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Centro di Ricerca Didattica Ardea

LETTU RE
coordinato da Rosa Dattolico
Rosa Dattolico

ASCOLTO
TINKERING
EDUCAZIONE CIVICA
COMPITI DI REALTÀ
VERIFICHE GRADUATE
LINGUAGGI ESPRESSIVI
DIDATTICA METODOLOGIE DIDATTICA DIARIO DI INVALSI
DIGITALE ATTIVE INCLUSIVA BORDO
Centro di Ricerca Didattica Ardea

LETTU RE
coordinato da Rosa Dattolico
Rosa Dattolico

3
IN D ICE 64 Il giovane gambero
4 UN’ESTATE DA RACCONTARE 66 La volpe e il corvo
67 La rana e il bue
SI RIPARTE! 68 VERIFICA GRADUATA

6 Mi piace... 70 Scopriamo... IL MITO


7 Ci sono novità in classe! 71 In principio fu un bozzolo
8 I disegni di Briz 72 Il Sole e la Luna
9 La scuola delle sorprese 73 Il vestito della Terra
10 Gli errori magici 74 La creazione degli animali
11 Anche i bulli hanno paura! 76 VERIFICA GRADUATA
12 STAR BEN E I NSI EM E
Il camaleonte variopinto 78 Scopriamo... LA LEGGENDA
79 L’aquila
IL TESTO NARRATIVO 80 La leggenda dei pesci muti
81 La leggenda delle lucciole
16 Scopriamo... IL RACCONTO REALISTICO
82 La nascita del granoturco
17 Il mio coniglio grigio
83 Il gufo tintore
18 La società dei cattivi
84 VERIFICA GRADUATA
20 Temporale nel bosco
86 > DIARIO DI BORDO
21 Lilli
87 Ripasso con la MAPPA
22 Un barboncino nero
24 Giochiamo a farci paura
26 Ho perso l’orsacchiotto IL TESTO DESCRITTIVO
28 Per riassumere un testo
90 Scopriamo... LA DESCRIZIONE
29 Che spavento!
30 VERIFICA GRADUATA 91 Percorsi descrittivi
32 > DIARIO DI BORDO 92 Mia sorella
33 Ripasso con la MAPPA 93 Il babbo, la mamma e Debbora
94 Momo
36 Scopriamo... IL RACCONTO FANTASTICO 95 Huck, il terribile
37 La fata del parco
38 Piccolo Bill e il terribile mostro
96 Visita alla zia
40 Il dito magico 97 Nina
42 I vestiti si ribellano 98 L’uomo misterioso
44 GIOCO Il raccontastorie 100 Trillo, il troll che sorrise
46 VERIFICA GRADUATA 102 Gli orchi
103 Cecchina
48 Scopriamo... LA FIABA
49 Il principe e l’orco 104 Lampone
50 Incontri alla fontana 105 Pluto e Giovanna
52 Voglio cambiare storia 106 Il piccolo negozio
54 La Principessa dei Miei Stivali 107 Il giardino della nonna
58 VERIFICA GRADUATA 108 La caverna dello hobbit
109 La stanza della strega
60 Scopriamo... LA FAVOLA
61 Il cervo alla fonte 110 VERIFICA GRADUATA
62 Il leone e il cinghiale 112 > DIARIO DI BORDO
63 La capra e l’asino 113 Ripasso con la MAPPA
IL TESTO POETICO IL TESTO ARGOMENTATIVO
116 Scopriamo... IL TESTO POETICO 150 Quale opinione?
117 La filastrocca 151 Vacanze al mare o in montagna?
118 Franco Nervetti - Desideri 152 Ricreazione sì o no?
119 Versi in rima 153 Viva la televisione
120 La similitudine
121 La metafora 154
122 L’onomatopea
123 L’allitterazione
124 VERIFICA GRADUATA
126 > DIARIO DI BORDO
LE STAGIO NI
127 Ripasso con la MAPPA 158 Stagioni in versi
160 autunno nell’arte
IL TESTO INFORMATIVO 161 Lo spruzzo e le macchie
162 Colori del bosco
130 Scopriamo... IL TESTO INFORMATIVO
163 TINKERING
131 Il coccodrillo del Nilo
164 Dolcetto o scherzetto?
132 Il sale del mare
165 Filastrocca paurosa
133 L’isola di Murano
166 inverno nell’arte
134 La vita nelle acque basse
167 TINKERING
135 Che cos’è l’ecologia?
168 Due pupazzi di neve
136 VERIFICA GRADUATA
170 Babbo Natale e i pirati pepati
138 > DIARIO DI BORDO
172 La Befana sono io
139 Ripasso con la MAPPA
174 primavera nell’arte
175 TINKERING
IL TESTO REGOLATIVO 176 Punti e linee
142 Scopriamo... IL TESTO REGOLATIVO 177 Un fantastico vestito
143 I diritti degli animali 178 Pasqua nel mondo
144 L’acquario 179 Pace è...
145 Un gioco: sparviero 180 La Pace dei colori del mondo
146 VERIFICA GRADUATA 182 Estate nell’arte
148 > DIARIO DI BORDO 183 TINKERING
149 Ripasso con la MAPPA 184 Le forme
185 Concerti estivi

186 SuDIARIO
modelloDIINVALSI
BORDO
UN’E’ESTATE
DA RACCONTARE
Il quaderno
dei giorni che
volano
– Ho una sorpresa per te! – annunciò la
mamma. – Quest’anno andrai in vacanza dai
nonni. Io, però, non potrò restare con voi.
Pochi giorni dopo, Daniele e la mamma erano
già in viaggio. La mamma tirò dalla valigia una
lunga carta piegata a fisarmonica.
– Io lo chiamo ”quaderno dei giorni che volano” – spiegò la
mamma. – Se ogni sera disegnerai qualcosa di bello che hai fatto
durante la giornata, quando il quaderno sarò pieno io arriverò.
Allora guarderemo i disegni e sarà come se fossimo stati sempre
insieme.
Quando arrivarono al mare trovarono ad aspettarli il nonno e la nonna.
Daniele sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
– Resta qui! – piagnucolò.
La mamma scosse il capo. – Non posso, tesoro, ma il tempo
volerà.
Quella notte Daniele dormì nel lettone con i nonni, ma il nonno
russava come un orso e la nonna faceva certi versi che sembrava
un topolino.

VAI AL QUADERNO DELL’ACCOGLIENZA


4
Un’estate
Un’ estate da raccontare
– Domani faccio un disegno: io nel letto
grande fra un orso che ronfa e un topolino
fischione! – pensò.
Il giorno dopo decisero di andare in
spiaggia. Daniele costruì insieme al nonno
un’automobile di sabbia e la nonna gli
insegnò a stare a galla senza il salvagente.
Prima di addormentarsi disegnò l’automobile
con dentro lui e i nonni.
Daniele aveva ogni giorno più cose da fare e
quando la sera si metteva a disegnare, faceva
fatica a decidere quale fosse la cosa più bella.
I disegni si accumulavano finché, un giorno, il
quaderno fu pieno.
E finalmente arrivò la mamma!
– Vieni! – disse trascinandola in acqua. – Ho
una sorpresa per te!
La mamma restò di stucco vedendolo.
– Nuoti come un pesciolino! – gli disse. Fecero
un lungo bagno, poi si sdraiarono sotto
l’ombrellone e Daniele raccontò le storie che
aveva disegnato.
La mamma aveva avuto proprio una bella idea.
Sembrava che avessero fatto ogni cosa insieme.
L’indomani Daniele e la mamma...
P. Friester – N. Duraussy, In vacanza senza la mamma, Nord – Sud

Cosa fecero l’indomani la mamma e Daniele? Immagina e


racconta il finale della storia. Poi confronta il tuo lavoro con
quello dei tuoi compagni di classe.

5
SI RIPARTE!

M i piace...
Mi piace la biro che corre veloce
e anticipa il senso delle parole.
Mi piace che scrive tutto quello che voglio
il vento, il sole, la gioia, le viole.
Mi piace il segno rotondo che resta
mi piace la mano che lega il pensiero
mi piace perché il nero su bianco
mi sembra ancora più vero del vero.
Mi piace il lucido filo che esce
e si trasforma in riga diritta
per diventare racconto e presente
nella magia della pagina scritta.
J. Carioli, Poesie a righe e quadretti, Giunti

Nella poesia l’autrice esprime il piacere di scrivere e trasmettere


i propri pensieri.
A te cosa piace scrivere?

6
SI RIPARTE!

Ci sono novità in classe!


Oggi, entrando in classe, mi accorgo subito
PARLO DI ME
che c’è un banco in più.
– Fra una decina di minuti – annuncia la Rispondi.
signorina Holt, – arriverà il vostro nuovo * Ci sono state novità
compagno. Voglio che mi aiutate a farlo nella tua classe?
* Tra i tuoi compagni ci
sentire subito a suo agio nella nostra
sono alcuni simpatici
classe.
come Hal e Bobby?
Ecco, stanno bussando alla porta. È la * Ti piacerebbe avere
vicepreside con il nuovo compagno. come compagno di
Lo guardiamo tutti. Ha i capelli e gli occhi banco un tipo come
scuri. Anche lui ci guarda e inizia a fare gli Hal? Perché?
occhi storti e a muovere le orecchie.
– Hal! – lo richiama la vicepreside.
Hal smette di fare le smorfie e sorride.
– Benvenuto nella nostra classe – dice la
signorina Holt, indicandogli il banco vuoto.
Hal va a sedersi.
– Brenda ti farà da guida! – lo informa la
signorina Holt.
Puoi chiedere tutto quello che vuoi.
– Anche io posso aiutarti se hai bisogno –
grida Bobby. – Guarda, anch’io so muovere
le orecchie e fare gli occhi storti, sono uno
specialista delle boccacce!
Bobby e Hal si mettono a fare le smorfie.
In un attimo tutta la classe li sta imitando.
Questo Hal mi sembra un ottimo acquisto
per la nostra classe!
Paula Danziger, Guai in vista per Ambra Chiaro, Piemme Junior

7
SI RIPARTE!

PRIMA
DI LEGGERE
I disegni di briz
La maestra era abbastanza in gamba: non stava
Leggi il titolo e sempre lì a raccontare ai genitori tutto quello che
le prime righe uno combinava.
del racconto per A Briz piaceva. Ma c’era una cosa che la maestra
capire di che cosa assolutamente non capiva: i suoi disegni liberi.
si parla. Così quella mattina quando la maestra diede il via
Poi osserva le al suo disegno libero, Briz era convinto di poter
immagini con disegnare qualsiasi cosa senza che lei riuscisse a
attenzione.
indovinare che cosa fosse.
Invece la maestra prese il suo disegno, lo osservò per
qualche secondo e poi disse: – Questa volta sono
quasi sicura d’aver capito: è un casco spaziale...
– Ecco quasi – disse Briz.
– Deve essere una specie di attrezzo per viaggi
stellari, assomiglia un po’ a un casco da motociclista.
– Sì, giusto, è proprio un casco da motociclista.
– Strano, ma tu lo hai mai visto un casco da
motociclista?
Non ha mica tutti quei fili...
– È un motociclista che fa anche l’elettricista e allora
si porta in giro un po’ di fili, nel caso gli dovessero
servire...
– Briz, i tuoi disegni mi fanno venire il mal di testa.
Guido Quarzo, Fuori il rospo, Briz!, Giunti

COMPRENDO
Vero (V) o falso (F)? Segna con una X.
* A Briz piaceva la sua maestra. V F
* La maestra riusciva a capire i disegni di Briz. V F
* La maestra disse che il disegno di Briz somigliava a un casco da motociclista. V F
* Il casco aveva pochissimi fili. V F
* Briz disse che il casco da motociclista apparteneva ad un idraulico. V F

8
SI RIPARTE!

la scuola delle sorprese


– Stamattina ho fatto matematica – dice Alice.
– Ti sei annoiata? – le chiede il papà, perché a lui ESPLORO il testo
i numeri non sono mai piaciuti.
– Mi sono divertita tantissimo! – risponde Alice, La storia è
e racconta: – Avevamo appena preso il quaderno raccontata da:
coi quadretti quando TOC! TOC! Qualcuno □ una bambina
bussa alla porta. “Avanti” dice la maestra. □ un papà
La porta si apre ed entra un clown. Il racconto è:
“È qui che si fa matematica?” ci ha chiesto. □ realistico
“È proprio qui” abbiamo risposto. □ fantastico
“Ah, bene, credevo di aver sbagliato aula. Noi
Dove si trova
clown facciamo sempre pasticci.” Ha tirato fuori Alice?
dalle tasche tante palle colorate e si è messo a
lanciarle e a riprenderle.
□ A casa
“Quante sono?” ci ha chiesto.
□ A scuola
“Sono sette” ha detto Paolo. Quando accadono
Poi ha tirato fuori dalle tasche altre palle i fatti narrati?
colorate e le ha distribuite. □ Al mattino
“Adesso lanciatele voi” ha detto e ci ha □ Al pomeriggio
insegnato come si fa.
Io riesco a lanciarne due, Giulia tre e la maestra, PARLO DI ME
che è grande, quattro. Ti piacerebbe
– Tu quante ne lanci? – chiede Alice al suo papà. vivere a scuola una
– Neanche una – le risponde il papà. – Ai miei situazione simile
tempi a scuola c’erano altri sistemi per imparare a quella di Alice?
la matematica. Perché?
Maria Vago, La scuola delle sorprese, Il Battello a Vapore

9
SI RIPARTE!

gli errori magici


Stamattina in classe abbiamo scritto un testo.
Quello che è stato divertente è che Giorgia
ha fatto un errore di ortografia: non un errore
normale ma... un errore magico!
Gli errori magici sono gli unici per i quali il
maestro non ci rimprovera ma ci fa quasi i
complimenti. Infatti dice che ciascuno di essi
è una specie di “chiave“ che apre le porte
di una storia che nessuno altrimenti avrebbe
immaginato.
L’errore magico di Giorgia è stato questo: invece
di scrivere “a me piace nuotare a dorso”, ha
scritto “a me piace nuotare ad orso”.
Quando il maestro l’ha letto a voce alta, mentre
ridevo mi sono immaginata la mia compagna
con costume e cuffia ricoperti di pelliccia, che
avanzava nell’acqua dando delle zampate decise.
Ci sono stati tre minuti di risate e di prove del
famoso ”stile ad orso”. Quando le risate sono
terminate, abbiamo immaginato la storia di
una bambina che diventa una campionessa di
nuoto inventando nuovi stili: il nuoto ad orso, a
canguro, a granchio...
Stefano Bordiglione, Il capitano e la sua nave, Einaudi scuola

con la storia

Dividetevi in piccoli gruppi, cercate i vostri errori


magici e utilizzateli per raccontare delle storie buffe.
Scegliete le più divertenti e rappresentatele con il
fumetto.

10
SI RIPARTE!

Anche i bulli hanno paura!


È primavera inoltrata e gli insetti entrano anche nelle
nostre aule.
Questa mattina una grossa vespa gialla, ronzando, ha
preso di mira Simone. L’anno prima aveva avuto un PARLIAMONE
grande shock per la puntura di un calabrone, perciò E tu cosa avresti
era terrorizzato, non osava muoversi e tremava come detto a Simone?
una foglia. Confronta la tua
Io non avrei mai creduto che Simone, il bullo della risposta con quella
classe, potesse avere paura. dei tuoi compagni.
I compagni hanno iniziato una vera e propria caccia, È uguale?
fino a quando l’insetto è caduto sotto i loro colpi. Devo
dire che hanno usato svariati sistemi per abbatterla,
povera vespa, anche il cancellino della lavagna lanciato
da Luca. Soltanto davanti alla vespa stecchita Simone
si è rilassato ed è scoppiato in lacrime.
– Ma... piange? – ha esclamato Gianni stupito.
– Il pianto non è una debolezza. È uno sfogo salutare! –
ha spiegato il maestro.
– Vedi – ha poi detto a Simone. – una persona non
vale per i suoi muscoli. Tu sei stato messo in difficoltà
da un animaletto minuscolo: l’avresti mai detto?
M.A. Garavaglia, Un bullo da sballo, San Paolo

COMPRENDO
Completa. EDUCAZIONE CIVICA
Simone aveva molta paura della vespa
Quale insegnamento
perché ............................................................................ dà il maestro a Simone?
............................................................................................
□ Anche chi è forte può
I suoi compagni di classe ..................................... trovarsi in difficoltà.
............................................................................................ □ I muscoli non servono a
............................................................................................ niente.

11
STA R BE NE IN SI EM E

COMPRENDO
il camaleonte
› Com’è la vita del variopinto
camaleonte? È Un camaleonte riposava su una brillante foglia verde.
soddisfatto del Se si spostava su un tronco marrone, diventava
suo aspetto? marroncino.
› Che cosa accade
Se si fermava su un fiore rosso, diventava rossiccio.
quando entra
Quando si muoveva lentamente sulla sabbia gialla,
allo zoo? Come si
diventava giallognolo.
conclude la storia?
Difficilmente riuscivi a vederlo. Quando il camaleonte
stava al caldo e aveva abbastanza cibo, diventava
verde brillante.
Ma quando aveva freddo e sentiva fame, diventava
grigio e triste.
Quando aveva fame, stava fermo e aspettava.
Solo i suoi occhi si muovevano – su, giù, di lato
– finché non vedeva una mosca. A quel punto
il camaleonte tirava fuori la sua lunga lingua
appiccicosa e catturava la mosca.
Questa era la sua vita. Non era particolarmente
eccitante. Ma un giorno il camaleonte entrò in uno
zoo! Non aveva mai visto tutti quei bellissimi animali.
Così pensò: Come sono piccolo, lento e debole!
Vorrei essere bianco e grande come un orso polare.

12
STAR BENE INSIE ME

E immediatamente il desiderio del camaleonte si


PARLO DI ME
avverò! Ma si sentiva felice? No!
Vorrei essere bello come un fenicottero. › Ti è mai capitato
Vorrei essere elegante come una volpe. di voler essere
Vorrei nuotare come un pesce. diverso da come
Vorrei correre come un cervo. sei?
Vorrei vedere le cose lontane come una giraffa. ................................................
Vorrei nascondermi in un guscio come una tartaruga. ................................................
Vorrei essere forte come un elefante. ................................................
Vorrei essere divertente come la foca. ................................................
Vorrei essere come la gente. ................................................
Proprio in quel momento arrivò una mosca.
................................................
Il camaleonte aveva davvero fame.
................................................
Ma era troppo mescolato.
................................................
Era diventato un po’ di questo e un po’ di quello.
................................................
E in quelle condizioni non poteva acchiappare la
................................................
mosca.
................................................
Vorrei essere me stesso.
................................................
Il desiderio del camaleonte si avverò subito.
E riuscì a catturare la mosca! ................................................

Adatt. da “Il camaleonte variopinto” di Eric Carle

13
il testo nar rativo
I testi realistici raccontano storie che ti riguardano
da vicino: la scuola, gli amici, la famiglia.
Ci sono storie in cui il narratore racconta
un’esperienza personale, ci fa conoscere qualcosa
di sé, delle sue sensazioni ed emozioni.

14
il racconto
realistico

Racconta ai tuoi compagni


e compagne un fatto che
hai realmente vissuto e le
emozioni che hai provato.

15
S c o p r i a m o. . .
il racconto realistico
LUOGO
Il racconto realistico è un I personaggi agiscono
testo narrativo. Narra fatti sempre in uno o più luoghi
veri o verosimili, cioè che reali.
possono accadere nella realtà. Per riconoscere il luogo o i
luoghi devi chiederti:
Dove si svolgono i fatti
narrati?
PERSONAGGI
Nel racconto agiscono dei personaggi:
persone o animali reali. TEMPO
Il più importante è il protagonista, gli altri
sono i personaggi secondari. I fatti si svolgono in un
Per riconoscere i personaggi devi tempo definito che può
chiederti: essere presente, passato o
Chi sono i personaggi? futuro.
Chi è il protagonista? Per riconoscerlo devi
chiederti:
Quando si svolgono i fatti
narrati?
FATTI
I fatti sono gli avvenimenti vissuti dai
personaggi e si susseguono in ordine
di tempo, uno dietro l’altro.
Possono essere narrati in prima
persona da un personaggio della
storia o in terza persona da un
personaggio che non appartiene alla
storia.
Per riconoscere i fatti devi chiederti:
Che cosa succede?

16
IL RACCONTO REALISTICO

il mio coniglio grigio


Qualche giorno fa è nato mio cugino Mattia.
La mamma è entrata tutta sorridente nella mia
cameretta e mi ha detto che era nato il mio
cuginetto. Poi ha deciso che dovevo fargli un regalo!
Così abbiamo aperto insieme lo scatolone dove
tengo i giochi che non uso più e abbiamo messo da
parte quelli in buono stato.
Fra questi c’era anche Mollica, il mio coniglio grigio,
quello con le orecchie enormi e morbidissime.
La mamma l’ha controllato ben bene e poi ha scelto
proprio quello da regalare a Mattia!
Quando le ho chiesto perché non gli compravamo
un coniglio di peluche nuovo, mi ha risposto che
sarebbe stato un gesto carino regalare al cuginetto
un giocattolo di quando ero piccolo io.
Allora le ho detto che era meglio se la zia
comperava un bel cane invece di avere un bambino.
La mamma, però, mi ha guardato storto ed è uscita
dalla mia camera con il coniglio sotto il braccio!
Paola Gentile

Rispondi.
* Chi sono i personaggi del racconto? .........................................................................................................
* Dove è avvenuto il fatto narrato? ..................................................................................................................
* Quando è avvenuto il fatto? .............................................................................................................................

Segna con una x la frase che si riferisce al fatto della storia.


□ La mamma vuole regalare al cuginetto appena nato, Mattia, il coniglietto a cui è
ancora molto legato il protagonista della storia.
□ È nato Mattia e tutti sono felici.
17
IL TESTO NARRATIVO

Il racconto si può dividere in piccole parti, le sequenze,


che narrano i fatti in ordine di tempo o descrivono una
situazione o riferiscono uno scambio di parole.

la società dei cattivi


I bambini si erano costruiti una casetta tra i rami di
un grande platano e avevano formato la «Società
dei Cattivi». Si raccontavano tutte le cattiverie,
mettendole a confronto; ogni tanto si davano anche i
premi.

Di solito, Davide vinceva tutte le gare perché risultava


cattivissimo.
Un giorno arrivò a confessare di aver buttato nel
bidone della spazzatura la cartella di suo fratello
Maus, quella nuova, rossa, con tante figurine attaccate
sopra.

Un giorno che i bambini si trovavano nella casetta, scese


lungo il tetto un gattino bianco, col naso rosa e larghi occhi
chiari, si fermò vicino al bordo, guardandosi intorno come
sperduto, e levò un «miao» lamentoso.
Vedendo il gattino, tutti i bambini ebbero lo stesso pensiero:
«Adesso Davide sarà cattivissimo».

Davide allungò il braccio... prese il gattino con garbo e se lo


mise su una spalla.
– Lascio la società – disse, e scomparve attraverso la botola.
Marilia Righetti

18
IL RACCONTO REALISTICO

COMPRENDO
Rispondi a voce alle domande, poi
scrivi il contenuto di ogni sequenza.

* Cosa avevano fondato i bambini?


* Cosa confessò un giorno Davide ai suoi
amici?
* Chi scese un giorno dal tetto?
* Cosa fece Davide?

I bambini avevano fondato .......................

.......................................................................................

..................................................................................... .
Davide un giorno confessò di ..................

.......................................................................................

.......................................................................................

..................................................................................... .
Un gattino scese ...............................................

..................................................... e tutti .................

.......................................................................................

.......................................................................................

..................................................................................... .
Davide prese con garbo ...............................

.......................................................................................

.......................................................................................

.......................................................................................

..................................................................................... .

19
IL TESTO NARRATIVO

ESPLORO il testo

PERSONAGGI
Chi è il protagonista
Temporale nel bosco
della storia? Leggi e sottolinea le altre parole del tempo.
................................................. Poi racconta la storia.
Un giorno andai nel bosco in cerca di funghi.
LUOGO Ne trovai in gran quantità e, dopo averne raccolti
Dove si svolge la parecchi, pensai di fare ritorno a casa. Ma l’aria,
storia?
quasi all’improvviso, si era fatta scura. Incominciò a
.................................................
piovere e a tempestare, mentre il tuono brontolava
lontano.
TEMPO
Quando? Preso dalla paura, mi rannicchiai sotto un grande
................................................. albero.
A un tratto, un lampo saettò nell’aria così vicino
NARRATORE che chiusi gli occhi abbagliato.
Il testo è stato scritto
Nello stesso tempo qualcosa scricchiolò sul mio
in prima o in terza
persona? capo. Udii uno schianto, un forte colpo sulla testa
.................................................
e caddi a terra svenuto.
Rimasi così a lungo, immobile sotto l’acqua.

Sottolinea nel testo Quando rinvenni, tutti gli alberi del bosco
i dati uditivi. scintillavano, gocciolavano, mentre il sole gettava
sprazzi di luce tra i rami. Gli uccelli cantavano.
SCRIVO Ma il grande albero giaceva al suolo schiantato e
Immagina di essere bruciacchiato; dal suo tronco si levavano ancora
il protagonista pennacchi di fumo. La terra, tutt’intorno, era
del racconto e, cosparsa di schegge e frammenti di legno.
seguendo la struttura I miei abiti erano fradici; la testa mi faceva male.
del testo, manipola
a tuo piacimento Raccolsi in fretta i funghi, raccattai il mio berretto
qualche sequenza. e corsi a casa.
L. Tolstoj, Il primo libro di lettura, Fabbri

20
IL RACCONTO REALISTICO

Lilli Leggi e dividi


Una sera che ritornavamo a casa in macchina, con una linea le
diverse sequenze
abbiamo visto in mezzo alla strada, illuminato dai
del racconto:
fari, un porcospino. Le luci e il rumore dell’auto che si
avvicinava lo fecero arrotolare. 1. Viene trovato un
Ho raccolto il porcospino avvolgendolo in uno straccio porcospino.
e lo abbiamo portato a casa. Lo abbiamo chiamato 2. Il porcospino viene
Lilli, un nome che può andare bene sia per un maschio portato a casa.
che per una femmina. 3. Lilli, lasciato
Lilli passò la notte in una conigliera vuota e la mattina libero in giardino,
dopo era pronto a fare colazione con una scatoletta scappa.
di cibo per cani, che ai porcospini piace moltissimo. Lo
abbiamo mantenuto per parecchi giorni, sperando che,
se si fosse abituato, avrebbe continuato a rimanere con ESPLORO il testo
noi, quando lo avremmo lasciato libero in giardino.
* Chi è il protagonista
I porcospini sono molto utili in giardino perché
della storia?
mangiano le lumache e le chiocciole.
.................................................
Un giorno abbiamo dato a Lilli l’ultimo buon pasto
* Quando avvengono i
e poi lo abbiamo messo sul prato e siamo stati ad fatti narrati?
osservarlo andarsene in tutta fretta. Il nostro giardino .................................................
è recintato con un muro, ma quello che non sapevamo * Dove?
è che i porcospini sono capaci di scalare i muri. Non lo .................................................
abbiamo mai più visto. Sottolinea nel
Dick King-Smith, Gli animali della mia vita, Mondadori testo le parole del
tempo.

