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Periodico della Società Italiana di Farmacologia - fondata nel 1939 - ANNO VI n.

23 – Settembre 2010
Riconosciuto con D.M. del MURST del 02/01/1996 - Iscritta Prefettura di Milano n. 467 pag. 722 vol. 2°

La donna nella storia della medicina


Corrado Petrocelli
Magnifico Rettore, Università di Bari

Nel settembre del 1812 James La storia di Miranda Barry non Agnodice si sfilò la veste e rivelò
Stuart Barry si laureò in medici- è un’eccezione, ma solo uno de- la sua vera identità. Ancor di più
na all’Università di Edimburgo. gli episodi di un costume invete- i medici insistettero nell’opera di
Nel volgere di pochi anni diven- rato. Racconta Igino che ad Ate- diffamazione: era colpevole sia in
ne un famoso chirurgo militare, ne, nel IV sec. a.C., alle donne era quanto donna sia perché aveva
seguì le truppe britanniche in interdetto per legge ogni accesso esercitato sotto falso nome. Sta-
Africa, nei Caraibi, a Malta e in agli studi medici e alla pratica va per essere condannata a morte
Crimea, nel 1857 fu nominato terapeutica. Questo divieto fu at- quando una delegazione di ari-
ispettore generale degli ospedali tivo per molto tempo, durante il stocratiche si presentò ai giudici,
canadesi. Barry si conquistò la quale numerose donne morivano accusandoli di essere nemici del
fama di medico capace e brillan- di parto e di malattie agli organi genere umano: impedivano alle
te, sebbene assai eccentrico ed riproduttivi, perché per pudore donne di procreare e perpetua-
effeminato. impedivano agli uomini di aiu- re la specie (Hyg. Fab. 274). La
La piccola statura e la voce dai tarle a partorire o di curarle. Una protesta delle matrone funzionò
toni acuti non gli risparmiarono fanciulla, di nome Agnodice, elu- e così ad Agnodice fu accordato
critiche e dileggi, cui prontamen- se il divieto, si travestì da uomo il permesso di esercitare la pro-
te rispondeva a colpi di fioretto, ed andò ad Alessandria per studia- fessione. Anche la legge fu cam-
fino alla corte marziale. Soltanto re ostetricia con Erofilo, il noto biata: le donne poterono studiare
dopo la morte la verità fu sco- medico e anatomista. Ritornata medicina e svolgere attività te-
perta: James Stuart Barry era in ad Atene, esercitò brillantemente rapeutiche, ovviamente solo con
realtà Miranda Barry, una timida la professione, sempre vestita da pazienti di sesso femminile.
signora inglese che per tutta la uomo. Palesava la sua vera iden- Le rimostranze delle aristocra-
vita si era travestita da uomo pur tità solo al cospetto della donna tiche ateniesi non rappresentava-
di potere esercitare la professione da curare. I medici ateniesi si in- no alcuna rivendicazione di spe-
medica. Ma anche dopo la morte gelosirono a tal punto del succes- cie. Si trattò soltanto di un acco-
Miranda Barry fu vittima del pre- so del “nuovo collega” da accu- rato appello sulla base di esigenze
giudizio che negava ad una donna sarlo di «corrompere le mogli»: di natura biologica. Il pensiero fi-
la possibilità di esercitare la pro- secondo il capo di imputazione losofico del tempo, infatti, ripar-
fessione di chirurgo, per giunta le donne avrebbero simulato la tiva nettamente il genere uma-
di chirurgo militare. Le autorità malattia per farsi avvicinare dal- no nei due elementi, maschile e
di polizia chiusero, una volta per lo sconosciuto e abile taumatur- femminile. Tra questi l’elemento
tutte, il caso della sua identità di- go o, meglio, dall’accorto quanto femminile rappresentava una ge-
chiarando che si trattasse di un improbabile seduttore. Quan- nerazione a parte, successiva e
uomo. Il dossier che la riguarda- do, poi, i giudici dell’Areopago degradata. Fu Aristotele e la sua
va scomparve misteriosamente, si riunirono, il verdetto iniziale scuola a definire i caratteri della
senza lasciare tracce. fu di colpevolezza; a quel punto diversità dell’elemento femmini-
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le in un complesso di carenze: la originata da uomini e governata del nascituro, condotte osser-
donna ha un cervello di dimen- da uomini – quasi per errore ser- vando attentamente il volto della
sioni inferiori, un numero mino- ba, attraverso poco più che nomi, madre (se verde, sarebbe stato un
re di suture craniche – necessarie riferimenti impliciti, memorie maschio…), studi sulla sterilità.
