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Notizie da Babele

Dall’Osservatorio Carta di Roma - anno I luglio 2010


Supplemento al n° 1-2010 di “nella galassia dell’informazione”, periodico della Federazione Nazionale della Stampa Italiana - Spedizione in abbonamento postale- D.L. n. 353/2003
(convertito in legge 27/02/04 n.46) art.1, comma 1 “nella galassia dell’informazione” è stato registrato presso il Tribunale Civile di Roma in data 01/04/2010 con numero 121/2010
© degli aventi diritto

IL TEMPO DELLE RIVOLTE


Per anni si è parlato di «immigrazione e criminalità». L’«Emergenza sicurezza» è data per
scontata, e ora si entra nel tempo nel tempo delle rivolte e dei conflitti, dell’integrazione e
dei diritti. Per l’informazione italiana è forse il momento del cambiamento, tra perduranti
resistenze e buone pratiche.

In questo numero
Editoriali Buone notizie
Fuga da Babilonia, di Mario Morcellini Invertire una tendenza? - p.11
(Sapienza Università di Roma)- p.2 (Poche) buone notizie sugli immigrati - p.11
Imparare da una strage, di Roberto Natale (FNSI) Siate buoni voi che potete - p.13
e Laura Boldrini (UNHCR) - p.3 Prove di cambiamento - p.14
Per approfondire - p.15
Rosarno, Italia
Tra silenzi e grida. Lo scenario informativo Iniziative e segnalazioni - p.16
su immigrazione e sicurezza - p.4
Le ricerche dell’Osservatorio: contributi dagli atenei
News in fiamme. Antenna L’informazione interculturale in Piemonte (Univer-
Fatti e ipotesi sul Caso Rosarno - p.5 sità di Torino) - p.18

Quel che resta di Rosarno. Ricerche per la comunicazione cartografica dell’immigrazione


Le cornici interpretative - p.7 in Italia (Università di Bergamo) - p.19

Tanti colpevoli, poche soluzioni. L’Osservatorio e l’Associazione Carta di Roma - p.20


Gli editoriali su Rosarno - p.8

Le parole sono pietre - p.10


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Notizie da Babele - editoriali

si accompagna continuamente rapidamente superare la dimensione


Fuga da Babilonia all’emergenza? di ricerca sulle rappresentazioni. Ben
di Mario Morcellini
Quale cultura dell’immigrazione Il compito essenziale di questa più impegnativo è l’interrogativo
emerge dalla narrazione pubblicazione è appunto quello sul perché la paura stravince, per-
dell’informazione italiana? di fare un passo avanti nell’analisi ché si fatica così tanto ad avviarci
L’interrogativo è apparentemente delle responsabilità che può “as- verso un’informazione più pensosa
semplice ed esige risposte. Obbliga sumere” a partire dall’attuale cul- e problematica, perché sono sostan-
a riflettere e invita a ripensare la tura dell’immigrazione. Ed è chiaro zialmente rare best practice e buone
capacità del giornalismo italiano di che entro questo esiste uno speciale notizie. È chiaro però che un modello
mediare il fenomeno migratorio, in- spazio di centralità rispetto al ruolo di ricerca come questo non lo si può
cludendolo con saggezza, equilibrio dell’informazione. Non è infatti una affrontare da soli. E la riprova è presto
e lucidità professionale nel racconto prerogativa degli studiosi la scop- detta: tutti i ricercatori indipenden-
di una società che cambia. È proprio erta che l’immigrazione non è più temente dai paradigmi e dalle pa-
da questo punto di vista che si può un fenomeno congiunturale, e che role chiave di scuola, giungono a
assumere una prima risposta: il gior- esistono tutte le possibilità identi- risultati consonanti, ma questo
nalismo fa troppa fatica ad offrire tarie e culturali per gestire questa non è diventato una forza capace
una rappresentazione che valorizzi la che, concettualmente, non può es- di indurre a modificare i comporta-
vita dei migranti, o che almeno in- sere più, a distanza di tanti anni, menti con cui entra in contatto. E
serisca l’immigrazione nel racconto un’emergenza. Eppure, il binomio allora, nuove strade si possono im-
del cambiamento. Resta evidente sicurezza/immigrazione continua a maginare e percorrere. Anzitutto,
che non solo l’informazione e i me- dominare i contenuti del dibattito quella della contaminazione tra
dia sono deputati a socializzarci al politico e del palcoscenico mediale. operatori e studiosi, all’insegna di un
nuovo e al cambiamento, e dunque Ne consegue che il nesso tra ster- motto dell’antico Strabone “bisogna
non è pensabile che la responsa- eotipi e pigrizie narrative finisce per viaggiare alla velocità dell’ultima
bilità di una insufficiente cultura determinare un’equivoca rappresen- nave”. Già questa scelta di alleanza
dell’immigrazione rimandi esclusiva- tazione dell’altro come minaccia in- sostanziale e non retorica è un picco-
mente a loro. combente sulla nostra cultura e sulla lo segnale di cambiamento culturale.
Osservando infatti i cambia- nostra vita. Basti osservare quante Facciamolo crescere.
menti nell’opinione pubblica e volte la retorica dell’emergenza ali-
nell’immaginario salta agli occhi un menta titoli di articoli e pezzi tel- Notizie da Babele
problema ben più profondo, defini- evisivi per capire che qualcosa nel Dall’Osservatorio Carta di Roma
anno I luglio 2010
bile come nuova fragilità culturale complesso meccanismo di passaggio
degli italiani. Essa mette in causa tra la realtà e la rappresentazione, si Direzione Mario Morcellini

una serie di debolezze nella strut- è profondamente adulterato. Coordinamento Giovanna Gianturco, Marco Binotto,

tura dei valori e nel capitale sociale, Del resto, sappiamo che quando gli Marco Bruno, Valeria Lai

e al tempo stesso il predominio di stili di rappresentazione comunica- Le ricerche presentate in questo numero:

un modello di emotivizzazione so- tiva di un fenomeno si allontanano Caso Rosarno: Sapienza Università di Roma e Libera
Università Maria Ss. Assunta…
ciale, ponendo una nuova vertenza drasticamente dall’esperienza reale, Buone Notizie: Sapienza Università di Roma
Ricerche per la comunicazione cartografica
di ricerca e di cittadinanza. Si tratta il rischio della delegittimazione e del- dell’immigrazione in Italia: Università degli Studi di
di una situazione imprevista almeno la perdita di peso dell’informazione Bergamo
Antenna L’informazione interculturale in Piemonte
nelle sue dimensioni (e dunque da è incombente. Quando il giornal- Università degli Studi di Torino

valutare attentamente), che chiama ismo si smarca eccessivamente Rosarno, Italia: Sapienza Università di Roma e Libera
Università degli Studi Maria SS. Assunta di Roma
in causa una scarsa capacità di lead- dall’esperienza riconoscibile rischia
Hanno curato questo numero: Marco Binotto, Marco
ership e di progetto da parte delle di perdere i contatti con il mercato Bruno, Valeria Lai
classi dirigenti e degli intellettuali, ed del pubblico. È un rischio grave, ma è Coordinamento redazionale di Cristina Greco, Chiara
Ribaldo, Sara Ritucci, Alessandra Straniero
una diffusa recessione culturale che altrettanto plausibile che, entro una
non può non interpellare il ruolo dei visione pigra e deteriore del racconto Hanno scritto: Arije Antinori, Andrea Cerase, Luisa
Chiellino, Francesca Ieracitano, Patrizia Laurano, Fabiana
ricercatori e le responsabilità della dell’altro, si siano determinati punti Lotito, Sonia Masiello, Paola Panarese, Gaia Peruzzi, Ros-

formazione e della scuola. Sarebbe di contatto tra cattivo giornalismo e sella Rega, Camilla Rumi

troppo facile gettare la croce addos- correnti sottoculturali dell’opinione


Hanno collaborato alle ricerche Nicoletta Appignani,
so ai media. E tuttavia un interroga- pubblica. Angela Iannone, Marco Meloni, Cristiana Paladini,
tivo si impone: perché il giornalismo I dati sul rapporto media e immi- Chiara Ribaldo, Sara Ritucci, Marco Santarsiero e gli
studenti e le studentesse del “Seminario media e im-
non riesce a superare timidezze e grazione, su cui i ricercatori sostan- migrazione e sicurezza” del Corso di Laurea in Scienze e
ripetizioni, routine semantiche e veri zialmente concordano, rischiano di tecnologie della Comunicazione della Sapienza Univer-
sità di Roma – sede di Pomezia
e propri tic, come quello in forza di scivolare nella tautologia, e già questo
cui la definizione dell’immigrazione incoraggia a pensare che occorra Impaginazione e grafica: Paolo Fedeli
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Notizie da Babele - editoriali

è stato oggetto di campagne politico- con ritardo, l’informazione italiana


Imparare da una strage mediatiche dall’impatto violento, e chi ha capito che non c’è qualità
di Laura Boldrini (Portavoce Unhcr)
Roberto Natale (Presidente Fnsi) ha calcato la mano sullo slogan “più e autorevolezza senza adeguata
immigrati = più insicurezza” ne ha preparazione. Il tema “media e
La Carta di Roma nasce da una strage. tratto benefici elettorali cospicui. Ce immigrazione” entra nello studio dei
E’ il dicembre del 2006: a Erba, in n’era bisogno, anche per tutelare giovani giornalisti: c’è un capitolo
provincia di Como, vengono scoperti soggetti particolarmente a rischio specifico nei nuovi testi che devono
i corpi massacrati di quattro persone, come i richiedenti asilo e i rifugiati studiare coloro che ambiscono a
e per ventiquattr’ore il giornalismo esposti a possibili ritorsioni da parte superare l’esame professionale.
italiano non ha dubbi sul colpevole. dei regimi da cui sono scappati. Ma E verranno coinvolti anche coloro che
Non può che essere Azouz Marzouk: per contrastare il pericolo di un testo in redazione ci sono da anni: dopo
marito di Raffaella Castagna, padre virtuosamente inutile abbiamo pen- l’estate saranno avviati seminari a
del piccolo Youssef, soprattutto tu- sato fin dall’inizio ad un attrezzo di partire dall’emittenza nazionale e dalle
nisino. Solo qualche giorno dopo si lavoro da adoperare nella pratica associazioni di stampa più grandi.
capirà il ruolo letale dei vicini Olindo quotidiana. Il secondo è il monitoraggio costante
e Rosa. Ma intanto l’informazione Il glossario che è alla fine della Carta dell’informazione. Ha già preso vita
ha mostrato un istintivo, compatto, illustra bene questo spirito. Il primo e sta lavorando un Osservatorio
spaventoso riflesso razzista che suscita dovere di chi lavora con le parole è autonomo, nato dalla collaborazione
imbarazzo e accende le critiche. L’Alto usarle in modo appropriato, anche tra diverse facoltà universitarie e
Commissariato Onu per i rifugiati perché troppo spesso la superficialità o centri di ricerca e in dialogo con le
(Unhcr) chiede ai direttori di testata l’ignoranza portano inconsapevolmente esperienze dell’associazionismo più
e alle rappresentanze dei giornalisti di a privilegiare le definizioni che danno impegnato in favore di immigrati e
confrontarsi su questo conformismo. un’immagine negativa del fenomeno richiedenti asilo. Produce un rapporto
I direttori tacciono, tranne un paio di migratorio e delle persone coinvolte: con periodicità semestrale - qui viene
eccezioni, ma Fnsi e Ordine scelgono (“clandestino” è termine ben più get- presentato il secondo lavoro - sul quale
di raccogliere la sollecitazione. Insieme tonato di “richiedente asilo”, e tal- tutti (giornalisti, studiosi, volontariato)
si lavora ad un testo che, nella pri- volta a sproposito). Da qui un piccolo sono chiamati a ragionare in modo
mavera del 2008, ottiene il consenso elenco di parole-chiave con relativa meno impressionistico del solito: non
pieno dei due consigli nazionali. Entra spiegazione, che si è guadagnato per “mettere all’indice” i singoli pezzi
così fra gli strumenti delle redazioni la complimenti autorevolissimi: la “con- e i loro autori, ma per analizzare i
Carta, nome veloce del “Protocollo cretezza e chiarezza didascalica” è meccanismi di produzione delle notizie
deontologico concernente richiedenti stata lodata dal Presidente Napoli- e vedere quali correzioni adottare.
asilo, rifugiati, vittime della tratta e mi- tano, quando la Carta è stata pre- E anche per dare risalto a ciò che
granti”. sentata al Quirinale. funziona, alle buone pratiche già in
Ce n’era bisogno? Non si rischia di incre- Sappiamo bene che le enunciazioni non atto. Il terzo impegno, dunque, sarà
mentare la già ricca produzione cartacea bastano. E allora ci siamo dati, come quello di premiare l’informazione civile,
di appelli deontologici nobili ma privi di promotori, tre impegni che dovranno capace di andar contro un certo cupo
concreta efficacia? Siamo partiti da permettere alla Carta di diventare patri- “spirito del tempo”. Ce n’è già, e la
queste domande, per risponderci che il monio vero del giornalismo. Carta la farà crescere.
bisogno c’era, in un’Italia in cui il tema Il primo è la formazione. Anche se
10 ottobre 2008 - I rappresentanti della FNSi e dell’OdG consegnano al
Presidente Napolitano la Carta di Roma