COMPRENDO
Completa le frasi.
* Il porcospino Lilli viene trovato .........................................................

..................................................................................................................................

* Viene messo a trascorrere la notte ................................................

..................................................................................................................................

* Quando viene lasciato libero, Lilli ...................................................

..................................................................................................................................

21
IL TESTO NARRATIVO

un barboncino nero
Giorgio ritorna mogio dalla scuola: il compito di
matematica è andato male.
Che disdetta! Il nonno gli aveva promesso un cane, se
avesse portato buoni voti a casa.
Mentre è assorto nei suoi pensieri, una palla nera gli
rotola tra le gambe. Non credendo ai propri occhi,
raccoglie tra le braccia un barboncino e lo accarezza.
Impulsivamente Giorgio apre il cappotto, vi infila la
bestiola e si avvia a casa. Sale le scale, ma giunto al
secondo piano si ferma indeciso. Dove nascondere
quel tesoro?
Sa che non gli appartiene, infatti ha un collarino, vuole
soltanto coccolarlo, illudersi un poco.
Ecco, ha trovato! Al settimo piano ci sono i solai.
Giorgio vola su. Con una cassetta e degli stracci prepara
una morbida cuccetta per il barboncino.
La bestiola si accuccia e chiude gli occhi.
– Ti chiamerò Pall. Ti piace?
Trascorrono due giorni di grande felicità. Ogni volta
che può, Giorgio sale dal suo amico, gli porta una
zuppetta di pane e latte, lo bacia, lo stringe al cuore.
La mattina del terzo giorno un avviso lo inchioda
all’angolo della via.

MANCIA A CHI RIPORTERÀ UN


BARBONCINO NERO DI NOME BLACK
ALLA FAMIGLIA ROMERI
IN PIAZZA AMENDOLA, 7

22
IL RACCONTO REALISTICO

Mille pensieri gli si affollano nella mente, ma


COMPRENDO
soltanto uno conta: deve restituire Pall, anzi
Black, se non vuole essere un ladro. Riordina i fatti
Nel pomeriggio, disperato e con il cucciolo numerandoli da 1 a 6.
in braccio, si reca all’indirizzo indicato. Gli Lo porta nel solaio e gli
apre un ragazzino di una decina d’anni. prepara una cuccetta.
Pall-Black balza a terra, s’arrampica sulle Giorgio trova un
gambe. barboncino.
In quel momento sulla porta appare un Nel pomeriggio a
distinto signore, l’ingegner Romeri: – Se ti fa malincuore restituisce
piacere, puoi venire a giocare con Black ogni il barboncino al suo
volta che lo desideri. E ora eccoti il premio proprietario.
promesso. – E gli tende una busta. Giorgio appena può gli
– Non voglio nulla – mormora arrossendo. porta da mangiare.
– Ho soltanto restituito quello che non mi La mattina del terzo
apparteneva… giorno, Giorgio legge
– Capisco, ti è costato molto riportare il un avviso che riguarda il
cane. Sei stato tentato di tenerlo, vero? La barboncino.
tentazione non è peccato. Tu hai saputo Dopo qualche giorno,
vincerla, sei un bravo ragazzo. Vorrei avere il Giorgio riceve una cesta
tuo indirizzo se non ti dispiace. con dentro un cagnolino.
Qualche giorno dopo a casa di Giorgio arrivò * Quale emozione provò
una cesta con un morbido Pall color carbone. Giorgio quando scoprì il
I. B. Lagazzi, I ragazzi della scala A, La Scuola grazioso barboncino?

INSIEME

Dividetevi in piccoli gruppi e rappresentate con varie


tecniche pittoriche le vostre emozioni.
Poi descrivete a voce i segni che le manifestano:
espressione degli occhi, il corrugarsi della fronte,
l’intonazione della voce, l’arrossire o l’impallidire
del volto. Provate, infine, a tradurre in parole le
espressioni disegnate.

23
IL TESTO NARRATIVO

ESPLORO il testo
Segna con una X
l’affermazione
Giochiamo a farci
corretta.
* I personaggi della paura
storia sono: Quando mia cugina viene a stare da noi,
due cugine dormiamo in una tenda in fondo al giardino.
due amiche Non lasciamo assolutamente che mio fratello
Simon ci metta piede.
* Il racconto è narrato: Rovinerebbe tutto.
in prima persona Ci piace da matti stare lì sole solette a
in terza persona chiacchierare una vicina all’altra.
Ci raccontiamo a vicenda delle belle storielle,
* I fatti narrati avvengono: sussurrando perché non vogliamo che qualcuno
di giorno ci scopra.
di sera Sappiamo bene che Simon è là, fuori dalla tenda
che cerca di ascoltarci, così noi bisbigliamo.
* Il luogo in cui si svolge Non vogliamo che rovini tutto.
il fatto è:
Ben presto comincia a fare buio.
il cortile Le ombre si allungano e fuori tutto diventa
il giardino calmo e silenzioso, allora io e mia cugina
cominciamo il solito gioco. Lo chiamiamo,

24
IL RACCONTO REALISTICO

“Giochiamo a farci paura”.


Prima io le sussurro: – Hai paura?
– No – risponde, – e tu?
– No – le dico, – ma scommetto che potrei farti
una paura incredibile.
– Provaci, allora – risponde lei.
– Va bene – dico e comincio a raccontarle tutto
dei Diavoletti della Spazzatura.
Sono una banda di spiritelli maligni che vivono
sotto la spazzatura, al fondo dei bidoni.
Ogni notte, appena sorge la luna, fanno saltare
via il coperchio del bidone con un gran fracasso,
pronti ad andare in cerca di prede.
Lanciano in aria tutto il cibo marcio e arrancano
strisciando e arrampicandosi uno sull’altro per saltar COMPRENDO
fuori.
In che modo si
Sciamano in giro per il giardino finché trovano
divertono le due
qualche sprovveduta creatura abbastanza folle da bambine?
farsi trovare lì fuori da sola.
Quale storia
Poi la portano via, mentre grida e si divincola, nel
spaventosa racconta
loro profondo regno puzzolente, dal quale non l’autrice alla cugina?
ritornerà mai più.
Mia cugina è molto silenziosa.
Si agita sprofondata nel suo sacco a pelo. PARLO DI ME
Io rido tra me e me. Anche tu hai
Le ho fatto paura. una cugina
Improvvisamente sentiamo CRASH! con cui giochi
Sembra il suono del coperchio di un bidone della e ti diverti? In
spazzatura che sbatte sul viale del giardino. che modo?
I nostri cuori battono all’impazzata. Racconta.
Rose Impey, Giochiamo a farci paura, Piccoli

25
IL TESTO NARRATIVO

Sottolinea nel Ho perso


l’orsacchiotto
testo le parole
che descrivono
l’orsetto di Titti.
Titti adorava un vecchio orsetto, con un naso
schiacciato, due zampe rosa e un paio di occhi di
Quali emozioni prova vetro luccicanti. Lo aveva chiamato Panciotto.
la protagonista del Una sera Titti si stava preparando per andare a letto.
racconto? Si lavò e si spazzolò i denti, poi corse in camera di
............................................................ Daniel per dargli la buonanotte. Anche se era più
............................................................ grande di lei, suo fratello era già a letto: quel giorno,
............................................................ infatti, non era andato a scuola a causa di un brutto
raffreddore.
Titti tornò in camera sua, saltò nel letto...
RIFLETTO – Oh, no! – strillò. – Dov’è Panciotto? Era qui
SULLA LINGUA
stamattina.
Quando succedono Il papà la raggiunse nella stanza.
i fatti della storia? – Lo cercheremo domani – cercò di tranquillizzarla lui.
Sottolinea i verbi Ma Titti andò su tutte le furie.
presenti nelle – Lo sai che non riesco a dormire senza di lui – strillò.
prime 6 righe. Poi Fu allora che a papà venne un’idea.
segna con una x la
risposta corretta.
□ Presente
□ Passato
□ Futuro

26
IL RACCONTO REALISTICO

– Dove mai vorrebbe essere Panciotto, in ESPLORO il testo


questo momento? Mmm, mi chiedo se...
– borbottò, lanciando una rapida occhiata Colora il quadratino giusto.
alla porta della camera di Daniel. PERSONAGGI
– Ciao, Panciotto – sussurrò Titti. – Il mio Titti
orribile fratellone ti ha rapito, vero? La mamma
– Credo che stesse cercando solo un po’
Il fratello
di compagnia... non pensi? – bisbigliò la
Il papà
mamma.
Il nonno
– Perché quando si è malati si desidera
qualcosa da abbracciare... anche se si è LUOGO
grandi – aggiunse papà. La casa
– Vuoi dire che dovrei lasciare Panciotto La scuola
TEMPO
con Daniel? – domandò Titti, sentendosi
molto grande.
Una sera
– Sì. Penso che dovresti – disse la mamma
Un giorno
con un sorriso.
E fu proprio quello che Titti decise di fare. Riordina i fatti numerando
B. Mooney, Uffa! Non lo trovo, Mondadori le frasi da 1 a 4 in ordine
temporale: otterrai il
RIASSUNTO.
Titti scopre Panciotto nel
letto di suo fratello.
La bambina cerca l’orsetto
ma non lo trova.
Titti si prepara per andare a
letto.
La bambina gli lascia il suo
orsetto.

27
per r iAssu m ere
un testo
CAPIRE IL TESTO SMONTARE IL TESTO
› Leggere il testo. › Individuare le sequenze e la
› Cogliere il significato delle successione temporale.
parole sconosciute. › Scrivere una breve frase
› Scoprire i legami logici. significativa per ogni sequenza.
› Collegare le frasi, utilizzando
correttamente i connettivi.

Ricorda di non usare mai il discorso diretto, cioè le frasi con il


dialogo ma di trasformare queste ultime in discorso indiretto,
utilizzando le paroline di, che, se.

28
IL RACCONTO REALISTICO

Che spavento!
Il testo è stato diviso in sequenze. Scrivi una frase significativa per ciascuna
di esse. Poi racconta la storia e fai il riassunto sul quaderno collegando
correttamente le frasi.

Oggi è stata una giornata veramente di Paradiso: tirava un bel venticello fresco,
che mi ha fatto venire la voglia di andare a pescare.
...................................................................................................................................................

Dopo la scuola sono andato a comprare una lenza nuova, degli ami, e mi sono
avviato in riva al fiume. Da principio non vengono su che delle erbacce, poi
prendo due ghiozzi, che guizzano di nuovo in acqua; ma prima che faccia buio
ecco un’anguilla vera, grossa come un coccodrillo. Che ci faccio? Naturalmente,
la porto a casa per mangiarla il giorno dopo, a pranzo. Però, già che ci sono,
voglio divertirmici un po’ e la metto per benino nel pianoforte, in salotto.
...................................................................................................................................................

Dopo cena, mia sorella si siede al piano per suonare e ad un tratto urla:
– Ah, una vipera! Ah! Oh! Ih! Eh!
...................................................................................................................................................

Allora incomincia ad entrare in casa la gente del vicinato e tutti, appena data
un’occhiata al pianoforte, a urlare come disperati.
...................................................................................................................................................

– Ma se è un’anguilla! – dico io, stanco di tutte queste


esagerazioni. – È un’anguilla innocente! – ripeto,
mettendomi a ridere. Ma nessuno ci ha trovato niente
da ridere. Si sa: è la solita storia. Se mia sorella non sa
riconoscere un’anguilla da una vipera, la colpa è mia.
.............................................................................................................................

Vamba, Le storie di Giannino - Giamburrasca e le sorelle, Giunti

29
verifica graduata

Mamma, il disordine mi piace!


Io, Ambra Chiaro, sono tenuta prigioniera da una signora molto
arrabbiata.
La signora molto arrabbiata è mia madre, e la cosa che l’ha fatta
infuriare è il disordine che ha trovato pochi minuti fa in camera mia.
O, meglio, il disordine è una delle ragioni.
L’altra ragione è una nota della mia maestra, la signorina Holt, in cui
si dice che io, Ambra Chiaro, “non sto lavorando al meglio delle mie
capacità”.
La mamma è molto, molto arrabbiata per via di quella nota.
Quello che si pensa di me, infatti, è che dovrei essere una specie di
piccola studentessa modello.
La mamma mi ha costretto a pulire e a riordinare la mia camera.
Ha detto che devo farla diventare “pulita come il piatto in cui
mangio”.
Strano modo di dire. Come fa una camera a essere pulita come un
piatto? In un piatto non ci vive nessuno. Non ci sono letti, mobili,
tende e tutte le altre cose che normalmente si trovano in una stanza.
Questa storia di far venire una camera pulita come un piatto è la cosa
più sciocca che io abbia mai sentito.
Possibile che non capisca che il giorno in cui la mia stanza sarà
davvero ordinata, non sarò più capace di trovare niente?
Io, Ambra Chiara, ho orrore dell’ordine, soprattutto del Troppo Ordine.
Paula Danziger, Ambra Chiaro fa a modo suo, Piemme junior

30
verifica graduata
Completa.
* I personaggi del racconto sono ....................................................................................................................
* Ambra Chiaro è tenuta prigioniera da ....................................................................................................
* La signorina Holt è ................................................................................................................................................

Segna con una x.


* Il disordine è una delle ragioni per la quale la mamma di Ambra Chiaro è
arrabbiata. Qual è l’altra ragione?
La sporcizia Il suo modo impertinente di rispondere
La nota della maestra I calzini spaiati

* Qual è la cosa più sciocca che Ambra Chiaro abbia mai sentito?
□ Far venire una camera pulita come un piatto
□ Accatastare i piatti
□ Avere una stanza piena di piatti
□ Non utilizzare i piatti
* Di che cosa ha orrore Ambra Chiaro?
Del disordine Dell’ordine
Del Troppo Ordine Dei ragni

Segna con una x.


* “Non sto lavorando al meglio * Perché Ambra Chiaro dice che il giorno in cui
delle mie capacità” si può la camera sarà ordinata “non sarò più capace
anche dire: di trovare niente?”
□ Sto facendo tutto il possibile □ Perché nel suo disordine lei conosce i posti
□ Sto dando il meglio di me delle cose
□ Mi sto sforzando molto □ Perché per fare ordine dovrà cambiare stanza
□ Non mi sto impegnando □ Perché non sarà lei a fare ordine
abbastanza □ Perché non le piace l’ordine

31
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE

Nel RACCONTO REALISTICO:

Comprendo il contenuto

Riconosco gli elementi principali

Sei soddisfatto del tuo lavoro?


Molto Così così Poco

Come ti sentivi durante la prova?


Tranquilla/o Sicura/o Un po’ agitata/o

Hai avuto bisogno di aiuto?


Sì Solo un po’ Per nulla

Hai bisogno di esercitarti ancora?

No perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

Sì perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

32
Ripasso con...

È un testo narrativo. PERSONAGGI


Narra fatti veri I personaggi appartengono al
o verosimili che mondo reale. Il più importante
potrebbero accadere è il protagonista, gli altri sono i
nella realtà. personaggi secondari.

IL RACCONTO
REALISTICO

TEMPO FATTI
I fatti accadono nel
presente, nel passato I fatti possono essere
o nel futuro. Vengono narrati in prima oppure
narrati in ordine in terza persona.
cronologico.

LUOGO
I personaggi agiscono
sempre in uno o più
luoghi realistici.

33
il testo nar rativo
Con i testi fantastici si vola nel mondo della
fantasia dove accadono avventure straordinarie:
animali parlanti, foreste incantate, velieri
d’argento che navigano sulla Luna.

Sono testi fantastici:


• la fiaba;
• la favola;
• il mito;
• la leggenda.

34
il racconto
fantastico

Quali elementi fantastici


caratterizzano l’immagine?
Prendendo spunto
dall’illustrazione,
rappresenta anche tu un
paesaggio fantastico.

35
S c o p r i a m o. . .

il racco nto fantastico


LUOGO
Il racconto fantastico è un testo
narrativo. Narra vicende immaginarie I personaggi agiscono
che non possono accadere nella realtà. in uno o più luoghi
Alcuni elementi possono essere realistici, immaginari o reali.
ma basta un solo componente di fantasia Per riconoscere il luogo o i
per rendere la storia fantastica. luoghi devi chiederti:
Dove si svolgono i fatti
narrati?
PERSONAGGI
I personaggi sono creature fantastiche
(maghi, orchi, folletti, streghe), animali,
TEMPO
piante oppure oggetti che si animano e
parlano. I fatti si svolgono in un
Persone normali a cui capitano cose tempo indefinito non ben
assurde. precisato.
Per riconoscere i personaggi dei chiederti: Per riconoscerlo devi
Chi sono i personaggi? chiederti:
Chi è il protagonista? Quando si svolgono i fatti
narrati?

FATTI
I fatti sono avvenimenti strani e bizzarri,
imprevedibili e si susseguono in ordine di
tempo, uno dietro l’altro.
Possono essere narrati in prima persona da un
personaggio delle storia o in terza persona da
un personaggio che non appartiene alla storia.
Per riconoscere i fatti devi chiederti:
Che cosa succede?

36
IL RACCONTO FANTASTICO

La fata del parco


Ernesto ha raccontato a Carmen, una sua Sottolinea i
compagna di classe, di aver visto una fata nel personaggi della
parco. Nonostante si tratti di uno scherzo, decide storia e il luogo in
cui si svolgono i fatti
di accompagnarla sul posto.
narrati. Indica gli
Quando arrivammo all’albero, mi avvicinai deciso al elementi fantastici.
tronco e diedi alcuni colpetti con le nocche delle dita, Poi racconta.
come se stessi bussando a una porta: Toc, toc, toc.
Aspettai un poco. Bussai di nuovo: Toc, toc, toc.
Ma naturalmente non mi rispose nessuno. Mi appoggiai
con la schiena al tronco dell’albero e guardai rassegnato
Carmen. La poverina era così delusa che quasi quasi
desiderai che quella non fosse stata una bugia.
– E ha un nome? – mi chiese.
– La fata? No, non credo, si chiama semplicemente così:
Fata, la Fata del Parco.
Fu allora che Carmen spalancò gli occhi e anche la
bocca.
E quasi nello stesso momento sentii accanto ai miei piedi
una vocina stridula che diceva:
– Allora, che cos’è tutto questo baccano? Non si può
neanche fare un pisolino? E sappia giovanotto che ce
l’ho un nome. Mi chiamo Rufina. Rufina del Bosco,
professione: fata.
Mi voltai. Una parte della corteccia dell’albero si era
aperta, come una porticina e lì vicino c’era la figuretta
che aveva appena parlato. Non era più alta di due
SCRIVO
spanne; era vestita da fata: aveva un cappello a punta Come potrebbe
di fata e, in mano, una bacchetta magica di quelle che concludersi la storia?
portano sempre le fate. Immagina e scrivi sul
Io, vedendola, pensai: “Ernesto, questa dev’essere una quaderno.
fata”. E dopo, caddi svenuto. Poi confronta il tuo
finale con quello dei
Fernando Lalana, Il segreto del parco incantato, Il Battello a Vapore, Edizioni Piemme
tuoi compagni di classe.

37
IL TESTO NARRATIVO

ESPLORO il testo Piccolo Bill e il


Segna con una X
l’affermazione terribile mostro
corretta.
Leggi e racconta la storia.
* Il racconto è narrato:
in prima persona
in terza persona Piccolo Bill si è avventurato nella foresta. A un
certo punto, una strana creatura comincia a
* I fatti della storia: inseguirlo.
possono accadere
nella realtà Piccolo Bill correva come una saetta, ma ogni volta
sono frutto della che si voltava a guardare alle sue spalle, vedeva
fantasia dell’autore quegli sbuffi di fumo rosso-arancio sempre più
vicini, così vicini che se li sentiva alitare sul collo.
E il fracasso!
Gli assordava le orecchie! Ciuff-ciuff faceva quello
spaventoso rumore. Ciuff-ciuff, ciuff-ciuff, ciuff-
SCRIVO ciuff!
Che aspetto avrà Proprio come una locomotiva a vapore in partenza.
il terribile mostro
puzzolente? Disegna Poi, a un tratto, Piccolo Bill udì un altro rumore,
e descrivi sul forse addirittura più spaventoso ancora: il
quaderno partendo calpestio di giganteschi zoccoli che galoppavano
dall’immagine.
sul terreno della foresta. Piccolo Bill si voltò di
nuovo a guardare, ma il Coso, l’Animale, il Mostro
o quel che era, rimaneva nascosto nel fumo che
buttava fuori galoppando. Quel fiato fumante
stava ormai avvolgendolo. Piccolo Bill ne sentiva il
calore bruciante e, peggio ancora, l’odore.
Un odore disgustoso, come il fetore che sale dalle
profondità della pancia di una bestia carnivora.

38
IL RACCONTO FANTASTICO

– Mamma! – gridò Piccolo Bill. – Aiuto!


Allora di colpo, proprio davanti ai suoi occhi,
Piccolo Bill vide il tronco di un albero gigantesco.
Era un albero diverso dagli altri perché i suoi rami
pendevano molto in basso.
COMPRENDO
Senza smettere di correre, Piccolo Bill con un
balzo afferrò il ramo più vicino e si issò. Il testo è stato diviso
Poi afferrò il ramo seguente, proprio sopra la sua in sequenze: metti in
testa, e riprese l’arrampicata. E continuò così, ordine i titoli di ognuna
arrampicandosi sempre più in alto per sfuggire numerandole da 1 a 5.
alla terribile bestia sbuffante e al suo fiato
puzzolente. Bill trovò un posticino alla
Smise di arrampicarsi solo quando si sentì sfinito. biforcazione dell’albero.
Bill continuava a correre
A quel punto guardò in alto, ma neppure allora nella foresta inseguito
riuscì a vedere in cima di quell’enorme albero. dalla strana creatura
E quando guardò in basso, non vide più il terreno. avvolta dal fumo che
Si trovava in un mondo di foglie verdi e grossi buttava fuori galoppando.
rami lisci, senza né terra né cielo in vista. La Bill corre nella foresta
bestia puzzolente che giù in basso stronfiava e inseguito da una strana
mandava sbuffi di fumo sembrava lontana mille creatura.
miglia, e neanche si udiva più. Bill riesce a mettersi in
salvo arrampicandosi su
Allora Piccolo Bill si trovò un comodo posticino un albero.
alla biforcazione di due rami e si sedette a
Guardando in basso, la
riposare. Almeno per il momento, era salvo.
bestia sembrava molto
Roald Dahl, Minipin, Salani
lontana.

39
IL TESTO NARRATIVO

il dito magico
Il dito magico è una cosa che so fare da sempre.
Non posso dirvi come faccio, perché non lo so
nemmeno io.
Ma mi capita sempre quando mi arrabbio, quando ci
vedo rosso.
Allora mi viene un gran caldo dappertutto. Poi
all’indice della mano destra sento un formicolio
terribile. E improvvisamente si sprigiona una specie
di lampo rapido, come qualcosa di elettrico.
Salta fuori e tocca la persona che mi ha fatto
arrabbiare e a quel punto il dito magico è su quella
persona e qualcosa succede.
Una volta eravamo in classe, e facevamo gli esercizi
di ortografia.
– Alzati in piedi – mi ha detto la signora Winter, – e
dimmi come si scrive “ciliegia”.
– Facile – ho detto io. – C, i, g, l, i, e, g, i, a.
– Sei una bambina stupidina – ha detto.
– Non sono una bambina stupidina – ho ribattuto io.
– Sono una bambina molto simpatica!
– Vai subito nell’angolo! – ha detto la signora Winter.
Allora mi sono arrabbiata, ci ho visto rosso, e ho
puntato con forza il dito magico dritto sulla signora

40
IL RACCONTO FANTASTICO

Winter, e immediatamente… COMPRENDO


Indovinate cos’è successo? * Dove si svolge la storia?
Le sono spuntati dei baffi in faccia! Erano * Perché la bambina si è
baffi neri e lunghi come quelli dei gatti, arrabbiata?
solo molto più grossi. * Come si comporta quando
E come crescevano in fretta! Neanche il le accade di arrabbiarsi?
Racconta.
tempo di dire ‘bah’, e le erano arrivati alle
orecchie! Naturalmente tutta la classe Riordina i fatti numerandoli
ululava dal ridere, e allora la signora da 1 a 5.
Winter ha detto:
– Vorreste farmi la cortesia di dirmi cosa vi Quando la bambina si
arrabbia sente uno strano
diverte così pazzamente?
formicolio all’indice della
E, quando si è voltata per scrivere qualcosa mano.
sulla lavagna, abbiamo visto che le era
cresciuta anche una coda! Una volta in classe, mentre
Un’enorme coda cespugliosa! svolgevano gli esercizi
di ortografia, è stata
Non posso raccontarvi tutto quello che
rimproverata dalla maestra.
è successo dopo, ma se qualcuno di voi
si chiede se la signora Winter sia tornata All’improvviso le sono
esattamente come prima, la risposta è no. spuntati i baffi e una enorme
coda.
E sarà sempre così.
R. Dahl, Il dito magico, Nord Sud Edizioni La bambina ha puntato il dito
magico sull’insegnante.
Puntualmente il suo dito
magico tocca la persona che
l’ha fatta arrabbiare.

Come ha reagito la signorina


Winter quando ha scoperto
che le era cresciuta una
coda? Immagina e descrivi
brevemente la scena sul
quaderno.

