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Filosofie e Religioni dell’India e dell’Asia Centrale – Davis

Capitolo 1: LA BHAGAVAD GITA AL TEMPO DELLA SUA COMPOSIZIONE (The


Bhagavad gita in the time of its composition)
Nella BG Krishna rivela ad Arjuna la sua natura divina.
Crisi di Arjuna, le cause principali sono:
Aspetto psicologico: come può compensare le perdite di una guerra che coinvolge i suoi
stessi parenti?
Aspetto morale: è confuso sul suo dovere (dharma) in questa situazione. Deve
impegnarsi a combattere in una battaglia (dharma specifico), ma dovrebbe anche avere il
dovere di proteggere i propri familiari: Quando gli obblighi familiari non vengono rispettati,
l'intero ordine sociale crolla.
La persuasione di Krishna inizia con il sostenere che i morti non cessano di esistere
perché l'anima di una persona esiste prima della nascita e continua a esistere dopo la
morte.
Quindi, la sfida per Arjuna è applicare questa ridefinizione radicale della morte alla
situazione della guerra.
"L'unica cosa che morirà sarà il corpo, perché le anime si sposteranno semplicemente in
un altro corpo"
Se Arjuna riesce ad accettare pienamente questa prospettiva filosofica, allora non ha
motivo di dolersi per le vittime della guerra. combattere in una battaglia giusta ha la meglio
su qualsiasi obbligo che si possa provare nei confronti degli altri.
"É meglio fare il proprio dovere che eseguire bene il dovere di qualcun altro".
"Schiavitù dell'azione": il filosofo religioso identificava il desiderio, la motivazione
primaria delle azioni, come problema fondamentale.
Intraprendere un'azione per desiderio porta alla schiavitù. Il termine chiave è Karman, che
nel suo uso primario indica semplicemente l'azione. Il modo per evitare questa schiavitù è
evitare tutte le azioni basate sul desiderio; per farlo, è necessario abbandonare le proprie
responsabilità familiari e sociali e diventare un rinunciatario.
"Si può agire senza essere spinti dal desiderio; la chiave è evitare qualsiasi attaccamento
ai risultati (o frutti) della propria azione”: Questo è uno degli argomenti principali della BG.
non è necessario evitare l'azione mondana: per evitare la schiavitù che deriva dall'azione
guidata dal desiderio bisogna evitare qualsiasi attaccamento ai fini o ai frutti di
quell'azione. Arjuna deve combattere in guerra e se lo fa senza preoccuparsi del successo
o dell'insuccesso non sarà legato alla "schiavitù dell'azione".
Arjuna chiede a Krsna di descrivere la “persona giusta\ideale”:
egli risponde che per ottenere questa sorta di padronanza su di sé, è necessario ricorrere
alla disciplina: il termine in questo caso è yoga, parola che ha conosciuto una vita
complessa ed espansiva nella cultura globale moderna.
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Per diventare una persona la cui saggezza è salda, bisogna innanzitutto avere il controllo
dei sensi.
Da questa descrizione scaturisce un'altra domanda da parte di Arjuna: qual è il modo
migliore per raggiungere tale stato di persona buona?
Tre mezzi di percorso :
- Disciplina dell'azione (karma yoga)
- Disciplina della conoscenza (jnana yoga)
- Disciplina della devozione (Bhakti yoga)

Krsna li elogia tutti come meritevoli e discute il concetto di azione più spesso in relazione
alla pratica vedica del sacrificio: I sacrifici intrapresi con vera equanimità mentale
porteranno a fini spirituali superiori.
Arjuna deve fare la stessa cosa sul campo di battaglia: deve impegnarsi nella battaglia
come suo dovere, senza alcun attaccamento al risultato, come una sorta di atto sacrificale.
Per la disciplina della conoscenza Krsna esamina diversi sistemi filosofici che mirano a
presentare analisi complete della struttura sottostante del mondo. La conoscenza corretta
di questa struttura ha un potere liberatorio.
I sistemi più importanti per la discussione di Krsna sono le prime forme delle scuole
conosciute come Samkhya (enumerazione) e Vedanta (culmine del Veda).
Mentre i sentieri dell'azione e della conoscenza si rifanno a pratiche religiose o scuole di
pensiero già note, il sentiero della devozione è qualcosa di nuovo nella letteratura
sanscrita. Nell'uso religioso il termine Bhakti indica una relazione vitale tra la devozione
umana e un Dio. La BG offre un campo molto fertile per le nuove religioni, come l'induismo
e le altre religioni indiane, perché Krsna pone questa nuova disciplina su un piano di parità
con le altre discipline, e a volte la eleva addirittura al di sopra di esse.
Incarnazione: Krsna non si è reincarnato di nuovo, perché è stato in grado di tagliare la
schiavitù dell'azione.
4,7-8: qui compare per la prima volta in modo esplicito il concetto di avatara di Krsna (o
Visnu): La sua incamazione, o più letteralmente, il suo "scendere" in forma umana o in
altra forma fisica.
Krsna rivela due elementi chiave della propria teologia:
– è divinità trascendente (signore di tutti gli esseri) e lo fa per intervenire negli affari
del mondo e sostenere la rettitudine.
– è la fonte, l'atman, il brahman, l'uno (tutti termini che il filosofo utilizzava per
declinare il concetto di assoluto).
La teologia della Gita richiede un doppio riconoscimento: Krsna è l'Essere supremo che è
sia trascendente che fisicamente presente -> Supremazia e facile accessibilità del
Signore. Persino gli del non sono in grado di conoscere appieno la portata di Krsna,
poiché egli è il solo e unico Dio originale.
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La disciplina della devozione: è vista come un nuovo modo per sfuggire dalla schiavitù
derivante da qualsiasi atto, essa diventa una disciplina che non è semplicemente uno dei
tanti sentieri, ma piuttosto entra e trasforma le altre discipline:
Krsna giudica la persona che pratica la disciplina della devozione come superiore alle
altre: Lo yogin (persona che pratica il bhakti yoga) è superiore agli asceti.
L'altra faccia di Krsna: se è l'agente di tutta la creazione, è anche dio della distruzione.
(pensando alla guerra che Arjuna dovrà affrontare). "Per conquistare i tuoi nemici e
governare un regno prospero. Tu sarai il mio semplice strumento, Arjuna" —> L'azione
come strumento della volontà divina

L'apertura con la crisi di dolore e indecisione del guerriero procede attraverso un'azione
crescente di insegnamenti, mentre Krsna guida Arjuna attraverso questioni di moralità,
soteriologia e teologia.
Con l'accettazione da parte di Arjuna di questa nuova prospettiva, Krsna conclude
concedendo all'ascoltatore una visione travolgente ma temporanea della propria natura
onnicomprensiva. Alla fine della BG Krsna suggerisce un'ultima piega nel tessuto dei suoi
insegnamenti: la chiama "il più grande mistero di tutti" e alcune scuole successive
dell'induismo hanno considerato questo come l'insegnamento culminante o finale
dell'intera BG: il concetto di bhakti si è concentrato sulla lealtà e sull'amore del devoto
verso Dio, ma qui Dio ricambia l'amore: Questa è la reciprocità emotiva della bhakti.
Se si è completamente devoti a Dio, anche i doveri morali possono essere abbandonati.
Dopo aver parlato del dovere come fondamento dell'azione distaccata o disinteressata in
tutti i suoi precedenti insegnamenti, Krsna sembra concedere una possibilità di fuga al
vero devoto che prende rifugio soltanto in Dio.