alla massa cerebrale per aerare ed che assumono sovente il tono Le chirurghe, poi, effettuavano
adempiere alla sua naturale fun- della condanna, se impossibilita- parti cesarei, operavano tumori e
zione – una voce più debole, una te a chiudersi nel silenzio. A co- curavano fratture.
massa muscolare meno possente. minciare dagli albori del pensie- Da fonti epigrafiche e docu-
Carattere peculiare di questa de- ro occidentale, che prende forma mentarie sappiamo che anche
ficienza è uno stato di debolezza nell’opera di Omero. Nell’“Iliade” le città greche ospitavano donne
che prende forma in una creatu- incontriamo Agamede, figlia del medico e chirurgo. Ad Ippocrate
ra imperfetta, inferiore. Come il re degli Epei, che assiste i feriti si attribuisce la fondazione di una
bambino, la donna ha “un’anima sul campo di battaglia nella pia- scuola di ostetricia e ginecologia
senza autorità”; a differenza del na di Troia e non è un’infermiera nell’isola di Kos, alla quale però
bambino, che la acquisisce diven- improvvisata, ma un vero e pro- non erano ammesse studentes-
tando adulto, la donna ne è priva prio medico «che conosceva tut- se; queste, invece, frequentavano
per sempre. Tra i fenomeni bio- ti i rimedi, quanti la terra vasta la scuola concorrente, quella di
logici che regolano la sopravvi- produce» (Il. XI,740-741). E la Cnido, sulla costa dell’Asia mi-
venza del genere umano, nascere stessa Elena, nota per essere la nore. Ma anche ad Ippocrate era
donna è “teras”, un prodigio mo- sciagurata causa della guerra di noto il valore dei rimedi botanici
struoso; l’organismo femminile è Troia, è in realtà anche una gua- scoperti dalle antiche guaritrici.
solo un abbozzo, come quello di ritrice provetta: ha studiato me- Tra queste prime donne medico
un bambino, ma contrariamente dicina in Egitto con Polidamna, esperte in erboristeria v’era Ar-
a questo non ha alcuna speran- il cui nome significa «colei che temisia, potente regina di Caria,
za di raggiungere la perfezione. sottomette molti mali». La no- che, si diceva, conosceva le pro-
Nella generazione della specie tizia non desta stupore, perché prietà terapeutiche di tutte le
il corpo femminile è un’anoma- l’Egitto, spiega Omero, «produce piante officinali.
lia che reca impresso il marchio moltissimi rimedi, molti buoni e La medicina fu l’unica scienza
dell’impotenza, in quanto inca- molti cattivi; lì ognuno è medico, costantemente coltivata nell’Im-
pace di generare da sola perché esperto al di sopra di tutti gli uo- pero romano e quella medica fu
materia sorda e senza forma. È mini, perché discendono tutti da forse l’unica professione aper-
come una tavoletta, che non ha Pèone, il medico degli dèi» (Od. ta anche alle donne, che mai, è
significato fino a quando lo sti- IV,227-232). opportuno ricordare, raggiun-
lo non vi traccia, incidendoli, dei In Egitto anche le donne pra- sero uno statuto professionale
segni, parole e frasi, ma è anche ticavano la professione medica. lontanamente paragonabile a
un campo, sterile se non arato, o Studentesse e docenti da ogni quello rivestito nella società ro-
un forno, utile solo a cuocere un parte del Mediterraneo frequenta- mana, almeno fino al XIX seco-
cibo introdotto e preparato da al- vano le scuole di medicina a Sais lo. A Roma le donne medico, pur
tri. Nell’immaginario metaforico ed Eliopoli. Nel tempio di Sais si occupandosi prevalentemente
degli antichi la donna assume i legge questa iscrizione: «Sono di gravidanze, parti e malattie
caratteri del passivo o dell’in- venuta dalla scuola di medicina di ginecologiche, andarono ben ol-
compiuto, rappresentando così Eliopoli e ho studiato alla scuola tre il campo dell’ostetricia e stu-
un’anomalia, ma un’anomalia delle donne di Sais, dove le divi- diarono rimedi anche per altre
finalizzata, che rientra nei piani ne madri mi hanno insegnato a malattie. Negli ospedali erano
della natura per perpetuare la di- curare le malattie». Ad Eliopoli condotte, come schiave, donne
stinzione tra maschi e femmine studiarono anche Mosé e la mo- medico provenienti dalla Grecia,
funzionale alla trasmissione del- glie Zipporah nel 1.500 a.C., epo- anch’esse depositarie del sape-
la specie. ca in cui la regina medico della re scientifico greco nella stessa
