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Il divino soccorso

Come aumentare la propria forza spirituale e


sintonizzarsi con la grazia divina per ricevere aiuto
nei momenti difficili

Sennar Karu
Copyright © 2022 Sennar Karu

Tutti i diritti riservati @ 2022 di Sennar Karu

Copertina realizzata da un quadro dell'artista Francesco Cerutti dal titolo "Raggio verde di
guarigione dell'arcangelo Raphael".
Con amorevoli benedizioni a tutti i sinceri ricercatori, nella speranza che queste parole
possano risvegliare un anelito più profondo per Dio.
Dedicato con affetto al mio amico Alessandro.
Il mio cuore è stato creato per rispondere solo alla tua chiamata.

La mia anima è stata creata per divenire il canale in cui il tuo amore
potesse fluire, senza fine, donandosi a tutte le anime assetate.

Paramhansa Yogananda
Introduzione
Aumentare la nostra forza spirituale per affrontare
i periodi difficili
◆◆◆

Lo scopo di questo piccolo libro è quello di aiutare il ricercatore a


comprendere che è senz’altro vero che stiamo entrando in una nuova
era di consapevolezza, come molte fonti spirituali affermano, ma
dobbiamo capire in quale misura questa nuova epoca sia più elevata
della precedente, e a che punto del suo sviluppo l’umanità si trova.
Inoltre desidero fare chiarezza sul fatto che non necessariamente il
passaggio che l’umanità sta affrontando sarà rapido e indolore.
Dobbiamo perciò sapere come possiamo cooperare con questo
processo, aumentare la nostra comprensione ma soprattutto la nostra
forza spirituale per essere capaci di affrontare con saggezza, chiarezza,
forza interiore e guida intuitiva i tempi difficili che già intravediamo e che
piano piano si manifesteranno prima di arrivare alla piena fioritura di
questa nuova epoca. Al contempo, aumentando la nostra forza
spirituale, potremo aiutare altri in difficoltà a navigare più facilmente in
queste acque agitate.
Sono uno Yogi, un praticante delle discipline spirituali dello Yoga.
Yoga è una parola sanscrita che significa unione, l’unione di tutte le
parti di noi, spirito, mente, emozioni e corpo nella comprensione che la
nostra vera natura, quella parte di noi che è eternamente immortale, è
parte di Dio, la coscienza universale da cui tutte le cose sono state
emanate. La finalità dello Yoga, che non è come molti pensano una
semplice ginnastica ma una vera scienza millenaria dello spirito, è quindi
l’unione finale dell’anima con Dio. Nel percorso dello Yoga e del
Sanaatan Dharma, i precetti eterni che costituiscono la spiritualità
orientale fondata sull’unione dell’anima con Dio, sono discepolo del
grande maestro indiano Paramhansa Yogananda, autore del famoso
classico spirituale Autobiografia di uno Yogi.
Yogananda è stato un grande santo, un gigante spirituale, una luce
altissima nel mondo che ha portato in occidente qualcosa di cui tutto il
mondo ha disperatamente bisogno: i metodi e gli insegnamenti
attraverso cui ogni anima può conseguire non soltanto una conoscenza
filosofica del divino, ma un’esperienza diretta, realizzativa e personale di
Dio. Yogananda arrivò in America nel 1920 inviato dal suo Guru, lo
Swami Sri Yukteswar e dal suo lignaggio di maestri per unire occidente e
oriente nella comprensione trascendente della presenza di Dio, per
dimostrare l’unità fondamentale di ogni religione, e risvegliare la
consapevolezza dello scopo vero della vita umana: trovare Dio,
realizzare il Sé.
Yogananda ha detto che realizzare il Sé significa sapere con ogni
parte di noi, corpo, mente, cuore e spirito che siamo una cosa sola con
l’onnipresenza di Dio. Yogananda portò in occidente il meglio che la
cultura millenaria dell’India ha prodotto nei millenni, l’olio dorato
spremuto nel frantoio della percezione diretta di Dio da parte di
generazioni di Yogi, santi e maestri spirituali.
Paramhansa Yogananda venne dunque a dimostrare l’unità tra gli
insegnamenti originali di Gesù Cristo e gli insegnamenti di Sri Krishna
già espressi nella Bhagavad Gita, la bibbia indù. Uno dei suoi compiti
fondamentali fu portare in occidente la scienza del Kriya Yoga, una
particolare tecnica di Prānāyāma ( controllo dell’energia ) attraverso cui è
possibile accelerare l’evoluzione della coscienza umana.
Yogananda manifestò fin dalla tenerissima infanzia segni di una
straordinaria levatura spirituale, possedeva fin da bambino
un’inestinguibile amore e anelito per Dio.
Per noi che siamo suoi discepoli, Paramhansa Yogananda è un Prēm
Avatarā ossia una discesa divina dell’amore incondizionato, e anche un
Jagad Guru, ossia un maestro del mondo, e non un semplice un maestro
liberato. Tra un maestro liberato e un Avatar la differenza non è nello
stato di coscienza, poiché chiunque giunga alla perfetta unione con Dio,
lo stato non duale, dispone della stessa consapevolezza e percezione
dell’infinito, la differenza sta nel fatto che mentre un maestro liberato in
vita, un Jivan Mukta, che significa essere che ha conseguito la
liberazione, solitamente aiuta piccoli gruppi di discepoli, l’avatar ha la
shakti ( forza spirituale ) donatagli da Dio di elevare chiunque gli si
rivolga e divenga ricettivo alle sue vibrazioni, anche milioni di devoti.
I miei libri, come suo discepolo, hanno la finalità di diffondere e
proseguire l’opera e la coscienza del maestro, per ispirare una
spiritualizzazione ed un risveglio del nostro anelito spirituale affinché
possiamo tutti vivere di più nel nostro comune centro in Dio e non
semplicemente dalla coscienza dell’ego. Le mie pubblicazioni sono
espressioni seminali di una nuova coscienza emergente, per ispirare altri
verso uno stato di coscienza più elevato.
Una volta un discepolo progredito del maestro, Swami Kriyananda, gli
chiese: «signore, non avete già scritto voi tutto ciò che c’era da dire?». Il
maestro lo redarguì: «non dire così, molto di più dev’essere scritto».

Una nuova era


Entrare in una nuova era di consapevolezza, come sta lentamente
accadendo sul pianeta, comporta sempre delle difficoltà durante la
transizione tra il vecchio ed il nuovo. Il passaggio è raramente indolore
perché i raggi più fluidi della nuova epoca, che portano una coscienza
più raffinata ed elevata, più profonda sotto tutti i punti di vista, e nuovi
livelli di consapevolezza etica, mentale, morale e spirituale, ma anche un
superiore progresso materiale e tecnologico, si scontrano con i raggi più
materialistici della vecchia epoca ancora fortemente radicati. La
consapevolezza umana si libera un pò alla volta dai vecchi modelli e
schemi di pensiero per lasciare spazio ai nuovi.
In ognuno di questi periodi ci sono sempre dei precursori che sono già
sintonizzati con la nuova consapevolezza, e che spesso hanno davanti a
loro vite difficili di servizio poiché rappresentano una nuova coscienza
umana che non si è ancora manifestata nelle masse. Questo causa loro
resistenze da parte degli altri, che non possono ancora comprenderli
appieno. La loro opera tuttavia è fondamentale per ancorare al pianeta
una nuova coscienza risvegliata.
Ne ho ampiamente parlato nel mio libro Starseed: servitori del piano
divino[1].
Sarebbe bello pensare che quando si entra in una nuova epoca le
cose saranno immediatamente più facili, tuttavia la storia ha spesso
dimostrato che nei periodi in cui inizia a diffondersi una nuova
consapevolezza, all’inizio questa nuova coscienza viene contrastata da
una forza altrettanto intensa che cerca di mantenere le cose nel vecchio
stato. È l’energia della vecchia coscienza, del vecchio tempo, che non si
è ancora esaurita. Tutti i periodi di transizione verso un tempo migliore
sono stati caratterizzati infatti da un’iniziale peggioramento delle cose.
Sono tempi di purificazione e transizione, e sembra proprio che quello
che stiamo vivendo sia uno di questi periodi.
L’energia che manifesta sia i problemi del mondo, su scala globale, sia
quelli personali, ha origine nel karma. Le circostanze sfavorevoli si
manifestano come risultato di forze simili che abbiamo messo in moto in
passato, azioni fisiche e mentali disarmoniche, simili all’energia che ora
si manifesta sotto forma di problemi. Tutto questo accade affinché,
spiritualmente, possiamo riconoscere quel karma e correggerlo,
accettandone la prova e superarlo spiritualizzando la nostra coscienza e
agendo poi in modo positivo nel mondo secondo il bene ispirato in noi
dalla nostra coscienza spiritualizzata, purificata e risvegliata.
Il periodo di purificazione sarà più facile per coloro che sapranno
sintonizzarsi con le vibrazioni più elevate della nuova coscienza
emergente, della nuova epoca, e l’adattamento sarà più facile in quei
luoghi della Terra dove le persone coopereranno in modo armonioso con
il cambiamento in atto piuttosto che cercare di resistergli rimanendo
ancorate al vecchio. Si deve capire che il cambiamento è inevitabile, fa
parte del ciclo naturale della vita.
Dove ci sarà giusta azione, il dharma, e dove ci sarà allineamento alla
nuova coscienza emergente, i tempi di purificazione e tribolazione
saranno minori.
Ho detto che stiamo entrando in una nuova epoca di consapevolezza
sulla Terra. Cosa significa questo? Quando parlo di epoche di coscienza
sulla Terra mi riferisco a vasti cicli di tempo, che in oriente sono chiamati
Yuga, che scandiscono l’evoluzione della coscienza umana sul pianeta.
Queste fasi sono determinate dalla posizione che la Terra insieme al
sistema solare occupa in un dato momento storico rispetto al centro
galattico da cui riceve onde di energia e coscienza.
Secondo la tradizione spirituale di cui faccio parte, queste fasi sono
raggruppate in un lungo ciclo equinoziale di 24.000 anni suddiviso in due
parti uguali: una fase ascendente di 12.000 anni e un’altra discendente
di altri 12.000 anni. Ognuna di queste due parti è divisa a sua volta in
quattro epoche distinte: il Kali Yuga, della durata complessiva di 1200
anni, il Dwāparā Yuga della durata complessiva di 2400 anni, il Treta
Yuga della durata complessiva di 3600 anni e infine il Satya Yuga della
durata complessiva di 4800 anni.

– Il Kali Yuga corrisponde all’età materialistica, o età del ferro.

– Il Dwapara Yuga è l’età dell’energia o età del bronzo.


– Il Treta Yuga è l’età del potere mentale o età dell’argento.

– Il Satya Yuga infine l’età della verità spirituale o età dell’oro.

Essendo diviso a metà, il ciclo equinoziale completo di 24.000 anni o


Mahayuga, che significa grande Yuga, dispone di due fasi identiche
composte ciascuna da queste quattro età, tuttavia una metà del ciclo è
ascendente ossia la coscienza dell’umanità è in ascesa in direzione del
punto più alto dell’età dell’oro, l’altra è discendente, in cui la coscienza
dell’umanità inizia di nuovo il suo lento assopirsi fino al punto più basso
dell’epoca materialistica.
Attualmente la Terra si trova all’inizio di un Dwapara Yuga ascendente,
un’epoca di consapevolezza dell’energia. In una fase come questa è
chiaro che la realtà fondamentale sarà l’energia, con tutte le sue
implicazioni.
Nell’immagine è possibile farsi un’idea visiva del ciclo degli Yuga di
24.000 anni diviso in due semicicli di 12.000 anni ciascuno, l’uno
ascendente, l’altro discendente, con segnato il punto nel Dwapara Yuga
ascendente in cui ci troviamo oggi. L’ultimo Kali Yuga ascendente si è
concluso intorno al 1700 d.c ed ora siamo da poco entrati in un Dwapara
Yuga ascendente, un’era di risveglio della consapevolezza dell’energia in
cui l’umanità esce dalle idee fisse del materialismo e si inoltra un pò alla
volta in una nuova comprensione della realtà e dello spazio cosmico in
cui vive.
Nel Kali Yuga, l’era del materialismo, l’evoluzione spirituale era più
difficile e per conseguirla era strettamente necessario ritirarsi
materialmente dal mondo, vivendo in un eremitaggio oppure in una zona
remota per poter offrire a Dio la propria vita, lontano dal caos e dal
tumulto delle aspirazioni mondane. Nel Dwapara Yuga invece è più facile
conseguire una coscienza spirituale vivendo nel mondo pur non essendo
del mondo. Questa affermazione significa che lo Yogi, il devoto, il
ricercatore spirituale può vivere nel mondo operando in direzione di un
miglioramento per tutti, senza sottrarsi alle sue responsabilità materiali,
ma al contempo mantenendo la sua coscienza ritirata dal mondo,
interiorizzata in Dio nella sua coscienza profonda.
In quest’epoca, le persone saranno chiamate a dimostrare con
chiarezza e con semplicità che una vita dedita all’osservazione delle
proprie responsabilità familiari e nel mondo, senza sottrarsene, unita ad
un crescente e profondo anelito per Dio, con coscienza interiorizzata e
spiritualizzata, sarà la condizione e la soluzione più naturale ed
equilibrata per l’umanità di quest’epoca. Certamente ci saranno sempre
coloro che si sentiranno chiamati ad una vita ascetica e di rinuncia
completa, questa sarà sempre una scelta personale.
Sempre nel mio libro Starseed è possibile trovare una trattazione più
estesa dell’avvincente tema degli Yuga. Noi stiamo proponendo e
diffondendo una visione nuova del calcolo e della comprensione delle
ere del mondo. Questa nuova visione è stata illustrata nel libro La
scienza sacra di Swami Sri Yukteswar, un maestro illuminato e Guru del
mio Guru, Paramhansa Yogananda, il quale scoprì che nel calcolo
tradizionale degli almanacchi indù sull’attribuzione degli Yuga si era
insinuato un abnorme errore di calcolo durante un precedente Kali Yuga,
un’epoca di ignoranza. Secondo quel calcolo errato, considerato ufficiale
ancora oggi, saremmo nel Kali Yuga e questa epoca oscura non finirà
prima di altri 427.000 anni! Una prospettiva assai sconcertante.
Risulta evidente invece come negli ultimi cento anni, l’umanità abbia
raggiunto un progresso superiore a quello conseguito negli ultimi 5000.
Questo sta avvenendo grazie ai raggi dell’era dell’energia, il Dwapara
Yuga, che lentamente si stanno diffondendo su tutto il pianeta dal centro
della nostra galassia.
Sempre rimanendo nell’ambito di quel vecchio modo di pensare, alcuni
ritengono che potrebbe avvenire un balzo improvviso dall’età
dell’ignoranza materialistica all’età dell’oro, quella della verità spirituale,
grazie ad un miracoloso evento ascensionale. Tuttavia ai miei occhi, e a
quelle dei miei maestri, queste ipotesi risultano prive di fondamento
poiché vediamo tutti con chiarezza che il progresso, nella natura e
nell’esistenza universale, non si manifesta mai come un balzo
improvviso. Il sole infatti necessità di tempo per salire in alto nella sua
posizione in cielo a mezzogiorno, dopo la notte deve passare attraverso
l’alba e dall’alba lentamente procedere fino alla sua posizione di
massimo splendore. Così è il ciclo di tutte le cose nella natura. É quindi
più ragionevole ritenere che il progresso dell’umanità seguirà, come
accaduto finora, un lento e progressivo sviluppo.

