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VINCENZO MELIDONA
LA LINEA DIFENSIVA
A ZONA
PRINCIPI, SPECIFICITÀ
ED ESERCITAZIONI
L'autore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
Coachpedia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
3.1 Le esercitazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
Conclusioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115
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Vincenzo Melidona
Allenatore Uefa B e match analyst
Vincenzo Melidona (classe 1977), allenatore Uefa B dal 2007, dopo circa vent'anni
da giocatore semi-professionista inizia nel 2002 l’avventura come allenatore in una
società dilettantistica. Dopo alcuni anni ricchi di soddisfazioni personali, nel giugno
2006 arriva la chiamata della società Entella SGS. Allena quasi tutte le categorie della
società, fino ad arrivare nel 2015 agli Under 17 Nazionali della rinnovata società Vir-
tus Entella. Nel 2016 ottiene il diploma di video analista tattico a Coverciano. Dalla
stagione 2016-2017 diventa match analyst della Prima Squadra della Virtus Entella
in serie B (staff tecnico di Roberto Breda) e viene riconfermato nella stagione succes-
siva nello staff tecnico di Gianpaolo Castorina.
LA LINEA DIFENSIVA
A ZONA
PRINCIPI, SPECIFICITÀ
ED ESERCITAZIONI
INTRODUZIONE
Fino agli anni '90 il calciatore era meno atleta e all’interno di una squadra di calcio il
difensore viveva di alcuni aspetti situazionali che gli consentivano, grazie a un ritmo
di gioco generalmente inferiore rispetto a oggi, di avere più tempo per recuperare.
Oggi tattica e ritmo (mantenere la squadra corta e compatta non è un concetto
astratto) lo costringono, invece, a vivere in maniera attiva ogni fase della gara e
quindi a essere legato al centrocampo, a partecipare maggiormente alle manovre e
a prendersi responsabilità anche nella costruzione di gioco dal basso.
Lo studio della strategia e la volontà di costruire le manovre in maniera differente,
abbinati alla crescita della parte atletica, fanno del difensore il primo attaccante
proprio perché è il primo a far partire l’azione. Tuttavia, nel momento in cui effet-
tua questa “trasformazione”, non smette di essere l’ultimo uomo in campo ed è
costretto a pensare da “pessimista“ anche quando la palla è lontana da lui, anche
pochi secondi dopo il passaggio. Va da sé che al difensore è richiesta un'attenzione
altissima, visto che quella palla può essere subito persa dal compagno o addirittura
potrebbe non arrivargli nemmeno.
Anche i movimenti e le corse del difensore moderno non possono mai essere fini
a se stessi, poiché il primo obiettivo del difensore che sale è di costringere l’attac-
cante a fare fatica: non, quindi, metterlo in fuorigioco (una conseguenza naturale),
ma allontanarlo dalla porta, forzarlo a una nuova eventuale azione che parta da un
punto più lontano, in pratica respingerlo senza per forza di cose doverlo affrontare
fisicamente.
L’evoluzione del difensore non finisce qui: questo suo essere giocatore pensante
lo porta non solo a giocare in funzione dell’avversario, ma a valutare anche la vera
variabile, la palla. La palla è la bussola, il riferimento che orienta e determina il com-
portamento di un giocatore all’interno di un reparto e del reparto stesso all’interno
della squadra. La palla stimola la ricerca continua di movimenti preventivi e stra-
tegici, porta a contrastare l’avversario anche quando non c’è duello diretto, chiede
continuamente nuove posizioni da ottenere con letture ragionate, operate sempre
in funzione di essa. La palla comanda, condiziona, costringe all’adeguamento im-
mediato: prima il difensore intuisce la traccia che andrà a percorrere, prima egli po-
trà diventare più condizionante e meno condizionato.
Non ci si improvvisa difensori centrali; è un ruolo che richiede specificità uniche e
può interpretarlo chi ha una cultura del sacrificio che viene da lontano, chi possiede
14 / Vincenzo Melidona
che in ogni caso offrono uno spunto di riflessione sul quale formare una propria opi-
nione. Personalmente ritengo che nel calcio moderno ci sia una netta correlazione
tra le due principali fasi di gioco (possesso e non possesso), di conseguenza più si
vuole giocare un calcio offensivo, tanto più si dovrà sviluppare una buona organiz-
zazione difensiva. In questo e-Book verranno dati degli spunti sulla linea difensiva
a zona di quattro giocatori per far sì che sia efficace in fase difensiva; sottolineo che
essere efficaci non significa essere “difensivisti”, bensì allenare la linea difensiva alle
situazioni che si possono verificare in gara e a fornire delle soluzioni (o interpreta-
zioni) per ridurre al minimo la fase difensiva, accelerare il recupero palla e poi poter
attaccare immediatamente e con ordine. In pratica si vuole proporre un modo effi-
cace di difendere, per avere un modo altrettanto efficace di attaccare.
Spero che questi spunti possano essere utili a formare un proprio credo, perché
solo se si hanno delle convinzioni forti e il proprio credo è ben radicato si riescono
a trasmettere le proprie idee in maniera efficace ai giocatori, dai più piccoli ai più
grandi. In questa risposta dell'allenatore Marco Giampaolo durante un’intervista è
ben espresso il concetto che ho appena voluto sottolineare:
“Come li ha convinti a correre?” domandò qualcuno; lui si mise a ridere e con
semplicità disarmante disse “Se convinci i tuoi giocatori dell’efficacia di giocare
in una squadra corta si riducono gli spazi; un conto è quindi chiedere loro di
fare corse di 20-30 metri, un altro è chiedere corse di 50 metri, in questo caso
non li avrebbe convinti nessuno a correre”.
ACCORCIATA AVANTI: corsa avanti del singolo giocatore o dell’intera linea in ag-
gressione verso gli avversari e/o la palla.
ATTACCANTE DI APPOGGIO: attaccante senza palla che gravita vicino a quello con
la palla e può essere d’aiuto a sviluppare un’azione coordinata in fase offensiva.
PRESSING: azione collettiva del reparto difensivo con lo scopo di riconquistare pal-
la in maniera diretta.
PRESSIONE: azione del singolo giocatore che ha lo scopo di limitare tempo e spa-
zio al possessore di palla avversario.
SCAPPARE INDIETRO: corsa verso la propria porta del singolo giocatore o dell’in-
tera linea con lo scopo di togliere profondità di campo agli avversari.
TAGLIO: movimento individuale dell’attaccante senza palla, davanti o alle spalle del
difensore, alla ricerca di un passaggio filtrante del compagno.
TEMPOREGGIARE: fase di attesa del difensore che cerca di guadagnare tempo per
effettuare la scelta successiva con lo scopo di riconquistare la palla.
18 / Vincenzo Melidona
CAPITOLO 1
CARATTERISTICHE DEL
SINGOLO E CONCETTI
DI TATTICA INDIVIDUALE
Nella continua evoluzione del gioco del calcio, a qualunque livello lo si voglia analiz-
zare (tattico, tecnico o fisico), il ruolo che sicuramente ha subito un maggiore cam-
biamento è quello del difensore, centrale o esterno che sia. Basta tornare indie-
tro di poco più di una ventina di anni, ovvero all’era “pre-Sacchi”, e semplicemente
guardando, o ancor meglio analizzando una partita di calcio professionistico, balza-
va chiaramente all’occhio che i difensori erano componenti di reparto slegati l'uno
dall’altro, ognuno con un suo preciso compito.
I marcatori (allora chiamati stopper) erano coloro che si “attaccavano“ alle caviglie
degli attaccanti avversari cercando di limitarne la pericolosità in zona gol. Il libero
era l’ultimo baluardo prima del portiere e doveva rimediare all’eventuale errore dello
stopper o semplicemente contrastare la bravura dell’attaccante avversario che era
riuscito a liberarsi del proprio marcatore; a volte questo ruolo veniva ricoperto non
da un difensore di ruolo, ma da un centrocampista adattato. Sulle corsie esterne
infine vi erano i terzini, giocatori che vivevano la gara lungo un binario dritto, andan-
do avanti e indietro sul campo (venivano chiamati per questo “fluidificanti”), preoc-
cupandosi più di guadagnare il fondo campo avversario per effettuare un cross al
centravanti che di essere partecipi alla fase difensiva collaborando con i compagni
di reparto. Era dunque naturale che il difensore fosse un giocatore predisposto solo
ad occuparsi del proprio specifico compito e quindi ad avere una reazione esclusiva-
mente in riferimento all’azione del diretto avversario.
Oggi invece tutto è cambiato: il difensore moderno non è più un giocatore passivo,
è diventato un giocatore attivo, orienta la giocata, partecipa alla manovra, effettua
delle scelte a prescindere da quelle dell'avversario, costringendo quest’ultimo ad
avere anch’esso una reazione alla sua azione, trasformando il gioco in una sorta di
partita a scacchi: ad ogni mossa corrisponde una contromossa. Questi atteggiamen-
ti condizionano e modificano quello che è il ruolo del difensore moderno rispetto a
quello degli anni ’80: si tratta di un giocatore legato al reparto e quindi alla squadra,
che si muove molto durante entrambe le fasi di gioco accorciando, scivolando, fa-
20 / Vincenzo Melidona
una giocata o ad effettuare uno smarcamento improvviso, molto importante è sa-
per effettuare con i tempi giusti e con la giusta efficacia (senza commettere fallo) il
tackle, ovvero la capacità di contrastare l’avversario in scivolata, cercando la ricon-
quista della palla dopo, ad esempio, un recupero dovuto a una scorretta lettura di
una situazione di fuorigioco. Anche saper dominare il gioco aereo è una caratteri-
stica molto importante del difensore centrale: una buona abilità nel colpo di testa e
quindi una buona elevazione risultano spesso determinanti sia in fase difensiva, per
liberare l’area di rigore, che in fase offensiva, per sfruttare le palle inattive a favore.
DIFENSORI ESTERNI
Nella sua tesi per l’abilitazione ad allenatore professionista UEFA Pro, Mauro Tas-
sotti spiega che:
Gli esterni difensivi del calcio moderno, oltre che contrastare e marcare i gio-
catori esterni della squadra avversaria e coprire le fasce laterali e centrali at-
traverso la diagonale, dovranno iniziare la manovra, cercare l’aggiramento e
inserirsi negli spazi lasciati liberi dai compagni sulle fasce laterali per crossare
o concludere a rete.
Partendo da questa definizione e dal presupposto che al giorno d’oggi si preferi-
scono giocatori prevalentemente offensivi sulle corsie laterali, inevitabilmente la
prima caratteristica per un esterno di difesa ideale è di avere il piede dominante ed
educato sulla propria fascia di competenza (destri a destra e mancini a sinistra, a
meno che non si abbia in rosa un nuovo Maldini, cosa molto rara), al fine di giocare
con facilità una palla dietro la linea avversaria e allo stesso tempo essere efficienti
in zona cross per agevolare la finalizzazione dei compagni d’attacco.
Pur dando preferenza ai terzini che spingono, è consigliabile allenare questo tipo
di calciatori ad essere efficaci anche in fase di non possesso; per ottenere buoni
risultati è importante che questi abbiano per lo meno una grande capacità aerobica
unita a una buona corsa che dia modo di rientrare in posizione difensiva velocemen-
te ed efficacemente. L'esterno deve essere quindi un calciatore completo, anche più
del difensore centrale, poiché in fase difensiva deve saper marcare d’anticipo l’av-
versario, temporeggiare in caso di contropiede e attaccare l’avversario in possesso
palla nel momento più opportuno, portando la giusta pressione o pressing. In fase
offensiva, invece, deve saper supportare il centrocampo e l’attacco con azioni di
sostegno e di appoggio e attaccare gli spazi vuoti con inserimenti tempestivi sulle
corsie laterali, anche scambiando la posizione con un giocatore di altro reparto.
