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www.plan-ed.it
ISBN 978-88-72331-46-0
Copyright 2017 Editrice APES S.r.l.
Piazza Navona 93 – 00186 ROMA
4.1. Introduzione
1
Nel 1972 il partito comunista cecoslovacco pose anticipatamente in pensi-
one Jan Patočka il quale, a partire da quell’anno, iniziò a svolgere la propria attivi-
tà didattica nel segreto dei seminari d’appartamento (bytové semináře) che si svol-
gevano nella sua casa o in abitazioni messe a disposizione da i più affezionati tra i
suoi allievi e amici. Nel 1977, il filosofo – che nel 1976 aveva firmato la petizione
per la difesa del gruppo underground The Plastic People and the Universe bandi-
to dal regime Husák – decise di accettare l’incarico di portavoce di Charta 77, in-
sieme a Václav Havel e Jiří Hájek.
Il 28 febbraio di quell’anno, Patočka – la cui salute era già precaria – incon-
trò presso l’hotel Intercontinental di Praga l’allora ministro degli esteri olandese
Max van der Stoelem. Durante l’incontro, che avvenne alla presenza dei giorna-
listi olandesi, espresse nei cofronti di Charta 77 parole di sostegno la cui eco fece
il giro del mondo e, inevitabilmente, irritò il governo comunista.
Dopo quell’incontro, la polizia segreta del regime, che già da Gennaio aveva
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 213
Chi veramente siamo noi, uomini del tempo attuale che ci vantia-
mo di un così alto grado di presunta civilizzazione? Questa è la do-
manda che si era posto nel 1977, poco prima di morire, il filosofo
3
R. Palouš, In difesa dll’uomo: la responsabilità dei senza potere. Dichiarazione
di Radim Palouš, portavoce di Charta 77, tr. it, in Aa.Vv., Charta 77, cinque anni di
non-consenso, CSEO, Bologna, 1982, p. 30.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 215
4
Cfr. H. Marcuse, One-Dimensional Man. Studies in the Ideology of Advanced
Industrial Society, Beacon Press, Boston, 1964; tr. it. di L. Gallino e T. G. Galli-
no, L’uomo a una dimensione. L’ideologia della società industriale avanzata, Einau-
di, Torino, 1967, p. 23.
5
Cfr., G. Galasso, Prima lezione di storia moderna, Laterza, Roma, 2012, pp. cap. IV.
216 riccardo paparusso
6
In Patočka non si compie lo sviluppo di uan teoria sistematica della
sovranità. Tuttavia, nel testo Doba poevropská a její duchovní problémi, il fi-
losofo boemo offre una fugace considerazione che permette di rintracciare
una patočkiana concezione della sovranità. Vale la pena gettare uno sguar-
do al passo dove troviamo la riflessione in questione. «L’idea di Stato sovra-
no proposta da Hegel, che nello Stato vede la forma concreta della libertà [...]
produce un’idea di Stato come Dio sceso in terra, idea che rappresenta il coro-
namento della tendenza europea, della concezione europea del soggetto asso-
luto» (J. Patočka, Doba poevropská a její duchovní problémi, in Péče o duši II,
a cura di I. Chvatík e P. Kouba, Oikoymenh, Praga, 1999, pp. 29-44, p. 42).
Alla luce di tale considerazione, possiamo inferire che la sovranità moderna si
afferma, secondo Patočka, con il sorgere del soggettivismo moderno e trova,
dunque, la propria completa attualizzazione nella concezione hegeliana dello
stato come soggetto assoluto. Nella filosofia politica di Hegel, il soggetto asso-
luto dello stato moderno raggiunge una perfetta coincidenza con lo Stato st-
esso. Quest’ultimo, a sua volta, si chiude nella propria soggettività per config-
urarsi come totalità che permea ogni tessuto vitale per neutralizzare ogni el-
emento che possa ostacolarne l’isolamento. (Nel proporre questa riflessione
sull’origine e il destino della sovranità moderna in Patočka sono debitore del-
le analisi che Ivan Chvatík offre nella prefazione all’edizione italiana, in cor-
so di pubblicazione, di Europa und Nach-Europa. Die Nacheuropaische Ep-
oche undihre geistigen Probleme, tradotta da Fausto Fraisopi e curata da Vale-
rio Mori).
