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Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da
copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e
per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).
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Pietro Spataro - L’epistemologia dopo Popper: Kuhn, Lakatos e Laudan
Indice
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da
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per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).
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quella proposta da Popper. Per Kuhn, il progresso scientifico non procede secondo uno sviluppo
cumulativo: piuttosto, esso sarebbe il risultato di un processo di ricerca che si verifica sempre dopo
Il concetto chiave per Kuhn è quello di “paradigma”, un termine con cui si intendono le
modello di problemi e soluzioni accettate da tutti coloro che lavorano in determinato settore di
ricerca. In senso esteso, la nozione di paradigma si riferisce all’insieme di credenze, valori, attese,
tecniche e strumenti condivisi dai membri di una comunità scientifica. In un senso più circoscritto, il
termine si riferisce alle concrete soluzioni di “rompicapo” che, usate come modello ed esempio,
forniscono agli studiosi le regole e le premesse per risolvere tutti gli altri rompicapo che si
presentano nelle fasi di scienza normale. Nel complesso, quindi, i paradigmi determinano i metodi,
periodo storico.
La scienza normale corrisponde ad una prassi scientifica consolidata per via di tradizioni e
scuole, basata su modelli, leggi, teorie, strumenti e applicazioni condivise, nonché basata su un
insieme implicito di credenze teoriche e metodologiche accettate. I compiti della scienza normale
sono la selezione dei fatti rilevanti, il confronto dei dati con la teoria e l’articolazione ed estensione
della teoria stessa. Il compito della scienza normale non è la scoperta di nuove leggi, ma quello
della conferma attraverso lo sviluppo e l’articolazione di ipotesi e teorie già implicite nel
da un periodo di crisi della “scienza normale”, in connessione con la scoperta di una serie di
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“anomalie” (ovvero, problemi non risolvibili con gli strumenti messi a disposizione dal vecchio
paradigma) che di fatto sanciscono la fine del paradigma dominante e generano la necessità di
prendere in considerazione paradigmi alternativi. Quando un nuovo paradigma, in forza della sua
maggiore validità empirica, prende il sopravvento sul paradigma esistente si verifica una vera e
propria rivoluzione scientifica, cui segue l’avvio di una nuova fase di scienza normale.
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“metodologia dei programmi di ricerca scientifica”. Il programma di ricerca è una teoria generale
Con la nozione di “euristica negativa”, Lakatos si riferisce alla decisione metodologica degli
scienziati secondo cui gli assunti fondamentali del programma di ricerca, che ne costituiscono il
negativa va rintracciato nel fatto che, in una prima fase della ricerca, gli scienziati avvertono la
necessità di far procedere l’attività di ricerca sulla base di un atteggiamento conservativo, volto a
quanto per Lakatos qualsiasi decisione scientifica è fallibile e l’attività di ricerca costituisce sempre
un rischio. Da ciò consegue che, quando si stabilisce per convenzione la non modificabilità del
nucleo di un programma di ricerca, non si intende tanto sostenere una sua difesa ad oltranza,
quanto piuttosto dare la possibilità agli scienziati di provare la consistenza empirica del
Nella teoria di Lakatos, il compito di salvaguardare il nucleo dai controlli e dalle falsificazioni
spetta ad una “cintura protettiva di ipotesi ausiliarie”. Le ipotesi ausiliari rappresentano un sostegno
empirico alle tesi fondamentali esposte nel nucleo e, a differenza di queste ultime (le quali vanno
interamente preservate), possono essere modificate, migliorate o sostituite. In effetti, con la nozione
di “euristica positiva”, Lakatos si riferisce a tutte quelle indicazioni e proposte che permettono di
articolare, sviluppare e migliorare gli elementi confutabili del programma di ricerca – ovvero, le
ipotesi ausiliarie che formano la cintura protettiva. Una serie di teorie T1-T2-T3… costituiscono
l’esemplificazione pratica di un programma di ricerca. In questa serie, ogni teoria successiva risulta
dall’aggiunta di nuove clausole ausiliarie alla teoria immediatamente precedente. La qualità del
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programma è allora determinata da un processo noto come “verificazione”, che consiste nella
progressiva conferma delle previsioni formulate dagli scienziati nell’ordine logico previsto dalla
successione di teorie. Seguendo queste premesse, Lakatos giunge alla conclusione che un
programma di ricerca mantiene la sua validità se: a) funge da stimolo per la ricerca futura; b)
D’altra parte, la modifica del nucleo del programma di ricerca indica l’esistenza di un
disaccordo fra gli scienziati circa le condizioni che fanno da presupposto all’indagine scientifica.
Una concezione nuova, incompatibile con il nucleo del vecchio programma, segna l’abbandono
del programma stesso: ciò si verifica quando esso non è più in grado di anticipare e spiegare nuovi
fatti empirici.
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Secondo Larry Laudan (1941−) l’attività della scienza consiste essenzialmente nella soluzione
di problemi: ne consegue che le teorie scientifiche rappresentano l’esito finale o la risposta agli
interrogativi della scienza. Questo studioso distingue i problemi empirici dai problemi concettuali e
sostiene che entrambi siano fondamentali per il progresso scientifico. Vi sarebbero in particolare tre
problemi empirici non risolti: indicano le questioni che non hanno ancora ricevuto una
soluzione soddisfacente da alcuna teoria e quindi costituiscono gli interrogativi che gli
problemi anomali: sono i problemi empirici che non sono stati risolti e che quindi sono in
A differenza di quelli empirici, i problemi concettuali sono interrogativi di ordine più alto sulla
fondatezza delle strutture concettuali e logiche alla base della teoria. I problemi concettuali interni
nascono quando la teoria è priva di coerenza logica o quando esiste un’ambiguità concettuale al
suo interno (per Laudan, la chiarezza concettuale della teoria rappresenta uno degli elementi più
determinanti per il progresso scientifico). I problemi concettuali esterni, invece, derivano dal
contrasto fra teorie connesse a domini scientifici diversi, dal conflitto tra la teoria e altre teorie
accreditate nella comunità scientifica, o dal conflitto tra la teoria e la visione del mondo
scientifico;
lo scopo della scienza è quello di massimizzare la portata dei problemi empirici risolti e
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Più in generale, Laudan si interroga sul significato della nozione stessa di teoria scientifica. In
senso specifico, il termine teoria può riferirsi ai principi, agli assiomi con i quali cerchiamo di
spiegare o predire determinati eventi empirici (un esempio potrebbe essere la teoria del
complesso di Edipo di Freud). In senso più esteso, però, il termine teoria fa riferimento ad assunti più
generali che comprendono più teorie e hanno una matrice comune. Per Laudan, queste teorie
generali coincidono con le “tradizioni di ricerca”: ovvero, un insieme di assunti generali che
riguardano le entità e i processi presenti in un certo dominio di studio, e i metodi che si devono
usare per indagare sui problemi e costruire le teorie in tale dominio. Le tradizioni di ricerca
campo;
una funzione “conservativa” legata alla protezione e alla giustificazione di una serie di
Anche nel caso delle tradizioni di ricerca, la valutazione del loro contributo è di tipo
comparativo. Secondo Laudan, è infatti possibile stabilire il “grado di progresso” cui è pervenuta
una tradizione di ricerca: ciò consiste essenzialmente nel valutare se la tradizione, nel corso del
tempo, ha aumentato o diminuito l’efficienza delle teorie che la compongono nel risolvere i
problemi empirici e concettuali. È chiaro, quindi, che il progresso scientifico non viene più a
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Bibliografia
Mulino.
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