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Tra breve sarà disponibile la prima traduzione italiana dell’importantissimo testo scritto nel 1973 dal

Dott. Jochen Gärtner

per la conoscenza e comprensione storica e scientifica di un aspetto basilare dell’esecuzione strumentale e


vocale

“Il VIBRATO”
Il libro traccia l'origine, la storia, gli sviluppi e l'uso diversificato fra strumentisti e
cantanti di scuole e nazioni diverse di questo importante effetto legato al concetto stesso
del suono. Nel testo vengono portati esempi tratti da metodi e trattati di ogni epoca per
tutti gli strumenti; dal "Versuch" di Quantz alla "Violinschule" di Leopold Mozart, da "L'art
du violon" di Baillot alla "Die Kunst des Violinspiels" di Carl Flesch
.
Un CD, allegato al testo, completa il saggio con frammenti di registrazioni storiche di
strumentisti e cantanti compresi in un arco di tempo dal 1908 ai nostri giorni.

a cura di

GIAN-LUCA PETRUCCI

Traduzione di Ginevra Petrucci

La pubblicazione, in TIRATURA LIMITATA, può essere fin d’ora prenotata


presso l’editore al prezzo di euro 25.00 + 3.50 spese di spedizione

L’edizione originale è pubblicata dalla casa editrice Gustav Bosse del gruppo Bärenreiter
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il libro

“IL VIBRATO” di J. Gartner

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JOCHEN GÄRTNER
(1937-1994)

IL VIBRATO
con particolari considerazioni per i flautisti

Sviluppo storico. Nuove nozioni fisiche.


Idee circa un metodo d'insegnamento integrativo.
CD allegato con documenti fonici dal 1908 al 2011

Prima edizione italiana


a cura di
Gian-Luca Petrucci e Ginevra Petrucci

0
INDICE

Presentazione all'edizione italiana 3


a cura di Gian-Luca Petrucci

Presentazione a cura di Gustav Scheck 5


Prefazione a cura di Nikolaus Delius 6

Prefazione di Jochen Gärtner, 1973 8


Prefazione alla seconda edizione tedesca
di Jochen Gärtner, 1979 10

Introduzione alla prima edizione tedesca


di Jochen Gärtner, 1973 11

I Parte:
Lo sviluppo storico del vibrato e le sue teorie. 13

A) Primi accenni 13

B) Trattati rinascimentali e barocchi


(M. Agricola, Ganassi, Praetorius, Mersenne) 15

C) Le grandi opere didattiche del XVIII secolo


(Hotteterre, Mattheson, Quantz, C.Ph.E. Bach,
Leopold Mozart, J.F. Agricola, Tromlitz) 19

D) Il XIX secolo (Spohr, A.B. Fürstenau) 28

E) Il XX secolo: correnti contrastanti, sviluppo tecnico e punti


di vista psicologici (Joachim-Moser, Schwedler, Flesch, Seashore) 35

F) La situazione attuale 56

1
II Parte:
Osservazioni preliminari anatomiche e fisiologiche;
nuovi risultati della ricerca sul vibrato. 60

Introduzione 60

A) Effetto e funzione dei muscoli della base del torace


(respirazione, appoggio, martellato, vibrato toraco-addominale) 66

B) La funzione della laringe nel vibrato 82

C) I principi neuromuscolari e la loro importanza per le


caratteristiche delle frequenze dei vari tipi di vibrato 86

D) Il metodo per evidenziare tutti i muscoli


che contribuiscono al vibrato 91

E) I risultati 100
Riassunto 142

F) Il vibrato del flautista nella sequenza sonorizzata di raggi X 143


Osservazioni sulla tecnica di realizzazione 143
Risultati 144

III Parte:
Idee circa un metodo didattico integrato. 158

A) Introduzione 158
B) Esercizi per il vibrato toraco-addominale 166
C) Esercizi per il vibrato laringeo 172

Appendice 180
Introduzione al CD allegato 180
Elenco generale degli esecutori presenti nelle registrazioni 181
Specifiche delle 87 tracce del CD 182
Bibliografia 194

