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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA

Facoltà di Medicina e Chirurgia


Dipartimento di Scienze Biomediche, Odontoiatriche, Morfologiche delle Immagini Funzionali
Sezione di Scienze Radiologiche
Scuola di Specializzazione in Radioterapia
Dir. Prof. S. Pergolizzi

Storia della Medicina


CDL Medicina e Chirurgia

Prof. Antonio PONTORIERO

Pad. E Piano IV Tel. 0902212929 e-mail apontoriero@unime.it Radioterapia Pad. E Piano -1


Medicina
s. f. [dal lat. medicina, in origine ars
medicina, femm. dell’agg. medicinus
«pertinente al medico o al curare», der. di
medĭcus «medico2»]. La scienza che ha per
oggetto lo studio delle malattie, la loro cura
e la loro prevenzione.
Triangolo di Ippocrate

• Questo triangolo rappresenta la visione di Ippocrate, secondo cui il medico è al servizio dell’arte e il
malato aiuta il medico a combattere la malattia. Infatti secondo egli l’arte si compone di tre termini:
medico, malato, malattia. Questo triangolo è tutt’ora attuale, si parla infatti di relazione clinica.

• La figura geometrica propone dei percorsi di indagine complementari in base ai 3 punti di vista del
triangolo ideale.
I. Il rapporto medico-malato ci informa sull’aspetto teorico ed eziopatogenetico della malattia.
II. Il rapporto malato-malattia affronta le problematiche legate al vissuto individuale della
sofferenza.
III. Il rapporto malattia-malato documenta l’impatto della malattia sulla società.
IV. Il rapporto medico-malato riconduce all’ambito della deontologia e dell’etica professionale.
Triangolo di Ippocrate

Aspetto Teorico ed
Eziopatogenetico
Deontologia-Etica
professionale

Vissuto individuale Impatto della malattia


della sofferenza sulla società
MALATTIA

ILLNESS VISSUTO DISEASE ANORMALITA’ SICKNESS RICADUTA


INDIVIDUALE PATOLOGICA SUL SOCIALE
Tipi di Fonte

Arte e
Resti Umani Fonti Letterarie
Archeologia

Storia della
Paleopatologia Iconodiagnostica
Medicina
Paleopatologia
(PALLOS+PATHOS+LOGOS)

Studio basato su rilievo di segni morbosi dimostrabili in individui


appartenenti al passato. Grazie alla paleopatologia siamo in
grado di ricostruire la PATOCENOSI. PATOCENOSI= insieme delle
malattie che caratterizzano un determinato luogo in una
determinata epoca.
Scopo della Paleopatologia

MEDICO ANTROPOLOGICO

Scoprire le malattie del passato Ricostruire gli stili di vita delle epoche
e relazionarle a quelle presenti passate.
per prevedere in anticipo le
possibili evoluzioni (il discorso
ha maggior valenza per le
malattie genetiche).
In questa immagine vediamo dei
nani a corte. I grandi signori
vivevano in compagnia dei nani.
Questo ci dimostra che il nanismo
in quegli anni non era vissuto
come una malattia , anzii nani
erano molto apprezzati.
• Laura Battiferri ,Bronzino Pittore del ‘500.

Possiamo notare l’ esoftalmo e il gozzo segni


tipici della malattia tiroidea. Proprio in
quegli anni il primo medico descrisse la
patologia tiroidea probabilmente causata
dall’ingestione di acque contaminate
provenienti da acquedotti igienicamente
inadeguati.
In questa figura vediamo un
medico e l'abbigliamento
tipico negli anni della
malaria. L’abito è lungo fino
ai piedi, inoltre il medico
indossa una maschera e dei
guanti il tutto per
proteggersi da un possibile
contagio.
Crocifisso di Giotto:

In questo corpo crocifisso vediamo la


protrusione dei visceri. Il colore del
ventre è diverso rispetto a quello
degli arti inferiori. Questo colore e la
protrusione sono segno di
decomposizione del corpo. Il sangue
sul corpo risulta essere coagulato.
Da tutti questi elementi si può
arrivare alla conclusione che il
pittore ha usato come modello un
cadavere di un uomo morto almeno
da tre giorni.
Lorenzo Il Magnifico:

Dalla letteratura sappiamo che questo


personaggio aveva una voce rinolarica ed era
asnomico (non riusciva a sentire gli odori).
Dagli studi effettuati con RX sulle ossa del
cranio del Magnifico si è dimostrato un
difetto anatomico delle ossa del palato.
Questo difetto era causa dei disturbi
precedentemente detti.
Eleonora di Toledo:

Quando non si riusciva scoprire quale


fosse stata la causa di morte si
attribuiva il decesso alla malaria
perniciosa (es:la morte di Eleonora di
Toledo). Inoltre già dal ‘500 venivano
effettuate autopsie sui cadaveri per
dimostrare se la morte era avvenuta
per cause naturali oppure no.
Cosimo I:

dagli esami effettuati sulle ossa è stato


dimostrato che questo personaggio aveva
un’artrosi lombo-sacrale dovuta al fatto che
indossava un’armatura molto pesante per
andare a cavallo. Già al momento della sua
morte era stata effettuata un’autopsia
infatti è stato ritrovato il cranio scalottato. Si
voleva dimostrare che la causa della morte
era naturale.
Francesco I Dei Medici:

Egli morì assieme alla moglie


Bianca nella loro villa di Poggio a
Caiano.Dalla letteratura sappiamo
che prima di morire i due stavano
molto male già da alcuni
giorni.Morirono a distanza di
poche ore.Nelle ricerche sono stati
ritrovati degli epatociti contenenti
arsenico che dimostrano che i due
erano stati avvelenati.
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Storia della Medicina Egizia


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Prof. Antonio PONTORIERO


• Papiro Ebers
Il papiro risale al 1550 a.C. circa ed è
composto da 110 pagine, il che lo rende il
più lungo papiro medico conosciuto.
Questo papiro tratti numerosi argomenti,
tra cui dermatologia, malattie digestive,
malattie traumatiche, odontoiatria e
ginecologia. Una delle cose più
importanti di questo papiro sono i
riferimenti alle emicranie, che
dimostrano che questo problema risale
almeno a questo periodo.
• Papiro Edwin Smith
Databile attorno al 1600 a.C è la sola
parte sopravvissuta di un libro di testo
egizio sulla chirurgia dei traumi.
• Papiro di KahumIl
(1850 a.C.) è un compendio di
ginecologia, ma tratta anche di materie
diverse come veterinaria ed aritmetica.
Riporta anche una malattia ” che divora i
tessuti ”:.... il cancro.
Il Medico Egizio

I medici dell'antico Egitto erano molto numerosi ed esisteva una precisa gerarchia: a capo vi era il medico personale
del faraone, seguiva il supervisore e l'ispettore medico, i medici meno importanti e i medici di base. La formazione
avveniva presso le “case della vita“, poste vicino ai templi.

Il papiro Ebers descrive tre tipi di medici nella società Il papiro Smith descrive tre tipi di medici:
egizia:
• SUNU: medici civili che esercitavano presso le classi più
• I sacerdoti di Sejmet, mediatori con le divinità e umili e traevano le proprie conoscenze dai libri e dalla
conoscitori di un ampio assortimento di droghe, tra pratica empirica
questi Sabni, che godeva del titolo di "Medico capo • UABU: i sacerdoti di Sekmet, che curavano le classi
e scriba della parola del dio" privilegiate; mediavano con le divinità e conoscevano un
• I medici civili, (sun-nu), capaci di effettuare ampio assortimento di droghe.
guarigioni con la magia. • SAU: maghi guaritori, specializzati nella riduzione di fratture
• Aiutanti, denominati ut che non erano considerati e lussazioni, che lottavano contro i poteri invisibili legati ai
terapeuti, assistevano in gran numero alla casta mali inspiegabili o contro i mali originati dagli animali che
medica, anticipando la corporazione degli infermieri. assalivano l’uomo, come lo scorpione. Per la cura si
servivano di formule, incantesimi, amuleti e statue
guaritrici.
Gli attrezzi più comuni di un medico
erano: pinze, coltelli, fili di sutura,
schegge, trapani e ponti dentari.
Medicina Egizia
Medico Egiziano.

• Il vasetto=vaso d’unguento
• Freccia=cauterio, paragonabile al
bisturi di oggi.

Il medico era una persona di grande


rilevanza sociale (lo si nota dal fatto che
indossa le scarpe). Nell’antico Egitto
esistevano varie specialistiche mediche
a seconda della professione del
paziente.
Questa statua rappresenta
IMHOTEP, Dio della medicina per
gli Egiziani. A differenza delle altre
divinità, Imhotep è realmente
esistito. Era l’architetto che
inventò le piramidi. Più tardi
questo Dio verrà identificato con
Asclepio il Dio greco della
medicina, a testimonianza dei
legami tra il mondo egiziano e
quello greco.
• Questo occhio esprime il concetto di frazione (ad ogni parte della figura corrisponde una frazione)
• Il triangolo esterno dell'occhio ricorda un naso umano e si allinea all'inizio del tratto olfattivo.
• La pupilla è allineata con il talamo, che si riferisce alla visione.
OCCHIO DI • Il triangolo esterno si sovrappone alle aree 41 e 42 di Brodmann, che è il nucleo dell'udito umano.