Ebbene, a dispetto della soprav- XVIII dinastia, Hashepsut, con- maniera in cui lo erano i loro
vivenza plurimillenaria di conce- dusse una spedizione alla ricerca colleghi uomini. Aristocratiche
zioni misogine, nelle quali sono di piante officinali. Alcuni papiri romane furono attive nei luo-
gli uomini a scrivere di scien- medici egizi riportano questioni ghi di cura ed esercitarono pri-
za, anche le donne hanno fatto, di ginecologia, che anche nel ba- vatamente la professione, pure
come continuano a fare, scienza. cino del Nilo era la specialità più con discreto successo. Plinio il
Ne scopriamo l’esistere e l’agire praticata dalle donne. Nel papiro Vecchio ricorda Salpe di Lemno,
attraverso gli sparuti lasciti che di Kahun sono descritte diagno- esperta in oftalmologia, e Olim-
la tradizione – una tradizione si di gravidanza, ipotesi sul sesso pia di Tebe, nota ginecologa. Con
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Galeno collaborava Antiochis, torum” di Scribonio, sosteneva chirurgia e anestesiologia così
che si specializzò nelle artriti e come queste esponenti della fa- come nella cura della madre e
nelle malattie della milza. Forse miglia imperiale fossero ai loro del bambino e nel periodo post-
non è del tutto infondata la voce tempi famose nella pratica medi- partum. Nessun libro di tale le-
che circolava sul loro conto, e ca tanto quanto lo stesso Gale- vatura era mai stato scritto e lo
cioè che Galeno avesse copiato da no. Tra le donne che scrissero di sarebbe stato per secoli» (Kate
Antiochis non pochi rimedi tera- ginecologia, ma anche di derma- Hurd-Mead, Trotula, «Isis» 14,
peutici. Ugualmente famose era- tologia e cosmesi, considerate 1930, p. 364). Le prescrizioni
no Elefantide di Lemno o Laide. branche della stessa disciplina, del “Trotula maior” stupiscono
Di costoro apprendiamo qualche la più importante fu sicuramen- per la loro attualità, per esem-
notizia dai cenni, inevitabilmen- te Cleopatra, vissuta a Roma nel pio nell’enfatizzare l’importanza
te impietosi e diffamanti, sparsi II sec. d.C. Il suo trattato, il “De dell’igiene, della dieta bilanciata
nelle opere di Galeno, come in Geneticis”, fu ampiamente utiliz- e dell’esercizio fisico, come an-
quelle di Sorano di Efeso o nella zato almeno fino al VI sec. d.C., che nell’attenzione agli effetti
“Storia Naturale” di Plinio il Vec- quando si confuse con l’opera di dello stress. L’ampia diffusione
chio. Elefantide scrisse trattati di un certo Muscius. Fu poi più vol- del trattato rende complicato
medicina e insegnò a Roma. Si te ricopiato ed attribuito ad altri ogni tentativo di individuarne
diceva che fosse così bella da fare autori, ovviamente tutti uomini. con precisione i caratteri origi-
lezione nascosta dietro una ten- Stessa sorte toccò all’opera della nari. Come l’opera di Cleopatra,
da per non distrarre gli studenti. contemporanea Aspasia, specia- anche lo scritto di Trotula fu ri-
Pari fama aveva Laide. Plinio non lizzata in ostetricia, ginecologia copiato diverse volte, altrettante
è molto generoso nei confronti di e chirurgia. Il suo scritto fu at- plagiato. Raramente il nome del-
entrambe, se descrive le loro pra- tribuito ad un uomo, di nome l’autrice compare, sia nei mano-
tiche terapeutiche in questi ter- Aspasio, oppure si credeva che scritti che nelle prime edizioni
mini: «a quelle notizie contrad- “Aspasia” fosse il titolo di un te- a stampa, sovente è trasformato
dittorie che Laide ed Elefantide sto perduto sulle malattie femmi- nell’equivalente maschile Trot-
hanno tramandato circa il potere nili, ideato forse in omaggio alla tus, talvolta in altri nomi, come
abortivo del carbone ottenuto più nota Aspasia di Mileto com- Eros o Erotiano. Eros era il me-
dalla radice del cavolo o del mirto pagna di Pericle, realizzato, ov- dico di Giulia, figlia di Augusto,
o della tamerice, se spento in quel viamente, da un uomo. Quelli di che aveva scritto un trattato di
sangue, come pure alle dicerie da Cleopatra ed Aspasia non furono ginecologia e di cosmesi, Erotia-
loro messe in giro quale quella casi isolati. Il problema dell’at- no il medico di Nerone o di Marco
che le asine non concepiscono tribuzione, strettamente legato Aurelio, autore di un commenta-
per altrettanti anni quanti sono alla possibilità di ammettere la rio alla ginecologia ippocratica.
