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I.T.S.T.

LABORATORIO: Tecnologie meccaniche di processo

RELAZIONE N.2 DOCENTI:

“G. MARCONI” CLASSE: 3 SEZ: AMM ALUNNO: Cetraro Edoardo DATA Consegna: 12/12/22
CAMPOBASSO
OGGETTO:
Prove di durezza Brinell e Vickers
OBBIETTIVI:
Analizzare e differenziare i materiali, sviluppare e migliorare materiali e tecnologie nel quadro di ricerca, determinare
parametri di durezza, importanti per l’uso dei materiali nell'industria, e per la relativa accettazione nell’ambito controlli
di garanzia della qualità, con anche un’analisi dei danni.
STRUMENTI UTILIZZATI:
Durometro Brinell
Durometro Vickers
Provino C20 per prova Brinell
Provino C45 per prova Brinell
Provino C20 per prova Vickers
Provino C30 per prova Vickers
Provino C45 per prova Vickers
Levigatrice a nastro
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI:
Durometro di Brinell: Esso è costituito dal suo corpo, ha un gruppo di generalmente 8 pesi per un totale di 108kg
(dipende dal tipo di penetratore), ha un volantino che permette di avvicinare il pezzo preso in prova al penetratore la sua
parte più importante. Può essere costituito o da una sfera d'acciaio o da una sfera in tungsteno e di conseguenza prende
nomi diversi. Nel caso venga usata una sfera in acciaio la prova viene nominata come durezza HBS Brinell (HBS =
hardness Brinell steel) mentre se la sfera è di tungsteno, noto come wolframio, la prova verrà nominata Durezza HBW
Brinell (Hardness Brinell Wolframio). Il valore di durezza è ricavato come rapporto tra la forza esercitata e la superficie
dell'impronta del testimone (quest'ultima proporzionale alla penetrazione della sfera).
A sinistra una schematizzazione della macchina, e a destra

una vista schematizzata dell’impronta e del penetratore Brinell


Durometro Vickers: Esso è pensato per testare tutti i tipi di metalli da molto teneri a molto duri. Il penetratore è costituito da
un diamante tagliato a piramide quadra con un'apertura di 136°. Con un carico di 10kg (varia in base ai tipi di durometri).
Come per la scala Brinell, il valore di durezza è ricavato come rapporto tra la forza esercitata e la superficie dell'impronta del
penetratore.
A sinistra una schematizzazione dell’impronta Vickers, a destra una impronta osservata al microscopio digitale.
Provino: Questo specifico oggetto è fondamentale per l’osservazione degli effetti dei penetratori su di esso, sono
standardizzati ed hanno delle nomenclature specifiche: ad esempio il provino C20 indica che nella composizione dello stesso,
oltre all’acciaio, è presente una percentuale di carbonio (pari al 20% come indica la sigla C20).
Provino standardizzato e vista con impronte reali

conseguite dalla prova Brinell.


