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Giovanna Iorio

La grande bellezza

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Special thanks to Alan Bates and Silvia Stucky for their contribution.

Audio cover by Aida M. Zoppetti


Music by Lucio Lazzaruolo

Videos and music by Lucio Lazzaruolo


https://www.youtube.com/watch?v=cJjkS6BZ7go (London)
https://www.youtube.com/watch?v=AVSlCIPqEuA (Hertford)

Photos by Giovanna Iorio


Graphic design by Silvia Stucky

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Giovanna Iorio

La grande bellezza
Installation in the Woods

Sara Capoccioni
Nadia Chiaverini
Mariapia Quintavalla
Silvia Stucky
Matilde Tortora
Helena Guro

Hertford, London
21 December 2021 | Winter Solstice
51°47’46.3”N 0°06’34.2”W

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Che cos’è la bellezza? Ne abbiamo bisogno? La bellezza è necessaria? Dove si nasconde e cosa
cambia intorno e dentro di noi quando all’improvviso ci appare?
Ho rivolto alcune di queste domande ad amiche preziose che mi hanno risposto con trasporto ed
entusiasmo restituendomi bellissimi versi e luminose riflessioni: Sara Capoccioni, Nadia Chiaverini,
Maria Pia Quintavalla, Matilde Tortora e Silvia Stucky mi hanno donato la lettura dei loro versi e io
ho portato le loro voci con me nel bosco di Hertford per celebrare insieme la bellezza e il solstizio
d’inverno. Ho chiamato questa installazione nel bosco La Grande Bellezza, un omaggio alla scena
dell’omonimo film di Paolo Sorrentino in cui uno stormo di fenicotteri appare al protagonista
incarnando per pochi istanti il misterioso miracolo della vita.
I nostri fenicotteri rosa sono apparsi nel bosco all’alba del 21 dicembre e fino al tramonto sono stati
messaggeri di bellezza e poesia. Mi piace pensare che il sole abbia rallentato qualche istante
all’orizzonte prima di tramontare per la nostra intima festa della bellezza.
In questo catalogo troverete fotografie, testi e musiche per immergervi in questo sogno ad occhi
aperti di qualche ora. Tutti i testi, con le oniriche e bellissime musiche di Lucio Lazzaruolo si
possono ascoltare sulla piattaforma Soundcloud.
Ringrazio l’amica Aida M. Zoppetti per l’immagine che accompagna ogni audio e naturalmente
Silvia Stucky per questo meraviglioso catalogo che custodisce quello che ho cercato di creare.
Mentre scrivo un anno difficile e pieno di incertezze si sta per concludere. Il mio augurio per l’anno
che verrà è di riuscire a trovare bagliori di poesia e bellezza nella vita quotidiana e di lasciarsi
ispirare dal suo misterioso apparire.

Giovanna Iorio
Londra, 30 dicembre 2021

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Sara Capoccioni

La rossa melagrana

Mentre van lenti Cosi’ madre


in afonia di tempi per mano del frutto
gli odierni miei pensieri del tuo frutto
mi vien incontro torna remota la tua mano
l’amato futuro all’antico melograno
ferma all’attimo in cui
Dalla mano tremula per me cogli il ricco pomo
del figlio al suo ritorn, L’ultimo che resti
mi giunge cauto l’incanto da sgranare nel sole
Lucenti i chicchi rubini
Sul palmo regge il dono mi lasciano colare
d’una granata raffinata il sapore del tuo amore
preziosa per decoro
Ora l’oro dei nostri occhi riuniti
ripara dolce i lembi di queste vite.