Non dobbiamo tuttavia dimenticare che la Terra è una stazione di


passaggio e non di permanenza. Le anime dunque debbono
utilizzare il loro tempo qui per liberarsi dalle catene che le
imprigionano, risvegliare la loro natura spirituale sopita e lasciare
semi luminosi per coloro che verranno dopo.

Paramhansa Yogananda parlò diffusamente della necessità di tornare


ad una vita semplice con ideali elevati e di come questa possa produrre
la più elevata felicità sulla Terra.
Ovviamente qui sulla Terra non sarà mai possibile realizzare qualcosa
che sia definitivo, essendo questo un mondo di passaggio per noi, e
quindi nemmeno una gioia perfetta. Ma la gioia perfetta è possibile
conquistarla interiormente anche mentre viviamo all’interno di corpi
umani, nella nostra comunione interiore con il divino da cui potranno
scaturire atteggiamenti elevati che ispireranno altri verso quella stessa
gioia interiore e che potranno nel tempo condurre l’umanità a mete più
elevate e periodi migliori.
Paramhansa Yogananda parlò anche di tempi difficili che verranno e
che in parte stiamo già vivendo e di cui ci occuperemo nel primo
capitolo.
Yogananda era dotato di profonda visione spirituale e chiaroveggente,
e vide con chiarezza i tempi difficili che l’umanità avrebbe dovuto
affrontare prima di approdare ad un lungo periodo di pace. Per questo
parlò molto della necessità di spiritualizzare la coscienza e la Terra
fondando piccole «colonie di fratellanza mondiale», piccoli nuclei di
persone in sintonia tra di loro che condividono non soltanto un luogo in
cui vivere ma anche un proposito spirituale e ideali di vita semplici ma
elevati. Persone che si uniscono per vivere insieme per Dio.
Se un tempo le persone dedite alla vita spirituale si ritiravano dal
mondo, oggi sono chiamate a includere il mondo nella loro vita spirituale
e nel loro servizio.
Per spiritualizzare la nostra vita e la nostra coscienza creando dei
luoghi di luce nel mondo che ispirino altri ad unirsi al cambiamento,
dobbiamo aumentare la nostra forza spirituale, ossia la nostra
ricettività alle vibrazioni elevate di Dio e delle grandi anime.

In questo modo potremo ricevere il flusso della grazia divina, aiuto e


sostegno nei momenti di difficoltà, forza dall’interno per affrontare le
numerose sfide che i prossimi decenni porteranno, chiarezza e visione
spirituale per il nostro progresso, divenendo anche canali per benedizioni
che potremo ritrasmettere al mondo.
Paramhansa Yogananda ha assicurato che chi ama Dio sarà sempre
protetto. Ciascuno di noi sarà protetto a seconda del suo karma, che
rappresenta gli ostacoli interiori che ci frappongono dalla chiara
percezione della nostra unità al divino. Più elevata sarà la sintonia con
Dio e con le grandi anime, più la nostra coscienza si librerà nel cielo
trascendente dell’unità, maggiore sarà l’aiuto che potremo ottenere
dall’infinito.
Il karma quindi non dev’essere visto come un ostacolo ma come una
possibilità di evolverci ed avvicinarci più rapidamente alla meta.
L’atteggiamento del devoto non è cercare Dio soltanto per salvarsi o per
ottenere benefici materiali, ma realizzare interiormente la nostra unità
con lui, risvegliare il nostro amore, l’apertura del nostro cuore, la nostra
sincerità nel rapporto con il divino, la nostra devozione, le nostre qualità
spirituali ed infine aiutare anche gli altri a farlo.
Il mio maestro ha infatti detto: «trovare Dio coincide con il funerale di
tutte le pene». Sappiamo bene che l’umanità è afflitta da una triplice
sofferenza: fisica, mentale e spirituale. Trovare Dio coincide con il
funerale di tutte le pene.
Questo libro è dedicato a tutti i ricercatori dello spirito, con particolare
accezione a coloro che desiderano vivere una vita che includa nel loro
anche il bene degli altri, che non cercano la verità spirituale solo per loro
stessi ma che desiderano condividerla, che si sentono operai di luce per
la trasformazione della coscienza planetaria. A queste persone va tutto il
mio sostegno e il mio amore.
Il libro offre insegnamenti per elevare la nostra coscienza e aumentare
la nostra ricettività al divino, la nostra forza spirituale, e imparare a
veicolarla per ricevere guida e sostegno dall’interno. E anche qualche
metodo per inviare quel potere a distanza.
Potrebbero in futuro giungere momenti in cui non potremo contare per
lunghi periodi sulla potenza delle telecomunicazioni e sui mezzi veloci a
cui siamo abituati. Potrebbero giungere anche periodi in cui la sola forza
capace di connetterci sarà lo spirito. Dobbiamo perciò risvegliare ora la
nostra capacità di attingere alle risorse infinite di Dio per sostenere noi
stessi, le nostre famiglie, le nostre comunità e per inviare forza a
distanza a chiunque ne abbia bisogno.
Attraverso la preghiera e la meditazione, e la costruzione di
atteggiamenti elevati, possiamo sintonizzare la radio della nostra
coscienza con l’infinito potenziale che ci spetta quali figli di Dio,
divenendo mezzi attraverso cui Dio può aiutare gli altri nel mondo
attraverso di noi. L’idea fondamentale è che ciascun essere umano, se
sintonizzato con la grazia divina, può diventare a sua volta un canale di
benedizioni. Ciascuno di noi può essere uno strumento per una
coscienza più elevata. La capacità di esserlo è nella sintonia che
raggiungiamo attraverso i nostri sforzi di rimuovere quel velo d’ignoranza
che offusca la nostra coscienza.
Ovviamente non sto parlando di diventare canali per qualche entità
astrale che si proclama più elevata di noi. Non parlo di divenire mezzi
passivi per realtà astrali. Parlo di divenire noi stessi benedizioni e luce,
esempi viventi di un’elevata spiritualità come i maestri stessi hanno
dimostrato nelle loro vite.

Prego la madre divina, l’aspetto di Dio attivo e presente nella


creazione, di benedire ciascuno di voi e di donarvi la forza di elevarvi
oltre le difficoltà di questo periodo, nella luce della coscienza divina e
nella massima realizzazione spirituale. E che possiate affrontare questi
tempi difficili con spirito calmo, trascendente, e con la gioia di Dio nel
cuore.

Aum, shanti, amen.


Capitolo primo
Le profezie di Paramhansa Yogananda sul futuro
prossimo dell’umanità
◆◆◆

Paramhansa Yogananda ha predetto che giungerà un tempo di pace,


in cui gli esseri umani saranno così stanchi delle guerre da cessare ogni
ostilità. Questo tempo si accompagnerà a rinnovati valori etici e spirituali
e ad un progresso generale sotto tutti i punti di vista. Addirittura ha
predetto che nel procedere dell’epoca in cui ci troviamo, il Dwapara
Yuga, l’era dell’energia, l’uomo sarà capace di annullare l’illusione dello
spazio andando ad aggiungere ai già straordinari mezzi di trasporto di
cui disponiamo, sconosciuti anche solo fino ad un secolo fa, la capacità
di viaggiare verso pianeti e stelle lontane.
Prima che gli effetti di questa nuova era, caratterizzata da una
coscienza più elevata, fluida, raffinata e profonda possano manifestarsi
pianamente, l'umanità dovrà affrontare periodi di crisi e difficoltà, come
preannunciato da Paramhansa Yogananda in alcune profezie di cui
parleremo più avanti.
Penso che i segni ci indichino che ci troviamo all’inizio di questo
periodo di purificazione mondiale.
Come abbiamo detto precedentemente, all’inizio di una nuova epoca
sembra che ci sia un’energia che si oppone al manifestarsi dei nuovi
cambiamenti positivi che la nuova epoca più elevata porta con sé.
L’epoca del Dwapara Yuga in cui ci troviamo è ascendente perché la
direzione della coscienza umana è diretta verso l’espansione del suo
potenziale. E’ in salita, in sviluppo.
E questo perché il sistema solare si sta muovendo in una direzione
che si avvicina al centro galattico. Quando invece un’epoca è
discendente la coscienza umana lentamente si assopisce nell’ignoranza
fino al punto più basso del materialismo più oscurato. Nella fase
discendente il sistema solare procede lungo un’orbita che lo allontana
dal centro galattico.
L’attuale Dwapara Yuga ha avuto inizio nel 1700. Quando una vecchia
era finisce, tra la fine della precedente e l’inizio della nuova c’è un tempo
di transizione, definito ponte in cui le idee, i raggi e l’energia della
vecchia era perdono progressivamente la loro influenza sul mondo e
iniziano a fluire ed affermarsi quelli dalla nuova. Nel nostro caso questo
ponte ha avuto inizio nel 1700 e si è concluso nel 1900, periodo in cui
hanno iniziato ad emergere scoperte nuove e nuovi modi di pensare.
A quel punto in pochi anni tutti i vecchi modi di fare le cose si sono
rapidamente sgretolati, facendo spazio ad innovazioni considerevoli in
ogni campo.
Il Dwapara Yuga è quindi contrassegnato da duecento anni di alba
all’inizio del suo periodo di reggenza e da altri duecento anni di tramonto
alla fine del suo periodo di riferimento. In totale il Dwapara Yuga dura
2.400 anni. Considerando che siamo soltanto all’inizio di questo ciclo, nel
momento in cui scrivo, il 2022, che corrisponde al 322 Dwapara,
mancano altri 2078 anni per uscire quest’epoca. Ciò avverrà intorno al
4100 d.c.
Ciò non significa che nei prossimi 2078 anni resteremo allo stesso
punto di sviluppo in cui siamo ora, ma che ci sarà un progressivo
accrescimento della consapevolezza umana via via che ci inoltriamo in
questa nuova era.

