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LETTU RE
coordinato da Rosa Dattolico
Rosa Dattolico
ASCOLTO
TINKERING
EDUCAZIONE CIVICA
COMPITI DI REALTÀ
VERIFICHE GRADUATE
LINGUAGGI ESPRESSIVI
DIDATTICA METODOLOGIE DIDATTICA DIARIO DI INVALSI
DIGITALE ATTIVE INCLUSIVA BORDO
Centro di Ricerca Didattica Ardea
LETTU RE
coordinato da Rosa Dattolico
Rosa Dattolico
3
IN D ICE 64 Il giovane gambero
4 UN’ESTATE DA RACCONTARE 66 La volpe e il corvo
67 La rana e il bue
SI RIPARTE! 68 VERIFICA GRADUATA
186 SuDIARIO
modelloDIINVALSI
BORDO
UN’E’ESTATE
DA RACCONTARE
Il quaderno
dei giorni che
volano
– Ho una sorpresa per te! – annunciò la
mamma. – Quest’anno andrai in vacanza dai
nonni. Io, però, non potrò restare con voi.
Pochi giorni dopo, Daniele e la mamma erano
già in viaggio. La mamma tirò dalla valigia una
lunga carta piegata a fisarmonica.
– Io lo chiamo ”quaderno dei giorni che volano” – spiegò la
mamma. – Se ogni sera disegnerai qualcosa di bello che hai fatto
durante la giornata, quando il quaderno sarò pieno io arriverò.
Allora guarderemo i disegni e sarà come se fossimo stati sempre
insieme.
Quando arrivarono al mare trovarono ad aspettarli il nonno e la nonna.
Daniele sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
– Resta qui! – piagnucolò.
La mamma scosse il capo. – Non posso, tesoro, ma il tempo
volerà.
Quella notte Daniele dormì nel lettone con i nonni, ma il nonno
russava come un orso e la nonna faceva certi versi che sembrava
un topolino.
5
SI RIPARTE!
M i piace...
Mi piace la biro che corre veloce
e anticipa il senso delle parole.
Mi piace che scrive tutto quello che voglio
il vento, il sole, la gioia, le viole.
Mi piace il segno rotondo che resta
mi piace la mano che lega il pensiero
mi piace perché il nero su bianco
mi sembra ancora più vero del vero.
Mi piace il lucido filo che esce
e si trasforma in riga diritta
per diventare racconto e presente
nella magia della pagina scritta.
J. Carioli, Poesie a righe e quadretti, Giunti
6
SI RIPARTE!
7
SI RIPARTE!
PRIMA
DI LEGGERE
I disegni di briz
La maestra era abbastanza in gamba: non stava
Leggi il titolo e sempre lì a raccontare ai genitori tutto quello che
le prime righe uno combinava.
del racconto per A Briz piaceva. Ma c’era una cosa che la maestra
capire di che cosa assolutamente non capiva: i suoi disegni liberi.
si parla. Così quella mattina quando la maestra diede il via
Poi osserva le al suo disegno libero, Briz era convinto di poter
immagini con disegnare qualsiasi cosa senza che lei riuscisse a
attenzione.
indovinare che cosa fosse.
Invece la maestra prese il suo disegno, lo osservò per
qualche secondo e poi disse: – Questa volta sono
quasi sicura d’aver capito: è un casco spaziale...
– Ecco quasi – disse Briz.
– Deve essere una specie di attrezzo per viaggi
stellari, assomiglia un po’ a un casco da motociclista.
– Sì, giusto, è proprio un casco da motociclista.
– Strano, ma tu lo hai mai visto un casco da
motociclista?
Non ha mica tutti quei fili...
– È un motociclista che fa anche l’elettricista e allora
si porta in giro un po’ di fili, nel caso gli dovessero
servire...
– Briz, i tuoi disegni mi fanno venire il mal di testa.
Guido Quarzo, Fuori il rospo, Briz!, Giunti
COMPRENDO
Vero (V) o falso (F)? Segna con una X.
* A Briz piaceva la sua maestra. V F
* La maestra riusciva a capire i disegni di Briz. V F
* La maestra disse che il disegno di Briz somigliava a un casco da motociclista. V F
* Il casco aveva pochissimi fili. V F
* Briz disse che il casco da motociclista apparteneva ad un idraulico. V F
8
SI RIPARTE!
9
SI RIPARTE!
con la storia
10
SI RIPARTE!
COMPRENDO
Completa. EDUCAZIONE CIVICA
Simone aveva molta paura della vespa
Quale insegnamento
perché ............................................................................ dà il maestro a Simone?
............................................................................................
□ Anche chi è forte può
I suoi compagni di classe ..................................... trovarsi in difficoltà.
............................................................................................ □ I muscoli non servono a
............................................................................................ niente.
11
STA R BE NE IN SI EM E
COMPRENDO
il camaleonte
› Com’è la vita del variopinto
camaleonte? È Un camaleonte riposava su una brillante foglia verde.
soddisfatto del Se si spostava su un tronco marrone, diventava
suo aspetto? marroncino.
› Che cosa accade
Se si fermava su un fiore rosso, diventava rossiccio.
quando entra
Quando si muoveva lentamente sulla sabbia gialla,
allo zoo? Come si
diventava giallognolo.
conclude la storia?
Difficilmente riuscivi a vederlo. Quando il camaleonte
stava al caldo e aveva abbastanza cibo, diventava
verde brillante.
Ma quando aveva freddo e sentiva fame, diventava
grigio e triste.
Quando aveva fame, stava fermo e aspettava.
Solo i suoi occhi si muovevano – su, giù, di lato
– finché non vedeva una mosca. A quel punto
il camaleonte tirava fuori la sua lunga lingua
appiccicosa e catturava la mosca.
Questa era la sua vita. Non era particolarmente
eccitante. Ma un giorno il camaleonte entrò in uno
zoo! Non aveva mai visto tutti quei bellissimi animali.
Così pensò: Come sono piccolo, lento e debole!
Vorrei essere bianco e grande come un orso polare.
12
STAR BENE INSIE ME
13
il testo nar rativo
I testi realistici raccontano storie che ti riguardano
da vicino: la scuola, gli amici, la famiglia.
Ci sono storie in cui il narratore racconta
un’esperienza personale, ci fa conoscere qualcosa
di sé, delle sue sensazioni ed emozioni.
14
il racconto
realistico
15
S c o p r i a m o. . .
il racconto realistico
LUOGO
Il racconto realistico è un I personaggi agiscono
testo narrativo. Narra fatti sempre in uno o più luoghi
veri o verosimili, cioè che reali.
possono accadere nella realtà. Per riconoscere il luogo o i
luoghi devi chiederti:
Dove si svolgono i fatti
narrati?
PERSONAGGI
Nel racconto agiscono dei personaggi:
persone o animali reali. TEMPO
Il più importante è il protagonista, gli altri
sono i personaggi secondari. I fatti si svolgono in un
Per riconoscere i personaggi devi tempo definito che può
chiederti: essere presente, passato o
Chi sono i personaggi? futuro.
Chi è il protagonista? Per riconoscerlo devi
chiederti:
Quando si svolgono i fatti
narrati?
FATTI
I fatti sono gli avvenimenti vissuti dai
personaggi e si susseguono in ordine
di tempo, uno dietro l’altro.
Possono essere narrati in prima
persona da un personaggio della
storia o in terza persona da un
personaggio che non appartiene alla
storia.
Per riconoscere i fatti devi chiederti:
Che cosa succede?
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IL RACCONTO REALISTICO
Rispondi.
* Chi sono i personaggi del racconto? .........................................................................................................
* Dove è avvenuto il fatto narrato? ..................................................................................................................
* Quando è avvenuto il fatto? .............................................................................................................................
18
IL RACCONTO REALISTICO
COMPRENDO
Rispondi a voce alle domande, poi
scrivi il contenuto di ogni sequenza.
.......................................................................................
..................................................................................... .
Davide un giorno confessò di ..................
.......................................................................................
.......................................................................................
..................................................................................... .
Un gattino scese ...............................................
.......................................................................................
.......................................................................................
..................................................................................... .
Davide prese con garbo ...............................
.......................................................................................
.......................................................................................
.......................................................................................
..................................................................................... .
19
IL TESTO NARRATIVO
ESPLORO il testo
PERSONAGGI
Chi è il protagonista
Temporale nel bosco
della storia? Leggi e sottolinea le altre parole del tempo.
................................................. Poi racconta la storia.
Un giorno andai nel bosco in cerca di funghi.
LUOGO Ne trovai in gran quantità e, dopo averne raccolti
Dove si svolge la parecchi, pensai di fare ritorno a casa. Ma l’aria,
storia?
quasi all’improvviso, si era fatta scura. Incominciò a
.................................................
piovere e a tempestare, mentre il tuono brontolava
lontano.
TEMPO
Quando? Preso dalla paura, mi rannicchiai sotto un grande
................................................. albero.
A un tratto, un lampo saettò nell’aria così vicino
NARRATORE che chiusi gli occhi abbagliato.
Il testo è stato scritto
Nello stesso tempo qualcosa scricchiolò sul mio
in prima o in terza
persona? capo. Udii uno schianto, un forte colpo sulla testa
.................................................
e caddi a terra svenuto.
Rimasi così a lungo, immobile sotto l’acqua.
Sottolinea nel testo Quando rinvenni, tutti gli alberi del bosco
i dati uditivi. scintillavano, gocciolavano, mentre il sole gettava
sprazzi di luce tra i rami. Gli uccelli cantavano.
SCRIVO Ma il grande albero giaceva al suolo schiantato e
Immagina di essere bruciacchiato; dal suo tronco si levavano ancora
il protagonista pennacchi di fumo. La terra, tutt’intorno, era
del racconto e, cosparsa di schegge e frammenti di legno.
seguendo la struttura I miei abiti erano fradici; la testa mi faceva male.
del testo, manipola
a tuo piacimento Raccolsi in fretta i funghi, raccattai il mio berretto
qualche sequenza. e corsi a casa.
L. Tolstoj, Il primo libro di lettura, Fabbri
20
IL RACCONTO REALISTICO
COMPRENDO
Completa le frasi.
* Il porcospino Lilli viene trovato .........................................................
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
21
IL TESTO NARRATIVO
un barboncino nero
Giorgio ritorna mogio dalla scuola: il compito di
matematica è andato male.
Che disdetta! Il nonno gli aveva promesso un cane, se
avesse portato buoni voti a casa.
Mentre è assorto nei suoi pensieri, una palla nera gli
rotola tra le gambe. Non credendo ai propri occhi,
raccoglie tra le braccia un barboncino e lo accarezza.
Impulsivamente Giorgio apre il cappotto, vi infila la
bestiola e si avvia a casa. Sale le scale, ma giunto al
secondo piano si ferma indeciso. Dove nascondere
quel tesoro?
Sa che non gli appartiene, infatti ha un collarino, vuole
soltanto coccolarlo, illudersi un poco.
Ecco, ha trovato! Al settimo piano ci sono i solai.
Giorgio vola su. Con una cassetta e degli stracci prepara
una morbida cuccetta per il barboncino.
La bestiola si accuccia e chiude gli occhi.
– Ti chiamerò Pall. Ti piace?
Trascorrono due giorni di grande felicità. Ogni volta
che può, Giorgio sale dal suo amico, gli porta una
zuppetta di pane e latte, lo bacia, lo stringe al cuore.
La mattina del terzo giorno un avviso lo inchioda
all’angolo della via.
22
IL RACCONTO REALISTICO
INSIEME
23
IL TESTO NARRATIVO
ESPLORO il testo
Segna con una X
l’affermazione
Giochiamo a farci
corretta.
* I personaggi della paura
storia sono: Quando mia cugina viene a stare da noi,
due cugine dormiamo in una tenda in fondo al giardino.
due amiche Non lasciamo assolutamente che mio fratello
Simon ci metta piede.
