorenzo DALLA PORTA Kalex a 20 giri 28. Yari MONTELLA 1’30”657
31. 29 Taiga HADA Giappone 1’30”294 1’30”327 Albert ARENAS Boscoscuro a 24 giri RECORD ASSOLUTO
(*) non partito NON HA TERMINATO IL PRIMO GIRO Marco BEZZECCHI nel 2020,

POLE POSITION
SAM LOWES (KALEX) IN 1’28”659 ALLA MEDIA DI 175,3 KM/H.
Jorge NAVARRO Boscoscuro

PILOTI AL VIA 30 NUMERO GIRI 25


- in 1’28”687 alla media di 175,2 km/h

2020/1: R.GARDNER (KALEX) IN 1’28”681 ALLA MEDIA DI 175,2 KM/H.


2020/2: A.CANET (SPEED UP) IN 1’28”787 ALLA MEDIA DI 175,0 KM/H. TEMPERATURA ESTERNA (°C) 30 TEMPERATURA ASFALTO (°C) 39

CAMPIONATO PILOTI
E RIV. DI RIMINI
PORTOGALLO

PORTOGALLO

VALENCIANA
SAN MARINO
CATALOGNA

BRETAGNA
GERMANIA

COMUNITÀ
AMERICHE
19 settembre
12 settembre

14 novembre
7 novembre
FRANCIA

MALESIA
AUSTRIA

ARAGON
OLANDA
SPAGNA

24 ottobre
30 maggio
16 maggio

20 giugno

29 agosto
2 maggio

27 giugno
28 marzo

3 ottobre
15 agosto
6 giugno

8 agosto
QATAR

STIRIA
18 aprile

ITALIA
DOHA

GRAN
4 aprile

E L
TA
TO
1. Remy GARDNER Australia Kalex 20 20 16 13 20 25 25 25 20 13 9 206
2. Raul FERNANDEZ Spagna Kalex 11 16 25 11 25 20 20 - 25 9 25 187
3. Marco BEZZECCHI Italia Kalex 13 13 10 20 16 16 13 16 11 25 6 159
4. Sam LOWES G.Bretagna Kalex 25 25 - 16 - - 9 11 13 2 13 114
5. Aron CANET Spagna Boscoscuro 3 - 20 7 - 5 - 20 - 20 8 83
6. Augusto FERNANDEZ 82; 7. Fabio DI GIANNANTONIO 80; 8. Ai OGURA 80; 9. Marcel SCHROTTER 72; 10. Xavi VIERGE 59; 11. Joe ROBERTS 50; 12. Celestino VIETTI 42; 13. Jorge NAVARRO 42; 14.
Bo BENDSNEYDER 39; 15. Somkiat CHANTRA 35; 16. Tony ARBOLINO 33; 17. Cameron BEAUBIER 26; 18. Albert ARENAS 23; 19. Jake DIXON 21; 20. Stefano MANZI 20; 21. Marcos RAMIREZ 16; 22.
Hector GARZO 12; 23. Thomas LUTHI 11; 24. Nicolò BULEGA 10; 25. Lorenzo DALLA PORTA 10; 26. Hafizh SYAHRIN 8; 27. Simone CORSI 7; 28. Alonso LOPEZ 4; 29. Fermin ALDEGUER 4; 30. Lorenzo
BALDASSARRI 3; 31. Barry BALTUS 2.

www.motosprint.it 29
MOTO3 – AUSTRIA DI SERENA ZUNINO – FOTO MILAGRO

L’arrivo della Moto3 con Sergio Garcia (11) davanti a Deniz Öncü (53),
Dennis Foggia e Pedro Acosta. Lo spagnolo, sotto, ha festeggiato il quarto
successo nella carriera, acompagnato sul podio dal turco e dal romano.

30 www.motosprint.it
PODIO

AL VELENO
DOPO UN BEL TERZO POSTO, OTTENUTO IN VOLATA SUL LEADER IRIDATO ACOSTA, FOGGIA
SI SFOGA: «NON VOGLIO RESTARE IN QUESTA CATEGORIA E IN QUESTA SQUADRA NEL 2022».
VINCE GARCIA, GRAZIE A UN ULTIMO GIRO FENOMENALE, DAVANTI A ÖNCÜ

P
RIMA Romano Fenati, sul podio nel GP caldo Foggia ha aggiunto: «Non voglio restare qui in questa
Stiria e in pole nel GP Austria, poi Den- categoria e in questo team nel 2022».
nis Foggia, terzo nel secondo GP del Red
Bull Ring beffando in volata il leader del
Mondiale, Pedro Acosta. L’Italia della DAVANTI, l’ultimo passaggio alla Curva 9 è stato nuo-
Moto3 è stata protagonista nei due GP vamente decisivo per Sergio Garcia, ma se nel GP Stiria
consecutivi, ma come in ogni rosa, non lo era stato in modo negativo, per la caduta quando era in
sono mancate le spine. Perché subito lotta con Acosta (rialzatosi, Garcia aveva chiuso secondo),
dopo la seconda gara austriaca, Foggia questa volta la prima delle due curve finali a destra è stata
ha trasformato il momento di gioia del teatro del sorpasso dello spagnolo della GASGAS su Deniz
quinto podio stagionale in una situazione differente, puntan- Öncü, secondo e al miglior risultato nel Mondiale. Grazie a
do il dito contro il Team Leopard (tra le ragioni ci sarebbe un ultimo giro fenomenale Garcia ha trionfato – pur par-
stato l’allontanamento del padre di Dennis dal box). tendo dalla quinta fila – nella giornata in cui il leader del
Foggia ha infatti raccontato: «Questo terzo posto sulla campionato, Acosta, ha dovuto fare i conti con la sua prima
pista KTM, che è come una vittoria, lo dedico a mio padre. vera sconfitta nel Mondiale. Il debuttante del Team KTM-
Era sulle tribune e volevo salire sul podio per farmi vedere Ajo ha lottato per la vittoria per tutti i 23 giri, ma è mancato
da lui». La distanza tra il romano e Leopard, pure in una proprio sul finale, dove solitamente riesce a fare la diffe-
stagione impreziosita da due successi, appare evidente, e a renza, e ha tagliato il traguardo al quarto posto. Il prima-

www.motosprint.it 31
MOTO3 – AUSTRIA

to nel Mondiale resta solido, a +41 su Deniz Öncü (53), sopra davanti all’altro pilota del Team Ajo, Jaume
Garcia, un vantaggio che Acosta dovrà a Pedro Acosta (37) e Jaume Masia Masia, a John McPhee, al rookie Izan
amministrare nelle prossime gare, per (5), ha accarezzato a lungo l’idea Guevara e Darryn Binder. Quest’ulti-
diventare il terzo minorenne campione del primo successo nel Mondiale, mo sembra in procinto di compiere il
del Mondo. con cui avrebbe emulato il fratello doppio salto dalla Moto3 alla MotoGP,
gemello Can, il più giovane vincitore
visto che Petronas lascerà il Mondiale
nella storia del Motomondiale.
e il Sepang Racing Team chiuderà le
NEL FINALE non si è visto troppo squadre di Moto2 e Moto3.
nemmeno Fenati, autore prima di sor- Il sudafricano è stato protagonista
passi all’esterno epici, in una fase ini- di uno degli episodi controversi, con il
ziale in cui aveva tentato anche la fuga. contatto con Ayumu Sasaki, scivolato.
Peccato, perché dopo una pole conqui- Con modalità simili è caduto anche
stata girando in solitario, il pilota del Andrea Migno già al primo giro, steso
team di Max Biaggi sembrava avere dall’entrata di David Salvador, per l’oc-
l’occasione giusta per conquistare il casione suo compagno nel Team Sni-
terzo podio consecutivo. L’ascolano pers vista l’assenza di Alberto Surra.
ha comunque chiuso la Top 5, davanti Il terzo italiano a punti è stato

32 www.motosprint.it
Dennis Foggia (7)
è salito sul podio,
emulando quanto
fatto da Romano
Fenati (55) sette
giorni prima. Sotto,
Stefano Nepa,
il terzo e ultimo
pilota italiano
a punti nel
GP Austria.

Stefano Nepa, tredicesimo, con il suo con la partenza dalla pit lane, alla qua-
compagno di squadra del Team Boé il doppio salto le si è poi aggiunto il Long Lap Penalty,
Riccardo Rossi che non è riuscito a e forse c’è andata persino leggera.
fare meglio del diciannovesimo posto.
nel weekend
Il genovese è stato seguito sul tra- in cui il suo team
guardo da Gabriel Rodrigo, pilota del ha annunciato NEL SECONDO fine settimana au-
Team Gresini, che nella giornata di striaco ha corso anche Elia Bartolini,
sabato aveva causato addirittura due
il disimpegno per che continua a fare esperienza nel
incidenti, con una dinamica simile. Pri- il 2022 della moto3, Mondiale. Dopo la wild card al Mugello
ma aveva portato con sé nella ghiaia darryn binder è stato e la sostituzione di Carlos Tatay nei tre
Ryusei Yamanaka, che per la frattura appuntamenti successivi – Catalunya,
all’omero sinistro non ha potuto corre-
accostato alla Germania, Olanda – il diciottenne è
re, e poi ha steso Tatsuki Suzuki nelle motogp. dove ha vinto tornato per sostituire l’altro pilota del
qualifiche (in quel momento il pilota suo fratello brad Team Avintia, Niccolò Antonelli, infor-
della SIC58 Squadra Corse era in pole tunatosi alla mano destra la settima-
e ha chiuso la sessione secondo). na precedente. Bartolini ha chiuso 23°
La Direzione Gara l’ha penalizzato e ultimo.

www.motosprint.it 33
MOTO3 – AUSTRIA

LE PAGELLE
Sergio Garcia 10 e lode
Lo spagnolo ha imparato dalla domenica precedente, non si è
fatto intimidire da Acosta ed è tornato davanti a tutti con mae-
stria e precisione. Bravissimo!

Dennis Foggia 9
In un weekend piuttosto difficile, è riuscito a vincere il duello
diretto con il pilota del momento. Ben fatto “Missiletto”, podio
meritato.

Pedro Acosta 7
Nel GP Stiria era riuscito a dominare la scena, questa volta è
dennis foggia decisamente mancato sul finale. Per una volta è tornato sulla
Terra.

Gran terzo posto, Romano Fenati 6


Vedi Acosta. Merita certamente la sufficienza per quei sorpassi
nonostante tutto di pura poesia che ha compiuto, ma è inutile nascondere che,
sul finire della gara, ci si aspettava qualcosa in più da lui.
SE IN GARA Dennis Foggia (sopra)
è riuscito a rimanere concentrato e a Gabriel Rodrigo 4
conquistare un bellissimo terzo posto – Doppia sanzione meritata, che quanto accaduto gli serva di
unico pilota Honda tra i primi sei al tra- lezione.
guardo – al parco chiuso ha poi vuotato
il sacco e ha svelato il dietro le quinte
del suo GP Austria: «Prima della gara
stavo veramente male. Questo fine set-
timana mio padre è stato allontanato
dal box. Sono 12 anni che vado alle gare
con lui, ho i miei schemi mentali e i miei
riferimenti. Questa è stata una cattiveria
e per me è stata una gara difficile».
GLI ITALIANI
Il ventenne romano, alla quarta sta-
gione completa nel Mondiale, ha rin- Romano Fenati autore di una che non mi hanno
carato la dose: «Nel 2022 non voglio «Dopo due gare gara solida iniziata permesso di lottare
restare in questa categoria e in questo passate nel gruppo dalla nona casella. con il secondo gruppo,
team, anche se di mezzo ci sono dei con- di testa e un podio Riccardo Rossi ma ho guadagnato
tratti». non posso essere «La partenza non è esperienza e sono
L’ambiente intorno a lui era tutt’altro scontento, ma non stata delle migliori e contento dei progressi
che sereno, ma tornando alla gara Fog- sono nemmeno nei primi giri ho perso il fatti».
gia ha ammesso: «Qui le KTM avevano pienamente soddisfatto contatto con il gruppo. Andrea Migno
due marce in più, per questo sono anco- perché avevamo Una volta raggiunto il Partito ventesimo, non
ra più soddisfatto del podio, e poi perché lavorato tanto e pacchetto ero provato ha potuto completare
all’ultimo sono riuscito a passare Aco- potevamo fare meglio. da problemi fisici che il primo giro, a seguito
sta. Nessuno può levarmi quello che Nel prossimo GP voglio mi hanno limitato nel di un contatto con
riesco a fare in moto. L’unica cosa che compiere ulteriori passi weekend». David Salvador, suo
mi riesce bene nella vita è questa. Que- avanti anche per la Elia Bartolini compagno di squadra
sta terza posizione è come una vittoria classifica». «Purtroppo la nel Team Snipers
per me su questo circuito. Con questo Stefano Nepa gara non è andata per l’occasione, in
podio ho dato la dimostrazione che ce L’abruzzese ha chiuso come volevamo. Ho sostituzione di Alberto
l’ho fatta». tredicesimo: è stato commesso degli errori Surra.

34 www.motosprint.it
MOTO3 I NUMERI

AL VIA AL TRAGUARDO GIRI VELOCI


QUALIFICHE
LIBERE esterna 29°C
asfalto 37°C

1. 55 Romano FENATI Italia 1’36”101 1’35”850 1. Sergio GARCIA GasGas in 37’10”345 1. Izan GUEVARA 1’36”058
2. 24 Tatsuki SUZUKI Giappone 1’36”279 1’35”921 99,314 km alla media di 160,3 km/h alla media di 161,8 km/h
3. 52 Jeremy ALCOBA Spagna 1’36”052 1’36”060 2. Deniz ONCU KTM a 0”027 2. Jaume MASIA 1’36”074
4. 5 Jaume MASIA Spagna 1’36”171 1’36”093 3. Dennis FOGGIA Honda a 0”346 3. Sergio GARCIA 1’36”281
5. 53 Deniz ONCU Turchia 1’35”904 1’36”104 4. Pedro ACOSTA KTM a 0”394 4. Darryn BINDER 1’36”318
6. 71 Ayumu SASAKI Giappone 1’36”135 1’36”169 5. Romano FENATI Husqvarna a 0”462 5. Deniz ONCU 1’36”387
7. 37 Pedro ACOSTA Spagna 1’36”289 1’36”207 6. Jaume MASIA KTM a 0”794 6. John McPHEE 1’36”388
8. 2 Gabriel RODRIGO* Argentina 1’35”957 1’36”224 7. John McPHEE Honda a 1”331 7. Filip SALAC 1’36”395
9. 7 Dennis FOGGIA Italia 1’36”075 1’36”233 8. Izan GUEVARA GasGas a 1”440 8. Dennis FOGGIA 1’36”409
10. 82 Stefano NEPA Italia 1’36”416 1’36”241 9. Darryn BINDER Honda a 2”399 9. Pedro ACOSTA 1’36”462
11. 28 Izan GUEVARA Spagna 1’35”838 1’36”354 10. Kaito TOBA KTM a 6”135 10. Romano FENATI 1’36”471
12. 54 Riccardo ROSSI Italia 1’36”858 1’36”369 11. Tatsuki SUZUKI Honda a 6”602 11. Kaito TOBA 1’36”537
13. 27 Kaito TOBA Giappone 1’36”488 1’36”398 12. Filip SALAC KTM a 14”716 12. Tatsuki SUZUKI 1’36”663
14. 11 Sergio GARCIA Spagna 1’35”907 1’36”409 13. Stefano NEPA KTM a 14”920 13. Ayumu SASAKI 1’36”714
15. 17 John McPHEE G.Bretagna 1’36”046 1’36”455 14. Jeremy ALCOBA Honda a 21”668 14. Jeremy ALCOBA 1’36”800
16. 99 Carlos TATAY Spagna 1’36”610 1’36”482 15. Andi Farid IZDIHAR Honda a 21”976 15. Stefano NEPA 1’36”822
17. 12 Filip SALAC Rep. Ceca 1’36”253 1’36”603 16. Carlos TATAY KTM a 22”147 16. Gabriel RODRIGO 1’36”862
18. 40 Darryn BINDER Sud Africa 1’36”215 1’36”722 17. Lorenzo FELLON Honda a 22”161 17. Yuki KUNII 1’36”972
19. 38 David SALVADOR Spagna 1’36”766 1’36”627 18. Yuki KUNII Honda a 22”198 18. Carlos TATAY 1’36”995
20. 92 Yuki KUNII Giappone 1’36”659 1’36”792 19. Riccardo ROSSI KTM a 22”363 19. Andi Farid IZDIHAR 1’37”003
21. 16 Andrea MIGNO Italia 1’36”366 1’36”837 20. Gabriel RODRIGO Honda a 24”454 20. David SALVADOR 1’37”030
22. 31 Adrian FERNANDEZ Spagna 1’37”647 1’36”892 21. David SALVADOR Honda a 24”706 21. Riccardo ROSSI 1’37”032
23. 20 Lorenzo FELLON Francia 1’36”561 1’37”121 22. Maximilian KOFLER KTM a 25”129 22. Adrian FERNANDEZ 1’37”092
24. 73 Maximilian KOFLER Austria 1’36”700 1’37”359 23. Elia BARTOLINI KTM a 34”520 23. Elia BARTOLINI 1’37”153
25. 19 Andi Farid IZDIHAR Indonesia 1’36”941 1’37”411 NON CLASSIFICATI 24. Lorenzo FELLON 1’37”194
26. 22 Elia BARTOLINI Italia 1’37”483 1’37”760 Adrian FERNANDEZ Husqvarna a 12 giri 25. Maximilian KOFLER 1’37”238
27. 6 Ryusei YAMANAKA** Giappone 1’37”195 1’37”195 Ayumu SASAKI KTM a 18 giri RECORD PRECEDENTE
(*) partito dalla pit lane (**) non partito NON HA TERMINATO IL PRIMO GIRO Ayumu SUZUKI nel 2020,

POLE POSITION Andrea MIGNO Honda - in 1’36”103 alla media di 161,7 km/h

ROMANO FENATI (HUSQVARNA) IN 1’35”850 ALLA MEDIA DI 162,1 KM/H.