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Notizie da Babele - Dossier: Rosarno, Italia

Avvenire   65,8  
Tra silenzi e grida.
La  Stampa   61,9  
Lo scenario informativo su
Il  Corriere  della  Sera   60,9  
immigrazione e sicurezza
La  Repubblica   47  
di Andrea Cerase
Il  Giornale   36,3  
Libero   29,7  
Per capire il “caso Rosarno”, e la sua
eccezionalità rispetto alla routine e 0   10   20   30   40   50   60   70  
al “rumore di fondo” costituito dalle Crimine o Commento, Iter Morti, Dibattito Descrizione, Arrivi,
reato reazioni, giudiziario, incidenti, pubblico, inchiesta, sbarchi,
notizie di cronaca, immigrazione e (anche descrizioni, investigativo, malori, governo racconto o respingimenti
ipotizzato) inchiesta operazione suicidi, e norme storia,
sicurezza, è utile guardare a come si polizia etc

sia distribuita l’attenzione dei giornali La Repubblica 20,9 15,7 9,6 15,7 13,0 4,3 0,9
su questi temi in un arco temporale Il Corriere della Sera 26,6 25,0 24,2 22,7 29,7 24,2 1,6
Il Giornale 11,3 6,5 9,7 2,4 9,7 6,5 0,8
più ampio, considerando il peso dei Avvenire 11,7 26,7 10,8 17,5 9,2 10,8 2,5
temi oggetto di ricerca nell’agenda Libero 5,5 12,5 7,0 1,6 12,5 1,6 0,0

dei giornali, considerando tutte le La Stampa


Totale
24,8
16,6
23,9
18,3
16,8
13,0
18,6
12,9
26,5
16,8
3,5
8,7
0,0
1,0
prime pagine edite dal 1 gennaio al (121) (133) (95) (94) (122) (63) (7)

30 aprile 2010 su sei testate nazionali, l’analisi delle parole più usate nei tito- è che la parola “clandestini” scende
cinque scelte in base alla diffusione li, ha inciso in modo significativo sulle all’undicesimo posto, sostituita come
(La Repubblica, Il Corriere della Sera, agende dei quotidiani. Se guardiamo termine passepartout al più neutro
Il Giornale, La Stampa e Libero) ed ora ai fatti “dietro” le notizie emerge “immigrati”. Si tratta di uno slitta-
una per la sua specifica collocazione come il Corriere della Sera, anche in mento linguistico e nella selezione
(L’Avvenire). Le 728 “prime” anal- conseguenza della notevole densità di delle notizie, che offre più d’un mo-
izzate si ripartiscono in modo uni- notizie in prima, fa registrare i numeri tivo di riflessione.
forme tra le testate, ma se si consid- più alti in assoluto per quasi tutti i tipi Il rilievo di Rosarno, e degli attentati
era l’interesse specifico per il tema di “evento notizia” rilevati: crimini e riusciti o sventati a Reggio emerge
della sicurezza, quello dell’ immigrazi- reati, iter giudiziari, incidenti, dibat- anche rispetto alle parole più frequen-
one come tema, e le notizie di italiani tito pubblico, staccando in molti casi temente usate: sono peraltro evidenti
o stranieri come protagonisti di epi- tutte le altre testate. Fa eccezione solo oltre alle classiche parole della “nera”
sodi di “nera”, gli articoli diventano l’Avvenire, che detiene il primato per i anche precisi riferimenti agli scandali
la metà esatta (364) con significative commenti e le analisi e per l’attenzione politico giudiziari che hanno preso il via
differenze per Avvenire, La Stampa e al tema degli sbarchi, che comunque poco dopo la metà di Febbraio. Tante
Corriere, che mostrano percentuali resta residuale. Non sfugge, tuttavia, piccole e grandi storie di “nera”.
simili e più alte della media. come i dati relativi ai valori più bassi La word cloud qui di seguito consente
Per chiarezza, va precisato che in abbiano una distribuzione significa- di guardare più in dettaglio i 102 lem-
ciascuna prima pagina era possibile tiva: Libero spicca, infatti, per la scarsa mi più usati, rendendo molto più pre-
indicare uno o più tra i temi utiliz- attenzione ai crimini, all’iter giudiziario cisa la mappa delle notizie e dei con-
zati come criterio di selezione. E nella e più in generale ai pezzi di inchiesta tenuti che si avvicendano sulle prime:
tabella spiccano alcuni dati niente af- ed approfondimento. l’emergenza calabrese, le indiscrezioni
fatto scontati: è l’Avvenire, seguito dal Lo studio del linguaggio dei titoli con- sugli appalti del G8 aquilano ma an-
Corriere della Sera a dare il maggior sente di capire più in dettaglio quali che alcuni casi politici e investigativi
spazio alla sicurezza, mentre Libero e siano gli argomenti di cui si discute. complessi, come quello di Marrazzo
il Giornale sono le testate che meno La prima, significativa novità rispetto spiccano sullo sfondo di tante piccole
danno risalto agli episodi di cronaca ad analisi precedenti dello stesso tipo e grandi storie di “nera”.
nera con protagonisti stranieri.
Curiosamente, questi ultimi sono
complessivamente poco meno della
metà degli episodi che coinvolgono
gli italiani: in un periodo segnato da
una serie di scandali politico giudiziari
e da due gravi atti di intimidazione
da parte della ‘ndrangheta a Reggio
Calabria, l’enfasi sull’immigrato che
delinque (perlomeno nelle “prime”)
sembra così ridimensionarsi, riassorb-
ita dal caso Rosarno e dall’emergenza
 
criminale che, come attesta anche
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notizie da Babele - Dossier: Rosarno, Italia

mensione emotiva dell’evento, evi- e disagio sociale che caratterizzano


News in fiamme. Fatti e denziando l’allarme manifestatosi a la comunità dei braccianti africani.
ipotesi sul Caso Rosarno
seguito della “rivolta” dei migranti, Tuttavia, vi è da evidenziare
di Arije Antinori e Luisa Chiellino
per poi fornire un’informazione un’ulteriore linea interpretativa,
Il racconto degli avvenimenti ac- più rassicurante, volta ad interpre- come riportato dalle interviste rese
caduti a Rosarno trova spazio, tare in modo più analitico l’evento rispettivamente da un funzionario di
nelle testate analizzate, dall’8 al 14 di cronaca in questione, al fine polizia e da un magistrato antimafia
gennaio 2010. I fatti di Rosarno, di individuarne le cause più pro- impegnati nel calabrese, che mette
terza cittadina italiana per densità fonde, nonché infine contribuendo in luce l’anomalia dell’esplosività
di stranieri presenti in ordine al a fornire al lettore una visione più del fenomeno rivoltoso proprio
numero degli abitanti, comune ca- comprensibile. in un tessuto sociale ed econom-
labrese della Piana di Gioia Tauro, La rivolta dei migranti sem- ico fortemente governato e cul-
già commissariato per infiltrazioni bra celare nello sfruttamento turalmente condizionato dalla
mafiose, divengono ben presto un dell’immigrazione attraverso il la- ‘Ndrangheta, nonché dalla presen-
caso mediatico. Gli articoli analiz- voro nero, un vero e proprio nodo za proprio nella cittadina di Rosa-
zati hanno permesso di individuare culturale ancora irrisolto, che car- rno dei vertici dell’organizzazione
il mutamento e/o evoluzione nella atterizza non solo la Calabria, ma criminale in questione. Secondo
rappresentazione giornalistica dei tutta la società italiana: la presenza tale impostazione, sarebbe stata
fatti verificatisi, che ha consentito degli stranieri e la loro integrazi- la ‘Ndrangheta a sollecitare più
di elaborare una timeline in cui si one. Tale criticità non è stata o meno direttamente l’esplosione
delinea con precisione la cronologica risolta, metabolizzata, a livello dei riot per destabilizzare, in piena
delle notizie stampa relative agli eventi sociale, in quanto si è scelta la campagna elettorale, il contesto
di Rosarno. strada della rimozione di una socio-politico locale, così da
La stessa cittadina era stata ter- delle parti in causa, della “tran- mettere in luce l’inadeguatezza
reno di episodi analoghi nel re- sumanza dei migranti”, che ha dell’establishment politico regionale.
cente passato, seppure attraverso visto l’accompagnamento di cen- Infine, i fatti di Rosarno si sono
manifestazioni di minore tensione tinaia di lavoratori africani presso trasformati ben presto in notizia,

Il percorso
della
notizia

 
sociale e violenza. La rilevazione di i limitrofi centri di accoglienza. Di risultando mediaticamente appetibili
quanto accaduto nel 2010 evidenzia fatto, la condizione dei braccianti grazie a una miscela di caratteristiche
che sulla stampa il “caso Rosarno” africani era già nota da tempo. Il quali la spettacolarità, le dimensioni
si risolve sostanzialmente in pochi mutamento significativo negli ul- del conflitto (numero di persone coin-
giorni (in coincidenza con il terremoto timi anni riguarda le politiche eu- volte, episodi di violenza, significato
di Haiti), ma numerosi sono gli at- ropee sul settore agricolo e i relativi simbolico delle immagini) e la forma
tori che costantemente si inseris- effetti sulla produzione. riot di devianza collettiva, inconsueta
cono nel dibattito, contribuendo a Perché Rosarno diventa un “caso”? in Italia ma ampiamente riscontrata
tenere alta l’attenzione sul contesto In ordine alle motivazioni si è in- a livello internazionale soprattutto
rosarnese che progressivamente si dividuata una principale linea in- in Francia, Olanda, Regno Unito e
trasforma da fatto di cronaca locale terpretativa che alla ricerca delle Stati Uniti.
a questione nazionale in ordine alla cause pone l’attenzione sulle cri-
sicurezza, a introspezione collettiva ticità socio-culturali sedimentate
sulla presenza o meno di elementi nel tempo, sulla compressione
xenofobi nella cultura italiana, fino economica che caratterizza il terri-
all’emersione del caso diplomatico torio calabrese, sullo sfruttamento
attraverso le accuse del Governo dei migranti, sui continui episodi di
egiziano. vessazione cui gli stessi sono stati
I quotidiani in esame, in un primo sottoposti nel corso degli anni,
momento si soffermano sulla di- nonché sulle condizioni di povertà
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notizie da Babele - Dossier: Rosarno, Italia

“Chi strangola la Calabria” “Immigrati, la protesta “Piano antimafia, ministri in


(L’Unità) egiziana” Calabria”
Il 10 e l’11 gennaio a Rosarno “arrivano (Corriere della Sera) (Avvenire)
le ruspe” ed inizia la “deportazione ll 13 gennaio, a quasi una settimana Il 14 gennaio i racconti delle tensioni e
assistita”, attraverso l’allocazione dagli scontri, Rosarno occupa ancora le delle violenze di Rosarno diminuiscono
logistica dei “rivoltosi” presso i centri prime pagine dei giornali, ad accezione fortemente. Soltanto Il Giornale,
di accoglienza limitrofi. Centinaia di de La Repubblica, Il Tempo e La Nazione, L’Avvenire e Il Manifesto dedicano, al
immigrati vengono, quindi trasferiti. Si acquisendo una dimensione diplomatica. loro interno, brevi articoli inerenti a un
delinea la convinzione che dietro agli È proprio il Ministro degli Esteri egiziano futuro piano straordinario antimafia e
scontri e alle violenze di Rosarno ci sia ad accusare il Governo italiano di razzismo alla proposta/intervento del Ministro
il “marchio ‘ndrangheta”. Mutano le e di violenze contro gli immigrati arabi. del Lavoro e delle Politiche Sociali
etichette degli immigrati che non risultano Significativo, in merito, Il Giornale che Sacconi che invita simbolicamente
più definiti “schiavi” e “selvaggi”, apre con il titolo “L’Egitto fa la morale studenti e disoccupati alla raccolta di
ma in particolare ne L’Avvenire e ne Il all’Italia. Uccidono i cristiani e ci danno arance.
Messaggero, sono descritti come “facili dei razzisti.”
bersagli” e “vittime del contesto”.
Soltanto Il Giornale prosegue nell’utilizzo
dell’appellativo di “negri”. In merito, Rosarno  in  prima  pagina  
proprio il Direttore Feltri dichiarerà, 35  
nell’editoriale del 12 gennaio, di utilizzare
tale vocabolo come provocazione. Nel 30   Titoli  apertura  
Corriere della Sera l’accompagnamento
degli immigrati scortati dalla Polizia 25  
raccoglie lo spazio maggiore. Il Giornale,
La Stampa, La Repubblica e L’Unità 20  
approfondiscono la relazione territorio
calabrese/criminalità mafiosa, che con il 15   Editoriali/
:ommen</
succedere dei giorni sembra raccogliere =nali>i,  ar<@oli,  
anche negli altri quotidiani il maggior 10   rimandi,  
AigneBe  
consenso in ordine alle cause scatenanti >a<ri@Ce  
gli eventi. Si inserisce nel dibattito 5  

l’intervento del Papa che nel corso


dell’Angelus, esprimendo solidarietà per 0  
08-­‐gen   09-­‐gen   10-­‐gen   11-­‐gen   12-­‐gen   13-­‐gen   14-­‐gen  
i lavoratori migranti di Rosarno, afferma
che il problema è “prima di tutto umano”.