Dal punto di vista fisico, nonostante sia ormai consuetudine anche per questo ruolo
ricercare il giocatore prestante, la forza riveste maggiore importanza rispetto alla
statura, poiché un difensore esterno è necessario che sappia reggere (ed essere
quindi avvantaggiato) i duelli individuali 1 contro 1 che spesso si verificano sulle
corsie laterali.
22 / Vincenzo Melidona
Le tecniche di corsa sono quindi un aspetto importante da allenare con esercita-
zioni specifiche (anche se non sarà questa la sede di tali esercitazioni) e vorrei dare
almeno qualche idea e definizione di quelle che possono essere le più importanti da
conoscere e sviluppare nel percorso dei calciatori, nello specifico dei difensori.
CORSA IN AVANTI
Partiamo dalla corsa in avanti, quella che può essere considerata la più naturale e
la cui conoscenza dovrebbe essere piuttosto radicata in un qualsiasi sportivo. La
corsa in avanti può essere definita come la corsa lunga e di allungo, con una velocità
non massimale e che a un certo punto diviene costante. Nel mondo del calcio, e più
nello specifico per quanto riguarda il difensore, l'atleta deve prima saper leggere
attentamente la situazione di gioco, scegliendo il giusto intervento difensivo, quindi
attuare la corretta tecnica di corsa in avanti, molto importante in quelle situazioni di
gioco in cui il difensore viene chiamato solitamente ad effettuare “un recupero”, ad
esempio correre in avanti dopo aver perso un duello 1 contro 1, correre in avanti per
riposizionarsi correttamente con la linea difensiva dopo una lettura errata di fuori-
gioco, correre in avanti per andare ad effettuare una copertura su un compagno che
esce sul riferimento avversario.
CORSA ALL’INDIETRO
Questo tipo di corsa presuppone un allenamento specifico per il difensore che gli
consenta di averne una conoscenza tecnica adeguata per l’applicazione in campo.
24 / Vincenzo Melidona
Saper correre correttamente all’indietro infatti è fondamentale per il difensore tutte
le volte che:
• deve affrontare in un 1 contro 1 difensivo un’avversario lanciato in guida della palla;
• deve intercettare un lancio aereo destinato a scavalcare la linea difensiva;
• deve intercettare una palla filtrante destinata a tagliare la linea difensiva.
Tecnicamente e meccanicamente parlando, una corretta corsa all’indietro preve-
de inizialmente una corsa continua fronte palla con direzione indietro-laterale nella
quale gli appoggi dei piedi devono essere corti, reattivi e con tempi di contatto ri-
dotti; solo dopo questi primi appoggi, in relazione alla velocità e alla traiettoria della
palla, la corsa indietro potrà essere modificata in una corsa in avanti nella quale sarà
essenziale tenere lo sguardo sulla palla mantenendo una corretta torsione del capo.
L’errore più comune che non bisogna commettere è quello di indietreggiare con cor-
sa solo indietro: questa porta inevitabilmente a una postura del corpo errata in cui
gli appoggi dei piedi determinano una situazione di svantaggio nell’intervento di-
fensivo, soprattutto se questo fosse, per esempio, un intercetto aereo con colpo di
testa. Altra eventualità importante su cui soffermarsi è quella in cui, correndo all’in-
dietro, il difensore è chiamato a cambiare fianco (ad esempio in un duello 1 contro
1) mantenendo sempre il controllo della palla; il difensore deve sempre puntare e
fare leva sul piede del fianco verso cui vuole ruotare (se volesse passare dal fianco
destro a quello sinistro dovrebbe fare leva su piede sinistro.
26 / Vincenzo Melidona
1.3 - PRINCIPI DI TATTICA INDIVIDUALE
A livello teorico, sviluppare una buona fase difensiva dovrebbe essere più facile che
sviluppare una buona fase offensiva poiché per sviluppare la seconda non basta il
solo lavoro tattico specifico (individuale e di reparto), ma è necessario avere degli
interpreti con un bagaglio tecnico sopra la media e/o un talento altrettanto impor-
tante. Per sviluppare una buona fase difensiva, invece, la progressione di appren-
dimento dei corretti atteggiamenti difensivi dipende molto da un lavoro “di campo”
improntato alla cura dei dettagli di tattica di reparto, ma anche individuali, chiara-
mente correlati a una spiccata intelligenza calcistica e a una capacità di attenzione
e concentrazione sopra la media.
La tattica individuale di un calciatore in fase difensiva rappresenta dunque un aspet-
to molto importante sia per la crescita personale che, di conseguenza, per quella del
reparto difensivo di cui fa parte; è fondamentale sottolineare che per sviluppare
un’efficace linea difensiva a zona non è sufficiente muoversi in sincronia con i com-
pagni di reparto, ma è necessario avere una spiccata conoscenza e interpretazione
delle abilità tattiche individuali difensive.
Prima di andare ad analizzare i principi di tattica individuale, è importante definire
cos’è la tattica individuale (o tecnica applicata): è la conoscenza e la scelta da par-
te di un giocatore dei movimenti fondamentali da eseguire quando si trova solo di
fronte all’avversario; è l’applicazione efficace dei gesti tecnici di base nello sviluppo
di un’azione (in fase offensiva o difensiva) tenendo conto soltanto dei gesti indivi-
duali e non considerando i movimenti dei calciatori del reparto nel loro insieme.
Di seguito i cinque principi di tattica individuale difensiva.
PRESA DI POSIZIONE
Si tratta di un atteggiamento difensivo molto importante a livello individuale per
sviluppare un’efficace linea difensiva a zona: infatti è attraverso una corretta presa
di posizione che il difensore ha possibilità di rallentare l’azione offensiva avversaria.
A livello posturale, la posizione corretta sarà in antero-posteriore, così da permet-
tere al difendente di avere la visione contemporanea dei riferimenti principali (palla,
porta, avversario) e correre in ognuna di queste direzioni qualora la fase di gioco
lo richiedesse.
È già abbastanza chiaro come la presa di posizione sia il più importante dei cinque
principi di tattica individuale: senza una corretta presa di posizione vengono a man-
care le fondamenta su cui sviluppare correttamente gli altri principi. Pertanto un
primo atteggiamento generale che il difensore deve tenere in considerazione è che
più gli avversari si avvicinano alla porta, più egli dovrà essere scrupoloso nell’attua-
re questo principio di tattica individuale al fine di proteggere con successo la porta.
La corretta presa di posizione da assumere durante la fase di gioco varia se la palla
si trova o meno in possesso del diretto avversario:
• presa di posizione con avversario in possesso palla: il difensore si interpone
tra palla, avversario e porta modulando la distanza, e quindi la pressione, sul
portatore di palla allo scopo di rallentarne e/od ostacolarne l’azione, al fine di in-
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da un difensore; in questo caso la linea difensiva diventa passiva ed è condizionata
dalle scelte degli avversari in possesso palla, poiché questi hanno il vantaggio nella
gestione di spazio e tempo, quindi maggiori possibilità di mettere in difficoltà la li-
nea difensiva, che per non farsi sorprendere dovrà correre indietro (fig. 10).
Riassumendo il concetto di palla coperta/scoperta, potremmo dire che nel primo
caso la linea difensiva attiva ha la possibilità di accorciare avanti alla ricerca del re-
cupero palla, nel secondo la linea passiva ha la priorità di scappare stringendosi “ad
imbuto” verso la propria porta cercando di chiudere più spazi possibili agli avversari.
MARCAMENTO
È il principio di tattica individuale più legato alla presa di posizione. La priorità del
marcamento è quella di limitare il tempo e lo spazio agli avversari agevolando il
difensore nell’azione di riconquista palla. Per questo la capacità di marcare è tanto
più efficace quanto più il difensore pone la giusta attenzione e i giusti accorgimenti
verso le scelte e i movimenti del diretto avversario, modulando la distanza da esso
così da prima impedire e/o ritardare azioni pericolose verso la porta e poi ricerca-
re la riconquista della palla. Infatti il parametro di riferimento più importante nella
scelta della distanza da tenere in una marcatura corretta è, a mio parere, non tanto
la distanza del difensore dalla porta da difendere, ma la distanza a cui si trova dalla
palla. Più in generale possiamo dire che il corretto marcamento varia a seconda:
• della distanza del difensore dalla palla: palla vicina, marcatura stretta; palla lon-
tana, marcatura allentata (figg. 11 e 12);
• delle caratteristiche tecniche e fisiche dell’avversario: avversario tecnico e/o ra-
pido, marcatura allentata; avversario scarso tecnicamente e/o lento, marcatura
stretta;
• delle caratteristiche tecniche e fisiche del difensore: difensore rapido, marcatu-
ra stretta; difensore lento, marcatura allentata.
INTERCETTO E ANTICIPO
Questo è il terzo principio di tattica individuale difensiva direttamente conseguente
a un’azione di presa di posizione o di marcamento ma che, a seconda che sia l'una o
l’altra, ha una sostanziale differenza di interpretazione e di finalità.
L’intercetto è un’azione che nasce da una corretta presa di posizione che permette
al difensore di interrompere l’azione avversaria lavorando sulla lettura della traiet-
toria della palla senza necessariamente andare a contatto con un avversario.
30 / Vincenzo Melidona
• forza: determinare il giusto carico in relazione anche alle caratteristiche dell’av-
versario, dirigendo l’impatto verso il centro del pallone.
Il contrasto può essere di quattro tipi differenti a seconda della posizione del difen-
sore rispetto a quella dell’avversario:
• frontale: il difensore è frontale rispetto all’avversario;
• laterale: il difensore corre nella stessa direzione e accanto all’avversario;
• dorsale: il difensore si trova alle spalle dell’avversario;
• scivolato: il difensore non riesce a contrastare lateralmente l’avversario e deci-
de di entrare in scivolata a terra da posizione leggermente dorsale/laterale ri-
spetto all’avversario.
DIFESA DELLA PORTA
L’ultimo dei principi di tattica individuale difensiva rappresenta, se vogliamo, anche
l’ultimo baluardo difensivo in opposizione alla conclusione a rete avversaria, poiché
richiede che il difensore interponga fisicamente il proprio corpo tra la palla in pos-
sesso dell'avversario e la porta, in modo da impedire o ancor meglio respingere la
conclusione stessa.
Il duello 1 contro 1 è una situazione di gioco che, durante una partita, si ripropone
innumerevoli volte in zone di campo e contesti sempre differenti; basta questa indi-
cazione per intuire immediatamente che tale duello è un componente fondamenta-
le della tattica individuale in fase difensiva. L’obiettivo del difensore in questo caso
è quello di non farsi saltare dal diretto avversario impedendo la successiva azione di
rifinitura (cross, palla filtrante ecc.) o di finalizzazione (tiro in porta). Prima di analiz-
zare il duello 1 contro 1 nelle varie situazioni di gara vediamo due aspetti da curare
prima di affrontare l’avversario:
• la posizione di partenza del difensore; per avere un vantaggio rispetto all’av-
versario garantendo maggiore efficacia in termini di equilibrio e reattività, egli
deve essere in posizione antero-posteriore, con il busto eretto ma leggermente
inclinato in avanti, la testa alta e lo sguardo avanti (così da ottenere la migliore
visione periferica possibile), con i piedi in posizione tale da garantire appoggi
che abbiano tempi di contatto ridotti e quindi efficaci, sollevati sugli avampiedi,
pressoché paralleli e con una larghezza pari a quella delle spalle, piede inter-
no avanti e piede esterno allineato alla direzione della palla. Questo posiziona-
mento di partenza consentirà al difensore di muoversi correttamente e rapida-
mente in tutte le direzioni: avanti, indietro e lateralmente (da destra a sinistra
e viceversa);
32 / Vincenzo Melidona
• visuale: il difensore deve man-
tenere lo sguardo fisso sulla
palla e non sull’avversario. Que-
sto infatti tenterà di ingannarlo
con finte, ma è proprio guardan-
do la palla che il difensore avrà
modo di tentare un eventuale
intervento non appena avrà la
percezione che l’attaccante stia
allungando la palla o semplice-
mente ne perda anche in minima parte il dominio;
• indirizzamento: il difensore, soprattutto contro un avversario forte nel dribbling,
dovrà cercare quanto prima di indirizzarlo dalla zona centrale verso le zone late-
rali di campo, sicuramente più facili da gestire (la linea laterale è un compagno di
reparto in più per il difensore) ma anche meno pericolose (la distanza dalla porta
aumenta). Quel che è certo è che il difensore deve evitare l’ingresso in area di
rigore del diretto avversario (fig.16).