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 217
7
Cfr., M. Weber, Wissenschaft als Beruf, Duncker & Hhumblot, München;
Leipzig, 1919; tr. it. a cura di P. Rossi, Edizioni di Comunità, Milano, 1980.
218 riccardo paparusso
8
J. Patočka, Nadcivilizace a její vnitřní konflikt (metà anni ’50), in Péče o duši
I, a cura di I. Chvatík e P. Kouba, Oikoymenh, Praga, 1996, pp. 243-302; tr. it. a
cura di F. Tava, La superciviltà e il suo conflitto interno, in La superciviltà e il suo
conflitto interno. Scritti filosofico-politici, cit., pp. 51-126.
9
Nell’avvicinarmi al concetto di «superciviltà» mi sento debitore del prezio-
so lavoro di Francesco Tava che nel 2012 ha introdotto questa nozione patočki-
ana al panorama scientifico italiano traducendo e curando il già citato La su-
perciviltà e il suo conflitto interno. Scritti filosofico-politici. Successivamente Ta-
va ha ulteriormente approfondito lo studio di tale concetto nella monografia Il
rischio della libertà. Etica, Fenomenologia, Politica in Jan Patočka, Mimesis, Mi-
lano, 2014. Questo volume, che nel 2016 è stato tradotto in inglese, oltre a cos-
tituire una valida introduzione al pensiero del filosofo ceco rappresenta il primo
studio sistematico sul pensiero politico di Jan Patočka e dunque costituisce un
punto di riferimento imprescindibile per chi voglia avvicinarsi alla filosofia po-
litica patočkiana. Del libro in questione segnalo, inoltre, il quinto capitolo, Pra-
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 219
12
J. Patočka, La superciviltà e il suo conflitto interno, cit., pp. 52-54; corsivi miei.
222 riccardo paparusso
13
Ivi, pp. 60-61.
224 riccardo paparusso
14
Ivi, pp. 67-68.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 227
15
Ivi, p. 70.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 229
16
Cfr, C. Blount, The Oracles of Reason (1693), Kessinger Publishing, White-
fish, Montana, Stati Uniti, 2003.
17
Paolo Tarso, Prima Lettera ai Corinzi, 1, 20.
230 riccardo paparusso
18
Cfr. J. H.Shennan, The Origins of the Modern European State: 1450-1725,
Hutchinson & Co., London, 1974; tr. it. di L. La Penna, Le origini dello stato mod-
erno in Europa, 1450-1725, Il Mulino, Bologna, 1991, pp. 22-23, 32.
19
Sulla sorgenza dello stato moderno cfr, G. Galasso, Prima lezione di storia
moderna, Laterza, Roma, 2012, cap. II § 4 e J. H.Shennan, Le origini dello stato
moderno in Europa, 1450-1725, cit., cap. IV.
20
Cfr. J. Patočka, Kaciřske eseje o filosofii dějin (1975) in Péče o duši (Cura
dell’anima) III, a cura di I Chvatík e P. Kouba, Oikoymenh, Praga, 2002; tr. it di
G. Pacini, Saggi eretici sulla filosofia della storia, CSEO, Bologna, 1981, p. 131.
21
R.Otto, Das Heilige: Üeber das Irrationale in der Idee des Goettlichen und
sein Verhaeltniszum Rationalen 1917, Munich, C.H. Beck, 1917; tr. it. a cura di A.
N. Terrin, Il Sacro. Sull’irrazionale nell’idea del divino e il suo rapporto con il razi-
onale, Morcelliana, Brescia, 2011, p. 32.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 231
22
Cfr. J. Bodin, Les Six Livres de la République, Paris, 1576; tr. it. a cura di
M. Isnardi Parente, D. Quaglioni, I sei libri dello Stato, Utet, Torino, 1997, libro
1 cap. 8.