* Il racconto è narrato: Rovinerebbe tutto.
in prima persona Ci piace da matti stare lì sole solette a
in terza persona chiacchierare una vicina all’altra.
Ci raccontiamo a vicenda delle belle storielle,
* I fatti narrati avvengono: sussurrando perché non vogliamo che qualcuno
di giorno ci scopra.
di sera Sappiamo bene che Simon è là, fuori dalla tenda
che cerca di ascoltarci, così noi bisbigliamo.
* Il luogo in cui si svolge Non vogliamo che rovini tutto.
il fatto è:
Ben presto comincia a fare buio.
il cortile Le ombre si allungano e fuori tutto diventa
il giardino calmo e silenzioso, allora io e mia cugina
cominciamo il solito gioco. Lo chiamiamo,
24
IL RACCONTO REALISTICO
25
IL TESTO NARRATIVO
26
IL RACCONTO REALISTICO
27
per r iAssu m ere
un testo
CAPIRE IL TESTO SMONTARE IL TESTO
› Leggere il testo. › Individuare le sequenze e la
› Cogliere il significato delle successione temporale.
parole sconosciute. › Scrivere una breve frase
› Scoprire i legami logici. significativa per ogni sequenza.
› Collegare le frasi, utilizzando
correttamente i connettivi.
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IL RACCONTO REALISTICO
Che spavento!
Il testo è stato diviso in sequenze. Scrivi una frase significativa per ciascuna
di esse. Poi racconta la storia e fai il riassunto sul quaderno collegando
correttamente le frasi.
Oggi è stata una giornata veramente di Paradiso: tirava un bel venticello fresco,
che mi ha fatto venire la voglia di andare a pescare.
...................................................................................................................................................
Dopo la scuola sono andato a comprare una lenza nuova, degli ami, e mi sono
avviato in riva al fiume. Da principio non vengono su che delle erbacce, poi
prendo due ghiozzi, che guizzano di nuovo in acqua; ma prima che faccia buio
ecco un’anguilla vera, grossa come un coccodrillo. Che ci faccio? Naturalmente,
la porto a casa per mangiarla il giorno dopo, a pranzo. Però, già che ci sono,
voglio divertirmici un po’ e la metto per benino nel pianoforte, in salotto.
...................................................................................................................................................
Dopo cena, mia sorella si siede al piano per suonare e ad un tratto urla:
– Ah, una vipera! Ah! Oh! Ih! Eh!
...................................................................................................................................................
Allora incomincia ad entrare in casa la gente del vicinato e tutti, appena data
un’occhiata al pianoforte, a urlare come disperati.
...................................................................................................................................................
29
verifica graduata
30
verifica graduata
Completa.
* I personaggi del racconto sono ....................................................................................................................
* Ambra Chiaro è tenuta prigioniera da ....................................................................................................
* La signorina Holt è ................................................................................................................................................
* Qual è la cosa più sciocca che Ambra Chiaro abbia mai sentito?
□ Far venire una camera pulita come un piatto
□ Accatastare i piatti
□ Avere una stanza piena di piatti
□ Non utilizzare i piatti
* Di che cosa ha orrore Ambra Chiaro?
Del disordine Dell’ordine
Del Troppo Ordine Dei ragni
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DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE
Comprendo il contenuto
No perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
Sì perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
32
Ripasso con...
IL RACCONTO
REALISTICO
TEMPO FATTI
I fatti accadono nel
presente, nel passato I fatti possono essere
o nel futuro. Vengono narrati in prima oppure
narrati in ordine in terza persona.
cronologico.
LUOGO
I personaggi agiscono
sempre in uno o più
luoghi realistici.
33
il testo nar rativo
Con i testi fantastici si vola nel mondo della
fantasia dove accadono avventure straordinarie:
animali parlanti, foreste incantate, velieri
d’argento che navigano sulla Luna.
34
il racconto
fantastico
35
S c o p r i a m o. . .
FATTI
I fatti sono avvenimenti strani e bizzarri,
imprevedibili e si susseguono in ordine di
tempo, uno dietro l’altro.
Possono essere narrati in prima persona da un
personaggio delle storia o in terza persona da
un personaggio che non appartiene alla storia.
Per riconoscere i fatti devi chiederti:
Che cosa succede?
36
IL RACCONTO FANTASTICO
37
IL TESTO NARRATIVO
38
IL RACCONTO FANTASTICO
39
IL TESTO NARRATIVO
il dito magico
Il dito magico è una cosa che so fare da sempre.
Non posso dirvi come faccio, perché non lo so
nemmeno io.
Ma mi capita sempre quando mi arrabbio, quando ci
vedo rosso.
Allora mi viene un gran caldo dappertutto. Poi
all’indice della mano destra sento un formicolio
terribile. E improvvisamente si sprigiona una specie
di lampo rapido, come qualcosa di elettrico.
Salta fuori e tocca la persona che mi ha fatto
arrabbiare e a quel punto il dito magico è su quella
persona e qualcosa succede.
Una volta eravamo in classe, e facevamo gli esercizi
di ortografia.
– Alzati in piedi – mi ha detto la signora Winter, – e
dimmi come si scrive “ciliegia”.
– Facile – ho detto io. – C, i, g, l, i, e, g, i, a.
– Sei una bambina stupidina – ha detto.
– Non sono una bambina stupidina – ho ribattuto io.
– Sono una bambina molto simpatica!
– Vai subito nell’angolo! – ha detto la signora Winter.
Allora mi sono arrabbiata, ci ho visto rosso, e ho
puntato con forza il dito magico dritto sulla signora
40
IL RACCONTO FANTASTICO
41
IL TESTO NARRATIVO
i vestiti si ribellano
ESPLORO il testo Leggi e sottolinea nel testo le situazioni
Segna con una x fantastiche.
l’affermazione C’erano due gemelle, uguali come due gocce
corretta. d’acqua: però una era una goccia dolce, l’altra
era una goccia amara, la gemella dolce era
* I personaggi della
storia sono: Marianna, quella amara era Annamaria.
reali Annamaria era prepotente.
fantastici “Dammi le tue scarpe!”, ”Mi metto il tuo
cappotto”, “Oggi voglio i tuoi guanti”, diceva.
* Nel testo sono Marianna non protestava, perché era una
presenti: bambina pacifica e paziente, ma i suoi vestiti non
le parole del tempo erano contenti: perché erano molto affezionati a
le parole dello spazio lei, e soffrivano quando Annamaria se li prendeva.
Una sera, nell’armadio, ci furono i bisbigli: i
* I fatti vengono narrati
seguendo un ordine: vestiti di Marianna tenevano consiglio.
cronologico Cosa bisbigliavano quelle voci di lana, seta e
non cronologico cotone? Chi lo sa? Chi legge e ascolta lo saprà.
Il giorno dopo, al momento di vestirsi, ecco la
solita tiritera. Marianna, come sempre, diede
alla sorella quello che voleva. Non aveva fatto
dieci passi che, in perfetto silenzio, le stringhe
delle scarpe si slacciarono e si annodarono in
fretta tra loro, come sottili serpentelli.
Pataspanf! Annamaria finì distesa per terra,
sbucciandosi il naso. Non aveva fatto sette passi
che l’ultimo bottone del cappotto si slacciò di
colpo, e un’asola si infilò al gancio di un cancello.
Pataspreng! Annamaria fece una mezza
giravolta, e andò a sbattere con la faccia contro
l’inferriata sbucciandosela tutta.
42
IL RACCONTO FANTASTICO
COMPRENDO
Segna con una x le frasi corrette.
C’erano due gemelle che non si
somigliavano affatto.
Annamaria era prepotente e voleva
sempre i vestiti di Marianna.
Marianna non accontentava mai la sorella.
I vestiti di Marianna non erano contenti
così presero una decisione. PARLO DI ME
Mentre Annamaria passeggiava, l’asola A volte ti capita di
del cappotto, le stringhe delle scarpe e il essere prepotente?
pon-pon entrarono in azione. In quali occasioni?
Dopo quella disastrosa passeggiata, Quando, invece, sei
Annamaria diventò più prepotente. gentile? Racconta.
43
GIOCO
i l Racco n ta s t o r i e
44
gioc hi am o co n la fa Ntas ia
Dividetevi in quattro
gruppi, osservate con
attenzione l'immagine
e decidete quale storia
inventare.
Ciascun capogruppo
legge le domande
scritte sul foglietto.
• Chi è il protagonista?
• Con chi è?
• Dove si trova?
• Cosa capita al
protagonista?
• Come si comporta il
protagonista?
• Quali emozioni prova?
• Chi arriva all’improvviso?
• Come si conclude la
vicenda?
Scrivete le risposte
sui bigliettini
precedentemente
distribuiti
dall’insegnante.
45
verifica graduata
46
verifica graduata
Rispondi.
* Chi sono i personaggi del racconto?
................................................................................................................................................................................................
47
S c o p r i a m o . . .
la fiaba
PERSONAGGI
48
LA FIABA
49
IL TESTO NARRATIVO
50
LA FIABA
– Sta a vedere che sono venuta qui per dare da bere a voi! – le
disse quella sgarbataccia. – Bevete con le mani, se volete.
– Giacché siete così poco cortese – rispose la fata – a ogni parola
che direte vi uscirà di bocca un rospo o un serpente.
Alla vista della figlia prediletta che buttava fuori vipere e rospi
ogni volta che apriva bocca, la madre si scagliò contro la figlia
minore.
La povera fanciulla scappò e si nascose nel bosco.
Il figlio del re, che tornava da caccia, la incontrò.
Le chiese che cosa facesse, sola, in quel luogo deserto, e perché
mai piangesse.
Lei narrò tutta l’avventura e, mentre parlava, le uscivano dalla
bocca perle e diamanti.
I due giovani si innamorarono, andarono a palazzo e si sposarono.
C. Perrault, I racconti delle fate, Newton
COMPRENDO
Riordina i fatti narrati, numerando le frasi da 1 a 9. Poi racconta la fiaba.
Quando una signora elegante, che era una fata, le chiese da bere lei
ripose in modo sgarbato.
Quando corse a casa e raccontò tutto, dalla sua bocca uscivano serpenti e
rospi.
La madre si scagliò contro la figlia minore che scappò nel bosco.
Una vedova aveva due figlie, una bella e gentile e l’altra brutta e sgarbata.
Un giorno la figlia gentile incontrò alla fontana una vecchina e le diede da
bere.
La vecchina, che era una fata, le fece un dono: ad ogni parola pronunciata
dalla sua bocca sarebbero uscite pietre preziose.
I due giovani si innamorarono e si sposarono.
La madre sbalordita per l’accaduto mandò anche l’altra figlia alla fontana.
Al figlio del re che tornava da caccia, la fanciulla raccontò tutta l’avventura.
51
IL TESTO NARRATIVO GIOCHIAMO CON LA FIABA
52
Attività di animazione LA FIABA
Attività di animazione
1 Continua la storia con i tuoi
compagni di classe, tenendo
presenti le domande.
* Che cosa accadrà quando Pinocchio
incontrerà Cappuccetto Rosso?
* Come reagirà la bambina?
* Che cosa accadrà?
* Come si concluderà la storia?
53
IL TESTO NARRATIVO
la principessa
dei miei stivali
Priscilla era prepotente. Comandava tutti a bacchetta.
– Mettiti subito la corona! – diceva al re.
– Voglio immediatamente un nuovo vestito! – diceva ..................................................
Miei Stivali.
Il giorno del suo sesto compleanno, la Principessa
fece una festa. Un mago, che sapeva tutto di lei, le
..................................................
portò un regalo speciale, adatto a una persona così
..................................................
prepotente.
La Principessa tolse il regalo dalle mani del mago, ..................................................
54
LA FIABA
palazzo. ..................................................