2
Presentazione all'edizione italiana
di Gian-Luca Petrucci

Gran parte delle informazioni relative alla genesi, alla stesura, agli
intendimenti programmatici ed ai meriti scientifici, storici e pedagogici del
presente volume sono ampiamente descritte nelle prefazioni e
nell'introduzione firmate da Jochen Gärtner, Gustav Scheck e Nikolaus
Delius. Potrebbe, dunque, sembrare inutilmente pleonastico sottolineare
ancora il valore dell'opera e la meticolosità con cui l'autore ha affrontato
un tema difficile da definire e inquadrare in contorni netti e con riscontri
oggettivi.
Tuttavia è impossibile tacere sulla riuscita di un lavoro che, su basi
scientifiche, ha ricondotto un "effetto" legato alla produzione stessa del
suono in un ambito in cui fosse possibile orientarsi senza far ricorso ad
esercizi di fantasia, ad una imitazione del "gesto del Maestro" o ad una
"naturale", quanto inconsapevole, produzione spontanea del vibrato.
Non vi è dubbio che la particolare preparazione artistica e scientifica di
Gärtner abbiano giocato un ruolo fondamentale nell'assemblaggio del
libro, ma è altrettanto vero che la vocazione, tutta anglosassone, di
convogliare gli "effetti naturali" relativi alla musica entro confini meno
enigmatici abbia rappresentato la base intellettuale su cui tentare
un'operazione di grande e complessa attuazione. Orientarsi nell'ambito
della storia del vibrato, fornire documentazioni essenziali, inventare tests
clinici atti a dimostrare le tesi proposte ha rappresentato una sfida verso
un modo di concepire la tecnica di un "effetto" e la radicata convinzione
della sostanziale inutilità di gestire scientificamente alcuni aspetti
dell'esecuzione musicale.
Gärtner ha dimostrato con perizia come ogni evento possa essere
ricostruito nei suoi passaggi costitutivi e come la conoscenza di
quest'ultimi non implichi affatto una diminuzione della naturalezza nello
sviluppo dell'evento medesimo. Ovviamente alcune scelte di metodo per
l'indagine, certe evidenziazioni e citazioni mediche potranno sembrare
eccessive o sproporzionate al tema trattato, ma una delle lezioni che ci
viene dalla lettura di questo libro è proprio l'applicazione di una
oggettività e distacco al quale, generalmente, i musicisti non sono abituati.
Dobbiamo, inoltre, osservare che tale metodo e concezione di proposta in
ambito musicale è lontanissima dalla formazione culturale e dall'abituale
3
approccio con cui certi temi vengono affrontati in Italia e, più in generale,
nei paesi latini. Vorrei ricordare, ad esempio, che un libro dedicato ad un
tema importante e con un vastissimo pubblico potenziale, come
"L'interpretazione di Mozart al pianoforte" di Eva e Paul Badura-Skoda fu
pubblicato nella prima edizione tedesca nel 1957, ad essa seguirono
l'edizione inglese nel 1962, quella giapponese nel 1963, la russa nel 1972, la
francese nel 1974 e, finalmente l'italiana nel 1980. Un periodo di ventitre
anni, fra la prima edizione e quella in lingua italiana, è veramente
eccessivo considerando la valenza del testo e la sua potenziale
applicazione pratica. D'altronde non ebbero sorte migliore i testi di Johann
Joachim Quantz e Carl Philipp Emanuel Bach a dimostrazione di un
disinteresse proprio da parte degli esecutori cui le opere in questione, per
citarne alcune, erano specificatamente destinate. Personalmente mi auguro
ed auspico che il vissuto culturale dei musicisti italiani sia andato
aumentando proporzionalmente alla crescente fruibilità dei testi e del
materiale, ma anche in virtù di una maggiore coscienza critica e della
necessità di informazione. La disponibilità di questo testo, tradotto in
italiano, potrà avvicinare molti studiosi, strumentisti, cantanti e
musicologi ad una tematica con vaste implicazioni pratiche, psicologiche e
specificatamente fisiche convogliando pensieri, azioni, gesti ed immagini
in un contenitore in cui poter confrontare le proprie riflessioni, il proprio
stile, la propria personale ed unica maniera di vibrare.
Non è usuale fornire, per un curatore, una "tabula gratulatoria", ma sento
fortemente la necessità di ringraziare il Generale Dottor Glauco Calì per
l'assistenza nell'adeguata definizione italiana dei termini medici, la
Professoressa Paola Pisa che ha collaborato all‟organizzazione generale
della versione italiana del libro, la signorina Francesca Petrucci per
l‟assistenza tecnica nella definizione della parte tipografica, l‟editore
Professor Franco Vigorito che ha creduto nel progetto conducendolo in
porto con mano sicura e il Prof. Dottor Jochen Gärtner che con la sua
squisita disponibilità ha guidato il mio lavoro, permettendomi di
avvicinarmi ad una materia complessa ed affascinante e di scoprirne i
risvolti più segreti. La sorte ha voluto che egli non arrivasse a vedere
pubblicato il suo libro nella lingua che tanto amava. Questa testimonianza
rappresenta il modo migliore per ricordare il suo impegno, la sua
generosità e la straordinaria lezione di metodo frutto della civiltà culturale
cui apparteneva.
4
Presentazione
di Gustav Scheck
L'inserimento delle nuove acquisizioni dell'anatomia e fisiologia nei
metodi per strumenti a fiato e per canto si è svolto molto lentamente forse
a causa della oggettiva difficoltà di inserire nelle strutture metodologiche
una forma di scientificità che tendesse a svelare l'origine fisica della
prestazione artistica. Inoltre il timore che lo studente potesse perdere la
propria inconsapevolezza del gesto artistico a favore di una maggiore
attenzione alle funzioni dei nervi e delle fasce muscolari deve aver sempre
maggiormente allontanato la comprensione delle palesi prescrizioni
rinascimentali e barocche sul suonare o cantare in favore di una visione
romantica dell'arte. Oggi il musicista non può più accontentarsi di tale
concezione di immedesimazione con la propria natura artistica, per
quanto valida e corretta possa essere, e deve poter lavorare in modo
organico e costruttivo per impadronirsi delle funzioni che rendono
possibile la realtà fisica del suono. Ecco che i supporti forniti da musicisti
preparati ed in grado di servirsi dei modelli di pensiero e di ricerca
dell'anatomia e fisiologia applicata alla funzionalità della prestazione
musicale giungono ad illuminare scientificamente questa fondamentale
area dell'arte. A questo proposito saluto il lavoro estremamente
interessante sul vibrato ed i suoi vari aspetti operato da un autore la cui
formazione artistica e scientifica offre i migliori presupposti. Le ponderate
ricerche eseguite con le più moderne apparecchiature corregono vecchi
pregiudizi, portando alla luce reali accadimenti anatomo-fisiologici ed il
numero e la varietà dei soggetti sperimentati di provenienza francese,
svizzera e tedesca garantisce un risultato di importante prassi e valenza
generale.

5
Prefazione
di Nikolaus Delius

In un'epoca come la nostra, nella quale anche i problemi pedagogici


vengono affrontati con metodo scientifico, lo scetticismo nei confronti dei
metodi tradizionali d'insegnamento non è affatto una novità. Sul terreno
dell'educazione musicale si avverte ovunque il tentativo di colmare le
lacune quanto meno a livello d'impostazione. I metodi di insegnamento
strumentale continuano però a mantenere un atteggiamento di sospetto, se
non addirittura di rifiuto, nei confronti dei dibattiti affrontati in sede
teorica, finendo così spesso per irrigidirsi su una posizione che sembra più
che altro far virtù del riscontro diretto con la pratica esecutiva che
ammetterebbe la necessità di una maggiore informazione. Quasi mai viene
compiuto il tentativo di illuminare anche ciò che è dietro la prassi
esecutiva e solo raramente nelle scuole di strumenti a fiato si impegnano
nozioni di fisiologia o vengono considerati i nessi fisiomotori (come fa
H.P. Schmitz). Qui inizia l'encomiabile lavoro di Gärtner: la formazione
medica dell'autore ha costituito sicuramente la premessa felice di questo
studio così come la sua attività artistica professionale come flautista e
pedagogo. Entrambi gli aspetti determinano infatti il modo in cui vengono
formulati i problemi, affrontati sempre sotto in duplice aspetto fisiologico
e musicale. Ad esempio per descrivere in maniera esauriente il vibrato
come fenomeno dell'espressività musicale, l'autore ricorre ad una
dettagliatissima analisi dei nessi fisiologici nel vibrato dei flautisti, come
non si era mai visto finora. Sicuramente non è un caso che la sezione del
libro dedicata al vibrato musicale costituisca la prima parte del lavoro di
Gärtner. L'intento dell'autore è in primo luogo musicale. L'opinione qui
riportata di Carl Flesch, secondo il quale il vibrato rappresenta "una
questione vitale per l'artista", può considerarsi anche il vero e proprio
"motto" del presente volume. Sulla base di fonti storiche il lettore viene
guidato attraverso la conoscenza di uno dei più sofisticati fenomeni di
raffigurazione musicale e, in tal modo, attraverso una parte della storia
dell'interpretazione. La disposizione del materiale, sotto questo particolare
punto di vista, non è pensata tanto per una consultazione di tipo
enciclopedico, alla quale è inadatta, quanto piuttosto a fornire al lettore la
possibilità di uno sguardo sulla pulsante materia musicale e sullo sforzo
compiuto nel corso della storia della musica di raffigurare, attraverso il
6
vibrato o effetti consimili, degli intenti espressivi descrittivi. Lodevole è
inoltre il ricco apparato illustrativo, in particolar modo nella seconda parte
del libro. Ciò rende più facile anche al lettore più sprovveduto della
materia l'orientamento e la comprensione di alcune particolarità
fisiologiche. I risultati delle analisi trattate in questa parte possono portare
al rafforzamento oppure alla confutazione delle opinioni personali di
ciascuno. Non è in questo tuttavia che va ricercata la sostanza del libro,
che si coglie piuttosto nella descrizione dei processi, la cui spiegazione
non è mai stata così chiara prima d'ora. E' auspicabile che un giorno si
ottenga una base di informazione più ricca da parte dei flautisti e quindi
degli stessi allievi. E' un'urgenza assolutamente necessaria, soprattutto se
si pensa alla frequenza con cui viene insegnato questo strumento. La terza
parte del libro si può dire che nasca come diretta conseguenza delle due
sezioni precedenti. Il fatto che essa sia di dimensioni minori rispetto alle
altre due non dovrebbe distogliere l'attenzione dalla sua ricchezza di
stimoli per l'insegnamento. E' una sorta di sublimazione dei risultati della
ricerca ad uso della pratica didattica. Alla fine della sua introduzione
Gärtner scrive: "Mi auguro che il mio lavoro rappresenti uno stimolo per la
discussione..." Il suo libro è senz'altro degno di essere discusso ed è
auspicabile che non venga letto solo dai flautisti.