FRUTTI DELLA GUERRA


Il Mahabharata stesso fornisce diversi quadri generali per comprendere la guerra al
centro dell'epopea.
Prima cornice :
Il sacrificio è centrale per il mantenimento dell'ordine a ogni livello, sia umano che
cosmico. Se il disordine è estremo nella classe dei guerrieri, l'unica forma estrema di
sacrificio che può ristabilire l'ordine all'interno della società umana è la guerra.
Seconda cornice :
Il Mahabharata racconta un'epurazione cosmica: il mondo è invaso da demoni che hanno
assunto forme umane come Kshatriya e ciò richiede una battaglia apocalittica per liberarsi
di questae forze maligne e ristabilire l'ordine terrestre (passaggio verso una nuova era):
Questa guerra rappresenta il deterioramento finale dell'era Dvapara e la successiva
instaurazione dell’era Kaliyuga, quella in cui viviamo ora: II Mahabharata documenta
quindi gli eventi fondanti del presente.

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Chi ha scritto la BG?
una risposta è che sia stato Dio stesso, ma agli storici ed agli studiosi questa come
risposta non piace, in quanto si preferisce sempre porre dietro una creazione letteraria una
persona fisica e con esistenza storicamente valida. La storia tradizionale indiana risponde
alle domande riguardanti la genesi della sacra scrittura pronunciando un nome, quello di
Vyasa, l'autore del Mahabharata e pure della BG. Si tratta di un saggio brahamino che
compare come personaggio all'interno del Mahabharata; in realtà, Vyasa svolge un ruolo
seminale nella storia, poiché è il nonno genetico di entrambe le confraternite dei Pandava
e dei Kaurava. Vyasa è quindi un narratore drammatizzato coinvolto nel suo stesso
racconto.
Gli storici testuali si riferiscono a Vyasa come autore mitico o simbolico del Mahabharata.
Egli è famoso per aver diviso il Veda unitario in quattro Veda, secondo la tradizione.
Il Mahabharata ritrae la propria composizione come una complessa conseguenza di
narrazioni orali che coinvolgono più interlocutori. Di solito, infatti, gli studiosi di indologia
ipotizzano che l'epica sia iniziata con narratori e interpreti orali che raccontavano storie
eroiche che forse si rifacevano a qualche controversia storica del passato.
Gli studiosi di indologia hanno discusso sul rapporto compositivo tra la BG e la
Mahabarata. Alcuni hanno considerato il BG come un'interpolazione estrinseca al racconto
epico. La maggior parte degli studiosi più recenti, tuttavia, considera il BG una parte
integrante del Mahabarata.
Van Buitenen: la BG è stata concepita e creata nel contesto del Mahabarata.
La BG stata concepita e sviluppata per portare al culmine e alla soluzione il dilemma
dharmico della guerra, giusta e perniciosa al tempo stesso.
Attraverso un colloquio in campo di guerra, oltre a dare una giustificazione ad una guerra
comprendente anche un fratricidio e non solo, i Brahmani fautori del testo hanno saputo
anche presentare una nuova visione di Krsna come Divinità Suprema e fuori da qualsiasi
forma di pratica religiosa devozionale.
Capitolo 2. KRSNA E LA SUA GITA NELL'INDIA MEDIEVALE (Krishna and his gita in
medieval india)
Doppiezza di Krsna: è visto sia come amico umano sia come Dio, che farà vedere ad
Arjuna tutta la portata della sua divinità.
Nell'India medievale Krsna divenne il centro di un culto devozionale diffuso e vigoroso. La
devozione indů verso Krsna si concentrava principalmente sui primi anni della sua vita.
Nei secoli successivi, la vita di Krsna sarebbe stata raccontata in numerose opere come i
Visnu Purana e Brahma Purana. Il più influente è il Bhagavata Purana, che racconta la
biografia di Krsna: qui si intrinsecano raffinatezza teologica e fervore devozionale
. Il poema consolida la biografia leggendaria di Krsna e costituisce un punto di partenza
per una miriade di ulteriori sviluppi del devozionalismo a Krsna.

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Il BP, nel raccontare la prima vita di Krsna, illustra e semplifica molti del punti chiave di
Krsna nella BG, ma spinge anche alcuni di questi insegnamenti in nuove direzioni.
Krsna cresce tra i pastori di Vraja doppiamente travestito: da principe tra i mandriani a dio
tra gli umani, dove Krsna assume una forma umana per ripristinare il dharma.
La poesia descrive con amorevole dettaglio:
1) L'amore matemo che la madre adottiva prova per il suo bambino Krsna
2) L'amorevole amicizia che i suoi compagni di gioco d'infanzia condividevano con Krsna
3) L'amore appassionato e carico che travolge le Gopi quando Krsna diventa adolescente

Anche senza riconoscere la divinità di Krsna, arrivano a provare un'intensa devozione


motivazionale per il Krsna umano che vive in mezzo a loro. Essi danno una nuova
dimensione alla bhakti.
La BP ribadisce con forza la superiorità della bhakti rispetto ad altre forme di pratica
religiosa. Essa mostra in modo drammatico l'inclusione sociale della bhakti e concede i
maggiori ruoli devozionali alle donne, dando così un sostegno enfatico all'affermazione di
Krsna nella BG, secondo cui la bhakti è un sentiero accessibile a tutti.
Lo stile di bhakti che Krsna sostiene nella BG è molto diverso da quello della BP. La
"bhakti intellettuale della BG” differisce in modo significativo dalla "bhakti emozionale"
della BP.
BG:
1. Il riconoscimento della natura divina di Krsna come fondamento della devozione
2. Krsna dice ad Arjuna che lo libererà se Arjuna lo fisserà nel suo cuore.
3. Krsna osserva che la devozione ha la capacità di riabilitare anche i criminali e i
peccatori.
BP:
1. La devozione a Krsna nasce indipendentemente dal fatto che si comprenda o meno la
sua valenza divina. Riconoscere Krsna come Dio può addirittura fungere da deterrente alla
devozione, perché potrebbe creare una distanza emotiva tra l'umano e il divino,
risvegliando l'intimità del rapporto tra uomo e uomo.
2. La BP prende davvero sul serio l'ultima discussione tra Arjuna e Krsna, quando questi
gli disse che se avesse tenuto Krsna saldamente nel suo cuore e si fosse rifugiato in Lui,
abbandonando tutti i doveri, Dio lo avrebbe liberato da tutti i peccati.
Questo messaggio viene drammatizzato nella figura delle Gopi: La disponibilità delle Gopi
a trasgredire tutti i legami mondani per ottenere la piena intimità con Krsna dovrebbe
essere presa come paradigma devozionale. Nella scala di valori della BP, tutti noi
dovremmo aspirare a diventare Gopi.

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Capitolo 3: Passaggi dall’India (Passages from India)
prima traduzione della BG in inglese: 1785 (Charles Wilkins). “Baghavad Geeta, or
Dialogues of Kreeshna and Arjoon”
- veniva chiamata “la bibbia hindu
-fu il primo classico sanscrito ad essere tradotto direttamente in inglese
-questo portò i grandi intellettuali inglesi a scoprire la vastità delle opere dell’india antica,
suscitando in loro una sensazione di curiosità
CHARLES WILKINS
il suo lavoro venne influenzato dal fatto che l’inghilterra in quel periodo stava cercando di
colonizzare l’est dell’india —> ciò portò wilkins ad avere contatti con degli intellettuali
indiani bramini.
contesto storco:
La società commerciale britannica riuscì a esercitare la sua autorità su una notevole
porzione di india dell’est, e questo designò l’inizio della sua campagna di colonizzazione
sull’intero subcontinente indiano
1770: Wilkins parte per Calcutta.
1772: Warren Hastings:
· il nuovo governatore generale del bengala
· arrivato a calcutta, ordina all’amministrazione di britannica di governare NON
secondo la propria legge ma piuttosto di guardare agli usi, costumi e leggi locali e
governare secondo questi
· hastings propose la creazione di una nuova disciplina: “indologia”, proponendo ai
suoi colleghi lo studio del sanscrito
· ciò portò i britannici a scoprire che le leggi della popolazione indu erano contenuti in
un libro contenente dei codici, il Dharma
· chiese ad alcuni madrelingua del bengala di aiutare il governo britannico a tradurre
il dharma
Wilkins fu il più motivato nello studio del sanscrito.
imparare questa lingua si rivelò molto difficile perché non esistevano dizionari sanscrito-
inglese e non esistevano grammatiche in nessuna lingua europea.
Traduzione della BG:
· Wilkins, nella sua traduzione, scrive in prosa (no forma del testo originaria)
· egli vuole far trasparire il significato del testo nella maniera più chiara possibile
(è consapevole che il contenuto del testo non sarà puramente chiaro per il pubblico
inglese)
· il suo intento è rimuovere il più possibile ogni elemento che potrebbe confondere
il pubblico

