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UNO SGUARDO GLOBALE ALL’IMMIGRAZIONE

Il Mediterraneo, uno dei luoghi più iconici della storia dell'umanità, è attraversato
da una faglia sotterranea, una linea invisibile che taglia il mare in due. Questa linea
non è fatta di pietre o di lo spinato, ma di storie umane, di speranze e di
disperazioni. È la Frontiera, un concetto delineato da Alessandro Leogrande nel
suo libro "La Frontiera" del 2015.
Il concetto di migrazione deriva dal latino “Migratio” ovvero spostarsi da un luogo
ad un’altro. La migrazione è spesso alimentata dalla disuguaglianza economica,
dai con itti armati, dai cambiamenti climatici e dalla ricerca di una vita migliore. È
una risposta umana all'incertezza e alla ricerca di opportunità.

Le ri essioni di Leogrande ci s dano a considerare il nostro ruolo in questo


fenomeno. Come individui e come società, dobbiamo a rontare la Frontiera
invisibile e cercare di comprenderla. Dobbiamo interrogarci su come possiamo
rispondere umanamente a chi attraversa questa Frontiera.
La migrazione è un tema centrale nel dibattito politico mondiale e soprattutto
europeo, dal punto di vista macroscopico secondo Robert Shriller; premio nobel
per l’economia ; a erma che la migrazione può rappresentare un vantaggio come
uno svantaggio per una nazione un esempio eclatante è l’Italia che con il suo tasso
di natalità così in mo favorire l’immigrazione rappresenterebbe un vantaggio
ipotetico. Facendo considerazioni macroscopiche spesso ci si dimentica che
dietro un numero 5,03 milioni in italia (numero di immigrati nel 2022 dato istat) si
celano persone con potenziali stratosferici e vite di cili strappati dalle loro patrie
per cause più forti di loro. Il concetto di libertà per un essere umano è radicale nel
suo essere ma capita più spesso di quello che si pensa che grandi potenze
impongano il loro predominio limitando la liberà individuale (già tanto limitata dalla
società) dove non dovrebbe essere imposta. Una teoria che avvalla questa
a ermazione viene scritta da Richard Gardner nel suo libro “Parliamoci chiaro”,
Richard fù nel 1977 l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia ed a erma con la sua
teoria deterministica che il motivo per la quale l’europa non adotta politiche ben
chiare sulla migrazione è dato dal fatto che ci sono degli ordini “mondiali” che non
posso essere superati, citando la Cina ed i suoi investimenti massivi nei paesi del
terzo mondo come quelli dell’Africa continua dicendo che dato il tasso di natalità
così alto (riferendosi alla Cina) e lo spazio non in nito del territorio cinese il
Governo sta attuando politiche emigratorie per far crescere l’economia del paese e
non creare il sovra olamento sul terrirorio cinese come conseguenza i vari territori
vanno “svuotati” e il target secondo Gardner è la “vecchia e decrepita” Europa.
Il concetto di migrante viene a rontato da Zigmunt Bauman nel suo libro la società
dell’incertezza per lui il migrante è il nomande, colui che ha perso la sua identità ed
il migrante nella postmodernità assume un ruolo completante diverso rispetto a
quello del periodo moderno. In un mondo dove regna la libertà individuale a
sfavore di quella collettiva come ci si può aspettare che un migrante in assenza
della sua identità possa integrarsi al meglio nella società postmoderna. Secondo
Bauman bisogna fare un passo in dietro ed analizzare il problema sotto un’ottica
globale e non nazionalistica.
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In conclusione, la Frontiera nel Mediterraneo è un simbolo della s da globale della
migrazione. Le parole di Alessandro Leogrande ci spingono a ri ettere su questo
fenomeno che sta trasformando il nostro mondo. È un invito a essere
compassionevoli, a cercare soluzioni sostenibili e a lavorare insieme per a rontare
questa Frontiera invisibile e le s de che essa rappresenta per le generazioni
presenti e future.

Spunti: richard gardner teoria migrazione europa,


zigmunt bauman concetto di straniero
libertà mondiale calpestata dalle potenze mondiali
migrazione per l’Italia dal punto di vista economico
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