41
IL TESTO NARRATIVO

i vestiti si ribellano
ESPLORO il testo Leggi e sottolinea nel testo le situazioni
Segna con una x fantastiche.
l’affermazione C’erano due gemelle, uguali come due gocce
corretta. d’acqua: però una era una goccia dolce, l’altra
era una goccia amara, la gemella dolce era
* I personaggi della
storia sono: Marianna, quella amara era Annamaria.
reali Annamaria era prepotente.
fantastici “Dammi le tue scarpe!”, ”Mi metto il tuo
cappotto”, “Oggi voglio i tuoi guanti”, diceva.
* Nel testo sono Marianna non protestava, perché era una
presenti: bambina pacifica e paziente, ma i suoi vestiti non
le parole del tempo erano contenti: perché erano molto affezionati a
le parole dello spazio lei, e soffrivano quando Annamaria se li prendeva.
Una sera, nell’armadio, ci furono i bisbigli: i
* I fatti vengono narrati
seguendo un ordine: vestiti di Marianna tenevano consiglio.
cronologico Cosa bisbigliavano quelle voci di lana, seta e
non cronologico cotone? Chi lo sa? Chi legge e ascolta lo saprà.
Il giorno dopo, al momento di vestirsi, ecco la
solita tiritera. Marianna, come sempre, diede
alla sorella quello che voleva. Non aveva fatto
dieci passi che, in perfetto silenzio, le stringhe
delle scarpe si slacciarono e si annodarono in
fretta tra loro, come sottili serpentelli.
Pataspanf! Annamaria finì distesa per terra,
sbucciandosi il naso. Non aveva fatto sette passi
che l’ultimo bottone del cappotto si slacciò di
colpo, e un’asola si infilò al gancio di un cancello.
Pataspreng! Annamaria fece una mezza
giravolta, e andò a sbattere con la faccia contro
l’inferriata sbucciandosela tutta.

42
IL RACCONTO FANTASTICO

Non aveva fatto altri tre passi che il pon-pon della


cuffia, mentre passava sotto un balconcino, si allungò
rapidamente, infilandosi in una fessura di ferro.
Pataslam! Annamaria fece una mezza capriola verso
l’alto, sbattendo contro il pavimento del balcone, e
ricadde sul duro del marciapiede, che le fece molto
male. Quella fu la passeggiata più disastrosa e dolorosa
che Annamaria avesse mai fatto.
Quando tornò a casa, era la bambina più ammaccata
della città.
– Non ti ruberò più i vestiti – promise alla sorella e
davvero lo fece.
E siccome le gentilezze sono attaccate una all’altra
come le ciliegie, da dispettosa diventò quasi gentile,
e fu più felice lei, e tutti quelli che le stavano intorno.
R. Piumini, Storie per chi le vuole, Einaudi Ragazzi

COMPRENDO
Segna con una x le frasi corrette.
C’erano due gemelle che non si
somigliavano affatto.
Annamaria era prepotente e voleva
sempre i vestiti di Marianna.
Marianna non accontentava mai la sorella.
I vestiti di Marianna non erano contenti
così presero una decisione. PARLO DI ME
Mentre Annamaria passeggiava, l’asola A volte ti capita di
del cappotto, le stringhe delle scarpe e il essere prepotente?
pon-pon entrarono in azione. In quali occasioni?
Dopo quella disastrosa passeggiata, Quando, invece, sei
Annamaria diventò più prepotente. gentile? Racconta.

43
GIOCO

i l Racco n ta s t o r i e

44
gioc hi am o co n la fa Ntas ia

Dividetevi in quattro
gruppi, osservate con
attenzione l'immagine
e decidete quale storia
inventare.
Ciascun capogruppo
legge le domande
scritte sul foglietto.
• Chi è il protagonista?
• Con chi è?
• Dove si trova?
• Cosa capita al
protagonista?
• Come si comporta il
protagonista?
• Quali emozioni prova?
• Chi arriva all’improvviso?
• Come si conclude la
vicenda?

Scrivete le risposte
sui bigliettini
precedentemente
distribuiti
dall’insegnante.

Con le risposte costruite


la storia e pensate a un
titolo.
Infine leggete e
confrontate le vostre
storie.

45
verifica graduata

Incontro con La Cosa


Quella sera Piero, dopo aver fatto il bagno nella vasca,
tolse il tappo e sentì degli strani rumori: un gorgoglio, poi
un risucchio e infine qualcosa che sembrava un sospiro
soddisfatto.
Guardò attraverso la piccola grata che copriva il buco di
scarico appena sotto i rubinetti e, per vedere meglio, chiuse
un occhio. E vide che dall’altra parte c’era veramente
qualcuno. Qualcuno che gli stava facendo l’occhiolino. Solo
che aveva un occhio enorme.
– Chi sei? – domandò Piero in preda al panico. Trattenne il
respiro ed aspettò.
Una mano verde a pallini marroni uscì dal buco della vasca
e lo salutò. Poi si stirò, si tese, e pian piano dietro alla mano
comparve tutto il corpo, lungo e schiacciato. Colò lentamente
dal buco di scarico come una specie di dentifricio verde a
pallini marroni, fino a quando non fu tutto lì, sul fondo,
arrotolato come un serpentello lungo e sottile.
La Cosa si alzò e prese a darsi dei colpetti qua e là, per
rimettersi in forma.
– Puoi cambiare forma come ti pare? – chiese Piero incuriosito.
– Oh, sì – rispose la strana creatura, facendogli l’occhiolino
con uno dei suoi enormi occhi.
– Proprio così. Cosa vuoi che diventi?
Poi ci fu un risucchio, uno schiocco, il rumore di una bolla
d’acqua che scoppia, e la Cosa si trasformò in un grosso rospo
che lo guardava sogghignando.
Ci fu un altro sibilo e il rospo diventò una barchetta che
ondeggiava in fondo alla vasca.
– Fantastico! – esclamò Piero. – Ma come sei veramente?
La Cosa schioccò di nuovo. Gorgogliò e prese la forma di una
specie di grossa patata, con tanto di mani, piedi, occhi e una
gran bocca sorridente.
Adatt, da F. Hughes, Un amico in affitto, Mondadori

46
verifica graduata
Rispondi.
* Chi sono i personaggi del racconto?
................................................................................................................................................................................................

* Dove avviene la vicenda? ...............................................................................................................................


* Quando avviene? .................................................................................................................................................

Segna con una x.


* Che cosa aveva fatto Piero prima di * Cosa uscì dal buco della vasca?
incontrare la Cosa? □ Un piccolo ragno
□ Il bagno □ Una po’ di schiuma
□ La doccia □ Una mano verde a pallini marroni
□ Lavato i denti □ Acqua calda
□ Lavato le mani
Segna con una x.
* Cosa significa “gorgoglio”? * Cosa significa “in preda al panico”?
□ Rumore di un liquido □ Che si fa coraggio
□ Verso di un animale □ Che sfida la sorte
□ Sentimento di orgoglio □ Che ha paura
□ Rumore di passi □ Che combatte

Com’era la Cosa? Metti una crocetta per ogni riga.


* Aveva una mano verde a pallini marroni. V F
* Aveva lunghe braccia allungabili. V F
* Il corpo, lungo e schiacciato. V F
* La sua pelle era ricoperta di muco viola. V F
* Aveva tre occhi rossi spalancati. V F
* Era come una specie di dentifricio verde a pallini marroni, arrotolato V F
come un serpentello lungo e sottile.

47
S c o p r i a m o . . .

la fiaba

La fiaba è un racconto fantastico di


origine popolare. Nella fiaba accadono
fatti straordinari e magici.

PERSONAGGI

Nella fiaba ci sono personaggi realistici


(regine, principi, principesse…) e
personaggi fantastici dotati di poteri
magici (orchi, streghe, fate, maghi,
folletti…).
I personaggi principali sono:
• il protagonista buono e coraggioso; LUOGO
• l’antagonista è il personaggio
malvagio che ostacola il protagonista; I luoghi possono essere
• l’aiutante è colui che aiuta il ambienti reali come castelli,
protagonista. grotte, boschi, foreste… o
del tutto fantastici.
Il mezzo magico è un oggetto che
permette di fare una magia. Esso
di solito viene donato dall’aiutante
al protagonista per sconfiggere
l’antagonista. TEMPO

Il lieto fine: è la conclusione felice della I fatti accadono in un


fiaba (il bene trionfa sul male). tempo passato indefinito:
c’era una volta…

48
LA FIABA

il principe e l’orco LAVORANDO IN


C’era una volta una gentile fanciulla così buona e COPPIA leggete la
così bella che un principe se ne innamorò e decise di fiaba e sottolineate:
sposarla. tempo
Un terribile Orco aveva già visto la fanciulla e se ne era protagonista
a sua volta invaghito. antagonista
Così, proprio la mattina in cui si sarebbero celebrate le aiutante
nozze, l’Orco giunse alla casa della fanciulla e la rapì, oggetto magico
portandosela nel suo palazzo. prove da superare
Il principe quando seppe della terribile sorte toccata alla lieto fine
sua futura sposa, disperato, decise di andare a salvarla.
Cavalcò un giorno e una notte, senza incontrare Poi a turno
nessuno. raccontate la storia.
Finalmente vide un vecchio, con una lunga barba
bianca. Il principe gli chiese dove si trovasse il palazzo
dell’Orco e il vecchio glielo indicò: – È proprio là, dietro
la collina!
Porse al principe la sua spada e continuò: – C’è solo un SCRIVO
modo per uccidere l’Orco: conficcargli questa spada
Immagina e illustra
magica nell’occhio destro, ma, se mancherai il colpo, sul quaderno alcuni
considerati morto! personaggi delle
Il principe ringraziò e, arrivato al castello, sentì la voce fiabe: un orco, una
implorante della ragazza. In un lampo si precipitò nella strega, una fata e un
stanza dell’Orco e gli piantò la spada nell’occhio destro. mago. Poi descrivili
L’Orco cadde a terra morto e i due fidanzati fuggirono brevemente (aspetto
a cavallo. fisico, abbigliamento,
F. Lazzarato, V. Ongini, La vecchia che ingannò la morte, Mondadori
carattere e
strane abitudini),
utilizzando
opportunamente
i dati sensoriali.
Infine confronta le
tue descrizioni con
quelle dei compagni
di classe.

49
IL TESTO NARRATIVO

Incontri alla fontanA


ESPLORO il testo C’era una volta una vedova con due figlie.
La figlia maggiore era brutta e sgarbata, invece la
Rispondi alle
domande. figlia minore era bella e gentile.
La vedova aveva in antipatia la minore e la costringeva
* Chi sono i personaggi
della fiaba?
a fare mille fatiche. Fra le altre cose, la fanciulla
* Chi è il protagonista? doveva recarsi a prendere acqua a una fontana molto
* Chi è l’antagonista? distante.
* Chi aiuta il Fu lì che un giorno le si avvicinò una povera donna
protagonista? che le chiese da bere.
* Come finisce la storia? – Ben volentieri, nonnina – disse la ragazza.
Sciacquò la brocca, prese dell’acqua e gliela offrì.
La donna, che era una fata, le disse:
– Siete così gentile che vi farò un dono: a ogni parola
vi uscirà dalla bocca una pietra preziosa.
Arrivata a casa, la ragazza si scusò del ritardo e
parlando le uscirono di bocca perle e diamanti.
La madre, sbalordita, volle sapere l’accaduto.
Subito dopo chiamò la figlia maggiore, le ordinò di
andare alla fontana e di comportarsi come la sorella.
La ragazza, arrivata alla fontana, trovò una
splendida dama, che le chiese da bere. Questa, in
realtà, era la stessa fata incontrata dalla sorella.

50
LA FIABA

– Sta a vedere che sono venuta qui per dare da bere a voi! – le
disse quella sgarbataccia. – Bevete con le mani, se volete.
– Giacché siete così poco cortese – rispose la fata – a ogni parola
che direte vi uscirà di bocca un rospo o un serpente.
Alla vista della figlia prediletta che buttava fuori vipere e rospi
ogni volta che apriva bocca, la madre si scagliò contro la figlia
minore.
La povera fanciulla scappò e si nascose nel bosco.
Il figlio del re, che tornava da caccia, la incontrò.
Le chiese che cosa facesse, sola, in quel luogo deserto, e perché
mai piangesse.
Lei narrò tutta l’avventura e, mentre parlava, le uscivano dalla
bocca perle e diamanti.
I due giovani si innamorarono, andarono a palazzo e si sposarono.
C. Perrault, I racconti delle fate, Newton

COMPRENDO
Riordina i fatti narrati, numerando le frasi da 1 a 9. Poi racconta la fiaba.

Quando una signora elegante, che era una fata, le chiese da bere lei
ripose in modo sgarbato.
Quando corse a casa e raccontò tutto, dalla sua bocca uscivano serpenti e
rospi.
La madre si scagliò contro la figlia minore che scappò nel bosco.
Una vedova aveva due figlie, una bella e gentile e l’altra brutta e sgarbata.
Un giorno la figlia gentile incontrò alla fontana una vecchina e le diede da
bere.
La vecchina, che era una fata, le fece un dono: ad ogni parola pronunciata
dalla sua bocca sarebbero uscite pietre preziose.
I due giovani si innamorarono e si sposarono.
La madre sbalordita per l’accaduto mandò anche l’altra figlia alla fontana.
Al figlio del re che tornava da caccia, la fanciulla raccontò tutta l’avventura.

51
IL TESTO NARRATIVO GIOCHIAMO CON LA FIABA

voglio cambiare storia


Verso la fine del capitolo trentacinque Pinocchio stava nuotando
in mezzo al mare con il babbo Geppetto sulle spalle. E nuotando
pensava che non aveva nessuna voglia di entrare nel capitolo
seguente, cioè l’ultimo, perché lì sarebbe diventato un ragazzino
per bene e questo a Pinocchio non piaceva proprio. Ma poteva
abbandonare in mezzo alle onde il vecchio babbo che non
sapeva nuotare?
Per quanto scapestrato, Pinocchio non se la sentiva di fare una
cosa simile.
Fu così che, nel capitolo trentasei, arrivò sulla spiaggia insieme a
Geppetto con l’aiuto del Delfino, e fu così che andò ad abitare
nella bella capanna del Grillo Parlante.
– Io mi trovo bene come burattino e non voglio diventare un
ragazzo perbene – disse Pinocchio a se stesso mentre camminava
nella campagna.
A forza di camminare, Pinocchio arrivò nel bosco e incontrò il
lupo. Stava aspettando Cappuccetto Rosso che era in ritardo.
Quando vide arrivare Pinocchio invece di Cappuccetto Rosso, il
Lupo strabuzzò gli occhi.
– Posso esserti di aiuto? – disse Pinocchio.
– No, meglio che te ne vai. Ho un appuntamento.
– Con Cappuccetto Rosso?
– Se lo sai, perché me lo domandi?
– Perché, se vuoi, posso aspettarla io.
Il lupo fece un brutta risata tra i denti.
– Che c’entri tu con Cappuccetto Rosso? Non sapresti che cosa
dire, né cosa fare con lei.
– Ma che ti credi? La conosco a memoria la favola di Cappuccetto
Rosso. La conosco così bene che se vuoi ti posso sostituire, per
oggi. Così ti riposi.
Il Lupo lo guardò di traverso.
Luigi Malerba

52
Attività di animazione LA FIABA

Attività di animazione
1 Continua la storia con i tuoi
compagni di classe, tenendo
presenti le domande.
* Che cosa accadrà quando Pinocchio
incontrerà Cappuccetto Rosso?
* Come reagirà la bambina?
* Che cosa accadrà?
* Come si concluderà la storia?

2 Dividetevi poi in piccoli gruppi e


inventate una nuova storia dal titolo
“Le nuove avventure di Pinocchio”.
Il burattino decide di cambiare
storia, intrufolandosi in altre fiabe
famose come quella del ”Gatto con
gli stivali”, per esempio.

3 Lavorando in coppia divertitevi a


raccontare una fiaba tradizionale
rovesciando i ruoli dei personaggi.
* I buoni diventano cattivi e viceversa.
* Biancaneve litiga con i sette nani.
* La bella addormentata inveisce contro
il principe per averla svegliata.
* Nella fiaba di Cappuccetto Rosso il
lupo aiuta la nonna nelle faccende
domestiche.

53
IL TESTO NARRATIVO

Scrivi per ogni sequenza una frase significativa.


Poi racconta la storia e con le frasi fai il riassunto sul quaderno.

la principessa
dei miei stivali
Priscilla era prepotente. Comandava tutti a bacchetta.
– Mettiti subito la corona! – diceva al re.
– Voglio immediatamente un nuovo vestito! – diceva ..................................................

alla regina. ..................................................

– Fai questo… fai quello! – ordinava ai servitori. ..................................................

Non c’è da stupirsi se la chiamavano Principessa dei ..................................................

Miei Stivali.
Il giorno del suo sesto compleanno, la Principessa
fece una festa. Un mago, che sapeva tutto di lei, le
..................................................
portò un regalo speciale, adatto a una persona così
..................................................
prepotente.
La Principessa tolse il regalo dalle mani del mago, ..................................................

strappò la carta ed estrasse il più bel paio di stivali ..................................................

che avesse mai visto.


Non appena si fu allacciata le stringhe, lo stivale
destro disse: – Piede avanti.
..................................................
– Marcia veloce! – disse il piede sinistro. – Sinistra,
..................................................
destra. Sinistra, destra.
..................................................
– Ehi! – disse la Principessa dei Miei Stivali. – Sono
io che do gli ordini, qui. ..................................................

Gli stivali non le prestarono attenzione. ..................................................

– Pronto per una corsa? – chiese lo stivale destro. ..................................................

– No! – disse la Principessa.


– Sì! – rispose lo stivale sinistro.

54
LA FIABA

Partirono di corsa, attraverso un campo pieno di


fango e su per la collina.
..................................................
La Principessa fu ben presto senza fiato, ma gli
stivali continuarono a correre e correre. ..................................................

Alla fine riportarono la Principessa stravolta a ..................................................

palazzo. ..................................................

Il mago la stava aspettando.


– Porta via questi stupidi stivali! – urlò.
– Solo se chiedi per favore! – disse il mago. ..................................................

Principessa dei Miei Stivali non aveva mai detto ..................................................


prima quella parolina. Guardò giù, verso gli ..................................................
stivali. ..................................................
Erano pronti per partire di nuovo…
– Per favore! – urlò la principessa e come per
magia gli stivali sparirono.
..................................................
Da quel giorno Priscilla disse sempre “per favore”
..................................................
e “grazie” e non fu più prepotente.
..................................................
Georgie Adams, Selina Young, Un anno pieno di storie, Mondadori
..................................................

COMPITO DI REALTÀ
Chiedi all’insegnante di iscrivere la classe ad un
concorso letterario per fiabe.
Leggete con attenzione il bando e attenetevi a
quanto richiesto.
Dividetevi in tre gruppi, concordate insieme le idee e
scrivete la fiaba.
Infine scegliete quella che vi piace di più e inviatela,
seguendo le indicazioni del regolamento.

55
IL TESTO NARRATIVO Dalla storia al fumetto

la principessa dei miei stivali


Scrivi nelle nuvolette le parole che si scambiano i personaggi della fiaba.

56
LA FIABA

SCRIVO
Credi davvero che la
principessa Priscilla abbia
imparato la lezione?
Il giorno del suo settimo
compleanno la principessa
dimenticò le buone maniere.
Cosa successe? Immagina,
illustra e racconta sul
quaderno.

57
verifica graduata
M isha
Tanto tempo fa, vicino a una grande foresta, Misha viveva
con il padre e la matrigna che la trattava molto male. Una
mattina la donna le disse:
– Non ho più aghi. Vai da mia sorella che vive nella foresta e
chiedile se me ne presta qualcuno.
Sua sorella era la terribile strega Baba Yaga. Misha aveva
paura, ma non osò dire nulla, prese di nascosto un po’ di
formaggio e un osso e si mise in viaggio.
Quando arrivò alla casa della strega, un cane in pelle e ossa
le corse incontro ringhiando. Misha gli lanciò l’osso e gli
diede una grattatina.
Poi entrò in casa e un gatto magro magro le mostrò i denti. Misha
gli diede il formaggio e lo accarezzò. In quel momento Baba Yaga
entrò.
– E tu che vuoi? – chiese alla bambina digrignando i denti di ferro.
– Tua sorella mi ha mandato a chiederti degli aghi – rispose Misha.
– Beh, dovrai aspettare, intanto mettiti al telaio e lavora –
disse la strega. Poi sparì. Allora il gatto disse a Misha:
– Prendi gli aghi e anche questo pettine e scappa. Io tesserò
al tuo posto, così Baba Yaga non si accorgerà di nulla.
Misha ringraziò il gatto e fece come le aveva detto. Intanto
Baba Yaga sentiva il rumore del telaio, clik, clok e non
sospettava nulla. Quando si accorse dell’inganno però andò
su tutte le furie e si gettò all’inseguimento della bambina.
L’aveva quasi raggiunta quando Misha buttò il pettine dietro
di sé e subito spuntò una foresta di spine alta fino al cielo.
La strega provò a rosicchiarla con i suoi denti di ferro, ma
non ci riuscì e tornò a casa.
Quando Misha arrivò a casa raccontò tutto al padre.
– Mia moglie avrà quello che si merita! – disse il padre.
La matrigna, che aveva sentito tutto, scappò e non si fece
più vedere.
www.tiraccontounafiaba.it

58
verifica graduata
LA FIABA

Rispondi alle domande.


* Chi è il protagonista della fiaba? .................................................................................................................
* Chi è l'antagonista? ..............................................................................................................................................
* Chi è l'aiutante? ........................................................................................................................................................
* Qual è l'elemento magico? ...............................................................................................................................
* Quando si svolge la fiaba? ...............................................................................................................................

Colora il riquadro corretto.


* La matrigna trattava Misha con affetto molto male .
* Baba Yaga era una fata strega .
* Il gatto diede a Misha un pettine una spazzola .
* Misha buttò il pettine la spazzola dietro di sé.
* Quando Misha arrivò a casa raccontò tutto al padre alla matrigna .
* La matrigna scappò abbracciò Misha.

Riordina la fiaba. Usa i numeri da 1 a 9.


Misha viveva con il padre e la matrigna che la trattava molto male.
Misha prese un pezzo di formaggio, un osso e partì.
Un giorno la matrigna disse a Misha di andare da sua sorella Baba Yaga
a prendere degli aghi.
Quando Misha arrivò a casa della strega, diede l’osso al cane e un
pezzo di formaggio al gatto.
La strega Baba Yaga disse a Misha di lavorare al telaio.
Quando la strega Baba Yaga si accorse dell’inganno, inseguì la bambina
che buttò il pettine dietro di sé. Subito spuntò una foresta di spine.
Il gatto rivolgendosi a Misha disse di prendere gli aghi, un pettine e di
scappare perché avrebbe lavorato lui al telaio.
Quando la bambina tornò a casa raccontò la vicenda al padre e la
matrigna, che aveva sentito tutto, scappò e non si fece più vedere.
La strega provò a rosicchiarla con i suoi denti di ferro ma non ci riuscì.

59
S c o p r i a m o. . .

la favola

La favola è un racconto
fantastico che vuole
trasmettere un insegnamento,
una morale. Ha come
protagonisti animali parlanti.

PERSONAGGI

I personaggi sono fantastici.


Generalmente si tratta di animali
che rappresentano i vizi e le virtù
degli uomini.

LUOGO
I luoghi sono realistici e
naturali (uno stagno, una
foresta, un ruscello...).

MORALE
TEMPO La morale può essere enunciata da uno dei
I fatti accadono in un personaggi, dall’autore o si può ricavare
tempo indefinito. dal senso della storia.

60
LA FAVOLA

Il cervo alla fonte


Leggi, sottolinea la morale e racconta.

Un cervo un giorno andò alla fonte a bere e,


vedendo riflessa nell’acqua la sua immagine, pensò:
«Come sono belle le mie corna, come sono eleganti!
Le zampe, invece, sono brutte, troppo sottili...».
Ed ecco improvvisamente risuonare le grida dei
cacciatori, i latrati furiosi dei cani.
Il cervo si mise a correre attraverso i prati e, con
pochi balzi, mise una buona distanza tra sé e i cani.
Poi si rifugiò dentro il bosco, convinto di essere
ormai al sicuro.
Ma le sue belle corna si impigliarono nei rami, così i
cani lo raggiunsero e lo uccisero.
Il cervo ebbe appena il tempo di pensare:
«Come sono stato sciocco! Disprezzavo ciò che
mi era utile e mi vantavo di ciò che è stata la mia
disgrazia».
Fedro

Completa.
I personaggi della favola sono .....................................................................................................
La favola si svolge in un tempo ....................................................................................................
Il luogo in cui si svolge la vicenda è ..........................................................................................
La morale di questa favola è affermata dal ..........................................................................

61
IL TESTO NARRATIVO

il leone e il cinghiale
Nella stagione estiva, quando l’afa e il caldo
opprimente generano la sete, un leone e un
cinghiale si trovarono contemporaneamente vicino
a una piccola sorgente.
Presero subito a litigare, poiché entrambi volevano
bere per primi. Dalle parole passarono ai fatti:
iniziarono una lotta mortale. I due contendenti
erano già feriti e sanguinanti quando, sollevando
lo sguardo al cielo per riprendere fiato, scorsero
uno stormo di avvoltoi, gli uccelli che si nutrono
di cadaveri. Questi volteggiavano sopra di loro, in
attesa di divorare il primo che fosse caduto morto.
Così interruppero la lotta e dissero: – Meglio
essere amici fra di noi che pasto per altri.
La favola dimostra l’inutilità delle liti: le
conseguenze sono sempre dannose
per entrambe le parti.
Esopo, da Animali nelle favole, Giunti Marzocco

La morale di questa favola:


è espressa dall’autore
è espressa dai protagonisti
si ricava dal senso della storia

Quale parte del testo ti fa capire la morale della favola? Sottolineala.


