o Cielo di Marte, spiriti militanti o Celebra la famiglia dei La Scala soprattutto Bartolomeo e Cangrande, i quali lo ospiritarono durante l’esilio. o Il canto inizia con una similitudine: episodio tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. Mito di Fetonte: vuole guidare per forza il carro del padre, Apollo, perdendo il controllo e venendo ucciso da Zeus poiché stava per incendiare la Terra. o Dante si sente come Fetonte che va a chiedere alla madre notizie riguardo il padre, così lui chiede delle sue origini a Cacciaguida. o Beatrice dice a Dante che, nonostante loro possano leggere preventivamente le sue domande nella mente di Dio, lo esorta comunque a farle. Questo potrebbe sembrare che i due cadano nel libero arbitrio, ma ciò non è vero poiché Cacciaguida e Beatrice parlano per nome di Dio, essere senza spazio e tempo. o Dante allora chiede a Cacciaguida (piota=radice) riguardo a cosa gli accadrà, visto che ha avuto delle profezie non molto piacevoli nell’Inferno e nel Purgatorio. o Cacciaguida fa il paragone della nave. o Cacciaguida non parla per enigmi e comincia dicendo che a Dante toccherà la sorte di Ippolito (figlio di Teseo) il quale dopo il suicidio della madre scappa da Atene (Dante=Ippolito; Firenze=Fedra). Allo stesso modo Dante dovrà abbandonare Firenze. o Spiega inoltre che Bonifacio VIII sta già decidendo sulla sorte di Dante, ovvero sta già pensando di cacciare i guelfi bianchi da Firenze. o Continua dicendo che il dolore che avrà sarà quello di non poter riabbracciare i suoi cari e capirà quanto sarà difficile cibarsi del pane degli altri e quanto saranno ripide le loro scalinate. o I compagni di Dante si rivolteranno contro di lui, la loro follia si manifesterà quando le loro tempie si tingeranno di rosso = verranno uccisi, ma è anche simbolo di vergogna. o Il primo ad ospitarlo sarà quello del gran lombardo, ovvero i della Scala, Bartolomeo. Tra loro nascerà una grande amicizia, facendo a gara a farsi dei favori. o Dante incontrerà anche Cangrande, colui che sarà un grande uomo, ma il mondo non lo conosce perché ha ancora 9 anni, farà grandi cose tanto che i nemici parleranno bene di lui: tramuterà i poveri in ricchi. o Cacciaguida dice a Dante di non portare rancore ai suoi cittadini, poiché la sua poesia lo renderà immortale. o Cacciaguida smette di parlare e Dante lo ringrazia e inoltre afferma che le cose che ha visto nell’aldilà e che andrà a scrivere potrebbero dar fastidio ai successori di coloro i quali egli non ha parlato proprio benissimo. o Cacciaguida si illumina e gli risponde che è vero che la sua poesia potrà dar fastidio e dice che chi magari si sente toccato dalle sue parole è perché effettivamente è colpevole (lascia grattar dov’è la rogna), ma col tempo la sua poesia a qualcuno sarà di conforto per l’anima. o La sua poesia deve essere quindi veritiera e sarà come il vento che colpisce le cime delle montagne. o Il canto si chiude proprio con Cacciaguida che sprona Dante a raccontare la verità, senza timore, per questo la sua poesia è un grido.