Avversario fermo, in possesso palla, spalle alla porta e palla in zona
centrale
In questo caso specifico il primo
obiettivo del difensore risponde al
classico invito dell’allenatore a “non
farlo girare”. Per raggiungere questo
obiettivo egli deve porsi in condi-
zione di non svantaggio rispetto al
diretto avversario cercando di ave-
re completa visuale sulla palla; la
posizione di partenza è la consueta,
con l’accorgimento importante di
non dare l’appoggio all’avversario, ma allo stesso tempo di fargli sentire la propria
presenza mantenendo una distanza di circa mezzo braccio. Il difensore attende la
scelta dell’avversario, sempre tenendo a mente l'obiettivo di non farlo girare per
non farsi puntare, quindi in un primo tempo più che ricercare il recupero palla può
concedere la giocata di scarico, e solo in un secondo tempo, se questi scopre palla
con l’intento di girarsi, può decidere di intervenire con i tempi necessari a vincere il
duello (fig.17).
Avversario fermo, non in pos-
sesso palla, spalle alla porta e
palla in zona centrale
Come nel caso precedente, il primo
obiettivo del difensore è quello di
non far girare l’avversario anche nel
caso in cui questi riceva palla. Per
fare ciò il suo posizionamento deve
essere tra palla e porta, nella con-
34 / Vincenzo Melidona
cando maggiormente l’intercetto
o l’anticipo. Infatti, mantenendo
la consueta posizione posturale di
partenza, dovrà cercare un posizio-
namento più aperto rispetto all’av-
versario, lavorando sulla linea della
palla più che su quella della porta,
così da trovarsi non più dietro l’at-
taccante ma lateralmente ad esso.
È proprio questo posizionamento
che consente al difensore di avere più facoltà di scelta nell’intervento da effettuare;
infatti potrà decidere se cercare subito l’intercetto (o l’anticipo) o se difendere la
profondità non avvantaggiando con un eventuale duello in velocità un avversario
dotato di tale qualità (fig. 21).
Avversario in velocità, in possesso palla, fronte porta e palla in zona
laterale
Come nella situazione di palla in
zona semi-centrale l’obiettivo del
difensore, che non deve farsi sal-
tare, è quello di indirizzare l’av-
versario sul proprio lato forte che
corrisponde sempre all’esterno del
campo, dove la riga laterale sempre
più vicina diventa un immaginario
compagno di reparto. La posizio-
ne posturale è sempre la stessa. Il
vantaggio in questa situazione è più psicologico: il difensore, sapendo di affrontare
l’avversario in una zona di campo meno pericolosa, può avere più coraggio per cer-
care di vincere immediatamente il duello, riconquistare palla e far ripartire la fase
offensiva della propria squadra (fig. 22).
Avversario fermo, in possesso palla, spalle alla porta e palla in zona
laterale
In questa situazione il compito del
difensore è, come già ribadito, di
non far girare l’avversario per evi-
tare di farsi puntare. La posizione
posturale è la consueta, il posi-
zionamento sempre a difesa della
porta mantenendo una distanza
dall’avversario che non gli consenta
l’appoggio. In questo modo, avendo
sia una buona copertura della pro-
fondità che il controllo sull’eventuale tentativo di girarsi dell’attaccante, il difensore
concederà l’esterno campo (con il rischio di perdita palla fuori dal campo) o la giocata
di scarico (fig. 23).
36 / Vincenzo Melidona
Le contromosse difensive nei duelli 2 contro 2
Prima di procedere ad analizzare quale atteggiamento tattico difensivo devono ave-
re i difensori contro le scelte offensive degli attaccanti vediamo qual è il compor-
tamento da assumere in una situazione di 2 contro 2 frontale, con gli attaccanti in
possesso palla in velocità verso la porta. In questo caso avremo un difensore che
si occupa dell’attaccante in possesso palla e un difensore che si occupa dell’attac-
cante in appoggio; va da sé che, tra i due, il difensore che deve fare più valutazioni e
attuare scelte efficaci è colui che ha in riferimento l’attaccante senza palla. Il suo at-
teggiamento difensivo infatti è conseguenza delle variabili che si verificano in quella
determinata azione offensiva:
• lettura delle scelte offensive di entrambi gli attaccanti;
• lettura della situazione palla (palla coperta o scoperta).
Nel primo caso, se il difensore valuta che l’attaccante in possesso palla sia alla ri-
cerca di un duello 1 contro 1 contro il compagno/difensore in marcatura, dovrà sce-
gliere di effettuare una copertura preventiva sul compagno; se invece pensa che
l’attaccante in possesso palla sia alla ricerca di un’azione di collaborazione con l’al-
tro attaccante, dovrà coprire meno la profondità e avvicinarsi di più alla marcatura
del proprio riferimento.
Nel secondo caso è fondamentale saper riconoscere se la palla avversaria è coperta
o scoperta: con palla scoperta il difensore che ha come riferimento l’attaccante di
appoggio privilegia la copertura dello spazio; viceversa, con palla coperta privilegia
la marcatura per poter ricercare l’anticipo o l’intercetto.
Analizziamo ora quali sono i più comuni duelli 2 contro 2 e vediamo quali accorgi-
menti i difensori devono attuare per non essere saltati dagli attaccanti avversari.
Bisogna prestare particolare attenzione a queste tre situazioni e attuare i relativi
accorgimenti:
• triangolazione (esterna o interna): nel caso di una triangolazione esterna de-
gli avversari, il primo difensore che è in riferimento sul portatore di palla deve
scappare in diagonale verso la porta, mentre il secondo, che al momento del
passaggio è in marcatura sul secondo avversario, deve scegliere se anticipa-
re oppure, se in ritardo, temporeggiare e non farsi saltare. Se la triangolazione
avversaria avviene su linee interne di campo, il primo difensore in questo caso
scappa accompagnando la corsa all’interno dell’avversario, mentre il secondo
continua a mantenere la marcatura sul ricevente palla (figg. 27 e 28);
38 / Vincenzo Melidona
il secondo difensore può decidere di non scalare, con l’altro difensore che può
incrociare dietro al compagno seguendo l’attaccante che va in sovrapposizione
(fig. 31B). Il principio importante da mantenere in entrambi i casi è quello di ri-
costruire sempre il 2 contro 2 scalando cambiando le marcature o restando sui
propri riferimenti semplicemente seguendone i movimenti.
Abbiamo fin qui sottolineato come l’obiettivo dell’azione difensiva di un singolo gio-
catore del reparto sia quello di impedire all’avversario di creare una pericolosa azio-
ne offensiva e soprattutto di concludere verso la porta. Gli atteggiamenti difensivi
analizzati rappresentano le conoscenze di tattica individuale del singolo; quando
però il singolo calciatore mette in atto in collaborazione con i compagni di reparto
una comune e coordinata azione difensiva si entra nel campo della tattica collettiva.
In questo caso si può parlare di organizzazione difensiva, che nel calcio moderno è
diventata una discriminante fondamentale tra squadre di alto livello e le altre.
Statisticamente si nota come le squadre che vincono i campionati o le coppe non
sono quelle che hanno un numero maggiore di reti segnate, bensì quelle che ne
subiscono meno. Ne consegue che un’ottima organizzazione difensiva derivi dalla
conoscenza dei principi di tattica collettiva, non solo per i difensori ma anche per gli
altri reparti; in pratica ogni calciatore in campo deve essere in grado di applicare tali
principi in modo funzionale ed efficiente secondo le richieste dell'allenatore.
Andiamo ora ad analizzare ognuno dei principi di tattica collettiva in fase di non
possesso palla per capire come il singolo giocatore si inserisca nell’organizzazione
difensiva del reparto.
SCAGLIONAMENTO DIFENSIVO
È la disposizione sul campo della linea difensiva, la quale non deve mai essere “piat-
ta” bensì, appunto, scaglionata in modo da garantire sempre la copertura reciproca
40 / Vincenzo Melidona
• avversari, quindi saper scegliere se andare in copertura o in marcatura a secon-
da del mutamento della situazione di gioco, rispettando il principio secondo il
quale più ci si avvicina alla porta da difendere, più si stringono le marcature sugli
avversari a discapito delle coperture reciproche.
Possiamo concludere affermando che la corretta conoscenza e applicazione del-
la tattica collettiva in fase difensiva è alla base dell’organizzazione di una squadra
aggressiva, compatta, corta, stretta che ha come obiettivo quello del recupero palla
nel più breve tempo possibile togliendo tempi e spazi di gioco agli avversari. Per
avere una “macchina perfetta” è necessario che non solo la linea difensiva ma anche
gli altri reparti sappiano applicare con efficacia questi principi collettivi alla cui base
c’è l’atteggiamento individuale di ogni singolo giocatore; tra questi ultimi, quello più
vicino alla palla, con la scelta che andrà ad effettuare, darà il via allo sviluppo della
tattica difensiva del reparto e quindi di tutta la squadra.
Dopo aver analizzato e descritto una progressione didattica a livello difensivo par-
tendo dalla tattica individuale, passando per la collaborazione tra due giocatori, fino
ad arrivare alla tattica collettiva di reparto, ora procediamo a dare una più precisa
identità al reparto difensivo schierato con una linea di quattro giocatori a zona.
Dagli anni '90 in poi, infatti, il reparto difensivo che statisticamente ha trovato mag-
giore applicazione, soprattutto a livello europeo, è per l’appunto la linea difensiva a
quattro giocatori: ad esempio, guardando gli schieramenti delle prime sei squadre
in classifica nei cinque principali campionati (Spagna, Regno Unito, Germania, Italia
e Francia) solo sei su trenta utilizzano una linea difensiva a tre.
Come appreso durante i corsi didattici nazionali della FIGC (e non solo), ecco i tre
principi validi a livello generale per quanto riguarda una linea difensiva a zona:
• la disposizione per la marcatura a zona è uno sviluppo di tattica collettiva in fase
di non possesso palla;
• la difesa a zona comporta la formazione di zone di campo, tra palla e porta, da
difendere e nelle quali rendere difficile l’utilizzo dello spazio da parte degli av-
versari in possesso di palla;
• nella difesa a zona il marcamento dell’avversario avviene su avversari non pre-
determinati.
Una linea difensiva composta da quattro giocatori (due difensori centrali e due di-
fensori esterni o terzini) determina tre aree principali nelle quali sezionare ideal-
mente il campo di gioco (fig. 32):
• zona laterale: lato forte quello
in cui si trova il pallone, lato de-
bole l'altro;
• zona cieca: spazio che si crea
alle spalle della linea difensiva;
• zona di rifinitura: si crea tra li-
nea difensiva e linea di centro-
campo e qui si sviluppano situa-
zioni di palla coperta o scoperta.