23
R. Otto, Il sacro, cit., p. 36
232 riccardo paparusso
24
Cfr, J. B. Souček, Bláznovství v křiže – smysl a význam paradoxu v Novém
zákoně (1932, La follia nella croce – senso e significato del paradosso nella Legge
Nuova), Eman, Heršpice (Repubblica Ceca), 1996.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 233
25
Cfr, G. W. F. Hegel, Grundlinien der Philosophie des Rechts, F. Meiner, Lip-
sia, 1921, tr.it. acura di G. Marini, Lineamenti di filosofia del diritto. Dirittonatu-
rale e scienza dello Stato in compendio, Laterza, Roma-Bari, 2000, parte II § 258.
26
Cfr, ivi, parte III, § 257.
234 riccardo paparusso
Uno Stato che costituisce l’essenza della libertà della singola au-
tocoscienza non può che compenetrare tutto – attraverso il potere
governante del monarca – spingendo la sovranità dello stato mo-
derno fin dove esso – nella sua strutturazione assolutistico-liberale
– non era riuscito a penetrare: nel nucleo sostanziale di ogni sin-
gola libertà. Infiltrandosi in ogni momento della facoltà di sceglie-
re, di decidere, di agire, lo Stato etico porta ad attualizzazione la
tendenza, originariamente machiavellica, della sovranità dispotica
a pervadere ogni singolo aspetto, ogni strato dell’esistenza umana
sopprimendo ogni componente di quella che sia irreconciliabile
con la concettualizzazione razionale. È così che, dal punto di vista
patočkiano, la filosofia del diritto di Hegel getta le fondamenta su
cui verrà edificato lo statalismo, lo Stato totalitario del XX secolo.
Egli si rivela, in altre parole, il «padre di tutte le ideologie storica-
mente collettive della nostra superciviltà razionale»27.
Più precisamente, integrando ancora l’analisi patočkiana con
quella marxiana, dovremmo dire che Hegel – ispirato da Napoleo-
ne, «primo grande sperimentatore della potenza pura» 28 – ricalca,
e legittima, il governo oppressivo dello Stato Prussiano, così da
teorizzare uno Stato assoluto, etico, pienamente secolarizzante, su
cui si innesterà l’ideologia collettivista di stampo marxista il cui ra-
zionalismo radicale troverà attualizzazione oltre l’Europa, in quella
Russia che secolarizzerà la sua radice nel cristianesimo mistico.
Continuiamo a leggere La superciviltà e il suo conflitto interno.
27
J. Patočka, La superciviltà e il suo conflitto interno, cit., p. 96.
28
Ivi, 95.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 235
29
Ivi, p. 93-95.
30
Cfr, H. von Treitschke, Politik, S. Hirzel, Leizpig, 1918; tr. it. di E. Ruta, La
Politica, Laterza, Bari, 1918 (4 voll.).
31
J. Patočka, Die Selbstbesinnung Europas, in «Perspektiven der Philosophie»,
Neues Jahrbuch, 20, Amsterdam-Atlanta 1994, pp. 241-274; tr. it. a cura di F. Ta-
va, La razionalità europea e il segreto del mondo, in La Superciviltà e il suo conflit-
to interno. Scritti filosofico-politici, cit., pp. 127-156.
Sul rapporto di Patočka con Marx e il marxismo si consulti F. Tava, The Her-
esy of History: Patočka’s reflection on Marx and Marxism, in F. Tava, D. Meacham
(a cura di), Thinking after Europe, cit., pp. 183-200.
236 riccardo paparusso
32
H. Marcuse, L’uomo a una dimensione, cit., p. 29.
33
Ivi, p. 42.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 237
34
J. Patocka, La superciviltà e il suo conflitto interno, cit., p. 74.
35
Cfr, M. Foucault, Il faut défendre la société, Paris, Gallimard, 1997; tr. it., a
cura di M. Bertani e A. Fontana, Bisogna difendere la società, Feltrinelli, Milano,
2009, corso del 17 Marzo 1976.
