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PARTE PRIMA. ESEQUIE DEGLI ADULTI
[Cf. 2 Cor 1, 4]
Benedetto il Signore, che ci consola in ogni nostra tri-
bolazione.
Benedetto nei secoli il Signore.
Rm 8, 16-18
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che sia-
mo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi
di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle
sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Ri-
tengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sia-
no paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.
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I. NELLA CASA DEL DEFUNTO
Rm 8, 35-39
Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione,
l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo,
la spada? Come sta scritto: «Per causa tua siamo messi a
morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da
macello». Ma in tutte queste cose noi siamo più che vinci-
tori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso
che né morte né vita, né angeli né principati, né presente
né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né al-
cun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio,
che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
2 Cor 1, 3-6
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci
consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche
noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di affli-
zione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati
da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in
noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra
consolazione. Quando siamo tribolati, è per la vostra con-
solazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vo-
stra consolazione, la quale vi dà forza nel sopportare le
medesime sofferenze che anche noi sopportiamo.
Fil 3, 20-21
La nostra cittadinanza è nei cieli e di là aspettiamo come
salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il
nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorio-
so, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tut-
te le cose.
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PARTE PRIMA. ESEQUIE DEGLI ADULTI
Col 1, 13-14
È lui [, il Padre,] che ci ha liberati dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore,
per mezzo del quale abbiamo la redenzione,
il perdono dei peccati.
2 Tm 2, 11-13
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con Cristo, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
2 Tm 4, 7-8
Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa,
ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di
giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in
quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che
hanno atteso con amore la sua manifestazione.
1 Pt 1, 3-5
Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cri-
sto, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, me-
diante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una
speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si
macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per
voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la
fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nel-
l’ultimo tempo.
1 Pt 5, 10-11
Il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria
eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco
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I. NELLA CASA DEL DEFUNTO
1 Gv 3, 1-2
Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere
chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il
mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Ca-
rissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo
non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando
egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo
vedremo così come egli è.
Ap 1, 9a.17-18
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazio-
ne, nel regno e nella perseveranza in Gesù, [vidi uno simi-
le a un Figlio d’uomo.] Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi
come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, dis-
se: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Viven-
te. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della
morte e degli inferi».
Ap 14, 13
[Io, Giovanni,] udii una voce dal cielo che diceva: «Scri-
vi: d’ora in poi, beati i morti che muoiono nel Signore. Sì
– dice lo Spirito –, essi riposeranno dalle loro fatiche,
perché le loro opere li seguono».
29. INVOCAZIONI
1.
In te confido, Signore.
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PARTE PRIMA. ESEQUIE DEGLI ADULTI
Oppure:
Oppure:
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I. NELLA CASA DEL DEFUNTO
[Sal 70 (71), 5]
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
[Sal 70 (71), 6]
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno:
a te la mia lode senza fine.
2.
Il Signore custodisce quelli che lo amano.
Oppure:
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PARTE PRIMA. ESEQUIE DEGLI ADULTI
Oppure:
[Sap 3, 1]
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
[Sap 3, 2-3]
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
[Sap 3, 5-6]
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
[Sap 3, 7.9ab]
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Coloro che confidano in Dio comprenderanno la verità,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui.
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I. NELLA CASA DEL DEFUNTO
[Ap 21, 4]
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate.
ORAZIONE
Amen.
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