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Amico mio, in economia (come in Borsa), la cosa più grave è sempre lasciarsi
convincere dalle opinioni, senza tenere conto dei fatti.
Si ricorda, nel 2000, quando Tiscali veleggiava quasi a 150 euro e, molti "opinionisti"
la vedevano "volare" fin oltre 200?
I fatti, a quel tempo, erano che l'ISP sardo non aveva mai guadagnato una lira e, a
quel tempo, era poco più di un'aziendina da pochi "spiccioli" di fatturato che, grazie
alle opinioni (interessate) di pochi furbi, spuntava prezzi da asta di Christie.
I fatti sull'India e sulla Cina sono i seguenti: fino al 1820, Cina ed India erano (di
gran lunga) le nazioni più ricche del pianeta e, da sole, producevano quasi l' 80% del
PIL mondiale.
Perché, allora, la "storia" non s'è mai occupata di quei paesi, se erano tanto ricchi?
Perché la "storia" che noi studiamo, è quella che abbiamo scritto noi (occidentali).
India e Cina, dunque, sono due paesi che, nell'era della globalizzazione, hanno le
"capacità" di dominare il mondo.
Caduto il muro, tre miliardi di persone si sono messe in marcia verso la "nostra idea"
di ricchezza, e ciò ha provocato la fine del "modello" di sviluppo occidentale, facendo
saltare le "classi" ed ampliando, al nostro interno, la differenza tra ricchi e poveri.
Sicché gli stipendi medio-bassi sono bloccati (e continueranno ad esserlo per altri
30-40 anni, finché non si sarà raggiunta la parità con gli stipendi di quegli altri),
mentre quelli alti (grandi managers, artisti e campioni dello sport internazionali,
etc...), crescono a dismisura.
I comunisti radicali sono fuori dal parlamento italiano, perché gli operai stanno
scomparendo e, quelli rimasti, si sentono minacciati non più dai padroni ma da .....
altri operai dell'est.
I prossimi 30-40 anni, dunque, saranno gli anni del Caos, in cui si navigherà a vista,
senza schemi di riferimento.
Leggetelo e capirete come ragionano i cinesi ...... essere acqua che si adatta a tutti i
modelli ......mentre noi occidentali abbiamo bisogno di "modelli" a cui adattare la
nostra vita (da ciò la grande fortuna della pubblicità), loro si adattano a qualsiasi
situazione.
Noi abbiamo il senso etico della storia e della vita che, nel nostro schema, scorrono
verso un obiettivo (si vive per imparare, per conquistare il paradiso, per diventare
migliori etc...), loro non hanno obiettivi strategici e prendono, ogni giorno, ciò che
possono.
Noi siamo continuamente "dilaniati" dalla ricerca del "senso" della vita, dalla
scoperta della meta del nostro viaggio su questa terra; mentre, per loro, l'unica cosa
che conta è il ...... viaggio.
Ecco perché i prossimi 30-40 saranno il loro tempo; quando saltano gli schemi, a
vincere sono quelli che hanno sempre giocato senza schemi.
In conclusione: personalmente non sarei affatto stupito se, entro la metà di questo
secolo, la Cina ritornasse ad essere la prima potenza (economico-militare) di questo
pianeta; e siccome dubito che lo zio Sam (gli Stati Uniti d'America) si faccia "scalzare
pacificamente", sono anche convinto dell'inevitabilità di uno scontro armato.
Veniamo al trading.
Partenza in picchiata per il titolo Parmalat. L'azione del gruppo alimentare ha avviato le contrat
sonoro. In questo momento il titolo cede l'8,55% a 1,997 euro. A indebolire la società di Collecc
sera. Nei primi tre mesi dell'anno, Parmalat ha evidenziato un utile pari a 90,2 milioni, in calo ris
prima. I ricavi sono invece saliti del 6,7% a 926,9 milioni.