Completa il testo.
Un leone ed un cinghiale si trovarono a una sorgente per dissetarsi.
I due iniziarono a litigare ............................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

62
LA FAVOLA

la capra e l’asino
Un tale aveva un asino e una capra. La capra COMPRENDO
era invidiosa dell’asino perché gli davano
fin troppo da mangiare; ogni giorno * Di chi era invidiosa la capra?
gli ripeteva che lo maltrattavano senza * Che cosa ripeteva ogni giorno
sosta, ora facendogli girare la macina, ora all’asino?
* Che cosa fece l’asino?
caricandolo di pesi. Gli consigliò pertanto
* Per salvare l’asino che cosa
di fingersi malato e di lasciarsi cadere in un ordinò il veterinario al padrone?
fosso, se voleva godere un po’ di riposo. Sottolinea la morale espressa
L’asino le diede retta, si buttò giù e si nel testo e racconta la favola.
fracassò le ossa.
Allora il padrone chiamò il veterinario e
gli chiese un rimedio. E il medico ordinò
che gli facessero un’infusione di polmone
di capra, che lo avrebbe risanato.
Così, per curare l’asino, uccisero la capra.
Chi pensa inganni contro gli altri è il primo
autore delle proprie disgrazie.
Esopo

INSIEME

Disegnate su foglietti dieci animali e


sistemateli in una busta; in un’altra scrivete
alcuni proverbi. Un vostro compagno
sceglierà dalla prima busta due animali
per volta e dall’altra un proverbio (Tra i
due litiganti il terzo gode; Chi fa per sé
fa per tre; Chi trova un amico trova un
tesoro; Chi troppo vuole nulla stringe).
Dividetevi in piccoli gruppi e scrivete una
favola. A fine lavoro confrontate le favole
inventate.

63
IL TESTO NARRATIVO

il giovane gambero
Un giovane gambero pensò: “Perché nella mia
famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio
imparare a camminare in avanti, come le rane
e mi caschi la coda se non riesco”.
Cominciò ad esercitarsi di nascosto, tra i sassi
del ruscello dove era nato, e i primi giorni
l’impresa gli costava moltissima fatica.
Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla
sua famiglia e disse: – State a vedere. E fece
una magnifica corsetta in avanti.

La mamma scoppiò in lacrime e cercò di


convincerlo a camminare come avevano fatto
i suoi nonni, i suoi genitori e i suoi fratelli.
Il padre si arrabbiò molto: – Se vuoi fare di
testa tua, il ruscello è grande: vattene e non
tornare più indietro.
Il bravo gamberetto, malgrado volesse bene
ai suoi, era convinto di essere nel giusto così
abbracciò la madre, salutò il padre ed i fratelli
e se ne andò.

64
LA FAVOLA

– Il mondo va a rovescio, – disse una rana. –


Guardate quel gambero e datemi torto se potete.
– Non c’è più rispetto – disse un’altra rana.
Ma il gambero proseguì per la sua strada.

A un certo punto si sentì chiamare da


un vecchio gamberone dall’espressione
malinconica che se ne stava tutto solo
accanto a un sasso: – Anch’io, quando
ero giovane, pensavo di insegnare ai
gamberi a camminare in avanti.
Ed ecco cosa ci ho guadagnato: vivo
tutto solo e nessuno vuol parlare con
me.
Il giovane gambero dentro di sé
pensava:
“Ho ragione io“ e, salutato
gentilmente il vecchio gambero,
proseguì il suo cammino.
Gianni Rodari

COMPRENDO

* Che cosa decise di fare il giovane gambero?


* Che cosa gli dissero la mamma e il papà?
* Che cosa pensarono le due rane nel vederlo camminare in avanti?
* Quale consiglio ricevette il giovane gambero dal vecchio gambero?
* Che cosa pensò il giovane gambero?

* Qual è la morale? Indica con una x l’affermazione corretta.


È sempre meglio fare come tutti gli altri.
Quando ci si comporta in modo diverso dagli altri si rimane soli.
Bisogna insistere in ciò che si crede.

65
IL TESTO NARRATIVO GIOCHIAMO CON LA FAVOLA

la favo la in rima
Sottolinea le parole in rima.
Poi riscrivi sul quaderno la favola in forma
narrativa.

La volpe e il corvo
Un corvo aveva un giorno rubato del formaggio
e s’era poi, bel bello, posato su di un faggio.
Passò di lì una volpe e disse: “Forse è il caso
che questo sciocco uccello io meni per il naso.”
“Mi scusi, signor corvo, le sembrerò invadente
ma non ho mai veduto un tipo più attraente.
Scommetto che un uccello sì bello ed elegante
dev’essere senz’altro un ottimo cantante.”
Il corvo, compiaciuto, pensò: “Mi sembra giusto!
d’altronde è risaputo che sono un gran bel fusto.”
La volpe, a questo punto, pregò: “Non sia modesto!
Mi canti un motivetto le chiedo solo questo!”.
Allora, tutto gonfio di boria e vanità
quel tonto di un uccello cantò: “Kra! Kra!”.
Ma nell’aprire il becco quel corvo poco saggio
commise un’imprudenza che gli costò il formaggio.
La volpe prese il cacio, facendo: “Marameo!”
al corvo che guardava con aria da babbeo.
Poi disse: “Vedi, amico non solo non sei bello,
ma anche, che disdetta, sprovvisto di cervello”.
Adatt. Antonella Ossorio, Tante fiabe in rima, Raffaello

66
LA FAVOLA

la rana e il bue
Un giorno una rana vide un bue che pascolava tranquillamente e, presa
dall’invidia per quella imponenza, cominciò a gonfiarsi sempre di più.
Ogni tanto chiedeva alle sue amiche se era diventata più grande del
bue, ma quelle puntualmente le rispondevano di no. Allora la rana
riprese a gonfiarsi, a gonfiarsi finché scoppiò e morì.
Fedro

Completa i fumetti.

67
verifica graduata

La lepre e il leone
Un leone malvagio terrorizzava tutti gli animali, perché
uccideva non per necessità ma per il gusto di fare del male.
Gli animali si riunirono per decidere che cosa fare. Non
sapendo come difendersi stabilirono che si sarebbero
sacrificati a turno: il primo giorno mandarono al leone
da mangiare un elefante, il secondo una scimmia, e così
via. Venne il turno della lepre, che non aveva la minima
intenzione di farsi divorare. Decise che doveva ingannare
il leone e si presentò che era mezzogiorno passato.
– Cos’è questo ritardo ingiustificato? – ruggì il leone.
La lepre, fingendo un grande affanno, rispose: – Lo so,
maestà, ma non sono io il colpevole. Lui mi ha trattenuta
tanto a lungo...
– Lui?
– Il leone.
– Quale leone? Non ci deve essere alcun leone oltre me
nella foresta! Allora dimmi; c’è un altro leone? – ruggì.
– Sì, maestà e mi ha trattenuta per chiedermi di portarti
una sfida. Dice che quando ti incontrerà ti ridurrà in pezzi.
– Portami subito da questo gradasso! – ordinò il leone.
La lepre lo condusse presso un profondissimo pozzo.
– Abita qua dentro – disse.
Il leone si affacciò al bordo del pozzo e vide riflessa
nell’acqua l’immagine di un leone grande, forte, feroce e
combattivo. Digrignò i denti e si lanciò dentro, pronto alla
lotta. Annegò miseramente.
Così avvenne che una piccola lepre salvò tutti gli animali
della foresta.
Mimma Dotti Castelli, Fiabe e leggende dell’India, Edizioni Demetra

68
verifica graduata
LA FAVOLA

Rispondi alle domande.


* Chi è il protagonista della fiaba? ...............................................................................................................
* È un personaggi fantastico? Perché? ........................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................

Numera le scene da 1 a 4.

Indica con una x le frasi corrette.


Un leone terrorizzava tutti gli animali della foresta.
Non sapendo come difendersi, gli animali stabilirono che si sarebbero
ribellati.
La lepre, che non aveva intenzione di farsi mangiare, disse al leone di
aver incontrato un ippopotamo intenzionato ad ucciderlo.
Il leone decise di andare a cercarlo e così la lepre lo accompagnò dove
si trovava un pozzo molto profondo.
Il leone si affacciò al bordo del pozzo e vide riflessa nell’acqua
l’immagine di una tigre feroce.
Il leone si tuffò nel pozzo e annegò miseramente.

69
S c o p r i a m o. . .

il mito
Il mito è un racconto fantastico con cui gli antichi
popoli, che non avevano conoscenze scientifiche,
spiegavano l’origine del mondo, la creazione degli
esseri viventi e di elementi dei fenomeni naturali.

PERSONAGGI
I personaggi sono esseri con poteri
straordinari come dèi, eroi, creature
fantastiche che compiono imprese
incredibili.

LUOGO
I luoghi in cui si svolgono i fatti narrati
non sono ben definiti.
Di solito sono l’Universo e la Terra.

TEMPO
Il tempo del mito è un tempo
passato spesso indefinito.

FATTI
I fatti sono fantastici.

70
IL MITO

in principio fu
ESPLORO il testo
un bozzolo I personaggi sono:
elementi naturali
All’inizio del tempo le farfalle non erano farfalle.
persone ed elementi
Erano idee e vivevano nel grande bozzolo.
naturali
Il grande bozzolo era la testa di un signore,
anzi, diciamo pure del Signore, perché allora, in
Il tempo in cui si
quel luogo che ancora non era luogo, esisteva
svolge il racconto è:
soltanto Lui.
imprecisato
Un giorno il Signore disse: – Sono troppe queste
specificato
idee! Ho mal di testa! Sarà meglio che ne lasci
uscire qualcuna e la realizzi!
Il racconto si svolge:
E così dal grande bozzolo se ne volò fuori
in un luogo
un’idea-farfalla tutta azzurra, e allargò le sue
ali fino a coprire un immenso spazio che il sconosciuto
Signore chiamò cielo. in un luogo aperto
Subito dopo se ne scapparono fuori tantissime
idee-farfalle gialle che riempirono tutto il cielo. Il mito vuol spiegare:
Il Signore le chiamò stelle. l’origine della Terra,
In mezzo a loro se n’era uscita fuori anche una delle stelle e del cielo
farfalla bruna, un po’ rotondetta che da tanto l’origine delle farfalle
frullava nella testa del Signore.
Il Signore appena la vide rotonda e scura,
sospesa nel cielo, disse: – Tu sei la Terra.
E se ne andò a dormire col grande bozzolo
della sua testa più leggero e meno dolorante.
Silvia Roncaglia, Il signore delle farfalle, Sinnos editrice

LAVORANDO IN COPPIA
Leggete il mito e a turno
raccontate la storia.

71
IL TESTO NARRATIVO

il sole e la luna
ESPLORO il testo All’inizio dei tempi il Sole e la Luna erano della stessa
grandezza e brillavano di identica luce: quando uno
Scrivi i protagonisti dei due tramontava, l’altro sorgeva a illuminare il
di questo mito.
mondo.
………………………………………… La Luna, però, non sopportava che il Sole fosse
………………………………………… grande e bello come lei, e chiese al Creatore:
………………………………………… – Ti pare possibile che in cielo ci siano due re di uguale
…………………………………………
potere? Non sarebbe meglio che uno obbedisse
all’altro?
* Che cosa spiega – Sono d’accordo – disse il Creatore. – Vuol dire che
questo mito?
tu diventerai più piccola e rifletterai i raggi del Sole.
Perché la Luna è più Così la Luna, che era tanto ambiziosa, venne punita,
piccola del Sole e si lamentò: – Possibile che io debba rimpicciolirmi
Perché il Sole è perché ho detto una cosa giusta?
splendente Allora il Creatore volle consolarla: – Ogni volta
Perché la Luna è che riapparirai in cielo, una schiera di stelle ti farà
ambiziosa compagnia, come se tu fossi una regina con il tuo
seguito.
A. Rollero

Completa e racconta.
* In principio, il Sole e la Luna …………………………………………………………………….............……..…………
* La Luna non sopportava che il Sole ……………………………………………………………….….……..........…
* Il Creatore rivolgendosi alla Luna disse che sarebbe …………………………………………..…………
……………………………………………………………………...……………………………………………….........................….…….

* La Luna che era tanto ambiziosa …………………………………………………………........………………………


* Il Creatore per consolarla ………………………….....................…………………………………………….....…………
…………………………………………………………………………………………………….....................……………………….….…

72
IL MITO

il vestito della terra


Tanto tempo fa la Terra aveva una veste sontuosa: COMPRENDO
boschi immensi, giardini e fiumi. Sulla Terra
Completa e racconta.
giocava il vento, che era un bimbo vivace, e non
vivevano che bestiole gentili: colombi, cigni,
In principio la Terra aveva .....
pecore.
.............................................................

Ma Jar, il cattivo gigante che abitava sulla stella .............................................................


Rossa, trovò che sulla Terra ci fosse troppa bellezza .............................................................
e troppa pace, e con un’asta lunghissima strappò
al nostro povero pianeta il suo abito splendido.
Jar strappò ....................................
Il Cielo, però, ebbe pietà della povera Terra, .............................................................
rimasta nuda e solitaria. Tagliò un gran pezzo del .............................................................
suo raso azzurro e glielo diede in dono.
Quindi Pink, il buon gigante che abitava sulla Il Cielo allora ................................
Stella Turchina, trasformò il raso in un luminoso .............................................................
mantello di acqua azzurra. Nacque così il mare. .............................................................
Poi Pink gettò nel mare isole immense e isole
piccole, le vestì di alberi e di fiori e le popolò di
Poi Pink trasformò ....................
bestie.
.............................................................
Così il mondo ritornò bello e placido.
.............................................................
M. Spano, Fiabe e leggende balcaniche, Principato
.............................................................
Così il mondo ritornò bello.

73
IL TESTO NARRATIVO

la creazione
degli animali
Un tempo il Sole aveva un aiutante, si chiamava
Napi.
Un giorno Napi si era sdraiato a riposare. Non
era abituato a tenere le mani ferme e così
afferrò un blocco di argilla e si mise a modellare.
Fece le statuine di tutti gli animali, le mise ad
asciugare, poi le prese in mano a una a una,
soffiò loro addosso e attribuì a ciascuna un nome
e un luogo dove vivere. Fu così che gli animali
popolarono la Terra. Era rimasto solo un piccolo
blocchetto di argilla. Napi ci soffiò sopra e disse:
– Ti chiamerai uomo e abiterai tra i lupi.
Napi non pensò più alle sue creature. Un giorno
però queste vennero a protestare perché aveva
loro assegnato luoghi inadatti.
Egli ascoltò con pazienza e alla fine divise
nuovamente la Terra a seconda delle esigenze
di ciascuno. Ad alcuni assegnò le montagne, ad
altri le praterie, ad altri i boschi, ai pesci le acque.
Gli animali furono soddisfatti; solo l’uomo non
trovò un posto che gli piacesse ed è per questo
che abita dappertutto.
Mimma Dotti Castelli, Fiabe e leggende dell’India, Demetra

74
IL MITO

Completa e rispondi alle domande.

* Chi è il protagonista di questo mito?


.......................................................................................................................................................................................

.......................................................................................................................................................................................

* Quando si svolgono i fatti?


.......................................................................................................................................................................................

* Che cosa spiega questo mito?


.......................................................................................................................................................................................

* Che cosa fece un giorno Napi?


.......................................................................................................................................................................................

* Che cosa successe poi?


.......................................................................................................................................................................................

Scrivi anche tu un mito per spiegare la nascita delle stelle.


Al principio del mondo non c’erano le stelle...
* Che cosa accadde un giorno?
* Quale dio fece apparire le stelle?
* In che modo?

75
verifica graduata

Come nacquero
i deserti
Una volta la Terra era verde e fresca come una foglia
appena spuntata.
Allah disse agli uomini: – Questo giardino fiorito è
vostro, e vostri sono i suoi frutti. Ma per ogni azione
malvagia che compirete io lascerò cadere sulla terra un
granello di sabbia. Un giorno gli alberi e l’acqua fresca
potrebbero così scomparire e non tornare mai più.
Per molto tempo le sue parole vennero ricordate, finché
un giorno due beduini cominciarono a litigare per la
proprietà di un cammello.
Appena le parole rabbiose furono pronunciate, Allah
gettò al suolo dei granelli di sabbia, ma erano così
piccoli che nessuno se ne accorse.
Poi gli uomini cominciarono a ingannarsi e a combattere
l’uno contro l’altro, tribù contro tribù. La sabbia allora
crebbe sempre più finché seppellì i pascoli verdi, cancellò
il corso dei ruscelli e cacciò le bestie lontano in cerca di
cibo.
In questo modo fu creato il deserto, e da allora in poi
le tribù vagarono tra le dune, con tende e cammelli,
pensando con nostalgia alla verde terra perduta.
Francesca Lazzarato, Fiabe della città e del deserto, Mondadori

76
verifica graduata
Rispondi alle domande.

* Chi è il protagonista di questo mito? ...........................................................................................


* Quale azione compie quando due beduini cominciarono a litigare?
..................................................................................................................................................................................

..................................................................................................................................................................................

Segna la risposta esatta con una x.


Il mito che hai letto è: Questo mito spiega:
una storia realistica l’origine degli uomini
una storia fantastica l’origine dei deserti

Secondo questo mito i deserti sono nati:


perché Allah ha punito gli uomini per la loro malvagità
perché non c’era più acqua nei fiumi

Numera correttamente le scene da 1 a 4.

77
S c o p r i a m o. . .

la leggenda
La leggenda è un racconto popolare che spiega,
attraverso la fantasia, perché uomini, animali, piante,
fenomeni naturali hanno certe caratteristiche.

PERSONAGGI
I personaggi sono persone comuni, animali,
piante o elementi della natura dei quali si
spiega l’origine.

LUOGO
I luoghi sono in genere ambienti naturali e
realistici.

TEMPO

Il tempo dei fatti è indefinito.


I fatti avvengono in un passato lontano.

FATTI
I fatti sono fantastici, ma spiegano fatti
reali.

78
LA LEGGENDA

L’aquila
Sapete perché l’aquila ha il becco ricurvo? Non lo
sapete?
Ascoltate questa storia.
Un tempo molto lontano le aquile avevano il
becco dritto, come un fuso. E cacciavano gli COMPRENDO
scoiattoli. Appena li vedevano sulla terra, sugli
alberi o fra le rocce, perché gli scoiattoli a volte Indica con una X solo
le affermazioni corrette.
scalano anche le rocce, calavano in picchiata
e… Zac, con il lungo becco infilzavano i poveri Un tempo molto
animaletti e li divoravano. lontano le aquile non
Spesso li portavano al nido per nutrire i piccoli. avevano il becco.
Ma a volte lo facevano come gioco. Trafiggevano Le aquile cacciavano gli
gli scoiattoli per divertirsi, e questo non era più scoiattoli.
una cosa naturale o un bisogno per sopravvivere. Spesso gli scoiattoli
Allora uno scoiattolo più furbo degli altri si giocavano con le aquile.
accordò con il Signore per punire le aquile Un picchio punì l’aquila
regina.
malvagie. Finse di stare al gioco. Si accoccolò
L’aquila che voleva
sulla roccia e attese l’attacco dell’aquila regina.
infilzare lo scoiattolo
Accanto a sé sulla sinistra, il picchio gli aveva
rimase col becco storto,
scavato un buco di salvezza. battendo contro la
Quando l’aquila si buttò a capofitto per infilzarlo, roccia.
lo scoiattolo sparì nel foro praticato dal picchio.
L’aquila batté contro la parete rocciosa della
montagna con tale violenza che il becco le si
piegò e rimase storto per sempre. Punite dal
Signore, da quel giorno tutte le aquile hanno il
becco adunco e non toccano più gli scoiattoli.
Mauro Corona, Storie del bosco antico, Mondadori

79
IL TESTO NARRATIVO

la leggenda dei pesci muti


Un’antica leggenda racconta che una volta nessuno sapeva parlare.
Gli animali non facevano versi, gli uccelli non cantavano e nemmeno
l’uomo sapeva parlare.
Un giorno, il signore del canto cominciò a suonare l’arpa e, quando
fece vibrare le corde, ogni creatura sulla terra si mise in ascolto.
Tutte le creature dei campi e dei boschi, del deserto e della giungla
si riunirono e ascoltarono a lungo finché ognuno scoprì il suono più
adatto.
Alcuni decisero di sibilare, altri di ronzare, certi di abbaiare e alcuni di
ruggire, qualcuno di ululare e qualcun altro di fischiare.
I pesci, però, furono i più sfortunati. Infatti, essi si rendevano conto
che stava accadendo qualcosa di molto importante, ma non riuscivano
a capire che cosa fosse.
I pesci potevano vedere che tutte le creature della terra e del cielo
aprivano e chiudevano continuamente la bocca e il becco, ma essendo
sott’acqua non potevano sentire alcun suono.
I pesci decisero allora di comportarsi come tutti gli altri esseri del cielo
e della terra.
Ed è proprio per questo motivo che possiamo ancora oggi vedere i pesci
che aprono e chiudono continuamente la bocca, ma senza produrre
alcun suono.
Jean Cousteau, Il mare nelle leggende, Fabbri

COMPRENDO
Rispondi.
* Cosa fece un giorno il signore del canto?
* Cosa fecero tutte le creature sulla terra?
* Perché i pesci furono sfortunati?
* Che cosa vuol spiegare questa leggenda?

80
LA LEGGENDA

la leggenda delle lucciole


Una volta le lucciole erano tutte nere e non avevano
ancora il lumicino. Uscivano di giorno e volavano sul COMPRENDO
grano in erba illuminato dal sole.
Rispondi.
– Che bel campo! – disse il contadino. – Qui c’è un
tesoro più prezioso dell’oro. * Com’erano le lucciole
Una lucciola udì queste parole. Radunò le sue tanto tempo fa?
* Che cosa udì un giorno
compagne e disse loro: – Ho udito un uomo, il quale
una lucciola?
diceva che in questo campo c’è un tesoro più prezioso * Che cosa successe poi?
dell’oro.
– Cerchiamolo! – dissero le lucciole in coro.
– Di giorno non è possibile cercare i tesori. Bisognerà
venire nel campo di notte – osservò la prima lucciola.
– E come faremo a vedere il tesoro?
– Ognuna di noi porterà un lanternino acceso.
Detto fatto, la notte si videro sbucar fuori tutte le lucciole con il
lumicino addosso. Si misero a cercare di qua, di là in tutte le direzioni.
Cercarono ancora col loro lumicino. Cercarono, cercarono e non
trovarono nulla. Il tesoro è lì a due dita da loro. È vicinissimo ma non
lo riconoscono: è il grano che è più prezioso dell’oro.
Piero Bargellini

INSIEME

Dividetevi in tre gruppi


e ciascuno scriva una
leggenda, scegliendo
un titolo tra i seguenti.
* Perché le rose hanno le
spine.
* Come le farfalle
diventarono colorate.
* Come nacquero le
fragole.

81
IL TESTO NARRATIVO

La nascita del
granoturco
Una volta, in un povero villaggio di indiani, giunse
una donna anziana che si stabilì per alcuni giorni.
Gli abitanti la accolsero gentilmente e la
vecchia, per sdebitarsi della gentilezza ricevuta,
diede al capo del villaggio delle pietruzze gialle,
raccomandandogli di seppellirle nel campo
vicino al villaggio dopo la sua partenza.
Un giorno, l’anziana donna sparì e dopo un po’
di tempo, nel posto dove erano state seppellite
le pietre, crebbero delle pianticelle dalle cui
pannocchie, cariche di chicchi gialli, sporgevano
dei filamenti simili ai capelli della vecchia.
Allora gli indiani capirono che la misteriosa
vecchietta aveva lasciato loro un dono prezioso:
il granoturco che li avrebbe sfamati per sempre.
Racconti degli indiani d’America, Giunti

COMPRENDO

Segna con una X le frasi corrette.


In un povero villaggio di indiani giunse una bellissima fanciulla.
La vecchia fu accolta gentilmente dagli abitanti del villaggio.
La vecchia diede al capo del villaggio delle pietruzze gialle
dicendogli di seppellirle nel campo vicino dopo la sua partenza.
L’anziana donna sparì.
Nel posto dove erano state seppellite le pietre nacquero i fiori.
Gli indiani capirono che la vecchietta aveva lasciato loro un
dono prezioso.
82
LA LEGGENDA

Il gufo tintore
Molto, molto tempo fa il gufo faceva il tintore. Tutti gli
uccelli andavano da lui per farsi tingere le penne. Il gufo
gliele tingeva nei colori più belli, a seconda di come le
desideravano. Tutti erano soddisfatti di lui, all’infuori del
corvo, che disprezzava l’arte del gufo tintore e decantava
sempre il candore immacolato delle sue penne.
Ma un bel giorno si stancò di tanta bianchezza, e volò dal
gufo dicendogli: – Tingi anche le mie penne. Però le voglio
di un colore speciale, nessun altro al mondo lo deve avere.
Il gufo ci pensò su un bel po’ prima di decidere il colore da
dare alle penne del corvo. E alla fine scelse il nero:
– Ora le tue penne sono di un colore unico al mondo.
Quando il corvo si accorse in realtà che erano
completamente nere come se fosse passato attraverso un
camino, montò su tutte le furie. Ma che cosa poteva fare
ormai? E da quel giorno, tutti i corvi andarono vestiti di nero.
Ma non hanno mai perdonato il gufo. Ogni volta che lo
vedono gli si avventano addosso, e se potessero lo farebbero
a pezzi. Ed ecco il motivo per cui il gufo sta nascosto durante
l’intera giornata, e vola all’aperto in cerca di preda soltanto
di notte, quando tutti i corvi dormono.
Gianni Rodari, a cura di Enciclopedia della favola, Editori Riuniti

COMPRENDO
Cosa spiega questa storia? Trova e sottolinea la risposta nel testo.
Completa.
Un giorno il corvo, stanco di avere le ...................................... andò dal .......................................
gli chiese di .............................................. Il gufo ci pensò un po’ e ...................................................
Quando il corvo si vide tutto .....................................................................................................................
Da allora tutti i ...................................... non ................................................................................................
Per questo motivo ..........................................................................................................................................