2020/1: R.FERNANDEZ (KTM) IN 1’36”277 ALLA MEDIA DI 161,4 KM/H.
PILOTI AL VIA 26 NUMERO GIRI 23
2020/2: G.RODRIGO (HONDA) IN 1’36”470 ALLA MEDIA DI 161,1 KM/H. TEMPERATURA ESTERNA (°C) 27 TEMPERATURA ASFALTO (°C) 34

CAMPIONATO PILOTI
E RIV. DI RIMINI
PORTOGALLO

PORTOGALLO

VALENCIANA
SAN MARINO
CATALOGNA

BRETAGNA
GERMANIA

COMUNITÀ
AMERICHE
19 settembre
12 settembre

14 novembre
7 novembre
FRANCIA

MALESIA
AUSTRIA

ARAGON
OLANDA
SPAGNA

24 ottobre
30 maggio
16 maggio

20 giugno

29 agosto
2 maggio

27 giugno
28 marzo

3 ottobre
15 agosto
6 giugno

8 agosto
QATAR

STIRIA
18 aprile

ITALIA
DOHA

GRAN
4 aprile

EL
TA
TO
1. Pedro ACOSTA Spagna KTM 20 25 25 25 8 8 9 25 13 25 13 196
2. Sergio GARCIA Spagna GasGas 13 - 8 3 25 7 25 9 20 20 25 155
3. Romano FENATI Italia Husqvarna 5 6 9 20 6 10 5 3 16 16 11 107
4. Dennis FOGGIA Italia Honda - - 20 - - 25 - 16 25 - 16 102
5. Jaume MASIA Spagna KTM 25 7 7 - - 20 13 - - 13 10 95
6. Darryn BINDER 86; 7. Ayumu SASAKI 68; 8. Niccolò ANTONELLI 67; 9. Kaito TOBA 62; 10. Jeremy ALCOBA 60; 11. Gabriel RODRIGO 59; 12. Andrea MIGNO 58; 13. John McPHEE 49; 14. Izan GUEVARA
46; 15. Deniz ONCU 45; 16. Filip SALAC 44; 17. Tatsuki SUZUKI 43; 18. Ryusei YAMANAKA 37; 19. Xavier ARTIGAS 30; 20. Jason DUPASQUIER 27; 21. Stefano NEPA 22; 22. Riccardo ROSSI 16; 23. Adrian
FERNANDEZ 16; 24. Yuki KUNII 15; 25. Carlos TATAY 14; 26. Maximilian KOFLER 10; 27. Elia BARTOLINI 7; 28. Andi Farid IZDIHAR 3; 29. Daniel HOLGADO 1.
SUPERBIKE – GLI ITALIANI DI MIRKO COLOMBI – FOTO GP AGENCY

SORRISI
S
ORRISI e vol-
ti distesi. Erano
quelli dei piloti
italiani titolari
della Superbike
iridata a Most.

TRICOLORI
A inizio stagio-
ne gli iscritti a
rappresentare la
bandiera trico-
lore erano quattro – Michael Ruben
Rinaldi, Andrea Locatelli, Axel Bassa-
ni e Samuele Cavalieri – adesso sono
rimasti in tre, con Andrea Mantovani
vestito da wild card ad Assen e il “jol-
RINALDI HA VINTO DUE MANCHE, LOCATELLI HA TROVATO LA VIA ly” Alessandro Delbianco a fungere da
sostituito di Leandro Mercado in Re-
DEL PODIO E BASSANI È UNA DELLE RIVELAZIONI DEL CAMPIONATO. pubblica Ceca.
Due ufficiali e due rookie, dato che
OLTRE ALLA CITTADINANZA E ALLA GIOVANE ETÀ, I TRE HANNO Locatelli è entrambe le cose, i tre tito-
lari italiani hanno tutti una ragione per
IN COMUNE ANCHE IL FUTURO PROSSIMO: PER TUTTI, essere soddisfatti, chi più chi meno.
È PROBABILE LA CONFERMA CON I TEAM DEL PRESENTE Rinaldi è il più esperto del gruppetto
azzurro: il riminese di mamma vene-

36 www.motosprint.it
Michael Ruben
Rinaldi, sotto, ha
festeggiato due
vittorie di manche
a Misano.
Andrea Locatelli,
qui accanto,
è salito sul podio
ad Assen e a Most.
Axel Bassani,
più a sinistra,
è stato in tre
occasioni il miglior
Indipendente.

www.motosprint.it 37
SUPERBIKE GLI ITALIANI

zuelana ha compiuto 25 anni il 21 di- assetti e bravura dei rivali, l’impres-


cembre scorso ed è giunto alla quar- sione è che la pressione sulle spalle
ta stagione nel massimo campionato sia più pesante di quanto si possa im-
delle derivate di serie. “Rino” ha già in premio e responsabilità maginare. Abituato, negli ultimi anni,
tasca un titolo Superstock e l’afferma- rinaldi ha avvertito in modo a formazioni dallo stampo casalingo,
zione nella graduatoria SBK relativa ai c’è il sospetto che figurare da ufficia-
piloti Indipendenti. Le due imprese so-
netto il salto da un team le comporti stress emotivi dal peso
no datate 2017 e 2020, entrambe mar- satellite alla struttura maggiorato: «Sicuramente è così – ha
cate Ducati. La Casa di Borgo Panigale ufficiale: «l’asticella si è confermato in diverse occasioni Rinal-
l’ha promosso da Go Eleven ad Aruba di – ma non è questo il punto. L’asti-
Factory e lui l’ha ripagata con due vit-
alzata, essere un pilota cella è sempre più alta, perciò bisogna
torie e due ulteriori podi. Per ora. factory è un privilegio dare tutto. Quando riesco a trovare il
ma porta con sé maggiori giusto feeling con la V4 R, sto davanti.
Altrimenti, è dura. Ma lo sapevo già,
LA DOPPIETTA centrata a Misano
incombenze». locatelli
sorride: «dosoli mi chiede
ecco perché continuo a lavorare con
ha inserito Michael tra i top rider di ca- calma, rendendomi conto che esse-
tegoria, però non sempre il numero 21 di tirare fuori, ancora re un corridore ufficiale è privilegio e
(numero pesante per un ducatista...) responsabilità appartenenti alla stes-
è riuscito a ripetere le prestazioni
di più, gli attributi» sa medaglia». Le parole appena lette
offerte sul circuito di casa: al di là di sono state pronunciate con il sorriso, e

38 www.motosprint.it
Tra i tre italiani “titolari”, Michael Ruben Rinaldi (21) è l’unico ad aver maturato esperienza
nel mondiale Superbike: Andrea Locatelli (55) è un rookie reduce dal trionfo
nel mondiale Supersport. Come Loka, in basso, anche Axel Bassani è al debutto in SBK.

questo conferma quanto il compagno


di box di Scott Redding sappia vivere i
momenti al meglio.

LO FA PURE Locatelli, rookie sem-


pre più a suo agio in mezzo ai big. Non
è comune vedere un debuttante in
grado di cogliere due podi piuttosto
in fretta – in Olanda e Repubblica Ce-
ca – portando in gara una moto sofi-
sticata come la R1 M. La Yamaha ha
preso dalla Supersport il bergamasco,
titolato in carica dopo un’annata in cui
ha riscritto i record della 600. L’in-
cognita 1000 era grande, ma è stata
ampiamente superata. Ed eccovi una
retroscena freschissimo: «Andrea Do-
soli – ovvero, il responsabile racing di
Iwata in Superbike – mi ha chiesto di

www.motosprint.it 39
SUPERBIKE GLI ITALIANI

tirare fuori gli attributi. Oddio, mi ha no anche Lorenzo Mauri, manager che
chiesto di farlo ancora un po’, perché sa bene cosa voglia dire guidare così:
già lo stavo facendo. Perciò, ogni volta «Siamo al nostro secondo campiona-
che mi ritrovo sotto la doccia, control- to – spiega – e consideriamo un 2020
lo se ce li ho ancora!». corto e difficile. Ci stiamo comportan-
do egregiamente, divertendoci. Con
Axel, l’atmosfera nel garage è distesa,
CHI MOSTRA sempre i denti e li questo aiuta tutti». Il veneto ha tocca-
usa per mordere è Axel Bassani, uni- to quota 22 lo scorso 22 luglio, ed è il
co attaccante Motocorsa, formazione pilota più giovane della serie: «Sono
Ducati privata ma in grado di battere giovane – la sua idea – e con tante no-
moto ufficiali. Se Rino è il più “anzia- zioni da imparare. Ho poca esperienza,
no”, Loka gli va vicino con i 25 anni da Il veneto Bassani, in alto però uso quella già maturata. Non mi
festeggiare il 16 ottobre, El Bòcia è il e qui sopra davanti sento pronto per figurare in un team
volto fresco della pattuglia nostrana a Rinaldi, è in lotta per la palma ufficiale, ho bisogno di gare e tempo.
da 23,7 anni di media. Mattacchione, di miglior ducatista tra gli Inoltre, sto bene con Motocorsa». Ri-
ma a volte taciturno, sicuramente Indipendenti: Axel è 12° con 73 de e sorride, contemporaneamente.
spericolato: le sue entrate in curva punti, a -16 dal “rivale” Le classifiche dei nostri magnifici
mettono in difficoltà tutti e spaventa- Chaz Davies. tre parlano con i punti: 135, 119 e 73.

40 www.motosprint.it
SUPERBIKE
IN TV
ROUND NAVARRA
SKYSPORTMOTOGP
VENERDÌ 20 AGOSTO
10.25: Superbike FP1
14.55: Superbike FP2

SABATO 21 AGOSTO
9.40: Supersport 300 Superpole
10.20: Supersport Superpole
11.05: Superbike Superpole
12.40: Supersport 300 Gara 1
13.45: Superbike Gara 1
15.10: Supersport Gara 1

DOMENICA 22 AGOSTO
10.45: Superbike Superpole Race
12.25: Supersport Gara 2
13.45: Superbike Gara 2
15.10: Supersport 300 Gara 2

TV8
SABATO 21 AGOSTO
13.45: Superbike Gara 1

DOMENICA 22 AGOSTO
12.45: differita Superpole Race
13.45: Superbike Gara 2

Rinaldi (21), in alto con Bassani, è quinto nel


Mondiale con 135 punti. Locatelli (55) è ottavo
a quota 119 e viene da sei Top 5 consecutive.

Corrispondono, nell’ordine, a Rinaldi, trebbe essere uno svantaggio, a lui va futuro devono essere rivisti.
Locatelli e Bassani, cioè quinto, ottavo bene così. Il tipo più scanzonato è proprio
e dodicesimo. Michael Ruben ha da- Bassani. Corteggiato dalla concorren-
vanti a sé due Kawasaki Ninja super za, conviene spostarsi da un ambien-
rodate – Jonathan Rea e Alex Lowes LA SITUAZIONE di mercato vede il te ideale quale Motocorsa? Cambiare
– la bomba Yamaha, Toprak Razgat- ducatista Aruba fermo dov’è, in teoria. moto sarebbe la scelta giusta? Que-
lioglu, e Redding a parità di quattro Redding si sta giocando la riconferma sto lo dovrebbe stabilire lui: «Macché
cilindri bolognese. Il rapporto tra Rino e non ha torto quando sostiene di es- – precisa – sto bene qui. Vado, anzi,
e l’inglese è... freddino. sere il miglior “Rosso” di tutti. Bautista andiamo spediti, sebbene si sappia
Il Loka invece va d’accordo con si è offerto, però pensiamo che rimarrà quanto il desiderio di crescere sia più
Razga – nato il suo stesso giorno, me- in HRC. Danilo Petrucci arriverà o no? grande dei piazzamenti centrati. Quan-
se e anno – e la compagine blu sembra Fatichiamo a pronosticare un ulteriore do tutto fila liscio, siamo protagoni-
meglio equilibrata. Il tifoso dell’Ata- binomio italiano tutto Ducati. sti». A Most il trittico italiano – con la
lanta è già in grado di relegare a miti Nelle valli orobiche, invece, deside- Ducati, il pilota di Feltre e la squadra
consigli rivali come Michael Van der rano sedersi al tavolo con i vertici del- lombarda – ha fatto faville, prima del-
Mark, Alvaro Bautista e Lucas Mahias, la Casa dei tre diapason: «Condividen- la caduta nella manche conclusiva del
per esempio. Cioè, altri tre ex campio- do una birra, magari due» scherza An- weekend. Con danni, fortunatamente,
ni del Mondo. Axel divide il box con se drea, ma non troppo. Ora viaggia forte al cavallo e non al cavaliere, la scude-
stesso, poiché privo di teammate: po- e alcuni dettagli contrattuali relativi al ria Motocorsa ha potuto riderci sopra.

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TROFEI – MOTOESTATE DI ALESSANDRO DI MORO

SUCCESSO
LOW COST

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LA RASSEGNA CHE FONDE molto interessanti».
Nella stagione 2021, si sono svolti
PROFESSIONALITÀ quattro dei cinque round previsti e la si-
tuazione nelle varie classifiche di cam-
E GENUINITÀ È GIUNTA ALLA pionato è ormai ben delineata. A comin-
ciare dalla MotoEstate 1000, dove al
FASE DECISIVA: CREMONA, momento è Christian Brugnone (nella
foto) sulla Ducati a guidare la classi-
NEW ENTRY DEL CAMPIONATO, fica con un solo punto di vantaggio su
ASSEGNERÀ TUTTI I TITOLI. Andrea Maestri, quest’ultimo reduce da
tre vittorie consecutive. Lo stesso Mae-
TANTI I DUELLI DA SEGUIRE, stri è particolarmente legato al campio-
nato, come spiega lui stesso: «Per me il
COME QUELLO TRA BRUGNONE MotoEstate è come una seconda casa,
perché è il paddock in cui sono cresciu-
E MAESTRI NELLA 1000, to dal punto di vista sportivo, è l’ambito
che mi ha permesso di farmi conoscere
E LA SFIDA SCAGNETTI-MORRI anche nel contesto del CIV, dove spero
NELLA SUPERMONO di tornare da campione 2021 della se-
rie. È un bell’ambiente, dove si respira

T
la competizione ma, una volta tolto il
casco, si è tutti amici».
RA I NUMEROSI Davanti a tutti nella classe 600 c’è
campionati presen- invece Simone Saltarelli, pilota del Te-
ti in Italia, il Moto- am Green Speed impegnato anche nel
Estate è ormai da National Trophy con la medesima squa-
anni tra i più ap- dra: «Il MotoEstate è come un allena-
prezzati sia dagli mento competitivo, posso confrontarmi
appassionati che con avversari di buon livello e, al tempo
soprattutto da quei stesso, prendere la giusta confidenza
motociclisti aman- con la moto e le gomme Dunlop. Cor-
ti della pista che rere è molto più stimolante rispetto a
hanno la possibilità di muovere i primi svolgere dei test e questo secondo me
passi nelle competizioni in un paddock è il paddock giusto per gareggiare in un
professionale ma dall’animo genuino. ambiente professionale ma senza ec-
All’interno del quale possono confron- cessivo stress».
tarsi alla pari con piloti più esperti, Anche nella Supersport 300 è pre-
giovani promesse in rampa di lancio e sente un nome altisonante quale il pie-
specialisti di determinate classi, il tutto montese Davide Conte, il quale si è già
correndo in alcuni dei migliori tracciati laureato campione. Il diciassettenne è
italiani di medie dimensioni come quelli impegnato nella medesima categoria
di Cervesina, Varano e Cremona. anche nel CIV ed è un prospetto inte-
Il MotoEstate è un campionato alla ressante per il panorama tricolore, pro-
portata di tutti e dagli ottimi numeri, co- prio come Niccolò Lisci, ventenne “ma-
me racconta l’organizzatore Filippo Del- de in MotoEstate” la cui storia è parti-
monte: «Siamo davvero contenti di ciò colare, in quanto arriva dalla Sardegna
che stiamo ottenendo. Abbiamo in pista ed effettua un lungo viaggio per recarsi
piloti esperti, belle promesse e amatori. a ogni round, un impegno che coinvolte
E, ancora una volta, abbiamo introdotto anche la famiglia da due anni a questa
una nuova pista su cui gareggiare, Cre- parte. Inoltre, all’interno della catego-
mona, portando avanti la tradizione di ria ci sono anche piloti provenienti da
famiglia. Mio padre aveva infatti aper- altri Paesi come l’ucraino Artem But.
to la strada con Varano e Franciacorta,
mentre noi in questi anni abbiamo fatto
lo stesso con Modena, Cervesina e, ap- ALL’INTERNO del MotoEstate so-
punto, Cremona. Le gare sono spetta- no presenti altri nomi di prestigio: Kevin
colari e anche i trofei di supporto, come Manfredi, campione europeo Super-
la Battaglia dei Bicilindrici e il CRV, sono sport, è presente nel Challenge Kawa-

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TROFEI MOTOESTATE

saki, dove fa da coach ai giovanissimi occupa la decima posizione assoluta.


piloti. Nel Trofeo inoltre, vengono anco- Boccellari si è ben presto reso conto di INFINE, tra le classi di contorno che
ra utilizzate anche le “care vecchie” 125 come il MotoEstate sia l’ambiente giu- disputano le proprie gare nel contesto
Sport Production, ormai scomparse dai sto in cui muovere i primi passi nella del MotoEstate, tra le più interessanti
campionati internazionali ma ancora disciplina: «Per me quest’anno è tutto va annoverata la Battaglia dei Bicilindri-
amate dagli appassionati dei motori a nuovo, perché non avevo mai gareggia- ci, che oltre ad avere al proprio interno
due tempi. In questa speciale catego- to con delle supersportive. Ho ancora moto particolari come la Paton S1-R,
ria, dove a farla da padrona è l’Aprilia, è molto da imparare e si vede, perché annovera tra i partecipanti anche piloti
Emanuele Magnanelli a guidare la clas- devo abituarmi alle sensazioni che si di caratura internazionale quali Andrea
sifica seguito da Gabriele Balboni, con provano e al modo in cui devono esse- Majola e il francese Pierre-Yves Bian,
Edoardo Specolizzi terzo e migliore tra re fornite le indicazioni ai meccanici per specialisti delle corse su strada ma as-
i piloti della sottoclasse Open. migliorare l’assetto. Tuttavia, mi sto solutamente competitivi anche in pista.
trovando bene nel paddock perché sono Il quinto e ultimo round della sta-
tutti molto amichevoli ma professiona- gione 2021 dei trofei MotoEstate si
ALTRI mezzi particolari che è possi- li e, al tempo stesso, mi sto rendendo svolgerà nel fine settimana del 18 e
bile vedere nel paddock sono le Moto4 conto di come, arrivando dal Fuoristra- 19 settembre al Cremona Circuit, dove
riservate ai giovanissimi, così come le da, riesca a controllare bene la moto in verranno incoronati tutti i campioni di
Supermono – moto monocilindriche or- ogni condizione» quest’anno.

mai sempre più in voga – presenti con


una griglia a loro dedicata, dove è Da-
niele Scagnetti a comandare davanti a
Matteo Morri, pilota impegnato anche
nel CIV Moto3 con il Team Bucci Moto.
Nata come classe di contorno, sta
acquisendo sempre maggior successo
la Race Attack, categoria low cost in cui
l’intero programma fatto di qualifiche e
due gare viene svolto tutto in una sola
giornata. Per quel che riguarda la Race
Attack 1000, il leader della classifica è
Yari Remoto su Aprilia, sebbene sia sol-
tanto al proprio secondo anno di gare.
Nella Race Attack 600, invece, è An-
drea Liberini su Yamaha R6 a guidare il
gruppo al comando della classifica ge-
nerale, mentre tra i rookie il migliore è
Edoardo Boccellari, che sta disputando
in questo 2021 la sua prima stagione
nella Velocità in sella a una Honda e

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Qui sotto, un nome da
Mondiale come l’ex MotoGP
Bradley Smith (38). A
sinistra, Matteo Morri (14), in
piena corsa per la classifica
Supermono. Nell’altra pagina,
Emanuele Magnanelli (87)
e Gabriele Balboni (18) si
contendono la 125. Andrea
Maestri (21) è in lotta per il
titolo della 1000.