ORUS: • La coda segue una forma e una lunghezza simili al percorso che ci permette di elaborare i gusti.
• La lacrima segue il percorso somatosensoriale, che è il modo in cui elaboriamo il tatto.
• Infine, la fronte segue il corpo calloso, dove elaboriamo i pensieri. Questo potrebbe collegarsi all'idea di un sesto senso
o simboleggiare la saggezza.
• Al di là dei sensi, l'occhio si allinea anche con la ghiandola pineale, una minuscola ghiandola al centro del cervello.
La funzione della ghiandola pineale che svolge un ruolo nel sonno e nella regolazione degli ormoni.
Gli antichi medici egiziani avevano già
compreso il collegamento del battito del
polso con il cuore, che consideravano il
centro della vita.
La conoscenza anatomica degli egizi,
però, aveva un grosso limite... l'etica
religiosa che imponeva di non oltraggiare
un cadavere...infatti per eseguire i riti
dell'imbalsamazione, si eseguiva una
sola incisione, necessaria per svuotare il
corpo delle viscere e accompagnata dalla
simbolica sassaiola che la famiglia del
defunto rivolgeva all'imbalsamatore.
L’imbalsamazione:

Al fine di mantenere integro il corpo


veniva praticata l’imbalsamazione.
Durante tale procedura attraverso la
narice sinistra veniva tolto il cervello
che in seguito veniva buttato, mentre
tramite un’ incisione addominale
sinistra venivano prelevati stomaco,
polmoni, fegato, intestino. Questi
organi venivano posti nei vasi Canopi.
Solamente il cuore rimaneva in sede.
Si riteneva infatti che nell’Aldilà il
Morto venisse sottoposto alla
“pesatura del cuore” durante la quale
venivano posti sulla bilancia il cuore
del defunto e una piuma . Come il
cuore sta al centro del corpo e lo
comanda così il faraone sta al centro
dell’Egitto e lo governa.
Durante tale procedura attraverso la
narice sinistra veniva tolto il cervello che in
seguito veniva buttato, mentre tramite un’
incisione addominale sinistra venivano
prelevati stomaco, polmoni, fegato,
intestino.
Stomaco, polmoni, fegato,
intestino venivano posti nei
vasi Canopi. Solamente il
cuore rimaneva in sede.
Solamente il cuore rimaneva in
sede. Si riteneva infatti che
nell’Aldilà il Morto venisse
sottoposto alla “pesatura del
cuore” durante la quale
venivano posti sulla bilancia il
cuore del defunto e una piuma
. Come il cuore sta al centro
del corpo e lo comanda così il
faraone sta al centro dell’Egitto
e lo governa.
Queste immagini rappresentan
o un arto atrofico in seguito a
Poliomielite. Il soggetto quando
veniva rappresentato sui papiri
aveva sempre un bastone,
quindi si può risalire alla
patologia poliomielitica sia dai
resti dell’arto che dalle
immagini.
• La mummia di Nesparehan, un sacerdote di Amon della XXI Dinastia, fu esaminata nel 1920 da Ruffer e
mostra i tipici segni del collasso dei corpi vertebrali dovuta alla tubercolosi e della conseguente cifosi.
• In queste statue si nota il Gibbo, segno tipico del morbo di Pott (tubercolosi ossea).
Benché gli Egizi fossero considerati validissimi odontoiatri, non
sono stati trovati molti riscontri su questo argomento. anzi
sono state ritrovate moltissime mummie con ascessi profondi
e penetranti senza traccia di estrazione del dente malato e un
ascesso dentario e il diabete sono stati con molta probabilità la
causa della morte della donna faraone Hatshepsut.
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Storia della Medicina Greca


CDL Medicina e Chirurgia

Prof. Antonio PONTORIERO


La Medicina Greca
Nelle prime fasi, la medicina occidentale era una medicina teurgica, in cui la
malattia era considerata un castigo divino, concetto che si trova in moltissime
opere greche, come l'Iliade, e che ancora oggi è connaturato nell'uomo.
Omero e la Medicina
Greca