83
verifica graduata

il girasole
Un giorno, in un giardino, nacque un fiore strano:
brutto, storto e con lo stelo sottile.
Tutti gli altri fiori lo guardavano con disprezzo e non lo
volevano vicino.
Il povero fiore soffriva, ma non si lamentava; taceva e
guardava il Sole: lo amava e ammirava la sua luce.
Il Sole allora si commosse e decise di premiare il
fiore: mandò i suoi raggi splendenti sulla sua corolla,
circondandola di una stupenda luce d’oro.
Allora il fiore crebbe al di sopra degli altri, alto e sottile.
– Porterai il mio nome – disse il Sole – e sarai il mio
amico prediletto. Con i tuoi petali gli uomini tingeranno
d’oro i loro abiti, con i tuoi semi si nutriranno gli uccelli.
Così nacque il girasole.
M. Spano, Enciclopedia della fiaba, Principato

84
verifica graduata
Rispondi alle domande.
* Chi è il protagonista della leggenda? .......................................................................................................
* Com’era all’inizio? ...................................................................................................................................................
* Da chi veniva guardato con disprezzo? ...................................................................................................

Colora il riquadro corretto.


* I fatti sono reali fantastici .
* I fatti si svolgono in un orto giardino .
* Il narratore narra in terza prima persona.
* Il tempo in cui si svolge la vicenda è definito indefinito .

Illustra la scena mancante. Poi scrivi la relativa didascalia sotto ogni scena.

...................................................... ...................................................... ......................................................

...................................................... ...................................................... ......................................................

...................................................... ...................................................... ......................................................

...................................................... ...................................................... ......................................................

...................................................... ...................................................... ......................................................

...................................................... ...................................................... ......................................................

Questa leggenda spiega...


....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

85
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE

Comprendo il contenuto e riconosco le caratteristiche di:

RACCONTO FANTASTICO FIABA

FAVOLA MITO

LEGGENDA

Sei soddisfatto del tuo lavoro?


Molto Così così Poco

Come ti sentivi durante la prova?


Tranquilla/o Sicura/o Un po’ agitata/o

Hai avuto bisogno di aiuto? Sì Solo un po’ Per nulla

Hai bisogno di esercitarti ancora?

No perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

Sì perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

86
Ripasso con...

È un testo narrativo che contiene


almeno un elemento fantastico. Che cosa contiene?
Narra fatti inverosimili, che non
possono accadere nella realtà.
* Nella fiaba in
genere agiscono:
un protagonista, un
antagonista, un aiutante
che risolve la situazione
IL RACCONTO grazie a un oggetto
magico.
FANTASTICO
* Nella favola i personaggi
in genere sono animali
parlanti.
Caratteristiche
* Nel mito i personaggi
* Nella fiaba la vicenda si sono spesso dèi o eroi
conclude sempre con un lieto che compiono grandi
fine. imprese.
* La favola trasmette sempre
un insegnamento: la morale.
* Nella leggenda di solito
* Il mito spiega l’origine del
i fatti si svolgono in un
mondo, degli esseri viventi
ambiente immaginario
e di fenomeni naturali, o
e i personaggi possono
racconta le imprese di dèi ed
essere reali o fantastici.
eroi.
* La leggenda spiega l’origine
o le caratteristiche di piante,
animali, luoghi.

87
il testo d esc r ittivo
I testi descrittivi ci permettono di
immaginare le persone, gli animali,
i luoghi come se li stessimo vedendo.

Chi non conosce un prato


con gli insetti e con i fiori,
col vento che li accarezza,
ronzii e profumi, bisbigli e colori...
E sui fili d’erba tremanti
sorridono le margherite
e i papaveri tinti di rosso
ascoltano le raganelle
che cantano lungo il fosso.

88
Con le parole si può spiegare “come sono” le
persone, gli animali, i luoghi e le cose.
Osserva l’immagine e cerca di far capire a un tuo
compagno o compagna la bellezza del prato.
Poi descrivi la bambina, il suo cagnolino e la loro
felicità.

89
S c o p r i a m o. . .
la descrizione
La descrizione spiega con le parole le caratteristiche di
persone, animali, ambienti, fenomeni atmosferici e cose.

Gli elementi descritti La descrizione arricchisce la narrazione ricorrendo


possono essere reali a un linguaggio ricco di dati sensoriali, di
o di fantasia. paragoni, di metafore, di aggettivi qualificativi
necessari per esprimere sensazioni ed emozioni.

Per descrivere si può seguire un ordine:

LOGICO SPAZIALE TEMPORALE


Dal generale al * Dall’esterno all’interno o L’autore descrive
particolare o dal viceversa, un fenomeno
particolare al * da destra a sinistra o in un dato
generale. viceversa, momento e segue
* dall’alto al basso o i cambiamenti che
viceversa, avvengono nel
* da vicino a lontano o tempo.
viceversa.

Il linguaggio descrittivo utilizza i dati sensoriali:

DATI VISIVI colore, dimensione, forma, posizione, movimento.


DATI UDITIVI suoni e rumori, versi di animali, voci umane.
DATI OLFATTIVI odori, profumi.
DATI TATTILI superficie, umidità, materiale, temperatura.
DATI GUSTATIVI sapori.

90
IL TESTO DESCRITTIVO

percorsi descrittivi
PERCORSO LOGICO
La mia stanza è grande, luminosa e si affaccia su
un ampio cortile.
È il luogo in cui mi rifugio volentieri con mio
cagnolino Rochi.
È una stanza speciale: il pavimento è rivestito
da una moquette blu, le porte sono azzurre e la
tappezzeria a onde con pesciolini mi fa sentire
un vero pirata. A volte ho la sensazione di stare
dentro il mare o su un bellissimo veliero.

PERCORSO SPAZIALE
Laggiù in campagna, vicino alla strada, si trovava
una villa con un bel giardino pieno di fiori.
Fuori dal cancello, in mezzo a un bel prato, era
cresciuta una margherita. Il sole splendeva su di lei
facendola crescere molto in fretta.
Adatt. da H. C. Andersen, Le più belle fiabe, Lisciani

PERCORSO TEMPORALE
Per sette giorni e per sette notti fu come se la città
fosse sparita.
I fiocchi continuavano a cadere così anche la casa
dello zio rimase sepolta rapidamente. Poi smise
di nevicare e ci fu possibile uscire di casa, non
potevamo credere ai nostri occhi. La città sembrava
in bianco e nero, come i film di una volta.
Xosè Cernerìo, Neve, poi neve e poi neve, Piemme

91
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONE

Per descrivere persone, animali e luoghi è necessario prima


raccogliere informazioni attraverso i cinque sensi: vista, udito, tatto,
olfatto e gusto (dati sensoriali). Molto importanti nelle descrizioni sono
gli aggettivi e i paragoni o similitudini.

mia sorella DATI VISIVI:


dimensione,
colore, forma,
Mia sorella Cristina ha i capelli corti posizione,
e ricci. Ha il naso piccolo come una movimento.
ciliegina e quando si raffredda sembra
un rubinetto guasto. Mia sorella si
muove in continuazione: sembra che DATI UDITIVI:
abbia un sacco di pulci addosso. suoni, rumori,
voci, versi.
Quando ha fame strilla forte forte
come la sirena dei pompieri.
DATI TATTILI:
Di colpo le sue morbide guance materiale,
diventano rosse. superficie,
temperatura.
Cristina mangia di tutto, adora le
dolcissime ciambelle zuccherate che
prepara la nonna. DATI GUSTATIVI:
sapori.
La sua boccuccia ha sempre un buon
odore.
Rosa Dattolico DATI OLFATTIVI:
profumi, odori.

92
LE PERSONE
IL TESTO DESCRITTIVO

il babbo, la mamma
e debbora
Debbora vive con sua madre e suo padre.
La madre è magrissima ed è fissata con la bellezza.
Infatti di mestiere fa la parrucchiera, ma sa anche truccare,
dipingere le unghie e costruire parrucche. Il suo sogno è quello
di mettere le mani sulla testa di Debbora e provare su di lei le sue
acconciature.
Suo padre è bruno: tutto lavoro, calcio e TV. È grassoccio e basso
e per questo costituisce un problema per la moglie che sognava
un marito alto e snello come Ken di Barbie. Alla fine
anche lei alla Barbie non somiglia per nulla! Il babbo SCRIVO
è costretto dalla mamma a stare a dieta, ma di notte Descrivi un
si fa dei panini enormi con i würstel e la maionese e componente della tua
spesso li divide con la figlia. famiglia, mettendo
Debbora è magra come uno stecco e ha i capelli in evidenza alcuni
lunghi e biondi. È estroversa e le piace stare con gli aspetti particolari del
altri. Quando sta senza far nulla, si annoia, è più forte fisico e del carattere.
di lei. Per evidenziare
Chiara Rapaccini, Debbora va in tivvù, Piemme Junior
quest’ultimo, puoi
raccontare un breve
episodio.
Completa.
Aspetto fisico Carattere

Madre
.................................................................. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................

Padre
.................................................................. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................

Debbora
.................................................................. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................

93
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONE

momo
Sottolinea con colori differenti le parole
che descrivono l’aspetto fisico di Momo e
l’abbigliamento. Che carattere avrà Momo?
Immagina e completa sul quaderno.
Momo era piccola e magrolina. Aveva una testa
selvaggia con tanti ricci neri. Aveva grandi occhi neri
e i piedi quasi dello stesso colore.
Soltanto in inverno, e non sempre, portava scarpe
diverse per forma e per colore e soprattutto larghe.
Momo non possedeva niente, al di fuori di quello
che trovava qua e là o che le regalavano.
La sottana, che le arrivava fino alle caviglie, era rossa,
gialla, verde, insomma era fatta di toppe di tutti i
colori. Sopra la gonna portava una vecchia giacca
lunga e larga con le maniche di molto rimboccate ai
polsi. Ma Momo non voleva accorciarle.
Michael Ende, Momo, Sei

Ecco lo schema che potrai tener presente per


descrivere una persona.
INTRODUZIONE: mi alleno con
presentare chi si vuol descrivere. la scrittura
ASPETTO FISICO:
Modifica gli
occhi, capelli, corporatura, abbigliamento,
elementi che
espressione del viso… caratterizzano
CARATTERE: Momo e
com’è? (gioviale, gentile, severo, nervoso, trasformala in
calmo…) una graziosa
COMPORTAMENTO: e gentile
cosa ama fare? Quali sono le sue abitudini? ragazzina.

94
DESCRIVERE PERSONE IL TESTO DESCRITTIVO

Huck, il terribile
Sottolinea nel testo le parole che descrivono l’abbigliamento e il
comportamento di Huck.
Huck, il peggiore monello del villaggio, era il terrore di tutte le
mamme e il modello di tutti i ragazzini.
Portava sempre abiti da uomo che gli cascavano da tutte le parti.
Aveva un cappello sfondato, con la tesa staccata, in modo che da un
lato sembrava una mezzaluna.
A volte indossava un soprabito che gli arrivava alle calcagna, sosteneva
i pantaloni con una sola bretella pertanto gli strisciavano sotto i piedi.
Ma Huck non si preoccupava di rimboccarli.
Huck faceva tutto ciò che voleva: dormiva all’aperto nella bella
stagione e in una botte vuota quando pioveva.
Era libero di andare a pescare e a nuotare dove e quando voleva.
Non andava a scuola e non doveva ubbidire a nessuno.
M. Twain, Le avventure di Tom Sawyer, Carroccio

SCRIVO
Le descrizioni sono inserite spesso
all’interno di un testo narrativo.
Continua il testo sul quaderno,
immaginando che cosa successe
un giorno ad Huck mentre andava a
pescare.
Puoi incominciare così:
Un giorno Huck, mentre raggiungeva
il fiume, sentì uno strano rumore che
proveniva da un cespuglio…

95
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONE

Visita alla zia


Il cancello cigolando si aprì. Lo spingeva con
fatica un vecchio dalla lunga barba bianca,
vestito con pantaloni e una camicia dalle
maniche rimboccate.
Un vialetto serpeggiante costeggiava sulla
destra una collinetta ricca di vegetazione e
sulla sinistra un prato con un ombrellone e
due sedie a sdraio.
Pochi attimi dopo l’auto si fermò davanti alla
villa e zia Jolanda uscì.
Era vestita di bianco e anche i suoi capelli che
incorniciavano il volto erano candidi.
Baciò i tre ragazzi in ordine di età.
Improvvisamente si sentì un frullare d’ali e
un pappagallo ornato di piume multicolori si
appollaiò su una piccola palma gracchiando
qualcosa.
R. Giovannoli, Il mistero dell’Isola del Drago, Piemme Junior

ESPLORO il testo
Sottolinea nel testo le parole che:
* descrivono i due signori
* indicano che cosa appare a destra e a sinistra
del vialetto
Quali dati sensoriali ha usato lo scrittore per
descrivere il pappagallo? Segna con una X.
Dati visivi Dati uditivi
Dati olfattivi Dati gustativi
Dati tattili

96
LE PERSONE
DESCRIVERE PERSONE IL TESTO DESCRITTIVO

N inA ESPLORO il testo


I bambini andavano sempre volentieri dalla
nonna perché erano certi di trovare la Nina. * Che carattere ha Nina?
La Nina era una vecchietta piccola e brutta * A chi viene paragonata?
come la befana e raccontava sempre le storie * Perché esce spesso a fare
più divertenti che si possano immaginare. la spesa?
* Che lavoro fa Nina?
– Ma dove le trovi? – chiedevano papà e
mamma. Nel testo è presente
– Sul giornale – rispondeva lei. una similitudine.
Allora andavano a vedere in tutte le pagine, Sottolineala.
ma trovavano solo catastrofi e annunci
pubblicitari.
Lei rideva, guardandoli con aria furba e strizzava l’occhio ai bambini.
Usciva molto spesso a fare la spesa, anche perché dimenticava
spesso almeno un pacchetto e, se la nonna le dava la lista, non
portava a casa nemmeno quella.
Quando la nonna la vedeva entrare, si arrabbiava talmente che le
girava le spalle e si metteva a lavorare a maglia
davanti alla televisione.
La Nina ridacchiava, togliendosi il fazzoletto
con le frange, si metteva in pantofole e
cominciava a parlare tra sé, preparando la
tavola.
Marilia Righetti

SCRIVO
Completa il testo,
aggiungendo altri
particolari relativi
all’abbigliamento e al
carattere dell’anziana
governante.

97
IL TESTO DESCRITTIVO LA DESCRIZIONE E LA NARRAZIONE

L’uomo misterioso
Il signor August Sebastian Bennett era davvero
un tipo assai bizzarro.
Si era trasferito in quella piccola cittadina da
poco più di un anno.
Aveva acquosi occhi azzurri, infossati come
biglie nella sabbia in un girotondo di rughe
profondissime che parevano solchi.
Folte sopracciglia scure stonavano con i capelli
completamente bianchi nascosti, il più delle
volte, sotto un cappello.
Le labbra sottili non sorridevano mai.
Era alto e magro, quasi appeso ai vestiti che
erano un po’ più larghi del dovuto, alla giacca e
alla cravatta che indossava anche in piena estate,
con i pantaloni tenuti su da un paio di bretelle.
Doveva essere sicuramente molto anziano.
Sembrava che di anni ne avesse come minimo
un migliaio.
Aveva la fama di essere un burbero, non parlava
mai con nessuno e a chi lo incontrava propinava
solo un buongiorno e un buonasera non troppo
convinti.
Se ne stava sempre per conto suo. In giro si diceva
che detestasse la gente e in modo particolare i
bambini.
Ma, al di là del nome e del cognome, nessuno
sapeva nulla di lui. Nessuno sapeva da dove
venisse, nessuno sapeva perché si fosse trasferito
proprio in quella piccola cittadina.
C. Ciccoli, Il segreto dei libri perduti, Piemme

98
IL TESTO DESCRITTIVO

ESPLORO il testo
Il testo descrive un anziano signore: nome,
età, abbigliamento, aspetto fisico, carattere e
comportamento.

Completa il testo, ma prima sottolinea i vari


aspetti che caratterizzano il personaggio.

L’anziano signore si chiamava ..........................................


..........................................................................................................,
aveva ............................... era un tipo ....................................
...........................................................................................................
Aveva .............................................................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................
Indossava vestiti piuttosto ..................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................
Aveva la fama di essere un ................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................

LAVORANDO IN COPPIA
Tu e il tuo compagno di banco completate
il testo, immaginando ciò che potrebbe
capitare un giorno all’anziano signore
mentre fa la spesa in un supermercato.

99
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONAGGI FANTASTICI

trillo, il troll
che sorrise
Trillo era un troll serio serio e non era affatto
carino, cioè non è che fosse un brutto troll: aveva
mani e piedi con solo quattro dita, un lungo naso
bitorzoluto e una coda dal folto pelo, come ogni troll.
Anche se aveva folte sopracciglia e uno sguardo
severo, Trillo era un tipo abbastanza socievole e gli
sarebbe piaciuto fare quattro chiacchiere con gli altri
abitanti del bosco, ma quando se ne andava a spasso
gli succedeva spesso di restare male: se incontrava
una lepre, quella storceva il naso e saltava via; le
volpi e le faine si giravano dall’altra parte, le rane
smettevano di gracidare e gli uccelli si andavano ad
appollaiare sui rami più alti degli alberi.
Ogni volta Trillo ci restava male, perché anche se
non sorrideva mai, non era affatto un troll cattivo.
Cominciò a pensare che tutti gli animali lo evitassero
perché era troppo brutto e che forse, se avesse
migliorato il suo aspetto, volpi, lepri, faine, rane e
uccelli non lo avrebbero trattato così. Per farsi bello,
prese foglie e rametti profumati e ne infilò manciate
dappertutto; sul cappello piantò fiori di tutti i tipi e
ne mise anche sulla coda, ma la cosa non funzionò.
Un giorno Trillo, triste e deluso, si sedette in riva a
un fiume.
– Tutti mi rifuggono: sono proprio così brutto? –
LAVORANDO IN
chiese all’acqua. COPPIA tu e il tuo
amico scrivete un testo
descrittivo su Trillo
modificando il suo
aspetto fisico.

100
IL TESTO DESCRITTIVO

– No – gli rispose la cascatella tintinnando, – il fatto


però è che tu non sorridi mai. Prova a farlo ogni tanto:
un sorriso è la migliore cura di bellezza.
Trillo allora fece prove su prove per imparare a
sorridere.
Quando ci riuscì, andò nel bosco e incontrò la lepre.
– Ciao, Troll! – gli disse quella senza fuggire.
Meravigliato, Trillo sgranò gli occhi e la sua bocca si
aprì in un bel sorriso.
S. Bordiglioni, Storie sotto il tetto, Einaudi

ESPLORO il testo
Sottolinea con colori diversi:
le parole che descrivono l’aspetto fisico di Trillo;
il comportamento degli animali del bosco nei suoi
confronti.

Completa il testo e racconta.


Trillo era molto triste, perché tutti gli
…………………...........………...............................................................................

Allora pensò di farsi bello e così


…………………...........………................................................................................

…………………………………………………………………….. ma la sua idea


non funzionò.
Un giorno chiese aiuto all’acqua che gli …………………....…

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………...

101
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONAGGI FANTASTICI

ESPLORO il testo gli orchi


Sottolinea nel Il signore Orcocane e la signora Orcamiseria erano
testo con colori marito e moglie.
differenti le parole Erano due persone invidiose, pettegole e
che descrivono
dispettose.
l’aspetto fisico e il
carattere del signore Siccome Orcamiseria, un donnone alto quasi due
Orcocane e della metri e con il fisico da sollevatore di pesi, era
signora Orcamiseria. anche curiosa, spesso si appostava sui pianerottoli,
appoggiava l’orecchio sul buco della serratura e
* I dati sensoriali ascoltava quello che si dicevano gli altri inquilini. Si
presenti nel testo divertiva un mondo quando scopriva che qualcuno
sono:
stava litigando, aveva l’influenza o il raffreddore,
visivi
olfattivi oppure si era pestato un dito nel piantare un chiodo.
gustativi Orcocane era un tipo più tranquillo, seppure
tattili malefico quanto la consorte. Era completamente
uditivi diverso come aspetto fisico: piccolo, magrolino,
pallido, con in testa pochi ciuffi di capelli di diversi
colori (giallo, arancione, verde) che sembravano
aiuole attraversate da sentieri pelati.
Il fiato dell’orca, come quello dell’orco, odorava di
aglio, petrolio, peperone e polvere da sparo, tanto
che una volta gli orchi, come i draghi, erano in
grado di sputare fuoco.
G. Pederiali, Le case dei sogni bambini, Paravia Bruno Mondadori

SCRIVO
Segui la struttura del
testo e descrivi un orco
simpatico e combinaguai.

102
DESCRIVERE ANIMALI IL TESTO DESCRITTIVO

cecchina
Sottolinea con colori diversi l’aspetto fisico, il Ecco lo schema che
comportamento di Cecchina e la similitudine. potrai tener presente
Cecchina, una giovane cornacchia, abitò in casa per descrivere un
mia per sette anni. Era bellissima: aveva le penne animale.
morbide come il velluto e due occhi vivi e attenti a
INTRODUZIONE:
tutto ciò che accadeva intorno a lei. presentare l’animale
Era diventata una cornacchia domestica, spesso si che si vuol descrivere.
posava su una spalla o sul ginocchio di uno di noi; ASPETTO FISICO:
tirava persino con il becco l’orlo della gonna della corporatura, muso,
mamma se voleva farsi dare un pezzetto di carne. occhi, orecchie, coda,
Faceva il bagno ogni giorno, ma l’acqua doveva colore del pelo.
essere tiepida e limpida. Ogni tanto, se disturbata, CARATTERE:
emetteva un suono breve e stridulo. com’è? (giocherellone,
Era curiosissima: quando arrivava curioso, tranquillo,
un pacchetto a casa non si dava vivace…).
pace finché non ne aveva visto il COMPORTAMENTO:
contenuto! cosa gli piace fare?
Grazia Deledda

Sottolinea i dati sensoriali e inseriscili in tabella.

Dati tattili Dati uditivi Dati visivi

...................................................... ...................................................... ......................................................


...................................................... ...................................................... ......................................................
...................................................... ...................................................... ......................................................

SCRIVO
Descrivi un grazioso pappagallino chiuso in una gabbietta, utilizzando
opportunamente i dati sensoriali.

103
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE ANIMALI

lampone
Ho conosciuto molti cani nella mia vita, ma
nessuno come Lampone. Non si sapeva a che razza
appartenesse.
Qualche volta si svegliava nel cuore della notte e,
mezzo insonnolito, gli veniva l’idea di essere un
cane da guardia: al minimo scricchiolio incominciava
ad abbaiare, svegliando tutto il caseggiato.
Per un certo periodo gli si ficcò in testa l’idea di essere
un cane di San Bernardo e fummo costretti a farlo
andare in giro con una fiaschetta di liquore al collo.
La notte, Lampone veniva a strapparci le lenzuola
dai letti credendoci sepolti sotto la neve.
Poiché era molto intelligente, gli insegnammo
ad aprire la porta di casa. Dopo pochi giorni
cominciammo a vedere cani sconosciuti che si
aggiravano per casa.
– Di chi saranno? – ci chiedevamo.
Finalmente si scoprì il mistero: Lampone dava
appuntamento in casa ai suoi amici e, quando li
sentiva raspare fuori, andava ad aprire la porta.
Achille Campanile

ESPLORO il testo
Sottolinea nel testo le parole che descrivono il
comportamento di Lampone. Poi rispondi alle domande.
* Come si comporta Lampone quando crede di essere un
cane da guardia?
* E quando pensa di essere un cane di San Bernardo?
* Cosa fa Lampone dopo aver imparato ad aprire la porta?

Segna con una X la risposta corretta.


* A quale razza apparteneva Lampone?
Non si sapeva A una razza pregiata
104
DESCRIVERE ANIMALI IL TESTO DESCRITTIVO

Pluto e Giovanna ESPLORO il testo


Avevamo due gatti persiani: goffi, pelosi,
tondi come la luna, simili a due piccoli Sottolinea nel testo, con
mammut di razza. I nobilgatti, li chiamavamo. colori diversi, le parole
Pluto era un gatto enorme, nero, con la che descrivono l’aspetto
faccia arrabbiata e una vocina sottilissima. fisico, il carattere, il
comportamento dei
La moglie Giovanna era una persiana
due gatti persiani e la
azzurra, detta anche Gatta Seduta, per la sua
similitudine.
abitudine di sedere in mezzo al corridoio.
Col tempo i due nobilgatti adottarono la
consuetudine di stare a tavola con noi.
All’ora dei pasti Pluto e Giovanna salivano SCRIVO
sulla panca sollevandosi sulle zampe Un giorno i due gatti, che
posteriori, appoggiavano le anteriori avevano l’abitudine di
alla tovaglia, guardandoci con gli occhi schiacciare un sonnellino
arancioni in attesa. Le zampe ai lati dei in giardino, furono
rispettivi piattini, mangiavano composti ad sorpresi da un grosso
occhi bassi. cane… (continua tu sul
Pluto e Giovanna
quaderno).

105
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE AMBIENTI

il piccolo negozio
Sottolinea nel testo i dati di posizione.
C’erano molti altri clienti e Laura, mentre aspettava di essere
servita, ne approfittò per guardarsi intorno.
L’aspetto del negozio le piaceva molto.
Era piccolo, poco illuminato e senza pretese.
Frutta e verdura erano tutte ammassate insieme in disordine.
A destra, sul piano inclinato della vetrina, tra le mele, le mele
da cuocere con la buccia ruvida, i vassoi di noci, di castagne
e di nocciole, c’era un cesto di uova lisce e scure, come se
fossero un altro tipo di frutta secca.
Sull’altro lato della stanza c’era uno scaffale di legno con i
barattoli di marmellata fatta in casa e le bottiglie di frutta
sciroppata.
Sul pavimento, al centro, c’era un mucchio di rape sporche.
Era come se i resti dell’estate avessero trovato rifugio in quel
negozio.
S. Towsend Warner
Che impressione ha
Laura osservando il
negozio?
Completa la descrizione.

Il negozio era .................................................................................

...............................................................................................................

A destra ............................................................................................

................................................................................................................
SCRIVO
............................................................................................................... Seguendo
Sull’altro lato della stanza ......................................................
la stessa
struttura,
................................................................................................................
descrivi anche
...............................................................................................................
tu un negozio
Al centro .......................................................................................... che frequenti
................................................................................................................ abitualmente.
...............................................................................................................