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Nadia Chiaverini

Cosa sia la bellezza

Cosa sia la bellezza nessuno può dirlo con certezza d’uno sguardo amorevole
se davvero la bellezza salverà il mondo che accarezza e cura
una venere degli stracci o una vita presa a schiaffi il battito d’ali, il canto degli uccelli
nella vita di tutti i giorni si perdono insieme i sogni il respiro e l’alito del vento

Ne conosco il nome disperso in un soffio Non c’è solitudine


lo spreco del bello nel fruscio del volo nella dismisura dell’universo
il tintinnio del cucchiaio l’abbaglio dell’eterno
nello sprazzo opaco del mattino ora / messo a fuoco

perché non basta farci caso


a ciascuna cosa
pietra, sasso / non basta
C’è bisogno d’ascolto

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Maria Pia Quintavalla

La Casa dodici
dedicato alla dodicesima casa astrale, ultima, connessa al segno dei pesci

La Casa dodici è uno spazio ospitale, Ma un cavallo puntato ad


tutte le struggenti grazie piovono est
e segnano verso il cielo, le ausculta
di religiose dimore i rossi sogni è diritto e corre,
un cavallo più bianco è la sua mente
struggenti di sangue piovàno e corre più veloce del baleno,
esse parlano fu il passato -
da soffitti immensi o a cielo aperto
nella casa dodici ma nell’oceano noi possiamo riposare,
noi si entrerà aux splendides villes. disposti i musi dei cavalli all’eterno dove
sono rivolte
A volte le parole non servono le teste sui cuscini, o alle ginocchia
a descrivere dei nostri estatici compagni.
di epiche navigazioni, a cavalcare
la casa delle sciagure perché *
in fondo essa dista miglia
Ed ora non vedo più l’angelo sterminatore
e se più saggi noi ce ne dimentichiamo - che accompagnò la prima volta
le sue struggenti angosce. che seppi di abitare, anch’io
la casa dodici.

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Casa dalle infinite e rutilanti procelle
dove le barche progrediscono
nel non visto e temibile eco,
ecco sono giovani sirene farsi incontro
nella magnifica casa dodici

di procellose promesse e addormentati


sogni a loro prova,
ma Lei è viva.

Le scalinate delle rose, a esempio


sono reali,
sono di un trono che abbandonammo,
divino, per sederci in basso,
da pellegrini sempre più
piccoli, e che fare allora,
ritirare le allettanti promesse -

Nella casa dodici si procede


e si nuota come pesci
nell’infinito rotante delle lune.

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Silvia Stucky

La grande immagine

La vera bellezza è senza forma.


La grande immagine non ha forma. “È un continuo venire alla forma, un formarsi e un trans-formarsi.”
Nella natura “si scoprono le infinite relazioni che danno vita al reale; attraverso la molteplicità infinita delle forme si giunge a
cogliere la coerenza interna dei percorsi rigenerativi seguiti dalla natura nel suo darsi”. L’artista “partecipa e contribuisce alla
processualità dinamica del mondo; essa è intesa come un processo naturale, corrisponde alla disposizione interiore”. Ogni opera,
ogni immagine “è tanto meglio realizzata, tanto più compiuta, quanto più sa aderire e accordarsi alla spontaneità del mondo”.
I cinesi definiscono una pittura “con il termine meraviglioso, perfetto, secondo un ordine che non eccede quello della natura stessa”.
“Come non c’è frattura tra un piano sensibile e uno intelligibile nell’essere delle cose, così non c’è separazione tra natura e artificio.”
Nelle pratiche e nelle discipline cinesi e giapponesi la perfezione coincide con la naturalezza spontanea del gesto. La vera
naturalezza non è il punto di partenza dell’addestramento, ma la meta cui si tende, punto di arrivo di un ideale percorso verso la
maturità artistica e la comunione con il mondo. Bisogna diventare naturali. La fase culminante del processo di affinamento e di
ricerca è quella dell’abbandono, della liberazione: è la capacità di attingere spontaneamente alla propria disciplina. Ci si lascia alle
spalle sia l’adesione sterile alla forma, sia la volontà di distacco, che a sua volta potrebbe generare una forma di attaccamento o
produrre un’identificazione con l’idea stessa di libertà dagli schemi.
La naturalezza è ora davvero meravigliosa, perfetta, perché educata e raffinata dall’esercizio.
La grande immagine non ha forma. La grande immagine è meravigliosa
Se vi è forma vi è separazione. O è l’uno, o è l’altro
Se l’immagine prende forma non è più la grande immagine.
Tenete in mano la grande immagine e il mondo intero verrà a voi

tratto da: Shitao, Sulla pittura; François Jullien, La grande immagine non ha forma