“Immigrati in rivolta. Un paese “Calabria: caccia “L’accusa del Vaticano: italiani


a ferro e fuoco” all’immigrato” razzisti”
(Il Giornale) (La Stampa) (Il Messaggero)
L’8 gennaio le prime pagine dei giornali, Il 9 gennaio i quotidiani in esame eviden- Il 12 gennaio tutte le testate esami-
ad eccezione de L’Unità e de Il Sole24Ore ziano le tensioni in atto. Il focus è costi- nate, ad esclusione de La Repubblica e
riportano i primi fatti relativi alla “rivolta” tuito dalla “contro-rivolta”, talvolta “cac- La Nazione, continuano in prima pagina
dei migranti impegnati da tempo nel ro- cia all’immigrato”, operata dagli abitanti il racconto del caso Rosarno. Il dibat-
sarnese come stagionali nell’agricoltura. di Rosarno. Nello stesso giorno si apre il tito risulta essere incentrato sul tema
Gli immigrati mettono in discussione dibattito politico. Il Ministro dell’Interno della discriminazione dei migranti. In
l’apparente tranquillità della cittadina Maroni denuncia la presenza di eccessiva molti articoli vengono riprese le parole
calabrese che diventa in pochi giorni un tolleranza nei confronti dei clandestini, de L’Osservatore Romano che definisce
vero e proprio caso mediatico. annunciando l’invio sul posto di una task il razzismo un “problema mai superato”
force di operatori di polizia per ristabilire in Italia. Soltanto Il Manifesto, già dalla
l’ordine pubblico. Il leader del PD Bersani prima pagina, racconta un’’”altra Italia”,
risponde invitando a non dimenticare la quella solidale, accogliente ed afavore
presenza della ‘ndrangheta, dello sfrutta- dell’integrazione. Il corteo degli abitanti
mento operato ai danni dei lavoratori mi- di Rosarno, “abbandonati dallo Stato e
granti, nonché degli episodi di xenofobia criminalizzati dai media” ,per affermare
verificatisi nel passato. la propria estraneità ad ogni atteggia-
mento xenofobo, raccoglie l’attenzione
di tutti i quotidiani in esame. Contestual-
mente, è annunciato l’arrivo, a breve, in
Calabria del Presidente della Repubblica
il cui intento è quello di “affermare val-
ori di tolleranza e solidarietà oscurati da
Rosarno”.

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notizie da Babele - Dossier: Rosarno, Italia

L’analisi complessiva di questi aspetti attraverso la metafora della “cac-


Quel che resta di rosarno. ha contribuito a mettere in luce il cia all’immigrato” e la descrizione
Le cornici interpretative ricorso a quattro cornici interpretative della paura dilagante tra gli abitanti
di Camilla Rumi e Francesca di significato: allarme sociale, analisi di Rosarno, le cui attività commer-
Ieracitano dei motivi, individuazione del nemico, ciali risultano “chiuse per paura”.
intervento. La rilevazione della chiave Soltanto successivamente, è stato
La trattazione del caso Rosarno op-
di lettura prevalente ha rappresentato messo in luce il ruolo della ‘ndrang-
erata dai principali quotidiani nazi-
una operazione piuttosto complessa, heta, l’atteggiamento solidaristico di
onali ha evidenziato l’esigenza della
dato che molte delle testate analiz- parte della popolazione (“le due facce
carta stampata di comprendere ed
zate hanno fatto uso di differenti cor- della Calabria”) e il ruolo della Chiesa
inquadrare una questione che, per la
nici interpretative per la spiegazione cattolica, richiamando la necessità di
sua straordinarietà, è stata presenta-
di una vicenda che ha contemplato reistituire un contesto di legalità e di
ta inizialmente in modo allarmistico.
diverse tematiche (immigrazione, rispetto per la persona.
Con lo sviluppo dei fatti, le diverse
razzismo, lavoro in nero, esclusione L’analisi dei motivi è infatti risultato
testate hanno offerto chiavi di let-
sociale e politiche sulla sicurezza) e il frame maggiormente utilizzato dai
tura differenziate che hanno concorso
che ha visto l’intervento di molteplici quotidiani per la volontà di indagare
a tradurre in termini operativi il con-
attori (soggetti istituzionali, autorità in maniera approfondita le ragioni
cetto astratto di “linea editoriale” e
religiose, società civile ed intere na- che hanno scatenato la rivolta degli
a restituire una certa immagine per-
zioni, come nel caso dell’Egitto che immigrati. Sono stati seguiti diversi
cepita degli avvenimenti sulla base
ha affiancato alla questione della dis- filoni interpretativi che hanno spazi-
dei quali ciascun lettore ha potuto
criminazione razziale quella religiosa). ato dalle ragioni politico-amministra-
strutturare giudizi ed opinioni.
L’allarme sociale, come anticipato, pur tive alle implicazioni della criminalità
L’individuazione delle cornici inter-
non rappresentando il frame preva- organizzata nel trattamento riservato
pretative è stata effettuata attraverso
lente in nessuna delle testate esami- ai lavoratori stagionali, di provenienza
Il frame, o cornice interpretativa, è un concetto multidimensionale che ci aiuta a capire come inquadrare
ciò che sta succedendo. Esso fa riferimento all’insieme di quei contenuti verbali, visuali e simbolici che
caratterizzano il modo in cui una o più testate allestiscono la presentazione dei temi. L’organizzazione
di questi attributi contribuisce in maniera rilevante alla definizione dei significati che la testata intende
esprimere e alle sue “politiche di marca”.
(per ulteriori approfondimenti si può rimandare ai testi di Barisione, Lorusso e Violi, Reese o Goffman)

l’analisi di aspetti formali e contenut- nate, ha in realtà costituito nella mag- prevalentemente africana, in Calabria.
istici ricavati dalle prime pagine e dalle gior parte dei quotidiani la cornice La dimensione analitica è emersa an-
sezioni delegate alla trattazione del interpretativa di riferimento del caso che dalla tendenza ad affiancare agli
tema. Il contenuto degli articoli, la loro Rosarno appena i fatti sono accaduti. articoli di cronaca numerose inchieste,
disposizione, la scelta dei titoli e delle La carta stampata ha infatti lavorato reportage e dossier (come l’analisi di
immagini ha mostrato una chiara sulla costruzione di un clima di al- Gad Lerner dal titolo “Chi usa gli ulti-
differenziazione tra i grandi quo- larme sociale ricorrendo all’uso di una mi della terra” su La Repubblica), volti
tidiani nazionali e quelli dalla linea terminologia e di immagini evocative a fare luce su elementi contestuali e
editoriale più esplicita: i primi han- di un clima di violenza e, in alcuni casi, di scenario utili a leggere gli eventi
no assunto una posizione volta a rip- di vera e propria guerra civile, facendo entro un contesto socio-politico e
ercorrere la cronologia degli avveni- riferimento a concetti ed espressioni culturale. La Stampa, ad esempio, ha
menti, i secondi hanno rafforzato il quali quelli di “battaglia”, di “una attuato una complessa operazione di
proprio orientamento nella modalità Rosarno messa a ferro e fuoco”, di ricostruzione dello scenario, parlando
di presentazione dei fatti. E’, inoltre, “emergenza razzismo”, di “depor- di una economia fragile basata sulle
risultata interessante un’analisi della tazione dei neri”. L’associazione con “arance di carta”, delle contiguità con
terminologia utilizzata per definire i la poesia “Se questo è un uomo”, la ‘ndrangheta, della Rosarno solidale,
protagonisti del fatto, indicativa del attuata da Adriano Sofri in un arti- dando voce alle rivendicazioni dei ca-
significato attribuito all’intera vicenda: colo de La Repubblica, chiarisce come pipopolo e non trascurando il punto
l’uso, per esempio, della definizione di l’atteggiamento di allarme abbia di vista degli esperti e delle autorità.
“clandestini” anziché di “immigrati”, rappresentato l’approccio iniziale Nel rappresentare la posizione di tutti
in controtendenza con quanto emer- di molti giornali che poi hanno i protagonisti della vicenda, ha mante-
so nell’intero periodo gennaio-aprile normalizzato la presentazione del nuto un tono neutro, senza reticenze
(vedi p.4). Questi elementi si sono caso con un’analisi dei motivi e sul razzismo di molti rosarnesi e sulle
rivelati spesso in netta contrappo- l’individuazione dei responsabili. manifestazioni di violenza degli
sizione con l’intento analitico che, in Inizialmente, anche il Corriere del- immigrati.
un primo momento, alcuni quotidiani la Sera sembra ricorrere a toni al- Il processo di costruzione sim-
si erano prefissati di raggiungere. larmistici per spiegare la vicenda, bolica di un nemico non è invece
7
notizie da Babele - Dossier: Rosarno, Italia

mai esplicito né intenzionale, ma clandestinità, accrescendo così il


nasce dall’esigenza prioritaria di malcontento nel paese. L’obiettivo
individuare delle responsabilità di Feltri è inequivocabile: condannare
nello snodo drammatico che han-
Tanti colpevoli, poche gli atteggiamenti “benevoli” degli
no avuto le vicende o nella deter- soluzioni. esecutivi progressisti e indicare
minazione delle cause scatenanti. Gli editoriali su rosarno. nella nuova politica berlusconiana
Tale posizione emerge in maniera di Laurano, Masiello, Rega l’esatta inversione di rotta: “solo
molto netta ne L’Unità con l’articolo Questo lavoro ha preso in consid- grazie a questo governo si è
“Chi strangola la Calabria”, ne Il erazione gli editoriali ed i com- iniziato ad affrontare il problema,
Giornale e, soprattutto, in Libero che menti pubblicati dalle testate, ma si pagano le trasandatezze
individua l’origine della rivolta nel selezionate dal 7 al 14 gennaio dei precedenti esecutivi”. L’altro
fenomeno dell’immigrazione clan- 2010, con l’obiettivo di cogliere bersaglio de Il Giornale sono i
destina: è infatti il sovrannumero di le varie interpretazioni degli scon- Calabresi, i quali dimostrano di
immigrati a creare disagio ai rosar- tri di Rosarno. L’individuazione di prendersela con i più deboli e
nesi e a determinare il degrado della una linea editoriale univoca poveri, gli immigrati, piuttosto che
città. Nel quotidiano è però possibile per ogni quotidiano analizzato con la criminalità organizzata che
rintracciare anche un atteggiamento è stato compito arduo e neces- “conviene non toccare”.
interventista nel momento in cui sariamente riduttivo, in quanto La scelta stilistica de Il Giornale
auspica la deportazione degli im- alcuni editorialisti hanno inter- è altrettanto importante, perché
migrati ed una più rigida appli- pretato l’accaduto secondo la rivela l’intento polemico più che
cazione della legge Bossi-Fini. propria visione e cultura di ap- analitico del quotidiano. A dif-
La cornice interpretativa orientata partenenza. ferenza di testate come l’Unità o
all’intervento e alla ricerca di possibili La Repubblica, complessivamente
soluzioni può, infine, essere distinta interessate ad analizzare l’accaduto
tra la proposta di soluzioni concrete Rigore con spirito provocatorio fornendo elementi di scenario e di
(come l’inasprimento delle leggi (di Rossella Rega) approfondimento utili a inquadrare
sull’immigrazione e l’emanazione Nell’area di centro-destra i fatti il caso Rosarno in un più ampio
di piani anti-mafia) e l’incentivo alla di Rosarno evidenziano, dal frame politico-sociale, Il Giornale
costituzione di una nuova mentalità punto di vista della posizione adotta invece la strada della pro-
volta al riconoscimento dei diritti degli editoriale espressa dalle vocazione, che emerge soprattutto
immigrati (funzionale alla nascita di testate, atteggiamenti affatto dagli elementi formali e dall’uso del
una nuova humanitas). L’Avvenire, così scontati e un uso del linguaggio linguaggio. Esemplificativa la scelta
come Il Manifesto e L’Unità, si pone su intenzionalmente provocatorio, di parlare di “negri” invece che di
questa seconda tipologia interventista ben visibile nelle titolazioni ad immigrati, a giustificazione della
che punta a creare una nuova cultura effetto. Iniziando da Il Giornale, quale Feltri riporta la definizione
dei diritti e a promuovere campagne va subito segnalato l’elevato proposta dallo Zingarelli (“Negro è
di informazione che alimentino il livello di attenzione prestato alla chi appartiene e alla razza Negra”),
rispetto e il dialogo sociale. Ciò vicenda: a partire dal 9 gennaio e accompagnata, anche in questo
trova conferma nell’uso di un tono per tutta la durata della settimana, caso, da un divertente e sarcastico
prevalentemente solidaristico Il Giornale dedicherà a Rosarno pezzo sui neologismi più diffusi
nei confronti degli immigrati l’editoriale di prima pagina e nella dai “perbenisti” di centro sinistra.
(definiti dal quotidiano cattolico maggior parte dei casi il compito Quest’ultimi si sforzano infatti di
come “schiavi stagionali”, è affidato direttamente a Vittorio trovare vocaboli politically correct,
“invisibili”, “persone titolari di Feltri. Il titolo del suo primo pezzo sostituendo gli spazzini con gli
diritti”, “fratelli”), a fronte di risuona: “Hanno ragione i negri”. “operatori ecologici”, i sordi con
una realtà, come sottolineato da Feltri individua la responsabilità gli “audiolesi”, i ciechi con i “non
Marina Corradi in un editoriale, dell’accaduto nella politica vedenti”.
“inesorabilmente infiltrata di “buonista” e indulgente dei Meno presente, dal punto di vista
malavita e malapolitica”. governi progressisti, responsabili di dell’attenzione editoriale prestata
L’insieme degli elementi presi in aver trascurato, tollerato e persino al caso Rosarno, si dimostra il quo-
esame ha, dunque, contribuito a incoraggiato l’immigrazione tidiano diretto da Belpietro, Libero,
ricostruire un mosaico di significati clandestina. “Progressisti che dimezza rispetto a Il Giornale
che sono stati chiamati in causa predicatori del multiculturalismo” è gli editoriali dedicati all’accaduto. In
nel tentativo di fare chiarezza e l’appellativo utilizzato da Feltri per questo caso il modello di spiegazi-
rendere accessibile al lettore una indicare l’arco delle forze politiche one offerto sulla vicenda è quello
vicenda che, fin da subito, si è di centro sinistra che, unitamente dell’individuazione di un colpevole e il
rivelata complessa e multidimen- all’“ala cattolica più permissivista”, bersaglio individuato in proposito è la
sionale. hanno alimentato la piaga della politica “statalista” e “permissivista”.
Libero, in modo ancor più netto de
8
notizie da Babele - Dossier: Rosarno, Italia