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· per lui la BG è un documento storico in grado di far comprendere quali siano le
pratiche del territorio appena colonizzato, in modo da governare il meglio
possibile
· Hastings apprezzò molto il suo lavoro di traduzione: per lui, ogni tipo di
informazione sul popolo indiano era utile per il buon governo dell’inghilterra
· 1785: la traduzione di Wilkins venne pubblicata a Londra: l’opera accese una
notevole curiosità nell’intero mondo letterario
Romanticismo e BG
· pochi anni dopo, la versione inglese venne tradotta in Russo, Francese e poi in
Tedesco-> in questo periodo, in Europa stava nascendo il romanticismo (l’india
avrebbe poi avuto un ruolo importante per il pensiero romantico)
· Friederich Von Schlegel -> nutrì un grande interesse per il panorama indiano:

· pilastro su cui si basa ogni lingua;


· terra di purezza e natura, in contrasto con il mondo disincantato che caratterizzava
l’europa del tempo
visione della gita dai romantici
alcuni sostenevano che la filosofia della BG anticipava diversi dogmi della filosofia
europea
Herder:
· Richiama la visione panteistica: “one in tutto, e tutto in uno”
· “tutti gli uomini sono governati dallo spirito del mondo, e noi dovremmo usare la
nostra breve vita nel migliore dei modi, svolgendo azioni coscienziose e riflettendo
su di esse”
· Krishna parla tramite la Bhagavad Gita per aiutare gli umani ad affrontare le loro
perenni preoccupazioni, potendosi adattare sia alle problematiche che affliggevano
gli uomini appartenenti al periodo dell’india antica sia a quelli dell’epoca del
romanticismo.
Maier:
sottolineò le analogie tra le idee espresse nella Bhagavad Gita e quelle di filosofi
quali Platone, Spinoza ecc.

1808: Schlegel traduce diversi pezzi della Bhagavad Gita e altri classici indiani dal
sanscrito all’inglese
secondo Schlegel, lo studio dei classici indiani potrebbe portare ad un “rinascimento
orientale”
· analizzò i sistemi grammaticali del sanscrito, del latino, del persiano e del tedesco
dimostrando alcune similitudini tra esse.
· la sua dedizione allo studio delle lingue indiane ispirò suo fratello maggiore:
August Wilhelm von Schlegel
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· F. Schlegel si allontanò dagli studi della BG quando si convertì al cattolicesimo
(1808):
“L’india, inizialmente, possedeva la conoscenza del vero Dio. col passare del tempo, però,
questa conoscenza venne sostituita da una mera superstizione.”
l’iniziale possesso di verità su Dio venne sostituita da idolatria, astrologia e altri abomini.
la selettiva traduzione di Schlegel cercava di cogliere e salvare le poche rimanenze di
divino all’interno del testo. cercava di salvare le parti che potessero essere compatibili con
la dottrina cristiana

diciannovesimo secolo: Wilhelm von Schlegel


· portò avanti i suoi studi scientifici sul sanscrito
· primo professore di sanscrito in germania
· più del fratello, è considerato il vero fondatore degli studi sanscriti in germania
· egli supera il romanticismo del fratello, sostenendo uno studio scientifico del
sanscrito

la politica coloniale della lettura del Gita


diciannovesimo secolo: ci si interrogò su una questione: l’induismo era una influenza
positiva o negativa nel processo di civilizzazione dell’india?
la BG e altri testi induisti furono prese in esame dagli inglesi per farsi un’idea sulla società
indiana contemporanea.
HASTINGS VS EVANGELICI
hastings credeva che la lettura dei testi sarebbe stato un aiuto per i colonizzatori per
poter conciliare le differenze culturali con l’india.
per egli, gli inglesi avrebbero dovuto adeguarsi alle usanze indiane, e leggere la bg
sarebbe stato un modo per eliminare i pregiudizi nei confronti dell’india
per gli evangelici, al contrario, erano gli indiani che si sarebbero dovuti adeguare alle
usanze degli inglesi
La Gita e lo spirito
Langlois (sanscritista) criticò aspramente la traduzione di w. schlegel, per non aver
tradotto alcuni termini cruciali quali “yoga,dharma e brahman”
Schlegel fu difeso da Humbolt: le due lingue non sono strutturalmente simili, di
conseguenza, una parola come “yoga” non ha una corrispondenza precisa né in latino, né
in tedesco né in nessuna altra lingua.
Hegel: professore di filosofia che tratta il concetto di “spirito del mondo”: per lui, lo
spirito del mondo è un passaggio storico che connette tutte le civiltà del mondo.

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un Hindu al parlamento delle religioni mondiali
1893: a Chicago vennero rappresentanti della religione buddhista, jainista e hindu per
rappresentare la loro fede al pubblico del parlamento delle religioni mondiali.
Swami vivekananda: un delegato hindu che utilizzò la baghavad gita come testo su cui
basarsi per la sua presentazione.
A quel tempo, vivekananda era un mendicante dell’india del sud. Secondo lui, andare nei
lontani USA e parlare al parlamento delle religioni sarebbe stata una occasione per
raccogliere fondi per alleviare la povertà in india.
Swami parla di “religione induista che ha insegnato al mondo la tolleranza e l’accettazione
universale, una religione che accetta tutte le altre religioni”
“la fondazione dell’induismo è una delle rivelazioni trovate negli antichi Veda, e la
Bhagavad Gita è il più influente e importante commentario dei Veda”.
“i veda proclamano che lo spirito, che vive nel corpo, continuerà a vivere anche quando il
corpo morirà, attraverso la reincarnazione in un altro corpo. il problema è che lo spirito
puro e perfetto è intrappolato nella materia. lo scopo finale è quello di distruggere il
legame con la materia per permettere allo spirito di raggiungere la perfezione divina”
Questo è l’insegnamento di Krisna, che è un avatara del dio visnu.
Krisna dice: io sono in tutte le religioni come il filo che forma una collana di perla: ovunque
tu veda potere straordinario e santità, sappi che io sono lì” —> è possibile ottenere la
salvezza attraverso diverse religioni
alla fine del discorso, Vivekananda propone una religione universale, che potrebbe già
esistere sotto forma di “induismo antico”.
attraverso il suo discorso egli ha cercato di adattare e semplificare la spiegazione
sull’ideologia induista per il pubblico americano.
sottolinea due temi principali:
· Krisna sostiene molteplici percorsi ai fini della conquista spirituale, criticando la
rigidità dottrinale del cristianesimo americano dell’epoca.
· il non attaccamento di krisna ai frutti dell’azione in contrasto con l’avidità
dell’età dell’oro americana
durante il suo discorso Swami muove delle pesanti critiche al cristianesimo per le sue
pratiche missionarie in india: per questo motivo andò in contrasto con alcune
organizzazioni americane che sostenevano fermamente il lavoro dei missionari
cristiani in india —> fu visto come “l’attrazione principale di un circo” e tagliò tutti i
ponti con gli organizzatori della conferenza.
da qui egli cercò di attrarre e istruire piccoli gruppi di sinceri curiosi e cercatori, infatti,
iniziò a dare lezioni private sulla BG, le upanishad e di meditazione
1894: istituì la “vedanta society of new york”
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Tornato in india, Swami fu accolto come un eroe che aveva portato a delle piccole
conquiste per l’induismo e l’india ma, allo stesso tempo, arrivò alla conclusione che
l’india aveva molto da imparare dall’occidente, e portò questo messaggio in india.