COMPITO DI REALTÀ
Chiedi all’insegnante di iscrivere la classe ad un
concorso letterario per fiabe.
Leggete con attenzione il bando e attenetevi a
quanto richiesto.
Dividetevi in tre gruppi, concordate insieme le idee e
scrivete la fiaba.
Infine scegliete quella che vi piace di più e inviatela,
seguendo le indicazioni del regolamento.
55
IL TESTO NARRATIVO Dalla storia al fumetto
56
LA FIABA
SCRIVO
Credi davvero che la
principessa Priscilla abbia
imparato la lezione?
Il giorno del suo settimo
compleanno la principessa
dimenticò le buone maniere.
Cosa successe? Immagina,
illustra e racconta sul
quaderno.
57
verifica graduata
M isha
Tanto tempo fa, vicino a una grande foresta, Misha viveva
con il padre e la matrigna che la trattava molto male. Una
mattina la donna le disse:
– Non ho più aghi. Vai da mia sorella che vive nella foresta e
chiedile se me ne presta qualcuno.
Sua sorella era la terribile strega Baba Yaga. Misha aveva
paura, ma non osò dire nulla, prese di nascosto un po’ di
formaggio e un osso e si mise in viaggio.
Quando arrivò alla casa della strega, un cane in pelle e ossa
le corse incontro ringhiando. Misha gli lanciò l’osso e gli
diede una grattatina.
Poi entrò in casa e un gatto magro magro le mostrò i denti. Misha
gli diede il formaggio e lo accarezzò. In quel momento Baba Yaga
entrò.
– E tu che vuoi? – chiese alla bambina digrignando i denti di ferro.
– Tua sorella mi ha mandato a chiederti degli aghi – rispose Misha.
– Beh, dovrai aspettare, intanto mettiti al telaio e lavora –
disse la strega. Poi sparì. Allora il gatto disse a Misha:
– Prendi gli aghi e anche questo pettine e scappa. Io tesserò
al tuo posto, così Baba Yaga non si accorgerà di nulla.
Misha ringraziò il gatto e fece come le aveva detto. Intanto
Baba Yaga sentiva il rumore del telaio, clik, clok e non
sospettava nulla. Quando si accorse dell’inganno però andò
su tutte le furie e si gettò all’inseguimento della bambina.
L’aveva quasi raggiunta quando Misha buttò il pettine dietro
di sé e subito spuntò una foresta di spine alta fino al cielo.
La strega provò a rosicchiarla con i suoi denti di ferro, ma
non ci riuscì e tornò a casa.
Quando Misha arrivò a casa raccontò tutto al padre.
– Mia moglie avrà quello che si merita! – disse il padre.
La matrigna, che aveva sentito tutto, scappò e non si fece
più vedere.
www.tiraccontounafiaba.it
58
verifica graduata
LA FIABA
59
S c o p r i a m o. . .
la favola
La favola è un racconto
fantastico che vuole
trasmettere un insegnamento,
una morale. Ha come
protagonisti animali parlanti.
PERSONAGGI
LUOGO
I luoghi sono realistici e
naturali (uno stagno, una
foresta, un ruscello...).
MORALE
TEMPO La morale può essere enunciata da uno dei
I fatti accadono in un personaggi, dall’autore o si può ricavare
tempo indefinito. dal senso della storia.
60
LA FAVOLA
Completa.
I personaggi della favola sono .....................................................................................................
La favola si svolge in un tempo ....................................................................................................
Il luogo in cui si svolge la vicenda è ..........................................................................................
La morale di questa favola è affermata dal ..........................................................................
61
IL TESTO NARRATIVO
il leone e il cinghiale
Nella stagione estiva, quando l’afa e il caldo
opprimente generano la sete, un leone e un
cinghiale si trovarono contemporaneamente vicino
a una piccola sorgente.
Presero subito a litigare, poiché entrambi volevano
bere per primi. Dalle parole passarono ai fatti:
iniziarono una lotta mortale. I due contendenti
erano già feriti e sanguinanti quando, sollevando
lo sguardo al cielo per riprendere fiato, scorsero
uno stormo di avvoltoi, gli uccelli che si nutrono
di cadaveri. Questi volteggiavano sopra di loro, in
attesa di divorare il primo che fosse caduto morto.
Così interruppero la lotta e dissero: – Meglio
essere amici fra di noi che pasto per altri.
La favola dimostra l’inutilità delle liti: le
conseguenze sono sempre dannose
per entrambe le parti.
Esopo, da Animali nelle favole, Giunti Marzocco
........................................................................................................................................................................................................
62
LA FAVOLA
la capra e l’asino
Un tale aveva un asino e una capra. La capra COMPRENDO
era invidiosa dell’asino perché gli davano
fin troppo da mangiare; ogni giorno * Di chi era invidiosa la capra?
gli ripeteva che lo maltrattavano senza * Che cosa ripeteva ogni giorno
sosta, ora facendogli girare la macina, ora all’asino?
* Che cosa fece l’asino?
caricandolo di pesi. Gli consigliò pertanto
* Per salvare l’asino che cosa
di fingersi malato e di lasciarsi cadere in un ordinò il veterinario al padrone?
fosso, se voleva godere un po’ di riposo. Sottolinea la morale espressa
L’asino le diede retta, si buttò giù e si nel testo e racconta la favola.
fracassò le ossa.
Allora il padrone chiamò il veterinario e
gli chiese un rimedio. E il medico ordinò
che gli facessero un’infusione di polmone
di capra, che lo avrebbe risanato.
Così, per curare l’asino, uccisero la capra.
Chi pensa inganni contro gli altri è il primo
autore delle proprie disgrazie.
Esopo
INSIEME
63
IL TESTO NARRATIVO
il giovane gambero
Un giovane gambero pensò: “Perché nella mia
famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio
imparare a camminare in avanti, come le rane
e mi caschi la coda se non riesco”.
Cominciò ad esercitarsi di nascosto, tra i sassi
del ruscello dove era nato, e i primi giorni
l’impresa gli costava moltissima fatica.
Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla
sua famiglia e disse: – State a vedere. E fece
una magnifica corsetta in avanti.
64
LA FAVOLA
COMPRENDO
65
IL TESTO NARRATIVO GIOCHIAMO CON LA FAVOLA
la favo la in rima
Sottolinea le parole in rima.
Poi riscrivi sul quaderno la favola in forma
narrativa.
La volpe e il corvo
Un corvo aveva un giorno rubato del formaggio
e s’era poi, bel bello, posato su di un faggio.
Passò di lì una volpe e disse: “Forse è il caso
che questo sciocco uccello io meni per il naso.”
“Mi scusi, signor corvo, le sembrerò invadente
ma non ho mai veduto un tipo più attraente.
Scommetto che un uccello sì bello ed elegante
dev’essere senz’altro un ottimo cantante.”
Il corvo, compiaciuto, pensò: “Mi sembra giusto!
d’altronde è risaputo che sono un gran bel fusto.”
La volpe, a questo punto, pregò: “Non sia modesto!
Mi canti un motivetto le chiedo solo questo!”.
Allora, tutto gonfio di boria e vanità
quel tonto di un uccello cantò: “Kra! Kra!”.
Ma nell’aprire il becco quel corvo poco saggio
commise un’imprudenza che gli costò il formaggio.
La volpe prese il cacio, facendo: “Marameo!”
al corvo che guardava con aria da babbeo.
Poi disse: “Vedi, amico non solo non sei bello,
ma anche, che disdetta, sprovvisto di cervello”.
Adatt. Antonella Ossorio, Tante fiabe in rima, Raffaello
66
LA FAVOLA
la rana e il bue
Un giorno una rana vide un bue che pascolava tranquillamente e, presa
dall’invidia per quella imponenza, cominciò a gonfiarsi sempre di più.
Ogni tanto chiedeva alle sue amiche se era diventata più grande del
bue, ma quelle puntualmente le rispondevano di no. Allora la rana
riprese a gonfiarsi, a gonfiarsi finché scoppiò e morì.
Fedro
Completa i fumetti.
67
verifica graduata
La lepre e il leone
Un leone malvagio terrorizzava tutti gli animali, perché
uccideva non per necessità ma per il gusto di fare del male.
Gli animali si riunirono per decidere che cosa fare. Non
sapendo come difendersi stabilirono che si sarebbero
sacrificati a turno: il primo giorno mandarono al leone
da mangiare un elefante, il secondo una scimmia, e così
via. Venne il turno della lepre, che non aveva la minima
intenzione di farsi divorare. Decise che doveva ingannare
il leone e si presentò che era mezzogiorno passato.
– Cos’è questo ritardo ingiustificato? – ruggì il leone.
La lepre, fingendo un grande affanno, rispose: – Lo so,
maestà, ma non sono io il colpevole. Lui mi ha trattenuta
tanto a lungo...
– Lui?
– Il leone.
– Quale leone? Non ci deve essere alcun leone oltre me
nella foresta! Allora dimmi; c’è un altro leone? – ruggì.
– Sì, maestà e mi ha trattenuta per chiedermi di portarti
una sfida. Dice che quando ti incontrerà ti ridurrà in pezzi.
– Portami subito da questo gradasso! – ordinò il leone.
La lepre lo condusse presso un profondissimo pozzo.
– Abita qua dentro – disse.
Il leone si affacciò al bordo del pozzo e vide riflessa
nell’acqua l’immagine di un leone grande, forte, feroce e
combattivo. Digrignò i denti e si lanciò dentro, pronto alla
lotta. Annegò miseramente.
Così avvenne che una piccola lepre salvò tutti gli animali
della foresta.
Mimma Dotti Castelli, Fiabe e leggende dell’India, Edizioni Demetra
68
verifica graduata
LA FAVOLA
Numera le scene da 1 a 4.
69
S c o p r i a m o. . .
il mito
Il mito è un racconto fantastico con cui gli antichi
popoli, che non avevano conoscenze scientifiche,
spiegavano l’origine del mondo, la creazione degli
esseri viventi e di elementi dei fenomeni naturali.
PERSONAGGI
I personaggi sono esseri con poteri
straordinari come dèi, eroi, creature
fantastiche che compiono imprese
incredibili.
LUOGO
I luoghi in cui si svolgono i fatti narrati
non sono ben definiti.
Di solito sono l’Universo e la Terra.
TEMPO
Il tempo del mito è un tempo
passato spesso indefinito.
FATTI
I fatti sono fantastici.
70
IL MITO
in principio fu
ESPLORO il testo
un bozzolo I personaggi sono:
elementi naturali
All’inizio del tempo le farfalle non erano farfalle.
persone ed elementi
Erano idee e vivevano nel grande bozzolo.
naturali
Il grande bozzolo era la testa di un signore,
anzi, diciamo pure del Signore, perché allora, in
Il tempo in cui si
quel luogo che ancora non era luogo, esisteva
svolge il racconto è:
soltanto Lui.
imprecisato
Un giorno il Signore disse: – Sono troppe queste
specificato
idee! Ho mal di testa! Sarà meglio che ne lasci
uscire qualcuna e la realizzi!
Il racconto si svolge:
E così dal grande bozzolo se ne volò fuori
in un luogo
un’idea-farfalla tutta azzurra, e allargò le sue
ali fino a coprire un immenso spazio che il sconosciuto
Signore chiamò cielo. in un luogo aperto
Subito dopo se ne scapparono fuori tantissime
idee-farfalle gialle che riempirono tutto il cielo. Il mito vuol spiegare:
Il Signore le chiamò stelle. l’origine della Terra,
In mezzo a loro se n’era uscita fuori anche una delle stelle e del cielo
farfalla bruna, un po’ rotondetta che da tanto l’origine delle farfalle
frullava nella testa del Signore.
Il Signore appena la vide rotonda e scura,
sospesa nel cielo, disse: – Tu sei la Terra.
E se ne andò a dormire col grande bozzolo
della sua testa più leggero e meno dolorante.