Già il solo dover allenare e poi applicare durante la gara gli accorgimenti difensi-
vi descritti in queste poche righe lascia intendere una volta per tutte che questo
atteggiamento tattico richiede concentrazione, comunicazione e visione periferica,
poiché il difendente deve gestire molteplici fattori secondo un ordine ben preciso
(ordine che differenzia una difesa a zona da una difesa a uomo): posizione della pal-
la, posizione dei compagni, posizione degli avversari e difesa della porta.
Nello sviluppare questo concetto ci soffermiamo a definire alcuni sottoprincipi relativi
a una linea difensiva a una copertura, elencando alcune nozioni “in pillole” utili a sot-
tolineare come la difesa a zona sia principalmente funzionale alla posizione della palla
e alla posizione dei compagni, ma sia indipendente dal movimento degli avversari:
• tutti i componenti della linea difensiva, compreso il portiere, si muovono sem-
pre in funzione della palla e non dell’avversario;
• ciascuno dei quattro componenti della linea difensiva è sempre legato al com-
pagno più vicino e si occupa dell'avversario che ha di fronte, non di quello che
ha dietro di sé;
44 / Vincenzo Melidona
• qualsiasi movimento (attacco, copertura, chiusura, accorciata) è attuato a difesa
della porta, cercando di posizionarsi sempre tra la palla e la porta da difendere
(linea palla-porta);
• la distanza tra i difensori deve essere sempre di circa 12-15 metri;
• la distanza di copertura tra i tre difensori in posizione e il difensore che esce sul-
la palla è determinata dalla distanza della palla dalla porta: più la palla è vicina
alla porta, più questa distanza si riduce;
• il reparto difensivo deve sempre essere attivo e in movimento, mai statico e
passivo sulla situazione (proprio perché segue il movimento della palla);
• i raddoppi di marcatura devono essere sempre effettuati con componenti di di-
verso reparto (difensori e centrocampisti);
• il movimento di attacco alla palla sull’attaccante che riceve un passaggio deve
essere sempre effettuato solo dopo che sia già stata effettuata la trasmissione
della palla; non si marca l’uomo a meno che quest’ultimo non sia effettivamente
il terminale di un passaggio.
Queste nozioni confutano quanto da molti affermato, ovvero che ogni difensore,
rispettando quelli che sono i principi di gioco, deve avere il controllo su tutti gli ele-
menti: palla, porta, compagni e avversari.
Tra i principali riferimenti della difesa a zona su cui soffermarsi per definire altri con-
cetti teorici ci sono quindi la posizione della palla e lo spazio da difendere: a seconda
della posizione in cui si trova il pallone si creano delle zone di campo a cui prestare
maggiore attenzione (zona dove è la palla e zona dove questa può essere trasmes-
sa) e altre di minore attenzione (zone dove si ritiene difficile possa arrivare la palla).
Verificandosi in campo questo tipo di situazione, lo scopo della linea difensiva è
quello di dare al giocatore avversario in possesso di palla la percezione di giocare
contro un muro difensivo impenetrabile, che lascia soluzioni di gioco solo in quelle
zone di campo che abbiamo definito di minore attenzione, dove la palla è di diffi-
cile trasmissione. Per questo ogni difensore, in relazione a dove si trova la palla,
deve occupare il proprio spazio attraverso la marcatura d’anticipo, ovvero assumere
una posizione e una postura che gli consentano di lavorare sull’intercetto della pal-
la o sulla linea avversario-porta (qualora la palla dovesse giungere nella sua zona
di competenza).
Questo atteggiamento può consentire al difendente sia di dare copertura ai compa-
gni, sia allo stesso tempo di andare a contrasto con l’avversario che entra nella sua
zona di competenza, rispettando però un principio molto importante: la distanza
dall’avversario. Su lato forte (lato zona palla) minore sarà la distanza tra il riferimen-
to avversario e il possessore di palla, più “morbido” sarà il marcamento in anticipo;
viceversa, una marcatura d’anticipo “stretta” sarà opportuna quando la distanza tra
riferimento e portatore di palla sarà in generale più lunga. Questo principio va ov-
viamente ponderato e applicato anche in base alle caratteristiche degli interpreti
della propria linea difensiva; per fare un esempio, un centrale difensivo lento pre-
dilige una marcatura d’anticipo “morbida” a una “stretta” per il semplice motivo
che farebbe fatica a rincorrere l’avversario nel caso in cui questo riesca a eludere la
marcatura. Sul lato debole (lato opposto alla palla) i calciatori devono avere come
principio quello della copertura dello spazio.
46 / Vincenzo Melidona
• riequilibrare un’inferiorità numerica dovuta a una sovrapposizione o un raddop-
pio in zona esterna degli avversari (fig. 38).
La linea difensiva deve anche saper attuare i movimenti in verticale, che durante
una gara sono molto frequenti, per questo una buona linea difensiva deve essere si-
curamente dinamica e reattiva. L’obiettivo di questi movimenti coordinati dei singoli
nel reparto è, lo ribadiamo, quello di togliere la profondità di campo agli avversari
con una squadra corta sull’asse verticale.
Per questo tipo di movimento della linea ritorna il concetto di palla coperta/sco-
perta. Riprendiamolo quindi per entrambe le situazioni e analizziamolo meglio in
riferimento ai movimenti che la linea deve effettuare:
• in una situazione di palla coperta il possessore di palla avversario si trova ad
avere una limitazione di tempo e spazio di giocata a causa della marcatura/
pressione del difensore; gli altri tre componenti della linea difensiva devono per-
tanto accorciare avanti in modo aggressivo, mantenendo la squadra compatta e
Questo movimento che prevede di “scappare all’indietro” deve essere attuato con
degli accorgimenti tattici in relazione anche alle caratteristiche degli avversari. In-
fatti, anche se la regola generale suggerisce di arrestare la corsa a circa 5 metri
dall’area di rigore, è pur vero che se ci si trova di fronte a un avversario che sappia-
mo essere molto pericoloso nelle conclusioni fuori area la linea potrebbe cercare di
guadagnare qualche metro in verticale arrestandosi prima; viceversa, se gli avver-
sari sono molto bravi nei movimenti di taglio, potrebbe essere opportuno concedere
ancora meno profondità e arrestarsi poco fuori dall’area di rigore.
È quindi evidente come l’allenatore debba rendere i giocatori che compongono la
linea difensiva in grado non solo di riconoscere le situazioni di palla coperta/scoper-
ta, ma anche gli avversari; la match analysis in questo campo rappresenta la solu-
zione ottimale per agevolare le soluzioni tattiche da applicare in gara. Tutte queste
soluzioni tattiche nascono dai movimenti corretti della linea difensiva, linea che per
essere di livello deve essere composta da giocatori pensanti, dinamici e reattivi, così
da rendere la linea attiva sulle scelte degli avversari, muovendosi in verticale od
orizzontale a seconda delle situazioni di gioco che si possono verificare durante la
gara, con lo scopo di mantenere una squadra il più possibile corta, compatta e abile
nel limitare il tempo e lo spazio di gioco agli avversari.
48 / Vincenzo Melidona
2.3 - PRINCIPI SPECIFICI DELLA LINEA
DIFENSIVA A ZONA
La specificità della fase difensiva e dei suoi interpreti ci pone di fronte, nel corso di
una sola gara, a numerose e differenti situazioni da affrontare e risolvere. Molte di
queste situazioni possono essere affrontate secondo alcuni concetti specifici che
possono essere allenati durante la settimana con esercitazioni per i difensori sia
analitiche che situazionali e che sono un riassunto di tutti i concetti generali di tatti-
ca individuale e collettiva fin qui analizzati, unitamente alla descrizione generale dei
movimenti di una linea difensiva a quattro. Riassumendo:
• nella linea difensiva a una co-
pertura, un difensore attacca il
proprio riferimento, un secon-
do dà copertura e gli altri due
si allineano (piramide difensiva,
fig. 41);
• nella risalita della linea difensi-
va è opportuno non far stringe-
re i difensori esterni, che effet-
tuano quindi una corsa diritta;
nel momento in cui la linea si
ferma, gli interpreti devono es-
sere disposti su un fianco con il
corpo orientato verso la palla in
modo da avere il vantaggio del-
la lettura delle intenzioni di gio-
co dell’avversario ed eventual-
mente essere pronti a scappare
all’indietro (elastico difensivo,
fig. 42);
• quando l’avversario in possesso
palla in zone laterali di campo
entra negli ultimi 5 metri prima
della linea di fondo, la linea dife-
siva si deve disporre in diagona-
le negativa (fig. 43);
• il difensore deve assumere una
velocità di uscita sul portatore
di palla avversario in relazione
alla distanza dalla porta, al po-
sizionamento dei compagni e
alla pericolosità della palla in possesso di quello specifico avversario (quanto più
50 / Vincenzo Melidona
CAPITOLO 3
“Il lavoro tattico è diverso dalla tattica. [...] Credo che quest'ultima sia finita da
parecchio tempo. Non esiste più l'allenatore che prepara bene la sua squadra
dal punto di vista tattico, che prende la lavagna e dice: “Domenica giochiamo
così...“. È durante la settimana che bisogna preparare la squadra in maniera
tattica, allenare coltivando quello che si vuole ottenere... Questo sì che è diffi-
cile. Ma è anche ciò che fa la differenza“. (José Mourinho)1
Credo che quest'affermazione di uno degli allenatori più innovativi e vincenti dell’ul-
timo decennio sia esplicativa di come sia fondamentale, per organizzare un reparto
difensivo efficace e i cui interpreti siano perfettamente coordinati tra loro, program-
mare un lavoro costante nel tempo, un lavoro che segua una progressione logica.
L’allenatore dovrà studiare e proporre una progressione didattica che vada dal facile
al difficile, partendo da situazioni di gioco semplici, riconoscibili e risolvibili per arri-
vare a situazioni di gioco complesse che introducano al contesto di una partita reale:
le situazioni semplici devono per lo più essere standardizzate, così da permettere
all’allenatore di dare ai giocatori gli accorgimenti opportuni da attuare in quello spe-
cifico contesto di gioco; le situazioni complesse devono essere il più possibile vicine
alla realtà di una gara, in modo da allenare i difensori alle varie letture di gioco e alle
eventuali variazioni improvvise che si possono verificare a seguito di una contro-
mossa avversaria.
È per questo che il lavoro da sviluppare in allenamento dovrebbe essere program-
mato ciclicamente con una progressione che parta dal singolo, passando dal repar-
to, per arrivare al collettivo; questo però non può essere un dogma ed è il motivo per
il quale ho usato il condizionale, “dovrebbe”: una volta comprese le proposte analiti-
che sarà importante concentrare l’allenamento sulle proposte situazionali che, con
la presenza dell’avversario, sono il mezzo più utile a migliorare la coordinazione dei
movimenti dell’intero reparto difensivo.
1 https://lapallaerotonda.wordpress.com/tag/metodo/.
52 / Vincenzo Melidona
3.1
LE ESERCITAZIONI
1. ESERCITAZIONE INDIVIDUALE:
USCITE SU PALLA APPOGGIATA
MEZZO OPERATIVO Situazione
01
DURATA
15 minuti
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Ricevere
• Controllo
e difesa
della palla
• Marcamento
• Anticipo
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 4 casacche Giocatori: 12
• Cinesini Numero di serie: 4 da 3 ripetizioni di 1 minuto
con 1 minuto di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Sull’ampiezza del campo disporre quattro file di giocatori a distanza di circa 12 metri l’una
dall’altra. Creare due file laterali e due centrali rispetto alla porta. Ogni fila è composta
da un difensore in casacca e due attaccanti senza casacca posti frontalmente a distanza
di 15 metri. Il difensore parte a circa 3 metri dall’attaccante, spalle alla porta. Dopo ogni
ripetizione cambiare il difensore e dopo ogni serie serie scambiare le file.