36
J. Patocka, La superciviltà e il suo conflitto interno, cit., p. 74.
238 riccardo paparusso
37
J. Patočka, Saggi eretici sulla filosofia della storia, cit., p. 121.
240 riccardo paparusso
totémique en Australie, PUF, Paris, 1912; tr. it. a cura di M. Rosati, Le forme el-
ementari della vita religiosa. Il sistema totemico in Australia, Mimesis, Milano,
2013.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 241
Con un gesto che per certi versi ricorda quello del personalismo,
e soprattutto di Emmanuel Mounier41, Patočka vede il collettivi-
smo e l’individualismo liberale come due attori di una stessa, più
fondamentale, operazione di decadimento della persona, ossia di
dissoluzione della cifra spirituale dell’uomo che, mediante le tec-
niche di alterazione già tematizzate, viene ridotto a mera forza, ac-
cumulata, calcolata, sfruttata, manipolata, appunto, come qualsiasi
altra forza42.
Ora, seguendo – insieme a Patočka – il filo del lavoro heideg-
geriano sulla tecnica, comprendiamo come una tale civiltà, ad un
tempo liberale e socialista, incapace di rapportarsi al mondo e
all’uomo se non attraverso le categorie di manipolazione recepi-
te dal fondamento tecno-scientifico del suo apparato produttivo,
comprende la verità stessa, l’essere, come Gestell, ossia come im-
pianto che provoca l’esistenza umana a estrarre da ogni cosa, come
40
Ivi, pp. 138-139.
41
Cfr, E. Mounier, Le personnalisme, PUF, Parigi, 1950; tr. it. a cura di G.
Campanini e M. Pesenti, Il personalismo, AVE, Roma, 2004.
42
Cfr, J. Patočka, Saggi eretici sulla filosofia della storia, cit., p. 139.
242 riccardo paparusso
da ogni vita umana, tutta la forza possibile che possa essere utiliz-
zata in vista dell’ottenimento di un risultato, dell’intensificazione,
dell’accrescimento della potenza43.
Rileggendo le righe sopracitate alla luce del percorso fin qui com-
piuto, troviamo buone ragioni per sostenere che, combinando le
tesi sul totalitarismo della Arendt a quelle di Marcuse sulla civiltà
industriale, Patočka colga nella civiltà tecnica una concezione totali-
taria dello Stato che funziona come sostrato comune delle politiche
dei regimi democratici e di quelli dittatoriali.
46
J. Patočka, Čtyři semináře k problému Evropy, cit., p. 391.
47
Cfr, H. Arendt, The Origins of Totalitarianism (1948), Schocken Books,
New York, 1951; tr. it. di A. Guadagnin, Le origini del totalitarismo, Einaudi, To-
rino, 2004, parte III, cap. XII.
48
J. Patočka, Che cos’è e cosa non è Charta 77, cit., p. 173.
244 riccardo paparusso
49
Nel pensiero di Jan Patočka la storia, la storia d’Europa, fiorisce sul terreno
dell’originaria polis greca. Come apprendiamo dalla lettura dei Saggi eretici sulla
filosofia della storia, essa inizia il suo corso nel momento in cui la vita umana af-
ferma se stessa come bios che si eleva dalla soggiogazione al suo fondamento na-
turale riconoscendo la responsabilità come destino ineludibile. Secondo Patoč-
ka l’ingresso dell’uomo nella storia, l’assunzione della responsabilità come fonda-
mentale destino dell’umanità – e, dunque, l’originaria manifestazione di Europa –
coincide con la fondazione dell’originaria polis ateniese.