Quali sono le caratteristiche fondamentali del


Dwapara Yuga?
La sua caratteristica fondamentale è la consapevolezza dell’energia
che accompagnerà l’essere umano e diventerà sempre più profonda.
Sarà sempre più chiaro che una delle realtà fondamentali dell’esistenza
è l’energia. In quest’epoca di sviluppo tutto sarà basato sull’energia, sulle
frequenze e sulle vibrazioni. Dal punto di vista spirituale, etico, morale,
sociale, scientifico, tecnologico tutto si esprime in termini di energia.
Inoltre, sia interiormente sia esteriormente, tutto viene percepito in
termini di differenti intensità energetiche. Per esempio un’idea viene
percepita vincente o perdente a seconda del suo livello di energia.
Questo era impensabile prima dell’avvento di questa nuova epoca,
quando le persone vivevano immerse in idee materiali ed oggettive,
incapaci di includere realtà più elevate.
In questa fase l’uomo ha già scoperto che la materia non è altro che
un insieme di vibrazioni di energia.
Oltre alle forze che l’essere umano ha scoperto e che scoprirà, come
l’elettricità, il magnetismo, le onde radio e così via, un aspetto
fondamentale di quest’epoca sarà una progressiva riscoperta della realtà
del Prana, l’energia sottile intelligente e luminosa alla base del
funzionamento dell’universo. Attraverso di essa l’umanità diventerà
capace di autoguarirsi facendo sempre più affidamento all’energia, il
prana Cosmico, come fondamento della guarigione, considerando via via
le fonti indirette come i farmaci, il cibo ecc. come secondarie. Del Prana
parlo diffusamente in un altro mio libro dal titolo OM energia divina[2].
Un’altra caratteristica di questa nuova epoca è che mentre prima Dio
veniva percepito come un creatore distante, lontano dalle vicende
umane e giudicante, in questa aumenterà la percezione sempre più
nitida che Dio non soltanto è trascendente, al di là della creazione, ma è
anche immanente, infinitamente vicino all’umanità, come una Madre
amorevole che ci cura e nutre. Per questo motivo Paramhansa
Yogananda, ed anche io, amava rivolgersi a Dio come amata, come
Madre Divina.
A questo punto, poiché molte pubblicazioni new age e canalizzazioni
preannunciano che questo è il tempo dell’arrivo di un’epoca illuminata,
devo precisare che il Dwapara Yuga, anche nel suo punto più elevato,
non è ancora un’epoca illuminata. Illuminata significherebbe infatti che la
coscienza di tutti gli individui è risvegliata alla più alta verità, l’unione con
Dio. Il Dwapara Yuga è ancora un’epoca materialistica ma è più elevata
del Kali Yuga grazie alla consapevolezza dell’energia, la comprensione
che tutta la materia è una vibrazione di energia.
Nel punto più elevato del Dwapara Yuga, che raggiungeremo intorno
al 4.100 d.c, la coscienza umana nel suo complesso sarà a 2/4 del suo
sviluppo potenziale. L’uomo avrà compreso le sottili forze che operano
dietro l’apparente realtà materiale del mondo e tra le altre cose saprà
viaggiare verso pianeti e stelle lontane. In quest’epoca del mondoNon
sarà un’epoca in cui tutti saranno risvegliati alla più elevata coscienza
spirituale. In quest’epoca del mondo, in nessuno dei suoi momenti, non
tutte le persone viventi sulla Terra saranno diventate al contempo
maestri di loro stessi, maestri liberati, anche se in ogni periodo, persino
nell’epoca più materialistica del Kali Yuga, ci sono individui dalla
coscienza più progredita rispetto alla consuetudine del periodo storico in
cui vivono. Essi sono i saggi, i maestri, gli yogi, i santi e i mistici che
sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. Questi precursori si elevano
oltre lo stato di coscienza che predomina nel mondo nel periodo in cui
vivono, e spetta a loro guidare l’umanità con l’esempio e le loro
vibrazioni elevate. Più che altro diciamo che la media dell’umanità in
questo Dwapara Yuga svilupperà una comprensione più profonda di se
stessa e nuovi livelli etici, morali e spirituali.
All'energia di contrazione verso il proprio io che caratterizza ancora
gran parte del mondo immerso nella coscienza del Kali Yuga
precedente, il devoto oppone un'energia espansiva e gioiosa di servizio
agli altri, vedendo negli altri e in tutto ciò che lo circonda espressioni
della coscienza divina. Tutto viene da Dio, tutto è parte di Dio. Questo
spirito di servizio sarà il principale motore di espansione e sviluppo in
questa era.
Secondo la visione Yogica vi sono quattro tipi di individui umani a
seconda del tipo di coscienza che esprimono:

– Shudra: sono gli individui in cui prevale una coscienza


sostanzialmente animalesca e grezza, orientata esclusivamente ai
piaceri sensoriali e alle percezioni materiali.

– Vaishya: sono gli individui che hanno sviluppato un certo grado di


intelligenza che tuttavia adoperano in maniera egoistica, per
compiacere se stessi.

– Kshatriya: sono gli individui dal cuore generoso e dal


temperamento altruistico che operano nel mondo impegnandosi in
battaglie per la giustizia, la verità, il dharma. Sono i guerrieri del
dharma.

– Brahmin: sono infine coloro che hanno raggiunto lo stadio più


elevato della coscienza umana, che vivono solo per trovare Dio,
realizzare la sua volontà e aiutare altri a trovarlo.

Queste categorie di individui sono le tanto fraintese caste indù che


rappresentano stadi dell’evoluzione della coscienza e non caste per
diritto di nascita come hanno finito per essere comprese nella
precedente era d’ignoranza, il Kali Yuga. E’ ovvio che il figlio di un
brahmin non necessariamente avrà le stesse tendenze spirituali del
padre. In sostanza non si nasce in una casta e si muore in quella, ma si
può evolvere verso classi più elevate muovendosi verso l’alto mentre si
progredisce mentalmente e spiritualmente.
Nel Kali Yuga predominano individui di tipo Shudra, nel Dwapara Yuga
predominano individui del tipo Vaishya, nel Treta Yuga predominano
individui del tipo Kshatriya e infine nel Satya Yuga predominano individui
del tipo Brahmin.
In tutti gli Yuga tuttavia si mescolano individui di ogni tipo, con
caratteristiche sempre meno grezze mano a mano che l’epoca diventa
più elevata. Gli Shudra che vivranno nel Satya Yuga saranno
infinitamente meno grezzi e animaleschi di quelli che vivono sulla Terra
oggi! Saranno animaleschi in rapporto alla coscienza più elevata delle
altre categorie che abiteranno in quell’epoca. La coesistenza al
medesimo tempo di individui di differente grado evolutivo, sulla Terra ha
uno specifico proposito evolutivo. Dio vuole che in ogni epoca ci siano gli
stimoli necessari all’evoluzione di tutti che vengono dal confronto,
dall’incontro - e a volte dallo scontro! - di queste categorie diverse di
persone. Senza una certa frizione non ci sarebbe stimolo al progresso.
Una società di soli santi sarebbe una società staticamente stabilita nella
purezza, destinata a dissolversi nella pura coscienza divina. Al contrario
una società di soli individui oscuramente materialistici non avrebbe
nessuna possibilità di progresso e sarebbe destinata alla sorte inversa,
la distruzione.
Riguardo ai nostri giorni basta guardarci intorno per constatare che in
quest’epoca predominano individui intelligenti che tuttavia utilizzano le
loro capacità esclusivamente per realizzare un profitto personale. Questi
sono individui del tipo Vaishya.
Penso che in questo momento storico si stiano incarnando anche
anime elevate che giungono qui con il proposito di aiutare il
cambiamento e la manifestazione degli ideali del Dwapara Yuga e per
ancorare al pianeta una nuova coscienza risvegliata, come illustro nel
mio libro Starseed: servitori del piano divino[3]. Al contempo però si
stanno incarnando anche molte anime che hanno un karma tipico del
Kali Yuga e che hanno ancora diritto alle lezioni della Terra tipiche di
quell’energia, perché quell’energia non è ancora stata ritirata del tutto, in
modo che quel karma possa essere bruciato velocemente nell’arco di
due o tre generazioni e fare posto ad anime più in allineamento con i
propositi del Dwapara Yuga.
Tornando al periodo storico in cui ci troviamo, sebbene stiamo
procedendo in una nuova era di coscienza, questa è ancora
relativamente materialistica. Inutile farsi illusioni, non ci saranno balzi
improvvisi e giganteschi. Il fatto di essere entrati in una nuova epoca
tuttavia ha indotto molti a pensare che da quel punto in poi le cose
sarebbero state più facili, ma l’evidenza intorno a noi ci sta dimostrando
che, prima che un tempo più elevato possa manifestarsi appieno,
saranno molti gli ostacoli, i problemi e le sfide da affrontare.
Paramhansa Yogananda ha predetto un periodo di intense prove che
l’umanità di questo tempo dovrà sopportare. Sebbene siano i nostri
atteggiamenti a cambiare il corso del tempo, e quindi potenzialmente
abbiamo la capacità di cambiare questo destino se un sufficiente numero
di persone eleva la propria coscienza, l’energia di egoismo e avidità
messa in moto nel precedente Kali Yuga e ancora predominante in gran
parte del mondo, sembra aver raggiunto un livello tale da segnare un
binario inevitabile, un periodo di purificazione contrassegnato da grandi
prove e sofferenze. Se non sarà possibile evitarlo, in ogni caso sarà
possibile notevolmente mitigare queste prove se un sufficiente numero di
persone abbraccerà il Dharma.
Non tutti gli individui che vivono oggi nel mondo vivranno con la stessa
intensità queste prove. Ciò dipenderà dal karma di ciascuno e dalla
sintonia divina raggiunta.
Attualmente ci troviamo in una difficile fase di purificazione del karma
planetario. Come altri individui ricettivi anch’io sono stato avvisato
dell’arrivo di questo periodo quando a Novembre 2019 ricevetti una
comunicazione interiore che presto, nei primi mesi dell’anno venturo, una
purga per tutta l’umanità si sarebbe abbattuta su scala planetaria e non
avrebbe risparmiato nessun luogo della Terra. Poiché ho una coscienza
gioiosa ed espansiva, focalizzata su Dio e sulle soluzioni positive, non mi
ero mai concentrato sulle profezie o su messaggi che preannunciassero
tempi di crisi. Al momento in cui sto scrivendo, inizio dell’anno 2022,
questa emergenza planetaria legata alla pandemia, che sia vera,
parzialmente vera o falsa del tutto, sta ancora coinvolgendo il mondo e
non sembra prossima a concludersi.
Restrizioni sempre maggiori alle libertà personali si stanno abbattendo
in Italia e in tutto il mondo, e dopo questa fase penso che arriveranno
altre prove.

Le profezie di Paramhansa Yogananda


Temo che questo periodo sia solo l’inizio di un più lungo ciclo di
purificazione. Ciò che espongo a questo punto non ha la finalità di
incupire la coscienza di chi ascolta o spaventarlo, ma semplicemente di
renderci più consapevoli di una direzione che già si intravede
all’orizzonte. Queste previsioni penso potranno manifestarsi già entro i
prossimi due decenni. Non tutti coloro che sono in vita oggi sulla Terra
saranno testimoni di questi eventi, ma di certo i giovani saranno destinati
ad affrontare le conseguenze dell’esaurimento di un karma collettivo
generato nel precedente Kali Yuga.
Paramhansa Yogananda ha predetto l’arrivo di una depressione
economica senza precedenti che si spingerà al punto in cui il denaro non
varrà la carta su cui è stampato. Questo avrà implicazioni enormi per
milioni, se non addirittura miliardi di persone. Egli infatti a questo
proposito incoraggiava i giovani a diffondere in tutta la Terra il messaggio
della realizzazione del Sé fondando in ogni direzione, nord, sud, est,
ovest, piccole colonie di fratellanza mondiale, luoghi in cui le persone
potessero unirsi non semplicemente per sopravvivere e prosperare ma
per dimostrare come una vita semplice con ideali elevati, centrata sulla
realizzazione di Dio, conduca alla più elevata felicità. Punti di luce sparsi
per tutto il mondo. Predisse che sarebbe arrivato un giorno in cui piccole
colonie di questo tipo si sarebbero diffuse in tutta la Terra in un vasto
movimento di ritorno alle campagne, alla natura e al contatto con le
verità profonde e semplici della vita.
Nelle piccole comunità le persone possono unirsi e condividere ideali
elevati, aiutarsi reciprocamente, vivere in sintonia a quei valori e
diffonderne l’esempio. L’esempio infatti ispira più dei concetti.
E’ stato dimostrato, come nelle comunità Ananda, che colonie del
genere rendono davvero possibile uno stile di vita pervaso di pace,
amore, fratellanza e saggezza decisamente positivo che si contrappone
al modello delle megalopoli dove le persone raramente si conoscono tra
loro, dove ognuno pensa sostanzialmente a portare avanti la propria vita
e i propri interessi.
Nelle piccole comunità basate sulla fratellanza e principi affini, le
persone possono conoscersi bene e ognuna di esse può portare
all’interno della comunità i propri talenti per il bene di tutti. Queste
colonie sono laboratori viventi in cui «io-io» diventa «noi-noi».
Queste colonie devono avere un’energia espansiva che includa nel
proprio bene anche il bene del mondo. Vivere ritirati dal mondo, con il
proposito di escludere il mondo dalla propria evoluzione, era il modo di
vedere le cose nel Kali Yuga. Nel Dwapara Yuga sarà necessario
modificare questa visione, allineandosi ad un’energia più elevata che ci
richiede di essere espansivi ed inclusivi. Le colonie di fratellanza
mondiale potranno condividere con il mondo la loro pace, i risultati
raggiunti, le loro invenzioni e scoperte su come migliorare la vita umana
sotto tutti i punti di vista e soprattutto potranno rappresentare un’esempio
di spiritualità elevata messa in pratica.
Nelle colonie di fratellanza mondiale la gente potrà vivere in
allineamento alla volontà divina e coltivare la Terra per procurarsi il cibo
necessario al proprio sostentamento. Queste colonie poi, pur
mantenendo la loro propria identità specifica e i propri valori, potranno
collaborare tra loro per un più vasto bene comune.
Abbiamo bisogno che sulla Terra si diffonda questo modello e questa
visione, che potrà guidare l’umanità nel cuore del Dwapara Yuga oltre i
tempi di crisi che ci aspettano.
Le persone che non hanno già intrapreso un percorso spirituale e di
trasformazione personale, semplicemente non si sentono attratte dalla
filosofia. Per aiutarle sarà necessario attrarle attraverso un esempio che
mostri loro come quei valori elevati applicati in modo pratico possano
condurre ad una felicità e appagamento che non potrebbero
sperimentare diversamente. Attraverso l’esempio saremo in grado di
stimolare negli altri l’anelito a ottenere per loro la stessi la pace, la gioia
e l’elevazione che abbiamo conseguito.
Durante i suoi ultimi anni terreni il maestro parlò ripetutamente delle
«colonie di fratellanza mondiale», accennando a questo tema in quasi
ogni discorso pubblico, sollecitando le persone verso un ideale che
annunciò essere destinato a diventare realtà.
Durante un evento privato di beneficienza tenuto in una residenza di
Hollywood, il maestro proclamò: «Questo giorno segna la nascita di una
nuova era! Le mie parole sono impresse nell’etere, nello spirito di Dio. E
scuoteranno l’occidente! La realizzazione del Sé è venuta per unire tutte
le religioni. Dobbiamo andare, non solo i presenti, ma migliaia di giovani
dovranno andare a nord, sud, est e ovest, dimostrando che la vita
semplice, accompagnata da alti ideali conduce alla più grande felicità.»
«Verrà il giorno in cui questo ideale si diffonderà nel mondo come un
incendio incontenibile. Riunitevi, voi che condividete alti ideali. Mettete in
comune le vostre risorse. Acquistate della terra in campagna. Una vita
semplice vi porterà la libertà interiore. L'armonia con la natura vi donerà
una felicità sconosciuta alla maggior parte degli abitanti delle città. In
compagnia di altri ricercatori della verità, vi sarà più facile meditare e
pensare a Dio. A che serve tutto il lusso di cui la gente si circonda? La
maggior parte di ciò che possiedono viene pagato a rate e i debiti sono
fonte di incessanti preoccupazioni. Nemmeno le persone che hanno
pagato i propri lussi sono libere, poiché l'attaccamento le rende schiave.
Si considerano più libere grazie a ciò che possiedono, ma non vedono
che i loro possedimenti si sono impossessati di loro!» — da un discorso
di Paramhansa Yogananda riportato nel libro Comunità consapevoli di
Swami Kriyananda.[4]
Paramhansa Yogananda imprime le sue benedizioni nell’etere.
◆◆◆