• Già nei poemi di Omero ci sono vari spunti


di medicina: l’Iliade ad esempio si apre con
una pestilenza inviata da Apollo
testimoniando una concezione della malattia
intesa come punizione divina, come
testimonia il termine “NOSOS” sempre al
singolare. La malattia non si addice all’eroe
omerico: c’era sempre un elemento
meraviglioso che permetteva ai feriti di
tornare in campo immediatamente, unica
eccezione la ferita di Filottete (traditore che
verrà abbandonato su un isola solo) che
suppura.
La Medicina Greca
Non ci sono testimonianze che descrivono il
progressivo decadimento provocato dalla malattia.
Dato che la fanteria era il centro dell’esercito greco,
le ferite al tronco sono le più frequenti. La spada era
l’arma più mortale mentre l’arco lasciava maggiori
probabilità di sopravvivenza (il rischio di morte era
proporzionale alla distanza fra avversari).
Le zone più vulnerabili erano la zona epatica e la
giugulare. Alcuni passi dimostrano la conoscienza di
organi non direttamente visibili:

• Il giavellotto di Merione provoca la morte di


Fereclo lacerndogli la vescica
• Nel duello fra Achille e Deucalione il primo
sostiene di avergli mozzato il capo mettendo a
nudo il midollo.
La Medicina Greca
Le ferite venivano trattate in modo
semplice: veniva estratta l’arma,
succhiato il sangue , ma non si citano
strumenti medico chirurgici.

• La malattia dal singolare passa al


plurale con Esiodo grazie al mito di
Pandora in cui si dice che le malattie
vengono da sole non per un intervento
divino (lei apre il vaso e da esso
escono tutti i mali del mondo; in fondo
al vaso rimane solo la speranza). Si
parla di patogenesi spontanea.
Bastone di Asclepio
• Il bastone di Asclepio è un antico simbolo greco
associato alla medicina. Consiste in un serpente attorcigliato
intorno ad una verga. Il bastone di Asclepio.
• Il simbolo della medicina è il serpente, animale sacro
perché ritenuto, erroneamente, immune dalle malattie.
Secondo un'altra versione nel simbolo non è rappresentato
un serpente, ma l'estirpazione del Dracunculus medinensis o
verme di Medina. Comunque, il serpente aveva
un'importante funzione pratica nella medicina antica: nel
tempio di ogni città c'era una sorta di cunicolo con i serpenti.
Il tempio, infatti, non era solo un luogo di devozione, ma
anche un luogo dove si portavano i malati: la fossa dei
serpenti serviva a spaventare il paziente, a cui probabilmente
venivano date anche delle pozioni, per indurre uno stato di
shock e fargli apparire il dio che così lo guariva.
La Medicina Greca
• Nel VII-VI sec a.C.: cambia la visione del
mondo, si inizia a pensare che l’origine sia
dovuta a elementi fisici (acqua,aria).
All’interno della filosofia della natura si
sviluppa la medicina

• Empedocle fu il primo a scoprire il


cervello.

• Pitagora creò una sorta di setta, intesa


come gruppo che si lasciava guidare da
una autorità. Gli appartenenti alla setta
erano vincolati da molti divieti. Famoso
il “divieto di astenersi dalle fave”
probabilmente era a conoscenza della
relazione tra le fave e i sintomi di emolisi
dei G.R. (favismo- anemia)
Pitagora
• Col passare del tempo la medicina prese sempre più le distanze dalla religione sino ad
arrivare alla medicina razionale di Ippocrate, che segnò il limite tra razionalità e magia.

• Le prime scuole si svilupparono in Grecia e nella Magna Grecia, cioè in Sicilia e in


Calabria. Tra queste, fu importantissima la scuola pitagorica.
• Pitagora, grande matematico, operava nell'isola di Samo, ma si spostò a Crotone quando
il tiranno Policrate prese il potere nella sua città. Egli portò nella scienza naturale, ancora
non definibile medicina, la teoria dei numeri: secondo Pitagora alcuni numeri avevano
significati precisi e, fra questi, i più importanti erano il 4 e il 7.