Capitolo 4: Krishna, la Gita e la nazione indiana (Krishna, the Gita, and the Indian
Nation)
Nel 1926 Shraddhananda propone un nuovo modo per promuovere la Gita suggerendo di
costruire un Hindu Rashtra in ogni città e paesino importante, al fine di contenere 25 mila
persone in una sala dove Katha della Bhagavad Gita, le Upanishad, i racconti epici di
Ramayana e la Mahabharat potessero essere citate. Suggerisce di mettere anche una
mappa della Madre Bharat in prossimità di tutti questi templi. Shraddhananda è stato il
leader dei Arya Samaj, un gruppo di riformisti indiani che svolse un ruolo importante
durante l’indipendenza indiana dalle colonie britanniche e durante la campagna
satyagraha contro la Rowlatt Act (1919) di Gandhi mobilitò Delhi. In questo contento,
difatti, propose la Bhagavad Gita come chiave per creare vittoria e prosperità nel paese
sottoforma della Madre Bharat. Si vede come lo yoga di Krishna nella Gita fosse stato
ridistribuito per la liberazione dell’intera nazione al fine di ristorare l’antica gloria. Negli anni
’20 lo swami divenne attivo nel movimento Sangathan indiano, portando Shraddhnanda ad
avere paura delle conversione da parte delle classi basse nei confronti dell’islamismo ed il
cristianesimo. I musulmani avevano già i loro spazi per aggregarsi ed il loro libro sacro,
mentre gli indiani no. Per questo motivo Shraddhananda pensava che la Bhagavad Gita
potesse aiutare ad unificare e consolidare la nazione. Questo però non raggiunse mai il
suo obiettivo. In ogni caso, la grande distruzione della Bhagavad Gita negli anni ’20 portò
alla sua traduzione in diverse lingue e ad una pubblicazione di massa. A questi punto la
Gita svolse un ruolo molto importante per i discorsi dei leader indiani, incluso Gandhi
stesso. In un movimento anti-coloniale, la Gita venne vista come un simbolo divisivo
perché non includeva le comunità non indiane. In ogni caso questa drammatica crescita
portò a molte domande: perché molti leader avessero adottato la Gita, come
interpretavano gli insegnamenti di Krishna, ecc…
Ricerche su Krishna nella storia
La figura di Krishna è stata molto attiva durante il XIX secolo. Uno studioso indiano
(Chatterjee) osserva come il culto di Krishna sia vivo in molti villaggi, tanto da avere
continui eventi in suo onore.
Krishna è visto una figura mitica, tanto da avere diverse leggende ispirate a sé. Agli occhi
degli inglesi, però, la mancata storicità della sua figura rifletteva la mancata conoscenza
degli indiani. In ogni caso, la figura di Krishna è sempre stata associata a frivolezza,
indulgenza, sensualità e con comportamenti riprovevoli, tanto che tutti i suoi devoti erano
giudicati fortemente e la figura della stessa divinità veniva vista come sintomo di tutto ciò
che di sbagliato ci fosse in India. Questo perché nella Bhagavata i comportamenti del dio
erano visti in maniera lasciva, mentre nella Bhagavad Gita promettevano bene. Per questo
motivo si decise di ricostruire la sua figura: i primi anni della sua vita tra i mandriani di
Vraja, il ruolo in Mahabharata e sul campo di battaglia il suo dialogo con Arjuna nella Gita.
Adesso non veniva più visto come un seduttore, un indulgente, ma come un maestro e
guerriero. A questo punto si distinguerà la figura di Lajpat Rai, il quale sosteneva che
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Krishna avesse subito delle gravi ingiustizie attraverso gli innumerevoli equivoci creati su
di lui e che quindi si dovessero usare delle fonti accertate. La Mahabharata (nonostante
contenesse successive aggiunte), per esempio, poteva essere una di queste perché molto
più antica rispetto alla Bhagavata o la Puarana. La sua datazione era difficile, ma si
pensava risalisse almeno al 1520 B.C. e che fosse quindi prima delle Upanishad. Molti
studenti sostenevano, invece, che la Mahabharata fosse una storia di finzione e che
Krishna e Pandavas fossero personaggi fittizi. Rai portò diverse references per constatare
la realtà e che la duplicità della natura del dio fosse iperbolica. (Krishna come guerriero e
uomo nel periodo Vedico, amico di Arjuna nella battaglia). Successivamente la tradizione
indiana parlò della reincarnazione del dio. Due problemi per Rai: 1) materialismo
occidentale che aveva sedotto le menti dei giovani dai fondamenti dell’induismo, 2) e la
tradizione indiana della rinuncia del mondo, dove i giovani indiani pensano soltanto allo
sviluppo spirituale .
Varietà di Karma Yoga
Nel 1907 Rai è stato arrestato e mentre si trovava in prigione ha scritto un articolo sul
“messaggio della Bhagavad Gita”, In questo testo sosteneva che lo scopo principale di
Krishna fosse di persuadere Arjuna dal combattere, mentre il tutto resto era secondario e
questo perché secondo Rai, altri studiosi, avevano trascurato i discorsi di Krishna per dare
maggiore rilievo alla conoscenza. [ Cit di Sanjaya prosperità di una nazione dipende dalla
saggezza di Krishna e dalla bravura di Arjuna ]
Rai non è stato l’unico a suggerire che la BG fosse la causa dell’indipendenza dell’India.
La Gita è stata molto significativa per quelli come Rai che volevano dare una risposta alle
regole delle colonie britanniche. Anche altri attivisti avranno un’interpretazione diversa
della Gita.
Due gruppi di giovani rivoluzionari: Anushilan Samiti e Yugantar. Per entrare nei
Anushilan è richiesta un’iniziazione = tenere in mano una pistola e la BG nell’altra, ecc …
Stanno nel Bengala dal 12 secolo. I Samiti erano convinti che le insurrezioni violente
contro i britannici fossero il modo migliore per guadagnare l’indipendenza del loro paese e
per questo si sono allenati. Con loro 2 tipi di letteratura: 1) pratica sulle tecniche militari, 2)
ideologica: sulla BG. (consigli di Krishna sempre citati nei libri rivoluzionari)
Bose è stato ispirato dai discorsi di Ghose e le sue letture sulla BG per unirsi agli
Yugantar, gruppo guidato dal fratello di Aurobindo. Nel 1908 hanno fatto esplodere una
carrozza nel distretto del giudice Kingsford che era stato preso di mira a causa del suo
essere contrario nei confronti del Bande Mataram di Aurobindo. Il giudice non si trovava
nella carrozza, ma al suo posto morirono la moglie ed il figlio, il quale si diceva fosse
morto con un sorriso sulle labbra ed una copia della BG in mano. Gruppi clandestini come
questi appena visti, non hanno lasciato molti scritti sull’interpretazione della Gita, ma i
primi scritti di Aurobindo mostrano come la BG andasse bene per i movimenti di
indipendenza.
Aurobindo: giornalista e portavoce del congresso, ha supportato i due gruppi
rivoluzionari, si è focalizzato all’inizio sulle azioni della Gita e criticava i commentatori della
Vedanta. Karma yoga come modo per raggiungere l’indipendenza, si poteva fare tramite
violenza dove gli insegnamenti di Krishna vengono integrati nella comprensione del karma