Silvia Roncaglia, Il signore delle farfalle, Sinnos editrice
LAVORANDO IN COPPIA
Leggete il mito e a turno
raccontate la storia.
71
IL TESTO NARRATIVO
il sole e la luna
ESPLORO il testo All’inizio dei tempi il Sole e la Luna erano della stessa
grandezza e brillavano di identica luce: quando uno
Scrivi i protagonisti dei due tramontava, l’altro sorgeva a illuminare il
di questo mito.
mondo.
………………………………………… La Luna, però, non sopportava che il Sole fosse
………………………………………… grande e bello come lei, e chiese al Creatore:
………………………………………… – Ti pare possibile che in cielo ci siano due re di uguale
…………………………………………
potere? Non sarebbe meglio che uno obbedisse
all’altro?
* Che cosa spiega – Sono d’accordo – disse il Creatore. – Vuol dire che
questo mito?
tu diventerai più piccola e rifletterai i raggi del Sole.
Perché la Luna è più Così la Luna, che era tanto ambiziosa, venne punita,
piccola del Sole e si lamentò: – Possibile che io debba rimpicciolirmi
Perché il Sole è perché ho detto una cosa giusta?
splendente Allora il Creatore volle consolarla: – Ogni volta
Perché la Luna è che riapparirai in cielo, una schiera di stelle ti farà
ambiziosa compagnia, come se tu fossi una regina con il tuo
seguito.
A. Rollero
Completa e racconta.
* In principio, il Sole e la Luna …………………………………………………………………….............……..…………
* La Luna non sopportava che il Sole ……………………………………………………………….….……..........…
* Il Creatore rivolgendosi alla Luna disse che sarebbe …………………………………………..…………
……………………………………………………………………...……………………………………………….........................….…….
72
IL MITO
73
IL TESTO NARRATIVO
la creazione
degli animali
Un tempo il Sole aveva un aiutante, si chiamava
Napi.
Un giorno Napi si era sdraiato a riposare. Non
era abituato a tenere le mani ferme e così
afferrò un blocco di argilla e si mise a modellare.
Fece le statuine di tutti gli animali, le mise ad
asciugare, poi le prese in mano a una a una,
soffiò loro addosso e attribuì a ciascuna un nome
e un luogo dove vivere. Fu così che gli animali
popolarono la Terra. Era rimasto solo un piccolo
blocchetto di argilla. Napi ci soffiò sopra e disse:
– Ti chiamerai uomo e abiterai tra i lupi.
Napi non pensò più alle sue creature. Un giorno
però queste vennero a protestare perché aveva
loro assegnato luoghi inadatti.
Egli ascoltò con pazienza e alla fine divise
nuovamente la Terra a seconda delle esigenze
di ciascuno. Ad alcuni assegnò le montagne, ad
altri le praterie, ad altri i boschi, ai pesci le acque.
Gli animali furono soddisfatti; solo l’uomo non
trovò un posto che gli piacesse ed è per questo
che abita dappertutto.
Mimma Dotti Castelli, Fiabe e leggende dell’India, Demetra
74
IL MITO
.......................................................................................................................................................................................
75
verifica graduata
Come nacquero
i deserti
Una volta la Terra era verde e fresca come una foglia
appena spuntata.
Allah disse agli uomini: – Questo giardino fiorito è
vostro, e vostri sono i suoi frutti. Ma per ogni azione
malvagia che compirete io lascerò cadere sulla terra un
granello di sabbia. Un giorno gli alberi e l’acqua fresca
potrebbero così scomparire e non tornare mai più.
Per molto tempo le sue parole vennero ricordate, finché
un giorno due beduini cominciarono a litigare per la
proprietà di un cammello.
Appena le parole rabbiose furono pronunciate, Allah
gettò al suolo dei granelli di sabbia, ma erano così
piccoli che nessuno se ne accorse.
Poi gli uomini cominciarono a ingannarsi e a combattere
l’uno contro l’altro, tribù contro tribù. La sabbia allora
crebbe sempre più finché seppellì i pascoli verdi, cancellò
il corso dei ruscelli e cacciò le bestie lontano in cerca di
cibo.
In questo modo fu creato il deserto, e da allora in poi
le tribù vagarono tra le dune, con tende e cammelli,
pensando con nostalgia alla verde terra perduta.
Francesca Lazzarato, Fiabe della città e del deserto, Mondadori
76
verifica graduata
Rispondi alle domande.
..................................................................................................................................................................................
77
S c o p r i a m o. . .
la leggenda
La leggenda è un racconto popolare che spiega,
attraverso la fantasia, perché uomini, animali, piante,
fenomeni naturali hanno certe caratteristiche.
PERSONAGGI
I personaggi sono persone comuni, animali,
piante o elementi della natura dei quali si
spiega l’origine.
LUOGO
I luoghi sono in genere ambienti naturali e
realistici.
TEMPO
FATTI
I fatti sono fantastici, ma spiegano fatti
reali.
78
LA LEGGENDA
L’aquila
Sapete perché l’aquila ha il becco ricurvo? Non lo
sapete?
Ascoltate questa storia.
Un tempo molto lontano le aquile avevano il
becco dritto, come un fuso. E cacciavano gli COMPRENDO
scoiattoli. Appena li vedevano sulla terra, sugli
alberi o fra le rocce, perché gli scoiattoli a volte Indica con una X solo
le affermazioni corrette.
scalano anche le rocce, calavano in picchiata
e… Zac, con il lungo becco infilzavano i poveri Un tempo molto
animaletti e li divoravano. lontano le aquile non
Spesso li portavano al nido per nutrire i piccoli. avevano il becco.
Ma a volte lo facevano come gioco. Trafiggevano Le aquile cacciavano gli
gli scoiattoli per divertirsi, e questo non era più scoiattoli.
una cosa naturale o un bisogno per sopravvivere. Spesso gli scoiattoli
Allora uno scoiattolo più furbo degli altri si giocavano con le aquile.
accordò con il Signore per punire le aquile Un picchio punì l’aquila
regina.
malvagie. Finse di stare al gioco. Si accoccolò
L’aquila che voleva
sulla roccia e attese l’attacco dell’aquila regina.
infilzare lo scoiattolo
Accanto a sé sulla sinistra, il picchio gli aveva
rimase col becco storto,
scavato un buco di salvezza. battendo contro la
Quando l’aquila si buttò a capofitto per infilzarlo, roccia.
lo scoiattolo sparì nel foro praticato dal picchio.
L’aquila batté contro la parete rocciosa della
montagna con tale violenza che il becco le si
piegò e rimase storto per sempre. Punite dal
Signore, da quel giorno tutte le aquile hanno il
becco adunco e non toccano più gli scoiattoli.
Mauro Corona, Storie del bosco antico, Mondadori
79
IL TESTO NARRATIVO
COMPRENDO
Rispondi.
* Cosa fece un giorno il signore del canto?
* Cosa fecero tutte le creature sulla terra?
* Perché i pesci furono sfortunati?
* Che cosa vuol spiegare questa leggenda?
80
LA LEGGENDA
INSIEME
81
IL TESTO NARRATIVO
La nascita del
granoturco
Una volta, in un povero villaggio di indiani, giunse
una donna anziana che si stabilì per alcuni giorni.
Gli abitanti la accolsero gentilmente e la
vecchia, per sdebitarsi della gentilezza ricevuta,
diede al capo del villaggio delle pietruzze gialle,
raccomandandogli di seppellirle nel campo
vicino al villaggio dopo la sua partenza.
Un giorno, l’anziana donna sparì e dopo un po’
di tempo, nel posto dove erano state seppellite
le pietre, crebbero delle pianticelle dalle cui
pannocchie, cariche di chicchi gialli, sporgevano
dei filamenti simili ai capelli della vecchia.
Allora gli indiani capirono che la misteriosa
vecchietta aveva lasciato loro un dono prezioso:
il granoturco che li avrebbe sfamati per sempre.
Racconti degli indiani d’America, Giunti
COMPRENDO
Il gufo tintore
Molto, molto tempo fa il gufo faceva il tintore. Tutti gli
uccelli andavano da lui per farsi tingere le penne. Il gufo
gliele tingeva nei colori più belli, a seconda di come le
desideravano. Tutti erano soddisfatti di lui, all’infuori del
corvo, che disprezzava l’arte del gufo tintore e decantava
sempre il candore immacolato delle sue penne.
Ma un bel giorno si stancò di tanta bianchezza, e volò dal
gufo dicendogli: – Tingi anche le mie penne. Però le voglio
di un colore speciale, nessun altro al mondo lo deve avere.
Il gufo ci pensò su un bel po’ prima di decidere il colore da
dare alle penne del corvo. E alla fine scelse il nero:
– Ora le tue penne sono di un colore unico al mondo.
Quando il corvo si accorse in realtà che erano
completamente nere come se fosse passato attraverso un
camino, montò su tutte le furie. Ma che cosa poteva fare
ormai? E da quel giorno, tutti i corvi andarono vestiti di nero.
Ma non hanno mai perdonato il gufo. Ogni volta che lo
vedono gli si avventano addosso, e se potessero lo farebbero
a pezzi. Ed ecco il motivo per cui il gufo sta nascosto durante
l’intera giornata, e vola all’aperto in cerca di preda soltanto
di notte, quando tutti i corvi dormono.
Gianni Rodari, a cura di Enciclopedia della favola, Editori Riuniti
COMPRENDO
Cosa spiega questa storia? Trova e sottolinea la risposta nel testo.
Completa.
Un giorno il corvo, stanco di avere le ...................................... andò dal .......................................
gli chiese di .............................................. Il gufo ci pensò un po’ e ...................................................
Quando il corvo si vide tutto .....................................................................................................................
Da allora tutti i ...................................... non ................................................................................................
Per questo motivo ..........................................................................................................................................
83
verifica graduata
il girasole
Un giorno, in un giardino, nacque un fiore strano:
brutto, storto e con lo stelo sottile.
Tutti gli altri fiori lo guardavano con disprezzo e non lo
volevano vicino.
Il povero fiore soffriva, ma non si lamentava; taceva e
guardava il Sole: lo amava e ammirava la sua luce.
Il Sole allora si commosse e decise di premiare il
fiore: mandò i suoi raggi splendenti sulla sua corolla,
circondandola di una stupenda luce d’oro.
Allora il fiore crebbe al di sopra degli altri, alto e sottile.
– Porterai il mio nome – disse il Sole – e sarai il mio
amico prediletto. Con i tuoi petali gli uomini tingeranno
d’oro i loro abiti, con i tuoi semi si nutriranno gli uccelli.
Così nacque il girasole.
M. Spano, Enciclopedia della fiaba, Principato
84
verifica graduata
Rispondi alle domande.
* Chi è il protagonista della leggenda? .......................................................................................................
* Com’era all’inizio? ...................................................................................................................................................
* Da chi veniva guardato con disprezzo? ...................................................................................................
Illustra la scena mancante. Poi scrivi la relativa didascalia sotto ogni scena.
....................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
85
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE
FAVOLA MITO
LEGGENDA
No perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
Sì perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
86
Ripasso con...
87
il testo d esc r ittivo
I testi descrittivi ci permettono di
immaginare le persone, gli animali,
i luoghi come se li stessimo vedendo.
88
Con le parole si può spiegare “come sono” le
persone, gli animali, i luoghi e le cose.
Osserva l’immagine e cerca di far capire a un tuo
compagno o compagna la bellezza del prato.
Poi descrivi la bambina, il suo cagnolino e la loro
felicità.
89
S c o p r i a m o. . .
la descrizione
La descrizione spiega con le parole le caratteristiche di
persone, animali, ambienti, fenomeni atmosferici e cose.
90
IL TESTO DESCRITTIVO
percorsi descrittivi
PERCORSO LOGICO
La mia stanza è grande, luminosa e si affaccia su
un ampio cortile.