106
DESCRIVERE AMBIENTI IL TESTO DESCRITTIVO

il giardino ESPLORO il testo

della nonna Come ti sembra il


giardino della nonna
Io mi chiamo Michele. Spesso vado a trovare la di Michele? Quali dati
nonna. sensoriali usa Michele
Abita in una villetta non molto lontana da noi. per descriverlo?
La sua casa è uguale a tutte le altre case della Segna con una X.
via… ma il giardino è molto diverso da tutti gli Uditivi Visivi
altri giardini. Olfattivi Tattili
La nonna lo chiama la sua «giungla». Gustativi
In effetti, con il passare degli anni è cresciuto un Seguendo la
po’ troppo. Le margherite si confondono tra i struttura del testo
ranuncoli e i soffioni. Le ortiche si aggrovigliano descrivi anche tu un
fra i rovi e soprattutto fra tante erbacce. La giardino, utilizzando
nonna non ama fare giardinaggio, preferisce opportunamente i dati
starsene seduta ad ascoltare gli insetti che sensoriali.
ronzano e gli uccellini che cantano. Infatti, l’aria
del giardino della nonna è tutta un pigolio, un
trillo, un cinguettio. Un fru fru di voli matti.
Un giorno io e la nonna abbiamo anche scavato
una buca, poi l’abbiamo foderata con della
plastica e così le salamandre e le rane hanno
avuto uno stagno per giocare e… gracidare. Da
allora è un continuo «cra cra».
Insomma, il giardino della nonna non è ben
curato, ordinato e silenzioso come quello del
signor Lindo, che abita di fianco alla nonna, ma
è il giardino più verde di tutta la città.
Colin West, La giungla della nonna, Piemme Junior

107
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE AMBIENTI FANTASTICI

ESPLORO il testo
La caverna
Rispondi alle
domande.
dello hobbit
* Quale ambiente viene In una caverna sotto terra viveva uno hobbit. Non
descritto? era una caverna brutta, sporca, umida, e neanche
* È un ambiente una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro
realistico o fantastico? niente per sedersi o da mangiare: era una caverna
* Dove si trova? hobbit, cioè comodissima. Aveva una porta
* Si tratta di un perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di
ambiente angusto o verde, con un lucido pomello d’ottone proprio
confortevole? nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a
Sottolinea nel testo forma di tubo, come un tunnel: un tunnel molto
le parole che lo confortevole, con pareti foderate di legno e
fanno capire. pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito
di sedie lucidate e di un gran numero di attaccapanni
per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto
ricevere visite.
Il tunnel si snodava inoltrandosi più profondamente
nel fianco della collina e molte porticine rotonde si
aprivano su di esso, prima da una parte e poi dall’altra.
Le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense
(molto numerose), i guardaroba (c’erano camere
intere destinate ai vestiti), le cucine, le sale da
pranzo erano tutte sullo stesso piano, anzi sullo
stesso corridoio. Le camere migliori erano tutte sul
lato sinistro, perché erano le sole ad avere finestre
che davano sul giardino e sui campi dietro di esso,
lentamente degradanti verso il fiume.
J. R. R. Tolkien

108
DESCRIVERE AMBIENTI FANTASTICI IL TESTO DESCRITTIVO

La stanza della ESPLORO il testo

strega Il testo descrive:


un ambiente interno
La porta dell’ultima stanza è socchiusa. Tutta un ambiente esterno
la casa è immersa nell’oscurità e dal fondo del
corridoio filtra un riverbero di luce rossastra. Ma La descrizione segue
insomma cosa c’è là dentro? un ordine:
Avanti, proviamo ad entrare. logico
Le pareti sono tutte dipinte di nero, e dal soffitto spaziale
pendono enormi ragnatele e mazzi di erbe secche.
Su uno scaffale ci sono innumerevoli flaconcini Come ti sembra la
pieni di polveri colorate, scatolette che ogni casa della strega?
Utilizza alcuni
tanto cambiano posto da sole, barattoli grandi e
aggettivi per definirla.
piccoli con etichette che dicono “Bava di rospo
...................................................
liofilizzata” o “Peli di ragno del Madagascar”.
...................................................
Da una parte c’è un grande tavolo ingombrato da
...................................................
recipienti, alambicchi, mortai col pestello, fiale,
...................................................
bottiglie, palle di cristallo. In un angolo, su un
...................................................
fornello, sta cuocendo una ripugnante mistura
giallastra, che manda un fetido odore di formaggio ...................................................

scaduto da molti anni. ...................................................

In mezzo alla stanza c’è una donna alta, magra, ...................................................

coi capelli rosso fuoco, un cappello nero a punta ...................................................

e un ampio mantello di velluto pure nero.


T. Merani, Una maestra così, Mondadori

SCRIVO
Come potrebbe essere la casa di una
fata? E di uno gnomo? Immagina, illustra
e descrivi sul quaderno, utilizzando
i dati sensoriali e inserendo qualche
similitudine.

109
verifica graduata

il cucciolo
All’età di sette anni avevo ricevuto in regalo un cagnolino ed ero
diventato mezzo matto per la contentezza di averlo.
Anche lui sembrava contento di essere con me e, per mostrarmi il
suo entusiasmo, si metteva sulla schiena e agitava le zampe.
Era proprio piccolo, tanto che non riuscì per molto tempo a salire
i gradini delle scale!
Aveva il pelo nero e lungo e io lo avevo tosato come un leoncino.
Il mio gioco preferito con il cagnolino era questo: quando
andavamo a passeggio in campagna, lo mettevo su un sasso
sporgente e mi allontanavo senza che lui osasse saltare .Poi mi
nascondevo.
Il cane prima strillava, poi riusciva a trovare il modo di scendere e
correva a caccia: questo mi divertiva perché il cucciolo guardava
dietro tutte le pietre, si affacciava alle piccole fosse e impazziva.
Che festa quando, dopo un po’, finalmente mi facevo ritrovare!
Antonio Gramsci, L’albero del riccio, Piccoli

110
verifica graduata
Segna con una x la risposta giusta.

Quale regalo aveva ricevuto il bambino all’età di sette anni?


Un gattino Un cagnolino

La frase “ero diventato mezzo matto per la contentezza” vuol dire che:
era contento
era fuori di sé dalla gioia

In che modo il cagnolino manifestava il suo entusiasmo?


Si metteva sulla schiena e agitava le zampe
Correva per tutta la casa

Sottolinea nel testo la parole che descrivono l’aspetto fisico del cagnolino e
poi segna l’illustrazione corretta.

Completa.
Il bambino e il cagnolino si divertivano quando .......................................................................

................................................................................................................................................................................... .
Il bambino metteva il cagnolino su un sasso sporgente e si allontanava.
Il cagnolino riusciva a trovare il modo di scendere e guardava .....................................
....................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................... .
Quando il cucciolo trovava ......................................................................................................................

................................................................................................................................................................................... .

111
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE

So descrivere:

PERSONE ANIMALI AMBIENTI

Sei soddisfatto del tuo lavoro?


Molto Così così Poco

Come ti sentivi durante la prova?


Tranquilla/o Sicura/o Un po’ agitata/o

Hai avuto bisogno di aiuto?


Sì Solo un po’ Per nulla

Hai bisogno di esercitarti ancora?

No perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

Sì perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

112
Ripasso con...

Utilizza i dati sensoriali:


visivi, uditivi, gustativi,
Il testo descrittivo spiega le olfattivi e tattili, aggettivi e
caratteristiche di persone, similitudini che ne definiscono
animali, ambienti, oggetti sia le caratteristiche rendendo la
reali che fantastici. descrizione più ricca e precisa.

IL TESTO
DESCRITTIVO

Le descrizioni seguono spesso un ordine.

Le descrizioni di persone e di animali


descrivono:
* l’aspetto fisico,
* il carattere,
* il comportamento.

Le descrizioni di luoghi descrivono:


* dal generale al particolare o viceversa,
* dall’esterno all’interno o viceversa,
* da destra a sinistra o viceversa,
* dall’alto al basso o viceversa,
* da vicino a lontano o viceversa.

113
il testo poetico
I testi poetici usano parole
per creare immagini e
per esprimere in modo
originale pensieri ed
emozioni.

Che belle parole


se si potesse scrivere
con un raggio di sole.

Che parole d’argento


se si potesse scrivere
con un filo di vento.
G. Rodari

114
IL TESTO POETICO

PAROLE IN POESIA

Recita anche tu una


filastrocca che conosci
e che utilizzi per alcuni
giochi.

115
S c o p r i a m o. . .
Il testo poetico

I testi poetici sono testi particolari che suscitano emozioni, sensazioni


e pensieri, utilizzando le parole in modo originale.

La poesia ha lo scopo di La filastrocca è un testo poetico gioioso


raccontare, descrivere la e divertente e aiuta a imparare in modo
realtà, esprimere emozioni piacevole.
e sentimenti con immagini Contiene parole in rima cioè parole che
originali. terminano con gli stessi suoni.

STRUTTURA MUSICALITÀ IMMAGINI


Il testo poetico * Rime * Similitudini
è scritto in versi * Onomatopee * Metafore
(parole disposte in * Allitterazione creano immagini
righe più o meno danno alla poesia un nuove per suscitare
lunghe). suono musicale. emozioni nel lettore.

I versi sono
raggruppati in strofe
separate da uno
spazio.

116
IL TESTO POETICO

la filastrocca
La filastrocca contiene sempre parole in rima cioè parole
che finiscono sempre con gli stessi suoni.
Se la rima è fra due versi consecutivi si ha la rima baciata.

IL CERBIATTO
Sottolinea le parole in rima.

All’alba chi vidi sul prato nevoso? verso


Un dolce cerbiatto dall’occhio curioso;
leggero, chiazzato, col naso bagnato
spiccava grazioso sul bianco del prato.

Ma quando aprii e mi misi a gridare


che ero suo amico e mi stesse ad aspettare,
alzò la codina e in un battibaleno strofa
sparì nella macchia, più svelto di un treno!
Kathrin Jackson, 365 storie, Mondadori

Nella POESIA

Da quanti versi è formata la filastrocca?


6 7 8
Da quante strofe?
2 3 4
* Che cosa vede il bambino sul prato coperto di neve?
* Com’è?
* Che cosa fa il cerbiatto quando il bambino gli dice che è suo
amico e che vuole che lo aspetti?

117
IL TESTO POETICO

La filastrocca
Completa la struttura della rima per ogni poesia.

Franco nervetti
Questa è la storia di Franco Nervetti A
convinto d’essere senza difetti. A
Che avesse torto oppure ragione B
Rima baciata
troncava sempre la discussione. B La rima è baciata quando
E per sentirsi ancor più sicuro due versi consecutivi
finì per parlare soltanto col muro. rimano tra loro, seguendo
Guido Quarzo lo schema A A B B

Desideri
Voglio l’erba sulla pelle A
Voglio correre nei venti B
E lo zucchero di stelle A
Voglio romperlo tra i denti B
Voglio far le mie domande
Ad un albero, ad un fiume
Voglio diventare grande
Senza perdere le piume
Voglio i nomi e i cognomi
Delle cose che non so
Voglio due cugini gnomi
Voglio quello che già ho Rima alternata
Voglio il sole di domani La rima è alternata
Con le lucciole di ieri quando si ripete un verso
Voglio qua, sopra le mani sì e uno no, seguendo lo
Desideri, desideri! schema A B A B
B. Tognolini

118
IL TESTO POETICO

Versi in rima
Sottolinea nelle poesie le parole che
sono in rima tra loro.

Filastrocca dell’acqua
Acqua fuggita dalla sorgente
Chiudo le dita e non stringo niente
Acqua canzone fatta di fresco
Voglio cantarti ma non ci riesco
Acqua leggera, vento da bere
Stai prigioniera nel mio bicchiere
Scivola in bocca, scivola in gola
Sei filastrocca ma senza parola
Scivola giù per gole segrete
Non c’è più acqua, ma non c’è più sete.
Bruno Tognolini, Rima rimani, Rai Eri

Il gioco della rima


Questo è il gioco della rima,
quale mai sarà la prima?
Cominciamo dal principio
rimerà col municipio,
dove il sindaco ha la giunta,
la matita con la punta,
il bilancio, il resoconto
è un discorso sempre pronto.
Rotto il ghiaccio puoi rimare * Le parole in rima delle
con la cosa che ti pare, poesie si trovano:
per esempio con la panna in versi vicini
con la ninna e con la nanna. in un verso sì e in uno no
V. Melegari

119
IL TESTO POETICO

LA SIMILITU DIN E
La similitudine è un‘immagine poetica che consiste nel paragonare un
oggetto, un animale, una persona a qualcosa che le somiglia per qualche
caratteristica. La similitudine è introdotta da: “come”, “sembra”, “pare”,
“somiglia a”…

Sottolinea le similitudini presenti


nelle poesie e trascrivile sui puntini. La mia terra è
Il vento dorata
Ascolto il vento. La mia terra è dorata...
Mi sussurra: somiglia alla fiamma
sono forte come un masso il grano brucia
che rotola dalla montagna. ma non si consuma.
Mi sussurra: ti spingo indietro
come un palloncino alto La mia terra è dorata
e libero nel cielo. passano come lampi
Mi sussurra: volo alto e potente in mezzo alle spighe
come un’aquila in cielo. vespe e calabroni.
“La natura nelle poesie di adulti e bambini”, a cura di Mario Lodi Daniel Vapujan

...................................................................................... ...................................................................

...................................................................................... ...................................................................

...................................................................................... ...................................................................

Completa le frasi.
* I corvi sopra la neve somigliano ............................................................................................................
* Le nuvolette bianche sembrano ............................................................................................................

120
IL TESTO POETICO

LA METAFORA
La metafora è una similitudine abbreviata: due elementi vengono
paragonati tra loro senza utilizzare le parole “come” o “sembra”.

Il mio cuore è Il mare


un prato Il mare è un’azzurra coperta,
le vele lenzuola nel vento,
Il mio cuore è un prato. la vita un’immensa scoperta.
Qualche fiore bianco N. Cinquetti
qualche fiore giallo.
Sul grano nuovo Quali sensazioni hai provato
un pettirosso leggendo le poesie?
si leva in volo. Trasforma ciascuna in
Raffaele Carrieri un’immagine.

Unisci opportunamente ogni elemento con la sua immagine metaforica.

IL MARE musiche di voli

IL CIELO sorriso di luce

IL SOLE prato di onde

121
IL TESTO POETICO

l’onomatopea
Nelle poesie sono presenti a volte parole che riproducono i suoni, i rumori
e i versi degli animali. Queste parole si chiamano onomatopee.

La fontana malata
Clof, clop, cloch, Clof, clop, cloch,
cloffete, cloffete,
cloppete, cloppete,
clocchete, clocchete,
chchch… chchch…
È giù nel cortile, Mia povera
la povera fontana,
fontana col male
malata; che hai
che spasimo finisci,
sentirla vedrai,
tossire! che uccidi
Tossisce, me pure.
tossisce, Clof, clop, cloch,
un poco cloffete,
si tace… cloppete,
Di nuovo clocchete…
tossisce. Aldo Palazzeschi

Nella POESIA
Sottolinea nella testo le parole che riproducono il suono
della fontana malata.

Quali azioni sono attribuite alla fontana?


Sta in cortile Piange Tossisce

122
IL TESTO POETICO

l’allitterazione
L’allitterazione è la ripetizione di suoni uguali, all’interno di diverse
parole. L’allitterazione dà musicalità al testo poetico.

Una zanzara pazza


Una zanzara pazza,
Ronzando con sveltezza Nella POESIA
A zonzo su una piazza,
Nella poesia
Puntò su una pizza.
l’allitterazione è
Ma Zeno il pizzaiolo, costituita dalla
Disse con mezza stizza: lettera “z” e le
“Eh no, la pizza no!”: vocali che la
E zac, con una pezza precedono o la
e con destrezza, al volo, seguono.
la zanzara ammazzò. Sottolinea le
Roberto Piumini, Ridi ridi, Fabbri Editori
allitterazioni
presenti nella
poesia.

Filastrocca
Nella POESIA
dei ruscelli fruscianti
Quali gruppi di
Fruscia ruscello, scivola e sciacqua consonanti si
Sciogli la foglia che fruscia nell’acqua ripetono nella
Fresco di frasche, sciame di stelle filastrocca?
Spruzza scintille gelate alla pelle ........................................................

Striscia ruscello, scivola via ........................................................


Cuore freschissimo, segui la scia. ........................................................
Bruno Tognolini ........................................................

123
verifica graduata

piove
Piove da un’ora soltanto,
ma il bimbo pensa che già
piove da tanto, da tanto,
sopra la grande città.

Piove sui tetti e sui muri,


piove sul lungo viale,
piove sugli alberi oscuri
con ritmo triste e uguale.

Piove: e lo scroscio si sente


giungere dalle vetrate
che versan lacrime lente
come fanciulle imbronciate.

Piove; e laggiù sulla via


e in ogni casa, già invade
l’intima malinconia
di quella pioggia che cade.
Ada Negri

124
verifica graduata
Da quanti versi è formata la poesia? ....................................

Da quante strofe? ....................................

Quale immagine rappresenta la poesia. Indicala con una x.

La poesia esprime un sentimento di:


gioia
tristezza

Il bambino pensa che:


pioverà per molti giorni
piove da molte ore

Sottolinea la similitudine presente nel testo e completa.


Le gocce di pioggia che scivolano sui vetri sono paragonate alle ...............................
versate dalle fanciulle imbronciate.

125
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE

Riconosco le caratteristiche delle:

FILASTROCCHE

POESIE

Sei soddisfatto del tuo lavoro?


Molto Così così Poco

Come ti sentivi durante la prova?


Tranquilla/o Sicura/o Un po’ agitata/o

Hai avuto bisogno di aiuto?


Sì Solo un po’ Per nulla

Hai bisogno di esercitarti ancora?

No perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

Sì perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

126
Ripasso con...

La poesia ha lo scopo di
raccontare, descrivere la realtà,
esprimere emozioni e sentimenti La filastrocca gioca con i
con immagini originali. suoni e le parole per divertire
e anche per imparare.

IL TESTO
POETICO

Si scrive in: Usa un linguaggio magico


* versi (ogni riga è un verso); e crea immagini per
* strofe (raggruppamenti di mezzo di:
versi). * Similitudini
I versi di una poesia possono * Metafore
essere in rima o anche liberi.

Usa un linguaggio che crea


ritmo e musicalità con:
* Rime
* Onomatopee
* Allitterazione

127
il testo in fo r mativo

Il testo informativo fornisce


notizie, informazioni e spiegazioni.
Si trova nei libri di scuola, nelle
enciclopedie, nelle riviste, nei siti
Internet…

I miei libri sanno tutti i perché:


perché la luna c’è e non c’è,
perché il sole scompare
in fondo al mare
perché la neve cade
e dove vanno a finire tutte le strade.
G. Rodari

128
PAROLE PER IN FORMARE

Nella famiglia di Andrea tutti hanno diversi interessi e


amano informarsi per acquisire nuove conoscenze sui
loro argomenti preferiti.
Che cosa interessa a ciascuno di loro?

129
S c o p r i a m o. . .

il testo informativo
COM’È FATTO?

L’esposizione dell’argomento segue una


struttura:
* titolo anticipa l’argomento che sarà
trattato nel testo.
* testo fornisce informazioni sull’argomento.
* Il testo può essere diviso in sequenze
informative che affrontano un aspetto
dell’argomento trattato.

ELEMENTI CARATTERISTICI

* Il linguaggio è specifico, chiaro e preciso


propri della materia trattata. Tali termini
possono rappresentare le parole chiave
del testo.
* Il testo è accompagnato da fotografie,
grafici o tabelle.
* Le didascalie, cioè delle brevi scritte che
accompagnano le immagini e forniscono
informazioni su quanto rappresentato.

130
IL TESTO INFORMATIVO

COME SI STUDIA?
* Leggi con attenzione il testo.
* Cerca sul vocabolario il significato della parole che non
conosci.
* Sottolinea le parole-chiave o le informazioni più
importanti.
* Riassumi con frasi brevi, legando fra loro le informazioni.
* Ripeti più volte in modo da esporre in modo sicuro.

il coccodrillo del nilo


Con i suoi cinque metri di lunghezza e i suoi quasi mille chili di peso, il
coccodrillo del Nilo è uno dei padri più teneri del mondo.
Alcuni studiosi hanno visto e filmato alcuni coccodrilli maschi circondare
di attenzione le loro femmine durante i circa tre mesi che esse passano a
vegliare, senza sosta, il posto dove hanno deposto le uova.
Gli studiosi hanno visto i futuri papà rompere delicatamente, con le loro
formidabili mandibole, i gusci delle uova, per aiutare i piccoli ad uscirne.
Meglio ancora: se i coccodrillini non trovano spazio nelle fauci della
madre, è il papà che offre loro la sua enorme bocca per portarli in acqua
subito dopo la nascita. Papà coccodrillo, inoltre, è in grado di distinguere
perfettamente i versi di paura emessi da uno dei suoi piccoli e correre
immediatamente in suo soccorso.
Il coccodrillo del Nilo non è sanguinario come si crede comunemente e,
come tutti gli animali, uccide esclusivamente per procurarsi il cibo.
Walt Disney, 6° manuale della Giovani Marmotte, Mondadori

COMPRENDO

ESPLORO il testo Sottolinea nel testo le risposte alle


seguenti domande, poi rielabora il testo
Qual è lo scopo del testo? a voce e per iscritto sul quaderno.
Informare sulle caratteristiche U Come è il coccodrillo del Nilo?
del coccodrillo del Nilo U Come si comporta con la femmina?
Raccontare una storia U Che cosa fa per i coccodrillini?

131
IL TESTO INFORMATIVO

il sale del mare


Si dice che le acque del mare sono salate mentre ESPLORO il testo
quelle dei laghi e dei fiumi sono dolci. In realtà Segna con una
anche queste ultime contengono una minima x le affermazioni
quantità di sale, proveniente dalle rocce sulle corrette.
quali scorrono. I sali vengono trasportati e Non solo le acque
depositati nel mare, dove si accumulano. del mare ma anche
quelle dei fiumi e dei
Una delle attività di mare più antiche è stata laghi contengono una
l’estrazione del sale dall’acqua marina, che notevole quantità di
sale.
veniva raccolta in grandi vasche, le saline, e poi
Una delle attività più
lasciata evaporare. antiche è stata la
pesca.
Il sale era prezioso perché serviva non solo a Il sale era prezioso e
condire, ma anche a conservare i cibi quando veniva utilizzato per
ancora non esistevano i frigoriferi e i congelatori. condire e conservare
i cibi.
Il sale era, perciò, venduto a caro prezzo alle Sin dai tempi dei
popolazioni che non vivevano lungo il mare, Romani, il commercio
del sale era molto
trasportandolo lungo le cosiddette “vie del
importante.
sale”. II commercio del sale era così importante
che una di queste strade, costruita dai Romani,
si chiama ancora oggi Via Salaria.
G. Corbellini, C. Ruffinengo, Vivere la geografia, Marietti Scuola

132
IL TESTO INFORMATIVO

L’isola di murano Scrivi una frase


significativa per ogni
Eccoci a Murano, dove da otto secoli sono all’opera sequenza.
i più famosi maestri vetrai del mondo. Fino al 1295
molte delle fornaci dove si produceva il vetro erano
..................................................
a Venezia.
..................................................
Ma il grande calore necessario per lavorare il vetro
..................................................
provocava spesso incendi. Per risolvere il problema
..................................................
si decise di trasferire le fornaci sull’isola di Murano.

I vetrai creavano cose così incredibilmente belle


..................................................
che vivevano come prigionieri nell’isoletta: non
..................................................
dovevano rivelare a nessuno il segreto della loro
..................................................
arte. Il Museo del vetro racchiude oggetti di ogni
colore, forma e dimensione.

I polmoni e una pinza sono i ferri del mestiere dei ..................................................


maestri vetrai: infilano una canna di ferro lunga e ..................................................
sottile nella massa di vetro fuso; poi ne tirano fuori
..................................................
una grossa goccia e, mentre soffiano forte dall’altra
..................................................
parte della canna, muovono la pinza in modo da
trasformare la goccia di vetro in un vaso, o in una
figura qualsiasi. Puoi vedere all’opera questi maghi
in una fornace di Murano.
A. Garini, A spasso per Venezia, Lapis

133
IL TESTO INFORMATIVO

La vita nelle acque basse


Le acque costiere poco profonde sono piene di vita.
La luce raggiunge il fondo marino, favorendo la crescita di
alghe di vari colori.
Le aragoste e i granchi vanno alla ricerca dei pesci morti di
cui si nutrono, facendo attenzione ai polpi che possono
attaccarli.
Fra i vari animali che popolano queste acque vi sono
banchi di tonni, di sgombri, di piccole anguille, di
piccoli pescecani, di merluzzi e perfino di qualche
megattera.
Questo gigante marino si tuffa per inghiottire un
enorme numero di piccoli pesci e poi sale in superficie
per respirare.
In queste acque sono numerose le stelle marine e i ricci,
protetti dai loro rivestimenti robusti e spinosi. I bivalvi
come i mitili, dalla doppia conchiglia, filtrano l’acqua
trattenendo le minuscole particelle di cibo.
Nell’acqua del mare sono sospesi milioni di organismi microscopici,
animali e vegetali: il plancton.
Il plancton è il cibo di milioni di piccolissimi gamberi e di larve di
chiocciole di mare che a loro volta nutrono molte specie di pesci.
Da Natura nascosta - Sotto l’acqua, Fabbri

COMPRENDO
Rispondi alle domande.
* Qual è l’argomento principale del testo?
.............................................................................................................................................................
* Che cos’è il plancton?
.............................................................................................................................................................
* Quali sono gli animali che vivono nei bassi fondali marini?
.............................................................................................................................................................