Il mondo preistorico – mondo della prima cellula familiare così come quel-
lo dei grandi imperi orientali – è essenzialmente caratterizzato da un’incessante
oscillazione sul piano dell’antinomia tra sacrum e profanum, polarità che Patoč-
ka mutua da Emile Durkeheim e rimodula come tensione tra vita schiacciata sul
lavoro (práce) e apertura mitica al sacro che sfocia continuamente in scatenamen-
to estatico-orgiastico. L’umanità preistorica conduce un’esistenza totalmente as-
sorbita della preoccupazione per il riempimento dei bisogni biologici. Usando un
paradigma coniato da Walter Benjamin, e diffuso da Giorgio Agamben, potrem-
mo definire la vita preistorica come mera nuda vita (zoé): vita priva di ogni quali-
ficazione. Il suo corso è essenzialmente regolato da una logica economica di resti-
tuzione: essa si sfinisce per ottenere un ritorno (výkon), per riempire il vuoto dei
propri bisogni corporei; essa si svuota per riempire il vuoto che scava; vive per
guadagnare, per incrementare. Nel fare ciò, essa riconosce la narrativa mitico-po-
etica come il solo possibile orizzonte di comprensibilità. Il mito e il divino, a cui
il mito stesso apre, costituiscono il centro di gravità del mondo preistorico, nella
misura in cui giustificano l’immobilizzazione dell’umanità in uno stato di a-prob-
lematicità, in cui l’esistenza umana si esaurisce nello sforzo di resistere alla con-
sumazione.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 245
stesso terreno mitico che pure al tempo stesso percorre e in cui, inevitabilmente,
rimane radicato. In altre parole, il cuore del cristianesimo risiede, per il filosofo
boemo, in un sacrificio che, in quanto tale, estingue lo stesso movimento sacrifi-
cale, lo rende inutile, lo svuota di scopo. Il movente di tali considerazioni si può
cogliere nelle pagine di Quattro seminari sul problema dell’Europa. Qui, tematiz-
zando la crisi aperta dal processo di assoluta tecnicizzazione del mondo, egli indi-
vidua l’unica possibilità di rovesciamento del dominio della ≪disponibilità≫ e del-
la ≪semplice presenza≫ nel rinnovamento dell’abbandono patito nell’autosacrificio
(sebeobětovani) cristiano.
50
J. Patočka, Duchovní zaklady zivota v naši době (1969), in Péče o duši (Cura
dell’anima) II, a cura di I. Chvatík e P. Kouba, Oikoymenh, Praga, 1999, pp. 9-28;
tr. it., a cura di R. Paparusso, Fondamenti spirituali della vita contemporanea, in J.
Patočka, Cristianesimo e mondo naturale e altri saggi, a cura di R. Paparusso, Lith-
os, Roma, 2011, pp. 55-83, pp. 57-58.
250 riccardo paparusso
51
Cfr. D. C. Thomas, The Helsinki effect, Princeton University Press, 2001,
Introduction - cap. IV.
52
Cfr, C. Schmitt, Die Diktatur. Von den Anfängen des modernen Souveränit-
ätsgedankens bis zum proletarischen Klassenkampf, München & Leipzig, 1921; tr.
it di B. Liverani, La dittatura : dalle origini dell’idea moderna di sovranità alla lot-
ta di classe proletaria, Laterza, Roma-Bari, 1975.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 251
53
J. Patočka, Was sind die Tschechen? Kleiner Tatsachenbericht und Erklärung
sversuch (1973); tr. ceca di V. Jochmann, a cura di J. Sokol, Co jsou Češi?, in Češi
II, a cura di K. Palek e I. Chvatík, Praga, 2006, pp. 255-324.
54
«[...] gli attuali problemi della Cechia sono in gran parte identici ai proble-
mi dell’Europa; e nella misura in cui l’Europa occidentale coincide con il mondo
storico di allora, in Cechia si tenta di risolvere almeno parte dei problemi mondia-
li» (J. Patočka, Co jsou Češi, cit., p. 257).
252 riccardo paparusso
55
Ivi, p. 301.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 253
56
Ibidem
57
Cfr, ivi., p. 304.
58
Ivi, p. 305.
59
Cfr, J. G. Herder, Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, Lip-
sia, 1784-1791; tr. it., a cura di V. Verra, Idee per la filosofia della storia dell’uma-
nità, Laterza, Roma-Bari, 1992.