È il luogo in cui mi rifugio volentieri con mio
cagnolino Rochi.
È una stanza speciale: il pavimento è rivestito
da una moquette blu, le porte sono azzurre e la
tappezzeria a onde con pesciolini mi fa sentire
un vero pirata. A volte ho la sensazione di stare
dentro il mare o su un bellissimo veliero.
PERCORSO SPAZIALE
Laggiù in campagna, vicino alla strada, si trovava
una villa con un bel giardino pieno di fiori.
Fuori dal cancello, in mezzo a un bel prato, era
cresciuta una margherita. Il sole splendeva su di lei
facendola crescere molto in fretta.
Adatt. da H. C. Andersen, Le più belle fiabe, Lisciani
PERCORSO TEMPORALE
Per sette giorni e per sette notti fu come se la città
fosse sparita.
I fiocchi continuavano a cadere così anche la casa
dello zio rimase sepolta rapidamente. Poi smise
di nevicare e ci fu possibile uscire di casa, non
potevamo credere ai nostri occhi. La città sembrava
in bianco e nero, come i film di una volta.
Xosè Cernerìo, Neve, poi neve e poi neve, Piemme
91
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONE
92
LE PERSONE
IL TESTO DESCRITTIVO
il babbo, la mamma
e debbora
Debbora vive con sua madre e suo padre.
La madre è magrissima ed è fissata con la bellezza.
Infatti di mestiere fa la parrucchiera, ma sa anche truccare,
dipingere le unghie e costruire parrucche. Il suo sogno è quello
di mettere le mani sulla testa di Debbora e provare su di lei le sue
acconciature.
Suo padre è bruno: tutto lavoro, calcio e TV. È grassoccio e basso
e per questo costituisce un problema per la moglie che sognava
un marito alto e snello come Ken di Barbie. Alla fine
anche lei alla Barbie non somiglia per nulla! Il babbo SCRIVO
è costretto dalla mamma a stare a dieta, ma di notte Descrivi un
si fa dei panini enormi con i würstel e la maionese e componente della tua
spesso li divide con la figlia. famiglia, mettendo
Debbora è magra come uno stecco e ha i capelli in evidenza alcuni
lunghi e biondi. È estroversa e le piace stare con gli aspetti particolari del
altri. Quando sta senza far nulla, si annoia, è più forte fisico e del carattere.
di lei. Per evidenziare
Chiara Rapaccini, Debbora va in tivvù, Piemme Junior
quest’ultimo, puoi
raccontare un breve
episodio.
Completa.
Aspetto fisico Carattere
Madre
.................................................................. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................
Padre
.................................................................. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................
Debbora
.................................................................. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................
93
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONE
momo
Sottolinea con colori differenti le parole
che descrivono l’aspetto fisico di Momo e
l’abbigliamento. Che carattere avrà Momo?
Immagina e completa sul quaderno.
Momo era piccola e magrolina. Aveva una testa
selvaggia con tanti ricci neri. Aveva grandi occhi neri
e i piedi quasi dello stesso colore.
Soltanto in inverno, e non sempre, portava scarpe
diverse per forma e per colore e soprattutto larghe.
Momo non possedeva niente, al di fuori di quello
che trovava qua e là o che le regalavano.
La sottana, che le arrivava fino alle caviglie, era rossa,
gialla, verde, insomma era fatta di toppe di tutti i
colori. Sopra la gonna portava una vecchia giacca
lunga e larga con le maniche di molto rimboccate ai
polsi. Ma Momo non voleva accorciarle.
Michael Ende, Momo, Sei
94
DESCRIVERE PERSONE IL TESTO DESCRITTIVO
Huck, il terribile
Sottolinea nel testo le parole che descrivono l’abbigliamento e il
comportamento di Huck.
Huck, il peggiore monello del villaggio, era il terrore di tutte le
mamme e il modello di tutti i ragazzini.
Portava sempre abiti da uomo che gli cascavano da tutte le parti.
Aveva un cappello sfondato, con la tesa staccata, in modo che da un
lato sembrava una mezzaluna.
A volte indossava un soprabito che gli arrivava alle calcagna, sosteneva
i pantaloni con una sola bretella pertanto gli strisciavano sotto i piedi.
Ma Huck non si preoccupava di rimboccarli.
Huck faceva tutto ciò che voleva: dormiva all’aperto nella bella
stagione e in una botte vuota quando pioveva.
Era libero di andare a pescare e a nuotare dove e quando voleva.
Non andava a scuola e non doveva ubbidire a nessuno.
M. Twain, Le avventure di Tom Sawyer, Carroccio
SCRIVO
Le descrizioni sono inserite spesso
all’interno di un testo narrativo.
Continua il testo sul quaderno,
immaginando che cosa successe
un giorno ad Huck mentre andava a
pescare.
Puoi incominciare così:
Un giorno Huck, mentre raggiungeva
il fiume, sentì uno strano rumore che
proveniva da un cespuglio…
95
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONE
ESPLORO il testo
Sottolinea nel testo le parole che:
* descrivono i due signori
* indicano che cosa appare a destra e a sinistra
del vialetto
Quali dati sensoriali ha usato lo scrittore per
descrivere il pappagallo? Segna con una X.
Dati visivi Dati uditivi
Dati olfattivi Dati gustativi
Dati tattili
96
LE PERSONE
DESCRIVERE PERSONE IL TESTO DESCRITTIVO
SCRIVO
Completa il testo,
aggiungendo altri
particolari relativi
all’abbigliamento e al
carattere dell’anziana
governante.
97
IL TESTO DESCRITTIVO LA DESCRIZIONE E LA NARRAZIONE
L’uomo misterioso
Il signor August Sebastian Bennett era davvero
un tipo assai bizzarro.
Si era trasferito in quella piccola cittadina da
poco più di un anno.
Aveva acquosi occhi azzurri, infossati come
biglie nella sabbia in un girotondo di rughe
profondissime che parevano solchi.
Folte sopracciglia scure stonavano con i capelli
completamente bianchi nascosti, il più delle
volte, sotto un cappello.
Le labbra sottili non sorridevano mai.
Era alto e magro, quasi appeso ai vestiti che
erano un po’ più larghi del dovuto, alla giacca e
alla cravatta che indossava anche in piena estate,
con i pantaloni tenuti su da un paio di bretelle.
Doveva essere sicuramente molto anziano.
Sembrava che di anni ne avesse come minimo
un migliaio.
Aveva la fama di essere un burbero, non parlava
mai con nessuno e a chi lo incontrava propinava
solo un buongiorno e un buonasera non troppo
convinti.
Se ne stava sempre per conto suo. In giro si diceva
che detestasse la gente e in modo particolare i
bambini.
Ma, al di là del nome e del cognome, nessuno
sapeva nulla di lui. Nessuno sapeva da dove
venisse, nessuno sapeva perché si fosse trasferito
proprio in quella piccola cittadina.
C. Ciccoli, Il segreto dei libri perduti, Piemme
98
IL TESTO DESCRITTIVO
ESPLORO il testo
Il testo descrive un anziano signore: nome,
età, abbigliamento, aspetto fisico, carattere e
comportamento.
LAVORANDO IN COPPIA
Tu e il tuo compagno di banco completate
il testo, immaginando ciò che potrebbe
capitare un giorno all’anziano signore
mentre fa la spesa in un supermercato.
99
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONAGGI FANTASTICI
trillo, il troll
che sorrise
Trillo era un troll serio serio e non era affatto
carino, cioè non è che fosse un brutto troll: aveva
mani e piedi con solo quattro dita, un lungo naso
bitorzoluto e una coda dal folto pelo, come ogni troll.
Anche se aveva folte sopracciglia e uno sguardo
severo, Trillo era un tipo abbastanza socievole e gli
sarebbe piaciuto fare quattro chiacchiere con gli altri
abitanti del bosco, ma quando se ne andava a spasso
gli succedeva spesso di restare male: se incontrava
una lepre, quella storceva il naso e saltava via; le
volpi e le faine si giravano dall’altra parte, le rane
smettevano di gracidare e gli uccelli si andavano ad
appollaiare sui rami più alti degli alberi.
Ogni volta Trillo ci restava male, perché anche se
non sorrideva mai, non era affatto un troll cattivo.
Cominciò a pensare che tutti gli animali lo evitassero
perché era troppo brutto e che forse, se avesse
migliorato il suo aspetto, volpi, lepri, faine, rane e
uccelli non lo avrebbero trattato così. Per farsi bello,
prese foglie e rametti profumati e ne infilò manciate
dappertutto; sul cappello piantò fiori di tutti i tipi e
ne mise anche sulla coda, ma la cosa non funzionò.
Un giorno Trillo, triste e deluso, si sedette in riva a
un fiume.
– Tutti mi rifuggono: sono proprio così brutto? –
LAVORANDO IN
chiese all’acqua. COPPIA tu e il tuo
amico scrivete un testo
descrittivo su Trillo
modificando il suo
aspetto fisico.
100
IL TESTO DESCRITTIVO
ESPLORO il testo
Sottolinea con colori diversi:
le parole che descrivono l’aspetto fisico di Trillo;
il comportamento degli animali del bosco nei suoi
confronti.
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………...
101
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE PERSONAGGI FANTASTICI
SCRIVO
Segui la struttura del
testo e descrivi un orco
simpatico e combinaguai.
102
DESCRIVERE ANIMALI IL TESTO DESCRITTIVO
cecchina
Sottolinea con colori diversi l’aspetto fisico, il Ecco lo schema che
comportamento di Cecchina e la similitudine. potrai tener presente
Cecchina, una giovane cornacchia, abitò in casa per descrivere un
mia per sette anni. Era bellissima: aveva le penne animale.
morbide come il velluto e due occhi vivi e attenti a
INTRODUZIONE:
tutto ciò che accadeva intorno a lei. presentare l’animale
Era diventata una cornacchia domestica, spesso si che si vuol descrivere.
posava su una spalla o sul ginocchio di uno di noi; ASPETTO FISICO:
tirava persino con il becco l’orlo della gonna della corporatura, muso,
mamma se voleva farsi dare un pezzetto di carne. occhi, orecchie, coda,
Faceva il bagno ogni giorno, ma l’acqua doveva colore del pelo.
essere tiepida e limpida. Ogni tanto, se disturbata, CARATTERE:
emetteva un suono breve e stridulo. com’è? (giocherellone,
Era curiosissima: quando arrivava curioso, tranquillo,
un pacchetto a casa non si dava vivace…).
pace finché non ne aveva visto il COMPORTAMENTO:
contenuto! cosa gli piace fare?
Grazia Deledda
SCRIVO
Descrivi un grazioso pappagallino chiuso in una gabbietta, utilizzando
opportunamente i dati sensoriali.
103
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE ANIMALI
lampone
Ho conosciuto molti cani nella mia vita, ma
nessuno come Lampone. Non si sapeva a che razza
appartenesse.
Qualche volta si svegliava nel cuore della notte e,
mezzo insonnolito, gli veniva l’idea di essere un
cane da guardia: al minimo scricchiolio incominciava
ad abbaiare, svegliando tutto il caseggiato.
Per un certo periodo gli si ficcò in testa l’idea di essere
un cane di San Bernardo e fummo costretti a farlo
andare in giro con una fiaschetta di liquore al collo.
La notte, Lampone veniva a strapparci le lenzuola
dai letti credendoci sepolti sotto la neve.
Poiché era molto intelligente, gli insegnammo
ad aprire la porta di casa. Dopo pochi giorni
cominciammo a vedere cani sconosciuti che si
aggiravano per casa.
– Di chi saranno? – ci chiedevamo.
Finalmente si scoprì il mistero: Lampone dava
appuntamento in casa ai suoi amici e, quando li
sentiva raspare fuori, andava ad aprire la porta.
Achille Campanile
ESPLORO il testo
Sottolinea nel testo le parole che descrivono il
comportamento di Lampone. Poi rispondi alle domande.