54 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il giocatore in possesso palla la trasmette all’attaccante che dà le spalle alla porta,
il quale ha il compito di proteggerla dall’accorciata del difensore, per poi scaricarla
nuovamente al compagno
• Il difensore, protagonista dell’esercitazione, deve scegliere i tempi di accorciata sulla
palla verso l’attaccante partendo da una presa di posizione corretta; una volta in
prossimità dell’avversario dovrà decidere se marcare o cercare l’anticipo
• Nel caso in cui il difensore abbia deciso di marcare, l’avversario andrà a giocare di
scarico al proprio compagno e il difensore ritornerà nella posizione di partenza;
viceversa se il difensore anticipa sarà lui stesso a trasmettere palla al centrocampista
rosso per rimettersi poi velocemente nella posizione di partenza
REGOLE
• Gli attaccanti devono giocare massimo a due tocchi
• Il difensore deve sempre ripartire dalla posizione iniziale
VARIANTI
1. Modificare la distanza tra i due attaccanti
2. Modificare la velocità di trasmissione palla
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Marcamento
• Equilibrio
difensivo
• Scaglionamento
difensivo
• Concentrazione
• Anticipo
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 4 casacche Giocatori: 12
Numero di serie: 3 da 6 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Disporre sull’ampiezza del campo tre gruppi di giocatori a comporre una linea difensiva
a quattro, con due linee offensive di quattro giocatori poste frontalmente a distanza di
circa 15 metri l’una dall’altra. La linea dei difensori (in casacca) parte a circa 3 metri dalla
linea degli attaccanti, spalle alla porta. Dopo ogni serie si invertono le linee di giocatori.
56 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• La linea degli attaccanti fronte porta fa girare palla in orizzontale, così che la linea
difensiva si debba muovere di conseguenza applicando i giusti movimenti a scalare
• Quando gli attaccanti trasmettono palla in verticale a uno dei giocatori di spalle alla
porta, la linea si muoverà in verticale accorciando sul possessore palla e ottimizzando
i movimenti in uscita e le coperture reciproche, in base anche alla scelta di anticipare
o marcare del singolo
• Nel caso in cui il difensore abbia deciso di marcare, l’avversario andrà a giocare di
scarico al proprio compagno e i difensori ritorneranno nella posizione di partenza a
comporre correttamente la linea a quattro; viceversa se il difensore anticipa sarà lui
stesso a trasmettere palla al centrocampista rosso per rimettersi poi velocemente a
posto assieme ai compagni nella posizione di partenza della linea difensiva
REGOLE
• Gli attaccanti devono giocare massimo a due tocchi
• Ad ogni palla scaricata dagli attaccanti la linea deve risistemarsi velocemente sulla
linea iniziale
VARIANTI
1. Modificare la distanza tra le linee degli attaccanti
2. Modificare la velocità di trasmissione palla
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Marcamento
• Difesa
della porta
• Equilibrio
difensivo
• Scaglionamento
difensivo
• Concentrazione
• Transizioni
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: metà campo
• 4 casacche Giocatori: 10 + 2 portieri
• 2 porte Numero di serie: 2 da 9 minuti con 1 minuto
• 2 porticine di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Utilizzare una metà campo posizionando due porte centrali regolamentari e due porticine
laterali. Otto giocatori si dividono in due gruppi da quattro (che si alternano), più due
centrocampisti e due portieri. Disporre la linea difensiva a quattro a difesa della porta
con l’area di rigore, mentre gli altri sei giocatori si dispongono come due centrocampisti
centrali e quattro attaccanti. Dopo un tempo si invertono le due linee da quattro giocatori.
58 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Si gioca una partita 6 contro 4; gli attaccanti hanno l’obiettivo di andare al gol
sviluppando un’azione offensiva limitata solo dal numero di tocchi palla
• I difensori hanno l’obiettivo di recuperare palla attuando i giusti movimenti della linea
difensiva e andare al gol nella porta centrale con tocchi liberi
• Se i difensori recuperano palla su anticipo hanno la possibilità di sviluppare un’azione
offensiva libera da opposizione avversaria ma con delle regole: giocando massimo
a due tocchi, cercando il gol nella porta opposta al lato di recupero palla ed entro 5
secondi dalla riconquista
REGOLE
• Gli attaccanti devono giocare massimo a due tocchi in modo da evitare gli 1 contro 1
• I difensori giocano liberi, massimo due tocchi solo dopo la riconquista su anticipo
VARIANTI
1. Gli attaccanti giocano con tocchi liberi
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
individuale
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Dribbling
• Marcamento
• Contrasto
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 4 casacche Giocatori: 12
• Cinesini Numero di serie: 4 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
In una metà campo si dispongono dodici giocatori divisi in tre gruppi da quattro (un
gruppo di difensori, uno di centrocampisti e uno di attaccanti). Tracciare una linea di
meta su tutta l’ampiezza del campo all’altezza del limite dell'area di rigore e suddividere
verticalmente il campo in quattro settori. Disporre i quattro difensori qualche metro fuori
dall’area di rigore, mentre i centrocampisti e gli attaccanti si dispongono con posture
e posizionamenti differenti l’uno dall’altro e a distanze diverse dal difensore, così da
allenare in ogni settore una situazione di gioco diversa (vedi figura). Ad ogni serie i
difensori cambiano posizione, mentre centrocampisti e attaccanti restano fissi.
60 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Si alternano due differenti situazioni di gioco in cui l’attaccante ha l’obiettivo di
superare la linea di meta
• Nella prima situazione la palla va all’attaccante, che la scarica al centrocampista
accorciando verso di lui a ricevere il passaggio di ritorno con la postura corretta per
affrontare in 1 contro 1 il difensore che lo avrà nel frattempo accompagnato
• Nella seconda situazione la palla va al centrocampista e l’attaccante parte distante e
frontale al difensore. Il centrocampista effettua un lancio sul difensore, il quale respinge
sull’attaccante che, una volta ricevuta palla, lo punterà in velocità. L’obiettivo dei
difensori sarà differente a seconda del settore in cui si sta sviluppando l’esercitazione:
portare l’attaccante verso l’esterno se l’1 contro 1 è in zona laterale; cercare di non
farlo girare se l’1 contro 1 è in zona centrale con l’avversario spalle alla porta; se
invece l’avversario si trova frontalmente al difensore, quest’ultimo dovrà cercare di
portarlo sulle zone laterali del settore di gioco
REGOLE
• Il duello 1 contro 1 non può durare più di 10 secondi
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Ricevere
• Guida della palla
• Dribbling
• Marcamento
• Contrasto
• Equilibrio difensivo
• Scaglionamento
difensivo
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 4 casacche Giocatori: 12
• Cinesini Numero di serie: 3 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
In una metà campo si dispongono dodici giocatori divisi in tre gruppi da quattro (un
gruppo di difensori, uno di centrocampisti e uno di attaccanti). Tracciare una linea di meta
su tutta l’ampiezza del campo all’altezza del limite dell'area di rigore. Disporre la linea
difensiva a quattro qualche metro fuori dall’area di rigore, mentre i centrocampisti e gli
attaccanti si dispongono frontalmente tra loro come in figura. Ad ogni serie i difensori
cambiano posizione, mentre centrocampisti e attaccanti restano fissi.
62 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• I centrocampisti effettuano un giro palla a terra prima di trasmetterla a uno degli
attaccanti, il quale, ricevutala, avrà l’obiettivo di affrontare il difensore nell’1 contro 1
per guadagnare la linea di meta
• Il difensore che viene affrontato dovrà attuare i giusti accorgimenti per vincere il
duello o quantomeno non farsi saltare
• I componenti della linea difensiva invece dovranno apportare le giuste coperture,
pronti all’eventuale scalata se il compagno viene saltato
• Nella situazione in cui l’attaccante decide di scaricare nuovamente palla al
centrocampista, questo può decidere di affrontare in velocità uno dei difensori della
linea, con l’attaccante in traiettoria che diventa inattivo così da mantenere il 4 contro 4
REGOLE
• I centrocampisti effettuano il giro palla a due tocchi
VARIANTI
1. I centrocampisti possono ricercare anche il lancio
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Guida della palla
• Dribbling
• Marcamento
• Contrasto
• Equilibrio
difensivo
• Scaglionamento
difensivo
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×60 metri
• 8 casacche Giocatori: 16 + 2 portieri
• Cinesini Numero di serie: 2 da 9 minuti con 2 minuti
• 2 porte di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Dividere un campo di 60×60 metri orizzontalmente in due settori uguali. Dividere diciotto
giocatori in due squadre (8 contro 8 + 2 portieri). In ogni settore si dispongono le due
squadre divise in un 4 contro 4 come in figura.
64 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Si parte con la palla al portiere, il quale la trasmette a uno dei difensori della linea; da
qui si sviluppa la fase di possesso palla in cui i difensori, giocando a due tocchi e con
l’opposizione dei quattro attaccanti (che possono recuperare palla solo su intercetto),
devono trasmettere palla a uno degli attaccanti della propria squadra dislocato nel
settore adiacente
• Gli attaccanti che ricevono la palla possono sviluppare una normale fase offensiva,
ma solo dopo aver vinto un 1 contro 1 possono andare al gol
• Se l’attaccante decide di scaricare nuovamente palla a uno dei difensori, questo
può entrare in conduzione nel settore offensivo per puntare in velocità un difensore
avversario e andare all’1 contro 1; l’attaccante sulla traiettoria diventa inattivo così
da mantenere il 4 contro 4
• I difensori in fase di non possesso devono lavorare individualmente e collettivamente
a difesa della porta e se recuperano palla ripartono con l'azione
REGOLE
• I difensori giocano a due tocchi
• Gli attaccanti giocano a tocchi liberi
VARIANTI
1. Gli attaccanti in fase di non possesso possono contrastare lo sviluppo iniziale
dell'azione
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Copertura
• Marco-copro
• Uno-due
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 6 casacche Giocatori: 15
• Cinesini Numero di serie: 3 da 3 minuti (triang. esterna) +
3 da 3 minuti (triang. interna) con 30 secondi di
recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Dividere un campo di 60×35 metri verticalmente in tre settori uguali (20×35 metri).
Tracciare una linea di meta all’altezza del limite dell’area di rigore. Sistemare cinque
giocatori in ogni settore, tre offensivi e due difensori, per creare dei 3 contro 2 con un
centrocampista con palla all’altezza della metà campo e gli altri disposti in un 2 contro
2 come in figura (attaccanti scaglionati e difensori a difesa della linea di meta). Dopo
ogni ripetizione i giocatori scalano di un settore. Dopo le prime tre ripetizioni sulla
triangolazione esterna si ricomincia lavorando sulla triangolazione interna.
66 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il centrocampista trasmette palla a uno dei due attaccanti
• Gli attaccanti devono cercare il momento opportuno per raggiungere la linea di meta
dopo una triangolazione
• I difensori devono opporre i giusti accorgimenti difensivi in base alle scelte degli
attaccanti per non farli andare a meta:
• se l’attaccante che trasmette palla parte per andare a chiudere il triangolo, il
difensore in pressione lo accompagna
• se l’attaccante resta, il difensore in pressione scappa all’indietro in copertura e a
difesa della porta
• Il difensore inizialmente in copertura e con la corretta presa di posizione deve scegliere
se intercettare la palla trasmessa dal primo attaccante (A) o se restare in copertura (B)
REGOLE
• I giocatori offensivi giocano a due tocchi
• Il centrocampista con palla lavora solo come sostegno
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Marcamento
• Scaglionamento
offensivo
e difensivo
• Copertura
• Palla aperta
e chiusa
• Marco-copro
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 50×35 metri
• 4 casacche Giocatori: 9
• Cinesini Numero di serie: 3 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
All'interno di un campo di 50×35 metri tracciare una linea di meta all’altezza del limite
dell'area di rigore. Dividere nove giocatori in quattro difensori e cinque offensivi. Si crea
un 5 contro 4: un centrocampista posto all’interno del cerchio di centrocampo con i
palloni, attaccanti e difensori dislocati in un 4 contro 4.