7
Prefazione di
Jochen Gärtner 1973

Dopo lunghi anni di lavoro e ricerche possiamo presentare quest'opera.


Gli inizi dei miei studi su questo tema risalgono al 1963 ed i primi
esperimenti miografici radiologici, che principalmente sostenevano la
correttezza delle mie idee, ebbero luogo a Friburgo presso la Clinica
Universitaria Neurofisiologica e nella Clinica "Robert Koch" nel 1965. Tutto il
lavoro non sarebbe stato pienamente realizzabile se, nel 1969,
l'Associazione Tedesca per la Ricerca (Deutsche Forschungsgimeinschaft)
non fosse stata disponibile a sostenere economicamente i miei studi
contribuendo, successivamente, anche alla pubblicazione. Con tale
supporto fu possibile organizzare le diverse fasi di realizzazione
dell'opera.
Le indagini elettromiografiche furono terminate nell'ottobre del 1970 e, nel
mese di gennaio del 1971, seguirono le riprese per il film sonoro di raggi
X. Gli ostacoli nelle diverse tappe di questa impresa furono spesso
considerevoli e a volte apparvero insormontabili, ma l'azione
disinteressata e l'idealismo di alcune persone coinvolte nel mio progetto e
l'appoggio efficace dato da diversi Istituti di ricerca ne permisero la
realizzazione.
A tutti coloro che contribuirono desidero esprimere la mia gratitudine e
specificatamente ringraziare il:
Prof. W. Wolfart (Direttore della Clinica Universitaria "Robert Koch" di
Friburgo) per le prime osservazioni radiologiche svoltesi nel suo Istituto.
Dott. A Schulz (Clinica Universitaria di Neurofisiologia di Friburgo) per
l'esecuzione dei primi esperimenti elettromiografici.
Prof. A Struppler (Direttore della Clinica Neurologica Universitaria di
Monaco) e al Dott. F. Erbel (reparto di neurochirurgia dello stesso istituto) per,
rispettivamente, l'utilizzo delle apparecchiature e l'esecuzione pratica
degli esperimenti elettromiografici.
Dott. H. Hoefer-Janker (Direttore della Clinica Radiologica "Hoefer-Janker" di
Bonn), Ingegnere K. Einert ed il suo staff (Clinica Radiologica "Hoefer-
Janker) per la produzione della sequenza sonorizzata di raggi X e per la
loro instancabile collaborazione, insieme al Dott. E. Tabatabai (Ospedale
Luterano di Bad Godesberg) per la raffigurazione del contrasto radiologico
della laringe durante la ripresa del film.

8
Inoltre, per la valorosa e generosa collaborazione ringrazio la Dottoressa
Gabriele Full (Direttore del reparto foniatrico della Clinica e del Policlinico
otorinolaringoiatrico dell'Università di Monaco di Baviera) ed il Dott. H.
Muller-Fassbender (Policlinico Universitario di Monaco di Baviera) per le
foto radiologiche della laringe (Figure 66 e 67). Per tutto ciò che riguarda i
riferimenti alla letteratura scientifica ringrazio i Dottori G. Ulbrecht, H.
Seller, C.J. Mayer e D. Richter (Istituto di Fisiologia di Monaco di Baviera).
Un particolare ringraziamento va poi a tutti gli artisti che si sono messi a
disposizione come "soggetti per esperimenti" senza i quali il mio lavoro
non sarebbe stato realizzabile: Monica Armbruster (Karlsruhe), Roswitha
Staege (Amburgo), W. Haag (Monaco di Baviera), K. Kampe (Monaco di
Baviera), U. Harnest (Münster), M. Hecker (Monaco di Baviera), A. Nicolet
(Binningen, Svizzera), H. Pfister (Bamberg), G. Pohl (Bamberg), K. Redel
(Monaco di Baviera), J.M. Tanguy (Bonn).
Ringrazio i miei insegnanti N. Delius, A. Nicolet, G. Scheck per tutti i
consigli ed il loro costante appoggio alle mie ricerche e i responsabili della
Biblioteca Statale della Baviera, della Biblioteca Musicale Municipale di
Monaco di Baviera, Dell'Archivio Musicale della Biblioteca Tedesca di
Berlino e dell'Archivio della Radio di Francoforte sul Meno, l'Istituto
Anatomico del Dipartimento di Medicina dell'Università di Monaco di
Baviera per la concessione di tutte le fonti essenziali, sia letterarie che
acustiche, in loro possesso.
Un grazie alla Dottoressa Angela Horak di Monaco di Baviera per la
traduzione della "Regola Rubertina" di Ganassi, alla mia allieva Ulrike
Sicka cui devo varie traduzioni, al signor H. Elsner e alla mia allieva Rosi
Weghofer per le correzioni.
Infine ringrazio la casa editrice Gustav Bosse e la tipografia per la
collaborazione alla pubblicazione di quest'opera.

Monaco di Baviera, Maggio, 1973

9
Prefazione alla Seconda Edizione Tedesca
di Jochen Gärtner 1979

L'interesse e le discussioni suscitate dalla Prima Edizione del mio libro sul
vibrato e la risonanza internazionale delle mie ricerche hanno reso
necessaria una Seconda Edizione ed una traduzione in lingua inglese.
Naturalmente il vibrato è stato considerato il soggetto principale della mia
indagine, ma ciò potrebbe indurre alla supposizione erronea che il mio
libro sia nato esclusivamente per valutare ed indurre a far concentrare
l'attenzione del lettore su questo aspetto. Tale tematica unidirezionale
sarebbe talmente ristretta da trascurare altri aspetti come la respirazione,
la tecnica del fiato e l'appoggio. Tutti elementi che, se ben padroneggiati,
conducono ad un vibrato perfetto. Ad essi spetta perciò un'attenzione
adeguata all'importanza del tema "vibrato". Sotto alcuni punti di vista il
volume ha subito dei cambiamenti relativi a quei punti in cui è sembrato
necessario aggiungere completamenti, precisazioni, oppure cambi di
formulazione. Sono stati corretti alcuni errori di stampa ed inoltre, come
auspicato nella prima edizione, è stato possibile realizzare una collezione
di esempi acustici raccolti in un'audio cassetta che risulta essere un
fondamentale supporto alle parole ed una dimostrazione dello sviluppo
del vibrato in generale e nel modo di concepire l'arte del suonare il flauto
negli ultimi 65 anni.