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yoga. Krishna usa Arjuna come strumento per vincere la battaglia = Aurobindo usa attivisti
per l’indipendenza indiana.
Chatterjee con la sua canzone “Bande Mataram” (dedicato alla dea madre) ha creato un
inno per i guerrieri indiani. Il culto di questa nazione-dea è continuata anche nella proposta
degli anni ’20 di Shraddhananda di installare un tempio in ogni città indiana.
Nel 1905 Aurobindo sperimenta nuove discipline dello yoga come meditazione e controllo
del respiro, sperando di diventare una persona con tanta saggezza. Come risultato, si è
allontanato dalla leadership e dal movimento nazionalista per seguire un nuovo cammino
e comprendere meglio la BG. Un suo collega, Tilak, vedeva la BG come una chiave
ideologica. E’ stato arrestato nel 1908 per degli articoli che i britannici vedevano come una
celebrazione nei confronto di Khudiram per lo scoppio della bomba e che quindi quegli
articoli incitassero al terrorismo. Tilak venne arrestato e costretto a fare 6 anni di lavori
forzati, ma mentre si trovava lì compose un nuovo commento sulla Gita che venne definita
la “dottrina nascosta”. Questa è stata pubblicata nel 1915 e tradotta in diverse lingue
diventando molto influente. Tilak sostiene che la lettura di Shankara ha giustificato durante
l’era della rinuncia, il periodo dell’Era del Karma e la Gita dovevano essere interpretati sui
bisogni dell’età sostenendo che la violenza fosse inclusa. Gita = Arjuna che esercita
violenza per vincere la guerra.
Nell’India classica, questa giustificazione dell’uso della violenza serviva a preservare e
proteggere.
Tilak offre una soluzione all’interpretazione storica del dharma nella Gita.
Il dubbio di Tilak e di altri attivisti stava nel fatto che non sapevano come mobilitare una
gran massa di persone per rendere indipendente la nazione e, a tal proposito, Tilak
sperimenta un modo. Nel 1890 trasforma la festa pubblica del Maharashtrian, per
Ganesha, in una celebrazione pubblica. In questo caso, visto che gli inglesi erano riluttati
ad interferire con le pratiche religiose indiane, eventi come questo erano un modo per
raggruppare quante più persone possibili appartenenti a tutte le classi. Ciononostante,
feste di questo tipo, potevano lasciare in disparte le altre comunità. Una cosa simile si è
avuta con il nuovo culto della dea Bharat Mata e la promozione della BG come se fosse
una Bibbia (1920). Domanda: l’India verrà riconosciuta come una nazione, entità
geografica includendo persone e comunità o verrà definita come una nazione etnica il cui
scopo risiede nella sua indianità? Shraddhananda sosteneva che la parte religiosa
dovesse prevalere proponendo la lettura della BG nei templi ed il culto di Madre India.
Hedgewar: devoto karma yogin, Anushilan Samiti membro per studi medici, rinuncia poi al
matrimonio ed alle pratiche mediche per dedicarsi alla libertà del movimento, ha lavorato
al fianco di Gandhi e poi in prigione dove lesse la BG. Credenze = solo l’induismo motiva
la popolazione all’indipendenza, ma la società era molto debole e divisa così crea le RSS
(organizzazione militare) dove allenava i giovani sia fisicamente che moralmente. [ Ogni
persona è dotata di dharma, quindi di doveri e responsabilità da perseguire, quindi
seguendo questi precetti si da un buon contributo alla società, altrimenti si hanno
comportamenti egocentrici. ] Le RSS erano devote al “Dio vivente” che era la nazione
indiana e volevano rimuovere tutti gli strati dell’ego per inserirlo con quello della nazione =
adattamento nazionalista alla devozione ideale di Krishna. Hedgewar credeva pure che le
minacce nei confronti della Madre India non venissero soltanto dagli inglesi, ma anche
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dagli stessi indiani e questo perché gli indiani cristiani e musulmani promuovevano valori
diversi da quelli indiani.
Non tutti gli indiani hanno guardato alla BG per supporto morale, come per esempio
Ambedkar che ne suoi scritti sulla Gita critica coloro che cercavano un significato
universale. Sosteneva che la BG fosse una difensa controrivoluzionaria nei confronti della
pratica Vedica ed il sistema gerarchico delle classi istituite da Brahmin. Quindi, propose il
Buddhismo come un qualcosa di superiore.
La gita non violenta di Gandhi
Gandhi è stato uno dei lettori più devoti della Gita, riferendosi ad essa come un “libro
spirituale”. La sua prima lettura del libro risale al 1888/1889 quando studiava legge a
Londra con alcuni amici, ma più che un abbraccio all’opera come testo indiano, lo
vedevano più come una possibile fonte di verità. Durante tutta la sua carriera politica, usa
la BG come punto di riferimento, tanto che una volta tornato in India dall’Africa, fece
istituire un ashram dove introdusse la BG come lettura mattutina. Imprigionato nel 1920,
legge gli scritti di Tilak ed altre traduzioni e scrive la sua Gitakosh (glossario). Nel 1929
compone un’introduzione alla traduzione e poi l’anno dopo viene incarcerato di nuovo, lì
scriverà delle lette per l’ashram dando una semplificazione agli insegnamenti di Krishna.
L’ultima volta che ha parlato della BG è stato nel 1948, 3 giorni prima di morire. La sua
interpretazione della BG è profondamente politica e vedeva nel karma yoga il più rilevante
degli insegnamenti della Gita. Alla luce della sua politica di non violenza, doveva fare i
conti con persone come Tilak che giustificavano la violenza per una giusta causa. A
questo proposito, Gandhi era indifferente in merito alla natura di Krishna, per lui era
“perfezione e perfetta personificazione della conoscenza”, quindi l’incarnazione di Krish è
un’invenzione postuma. Il disinteresse sulla veridicità storica da parte di Gandhi stava
nella lettura allegorica della Gita, dove la Mahabharata e la BG avevano dei valori. Quindi
l’unico obiettivo per questa battaglia interiore era diventare un tutt’uno con Dio e per fare
questo si doveva rinunciare al frutto dell’azione. A tal proposito Gandhi critica coloro che
seguono il cammino della rinuncia o della devozione per l’esclusione dei doveri. Per egli,
difatti, non esiste ideale più alto che il sthitaprajna che utilizza la disciplica yogica del
controllo personale per adempiere ai doveri sociali. Nell’ashram di Gandhi, questa sezione
viene recitata ogni sera come reminder. Domanda : come giustifica il fatto che Krishna
invoglia Arjuna alla battaglia? 1) dice che la Mahabharata non è una glorificazione della
guerra, ma una sua futilità, 2) quando Krishna dice ad Arjuna di combattere significa che
egli deve adempiere ai suoi doveri. Battaglia interna = due tendenze : 1) agire secondo
interesse personale, 2) basare le nostre azioni sulle responsabilità disinteressate. Krishna
non parla direttamente della non violenza nella Gita (visto che questa non era stata scritta
per giustificare la non violenza stessa), ma la prende per scontata. Gandhi, quindi, pensa
che la minaccia stia nell’adozione dei cattivi significati. Questa sua lettura sulla BG e della
non violenza, avrà un grande impatto in India. Gandhi = avatara dei suoi anni (si incarna
come Krishna anno dopo anno). Non tutti condividono le sue idee, un esempio è costituito
dal suo assassino che seguiva lo stile della Gita con il karma yogin. Dopo l’indipendenza
indiana (1948), Gandhi teneva delle sessioni pubbliche recitando passaggi della Gita e del
Corano. Godse lo uccide il 30/01/48 con due colpi di pistola.
Godse : attivo nella campagna politica di Gandhi, poi disilluso e passa ai pro-musulmani,
poi RSS nel ’32, di nuovo disilluso e va in gruppo radicale di protestanti Hindu Rashtra
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Dal. Pensa che la non violenza sia inutile come arma politica e stava portando alla
castrazione della comunità, elogiando Aurobindo e Khudiram. Pensa che il disgregamento
di Madre India sia l’insulto finale, quindi giudica la politica di Gandhi come la responsabile
di tutto e decide che fosse sue compito eliminare il nemico della nazione. Due giorni prima
la sua morte = lettere alla famiglia, lui come Krishna che uccide Shishupala.
La visione universalizzante di Aurobindo
Godse cita Aurobindo per giustificare le proprie azioni, ma bisogna tornare indietro al
1908. In quell’anno c’era stato un attacco bomba a Kingsford e dopo ciò erano stati trovati
documenti, armi, bombe, ecc… Questo aveva portato all’arresto di Aurobindo considerato
il leader del lavoro, per poi essere rilasciato dopo un anno a causa delle scarse prove
contro di lui. La sua vita in prigione cambia, difatti descrive questa esperienza come
qualcosa di importante. Posto in reclusione, ha cercato di meditare senza riuscirci, per poi
ricevere una copia della BG e fare grandi progressi, tanto da applicare gli insegnamenti di
Krishna a sé stesso. Arjuna e visione divina nella Gita, così Aurobindo riceve la grazia da
Dio trovando le risposte per la sua incarcerazione. Egli sosteneva che in prigione aveva
guadagnato grande realizzazione sul proprio lavoro ed aveva riconosciuto la profonda
verità della religione indiana. Il problema di liberare la nazione indiana dal controllo
coloniale forma parte di una missione spirituale globale dove Aurobindo si professa un
protettore di Krishna. Dopo la prigione ha continuato a dare dei discorsi settimanali sul
Karmayogin, seppur poi gli ufficiali inglesi fossero contro di lui e lo portarono a scappare
da Calcutta e rifugiarsi in territori francesi. Da lì poi scappò a Pondcherry dove rimase per
lungo tempo e dove si creò un ashram intorno a lui. La BG ha svolto un ruolo importante
nella sua vita, tanto che scriverà degli essays esplorando proprio la Gita e puntando alla
dualità della stessa. Sperava che la Gita venisse applicata come verità permanente.
Questa non è un’arma, ma un’uscita che si apre in un mondo spirituali di verità ed
esperienza. L’autore della Gita riconcilia ed unifica diversi punti di vista e pratiche
dell’India del tempo visto che l’opera reca in sé un messaggio essenziale e vivente di cui
l’umanità ha bisogno per la propria crescita spirituale.
Per gli induisti delle RSS come Godse, la Gita rappresentava un’icona unitaria del
patrimonio indiano che doveva essere difeso dai nemici e dove gli insegnamenti di Krishna
proteggevano il dharma. Per gli attivisti indiani alleati di Gandhi, gli insegnamenti della BG
dovevano definire, rinforzare le pratiche di non violenza che stavano al centro dei problemi
per l’indipendenza indiana.
Grazie al pensiero di Gandhi, la Gita sarebbe passata ad altri attivisti che volevano
combattere contro l’oppressione in giro per il mondo. Per Aurobindo ed i suoi discepoli,
doveva invece servire come punto iniziale per sintesi spirituale per l’umanità.