* Come si comporta Lampone quando crede di essere un
cane da guardia?
* E quando pensa di essere un cane di San Bernardo?
* Cosa fa Lampone dopo aver imparato ad aprire la porta?
105
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE AMBIENTI
il piccolo negozio
Sottolinea nel testo i dati di posizione.
C’erano molti altri clienti e Laura, mentre aspettava di essere
servita, ne approfittò per guardarsi intorno.
L’aspetto del negozio le piaceva molto.
Era piccolo, poco illuminato e senza pretese.
Frutta e verdura erano tutte ammassate insieme in disordine.
A destra, sul piano inclinato della vetrina, tra le mele, le mele
da cuocere con la buccia ruvida, i vassoi di noci, di castagne
e di nocciole, c’era un cesto di uova lisce e scure, come se
fossero un altro tipo di frutta secca.
Sull’altro lato della stanza c’era uno scaffale di legno con i
barattoli di marmellata fatta in casa e le bottiglie di frutta
sciroppata.
Sul pavimento, al centro, c’era un mucchio di rape sporche.
Era come se i resti dell’estate avessero trovato rifugio in quel
negozio.
S. Towsend Warner
Che impressione ha
Laura osservando il
negozio?
Completa la descrizione.
...............................................................................................................
A destra ............................................................................................
................................................................................................................
SCRIVO
............................................................................................................... Seguendo
Sull’altro lato della stanza ......................................................
la stessa
struttura,
................................................................................................................
descrivi anche
...............................................................................................................
tu un negozio
Al centro .......................................................................................... che frequenti
................................................................................................................ abitualmente.
...............................................................................................................
106
DESCRIVERE AMBIENTI IL TESTO DESCRITTIVO
107
IL TESTO DESCRITTIVO DESCRIVERE AMBIENTI FANTASTICI
ESPLORO il testo
La caverna
Rispondi alle
domande.
dello hobbit
* Quale ambiente viene In una caverna sotto terra viveva uno hobbit. Non
descritto? era una caverna brutta, sporca, umida, e neanche
* È un ambiente una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro
realistico o fantastico? niente per sedersi o da mangiare: era una caverna
* Dove si trova? hobbit, cioè comodissima. Aveva una porta
* Si tratta di un perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di
ambiente angusto o verde, con un lucido pomello d’ottone proprio
confortevole? nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a
Sottolinea nel testo forma di tubo, come un tunnel: un tunnel molto
le parole che lo confortevole, con pareti foderate di legno e
fanno capire. pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito
di sedie lucidate e di un gran numero di attaccapanni
per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto
ricevere visite.
Il tunnel si snodava inoltrandosi più profondamente
nel fianco della collina e molte porticine rotonde si
aprivano su di esso, prima da una parte e poi dall’altra.
Le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense
(molto numerose), i guardaroba (c’erano camere
intere destinate ai vestiti), le cucine, le sale da
pranzo erano tutte sullo stesso piano, anzi sullo
stesso corridoio. Le camere migliori erano tutte sul
lato sinistro, perché erano le sole ad avere finestre
che davano sul giardino e sui campi dietro di esso,
lentamente degradanti verso il fiume.
J. R. R. Tolkien
108
DESCRIVERE AMBIENTI FANTASTICI IL TESTO DESCRITTIVO
SCRIVO
Come potrebbe essere la casa di una
fata? E di uno gnomo? Immagina, illustra
e descrivi sul quaderno, utilizzando
i dati sensoriali e inserendo qualche
similitudine.
109
verifica graduata
il cucciolo
All’età di sette anni avevo ricevuto in regalo un cagnolino ed ero
diventato mezzo matto per la contentezza di averlo.
Anche lui sembrava contento di essere con me e, per mostrarmi il
suo entusiasmo, si metteva sulla schiena e agitava le zampe.
Era proprio piccolo, tanto che non riuscì per molto tempo a salire
i gradini delle scale!
Aveva il pelo nero e lungo e io lo avevo tosato come un leoncino.
Il mio gioco preferito con il cagnolino era questo: quando
andavamo a passeggio in campagna, lo mettevo su un sasso
sporgente e mi allontanavo senza che lui osasse saltare .Poi mi
nascondevo.
Il cane prima strillava, poi riusciva a trovare il modo di scendere e
correva a caccia: questo mi divertiva perché il cucciolo guardava
dietro tutte le pietre, si affacciava alle piccole fosse e impazziva.
Che festa quando, dopo un po’, finalmente mi facevo ritrovare!
Antonio Gramsci, L’albero del riccio, Piccoli
110
verifica graduata
Segna con una x la risposta giusta.
La frase “ero diventato mezzo matto per la contentezza” vuol dire che:
era contento
era fuori di sé dalla gioia
Sottolinea nel testo la parole che descrivono l’aspetto fisico del cagnolino e
poi segna l’illustrazione corretta.
Completa.
Il bambino e il cagnolino si divertivano quando .......................................................................
................................................................................................................................................................................... .
Il bambino metteva il cagnolino su un sasso sporgente e si allontanava.
Il cagnolino riusciva a trovare il modo di scendere e guardava .....................................
....................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................... .
Quando il cucciolo trovava ......................................................................................................................
................................................................................................................................................................................... .
111
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE
So descrivere:
No perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
Sì perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
112
Ripasso con...
IL TESTO
DESCRITTIVO
113
il testo poetico
I testi poetici usano parole
per creare immagini e
per esprimere in modo
originale pensieri ed
emozioni.
114
IL TESTO POETICO
PAROLE IN POESIA
115
S c o p r i a m o. . .
Il testo poetico
I versi sono
raggruppati in strofe
separate da uno
spazio.
116
IL TESTO POETICO
la filastrocca
La filastrocca contiene sempre parole in rima cioè parole
che finiscono sempre con gli stessi suoni.
Se la rima è fra due versi consecutivi si ha la rima baciata.
IL CERBIATTO
Sottolinea le parole in rima.
Nella POESIA
117
IL TESTO POETICO
La filastrocca
Completa la struttura della rima per ogni poesia.
Franco nervetti
Questa è la storia di Franco Nervetti A
convinto d’essere senza difetti. A
Che avesse torto oppure ragione B
Rima baciata
troncava sempre la discussione. B La rima è baciata quando
E per sentirsi ancor più sicuro due versi consecutivi
finì per parlare soltanto col muro. rimano tra loro, seguendo
Guido Quarzo lo schema A A B B
Desideri
Voglio l’erba sulla pelle A
Voglio correre nei venti B
E lo zucchero di stelle A
Voglio romperlo tra i denti B
Voglio far le mie domande
Ad un albero, ad un fiume
Voglio diventare grande
Senza perdere le piume
Voglio i nomi e i cognomi
Delle cose che non so
Voglio due cugini gnomi
Voglio quello che già ho Rima alternata
Voglio il sole di domani La rima è alternata
Con le lucciole di ieri quando si ripete un verso
Voglio qua, sopra le mani sì e uno no, seguendo lo
Desideri, desideri! schema A B A B
B. Tognolini
118
IL TESTO POETICO
Versi in rima
Sottolinea nelle poesie le parole che
sono in rima tra loro.
Filastrocca dell’acqua
Acqua fuggita dalla sorgente
Chiudo le dita e non stringo niente
Acqua canzone fatta di fresco
Voglio cantarti ma non ci riesco
Acqua leggera, vento da bere
Stai prigioniera nel mio bicchiere
Scivola in bocca, scivola in gola
Sei filastrocca ma senza parola
Scivola giù per gole segrete
Non c’è più acqua, ma non c’è più sete.
Bruno Tognolini, Rima rimani, Rai Eri
119
IL TESTO POETICO
LA SIMILITU DIN E
La similitudine è un‘immagine poetica che consiste nel paragonare un
oggetto, un animale, una persona a qualcosa che le somiglia per qualche
caratteristica. La similitudine è introdotta da: “come”, “sembra”, “pare”,
“somiglia a”…
...................................................................................... ...................................................................
...................................................................................... ...................................................................
...................................................................................... ...................................................................
Completa le frasi.
* I corvi sopra la neve somigliano ............................................................................................................
* Le nuvolette bianche sembrano ............................................................................................................
120
IL TESTO POETICO
LA METAFORA
La metafora è una similitudine abbreviata: due elementi vengono
paragonati tra loro senza utilizzare le parole “come” o “sembra”.
121
IL TESTO POETICO
l’onomatopea
Nelle poesie sono presenti a volte parole che riproducono i suoni, i rumori
e i versi degli animali. Queste parole si chiamano onomatopee.
La fontana malata
Clof, clop, cloch, Clof, clop, cloch,
cloffete, cloffete,
cloppete, cloppete,
clocchete, clocchete,
chchch… chchch…
È giù nel cortile, Mia povera
la povera fontana,
fontana col male
malata; che hai
che spasimo finisci,
sentirla vedrai,
tossire! che uccidi
Tossisce, me pure.
tossisce, Clof, clop, cloch,
un poco cloffete,
si tace… cloppete,
Di nuovo clocchete…
tossisce. Aldo Palazzeschi
Nella POESIA
Sottolinea nella testo le parole che riproducono il suono
della fontana malata.
122
IL TESTO POETICO
l’allitterazione
L’allitterazione è la ripetizione di suoni uguali, all’interno di diverse
parole. L’allitterazione dà musicalità al testo poetico.
Filastrocca
Nella POESIA
dei ruscelli fruscianti
Quali gruppi di
Fruscia ruscello, scivola e sciacqua consonanti si
Sciogli la foglia che fruscia nell’acqua ripetono nella
Fresco di frasche, sciame di stelle filastrocca?
Spruzza scintille gelate alla pelle ........................................................
123
verifica graduata
piove
Piove da un’ora soltanto,
ma il bimbo pensa che già
piove da tanto, da tanto,
sopra la grande città.
124
verifica graduata
Da quanti versi è formata la poesia? ....................................
125
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE
FILASTROCCHE
POESIE
No perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
Sì perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
126
Ripasso con...
La poesia ha lo scopo di
raccontare, descrivere la realtà,
esprimere emozioni e sentimenti La filastrocca gioca con i
con immagini originali. suoni e le parole per divertire
e anche per imparare.
IL TESTO
POETICO
127
il testo in fo r mativo
128
PAROLE PER IN FORMARE
129
S c o p r i a m o. . .
il testo informativo
COM’È FATTO?
ELEMENTI CARATTERISTICI
130
IL TESTO INFORMATIVO
COME SI STUDIA?
* Leggi con attenzione il testo.
* Cerca sul vocabolario il significato della parole che non
conosci.
* Sottolinea le parole-chiave o le informazioni più
importanti.
* Riassumi con frasi brevi, legando fra loro le informazioni.
* Ripeti più volte in modo da esporre in modo sicuro.
COMPRENDO
131
IL TESTO INFORMATIVO
132
IL TESTO INFORMATIVO
133
IL TESTO INFORMATIVO
COMPRENDO
Rispondi alle domande.
* Qual è l’argomento principale del testo?
.............................................................................................................................................................
* Che cos’è il plancton?
.............................................................................................................................................................
* Quali sono gli animali che vivono nei bassi fondali marini?
.............................................................................................................................................................
134
IL TESTO INFORMATIVO
Che cos’è
l’ecologia?
Tutto parte dalla considerazione che gli umani,
gli animali e le piante hanno lo stesso diritto
di abitare la Terra e quindi dovrebbero vivere
insieme, senza darsi fastidio, anzi dandosi una
mano quando serve, perché la vita di ciascuno
in qualche modo coinvolge tutti gli altri.
L’ecologia è la scienza che studia questi
rapporti e suggerisce come mantenere un buon
equilibrio con la Natura, perché si possa convivere
felicemente. Ecologia è anche rispetto non solo per
gli esseri viventi ma anche per l’aria e le acque, perché
la vita può svilupparsi armoniosamente solo in un ambiente
“pulito”.
