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IPPOCRATE Ippocrate sarebbe nato nel 460 a. C.

a Cos (Coo), piccola isola greca del Dodecanneso vicino alla costa dell' Asia minore e alla citt di Cnido. Secondo la leggenda, dopo quattro anni di studi sia laici che religiosi, all'et di 17 anni, avendo imparato tutto ci che si insegnava, Ippocrate desider allargare il campo delle sue conoscenze. Part allora per l'Egitto evi soggiorn, si dice, tre anni. And a Menfi, a Canopo, dove sorgeva il pi grande tempio dedicato a Serapide, il dio guaritore.Vi si istru con osservazioni e letture. Fu iniziato alla saggezza dei sacerdoti e alla sapienza degli scribi. Ebbe modo di osservare dei malati afflitti da malattie esotiche, sconosciute in Grecia. A contatto con questa medicina sacrdotale si sarebbe anche perfezio-nato nell'arte d'interpretare i sogni. Nel Trattato dei sogni, attribuito alla scuola di Cos, si pu osservare che Ippocrate ha dato, ante litteram, un certo spazio alla psicoanalisi. Ritornato dall'Egitto a Cos attraverso i mari,si sarebbe sposato con una giovane dell'isola, che gli avrebbe dato almeno tre figli. Ippocrate si dedic quindi allo sviluppo della scuola di medicina.Comp altri viaggi di studio e di pratica nelle isole del mar Egeo, a Rodi, Cnido, Delo, fino in Tessaglia Questa smania da congressista o da incaricato di missione rimane invariata ai giorni nostr. Un medico vuole sempre imparare, e soprattutto, di tanto in tanto, staccarsi dalla quotidianit della sua pratica professionale. Nel 429, quando Ippocrate si trovava sulla via del ritorno verso Cos, ad Atene scoppi un'epidemia di peste rimasta famosa. Secondo gli storici miet 50.000 vittime, tra cui Pericle. Le strade erano piene di morti e di moribondi. Si sostenuto che Ippocrate fosse presente, ma Tucidide non ne parla. Non si sa dunque se fu Ippocrate a far accendere agli incroci e nelle strade enormi roghi di alberi e piante odorose. L'epidemia fu vinta, non si sa se per l'isolamento creato da questi bracieri, per il fuoco purificatore dell'aria o per un 'attenuazione secondaria della malattia. La fama di Ippocrate divenne universale. Come ad altri personaggi e a certi sovrani, la leggenda gli attribuisce una bella favola orientale. Una volta il re di Macedonia Perdicca II, colpito da un crudele morbo dichiarato inguaribile dagli incolti medici macedoni, lo fece chiamare. Quando arriv alla corte reale, il suo collega della scuola di Cnido, il geniale Eurifone, lo aveva preceduto. Aveva intrapreso una cura organicista che per si rivel inefficace Dopo un esame e un colloquio privato con Perdicca, seguiti forse da uno studio dei suoi sogni, Ippocrate fu in grado di rivelargli che la sua malattia di deperimento era provocata da un amore represso per la bella Fila, concubina di suo padre.Il re dapprima si infuri per questa rivelazione, ma, passata la reazione aggressiva, ne riconobbe la giustezza. Soddisfece la sua passione e guar. La presenza simultanea di Ippocrate e di Eurifone al capezzale del re di Macedonia simboleggia l'antagonismo dei metodi di Cnido e di Cos, e le loro tendenze alternatamente dominanti nella medicina. Eurifone aveva curato il re con le sue abituali revulsioni e fu un fallimento. Ippocrate, attento all'esame dei segni generali e osservatore dei pi piccoli sintomi, scopr che il male di cui soffriva Perdicca aveva una causa morale. Con questa psicoanalisi accelerata e non molto ortodossa il medico svel una causa sconosciuta allo stesso paziente. Dopo che Perdicca si fu ristabilito Ippocrate venne ricoperto d'onori e di regali, ma invano il re lo supplic di restare alla sua corte. Questi fatti, non necessariamente apocrifi, dimostrano che la psico-terapia era praticata gi nell'antichit e permettono di seguirne l'evoluzione dalle origini con Melampo e Asclepio fino alla medicina dei templi e a Ippocrate. In seguito Ippocrate si sarebbe stabilito ad Atene. Nella palestra del chirurgo Erodico di Selimbria incontr i pi celebri filosofi ateniesi, soprattutto Socrate, di cui divenne amico. Scoppia la peste negli eserciti di Artaserse. Il re dei persiani chiede l'aiuto di Ippocrate e gli fa portare un messaggio scritto, in cui si parla solo dell'oro che pronto a donargli senza riserve. Ippocrate, indignato, manda al re questa risposta: Credo che la saggezza valga pi dell'oro. Non posso accettare tali offerte, n venire a guarire dei barbari che sono i nemici dei greci. Ippocrate che rifiuta i regali di Artaserse ricorda l'avventura di Eraclito che non volle curare Dario. Questi due episodi mostrano la natura dei rapporti esistenti tra il re dei persiani e le colonie greche. Secondo la leggenda, quando lo ricevettero a Eleusi con suo figlio Tessalo e lo invitarono a prendere parte ai misteri, gli ateniesi offrirono a Ippocrate una corona d'oro del valore di 100 pezzi d'oro.

