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Il do mobile

Con la solmisazione si chiama sempre d la prima nota delle tonalità maggiori.


Per poter leggere bisogna posizionare il d sul pentagramma in base alle alterazioni presenti in
chiave (cioè tra la chiave e il tempo e ad ogni successivo inizio di pentagramma).
o se in chiave non ci sono alterazioni vale la chiave scritta ( di violino che indica il SOL, di
basso che indica il FA o di DO
o se in chiave ci sono diesis, l’ultimo (quello più a destra) è scritto al posto del t
o se in chiave ci sono bemolle, l’ultimo (quello più a destra) è scritto al posto del f

Sarà quindi possibile leggere in una qualunque delle sette chiavi

e in una qualunque delle 15 tonalità:

Dopo aver posizionato il do sul pentagramma si potranno ignorare sia la chiave sia le alterazioni in
chiave (che andranno riconsiderate solo incontrando un bequadro, per sapere se considerarlo
alterazione ascendente o discendente in base al tipo di alterazione annullata). La lettura cantata a
prima vista presenterà quindi il medesimo livello di difficoltà a prescindere dalla tonalità con poche
o molte alterazioni.

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Le alterazioni

Cantare leggendo in solmisazione presenta un altro vantaggio rispetto alla lettura con i suoni
assoluti: le funzioni alterate hanno un nome diverso rispetto a quelle naturali, il che si traduce in una
maggiore chiarezza e una maggiore sicurezza nella intonazione.

di ri fi si li

# # # # #

d r m f s l t

b b b b
ra ma lo ta

15. si Mozart: sinfonia k550 – scala minore armonica

16. Beatles Yesterday scala minore melodica

17. di ri Beethoven: sonata Kreutzer

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