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23 Regole per la pronuncia della “Z” e della “S” • Nelle parole elżeviro e belżebù.
Suggerimento: 3) Quando è seguita dalla vocale “i” seguita a sua volta da un’altra
Vi consiglio una prima lettura di queste regole, in seguito studiate unicamente quelle vocale.
che ritenete di non rispettare. Nell’eserciziario troverete delle schede di esercizi sulla Es.: zio, agenzia, polizia, ecc.
“z” e sulla “s” dove ogni errore vi rimanderà ad una regola da ripassare.
Eccezioni:
• Nella parola ażienda.
• Nelle parole di derivazione da “ż” sonora;
• La consonante “Z”
come romanżiere perché derivante da romanżo.
Nella fonetica italiana abbiamo due tipi di “z”:
– DOLCE, anche detta sonora: ż
4) Nei suffissi di sostantivi in “ezza”, “ozzo/a” e “uzzo”.
– DURA, anche detta sorda o aspra: z
Es.: pozzo, carrozza, puzzo, ecc.
Eccezioni:
La “ż” dolce è quella che utilizziamo per pronunciare la parola żanżara
• Nelle parole meżża e breżża.
mentre la “z” dura è quella che utilizziamo per la parola anziano. Come
potrete notare il suono della “ż” dolce è molto simile al suono delle con-
5) Nelle desinenze dell’infinito in “azzare”.
sonanti “ds” mentre il suono della “z” dura è uguale al suono delle con-
Es.: ammazzare, sghignazzare, rimpiazzare, ecc.
sonanti “ts”.
9) Nei participi passati e passati remoti in “oso”, “ose”, “osero” e “osi”. 5) Nelle desinenze del passato remoto e del participio passato in “usi”,
Es.: roso, propose, risposero, ecc. “use”, “usero” e “uso”.
NB. È ormai consuetudine nel mondo dello spettacolo pronunciare queste Es.: infu∫o, esclu∫i, protru∫o, ecc.
terminazioni con “∫ ” dolce. Eccezioni:
114 115
• Nel vocabolo chiuso.
NB. È ormai consuetudine nel mondo dello spettacolo pronunciare con “∫ ”
SCIOGLILINGUA
dolce anche le eccezioni di questa regola.
Gli scioglilingua sono un ottimo esercizio per l’articolazione. Purtroppo
6) Quando è seguita dalle consonanti sonore (“b”, “d”, “g”, “l”, “m”,
troppo spesso sono fatti con superficialità da chi non conosce la tecnica
“n”, “r” e “v”).
per una corretta esecuzione e quindi producono scarsi miglioramenti.
Es.: ∫barco, ∫mania, co∫mo, ecc.
Le regole da osservare per una corretta esecuzione sono:
1) Eseguire gli scioglilingua in piedi, mai seduti;
2) Piedi divaricati e separati da una ventina di centimetri;
3) Il peso del corpo deve cadere al centro, né sul piede destro né su quello
sinistro;
4) La respirazione deve essere diaframmatica (la pancia si deve gonfiare
mentre le spalle ed il petto restano fermi);
5) MAI ANDARE IN RISERVA D’ARIA, se durante l’esecuzione non
abbiamo più fiato e dobbiamo contrarre gli addominali per averne al-
tro, vuol dire che stiamo andando in riserva d’aria;
6) Mai svolgere gli scioglilingua a stomaco pieno;
7) Se durante l’esercizio cominciamo a sentirci stranamente leggeri,
comincia a formicolare un arto o vediamo puntini neri muoversi nel
nostro campo visivo interrompiamo subito l’esercizio, stiamo andan-
do in iperventilazione. In questo caso sediamoci immediatamente ed
attendiamo almeno 10-15 minuti prima di riprendere l’esercizio.
Gli scioglilingua vanno ripetuti cinque volte di fila senza mai sbaglia-
re. Se durante l’esecuzione incespichiamo su qualche parola o sbagliamo
qualche accento dovremo riprendere da capo fino ad arrivare a cinque ri-
petizioni perfette. Un buon metodo può essere quello di registrarsi per poi
riascoltarsi e giudicare l’esecuzione.