i chicchi di orzo contaminati da presenza delle donne in ambito La confusione fu probabilmente
quel sangue che hanno ingerito, scientifico, si impone per ogni originata dal fatto che le opere di
e a quante cose paradossali o in tentativo di investigare il ruolo entrambi furono stampate all’in-
contrasto tra loro le due autrici femminile nelle diverse branche circa negli stessi anni del “Tro-
hanno pubblicato, l’una garan- della scienza. Ne è emblematico tula maior”. Chiaramente l’attri-
tendo la fecondità con gli stes- esempio il caso di Trotula, una buzione era priva di fondamento:
si espedienti indicati dall’altra delle “mulieres Salernitanae” sia Eros che Erotiano erano vis-
per la sterilità, è meglio proprio cui dobbiamo molti dei meriti suti secoli prima di molte delle
non credere» (Nat. XXVIII,23.81, nella rinascita del sapere medico fonti citate da Trotula, eppure gli
trad. U. Capitani). e nel rinnovato interesse per la storici sfruttarono queste incon-
Scribonio Largo, medico alla scienza degli antichi Greci. Del gruenze per attribuire la compo-
corte di Claudio, compilò un trattato più importante a lei at- sizione dell’opera a un uomo, un
elenco dei rimedi medici di cui tribuito, il “De passionibus mu- medico salernitano. Ma fu solo
era venuto a conoscenza sia a lierum curandorum”, noto come nel XIX secolo che uno storico
Roma che durante i suoi viaggi al “Trotula maior”, anche medici della medicina, Karl Sudhoff,
seguito dell’imperatore. Tra que- del nostro tempo non mancano tentò di sbarazzarsi, e una volta
sti cita le prescrizioni di donne di evidenziare i meriti: «Il tratta- per tutte, di Trotula e delle “mu-
illustri quali Messalina, la terza to conserva in ogni pagina il toc- lieres Salernitanae”. Secondo
moglie di Claudio, o Livia, mo- co gentile della donna medico. È Sudhoff quelle donne non erano
glie di Augusto, o Ottavia, la so- ricco di senso comune e pratico, affatto esperte in medicina, ben-
rella, o Giulia, la figlia. Giovanni molto aggiornato per quei tem- sì solo levatrici ed infermiere;
Ruellio, che nel 1529 pubblicò il pi: infatti è assai avanzato rispet- per questo mai sarebbero state
“De compositione medicamen- to allo standard dell’XI secolo in in possesso di quelle cognizioni
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di chirurgia così evidenti esposte per le battaglie condotte in nome offrì il suo talento di medico in
nel trattato. Il nome? Trotula era dell’emancipazione femminile, cambio di un’enorme somma di
nome molto comune a Salerno «con una lingua da vipera e una denaro. Alla corte del califfo fu-
all’epoca in cui risale l’opera. penna affilata come un rasoio», rono così convocati scienziati e
Nessuna meraviglia destava l’as- precisano le cronache del tempo. medici da ogni parte del paese,
sociazione di un nome comune Nel gennaio del 1753 scriveva tali e tanti da poter mettere alla
femminile con un trattato avente alla figlia, a proposito dell’edu- prova le virtù della fanciulla. A
per argomento principale l’oste- cazione da impartire alla nipote, un medico che la interrogava su
tricia. che la bambina avrebbe dovuto questioni di fisiologia, la schiava
Sull’equanime giudizio degli «nascondere qualunque cultura descrisse l’apparato circolatorio
storici dell’Ottocento gravava con la stessa sollecitudine con e osseo, gli organi interni, le re-
ancora il retaggio della facile iro- cui avrebbe celato di essere stor- lazioni dei quattro elementi con i
nia con cui gli uomini dell’Età pia o zoppa; far mostra di scien- quattro umori. Parlò dei sintomi