MOTOESTATE 1000
1. Christian Brugnone – 76 p.ti
2. Andrea Maestri - 75
3. Massimiliano Palladino - 72
4. Valter Bartolini - 51
5. Massimo Boccelli – 51

MOTOESTATE 600
1. Simone Saltarelli – 109 p.ti
2. Niccolò Bianucci - 96
3. Michael Ferrari - 81
4. Giacomo Gioia - 50
5. Alessandro Pozzo - 37

MES SUPERSPORT 300


1. Davide Conte – 108 p.ti
2. Niccolò Lisci - 78
3. Stefano Sala - 66
CLASSIFICHE
4. Giacomo Zannoni - 62
5. Davide Bollani - 53

125
1. Emanuele Magnanelli – 108 p.ti
2. Gabriele Balboni - 101
3. Edoardo Specolizzi - 75
4. Matteo Agnorelli - 59
5. Marjan Krstev - 44

SUPERMONO
1. Daniele Scagnetti – 111 p.ti
2. Matteo Morri - 110
3. Daniel Bianchi - 58
4. Vittorio Ameli - 43
5. Andrea Raimondi - 36

MOTO4
1. Andrea Vitali – 100 p.ti
dal mondiale al motoestate 2. Umberto Chiarena - 60
3. Mattia Ballerini - 45
Il Project 109 di Smith e Corti RACE ATTACK 1000
1. Yari Remoto - 153
UNA DELLE REALTÀ più interessanti nel contesto del MotoEstate è il “Project 2. Lazzaro Valsecchi – 128,5
109”. Si tratta di una squadra fondata da Claudio Corti e Bradley Smith – piloti dai 3. Alberto Torchio - 110
trascorsi nei principali campionati mondiali, MotoGP compresa – con l’obiettivo di 4. Claudio De Stefano - 107
far crescere alcune giovani promesse con un metodo alternativo, come spiega lo 5. Andrea Crifò – 93,5
stesso Corti: «Io e Bradley siamo sempre andati d’accordo, diventando amici an-
che lontani dai campi di gara e abbiamo deciso di aprire la nostra scuola. Essendo RACE ATTACK 600
1. Andrea Liberini – 150 p.ti
rivolta ai giovanissimi che muovono i primi passi nelle “ruote alte”, pensiamo che 2. Luca Coletto – 119 p.ti
il MotoEstate sia l’ambiente giusto per crescere e, per rendere più efficaci i nostri 3. Marco Como - 113
consigli. Così, corriamo assieme a loro in modo da avere un feedback diretto, co- 4. Davide Rolando - 103
me accade quest’anno con il nostro pilota Alex Murley». 5. Alberto Bettella - 101

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A TU PER TU – DAVID PHILIPPAERTS DI STEFANO TAGLIONI

David Philippaerts, 37 anni,


in azione durante la prova
dell’italiano Prestige di
Montevarchi: in questi anni
di lontananza dal Mondiale,
l’ex iridato MX1 si è tenuto
in forma e ha continuato a
correre a livello nazionale.

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IL RITORNO DEL
GUERRIERO
NEL TEAM SIAMO RIMASTI SENZA PILOTI E COSÌ, ANCHE UN PO’ PER GIOCO, HO DECISO DI RIMETTERMI
IN GARA A PARTIRE DA OTTOBRE. COSA MI SPINGE? LA FORMA FISICA E LA PASSIONE PER LO SPORT.
E POI, CON I 40 ANNI CHE SI AVVICINANO, È L’ULTIMA OCCASIONE PER FARLO

T
ORNA David! Un gione iniziata alcuni piloti hanno avuto
po’ a sorpresa dei ripensamenti e li abbiamo lasciati li-
David Philippa- beri. Sono ragazzi, possono avere le lo-
erts ha annun- ro idee e noi rispettiamo tutti, le strade
ciato che da ot- si sono divise anche per motivi diversi e
tobre farà il suo comunque la nostra struttura è rimasta
rientro, dopo senza piloti, ovvero con soltanto il sot-
cinque anni, al toscritto nell’italiano Prestige. Ci siamo
mondiale MXGP. guardati intorno, non è facile trovare pi-
Campione del loti a stagione avviata e quasi per gioco,
Mondo MX1 nel 2008, ha lasciato il abbiamo deciso di fare qualche prova
Mondiale a fine 2016, e dopo cinque an- del mondiale MXGP. Così mi sto prepa-
ni torna al cancelletto di partenza. rando per l’ultima dell’italiano Prestige
«Con Morris Ghidinelli, proprieta- a Fermo, il 29 agosto, e poi da ottobre il
rio del team con la Yamaha, abbiamo ritorno al Mondiale».
deciso senza stare a pensarci troppo...
quest’anno la nostra squadra stava ge- QUALI gare disputerai?
stendo quattro piloti tra Europeo e Ita- «Se il calendario non cambia la pri-
liano e tutto era partito bene, poi a sta- ma è a Teutschenthal, 3 ottobre, poi

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DAVID PHILIPPAERTS

Sotto, un’immagine
di archivio del Mondiale
2016: Philippaerts
a colloquio con l’allora
compagno di squadra in
Yamaha, il francese Romain
Febvre, ai tempi campione
del Mondo in carica in MXGP.

Francia e Arco di Trento. In teoria sa-


rebbero tre gare, poi vedremo... »
Come ci si prepara?
«Ormai dall’anno scorso, correndo a
livello nazionale, mi alleno in moto un
giorno a settimana. Ora che non devo
seguire i ragazzi del team, comunque
ho anche quelli della mia scuola, l’A-
cademy DP19, ho più tempo e devo
cercare di arrivare a tre allenamenti a
settimana. Per il team non è la prima e-
sperienza in MXGP, e l’anno scorso con
Samuele Bernardini è stata fatta una
buona stagione intera nel Mondiale».

PARLACI dell’odierna MXGP: i


primi cinque sono vicinissimi.
«Tim Gajser ha iniziato molto forte e
l’ho visto bene anche sulla sabbia; ora
mi sembra che stia anche pensando al
campionato, a evitare errori. Romain
Febvre si è preparato moltissimo per
questa stagione e i risultati si vedono,
mi ha sorpreso sulla sabbia di Lommel
dove si è dimostrato velocissimo. Come
altri francesi, può avere dei momenti di
nervosismo e andare un po’ fuori con-

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trollo, ma quest’anno mi sembra al top.
Jorge Prado è un grandissimo talento,
lo paragono al Ken Roczen dei miei
anni, un pilota completo: giovanissimo
ma con la capacità di gestire la gara da
veterano, sa quando attaccare e quan-
do aspettare. In quarta posizione c’è la
vecchia volpe, Antonio Cairoli, che con-
tinua a sorprendere. Quest’anno corre-
re in giornata unica può essere impor-
tante per lui, c’è tempo per il recupero
e quando Tony sta bene può dire la sua,
soprattutto quando la pista è difficile,
bucata. Tanto di cappello... sta facendo
veramente qualcosa di unico e gli augu-
ro il meglio per questa stagione».
Deve correre anche nel 2022?
«Per come sta andando sì, poi una
difficoltà in più può venire dal calenda-
rio, qualora si dovesse tornare ai due
giorni e a tanti GP anche extra-europei,
ma i risultati sono dalla sua parte».
Allora quando si smette di cor-
rere?
«Io ho smesso quando non arrivavo
più nei cinque... Se sei un pilota che ha
vinto, o comunque abituato a lottare
per il podio e per vincere, quando non
arrivi più lì davanti soffri, e quindi a fine
gara non sei mai soddisfatto. Alla lunga
molli, anche se per la passione vorresti
correre sempre. Credo sia il motivo per
cui ha smesso anche Valentino Rossi».
Tornando alla classifica mondia-
le, quinto è Jeffrey Herlings.
«Talento indiscusso, che a volte pe-
rò si rovina con le sue mani. Per l’infor-
tunio alla spalla non ha colpe, però in
tanti anni abbiamo capito che è spesso
troppo al limite, è un modo di correre

Sopra, un altro scatto della prova di


Montevarchi dell’italiano Prestige. Qui a
destra, David nel 2016, suo ultimo anno
di Mondiale, mentre si confronta con
un giovanissimo Roan Van De Moosdijk.

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DAVID PHILIPPAERTS

A sinistra, ancora un’immagine


di Philippaerts nel 2021. Sopra,
David festeggia nel 2007
la prima vittoria iridata
con la 450, in Germania.
Proprio da Teutschenthal
ripartirà quest’anno
la sua avventura iridata.

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A sinistra, un bel passaggio del toscano
a Teutschenthal nel 2007, in sella alla
KTM. Quell’anno David chiuse al sesto
posto nel Mondiale. Sotto, sempre nello
stesso anno, è con Tony Cairoli, subito
dopo la vittoria nella gara tedesca.

che mi viene da definire “ingenuo”. Per migliorato molto. Evidentemente nel La gara di Mondiale ti dà quella scarica
esempio Gajser lo vedi soltanto in al- Team MRT che è delle sue parti (Viter- di adrenalina in più ma io devo tenere
cuni giri al limite, gli scappa un piede bo, nde) si trova a casa, è tranquillo, sa il mio passo. All’Italiano quest’anno
dalla pedana o sbaglia una curva, ma gestire gli allenamenti, è seguito bene, sono venuti anche Gajser e Glenn Col-
quando trova il suo passo è costante, la moto è OK e i risultati sono ottimi». denhoff... è un altro andare, ma cerche-
mentre Herlings è sempre a spingere Ivo Monticelli è diciannovesimo. remo di divertirci! Il Motocross resta
per tutta la manche, e non può sempre «Ivo secondo me ha dimostrato di sempre il mio mondo, il mio lavoro e il
andare bene». avere la velocità per stare anche con Mondiale è sempre un riferimento im-
Abbiamo parlato dei primi cin- quelli davvero buoni, però in gara ha portante per tutti gli addetti ai lavori,
que, e al sesto posto c’è Jeremy spesso avuto situazioni sfortunate o per i contatti e le opportunità che pos-
Seewer: è il primo su una Yamaha, difficili. Ha fame di risultato e forse con sono nascere. Si registra una crescita
tu hai vinto il titolo con la moto dei troppa foga è più facile sbagliare». di interesse per il Motocross, le vendite
tre diapason e corri ancora con lo Poi abbiamo Alberto Forato al fanno ottimi numeri e abbiamo visto che
stesso Marchio. Ci si aspetta un po’ primo anno in MXGP. nel Mondiale sono entrate Case nuove,
di più dagli ufficiali Yamaha, o no? «Il passaggio alla 450 non è facile e come Beta, Fantic, si parla di Triumph,
«Sono un po’ critico sugli ultimi il mondiale è tosto, ma in queste prime anche la TM dovrebbe tornare, e piloti
quattro anni di Yamaha al Mondiale. gare mi è piaciuto e sta guidando bene che hanno fatto anni in moto a un certo
Stanno lavorando molto bene in MX2 senza strafare, e così si cresce». livello e hanno esperienza, sensibilità, e
con i giovani, ma in MXGP probabilmen- ancora velocità, possono tornare molto
te hanno compiuto scelte sbagliate e utili per fare sviluppo, per i test o anche
forse c’è da migliorare anche come or- DAL TUO rientro cosa ti aspetti? per gestire la preparazione dei piloti. È
ganizzazione e supporto ai piloti. Parlo «Mi aspetto soltanto di divertirmi, qualcosa che io già faccio e che conti-
così dall’esterno, è un’opinione forse senza pressione. Il Mondiale in questi nuerà a essere la mia professione. È la
superficiale». ultimi due anni è cambiato, per il Co- passione che mi ha spinto a tornare al
Arriviamo agli italiani della cate- vid-19 si fa tutto in un giorno soltanto, Mondiale, sto in buona condizione e con
goria. Dopo Cairoli, abbiamo Ales- le due entrate tra libere e qualifiche e il team abbiamo detto “Perché no?’”.
sandro Lupino nono in classifica. poi le due manche. Si sta meno in sella Poi si avvicinano i quarant’anni e dopo
«Bravissimo, il Lupo quest’anno è però il ritmo della giornata è più veloce. non sarà più possibile».

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A TU PER TU – MARTINA GALLIENI DI MARIO CANDELLONE

CAMPIONESSA
CON LODE
STO STUDIANDO PER
LA SPECIALIZZAZIONE
IN ASTROFISICA,
MA NEL FRATTEMPO
HO CORONATO IL MIO
SOGNO: GAREGGIARE
TRA LE MIGLIORI
DEL MONDO.
IL LIVELLO DEL
TRIAL FEMMINILE,
IN ITALIA, NON
ERA MAI STATO
COSÌ ALTO

Il livello tecnico di Martina Gallieni è cresciuto molto


da quando è iniziata la collaborazione con il minder romano
Gimmi Rossi. Martina ha numerosi tifosi; il più importante,
è il fidanzato, che non pratica il Trial... almeno per ora!

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M
ARTINA
Gallieni, pi-
lota TRRS,
è l’esempio
di come nel
Trial, lavo-
rando con
tenacia e
pazienza,
si possano
raggiungere traguardi importanti, an-
che se non si è più giovanissimi. Dopo
l’incidente in allenamento (che le era
costato la frattura della clavicola), in
Spagna, poco prima del Trial delle Na-
zioni 2019, non si è persa d’animo; si è
rimessa in forma e si è presentata in ga-
ra e ha vinto l’Italiano 2020. Martina Vi-
ve a Courmayeur, in Val d’Aosta; il Trial è
una passione ereditata dal padre e col-
tivata a causa della sospensione delle
gare di sci, per un incidente. Laureata in
Fisica, ora insegue la specializzazione in
Astrofisica!

DA CAMPIONESSA italiana, ora


in classifica ti trovi a inseguire: co-
me giudichi questo inizio di stagio-
ne? Te lo aspettavi?
«Secondo me il livello del Trial fem-
minile in Italia non era mai stato così
alto. Siamo in quattro ragazze ad avere
le capacità tecniche per vincere e per
questo può accadere di tutto, in gara e
in campionato. Sono sicura che anche tempo in più nelle zone. Le gare dure
il resto della stagione sarà molto com- sono quelle in cui mi diverto di più». CREDI che siano stati fatti pro-
battuto». Quindi, nelle manifestazioni for- gressi in campo femminile o di stra-
Alla vigilia della gara di campio- mat B, non ti dispiacerebbe se fos- da da fare ce ‘è ancora tanta?
nato italiano femminile, continui a sero due le giornate di gara per le «Ci sarebbe da fare ancora qualche
correre in una categoria superiore. donne? piccolo step concettuale su come viene
Una sfida bella e rischiosa: qual è la «Mi piacerebbe sicuramente e, in considerato il settore femminile, in I-
ragione per cui l’hai intrapresa? futuro, spero in un cambiamento in tal talia. Abbiamo dei grandi esempi tra le
«Il Format B è una modalità di gara senso». altre Nazioni europee a cui attingere».
molto interessante per le categorie su- Ti senti discriminata come donna Cosa ritieni opportuno nell’im-
periori, perché le vede impegnate in due che pratica uno sport prettamente mediato per aiutare a far crescere
giorni di gara. Purtroppo le altre catego- maschile? il settore femminile?
rie, tra cui quella femminile, competono «No, non mi sento discriminata. Il «Insistere sui raduni collegiali. Que-
soltanto domenica mattina, in un per- bello del Trial è che siamo una piccola sta primavera, a Chiampo, è stato orga-
corso di nove zone per due giri. Penso, comunità e che, nel bene e nel male, nizzato il primo, che ha visto l’adesione
quindi, che correre il sabato nella TR3 ci conosciamo tutti. Gli altri piloti sono di un gran numero di ragazze di tutte le
mi aiuti in vista dei difficilissimi ostacoli gentili: spesso capita che diano consigli età. Serve muoversi in quella direzio-
che trovo al Mondiale nella TrialGP Wo- sulle traiettorie a noi ragazze o che ci ne con altri stage. A livello internazio-
men e mi permette di trascorrere del facciano passare in coda». nale, negli ultimi anni è nato un nuovo

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MARTINA GALLIENI

Martina Gallieni
è tra le 15
migliori Trialiste
al Mondo.
Nella TrialGP,
il livello tecnico
di Laia Sanz
ed Emma Bristow
è inarrivabile
ma l’azzurra
non si arrende...

progetto, chiamato WTrial, con il fine


di promuovere il Trial femminile nel
Mondo, dando visibilità anche a ragazze
di Paesi dove la tradizione Trialistica è
meno sentita che da noi».
Nel Mondiale corri nella TrialGP
Women: come ti trovi? Il ritorno di
Laia Sanz sta condizionando il livel-
lo delle zone?
«È il mio primo anno in questa cate-
goria e devo dire che il salto dalla Trial2
Women è enorme. Credo che il livello si
sia alzato ulteriormente con il ritorno di
Laia. Lei e Emma Bristow sono davvero
brave ed è giusto che il titolo mondiale
si decida su zone più selettive».