PREMESSE:
Nella prova Brinell si dispone il provino al di sopra del volantino, poi lo si porta a sfioro del penetratore grazie alla
possibilità di regolare il volantino. A questo punto sganciamo la leva che comanda l’applicazione del carico (29400 N).
Quest’ultimo infatti deve essere applicato gradatamente e senza urti in un tempo di 10 sec, una volta giunti alla massima
applicazione lo si lascia agire per trenta secondi, dopo di che lo si toglie riportando la leva in posizione iniziale.
Successivamente si passa ad analizzare le impronte lasciate dalla sfera, grazie all’ausilio del microscopio (5x
solitamente). Attraverso l’oculare è sufficiente posizionarlo in modo centrato rispetto l’impronta, e andare a leggere il
valore diametrale dell’impronta riportato sulla scala graduata, questa lettura è molto delicata, infatti, richiede di
un’adeguata esperienza per assicurare valori precisi. Naturalmente bisogna eseguire più prove per avere un riscontro ed
effettuare una media. Viene indicata come durezza Brinell HB con penetratore sferico, e ha un’approssimazione del
centesimo di millimetro.
Nella prova di durezza Vickers, un metodo ottico, si misura similmente la dimensione dell'impronta lasciata dal
penetratore ovvero le diagonali dell'impronta. Nei metodi di misura della profondità di penetrazione, si misura invece la
profondità di penetrazione causata dal penetratore.
Maggiore è l'impronta lasciata dal penetratore sulla superficie di un pezzo (un campione) a una forza di prova definita,
più il materiale testato è morbido. Un’operazione importante da effettuare prima di porre il provino in prova è quella di
controllare la sua lucidatura e nel caso lucidare il provino poiché, la ruvidità in superfice può interferire con il
penetratore. Viene chiamata durezza Vickers HV, ed è approssimata al millesimo di millimetro, dispone di un
penetratore a base quadrangolare con angolo di apertura di 136° di diamante (per questo è la prova più utilizzabile poiché
può essere utilizzata con tutti i materiali). La sua prova si considera valida se il suo rapporto di impronte è compreso tra
0.24 e 0.60
Dobbiamo anche tener conto della classificazione dei materiali: ovvero la scala per cui i diversi tipi di materiali vengono
classificati in base alla loro “durezza” ovvero le caratteristiche di deformabilità plastica di un materiale.. È definita come
la resistenza alla deformazione permanente. La loro durezza (H) media si aggira in media attorno al 200. Per H=200
vengono indicati i metalli duri, H<200 è indice di metalli teneri, al contrario H>200 indica quelli durissimi.
FORMULE UTILIZZATE:
: viene utilizzata nella prova Brinell per calcolare la superfice della calotta dell’impronta (S) che è data
S
¿
π
¿
D
¿
h

dal prodotto tra Pigreco per D (Diametro della sfera del penetratore) moltiplicato per h (profondità/altezza
dell’impronta).
H
B
¿ : dove il fattore di conversione 0,102 serve per conservare immutati i valori delle
0.102 ×2× F
π ×D ( D− √ D 2
−d 2
)¿¿
durezze con il sistema originariamente adottato, prima dell'introduzione del sistema internazionale (SI). Esso viene
moltiplicato per il prodotto tra 2 e la forza applicata (F), il tutto fratto pigreco che moltiplica D, ovvero il diametro del
penetratore che a sua volta è moltiplicato per D , che è la radice del diametro del penetratore e quello
−¿ √ D −d
2 2

dell’impronta al quadrato meno D.


d
m
¿ : dove dm indica il valore medio del diametro dell’impronta, dato dalla media, quindi
d 1 + d 2 +d 3 +…. +d n
n ° mi su r a zi o n i

dalla somma di tutte le misure divisa per il numero di misurazioni.


h
¿
D− √ D 2 −d 2
: dove h sta per altezza o profondità dell’impronta, data dal rapporto tra diametro del
2
penetratore e misura della diagonale, fratti per 2.
d
¿ : la utilizziamo per trovarci d (diagonale dell’impronta) data dalla frazione sotto radice di HV
√e 0.189 moltiplicato per la forza.
H V
0.189× F
H

: l'equazione indicata ha un limite di accettabilità, in quanto i valori di durezza da lei dedotti,


V
¿
H
B
¿
0.189
¿
F
2
d

dipendono dalla relazione fra il carico F e il diametro D della sfera.