Capitolo 5: Gita moderne: traduzioni (Modern Gitas: translations)


alla fine del suo discorso, Krishna elogia il grande valore della divulgazione degli
insegnamenti contenuti nella Bhagavad gita.
1923: fu istituita la Gita press: pubblicate diverse versioni della gita, incluse
traduzioni e commentari. scopo: rendere la bg e altre scritture accessibile per tutte le

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famiglie del paese, così come gli inglesi hanno portato il tabacco e il tè in tutta
l’inghilterra.
Dopo la bibbia cristiana, la gita è certamente uno dei lavori più tradotti nella
letteratura religiosa mondiale.
le traduzioni
Krishna: “così come una persona riesce a levarsi i vestiti e indossarne di nuovi, così
l’anima abbandona un corpo ed entra in uno nuovo”
una nuova traduzione, però, non richiede la morte del testo : semplicemente si
aggiunge ed espande il testo originale
ogni traduzione è il risultato di una serie di scelte che l’autore compie: queste scelte
riflettono le premesse dell’autore, i suoi obiettivi e la concezione di cosa sia per lui
quell’opera.
· a che tipo di audience immagina di rivolgersi per la sua traduzione?
· lo scopo che si pone l’autore è di adattare il significato del testo a seconda del
tempo in cui è stato composto o si chiede se il testo potrebbe assumere un nuovo
significato in epoca contemporanea?

la traduzione di un erudito
Van Buitenen: professore di sanscrito
· si assume il compito di tradurre l’intero mahabharata
· arriva finalmente al punto di tradurre la BG (the BG in the Mahabharata, 1981)
· secondo lui, la gita era “una creazione della mahabharata stessa” più che un’opera
indipendente.
· individua la gita come parte del discorso religioso dell’india classica
· la gita affronta problemi contemporanei, teologici e metafisici
· la bg mette insieme diverse scuole di pensiero (darsana)

· lo scopo dell’autore è delineare il contesto storico necessario per il lettore al fine


di immaginare la gita nel suo contesto d’origine
· van buitenen si concentra sulla visione della gita nel momento in cui è stata
composta
· scrive in prosa
· vuole mantenere un tono colloquiale e un linguaggio diretto
· viene criticato perché alcuni argomenti tecnici e termini sanscriti pronunciati da
krishna non vengono parafrasati, risultando così poco comprensibili
La gita tradotta da un poeta
Stephen Mitchell: la gita non è soltanto un artefatto storico dell’india classica ma anche
un poema religioso che parla di una delle più importanti verità dell’esistenza umana
secondo Mitchell, LA BG E’:
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· un manuale di istruzioni per la pratica spirituale
· una guida per la pace interiore
· canzone d’amore a dio
· vuole mantenere uno stile discorsivo e colloquiale
· van butenen: guida il lettore nell’india classica; mitchell: persuade l’autore a
collocare la gita in una dimensione senza tempo
· per lui, la gita pone nel lettore una questione: come dobbiamo vivere? krishna non
parla solo ad arjuna cambiando la sua vita, ma anche a noi: noi tutti possediamo la
saggezza ke krishna ci insegna

La Gita tradotta da un devoto


Bhakti vedanta:l’elemento principale e il più importante dell’opera è Krishna
· krisna è la personificazione del Dio supremo
· così come Arjuna accetta Krishna come divinità assoluta, così fa Bahkti vedanta
· anche i lettori dovrebbero accettare questa verità
· gli insegnamenti della gita sono infallibili perché colui che le insegna è perfetto
(krishna)
· critica alcune traduzioni perché sono state inserite delle opinioni da parte degli
autori, mentre lui presenta “la bhagavad gita così com’è”.
BHAKTIVEDANTA NEGLI USA
1930: il suo guru gli consiglia di scrivere in inglese e di far conoscere gli
insegnamenti di Krishna in occidente.
egli obbedisce, passando diversi anni a lavorare su una traduzione inglese della BG
1965: Arriva negli usa. Inizia a cantare il nome di Krishna nelle strade e a tenere
lezioni di Gita nel lower east side di new york, riuscendo ad attrarre un gruppo di
curiosi seguaci.
Crea la “international society for krishna’s conciousness”: uno dei più famosi e
sicuramente discussi gruppi induisti stabiliti in america durante quegli anni.
egli utilizza la baghavad gita per trasmettere gli insegnamenti di krishna, nel frattempo,
lavora a una nuova traduzione da pubblicare e distribuire negli usa:
· ogni verso è scritto sia in sanscrito e poi in lettere romane
· ogni parola del verso è glossata
· ogni verso è tradotto e seguito da un suo commentario personale, spesso lungo,
con il fine di trasmettere il significato religioso del verso
La BG, per lui, è uno strumento di conversione:
· per lui, gli elementi principali della bg sono: disciplina del bakhti e la supremazia di
krishna
· cerca di trasformare il lettore in un devoto di krishna
· questo obbiettivo è da raggiungere con urgenza, in quanto ognuno di noi sta
vivendo “l’era del declino”
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· lo scopo della bg è quello di guidare l’uomo fuori dall’ignoranza del mondo materiale
· il lettore deve identificarsi in arjuna: così come egli era confuso sul campo di
battaglia, anche gli umani sono confusi e sensibili di fronte alle ansie causate dal
mondo materiale
· arjuna era già un amico di krishna, ma una volta sentiti i suoi insegnamenti, arjuna
l’ha riconosciuto come signore supremo: stessa cosa deve fare l’uomo
· la stessa salvezza offerta ad arjuna può essere servita all’uomo attraverso gli
insegnamenti e le parole della bhagavad gita
· la “bhagavad gita: as it is” è la traduzione della BG più venduta al mondo