dei Lumi mettevano alla berlina za serve soltanto ad attirare su delle malattie enfatizzando l’im-
le “medichesse” da salotto. Scri- di lei l’invidia, e di conseguenza portanza di una dieta equilibrata
vono i fratelli de Goncourt: «La l’acredine più inveterata, di tut- e disquisendo con padronanza
passione per la medicina è quasi ti gli sciocchi e le sciocche, che contro l’usuale pratica del sa-
universale in questa società, fre- rappresenteranno certamente lasso. Citò Galeno a memoria e
quente è la pazzia per la chirur- almeno un terzo delle sue cono- rispose a tutte le domande che
gia. Pure molte donne imparano scenze». Era la consapevolezza le furono poste, passando poi lei
a maneggiare il bisturi. Altre di vivere in una società misogi- stessa ad interrogare il medico,
sono invidiose della contessa De na a dettarle, parola per parola, che replicò frustrato: «O Signore
Voisenon. Costei aveva appreso quelle considerazioni. Comin- dei Fedeli, ti chiamo a testimone:
dai medici che frequentavano il ciava a diffondersi per tutta Eu- questa fanciulla è più istruita di
salotto della nonna qualcosa del- ropa, e fin oltre il XIX secolo, un me in medicina, non posso mi-
l’arte della guarigione e praticava movimento di pensiero teso a surarmi con lei». Il califfo pagò
le sue cure tra gli amici, cioè su dimostrare, sulla base di pretese ad Abu al-Husn una somma di
tutti quelli su cui poteva mettere verità scientifiche, l’inferiorità denaro di gran lunga superiore a
le mani. Ma anche l’anatomia è cognitiva delle donne, in parti- quella richiesta e offrì alla schia-
tra le maggiori passioni femmi- colare che le donne fossero bio- va la possibilità di soddisfare
nili. Infatti una giovane signo- logicamente e intellettualmente qualunque desiderio. Tawaddud
rina, la contessa di Coigny, era inadatte all’attività scientifica. chiese soltanto di poter coltivare
talmente appassionata di questo Era troppo tardi: da più parti le gli studi di medicina accanto al
orribile studio che non viaggia- istanze di una scienza al femmi- suo signore, alla corte del califfo.
va mai senza portare con sé sul nile rivendicarono il loro ruolo Fu accontentata.
sedile della carrozza un corpo da nella società, e non già unica- A dispetto di ogni orgogliosa
dissezionare». mente nell’esercizio della pro- e legittima rivendicazione, che
E sottintendono: con la stessa fessione, quanto piuttosto nel affiora ora prepotente ora dimes-
frivola civetteria con cui avreb- più ampio campo dell’istruzione sa nell’evoluzione del pensiero
be portato un libro da leggere e della ricerca. scientifico, la storia della segre-
o un ricamo da ultimare. Ma i Eppure, nella più patriarca- gazione della medicina al fem-
de Goncourt non avevano co- le delle culture antiche anche minile resta pur sempre lunga,
nosciuto Mary Wortley Monta- le donne studiavano medicina. ancora tutta da scrivere. Proprio
gu, l’elegante e coraggiosa lady Frequentavano regolarmente, quando moriva Miranda Barry, il
inglese che, nella prima metà accanto ai loro colleghi uomini, dottor James con il quale abbia-
del Settecento, condusse espe- la Scuola di Baghdad. Parliamo mo inaugurato le nostre rifles-
rimenti importanti sul vaiolo, la delle donne medico nell’Islam. sioni, Elizabeth Garret Anderson,
malattia che aveva ucciso più di Non sono ricordate nelle crona- già infermiera al Middlesex Tea-
60 milioni di persone in tutto il che occidentali, ma sappiamo ching Hospital, completava i suoi
mondo, più di 45.000 nelle isole della loro esistenza grazie ai rac- studi di anatomia e chirurgia.
