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20 AUTOMOBILI D’EPOCA

Lancia Aprilia,
l’ultima creazione
di Vincenzo Lancia
® Un po’ di storia e aneddoti spine e, con il passare del tempo, alla ten- da due custodi, poco prima dell’orario di
Sviluppata nel 1935 dall’ingegnere Sola e sione si sostituì lo scoramento. chiusura, disteso sotto l’Aprilia. Con l’au-
perfezionata da Virginio Gismondi, l’Aprilia Solo al ritorno, durante una sosta nei silio di una torcia elettrica ne stava stu-
è un concentrato di innovazioni tecniche. pressi di Voghera, Lancia prese i comandi diando le sospensioni.
Nel giugno 1936, dopo quasi un anno di della vettura; la guiderà ad andatura so- Rapidi come fulmini i custodi afferrarono
prove su strada, Vincenzo Lancia, dovendo stenuta fino alle porte di Torino. Ad un l’intruso per le caviglie trascinandolo let-
recarsi a Bologna, ordinò che di buon mat- tratto sollevò le mani dal volante e, guar- teralmente via dalla vettura.
tino passassero a prenderlo a casa con il dando fisso davanti a sé, esclamò «Che «Ma che fate!» urlava il signore in inglese
prototipo, ormai quasi definitivo, dell’Apri- magnifica macchina!». Ai compagni di viag- «state prendendo un abbaglio!». Fu por-
lia. In vettura vi erano Gismondi, l’ing. gio, dopo ore di silenzio e tensione, s’inu- tato al cospetto del direttore del salone;
Verga e Tacchini (addetto al reparto col- midirono gli occhi. non appena vide l’intruso il direttore di-
laudi). Lancia prese posto accanto al con- La vettura venne presentata al Salone del- venne paonazzo e intimò ai due custodi
ducente. l’auto di Parigi nel 1936 come Lancia Ar- «Imbecilli, lasciate subito il signor Ford!».
Durante il tragitto Lancia apri bocca solo dennes, nome con il quale veniva ven- Dopo essersi più volte scusato il diret-
per far notare la velocità eccessiva rag- duta dalla filiale francese della Lancia. tore non riuscì a trattenersi dal chiedere
giunta dal conducente (130 km/h); questo Il giorno dell’inaugurazione un signore, che cosa ci facesse il famoso costruttore
silenzio tenne gli altri occupanti sulle magrolino e avanti negli anni, fu sorpreso americano Henry Ford sotto l’Aprilia. Que-
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sti rispose all’attonito responsabile che vano ancora il parabrezza verticale. Bel-
l’Aprilia era l’unica macchina di tutto il lissima la modanatura che scorre lungo
Salone che meritasse una tale figuraccia! tutto il tetto; unitamente al telaio auto-
Il giorno seguente Vincenzo Lancia, infor- portante, essa fornisce la rigidità neces-
mato dell’episodio, invitò Ford allo stand saria per supplire all’assenza del mon-
e gli illustrò fino ai dettagli i molti segreti tante centrale fra le porte; assenza che
dell’Aprilia. La famosa rivista inglese «The permette un accesso molto ampio all’in-
Autocar» alla presentazione della vettura terno della vettura, in particolare al sedile
scriveva: posteriore. In vettura possono prendere
«Quest’auto vivrà negli anni senza accu- posto comodamente quattro persone, al
sare i segni del tempo». posto di guida spicca il quadro strumenti,
Messa in produzione il 24 febbraio 1937 con uno stile art decò e completo, dotato
venne fabbricata, con qualche ritocco, fino di un particolare indicatore del livello car-
al 1949 per un totale di circa 30’000 burante. Al posteriore due piccoli lunotti,
unità. Purtroppo Vincenzo Lancia non po- che ritroveremo sulle prime Maggiolino,
trà assistere alla riuscita commerciale posizionati però troppo in alto per garan-
della sua vettura; morì il 15 febbraio del tire una buona visibilità durante le mano-
1937 vittima di una crisi cardiaca. vre. Per la meccanica potrebbe valere lo
slogan «innovazione a tutti i costi»; il mo-
tore, che sviluppa 48cv, è dotato di un mo-
Lancia Aprila 1500 noblocco in alluminio con i quattro cilindri
disposti a v (stretto) e sfasati, con il ri-
del 1947 sultato che la testata in ghisa ha una
® La nostra prova e le nostre sensazioni pianta praticamente quadrata! Il propul-
Leggera, pesa solo 880 Kg, colpisce per la sore, per limitare le vibrazioni, poggia su
forma aerodinamica della sua carrozze- due balestre. Si rimane a bocca aperta
ria; grazie ai parafanghi raccordati al co- quando s’intravvede, in mezzo alla distri-
fano, la forma della coda ed al parabrezza, buzione ad albero a camme in testa, le
molto inclinato per l’epoca, il suo coeffi- candele immerse per metà nell’olio; que-
ciente di penetrazione (CX) è di soli 0,47. sto significa che alla loro sostituzione
In quegl’anni molti altri costruttori monta- l’olio entra nei cilindri! Altra raffinatezza
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meccanica il sistema di raffreddamento. minuziosamente regolati. Stupisce come Buona la frenata con i quattro tamburi a
Esso prevede il radiatore dotato di un foro la vettura scorra sulla strada, solo acca- comando idraulico di cui quelli posteriori
al centro per alloggiare la dinamo, su que- rezzando il pedale dell’acceleratore in un posti accanto al differenziale; come tutti i
st’ultima è montata la ventola. La pompa attimo ci ritroviamo in quarta marcia a sistemi a tamburo, per evitare brutte sor-
dell’acqua non è posizionata, come nei 100 km/h; basso per le prestazioni e prese, non bisogna abusare del freno, in
motori convenzionali, sul blocco motore, l’epoca il consumo medio di 10 litri per particolare nelle lunghe discese.
ma è posta sotto il radiatore; si nota an- 100 km. Il motore mantiene un buon Terminiamo il viaggio immersi nei comodi
che l’adozione di una calandra termosta- ritmo e permette di mantenere un’anda- sedili in panno grigio che contribuiscono
tica. All’avantreno vi sono le sospensioni tura regolare; all’entrata delle curve il a garantire un ottimo confort ai passeg-
a ruote indipendenti tipo Lancia con am- passaggio delle marce avviene con dol- geri. Che dire in conclusione, stupenda e
mortizzatori a bagno d’olio; indipendenti cezza ed in uscita le riprese, sia in terza geniale vettura, all’avanguardia per quei
anche al posteriore, ma con balestra tra- che in quarta marcia, sono ottime. tempi; dei nostri giorni l’unico neo: la dif-
sversale e barre di torsione. ficoltà nel reperire i ricambi e il loro costo
proibitivo, ma che importa, volete mettere
® In vettura, si parte! il piacere di guidare una Lancia Aprilia!
Inserendo la chiave, del tipo a forma di A cura di Valentino Belotti
chiodo, e azionando la leva che comanda Fotografie di Athos Passoni
il motorino d’avviamento, il motore s’av-
via senza incertezze; il rumore grintoso
sembra provenire da una cilindrata ben
più grande dei suoi 1500cc. L’innesto
delle marce è preciso, la frizione morbida
e senza strappi.
Partiamo: buona la tenuta di strada, an-
che se le sospensioni all’avantreno sem-
brano un po’ dure; preciso lo sterzo dove
non sentiamo il famoso “shimmy” (scuo-
timento del volante) che i detrattori impu-
tavano alle Lancia, ma qui tutti gli organi
delle sofisticate sospensioni sono stati

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