Monaco di Baviera, Luglio, 1979

10
Prefazione alla Prima Edizione Tedesca
di Jochen Gärtner 1973
L'insegnamento di uno strumento può avere successo soltanto se poggia le
proprie basi sulla conoscenza e l'approfondimento continuo dei problemi
attraverso l'informazione. Questo concetto così elementare, quanto
trascurato, potrebbe essere il motto che ha informato tutto il mio lavoro.
La presente ricerca rappresenta il tentativo di elaborare una nuova base
per la soluzione di vari problemi concernenti il vibrato. Alla luce delle
numerose nozioni raccolte con i nuovi metodi di ricerca, alcune idee
tramandate e fermamente ancorate nel lessico comune dei flautisti
dovranno essere ridiscusse. I tre paragrafi principali dell'opera non
andranno considerati parte a se stante, ma integrante di un insieme. Il
disegno storico iniziale non può e non vuole essere esaustivo, certamente
prezioso materiale giace in biblioteche ed archivi, ma esso segue
innanzitutto l'intenzione di riprodurre in modo cronologico e globale lo
sviluppo di molteplici idee di tipo estetico, psicologico e metodologico
mettendo in rilievo la molteplicità dei diversi processi. Nella parte centrale
si trovano i risultati del mio lavoro di ricerca vero e proprio basati
esclusivamente sugli esperimenti con i flautisti per i quali questi risultati
acquistano particolare importanza anche se sono ipotizzabili analogie con
altri strumenti a fiato o il canto per il quale tuttavia bisogna riconsiderare
tutte le sostanziali diversità delle condizioni della laringe. Infine tutta
l'impresa mi sembrava valida ed interessante solo nella misura in cui
fosse possibile sfruttarla per la prassi esecutiva. Un uomo straordinario
come Carl Flesch considerava il vibrato come:"una questione vitale per
l'artista" 1. Ricordiamo la sua constatazione la quale, nonostante risalga a
molto tempo fa, risulta attualissima e giustificata:"che cosa è stato fatto
finora per coloro la cui carriera è stata compromessa da un difetto riguardo al
vibrato? Praticamente niente".
A questo punto la parte pedagogica del mio lavoro dovrebbe continuare e
condurre oltre chiedendosi se e come delle nuove nozioni di ricerca sul
vibrato possano essere utili metodologicamente parlando. Ho, per questo

1 Carl Flesch, Die Kunst des Violinspiels, Volume I, pag. 23.


11
motivo, sviluppato delle idee nella terza parte del testo basandomi
consapevolmente anche su alcune cose tradizionali.
La discografia indicata alla fine del libro informa sulle fonti usate per le
considerazioni storico-estetiche mentre la parte essenziale del programma
di ricerca è rappresentato dalla sequenza sonorizzata di raggi X che per la
chiarezza dei processi rappresentati è idonea alla comprensione anche da
parte di persone non specificatamente al dentro di nozioni di anatomia e
fisiologia. L'intento divulgativo di questo mio lavoro di ricerca sul vibrato
concede, all'interno del volume, solo una raffigurazione di due estratti di
sequenze sonorizzate di raggi X, ma chiunque fosse interessato alla
visione integrale del materiale potrà ottenerlo. Mi auguro che in un
prossimo futuro il miglioramento delle tecniche d'indagine possa
maggiormente offrire la possibilità di approfondire la materia e che questo
lavoro possa essere di stimolo per la discussione ed un aiuto tangibile per
gli esecutori, gli insegnanti e gli studenti.
L'editore e l'autore ringraziano le sottoscritte case editrici per il permesso
di stampare le raffigurazioni anatomiche estrapolate dai seguenti testi:

Voss-Herrlinger:
Taschenbuch der Anatomie,11. Aufl.1962,Gustav Fischer Verlag, Stuttgart.

Sobotta-Becher:
Atlas der Anatomie des Menschen,1.Teil,17.Aufl., 2.Teil 16.Aufl., Urban und
Schwarzenberg-Verlag, München.

Toldt-Hochstetter:
Anatomischer Atlas, 23 Aufl., Urban u.Schwarzenberg Verlag, München.

Spalteholz:
Handatlas und Lehrbuch der Anatomie des Menschen, Band 1, S.Hirzel-Verlag,
Stuttgart.

12
I PARTE
Lo sviluppo storico del vibrato e le sue teorie
_________________________
A) Primi accenni

Il vibrato, uno dei mezzi più importanti e delicati dell'interpretazione


musicale, probabilmente non è una conquista dei nostri giorni. Uno
sguardo nel passato ci mostra come numerose personalità della musica se
ne fossero occupate. Jacques Martin Hotteterre 2, C.Ph.E. Bach e Leopold
Mozart devono la loro fama non solo all'attività di compositori ed
esecutori, ma in egual misura per le loro opere didattiche emergenti fra le
altre contemporanee. Essi forniscono uno spaccato della vita musicale del
passato, materiale di grande valore ed interesse per la prassi esecutiva
della musica antica e contengono contributi attinenti al nostro tema
attuale. Prima dei trattati di Silvestro Ganassi e Martin Agricola non
troviamo descrizioni dell'applicazione ed esecuzione del vibrato, tutta la
ricerca relativa al periodo precedente dipende da ipotesi come pure
quando si cerca di comprendere gli sviluppi culturali che sono alla base
del fenomeno. Non abbiamo testimonianze scritte, o almeno molto
raramente, ed i punti di riferimento si possono dedurre per il passato
remoto da considerazioni sui fenomeni psico-fisici, come proposte nel
trattato di psicologia musicale di Seashore (vedi pag. 46). La tesi proposta
coniuga le azioni reciproche fra impressioni psichiche e reazioni
neuromuscolari permettendoci di ipotizzare un'origine del vibrato ed una
idea più chiara dei meccanismi elementari che lo formano. Se un
organismo, animale o umano, viene impressionato da un avvenimento
esterno esso può rispondere a questa emozione con una reazione somatica.
L'eccitamento psichico provoca delle reazioni del sistema nervoso centrale
che si manifestano fisicamente attraverso uno stimolo ad un tremore di
determinate fasce muscolari. Per esempio, sotto l'impressione della paura
le membra cominciano a tremare. La formula d'eccitamento delle fasce
muscolari che sta alla base di questo tremore ha una valenza di carattere
generale e può naturalmente influenzare anche l'organo vocale. La voce
trema durante una fragorosa risata ed anche il gridare di un neonato

2 Conosciuto con il soprannome "Le Romain" e spesso confuso con Louis Hotteterre.
13
Figura 30

Osservazioni concernenti il gruppo III: per documentare una possibile


attività del diaframma, è stata costruita appositamente una sonda con
elettrodi bipolari alle estremità, che è stata introdotta attraverso la bocca

94
(in alcuni casi attraverso il naso) e, dopo aver attraversato l'esofago 156,
installata nel punto in cui l'esofago passa attraverso il diaframma,
garantendo così la registrazione dei potenziali d'azione direttamente dal
diaframma. Per una fissazione ottimale del meccanismo di misurazione
nel punto preciso dell'esofago, gli elettrodi sono stati posti su un piccolo
palloncino gonfiabile di gomma.157(Vedi figura 29).
Osservazioni concernenti il gruppo IV: L'attività dei muscoli laringei
veniva controllata mediante la miografia del muscolo cricotiroideo 158, un
piccolo muscolo situato esternamente alla laringe in posizione antero-
laterale, che collega la cartilagine cricoidea con la cartilagine tiroidea
(pomo d'adamo). Per diverse ragioni, se noi osserviamo i potenziali
sincroni al vibrato nei muscoli laringei esterni, possiamo concludere che ci
sono simultaneamente potenziali sincroni al vibrato che si sviluppano nei
muscoli laringei interni:

1. La muscolatura laringea rappresenta un sistema complesso che


funziona unitariamente, nel quale nessun muscolo esegue movimenti
singoli in modo isolato.