L’ideale delle colonie di fratellanza mondiale si basa sul principio di


unirsi per condividere valori elevati. Finora le comunità e le città, sono
nate per necessità di sopravvivenza o per motivazioni economiche, ma
le persone che vivono negli agglomerati urbani difficilmente condividono
tra di loro propositi elevati. Queste piccole comunità invece avranno
valori spirituali come centro fondamentale.
Il cambiamento di coscienza che trasformerà l’umanità inizierà dal
basso, ossia dagli individui e non dai governi e dalle istituzioni. Non
possiamo aspettarci nulla dalle istituzioni, non saranno loro a migliorare
la vita sulla Terra. Dobbiamo essere noi a elevarci e a creare dal centro
del nostro progresso spirituale nuove soluzioni creative per il mondo. Un
cambiamento su scala planetaria quindi è legato alla sviluppo dei singoli
individui.
Parlando della burocrazia sempre più soffocante che sta stringendo il
mondo, Il maestro ha predetto anche una rivoluzione e disse «in effetti
ce ne sarà una».
Quando la depressione economica profetizzata dal maestro
raggiungerà il suo apice, il cibo non arriverà più nelle città. Noi sappiamo
che i supermercati non hanno scorte di magazzino ma vengono riforniti
giornalmente dai depositi centrali. Con la depressione economica anche
il carburante per rifornire i mezzi di trasporto, furgoni, camion e tir che
riforniscono i supermercati, scarseggerà e i mezzi resteranno fermi. Al
contempo ci sarà penuria di energia elettrica e di gas naturale.
Potrebbero fermarsi le centrali elettriche e le case trovarsi perfino senza
acqua corrente.
Le parole che Yogananda disse furono: «Oltre alle guerre ci sarà una
depressione economica come non si è vista da molto tempo. Il denaro
non varrà la carta su cui è stampato. Milioni di persone moriranno».
Paramhansa Yogananda ripeteva frequentemente «il tempo
scarseggia» e «non avete idea delle sofferenze che attendono
l’umanità». Una volta, durante un incontro si interruppe e gridò: «non
sapete quale terribile cataclisma stia arrivando!».
Il termine cataclisma fa supporre che oltre a tutto il resto potrebbe
essere in arrivo qualche disastro di tipo naturale. Tuttavia il maestro non
si espresse in modo chiaro a tal proposito.
Come detto sopra il maestro parlo anche della guerra imminente. Un
antico conflitto karmico potrebbe essere destinato a riaccendersi: quello
tra gli Stati Uniti e la Russia. Il maestro disse «la Russia sarà annientata
e l’Europa devastata». Oggi sappiamo che la Nato da tempo sta
costruendo basi tutto intorno alla Russia. E’ probabile che un attacco sia
già in agenda, in attesa solo di veder perfezionato un sistema anti missili
balistici americano per neutralizzare il contrattacco Russo. Tuttavia in
caso di attacco nucleare è ragionevole pensare che la Russia come
primo atto di difesa cercherà di mettere fuori gioco le basi militari nato
presenti in Europa, da cui potrebbe essere colpita, comprese quelle
Italiane; come la base di Aviano. Sappiamo anche che le basi militari
Nato in Europa sono equipaggiate con bombe al nucleare e che al
mondo ci sono, soltanto tra quelle note, oltre 14.000 testate, e
probabilmente questo conto sale a oltre 30.000 includendo anche quelle
non censite. Tutta questa potenza nucleare è capace di distruggere il
pianeta innumerevoli volte. Se anche solo una di queste bombe dovesse
venire sganciata è possibile che ne conseguirà una reazione a catena.
Per questo, probabilmente, Yogananda aggiunse anche: «nessun
luogo del mondo sarà al sicuro».
In uno scenario tanto drammatico è ipotizzabile che le città saranno
distrutte ed è per questo che Yogananda invitava le persone ad un
ritorno alla campagna. Questo ci riporta all’ideale delle «colonie di
fratellanza mondiale» di cui abbiamo parlato precedentemente. L’idea di
questi luoghi dovrebbe essere quello di sviluppare un’energia elevante,
non solamente l’idea di prosperare internamente o esaltare l’ego del suo
fondatore, ma quello di trasmettere al mondo un’energia di elevazione
spirituale, ispirazione e amore.
L’Europa porta con sé un cattivo karma dovuto a secoli di conquiste e
repressioni brutali. L’Italia d’altro canto potrebbe avere un karma più
tenue grazie alla presenza e alla nascita in questa nazione di molti santi.
Dell’Inghilterra una volta il maestro disse «è finita, finita!», a causa del
suo brutale atteggiamento passato nel conquistare e sottomettere le altre
nazioni.
A proposito degli Stati Uniti il maestro disse che sebbene anche loro
abbiano del karma negativo per ciò che hanno fatto ai nativi americani e
per aver sganciato la bomba atomica, sostanzialmente hanno un karma
tale che nessuno potrà sconfiggerli. É l’unica nazione che nonostante
abbia vinto un nemico, l’abbia poi aiutato a risollevarsi, sebbene devo
dire con motivazioni non proprio altruistiche. Non avendo alle spalle
secoli di karma negativo come le nazioni europee, gli Stati Uniti hanno
un karma che permetterà loro di prevalere. Probabilmente in questi ultimi
settant’anni gli Stati Uniti hanno accumulato ulteriore karma negativo a
causa della loro condotta. Staremo a vedere come questo scenario
evolverà.
A riguardo di un possibile olocausto nucleare, con sconcerto devo dire
che io stesso né ebbi recentemente una visione.
Anche se in questi dieci anni di divulgazione non ho mai toccato né
divulgato questi argomenti sento necessario ora parlarne. Non desidero
che l’attenzione resti focalizzata su queste profezie in senso negativo,
piuttosto su come possiamo vivere più gioiosamente in comunione con
Dio per mitigare gli effetti di questa purificazione globale ed elevare la
nostra coscienza e quella del mondo intero. Ciò non soltanto è possibile
ma è un dovere di ognuno di noi. Siamo chiamati a essere ricettori e
propagatori di benedizioni divine.

Paramhansa Yogananda ha affermato che coloro che amano Dio


saranno protetti. Ciò significa che ciascuno di noi a seconda della
sua sintonia e del suo progresso spirituale sarà protetto.

Io stesso posso parlare di questi argomenti senza sentire pesantezza


nel cuore, sono sereno, distaccato e affidato a Dio.
Durante la seconda guerra mondiale, vicino al punto di esplosione
della bomba atomica sganciata su Hiroshima, c’era una comunità
spirituale francescana, profondamente devota a Dio. Quell’edificio, tra
tanti altri completamente distrutti, si salvò ed in seguito il frate di quella
comunità affermo «evidentemente Dio è più forte della bomba atomica».
Chi ama Dio e lo cerca, sarà protetto.

Comprendere le questioni karmiche


Abbiamo detto che il karma è semplicemente l’effetto di un’energia
simile che è stata messa in moto precedentemente e che torna
manifestandosi in forma di conseguenze.
Esiste un karma individuale - finché non viene trasceso nella perfetta
liberazione e realizzazione in Dio - uno familiare, uno della città in cui si
vive, uno della propria nazione e uno globale che riguarda il mondo
intero.
Ho già affrontato in modo più profondo la questione del karma, delle
sue tipologie e implicazioni in altri libri, in particolare nel libro Essere
Uno[5].
La situazione mondiale che stiamo vivendo in questo momento è
l’effetto di un karma globale che l’essere umano ha attirato. L’essere
umano solitamente non si prende cura della Terra, degli altri, degli
animali. Vive con insensibilità.
Non tutti hanno questo pesante karma, ma al contempo non tutti
hanno un buon karma spirituale sufficiente da esentarli dal subire
completamente o almeno in parte gli effetti di questa situazione
mondiale.
Da un punto di vista personale e individuale, quello dell’ego, ciò che
accade nel mondo è ingiusto. Ma da un punto di vista espanso ciò che
sta accadendo è necessario affinché l’umanità possa comprendere la
sua situazione e cambiare direzione. É necessario operare una profonda
e individuale trasformazione della coscienza. Ciò non può avvenire però
se prima non c’è una presa di coscienza sulla necessità di elevarci,
purificarci, migliorarci nella comprensione e nella coscienza divina,
comprendere che i veri nemici non sono quelli esteriori, ma quelli interiori
dell’ignoranza e dell’insensibilità. Bisogna iniziare dall’accettare le prove
karmiche che ci si presentano, il che non significa non fare nulla, ma
comprenderne la funzione, che ci spinge ad una trasformazione interiore,
a diventare così quell’amore che vorremmo vedere nel mondo.
Le prove karmiche si affrontano con accettazione, umiltà, e con
coscienza spirituale, cercando di modificarsi in funzione del massimo
bene che include anche quello degli altri. A chi ritiene che il karma non
esiste vorrei dire che la legge di causa ed effetto opera
indipendentemente dal nostro consenso, poiché delle nostre opinioni se
ne infischia. Le verità universali non possono essere decise a tavolino
con voto popolare, sono preesistenti alle opinioni umane.
L’insieme delle azioni di bene o di male, sia fisiche sia mentali, di un
individuo, un gruppo, una comunità, un nazione e il mondo intero
determinano il karma collettivo con le sue conseguenze.
Che l’essere umano lo comprenda o no c’è una giustizia impersonale
che regola la vita sulla Terra. Ogni circostanza è attratta secondo i propri
meriti, esiste cioè una retribuzione perfetta. Perciò la cosa più saggia è
cercare di spiritualizzare la nostra coscienza, elevarci, migliorare la
nostra comprensione e agire nel modo corretto portando nel mondo
buone azioni spiritualmente sagge e trasformanti.
In situazioni come questa, che sono di portata mondiale determinata
da un karma collettivo che l’umanità intera ha attratto, dobbiamo essere
all’altezza della prova, senza lamentarci, spiritualizzando la nostra
coscienza e migliorando la qualità delle nostre azioni.
Portare il bene nel mondo attraverso azioni continue di compassione,
e soprattuto trasformare noi stessi stabilmente attraverso la
spiritualizzazione della nostra coscienza è il modo migliore per
trasformare le impressioni del karma collettivo.
Una delle cose più importanti che possiamo fare adesso oltre a
spiritualizzare la nostra coscienza è creare luoghi di potere spirituale,
punti di luce disseminati in tutto il pianeta, non solo colonie di fratellanza
mondiale ma anche le nostre semplici case , magnetizzate con il potere
spirituale delle nostre meditazioni, dei nostri pensieri carichi di amore
divino e del nostro anelito per Dio.
Gesù Cristo stesso ha detto: quando due o più sono riuniti nel mio
nome io sono tra loro.

Come aiutare il mondo a mitigare gli effetti del


Karma passato e a uscire da questo periodo di
purificazione
La più grande benedizione per un paese è il numero di santi che vi
abitano. Spiritualmente, e non religiosamente, i santi sono coloro che si
sono elevati nella coscienza divina, oltre la coscienza dell’ego. Maggiore
è la vicinanza, o per meglio dire lo stato di unione, dell’anima con Dio,
più si può dire di qualcuno che si sia elevato nella santità.
La presenza di persone spiritualmente elevate mitiga e purifica il
karma negativo di un luogo, di una comunità, di un paese o di una
nazione perché diffonde un’aura di potere spirituale che influenza la
Terra e coloro che vi abitano.
Anche piccoli gruppi di persone, spiritualmente molto elevate, possono
incidere significativamente sul corso della storia. Tutti i cambiamenti
sono iniziati da piccoli gruppi con idee elevate e magnetismo spirituale
che ha dato loro la capacità di realizzarle. Tutto viene attratto dal
magnetismo.
Persone che pregano per il mondo ad esempio, sviluppano una
coscienza più spirituale in loro stessi, ed un magnetismo divino
attraverso correnti spirituali possono essere portate nel mondo.
Nel libro dell’apocalisse è scritto che le preghiere dei santi riempiono
gli incensieri del paradiso, e che quando questi sono colmi, il signore
riversa sulla Terra le sue benedizioni. Sempre in apocalisse è affermato
che le preghiere dei santi ridurranno i tempi della tribolazione.
Durante la seconda guerra mondiale Yogananda disse «Le persone
hanno bisogno del Kriya Yoga, non delle bombe», intendendo dire che
ciò di cui l’umanità ha profondamente bisogno è realizzare la sua
comunione con Dio. Attraverso la percezione interiore e personale dello
spirito infinito, l’essere umano sarà capace di porre le base per una vera
e durevole fratellanza. Ovviamente, come ho già detto, la diffusione del
Kriya Yoga, una particolare tecnica Yogica per la realizzazione del Sé, fu
una delle missioni di Yogananda nel mondo.
Attraverso una coscienza spirituale e una vita che rifletta tale
coscienza, possiamo mitigare gli effetti del karma planetario.
Noi tutti siamo chiamati non soltanto ad essere dei ricevitori di
benedizioni divine ma anche a diffonderle, ciascuno secondo le
possibilità che ha in base alla sua apertura e ricettività alla grazia.