68 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il centrocampista trasmette palla a uno degli attaccanti che inizieranno a sviluppare
un’azione offensiva cercando il momento opportuno per andare a triangolare a due
giocatori per guadagnare la linea di meta
• I difensori devono lavorare di reparto muovendosi correttamente in orizzontale e
verticale per impedire che gli attaccanti vadano in meta
• I difensori devono muoversi individualmente e di reparto per andare a portare le
giuste pressioni e le giuste coperture
• Tutte le volte che i difensori recuperano palla opponendosi alla triangolazione
avversaria, giocando a due tocchi e con massimo tre passaggi devono verticalizzare
al centrocampista che ripartirà immediatamente con una nuova azione offensiva
REGOLE
• Gli attaccanti giocano a due tocchi
• Il centrocampista lavora solo come sostegno
VARIANTI
1. Il centrocampista può andare a triangolare con gli attaccanti e la linea difensiva deve
gestire la situazione di 5 contro 4
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Contrasto
• Equilibrio difensivo
• Scaglionamento
difensivo
• Palla aperta
e chiusa
• Marco copro
• Uno-due
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×70 metri
• 9 casacche Giocatori: 18 + 2 portieri
• Cinesini Numero di serie: 2 da 9 minuti con 2 minuti
• 4 porticine di recupero tra le serie
• 2 porte
ORGANIZZAZIONE
Dividere un campo di 60×70 metri orizzontalmente in tre settori come in figura: la zona
centrale misura 10 metri. Dividere i giocatori in due squadre (9 contro 9 + portieri).
Posizionare le porticine sulle zone laterali delle linee di fondo e le porte regolamentari
centralmente. Nei due settori a difesa delle porte si gioca un 4 contro 4; nella zona
centrale (zona franca) di 10 metri si gioca un 1 contro 1.
70 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il portiere trasmette palla a uno dei difensori che, sull’opposizione semi-passiva degli
attaccanti (possono solo intercettare palla), deve passare dal centrocampista per poi
andare a sviluppare l’azione offensiva alla ricerca del gol nel settore opposto
• In questo settore tutti i giocatori sono attivi, ovvero gli attaccanti devono andare al
gol dopo una triangolazione
• Nelle porticine il gol è valido solo dopo una triangolazione esterna, mentre nella porta
regolamentare solo dopo una triangolazione interna
• Se i difensori recuperano palla vanno a sviluppare l'azione offensiva con le stesse
modalità
REGOLE
• Si gioca a due tocchi
• La zona centrale (gialla in figura) è zona franca in cui possono stazionare i centrocampisti
che non si possono attaccare a vicenda e devono giocare solo avanti
VARIANTI
1. Il centrocampista può essere pressato dal suo avversario e può giocare anche di
scarico
2. Gli attaccanti in fase di non possesso possono contrastare i difensori
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Marco-copro
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 6 casacche Giocatori: 15
• Cinesini Numero di serie: 3 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Dividere un campo di 60×35 metri verticalmente in tre settori uguali (20×35 metri).
Tracciare una linea di meta all’altezza del limite dell’area di rigore. Sistemare cinque
giocatori per settore: tre offensivi e due difensori a creare un 3 contro 2 con un
centrocampista con palla all’altezza della metà campo e gli altri disposti in un 2 contro 2
come in figura (attaccanti scaglionati e difensori a difesa della linea di meta). Dopo ogni
ripetizione i giocatori scalano di un settore.
72 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il centrocampista trasmette palla a uno dei due attaccanti
• Gli attaccanti devono cercare il momento opportuno per raggiungere la linea di meta
dopo una sovrapposizione
• I difensori devono opporre i giusti accorgimenti difensivi in base alle scelte degli
attaccanti per non farli andare in meta:
• se vi è una situazione di palla aperta e il difensore in pressione non arriva in tempo
sulla palla, l’altro difensore scala di scatto sul portatore di palla e il compagno va a
seguire l’avversario che sovrappone
• se vi è una situazione di palla chiusa con il primo difensore che arriva coi tempi
giusti sul portatore di palla, non si scala ma il secondo difensore incrocia dietro al
compagno seguendo l’avversario che sovrappone
REGOLE
• I giocatori offensivi giocano a due tocchi
• Il centrocampista con palla lavora solo come sostegno
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Contrasto
• Scaglionamento
difensivo
• Copertura
• Elastico difensivo
• Palla aperta/chiusa
• Marco-copro
• Sovrapposizione
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×45 metri
• 8 casacche (4 per colore) Giocatori: 12
• Cinesini Numero di serie: 2 da 6 minuti con 2 minuti
• 3 porticine di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Preparare un campo di 60×45 metri e posizionare tre porticine sulla linea all’altezza del
limite dell'area del portiere (come in figura). Suddividere dodici giocatori in tre gruppi da
quattro. L'allenatore, con i palloni, si mette dietro il cerchio di centrocampo. Disporre due
linee difensive di quattro giocatori di cui una a difesa delle tre porte (giocatori blu) e una
che sviluppa l’azione offensiva (giocatori rossi) partendo dalla linea di fondo che sarà in
questo caso la linea di metà campo. Il terzo gruppo di giocatori (gialli) sarà costituito dagli
attaccanti che lavoreranno attaccando le porte. Dopo la prima ripetizione da 6 minuti
invertire le due linee di difensori.
74 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• L'allenatore trasmette palla ai difensori rossi che sviluppano la fase offensiva
• I difensori rossi effettuano un giro palla con l’obiettivo di verticalizzare su uno
degli attaccanti gialli che dovrà cercare di andare in gol in una delle porte mediante
sovrapposizione con un compagno
• I difensori blu che difendono le porte dovranno muoversi correttamente in orizzontale
e in verticale con le corrette pressioni e coperture, ma passivamente
• I difensori blu diventano attivi per cercare il recupero palla non appena leggono la
situazione di sovrapposizione degli attaccanti
• Se i difensori blu recuperano palla dovranno superare la linea degli attaccanti gialli
giocando a due tocchi e andare quindi a meta senza però l’opposizione dell’altra linea
di difensori rossi
REGOLE
• Chi attacca le porte gioca a due tocchi
VARIANTI
1. La linea difensiva diventa subito attiva
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Difesa della porta
• Intercetto
• Contrasto
• Equilibrio difensivo
• Concentrazione
• Copertura
• Palla aperta/chiusa
• Marco-copro
• Sovrapposizione
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×70 metri
• 10 casacche Giocatori: 20 + 2 portieri
• Cinesini Numero di serie: 2 da 9 minuti con 2 minuti
• 2 porte di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Preparare un campo di 60×70 metri e suddividerlo verticalmente con due fasce laterali
(zona franca) di 6 metri. Posizionare le porte su entrambe le linee di fondo campo.
Formare due squadre da dieci giocatori più portiere composte da una linea difensiva a
quattro, due centrocampisti centrali e quattro giocatori offensivi, di cui due per squadra
che lavorano sulle corsie esterne (vedi figura).
76 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Si parte da uno dei due portieri, il quale trasmette palla alla propria linea difensiva che
costruisce con l’opposizione dei due attaccanti centrali avversari che lavorano solo
sull’intercetto
• L’obiettivo è quello di trasmettere palla al proprio esterno offensivo passando dai
centrocampisti centrali
• L’esterno, ricevuta palla, deve entrare dentro il campo e puntare centralmente verso
la porta, mentre il centrocampista di parte deve andare a ricevere in sovrapposizione
per cercare il cross
• I difensori devono impedire la sovrapposizione coi movimenti di reparto e solo un
difensore può entrare a contrastare chi si è sovrapposto
REGOLE
• Gli esterni possono ricevere palla solo dentro la corsia laterale e non possono essere
attaccati
• Gli attaccanti centrali e i centrocampisti centrali giocano a due tocchi
VARIANTI
1. Gli attaccanti in opposizione iniziale diventano attivi
2. L’esterno opposto può entrare in area sul cross
OBIETTIVI
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Copertura
• Marco-copro
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 6 casacche Giocatori: 15
• Cinesini Numero di serie: 3 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero passivo tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Dividere un campo di 60×35 metri verticalmente in tre settori uguali (20×35 metri).
Tracciare una linea di meta all’altezza del limite dell’area di rigore. Sistemare cinque
giocatori per settore: tre offensivi e due difensori. Si crea un 3 contro 2 con un
centrocampista con palla all’altezza della metà campo e gli altri disposti in un 2 contro 2
come in figura (attaccanti scaglionati e difensori a difesa della linea di meta). Dopo ogni
ripetizione i giocatori scalano di un settore, lavorando in ogni zona del campo.
78 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il centrocampista trasmette palla a uno dei due attaccanti
• Gli attaccanti devono raggiungere la linea di meta dopo il taglio di uno dei due, che
può avvenire con una palla filtrante trasmessa sia dall’attaccante di appoggio che dal
centrocampista in sostegno
• I difensori devono opporre i giusti accorgimenti difensivi in base ai tempi di gioco degli
attaccanti per non farli andare a meta:
• se l’attaccante che taglia è partito in tempo il difensore che lo marca lo accompagna
• se l’attaccante parte con i tempi sbagliati il difensore deve prima accompagnare,
poi leggere il momento opportuno per lasciarlo in fuorigioco
REGOLE
• I giocatori offensivi giocano a due tocchi
• Il centrocampista con palla lavora solo come sostegno, ma può verticalizzare con una
palla filtrante su eventuale taglio di uno dei due attaccanti
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Scaglionamento
difensivo
• Concentrazione
• Copertura
• Elastico difensivo
• Palla aperta/chiusa
• Marco-copro
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 50×45 metri
• 8 casacche (7 di un colore, Giocatori: 15
1 di un altro) Numero di serie: 2 da 6 minuti con 2 minuti
• Cinesini di recupero tra le serie
• 12 paletti
ORGANIZZAZIONE
Preparare un campo di 50×45 metri e formare tre porticine con i paletti su ciascuna
linea di fondo campo (come in figura). Suddividere i giocatori in due squadre da sette
componenti più un jolly. Disporre due linee difensive da quattro giocatori a difesa delle
porticine, due linee di attaccanti a tre e un centrocampista jolly che gioca con chi è in
possesso palla.
80 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Si parte da una delle due linee difensive che sviluppa l’azione offensiva con un primo
giro palla che ha lo scopo di muovere la linea opposta dei difensori
• Una volta trasmessa palla al jolly, i quattro giocatori offensivi (tre + jolly) avranno 20
secondi a disposizione per cercare di attraversare una delle porticine dopo una palla
filtrante che incontra il taglio di uno dei tre attaccanti
• I difensori dovranno muoversi correttamente in orizzontale e in verticale con le
corrette pressioni e coperture opponendosi a questa situazione
• Se i difensori recuperano palla o non subiscono il taglio entro i 20 secondi, ripartono
dal basso
REGOLE
• Si gioca a due tocchi
• Gli attaccanti sono passivi sulla costruzione dei difensori
• Il jolly non può essere attaccato
• Da quando il jolly riceve palla si hanno al massimo 20 secondi per andare a chiudere
l’azione
VARIANTI
1. Se la linea difensiva recupera palla può trasmetterla subito al jolly per sviluppare una
transizione offensiva
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Equilibrio difensivo
• Scaglionamento
difensivo
• Concentrazione
• Copertura
• Palla aperta/chiusa
• Marco-copro
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×70 metri
• 10 casacche Giocatori: 20 + 2 portieri
• Cinesini Numero di serie: 2 da 9 minuti con 2 minuti
• 2 porte di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Creare un campo di 70×60 metri di forma esagonale (come in figura). Posizionare le porte
su entrambe le linee di fondo campo. Formare due squadre da dieci giocatori con portiere
e schierarle in campo con il modulo 4-3-3.