Per C. Kerenyi, la corona d'oro sempre un'aureola, simbolo del sole. Un tale onore, leggendario, sottolinea dal punto di vista mitologico il carattere specifico del vero medico, sul piano vissuto della religione di Asclepio,che resta il simbolo della medicina. La medicina una scienza affascinante che si ispira alla possibilit di uscire dalle tenebre e che, grazie all'osservazione, l'esercizio e lo studio, potuta diventare una grande arte, una vera scienza terapeutica. La religione dei medici di Cos ruotava intorno a quel fuoco e al suo fulgore,simile al levar del sole Non certo che Ippocrate fosse anche misticamente pervaso da questo onore, se lo ottenne veramente. Dopo tale periodo Ippocrate passer da un paese all'altro, arricchendosi di esperienze nuove e insegnando anche la medicina. Sale al Nord, presso gli sciti. La sua descrizione antropologica della terra delle amazzoni testimonia una osservazione approfondita, frutto di un soggiorno prolungato presso queste popolazioni selvagge. Poi ritorn alla sua isola. Si dice che nell'estate del 378 il tempio di Cos sia stato bruciato. La biblioteca and distrutta e ben presto, secondo Plinio, i nemici di Ippocrate lo accusarono di aver appiccato l'incendio per distruggere documenti originali che non erano suoi, ma ai quali si sarebbe ispirato per i suoi libri.L'invidia medicorum di ogni epoca e l'accusa sicuramente pi vicina alla storia che alla leggenda. Ippocrate prefer non difendersi da questa accusa e, dopo la morte della moglie, decise di abbandonare Cos. Lasci il tempio e la sua clinica: non sieder pi sotto l'ombra del famoso platano dove insegnava agli allievi e scriveva le sue opere. In seguito sarebbe stato chiamato in Tracia dai cittadini di Abdera che volevano sapere se Democrito era veramente folle. Ippocrate li rassicur: Democrito era solo incompreso.Dopo questo incontro con Democrito Ippocrate sarebbe passato in Decelia, a Tanagra, in Macedonia, in Tessaglia. La leggenda afferma che nel 346 a.C., presso Larissa in Tessaglia, alcuni pastori trovarono un vecchio disteso al bordo della strada, con il braccio destro piegato sotto la testa e un lembo di mantello appoggiato al viso. Secondo alcuni, Ippocrate di Cos sarebbe morto all'et di 109 anni, secondo altri all'et di 112. Altri ancora lo fanno morire anche pi presto, ottuagenario. Tutto ci molto vago, ma dopo la sua scomparsa la leggenda narra che per molto tempo le api, il cui miele guarisce le afte dei bambini, andassero a sciamare sulla sua tomba. Questa , nelle sue linee generali, la vita d'Ippocrate secondo affermazioni incontrollabili. Essa presenta per una grande coerenza e resta un simbolo Considerato nel medio evo il padre della medicina ,Ippocrate era gi stato chiamato il grande da Aristotele, il divino da Apollonio e l'ammirevole inventore di tutto ci che bello da Galeno. Fino al XIX secolo fu il medico dalla fama pi larga e i suoi scritti, veri o apocrifi, stimolano ancora oggi le ricerche degli ellenisti e degli storici della medicina. Reale e mitica nello stesso tempo, 1'immagine di Ippocrate persister come un simbolo. Il suo celebre Giuramento,che numerosi medici contemporanei ancora rispettano, non certamente pi d'attualit, ma i suoi princpi generali testimoniano ancora dell'alta missione del medico.

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