Il Giornale, punta a far quadrato e de Il Messaggero. Le prime, dall’altro come un fenomeno ec-
intorno al governo, sottraendolo infatti, a differenza delle altre cezionale ed unico nella sua grav-
da qualsiasi responsabilità in merito testate, in alcuni casi riconoscono ità, tanto da essere citato anche in
alla rivolta. Non solo, Rosarno diventa delle responsabilità anche a carico articoli che trattano altri temi (“i
per Libero un mero espediente per di immigrati/clandestini, oltre bagliori della caccia al lavoratore
condannare la politica statalista, di che delle istituzioni nazionali. In immigrato a Rosarno illuminano
assistenza e pubblico sussidio, che particolar modo il QN sembra di una luce sinistra quel che re-
ha contraddistinto lo sviluppo del puntare l’attenzione su fattori sta, forse, della sinistra”, Parlato,
Mezzogiorno, favorendo delin- come politiche di ingresso degli 10/1, p.1) Si ritrova, comunque,
quenza e corruzione. immigrati mal bilanciate rispetto nel “quotidiano comunista” una
alle effettive esigenze del Paese. linea editoriale piuttosto precisa:
Un continuum di posizioni tra Tra le soluzioni proposte da queste le colpe della situazione verificatasi
intransigenza e integrazione testate per il caso Rosarno vi in Calabria sono da ricercarsi es-
(di Sonia Masiello) è, infatti, anche quella di porre senzialmente nella politica, sia del
L’area definita come moderata- un freno all’immigrazione. Il governo (soprattutto perché dà
cattolica comprende un congruo continuum procede secondo una voce alla xenofobia della Lega)
numero di testate: Corriere della linea leggermente più moderata che dell’opposizione, ambigua e
Sera, Il Messaggero, La Stampa, Il nel caso de La Stampa e de Il poco incisiva. La classe politica non
Sole24ore, Quotidiano Nazionale e Sole24ore, che inquadrano i fatti è apparsa in grado di contrastare
Avvenire. Occorre premettere che calabresi in contesti con difficoltà efficacemente e di porre rimedio
i numeri di editoriali/commenti pregresse, dovute alla questione agli effetti deleteri di un modello
riservati alle vicende di Rosarno meridionale e alla criminalità economico globale considerato
sono risultati differenti a seconda organizzata, dimostrando come sbagliato. È naturalmente chia-
dei quotidiani analizzati. Il Corriere la complessità del caso Rosarno mata in causa anche la ’ndrang-
della sera e La Stampa hanno esiga non solo soluzioni securitarie heta e gli interessi mafiosi presenti
dedicato maggiore attenzione e politiche di legalità confortate nel territorio calabrese, ma con
all’analisi del caso e a scalare da una maggiore presenza dello l’avvertenza (espressa chiaramente
sempre meno parole di commento Stato, ma anche un maggiore nell’analisi di Enrico Pugliese del
da parte di Quotidiano Nazionale, controllo delle derive economiche 10/1, p.4) di non celare dietro
Il Messaggero, Avvenire e Il dovute al lavoro nero e agli questa le miserevoli e disumane
Sole24ore. Questa prima riflessione endemici squilibri tra nord e sud condizioni alloggiative e di salario
serve a ponderare i risultati che Italia. Su questa scorta di idee a cui sono costretti gli immigrati
emergono dal quadro generale si attestano anche le testate più per lavorare, non solo a Rosarno
delle posizioni espresse da ciascuna moderate del continuum: Avvenire ma in tutta Italia. Appaiono invece
testata e a spiegare anche la e Il Messaggero, che sottolineano decisamente più sfumate le pro-
maggiore varietà di atteggiamenti con accenti più forti la necessità di poste di soluzione o di intervento
assunti sulla questione da parte inquadrare l’argomento Rosarno rispetto ai fatti in corso. Quasi mai
del Corriere della sera e de La in una cornice di solidarietà e i commentatori propongono “cosa
Stampa rispetto alle altre. Inoltre, di cultura dei diritti, così come fare” e quando ciò accade si fa ap-
è interessante notare che persino in parte richiesto dal tema pello al recupero di una “cultura
all’interno di tali testate è possibile dell’immigrazione e in parte da dei diritti umani” o al sostegno
ravvisare posizioni differenti a quello specifico del contesto allo sciopero degli immigrati (te-
seconda della firma del giornalista meridionale. nutosi poi a marzo). Questo tipo
editorialista che, oltre a rimarcare di risposte, cioè, non indica linee
la linea editoriale del quotidiano, concrete di politiche pubbliche ma
esprime la propria personale Analisi senza soluzioni sembra diretto soprattutto a con-
visione dei fatti. Questo è risultato (di Patrizia Laurano) trastare quel clima sociale che, in
particolarmente evidente dalla Il manifesto ospita il primo editori- tutti gli editoriali, viene descritto in
lettura dei commenti de La Stampa, ale il 9 gennaio, affidato ad Ales- termini di razzismo e di sicurezza:
che mostrano una equilibrata varietà sandro Dal Lago, studioso che da “il razzismo riunifica l’Italia (…);
di idee e riflessioni sul caso. Entrando anni si occupa di immigrazione adesso il razzismo contro gli im-
nello specifico della diversità e razzismo e, nei giorni seguenti migrati mette d’accordo leghisti e
delle posizioni dell’intero arco (fino al 12 gennaio), sono piuttos- terroni” (Portelli, 12/1, p.1).
moderato-cattolico, dall’analisi to numerosi gli editoriali o i com- Anche La Repubblica stenta, nei
delle linee editoriali si può ricavare un menti volti ad analizzare la situazi- propri editoriali, ad offrire soluzioni
continuum che va dalle posizioni one di Rosarno, trattato da un lato ai fatti di Rosarno. Il quotidiano del
più conservatrici del Quotidiano come un fatto inevitabile, visto “il Gruppo Editoriale L’Espresso segue
nazionale e del Corriere della sera, grado di sopportazione dei lavora- la vicenda da subito e già l’8 gen-
a quelle più moderate di Avvenire tori stranieri” (Dal Lago, 9/1, p.1), naio dedica l’editoriale di prima
9
notizie da Babele - Dossier: Rosarno, Italia

pagina ai “diseredati d’Italia”,


affidato ad Attilio Bolzoni (gior-
Le parole sono pietre
di Marco Bruno
nalista che si occupa in particolare
di mafia e che seguirà, come in-
viato, tutta la vicenda di Rosarno In occasione dei fatti di Rosarno, i corso sull’altro” come pratica di cos-
nei giorni successivi). Responsabili primi due titoli de Il Giornale han- truzione di una subordinazione che
della situazione, secondo la lettura no destato un notevole scalpore, passa per il nesso tra sapere e potere,
de La Repubblica, sono soprattutto relativo all’uso del termine “negri”. come sistema di discorsi esercitati a
le ‘ndrine, i caporali e la classe politica La scelta della testata – volontari- fine di controllo della “dominanza”
di governo perché alimenta la paura amente provocatoria − ha, di fatto, e la storia e il carico semantico del
sociale per garantirsi il consenso. At- l’effetto di “aprire una vertenza” sul termine “negro” lo dimostra, in-
tori, comunque, che agiscono in un linguaggio e sul politically correct, dipendentemente dal suo significato
contesto connotato dalla piaga del la- anche se in realtà questo evento ap- strettamente etimologico. “Negro”
voro nero e del razzismo di quelli che pare solo un’ennesima tappa di un è comunque un insulto, negli Usa
Maurizio Barbagli (12/1, p.33) chiama percorso all’insegna dello sdogana- sarebbe più simile a nigger che a ne-
“italiani extra-punitivi”, cioè coloro mento di espressioni che vengono di gro, dove non a caso si usa black o
che sfogano sugli altri (gli immigrati) volta in volta definite come “buon- african american. Il potere di nom-
l’aggressività e la frustrazione conseg-
iste”, “ipocrite”, etc. inare l’altro è la primaria forma di
uenti alla mancata realizzazione dei
Va detto che il caso genera un ef- esercizio di dominio da parte di una
propri bisogni.
fetto eco su varie altre testate che, maggioranza su una minoranza o
L’Unità, infine, dedica uno spazio
significativo alla rivolta di Rosarno soprattutto in editoriali e commenti su gruppi svantaggiati. Il principio
affidando i commenti a personalità (Il Manifesto, Corriere della Sera, Il di fondo non può che essere quello
diverse, in grado di restituire Fatto Quotidiano e altri), criticano dell’autodefinizione: sono gli stessi
un’analisi articolata e suggestiva: questa scelta oltre a dare il via a un soggetti a dover definire cosa in ter-
dalle dichiarazioni più propriamente procedimento disciplinare da parte mini di denominazione sia politica-
politiche di Jean-Leonard Touadì e di dell’Ordine dei Giornalisti (ulteriori mente scorretto e cosa no.
Livia Turco alla testimonianza delle interventi dello stesso Giornale stig- Colpisce che chi agita in senso po-
associazioni (Enzo Mazzi, 10/1, p.15) matizzeranno nei mesi successivi lemico il tema del politicamente (s)
che reclamano una “trasformazione questo “interventismo” dell’ordine corretto, e ancor di più degli appelli
culturale”; dal parallelismo con il film professionale, appellandosi alla lib- al “coraggio” e alla “schiettezza”
Avatar che racconta di una “caccia ertà di espressione). Non solo, Il contro i “bizantinismi buonisti”,
al selvaggio” alla voce degli scrittori, Giornale continua, a questo punto non è certo parte di quei gruppi che
con Igiaba Scego che richiama i “deliri “normalizzandone” l’uso, con il sono costretti a subire, dall’alto e
di misoginia e razzismo” del fumetto ricorso al termine “negri” anche in dall’esterno, l’intento classificatorio
“L’eternauta” di Oesterheld, e con altre occasioni, ad esempio con titoli e spregiativo di certi termini.
Lidia Ravera che il 14 gennaio (cioè come “Sindacati contro immigrati.
quando il caso Rosarno si sta avviando Sciopero vietato ai negri” (Il Gior-
a conclusione, giornalisticamente nale, 21/1/2010) in previsione dello
parlando) descrive l’accaduto come sciopero degli immigrati del primo
un fatto di razzismo dei “cittadini marzo.
di Rosarno che non raccoglievano Il sociologo francese Pierre Bourdieu
agrumi a Rosarno”. Meno presente ha insegnato quanto sia importante
sembra essere la ‘ndrangheta,
per un gruppo sociale la “denomi-
considerata come uno degli elementi
nazione”, “il venir nominati”, ovve-
che caratterizzano il contesto politico
ro l’essere catalogati, classificati; in
calabrese, e come uno dei problemi
del territorio che però non viene alcuni casi si può riconoscere il “dis- Il Corriere della sera, 11/1/2010, p. 29

affrontato né dalla politica né dai


cittadini calabresi. Anche nel caso
de l’Unità, non è facile individuare
soluzioni: la società civile non sembra
in grado di reagire e la politica non
dà segni di ripresa; nuovamente,
come nel caso de Il Manifesto, ci si
richiama ad una riscossa democratica
per acquisire diritti e legalità e ad una
trasformazione culturale in grado di  
“raccontare” la convivenza. Il Giornale, 9/1/2010, p. 1