Queste sono alcune cose che possiamo fare ora per trasformare le
impressioni del karma planetario, per elevare la nostra coscienza e per
sviluppare un magnetismo spirituale capace di attrarre l’aiuto della grazia
divina nelle nostre vite e nel mondo intero:

– Vivere in modo supercosciente: spiritualizzare la prpria coscienza.

– Sintonizzare la propria radio interiore con la coscienza elevata dei


santi e dei maestri.

– Creare luoghi di potere spirituale.

– Agire senza il seme dell’io: rinuncia ai frutti delle azioni.

– Includere nel proprio bene anche il bene degli altri.

– Praticare la gentilezza e la compassione.

– Praticare la non violenza.

– Vivere nello stato di coscienza del dare e non del ricevere.

– Impegnarsi in progetti che aiutano la Terra a risanarsi.


– Agire come un canale di benedizioni divine: essere una causa e
non un effetto.

– Meditazione costante.

– Preghiere per il mondo e per i bisognosi.

– Vivere una vita semplice con ideali puri ed elevati.

– Pensare a Dio tutto il tempo.

– Vivere più per Dio che per la gratificazione personale.

– Lavorare nel mondo con la coscienza di Dio.

– Vedere Dio in tutti e servirlo in loro.

– Essere un centro di coscienza che emana nel mondo le otto


qualità del divino manifestato.

– Sviluppare intuizione per offrire al mondo il proprio contributo


secondo la propria missione, evitando di imitare quella degli altri.

– Mantieni elevata la tua energia nella spina dorsale.

– Pensati costantemente insieme ai grandi santi, ai maestri e ai tuoi


fratelli spiritualmente progrediti.

In realtà le buone qualità da sviluppare sono poche rispetto alle


cattive qualità da abbandonare. Questo perché più ci avviciniamo al
nostro centro in Dio, più ci immergiamo nella sua unità indifferenziata.
Più ci si allontana da quel centro, più appaiono onde e increspature,
caratteristiche individuali.

Nel prossimo capitolo vediamo come sviluppare questi aspetti, per


aumentare il nostro magnetismo divino e la nostra forza spirituale per
attirare l’aiuto divino nei momenti di necessità.
Capitolo secondo
Sviluppare il magnetismo spirituale che attrae la
grazia divina
◆◆◆

Superare gli ostacoli interiori


Il principale ostacolo alla percezione di Dio e alla realizzazione della
nostra eterna libertà in lui, e alla vastità dello spirito infinito onnipresente,
è data da quella forza che in noi agisce come un velo e ci fa sentire
separati. Questa forza, che in oriente è definita māyā è quel potere che
fa apparire la creazione di Dio come separata in infinite realtà diverse
quando invece la realtà essenziale è sempre la stessa, lo spirito infinito.
Questa illusione nell’essere umano si manifesta come Avidyā ossia
ignoranza della nostra vera natura ed è legata all’attaccamento alle
percezioni materiali e all’identificazione con la realtà che possiamo
vedere attraverso i sensi. Lo spirito infinito è l’elemento nascosto che
opera dietro i veli della creazione, ma è l’unica realtà che esiste. Non
può essere percepito attraverso i sensi materiali, può essere percepito
unicamente attraverso lo sviluppo delle qualità intuitive dell’anima. Per
trovare Dio e ricevere le sue benedizioni dobbiamo elevare la nostra
energia e dirigerla verso il nostro centro fondamentale che è Dio stesso.
Quest’energia deve superare di intensità vibrazionale la forza che invece
ci spinge verso l’esterno, verso la dimenticanza della nostra origine in
Dio, verso la paura, verso il senso di separazione e impotenza, verso
l’identificazione con una identità umana limitata e separata. Spesso ci
dimentichiamo che l’identità umana che stiamo interpretando non è che
una temporanea apparizione nelle infinite distese del tempo. Invece la
nostra natura spirituale è eterna, non è mai nata perché esistente con
Dio per l’eternità, e perciò non può mai morire. Neppure cambia,
semplicemente fa esperienze di cambiamento ma non cambia nella sua
natura centrale.

La grazia divina
La grazia divina è disponibile in ogni momento e fluisce in tutto
l’universo. Per attrarla nella nostra vita dobbiamo tuttavia aprire le nostre
finestre e porte interiori, facendo spazio nella nostra coscienza
attraverso lo sviluppo di atteggiamenti spirituali che la attirano. Bisogna
sviluppare un magnetismo che la attrae nella nostra coscienza e nella
nostra vita. Attraverso la costruzione dei giusti atteggiamenti sviluppiamo
una forza interiore che agisce come un magnete, una calamita che attrae
le sottili forze universali che portano l’aiuto divino.
Più l’energia è diretta in alto nella spina dorsale, verso il cervello, tanto
più il nostro magnetismo è elevato. Per dirigere l’energia in alto nella
spina dorsale dobbiamo spiritualizzare la nostra coscienza. Se il
magnetismo è forte, una persona può attrarre qualsiasi cosa buona,
spiritualmente e materialmente.

Il magnetismo è la capacità di attrarre dall’universo e da Dio


determinate vibrazioni, forze e qualità.

Tutto ciò che si ottiene, che si riesce ad attirare, è l’effetto di un merito.


Attiriamo ciò che diventiamo, ciò a cui facciamo spazio nella nostra
coscienza. La risposta alle nostre preghiere è l’effetto di questa
ricettività.
I pensieri hanno radici universali, non individuali.
Diventare ricettivi è come sintonizzare la propria radio su una
determinata frequenza per ricevere la trasmissione che quelle onde
portano. La ricettività o sintonia, spiritualmente si sviluppa attraverso la
costruzione di atteggiamenti spirituali.
Per sviluppare il magnetismo e diventare ricettivi dobbiamo quindi
trasformare la nostra coscienza, elevarla, spiritualizzarla attraverso i
giusti atteggiamenti. I giusti atteggiamenti rappresentano livelli di
coscienza e stati dell’energia interiore che ci dispongono a ricevere,
dissolvono il nostro karma e ci aprono alla grazia dell’esperienza divina,
e a stati di unione sempre più profondi. Soprattuto la sintonia con un
vero maestro spirituale e un vero lignaggio sono le principali fonti di
elevazione della coscienza.

Vivere in modo supercosciente: spiritualizzare la


propria coscienza
La supercoscienza è la coscienza dell’anima, il primo stadio della
realizzazione del Sè.
Siamo nella supercoscienza quando la nostra identità è stata trasferita
dai sensi, dal corpo, dalla mente, dal percepirsi come un individuo, un io
separato, dall’idea di agire e dall’identificazione con i frutti delle azioni,
alla coscienza dell’anima, eterna e immortale, il puro essere in noi.
Vivere in modo supercosciente , spiritualizzare la propria coscienza ,
significa vivere realizzando che la nostra vera identità non è l’ego,
limitato ad una personalità ed ad un corpo entrambi passeggeri, attaccati
alle azioni del passato, alle proiezioni per il futuro e ai desideri personali,
ma lo spirito infinito e che come suoi raggi anche noi possediamo la
qualità dell’ onnipresenza. È cercare di percepire in ogni momento che
non c’è un «io» al timone della nostra vita, ma la coscienza, l’anima, che
è un riflesso puro e beato dello spirito trascendente. La causa dietro ogni
cosa è Dio stesso, di cui siamo parte per sempre.
Vivere attraverso la consapevolezza dell’anima significa vivere in
modo supercosciente, che è diverso dalla vita subconscia governata
dalle tendenze karmiche latenti. Vivendo in modo supercosciente ci si
libera un pò alla volta degli effetti delle tendenze karmiche impresse nel
subconscio, accumulate in anni di dimenticanza e perfino in vite di
associazione con la coscienza dell’ego. Elevandosi oltre la coscienza
dell’io separato, si sperimenta un profondo senso di libertà interiore e si
percepisce chiaramente la presenza di Dio e la nostra unità con lui.
Questo però non può essere ottenuto solo intellettualmente. É l’insieme
di tutti i nostri atteggiamenti nella vita, la quantità di energia che
dirigiamo verso questa meta, il dharma, la verità e Dio stesso, insieme
alle buone azioni e alla meditazione a portarci alla vita supercosciente.
Dio non è infatti una formula matematica, la sua coscienza si risveglia
in noi progressivamente e in modo diverso in ciascuno.
Più viviamo in modo supercosciente più riceviamo dall’interno guida
intuitiva che viene direttamente dai piani dello spirito oltre la mente
sensoriale e concettuale. Siamo guidati e sappiamo come concentrare le
nostre forze in modo corretto, unendo la nostra corrente energetica a
quella universale per agire nel modo migliore ed essere risolutivi nei
problemi e nelle sfide che dobbiamo affrontare.
Cerca soprattutto di attingere alla supercoscienza, sviluppando la
sintonia con la guida di Dio in te.
Vivi più interiorizzato nella spina dorsale. La spina dorsale é il sentiero
spirituale che conduce a Dio. Più l’energia in noi si muove verso l’alto e
verso il centro profondo della spina dorsale più siamo supercoscienti.
Per capire questo devi immergerti profondamente nella pratica degli
insegnamenti Yogici e nella meditazione come insegnato da un grande
maestro come Yogananda.
La spina dorsale è il punto in te dove costantemente si sfidano per il
dominio le forze della luce e quelle dell’ombra, ossia le tendenze che ti
elevano verso la libertà in Dio e quelle che cercano di legarti alle
percezioni materiali.
Nell’essere umano ci sono due direzioni dell’energia, verso il centro e
l’alto nella spina dorsale, la direzione che eleva la tua energia verso la
supercoscienza, e verso il basso e l’esterno, i sensi, che è la direzione
discendente che lega la tua coscienza all’ego, alle tendenze karmiche
subcoscienti e al ciclo delle rinascite nella dimensione terrena.
Per sviluppare una consapevolezza supercosciente nella tua vita,
anche se devi occuparti di faccende materiali e beni da amministrare,
cerca di trasformare la consapevolezza «io» e «è mio» nella coscienza
che tutto viene da Dio, cerca di rimuovere in te questa separazione. Offri
tutto ciò che possiedi e che ti accade interiormente a Dio. In questo
modo, anche se potrai vivere quelle esperienze e fare uso di quei beni,
svilupperai un senso di libertà dagli attaccamenti. Allo stesso modo
cerca di includere Dio, la coscienza divina, in ogni tua attività. Qualsiasi
cosa ti accada, positiva o negativa, offrila in alto e pensati e affermati
interiormente libero. Essere supercosciente significa sapere che quelle
cose accadono semplicemente a una zona periferica di te, ma il tuo
vasto essere interiore non ne è toccato.