82 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Si parte da uno dei due portieri che trasmette palla alla propria linea difensiva
• Si gioca liberamente ma con i vincoli dei tocchi e dello spazio di gioco che è di forma
esagonale per incentivare i movimenti di taglio degli attaccanti esterni e quindi
sollecitare gli accorgimenti difensivi della linea
• Il gol è valido solo dopo un taglio offensivo
REGOLE
• Si gioca a due tocchi
• Non si può uscire dalle linee che tracciano l'esagono
VARIANTI
1. Il gol è valido sempre ma se fatto dopo un movimento di taglio vale doppio
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Copertura
• Marco-copro
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 6 casacche Giocatori: 15
• Cinesini Numero di serie: 3 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Dividere un campo di 60×35 metri verticalmente in tre settori uguali (20×35 metri).
Tracciare una linea di meta all’altezza del limite dell’area di rigore. Sistemare cinque
giocatori in ogni settore: tre offensivi e due difensori. Si crea un 3 contro 2 con un
centrocampista con palla all’altezza della metà campo e gli altri disposti in un 2 contro 2
come in figura (attaccanti scaglionati e difensori a difesa della linea di meta). Dopo ogni
ripetizione i giocatori scalano di un settore, lavorando in ogni zona di campo.
84 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il centrocampista trasmette palla a uno dei due attaccanti
• I due attaccanti devono raggiungere la linea di meta dopo il movimento passante di
uno dei due che può avvenire con una palla filtrante trasmessa sia dall’attaccante di
appoggio che dal centrocampista in sostegno
• I difensori devono opporre i giusti accorgimenti difensivi per impedirgli di andare a meta:
il difensore in copertura deve stare tra avversario, porta e palla (all’interno del triangolo
immaginario) in modo da impedire il passaggio filtrante con un posizionamento che
non sia in linea col compagno ma alla giusta distanza tra copertura e marcamento
REGOLE
• I giocatori offensivi giocano a due tocchi
• Il centrocampista con palla lavora solo come sostegno ma può verticalizzare con una
palla filtrante su eventuale movimento passante di uno dei due attaccanti
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Equilibrio difensivo
• Concentrazione
• Copertura
• Elastico difensivo
• Palla aperta/chiusa
MATERIALE PREPARAZIONE
• Pallone Area di gioco: metà campo
• 5 casacche Giocatori: 11 + 1 portiere
• 4 paletti Numero di serie: 3 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Occupare metà campo regolamentare e con quattro paletti formare due porticine sulla
linea di metà campo (come in figura). Suddividere undici giocatori in due squadre, un
gruppo da sette e uno da cinque. La squadra che difende si schiera con la linea difensiva
più un centrocampista centrale a difesa della porta col portiere, mentre la squadra che
attacca con un quattro più due. L'allenatore si posiziona sul cerchio di centrocampo con
una scorta di palloni.
86 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• L’allenatore trasmette palla a uno dei due centrocampisti rossi, i quali hanno l’obiettivo
di sviluppare l’azione offensiva per andare al gol dopo un movimento passante
• I difensori dovranno muoversi correttamente in orizzontale e in verticale con le corrette
pressioni e coperture opponendosi a questa situazione, senza però contrastare
• Quando avviene il movimento passante avversario i difensori possono ricercare
l’intercetto; se va a buon fine hanno 12 secondi per organizzare una transizione
offensiva 5 contro 2 e attraversare una delle porticine con uno dei quattro difensori
REGOLE
• Si gioca a due tocchi
• I difensori, se recuperano palla sul tentativo di passante avversario, hanno massimo
12 secondi per sviluppare la transizione offensiva
VARIANTI
1. Gli attaccanti possono difendere con il terzo giocatore che è stato intercettato e che
va in riaggressione
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Equilibrio difensivo
• Concentrazione
• Copertura
• Palla aperta/chiusa
• Marco-copro
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: campo intero
• 10 casacche Giocatori: 20 + 2 portieri
• Cinesini Numero di serie: 2 da 9 minuti con 1 minuto
• 2 porte di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
All'interno di un campo regolamentare delimitare un settore di 60×60 metri (come in
figura). Schierarvi due squadre con il 4-3-3. I portieri a difesa delle porte.
88 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Si parte da uno dei portieri che trasmette palla alla propria linea difensiva
• Si gioca liberamente, ma con i vincoli dei tocchi e dello spazio di gioco che è tracciato in
questo modo per incentivare i movimenti passanti e quindi sollecitare gli accorgimenti
difensivi della linea
• Il gol è valido solo dopo un passante offensivo che, se a buon fine, mette l’attaccante
in condizione di andare a concludere indisturbato verso la porta difesa dal portiere
REGOLE
• Si gioca a due tocchi all’interno del quadrato 60×60 metri
VARIANTI
1. Dopo il movimento passante andato a buon fine il difensore che non è riuscito a
neutralizzare la palla filtrante può entrare oltre la linea a cercare di contrastare
l’attaccante lanciato a rete
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Copertura
• Marco-copro
• Transizioni
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 4 casacche Giocatori: 10
• Cinesini Numero di serie: 4 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Dividere verticalmente un campo di 60×35 metri a metà. Tracciare una linea di meta
all’altezza del limite dell’area di rigore. Formare due quadrati di 5×5 metri all'altezza
della linea di metà campo (come in figura). Sistemare cinque giocatori in ciascun settore:
tre offensivi e due difensori. Si ottiene un 2 contro 2 + 1 con un centrocampista con
palla all'interno del mini quadrato (un destro a destra e un sinistro a sinistra). Dopo ogni
ripetizione i giocatori del 2 contro 2 invertono il settore.
90 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il centrocampista all’interno del quadrato, in possesso di palla scoperta, effettua
un cambio gioco verso l'esterno alto, posto sul potenziale lato debole di una linea
difensiva, il cui obiettivo è di superare la linea di meta
• Il difensore esterno, “letto” il cambio gioco, dovrà uscire per accorciare tempo e spazio
all’avversario; contemporaneamente l’altro difensore andrà a scalare in orizzontale
verso il compagno per dargli copertura (concetto di marco-copro)
• Si possono verificare due situazioni:
• l’attaccante esterno riceve e va all’1 contro 1 o collabora in un 2 contro 2
• il difensore esterno ha scelto bene i tempi e intercetta il cambio gioco,
successivamente va a triangolare con il centrocampista posto all'interno del mini
quadrato per superare in conduzione la metà campo
REGOLE
• Gli offensivi giocano a due tocchi
• Il centrocampista con palla partecipa effettuando solo il cambio gioco
VARIANTI
1. Avvicinare la palla alla porta di 10 metri: situazione identica ma con meno profondità
i difensori saranno più aggressivi
2. Invertire i centrocampisti che effettuano il cambio gioco
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Equilibrio difensivo
• Scaglionamento
difensivo
• Copertura
• Elastico difensivo
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 5 casacche Giocatori: 12
• Cinesini Numero di serie: 2 da 6 minuti con 2 minuti
• 4 paletti di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Preparare un campo di 60×35 metri. Tracciare una linea di meta all'altezza del limite
dell'area di rigore. Formare due porticine con i paletti sulla linee di metà campo (come
in figura). Suddividere i giocatori in due squadre, un gruppo da sette e uno da cinque.
La squadra che difende si schiera con la linea difensiva più un centrocampista centrale,
mentre la squadra che attacca si dispone con tre centrocampisti, due attaccanti centrali
e due esterni.
92 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• I tre centrocampisti si scambiano palla tra loro; quello di destra o quello di sinistra
quando vuole effettua un cambio gioco verso l'attaccante esterno opposto
• L'attaccante esterno che riceve palla ha come obiettivo quello di realizzare una meta
• I cambi gioco possono essere anche più di uno
• La linea difensiva dovrà muoversi correttamente in orizzontale e verticale con i
giusti tempi di scivolamento e con l’obiettivo di non prendere la meta, ma anche di
intercettare il cambio gioco
• Se i difensori intercettano il cambio gioco, il difensore potrà andare a triangolare
col centrocampista per un 2 contro 1 contro l’esterno basso opposto e andare in
conduzione oltre la porticina laterale
REGOLE
• Si gioca a due tocchi
• I tre centrocampisti bassi rossi non possono partecipare all'azione d'attacco
• Il centrocampista blu partecipa solo come appoggio per i difensori esterni
VARIANTI
1. L’attaccante anticipato può andare ad aggredire il difensore e quindi andare a difendere
creando un 2 contro 2
OBIETTIVI
• Intercetto
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Presa di posizione
• Marcamento
• Contrasto
• Scaglionamento
difensivo
• Concentrazione
• Palla aperta/chiusa
• Marco-copro
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: campo intero
• 10 casacche Giocatori: 20 + 2 portieri
• Cinesini Numero di serie: 2 da 9 minuti con 2 minuti
• 2 porte di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Un campo regolamentare va diviso verticalmente con due fasce laterali di 6 metri e 2
quadrati centrali di 20×20 metri (come in figura). Schierare due squadre a creare un 8
contro 8 nella zona centrale, con quattro giocatori nei quadrati. Altri quattro giocatori
esterni occupano le corsie laterali (come in figura). I portieri a difesa delle porte.
94 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il portiere trasmette palla alla propria linea difensiva che può sviluppare costruendo
dal basso in un 4 contro 2 per cercare di trasmettere a uno dei due centrocampisti
• Se gli attaccanti intercettano, possono andare a concludere direttamente
• Se i centrocampisti ricevono palla, possono andare immediatamente al cambio gioco
sull’esterno opposto o continuare il possesso ritrasmettendo ai difensori
• Se il cambio gioco va a buon fine, l’esterno che riceve può andare a rifinire per le punte
e l’esterno opposto (può attaccare l’area)
• La linea deve attuare gli accorgimenti difensivi e, se recupera palla, riparte con le
stesse modalità
REGOLE
• Si gioca a tocchi liberi
• I quattro centrocampisti e i quattro esterni possono giocare solo all’interno del proprio
settore e non possono essere attaccati
VARIANTI
1. I centrocampisti possono attaccarsi a vicenda
2. L’esterno opposto che riceve palla può entrare dentro il campo ed essere quindi
attaccato
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Controllo orientato
• Marcamento
• Difesa della porta
• Contrasto
• Difesa su cross
• Difesa
su traversone
• Anticipo
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×25 metri
• 2 casacche Giocatori: 8 + 1 portiere
• Cinesini Numero di serie: 6 da 4 minuti con 1 minuto
• 1 porta di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Utilizzare l'intera area di rigore più le zone laterali. Sono necessari otto giocatori più
un portiere a difesa della porta. Due coppie di giocatori si dispongono lateralmente sui
cinesini (il primo a 5 metri dalla linea di fondo campo), distanti tra loro 15 metri. All'interno
dell'area di rigore si collocano altre due coppie composte da un attaccante e un difensore.