10
notizie da Babele - Buone notizie

e diffusione della Carta di Roma, tazione di ricerche sull’evoluzione


Invertire una tendenza? non solo come un insieme di in- multiculturale del Paese e sulla vita
di Marco Bruno
dicazioni “in negativo” (come degli stranieri; altre sono annunci
scelte linguistiche o prassi da di nuovi provvedimenti legislativi
Il gruppo di lavoro Buone notizie evitare), ma come un diverso
nasce con l’idea di approfondire in materia di immigrazione, e il di-
approccio, in cui i giornalisti af-
l’analisi degli esempi positivi battito politico che quasi sempre
frontino in maniera pro-attiva,
rintracciabili nel corpus di ma- sviluppando in piena autonomia ne consegue. In entrambi i casi,
teriali raccolti dall’Osservatorio le proprie pratiche, competenze riportando opinioni e posizioni di-
Carta di Roma e di sviluppare e sensibilità, il delicato ruolo di vergenti di esperti e rappresentanti
una riflessione sulla buone prat- mediazione e di “accompagna- delle istituzioni, queste cronache
iche di giornalismo in materia di mento del nuovo” che sulle loro suonano nel complesso abbastan-
immigrazioni e di diversità. spalle, inevitabilmente, ricade. za bilanciate,“imparziali”.
L’esigenza di un tale percor-
Le 55 unità che rimangono al net-
so mira a ricordare che, pur in
presenza di numerose criticità to delle neutre, sono le buone no-
nella rappresentazione dei mi-
(Poche) buone notizie sugli tizie, pari al 3,7% dell’intero cam-
immigrati pione. Nonostante l’esiguità dei
granti, un “diverso giornalismo”
di Gaia Peruzzi e Fabiana Lotito
è possibile, che le distorsioni e casi, e dunque il valore solo indica-
le semplificazioni non sono in- I giornali italiani pubblicano tivo di questi dati, la costanza con
evitabili e che i giornalisti stessi buone notizie sugli immigrati e cui certi elementi si ripropongono
possono essere agenti responsa- sull’immigrazione? all’attenzione dei ricercatori in fase
bili di una riflessione profonda Sì. Ma poche, troppo poche. di analisi ci consente qualche ulte-
sul cambiamento della società Questo è il primo dato che emerge riore considerazione.
italiana. dalla ricerca effettuata dalla Innanzitutto, sul significato
Si tratta da un lato di individu- Facoltà di Scienze della Comuni-
are e analizzare buone notizie dell’aggettivo “buona”. Delle
cazione della Sapienza, Università buone news registrate, quelle ef-
che, quindi, per il loro conte-
di Roma, all’interno di un percorso fettivamente buone, che narrano
nuto (storie di integrazione,
inchieste sul multiculturalismo, di approfondimento dei dati che cioè vicende di integrazione, og-
episodi positivi di cui sono pro- abbiamo denominato “Buone no- gettivamente positive (le piccole-
tagonisti immigrati) si pongono tizie”. A partire dal corpus comp- grandi storie di chi ce l’ha fatta,
esplicitamente al di fuori del lessivo raccolto lungo il 2008, in emblematiche di una convivenza
trend – mostrato unanimemente occasione della Ricerca nazionale possibile), si contano sulle dita di
da tutte le indagini su media e su immigrazione e asilo nei media una mano.
immigrazione − di una rappre- italiani, (monitoraggio dei princi- Nella maggior parte dei casi le
sentazione ampiamente schi- pali quotidiani nazionali per diverse
acciata sulla dimensione della buone notizie del nostro campi-
settimane), su circa 1.540 articoli one sono invece articoli di denun-
cronaca nera e della criminalità.
selezionati e analizzati sui temi cia: “semplici” pezzi di cronaca,
Dall’altro lato, provare a indi-
viduare anche esempi di buone dell’immigrazione, della cronaca e commenti, storie di vita, inchieste
pratiche giornalistiche proprio della sicurezza, le notizie non cat- o interviste scritti con il chiaro in-
in quelle notizie che narrano tive sono solo 85. Neppure il 6% tento di portare alla luce le con-
fatti di cronaca o episodi rela- del totale. dizioni difficili, ingiuste o tremende
tivi alla criminalità, ma lo fanno Ad essere precisi poi, di queste degli immigrati che vivono (o che
senza indugiare in immagini quasi un terzo sono classificabili vorrebbero arrivare) in Italia, op-
stereotipe o distorcenti, senza come notizie neutre: perché ripor- pure il razzismo della società di ac-
ricorrere a semplificazioni e sen- tano fatti o commenti concernenti
za criminalizzare l’immigrazione coglienza. È chiaro che la bontà di
l’immigrazione, o aventi per protag- queste notizie non risiede nella re-
in quanto tale.
onisti immigrati o gruppi nazionali altà positiva del fatto che le ha ispi-
È evidente che si tratta di immag-
inare la responsabilizzazione non autoctoni, che di per sé non rate (che, anzi, spesso sono eventi
della professione giornalistica sono né positivi né riconducibili a drammatici, se non vere e proprie
nei confronti dell’immigrazione episodi di nera, incidenti, problemi tragedie), quanto invece nel punto
e della diversità culturale, forte- di sicurezza. Molte di queste noti- di vista (sensibile, corretto, partec-
mente voluta dall’approvazione zie prendono spunto dalla presen- ipe) di chi le ha cercate e narrate.
11
notizie da Babele - Buone notizie

Di fatto, queste potrebbero essere Gli obiettivi della ricerca su


riconosciute anche come buone buone notizie e best practices
notizie sui giornalisti, più che
sull’immigrazione. 1) Costruzione di una tip-
Ancora, un terzo piccolo grappolo ologia di buone notizie
di buone notizie può essere iden- sull’immigrazione, dove buone
tificato dalle cronache che racco- è sinonimo di “non negative”
ntano le rivendicazioni – di singoli o “neutre”.
individui o di intere comunità; sot- Quante e quali sono le buone
toforma di cortei, proteste, gior- notizie sull’immigrazione?
nate di sensibilizzazione, esterna- Quali sono i temi che fanno
 
zioni, etc. – per il riconoscimento Mimmo Paladino, “Porta Di Lampedusa - Porta d’Europa”
Monumento alla Memoria dei Migranti deceduti in mare. cronaca bianca in tema di im-
dei diritti degli immigrati, dei clan- migrazione? Quali temi, non
destini, dei rifugiati. Indipendente- Una porta per non legati ad episodi di devianza
mente dal tono e dallo stile della dimenticare e criminalità, riescono a “bu-
narrazione, si è individuata una care” l’attenzione dei giornal-
Avvenire
caratteristica di bontà della notizia isti e a farsi notizia? Ci sono
17 Giugno 2008
nel fatto che, a differenza della degli elementi narrativi e stil-
stragrande maggioranza degli arti- Un articolo rappresentativo
di una buona notizia per lo istici che accomunano queste
coli, si dia spazio e voce ai bisogni sguardo giornalistico quanto buone notizie?
delle minoranze, e visibilità ad azi- per l’evento riportato.
Il primo monumento nel
oni di affermazione positiva. Mediterraneo testimone, 2) Individuazione di una serie
Quali sono, sempre stando al cam- come i giornali, del grande di buone prassi di giornalismo,
cambiamento sociale che sta
pione della ricerca, i temi principali attraversando l’Europa e che ovvero di modalità di costruzi-
e le vicende che più spesso vedono passa attraverso le singole one della notizia che si dis-
esistenze individuali, storie
gli immigrati protagonisti di buone di persone in un Paese che tinguano per la correttezza e
notizie, o di notizie con loro soli- cambia, trattate con “um- l’adeguatezza dei linguaggi e
dali, sulle pagine dei nostri quo- iltà, sia per chi arriva sia per
chi accoglie”, come ricorda degli stili utilizzati.
tidiani? anche l’artista Palladino. Ci sono “buone notizie sui
I viaggi dei migranti, in particolare giornalisti” (ovvero esempi di
le traversate, gli sbarchi e le trage- buon giornalismo) tra le sto-
die dei clandestini nei nostri mari. I rie, anche tra quelle di cronaca
successi degli immigrati a scuola e nera, sugli immigrati narrate
nel lavoro. L’incontro e il confronto in tv e sui giornali? Se sì, che
tra religioni. cosa distingue questi buoni
esempi (di quelle che restano
comunque “cattive notizie”)
dalle altre notizie sugli immi-
grati?

3) Costruzione di un indicatore
operativo di buona notizia
Che cos’è ad oggi una buo-
na notizia sull’immigrazione?
  di Sara Strippoli - La Repubblica, 11 Febbraio 2008
Quali sono gli indicatori di
Il loro sguardo su di noi. Il giudizio degli stranieri, per la precisione della donne strani- buona notizia che potremmo
ere, sulle nostre famiglie. Questo articolo è un unicum del nostro campione, emblema- suggerire ai giornalisti come
tico per almeno tre motivi: il punto di vista è esplicitamente rovesciato (le immigrate
giudicano la nostra cultura e i nostri comportamenti); la narrazione ha il peso e lo facilmente riproducibili nelle
spessore di una ricerca scientifica; la voce è quella delle donne straniere (per il resto notizie mainstream?
praticamente invisibili nel nostro corpus di articoli).

12
notizie da Babele - Buone notizie

Rosarno, il caso del quotidiano La immigrati, il substrato economico


Siate buoni voi che potete. Stampa che, in occasione degli e le diverse implicazioni (comprese
l’inchiesta e le voci al plurale
eventi avvenuti nella cittadina ca- quelle relative agli atteggiamenti
di Marco Bruno
labrese, sembra distinguersi per apertamente razzisti o al ruolo
La ricerca di buone pratiche, in la completezza e la profondità di della criminalità organizzata).
cui anche a fronte di eventi dram- molti dei suoi articoli. Il quotidiano torinese ha, nel
matici o conflittuali, le immagini Ciò non vuol dire che manchino complesso, unito la profondità
degli immigrati non cadessero in nelle altre testate esempi validi dell’inchiesta ad una descrizione
stereotipi o distorsioni non è sta- e meritevoli di una menzione, multidimensionale dei fatti; fin
ta affatto facile. Troppo denso e tutt’altro. Altre testate, storica- dall’inizio l’analisi del contesto
impenetrabile appare il magma mente e per linea editoriale (quin- ha riguardato i problemi del la-
di notizie di “nera” in cui si rile- di abbastanza prevedibilmente), voro e dell’economia in nero so-
vano l’utilizzo costante delle eti- hanno anche in questa occasione prattutto del comparto agricolo
chette nazionali come elemento mostrato una sorta di “vicinanza” (un’economia fragile basata sulle
definitorio imprescindibile, l’uso con i soggetti stranieri protago- “arance di carta”), così come
di immagini stereotipe, gli accos- nisti di quegli episodi, mostrando l’esclusione, la marginalità e la
tamenti generalizzanti. Abbiamo con approfondimenti, raccolta di mancanza di diritti dei braccianti
così deciso di segnalare, in linea opinioni di esperti, di esponenti stagionali.
con l’attenzione rivolta ai fatti di della società civile e degli stessi

La Stampa, martedì 12 gennaio 2010, p. 4

La Stampa, sabato 9 gennaio 2010, p. 29

I soggetti di cui si raccolgono le La Stampa affronta le provo- ma anche sugli accertamenti


voci sono gli “immigrati” (ra- cazioni dei giovani (più o meno sull’economia degli aiuti a pi-
ramente indicati come “clan- legati alla ndrangheta) nei con- oggia e dei finti braccianti. Il
destini” se non in riferimento fronti dei braccianti africani; tono complessivo della trattazi-
a dichiarazioni di politici e tra le “soluzioni”, invece di one è analitico, molto attento
quasi sempre indicati come vit- generici appelli normativi, il al punto di vista degli immi-
time), ma anche i “rosarnesi quotidiano torinese si focalizza grati e dei rosarnesi effettiva-
onesti”, e i rappresentanti del sul ruolo delle forze dell’ordine mente toccati dalla rivolta.
volontariato locale, ad esem- e della magistratura in termini
pio quello cattolico. Da subito di pressione sulla ndrangheta,
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notizie da Babele - Buone notizie

clandestino, etc.); za semplificazioni distorcenti.