Sintonizzare la propria radio interiore con la


coscienza elevata dei santi e dei maestri
Quando parlo di santi e maestri, prima di tutto, non mi riferisco alla
schiera di vaghi personaggi che la new age ci sta offrendo da decenni, i
più dei quali non si sono mai neppure visti sulla Terra essendo entità
disincarnate i cui messaggi vengono veicolati attraverso lo strumento del
channeling e della medianità. Santi e maestri sono coloro che hanno
vissuto una reale vita nelle sembianze umane e hanno dimostrato
attraverso la loro vita l’applicazione pratica di ciò che professavano e
l’espressione in azione della loro coscienza evoluta. In questa categoria
di persone elevate rientrano anche coloro che, sebbene non ancora
perfetti, hanno fatto significativi passi nel sentiero spirituale, fratelli
maggiori il cui esempio è un faro per tutti noi.
Vivere mentalmente, nel cuore, e se possibile fisicamente, a contatto
ed entro l’aura di persone spiritualmente elevate ci aiuta a sintonizzarci e
a sviluppare in noi stessi le stesse qualità. Questo atteggiamento in
oriente è definito satsang che significa compagnia nella verità.
La nostra coscienza, distribuita lungo l’autostrada spirituale della spina
dorsale e nel cervello, è come composta da molecole spirituali che
possono essere allineate o verso l’alto, spiritualmente disposte, oppure
verso il basso, orientate verso la coscienza materiale. I santi, i maestri, le
grandi anime sono come potenti magneti la cui coscienza è rivolta verso
l’alto. La vicinanza con loro aiuta le nostre “molecole spirituali” ad
allinearsi nella stessa direzione e perciò ci aiuta a sviluppare la sintonia
con il potere divino che attrae la grazia.
Anche se non si dispone della vicinanza fisica di un grande maestro è
sempre possibile mettersi in sintonia interiore, nella mente, nel cuore,
nel, corpo e nello spirito, con lui o lei, diventando ricettivi alle sue
vibrazioni, pregando costantemente di essere aiutati e studiandone gli
insegnamenti e la vita, cercando di praticarli. I maestri veri, che siano nel
corpo fisico o no, sono anime che hanno realizzato la loro unione con
l’onnipresenza di Dio e sono perciò anch’essi onnipresenti. Quando
siamo sintonizzati con loro essi ci guidano, possono accettarci nella loro
aura magnetica, e possono con il tempo anche cooperare con noi, e
attraverso di noi come canali delle loro benedizioni. Più che altro è la
nostra buona volontà di essere canali del dharma - l’azione giusta e
divina - a trasformare la nostra coscienza e metterci in sintonia. Il
dharma non rappresenta soltanto l'azione giusta secondo la propria
condizione e circostanza, ma è anche l'azione che eleva la coscienza,
che la libera cioè dal coinvolgimento con la coscienza limitata dell'ego e
delle percezioni materiali. Il dharma è l'espansione in Dio delle buone
qualità e l'applicazione pratica di quella coscienza attraverso azioni
giuste che includano nel proprio anche il bene di tutti coloro che sono
coinvolti.
Al contempo è fondamentale rimuovere dalla nostra coscienza
elementi di disturbo come gossip, pettegolezzi, brusio mentale ed
emotivo superflui, selezionando accuratamente le fonti d’informazione
con cui venire in contatto.
Quando si guarda a lungo una scena e poi si chiudono gli occhi, per
un po’ si continua a vederla perché si forma un’impressione sottile nella
retina e nella coscienza. Gli occhi sono sia una porta verso l’esterno che
verso l’interno , il subconscio. Ciò che si continua a recepire visivamente
( e anche uditivamente ) crea impressioni sottili. Perché riempire il
subconscio di spazzatura guardando continuamente idiozie , cose di
scarso valore o deprimenti per l’umore e la coscienza ? Queste cose
indeboliscono la mente e la volontà sedimentando la loro spazzatura.
Ogni post social , ogni trasmissione tv o radio, chiacchiere, e
pubblicazioni lasciano impressioni nella mente non illuminata. Finché
non si è perfettamente liberi bisogna tenere limpido il proprio
magnetismo, orientato verso la direzione costruttiva che vogliamo
costruire.
Gli occhi trasmettono sottili correnti magnetiche che si connettono tra
loro attraverso lo sguardo reciproco. Attraverso quelle correnti si
trasmette agli altri anche una parte di prana contaminato dai pensieri, dai
desideri, dalle ambizioni e dalle tendenze soggettive. Chi guarda gli altri (
anche tramite fotografie ) con uno sguardo che trasmette un magnetismo
sensuale, cercando di attrarre a sé l'attenzione altrui, non fa un servizio
particolarmente elevato. Meglio guardare gli altri cercando dal proprio
centro di esprimere la pace, la dolcezza, la purezza, l'elevazione
spirituale, la gioia semplice, l'amore e il candore fanciullesco, sentimenti
di amicizia, di forza, di incoraggiamento e di crescita delle buone qualità
divine dell'essere umano.
Quando qualcosa ti turba, devi cercare, al meglio delle tue possibilità,
di immergere quel sentimento o quel pensiero nell’infinito, liberandone il
coinvolgimento che lo lega alla tua coscienza. Il legame che mantiene
l’identificazione e lega la tua coscienza è il pensiero «io». Immergi anche
questo pensiero nell’infinito, osservando tutto come se fosse esterno a
te, come se tutte queste cose ti galleggiassero intorno ma non possano
toccare il tuo centro fondamentale. Osserva che tutte le onde di pensiero
ed emozione danzano nell’infinita coscienza universale. Tu non sei un io
separato, sei la coscienza pura, indifferenziata e illimitata che pervade
l’universo.

Creare luoghi di potere spirituale


Prima abbiamo parlato dell’ideale delle colonie di fratellanza
mondiale, piccole comunità incentrate sulla vita semplice e valori
spirituali elevati. É chiaro che per realizzare un progetto di questo tipo
occorre già essere sufficientemente chiari in noi stessi e negli obiettivi
che ci proponiamo in questa vita, e unirci a persone che condividono gli
stessi obiettivi in spirito di generosa condivisione e senza il desiderio di
prevalere, avere per forza ragione in tutte le questioni. É necessaria una
certa elevazione di coscienza di tutti per far si che un tale progetto
decolli. Ma non soltanto le colonie di fratellanza mondiale possono
divenire luoghi di potere spirituale per la Terra. Le nostre case ad
esempio possono essere trasformate in centri di potere spirituale
praticando costantemente la preghiera, la devozione, la meditazione,
impregnando i luoghi in cui abitiamo di pensieri elevati e di bene per tutti.
Questi posti diventano dei templi viventi della coscienza divina. Allo
stesso modo se ci uniremo per meditare in gruppo in luoghi appartati e
sufficientemente protetti, quei luoghi saranno trasformati in centri di
potere spirituale in cui correnti benefiche per l’evoluzione planetaria si
concentreranno e diffonderanno. É così in effetti che sono nati i templi e i
luoghi di culto su tutto il pianeta, anche se oggi spesso si è perso il loro
significato profondo.

Agire senza il seme dell’io: rinuncia ai frutti delle


azioni
Quando agiamo con il pensiero «io sto agendo» la coscienza si lega
all’espressione limitata dell’ego. Rinuncia ai frutti delle azioni significa
dissolvere nell’infinito l’attaccamento, restituire a Dio il controllo, e
liberarci dall’aspettativa di risultati. Più si agisce in questo modo più la
nostra coscienza diventa un limpido canale attraverso cui possiamo
chiaramente percepire la presenza divina in tutte le cose e in tutte le
circostanze.
La qualità spirituale del distacco può essere sviluppata coltivando la
pace in ogni circostanza, accrescendo l'autocontrollo, evitando cioè di
associarsi, identificarsi e lasciarsi completamente andare alle emozioni,
ai pensieri, agli stati mentali, siano essi positivi o negativi. La pace è
l'assenza di coinvolgimento con i turbamenti. Nella pace prolungata
sorge la qualità spirituale del distacco.

Includere nel proprio bene anche il bene degli altri


Quando la nostra coscienza è inclusiva ed espansiva, quando cioè
agiamo per manifestare il bene non soltanto per noi e le persone a noi
più care ma per tutti, la nostra energia è diretta verso l’alto e verso il
centro ma è anche diretta verso l’elevazione del mondo. Questo è ciò
che potremmo definire Amore. I maestri non desiderano che noi
cerchiamo la salvezza o la liberazione spirituale solo per noi stessi, o
che agiamo soltanto per il beneficio personale, ma che diventiamo
propagatori di benedizioni divine. Ciascuno di noi, a seconda del livello
che ha raggiunto, può essere d’aiuto a qualcuno. Siamo tutti chiamati
non soltanto a ricevere benedizioni divine ma anche a propagarle,
donarle. Colui che agisce propagando il bene è toccato intimamente da
quel bene stesso e la sua coscienza viene purificata ed elevata. Costoro
sviluppano inoltre una forza spirituale sempre più grande capace di
attrarre l’aiuto divino quando necessario.

Più una persona è spiritualmente progredita più influenza il


mondo con le sue vibrazioni sottili.

Paramhansa Yogananda.

◆◆◆

Praticare la gentilezza e la compassione


La gentilezza e la compassione sono gli atteggiamenti del cuore che
sviluppano in noi l’amore e la propensione ad andare verso l’altro,
annullare la distanza tra noi, superare una coscienza eccessivamente
concentrata sull’io, includendo l’altro. Essere gentili e compassionevoli
apre il cuore, e soltanto aprendo il nostro cuore a Dio, che dimora in tutti,
possiamo infine trovare Dio nel suo aspetto infinito, trascendente e
immanente, nella comunione interiore.

Praticare la non violenza


La virtù della non violenza si sviluppa attraverso l’intento di voler
essere, al meglio delle proprie possibilità, inoffensivi, di voler incarnare la
pace nella nostra vita. Sebbene sia impossibile ad esempio evitare di
calpestare un prato o uccidere miliardi di microorganismi ogni volta che
respiriamo, ciò che è indispensabile è allontanare dal proprio cuore il
desiderio di ferire il prossimo, di vendetta, rappresaglia, di rispondere
con aggressività all’aggressività degli altri. Queste cose devono essere
progressivamente trasformate in amorevole benevolenza. Pensieri,
parole e azioni devono riflettere il più possibile il principio di inoffensività.

Vivere nello stato di coscienza del dare e non del


ricevere
Gesù Cristo ha detto: «c’è più gioia nel dare che nel ricevere» At, 20,
35.
Ed è vero. La coscienza del dare, senza preoccuparsi del ritorno, è
benedetta. Chi da con cuore generoso e altruista senza attaccamento ai
frutti delle azioni e al risultato si scopre sempre felice interiormente,
libero, eleva la sua coscienza, diventa un esempio vivente e contribuisce
significativamente a elevare la coscienza del mondo.
Chi da senza aspettarsi niente in cambio, sia quando è ricco, sia
quando è povero, scoprirà che riceve dall’aiuto divino tutto ciò che gli
necessita al momento in cui serve.
Dio non è soltanto uno stato supremo e trascendente, egli si è
manifestato attraverso le sembianze di tutti quelli che incontriamo.
L’atteggiamento che dobbiamo sviluppare è «servo Dio negli altri». Non
si tratta di servire la parte limitata e temporanea degli altri, ma Dio stesso
che segretamente abita in loro. La gentilezza e la compassione che
riserviamo al prossimo è un’offerta a Dio stesso.

Impegnarsi in progetti che aiutano la Terra a


risanarsi
Parte del cambiamento necessario per quest’epoca è sviluppare una
nuova coscienza ecologica, la consapevolezza profonda che siamo parte
della Terra e della natura che fanno a loro volta parte dell’universo. I
nostri stessi corpi sono parti di questo ciclo universale. Tutto ciò che ci
sostenta viene dalla generosità della Terra compresi i materiali che
utilizziamo per le nostre costruzioni. Ciò implica che se non torniamo ad
occuparcene con amore e rispetto distruggeremo, come già stiamo
facendo, la nostra stessa casa. Ciò che daremo alla Terra ci tornerà
come benedizioni. La Terra stessa è cosciente e coopera con noi.
Agire come un canale di benedizioni divine:
essere una causa e non un effetto
Come ho già detto sopra noi siamo chiamati non soltanto a ricevere
benedizioni ma anche a propagarle. Vivere con uno stato di coscienza
elevato significa essere una causa per il mondo, ossia influenzarlo
positivamente, e non semplicemente subirne gli effetti.

Meditazione costante
La meditazione è l’atto di fissare la propria coscienza in modo
continuativo su Dio o su una delle sue qualità divine. É l’azione di
spostare la nostra consapevolezza dalla sfera delle percezioni materiali
ed esteriori all’infinita sfera della percezione interiore supercosciente.
Meditare è fondamentale per il progresso spirituale perché ci consente di
fare diretta esperienza della nostra realtà interiore, l’unica che durerà per
sempre, e della nostra unione con Dio. Maggiori informazioni sono
disponibili nel capitolo quarto.

Preghiere per il mondo e per i bisognosi


Pregare per il mondo, per la pace, la prosperità, la salute, la gioia e il
risveglio spirituale, e dare preghiere per tutti coloro che hanno bisogno e
le richiedono eleva sia la nostra energia, sia l’energia del pianeta e di
tutti i suoi abitanti.

Vivere una vita semplice con ideali puri ed elevati


Semplicità significa essenzialità, ciò che serve, che è necessario,
evitando gli sprechi e prediligendo uno stile sobrio in tutte le cose, dal
vestire al mangiare, al parlare, al rapportarsi con gli altri. Ma è anche la
semplicità delle proprie aspirazioni, cercare di rendere la vita priva di
complicazioni inutili, sofisticherie che non servono. É il saper distinguere
con saggezza cosa ci serve e cosa non ci serve, comprare il meno
possibile e solo il necessario. L’abbondanza non è infatti determinata da
quanto si possiede ma dall’avere ciò che serve quando serve e senza
sforzo. Ideali puri elevati comprendono al primo posto il voler trovare Dio
in questa vita, conseguire la realizzazione spirituale, aiutare gli altri e
servire nel mondo come canali di benedizioni divine.
Pensare a Dio tutto il tempo
Dove va la nostra attenzione li si concentra la nostra energia. Dio
rappresenta la nostra vera natura, la coscienza cosmica, lo spirito infinito
di cui noi siamo parte per l’eternità. Pensare a Dio e alle qualità divine
tutto il tempo apre la nostra coscienza alla sua presenza, ed equivale a
meditare.
Un aspetto che noto in molti praticanti di discipline spirituali e devoti è
che vorrebbero elevarsi oltre le oscillazioni duali e le distrazioni del
mondo, direttamente nella coscienza divina, ma continuano a mantenere
la loro coscienza e i loro pensieri focalizzati su tutti i problemi e le
situazioni del mondo, sulle percezioni materiali.
Ci vuole un’enorme quantità di energia ben focalizzata per trovare Dio.
Per questo pensare a Dio tutto il tempo, liberare la coscienza
dall’identificazione e dal pensare incessante ai problemi e alle situazioni
esteriori, è indispensabile per sviluppare il magnetismo necessario ad
attrarre la presenza e la grazia di Dio nella nostra stessa coscienza.

Vivere più per Dio che per la gratificazione


personale
Esiste un'energia di separazione che opera incessantemente per
scoraggiare il progresso dell'umanità. Sta a noi superarla interiormente
rafforzando il nostro impegno spirituale, e questa è una cosa che nessun
maestro potrà fare al posto nostro, anche se abbiamo le loro benedizioni
e la loro guida. Rinnoviamo i nostri voti spirituali proprio oggi,
promettiamo di vivere più per Dio e meno per la gratificazione personale,
e viviamo tutti insieme più immersi in questa coscienza divina.