134
IL TESTO INFORMATIVO

Che cos’è
l’ecologia?
Tutto parte dalla considerazione che gli umani,
gli animali e le piante hanno lo stesso diritto
di abitare la Terra e quindi dovrebbero vivere
insieme, senza darsi fastidio, anzi dandosi una
mano quando serve, perché la vita di ciascuno
in qualche modo coinvolge tutti gli altri.
L’ecologia è la scienza che studia questi
rapporti e suggerisce come mantenere un buon
equilibrio con la Natura, perché si possa convivere
felicemente. Ecologia è anche rispetto non solo per
gli esseri viventi ma anche per l’aria e le acque, perché
la vita può svilupparsi armoniosamente solo in un ambiente
“pulito”.
È anche rispetto per tutte le forme di vita, persino le più piccole
e insignificanti: anche loro contribuiscono all’equilibrio
generale. Inoltre, ecologia vuol dire rispetto
per chi verrà dopo di noi: non abbiamo il COMPITO DI REALTÀ
diritto di lasciare alle future generazioni un
Ricerca con i tuoi compagni
mondo ridotto a spazzatura.
nel sito www.legambiente.com
M. Gomboli, Ecogalateo, Fabbri
informazioni sulle leggi per la
tutela dell’ambiente. Poi create
COMPRENDO dei volantini a riguardo, da
distribuire nella tua scuola.
Completa le frasi.
L’ecologia studia .......................................................................................................................
Si interessa degli esseri viventi, ma anche ...................................................................
.............................................................................................................................................................

L’ecologia vuol dire ..................................................................................................................


.............................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................

135
verifica graduata

Una proboscide tutto fare


L’olfatto più sopraffino del regno animale appartiene agli elefanti.
Questa loro particolarità è stata favorita dall’evoluzione, che ha
trasformato la loro proboscide – necessaria per afferrare anche gli
oggetti – in un lungo e finissimo naso capace di distinguere, solo
dall’odore, un uomo della tribù Masai da un uomo dei Kamba (i
primi li cacciano e sono pertanto temuti).
Gli elefanti sanno riconoscere il passaggio di un loro familiare
odorando il terreno imbevuto della sua urina.
La proboscide non serve soltanto ad annusare: formata da più di
centomila muscoli, può sollevare pesi di oltre 250 kg, ma è anche
così sensibile che consente di strappare un solo filo d’erba.
Serve anche per barrire, portare acqua e cibo alla bocca, lanciare
fango o fungere da boccaglio mentre il pachiderma nuota
sott’acqua.
Ma c’è di più: è usata per parlare con un linguaggio dei segni:
se forma una «S» significa «voglio fare conoscenza». Se invece
gli elefanti le incrociano si stanno salutando con una stretta di...
«naso»!
Adatt. da www.focusjunior.it

136
verifica graduata
Il testo che hai letto:
racconta una storia fornisce informazioni

L’argomento del testo è:


a che cosa serve la proboscide degli elefanti
l’antenato dell’elefante

Osserva la foto e spiega il linguaggio dei segni degli elefanti.

....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

Segna con una x le affermazioni corrette.


L’olfatto più eccellente del regno animale appartiene agli elefanti.
Gli elefanti sanno distinguere dall’odore un uomo della tribù Masai da
un uomo dei Kamba.
Gli elefanti sanno riconoscere il passaggio di un orso o di un leone.
La proboscide serve soltanto ad annusare.
La proboscide può sollevare pesi di oltre 250 Kg.
La proboscide serve per barrire, portare acqua e cibo alla bocca, lanciare
fango o fungere da boccaglio quando l’elefante nuota sott’acqua.

Sopraffino significa:
scarso
eccellente

137
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE

Riconosco le caratteristiche dei testi informativi

Riconosco le informazioni più importanti in un testo informativo

Sei soddisfatto del tuo lavoro?


Molto Così così Poco

Come ti sentivi durante la prova?


Tranquilla/o Sicura/o Un po’ agitata/o

Hai avuto bisogno di aiuto?


Sì Solo un po’ Per nulla

Hai bisogno di esercitarti ancora?

No perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

Sì perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

138
Ripasso con...

È accompagnato da
fotografie e disegni. Le
immagini possono essere
accompagnate da didascalie Il titolo presenta
che forniscono informazioni l’argomento affrontato nel
su quanto rappresentato. testo.

IL TESTO
INFORMATIVO

Fornisce informazioni e
Usa un linguaggio
chiarimenti su argomenti
chiaro e specifico
di vario genere: storia,
dell’argomento
geografia, scienze,
trattato.
ecologia...

È formato da sequenze
ciascuna delle quali tratta
un aspetto particolare
dell’argomento.

139
il testo r ego lativo
I testi regolativi insegnano a
preparare una ricetta, a costruire
un manufatto, a svolgere un
gioco, a vivere bene con gli altri.

Fai una pallina.


Forma la faccia, modella un berretto,
le braccia, le gambe e la pancina
fin che non esce un bell’ometto.

Impasta di nuovo.
E ora che spunta?
Una conchiglia, un grosso uovo...
o un serpente con la lingua a punta.
G. Adams-S. Youbg, Un anno pieno di storie, A Mondadori

140
PAROLE PER FARE

Che cosa legge il papà? Perché?


Cosa fanno i fratellini?

141
S c o p r i a m o. . .

il testo regolativo
COM’È FATTO? SONO TESTI REGOLATIVI:
La struttura: * Le ricette di cucina,
* lista di ciò che serve per * le istruzioni da seguire,
realizzare qualcosa. * le regole di un gioco,
* i regolamenti,
* Una sequenza di semplici * le leggi.
azioni che si compiono in
ordine cronologico per realizzare
qualcosa.

* Disegni o fotografie che


aiutano a comprendere le varie
fasi da svolgere.

* Il linguaggio è chiaro
e semplice ed è
costituito da frasi molto
brevi e chiare.

142
IL TESTO REGOLATIVO

i diritti degli animali


1. Ogni animale deve essere rispettato.
2. L’uomo, in quanto specie animale, non deve
sterminare gli animali.
3. Ogni animale ha il diritto di essere protetto e
curato dall’uomo.
4. Nessun animale deve essere sottoposto a
maltrattamenti e ad atti di crudeltà.
5. Gli animali selvatici hanno il diritto di vivere liberi
nel proprio ambiente naturale e di riprodursi.
6. La caccia, l’inquinamento e la distruzione
dell’ambiente possono causare un genocidio di
animali selvaggi, cioè un delitto contro la specie.
Dalla Carta dei diritti degli animali promulgata dall’UNESCO

Rispondi alle domande.

* Ritieni che questo documento sia importante? Perché?


* Quale punto della Carta dei diritti degli animali ti ha
maggiormente colpito?
* Aggiungeresti qualche tua osservazione? Quale?

143
IL TESTO REGOLATIVO

l’acquario Scrivi le fasi per


Non costa quasi nulla eppure è una cosa
costruire un acquario.
magnifica: coprite il fondo di un recipiente di
vetro con un pugno di sabbia pulita e piantatevi
1. .....................................................
alcune comuni pianticelle acquatiche, versateci
.....................................................
sopra delicatamente alcuni litri di acqua di
.....................................................
rubinetto e ponete il tutto su un davanzale
.....................................................
soleggiato.
2. .....................................................
Quando l’acqua si è purificata e le pianticelle
.....................................................
hanno incominciato a crescere, mettetevi
.....................................................
dentro alcuni pesciolini.
Molti non resistono alla tentazione di inserire .....................................................

nel recipiente, già pieno di animali, ancora 3. .....................................................

questo o quel bel pesciolino. .....................................................

E proprio il nuovo pesciolino può essere la .....................................................

rovina di quel mondo che è l’acquario, perché .....................................................

consumerà l’ossigeno presente nell’acqua. 4. .....................................................

K. Lorenz .....................................................

.....................................................

.....................................................

5. .....................................................

.....................................................

.....................................................

.....................................................

6. .....................................................

.....................................................

.....................................................

.....................................................

144
IL TESTO REGOLATIVO

un gioco: sparviero
1 Le “prede” si schierano sul 4 Alla ripresa del gioco, lo sparviero
lato più corto del campo; dalla e le sue prede formano dei
parte opposta è pronto il feroce gruppetti tenendosi per mano,
“sparviero”. e cominciano la nuova caccia ai
Ad un tratto questi urla: “Chi ha compagni.
paura dello sparviero?” e corre
verso gli avversari.

2 Quelli toccati dagli “artigli” dello


sparviero sono presi e si fermano. 5 L’ultimo ad essere preso sarà lo
sparviero nel gioco successivo.

3 Intanto, lo sparviero raggiunge il


lato opposto del campo.

COMPRENDO

Leggi e spiega a voce le


regole del gioco.

145
verifica graduata

il gioco del dosu


Tibi oggi si annoia. È seduta all’ombra del baobab,
mentre tutti i suoi amici giocano con un pallone.
Tra le mani ha l’anello che le ha regalato nonna Fadua:
lo gira e lo rigira, quando ha un’idea strepitosa per
un nuovo gioco. Chissà se ai suoi amici piacerà e la
smetteranno di prendere a calcio quel noioso pallone!
Tibi nasconde l’anello sotto a un mucchietto di sabbia e
poi crea altri mucchietti, tanti quanti sono i suoi amici.
– Venite a giocare con me – grida – vi insegnerò un
gioco nuovo.
La partita è terminata, così, stanchi e sudati i bambini del
villaggio corrono da lei.
Tibi spiega che ognuno di loro dovrà, a turno, scegliere
un mucchietto di sabbia: che troverà l’anello lo
nasconderà al turno successivo.
Che gioco divertente: dopo un’ora, Michel, che ha
indovinato per tre volte dove si trova l’anello, vince la
gara!
Il gioco di Tibi esiste veramente. È chiamato Dosu
ed è praticato dai bambini di paesi e città dell’Africa
Occidentale.
F.V. Grunfeld, Giochi nel mondo, Comitato italiano per l’Unicef

146
verifica graduata
Il testo che hai letto è:
espressivo informativo regolativo

Il gioco di Tibi:
esiste veramente non esiste

Quale gioco inventa Tibi con l’anello?


Il gioco dell’anello Il gioco del Dosu

Le regole del gioco seguono un ordine:


preciso casuale

Lo scopo di questo testo è:


spiegare le regole del gioco
dare istruzioni per la costruzione di un giocattolo

Osserva le illustrazioni e scrivi accanto ad ognuna le regole del gioco.

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

Completa.
Vince la gara chi riesce .................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................................

147
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE

Riconosco le caratteristiche dei testi regolativi

So spiegare le regole di un gioco

Sei soddisfatto del tuo lavoro?


Molto Così così Poco

Come ti sentivi durante la prova?


Tranquilla/o Sicura/o Un po’ agitata/o

Hai avuto bisogno di aiuto?


Sì Solo un po’ Per nulla

Hai bisogno di esercitarti ancora?

No perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

Sì perché ..........................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................

148
Ripasso con...

È formato da una sequenza


di azioni (fasi) presentate
con un ordine cronologico,
cioè l’ordine in cui le azioni
devono essere eseguite.
Fornisce consigli,
istruzioni e regole di
comportamento.

Sono testi regolativi:


* le ricette di cucina, IL TESTO
*
*
le istruzioni da seguire,
le regole di un gioco,
REGOLATIVO
* i regolamenti,
* le leggi.

È costituito
da frasi brevi,
semplici e chiare.

È accompagnato
da disegni o fotografie che
facilitano la comprensione.

149
rego
testoar
il teilsto golat ntativo
meivo

In un testo quale opinione?


argomentativo possiamo
distinguere:
* un problema, cioè
Ma perché lavarsi?
un argomento su cui
riflettere; Matilde, anche se è sporca da capo a piedi,
* la tesi, ossia un’opinione non ha nessuna intenzione di lavarsi.
sull’argomento che si – Tanto – dice – dopo mi sporcherò di nuovo!
vuole affrontare; La mamma, stanca di ricorrere a castighi per
* argomenti o prove farle fare il bagno, cerca di spiegare i motivi
per sostenere la tesi e per cui bisogna lavarsi.
convincere i lettori della – Per prima cosa lo sporco è pieno di microbi:
validità di quanto si è piccolissimi mostriciattoli che vivono solo per
sostenuto.
dar fastidio e, se gliene diamo la possibilità,
* Nel testo argomentativo per farci ammalare. Meglio cacciarli via!
si utilizzano i connettivi Secondo motivo: lo sporco ha cattivo odore e
logici (ma, perciò, quindi, quindi, se ce lo teniamo addosso, anche noi
pertanto, infatti, dunque) sembriamo puzzole vaganti. E nessuno ha
per sottolineare i legami voglia di fare amicizia con una puzzola.
tra la tesi e le varie
Mario Gomboli, Lavarsi è bello, Fabbri
argomentazioni.

Trova altri argomenti per convincere Matilde a lavarsi.

...................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

150
il test
il o arg
testo reom ent
golat ativo
ivo

vacanze al mare
o in montagna?
Molti affermano che la vacanza in
montagna è più rilassante di quella al
mare perché offre al turista tranquillità e
paesaggi stupendi: paesini incantevoli,
immensi prati, boschi dove l’ombra è
fitta e l’aria è carica del profumo dei
fiori.
Altri affermano che la vacanza al mare
è più salutare perché i raggi del sole
non solo irrobustiscono lo scheletro
e favoriscono la formazione della
vitamina D, necessaria per fissare il
calcio nelle ossa, ma combattono
alcune malattie della pelle.

Completa lo schema scrivendo le due tesi e le relative argomentazioni


o prove.

TESI .................................................................... TESI ....................................................................

ARGOMENTAZIONI ARGOMENTAZIONI
.................................................................................. ..................................................................................

.................................................................................. ..................................................................................

.................................................................................. ..................................................................................

.................................................................................. ..................................................................................

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151
rego
testoar
il teilsto golat ntativo
meivo

Ricreazione
sì o no?
Nelle scuole a metà mattinata, si fanno
quindi minuti di ricreazione.
Gli alunni sotto la sorveglianza degli
insegnanti vengono mandati in cortile.
Essi corrono, parlano, inventano giochi.
Per alcuni insegnanti la ricreazione diventa
un momento necessario per dare agli alunni
la carica necessaria per riprendere il lavoro
scolastico con meno fatica.
Per altri insegnanti, invece, la ricreazione
rappresenta una perdita di tempo perché
gli alunni vengono distolti e riprendono
malvolentieri le attività scolastiche.

COMPRENDO
Rispondi alle domande.
* Quale problema viene affrontato?
.............................................................................................................................................................
* Quali sono le tesi dei due gruppi?
.............................................................................................................................................................
* Quali argomenti si portano per sostenere le tesi?
.............................................................................................................................................................
* Qual è la tua proposta?
.............................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................

152
il test
il o arg
testo reom ent
golat ativo
ivo

Viva la televisione
Non capisco proprio perché a tanti miei compagni
piaccia, correre sudare, prendersi calci e insulti
correndo, dietro a un pallone. E quando uno
segna un goal che sarà mai? Una palla infilata
tra due pali!
Non c’è avventura, non c’è fantasia.
Seduto comodo sul divano io assisto a scontri fra
creature portentose, vedo paesaggi eccezionali,
posso andare nel passato, esplorare il presente,
osservare il futuro.
E quando uno spettacolo mi annoia, clic, pigio
un tasto e cambio lo spettacolo, clic e cambia la
situazione.
Non mi vengono i lividi, non mi sporco, non mi
viene il fiatone, non sudo e non mi viene il mal di
gola.
N. Fattori

Completa con gli argomenti che il ragazzo porta per sostenere la sua tesi.
Tesi: È molto più divertente guardare la tivù che giocare a calcio.

1° argomento
...................................................................................................................................................................................
2° argomento
...................................................................................................................................................................................
3° argomento
...................................................................................................................................................................................
* Qual è la tua opinione?
...................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................

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153
ascolto Inquadra per ascoltare il brano

LE PREOCCUPAZIONI DI PRISCA
Ascolta il brano e svolgi le attività.

Segna con una X la risposta giusta.


* Chi è la protagonista principale del racconto?
La mamma
Prisca
La maestra Argia Sforza

* Perché Prisca è preoccupata?


Il merciao ha venduto il nastro richiesto dalla maestra Sforza
Deve sedersi al primo banco

* Cosa pensa di fare Prisca?


Di cambiare scuola
Di non andare a scuola

* Cosa dice la mamma per tranquillizzarla?


L’accompagnerà fino al cancello della scuola
Spiegherà la faccenda del nastro alla maestra

Chi pronuncia queste parole? Segna con una X.


– Oh, non farla tanto lunga per così poco! Ti scriverò una giustificazione.

Prisca La mamma

– Non ci vado, non ci vado e non ci vado!

Prisca La mamma

154
Inquadra per ascoltare il brano
ascolto
IL RESPIRO DEL CILIEGIO
Ascolta il brano e svolgi le attività.

Riordina le scene numerandole. Poi racconta la storia.

Segna con una X la risposta giusta.

* Il nonno del protagonista trascorre * Il bambino ad occhi chiusi sente:


molte ore: un battito d’ali, i piccoli della cincia
sotto un abete che cinguettano e il ronzio delle api
sotto un ciliegio il ronzio delle api

* Il nonno ad occhi chiusi: * Il bambino infine sente:


dorme ascolta il respiro del nonno
il respiro del ciliegio
* Il nonno insegna al nipote:
a osservare
ad ascoltare

155
ascolto Inquadra per ascoltare il brano

LA FAMIGLIA ALLINCONTRARIO
Ascolta il brano e svolgi le attività.

Segna con una X la risposta giusta.


* I personaggi della storia sono: reali fantastici
* Il tempo è: determinato indeterminato
* I fatti narrati avvengono: in un solo luogo in più luoghi

Dopo aver ascoltato la storia, riordina le scene numerandole e racconta. Poi


fai il riassunto sul quaderno aiutandoti con i disegni e i titoletti:
* Le abitudini della famiglia allincontrario. * La colazione sotto la tavola.
* La signora Ciambella. * Il ladro.
* A casa della signora Ciambella. * Il rientro della signora Ciambella.

156
Inquadra per ascoltare il brano
ascolto
LA NAVE CON IL SINGHIOZZO
Ascolta il brano e svolgi le attività.

Segna con una X la risposta giusta.


* La Tigre dei Mari è:

una tigre una nave

* Il capitano della nave aveva proibito ai suoi marinai di:


raccontare barzellette
usare il cannocchiale

* La nave trovò molto divertente la barzelletta del cuoco e:


cambiò rotta
incominciò a ridere

* Alla nave venne il singhiozzo:


il capitano e i marinai ridevano
venivano sballottolati

* Il capitano gridando disse che c’era una piovra gigante e la nave:


smise di singhiozzare
si mise a cantare

Quale elemento rende la storia fantastica?

...................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................

157
STAG IO N I IN V ERS I
AUTU N NO
No, non è una sola goccia,
sono tante, sono pioggia:
scende sciolta, lava, bagna,
dà da bere a ogni campagna,
riempie buchi nelle strade,
fruscia fresca mentre cade,
fa la doccia al mondo secco,
dà una goccia ad ogni becco.
Roberto Piumini

INVERNO
Nella notte un incantesimo
si fermò sugli alti rami;
stese lento in mezzo agli alberi
le sue alte trine.
G. Bertacchi, Acquerelli, Noseda

158
PRIMAVERA
Un ramo di pesco
vestito di rosa
un cantico fresco
nell’aria odorosa
un nido, un grido
un sole, tre viole
un soffio di vento
un rosso di sera
e il cuore è contento
perché è primavera.
L. Caramellino

ESTATE
E viene il tempo
degli alberi
alti nel cielo azzurro
viene il tempo dei fiori
alti nell’erba verde.
E il cielo acchiappa le nuvole
bianche come vele.
E. Borchers

159
autunn o

Autunno nell’arte

Deiva de Angelis, Alberi a villa Strohl-Fern, 1920

Che cosa rappresenta il dipinto?


.........................................................................................................................................................................
Quali elementi sono raffigurati?
.........................................................................................................................................................................
Quali colori prevalgono?
.........................................................................................................................................................................
I colori utilizzati dall’artista sono freddi o caldi?
.........................................................................................................................................................................
Cosa ti piace del dipinto?
.........................................................................................................................................................................
Quale sensazione ti comunica? Malinconia Gioia Paura

160
autunn o

Lo spruzzo e le macchie
OCCORRENTE
Ti proponiamo due attività semplici
* carta da pacchi bianca;
per rappresentare l’autunno con lo * 2 vaporizzatori;
spruzzo e le macchie di colore. * colori a tempera: giallo, rosso
e verde.

lo spruzzo
PROCEDIMENTO
1 Attacca alla parete un foglio di carta da
pacchi.
2 Versa una certa quantità di tempera gialla
(diluita con un po’ d’acqua) nel primo
vaporizzatore e quella rossa nell’altro.
3 Spruzza alternativamente i due colori. Che
cosa succede?

le macchie
PROCEDIMENTO
1 Con un pennello versa al centro di un foglio
bianco due gocce di tempera verde, due di
tempera rossa, due di tempera gialla.
2 Piega il foglio, premi bene e riapri. Che cosa
succede?

161
autunn o

Colori del bosco


Il bosco è un trionfo di colori.
Nel tetto verde degli alberi si sono infiltrati il
giallo, il rosso, l’arancione e il violetto.
I pioppi, che circondano lo stagno, seminano
una moltitudine di foglie gialle, simili a
monete d’oro abbandonate sul muschio di
velluto scuro.
È il momento in cui compaiono i funghi; essi
spuntano tutti insieme.
Ecco il porcino con il cappello color tonaca di
cappuccino, con il grosso piede color avorio;
ecco il gallinaccio con il collaretto color
arancione tutto piegoline, come le cuffie delle
contadine antiche; ecco l’ovolaccio con il suo
ombrello da fiera, vermiglio punteggiato di
lacrime bianche; ed ecco ancora il prataiolo
con il suo parasole
chiaro da vecchia signora.
Marcel Roland

Hai mai passeggiato nei boschi in autunno?


Che sensazione hai provato scoprendo i
colori delle foglie?
Hai raccolto delle castagne? Racconta.

162
Gli animali del bosco
Raccogli tante foglie diverse, scegliendo quelle con le forme più
interessanti. Esistono foglie rotonde, a punta, larghe e strette.
Utilizzale per creare originali animaletti o realizzare una composizione.

OCCORRENTE
* foglie,
* cartoncini colorati,
* pennarelli,
* colla,
* forbici.

163
autunn o HALLOWEEN

Dolcetto o scherzetto?
Leggi con espressione e racconta la storia.

Finalmente, puntuale come ogni anno, ecco di nuovo


Halloween! Rico stentava a crederlo: aveva a disposizione
una giornata intera per rimpinzarsi di dolci e per giocare
brutti scherzi alla gente. SCRIVO
IUHUUUU! Rico la peste era armato e pronto all’azione.
Quale soluzione
Aveva un rotolo di carta igienica, le pistole ad acqua e la
troverà Rico?
schiuma da barba. Che scherzi avrebbe fatto quella sera! Immagina e scrivi
Il suo costume rosso da diavolo era pronto da indossare, una conclusione.
insieme alla maschera con la faccia cattiva, le corna che Poi confrontala
si illuminavano, il tridente e la coda a punta. con quella dei
Avrebbe spaventato tutti... tuoi compagni di
– Rico! – lo chiamò una vocetta. – Vieni a vedere il mio classe.
costume nuovo.
– No! – rispose Rico al suo fratellino Pietro, l’angioletto.
– Oh, per favore... Rico! – lo implorò il fratellino.
– E va bene, entra.
E un grosso coniglio rosa saltellante entrò nella stanza di
Rico.
Aveva due orecchiette bianche da coniglio ed una piccola
coda bianca a pon pon. Ed era ricoperto ovunque di
puntolini rossi!
Rico la peste gemette: – Che costume stupido!
Ma Pietro l’angioletto esordì: – Non vedo l’ora di uscire
con te mascherato, questa sera...
Oh nooooo! Come sarebbe potuto andare a chiedere
dolcetto o scherzetto insieme a Pietro? Lui, Rico, che
camminava accanto a un coniglio rosa a pois? Che
vergogna!
Tutti avrebbero riso di lui. Bisognava trovare subito una
soluzione!
F. Simon, Rico la peste e la baby sitter più feroce del mondo, Mondadori

164
autunn o

FILASTROCCA
PAUROSA
Scuri vampiri, occhi feroci,
maghi barbuti, orride voci.
Streghe nasone rimestan pozioni
mostri tremendi a tutti i portoni.
Candele tremanti in zucche svuotate,
orchi, fantasmi e bacchette fatate.
Maschere brutte eppur divertenti
per spaventare amici e parenti
e fare scherzi in gran quantità
a chi dolcetti in casa non ha!
Bruno Tognolini

INSIEME

Con i tuoi compagni divertiti


a realizzare il lapbook
dell’allegra paura.
Inventa, scrivi e illustra poesie
spaventose, e originali ricette
per mostri, streghe e vampiri.

165
invern o

inverno nell’arte

A. Sisley, Neve a Louveciennes

Che cosa rappresenta il dipinto?


.........................................................................................................................................................................
Quali colori prevalgono?
.........................................................................................................................................................................
Quali tipi di linee compaiono nel dipinto?
Verticali Orizzontali
Curve Oblique
Miste Spezzate

Quale sensazione ti comunica? Malinconia Gioia Paura

166
fiocchi di neve
Puoi stupire i tuoi parenti realizzando alcuni fiocchi di neve per
addobbare l’albero di Natale o per creare un’atmosfera particolare
nella tua classe. Il risultato sarà sorprendente!

OCCORRENTE
* Un cartoncino, * glitter argentato e dorato,
* cotton fioc, * colla,
* un pennello, * filo di perline natalizio.

167
invern o

LAVORANDO IN COPPIA
Leggete e raccontate a turno la storia.

Due pupazzi di neve


I ragazzi del cortile avevano fatto due pupazzi di
neve.
– Gli manca il naso! – disse uno di loro. – Cosa ci
mettiamo? Una carota? – e corsero nelle rispettive
cucine a cercare tra gli ortaggi.
Marcovaldo contemplava l’uomo di neve e,
assorto nelle sue meditazioni, non si accorse che
dal tetto due uomini gridavano: – Ehi, signore, si
tolga un po’ di lì!
Erano quelli che fanno scendere la neve dalle tegole.
E tutt’a un tratto, un carico di neve di tre quintali
gli piombò proprio addosso.
I bambini tornarono col proprio bottino di carote.
– Oh, hanno fatto un altro uomo di neve. Mettiamo
il naso a tutti e due! – e affondarono due carote
nelle teste dei due uomini di neve. Marcovaldo,
più morto che vivo, sentì, attraverso l’involucro in
cui era sepolto, arrivargli il cibo. E masticò.
– Mamma mia! La carota è sparita!