È anche rispetto per tutte le forme di vita, persino le più piccole
e insignificanti: anche loro contribuiscono all’equilibrio
generale. Inoltre, ecologia vuol dire rispetto
per chi verrà dopo di noi: non abbiamo il COMPITO DI REALTÀ
diritto di lasciare alle future generazioni un
Ricerca con i tuoi compagni
mondo ridotto a spazzatura.
nel sito www.legambiente.com
M. Gomboli, Ecogalateo, Fabbri
informazioni sulle leggi per la
tutela dell’ambiente. Poi create
COMPRENDO dei volantini a riguardo, da
distribuire nella tua scuola.
Completa le frasi.
L’ecologia studia .......................................................................................................................
Si interessa degli esseri viventi, ma anche ...................................................................
.............................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................
135
verifica graduata
136
verifica graduata
Il testo che hai letto:
racconta una storia fornisce informazioni
....................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
Sopraffino significa:
scarso
eccellente
137
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE
No perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
Sì perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
138
Ripasso con...
È accompagnato da
fotografie e disegni. Le
immagini possono essere
accompagnate da didascalie Il titolo presenta
che forniscono informazioni l’argomento affrontato nel
su quanto rappresentato. testo.
IL TESTO
INFORMATIVO
Fornisce informazioni e
Usa un linguaggio
chiarimenti su argomenti
chiaro e specifico
di vario genere: storia,
dell’argomento
geografia, scienze,
trattato.
ecologia...
È formato da sequenze
ciascuna delle quali tratta
un aspetto particolare
dell’argomento.
139
il testo r ego lativo
I testi regolativi insegnano a
preparare una ricetta, a costruire
un manufatto, a svolgere un
gioco, a vivere bene con gli altri.
Impasta di nuovo.
E ora che spunta?
Una conchiglia, un grosso uovo...
o un serpente con la lingua a punta.
G. Adams-S. Youbg, Un anno pieno di storie, A Mondadori
140
PAROLE PER FARE
141
S c o p r i a m o. . .
il testo regolativo
COM’È FATTO? SONO TESTI REGOLATIVI:
La struttura: * Le ricette di cucina,
* lista di ciò che serve per * le istruzioni da seguire,
realizzare qualcosa. * le regole di un gioco,
* i regolamenti,
* Una sequenza di semplici * le leggi.
azioni che si compiono in
ordine cronologico per realizzare
qualcosa.
* Il linguaggio è chiaro
e semplice ed è
costituito da frasi molto
brevi e chiare.
142
IL TESTO REGOLATIVO
143
IL TESTO REGOLATIVO
K. Lorenz .....................................................
.....................................................
.....................................................
5. .....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
6. .....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
144
IL TESTO REGOLATIVO
un gioco: sparviero
1 Le “prede” si schierano sul 4 Alla ripresa del gioco, lo sparviero
lato più corto del campo; dalla e le sue prede formano dei
parte opposta è pronto il feroce gruppetti tenendosi per mano,
“sparviero”. e cominciano la nuova caccia ai
Ad un tratto questi urla: “Chi ha compagni.
paura dello sparviero?” e corre
verso gli avversari.
COMPRENDO
145
verifica graduata
146
verifica graduata
Il testo che hai letto è:
espressivo informativo regolativo
Il gioco di Tibi:
esiste veramente non esiste
.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
Completa.
Vince la gara chi riesce .................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................
147
DIARIO DI BORDO
COM’È ANDATA?
LEGGI E COLORA MOLTO BENE COSÌ COSÌ NON BENE
IL FIORE
No perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
Sì perché ..........................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
148
Ripasso con...
È costituito
da frasi brevi,
semplici e chiare.
È accompagnato
da disegni o fotografie che
facilitano la comprensione.
149
rego
testoar
il teilsto golat ntativo
meivo
...................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
150
il test
il o arg
testo reom ent
golat ativo
ivo
vacanze al mare
o in montagna?
Molti affermano che la vacanza in
montagna è più rilassante di quella al
mare perché offre al turista tranquillità e
paesaggi stupendi: paesini incantevoli,
immensi prati, boschi dove l’ombra è
fitta e l’aria è carica del profumo dei
fiori.
Altri affermano che la vacanza al mare
è più salutare perché i raggi del sole
non solo irrobustiscono lo scheletro
e favoriscono la formazione della
vitamina D, necessaria per fissare il
calcio nelle ossa, ma combattono
alcune malattie della pelle.
ARGOMENTAZIONI ARGOMENTAZIONI
.................................................................................. ..................................................................................
.................................................................................. ..................................................................................
.................................................................................. ..................................................................................
.................................................................................. ..................................................................................
.................................................................................. ..................................................................................
.................................................................................. ..................................................................................
.................................................................................. ..................................................................................
.................................................................................. ..................................................................................
151
rego
testoar
il teilsto golat ntativo
meivo
Ricreazione
sì o no?
Nelle scuole a metà mattinata, si fanno
quindi minuti di ricreazione.
Gli alunni sotto la sorveglianza degli
insegnanti vengono mandati in cortile.
Essi corrono, parlano, inventano giochi.
Per alcuni insegnanti la ricreazione diventa
un momento necessario per dare agli alunni
la carica necessaria per riprendere il lavoro
scolastico con meno fatica.
Per altri insegnanti, invece, la ricreazione
rappresenta una perdita di tempo perché
gli alunni vengono distolti e riprendono
malvolentieri le attività scolastiche.
COMPRENDO
Rispondi alle domande.
* Quale problema viene affrontato?
.............................................................................................................................................................
* Quali sono le tesi dei due gruppi?
.............................................................................................................................................................
* Quali argomenti si portano per sostenere le tesi?
.............................................................................................................................................................
* Qual è la tua proposta?
.............................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................
152
il test
il o arg
testo reom ent
golat ativo
ivo
Viva la televisione
Non capisco proprio perché a tanti miei compagni
piaccia, correre sudare, prendersi calci e insulti
correndo, dietro a un pallone. E quando uno
segna un goal che sarà mai? Una palla infilata
tra due pali!
Non c’è avventura, non c’è fantasia.
Seduto comodo sul divano io assisto a scontri fra
creature portentose, vedo paesaggi eccezionali,
posso andare nel passato, esplorare il presente,
osservare il futuro.
E quando uno spettacolo mi annoia, clic, pigio
un tasto e cambio lo spettacolo, clic e cambia la
situazione.
Non mi vengono i lividi, non mi sporco, non mi
viene il fiatone, non sudo e non mi viene il mal di
gola.
N. Fattori
Completa con gli argomenti che il ragazzo porta per sostenere la sua tesi.
Tesi: È molto più divertente guardare la tivù che giocare a calcio.
1° argomento
...................................................................................................................................................................................
2° argomento
...................................................................................................................................................................................
3° argomento
...................................................................................................................................................................................
* Qual è la tua opinione?
...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
153
ascolto Inquadra per ascoltare il brano
LE PREOCCUPAZIONI DI PRISCA
Ascolta il brano e svolgi le attività.
Prisca La mamma
Prisca La mamma
154
Inquadra per ascoltare il brano
ascolto
IL RESPIRO DEL CILIEGIO
Ascolta il brano e svolgi le attività.
155
ascolto Inquadra per ascoltare il brano
LA FAMIGLIA ALLINCONTRARIO
Ascolta il brano e svolgi le attività.
156
Inquadra per ascoltare il brano
ascolto
LA NAVE CON IL SINGHIOZZO
Ascolta il brano e svolgi le attività.
...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
157
STAG IO N I IN V ERS I
AUTU N NO
No, non è una sola goccia,
sono tante, sono pioggia:
scende sciolta, lava, bagna,
dà da bere a ogni campagna,
riempie buchi nelle strade,
fruscia fresca mentre cade,
fa la doccia al mondo secco,
dà una goccia ad ogni becco.
Roberto Piumini
INVERNO
Nella notte un incantesimo
si fermò sugli alti rami;
stese lento in mezzo agli alberi
le sue alte trine.
G. Bertacchi, Acquerelli, Noseda
158
PRIMAVERA
Un ramo di pesco
vestito di rosa
un cantico fresco
nell’aria odorosa
un nido, un grido
un sole, tre viole
un soffio di vento
un rosso di sera
e il cuore è contento
perché è primavera.
L. Caramellino
ESTATE
E viene il tempo
degli alberi
alti nel cielo azzurro
viene il tempo dei fiori
alti nell’erba verde.
E il cielo acchiappa le nuvole
bianche come vele.
E. Borchers
159
autunn o
Autunno nell’arte
160
autunn o
Lo spruzzo e le macchie
OCCORRENTE
Ti proponiamo due attività semplici
* carta da pacchi bianca;
per rappresentare l’autunno con lo * 2 vaporizzatori;
spruzzo e le macchie di colore. * colori a tempera: giallo, rosso
e verde.
lo spruzzo
PROCEDIMENTO
1 Attacca alla parete un foglio di carta da
pacchi.
2 Versa una certa quantità di tempera gialla
(diluita con un po’ d’acqua) nel primo
vaporizzatore e quella rossa nell’altro.
3 Spruzza alternativamente i due colori. Che
cosa succede?
le macchie
PROCEDIMENTO
1 Con un pennello versa al centro di un foglio
bianco due gocce di tempera verde, due di
tempera rossa, due di tempera gialla.
2 Piega il foglio, premi bene e riapri. Che cosa
succede?
161
autunn o
162
Gli animali del bosco
Raccogli tante foglie diverse, scegliendo quelle con le forme più
interessanti. Esistono foglie rotonde, a punta, larghe e strette.
Utilizzale per creare originali animaletti o realizzare una composizione.
OCCORRENTE
* foglie,
* cartoncini colorati,
* pennarelli,
* colla,
* forbici.
163
autunn o HALLOWEEN
Dolcetto o scherzetto?
Leggi con espressione e racconta la storia.
164
autunn o
FILASTROCCA
PAUROSA
Scuri vampiri, occhi feroci,
maghi barbuti, orride voci.
Streghe nasone rimestan pozioni
mostri tremendi a tutti i portoni.
Candele tremanti in zucche svuotate,
orchi, fantasmi e bacchette fatate.
Maschere brutte eppur divertenti
per spaventare amici e parenti
e fare scherzi in gran quantità
a chi dolcetti in casa non ha!
Bruno Tognolini
INSIEME
165
invern o
inverno nell’arte
166
fiocchi di neve
Puoi stupire i tuoi parenti realizzando alcuni fiocchi di neve per
addobbare l’albero di Natale o per creare un’atmosfera particolare
nella tua classe. Il risultato sarà sorprendente!
OCCORRENTE
* Un cartoncino, * glitter argentato e dorato,
* cotton fioc, * colla,
* un pennello, * filo di perline natalizio.
167
invern o
LAVORANDO IN COPPIA
Leggete e raccontate a turno la storia.
168
invern o
SCRIVO
Manipola il finale della storia
e confrontalo con quello dei
tuoi compagni di classe.
169
invern o è NATALE!
COMPRENDO
* Che cosa vogliono fare i Pirati Pepati la
vigilia di Natale?
* In che modo pensano di attirare le renne?
* Che cosa fanno Samuele e Gualtiero?
* Che cosa fa Babbo Natale?
170
invern o
171
invern o è NATALE!
La Befana sono io
La Befana volava a cavallo della scopa. Vola e vola,
a un certo punto vide una vecchina uguale a lei.
– Chi sei? – chiese la Befana, e quella rispose:
– Sono la Befana.
– La Befana sono io! – disse la Befana. – Non vedi
che ho la scopa, il naso lungo, eccetera?
– Anch’io ce li ho! – disse l’altra.
– Non vedi che ho il sacco pieno di doni?
– Anch’io ce li ho!