La gita di un filosofo
Radhakrishnan: La bg è un testo storico ma duraturo
egli vuole tradurre la gita offrendo una riaffermazione delle verità adattati al nostro
tempo
egli crede nella “Riconciliazione dell’umanità” —> la bg può adempiere a questo
compito
· si interessò alla filosofia comparativa e alle religioni per poter conciliare le tensioni
che ha vissuto tra devozione hindu e dottrina cristiana (fu mandato a delle scuole
missionarie cristiane)
· non ha compiuto una vita ascetica, ma una vita attiva impegnata nelle questioni
mondane
obbiettivo: - trovare comunanza trale tradizioni indiane e quelle europee in modo da
creare un idealismo condiviso
· trovare un accordo tra valori religiosi\spirituali e la dominante visione del
mondo scientifica e materialista del ventesimo secolo
· sottolinea il valore dell’azione etica nel mondo: egli prende in considerazione il
comando che Krishna da ad Arjuna di portare avanti i suoi doveri, vedendolo come
parte del messaggio perenne che la gita offre.
“l’autore della Gita riconcilia i differenti sistemi in voga e ci offre una visione di pace che si
adatta a tutti tempi e a tutti gli uomini”
la sua traduzione:
· versi individuali in sanscrito e poi tradotti in prosa, seguiti da un breve commentario
· dedicata a gandhi
Diversi approcci di traduzione della bg
van buitenen: si attiene il più possibile all’ordine delle parole sanscrite del testo
originale
la cosa più importante è il significato del passaggio in questione
mitchell: omette alcuni dettagli, poiché cerca di parlare al pubblico in maniera
colloquiale e con un inglese moderno. krishna: “benedetto signore”

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brabhupada: prosa, il suo discorso appare meno drammatico e più colloquiale.
krishna: “suprema personificazione della divinità”. brabhupada ricorda all’autore che
la morte diffusa e imminente fa parte del piano di krishna.
“l’intero mondo si muove a seconda del piano del divino supremo”; “se uno riconosce
la coscienza di krishna e se egli dedica la sua vita al suo servizio, allora egli è
perfetto”.
Radhakrishnan: vuole rendere più soft le parole di krishna, dicendo che il mondo
non verrà distrutto dal tempo ma bensì “sottomesso”.
Krisna qui è Dio:il suo messaggio è paragonato all’ideologia cristiana.
utilizza citazioni della bibbia per familiarizzare e sottolineare i comandi di krishna.