IL LIVELLO di Bristow e Sanz è ir-


raggiungibile? O lavorando sodo si
può pensare di avvicinarle?
«Al momento, loro sono una spanna
sopra le altre e, forse, nessuna di noi
raggiungerà mai quel livello. Di sicuro,
ci stiamo allenando per arrivare lì. Pen-
so che sia il sogno di ognuna di noi!».
Hai degli aiuti economici per po-
tere partecipare al Mondiale?
«No».
Trovi il tempo per allenarti dato
che studi Astrofisica?
«Per conseguire la laurea speciali-
stica in Astrofisica, mi mancano ormai
pochi esami e una tesi di ricerca. Chia-

54 www.motosprint.it
ramente gli impegni sportivi allunga-
no le tempistiche ma sto mantenendo
un’ottima media scolastica, contro ogni
previsione».
Del tuo fidanzato dicesti che era
il tuo primo tifoso; continua a soste-
nerti “da remoto”? O si è comprato
una moto da “Trial” e viene con te?
«Lui continua a sostenermi incondi-
zionatamente e so che posso sempre
contare su di lui, anche quando sono
lontana per le gare. Non l’ho ancora
convinto a prendersi una moto da Trial,
ma non demordo: prima o poi ci riusci-
rò!».

HAI CAMBIATO minder, ora ti se-


gue Gimmi Rossi; come sei arrivata
a lui? Vi allenate anche insieme o vi
vedete soltanto alle gare?
«Nell’ultimo anno, Gimmi si era
preso un periodo sabbatico dal lavoro
di minder. Così, quest’inverno l’ho con-
tattato e gli ho chiesto se aveva voglia
di tornare alle gare insieme a me. La
distanza geografica è un piccolo sco-
glio, perché tra Courmayeur e Roma ci
sono 800 chilometri ma, quando riesco,
scendo ad allenarmi da lui: se tecnica-
mente sto crescendo, buona parte del
merito va a lui e alle zone che traccia».
Hai iniziato relativamente tar-
di nel Trial: ti condiziona avere 27
anni e gareggiare con ragazze più
giovani?
«Sono consapevole di aver iniziato
tardi rispetto alle altre Trialiste ma que-
sto non mi condiziona più di tanto. Anzi,
mi permette di vivere con intensità ogni
piccolo traguardo. Nonostante il mio
percorso atipico, ho vinto un titolo ita-
liano femminile e partecipo al Mondiale
nella TrialGP Women!».
Cosa ti aspetti dal Trial? Quali
sono i tuoi obiettivi? Hai dei sogni
Il bello del Trial è che siamo una piccola nel cassetto?
«Il mio grande obiettivo si è realiz-
comunità e che, nel bene e nel male, zato a Tolmezzo, quando ho gareggiato
ci conosciamo tutti. Gli uomini sono per la prima volta assieme alle quindici
gentili: spesso capita che diano consigli donne più forti al Mondo. Per me, non
era un risultato scontato ed è stato dav-
sulle traiettorie a noi ragazze vero magico. Mi rendo conto che in que-
o che ci facciano passare in coda sto momento sto vivendo il mio grande
sogno e voglio godermi ogni singolo
istante».

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SPEEDWAYGP – SVEZIA DI ROBERTO TOMBA

Sopra, i protagonisti del mondiale


Speedway 2021, Zmarzlik (blu)
e Laguta (giallo), che nella pagina a fianco
è al comando. Sotto, Zmarzlik mentre
festeggia la sua quarta vittoria stagionale.

IRRESISTIBILE
ZMARZLIK
C
IL DUE VOLTE CAMPIONE INQUE pun-
ti dopo sedici
DEL MONDO VINCE ANCHE manche, la net-
ta sensazione
LA TAPPA DI MALILLA, di un pilota in
difficoltà in una
MA LAGUTA NON MOLLA: pista molto
È SECONDO IN GARA difficile, appe-
santita dalla
E IN CLASSIFICA GENERALE, pioggia caduta
fino a mezz’ora prima della gara. Ma
A SOLTANTO TRE PUNTI DAL Bartosz Zmarzlik non è certo il pilota
che si abbatte di fronte alle difficol-
POLACCO. E FRA POCHI GIORNI tà, anzi, spesso e volentieri, quando
si trova in situazioni complicate, tira
IL RUSSO POTRÀ SFRUTTARE fuori tutta la sua innata classe e si ri-
IL VANTAGGIO DELLA PISTA alza come d’incanto. E quando trova
la condizione mentale ideale e il set-
DI CASA A TOGLIATTI taggio giusto, non ce n’è per nessuno.
La gara di Zmarzlik possiamo dire
sia iniziata alla diciannovesima batte-

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ria, la penultima delle manche di qua- GP SVEZIA
lifica. Soltanto con una vittoria il po- 1. Bartosz Zmarzlik (POL)
lacco poteva ambire al passaggio alle punti 20; 2. Artem Lagu-
semifinali, la partenza dallo starter ta (RUS) 18; 3. Fredrik
non è impeccabile, ma in uscita del- Lindgren (SVE) 16; 4. Jason
la prima curva riesce a sopravanzare Doyle (AUS) 14; 5. Emil
l’australiano Fricke che aveva preso Sayfutdinov (RUS) 12; 6.
il comando della manche, andando Maciej Janowski (POL) 11;

CLASSIFICHE
poi a vincere comodamente la sua 7. Dominik Kubera (POL)
seconda batteria nella fresca serata 10; 8. Anders Thomsen
scandinava (quattordici gradi…). Qua- (DAN) 9; 9. Tai Woffinden
lificazione centrata, nella prima semi- (GBR) 8; 10. Max Fricke
finale Laguta scatta al comando, ma (AUS) 7; 11. Robert Lam-
alle sue spalle Zmarzlik si piazza in un tredicesimo e un quindicesimo po- bert (GBR) 6; 12. Oliver
traiettoria esterna acquisendo sem- sto, chiudendo la gara in Svezia con Berntzon (SVE) 5; 13.
pre maggior velocità, il sorpasso alla un convincente sesto posto. Nien- Matej Zagar (SLO) 4; 14.
penultima curva della seconda torna- te miracolo sportivo stavolta per il Leon Madsen (DAN) 3; 15.
ta ha premiato la rischiosa scelta del connazionale Dominik Kubera, dopo Krzystopf Kasprzak (POL)
polacco di partire dallo steccato. il sensazionale weekend di Lublino 2; 16. Pontus Aspgren SVE)
Nella seconda semifinale, emo- nel quale era salito per due volte sul 1.
zionante duello tra l’australiano Ja- podio (secondo nel GP 5 e terzo nel
son Doyle e l’idolo di casa Fredrik GP6). IN CAMPIONATO
Lindgren, vinto dal primo che si è così 1. Bartosz Zmarzlik (POL)
regalato la sua prima finale in sta- punti 121; 2. Artem Lagu-
gione. Ma la tensione allo starter ha HA GAREGGIATO grazie a una se- ta (RUS) 118; 3. Fredrik
spento i sogni di Doyle, che ha toccato rie infinita di piloti indisponibili: Mar- Lindgren (SVE) 96; 4. Emil
il nastro ed è stato escluso. Nella ri- tin Vaculik out per l’infortunio alla Sayfutdinov (RUS) 91; 5.
partenza a tre, Zmarzlik parte davanti clavicola subito a Lublino, Aleksandr Maciej Janowski (POL) 83;
a tutti e aumenta giro dopo giro il van- Loktaev, primo sostituto, impossibili- 6. Tai Woffinden (GBR) 83;
taggio fino al traguardo finale. Secon- tato ad entrare entro i confini svedesi 7. Leon Madsen (DAN) 62;
da posizione conquistata con il coltel- per problemi di visto e di quarantena 8. Jason Doyle (AUS) 61;
lo tra i denti per Artem Laguta, capar- obbligatoria. 9. Max Fricke (AUS) 59; 10.
bio nell’attaccare e superare Fredrik Il secondo sostituto, l’australiano Robert Lambert (GBR) 47.
Lindgren al terzo giro. Un sorpasso, e Jaimon Lidsey, campione del mondo
un secondo posto, che tengono vive le under 21, era infortunato. È così toc-
speranze per il russo di giocarsi fino in cato ancora a Kubera, terzo nella lista Quattro le gare ancora da disputa-
fondo le chance per il titolo mondiale. delle “riserve mondiali”, dar del filo da re; Zmarzlik e Laguta sono distanziati
Maciej Janowski riemerge dopo torcere ai migliori piloti del mondo, di soli tre punti in classifica generale!
la clamorosa debacle di Lublino, nel chiudendo la sua gara con un presti- Più staccato Lindgren, che insegue a
quale in due gare aveva collezionato gioso settimo posto. oltre venti punti il duo di testa.

GP Polonia
I big si dividono la posta in palio
NEL WEEKEND che ha preceduto il GP di Svezia, di casa ha tratto indubbiamente vantaggio dalla conoscenza
Zmarzlik e Laguta si sono imposti in gara 5 e gara 6, a Lu- del tracciato regalandosi niente meno che un secondo e un
blino (Polonia), staccando in classifica generale i rivali. La terzo posto nelle due tappe iridate. Per contro, incredibile il
lotta per il titolo sarà una questione tra il polacco e il russo, tracollo di Maciej Janowski, leader del mondiale dopo i primi
distanziati di appena un punto in classifica. La sorpresa del quattro GP stagionali. “Magic” è incappato in un weekend
weekend è arrivata dalla wild card, Dominik Kubera (22 an- da incubo; il tredicesimo e il quindicesimo posto a Lublino
ni), il polacco che si era messo in mostra nel mondiale Under hanno definitivamente sancito l’addio ai sogni iridati per il
21 con un bronzo nel 2019 e un argento nel 2020. Il pilota trentenne polacco.

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NON FA UNA PIEGA DI CARLO BALDI info@baldicarlo.com

SCELTE O ABBAGLI?
Rea e “Razga”: quando il mercato Superbike riserva brutte sorprese ai costruttori

J
ONATHAN Rea e Kawasaki, un binomio vin- Nei suoi anni in KRT il suo unico compagno di squadra
cente dal 2015, da quando il nordirlandese competitivo è stato Tom Sykes. Dopo aver sviluppato e reso
decise di lasciare la Honda per salire sulle vincente la ZX-10RR, l’iridato SBK 2013 si è trovato improvvi-
moto di Akashi. Il nordirlandese correva con samente scavalcato nelle gerarchie del team e dell’azienda,
la Honda dal 2004, quando debuttò nel British e non l’ha presa bene. I due galli nello stesso pollaio si sono
Supersport, proveniente dal CEV 125, dove “beccati” fino a quando Tom è passato alla BMW. I suoi suc-
tra i suoi avversari c’era anche Jorge Lorenzo. cessori sono stati Leon Haslam e ora Alex Lowes, riconfer-
In 600 il pilota di Ballymena, nonostante mato per il 2022, piloti che ho sempre definito “veloci ma non
un brutto incidente a Knockhill nel quale troppo”. Al contrario di Sykes, nessuno dei due ha mai pensato
si fratturò il femore, mise subito in mostra di insidiare Rea, ma soltanto guardargli le spalle. Sono stati
le sue doti, tanto che l’anno successivo passò nel BSB, con il scelti proprio per quello. Ma quando Rea è in difficoltà nessu-
Team Red Bull Honda. Tre anni dopo finì nel mirino del Team no può portare in alto la Ninja.
Ten Kate Honda, che dopo averlo
fatto crescere per un anno in Su- E DIRE che la Kawasaki ha a-
persport, nel 2009 lo gettò nella vuto in casa un grande pilota, un
mischia del mondiale SBK. Con la giovane che avrebbe potuto rap-
vetusta Fireblade Rea fu capace di presentare il futuro della Casa.
conquistare 15 vittorie e 42 podi. Mi riferisco ovviamente a Toprak
Anche se ancora da affinare, il suo Razgatlioglu (nella foto, davan-
era un evidente talento naturale. ti a Rea), approdato in Kawasaki
Evidente per tutti ma non nel 2015 e che dopo aver vinto la
per la Honda. A volte all’inter- Stock 600 era passato alla Stock
no di una grande Casa si perde 1000 per poi debuttare in Super-
il contatto con la realtà, forse bike nel 2018, affidato alle cure
a causa di lotte intestine, o per di Puccetti Racing. Non com-
rispettare inconcepibili politiche prendere il talento Rea è stato
aziendali. Rea era rimasto per il grande errore della Honda, la-
anni in SBK sulla CBR1000, nel- sciarsi sfuggire (o forse è meglio
la speranza di essere promosso dire “accompagnare alla porta”)
in MotoGP. Quando si arrivò al Razgatlioglu è stato quello della
dunque però gli venne proposto Kawasaki. Nelle prime due sta-
un team privato, che il nordir- gioni in SBK Toprak aveva raccol-
landese rifiutò sdegnato. A quel to podi e vittorie, tanto da essere
punto la sua scelta poteva rica- convocato per la 8 Ore di Suzuka
dere su Ducati (altra azienda dalle scelte quantomeno par- 2019. Dove fu veloce nelle prove, ma a sorpresa il team non
ticolari) o Kawasaki. Quest’ultima formulò la proposta più lo schierò in gara, scatenando le ire di Kenan Sofuolgu, che
convincente e Rea si vestì di verde. E al vertice di un proget- interpretò, a mio parere giustamente, il mancato impiego del
to ambizioso ha iniziato quell’incredibile filotto di successi suo pupillo come la volontà di far cadere gli onori della vittoria
che l’ha reso il pilota più vincente nella storia della SBK. soltanto sugli ufficiali Rea e Haslam. Per le Case giappone-
si vincere la 8 Ore equivale a un titolo mondiale, e il giovane
LA KAWASAKI ha svolto un grande lavoro assecondan- turco sarebbe diventato un pilota Kawasaki a tutti gli effetti,
do il sei volte campione del Mondo e puntando tutto su di lui, destinato a sostituire Haslam al fianco di Rea. Per il team sa-
ma a mio parere ha anche commesso un errore paragonabile rebbero aumentati i podi, ma anche i problemi, di nuovo con
proprio a quello della Honda. Rea è ancora ben lontano dal due galli nel pollaio. Posso comprendere le ragioni del team,
pensare al ritiro (ha soltanto 34 anni) ma per un azienda è fatico invece a capire quelle della Kawasaki, che avrebbe do-
quantomeno rischioso puntare tutto su un solo pilota. vuto trattenere il turco, puntando su di lui per il futuro.

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PILLOLE SPRINT DI DANIELA PIAZZA
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PIKES PEAK, TOURNOUR SECONDO IN REPUBBLICA CECA

È UN ADDIO CANCELLATO il round in Germania, è


andato in scena a Kramolin, Repubblica
Ceca, il secondo e ultimo appuntamento
Moto escluse dalla celebre cronoscalata dell’europeo Trial, che ha visto il dane-
se Sondre Haga conquistare la vittoria
davanti a Gianluca Tournour, vincitore
della prima tappa a Cortenova. «Non ho
guidato al 100% e questo non mi ha permesso di essere
competitivo con Haga» il rammarico del pilota del Team
GASGAS, che si è tenuto alle spalle la Beta del francese
Teo Colairo, terzo. Buona prova anche per i Pata Talenti
Azzurri FMI, con Marco Turco che ha centrato la vittoria
nella Youth International nella prima giornata di gara.

NIENTE MUGELLO PER SARA CAMBRINI

È FINITA ANZITEMPO la stagione di


SI È UFFICIALMENTE chiusa un’epoca alla Pikes Peak Inter- Sara Cambrini, che ha annunciato uffi-
national Hill Climb. A due anni di distanza dalla tragica scom- cialmente che non prenderà parte all’ul-
parsa di Carlin Dunne, morto a pochi metri dal traguardo dell’e- tima gara di campionato della Women’s
dizione del 2019 che stava dominando, gli organizzatori della European Cup, prevista al Mugello il 29
celebre cronoscalata del Colorado hanno deciso di vietare de- agosto. «Credo, anzi, sono sicura di aver
finitivamente la partecipazione delle motociclette alla Race to sempre dato il mio massimo sia in pista
the Clouds. «Le moto hanno fatto parte della nostra storia fin che fuori, per questo non ho niente da rimproverarmi» ha
dal 1916, risultando sempre emozionanti ma al tempo stesso detto Sara, che vede il bicchiere mezzo pieno nonostante i
tragiche, sia per i partecipanti che per i fans» ha spiegato Fred problemi di budget che non le permetteranno di conclude-
Veitch, presidente ad interim del consiglio di amministrazione re il suo primo anno nel campionato. «È stato un percorso
della Pikes Peak. «Si è trattato di un processo lungo e una de- breve ma intenso in cui la cosa più importante era divertir-
cisione difficile, ma in questo momento crediamo sia la scelta si e io l’ho fatto, fino alla fine!».
giusta e nel miglior interesse dell’organizzazione».