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Matilde Tortora

Le Erbe Pioniere

Stanno di stanza in cielo farfalle a dire il loro pensiero,


compunta una Lolita si dà lo smalto alle unghie dei piedi,
instancabili si susseguono i nostri passi lungo le vie,
scorgiamo, di lontano, far capolino alcune erbe pioniere.

Fortunatina ha il viso arrossato dal tanto daffare,


nelle tasche del grembiule che vivaddìo! ha ereditato
rimesta sogni, radici; a volte si mette al Sole i capelli
ad asciugare e, occhi al cielo, sosta, comincia a cantare.

Al largo chiamato delle Vergini giravano scene di un film,


mia madre lo seppe perché stava quel giorno, non distratta,
al supermercato in fila e sentì un tale dire che s’era la mattina
recato a fare la comparsa e che sapeva che altre ne cercavano.

L’indomani ci recammo entrambe all’Ufficio Collocamento,


un foglio bollato avemmo in mano, vi leggemmo su scritto
che potevamo divenire comparse e figuranti, contente assai,
corremmo alle Vergini, autorizzate a essere anche noi nel film.

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Scorgemmo monitor di squinci, carrettieri in vesti sdrucite,
cavalli tacitati con zuccherini, luci affaticanti, voci provenire
perentorie dal megafono, le farfalle tacere frastornate, Lolita
che, estasiata, si mirava e rimirava le unghie dei piedi laccate.

Ci presero per fare delle comparsate, ma prima una scostante aiutante


ci squadrò da capo a piedi, poi di malavoglia ci assegnò dal mucchio
vesti chissà quante altre volte da chi indossate, molto stropicciate.
Non prestammo attenzione alle piccole pulci che ci facevano ciao.

Faticammo, sudammo, ci entusiasmammo. Le scene tutte andarono


a buon fine. Il cielo cominciò a divenir viola, qualcosa quelle luci
volevano dirci. Fenicotteri rosa si allontanavano, migravano, in alto
emettevano voci. Fortunatina ancora più bella, col capo alzato stava.

Attendemmo pazienti, ci vollero mesi prima che il film venisse proiettato,


sedute al cinema, per tutto il tempo allo schermo tenemmo fissi gli occhi
fino a che apparve la parola FINE e comprendemmo allora che quelle scene
con noi, con stretto forte in mano il nostro foglio bollato, le avevano tagliate.

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Helena Guro

Pink flamingos will appear in the dark woods of Hertford to celebrate the longest night of the year on 21st December.
Voices of poets, reflecting on the power of beauty and the mysterious dialogue between humans and Nature, will be activated
during the day.

“Try to breathe the way the pines whisper in the distance, the way the wind passes disturbingly, the way the universe palpitates.
Imitate the breathing of the earth and the phases of the clouds”. This poem called Finland gets close to these ideas, including
approaching, phonetically, the sound of conifer branches in Finland while recalling a person through those forest whispers.

Finland, poem by Elena Guro (1910). Voice: Galina


Musijina-Nikiforova (available on UbuWeb). Music by
Lucio Lazzaruolo.
The video was part of UNDERLAY at SET
Woolwich, 27th November 2021, Riverside House,
Beresford St, London.