britanniche. Lady Mary non fu conti de “Le mille e una notte”. Ma ogni qual volta superava con
soltanto una brillante cultrice di Per narrare la storia di Tawaddud successo i suoi esami, le veniva
scienza, fu anche una delle don- Shaharazad impiega 26 notti. consigliato di non comunicare a
ne più affascinanti del tempo, fin Tawaddud era schiava di Ab al- nessuno i brillanti risultati otte-
da giovane nota per la sua erudi- Husn, signore di Baghdad. Per nuti. E quando, nel giugno del
zione, per lo spirito arguto e per salvare se stessa e il suo padro- 1861, un illustre docente pose
la forza d’animo, ma soprattutto ne dalla destituzione, Tawaddud agli studenti delle domande cui
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solo Elizabeth seppe rispondere, irlandesi si arrese e decise di am- 1985, pp. 30-53.
gli uomini presenti le chiesero metterle all’esame di abilitazione. 5. Cosmacini G., L’arte lunga. Storia
di abbandonare l’aula. Fu quin- Alla fine l’obiettivo fu raggiunto, della medicina dall’antichità a oggi,
di bandita dalle altre lezioni ed la vittoria strappata. Ma fu solo Roma-Bari 1997.
espulsa dall’Ospedale di Londra. una tappa di un cammino duro 6. Duby G. – Perrot M., Storia delle
donne in Occidente, I-V, Roma-Bari
Riuscì ugualmente ad intrapren- e difficile, una battaglia di una
1990-2002.
dere la carriera di chirurgo e fu a guerra lunghissima, combattuta
7. Dubois P., Il corpo come metafora.
fianco di Sophia Blake nella “bat- a prezzo di sacrifici e lotte. Per
Rappresentazioni della donna nella
taglia di Edimburgo”, un episo- secoli, ancora ai nostri giorni. Grecia antica, Roma-Bari 1990.
dio tanto significativo quanto 8. De Goncourt E. – de Goncourt J., La
isolato nella storia delle donne e BIBLIOGRAFIA
donna del XVIII secolo, a cura di F.
della medicina. E che merita la Sgarbati Bosi, Palermo 2010.
nostra attenzione. 1. Alic M., Hypatia’s Heritage. A History 9. Goodwather L., Women in Antiquity:
Un gruppo di donne tentò l’am- of Women in Science from Antiquity
An Annotated Bibliography, London-
to the Late Nineteenth Century, Lon-
missione alla Scuola di medicina Metuchen 1975.
don 1986. Trad. it. L’eredità di Ipazia.
di Edimburgo, organizzandosi in Donne nella storia delle scienze 10. Hamilton G., Trotula, «Modern Phi-
un percorso formativo apposi- dall’antichità all’Ottocento, a c. di D. lology» 4, 1906, pp. 377-380.
tamente studiato per loro. Sfor- Minerva, Roma 1986. 11. Igino. Miti, a cura di G. Guidorizzi,
tunatamente furono più brave 2. Aristotele. Le parti degli animali. Milano 2000.
degli uomini e così i loro colle- Riproduzione degli animali, a cura 12. Le mille e una notte, a cura di M.
ghi, considerandole una minac- di M. Vegetti e D. Lanza, Roma-Bari Jevolella, trad. di A. Dominicis, Mi-
1973. lano 1984.
cia, le denunciarono per frode.
In tribunale, e poi in appello, in 3. Bayon H.P., Trotula and the Ladies 13. Omero. Odissea, pref. di F. Codino,
of Salerno: A Contribution to the versione di R. Calzecchi Onesti, Tori-
Parlamento, le donne persero. no 1963.
Knowledge of the Transition between
La maggior parte del gruppo si Ancient and Mediaeval Physick, 14. G. Plinio Secondo. Storia naturale,
trasferì in Svizzera per laurear- «Prooceedings of the Royal Society traduzione e note di U. Capitani e I.
si a Berna e tornò qualche anno of Medicine» 33, 1940, pp. 471-475. Garofalo, Torino 1986.
dopo in Irlanda, dove fondò una 4. Benton J., Trotula, Women’s Prob- 15. Du Preez H.M., Dr. James Barry: The
propria Università, la “London lems, and the Professionalisation of Early Years Revealed, «South African
School of Medicine for Women”. Medicine in the Middle Ages, «Bul- Medical Journal» 98, 2008, pp. 52-58.
Finalmente l’ordine dei medici letin of the History of Medicine» 59,

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