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Una visione di insieme

Le decisioni della Banca D’Italia sono finalizzate al perseguimento di due obiettivi: la stabilità
monetaria e la stabilità finanziaria. Dall’anno della sua costituzione, 1893,sono cambiate molte
cose. Il cambiamento più significativo è sicuramente l’introduzione dell’euro e l’avvio dell’Unione
bancaria. La Banca D’Italia si occupa della moneta sotto diversi aspetti: dalle scelte di politica
monetaria alla gestione dei sistemi dei pagamenti. Questo ente è anche un’autorità di vigilanza:
svolge attività di regolamentazione, analisi e controllo sugli intermediari e gestisce le situazioni di
crisi. Vigila in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Per garantire
questa stabilità monetaria e finanziaria la banca d’Italia svolge un’ampia attività di ricerca e analisi
in campo economico, giuridico e statistico. La Banca D’Italia dedica anche una crescente attenzione
al tema dei cambiamenti climatici che possono influenzare la stabilità finanziaria.
L’assetto di governo
La Banca D’Italia è un istituto di diritto pubblico, pur essendo nata con una struttura privatistica
simile a una S.P.A. Nel tempo questa struttura è stata integrata da diversi meccanismi,tra i quali
quello che preclude ai partecipanti al capitale di intervenire sulle decisioni istituzionali. Il
Governatore ha il compito di formulare decisioni e interventi sia per quanto concerne la politica
monetaria sia in tema di vigilanza. Al Direttorio spetta l’assunzione di provvedimenti a rilevanza
esterna. Il Direttore Generale coadiuva il governatore nell’esercizio delle sue funzioni,
l’assemblea dei partecipanti nomina i membri del consiglio superiore, il presidente e i
componenti del collegio sindacale. Il Consiglio superiore esercita le funzioni di amministrazione
generale e controlla l’andamento della gestione. Il collegio sindacale svolge una funzione di
controllo sull’amministrazione della banca.
La Banca d’Italia e l’Europa
La Banca D’Italia è parte integrante del SEBC e dell’Eurosistema. Le principali istituzioni a cui la
banca partecipa sono:

• La BCE: avente la responsabilità delle condizione della politica monetaria e per l’area Euro;

• Il Comitato Europeo per il rischio sistemico: che ha il compito di sorvegliare i rischi nel sistema
finanziario della UE;

• L’autorità Bancaria europea: che opera per assicurare un livello di vigilanza nel settore
bancario;

• L’SSM:il sistema integrato per la vigilanza bancaria;

• L’SRM:il sistema integrato per la risoluzione delle banche in dissesto;

• La nuova autorità europea per l’antiriciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo;


Il contributo alla cooperazione internazionale
In qualità di banca centra la Banca d’Italia partecipa a numerosi organismi internazionali in campo
economico, finanziario e statistico svolgendo un ruolo di rappresentanza dell’Italia e di
collaborazione tecnica con il governo (G7,G20,BRI,FMI).

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Il dialogo con le istituzioni e le autorità finanziarie nazionali
La Banca d’Italia coopera con le istituzioni e le autorità nazionali in diverse forme: consulenza
tecnica e promuove studi e convegni. Questi organi sono: il Parlamento e il Governo, il ministero
dell’Economia e delle finanze (MEF), l’autorità giudiziaria e le diverse commissioni di vigilanza.
Il contributo in tema di finanza sostenibile
La banca d’Italia fornisce un contributo alla funzione di investitore di autorità monetaria,
macroprudenziale e supervisione degli intermediari finanziari e di istituto di ricerca. Dal 2019 la
Banca d’Italia ha adottato i principi di sostenibilità ambientale,sociale e di governo societario.
La presenza sul territorio Nazionale e all’Estero
La Banca d’Italia svolge le proprie funzioni sul territorio nazionale attraverso una struttura di
filiali presenti in tutte le regioni. Tra il 2006 e il 2022 il numero di filiali è passato da 97 a 38.
Questo decremento è dovuto alla necessità di migliorare la qualità dei servizi offerti e per ridurre i
costi.
I valori istituzionali
Per svolgere con efficacia le proprie funzioni le banche centrali devono essere indipendenti.
L’indipendenza della Banca d’Italia si articola in vari aspetti:

• Indipendenza istituzionale;

• Indipendenza personale;

• Indipendenza funzionale e operativa;

• Indipendenza organizzativa;

• Indipendenza finanziaria.
Da questa indipendenza deriva per la Banca la necessità di rendere conto del proprio operato:
quanto più un’istituzione pubblica è autonoma,tanto maggiore è la sua responsabilità nei confronti
dello stato e dei cittadini.
Le risorse finanziarie
Le principali fonti di reddito della banca sono rappresentate dal reddito monetario determinato dai
proventi connessi con l’esercizio dell’attività monetaria ,della gestione delle riserve ufficiali del
paese e dalle tariffe per i servizi offerti. La Banca D’Italia è il quarto detentore di riserve auree al
mondo. Il quantitativo totale di oro detenuto dall’istituto è di 2.452 tonnellate.
Le persone e l’organizzazione del lavoro
L’istituto seleziona il proprio personale in base alle competenze attraverso concorsi pubblici aperti
a tutti i cittadini dell’Unione Europea, promuove percorsi di crescita professionale e manageriale e
attua un’attività di formazione. Le persone che lavorano in Banca sono poco meno di 7.000. I
laureati costituiscono il 62% del totale.

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