2. Tutti i muscoli laringei, sia quelli interni che quelli esterni, sono
innervati da diramazioni dello stesso nervo, il decimo nervo cranico, detto
nervo vago. Il nervo laringeo superiore serve il muscolo cricotiroideo, e il
nervo laringeo inferiore o ricorrente innerva tutti i muscoli laringei
interni; entrambi questi piccoli nervi nascono dal tronco del nervo vago e
dividono una comune origine nel nucleus ambiguus del cervello, un
ammasso di cellule nella fossa rhomboidis della medulla oblongata.

3. Tutti i muscoli laringei, sia quelli interni che quelli esterni, sono
ontogeneticamente imparentati gli uni con gli altri. Tutti senza eccezione
prendono la loro origine embriologica dal blastema del 4° e 5° arco
branchiale 159. (Blastema: dal greco, significa germe o seme; qui con il
significato di tessuto embrionale).

156 Esophagus (dal greco e latino) ovvero l'esofago. Tubo che unisce la gola allo stomaco.
157 Brevetto tedesco.
158 Vedi la figura 17 A.
159 Secondo Clara: Entwicklungsgeschichte, pag. 222 -223.

95
In questo modo possiamo riguardare l'attività del muscolo cricotiroideo
durante il vibrato come un indicatore del simultaneo coinvolgimento dei
muscoli laringei interni. A questo proposito, l'analisi dei films radiologici
girati dall'autore chiarisce ulteriormente la questione; un movimento
chiaramente visibile delle corde vocali sincrono con il vibrato è stato
osservato in tutti i tipi di vibrato in questi films.160
Poiché il muscolo cricotiroideo è molto piccolo161, abbiamo dovuto
rinunciare all'uso degli elettrodi piatti sulla superficie della pelle durante
la registrazione miografica della sua attività. Siamo ritornati alla
misurazione bipolare con due elettrodi ad ago,162 senza osservare in
questa occasione disturbi circolatori come sopra riportato. In un
determinato caso ci sembrò opportuno esaminare anche la muscolatura
dell'imboccatura (labbra inferiori e superiori, fondo della bocca; vedi
figure 31 e 32) con elettrodi piatti per documentare elettromiograficamente
ogni possibile attività muscolare che potesse aver luogo.

160 Vedi pag. 143 e seguenti


161Lunghezza 15mm; Larghezza 10mm; Spessore 6mm (Faaborg-Andersen: Electric Investigation, pag. 43)
162 Vedi figura 30.

96
Figura 32

Tutti e quattro gli elettrodi (laringe, torace, diaframma e parete


addominale) nonché un microfono erano collegati tramite cavi ad
amplificatori elettronici, i quali trasportavano le informazioni ottenute
verso un accumulatore a nastro magnetico. Inoltre le persone soggette
all'esperimento sono state collegate ad un dispersore per mezzo di
elettrodi posti sul polso e sull'epigastrio. (Vedi figura 33).

97
Figura 55 (ES 9, ♀ )

128
Vibrato veloce; altezza LA2

Per poter rappresentare meglio quello che avviene nella laringe (tracciato
1), nella trascrizione è stata adoperata una velocità di trasporto doppia (30
mm/sec. invece di 15 mm/sec. finora usata). Si noti che per questo motivo
anche le marcature di tempo sulla traccia 0 sono ora larghe il doppio. Allo
stesso modo anche la traccia del suono è stata aumentata in ampiezza. Le
oscillazioni nell'ampiezza del tracciato sonoro sono da attribuire ai
cambiamenti dinamici durante l'esecuzione.
Vibrato laringeo puro.
f= 6½

129
Figura 56 (ES 9, ♀ )

Suono fermo con passaggio a martellato; altezza LA2

Velocità del nastro di nuovo a 15 mm/sec. Sincronia di potenziali su tutti e


5 i tracciati. Visibili "potenziali d'appoggio" nel tracciato 3. All'inizio della
registrazione nei tracciati 1, 2 e 3 potenziali ritmicamente non ordinati
relativi all'inspirazione; verso la fine potenziali d'espirazione sui tracciati 2
e 4 (poco pronunciato su 1).
f= da 2 a 3

130
Figura 57 (ES 11, ♂ )

Martellato con passaggio al vibrato; altezza LA2

Durante il martellato potenziali ritmici in sincrono con il martellato nei


tracciati 1, 2 e 4; potenziali di vibrato visibili solo nel tracciato 1.
Vibrato laringeo puro.
f= da 2½ (martellato) a 6 (vibrato)

131
Figura 58 (ES 11, ♂ )

Chevrotement; altezza LA2

Lo stesso soggetto della figura 57. Solo la laringe partecipa allo


chevrotement tipico. La totale chiusura periodica della glottide è ben
visibile nel tracciato sonoro dalle evidenti interruzioni del suono.
Corrispondentemente vediamo una divisione più netta fra i gruppi di
potenziali d'azione nel tracciato 1, con una diminuzione dell'ampiezza che
tende allo zero, specialmente durante i primi 2 secondi e ½. Si faccia il
paragone con il vibrato alla stessa altezza prodotto dal medesimo flautista
(Figure 57 e 59).
f= 7

132
Figura 59
133
Figura 59 (ES 11, ♂ )
Vibrato con cambiamento di frequenza; altezza LA2

Stesso soggetto, altezza e condizioni di registrazione della Figura 58. Si


confrontino la forma del tracciato sonoro con quella dello chevroter nella
Figura 58; si osservi pure il minor livello dei potenziali laringei presenti in
questa illustrazione. (Nota che il livello di amplificazione del tracciato
laringeo era più alto in questa registrazione che nella Figura 58.)
Vibrato laringeo puro.
f= da 3 a 6

134
Figura 60 (ES 11, ♂ )

Martellato; altezza SOL3

Potenziali d‟azione ritmici nei tracciati 1, 2 e 4


f max= 3

135
Figura 61 (ES 11, ♂ )

Suono fermo con passaggio al vibrato; altezza SOL3


Stesso soggetto; gli ampi picchi diretti verso il basso e verso l'alto nel
tracciato 2 sono contatti difettosi.
Vibrato laringeo puro.
f max= 5½
136
Figura 66

178
Figura 67

179
APPENDICE ALL’EDIZIONE ITALIANA

Introduzione al CD allegato

La seconda edizione del saggio di Jochen Gärtner intitolato “Das Vibrato”


fu corredata di un‟audio cassetta con rare registrazioni, disposte in ordine
cronologico, che dimostravano in modo impressionante lo sviluppo
dell'esecuzione flautistica in generale e del vibrato in particolare,
soprattutto durante la prima metà del secolo scorso.
La successione dei brani forniva una testimonianza evidente dei
cambiamenti intervenuti nella prassi esecutiva lasciando, inoltre, emergere
la molteplicità degli stili nazionali che esistevano nel mondo della musica.
Stili nazionali esecutivi che formavano una molteplicità che oggi, in una
fase di livellamento internazionale dell'esecuzione musicale, si è
praticamente perduta.
La prima edizione in italiano di “Das Vibrato” amplia notevolmente la
raccolta dei 21 esempi fonici dell‟audio cassetta allegata alla seconda
edizione, rendendo disponibili 87 documenti, disposti in successione
temporale, compresi fra il 1908 ed il 2011.
Ovviamente molte delle registrazioni sono di una qualità compromessa sia
dal tempo che dai difetti acustici dipesi dalla stessa strumentazione con
cui vennero realizzate all‟epoca.
Tuttavia rappresentano una straordinaria testimonianza in quanto
rendono possibile constatare concezioni di suono estremamente diverse.
Ad esempio le registrazioni di Breiden, Luther, Prill e Thomas esprimono
il tipico modo di suonare della scuola tedesca, praticato fino agli anni
Quaranta, e sono di contrappeso alla diversa maniera di suonare da parte
di Gustav Scheck nello stesso periodo.
Non mancherà di stupire la “modernità” espressa nella registrazione del
1928 di Leonardo De Lorenzo come sarà esplicativa la registrazione, del
1915, di Gaubert che fornisce la corretta interpretazione della sua scelta -
fra “vibrato ou chevrotement” - di un vibrato raffinato ma pieno di passione.
Altresi sarà possibile verificare lo stile esecutivo di Roger Cortet e Jacques
Thibaud, Arrigo Tassinari e Gioconda De Vito, Karl Thomas e Siegfried
Borries, Marcel Moyse e Adolf Busch messi a confronto nell‟Affettuoso del
Quinto Concerto Brandeburghese.