Lavorare nel mondo con la coscienza di Dio


Le persone che hanno molte responsabilità nel mondo, che sono
coinvolte con il lavoro e gli impegni familiari devono portare Dio nel cuore
di ogni loro attività. Portare la coscienza di Dio rimanendo nel cuore
aggrappati a Dio tutto il tempo. Agendo da questo centro, con offerta
sincera, tutte le attività vengono spiritualizzate e il mondo anche.

Vedere Dio in tutti e servire Dio in loro


Dobbiamo imparare a vedere con il cuore e con l’anima che ogni
essere umano è un’espressione vivente di Dio, e anche ogni altra
creatura che Dio ha manifestato dalla sua infinita coscienza come gli
animali, gli alberi e gli altri vegetali, le rocce e così via. Ciò significa che il
nostro amore dev’essere diretto a quel centro splendente in tutti,
indipendentemente da quanto quel centro divino sembri velato da
tendenze oscure. Ama tutti, servi tutti come offerta a Dio.

Accettare il dolore e le prove ma evitare di


causarne ad altri

L’atteggiamento del devoto che vuole essere un canale di benedizioni


per il mondo è di accettare con calma le prove e la sofferenza nella sua
vita evitando tuttavia di causarne ad altri.

Essere un centro di coscienza che emana nel


mondo le otto qualità del divino manifestato.
Come spiego approfonditamente nel mio libro ESSERE UNO,
l’unione dell’anima con Dio e i suoi otto raggi manifesti: vibrazione, luce,
amore, pace, calma, saggezza, potere e beatitudine in uscita con
Melchisedek Edizioni in Aprile 2022, Dio ha otto aspetti o qualità
attraverso cui Dio si manifesta al devoto, che si sviluppano in lui e che si
espandono, manifestandosi anche nell’universo nel loro aspetto
macrocosmico. Queste qualità sono appunto: vibrazione, luce, amore,
pace, calma, saggezza, potere e beatitudine. Ciò significa che possiamo
fare esperienza diretta di queste benedizioni ed esserne portatori e
propagatori a nostra volta. Meditare su di esse e richiamarle nella nostra
coscienza, cercando al contempo di espanderle in ogni direzione è il
tema di questo mio libro in uscita prossimamente.

Sviluppare intuizione per offrire al mondo il


proprio contributo secondo la propria missione,
evitando di imitare quella degli altri
É spiritualmente più benedetto fallire cercando di realizzare gli scopi
che abbiamo in questa vita, che riuscire perfettamente nella missione di
qualcun altro. Dobbiamo quindi sviluppare intuizione divina attraverso
preghiera, meditazione, silenzio, servizio disinteressato per ricevere la
guida divina e sapere interiormente quali sono le cose giuste da
compiere in allineamento al nostro karma e nel punto del mondo e nelle
circostanze in cui Dio ci ha posto. Ognuno ha un compito sacro, anche
se quello di altri sembra esteriormente più grande, ognuno ha quello
giusto per lui ed è di uguale importanza.

Mantieni elevata la tua energia nella spina dorsale

Per mantenere elevata la tua energia nella spina dorsale, pensa a


Dio durante tutta la giornata, tieni la tua attenzione nel cuore e nel punto
tra le due sopracciglia, l’occhio spirituale, sede della coscienza cristica,
dell’intuizione divina, della supercoscienza, della volontà, del potere
divino e dell’intelligenza. Così facendo piano piano ti eleverai oltre
l’identificazione con gli stati duali della mente, percependoti come un
centro di coscienza eternamente libero.

Pensati costantemente insieme ai grandi santi, ai


maestri e i tuoi fratelli spiritualmente progrediti

Pensati come parte di un sangha cioè una comunità spirituale che è


un albero divino con molti rami. Rami grandi, i maestri e i santi, e rami
più piccini, i devoti spiritualmente progrediti. Tu non sei solo nei tuoi
sforzi spirituali. Anche se sei fisicamente solo, tu sei sempre parte di una
famiglia di santi, la famiglia della realizzazione del Sé.
◆◆◆
La dolcezza di Paramhansa Yogananda.
Capitolo terzo
La preghiera
◆◆◆

La preghiera è il moto del cuore che muove la nostra energia e la


nostra coscienza verso Dio, lo spirito infinito e onnipresente. Attraverso
la preghiera ci poniamo in comunione con l’oceano dello spirito di cui
ciascuno di noi è un’onda. Per pregare efficacemente bisogna farlo dal
proprio cuore, con devozione. La devozione è l’amore diretto verso Dio,
accompagnato dal desiderio sincero di trovarLo. Non importa in che
modo ci riferiamo a Dio se come Madre, Padre, Grande Spirito, Uno,
Fonte, Universo. L’importante è la nostra sincerità e il nostro amore.
Mentre attraverso la preghiera comunichiamo con Dio, attraverso la
meditazione, che approfondiremo nel prossimo capitolo, ascoltiamo la
sua risposta.
Pregare è un’attività meravigliosa e fondamentale per trasformare la
nostra coscienza e la coscienza del mondo.
Le persone del tipo Shudra, quelle più materialistiche, difficilmente
trovano utile la preghiera, fondamentalmente perché la loro coscienza è
focalizzata molto in basso nella spina dorsale e perciò i pensieri che
affollano la loro mente sono per lo più materialistici e oscuramente
mondani e sensoriali. Queste persone non hanno l’energia per rivolgere
verso l’alto la propria coscienza, non hanno ancora sviluppato un grado
di progresso che gli consente di farlo.
Le persone fondamentalmente concentrate su se stesse, quelle del
tipo Vaishya, se pregano, lo fanno solo nei momenti di bisogno e per
ottenere aiuto per se stessi o al massimo per i propri familiari, e solo per
motivazioni materiali.
Le persone che hanno sviluppato un atteggiamento e una propensione
alla generosità e all’altruismo, quelle del tipo Kshatriya, pregano per se
stesse nei momenti di difficoltà, ma pregano anche per gli altri, per
ottenere guida, aiuto, ispirazione e sostegno per cose buone.
Successivamente, quando intraprendono un sentiero spirituale iniziano a
pregare anche per ottenere guida ed evoluzione nel sentiero verso Dio.
I santi pregano unicamente per conseguire l’amore di Dio, l’unità in lui,
la sua viva presenza nel proprio cuore, ed ovviamente per il bene degli
altri, spirituale e materiale.
Se vogliamo elevarci nella santità e conseguire la liberazione in questa
vita dobbiamo imitare l’esempio dei santi. Anche se va bene chiedere
aiuto materiale a Dio quando si è nei guai, spiritualmente, è più
produttivo pregare per gli altri che per se stessi. Pregare eccessivamente
per se stessi significa mantenere la propria coscienza sull’io, sul senso di
preoccupazione per se stessi, su quel senso d’identità separato e
illusorio che vogliamo invece trascendere. Vuoi che Dio, la coscienza
infinita che mantiene insieme gli atomi del tuo corpo e ha manifestato le
galassie, non sappia già ciò di cui hai bisogno? Per questo motivo Gesù
Cristo ha detto: «cercate prima il regno di Dio e la sua gloria e tutte le
altre cose vi saranno date in aggiunta».
Lo scopo della preghiera è principalmente quello di elevare la
coscienza oltre l’ego e la mente sensoriale, nella supercoscienza, nella
presenza di Dio. Non pregare Dio soltanto per ottenere favori e aiuto,
pregalo soprattutto per la sua stessa presenza nella tua vita, per il suo
amore, per realizzarLo e trovarLo. Pregalo alla maniera dei santi «voglio
solo te». Sviluppa questo tipo di amore e di devozione. Prega così
incessantemente, con una intensità devozionale , ma calma, non
emotiva, incendiando l’etere con il tuo desiderio per Dio. Allora verrà.
Vedrai che egli si occuperà anche dei tuoi bisogni minori, quelli materiali,
e dei piccoli desideri del tuo cuore.
Prega anche Dio per aiutare gli altri, soprattutto spiritualmente. Prega
per il mondo, per la pace, per la gioia, il risveglio e la fratellanza
mondiale.
Se preghiamo Dio solo quando ci serve il suo aiuto, egli si nasconderà
quando saremo nei guai. I minuti sono più importanti degli anni. Se
riempiremo ogni minuto con la presenza di Dio, gli anni passeranno
pervasi dalla sua rifulgente presenza e grazia.
La preghiera più efficace è quella silenziosa e sincera. Come si suol
dire raglio d’asino non sale al cielo. A Dio non interessa il volume delle
nostre preghiere, ma la loro intensità, il loro livello di energia che è
determinato da quanto amore posseggono.
Il sorriso del maestro
Capitolo quarto
La meditazione
◆◆◆

Come ho già detto precedentemente, meditare significa assorbire la


propria coscienza in Dio o in una delle sue otto qualità manifeste. Potrai
trovare maggiori informazioni sulla meditazione e su come praticarla
secondo il nostro lignaggio spirituale nel mio libro ESSERE UNO[6].
In questo capitolo desidero condividere con te gli elementi cardine
della sadhana spirituale, ossia quell’insieme di azioni che ripetute nel
tempo preparano la nostra coscienza a unirsi in meditazione
all’onnipresenza di Dio.
La pratica spirituale quotidiana o sadhana è quell’insieme di azioni
ripetute con costanza che hanno lo scopo di preparare il terreno della tua
coscienza al contatto interiore con Dio. Di fatto la disciplina spirituale
quotidiana ti mantiene in direzione e ti prepara all’esperienza mistica
interiore.
Cerca di praticare quotidianamente la preghiera del cuore, parla cioè
con Dio, la fonte, continuamente, pensa a Dio tutto il tempo e formula la
preghiera a modo tuo, non soltanto per chiedere ciò che ti necessita ma
soprattutto per sviluppare amore e devozione e una sintonia sempre più
perfetti. Di fatto l’amore è quella forza che getta i ponti e collega le cose,
diventiamo ciò che amiamo e perciò amare Dio, tenere sempre la sua
presenza nella nostra vita, lo attrae nella nostra stessa coscienza finché
arriva il giorno in cui un passo dopo l’altro abbiamo dissolto in noi stessi
ogni barlume di separazione e sappiamo per diretta esperienza di essere
una cosa sola con Dio, l’infinito.
Per pregare, ma anche per meditare, cerca di mantenere sempre la
giusta postura che consiste nel mantenere la spina dorsale eretta ma
senza tensioni. Una spina dorsale curva è nemica della realizzazione
spirituale. Quindi a meno che tu non abbia problemi posturali o alla spina
dorsale ( nel quale caso sopperirai al deficit con una forte devozione del
cuore e un forte intento interiore ) cerca di mantenere la spina dorsale
ben eretta e la tua attenzione nel centro spirituale della fronte ( l’occhio
spirituale posto tra le sopracciglia ) per tutto il giorno. Quando la spina
dorsale è ben eretta e l’attenzione posta nel centro intuitivo cristico ( il
punto in cui inizia il naso nella fronte ) piano piano la coscienza e
l’energia vengono ritirate e interiorizzate e portate nel centro dove
possono incontrarsi con la fonte dell’energia cosmica.
Prega dunque con il giusto atteggiamento mantenendo in questo
centro la tua attenzione. Prega di poterti elevare sempre di più oltre i
limiti dell’identificazione corporea e dei sensi e oltre l’ego, direttamente
nella coscienza di Dio, la coscienza cosmica.
Prega con tutto il tuo essere, con amore e devozione, per il tuo
progresso ma anche per quello di tutti.
Durante la tua pratica cerca di rendere piano piano il tuo respiro
sempre più calmo, lungo e profondo. All’inizio osservalo e basta mentre
entra ed esce dalle narici e riempie e svuota i polmoni. Mentre inspiri
canta interiormente il mantra “Hong” e mentre espiri canta interiormente
il mantra “So”, andando avanti almeno dieci-quindici minuti per ogni
sessione finché non senti che il respiro, naturalmente in te è diventato
Hong-so. Hong-so significa “io sono lui” ed è un potente mantra
insegnato dai maestri che Yogananda definiva il “piccolo kriya”.
Ci sono Yogi che hanno ottenuto la liberazione finale anche soltanto
praticando questo mantra nel respiro per anni.
Mentre pratichi la tecnica di concentrazione e respirazione del mantra
Hong-so cerca di espandere la tua coscienza a percepire che è Dio che
opera quei respiri e che tu come parte di Dio esisti da sempre e per
sempre, anche quando il respiro ( la forza vitale ) avrà lasciato il tuo
corpo.
Se praticherai questa tecnica meditativa fedelmente e devotamente
ogni giorno ti eleverai molto velocemente nei cieli della grazia e della
beatitudine divina.
Per aiutarti prima di ogni sessione puoi utilizzare la preghiera
suggerita da Yogananda e che è la stessa che utilizzo io:
"Padre celeste, divina madre, amico amato Dio, maestri, saggi e santi
di tutti i sentieri, ci inchiniamo a voi tutti, benedite i nostri sforzi spirituali,
aiutateci a realizzare Dio nella nostra stessa anima come ogni saggio e
santo del passato, aiutateci a rimanere in sintonia con gli insegnamenti
spirituali e a camminarli fino alla completa libertà interiore in Dio. Spirito
infinito ricarica il mio corpo di energia cosmica, la mia mente di
attenzione e concentrazione e la mia anima di gioia sempre nuova.
Scorri dall'infinito al cuore e dal cuore alle mani per il bene di tutti. Aum,
Shanti, Amen, Grazie”

Puoi anche aiutarti a sintonizzarti con il potere divino che viene da Dio
direttamente tramite i lignaggi di maestri realizzati ponendo di fronte a te
la foto di Paramhansa Yogananda ( quella all’inizio di questo libro )
un’immagine di Gesù Cristo o di altri maestri che ti ispirano.
I maestri sono canali per il mondo di potere e benedizioni spirituali
provenienti direttamente da Dio per la salvezza del mondo. Così
mantenendo la sintonia visiva e interiore ti sintonizzi direttamente con
quel potere che ha la capacità di trasformare le cellule del tuo cervello e
allineare il magnete della tua spina dorsale al potere illuminante e
trasformante di cui i Maestri realizzati sono canali.
Dopo ogni sessione di preghiera e respiro consapevole con il mantra
Hong-so abbandonati alla meditazione, cioè alla pace del momento
presente dentro di te, al di là di tutti i fenomeni e le esperienze.
Nella meditazione, fonditi interiormente nell’intimità del tuo rapporto
con Dio, nella consapevolezza della tua intima unione con lui.
Infine concludi ogni sessione di pratica con una benedizione per il
mondo e per tutti i suoi abitanti, per il progresso spirituale e la liberazione
di tutti, per la pace e la gioia di tutti.
Nel tempo, meditando e procedendo, potrai sperimentare in te stati di
coscienza sempre più elevati e la presenza di Dio nel tempio della tua
anima nei suoi otto aspetti manifesti: pace, calma, luce, suono, potere,
beatitudine, amore e saggezza.