ε
a
¿ : dove è l’errore assoluto dato rapporto tra misura massima (Xmax) e misura minima (Xmin)
ε
a
X m a x− X m i n
2

fratto due.
ε
r
¿ : dove ε
r è l’errore relativo, dato dalla frazione tra l’errore assoluto e la misura media (Xm)
ε a
X m

: dove HV è la durezza Vickers data dal prodotto tra 0.1891 e la forza applicata fratto il
V
¿
0.1891
¿
F
2
d m

diametro medio al quadrato.


h
¿
d − √ D −d m2
: formula utilizzata per calcolare l’altezza dell’impronta data dalla diagonale meno la
2

2
radice del penetratore e della misura media dell’impronta, entrambe al quadrato.
SVOLGIMENTO PROVA BRINELL:
Posizionato il provino di C20 sull’apposito piattello, andiamo ad agire sulla ghiera filettata, in modo da portarlo a
contatto con il penetratore sferico da 10 mm, a questo punto sganciamo leva che comanda l’applicazione del carico
(29400 N).
Quest’ultimo infatti deve essere applicato gradualmente e senza urti in un tempo di 10 sec, una volta giunti alla massima
applicazione lo si lascia agire per circa trenta secondi, in successione lo si toglie riportando la leva in posizione iniziale.
Ora si passa ad analizzare l’impronta lasciata sul provino:
Ecco come si presenta il provino al termine della prova.

Naturalmente abbiamo eseguito più prove per avere un riscontro e poter far una media.
Per poter determinare la durezza, dobbiamo calcolare la superficie dell’impronta (in quanto conosciamo già il valore
della forza); per far ciò ci serviamo di un microscopio (5 x) in modo da rilevare con esattezza il diametro dell’impronta.
Attraverso l’oculare è sufficiente posizionarlo in modo centrato rispetto l’impronta, e andare a leggere il valore riportato
sulla scala graduata, questa lettura è molto delicata, infatti, richiede di un’adeguata esperienza per assicurare valori
precisi, ora si tratta di collocare l’impronta perpendicolarmente ai rispettivi assi e sfiorando i limiti dello schermo con il
bordo si possono riscontrare i valori degli spostamenti. Le prove eseguite hanno dato rispettivamente 3 impronte di
diametro rilevato pari a 4,35 mm e altre 3 impronte di diametro rilevato pari a 4,905mm. I valori ottenuti sono conformi
verificando il rapporto d/D compreso tra 0.24 e 0.6:
Entrambi i valori possono essere utilizzati, ma per correttezza useremo la media pari a 0,422. Una volta ottenuto il
diametro dell’impronta siamo in grado di calcolare la durezza Brinell:
dove:
F = 29400 N (carico applicato)
D= 10 mm (diametro penetratore)
d= 4,22 (diametro dell’impronta)
dunque andremo a calcolarci i relativi valori di durezza. Abbiamo ottenuto una durezza per provino di Acciaio C20 pari a
190 HB, i parametri fondamentali per la validità della prova sono stati rispettati, dunque la prova può essere ritenuta
valida. Eseguiremo gli stessi metodi per provare il seguente provino di acciaio C45.
A seguito vengono inserite entrambe le tabelle relative ai dati per l’acciaio C20 e C45
PROVA DI DUREZZA BRINELL HB (EN UNI ISO 6506-1 Febbraio 2006)
CONCLUSIONI PER PROVA BRINELL: Abbiamo ottenuto delle durezze per provino di Acciaio C20 e C30
rispettivamente pari a 176 HB e 267.7 HB, i parametri fondamentali per la validità della prova sono stati rispettati,
dunque la prova può essere ritenuta valida.
SVOLGIMENTO PROVA VICKERS:
La prova inizia preparando un provino di un materiale X (nel nostro caso poniamo in esame prima un provino di acciaio
C20) da essere sottoposto alla prova, il provino viene preparato rettificando due facce opposte e pulendole in modo da
non avere residui o imperfezioni sulle facce che potrebbero falsificare il risultato della prova. Una volta preparato il
provino viene calcolato, in base al materiale X, il carico a cui sottoporre il provino e la grandezza del penetratore conico
in punta di diamante da utilizzare, scelto il penetratore viene installato sulla macchina per la prova di durezza e dopo
viene pulito anche l’incudine dove andrà appoggiato il provino, finita la preparazione della macchina si prepara il carico
da imporre al pezzo escludendo il peso da dare come precarico al pezzo, fatto ciò si passa a fare la prova, si posiziona il
provino sull'incudine della macchina, dopo di che si porta il pezzo a toccare il penetratore agendo su un pomello
posizionato sull’albero filettato, alzando o abbassando l’incudine per posizionarlo correttamente, una volta posizionata la
provetta a toccare il penetratore, sempre agendo sul pomello, dobbiamo applicare un precarico alla provetta sempre
derivante dal materiale X a dal tipo di penetratore, a questo punto possiamo applicare il carico alla provetta, agendo su
una manopola posta sul lato della macchina e girandola lentamente per non sottoporre il pezzo a stress, sottoponiamo il
provino a un carico per circa 30 secondi, passati i 30 secondi dobbiamo togliere il carico dalla provetta, tirando la stessa
leva con qui abbiamo dato il carico, togliamo il carico e aspettiamo qualche secondo che la scala graduata posta sullo
schermo della macchina si assesti in modo da poter leggere la profondità dell’impronta creatosi dopo la prova, letta la
profondità prendiamo il pezzo e poniamo sotto un microscopio con scala graduata in modo da misurare il diametro
dell'impronta sul provino, dichiarata anche questa misura possiamo passare a calcolare la durezza del materiale
utilizzando una formula: HV = 1.854(F/D2), dove 1.854 è il coefficiente di proporzionalità in newton, dove F è il carico
applicato (misurato in chilogrammi-forza) e D2 l'area dell'impronta (misurata in millimetri quadrati), possiamo trovare la
durezza Vickers del materiale X.
Impronta che genera il penetratore piramidale a base quadrata della prova Vickers.