180
Di grande interesse, inoltre, sono le registrazioni delle voci dei soprani del
secolo scorso così come quelle degli strumentisti ad arco e a fiato che
vengono proposte in una carrellata da cui facilmente si potrà evincere il
continuo divenire dell‟arte.
Un ultima doverosa nota per segnalare, alla traccia n° 58, l‟esecuzione del
Dott. Jochen Gärtner di un estratto della Sonata op. 6 di Wolfgang
Teuscher in duo con l‟autore.
Le 21 registrazioni previste da Jochen Gärtner sono state integrate dai
curatori utilizzando gran parte del loro archivio privato.

Elenco generale degli esecutori presenti nelle registrazioni

(64) FLAUTISTI: Adolphe Hennebains, Eli Hudson, Albert Fransella, Endrik de Vries,
Alexander Semenow, Clement Barone, Philippe Gaubert, George Barrère, John Lemmone,
William Kincaid, Arrigo Tassinari, Georges Laurent, Paul Luther, Leonardo De Lorenzo,
René Le Roy, Edith Penville, Emil Prill, John Amadio, Roger Cortet, Heinz Breiden, Karl
Thomas, Marcel Moyse, Gustav Scheck, John Amans, Jànos Szebenyi, Mario Gordigiani,
John Wummer, Joseph Mariano, Silvio Clerici, Maurice Sharp, Camillo Wanausek, Zoltan
Jeney, André Jaunet, Elaine Schaffer, Hans-Peter Schmitz, Alexander Murray, Severino
Gazzelloni, Raymond Meylan, Gilbert Jespersen, Richard Adeney, Roger Bourdin, Glauco
Cambursano, Jochen Gärtner, André Pepin, Albert Gofman, Frans Vester, Martine
Bakker, Valentin Zverev, William Bennett, Aurèle Nicolet, Jean-Pierre Rampal, Gunilla
von Bahr, Julius Baker, Lorant Kovacs, Alain Marion, James Galway, Andràs Adorjàn,
Jànos Bàlint, Susan Milan, Jeanne Baxtresser, Gian-Luca Petrucci, Abbie De Quant,
Nobutaka Shimizu, Ginevra Petrucci.

(6) SOPRANI: Frieda Hempel, Maria A. Michailowa, Toti Dal Monte, Maria Callas, Joan
Sutherland, Dorothy Dorow.

(15) VIOLINISTI: Carl Flesch, Jacques Thibaud, Gioconda de Vito, Siegfried Borries,
Adolf Busch, Vása Príhóda, Fritz Kreisler, Karl Klingler, Jascha Heifetz, David Oistrakh,
Ruggiero Ricci, Nathan Milstein, Yehudi Menuhin, Zino Francescatti, Henryk Szeryng.

(2) VIOLISTI: Fridolin Klingler, Graham Oppenheimer.

(6) VIOLONCELLISTI: Pablo Casals, Johann Klika, Werner Hupt, Claude Viala, Mstislav
Rostropovich, Jordi Savall.

(2) OBOISTI: Heinz Holliger, Jozsef Kiss.

(2) CLARINETTISTI: Eduard Brunner, Gervase de Peyer.

181
(2) FAGOTTISTI: Bernard Garfield, Masahito Tanaka.

(3) CORNISTI: Dennis Brain, Domenico Ceccarossi, Gugliemo Pellarin.

(31) PIANISTI e CLAVICEMBALISTI: Myrtle C. Eaver, Maurice Lefarge, Kathleen


Long, Roland Revell, Alfred Cortot, Alois Melichar, Carlo Zecchi, Harry Cumpson,
Rudolf Serkin, Otto Graef, Artur Rubinstein, Gerald Moore, Frieda Bauer, Fernando
Valenti, Paul Angerer, Maria Bergmann, Hans Pischner, Bruno Canino, Wolfgang
Teuscher, Raymond Leppard, Natalia Batashova, Karl Richter, Robert Veyron-Lacroix,
Christiane Jaccottet, Lucia Negro, Irma Vallecillo, Wassilij Lobanow, Gwenneth Pryor,
Seiko Sumi, Jean-Michel Damase, Federico Lovato.

(2) ARPISTI: Marisa Robles, Masumi Nagasawa

(2) FORMAZIONI CAMERISTICHE: Münchner Streichtrio, Quartetto Kodàly.

(28) DIRETTORI D'ORCHESTRA: Leopold Stokowski, Hans von Benda, Howard


Hanson, Alois Melichar, Sir Landon Ronald, Arturo Toscanini, Otto Klemperer, Tullio
Serafin, Ernest Ansermet, Harry Blech, Mario Rossi, Louis Lane, Neville Marriner, Efrem
Kurtz, Alberto Erede, Eugene Ormandy, Richard Bonynge, Leonard Bernstein, Felix
Prohaska, Thomas Jensen, Karl Haas, Franco Caracciolo, David Oistrakh, Piero Guarino,
Maximiano Valdes, Jànos Rolla, Raymond Guiot, Piergiorgio Morandi.

Specifiche delle 87 tracce del CD

1) E. Pessard: Romanza
Registrazione del 1908
Flauto, ADOLPHE HENNEBAINS

2) T. Böhm: Variazioni su un‟aria tedesca op.22


Registrazione del 1908
Flauto, ELI HUDSON
Pianista, ?

3) G. Paggi: Rimembranze napoletane


Registrazione del 1911
Flauto, ALBERT FRANSELLA

4) A. Adam: Variazioni di bravura


Registrazione del 1914
Soprano, FRIEDA HEMPEL
Flauto, ENDRIK de VRIES
182
5) G. Donizetti: Scena della pazzia dall'opera Lucia di Lammermoor
Registrazione del 1914
Soprano, MARIA A. MICHAILOWA
Flauto, ALEXANDER SEMENOW

6) G. Briccialdi: Il Vento
Registrazione del 1915
Flauto, CLEMENT BARONE
Pianista, Myrtle C. Eaver

7) A.F. Doppler: Fantasia pastorale ungherese op. 26


Registrazione del 1915
Flauto, PHILIPPE GAUBERT

8) C.M. von Weber - F.Kreisler: Larghetto


Registrazione del 1916
Violino, CARL FLESCH

9) G. Bizet: Minuetto dall'opera L'Arlésienne -


Registrazione del 1916
Flauto, GEORGES BARRÈRE
Pianista, ?