Finland

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Lucio Lazzaruolo

Lucio Lazzaruolo è componente fondatore del Notturno Concertante, gruppo col quale ha realizzato
sette cd. Notturno Concertante ha collaborato con Tony Pagliuca (tastierista delle Orme), con il poeta
bolognese Stefano Benni, con lo scrittore Andrea Tarabbia, vincitore del premio Campiello, e con
le attrici Lina Sastri, Pamela Villoresi, Daniela Poggi, Barbara Alberti. Di recente il gruppo si è
esibito in diversi concerti con il cantante scozzese Ray Wilson (ex Genesis).
Ha inoltre composto le musiche per la serie La clinica degli animali di Tania Pedroni, Canale 5, 2002;
Terra e fede, Rai 2, 2002.
Lazzaruolo ha sonorizzato vari racconti radiofonici della scrittrice Giovanna Iorio per RAI Radio
3 e le installazioni sonore Voices of trees della stessa autrice, presenti a Londra, Tel Aviv, Parigi, New
York, Francia e Spagna. In Italia queste installazioni sono presenti a Tolfa, Narni (PG) e Roma.

https://www.youtube.com/watch?v=AVSlCIPqEuA https://www.youtube.com/watch?v=cJjkS6BZ7go

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Sara Capoccioni

Nasce a Pozzuoli (Na). effettuando frequenti


soggiorni in Francia, fin dall’infanzia, per ragioni
familiari.
Inizia ben presto la sua carriera d’insegnante, in
Italia, proseguendola in Belgio, dove si trasferisce
con i due figli e dove, da circa un ventennio, insieme
al marito, ha creato la TRE-A Galerie che si occupa
di arte contemporanea.
Nella sua vita, la poesia costituisce una passione
costante, esercitata da sempre, ma rimasta a lungo in
una dimensione privata.

La rossa melagrana

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Nadia Chiaverini

Vive e lavora a Pisa. Ha pubblicato i seguenti libri di poesie:


L’età di mezzo, Ibiskos Ulivieri, 2004; Dai profumo al fiore, Ibiskos
Ulivieri, 2005; L’altra metà del cielo, Ibiskos Ulivieri, 2008;
Smarrimenti, Helicon, 2011; I segreti dell’Universo, CFR Edizioni,
2014; Poesia stregatta e altre visioni, Carmignani Editrice, 2015;
Notturni e ombre, Carmignani Editrice, 2018.
Suoi versi con interventi critici sono pubblicati in I Quaderni
dell’Ussero, Puntoacapo, 2013. Sue liriche, che hanno ricevuto
vari premi e riconoscimenti, sono presenti in blog letterari,
riviste e numerose antologie.
Partecipa attivamente a circoli culturali, manifestazioni
letterarie e letture pubbliche, promuovendo incontri su
tematiche sociali e sulla questione femminile.

Cosa sia la bellezza

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Silvia Stucky

Vive e lavora a Roma. Il lavoro include pittura, libri


d’artista, fotografia, video, installazione e performance.
Ha partecipato a festival video e ha esposto in gallerie
e musei in Italia, Argentina, Cile, Ecuador, Egitto,
Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Indonesia,
India, Iran, Marocco, Olanda, Stati Uniti, Svizzera,
Thailandia, Turchia.
“Fare arte è sollecitare un pensiero, fare domande,
attendere l’inaspettato, stupirmi per ogni nuvola che
passa, per ogni foglia che cade, per ogni riflesso
nell’acqua di una pozzanghera; vedere ogni fenomeno
collegato al tutto, non separato” S. Stucky.
Ha scritto sul suo lavoro Francesca Gallo: “Dalla carta
all’installazione, dalla performance al video, la ricerca
di Silvia Stucky è fatta di interventi minimi in cui La grande immagine
l’autorialità si assottiglia nel riprodurre le decorazioni
orientali, nel disporre un erbario, nel riprendere
fenomeni naturali o comportamenti umani spontanei,
esaltando una bellezza involontaria, alla luce del
rispetto per l’altro in tutte le sue forme”.