• Il 7 ha sempre avuto un significato magico, per es. nella Bibbia un numero infinito è
indicato come 70 volte 7. Tra l'altro il 7 moltiplicato per 4 dà 28, cioè il mese lunare
della mestruazione, e 7 per 40 dà 280, cioè la durata in giorni della gravidanza. Sempre
per la connotazione magica del 7 si diceva che era meglio che il bambino nascesse al 7°
mese piuttosto che all'8°.
• Anche il periodo di quarantena, cioè i 40 gg che servirebbero per evitare il contagio
delle malattie, è derivato dal concetto di sacralità del numero 40. Tuttavia la scuola
pitagorica non si limitò a questo, ebbe importanti allievi e in quel periodo nacquero
delle scuole filosofiche molto importanti.
Pitagora e la Scuola Pitagorica
Talete elaborò un'importante sistema secondo cui l'universo era costituito da: aria, acqua, terra, cui Eraclito
aggiunse il fuoco (i 4 elementi fondamentali). In questo periodo venne dato grande rilievo anche alle qualità, secco
e umido, freddo e caldo, dolce e amaro, etc.

Un grande allievo di Pitagora, Alcmeone di Crotone, nel VI-VII secolo a.C. fu il


primo ad avere l'idea che l'uomo fosse un microcosmo costituito dai 4
elementi fondamentali. Secondo lui dall'equilibrio degli elementi, che chiamò
isonomia o democrazia, derivava lo stato di salute, mentre lo stato di
malattia derivava dalla monarchia, ovvero dal prevalere di un elemento sugli
altri. Alcmeone fu anche il primo ad individuare nel cervello l'organo più
importante. Sino ad allora era stata data pochissima importanza al cervello,
che era sempre sfuggito all'osservazione: all'epoca greca il corpo era sacro e
non si praticavano dissezioni, ma veniva visto negli animali sacrificati come
una massa gelatinosa e fredda di scarso interesse. Alcmeone stabilì che il
cervello doveva essere l'organo che comandava l'organismo. Pare che si fosse
anche reso conto, fatto poi smentito da altri, che i nervi servissero per
condurre gli impulsi nervosi, ma questa notizia non ha lasciato traccia nella
storia della scienza di allora.
Ippocrate
La vera e propria medicina razionale è da attribuire ad Ippocrate (V sec. a.C.), padre della medicina. Ippocrate
visse tra il 460 e il 370 a.C. nell'isola di Coo o Cos, nel Dodecanneso, dove si sviluppò la scuola razionale, cui
vanno ascritti molti dei pensieri attribuiti ad Ippocrate, che visse nei 50 anni di pace periclea, periodo in cui fiorì
la filosofia. Operò nell'area del Mediterraneo e nei suoi viaggi toccò la Sicilia, l'Egitto, Alessandria, Cirene, Cipro.

La base della medicina razionale è la negazione dell'intervento divino nelle malattie. Anche la famosa malattia
sacra, l'epilessia, fu attribuita ad una disfunzione dell'organismo.

La concezione di Ippocrate si rifaceva a quella di Talete ed in parte anche a quella di Alcmeone di Crotone,
quando diceva che l'uomo è il microcosmo ed il corpo è formato dai 4 elementi fondamentali, nell'ordine aria,
fuoco, terra ed acqua. Secondo Ippocrate e la sua scuola (pare che addirittura si trattasse di suo genero Polibo),
agli elementi del corpo umano corrispondevano, in base a delle qualità comuni, degli umori: all'aria, che è
dappertutto, corrispondeva il sangue; al fuoco, caldo, corrispondeva la bile; alla terra, per il colore, corrispondeva
un umore scuro in realtà inesistente, forse osservato nella pratica dell'auruspicina, durante il sacrificio degli
animali. Il sangue della milza, venoso, molto scuro fu forse ritenuto essere un altro umore, diverso dal sangue, e
fu chiamato bile nera, atrabile in latino e o melaina kole' in greco; infine all'acqua corrispondeva il muco, o pituita
o flegma, comprendente tutte le secrezioni acquose del nostro corpo (saliva, sudore, lacrime, etc.), localizzato
principalmente nel cervello, che era umido e freddo come l'acqua.
L’esame obiettivo
secondo
Ippocrate
• Si basava su:

• 1-OSSERVAZIONE
• 2-PALPAZIONE
• 3-SACCUSSIONE

Inoltre veniva valutato il passato, il presente


del paziente, l’aspetto (facies hippocratica),
sonno-vegli e escreti.
Ippocrate fu il primo che mise in relazione la
salute con l’ambiente (inteso anche come stili
di vita, abitudini, dieta).
Nel momento in cui si sviluppava questa
medicina scientifica, rigorosamente separata
da religione e filosofia veniva elaborata una
nuova pratica terapeutica apparentemente in
contraddizione con questa, l’INCUBATIO.

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