10) E. Pessard: Bolero, danza spagnola


Registrazione del 1920
Flauto, JOHN LEMMONE
Pianista, Maurice Lefarge

11) C. Debussy: Prélude à l'Après-Midi d'un Faune


Registrazione del 1925
Flauto, WILLIAM KINCAID
Direttore, Leopold Stokowski
Philadelphia Symphony Orchestra

12) G. Donizetti: Scena della pazzia dall'opera Lucia di Lammermoor


Registrazione del 1926
Soprano, TOTI DAL MONTE
Flauto, ARRIGO TASSINARI
Orchestra del Teatro alla Scala

13) J.S. Bach: Adagio dalla Toccata in Do Maggiore


Registrazione del 1927
Violoncello, PABLO CASALS
Pianista, ?
183
14) Federico il Grande: Concerto n° 2, Adagio
Registrazione del 1928
Flauto, PAUL LUTHER
Direttore, Hans von Benda

15) M. Wessel: Concertino


Registrazione del 1928
Flauto, LEONARDO DE LORENZO
Direttore, Howard Hanson

16) J.S. Bach : Sonata in Mi bem. Magg. BWV 1031, Siciliano


Registrazione del 1929
Flauto, RENÉ LE ROY
Pianista, Kathleen Long

17) J. Andersen: Fantaisie characteristique op. 16


Registrazione del 1930
Flauto, EDITH PENVILLE
Pianista, ?

18) Federico il Grande: Concerto n° 3, Grave


Registrazione del 1930
Flauto, EMIL PRILL

19) C.W. Gluck: Scena degli Spiriti Beati dall‟opera Orfeo e Euridice
Registrazione del 1930-40
Flauto, JOHN AMADIO

20) J.S. Bach: Concerto Brandeburghese n°5, Affettuoso


Registrazione del 1931-33
Flauto, ROGER CORTET
Violino, JACQUES THIBAUD
Pianoforte, Alfred Cortot

21) J.B. Loeillet: Sonata in Fa Maggiore, Adagio


Registrazione del 1932
Flauto, HEINZ BREIDEN
Pianista, Alois Melichar

22) J.S. Bach: Concerto Brandeburghese n°5, Affettuoso


Registrazione del 1933-40
Flauto, ARRIGO TASSINARI
Violino, GIOCONDA DE VITO
Pianoforte, Carlo Zecchi
184
23) J.S. Bach: Sonata in si minore BWV 1030, Largo e dolce
Registrazione del 1934
Flauto, GEORGES LAURENT
Pianoforte, Harry Cumpson

24) J.S. Bach: Concerto Brandeburghese n°5, Affettuoso


Registrazione del 1934
Flauto, KARL THOMAS
Violino, SIEGFRIED BORRIES
Clavicembalista e Direttore, Alois Melichar
Orchestra Filarmonica di Berlino

25) J.S. Bach: Concerto Brandeburghese n°5, Affettuoso


Registrazione del 1935
Flauto, MARCEL MOYSE
Violino, ADOLF BUSCH
Pianoforte, Rudolf Serkin

26) L. De Lorenzo: Marsyas per flauto solo


Registrazione del 1935
Flauto, ARRIGO TASSINARI

27) P. de Sarasate: Romanza andalusa


Registrazione del 1935
Violino, VÁSA PRÍHÓDA
Pianoforte, Otto Graef

28) F. Mendelssohn: Concerto in mi minore, Allegro molto appassionato


Registrazione del 1935
Violino, FRITZ KREISLER
Direttore, Sir Landon Ronald
London Philharmonic Orchestra

29) M. Reger: Serenata in Re Maggiore op.77a, Allegro


Registrazione del 1936
Flauto, GUSTAV SCHECK
Violino, Karl Klingler
Viola, Fridolin Klingler

30) C. Franck: Sonata in La Maggiore, Allegro ben moderato


Registrazione del 1937
Violino, JASCHA HEIFETZ
Pianista, Artur Rubinstein

185
31) C.W. Gluck: Scena degli Spiriti Beati dall‟opera Orfeo e Euridice
Registrazione del 1947
Flauto, JOHN AMANS
Direttore, Arturo Toscanini
New York Philharmonic Orchestra

32) J.S. Bach: Suite n° 2 in si minore, BWV 1067, Double


Registrazione del 1948
Flauto, JANOS SZEBENYI
Direttore, Otto Klemperer
Budapest Symphony Orchestra

33) G. Donizetti: Scena della pazzia dall'opera Lucia di Lammermoor


Registrazione del 1953
Soprano, MARIA CALLAS
Flauto, MARIO GORDIGIANI
Direttore, Tullio Serafin
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

34) P. Dukas: Villanelle


Registrazione del 1953
Cornista, DENNIS BRAIN;
Pianista, Gerald Moore

35) G. Tartini: Sonata in sol minore Didone abbandonata, Moderato


Registrazione del 1955
Violino, DAVID OISTRAKH
Pianista, Frieda Bauer

36) J.J. Quantz: Sonata in Re Maggiore, Grave e sostenuto


Registrazione del 1955
Flauto, JOHN WUMMER
Clavicembalista, Fernando Valenti

37) K.Kennan: Night Soliloquy


Registrazione del 1956
Flauto, JOSEPH MARIANO
Eastman Symphony Orchestra

186
38) M. Ravel: Tzigane
Registrazione del 1959
Violino, RUGGIERO RICCI
Direttore, Ernst Ansermet
Orchestre de la Suisse Romande

39) K. Goldmark: Concerto n°1, Andante


Registrazione del 1959
Violino, NATHAN MILSTEIN
Direttore, Harry Blech
Philharmonia Orchestra

40) A. Jolivet: Concerto, Andante


Registrazione del 1960
Flauto, SILVIO CLERICI
Direttore, Mario Rossi
Orchestra Sinfonica della RAI di Torino

41) A. Foote: A night piece


Registrazione del 1960
Flauto, MAURICE SHARP
Direttore, Louis Lane
The Cleveland Sinfonietta

42) K. Stamitz: Concerto in Sol Maggiore, Andante un poco adagio


Registrazione del 1961
Flauto, CAMILLO WANAUSEK
Direttore, Neville Marriner
Academy of St. Martin in the Fields

43) J.S. Bach: Sonata in mi minore, BWV 1034, Adagio ma non tanto
Registrazione del 1961
Flauto, ZOLTAN JENEY
Clavicembalista, Paul Angerer
Violoncello, Johann Klika

44) F. Martin: Ballade


Registrazione del 1961
Flauto, ANDRÉ JAUNET
Pianista, Maria Bergmann

187
45) W.A. Mozart: Andante KV 315
Registrazione del 1961
Flauto, ELAINE SHAFFER
Direttore, Efrem Kurtz
Philharmonia Orchestra

46) G.Ph. Telemann: Sonata in do minore, Largo


Registrazione del 1961
Flauto, HANS-PETER SCHMITZ
Clavicembalista, Hans Pischner
Viola da gamba, Werner Hupt

47) N. Paganini: Concerto n°2 in si minore, Adagio espressivo -


Registrazione del 1962
Violino, YEHUDI MENUHIN
Direttore, Alberto Erede
Royal Philharmonic Orchestra

48) W.A.Mozart: Concerto in si b. Maggiore KV191, Andante ma adagio


Registrazione del 1963
Fagotto, BERNARD GARFIELD
Direttore, Eugene Ormandy
The Philadelphia Orchestra