168
invern o

I bambini erano molto spaventati.


Il più coraggioso non si perse d’animo: applicò Rispondi alle domande.
all’uomo di neve un peperone. * Chi narra la vicenda?
L’uomo di neve ingoiò anche quello. ......................................................
Allora provarono a mettergli per naso un pezzo ......................................................
di carbone. * Chi è il protagonista?
Marcovaldo lo sputò via con tutte le sue forze. ......................................................
– Aiuto! È vivo! È vivo! ......................................................
I ragazzi scapparono. In un angolo del cortile * Quali sono gli aspetti del
c’era una grata da cui usciva una nube di racconto che lo rendono
vapore caldo. Marcovaldo si andò a mettere lì. divertente?
La neve si sciolse e ricomparve un Marcovaldo
intasato dal raffreddore. Sottolinea le frasi che
rendono in modo
efficace la comicità
della situazione.

SCRIVO
Manipola il finale della storia
e confrontalo con quello dei
tuoi compagni di classe.

169
invern o è NATALE!

ESPLORO il testo Babbo Natale e i pirati


pepati
Quali sono i
personaggi
principali della
storia? Era la vigilia di Natale. Il Capitano Tempesta e i
Sottolineali e Pirati Pepati stavano andando al Polo Nord, dove
trascrivili. viveva Babbo Natale.
................................................. – Non è giusto – dissero Truffa e Arraffa. – Babbo
................................................. Natale non ci porta mai un regalo.
.................................................
– Perché siamo pirati – disse Cicca, il cuoco.
.................................................
– Bene ascoltatemi – disse Capitano Tempesta. –
.................................................
Lo rapiremo stanotte. E poi lui dovrà riempire le
nostre calze!
...................................
I Pirati Pepati ormeggiarono la loro nave, Mucchio
d’Ossa, dietro un iceberg. Volevano attirare Babbo
Natale, con un trucco.
Truffa e Arraffa lasciarono cadere alcune carote
sulla neve.
Poi Cicca cucinò alcuni fagottini di mele e li gettò
sul ponte della nave.
Il capitano Tempesta guardava con il suo cannocchiale.
Vide Babbo Natale sulla slitta trainata dalle renne,
pronto a partire.
– Andiamo – gridò Babbo Natale.
Ma le renne avevano visto le carote. Così seguirono
la pista mangiucchiando felicemente.

COMPRENDO
* Che cosa vogliono fare i Pirati Pepati la
vigilia di Natale?
* In che modo pensano di attirare le renne?
* Che cosa fanno Samuele e Gualtiero?
* Che cosa fa Babbo Natale?

170
invern o

Il piano dei pirati stava funzionando!


Quando la slitta arrivò alla neve, Babbo Natale sentì un
profumino di fagottini di mele.
– Mmm! – fece Babbo Natale.
– Preso! – urlò il Capitano Tempesta afferrandolo.
– Vogliamo i regali – dissero Truffa e Arraffa.
– Non li meritate – disse Babbo Natale. – Siete stati
cattivi.
Per fortuna Samuele e Gualtiero, il gatto, stavano
passando da quelle parti con il loro peschereccio
Sottosopra, mentre stavano tornando a casa.
– Lasciate andare Babbo Natale immediatamente –
ordinò Samuele.
I pirati si scusarono e promisero di essere buoni.
Poi Cicca, il cuoco, offrì a Babbo Natale un piatto di
fagottini di mele.
– Deliziosi! – disse Babbo Natale. – Ora devo andare.
Ma più tardi, durante la notte, mentre i pirati dormivano,
Babbo Natale tornò indietro e riempì le loro calze.
Dopo tutto avevano promesso che sarebbero stati
buoni, no?
Quando la mattina dopo Samuele si svegliò, trovò un
sacco di regali con un bigliettino di ringraziamento di
Babbo Natale.
E c’era anche un pesce grosso per Gualtiero!
Georgie Adams, Un anno pieno di storie, Mondadori

171
invern o è NATALE!

La Befana sono io
La Befana volava a cavallo della scopa. Vola e vola,
a un certo punto vide una vecchina uguale a lei.
– Chi sei? – chiese la Befana, e quella rispose:
– Sono la Befana.
– La Befana sono io! – disse la Befana. – Non vedi
che ho la scopa, il naso lungo, eccetera?
– Anch’io ce li ho! – disse l’altra.
– Non vedi che ho il sacco pieno di doni?
– Anch’io ce li ho!
La Befana era confusa, forse c’erano due befane nel
mondo e lei non l’aveva mai saputo.
– Senti – disse allora, – facciamo una gara: chi vince
sarà la vera Befana. Facciamo un volo da qui alla
Luna e ritorno.
Le due vecchine partirono aggrappate alle scope.
Arrivarono insieme alla Luna e le girarono intorno.
A un tratto la Befana, guardando la rivale, vide che
sotto i capelli aveva dei bulloni e delle giunture di
metallo: era una Befana-robot!

172
invern o

Allora puntò verso il Monte Calamita, tutto


magnetico.
Quando fu vicino rallentò, mentre l’altra
Befana strillava: – Arrivo prima!
E, infatti, arrivò prima perché il Monte Calamita
la tirò verso di sé a una tale velocità che quando
ci cadde sopra si frantumò in mille pezzi. E la
Befana in carne e ossa se ne tornò a volare per
il mondo col suo sacco pieno di doni.
Roberto Piumini, C’era una volta ascolta, Einaudi

COMPRENDO

Vero (V) o falso (F)? Segna con una X.

* La Befana vide una vecchia uguale a lei. V F


* Le due Befane fecero una gara di nuoto. V F
* Le due vecchine partirono aggrappate alla scopa e raggiunsero la Luna. V F
* La Befana notò che la sua rivale aveva dei bulloni sotto i capelli. V F
* La Befana non si diresse verso il Monte Calamita. V F
* L’altra Befana fu attratta dal Monte Calamita e quando ci cadde sopra
si frantumò. V F
* La vera Befana scoppiò in una fragorosa risata. V F

173
primavera

primavera nell’arte

Gino Tarozzi, Allegria e felicità

Che cosa rappresenta il dipinto?


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Quali elementi sono presenti?
.........................................................................................................................................................................
Quali colori ha utilizzato l’artista?
.........................................................................................................................................................................
Quali emozioni ti comunica il dipinto?
Malinconia Gioia Tristezza

174
un’allegra ghirlanda
Realizza anche tu una ghirlanda di papaveri da appendere nella tua
cameretta per festeggiare l’arrivo della bella stagione.

OCCORRENTE
* Cartoncino verde, * matita,
* fogli di carta rossi, * colla,
* pennarello nero a * forbici.
punta fine,

175
primavera

Punti e linee
Rappresenta anche tu la primavera, prendendo spunto da questi esempi.
A lavoro ultimato scrivi le tue sensazioni.

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176
primavera

Un fantastico vestito
Una mattina il vecchio ciliegio disse alle foglie:
– Care figlie, è venuto il tempo di preparare il
fantastico vestito della festa ornato di fiori bianchi.
Le foglie presero a lavorare tutto il giorno, e intanto
guardavano di qua e di là, sui rami, se spuntavano i
fiori.
E i fiori ripresero a spuntare dappertutto. Alla fine il
ciliegio era vestito come una sposa.
Arrivarono le rondini, fecero tanti girotondi attorno
al ciliegio, cantando nella loro lingua gioiosa.
Anche una nuvola, che andava dritta e superba verso
il mare, a vedere lo spettacolo del grande albero in
fiore frenò la sua corsa, fece una deviazione e passò
sul ciliegio in silenzio, stupefatta di tanta bellezza.
Alla sera le lucciole accesero i lumi, uscirono dai
loro nascondigli in esplorazione, girarono attorno al
ciliegio, e lo illuminarono come un albero di Natale.
I grilli e le rane, intanto, facevano festa cantando
«cri cri» e «gra gra» tutta la notte.
Mario Lodi

Che cosa disse il vecchio ciliegio alle foglie?


Che cosa fecero le foglie?
Che cosa accadde poi? Racconta.

177
primavera è pasqua

Pasqua nel mondo


Sono molte le tradizioni popolari legate alla Pasqua.
La più conosciuta è l’usanza delle uova pasquali.
In tutti i Paesi dell’Est europeo l’arte di decorare le
uova è diffusissima.
I bambini, invece di cercare come noi la sorpresa,
guardano il guscio dell’uovo che a volte è una
vera e propria opera d’arte.

I veri campioni di giochi con le uova sono i


bambini svizzeri. Per prima cosa, le fanno bollire
insieme ad erbe e vegetali vari; quindi, fanno gare
che consistono nel lanciarle per aria il più in alto
possibile e nel riprenderle senza romperle.

In Inghilterra, in ogni paese, i ragazzi fanno un


gioco divertente. Si radunano su una collina e
fanno rotolare in basso decine di uova colorate,
simbolo, dice la tradizione, della pietra che il
mattino di Pasqua rotolò giù dal sepolcro di Gesù.
AA.VV., I ragazzi del mondo, Mondadori

EDUCAZIONE CIVICA
Quali sono le tradizioni pasquali di casa tua?

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178
primavera

Pace è...
Pace è…
volare leggeri
nell’aria.
Pace è…
un albero verde
fiorito.
Pace è…
una colomba
bianca. ................................
...................
................................
Pace è… ...................
................................
darsi la mano ...................

e andare lontano lontano.


Pace è…
un uccellino
piccino
e la sua mamma.
...................................................
Pace, ancora,
...................................................
è non avere fame
...................................................
è non avere freddo.
Stefania Benincasa

...................................................

...................................................

...................................................

...................................................

Scrivi nei cuori ...................................................

alcuni pensieri ...................................................

sulla Pace.

179
primavera

la pace dei colori


del mondo
Un giorno, tanto tempo fa, i colori del mondo
cominciarono a litigare; ognuno sosteneva di essere
il più importante, il più utile, il preferito.
COMPRENDO
Il Verde disse: – Il più importante sono io! Sono il
› Perché i colori simbolo della vita e della speranza; sono il colore
litigano tra loro? dell’erba, degli alberi, delle foglie... Senza di me gli
› Che cosa mise fine uomini e gli animali non vivrebbero.
al loro litigio? Il Blu replicò: – Tu dimentichi il mare e il cielo!
› Che cosa nacque Io sono il colore di questi spazi: i più belli e i più
dal loro abbraccio? grandi.
Il Giallo intervenne dicendo: – Io porto il sorriso,
PARLO DI ME
l’allegria e il caldo alle creature! Io sono il colore del
› E tu, che cosa sole, della luna e delle stelle.
ne pensi? Cos’è L’Arancio aggiunse: – Dimentichi l’importanza della
per te la pace? salute! Io sono il colore delle vitamine che danno
Perché, secondo vigore.
te, l’arcobaleno Il Rosso arrivò urlando: – Io sono il colore del
è il simbolo della sangue, e il sangue è salute e vita. Sono il colore
pace?

Ogni persona è come un colore speciale; deve essere accettata per quello
che è e deve impegnarsi ad accogliere gli altri con le loro caratteristiche, i
loro punti di vista e la loro storia. Se ci sforzassimo di convivere nel rispetto
delle diversità, conquisteremmo più facilmente la libertà e la pace.

180
primavera

dell’amore, dei papaveri, delle stelle di Natale e delle rose!


L’Indaco parlò in modo pacato, ma con determinazione: – Io
rappresento il pensiero e la riflessione. Io sono il colore del
silenzio!
E così i colori continuarono con le loro vanterie.
All’improvviso un tuono potente li fece sussultare e poco dopo
una pioggia torrenziale cominciò a scrosciare in mezzo ai lampi e
ai fulmini.
Presi dalla paura, i colori si raccolsero vicini l’uno all’altro per farsi
forza.
Uniti in quell’abbraccio, diedero vita al colore preferito dagli
uomini: l’arcobaleno, quell’insieme di colori che ricorda la pace.
E. Del Favero, Uno scrigno di matite colorate, Gribaudi

Colora
l’arcobaleno e
in ogni colore
scrivi una
parola
di pace.

181
estate

estate nell’arte

André Derain, Barche nel porto di Collioure

Che cosa rappresenta il dipinto?


.........................................................................................................................................................................

Come sono i colori utilizzati dall’artista?


.........................................................................................................................................................................

Quali elementi vedi:


In primo piano: .........................................................................................................................................
In secondo piano: ....................................................................................................................................
Sullo sfondo: ...............................................................................................................................................
Che sensazioni provi guardando il dipinto?
.........................................................................................................................................................................

182
pesciolini tra le onde
Con la carta colorata puoi realizzare un bel quadretto da regalare a un
parente oppure a un amico.
La rappresentazione del mare e dei pesciolini ti riporterà alla mente le
splendide giornate vissute in vacanza.

OCCORRENTE
* carta colorata,
* colla,
* forbici.

183
estate

le forme
Prendendo spunto dal dipinto astratto di Paul Klee disegna, utilizzando le figure
geometriche, la tua città inserendo alcuni elementi che caratterizzano l’estate.
Confronta il tuo lavoro con quello dei compagni di classe scoprendone le differenze.

Quali figure geometriche


sono presenti nel
dipinto?
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..............................................................

..............................................................

..............................................................

..............................................................

..............................................................

..............................................................

..............................................................

Quale sensazione ti
comunica l’accostamento
dei colori utilizzati
dall’artista?
..............................................................

..............................................................

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184
estate

Concerti estivi * L’estate .........................................

............................................................
L’estate è la stagione dei colori, della luce,
............................................................
dei profumi e, grazie ad alcuni insetti, di luci
...........................................................
particolari ed anche di suoni.
* Le lucciole ..................................
Le lucciole ornano il paesaggio delle serate
............................................................
estive con i loro segnali luminosi; i grilli e le
............................................................
cicale compongono, invece, la colonna sonora.
...........................................................
Il grillo non “canta” con la bocca, ma sfregando * Il grillo canta ............................
ripetutamente le sue elitre, cioè le ali. A fare ............................................................
questi concerti serali è solo il maschio che, in ............................................................
questo modo, corteggia la femmina. ............................................................

Di giorno, invece, il concerto è tenuto dalle ............................................................

cicale con il loro frinire. Anche in questo caso ...........................................................

è solo il maschio a cantare per ore. Non usa la * Di giorno cantano le ..........

bocca, ma un apparato situato nella sua pancia. ............................................................


Così, proprio grazie a questi insetti, l’estate ............................................................
può essere davvero magica. ............................................................
Da Viaggio nel testo 3, Editrice La Scuola ...........................................................

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Su modello INVALSI

Emil
1 Emil era un ragazzino ribelle e testardo. Aveva grandi occhi azzurri, un
2 visetto tondo e i capelli biondi come il grano. Era così dolce e bello da
3 sembrare un angioletto, ma era meglio non farsi illusioni!
4 Un giorno per pranzo c’era la minestra. Tutti mangiarono a sazietà,
5 finché la zuppiera fu vuota. In fondo era rimasto un goccino di brodo.
6 Emil lo voleva, e l’unico sistema era quello di infilare la testa nella
7 zuppiera. Fu ciò che fece, ma quando ebbe l’intenzione di tirar fuori la
8 testa non ci riuscì.
9 A questo punto Emil si spaventò e afferrò il recipiente strillando.
10 – Per amor del cielo, prendiamo il ferro del camino e spacchiamo la
11 zuppiera – disse la mamma.
12 – Sei ammattita? – disse il papà. Afferrò la zuppiera per i manici e
13 la sollevò energicamente. Con che risultato? Che Emil fu sollevato
14 insieme alla zuppiera.
15 – Smettila... mettimi giù! – gridava.
16 La mamma pensò di nuovo di spaccare la zuppiera, ma il padre disse:
17 – Andiamo dal medico. Lui riesce senz’altro a levarla.
18 Alla madre di Emil questa parve una buona trovata.
19 – Farai a meno di lavarti le orecchie, Emil – disse.
20 Da sotto la zuppiera apparve allora un sorriso soddisfatto, ed Emil
21 disse:
22 – È la prima cosa buona che ho da questa zuppiera.
23 Non restava che mettersi in strada.
24 Alla fine Emil entrò nello studio del dottore. Anche se non lo vedeva,
25 doveva ben salutarlo, perciò, con la zuppiera e tutto, fece un inchino il
26 più profondo possibile. Fu allora che questa andò in pezzi.
27 Emil aveva sbattuto la testa contro la scrivania e la zuppiera fece “crac”
28 e si spaccò a metà. Così ritornarono a casa e il papà incollò la zuppiera.
29 – Come hai fatto, Emil, a infilare la testa nella zuppiera? – chiese.
30 – Non è stato difficile – disse Emil. – Ho fatto così.
31 Ed eccolo di nuovo con la zuppiera in testa: era rimasto incastrato
32 come prima.
Lindgren, Emil, Salani

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Su mode llo INVALSI

* Chi è il protagonista del racconto? * Cos’è “un goccino di brodo?”


A. Emil C. Eric A. Tanto brodo
B. Emily D. Ernest B. Una ciotola di brodo
C. Una piccolissima quantità
di brodo
* Com’è Emil? Metti una crocetta per ogni riga. D. Abbastanza brodo
V F
A. Aveva grandi occhi azzurri.
B. Un visetto sottile e allungato.
C. Un visetto tondo. * Con quale espressione potresti
sostituire “l’unico sistema”?
D. I capelli biondi come il grano. A. L’unico meccanismo
E. I capelli neri come la pece. B. L’unico modo
F. Era così dolce e bello.
C. L’unico aggeggio
D. L’unico problema

* Perché, dopo la descrizione di Emil, c’è scritto


“era meglio non farsi illusioni”?
A. Perché aveva solo l’aspetto di un * Perché il papà propone
angioletto “Andiamo dal medico?”
B. Perché non era davvero biondo A. Per fare l’iniezione
C. Perché era davvero un angioletto B. Per fare una visita
D. Perché non era bello C. Per chiedere un consiglio
D. Per togliere la zuppiera
* Cosa significa “Tutti mangiarono a sazietà?” dalla testa di Emil
A. Che tutti mangiarono ma non si
saziarono
B. Che tutti mangiarono fino ad essere
completamente sazi * Che cosa aveva proposto
C. Che tutti mangiarono e solo alcuni si invece la mamma?
saziarono A. Di spaccare la zuppiera
D. Che non tutti mangiarono con il ferro del camino
B. Di chiamare
* Cos’è una “zuppiera? ” un’ambulanza
A. Un tipo di zuppa C. Di dare un calcio alla
B. Un tipo di bevanda zuppiera
C. Un contenitore per la zuppa D. Di aggiungere del brodo
D. Un piatto per la zuppa nella zuppiera

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Su modello INVALSI
* Cosa significa è “una buona trovata? ” * Sottolinea gli aggettivi qualificativi.
A. Una pessima idea Quanti sono?
B. Un’idea stravagante
C. Un’idea curiosa Emil era un ragazzino ribelle e testardo.
D. Un’ottima idea Aveva grandi occhi azzurri, un visetto
tondo e i capelli biondi come il grano.
Era così dolce e bello da sembrare un
angioletto, ma era meglio non farsi
illusioni!
* A cosa si riferisce Emil con l’espressione
“È la prima cosa buona che ho da A. 10
questa zuppiera”? B. 6
A. Al brodo caldo C. 9
B. Al formaggio rimasto sul fondo D. 8
della zuppiera
C. Al non potersi lavare le orecchie
D. Al poter giocare a nascondino da
* Che cosa accade quando viene chiesto
sotto la zuppiera
a Emil come ha fatto ad infilare la testa
nella zuppiera?
A. Scoppia in una risata
B. Non risponde perché ha paura
C. Resta incastrato di nuovo
* “Non restava che mettersi in strada”. D. Dice che è stata la zuppiera a
Cosa fecero allora? saltargli in testa
A. Uscirono di casa e si
incamminarono verso il dottore
B. Rimasero a casa * Emil “fece un inchino il più profondo
C. Si sedettero fuori casa possibile”, perché?
D. Si misero a giocare per strada A. Per mettersi in mostra
B. Per salutare il dottore
C. Per salutare i genitori
D. Perché era maleducato
* “Fu allora che questa andò in pezzi.”
Cosa successe alla zuppiera?
A. Si ruppe * Zuppiera è un nome…
B. Non riusciva a rompersi A. Alterato
C. Rimase intera B. Primitivo
D. Si versò sul pavimento C. Derivato
D. Composto

188
Su mode llo INVALSI

* Nella frase “La mamma pensò di nuovo * Nella frase “Afferrò la zuppiera per i
di spaccare la zuppiera”, quante sono manici e la sollevò energicamente”,
le preposizioni semplici? quanti sono gli articoli?
A. 3 A. 3
B. 2 B. Nessuno
C. 1 C. 4
D. Nessuna D. 2

* Analizza i verbi in tabella.

verbo coniugazione modo tempo persona


entrò
vedeva
farei
riesce
ho
mangiarono

* Nelle frasi seguenti ci sono 5 errori. Sottolineali e riscrivi le parole in forma corretta.
“Un giorno per pranzo cera la minestra. Tutti mangarono a sazietà, fincé la zupiera fu
vuota. In fondo era rimasto un gocchino di brodo”.

....................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................

* In ogni frase sottolinea il soggetto e il predicato, poi inseriscili in tabella al posto giusto.

soggetto predicato
Emil entrò nello studio.
Il papà incollò la zuppiera.
A questo punto Emil si spaventò.
Tutti mangiarono a sazietà.

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Su modello INVALSI

Il pinguino imperatore
1 È buffo: è un uccello con tante piume, che non vola ma nuota
2 benissimo. Può rimanere sott’acqua per una quindicina di minuti e
3 scendere a più di 400 metri e, quindi, pescare al buio.
4 Alto circa 120 centimetri e pesante fino a 37 chili, è il più grande tra i
5 pinguini.
6 Forma colonie molto numerose. In marzo tutta la colonia si sposta
7 camminando sulla terraferma, in modo buffissimo, anche per 120
8 chilometri.
9 Mamma pinguino e papà pinguino trasportano l’uovo da cui nascerà
10 il loro piccolo tenendolo a turno in equilibrio sulle zampe! I pinguini si
11 riconoscono tra loro grazie a una specie di verso-canzoncina.
12 La femmina, dopo aver deposto l’uovo, se ne va al mare con le amiche
13 lasciando al compagno il compito di covare! E se lei non ritorna sarà
14 il papà a nutrire il piccolo con un «latte speciale» che proviene da
15 un’apposita ghiandola.
16 Come tutti i pinguini, il pinguino imperatore in acqua è praticamente
17 invisibile perché scuro come il colore del mare visto dall’alto.
18 I predatori, così, non si accorgono di lui.
19 Le sue prede, invece, che dall’acqua del mare vedono il chiarore del
20 giorno, spesso non lo riconoscono perché la sua pancia è bianca.
Da “Focus Junior”, Le più incredibili curiosità sugli animali, Mondadori

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Su mode llo INVALSI

* Di quale tipo di testo si tratta? * “Trasportano l’uovo da cui nascerà


A. Testo descrittivo il loro piccolo tenendolo a turno in
B. Testo informativo equilibrio sulle zampe!”. Si può anche
C. Testo espressivo dire:
D. Testo regolativo A. lasciano che il piccolo cammini
sulle sue zampe
B. portano l’uovo sulle loro zampe
* Com’è il pinguino imperatore? Metti una a turno
crocetta per ogni riga. C. portano l’uovo sotto le loro ali
V F D. portano l’uovo sulla testa
A. È un uccello con tante piume.
* Come si riconoscono i pinguini tra
Non vola ma nuota
B. loro?
benissimo.
A. Grazie alla buffa andatura
C. È tutto giallo a macchie blu. B. Grazie al colore delle piume
Può rimanere sott’acqua per C. Grazie ad una specie di verso-
una quindicina di minuti e canzoncina
D. D. Grazie ad una danza
scendere a più di 400 metri
e, quindi, pescare al buio. particolare
E. Non ha le zampe
* Cosa significa “dopo aver deposto
Alto circa 120 centimetri e
l’uovo”?
F. pesante fino a 37 chili, è il
A. Dopo aver depositato l’uovo
più grande tra i pinguini.
B. Dopo aver appostato l’uovo
C. Dopo aver mangiato l’uovo
D. Dopo aver rotto l’uovo
* Cosa sono le “colonie? ”
A. Un gruppo di animali
B. Una coppia di animali
* A cosa serve il “latte speciale” del
papà?
C. Una famiglia di animali
A. A nutrire il piccolo
D. Una specie di animali
B. A lavare il piccolo
C. A far nuotare il piccolo
* “In marzo tutta la colonia si sposta D. A far giocare il piccolo
camminando sulla terraferma”. Come
camminano? * Cos’è una “ghiandola?”
A. Velocemente A. Una pianta
B. Lentamente B. Un fiore
C. In modo elegante C. Un organo
D. In modo buffissimo D. Un animale

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Su modello INVALSI

* Perché i predatori “non si accorgono di * Qual è il sinonimo di “buffo?”


lui?” A. Severo
A. Perché è trasparente B. Bello
B. Perché ha la pancia bianca C. Grosso
C. Perché è scuro come il mare D. Divertente
D. Perché è molto piccolo

* “Le sue prede, invece, che dall’acqua del * Indica con una X la parola di ogni
mare vedono il chiarore del giorno, spesso coppia scritta in modo errato.
non lo riconoscono perché la sua pancia è
bianca.” Si può dire anche: pinguino pinquino
A. le sue prede non lo riconoscono
equilibrio ecuilibrio
perché è molto piccolo
B. le sue prede non lo riconoscono ghiandola giandola
perché ha la pancia bianca e si inperatore imperatore
mimetizza
C. le sue prede non lo riconoscono compagno compagnio
perché è troppo scuro spece specie
D. le prede non lo riconoscono perché è chiarore ciarore
molto grande
gorno giorno

* Nella frase “il pinguino imperatore in acqua è praticamente invisibile”, il soggetto è:


A. è invisibile C. in acqua
B. il pinguino imperatore D. praticamente

* “Le sue prede, invece, che dall’acqua del mare vedono il chiarore del giorno,
spesso non lo riconoscono perché la sua pancia è bianca.”
Quali sono i verbi? Sottolineali e analizzali in tabella.

verbo coniugazione modo tempo persona

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