La Befana era confusa, forse c’erano due befane nel
mondo e lei non l’aveva mai saputo.
– Senti – disse allora, – facciamo una gara: chi vince
sarà la vera Befana. Facciamo un volo da qui alla
Luna e ritorno.
Le due vecchine partirono aggrappate alle scope.
Arrivarono insieme alla Luna e le girarono intorno.
A un tratto la Befana, guardando la rivale, vide che
sotto i capelli aveva dei bulloni e delle giunture di
metallo: era una Befana-robot!
172
invern o
COMPRENDO
173
primavera
primavera nell’arte
174
un’allegra ghirlanda
Realizza anche tu una ghirlanda di papaveri da appendere nella tua
cameretta per festeggiare l’arrivo della bella stagione.
OCCORRENTE
* Cartoncino verde, * matita,
* fogli di carta rossi, * colla,
* pennarello nero a * forbici.
punta fine,
175
primavera
Punti e linee
Rappresenta anche tu la primavera, prendendo spunto da questi esempi.
A lavoro ultimato scrivi le tue sensazioni.
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primavera
Un fantastico vestito
Una mattina il vecchio ciliegio disse alle foglie:
– Care figlie, è venuto il tempo di preparare il
fantastico vestito della festa ornato di fiori bianchi.
Le foglie presero a lavorare tutto il giorno, e intanto
guardavano di qua e di là, sui rami, se spuntavano i
fiori.
E i fiori ripresero a spuntare dappertutto. Alla fine il
ciliegio era vestito come una sposa.
Arrivarono le rondini, fecero tanti girotondi attorno
al ciliegio, cantando nella loro lingua gioiosa.
Anche una nuvola, che andava dritta e superba verso
il mare, a vedere lo spettacolo del grande albero in
fiore frenò la sua corsa, fece una deviazione e passò
sul ciliegio in silenzio, stupefatta di tanta bellezza.
Alla sera le lucciole accesero i lumi, uscirono dai
loro nascondigli in esplorazione, girarono attorno al
ciliegio, e lo illuminarono come un albero di Natale.
I grilli e le rane, intanto, facevano festa cantando
«cri cri» e «gra gra» tutta la notte.
Mario Lodi
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primavera è pasqua
EDUCAZIONE CIVICA
Quali sono le tradizioni pasquali di casa tua?
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primavera
Pace è...
Pace è…
volare leggeri
nell’aria.
Pace è…
un albero verde
fiorito.
Pace è…
una colomba
bianca. ................................
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Pace è… ...................
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darsi la mano ...................
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...................................................
...................................................
...................................................
sulla Pace.
179
primavera
Ogni persona è come un colore speciale; deve essere accettata per quello
che è e deve impegnarsi ad accogliere gli altri con le loro caratteristiche, i
loro punti di vista e la loro storia. Se ci sforzassimo di convivere nel rispetto
delle diversità, conquisteremmo più facilmente la libertà e la pace.
180
primavera
Colora
l’arcobaleno e
in ogni colore
scrivi una
parola
di pace.
181
estate
estate nell’arte
182
pesciolini tra le onde
Con la carta colorata puoi realizzare un bel quadretto da regalare a un
parente oppure a un amico.
La rappresentazione del mare e dei pesciolini ti riporterà alla mente le
splendide giornate vissute in vacanza.
OCCORRENTE
* carta colorata,
* colla,
* forbici.
183
estate
le forme
Prendendo spunto dal dipinto astratto di Paul Klee disegna, utilizzando le figure
geometriche, la tua città inserendo alcuni elementi che caratterizzano l’estate.
Confronta il tuo lavoro con quello dei compagni di classe scoprendone le differenze.
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Quale sensazione ti
comunica l’accostamento
dei colori utilizzati
dall’artista?
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184
estate
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L’estate è la stagione dei colori, della luce,
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dei profumi e, grazie ad alcuni insetti, di luci
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particolari ed anche di suoni.
* Le lucciole ..................................
Le lucciole ornano il paesaggio delle serate
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estive con i loro segnali luminosi; i grilli e le
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cicale compongono, invece, la colonna sonora.
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Il grillo non “canta” con la bocca, ma sfregando * Il grillo canta ............................
ripetutamente le sue elitre, cioè le ali. A fare ............................................................
questi concerti serali è solo il maschio che, in ............................................................
questo modo, corteggia la femmina. ............................................................
è solo il maschio a cantare per ore. Non usa la * Di giorno cantano le ..........
185
Su modello INVALSI
Emil
1 Emil era un ragazzino ribelle e testardo. Aveva grandi occhi azzurri, un
2 visetto tondo e i capelli biondi come il grano. Era così dolce e bello da
3 sembrare un angioletto, ma era meglio non farsi illusioni!
4 Un giorno per pranzo c’era la minestra. Tutti mangiarono a sazietà,
5 finché la zuppiera fu vuota. In fondo era rimasto un goccino di brodo.
6 Emil lo voleva, e l’unico sistema era quello di infilare la testa nella
7 zuppiera. Fu ciò che fece, ma quando ebbe l’intenzione di tirar fuori la
8 testa non ci riuscì.
9 A questo punto Emil si spaventò e afferrò il recipiente strillando.
10 – Per amor del cielo, prendiamo il ferro del camino e spacchiamo la
11 zuppiera – disse la mamma.
12 – Sei ammattita? – disse il papà. Afferrò la zuppiera per i manici e
13 la sollevò energicamente. Con che risultato? Che Emil fu sollevato
14 insieme alla zuppiera.
15 – Smettila... mettimi giù! – gridava.
16 La mamma pensò di nuovo di spaccare la zuppiera, ma il padre disse:
17 – Andiamo dal medico. Lui riesce senz’altro a levarla.
18 Alla madre di Emil questa parve una buona trovata.
19 – Farai a meno di lavarti le orecchie, Emil – disse.
20 Da sotto la zuppiera apparve allora un sorriso soddisfatto, ed Emil
21 disse:
22 – È la prima cosa buona che ho da questa zuppiera.
23 Non restava che mettersi in strada.
24 Alla fine Emil entrò nello studio del dottore. Anche se non lo vedeva,
25 doveva ben salutarlo, perciò, con la zuppiera e tutto, fece un inchino il
26 più profondo possibile. Fu allora che questa andò in pezzi.
27 Emil aveva sbattuto la testa contro la scrivania e la zuppiera fece “crac”
28 e si spaccò a metà. Così ritornarono a casa e il papà incollò la zuppiera.
29 – Come hai fatto, Emil, a infilare la testa nella zuppiera? – chiese.
30 – Non è stato difficile – disse Emil. – Ho fatto così.
31 Ed eccolo di nuovo con la zuppiera in testa: era rimasto incastrato
32 come prima.
Lindgren, Emil, Salani
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Su mode llo INVALSI
187
Su modello INVALSI
* Cosa significa è “una buona trovata? ” * Sottolinea gli aggettivi qualificativi.
A. Una pessima idea Quanti sono?
B. Un’idea stravagante
C. Un’idea curiosa Emil era un ragazzino ribelle e testardo.
D. Un’ottima idea Aveva grandi occhi azzurri, un visetto
tondo e i capelli biondi come il grano.
Era così dolce e bello da sembrare un
angioletto, ma era meglio non farsi
illusioni!
* A cosa si riferisce Emil con l’espressione
“È la prima cosa buona che ho da A. 10
questa zuppiera”? B. 6
A. Al brodo caldo C. 9
B. Al formaggio rimasto sul fondo D. 8
della zuppiera
C. Al non potersi lavare le orecchie
D. Al poter giocare a nascondino da
* Che cosa accade quando viene chiesto
sotto la zuppiera
a Emil come ha fatto ad infilare la testa
nella zuppiera?
A. Scoppia in una risata
B. Non risponde perché ha paura
C. Resta incastrato di nuovo
* “Non restava che mettersi in strada”. D. Dice che è stata la zuppiera a
Cosa fecero allora? saltargli in testa
A. Uscirono di casa e si
incamminarono verso il dottore
B. Rimasero a casa * Emil “fece un inchino il più profondo
C. Si sedettero fuori casa possibile”, perché?
D. Si misero a giocare per strada A. Per mettersi in mostra
B. Per salutare il dottore
C. Per salutare i genitori
D. Perché era maleducato
* “Fu allora che questa andò in pezzi.”
Cosa successe alla zuppiera?
A. Si ruppe * Zuppiera è un nome…
B. Non riusciva a rompersi A. Alterato
C. Rimase intera B. Primitivo
D. Si versò sul pavimento C. Derivato
D. Composto
188
Su mode llo INVALSI
* Nella frase “La mamma pensò di nuovo * Nella frase “Afferrò la zuppiera per i
di spaccare la zuppiera”, quante sono manici e la sollevò energicamente”,
le preposizioni semplici? quanti sono gli articoli?
A. 3 A. 3
B. 2 B. Nessuno
C. 1 C. 4
D. Nessuna D. 2
* Nelle frasi seguenti ci sono 5 errori. Sottolineali e riscrivi le parole in forma corretta.
“Un giorno per pranzo cera la minestra. Tutti mangarono a sazietà, fincé la zupiera fu
vuota. In fondo era rimasto un gocchino di brodo”.
....................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................
* In ogni frase sottolinea il soggetto e il predicato, poi inseriscili in tabella al posto giusto.
soggetto predicato
Emil entrò nello studio.
Il papà incollò la zuppiera.
A questo punto Emil si spaventò.
Tutti mangiarono a sazietà.
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Su modello INVALSI
Il pinguino imperatore
1 È buffo: è un uccello con tante piume, che non vola ma nuota
2 benissimo. Può rimanere sott’acqua per una quindicina di minuti e
3 scendere a più di 400 metri e, quindi, pescare al buio.
4 Alto circa 120 centimetri e pesante fino a 37 chili, è il più grande tra i
5 pinguini.
6 Forma colonie molto numerose. In marzo tutta la colonia si sposta
7 camminando sulla terraferma, in modo buffissimo, anche per 120
8 chilometri.
9 Mamma pinguino e papà pinguino trasportano l’uovo da cui nascerà
10 il loro piccolo tenendolo a turno in equilibrio sulle zampe! I pinguini si
11 riconoscono tra loro grazie a una specie di verso-canzoncina.
12 La femmina, dopo aver deposto l’uovo, se ne va al mare con le amiche
13 lasciando al compagno il compito di covare! E se lei non ritorna sarà
14 il papà a nutrire il piccolo con un «latte speciale» che proviene da
15 un’apposita ghiandola.
16 Come tutti i pinguini, il pinguino imperatore in acqua è praticamente
17 invisibile perché scuro come il colore del mare visto dall’alto.
18 I predatori, così, non si accorgono di lui.
19 Le sue prede, invece, che dall’acqua del mare vedono il chiarore del
20 giorno, spesso non lo riconoscono perché la sua pancia è bianca.
Da “Focus Junior”, Le più incredibili curiosità sugli animali, Mondadori
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Su mode llo INVALSI
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Su modello INVALSI
* “Le sue prede, invece, che dall’acqua del * Indica con una X la parola di ogni
mare vedono il chiarore del giorno, spesso coppia scritta in modo errato.
non lo riconoscono perché la sua pancia è
bianca.” Si può dire anche: pinguino pinquino
A. le sue prede non lo riconoscono
equilibrio ecuilibrio
perché è molto piccolo
B. le sue prede non lo riconoscono ghiandola giandola
perché ha la pancia bianca e si inperatore imperatore
mimetizza
C. le sue prede non lo riconoscono compagno compagnio
perché è troppo scuro spece specie
D. le prede non lo riconoscono perché è chiarore ciarore
molto grande
gorno giorno
* “Le sue prede, invece, che dall’acqua del mare vedono il chiarore del giorno,
spesso non lo riconoscono perché la sua pancia è bianca.”
Quali sono i verbi? Sottolineali e analizzali in tabella.
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