Prove di cambiamento - evitando il linguaggio Occorre poi prestare attenzi-
di Paola Panarese e Valeria Lai
dell’estraneità che accentua la one al taglio e alla tipologia
definizione della persona come delle notizie: troppo spesso si
Al di à di ogni intento norma- colui che “viene dal di fuori” scelgono le brevi e comunque
tivo, le indicazioni che seguono rispetto alla comunità: extra- sempre nell’ambito della cro-
sono frutto di svariati anni di comunitario, straniero, oppure naca nera. In questo contes-
studio sulla rappresentazione le varie etichette nazionali to dovrebbe trovare spazio la
giornalistica dei fenomeni mi- (“albanese”, “rumeno”, etc.) voce dello straniero, attraver-
gratori oltre che del lavoro di quando usate implicitamente so interviste o il racconto, in
diverse istituzioni che in Eu- per affermare una diversità prima persona, degli avveni-
ropa hanno sistematizzato ori- con la “comunità” autoctona;
entamenti, indicazioni etico- menti dei quali è protagonista
in questi casi l’effetto (ampia- o come egli conosce e si rap-
deontologiche, linee guida per mente dimostrato da ricerche
un’informazione più attenta e presenta la realtà della quale
sociologiche e psicosociali) si parla. Si dovrebbe, inoltre,
meno semplicistica. è quello di “criminalizzare”
Una buona notizia prestare particolare attenzi-
l’altro e di accentuare una sup- one alla dignità delle persone,
sull’immigrazione - attraverso posta diversità “morale” dei
la lente della deontologia gior- al suo diritto alla riservatezza,
diversi gruppi. alla sua storia, offrire spazio ai
nalistica - è quella che affronta - limitando scelte linguistiche
avvenimenti, fatti e fenomeni: numerosi esempi di convivenza
che insistono sulle dimensioni e integrazione quotidiana tra
- rispettando le norme deonto- della paura o dell’ansia, della
logiche; la popolazione autoctona e i
criminalizzazione del diverso,
- evitando l’uso dell’etichetta soggetti migranti, e prestare
ma anche quelle del pietismo
della nazionalità soprattutto attenzione alla loro cultura
oppure della compassione;
nella titolazione; e al loro ruolo nella società,
- evitando i toni allarmistici o
- evitando di associare alla de- tentare di raccontare al meg-
eccessivamente enfatici;
scrizione di un fatto “cornici lio le nuove generazioni che
- aggiungendo alla descrizione,
interpretative” stereotipizza- quotidianamente (a partire da
quando possibile, approfondi-
nti (criminalità e clandestinità, mento, analisi, pluralità di voci esperienze migratorie dei pro-
categorizzazioni etnico-nazion- e punti di vista. pri genitori) sperimentano la
ali e devianza, etc.); Una buona notizia affronta, pluralità e l’intercultura nella
- individuando per la costruzi- quindi, il tema problematizza- società italiana.
one dell’articolo elementi di- ndolo approfondendo, sceg- Tra le buone pratiche …
versi da quelli che definiscono liendo l’inchiesta e l’indagine È sicuramente una buo-
l’immigrato solo in riferimento per spiegare i fatti o anche na pratica consultare, per
alla sua posizione nei termini di solo descrivendolo in maniera l’elaborazione di un articolo o
status di soggiorno (irregolare, corretta e con distacco o sen- di un servizio, fonti che mirino

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notizie da Babele - Buone notizie

all’approfondimento del tema Per approfondire (a cura di Sara Ritucci)


immigrazione, distinguendo
tra quelle primarie (siti istituz- Consigli di lettura
ionali, ad es. Unhcr, Caritas,
Aiccre, ImmigrazioneOggi) e Bechelloni G., Giornalismo o postgiornalismo? Studi per pensare
quelle secondarie (agenzie al modello italiano, Liguori Editore, Napoli, 1995
stampa come “Redattore So- Corte M., Comunicazione e giornalismo interculturale. Pedago-
ciale”). In Italia sono decine le gia e ruolo dei mass media in una società pluralistica, Cedam,
realtà (istituzioni, associazioni, Padova, 2006
ONG, Enti Locali, esperti, Os- EUMC, Migration and Cultural Diversity in the Mass Media. An
servatori e Centri di ricerca, le overview of research and examples of good practice in the EU
stesse comunità organizzate di Member States, 1995-2000, Vienna, 2002
stranieri o i giornalisti di prov- Kapuscinski R., Il cinico non è adatto a questo mestiere. Conver-
enienza immigrata) che pos- sazioni sul buon giornalismo, E/O, Roma, 2002
sono fornire dati e analisi, in- Roidi V., Cattive notizie. Dell’etica del buon giornalismo e dei
formazioni dettagliate, storie danni da malainformazione , Centro di Documentazione Giornal-
di vita, e, soprattutto, punti di istica, Roma, 2008
vista non scontati per affron- Sorrentino C., Tutto fa notizia. Leggere il giornale e capire il gior-
tare i fenomeni migratori e i nalismo, Carocci, Roma 2007.
fatti ad essi connessi in modo
originale e attento alla comp- Materiali e linee guida
lessità. Questo tema può es-
sere utile anche nella prospet- Diversity Toolkit, Miramedia
tiva di questi stessi soggetti: la http://mim.idca.nl/media/uploads/Diversity%20toolkit/
volontà e la capacità di “farsi NGOs%20Toolkit%20Sofia%20version%2014.05.10.pdf
fonti” per il mondo giornalisti-
co (in salutare “competizione” Reporting Diversity - Society of Editors and the Media Trust
con fonti quali i politici o le h t t p : / / m i m . i d c a . n l / m e d i a / u p l o a d s / D i v e r s i t y % 2 0 t o o l k i t / M e d i-
forze dell’ordine, spesso pi- atrust%20reporting%20diversity.pdf
gramente privilegiate dagli
operatori dell’informazione) Piattaforma dei media multiculturali
rappresenta una sfida determi- http://www.mediamrad.it/
nante per invertire il segno di
una rappresentazione stereoti- più facilmente in tali compor- oni, come la routinizzazione,
pata e distorta. tamenti. È il caso, ad esempio, l’accesso sempre alle stesse
È una buona pratica prestare la delle immagini di minori (san- fonti istituzionali o di pubblica
dovuta attenzione nell’utilizzo zionate dalla Carta di Treviso): sicurezza.
delle immagini che accompag- nel caso di minori stranieri o Serve una professionalità con-
nano gli articoli o i servizi di appartenenti a minoranze (ad sapevole e rispettosa della
cronaca; evitare ad esempio le esempio rom, oppure bambini diversità etnica; questa non
foto-segnaletiche dei presunti in arrivo sulle coste italiane) può che comprendere com-
rei (di cui si è abusato, ad es- sono stati rilevati molti più petenze tecniche, conoscenze
empio, nel caso dello stupro casi di mancato rispetto di pre- specifiche e un’importante
della Caffarella, a Roma) che scrizioni che, è bene ricordar- impostazione mentale aperta
fino a verdetto definitivo sono lo, sono stati i giornalisti stessi al dialogo, al confronto, allo
appunto “presunti”; oppure le a darsi. Evitare poi, possibil- scambio. E ovviamente una
loro immagini in manette; si mente, l’abuso di immagini di visione critica e autoriflessiva
tratta di un’indicazione valida archivio o di repertorio sugli sul mestiere del giornalista, ol-
per tutti i casi di cronaca, che sbarchi, soprattutto se la no- tre che rigore professionale e
riguardino italiani o stranieri, tizia principale non riguarda rispetto codici deontologici.
ma appare evidente che nel tale argomento; è chiaro che
caso di crimini commessi da in questo contesto si inserisco-
persone di origine immigrata no alcuni problemi “di lungo
il mondo giornalistico indulga corso” nel lavoro delle redazi-
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notizie da Babele - Iniziative e segnalazioni

“Linee guida per i media su minori Sede operativa:


Abolita la parola stranieri e giustizia minorile”, otto- Segretariato ANSI – presso FNSI.
“clandestino” bre 2009; Corso Vittorio Emanuele II, 349 – Roma
Paula Baudet Vivanco
Dal 10 novembre 2008 le agenzia di “Ritorno volontario assistito. Orienta- (Segretario nazionale)
stampa quotidiane Redattore Sociale menti per i media”, aprile 2010.
e Dire hanno abolito la parola “clan- Questi documenti si pongono come
destino” dai loro notiziari. In una nota strumenti di lavoro per i giornalisti, per Rapporto sul razzismo in
hanno chiarito che al suo posto “sono un approfondimento qualificato, ma Italia. Manifestolibri 2009
usati di volta in volta i termini più ade- agile, delle peculiarità del tema specifi-
guati al contesto delle singole noti- co (dati, modelli organizzativi, quadro Il razzismo è un’“emergenza” o è div-
zie: irregolare, migrante, immigrato, normativo di riferimento, pregiudizi entato un fatto sociale ordinario? Vi è
rifugiato, richiedente asilo, persona, collegati, ecc) e come linee guida per o no una responsabilità della politica,
cittadino, lavoratore, giovane, donna, orientarsi e muoversi senza commettere delle istituzioni, degli intellettuali, dei
uomo ecc. Viene inoltre evitata, tranne errori e senza cadere negli stereotipi più media nella produzione e riproduzione
in rari casi, la parola ‘extracomuni- comuni. dei discorsi e delle pratiche stigmatizza-
tario’”. “Oltre ad essere impropria, la nti che alimentano le discriminazioni e
parola “clandestino” ha sempre più Carla Olivieri, responsabile le violenze razziste? Lunaria ha tentato
assunto nell’immaginario un’accezione “AICCRE, Sociale per l’Europa” di rispondere a queste domande con il
offensiva e spesso criminalizzante, che Giuseppe D’Andrea, responsabile Uffi- Rapporto sul razzismo in Italia (Manifes-
rischia di estendersi a tutta la popolazi- cio Stampa AICCRE tolibri 2009), edizione aggiornata del
one immigrata”, ha affermato il diret- Titty Santoriello, Ufficio Stampa AICCRE Libro bianco sul razzismo in Italia “Cro-
tore di Redattore Sociale, Stefano Tra- nache di ordinario razzismo”.
satti. “Ci sembra una scelta doverosa Le cronache documentate nel rap-
e di rispetto della dignità delle persone porto parlano da sole: testimoniano
straniere, soprattutto di chi ha affron-
ANSI l’infondatezza della tesi che tenta di
tato viaggi drammatici per arrivare nel volta in volta di liquidare come “casi
nostro paese”, ha aggiunto il direttore Nel febbraio 2010 è nata l’ANSI (Associ- isolati” quelle violenze razziste che, per
di Dire, Giuseppe Pace. azione Nazionale Stampa Interculturale) la loro gravità, riescono ad acquisire
Nel 2009 Redattore Sociale ha scelto di come nuovo gruppo di specializzazione visibilità sui media e divengono oggetto
eliminare la parola “nomadi” (ormai in- della FNSI (Federazione Nazionale della del discorso pubblico.
adeguata nella stragrande maggioranza Stampa Italiana), fondata all’interno L’analisi delle nuove norme adottate in
dei casi), scegliendo nei titoli la dicitura del sindacato unitario italiano per oc- materia di immigrazione nel 2008 e nel
“Rom/Sinti”. cuparsi in particolare dei temi legati 2009 e il monitoraggio della stampa ev-
all’immigrazione e all’Italia multietnica. idenziano come il mondo della politica,
www.redattoresociale.it Tra le principali novità dell’Ansi vi è in- i media e il “diritto speciale” riservato ai
www.dire.it nanzitutto la sua composizione. È, in- migranti tendano a convergere nel pro-
fatti, promossa e costituita da giornalisti durre un’immagine prevalentemente
di origine straniera che lavorano in tes- negativa e stigmatizzante dei cittadini
Con le parole giuste... tate a larga diffusione e multiculturali di di origine straniera e dei rom. La decos-
varie Regioni italiane. truzione dei pregiudizi e degli stereotipi
ANSI intende agire per favorire veicolati dal discorso pubblico e dai
L’AICCRE, (Associazione Italiana per i
l’accreditamento, il radicamento ter- media viene svolta grazie a un’attenta
Comuni e le Regioni d’Italia), nel con-
ritoriale, il rafforzamento istituzionale, analisi del carattere performativo del
testo dell’area di lavoro “Sociale per
l’accesso alle risorse e alle opportunità di linguaggio che li contraddistingue e
l’Europa”, ha realizzato negli ultimi
formazione degli stessi operatori, anche attraverso la narrazione di otto casi es-
anni interventi per promuovere forme di
attraverso lo scambio di buone pratiche emplari di cronaca che hanno coinvolto
comunicazione sociale su ambiti specifi-
a livello internazionale. Con l’obiettivo come protagonisti, nel ruolo di vittime
ci del fenomeno delle migrazioni facen-
di rappresentare un punto di riferimen- o autori, cittadini stranieri. Conclude il
do emergere stereotipi e pregiudizi.
to specifico per tutti i giornalisti di orig- rapporto un inventario dell’intolleranza
Adottando un approccio di sistema , nel
ine straniera che lavorano nel settore che documenta 398 episodi di razzismo
piano di lavoro si è sempre attivato un
dei media grazie anche all’istituzione avvenuti tra il gennaio 2007 e il luglio
percorso di approfondimento del ruolo
di un Segretariato per accompagnare 2009. Si tratta di un lavoro collettivo re-
dei media nell’informazione sul tema
l’accesso al riconoscimento formale alizzato per conto di Lunaria (Lunaria è
specifico in collaborazione con l’Ordine
nell’esercizio della professione. un’associazione di promozione sociale,
dei Giornalisti, l’FNSI e le istituzioni cen-
L’Associazione ha origine da un lungo indipendente e senza fini di lucro nata
trali preposte (Dipartimento Pari Oppor-
percorso che ha visto protagonisti molti nel 1992 che ha sede a Roma) da: Paola
tunità, Dipartimento Giustizia Minorile,
giornalisti, operatori dei media mul- Andrisani, Sergio Bontempelli, Alberto
Ministero dell’Interno). Il risultato è sta-
ticulturali (una realtà importante e in Burgio, Angelo Caputo, Giulia Cor-
to la realizzazione di documenti di indir-
crescita nel nostro Paese con circa 500 tellesi, Giuseppe Faso, Marcello Maneri,
izzo/orientamento sul tema in coerenza
addetti), esperti del settore, il Sindacato Grazia Naletto, Annamaria Rivera, Mau-
ed applicazione con i codici deontologi-
e l’Ordine italiano dei giornalisti. rizia Russo Spena, Luciano Scagliotti. Il
ci di settore con particolare riferimento
alla Carta di Roma. Si tratta di: testo è disponibile sul sito www.lunaria.
Sede legale: ANSI – presso Associazi- org.
one Stampa Subalpina.
“Linee guida per il trattamento
Corso Stati Uniti 27 – Torino
dell’informazione in tema di tratta
Viorica Nechifor (Presidente)
di persone”, giugno 2008;
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notizie da Babele - Iniziative e segnalazioni