Ascoltare la risposta di Dio


Spesso i devoti non completamente sinceri nei loro sforzi si
scoraggiano perché si aspettano di percepire cose eclatanti o avere
esperienze altisonanti. In questo modo ignorano i sottili messaggi e la
sottile presenza di Dio che il vero devoto può percepire fin da subito
nell’altare della sua coscienza in meditazione. Il vero devoto non si
scoraggia mai e anche se non dovesse ricevere risposta alle sue
preghiere continua a cercare Dio con amore sempre crescente. Bisogna
dunque perseverare perché Dio risponde a tutte le sincere preghiere e
all’amore sincero di ogni anima.

Altre utili indicazioni


Inizia la giornata con la convinzione e la determinazione che stai
facendo passi e progressi verso Dio. I risultati non contano, sai che il
signore verrà, perché è la sua eterna promessa, quando non importa.
Cerca di mantenere durante tutto il giorno l’attenzione su Dio o uno dei
suoi aspetti manifesti, cerca anche di tenere la tua coscienza fissata
nell’occhio spirituale.
Se emerge senso di frustrazione per i progressi non immediati, va
ignorato. Anche sentimenti di fallimento, ansia o qualsiasi altro
sentimento negativo non va preso in consegna. Bisogna sviluppare la
capacità di non lasciarsi coinvolgere negli stati negativi, per essere poi
anche non coinvolti rispetto agli stati positivi, conseguendo l’equanimità.
Sviluppa La devozione. Senza devozione cioè amore diretto a Dio non
è possibile progredire. E’ probabilmente un punto dolente, bisogna
cercare di svilupparla. Soprattutto stabilire un dialogo costante con lui.
Se non riesci ancora a rivolgere la tua devozione a Dio come coscienza
immanente e trascendente puoi offrirti ad uno dei suoi aspetti come la
calma, la pace, la vibrazione, il suono, la luce, la gioia, l’amore, la
saggezza, l’intelligenza e il potere.
E’ più facile concentrarsi sulla calma, la pace, l’amore e la gioia.
Lavora nel mondo offrendo tutto a Dio, mantenendo la tua coscienza
rivolta al divino sia nell’azione sia nella meditazione. Cerca anche di
essere consapevole, o ricordarti quanto meno, che è Dio a compiere
ogni azione attraverso di te.
Quando mediti, o nei momenti di raccoglimento, visualizza e
percepisci, e rammentati fino a convincertene, che la tua coscienza, la
consapevolezza in te di essere vivo ed esistere, è pari al Brahman, cioè
a Dio.

Il più grande ostacolo nel progresso spirituale è il nostro


atteggiamento, che però diventa anche il nostro più grande alleato
quando giustamente impostato.
Capitolo cinque
Ricevere aiuto nei momenti di bisogno e Inviarlo a
distanza
◆◆◆

Nei momenti di difficoltà per prima cosa ricordati che più importante di
ciò che sta accadendo all’esterno di te, è il tuo atteggiamento, la tua
risposta agli eventi della vita. Nella tua risposta c’è un’energia capace di
attrarre la grazia oppure di allontanarla. Se agisci in modo corretto con
coscienza e atteggiamento spiritualizzato ed elevato, in accettazione
della prova, in piena fede in Dio e in uno stato ricettivo in cui ti disponi a
fare del tuo meglio per il bene di tutte le persone coinvolte e ti impegni
ad agire con calma ed in modo ispirato, cercando cioè di sintonizzarti
con la guida divina, attrarrai la grazia. Ed è in questo stato che puoi
pregare e rivolgerti a Dio efficacemente. Prega in modo sincero, senza
lagnarti, senza disperazione e con calma. Le preghiere più efficaci e
potenti sono quelle silenziose in cui la nostra coscienza si eleva nella
spina dorsale per conseguire il contatto con l’infinito. Prega come un
figlio o una figlia di Dio, non come un mendicante. Prega e chiedi con la
certezza della sua presenza, del suo aiuto. A Dio parla così: «signore,
buono o cattivo, sono tuo figlio! Aiutami!».
Prega Dio non di sottrarti alle prove ma di darti gli strumenti, la forza,
la saggezza e l’intuizione per superarli nel modo migliore, come lui vuole.

Preghiera per la pace e l’armonia


Questa tecnica di aiuto, per se stessi e per gli altri, vicino o lontani, è
stata insegnata da Paramhansa Yogananda e consiste nell’inviare luce
divina.
Visualizza la persona, le persone o altre creature che vuoi aiutare, e
per cui stai pregando e mentalmente avvolgile di divina luce. Quindi
prega profondamente, «Signore, riempili di pace e di armonia, pace e
armonia» , molte volte per almeno un minuto. Poi visualizza anche te
stesso in questa luce divina e prega «Signore riempimi di pace e
armonia, pace e armonia» per almeno 15 secondi. Ripeti questa
procedura cinque volte al giorno e vedrai un cambiamento manifestarsi
in questa persona e anche in te stesso.

Queste altre procedure sono invece tratte dal mio libro Il reiki della
nuova energia.

Invio di energia a distanza

Prima procedura
– Prega la presenza divina di inviare la sua luce attraverso di te,
come un canale, verso la persona che vuoi aiutare.

– Sfrega le mani vigorosamente cercando di percepire l’energia


vitale.

– Visualizza il soggetto all'interno delle tue mani in una bolla di luce.

– Accarezza mentalmente l’aura della persona come se quella la


luce divina spazzolasse la sua aura da tutte le impurità.

– Visualizza la persona ricevere quest’energia luminosa e assorbirla


mentre continui a pregare Dio di inviare la sua luce.

– Continua per almeno 10 minuti.

– Porta le mani al cuore in segno di gratitudine, e sentiti grato e in


pace.

– Chiudi il trattamento.

Seconda procedura
Questa procedura è più avanzata e ti consiglio di praticarla quando
sarai più maturo e con più esperienza nel trattamento a distanza.

– Prega la presenza divina di inviare la sua luce attraverso di te,


verso la persona che vuoi aiutare.
– Sfrega le mani vigorosamente cercando di percepire l’energia
vitale.

– Chiedi all'energia universale di creare un collegamento


temporaneo sicuro e protetto per la trasmissione dell'energia tra il
tuo corpo e quello della persona ricevente. Userai il tuo corpo
come tramite.

– Fai l'accarezzamento dell'aura sul tuo corpo come se si trattasse


del corpo della persona a distanza.

– Appoggia entrambe le mani su di te, sul punto in cui vuoi inviare


energia alla persona, oppure sul cuore per inviare energia
d’amore e sostegno.

– Prosegui per almeno 10 minuti.

– Esegui nuovamente l'accarezzamento dell'aura sul tuo corpo.

– Ringrazia e chiedi di chiudere il collegamento compiendo un gesto


con la mano che simboleggia la chiusura del collegamento: porta
le mani all'altezza del cuore e tienile orizzontalmente una
attaccata all'altra e poi distaccale allontanandole come se si
creasse un'interruzione energetica.

– Chiudi il trattamento.

Inviare energia di guarigione al pianeta


Attraverso questa procedura è possibile inviare energia a tutto il
pianeta e ad ogni suo abitante.

Procedura per il trattamento planetario:

– Prega la presenza divina di inviare la sua luce attraverso di te, per


colmare tutto il pianeta.

– Sfrega le mani vigorosamente cercando di percepire l’energia


vitale.
– Visualizza il Chakra di base che come una piccola sfera dorata
emette radici a fittoni che vanno a collegarsi nel profondo di madre
Terra.

– Collega la lingua al palato.

– Poni le mani a sfera davanti al tuo cuore e immagina la madre


Terra posta tra di esse in una versione in miniatura.

– Chiedi all'energia universale di collegare l'immagine creata nella


sfera mentale e visualizzata nelle tue mani con l'energia terrestre.

– Esegui l'accarezzamento dell'aura del pianeta.

– Lascia fluire l'energia dai 5 ai 20 minuti.

– Esegui nuovamente l'accarezzamento dell'aura del pianeta.

– Scollega la lingua dal palato.

– Ritrai mentalmente le radici dalla madre Terra e riporta l'energia su


attraverso tutti i Chakra e poi stabilizzati nel cuore.

– Porta le mani al cuore e ringrazia.

– Chiudi il trattamento.

Praticare in gruppo

Pratica tutti questi insegnamenti, queste semplici tecniche di


benedizione, guarigione, sintonia con la grazia divina e invio della sua
luce in gruppo, con persone pure di cuore come te che desiderano
creare centri di luce per il mondo. Unitevi agli stessi orari, vicini o lontani,
accendete la fiaccola della vostra anima e siate insieme canali di
benedizioni per il mondo.
[1] Pubblicato da Melchisedek Edizioni, Luglio 2021.
[2] In uscita con OM EDIZIONI a Marzo 2022.
[3] Pubblicato a Luglio 2021 da Melchisedek Edizioni.
[4] Edizioni Ananda Sangha.
[5] In uscita con Melchisedek Edizioni ad Aprile 2022.
[6] In uscita ad Aprile 2022 con Melchisedek Edizioni.
CONCLUSIONE

Grazie di essere sulla Terra a perfezionarti come espressione


dell’amore di Dio.

Aum, shanti, amen.


About The Author
Sennar Karu

Sennar Karu è uno Yogi, discepolo del grande maestro indiano


Paramhansa Yogananda, autore, ricercatore e divulgatore spirituale.
Inizia il suo percorso di divulgazione nel 2012 in seguito a una
particolare esperienza di morte iniziatica chiamata Walk-in, in cui l’anima
entrata nel corpo con la nascita lascia posto a una coscienza più evoluta
che subentra per attuare un preciso proposito evolutivo. Ha tenuto
centinaia di conferenze e seminari incontrando negli anni migliaia di
persone provenienti da tutto il mondo. Pubblica quotidianamente sui suoi
profili social e sul canale YouTube articoli e video per una profonda
comprensione spirituale.
Books By This Author
Starseed: servitori del piano divino
Oggi sulla Terra viene alla luce un numero sempre maggiore di esseri
umani dotati di sensibilità spirituale, etica, ecologica ed emotiva. Alcuni
di questi sono starseed, «semi stellari», testimoni viventi del piano divino
che porterà, col tempo, a un futuro radioso per l’umanità e la Terra. Ogni
starseed reca dentro di sé un codice cosmico, prova della discendenza
stellare della nostra specie e delle connessioni che legano il mondo in
cui viviamo a un piano superiore, sovrumano e incredibilmente antico.
Così come hanno fatto i grandi Maestri del passato grazie alle loro
spiccate doti spirituali, gli starseed e i walk-in (esseri evoluti che
subentrano in corpi di esseri umani già adulti) favoriranno l’evoluzione
umana, accelerando un processo cosmico già in atto da migliaia di anni.
Sennar Karu, lui stesso un walk-in, elenca in queste pagine le
caratteristiche principali degli starseed e il compito che adempiono in
questa fase della loro esistenza, in modo che i lettori possano divenire
consapevoli dell’evoluzione in atto sul pianeta e riconoscere i valori e le
pratiche grazie alle quali è possibile migliorare il proprio stile di vita,
contribuendo a diffondere consapevolezza e vibrazioni positive.
Attraverso le testimonianze di starseed già «risvegliati», la descrizione
degli ostacoli che potrebbero rendere difficile l’identificazione e il compito
di questi semi stellari, e le canalizzazioni, che dimostrano la discendenza
cosmica della specie umana, questo volume si propone come punto di
riferimento per chi desidera saperne di più su questo fenomeno, sulle
prove di un progetto divino in atto sulla Terra e sul tipo di esistenza che
starseed e walk-in vivono sul nostro pianeta.

Il reiki della nuova energia


Il reiki della nuova energia è un nuovo ramo dell'albero di reiki, una
nuova tradizione che non prevede livelli, non utilizza simboli e non è
legata ad iniziazioni, che può essere facilmente imparata e applicata da
tutti.
Questi insegnamenti universali sono stati portati negli anni attraverso
decine di seminari a offerta libera che complessivamente sono stati
frequentati da migliaia di persone in tutta Italia, con lo scopo di favorire la
presa di coscienza che siamo in una nuova era di consapevolezza
dell'energia, il Dwapara Yuga, aiutando le persone a sviluppare una
percezione diretta dell'energia, una maggiore armonia e benessere di
corpo, mente, emozioni e uno sviluppo più profondo della propria
consapevolezza spirituale.

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