Capitolo 6: La Gita nel nostro tempo (The Gita in Our Time: Performances)
Le parole religiose non restano soltanto scritto sui fogli, per religioni come l’induismo
vivono attraverso l’esposizione orale, ex: la BG. La Gita è un dialogo tra Krishna ed
Arjuna, [ ripetuta da Sanjaya a Dhritarashtra, insegnata oralmente da Vyasa ai suoi pupilli,
eseguita ad alta voce alla ceremonia da Vaishampayana e ridetta da Ugrashravas. ] La
Mahabharata è una composizione orale epica e trasmessa oralmente per generazioni,
prima di essere messa per iscritto. Nonostante la BG sia diventata sempre più presente e
stampata, la sua proliferazione orale non ha subito un arresto perché le varie performance
si notano in tutto il panorama passando da letture presso famiglie e quartieri, fino ad
uomini sacri che ne recitano i versi in tempi o posti di pellegrinaggio. Docenti indiani usano
la Gita per le loro classi ed anche negli US una cosa simile accade. Ci sono stati
compositori famosi che basandosi sulla BG hanno scritto tante composizioni, come
Cuomo, Glass, ecc… e grazie a loro su palchi come quelli dell’opera è stato possibile
portare opere come la BG. Tante versioni della BG anche su audio e video. Anche John
Coltrane, Jimi Hendrix e John Lennon hanno scritto canzoni/album sulla BG.
Prayers at Gandhi’s Ashram
Prima Wardha e poi Sagaon dove visse per circa dodici anni, proprio qui nacque un
ashram che tutt’oggi ancora esiste. Si trova in un posto calmo con una dozzina di
residenti, ma spesso molti turisti vi si recano. Al centro dell’ashram si trova uno spiazzale
per la preghiera, recintata da bamboo sospeso appena dal terreno che è fatto di sabbia e
ghiaia (skyroofed temple). E’ richiesta la rimozione delle scarpe come segno di rispetto per
quando si entra su suolo sacro. Due volte al giorno i residenti si riuniscono per pregare
come faceva Gandhi in ogni luogo in cui andava. La BG segna una parte cruciale di
queste preghiere perché i residenti ne recitano una parte ogni giorno e ogni sera, 19 versi
della sthitaprajna recitati. Quando Gandhi presentò la sua interpretazione della BG lo fece
in maniera orale all’Ashram di Sabarmati. Oggigiorno all’Ashram Sevagram un posto viene
lasciato libero, è lo stesso che Gandhi usava durante le sue preghiere. Prima delle 18 le
persone si riunivano e sedevano nei loro posti alla presenza di Gandhi, vi era una sola
lampada al kerosene e la sessione di preghiera iniziava poi senza alcuna cerimonia. 1)
preghiera buddhista in giapponese, 2) 2 minuti di silenzio, 3) diverse preghiere in
sanscrito, 4) recita della BG dove i partecipanti recitano tutti insieme le promesse; ex: non
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violenza, verità, ecc… 5) passaggio dai libri sacri dei musulmani, cristiani, persiani, ecc…
6) un uomo con uno strumento guida il gruppo in una chiamata-risposta cantando diverse
canzoni, 7) la cerimonia termina con “om shanti”, una preghiera per la pace. Tutti vanno
via senza dire nulla.
Dall’altro lato c’è l’Ashram di Paunar che adesso è casa di venti donne ed un uomo, qui
praticano le stesse sessioni di preghiera. Il gruppo si riunisce tre volte al giorno, dove alla
sera si recitano parti cruciali della Gita e lì si legge non quella dal sanscrito, ma una
traduzione: Gitai. Le donne recitano insieme un capitolo dal sanscrito ogni sera e in otto
sere hanno già finito tutto e sono pronte a ricominciare. All’ashram di Vinoba, dopo le
preghiere, le suore recitano una piccola adorazione indiana + statua di Rama e suo fratello
trovata quando è stato costruito l’ashrama a Vinoba. In questi ashram le sessioni di
preghiera vi è la recita della BG, no musica, no leader, lo scopo è solo la recita della BG.
Discourse at Jnanadeva’s Tomb
Alandi è un piccolo villaggio dove il poeta Jnanadeva è entrato in profondo stato di
meditazione ed ha abbandonato la sua vita; sulla sua tomba sorge un tempio.
Gethe: ogni giorno alle 16 sue spiegazioni orali sulla Jnaneshvari. E’ stato educato da una
famiglia di devoti di Jnanedeva ed educato sia instituzionalmente che religiosamente,
università di Pune + dissertazione sulle Upanishad e Jnanedeva + docente di filosofia a
Pune. Poi lascia la carriera di docente per diventare un esponente della tradizione locale
di Vaishnava. La domenica 150 persone sedevano a gambe incrociate su di un pavimento
di marmo, le donne a sinistra di chi parlava. Alcuni uomini indossavano cappelli bianchi di
Gandhi, mentre le donne dei saris per coprire i loro capi. C’è un microfono per la lettura
affinché il suono arrivi fino all’esterno e Gethe legge un singolo verso e poi lo spiega. Lui
non canta, né usa strumenti musicali, ma pone enfasi sul poema e sul suo significato che
sulla musicalità. Impiega due ore per prepararsi al fine di comprendere tutto e non usa
note. La sua interazione con il pubblico è cruciale perché è importante vedere le facce
delle persone per adattare i suoi discorsi che vengono fatti in Marathi. Quando Gethe
termina il suo discorso giornaliero, alcune persone toccano la loro fronte in segno di
rispetto e la copia del Jnaneshvari. Differentemente dagli ashram Gandhiani, qui la BG è
stata usata come punto di partenza perché la Jnanedeva espande la BG in un poema
devozionale e Gethe lo estende a sua volta in un commento orale.
A Modern Shankara in Delhi
Il Kamani auditorium a Delhi è uno dei più importanti centri, ha 632 posti dove nel 2011
Parthasarathy ha presentato delle letture sul capitolo 5 della BG. Lui ha adattato gli
insegnamenti non dualisti della scuola di Shankara alle esigenze moderne. Dopo aver
studiato per lungo tempo, abbandona una carriera in azienda per studiare ed insegnare il
Vedanta. Ha scritto molti libri di cui tre volumi sulla Gita, ha fatto molti seminari sul
Vedanta. Nel 1988 ha fondato l’accademia Vedanta di Malavali dove concentrare la
filosofia Vedanta per gli studenti. All’auditorium Kamani le lezioni sono gratuite, ma i suoi
libri e CD si possono acquistare all’esterno. La maggior parte delle persone fanno parte
della borghesia urbana indiana assieme ad alcuni non indiani. 1) Il programma inizia con
della musica, 2) 4 ragazzi vestiti di bianco suonano una canzone sul palco, 3) un video di
presentazione viene trasmesso, 4) Parhasarathy proietta una sua immagina, 5) un uomo
vestito di bianco cammina sul palco e senza cerimonie o preamboli chiede di leggere i
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primi cinque versi. Il discorso di Parhasarathy copre 12 versi in 1h ½ e ci sono traduzioni
in sanscrito, devanagari e traslitterazione romana, dopo la commenta in inglese. Egli ha
una visione dualistica così come la visione di Arjuna: la visione di Krishna
compassionevole non è la reale forma del dio, ma una proiezione mentale di Arjuna. Le
letture di Parhasarathy su questo tema sono accessibili al suo pubblico, i termini sanscriti
sono al minimo. Per lui la BG ed i suoi versi servono come punto di partenza per i
commenti Vedanta. Gli obiettivi sono di eliminare lo stress, aumentare la concentrazione e
produttività.
Vedanta in Central Park West
La società Vedanta a NY occupa uno spazio sulla 75esima ed era stata fondata
originariamente da Vivekananda nel 1894 dopo il successo a Chicago e rappresenta
l’organizzazione induista più longeva degli US. Ogni venerdì il monaco più anziano fa un
discorso sulla BG nella cappella; egli non è sposato ed ha ricevuto il primo allenamento in
India, poi negli US dove vive da 35 anni. Ha scritto molte opere tra cui “Journey of the
Upanishads to the West” e diversi scritti sulla BG. Nella cappella ci sono un centinaio di
sedie di fronte l’altare + vasi, sul muro c’è un disegno di Ramakrishna, Vivekananda e
Sarada Devi. No altre icone, no altre immagini di dei indiani. Indossando un indumento
monastico di colore salmone, il monaco entra alle 8pm, fa un inchino, siede per pochi
minuti sulla sedia, sistema il microfono ed inizia il suo discorso che durerà 40 minuti e che
ha come tema principale “prendersi del tempo per pensare a Dio”. Il passaggio chiave è il
comando di Krishna ad Arjuna ed il monaco lo recita in sanscrito e parafrasa per diverse
volte. Nella teologia del monaco, Dio è in tutta la vita, ma ciò che previene dal pensare a
Dio è che viviamo in un mondo troppo materialista. I discorsi sulla Gita di questo monaco
non sono sequenziali o semplici porzioni della BG, ma un sermone che tocca vari
passaggi. Alcuni versi della BG segnano il tema centrale. Tathagatananda (monaco)
organizza la BG come un testo indiano e lo trasmette attraverso l’organizzazione della
Vivekananda al fine di focalizzarsi su Dio e Dio soltanto.
Kurukshetra: The Next Generation
A Kurukshetra, il museo Shri Krishna celebra il compleanno della BG con delle
performances da parte di studenti, mentre il resto della città si focalizza su processioni,
ecc …Questo museo è stato inaugurato nel 1991 e Krishna al suo interno riveste un ruolo
molto importante, tanto che al suo interno ci sono molti dipinti e quadri a lui dedicati. E’
stato anche responsabile del statua di bronzo dedicata a Krishna ed Arjuna lì vicino. Dal
’90 il museo ha organizzato dei programmi Gita in cui durante il festival vi erano diverse
competizioni: recitazioni shloka da giovani studenti, quiz per gli studenti più grandi e poi
una competizione per gli studenti del college dove, in base al topic dato, dovevano creare
delle dichiarazioni tra i 5/ minuti + recita con gli studenti vestiti da Arjuna e Krishna dove
questi è il motivatore del primo. Gli insegnamenti di Krishna sul non attaccamento dei frutti
dell’azione è rilevante.
In India il miglior esempio di Gita è stato dato da Sreedhran che ha servito come direttore
manageriale della Metro di Delhi. Egli segue una propria disciplina dove spende mezz’ora
al giorno leggendo e contemplando i versi della Gita, 3/5 versi al giorno. Ha distribuito la
traduzione della Gita con commenti di Vidyaprakashanananda. La Gita non è un testo

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indiano, ma un gospel amministrativo, una conversazione tra due amministratori su un
campo di battaglia che copre importanti topic.
Visual Performance: Shri Krishna Arjun Rath
In India la BG ha una forma visuale, dove Krishna si è rincarnato tra il 20 ed il 21esimo
secolo. Krishna ed Arjuna guidano la loro carrozza accanto al muro in tutta l’India. Nelle
immagini di Dio, due temi della Gita ricorrono e riflettono i due lati di Krishna: umano che
guida una carrozza e divinità suprema. Nel primo caso, Krishna ed Arjuna sono sulla
carrozza e conversano o guidano alla battaglia. Nella seconda, Krishna si alza prima di
Arjuna nella sua forma Vishvarupa riempiendo lo sfondo con le sue braccia a teste =
questa versione appartiene ai Kurukshetra. Questa grande scultura è stata creata nel
2007 dai fratelli Sutar, dove Arjuna sta su di una carrozza a due ruote guidata da 4 cavalli
tenendo in una mano uno scudo e nell’altra una spada. La versione umana di Krishna
regge le redini ascoltando il suo interlocutore. La scena descrive il momento più
drammatico della Gita, quando Arjuna esprime la sua ansia a Krishna. Un artista indiana
ha creato diverse sculture di Gandhi ed altri leader, ma questa a causa della sua estrema
grandezza è stata fatta a Noida, poi trasportata e assemblata a Kurukshetra, Sonia
Gandhi l’ha inaugurata nel Luglio del 2008 ed è diventata una sorta di firma della città.
Nell’economia moderna indiana la BG è stata usata per promuovere il turismo attraverso,
ad esempio, il festival annuale circa la sua nascita, nella mostra di sculture dove l Haryana
State Tourist Board ha deciso di sponsorizzare un’altra scultura. Questa è totalmente in
bronzo e Krishna appare ad Arjuna in tutta la sua forma, sempre fatta da Sutar,

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