URAMOTO RIPORTA BRAD JONES INIZIA CANCELLATA LA PROVA A VARAZZE


LA SUZUKI IN SUPERBIKE A RESPIRARE AUTONOMAMENTE DELL’ITALIANO TRIAL INDOOR
ASSENTE dal 2018, la Suzuki tor- È ANCORA lungo il percorso di re- CON GRANDE rammarico, il Moto
nerà sulla griglia di partenza del cupero di Brad Jones, ma arrivano i Club La Guardia ha dovuto rinunciare
mondiale Superbike con Naomichi primi risultati. Ancora sotto osser- all’organizzazione della terza prova
Uramoto. Il pilota giapponese sarà vazione al King’s College Hospital di dell’italiano Trial Indoor, format “Ur-
wild card nel fine settimana sul cir- Londra, il pilota – protagonista di un ban Trial”. Senza le imprescindibili
cuito di Navarra, in sella alla Suzuki grave incidente nel BSB – riesce a autorizzazioni comunali, salta la tra-
GSX-R1000 del Team JEG Racing respirare in maniera quasi del tutto dizionale manifestazione a Varazze
con cui sta ben figurando in ESBK, la autonoma. Ridotta anche la quantità prevista per il 31 agosto. Il Comitato
Superbike spagnola, dove è già salito di sedativi e il quadro neurologico è in Trial FMI è al lavoro per verificare la
sul podio. assestamento. possibilità di recuperare il round.
THE TEST – MOTO MORINI X-CAPE DI DIEGO D’ANDREA – FOTOLIBERA

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AVVENTURA
SENZA
CONFINI
MEDIA CILINDRATA, MASSIMA VERSATILITÀ AL GIUSTO PREZZO.
NON C’È TANTA ELETTRONICA MA LA MECCANICA
E LE FINITURE SONO PENSATE ANCHE PER L’OFF-ROAD,
DOVE SORPRENDE. ANCHE PER MERITO DI UN’ELEVATA
PRECISIONE DIREZIONALE, UNO DEI SUOI PUNTI DI FORZA

L
A PAROLA av- Come l’interessante prezzo di 7290
ventura arriva da euro. La moto, già ordinabile presso la
lontano, dal latino rete vendita, sarà nelle concessionarie
“adventura”. Lette- da ottobre, anche in versione 35 kW
ralmente, ciò che per i possessori di patente A2. A breve
accadrà. Un tuffo arriverà anche una versione con cerchi
verso l’incerto, un in lega a 7090 euro.
incessante deside-
rio di scoperta, che
per chi va in moto UN MODELLO, indubbiamente,
coincide spesso con l’istinto di punta- dalle grandi ambizioni, che non po-
re le ruote fuori rotta, senza temere tevamo apprezzare con un semplice
tracciati polverosi e terreni imprevedi- test... “dietro casa”. Così, abbiamo de-
bili. Questo lo stimolo, il desiderio, che ciso di raggiungere la Basilicata, terra
spinge tanti appassionati a scegliere le capace di infondere sensazioni da raid
moderne crossover. Mezzi a proprio a- oltre confine, pur rimanendo a portata
gio su strada, variamente inclini all’off- di mano. La destinazione perfetta per
road ma anche adatti al commuting una debuttante determinata e arrem-
urbano e ai giri in coppia; e per questo, bante come questa.
candidati ideali ad assecondare aspet- Prima di entrare nel vivo, però, co-
tative motociclistiche a 360°. In una nosciamola meglio. Ideata e proget-
parola: versatili. tata nello stabilimento di Trivolzio,
È in un segmento così strategico – i in provincia di Pavia, la X-Cape parla
dati di vendita parlano chiaro – che Mo- italiano a partire dal tricolore ben im-
to Morini ha deciso di calare l’asso con presso sulle carene; anche la scelta
la nuova X-Cape, esploratrice a tutto della componentistica sfrutta il meglio
tondo, di media cubatura (650 cm3), della tradizione nostrana: Marzocchi
che punta a conquistare il grande pub- per la forcella (pluriregolabile, di 50
blico con numerose frecce al suo arco. mm Ø), Brembo per i freni (doppio di-

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MOTO MORINI X-CAPE

sco anteriore con pinze flottanti a due


pistoncini) e Pirelli Scorpion Rally STR
come pneumatici di primo equipaggia-
mento.
Il motore è un bicilindrico parallelo
da 649 cm3 non particolarmente esu-
berante in termini di potenza massima:
60 CV a 8250 giri/min il dato dichiara-
to. Insomma, quello che serve, senza
esagerare. Il telaio è un robusto tralic-
cio in acciaio, il forcellone è in allumi-
nio, mentre i cerchi – di 19’’ all’anterio- La Moto Morini X-Cape è adatta anche all’uso off-road, dove il motore non mette
in crisi la ciclistica. I blocchetti montati sul manubrio (sopra) sono funzionali,
re e 17’’ al posteriore – sono a raggi.
senza troppi fronzoli. Sotto, il display TFT di sette pollici, che è a colori.
Ridotta all’osso l’elettronica: niente
riding mode, traction control, o ride by
wire (l’acceleratore è di tipo tradiziona-
le); in lista figura soltanto l’ABS Bosch
9.1 MB, escludibile attraverso l’appo-
sito comando off-road sul blocchetto
sinistro, che al contempo attiva una
grafica dedicata sulla strumentazione.
Quest’ultima è imperniata su un am-
pio display TFT a colori di 7’’ con tutte
le info sempre a portata di sguardo e
un’ottima leggibilità anche in condizio-
ni di luce sfavorevole.

62 www.motosprint.it
Detto questo, la X-Cape è la classi- manovre da fermo, la manovrabilità è
ca moto che sa perfettamente come Linee “filanti”, serbatoio stretto, risultata sempre eccellente.
attirare l’attenzione. Il commento e- parte centrale della moto alta. Cambiamo scenario. Con le ruote
stetico avremmo potuto lasciarlo, con La X-Cape è fascinosa e somiglia in direzione “curve e tornanti”, per-
grande efficacia, agli sguardi che ab- molto alle crossover con cerchio corriamo alcuni tratti a scorrimento
biamo incrociato lungo il percorso, tra anteriore di 21”. Su questa Moto veloce per saggiare le doti da passi-
le case di pietra nel centro di Matera Morini, però, il cerchio anteriore sta della moto. Sella comoda e posi-
e le viuzze acciottolate che tagliano è di 19”, per garantire un ottimo zione di guida convincono a pieni voti:
borghi fuori dal tempo. La connessione rendimento nell’uso su strada. apprezzabile soprattutto la posizione
emotiva con l’avventura è il primo ele- del manubrio (regolabile), largo e non
mento: ruote a raggi, pneumatici scol- troppo vicino al busto del pilota. Un po’
piti, pedane on/off, avantreno a svilup- meno, invece, il cupolino (regolabile in
po verticale “sorretto” dai robusti steli altezza senza bisogno di attrezzi), con
della Marzocchi. Allo stesso tempo, le qualche limite in termini di protettività
linee sono filanti, con un ottimo equi- ad andature autostradali; e le vibrazio-
librio dei volumi e un piacevole tocco piuttosto complicato: passaggi stretti, ni, avvertibili oltre i 5000 giri, in zona
di aggressività donato dallo “sguardo” pavimentazioni insidiose, traffico e di- sella e pedane.
minaccioso del gruppo ottico anteriore slivelli importanti. Qui a fare la diffe- Finalmente, ecco Castelmezzano e
dotato di luci full-LED. renza sono la sella bassa (845 mm da Pietrapertosa. Perle indiscusse delle
terra, che possono scendere a 820 con Piccole Dolomiti Lucane, incastonate
una modifica optional), i volumi laterali tra cime appuntite come denti di squa-
A PROPOSITO di Matera, una pas- ridotti, il manubrio largo e il favorevole lo: sono loro le stazioni di sosta di un
seggiata tra i Sassi (grazie a un per- raggio di sterzata. Il dato sul peso (213 vorticoso luna park per motociclisti,
messo speciale ottenuto dal Comu- kg a secco, circa 228 kg in ordine di dove la X-Cape è chiamata a dare pro-
ne), ci permette di valutare la resa di marcia) lascerebbe intendere tutt’altro va delle sue qualità stradali. Alzando il
questa Morini in un contesto urbano ma tanto a bassa velocità, quanto nelle ritmo tra le curve, emerge subito come

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MOTO MORINI X-CAPE

il bicilindrico (che ama girare alto) ri-


sulti essere più pastoso che esplosivo;
ma va ricordato anche come questa
moto inviti all’off-road. E lì la potenza
è quella che serve... La ciclistica spicca
chiaramente come il fiore all’occhiello
di questa moto. Ad ogni livello di incli-
nazione, la Morini corre come su un
binario. Dove la metti sta! Incredibile
come in piega, anche pinzando forte,
l’effetto autoraddrizzante sia prati-
camente nullo. Tra le curve, l’invito a
osare è costante, così come il piacere
di guida. Questione di feeling? Sì, certo.
Ma anche di quote ciclistiche; in parti-
colare quelle dell’avantreno, scrupolo-
samente studiate per infondere rigore
e stabilità, pur mantenendo reattiva la
moto nei cambi di direzione. Obiettivo
centrato! Anche le sospensioni lavo-
rano bene: oltre ad offrire sempre il
giusto sostegno, non vanno mai in crisi,
nemmeno su asfalto rovinato o strade
polverose. Il controllo è sempre totale.
Buona la frenata, orientata più alla mo-
dulabilità che alla potenza assoluta.

L’USCITA dalla SS598 in direzio-


ne Aliano segna l’ingresso nella terra
dei calanchi. C’è qualcosa di magico in
questi luoghi sorvegliati costantemen-
te dal volo dei falchi grillai.
Dalla Val d’Agri, la strada si arram-
pica, una curva dopo l’altra, sotto le
ruote della X-Cape, mentre aguzze
pareti d’argilla, modellate dal vento,
sottraggono spazio al verde in un’at-
mosfera surreale. Si supera in pie-
ga il paese abbandonato di Alianello schivare sassi e ostacoli disseminati, a cosa nube di polvere sollevata dalla
Vecchio e si raggiunge Aliano, dove lo caso, su un fondo soffice come boro- moto, tra una derapata e l’altra del
scrittore Carlo Levi, durante gli anni talco. La Morini segue docile e precisa posteriore. La pastosità del motore
del confino, scrisse “Cristo si è fermato i comandi. La scelta dell’anteriore di rende la guida in fuoristrada davvero
a Eboli”. Tutt’attorno, una bellezza a- 19” anziché 21’’ la sottrae dal gruppo poco stressante. Chi è agli inizi non
liena e struggente, tra silenzi infiniti e delle crossover con ambizioni off-road si sentirà mai in difficoltà: le perdite
orizzonti indecifrabili. “dure e pure”; ma allo stesso tempo di aderenza, quando si affonda il gas,
Per la X-Cape è il momento di svela- – vuoi per l’ottima guidabilità in piedi, sono sempre controllabili; allo stesso
re le sue doti adventouring. Imboccata vuoi per un’efficace miscela di quote modo, rimane margine di manovra per
una stradina secondaria, pochi metri ciclistiche e componentistica – in fuori- i più smaliziati, che andranno a cercare
e l’asfalto perde consistenza. Con le strada stacca di netto gran parte della la parte alta del contagiri per ottenere
ruote nella polvere, in piedi sulle peda- concorrenza diretta. reazioni più muscolari. In off-road, la
ne, si “switcha” in modalità fuoristrada modulabilità della frenata accresce il
per escludere l’ABS e aumentare il fe- feeling; quest’ultimo, forse, l’elemento
eling. Il corpo si sposta leggermente UN’AMPIA vallata lunare, cospar- più importante su un mezzo votato più
all’indietro per caricare la sospensione sa di rocce e timide macchie di fiori, si all’esplorazione che alla performance
posteriore alla ricerca del massimo apre improvvisa. Un ambiente ameno, assoluta. E qui, Moto Morini ha fatto
grip. Lo sguardo è fisso in avanti ad libero da ogni forma di antropizzazio- centro con la X-Cape: un’avventurosa
anticipare passaggi e traiettorie, per ne e di caos, ad eccezione della vorti- tout court, confidente e infaticabile.

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SCHEDA
TECNICA
MOTORE
Bicilindrico parallelo, 4T,
raffreddato a liquido. Alesaggio
e corsa: 83 x 60 mm.
Cilindrata: 649 cm3. Rapporto
di compressione: 11,3:1
Distribuzione: DOHC, 8 valvole.
Alimentazione: iniezione
elettronica. Lubrificazione: carter
umido. Avviamento: elettrico.

TRASMISSIONE
Primaria a ingranaggi, finale
La Moto Morini X-Cape è molto compatta a catena. Frizione: multidisco
e questo si traduce in una buona guidabilità in bagno d’olio. Cambio: 6 marce.
nel misto. Sopra, le prese USB che sono presenti
nella parte sinistra del cupolino, protette da un tappo. CONTROLLI ELETTRONICI
Sotto, la sospensione posteriore; l’ammortizzatore Due modalità di guida: Road,
lavora senza l’ausilio di un sistema di leveraggi. Off-road. ABS disattivabile.
Connessione con lo smartphone.
Sensori pressione pneumatici.
CICLISTICA
Telaio: doppia culla in acciaio.
Sospensioni Marzocchi:
anteriore, forcella regolabile
con steli rovesciati; posteriore,
monoammortizzatore regolabile.
Freni Brembo: anteriore, doppio
disco di 298 mm Ø, pinze
ad attacco assiale a 2 pistoncini;
posteriore, a disco di 255 mm Ø,
pinza a 2 pistoncini. Pneumatici
Pirelli Scorpion Rally STR:
anteriore 110/80-19”;
posteriore 150/70-17”.
DIMENSIONI
Interasse: 1470 mm.
Altezza sella: 820/845 mm.
Lunghezza: 2190 mm. Larghezza:
905 mm. Altezza: 1390 mm.
Luce a terra: 175 mm. Capacità
del serbatoio carburante: 18 litri.
Peso a secco 213 kg.
IN POCHE PAROLE PRESTAZIONI DICHIARATE
Potenza: 44,2 kW (60 CV)
CI PIACE NON CI PIACE a 8250 giri/’. Coppia: 56 Nm
(5,7 kgm) a 7000 giri/’.
• Motore • Cambio Shift Assistant
• Precisione ed efficacia Pro non di serie COLORI
Rosso, bianco, antracite.
tra le curve • Qualche vibrazione di troppo
• Indole emozionale • Colorazioni base PREZZO
7.290 euro (7.090 con cerchi
poco accattivanti in lega). Garanzia: 3 anni.
Omologazione: Euro 5.
DISPONIBILITÀ
Da ottobre 2021,
anche in versione 35 kW.

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COSE DI CASE DI RICCARDO PIERGENTILI

CRF250R: CHE HONDA!


Rivoluzionata, per essere adatta agli agonisti ma senza perdere il suo equilibrio

Q
UANDO si parla della Honda CRF450R, tutti rivista nella taratura; tutto insieme a un risparmio di 3 kg,
i Crossisti diventano seri e commentano: rispetto alla versione precedente. Il propulsore beneficia
«Gran bella moto!». Difficile sostenere il inoltre di ampie rivisitazioni del sistema di aspirazione e
contrario, dato che si tratta della monocilin- scarico, sviluppate per migliorarne l’efficienza: l’airbox è più
drica campione del Mondo della MXGP con grande, l’angolo degli iniettori è stato ricalibrato, l’alzata
Tim Gajser; una moto che, già in versione di valvole è stata rivista, il condotto di scarico è più rettilineo
serie, garantisce prestazioni eccezionali. La e il silenziatore è più leggero. Nel complesso, questi ag-
sorella minore, la CRF250R ha una storia un po’ diversa. È giornamenti, regalano più potenza (+10%) e più coppia ai
sempre stata una moto guidabile ma non è mai diventata la regimi medio/bassi (+15%), sinonimi di maggiore velocità di
scelta della maggior parte degli agonisti, essenzialmente a punta e di una risposta al gas più pronta, anche per merito
causa delle prestazioni del motore, fruibile ma non all’altezza dell’inedita rapportatura del cambio.
della migliore concorrenza.
LE QUOTE ciclistiche e il bilanciamento della rigidità
NEL 2022, però, la Honda ha deciso di fare sul serio anche (oltre alle strutture) sono ereditate dalla sorella maggiore,
nel settore delle quarto di litro e per questo ha rivoluzionato per migliorare la maneggevolezza (che era già buona) e la
la CRF250R, che ora promette prestazioni eccezionali. Sulla precisione di guida in curva.
scia di quanto fatto sulla CRF450R, che ha ricevuto sensibili Le sovrastrutture sono completamente nuove, disegnate
miglioramenti, mantenendo saldo il concetto di sviluppo tramite un sistema di fluidodinamica computazionale. Le
“Razor Sharp Cornering”, la nuova 250 promette maggiore protezioni del radiatore sono ora realizzate in un pezzo
guidabilità, per andare incontro alle esigenze dell’amatore, unico e le nuove alette migliorano il flusso d’aria verso il
e maggiori prestazioni, per assecondare i professionisti. radiatore. La nuova sella è più corta, più leggera e più bassa
Per raggiungere questi obiettivi, la CRF250R 2022 riceve il nella parte posteriore di 10 mm, permettendo al pilota di
telaio e il forcellone della CRF450R 2021, aggiornamenti al avere una maggiore libertà di movimento. La CRF250R 2022
motore, una nuova frizione a nove dischi, una forcella Showa è disponibile soltanto nella colorazione Full Red.

