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I numeri in italiano

I numeri dopo dieci


I Numeri ordinali
I giorni della settimana
I mesi dell’anno
I stagioni dell’anno

Riportiamo di seguito i casi in cui la lettera “z” si


pronuncia con suono dolce:

1) Quando è seguita da due vocali, la prima delle


quali non è una “i”:

zoo, zuavo, zaino, Zeus, Zaira...


2) Quando si trova all’inizio di una parola e la
seconda sillaba ha come prima lettera una
consonante sonora:

“b”: zabaione, zibibbo, zibaldone, zebra...

“d”: zodiaco

“g”: zigrino, zigomo, zigote eccezione: zigano

“l”: zelo, zulù, zelante...

“m”: zimarra, zumare o zummare

“n“: zona, Zeno

“r”: zero, Zara

“v”: zavorra

“z”: zan-zara, zen-zero, zan-zibar, zuz-zurellone


3) Quando si trova in mezzo a due vocali:

nazareno, ozono, azalea, azoto, Azeglio...

eccezione: nazismo

4) Nei finali dei verbi in “izzare”:

organizzare, armonizzare, penalizzare,


concretizzare, sintetizzare...

eccezioni: rizzare
La Z sorda o aspra o dura

La “z” sorda o aspra o dura italiana, che noi


indicheremo come “z” è quella il cui suono può
essere riscontrato nella parola “facezia” e che sui
dizionari foneteci è segnalata come “z”.

Essa è spesso frutto della derivazione “ti” del


latino classico.

Esempio: facetia – facezia; pretium – prezzo;


tertium - terzo

Riportiamo di seguito i casi in cui la lettera “z” si


pronuncia con suono aspro:

1) Quando è seguita da “i” che forma dittongo:


zio, pazzia, dizione, razzia, agenzia, polizia,
polizia, vizio, tizio, razionale, anziano, divorzio,
grazia, grazie, dazio, strazio, malizia, Lucrezia,
ozio, astuzia...

2) Quando si trova ad inizio parola e la seconda


sillaba ha come prima lettera una consonante
sorda:

“c”: zucchero, zucca, zucchina, zuccotto, zinco,


zoccolo, zecca

“f”: zuffa, zaffata, zufolo, zolfo eccezioni:


zafferano, zefiro, zaffiro

“p”: zampa, zappa, zuppa, zampogna, zampina,


zoppo, zeppo...

“t”: zitto, zittire, zattera eccezioni: zeta, zotico


3) Quando viene immediatamente dopo la lettera
“l”:

alzare, calza, scalzo, calzolaio, milza, infilzare,


mascalzone, filza, sfilza...

eccezioni: elzeviro, belzebù

4) Nelle terminazioni in “zione”:

terminazione, direzione, colazione, addizione,


frazione, posizione...

5) Quando è doppia:

pizza, pazzo, pozzo, strozzare, strozzino, struzzo,


carrozza, spruzzo, bellezza, carezza, prezzemolo,
durezza, purezza, prezzo, pezzo, nozze,
piccozza...

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