di comunicazione tra cui uno spot tele- to decreto attribuisce all’UNAR oltre al
Archivio dell’Immigrazione visivo e radiofonico (messi in onda sulle compito di fornire ausilio ed assistenza
principali emittenti del servizio pubblico alle vittime delle discriminazioni che
L’Archivio dell’Immigrazione è un centro e privato), e un portale web (www.non- contattano l’Ufficio tramite il nume-
di documentazione e di intervento su averpaura.org) che si propone come ro verde 800.90.10.10 ed il sito web
tutti gli aspetti della società multicultu- punto di riferimento per attivare anche i www.unar.it, anche quello di svolgere
rale. Il centro di consultazione, collegato principali social network. inchieste - nel rispetto delle prerogative
alla Facoltà di Scienze della Comunicazi- e delle funzioni dell’autorità giudiziaria
one della Sapienza Università di Roma, e degli organi di vigilanza previsti dalla
comprende: una videoteca, che rac- Cospe A Diversity Toolkit legge 3 febbraio 1963, n.69 – al fine di
coglie il più ampio patrimonio audiovi- verificare, nel mondo della comunicazi-
sivo in Italia sui temi dell’immigrazione, E’ ora disponibile anche in italiano A Di- one, l’esistenza di fenomeni discrimina-
del razzismo e dell’asilo politico – ag- versity Toolkit-Guida sulla diversità cul- tori e comunque offensivi della dignità
giornato con materiali della Rai, di emit- turale nei programmi di informazione della persona.
tenti private e produttori indipendenti; del servizio televisivo pubblico. Pensata L’UNAR, dal 1° gennaio 2010, ha quindi
una biblioteca, che colleziona opere di per giornalisti, formatori, studenti di avviato una nuova procedura di seg-
saggistica, libri antologici, tesi e ricerche giornalismo e responsabili di testata, nalazione all’Ordine dei Giornalisti sui
sul mondo degli immigrati e i paesi di la guida si propone come strumento contenuti degli articoli segnalati, che ol-
provenienza; una emeroteca, che rac- di lavoro e di formazione su temi atti- tre a costituire una violazione delle pre-
coglie riviste, bollettini, notiziari e altre nenti alla Carta di Roma. Il toolkit offre scrizioni deontologiche contenute nella
pubblicazioni periodiche dedicate ai infatti informazioni, strumenti e risorse Carta dei Doveri del Giornalista, non ris-
temi dell’immigrazione; un’audioteca, per promuovere principi e pratiche della pettano le raccomandazioni contenute
con Cd musicali, lezioni, testimoni- diversità culturale al’interno delle re- nella “Carta di Roma”, relative al dovere
anze e storie d’immigrazione; una rac- dazioni e nei programmi radiotelevisivi, di rendere un’informazione corretta ed
colta di materiali, giochi, cd, kit mul- oltre a presentare esperienze concrete, equilibrata in tema di richiedenti asilo,
timediali e percorsi didattici sul tema realizzate all’estero, che possono essere rifugiati, vittime della tratta e migranti.
dell’intercultura; una raccolta fotografi- utilizzate e riadattate in altri contesti.
ca, sia cartacea che su supporto digitale; Allegato al toolkit un DVD con estratti
tre siti Internet collegati (oltre l’Archivio, di programmi televisivi, prodotti in vari Rivista Libertàcivili
Migra, il Coordinamento antirazzista e paesi europei, che illustrano in concreto
l’Archivio delle Comunità straniere) con le problematiche e le sfide che i gior- Libertàcivili è una rivista bimestrale
tutti i materiali, i corsi, le mostre e le nalisti affrontano quotidianamente nel dedicata al tema dell’immigrazione in
rassegne realizzate. trattare i temi dell’immigrazione, delle Italia. È nata nel gennaio del 2010, ha
minoranze e della diversità culturale. un comitato scientifico presieduto dal
Direzione scientifica Massimo L’adattamento e la traduzione in italiano costituzionalista Enzo Cheli ed è diretta
Ghirelli, Mario Morcellini della guida sono stati curati da COSPE, da Giuseppe Sangiorgi. Ogni numero è
Coordinamento Ana Maria Galar- in collaborazione con l’Università di diviso in tre sezioni: la prima è monogra-
reta Echegaray Firenze, con il contributo della Regione fica su un argomento specifico, la sec-
Piemonte e il patrocinio del Segretariato onda è composta di rubriche e la terza
url: www.archivioimmigrazione.org Sociale RAI. La versione originale, realiz- è di documentazione ufficiale sui dati
e-mail: info@archivioimmigrazione.org zata da European Broadcasting Union e dell’immigrazione nel nostro Paese. Fra
dall’Agenzia Europea per i Diritti Fonda- i temi già trattati in modo specifico ci
mentali, è frutto del lavoro di un grup-
“NON AVER PAURA...” po di professionisti europei del servizio
sono la condizione dei minori, il lavoro,
il rapporto fra media e immigrazione, la
pubblico radiotelevisivo. condizione femminile. La rivista prende
“Non aver paura, apriti agli altri, apri ai il nome dal dipartimento del Ministero
diritti” è una campagna nazionale con- COSPE - Media & MultiCulturalità dell’Interno che ha competenze in ma-
tro il razzismo, la paura e i pregiudizi www.mmc2000.net teria di immigrazione, ed è edita da
che, nata nel marzo 2009, è riuscita via Slataper 10 - 50134 Firenze Franco Angeli con contribuiti proveni-
a mettere insieme uno schieramento T +39-055-473556 F +39-055-472806 enti dall’Unione Europea. La pubblicazi-
inedito, per ampiezza e pluralità. 26 info@mmc2000.net one è rivolta agli operatori del settore
soggetti fra i quali l’Alto Commissari- e a quanti sono interessati alla materia,
ato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per avere un’esposizione dei fatti lib-
(UNHCR), numerose associazioni laiche
e religiose, insieme a Ong internazionali News UNAR era da pregiudiziali politiche e basata
sui dati reali di un fenomeno che già
e alle principali organizzazioni sindacali, oggi coinvolge in Italia cinque milioni di
hanno deciso di unire le forze per dare Il decreto legislativo 9 luglio 2003 “nuovi” cittadini.
un segnale chiaro all’opinione pubblica. n.215, attuando la direttiva comuni-
Obiettivo principale della campagna è taria n.43 del 2000, ha istituito in Italia,
stato la raccolta di firme in tutta Italia nell’ambito del Dipartimento per le Pari
contro il razzismo e la xenofobia e la Opportunità della Presidenza del Con-
loro consegna al Presidente della Re- siglio dei Ministri, l’Ufficio Nazionale
pubblica Giorgio Napolitano. I promo- Antidiscriminazioni Razziali (U.N.A.R.)
tori dell’iniziativa si sono impegnati a con il compito di garantire il principio
diffondere i messaggi della campagna, della parità di trattamento e di non
organizzando manifestazioni locali e discriminazione indipendentemente
nazionali, utilizzando diversi strumenti dalla razza o dall’origine etnica. Il cita-
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notizie da Babele - Le ricerche dell’Osservatorio: contributi dagli atenei