DESCRIZIONE
• Si inizia da due giocatori esterni che si scambiano palla allenando i difensori su sei
situazioni diverse di cross o traversone per 4 minuti ciascuna; si alternano da destra
e da sinistra, cercando il proprio attaccante a centro area
96 / Vincenzo Melidona
• Ad ogni cross o traversone si alternano
i due attaccanti (che sarebbe opportuno
avessero caratteristiche diverse: uno
fisicamente prestante e forte su palle
alte, uno più rapido e bravo nei tempi di
attacco alla palla) e i quattro difensori
• Il difensore deve difendere secondo i
posizionamenti e i principi adeguati al
tipo di cross o traversone effettuato
• L’allenatore a propria discrezione varierà
i duelli tra i difensori e gli attaccanti
• Le sei situazioni:
1. Cross dal fondo verso il primo palo; il
difensore cerca l’anticipo sul primo palo
2. Cross dal fondo verso il centro porta; il
difensore va all’1 contro 1 a difesa della
porta
3. Cross dal fondo verso il secondo palo;
il difensore legge la traiettoria lunga o
protegge l'uscita del portiere in presa
4. Traversone verso il primo palo; il di-
fensore cerca l’anticipo sul primo palo
5. Traversone verso il centro porta; il
difensore va all’1 contro 1 a difesa della
porta
6. Traversone verso il secondo palo; il difen-
sore va all’1 contro 1 a difesa della porta
o protegge l'uscita del portiere in presa
REGOLE
• I giocatori esterni giocano massimo a
due tocchi
VARIANTI
1. Difendere su cross i traversoni effettuati
a rientrare
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Controllo orientato
• Marcamento
• Difesa della porta
• Contrasto
• Scaglionamento
difensivo
• Cross
• Traversone
• Anticipo
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×40 metri
• 4 casacche Giocatori: 10 + 1 portiere
• Cinesini Numero di serie: 3 da 6 minuti con 1 minuto
• 2 paletti di recupero tra le serie
• 1 porta
ORGANIZZAZIONE
Disporre la linea difensiva a quattro a difesa della porta; i giocatori offensivi si posizionano
come in figura. I cinesini laterali vanno collocati partendo da 5 metri dalla linea di fondo
campo, distanti tra loro 15 metri, mentre i due paletti centrali vanno a 6 metri dal limite
dell'area di rigore. Il portiere a difesa della porta.
98 / Vincenzo Melidona
DESCRIZIONE
• Il centrocampista trasmette palla alla punta centrale che viene incontro all’interno
della porticina e scarica (massimo due tocchi) nuovamente al centrocampista che
apre il gioco (massimo due tocchi) a uno degli esterni
• L’esterno che riceve palla giocherà nel prima serie a due tocchi ed effettuerà un
traversone sul controllo a seguire sul cinesino
• Nella seconda serie effettuerà un cross dopo aver effettuato un controllo a seguire e
una conduzione palla fino al secondo cinesino
• Nel terza serie avrà libertà di decidere se eseguire un traversone o un cross
• I difensori dovranno muoversi secondo questi principi:
• Un difensore centrale accompagna la punta centrale andata incontro alla palla
• La linea, una volta ricompattata, dovrà organizzarsi: il difensore laterale esce sulla
palla esterna e gli altri tre vanno in marcatura o in anticipo sul loro attaccante di
riferimento
REGOLE
• I giocatori esterni giocano a due tocchi se vanno al traversone e liberi se vanno al cross
VARIANTI
1. Difendere su cross i traversoni effettuati a rientrare (diagonale negativa della linea)
2. Inserimento dell’esterno opposto che crea inferiorità numerica (eventuale contro-cross)
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Guida della palla
• Marcamento
• Difesa della porta
• Contrasto
• Difesa su cross
• Difesa
su traversone
• Anticipo
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×70 metri
• 8 casacche Giocatori: 20 + 2 portieri
• Cinesini Numero di serie: 2 da 9 minuti con 1 minuti
• 2 porte di recupero tra le serie
• 8 coni
ORGANIZZAZIONE
Delimitare un campo di 60×70 metri. Formare due squadre da dieci giocatori più portiere. Il
campo di gioco viene diviso verticalmente in tre zone, due esterne e una centrale (come in
figura). All’interno di entrambe le fasce laterali si collocano gli esterni alti delle due squadre;
gli ultimi 16 metri di entrambe le estremità delle fasce sono delimitati da due coni.
REGOLE
• Si gioca a due tocchi
• Nei quadrati possono entrare solo gli esterni offensivi dopo un primo controllo al di
fuori del quadrato stesso
VARIANTI
1. Difendere su cross o traversoni effettuati a rientrare
2. Il difensore può inseguire l’esterno all'interno al quadrato
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Marco-copro
• Scalare
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 6 casacche Giocatori: 15
• Cinesini Numero di serie: 3 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Dividere verticalmente un campo di 60×35 metri in tre settori uguali (20×35 metri).
Tracciare una linea di meta all’altezza del limite dell’area di rigore. Sistemare cinque
giocatori in ciascun settore, tre offensivi e due difensori. Si crea un 3 contro 2 con un
centrocampista con palla all’altezza della metà campo e gli altri disposti in un 2 contro 2
come in figura (attaccanti scaglionati e difensori a difesa della linea di meta). Dopo ogni
ripetizione i giocatori scalano di un settore, lavorando in ogni zona di campo.
REGOLE
• Gli offensivi giocano a due tocchi e solo il centrocampista che si inserisce può
eventualmente andare in conduzione per guadagnare la linea di meta
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Guida della palla
• Marcamento
• Intercetto
• Scaglionamento
difensivo
• Elastico difensivo
• Marco-copro
• Scalare
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×35 metri
• 4 casacche Giocatori: 10
• Cinesini Numero di serie: 3 da 6 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Delimitare un campo di 60×35 metri. Tracciare una linea di meta all’altezza del limite
dell’area di rigore. Per l'esercitazione sono necessari dieci giocatori. Creare un 6 contro 4
con la linea difensiva a difesa della porta e gli attaccanti posizionati come in figura.
L'allenatore si colloca nel cerchio di centrocampo con una buona scorta di palloni.
REGOLE
• I giocatori offensivi giocano a due tocchi
• Solo il centrocampista che si inserisce può eventualmente andare in conduzione palla
per guadagnare la linea di meta
VARIANTI
1. La linea difensiva lavora su anticipo e contrasto
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Scaglionamento
difensivo
• Elastico difensivo
• Marco-copro
• Scalare
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×70 metri
• 10 casacche Giocatori: 20 + 2 portieri
• Cinesini Numero di serie: 2 da 9 minuti con 1 minuto
• 2 porte di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Delimitare un campo di 60×70 metri. Formare due squadre da dieci giocatori più portiere.
Il campo di gioco va diviso orizzontalmente a metà e in entrambi i settori si gioca un
6 contro 4.
REGOLE
• Si gioca a due tocchi
• Solo uno dei due centrocampisti centrali può entrare nel settore adiacente alla ricerca
di un inserimento da una seconda linea e validare l’eventuale gol
VARIANTI
1. Gli attaccanti in pressione possono contrastare
OBIETTIVI
• Presa
di posizione
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Lettura
delle traiettorie
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×65 metri
• 4 casacche Giocatori: 16
• Cinesini Numero di serie: 4 da 4 minuti con 1 minuto
di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
Dividere verticalmente un campo di 60×65 metri in quattro settori uguali (circa 15×65 me-
tri). Tracciare una linea di meta all’altezza del limite dell'area del portiere. Sistemare quattro
giocatori in ciascun settore, tre offensivi e un difensore. Una coppia di centrocampisti si
colloca prima della linea di metà campo, gli altri creano un 1 contro 1 (come in figura).
Dopo ogni ripetizione i giocatori scalano di un settore, lavorando in ogni zona di campo.
REGOLE
• I centrocampisti scambiano palla massimo a due tocchi
VARIANTI
1. Modificare la distanza tra i due attaccanti
2. Modificare la velocità di trasmissione palla
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo orientato
• Guida della palla
• Marcamento
• Intercetto
• Contrasto
• Scaglionamento
difensivo
• Lettura
delle traiettorie
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: 60×70 metri
• 4 casacche Giocatori: 11 + 1 portiere
• Cinesini Numero di serie: 3 da 6 minuti con 1 minuto
• 8 paletti di recupero tra le serie
• 1 porta
ORGANIZZAZIONE
Delimitare un campo di 60×70 metri. Creare con i paletti quattro porticine di 5 metri
lungo le linee laterali e la linea di centrocampo (come in figura). Per l'esercitazione sono
necessari undici giocatori più un portiere. Disporre la linea difensiva composta da quattro
giocatori blu contro i sette giocatori rossi (tre centrocampisti dietro la linea di metà campo
formano un triangolo con vertice alto, più quattro attaccanti).
REGOLE
• I centrocampisti scambiano palla massimo a due tocchi
• I difensori giocano massimo a tre tocchi
VARIANTI
1. L’attaccante può collaborare coi compagni per andare al gol e la linea difensiva deve
difendere di reparto
OBIETTIVI
• Presa di posizione
• Trasmissione
• Controllo
orientato
• Marcamento
• Difesa della porta
• Intercetto
• Contrasto
• Scaglionamento
difensivo
• Lettura traiettorie
MATERIALE PREPARAZIONE
• Palloni Area di gioco: campo intero
• 10 casacche (9 di un colore, Giocatori: 19 + 2 portieri
1 di un altro) Numero di serie: 2 da 9 minuti con 1 minuto
• Cinesini di recupero tra le serie
• 2 porte
ORGANIZZAZIONE
All'interno di un campo regolamentare creare una fascia orizzontale di 10 metri sulla
metà campo. All'interno di entrambe le metà campo si collocano nove giocatori (sei
difensori contro tre attaccanti) e un jolly si posiziona all'interno della fascia centrale. I
portieri a difesa delle porte.
REGOLE
• Si gioca a due tocchi
• I giocatori non possono oltrepassare le loro zone di gioco
• Il jolly gioca da appoggio con la squadra in possesso palla e non può né attaccare, né
difendere
VARIANTI
1. Gli attaccanti in pressione possono andare al contrasto
2. Il centrocampista che non verticalizza può inserirsi per ricercare il gol trasformando la
situazione in un 4 contro 6
L’obiettivo di questo e-Book è quello di creare nei difensori delle conoscenze comu-
ni che possano aiutarli a ridurre i tempi di reattività e, di conseguenza, a scegliere
l’intervento più efficace per sviluppare una contrapposizione difensiva agli attacchi
avversari. Dopo aver esaminato la parte teorica relativa alla linea difensiva a zona si
è passati al fulcro di questo scritto: analizzare le situazioni che si possono verificare
in gara e trovare delle soluzioni attraverso il lavoro sul campo. Sono state quindi
introdotte dieci situazioni specifiche e sono state sviluppate delle possibili soluzioni
allenanti passando dall’analitico al situazionale, tenendo conto di tutti quegli aspetti
che, a mio parere, compongono un’esercitazione completa; ciò non sarà sufficiente
a garantire la certezza del raggiungimento dell’obiettivo, perché credo (e ci tengo ad
aggiungerlo come ultimo appunto) che le esercitazioni proposte, seppur possano
essere ritenute valide da chi legge, devono essere solo uno spunto all’allenamento
della propria squadra. Ogni allenatore deve conoscere nel profondo i propri giocatori
(dall’aspetto tecnico a quello caratteriale e quindi emozionale) e sulla base di questo
adattare le esercitazioni con varianti che vadano a toccare tutti gli aspetti di gioco:
fisico, tecnico, tattico... ma soprattutto l’aspetto ludico! È infatti solo attraverso la
conquista dell’attenzione e della partecipazione del gruppo tramite un allenamento
stimolante che avremo la soddisfazione di trasmettere i nostri concetti di calcio.