254 riccardo paparusso
60
Ivi, p. 303.
61
Ivi, p. 304.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 255
62
J. Patočka, Co jsou Češi, cit., p. 305.
63
Ivi, p. 303.
64
Cfr. A.Carteny, Il micronazionalismo e l’Europa, Edizioni Nuova Cultura,
Roma, 2010, cap. II.
256 riccardo paparusso
65
Sulla critica di Patočka alla fondazione della nazione sull’identità linguisti-
ca si veda F. Tava, Il rischio della libertà, cit., pp. 199-209. Qui l’autore, lavoran-
do sugli scritti di Patočka raccolti ne Il senso dell’oggi in Cecoslovacchia (Lampug-
nani Nigri, Milano, 1970), ricostruisce la critica che Patočka muove alla concezi-
one della nazione propria di Josef Jungmann – che coglie il fondamento dell’iden-
tità nazionale in un fattore etno- linguistico – attraverso le lenti di Bernard Bolza-
no, il quale propone una concezione socio-politica della nazione.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 257
66
J. Patočka, Dvě studie o Masarykově, in Češi I, a cura di K. Palek e I. Chvatík,
Praga, 2006; tr. it. a cura di R. Paparusso, Due studi su Masaryk, Apes, Roma, 2006.
67
Ivi, pp. 71-72.
258 riccardo paparusso
68
Per un approfondimento della questione dei diritti umani in Jan Patočka
si consulti, J. R. Mensch, Patočka’s Asubjective Phenomenology: Toward a New
Concept of Human Rights, Verlag Königshausen & Neumann GmbH, Würzburg,
2016.
69
J. Patočka, Saggi eretici sulla filosofia della storia, cit. p. 141.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 259
70
Ibidem.
71
J. Patočka, Fondamenti spirituali vita contemporanea, cit., p. 82.
72
Ivi, p. 82-83.
260 riccardo paparusso
73
J. Patočka, Europa und Nach-Europa. Die Nacheuropäische Epoche und ihre
geistigen Probleme (1970-77) J. Patočka, Ketzerische Essais zur Philosophie der
Geschichte und ergänzende Schriften, Ausgewählte Schriften Bd. 2, a cura di K.
Nellen e J. Nĕmec, Klett-Cotta, Stuttgart 1988, pp. 207-2; tr. fr. di E. Abrams,
L’Europe et après. L’époque posteuropéenne et ses problèmes spirituels, in L’Europe
après l’Europe, pp. 37-136; p. 115.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 261
74
J. Patočka, Platonova péce o duši a spravedlivý stát [1971/72] (La cura dell’ani-
ma platonica e lo Stato giusto), a cura di J. Polívka, Praga, Oikoymenh, 2012, p. 197.
75
Cfr, J. Patočka, L’Europe et après, cit., p. 115; in L’Europe après l’Europe,
pp. 37-136; p. 126.
76
A. Smith, An Inquiery into the Nature and Cuases of the Wealth of Nations,
Londra, 1776; tr. it. di F. Bartoli, C. Camporesi e S. Caruso, La ricchezza delle na-
zioni, Newton Compton, Roma, 2013; libro I, cap. I e II.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 263
77
Cfr, M. Weber, Politik als Beruf, 1919; tr. it. di F. Tuccari, introduzine di M.
Cacciari, La politica come professione, Mondadori, Milano, 2009.
La parola giustizia (spravedlnost) è un lemma che ricorre continuamente nei
documenti di Charta 77. Nel leggerli, si può soffermare l’attenzione sulla comunica-
zione del 14 Novembre 1983, in cui Jan Kozlik, Marie Rut Křižkova e Anna Marva-
nova esprimono un’idea di giustizia come virtù che eleva il cittadino al di sopra del
mero interesse della nazione. Questa, in ogni caso, rappresenta uno dei destinatari
degli atti di giustizia e dunque si erige sul terreno di un ordine virtuoso sconfina-
to, i cui limiti si estendono e si diradano fino alle future generazioni dell’umanità.