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sportiva. L’inedita presa d’aria integrata nel Logo Arai
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3D, le due Tear-Ducts anteriori, lo spoiler estrattore
posteriore e la nuova presa d’aria
X-RIDE sono i guanti in pelle Dainese dal taglio sportivo, che
mentoniera, assicurano un
utilizzano la tecnologia protettiva delle nocche Ergo-Tek,
ricambio d’aria costante.
nata mappando le zone più soggette a impatti dei guanti
La calotta esterna, più liscia,
dei piloti di MotoGP. Il mignolo, una delle parti più sensibili
resistente e 5 mm più larga
e fragili negli urti, è protetto da una speciale placca in
alla base, per facilitare
termoplastica. Il sistema DCP integrato, inoltre, lo protegge
le operazioni di calzata
da possibili distorsioni. Per garantire il massimo comfort
e rimozione del casco,
ad ogni movimento della mano, sono inserite ampie zone
integra il nuovo sistema
elasticizzate sul dorso, sulla parte superiore delle dita e sul
visiera VAS. Prezzi:
pollice. La pelle di capra con cui è realizzato X-Ride offre
649 Euro (monocolore)
elevate proprietà di resistenza all’abrasione e flessibilità. Gli
e 789 Euro (design).
inserti con tecnologia Smart Touch sulle dita consentono
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l’utilizzo di smartphone, GPS e altri sistemi con touchscreen
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medesime sensazioni di una scarpa da running. È realizzata
in Matryx, un materiale resistente all’abrasione e allo
J-TRACKER TECH IL JEANS SECONDO SPIDI
strappo. È alta, per proteggere la caviglia, grazie anche
a dei dischi in TPU a doppia densità in posizione mediale
J-TRACKER TECH è il jeans da moto
e laterale. C’è la Tecnologia TPF (Transversal Protection
di Spidi. Questa versione ha raggiunto
Frame), che utilizza una barra metallica trasversale
la classe di certificazione AA secondo
anteriore dell’avampiede, stelo in TPU e un’intersuola in PU
EN 17092-3:2020. Questo elevato
per una elevata protezione trasversale, offrendo allo stesso
standard di sicurezza è stato ottenuto
tempo il comfort e il passo di una scarpa da running.
grazie all’impiego del tessuto Cotone
Il plantare Ortholite è ergonomico e assicura un’elevata
e Cordura e delle protezioni certificate
traspirabilità. Taglie: dalla 38 alla 50. Prezzo: 179,95 Euro.
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rimovibili tramite velcro, mentre quelle
delle ginocchia sono rimovibili tramite
una zip invisibile laterale; queste ultime
sono anche regolabili in altezza per meglio
adattarsi alla taglia del motociclista e
al suo stile di guida. Prezzo al pubblico:
179,90 Euro. Taglie: dalla 28 alla 40.
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POLVERE DI STELLE DI LUIGI RIVOLA lrivola@racine.ra.it

IL VERO BALZO
IN AVANTI
Nata con 50 anni di ritardo rispetto alla concorrenza, Lo Jialing JC50, copiato dal
l’industria motociclistica cinese ha saputo rimontare. ciclomotore Honda PA50, è stato
Grazie anche all’acquisizione di Case come la Benelli il primo modello esclusivamente

C
civile dell’industria cinese.

OME abbiamo Repubblica Popolare Cinese, era an- dustria, anche questa a capitale e ge-
visto nella prima dato in treno a Mosca in visita ufficiale. stione statale, iniziò a produrre veicoli
puntata della Giunto nella capitale dell’alleata Unio- militari a tre e quattro ruote per diffe-
storia del moto- ne Sovietica era stato guidato alla fab- renti applicazioni e anche il prototipo di
ciclismo in Ci- brica di automobili, ritenuta in Russia un’auto. Che, battezzata Jinggangshan
na, a Pechino la uno dei fiori all’occhiello. Fortemente come la prima motocicletta, fu collau-
prima fabbrica impressionato dall’organizzazione del- data con a bordo il presidente Mao, ma
di moto sorse la fabbrica e dalla linea di montaggio non entrò mai in produzione.
solamente nel delle automobili, Mao aveva esclama-
1951, indirizzata to: «Anche in Cina dobbiamo avere una
esclusivamente a una produzione mili- fabbrica come questa!». PER TRE ANNI la motocicletta
tare; non per niente il modello con cui La sua volontà fu esaudita soltanto derivata dalla Zundapp soddisfò le esi-
questa marca governativa, battezzata qualche anno dopo, al culmine di un genze dell’esercito, ma presto si mani-
Jinggangshan a ricordo delle monta- processo di crescita iniziato con la co- festò la necessità di disporre di veicoli
gne su cui avevano colto le prime vit- struzione di uno stabilimento per la ri- più potenti e con maggiore capacità
torie i rivoluzionari di Mao Zedong nel parazione e la manutenzione dei veicoli di carico. Per questo, nel 1957 entrò
1927, era una copia della motocicletta a motore a Pechino, al servizio ancora in produzione la “Fiume Yangtze 750”,
militare tedesca Zundapp K500. una volta dell’esercito. Successiva- costruita dalle fabbriche Xiangjiang e
Le motociclette furono dunque i mente questa officina, per rispondere Hongdu, quest’ultima filiale dell’indu-
veicoli con cui esordì l’industria moto- alle accresciute esigenze dei reparti stria aeronautica Nanchang; era una
ristica cinese. Nel 1949 Mao Zedong, motorizzati, era stata trasformata in motocicletta in configurazione sidecar
appena insediatosi presidente della una fabbrica di ricambi. Nel 1958 l’in- con motore bicilindrico boxer derivata
dalla Ural M72, a sua volta copia della
BMW 750 militare della Seconda Guer-
La 752S è uno dei modelli del presente della Benelli,
la cui storia è proseguita grazie all’acquisto da parte della Qianjiang. ra mondiale. La “Fiume Yangtze 750”
a tre ruote costituì un capitolo fonda-
mentale della storia del motociclismo
cinese, non soltanto per le sue applica-
zioni militari, ma anche per i servizi ci-
vili di pubblica utilità, infine per il ruolo
che ebbe nella diffusione della moto-
rizzazione popolare, a partire dal 1979,
quando questo processo ebbe inizio.
Alla pari di questa 750, notevole fu
l’importanza, a partire dal 1960, di un
modello totalmente diverso: la Xingfu
250, costruita a Shanghai e lanciata in
un momento tragico per la Cina, la tre-
menda carestia conseguente agli errori
governativi di pianificazione dello svi-
luppo economico conosciuti come “Il
grande balzo in avanti”, che causarono

68 www.motosprint.it
La Xingfu 250, copia della
Jawa a due tempi, fu prima
proposta soltanto in versione
militare, poi divenne un
successo sul mercato cinese,
tanto da essere - ribattezzata
“La motocicletta del popolo”

secondo fonti ufficiali cinesi 14 milioni pace classe di imprenditori. Come Zuo
di morti, secondo altre fonti 30 milioni. Zongshen, l’uomo che nel suo Paese
La Xingfu 250, nome imposto dalle
autorità politiche perché significava
“Felicità”, era una copia della cecoslo-
viene paragonato a Soichiro Honda.
EXTRA
vacca Jawa a due tempi di pari cilin- NATO nel 1952 a Shanghai, da gio-
drata. Inizialmente prodotta soltanto
in versione militare e per le poste, dopo
vane, durante la Rivoluzione Culturale
fu inviato a indottrinarsi presso una co- LA STORIA
il 1979 fu proposta anche al pubblico, munità rurale. In seguito lavorò come SULLO SMARTPHONE
che nel volgere di alcuni anni, con il operaio in una fabbrica di piastrelle,
progressivo miglioramento delle con- quindi, a trent’anni si riciclò diventando SPLENDIDO VIDEO
dizioni economiche dovuto a drastici e meccanico di motociclette e tecnico e- NEL PADDOCK DI BRNO 1965
positivi mutamenti al vertice del Go- sperto e creativo. La sua officina diven- PER il QR Code: scaricare l’app
verno del Paese, le attribuì un notevole ne famosa a Chongqing, la “Città delle
successo, tanto che la Xingfu 250 fu motociclette”, e Zuo nel 1992 fondò gratuita per leggere i QR Code,
chiamata “La motocicletta del popolo”. la Zongshen, portandola in pochi anni installarla sul cellulare e, dopo
In quel periodo fu prodotta anche la a competere per il primo posto fra le averla avviata, avvicinare il
Donghai 750, copia appesantita e de- concorrenti del settore. cellulare al codice assicurandosi
potenziata di una Triumph bicilindrica. Le industrie cinesi, nate non per lo-
A fine anni Settanta, la decisione ro colpa con un ritardo di cinquant’an- che sia a fuoco. L’app segnalerà
del Governo dare il via alla transizione ni rispetto alle più antiche concorrenti l’avvenuta lettura e subito dopo
“da militare a civile” fu all’origine del- occidentali, acquistando marchi presti- aprirà la pagina di internet il cui
la grande modernizzazione dell’indu- giosi europei hanno compiuto positiva- indirizzo è contenuto nel codice.
stria motociclistica cinese e della sua mente in pochi anni quel “Grande balzo
Se il video non comincia dall’inizio,
larghissima espansione dapprima sul in avanti” che Mao impose con risultati
mercato interno, quindi su quelli esteri. invece tragici ai cinesi a fine anni Cin- basterà far scorrere fino al punto
Il “prologo” fu celebrato il 15 set- quanta, inoltre hanno acquisito in que- di avvio la barra di avanzamento.
tembre 1979, quando la prima motoci- sto modo anche la storia delle aziende
cletta esclusivamente civile, la JC 50 di cui sono diventate proprietarie.
costruita dalla fabbrica statale Jialing Uno degli esempi più significativi e
copiando pedissequamente il ciclo- riusciti di queste operazioni finanzia-
motore Honda PA 50, fece uno spet- rie, tecniche e di immagine allo stesso
tacolare ingresso a Pechino nell’area tempo, è l’acquisizione della Benelli da
centrale occupata dalla sede del Go- parte della Qianjiang, ben conosciuta in
verno e del Partito comunista cinese, Europa e nelle Americhe anche attra-
seguita da altre cinque JC 50, e tutte verso il marchio Keeway e attualmente
insieme percorsero il periplo di piazza una delle Top 10 fra le industrie moto-
Tiananmen. Visto il successo, la Jialing ciclistiche cinesi. Fondata nel 1985, la
costruì in poco tempo altre 55 JC 50 Qianjiang è sussidiaria di un colosso
vendute immediatamente a cittadini di dell’Automotive, la cinese Geely, che
Pechino. Cosa avvenne poi è noto… attualmente possiede anche la Volvo
Come abbiamo visto, l’esplosione e metà del marchio Smart di Daimler.
industriale e commerciale in Cina è de- Inoltre sono indirettamente sotto il
rivata dall’abbandono di quella politica suo controllo anche i marchi Proton
che assegnava allo Stato il ruolo esclu- e Lotus. In campo motociclistico, la
sivo di promotore e controllore di tutte Benelli con la sua grande storia e un
le attività. La libera iniziativa ha avuto background industriale invidiabile è
campo libero dopo il 1990 (ma “libero” la bandiera che la Qianjiang sventola
è una definizione molto azzardata, visto quasi mettendo in ombra il suo nome
ciò che è successo a Jack Ma, fondato- cinese. Finta modestia… La stessa che i
re e proprietario del sito multinazionale nuovi ricchi esibivano con il portafoglio
di e-commerce Alibaba, uno degli uo- in mano, quando andavano, inchinan-
mini più ricchi della Cina, non appena dosi, ad acquistare i castelli dei nobili
le massime autorità politiche lo hanno decaduti. Ma senza quegli arricchiti, i
ritenuto un po’ troppo “ingombrante”) castelli sarebbero crollati e senza la
e ha dato origine a una variegata e ca- Qianjiang la Benelli non ci sarebbe più.
OFFICINA DI MASSIMO CLARKE massimo.clarke@libero.it

I MOTORI CAMBIANO
questi componenti le due misure erano
analoghe: più o meno l’altezza era ugua-
le al diametro (ovvero all’alesaggio del

“SOTTOPELLE”
motore). In seguito la situazione è gra-
dualmente cambiata. Negli anni Ottan-
ta nei pistoni destinati ai quadricilindrici
sportivi il rapporto H/D mediamente era
all’incirca 0,80. Alla metà del decennio
successivo è sceso a 0,67 - 0,72. Oggi
Il notevole incremento prestazionale ha costretto siamo dalle parti di 0,48 – 0,56. Nei mo-
gli ingegneri a progettare in modo diverso nocilindrici da Cross si sono raggiunti

L
valori inferiori (0,40 – 0,46) ma si tratta
di motori da competizione. Nei primi anni
’EVOLUZIONE mo- lecitazioni sono diverse, la cosa cambia… Duemila nei motori di Formula Uno aspi-
toristica ha portato, Nel corso degli anni tra i componenti rati il rapporto H/D è sceso addirittura
con gli anni, a notevoli interni sono stati i pistoni quelli che più a 0,31 – 0,32 (negli anni Settanta era
differenze estetiche hanno cambiato aspetto. Non soltanto attorno a 0,65); in questo caso la conside-
tra i motori di una sono mutati il rapporto diametro/altezza revole lunghezza della biella, in relazione
volta e quelli attuali, e l’estensione circonferenziale del man- alla corsa, ha dato il suo contributo. Una
al punto che basta tello ma, per quanto riguarda quelli desti- minore inclinazione di tale componente
un’occhiata per rico- nati ai motori di prestazioni più elevate, riduce infatti la spinta contro la parete
noscere gli uni dagli è cambiato proprio il disegno. L’obiettivo del cilindro.
altri. Ancora più pro- dei tecnici è sempre stato quello di ri- In quanto al disegno dei pistoni, per
fonde sono però le diversità a livello di durre il peso e l’attrito, senza rinunciare lunghi anni il mantello è stato invaria-
geometria e dimensionamento che hanno alla robustezza strutturale (anzi spesso bilmente intero. Poi hanno iniziato ad
interessato i componenti interni. Occorre migliorandola) e alla durata. Le forze apparire quelli con sfiancature più o me-
innanzitutto dire che il passaggio dal raf- d’inerzia crescono con il quadrato della no ampie all’esterno delle portate per lo
freddamento ad aria a quello ad acqua è velocità di rotazione del motore e quindi spinotto e quelli “ad H”, con pareti laterali
stato essenziale per componenti come la se si vuole aumentare quest’ultima oc- rettilinee o quasi.
testa e il cilindro ma non ha influenzato corre evitare che esse possano raggiun-
gli organi mobili. Per l’evoluzione di questi gere valori troppo elevati. È per questa
ultimi sono state fondamentalmente le ragione che la diminuzione del peso di POI , negli anni Novanta, si è arrivati
prestazioni (e quindi le sollecitazioni) a questi componenti è così importante per alla soluzione oggi adottata in tutti i mo-
contare. Una testa raffreddata ad aria è i motori veloci (e ancor più se destinati tori di prestazioni più elevate, grazie alla
immediatamente riconoscibile da una ad impiego agonistico), nei quali davvero Mahle (che la ha chiamata box-n-box).
raffreddata a liquido mentre da una biella ogni grammo conta. In questo caso ci sono controventature
e un pistone non è possibile risalire al Una prima ovvia constatazione che all’esterno delle portate e le pareti late-
tipo di refrigerazione del motore. Che chiunque può fare osservando le immagi- rali che uniscono queste ultime ai pattini
quest’ultimo sia ad aria o ad acqua, se le ni di pistoni di ieri e di oggi è che l’altezza di appoggio sono collegate da due traver-
prestazioni sono analoghe e l’architettura (H) di questi componenti, considerata in sini. Le portate sono molto ravvicinate e
motoristica è la stessa, gli organi mobili relazione al diametro (D), è diminuita ciò consente l’impiego di spinotti corti,
sono praticamente uguali. Se però le sol- notevolmente. Negli anni Sessanta in a vantaggio del contenimento dei pesi.

Nel corso degli anni


il disegno e il rapporto
altezza/diametro
dei pistoni sono cambiati
notevolmente,
come si può apprezzare
in questa immagine.