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Mariapia Quintavalla

Vive a Milano. Suoi libri: Cantare semplice,1984; Lettere


giovani 1990; Il Cantare, 1991; Le Moradas, 1996;
Estranea (canzone), 2000, introduzione di A. Zanzotto;
Corpus solum, 2002; Album feriale, 2005; Selected Poems,
(bilingue antologia), China, 2010; I Compianti, 2013;
Vitae, 2017; Quinta vez, 2018. Tra le Antologie, Alma
Mater BO, 2019, Braci, Bompiani, 2021.
Riviste: “Nuovi Argomenti”, Andrea Zanzotto, 1995,
“Almanacco Mondadori”, Maurizio Cucchi, 2008.
Cura Donne in poesia omonimo festival, Milano, 1985,
Campanotto,1988; Bambini in rima, Alfabeta 1988.
Sua ricerca: letteratura di genere e pedagogia del testo
poetico.
Tra i Premi: Cittadella, Alghero Donna, Nosside,
La Casa dodici Città S.Vito, Contini, Europa in versi, Città di Como,
cinquina al Viareggio, 2000. Tradotta: Italian review
poetry (A. Polcri); Une autre poésie italienne, Sorbonne IV
(J.C. Végliante); Terre des femmes, (Angèle Paoli);
Traduzionetradizioni (Zingonia Zingone). Conduce
laboratori di italiano scritto, Lettere, Università di
Milano. Installazioni voce con Giovanna Iorio.

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Matilde Tortora

Autrice di diversi libri di poesie tra cui Casa Tettoia, Periferia,


1980 (Premio Joppolo-Piccolo); Un avo aggiunto/Monte Pavone,
Andrea Livi Editore, 1990; sue poesie sono in diverse antologie,
tra cui Care Donne (a cura di E. Malagò e G. Prosperi),
Forum/Quinta Generazione, 1980; Poesia Erotica Italiana del ‘900
(a cura di C. Villa), Newton Compton, 1980. Ha vinto il
premio Poesia della Casa Internazionale delle Donne nel 1990.
Ha ideato e curato “Poesia in corpore”, Università degli Studi
della Calabria, 1994. Sue poesie sono state pubblicate sulla
rivista “Poesia” di Crocetti, maggio 2000. Ha partecipato a vari
eventi, tra cui “Letteratura all’Orto Botanico, Festival di
Letteratura. Le voci della scrittura” (diretto da G. Weiss),
Roma, 1988, e all’edizione 1989; “La nascita della poesia” (a
cura di L. Pignotti), Palazzo Braschi, Roma 1979; l’anno
seguente presso Biblioteca Comunale Centrale, Firenze; Le Erbe Pioniere
Palazzo Bosdari, Ancona; Istituto di Cultura Italiano, Colonia.
In uscita per la Mongolfiera Editrice il libro L’abbecedario del
bosco. Nel 2000 è stata insignita del Premio della Cultura della
Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Giovanna Iorio

Vive a Londra dal 2017 dove insegna


letteratura italiana.
Ha pubblicato diverse raccolte tra cui Ora
rischiara, EscaMontage, 2019; Succede nei paesi,
Fara, 2018; Poesie d’amore per un albero, Albeggi
Edizioni, 2017; La neve è altrove, Fara, 2017;
Haiku dell’Inquietudine, Fusibilia, 2016;
Frammenti di un profilo, Pellicano, 2015, con
Postpoesia di Renzo Paris. È presente in
diverse antologie tra cui Cuore di preda (CFR) e
SignorNo (SEAM). Scrive racconti (Dormiveglia,
Fare Editore) e radiodrammi (Rai 3 e
Radiolibramioci web).
Nel 2012 ha portato il progetto Little Free
Library in Italia. Ha creato la Poetry Sound
Library map, la prima mappa mondiale delle
voci poetiche nel 2018.

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Audio cover by Aida M. Zoppetti
https://soundcloud.com/giovanna-iorio-79570700

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