«Affinché tale azione abbia una minima speranza di successo, affinché non sia
un «dialogo tra sordi», deve esserci tra i suoi partecipanti un qualcosa di comune.
Quel qualcosa di comune deve essere il rispetto del diritto, della giustizia e del-
la verità, della responsabilità di ogni governo nei confronti della propria nazione
e di tutta l’umanità, delle presenti come delle future generazioni» (B. Císařovská,
V. Prečan (a cura di), Charta 77: Dokumenty: Soubor tří knih, Ústav pro soudobé
dějiny, AV ČR, Praga, 2007, p. 560).
78
Cfr, A. Spinelli, Manifesto dei federalisti Europei, Guanda, Parma, 1957,
cap. II.
264 riccardo paparusso
79
J. Patočka, Che cos’è e che cosa non è Charta 77, cit., p. 173-174.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 265
80
Cfr, K. Barth, Der Römerbrief, Evangelischer Verlag Zollikon, Zürich, 1954;
trad. it. a cura di G. Miegge, L’Epistola ai Romani, Feltrinelli, Milano, 2009, cap.
II e III.
266 riccardo paparusso
81
Sull’idea di “grazia indebita” in Agostino si consulti G. Lettieri, L’altro
Agostino. Ermeneutica e retorica della grazia dalla crisi alla metamorfosi del De
doctrina christiana, Morcelliana, Brescia, 2002.
82
Cfr, Paolo di Tarso, Lettera ai Romani, 3, 21; 22; 23; 24.
jan patočka. charta 77 e il problema dello stato 267
83
J. Patočka, Che cos’è e cosa non è Charta 77, cit., p. 175.
84
Cfr, G. Tesauro, Il ruolo della corte di giustizia nella tutela dei diritti fondamen-
tali e il parere negativo sull’adesione alla CEDU, in A. Tizzano, Verso i sessant’anni
268 riccardo paparusso
4.9. Bibliografia
Altri testi
1
J. Příbáň, Political Dissent, in Encyclopedia of Law & Society: American and
Global Perspectives, a cura di D.S. Clark. Sage Publications, Los Angeles CA,
2007, p. 1131. Dello stesso autore, si veda su questo argomento anche J. Příbáň,
Political Dissent, Human Rights, and Legal Transformations: Communist and
Post-Communist Experiences, in “East European Politics and Societies”, vol. 19,
n. 4, 2005, pp. 553-572.
418 note biografiche
istituto
di studi
politici
La ricorrenza dei sessant’anni della firma dei Trattati di Roma è stata per “s. pio v”
roma
l’Istituto di Studi Politici S. Pio V l’occasione per avviare una serie di ri-
flessioni sul processo, avviato con la firma di quei Trattati, che ha condotto
alla realizzazione dell’attuale Unione Europea. Le condizioni geopolitiche
in essere nel 1957 hanno fortemente condizionato la nascita della futu-
L’Europa di Charta 77
ra Unione, confinandola, inizialmente, al di qua della “cortina di ferro” e
costringendola a successivi “allargamenti ad est” all’indomani della caduta a cura di
del Muro di Berlino. La connotazione squisitamente occidentale del primo
l’europa di charta 77
nucleo dell’Unione ci ha spinto ad interrogarci su come fosse percepito, al Benedetto Coccia
di là del muro, il progressivo processo di integrazione europea e abbiamo
preferito farlo attraverso lo sguardo e la riflessione di quello che in occidente
veniva chiamato “dissenso”. Come caso di studio abbiamo scelto la Ceco-
slovacchia, spinti dalla ricorrenza del quarantesimo anniversario sia della
diffusione della dichiarazione costitutiva di Charta 77 che della morte di Jan
Patočka, uno dei firmatari e ispiratori dell’iniziativa.
Benedetto Coccia è Primo Ricercatore dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V presso il qua-
le è Coordinatore scientifico dell’Area Sociale, Umanistica e Linguistica. Ha conseguito il
€ 25,00 i.i.