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LETTERA DELLA SETTIMANA
LA DIFFERENZA TRA UN OLIO FLUIDO E UNO VISCOSO
LE SCRIVO per avere una informazione sul comportamento dell’olio motore.
Durante la rotazione dell’albero a
gomiti la biella si inclina ora da un lato Quali sono gli effetti di un cambiamento di viscosità? In sintesi: cosa succede
e ora dall’altro e quindi il pistone preme se passo da un olio più fluido a uno più viscoso o viceversa?
alternativamente contro le pareti opposte Lo so che attenendosi alle prescrizioni delle case si va sempre sul sicuro
del cilindro. ma credo che una risposta alla mia domanda potrebbe interessare altri lettori,
L’inclinazione della biella avviene
soltanto su di un piano ed è per questa specialmente se appassionati di tecnica.
ragione che in effetti il mantello si può Francesco Vicario
ridurre a due pattini di appoggio (per-
pendicolarmente all’asse dello spinotto
LA VISCOSITÀ è la resistenza che un fluido oppone allo scorrimento. Si tratta
non si hanno spinte, almeno in teoria, e
quindi il mantello in tali zone non serve). in pratica dell’attrito interno del fluido stesso (liquido o gas che sia). Questo
Il pistone preme di più contro il lato della significa che all’interno del motore al crescere della viscosità dell’olio occorre
canna sul quale si appoggia durante la una maggiore energia per fare muovere i vari organi meccanici. Sono cioè più
corsa di espansione (lato “di spinta”) e alte le perdite per attrito e inoltre aumenta l’assorbimento di potenza da parte
questo ha consentito la realizzazione di
pistoni leggermente asimmetrici. della pompa dell’olio; di conseguenza peggiora il rendimento meccanico. Ciò è
Riducendo la superficie di contatto, svantaggioso per quanto riguarda sia il consumo che le prestazioni. Intendiamoci,
ovvero l’estensione del mantello, a parità non si tratta di differenze molto sostanziose, dato pure che con gli oli in commercio
di forza trasmessa dai gas al pistone non è che si trovino poi viscosità tanto diverse, però… È anche indispensabile tener
aumenta la pressione che esso esercita
contro la parete del cilindro. È ovvio che presente che uno strato di olio con viscosità più elevata ha una maggiore capacità
il mantello deve “copiare” perfettamente di carico. Usando un olio più viscoso la pressione nel circuito tende ad essere più
la superficie della canna. Miglioramenti elevata; d’altro canto la quantità che circola è leggermente minore dato che ne
in questo senso, ottenuti in larga misura esce di più dalla valvola limitatrice. Negli impieghi al limite o comunque più gravosi
grazie al computer, hanno consentito di
diminuire l’estensione del mantello grazie si ha un maggiore “margine di sicurezza”. La moderna tendenza verso l’impiego di
alla migliore “utilizzazione” della super- oli a bassa viscosità da parte dei costruttori (soprattutto automobilistici) si spiega
ficie disponibile. In questo modo è stato col fatto che essi sono vantaggiosi ai fini del rendimento meccanico e quindi sia
possibile arrivare alla situazione odierna, dei consumi che della potenza. A patto che lo spessore del velo d’olio che separa
con pattini di appoggio ridotti al minimo.
le parti nel regime idrodinamico non diminuisca eccessivamente. I motori delle
Occorre anche dire che la pressione
non risulta uniforme su tutta la superficie auto di Formula Uno sono al limite sotto questo aspetto. La maggiore facilità di
di contatto. Sofisticate visualizzazioni al scorrimento del lubrificante è importante per le automobili di serie ibride o dotate
computer consentono di conoscere con di un sistema start and stop, nelle quali il motore deve spegnersi e accendersi
ottima accuratezza la distribuzione delle
con grande frequenza. Dopo l’avviamento è minore il tempo che l’olio impiega
pressioni. Ciò permette di ottimizzare,
oltre alla geometria del mantello, l’inte- per raggiungere le bronzine e mettere in pressione il circuito. Va anche detto
ra struttura del pistone, con particolare che in alcune zone del motore e in certe condizioni di funzionamento il regime
riferimento agli spessori delle pareti e di lubrificazione può tendere a passare da idrodinamico a misto, e ciò fa entrare
al collegamento con le portate per lo considerevolmente in gioco le caratteristiche tribologiche dell’olio.
spinotto.
Col tempo i miglioramenti di disegno
e la riduzione del rapporto H/D hanno Al crescere
consentito di diminuire il peso dei pistoni. della viscosità
Come già detto questo è stato fonda- dell’olio
mentale per poter raggiungere regimi di aumentano
sia le perdite
rotazione sempre più elevati e quindi per
per attrito che
migliorare le prestazioni. Oggi un pistone
hanno luogo
del diametro di 76 mm pesa circa 175 all’interno
grammi e uno da 80 mm è dalle parti di del motore
190. Si tratta di valori inferiori a quelli che che l’energia
alla fine degli anni Settanta raggiunge- necessaria
vano pistoni che avevano un diametro di per azionare
oltre 10 mm minore. Per inciso, i pistoni la pompa,
delle ultime Formula Uno aspirate, che come quella
avevano un diametro di 98 mm, pesavano qui mostrata.
meno di 240 grammi.
MANUBRI LARGHI DI CLAUDIO ORLANDANI c.orlandani@gmail.com

OBIETTIVO
TRICOLORE
Il riccionese Arduini è un astro nascente della Supermoto: «Voglio il titolo italiano»

U
NA ESCALATION ma anche un turbinio di sensa- piazzale della zona artigianale vicino casa con delle bottiglie
zioni, di paure e di speranze. È quanto ha provato di plastica, assieme a suo padre. L’anno successivo ha iniziato
Iacopo Arduini, pilota riccionese di Supermoto, a correre nel Regionale per poi passare al livello nazionale.
nelle prime tre prove del campionato italiano Nel 2007 ha gareggiato nell’HIRP (Honda Italia Racing
2021 classe S4. Poi, all’improvviso, il lungo la- Project) con la Honda che lo ha preso sotto la propria ala.
voro e la moto nuova hanno fruttato la vittoria «È arrivato presto l’anno della svolta – spiega Iacopo –
tanto cercata. perché sono passato dalle Minimoto alle MiniGP, con una con-
La prima parziale offensiva di Iacopo alla classifica tricolore correnza assai agguerrita. Due anni dopo sono passato alla
è iniziata dalla terza prova di Viterbo lo scorso 6 giugno con la PreGP 125 sempre con la Honda. Ho anche gareggiato come
vittoria di una manche ai danni del capofila Marco Malone, che wild card nel CIV a Misano. Dopo un infortunio abbastanza serio
di finali ne aveva vinte tre. sono stato costretto a rimanere fuori dal mondo delle corse
«A Ortona – chiarisce Iacopo – per due anni e, al mio rientro, ho
ho corso la mia prima gara con il dovuto prendere delle decisioni
Team Gazza Racing in sella a una importanti, perché la Velocità ri-
Honda CRF del 2020. È stato un chiede budget molto più alti e una
bell’esordio, con una seconda po- costante preparazione che in quei
sizione dopo una bella bagarre. Il due anni era venuta a mancare.
secondo round di Ottobiano è stato Per questo ho maturato l’idea di
il primo in configurazione 2021 ma continuare la mia carriera da pi-
a causa dello sviluppo appena ini- lota nella Supermoto, specialità
ziato e di una brutta caduta nelle nella quale già mi allenavo».
qualifiche non sono riuscito a sa-
lire sul podio. Alla terza di Viterbo, ADESSO il pensiero è tutto
dove si è giunti alla coesione moto- alla prossima gara di Latina il
pilota, è avvenuta la svolta della 12 settembre?
stagione con la vittoria di Gara 1, «L’umore è alto e il tracciato
riaccendendo così le possibilità di mi piace tantissimo. So che dietro
lottare per il titolo». le quinte il mio team, con i tecnici
Ma la dichiarazione di intenti, Luca e Fabio, sta svolgendo un
che probabilmente molti si a- ottimo lavoro e io non vedo l’ora
spettavano dal pilota di Riccione, di scendere in pista. Sarà deter-
è arrivata a poca distanza da ca- minante trovare il giusto assetto
sa, a Pomposa, in occasione della il sabato. Dal punto di vista della
quarta prova dell’11 luglio. preparazione atletica, con Luca
«È stato fantastico – commen- Giovanelli stiamo lavorando tanto
ta Iacopo – vincere a Pomposa davanti anche al pubblico che e continueremo a farlo fino alla fine, perché l’obiettivo è uno
finalmente è tornato a riempire gli spalti. Questa pista si addice soltanto: vincere».
particolarmente allo stile di guida di noi Velocisti, inoltre è anche Diverso è il discorso per quanto riguarda l’europeo S4,
sede di tanti test e di giornate di allenamento. Il pensiero sul nel quale hai disputato una sola prova in Italia.
podio è andato tutto ai miei meccanici che hanno rimesso a «L’europeo Supermoto non era nei programmi. Il mercoledì
punto la moto dopo una caduta nelle qualifiche alla prima curva della settimana della gara ho ricevuto una telefonata dal mio
ai 150 km/h che ha causato una bandiera rossa, un fatto che mi team manager che mi ha convocato per la prima tappa, per
costretto ad “accontentarmi” della terza posizione in griglia». sostituire il pilota che doveva gareggiare. In Gara 1, dopo aver
trascorso più di metà gara in seconda posizione, ho chiuso
IL VENTIDUENNE romagnolo ha iniziato ad andare in moto quarto. In Gara 2, purtroppo, una caduta ha compromesso il
all’età di cinque anni con le Minimoto, simulando i circuiti nel mio risultato finale. Comunque, bellissima esperienza».

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G I R I EG GI ARRIE E GARE
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LA VALLE UMBRA
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Il territorio tra Spoleto e Assisi vanta un patrimonio storico-artistico unico al Mondo,


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tutto da scoprire durante l’appuntamento con l’italiano Velocità in Salita d’Epoca
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A DATA è quella del 22 LUNGHEZZA: ASSISI
agosto, quando sulla tor-
100 km
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tuosa strada tra Spoleto
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in scena un’avvincente ORE DI GUIDA:
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tappa del campionato
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X italiano Velocità in Salita CIRCA 2
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X d’Epoca. Siamo nel cuo- SPELLO
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X X X X X X re della Valle Umbra, tra
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X X X X X X scorci bucolici, ulivi seco-
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X X X X X X lari, città d’arte e borghi tra i più belli d’I-
X X X X X X FOLIGNO
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talia. Sarebbe un vero delitto andare via
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senza averne respirato l’atmosfera. BEVAGNA
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Spoleto è un gioiello inestimabile, che
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merita una visita per lo splendido Duo-
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X mo, la Rocca Albornoziana, il suggestivo
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X Ponte delle Torri, la Basilica di San Salva- MONTEFALCO
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X tore e le mille suggestioni tra i suoi vicoli;
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X ma anche per la gelateria “Crispini” (viale TREVI
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X X X X X X Trento e Trieste, 29) che di recente si è chio dell’Umbria; secondo la leggenda,
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aggiudicata il premio di miglior gelato del nel 304 d.C. vi venne legato e torturato
X X X X X X Mondo. il Santo Patrono della città, San Miliano.
X X X X X X FONTI DEL CLITUNNO
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A pochi chilometri, le Fonti del Cli-
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tunno sono un’oasi verde di superba SI PROSEGUE, toccando le pittore-
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bellezza, cara ad artisti, poeti e scrittori sche Foligno e Spello. La prima rapisce
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X come Plinio il Giovane, Virgilio, Byron e con l’atmosfera unica che si respira in
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X Carducci. Quest’ultimo, dedicò al luogo Piazza della Repubblica, con il Duomo,
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X persino l’ode “Alle fonti del Clitunno”. Gli Palazzo Comunale e Palazzo Trinci; il se-
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X X X X X X Antichi Romani consideravano sacre le condo, stretto tra le antiche mura roma-
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X X X X X X sue acque, e vi si recavano per consulta- ne alle pendici del Monte Subasio, trasu-
X X X X X X SPOLETO
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re l’oracolo del Dio Clitunno, a cui venne da arte e storia da ogni angolo, palazzo e
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dedicato anche un tempietto collocato a vicolo. Immancabile una visita alla Cap-
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valle. Poco distante, il borgo fortificato di pella Baglioni nella Chiesa di Santa Maria
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Campello Alto, con le mura che stringo- Maggiore, con il pavimento maiolicato di I secolo a.C. (poi trasformato in una chie-
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no l’antico centro medievale, lascia lette- Deruta e gli affreschi del Pinturicchio. sa); ma è l’intera piazza del Comune, do-
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X ralmente senza fiato. Da non perdere la Si torna in sella in direzione Assisi, ve si trovano anche il Palazzo dei Priori e
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X Rocca, il Palazzo Comunale e la Chiesa gioiello d’arte e nutrimento per lo spirito. la Torre del Popolo, a fare questo effetto.
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X della Madonna della Bianca, a cui si acce- Immancabile è una visita alla Basilica
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X de varcando un maestoso portale in pie- di San Francesco, nella quale spiccano LASCIATA Assisi, un veloce trasfe-
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X X X X X X tra. Anche il vicino castello di Pissignano opere di grandi maestri: Giotto, Cimabue rimento porta alla splendida Bevagna,
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merita una visita. e Martini. Non meno preziosa è la Ba- stretta attorno alla caratteristica Piazza
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Poco prima di raggiungere Trevi – con silica di Santa Maria degli Angeli, al cui Silvestri. Ancora oltre, attraverso preziosi
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il pregevole centro storico che si sviluppa interno si trova la Porziuncola, la piccola vigneti votati alla produzione del Sagran-
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attorno alla caratteristica Piazza Mazzini chiesa circondata da un’atmosfera surre- tino, si raggiunge Montefalco, che con il
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– nella frazione di Bovara si può ammi- ale in cui San Francesco volle attendere suo centro storico è un’altra delle tappe
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X rare il maestoso Piantone di San Miliano, la morte. In pieno centro storico, lascia imperdibili dell’itinerario, prima di far ri-
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X che con i suoi 1800 anni è l’ulivo più vec- senza parole il Tempio della Minerva del entro a Spoleto, dove il cerchio si chiude.
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MOTOLANDIA VIA COL VENTO
PROFESSIONE AVVENTURA

LA LUCANIA È SEMPRE D’ATTUALITÀ


NEGLI ultimi due mesi m’è capitato riattraversare

IN MOTO
in lungo e in largo l’Italia in moto. Per me non
è mai un gesto abitudinario, da inserirci quasi il
pilota automatico, la semplice routine d’una vita
vagabonda. No, ogni volta come la prima, ci spendo
Il raduno delle bellezze paesaggistiche dentro l’identica lena appassionata d’un gatto in
comprende il tour dei Sassi di Matera amore al Sole, strusciandosi la zampa ben leccata
lungo il pelo del muso.

QUANDO sono in sella, e guido sia forte che


piano, io ruoto in continuazione la testa come un
radar d’aeroporto (un caro amico dice: sembri il
film l’esorcista) nel tentativo di captare il Mondo.
Perfino quello più prossimo dietro casa. E ogni
volta ne ricavo nuovi confortanti stimoli o ulteriori

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cocenti delusioni. Queste ultime, purtroppo, non
mancano mai. Visto com’è ridotto il Belpaese?
’AGOSTO a Campotto di Argenta, tra gli agri della Ostaggio impotente dei Tir, violentato nella
Bassa ferrarese, potrebbe non sembrare proprio il
geografia, trivellato da arraffazzonatissimi cantieri,
top. A renderlo attraente perfino per i motociclisti
ci pensano però la bella Oasi naturale del Parco offeso da strade mantenute ai limiti della vergogna.
Delta del Po e il “23° Motoduck”, meeting biker Secondo i dati della Polizia Stradale, a giugno
in piena regola a cura del MC Street Diamonds 2021 gli incidenti sono aumentati del +36,9%, i
di Ferrara, in calendario dal 19 al 22 agosto. Con
campeggio libero munito di docce, musica rock feriti sono cresciuti del +63% e addirittura i morti
dal vivo tutte le sere, showgirls, bike show, cucina del +110,5%. E mi fermo qui per non dolermi pure
tipica a pranzo e cena (dai cappellacci di zucca dell’educazione media della nostra popolazione.
agli arrosticini di castrato, dalla gramigna alle grigliate, dalle
mitiche tagliatelle allo stufato maiale e fagioli, dalla piadina alle Com’è che l’avevo ribattezzato… ah sì: Pizzonia (MS
french fries) e soprattutto birra a fiumi (Pils bionda, non filtrata, n.34/2008). Agosto 2021: la nostra amata Pizzonia
rossa e weisse). Inoltre tatuaggi, è sempre là fuori.
piercing e mercatino. Info: www.
motoduck.it.
ALLORA, se non vi disturba troppo, cambio canale
STESSA cifra del Motoduck e m’appello ai flashback di quel mio milioncino di
(ventitrè edizioni) nello stesso chilometri in giro per il Pianeta. Proprio di recente
weekend con il “23° Motoraduno
Nazionale delle Bellezze Pae- ho ritrovato la lettera quasi preistorica spedita
saggistiche Lucane”, valido per il al giornale, secoli fa, da un lettore che lodava,
Trofeo Turismo FMI e organizzato oltre ogni misura e merito, un mio antico servizio
dal Moto Club Salandra.
intitolato “Professione Avventura”. Davvero non
SABATO 21 le iscrizioni si apri- lo ricordavo come ‘sto granché. Sono andato a
ranno alle 15 presso il Kartodro- rispulciarmelo tra il magone e l’autocritica. Che
mo Overdrive di Salandra (MT). In dire? Mah! Sempreché siete d’accordo, per qualche
programma: esibizione moto del
Team L.M. Racing, giro ai Sassi puntata di questo residuo d’estate, tipo lettura sotto
di Matera, cena offerta per chi arriva da oltre 100 km, concerto l’ombrellone, ve ne infliggerò alcuni brevi stralci
live. Domenica 22 si riprende con il motogiro al paese fantasma di commentati. Forse significativi anche oggi. Anzi,
Craco, il pranzo a Pisticci con animazione e musica, le premiazioni.
credo mai come oggi. Siete pronti? (continua)
Info: tel. 339/851.39.27 (Presidente); tel. 339/22.25.781 (Vice).
Giovanni Carlo Nuzzo gcn@gcnw.it Giovanni Carlo Nuzzo gcn@gcnw.it

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LA POSTA posta@motosprint.it

CIAO VALENTINO E...


GRAZIE DI TUTTO!
Grazie per Laguna Seca 2008, per Barcellona 2009, per i tuoi caschi,
per il Mugello, per Misano. Grazie anche per Valencia 2015. Vale... Grazie!