49) J. Benedict: The gypsy and the bird -


Registrazione del 1963
Soprano, JOAN SUTHERLAND
Flauto, ALEXANDER MURRAY
Direttore, Richard Bonynge
London Symphony Orchestra

50) F. Schubert:Introduzione e variazioni op. 160, Introduzione-


Registrazione del 1964
Flauto, SEVERINO GAZZELLONI
Pianista, Bruno Canino

51) J. Brahms: Concerto in Re Maggiore op.77, Allegro non troppo


Registrazione del 1965
Violino, ZINO FRANCESCATTI
Direttore, Leonard Bernstein
New York Philharmonic Orchestra

188
52) C.M. Widor: Romance
Registrazione del 1966
Flauto, RAYMOND MEYLAN
Direttore, Felix Prohaska
Orchestra dell' Opera di Vienna

53) C. Nielsen: Concerto, Allegro moderato


Registrazione del 1966
Flauto, GILBERT JESPERSEN
Direttore, Thomas Jensen
Danish State Radio Symphony Orchestra

54) G.B. Pergolesi: Concerto in Sol Maggiore, Adagio


Registrazione del 1967
Flauto, RICHARD ADENEY
Direttore, Karl Haas
London Baroque Ensemble

55) C. Debussy: Syrinx -


Registrazione del 1967
Flauto, ROGER BOURDIN

56) J.S. Bach: Sonata n° 1 in sol minore BWV 1001, Adagio -


Registrazione del 1968
Violino, HENRYK SZERYNG

57) E. Varese: Density 21,5


Registrazione del 1968
Flauto, GLAUCO CAMBURSANO

58) W. Teuscher: Sonata op. 6, Schnell und frisch


Registrazione del 1969
Flauto, JOCHEN GÄRTNER
Pianista, Wolfgang Teuscher

59) G.F. Haendel: Sonata in Sol Maggiore,op.1 n°5, Adagio


Registrazione del 1970
Flauto, ANDRÉ PEPIN
Clavicembalista, Raymond Leppard
Violoncello, Claude Viala

189
60) P.I. Tchaikovsky: Variazioni su un tema rococò op.33, Tema
Registrazione del 1970
Violoncello, MSTISLAV ROSTROPOVICH
Direttore, Franco Caracciolo
Orchestra Sinfonica della Rai di Milano

61) J.S. Bach: Suite n° 2 in si minore, BWV 1067, Badinerie


Registrazione del 1972
Flauto, ALBERT GOFMAN
Direttore, David Oistrakh
Solisti dell'Orchestra Filarmonica di Mosca

62) S. Mercadante: Concerto in re minore, Larghetto alla siciliana


Registrazione del 1973
Corno, DOMENICO CECCAROSSI
Direttore, Piero Guarino
Orchestra Pergolesiana di Roma

63) P. Hindemith: Kanonische Sonatine, Munter


per due flauti
Registrazione del 1973
Flauti, FRANS VESTER - MARTINE BAKKER

64) A. Roussel: Suite op. 27, Pan


Registrazione del 1974
Flauto, VALENTIN ZVEREV
Pianista, Natalia Batashova

65) J.S. Bach: Concerto in sol minore, Largo


Registrazione del 1975
Flauto, WILLIAM BENNETT
Direttore, Neville Marriner
Academy of St. Martin in the Fields

66) J.S. Bach: Sonata in si minore, BWV 1030 Largo e dolce


Registrazione del 1975
Flauto, AURELE NICOLET
Clavicembalista, Karl Richter

67) J.S. Bach: Sonata in MI Maggiore, BWV 1035, Adagio ma non tanto
Registrazione del 1975
Flauto, JEAN-PIERRE RAMPAL
Clavicembalista, Robert Veyron-Lacroix
Viola da gamba, Jordi Savall

190
68) J.S. Bach: Sonata in si minore, BWV 1030, Andante
Registrazione del 1975
Oboe, HEINZ HOLLIGER
Clavicembalista, Christiane Jaccottet

69) A. Alabief: The russian nightingale


Registrazione del 1976
Soprano, DOROTHY DOROW
Flauto, GUNILLA von BAHR
Pianista, Lucia Negro

70) F. Poulenc: Sonata, Cantilena


Registrazione del 1977
Flauto, JULIUS BAKER
Pianista, Irma Vallecillo

71) A. Vivaldi: Le Quattro Stagioni, L'Inverno, Largo


Registrazione del 1978
Flauto, SEVERINO GAZZELLONI
Direttore, Maximiano Valdes
Orchestra da camera di Venezia

72) A. Vivaldi: Concerto in Re Maggiore, Il Cardellino, Cantabile


Registrazione del 1981
Flauto, LORANT KOVACS
Direttore, Janos Rolla
Liszt Ferenc Chamber Orchestra, Budapest

73) G. Briccialdi: Concertino su temi dell'opera Macbeth di Verdi


Registrazione del 1981
Flauto, ALAIN MARION
Direttore, Raymond Guiot
Orchestre Symphonique

74) S. Prokofjew: Sonata in Re Maggiore op.94, Moderato


Registrazione del 1986
Clarinetto, EDUARD BRUNNER
Pianista, Wassilij Lobanow

75) C.Debussy: Sonata per flauto, viola e arpa, Pastorale


Registrazione del 1986
Flauto, JAMES GALWAY
Viola, Graham Oppenheimer
Arpa, Marisa Robles
191
76) M. Ravel: Pièce en forme de habanera
Registrazione del 1987
Clarinetto, GERVAISE DE PEYER
Pianista, Gwenneth Pryor

77) S. Mercadante: Quartetto in mi minore, Largo


Registrazione del 1989
Flauto, ANDRAS ADORJAN
Münchner Streichtrio

78) S. Mercadante: dall'opera Donna Caritea, Cavatina


Registrazione del 1990
Fagotto, MASAHITO TANAKA
Pianista, Seiko Sumi

79) W.A. Mozart: Quartetto in Fa Maggiore, Adagio


Registrazione del 1991
Oboe, JOZSEF KISS
Quartetto Kodaly

80) F. Mendelssohn: Concerto in mi minore, Andante


Registrazione del 1991
Flauto, JANOS BALINT
Direttore, Piergiorgio Morandi
Budapest Symphony Orchestra

81) C. Debussy: Syrinx


Registrazione del 1995
Flauto, SUSAN MILAN

82) M. Ravel: Bolero


Registrazione del 1996
Flauto, JEANNE BAXTRESSER

83) G. Donizetti: Quartetto IX in re minore, Larghetto


Registrazione del 1997
Flauto, GIAN-LUCA PETRUCCI
Quartetto Kodàly

84) J.M. Coenen: La Serenata


Registrazione del 2002
Flauto, ABBIE DE QUANT
Arpista, Masumi Nagasawa
192
85) J.M. Damase: Variations -
Registrazione del 2002
Flauto, NOBUTAKA SHIMIZU
Pianista, Jean-Michel Damase

86) G. Pierné: Sonate op.36, Allegretto tranquillo


Registrazione del 2009
Flauto, GINEVRA PETRUCCI
Pianista, Bruno Canino

87) J.M. Damase: Sonate, Andante


Registrazione del 2011
Corno, GUGLIELMO PELLARIN
Pianista, Federico Lovato

193
BIBLIOGRAFIA

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