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SCHEDA LIBRO

Il razzismo spiegato a mia figlia

Autore: Tahar Ben Jelloun

Titolo: Il razzismo spiegato a mia figlia

Genere del libro: Romanzo scritto in forma di dialogo domanda-risposta tra l'autore del libro e la
figlia di circa dieci anni. La bambina rivolge al padre delle domande per cercare di capire il
significato della parola razzismo.

Personaggi principali:

- l'autore del libro Tahar Ben Jelloun, il quale è uno scrittore franco-marocchino, nato in Marocco
nel 1944, che vive a Parigi.

- la figlia dell'autore del libro di nome Mérième, di circa dieci anni.

Ambiente: La storia narrata nel libro è ambientata in Francia, nella città di Parigi.

Tempo: Le vicende si svolgono nell'anno 1998, dopo la manifestazione contro il progetto di legge
Debré (prevedeva la confisca del passaporto agli stranieri irregolari e la registrazione delle impronte
digitali di chi richiedeva un permesso di soggiorno in Francia).

Trama: L'autore partecipò alla manifestazione contro il progetto di legge Debré con Mérième, sua
figlia di dieci anni. Lei rimase colpita dagli slogan e dalle sfilate di protesta, e pertanto cominciò a
porre al padre delle domande sul razzismo. La prima definizione che lo scrittore dà del razzismo è
che esso è la tendenza a manifestare diffidenza e disprezzo per le persone che hanno caratteristiche
fisiche e culturali diverse dalle nostre. Il razzista ha paura dello straniero (soprattutto se è più
povero di lui) senza una valida motivazione. Il razzismo è un comportamento istintivo. L’uomo
infatti, come gli animali, tende a delimitare il suo territorio e i suoi beni. L'uomo solo tramite la
ragione e soprattutto l’educazione e la cultura impara a vivere insieme agli altri. Impara quindi che
esistono diversi modi di vivere e culture. Il razzismo non si fonda su basi scientifiche, eppure gli
uomini hanno provato a servirsi della scienza per giustificare forme di emarginazione. Alcuni
uomini, ad esempio, hanno iniziato a considerare inferiori altri uomini in base ad una presunta e
infondata superiorità della razza bianca (questo è avvenuto agli africani neri, agli aborigeni
dell'Australia e agli indiani americani tra il XVIII e XIX secolo). Il razzista, quando discrimina gli
uomini diversi da sè, non si rende conto che una società multirazziale può essere una fonte di
arricchimento personale. Alcune volte il razzista per motivare le proprie azioni tira in ballo anche le
religioni. Lo scrittore evidenzia, tuttavia, che le religioni non sono razziste. Sono i fanatici religiosi
e i fondamentalisti, che le fanno diventare razziste. Essi infatti interpretano a modo loro i testi sacri
e sono pronti ad uccidere gli altri ed alcune volte anche se stessi per quello che credono sia un
comandamento divino. Si deve sottolineare invece che tutti i libri sacri sono contro il razzismo.
Tutte le religioni infatti predicano la pace tra gli uomini. Nel libro è trattato anche il tema dello
sterminio degli ebrei, avvenuto durante la Seconda guerra mondiale a causa di Adolf Hitler, capo
della Germania nazista. Questo tipo di razzismo si chiama antisemitismo. Gli ebrei erano
considerati una razza inferiore e negativa. La forma di razzismo più estesa, però, è quella contro i
neri. Questo comportamento veniva giustificato negli anni del colonialismo. Attualmente le
battaglie per i loro diritti, non sono ancora terminate.

Il libro si conclude affermando che la lotta contro il razzismo deve avvenire ogni giorno e deve
cominciare dalla scuola e dalla famiglia.

Che cosa ti è piaciuto/non ti è piaciuto di questo libro:

Questo libro mi è piaciuto perchè mi ha fatto capire l'origine del razzismo e che dobbiamo
combattere contro di esso tutti i giorni, cominciando dalle piccole cose.

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