A seguito viene inserita la tabella che contiene i dati relativi ai provini di acciaio C20, C30, C45 presi in esame.
PROVA VICKERS HV (EN UNI ISO 6507-1) del febbraio 2006
CONCLUSIONI PER PROVA VICKERS: Abbiamo ottenuto delle durezze per provini di acciaio
C20/C30/C45, il loro valore medio di durezza Vickers è di 259.607 Hv, i parametri fondamentali per
la validità della prova sono stati rispettati, dunque la prova può essere ritenuta valida.
CONCUSIONI:
Possiamo concludere che entrambe le prove di durezza sono valide, anche se ognuna ha dei pregi e
difetti in base ai loro penetratori, le loro scale, e le loro rapidità di utilizzo. La Brinell, si basa, nel
calcolo della durezza, sulla misura del diametro dell'impronta lasciata dal penetratore. Anche la
Vickers si basa sullo stesso principio e la prova Vickers viene chiamata anche prova di
microdurezza.
Pero potremmo prendere in considerazione alcuni aspetti della prova Brinell.
Pro e contro di questa prova rispetto alla prova Vickers:

Pro Contro
Rischio di letture non corrette su materiali con
Preparazione del campione più veloce
grande deformazione plastica
Strumentazione meno costosa Ad alti carichi di durezza il metodo non è valido
Difficoltà quando si devono testare bassi spessori
Facilità nella lettura delle impronte

Infine a parità di determinazione dei tanto ambiti valori di durezza potremo definire entrambe le macchine
validissime per le loro prove, anche se diverse, il tutto pero dipende dalle conoscenze dell’utilizzatore che in
primis deve garantire un corretto valore di prova.
Basti tener presente del loro utilizzo; ovvero analizzare e differenziare i materiali, sviluppare e migliorare materiali e
tecnologie nel quadro di ricerca, determinare parametri di durezza, importanti per l’uso dei materiali nell'industria, e per
la relativa accettazione nell’ambito controlli di garanzia della qualità, con anche un’analisi dei danni. Eseguiti
correttamente possono garantire per le aziende dei corretti dati per improntarsi nella produzione o nella
commercializzazione del prodotto.

Osservazioni del docente:

Data di consegna: …../....../22 Prof:

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