L
O SAPEVAMO, l’abbiamo
sempre saputo che prima
o poi sarebbe successo.
Come è normale, sia do-
po una carriera luminosa,
che dopo una carriera ric-
ca di successi, i piloti, pri-
ma o poi appendono il casco al chiodo.
Sapevamo che prima o poi lo avresti
fatto anche tu ma non ci volevamo pen-
sare. «Chissà quando sarà» ci dicevamo.
L’unica certezza che avevamo è che, in
qualsiasi momento, in qualsiasi modo, il
dolore sarebbe stato lo stesso. Perché
non ti sei soltanto ritirato tu, Valentino
Rossi, ma si è chiuso un periodo storico,
di cui faccio (facciamo) parte. Valentino,
corri da 25 anni e per una come me,
che di anni ne ha 27, è quasi tutta la
vita! Valentino, hai caratterizzato buona
parte dei miei weekend. Lo so, rimarrai
sempre in giro per le piste ma chi ti co-
nosce da tanti anni lo sa: il motociclismo
non sarà più lo stesso, neanche se ci
garantirai che sarai sempre a spasso vinto più di tutti, non hai mai mollato; Barcellona 2009, per i tuoi caschi, per
per il paddock. più volte, hai accettato di ricominciare il Mugello, per Misano; quei Misano sol-
Come si fa a dire addio a uno come da capo, mettendo in discussione le tue tanto nostri. Grazie anche per Valencia
te? Semplicemente... non si può. Negli capacità e il tuo talento. Quindi, anche 2015 e per quella giornata passata in-
anni, ci siamo preparati ma pronti non lo se non saremo mai pronti, nemmeno fra sieme, che non dimenticherò mai. Come
saremo mai. Dovevi salutarci nel 2006, vent’anni, è arrivato il momento di am- non dimenticheremo mai ciò che ci hai
per andare in Formula 1 e alla fine hai mettere una volta per tutte che l’anno regalato in questi venticinque anni.
deciso di rimanere con noi. Dovevi salu- prossimo il 46 non sarà in pista e con Dietro a queste lacrime, però, si na-
tarci nel 2007 ma alla fine hai deciso di te una storia di 25 anni, una storia che sconde un po’ felicità. La felicità di averti
vincere altri Mondiali, così, per il gusto ha tenuto uniti popoli diversi, bambini e visto correre, forte, fortissimo. Di averti
di spiegare agli altri che, nonostante anziani, donne e uomini, che si riunivano, visto dal vivo, in moto e non. Di esserci
tutto quello che ti avevano detto e fatto insieme, alla stessa ora, indossando una stati, sempre, in qualsiasi istante; sul
passare, tu sapevi ancora guidare quella maglietta gialla; un simbolo, grazie al podio e nelle cadute, in cima al Mondo
moto meglio di tutti. quale ho capito che ci sono dei campioni e in fondo al gruppo. Noi c’eravamo. La
Hai continuato a combattere ma so- in grado di unire le Nazioni. mia generazione c’era ed è il regalo più
prattutto hai avuto l’umiltà di arrivare in Ora, con gli occhi strapieni di lacrime, grande che la vita ci ha fatto. Quindi,
fondo, dietro a piloti meno vittoriosi di te, non ci resta che dirti grazie. Grazie Vale. ora, non ci resta che dire... «Avanti un
dietro ai tuoi allievi e questo è il più gran- Grazie per tutto. Per i sorpassi all’ultima altro». Tanto, noi, siamo stati avanti per
de insegnamento che potevamo ricevere curva, per il coniglio dal cappello dopo una vita intera!
nella nostra vita. Nonostante tu abbia il warm up, per Laguna Seca 2008, per Elisa Brunori

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SOCIAL SPRINT motosprint riccardo piergentili

QUALE DUCATI VALE?


La DesmosediciGP di Martin vola. Il Team Pramac supera quello ufficiale

N
EL GP Stiria della MotoGP, Jorge Martin ha portato alla vittoria la Ducati DesmosediciGP del Team
Pramac. Lo spagnolo ha dominato: pole position e vittoria. Alle spalle di Martin, le moto ufficiali di Borgo
Panigale hanno arrancato, probabilmente anche a causa di una scelta di gomme sbagliata. Jack Miller
ha cercato di salvare il salvabile ed è finito al tappeto; Pecco Bagnaia ha rischiato meno, terminando
la gara all’undicesimo posto. Tutt’altro che un successo. Se non ci fosse stato Martin, la prima tappa
della trasferta austriaca della Ducati sarebbe stata archiviata come una gara da dimenticare, invece
ora, risultati alla mano, viene da chiedersi: a Borgo Panigale hanno compiuto le scelte giuste a livello
di piloti, se parliamo di factory team? Gli alti e bassi della squadra ufficiale sono anche frutto di scelte tecniche
errate? Ve lo abbiamo chiesto sulle nostre pagine social. Ecco le vostre risposte.

LA DUCATI dispone di una delle migliori moto del lotto. DOPO il GP Stiria ho aperto gli occhi. Voglio chiedere
Per quanto riguarda i piloti, invece, ha la “sfortuna” pubblicamente scusa ad Andrea Dovizioso. Nel momento
di non riuscire a contrastare avversari in stato di grazia e in in cui scrivo, non si è ancora corsa la seconda gara in Austria
simbiosi con il proprio mezzo: vedi Marquez negli ultimi anni, ma attualmente il Best Race Lap del Red Bull Ring
Mir l’anno scorso e, oggi, Quartararo. è ancora del forlivese: 1’23”827, nel 2019. Cosa vuol dire
Mirko Corsi questo? Le gomme dovrebbero essere migliorate, le moto
dovrebbero essere più veloci ma nessun pilota Ducati
A LIVELLO di gestione sportiva della squadra ufficiale, è andato più forte di Dovizioso. O meglio, Jorge Martin è stato
in Ducati hanno molto da imparare, anche dai loro più veloce di Andrea, sul giro secco. Martin, però, corre
team satellite; non hanno umiltà e neppure una mentalità in una squadra satellite e ciò significa che il factory team non
vincente e si vede anche in SBK. Sulle scelte dei piloti poi... ha fatto passi avanti ma tanti passi indietro! Infatti, non
Alessandro Tozzi soltanto è stato battuto dal Team Pramac sul giro ma in gara
ha combinato un disastro, sbagliando la scelta delle gomme.
LA MICHELIN, dal suo debutto in MotoGP come fornitore Se Martin non avesse vinto, me la sarei presa con i piloti,
unico di pneumatici, sta condizionando i campionati e spesso come fanno i manager di Borgo Panigale, ma Martin ha vinto,
non vince chi merita! Pecco è un talento, cavolo! con una DesmosediciGP, quindi le colpe della squadra
Francesco Gualfetti ufficiale sono evidenti. Certo, anche i piloti scelgono
le gomme e vengo al punto: Dovizioso sbagliava raramente...
MILLER è un pilota che cade ogni tre per due. Andrea Merlini
Bagnaia è un pilota fortissimo ma soltanto se si corresse
un campionato del Mondo in una tappa: Misano Adriatico.
Sono state due scelte dettate dal... non avere scelta.
Aspettando l’arrivo di Marc Marquez. Fate che sia presto però.
Angelo Simionato

MI ASPETTAVO di più da Miller. Bagnaia sta imparando


e il prossimo anno credo che dirà la sua per il campionato.
Con il senno di poi, l’accoppiata Zarco e Martin sembra
a un livello addirittura migliore. Comunque... la Ducati
ha problemi seri a scegliere i piloti e a rapportarsi con loro.
Andrea Trovato
IO GUIDO DA SOLA DI ROBERTA BOGI PAGNINI
robertabogipagnini@hotmail.it

BIELLA, TERRA
DI ENDURISTE
Le concittadine Anna Sappino ed Elisa Givonetti parteciperanno alla Sei Giorni

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UONISSIME notizie dall’Enduro al femminile. L’Enduro è infatti una disciplina molto impegnativa: «Per
A far parte del contingente italiano che dal 30 praticare l’Enduro – mi disse Anna un po’ di tempo fa – devi
agosto al 4 settembre prenderà parte alla 95ª avere la testa dura. Ma anche tecnica, velocità ed esperien-
edizione della Sei Giorni Internazionale di En- za, virtù che si possono ottenere con tanto lavoro».
duro, ovvero la Six Days 2021 settore femminile, La Sei Giorni, che con l’edizione italiana tornerà a dispu-
ci saranno due donne con grandissime capacità tarsi dopo un anno di stop, vedrà sfidarsi numerose squadre
fuoristradistiche, Anna Sappino e Elisa Givonetti. nazionali provenienti da tutto il Mondo. In totale, i tracciati
Due pilotesse molto differenti ma al tempo stesso con due avranno una lunghezza di circa 200 km al giorno, ovviamen-
caratteristiche in comune: la passione per questa disciplina, te tutti rigorosamente fuoristrada.
ovviamente, e il luogo di nascita, Biella.
Partiamo da Anna: classe 1974, è ormai una veterana di LA SAPPINO parteciperà alla Sei Giorni in sella a una
questa disciplina dato che ha vinto ben nove titoli italiani Beta 200 2T, mentre la Givonetti correrà con una KTM 125
femminili di Enduro ed è alla sua quarta esperienza alla Sei e la Terranova a sua volta con una Beta.
Giorni. Lei, mamma e pilota ma anche coach del progetto Come dicevo prima, pur avendo una provenienza comu-
Lady Enduro, è un vero e proprio ciclone e non soltanto ne, Biella, tra Anna ed Elisa le differenze sono molte: la Gi-
ha maturato in passato esperienze anche con la moto da vonetti ha infatti soltanto 18 anni, gareggia da quando ne ha
Cross, ma ha preso parte anche al Chica Loca 2020 che si è otto e non vede l’ora di prendere parte alla Sei Giorni. Ma
svolto in Oman, portando a casa la vittoria. non c’è soltanto la moto per Elisa: nel suo futuro c’è anche
lo studio, perché il prossimo anno sarà impegnata all’Uni-
LA SUA PLURIENNALE esperienza, quindi, nell’edizio- versità (Biotecnologie).
ne italiana dell’Oltrepò sarà di grande aiuto sia per Elisa Gi- Due donne totalmente diverse ma che, visto il loro gran-
vonetti che per l’altra pilota convocata, Raissa Terranova, de talento e la dedizione, riusciranno a portare in alto i colo-
nata a Palermo nel 1999. ri dell’Italia nell’Enduro femminile. Forza ragazze!

E F F E T T O S E R R A

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FEDERICO PORROZZI
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Redazione
VENDO MOTO COMPRO MOTO nima, le campane suonano a
festa. Stendo sulla scrivania i
MIRCO MELLONI
m.melloni@motosprint.it
RICCARDO PIERGENTILI
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che whatsapp, email compro- quale nel vederli capisce che Segreteria di redazione
moto@email.it Rizzi Vito è un artigiano d’epo- segreteria@contieditore.it
ca, e non gli resta che affidargli
la sua Katana per il cambio Collaborano
MANUEL PECINO, SERENA ZUNINO (motogp),
look. Unica richiesta, Marco MIRKO COLOMBI (sbk), LUIGI RIVOLA, GIOVANNI

APRILIA 250 RS anno ‘98, so- ACCESSORI Simoncelli sulla SX della care-
na e Valentino Rossi sulla DX.
CORTINOVIS, ROBERTA BOGI PAGNINI,
GIANMARIA ROSATI, DANIELA PIAZZA, MARCO
PEZZONI, ALESSANDRO DI MORO, CHRISTIAN
lo pista condizioni eccellenti. Fatto. Tutte le scritte realizza-
CARAMIA, WILLIAM TOSCANI, CARLO BALDI,
Mario, tel. 055-8398081. te in vernice solo i marchi ori- GIOVANNI DI PILLO, DIEGO D’ANDREA,
ginali Katana in adesivo. Con ALESSANDRO CODOGNESI, MARCO CHILÀ, NEIL
colori e schede tecniche gelo- SPALDING, MASSIMO CLARKE (tecnica), STEFANO
samente conservate anni ‘80 TAGLIONI (cross), DARIO AGRATI (enduro), MARIO
la nuova ed unica grafica pren- CANDELLONE (trial), ROBERTO TOMBA (speedway),
CLAUDIO ORLANDANI (supermoto), EDOARDO
de corpo. È risaputo che l’ap- BAUER (rally), GIOVANNI CARLO NUZZO (turismo),
petito vien mangiando. In cor- GIORGIO SERRA (vignettista).
so d’opera, come mio solito,
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scrive, e quindi chiamerò que- tampone e creatività permet-
tono di far uscire dalla sala Motosprint
sto mio scritto: il giorno dopo. Registrazione n. 4472 del 6.9.1976
Ed a lui che dedico il mio odier- parto un monoposto, montato presso il Tribunale di Bologna
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Banche dati di uso redazionale
MOTOM 50, anno 1966, rimes- delle Suzuki più controverse vo dal 1974 al 2009, Rombo In conformità alle disposizioni contenute nell’art. 85 del Regolamento
sa a nuovo (meccanica e car- dell’epoca. La memoria por- dal 1981 al 2001, Auto Italia- UE 2016/679, nell’allegato A.1 del D.lgs 196 del 30 giugno 2003, nonché
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196 del 30 giugno 2003”, la Conti Editore S.r.l. rende noto che presso la sede
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rano ben poche, ma nonostan- Autorama, Tuttomotori e mol- Capo III del Regolamento UE 2016/679, agli artt. 7 e ss. del D.lgs. 196 del
te ciò avevo ritirato da un con- to altro, Automobile Revue dal 30 giugno 2003, le persone interessate potranno rivolgersi a: Conti Editore
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simo alla chiusura, un bel po’ annuari Ferrari. Motosprint dal 06-49246401. Responsabile del trattamento dati (Regolamento UE 2016/679,
D.lgs 196 del 30 giugno 2003): Federico Porrozzi.
di adesivi giacenti in magazzi- 1976 al 2018 (anche annate Articoli, foto e disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Testi,
no tra cui parecchi stemmi singole), Motociclismo dal fotografie e disegni: riproduzione anche parziale vietata. Tutti gli articoli
Katana. Nel 2019, Hamamatsu 1950 al 2018, inoltre Tuttomo- contenuti in Motosprint sono da intendersi a riproduzione riservata ai sensi
tenendo fede dell’idea del to, La Moto, Pilota Moto, Moto- dell’Art. 7 R.D. 18 maggio 1942 n.1369.
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giocortinovis@virgilio.it

DIECI ANNI
CON LE MILLE
Nei test di Brno, l’inizio della seconda era della cilindrata. Ma la Ducati...

M
I SI NOTA di più se vengo e telaio che mi è piaciuto. La sensazione generale è buona,
me ne sto in disparte o se non del motore ero già contento la prima volta e adesso stia-
vengo per niente? Dieci anni mo facendo progressi anche con il resto. Naturalmente
fa i dirigenti Ducati forse se lo bisogna vedere quando provano gli altri con le loro 2012».
chiesero a lungo, in merito ai Il primo confronto tra modelli differenti andò così in
test MotoGP a Brno. Si sarebbe scena a Brno, il 15 agosto, con Lorenzo particolarmente
girato a Ferragosto del 2011, impaziente, non essendo ancora scesa in pista la Yama-
il giorno dopo il GP Repubbli- ha: «Non vedo l’ora di scoprire la nuova Mille». Oltre a
ca Ceca che registrò un podio Honda e Yamaha, si videro pure Ducati e Suzuki ma con le
monopolizzato dalla Honda: 800, nel tentativo di migliorare il set up delle moto 2011
successo di Casey Stoner con sei secondi sul compagno (la Casa di Hamamatsu sarebbe uscita dalla MotoGP nel
di squadra Andrea Dovizioso e otto su Marco Simoncelli, 2012) e così ridurre il gap dai migliori.
portacolori San Carlo Gresini al primo podio in top class.
Fu il quarto GP consecutivo senza Ducati nella Top 5: a IL MAIORCHINO fu a lungo il più veloce del test ago-
Brno, infatti, Valentino Rossi giunse sesto a 12” dal vinci- stano, nonostante gli appena 28 giri completati, e confer-
tore e Nicky Hayden settimo a 23. In classifica, dopo 11 mò di essersi divertito: «È stata una giornata emozionan-
GP, il pesarese era staccato di 100 punti esatti da Stoner te. Mi sono reso conto che la Mille è incredibile quando
e di 68 da Jorge Lorenzo. ho visto la potenza sul rettilineo. La prossima stagione
Intuito che la stagione stava volgendo al peggio no- MotoGP sarà fantastica, molta più potenza, esci di curva
nostante l’ingaggio del nove volte iridato, già ad aprile a in derapata, non vedo l’ora!». Unica delusione il sorpasso
Jerez la Ducati aveva effettuato il primo shakedown della patito nel finale da Stoner per 85 millesimi. Vicinissima
Desmosedici GP12, caratterizzata dal motore da un litro anche la seconda Yamaha 1000 con Ben Spies, a 138 mil-
tornato in auge dopo un lustro dei 799 cm³. Inizialmente, lesimi dall’australiano, mentre con la nuova Honda Dani
dello svezzamento si occuparono il collaudatore Franco Pedrosa si piazzò a un secondo e 96 millesimi dal compa-
Battaini e il team manager Vittoriano Guareschi. I due gno di squadra, dietro anche alle due Yamaha 800.
poi cedettero la sella al Dottore che completò 50 giri di- Settimo Hayden a un secondo e 365 millesimi e de-
chiarandosi soddisfatto: «Son contento, è più gustosa. Il cimo Rossi a oltre due secondi, due prestazioni che non
motore è più bello e divertente, si fanno dei bei traversi». attirarono l’attenzione malgrado i 152 giri complessivi dei
Il giorno dopo la moto passò nelle mani di Hayden, ma due ducatisti (sulle moto da 800). Ancora più distante, no-
in entrambi i casi, complici le porte chiuse, non furono ri- nostante il motore da un litro, Mika Kallio, tredicesimo e
velati i tempi sul giro. Filippo Preziosi, ai tempi direttore ultimo a 3”976 con la Suter BMW del Team Marc VDS. Un
tecnico (nella foto è con il capotecnico Jeremy Burgess e progetto dimostratosi fallimentare, tanto che la formazio-
Rossi), spiegò l’anticipo rispetto ai concorrenti: «Abbiamo ne belga rimase in Moto2 passando ai telai Kalex. E grazie
voluto far guidare subito la moto ai piloti perché le loro a questa scelta ancora oggi sa farsi notare.
sensazioni sono essenziali per imboccare la strada giusta
fin dall’inizio. Le scelte tecniche come il motore a scoppi
irregolari e il retrotreno sono state avallate da Valentino».

IL MESE DOPO fu la volta della Honda e di Stoner,


sempre a Jerez: 50 giri il primo giorno, 25 il secondo, in
cui fu sostituito al pomeriggio da Shinichi Ito, che un paio
di mesi dopo conquisterà la sua quarta 8 Ore di Suzuka.
La Ducati effettuò una seconda serie di test a giugno al
Mugello, nuovamente a porte chiuse, 83 giri con Hayden e
80 con Rossi che commentò: «Un altro test positivo, ave-
vamo una serie di cose tra le quali uno step evolutivo del

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