una sintesi accettabile per società infine a una vera e propria special-
Antenna. L’informazione che dietro alla difesa della cultura izzazione nell’offerta etnica rivolta
interculturale in Piemonte nascondono le proprie inquietudini a specifiche comunità straniere di
Marinella Belluati verso il cambiamento. cui si vogliono intercettare i bisogni
(Università di Torino) Indagare il rapporto tra intercultur- comunicativi (romena e sud ameri-
alità e comunicazione in Piemonte cane). Tra gli operatori dei media in
Dopo l’anno europeo ha significato anche approfondire le Piemonte c’è chi ha ben chiara la
dell’intercultura, il 2008, e a più risposte alla sfida interculturale del strategia comunicativa più appro-
di dieci anni da una precedente sistema di media locali, censito at- priata per parlare di intercultura; chi
ricerca dedicata al rapporto tra in- traverso un questionario inviato alle è attento ma ancora alla ricerca di
tercultura e media locali piemon- redazioni. un approccio definito. Chi, invece,
tesi, l’Università di Torino e l’Istituto Delle 208 redazioni (69 radio; 110 ritiene di non poter più evitare di
Paralleli hanno sentito l’esigenza di periodici locali e 29 emittenti tv) occuparsi di intercultura in quanto
tornare sull’argomento promuoven- solo 100 (49%) hanno accettato tratto forte delle realtà locali.
do, anche grazie al contributo della di rispondere, esito non pieno, ma Utilizzando gli strumenti della cor-
Regione Piemonte e dell’Ordine dei comunque soddisfacente. Appro- pus linguistics, un terzo aspetto
giornalisti del Piemonte, una nuo- fondendo gli aspetti legati al cover- della ricerca è stato quello di verifi-
va ricerca realizzata da Marinella age, più della metà delle redazioni care il linguaggio giornalistico usa-
Belluati, Cristopher Cepernich e ha dichiarato di occuparsi con fre- to dalla stampa locale verso i temi
Michelangelo Conoscenti, docenti quenza di immigrazione, anche se dell’intercultura e dell’immigrazione.
della Facoltà di Scienze Politiche, non sempre in modo adeguato, Lo studio si è sviluppato seguendo
supportati dalla tenacia di Stefanella come si deduce dal tipo di interesse tre assi principali: l’identificazione
Campana. Il risultato di questo la- giornalistico/redazionale ancora for- delle parole significative del dizion-
voro s’inserisce nel solco dalle inizia- temente schiacciato sulla cronaca ario mentale del lettore, la loro fre-
tive della rete dell’Osservatorio nazi- nera e sugli episodi di devianza. quenza di utilizzo e la loro vicinanza
onale sulla Carta di Roma, convinti Emerge, al tempo stesso, anche un ad altre parole significative (collo-
che dalla vitalità di questo network altro dato più confortante: il 56% cazioni). In estrema sintesi rispetto al
dipendano molte delle riflessioni riconosce un certo interesse verso corpus analizzato emergono ricor-
future che si svilupperanno intorno good news. Le redazioni ammet- renze tra il termine immigrato con
alle politiche pubbliche e alle regole tono che gli eventi di matrice in- le aree riguardanti la “sicurezza”, il
di convivenza. Il punto centrale di teretnica e le storie di integrazione “lavoro” e gli “organi di polizia”.
questa ricerca è stata la declinazione stanno assumendo uno spazio im- I migranti sono spesso connotati
locale del più ampio tema delle mi- portante nelle loro agende. come “problema” enfatizzando
grazioni e delle relazioni intercultur- Una parte del questionario è stata una tendenza di tipo negativo, dato
ali, perché le dinamiche di territorio dedicata all’approfondimento delle confermato dai molti riferimenti alle
rappresentano la “prima pelle” per principali pratiche redazionali dei istituzioni preposte al mantenimen-
le esperienze interculturali. Utilizza- media locali piemontesi in materia to dell’ordine pubblico, senza però
ndo metodologie differenti, il lavo- di intercultura (presenza di rubriche indicare possibili soluzioni. Sebbene
ro, svolto nel 2009, ha sovrapposto ad hoc, di collaboratori stranieri, sia identificabile una sovrappo-
diversi piani di analisi allo scopo conoscenza del codice deontologi- sizione a livello semantico fra extra-
restituire una fotografia aggiornata co, investimento redazionale ecc.). comunitario e immigrato, traspare
della situazione in Piemonte. Attraverso un indice sintetico si è come la maggior parte delle criticità
Il primo passo è stato quello di cercato di valutare il grado di avan- e il ricorso a stereotipi siano accos-
definire come l’intercultura si stia zamento. Solo il 23% media hanno tabili al primo lemma. Si è notata
declinando nelle pratiche quo- ottenuto buoni punteggi; il risultato infine la formazione, a livello linguis-
tidiane del discorso pubblico; at- è contenuto, ma l’analisi ci dice si tico, di una sorta di barriera tra Ital-
traverso un’intervista collettiva con tratti di una tendenza in crescita. iani e immigrati, in cui si percepisce
alcuni opinion leaders, scelti tra Un risposta poco confortante è una volontà prevalente di ridefinire
professionisti della formazione e sulla scarsa conoscenza della Carta il significato identitario dei primi ris-
dell’informazione che in ambito lo- di Roma: solo 34 redazioni su 100, petto ai secondi.
cale su questi temi sono impegnati hanno dichiarato di esserne al cor- Questa analisi ha dimostrato che la
da tempo, si è cercato di ricostruire rente. fase attuale, seppur non buona per
un percorso iniziato come forma di Il lavoro di ricerca ha inteso appro- l’intercultura, può essere interpreta-
educazione interculturale che ora fondire le esperienze maggiormente ta come una fase di transizione ver-
si sta orientando verso la ricerca significative analizzando più nel det- so nuovi scenari, i cui contorni deb-
di metissage e di condivisione ai taglio le redazioni locali attive nel bono ancora essere messi in luce.
processi. L’approccio interculturale campo dell’intercultura. Con gradi L’orizzonte più interessante resta
deve farsi metodo e affermarsi come differenti, nelle “buone pratiche” quello delle nuove tecnologie della
guida deontologica per entrare in raccolte si intravede una graduazi- comunicazione che vanno a inte-
contatto con tutte l’Alterità, non one nell’approccio dei media pie- grarsi con i media più tradizionali. E
solo quelle legate ai migranti. E il montesi; dal semplice interesse di questo lo sanno soprattutto le nos-
fine della comunicazione intercultu- cronaca, alle informazioni di servizio tre nuove generazioni che saranno
rale deve essere quello di elaborare per gli stranieri, all’offerta di spazi “nativi di tutti i colori”.
culturali e informativi autogestiti e
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notizie da Babele - Le ricerche dell’Osservatorio: contributi dagli atenei

Carta 1 – La cartografia nella comunicazione mediatica: carte dei respingimenti nei telegiornale
Ricerche per la comunicazione
cartografica dell’immigrazione
in Italia
Emanuela Casti
(Università di Bergamo)

Nel quadro delle attività scientifiche


promosse dal Centro studi e ricerche
dell’Osservatorio Carta di Roma,
l’Università di Bergamo sta compi-
endo studi finalizzati all’analisi semi-
otica dei sistemi cartografici per la
mappatura del fenomeno migrato-
rio, specialmente quelli utilizzati dai
media. Essa si avvale della plurien-  
nale esperienza nell’analisi di proces- Fonte: Tg La7, 16.05.2009, ore 10:00; Tg3, 25.10.209, ore 19:00; Tg3, 26.10.2009, ore 19:00
si migratori, dinamiche territoriali Elaborazione: Laboratorio Cartografico Diathesis, Università di Bergamo
e sistemi comunicativi cartografici,
Carta 2 – Un paesaggio che cambia: le attività autonome dei Cinesi nel comune di Bergamo
maturata presso il Laboratorio Car-
tografico Diathesis del medesimo
Ateneo dall’équipe di geografi co-
ordinata da Emanuela Casti (www.
unibg.it/geografia). Le ricerche sono
supportate dalla metodologia de-
nominata Strategia SIGAP (www.si-
gaponlus.org) e si organizzano in fasi
modulari.
Attualmente è in corso di realizzazi-
one l’analisi della cartografia inserita
nei servizi televisivi e negli articoli di
giornale dell’anno 2008 che sono
stati monitorati mediante la ricerca
pilota compiuta dalla Facoltà di Sci-
enze della Formazione della Sapien-
za Università di Roma: l’obiettivo è
di definire con più precisione il ruolo
ricoperto dalla cartografia nella cos- Dati: Camera di Commercio di Bergamo; indagine di terreno
truzione comunicativa della notizia. Realizzazione: Laboratorio Cartografico Diathesis, Università di Bergamo. Idea e progetto: Emanuela Cas-
ti; raccolta dati: Alessandra Ghisalberti; elaborazione cartografica: Sara Belotti
L’esclusivo impiego di dati statistico-
quantitativi, usualmente utilizzati dai one visiva nella prospettiva di trovare rappresentazione, l’interpretazione e
principali produttori e divulgatori di nuove tecnologie – cartografiche, la gestione dei sistemi socio-territo-
informazioni in contesto nazionale, digitali, video – utili alla rappresen- riali. Allontanandosi dalla tradizion-
produce un’immagine emergen- tazione del senso assunto dai sistemi ale rappresentazione topografica
ziale dell’immigrazione; viceversa, migratori nell’età contemporanea; ii. o tematica, essa è oggi chiamata a
l’integrazione di dati qualitativi, rac- l’analisi socio-territoriale finalizzata restituire tipi di spazio che reclamano
colti mediante indagini di terreno, alla comprensione dei territori plu- nuove metriche, quale quella topo-
con metodologie partecipative volte rali ossia caratterizzati da multicul- logica, prospettando la dimensione
a rilevare il punto di vista degli immi- turalità/multiculturalismo, ancorata societale del mondo ed esprimendo
grati, permette una prospettiva per a strumenti partecipativi in grado di le esigenze della pluralità degli attori,
l’applicazione di una governance. Più attuare nuove forme di gestione del del dinamismo degli scambi, del fat-
specificatamente, la ricerca intende territorio. tore tempo. Tale metamorfosi, resa
porsi all’incrocio di due assi di rifles- La cartografia, principale supporto possibile dalla digitalizzazione del
sione che stanno impegnando tras- alla conoscenza di un Mondo glo- processo costruttivo cartografico,
versalmente ricercatori negli ambiti balizzato improntato sul movimento, costituisce la nuova sfida della con-
nazionale e internazionale, ossia: i. prospetta nuove possibilità per la temporaneità.
l’analisi semiotica della comunicazi-
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notizie da Babele - L’Osservatorio e l’associazione carta di roma
Carta di Roma - Protocollo deontologico tagonisti della notizia stessa, che possano creare danni in
concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della termini di allarmismo ingiustificato e di conseguente in-
tratta e migranti debolimento della credibilità accordata alla categoria dei
giornalisti. Inoltre, si fa riferimento anche alla necessità
Il 12 giungo 2008 il Consiglio Nazionale dell’Ordine di tutelare i soggetti provenienti da altri contesti socio-
dei Giornalisti e la Federazione della Stampa Italiana, culturali, laddove questi accettino di parlare con i gior-
d’intesa con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per nalisti, considerando la possibilità che non tutti siano in
i Rifugiati (Unhcr), hanno approvato la Carta di Roma grado di valutare le conseguenze dell’esposizione ai me-
- Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, dia. Si richiede, quindi, cautela nei riguardi dell’identità e
rifugiati, vittime della tratta e migranti. Parte integrante dell’immagine per non favorire l’identificazione dei sog-
degli strumenti culturali del giornalismo italiano, la Carta getti coinvolti e non esporli a ritorsioni contro gli stessi
di Roma promuove una maggiore consapevolezza rela- e le loro famiglie. Ancora, la Carta di Roma ribadisce il
tiva all’informazione inerente tematiche e soggetti legati dovere di fornire al pubblico un’informazione corretta
all’immigrazione nel territorio della Repubblica italiana in un contesto chiaro, non tralasciando di esplicitare,
e altrove, facendo leva sui dettati della Carta dei Doveri dove possibile, le cause dei fenomeni, facendo appello
del giornalista e sul criterio deontologico che, all’articolo al contributo di esperti e di organizzazioni specializzate
2 della legge istitutiva dell’Ordine, invita al rispetto della in materia. L’impegno dei promotori ha portato, inoltre,
verità sostanziale dei fatti osservati. Le linee guida fornite all’inserimento di questi temi tra gli argomenti affrontati
dalla Carta di Roma pongono l’attenzione sulla necessità nelle attività di formazione dei giornalisti, che verranno
di sostenere un’informazione responsabile che prenda le altresì approfonditi periodicamente attraverso seminari
distanze da comportamenti non corretti e superficiali e di studio, all’istituzione di un osservatorio autonomo con
dalla diffusione di informazioni alterate o generalizzate, il compito di monitorare l’evoluzione del modo di fare
quando non imprecise. Nello specifico, tale strumento informazione su tali tematiche e di premi speciali dedica-
chiede al giornalismo italiano di trattare questi argomen- ti all’informazione sui richiedenti asilo, rifugiati, vittime
ti con la massima accortezza soprattutto per quanto della tratta e migranti.
riguarda l’impiego di termini corretti dal punto di vista
giuridico - allegando al documento un piccolo ma fonda-
mentale glossario che riporta le specifiche di ogni status
(rifugiato, richiedente asilo, migrante irregolare ecc.) - e
Osservatorio
le associazione non appropriate di notizie ai soggetti pro- CARTA di ROMA
Associazione Carta di Roma
L’Associazione “Carta di Roma” nasce per promuovere il Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo,
rifugiati, vittime della tratta e migranti, promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dall’Ordine na-
zionale dei Giornalisti e dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati e ha tra i suoi obiettivi l’istituzione di un Osserva-
torio impegnato nel monitoraggio dell’informazione dell’immigrazione ed attività di sensibilizzazione e formazione.

L’Osservatorio è lo strumento promosso dall’Associazione che ha l’intento di valorizzare le esperienze di ricerca


diffuse su tutto il territorio nazionale e che coinvolge numerose Università italiane. Tra queste hanno già aderito: la
Sapienza, la Lumsa, Roma Tre, Pisa, Firenze, Bologna, Bergamo, Torino, Verona e Palermo. La direzione scientifica
è stata affidata a Mario Morcellini. Partecipano al progetto anche organizzazioni e Istituti di ricerca del settore,
impegnati in attività di analisi, formazione e comunicazione riguardanti le diverse dimensioni del fenomeno migra-
torio come il Cospe (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti), l’Agenzia Redattore Sociale, l’Associazione
Lunaria e Paralleli - Istituto Euromediterraneo del Nord Ovest.

La “Ricerca nazionale su immigrazione e asilo nei media italiani”, condotta dalla Facoltà di Scienze della Comu-
nicazione della Sapienza e presentata nel dicembre 2009, ha costituito il primo step dell’attività dell’Osservatorio
Carta di Roma. L’indagine ha riguardato i sette telegiornali nazionali (le edizioni serali di Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5,
Studio Aperto, TgLa7) e un campione di sei quotidiani (il Corriere della Sera, La Repubblica, L’Unità, il Giornale,
Avvenire, Metro) monitorati in un periodo campione nei primi sei mesi del 2008. La ricerche anticipate in questo
numero saranno poi descritte con maggiore dettaglio nel rapporto annuale preparato dall’Osservatorio.

Maggiori informazioni: www.cartadiroma.org

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