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A) PRONOMI TONICI
Le forme forti (toniche) hanno un proprio accento, e hanno per questo motivo, un rilievo maggiore:
I pronomi tonici me, te, lui (esso), lei (essa), noi, voi, loro ( essi ), sé - si usano:
a) in funzione di complemento oggetto, quando si vuole mettere in evidenza il pronome ( altrimenti si preferisce la
forma atona) :
B) PRONOMI ATONI
I pronomi atoni mi, ti, lo, gli, la, le, ci, vi, li, le, ne, si chiamate anche particelle pronominali, si usano :
b) in funzione di complemento indiretto di termine, ma in questo caso esso non è introdotto dalla preposizione a:
Ci e vi sono pronomi personali atoni di 1ª e 2ª persona plurale con funzione di complemento oggetto e di
complemento di termine senza la preposizione a:
1
Vi ho visto.
Ci ha scritto.
a) avverbi di luogo:
Non ci credo.
Non ci penso neppure !
La particella ne può essere un pronome quando significa “di quella cosa” – “di quella persona”.
Hai visto mio figlio? Perché non me ne parli? (ne= di lui = pronome)
Hai ancora un po’ di pane? Me ne dai un pezzo? (ne= di quella cosa = pronome)
da non confondere la particella ne quando invece ha valore di avverbio di luogo.
Ne è pronome personale atono di 3 ª persona singolare e plurale e dimostrativo e come tale può assumere la
funzione di alcuni complementi. In particolare:
complemento di specificazione:
complemento di argomento:
Ne possiamo discutere.
complemento partitivo :