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COMUNICATO STAMPA

INFORMAZIONI SENSIBILI AL MERCATO


Data di pubblicazione: 10:00 (ora italiana) 23 agosto 2023

HCOB PMI® Flash dell’Eurozona


L’indice PMI Flash di agosto segnala un calo più accentuato con gli
indicatori dei prezzi in leggero aumento
Punti chiave:
Indice HCOB PMI Flash Composito della Produzione nell’eurozona(1) a 47.0 (luglio: 48.6). Valore minimo in 33 mesi.
Indice HCOB PMI Flash delle Attività Terziarie nell’eurozona(2) a 48.3 (luglio: 50.9). Valore minimo in 30 mesi.
Indice HCOB PMI Flash della Produzione Manifatturiera nell’eurozona(4) a 43.7 (luglio: 42.7). Valore massimo in 2 mesi.
Indice HCOB PMI Flash del Manifatturiero nell’eurozona(3) a 43.7 (luglio: 42.7). Valore massimo in 3 mesi
Dati raccolti tra il 10 e il 21 agosto
Ad agosto l’attività economica dell’eurozona è diminuita ad un tasso accelerato con una contrazione della regione che si è
estesa ulteriormente dal manifatturiero al terziario. Entrambi i settori hanno riportato valori di produzione e nuovi ordini in
calo, nonostante il settore manifatturiero abbia indicato tassi di contrazione decisamente maggiori. Le assunzioni sono quasi
allo stallo con le aziende sempre più riluttanti nell’aumentare la loro capacità operativa visto il deterioramento della domanda
e l’incupimento delle aspettative per il prossimo anno, queste ultime scivolate al valore minimo dell’anno in corso. Se le
pressioni inflazionistiche continuano a mostrare indici minori rispetto a quanto registrato negli ultimi due anni e mezzo, ad
agosto, con la caduta dei prezzi manifatturieri, i tassi d’inflazione principali relativi a costi e prezzi di vendita hanno registrato
un lieve rialzo, in parte a causa dell’aumento delle pressioni salariali.

Produzione e domanda
Attestandosi a 47.0, in discesa da 48.6 di luglio l’Indice HCOB PMI Flash della Produzione Composita dell’eurozona
destagionalizzato, calcolato sulla base dell’85% circa delle consuete risposte dell’indagine, ad agosto è scivolato ai minimi da
novembre 2020. Se si escludono i mesi pandemici, quest’ultima lettura è stata la più bassa da aprile 2013.
Attualmente, la produzione ha segnato un calo per il terzo mese consecutivo, guidata dal quinto mese di contrazione ininterrotta
della produzione manifatturiera. Anche se ad agosto il tasso di declino della produzione industriale è lievemente rallentato,
continua ad essere il secondo più elevato negli ultimi 11 anni di indagine, fatta eccezione del periodo iniziale di restrizioni per il
Covid-19.
Nel frattempo, anche il settore dei servizi dell’eurozona ha riportato ad agosto una contrazione, registrando il primo calo
dell’attività dallo scorso dicembre, anche se ad un tasso molto più moderato rispetto al settore manifatturiero.
Le condizioni della domanda continuano a peggiorare in entrambi i settori. Il flusso complessivo dei nuovi ordini ha segnato la
terza contrazione mensile consecutiva, con un’accelerazione del tasso di declino fino al valore più rapido da novembre 2020.
Se si escludono i mesi pandemici, quest’ultimo calo del flusso di nuove commesse è stato il più elevato da ottobre 2012. I nuovi
ordini manifatturieri hanno continuato a contrarsi ad uno dei ritmi più forti dalla crisi finanziaria globale, e si sono accompagnati
al peggioramento della domanda di servizi per il secondo mese consecutivo. Queste ultime hanno indicato la peggiore
contrazione da maggio 2013, esclusi i mesi di restrizioni da Covid-19.

Occupazione, capacità operativa e ottimismo


Il livello delle assunzioni si è avvicinato allo stallo, con l’indagine PMI Flash di agosto che ha registrato il minor tasso di
creazione occupazionale da febbraio 2021, quando cioè gli organici hanno ricominciato a risalire dopo le restrizioni
pandemiche. Per il terzo mese consecutivo si è registrata una perdita marginale di impieghi nel settore manifatturiero, mentre
nel terziario le assunzioni hanno continuato a ridursi rispetto al picco recente di aprile, fino a registrare solo un marginale
aumento degli organici, il minore da febbraio 2021.
Le assunzioni quasi in stallo sono lo specchio di un calo sempre più elevato di lavoro inevaso giacente nelle aziende, che si
relaziona con la progressiva capacità in eccesso rispetto alla domanda. Escludendo i mesi iniziali di restrizioni per il Covid-19, il
calo delle commesse non ancora completate è stato il più elevato da novembre 2012. Se nel manifatturiero il crollo è stato di
nuovo notevole, segnando il quindicesimo mese consecutivo di declino, il lavoro inevaso del terziario è calato per il secondo
mese consecutivo ed il tasso di contrazione è stato il più forte da febbraio 2021.
Il peggioramento del flusso dei nuovi ordini ha giocato un ruolo chiave nell’attenuare ulteriormente la fiducia sugli affari per
l’anno a venire. Le aziende hanno anche citato timori sul più generale rallentamento economico sia nazionale che estero, così
come le preoccupazioni sull’impatto dei prezzi in aumento. Le aspettative economiche delle aziende per i prossimi 12 mesi
sono quindi diminuite per il sesto mese consecutivo, toccando il valore più basso da dicembre scorso e scendendo sempre più
al di sotto della media di lungo termine, indicando un attenuamento dell’ottimismo rispetto alla media storica.
Ad agosto, il manifatturiero ha peraltro continuato a ridurre fortemente il livello degli acquisti delle aziende, in linea con le
ridotte necessità produttive, contribuendo ad un nuovo calo storicamente elevato delle giacenze di materie prime. Anche il
livello delle giacenze di prodotti finiti si è abbassato.
La riduzione degli acquisti da parte dei manifatturieri ha però alleggerito la pressione sulla catena di distribuzione, dando luogo
a sua volta al settimo miglioramento mensile consecutivo della media dei tempi di consegna.

Prezzi
Le pressioni inflazionistiche di agosto sono nel frattempo aumentate, sia per i prezzi medi di acquisto che di vendita, anche se
entrambi hanno segnalato tassi di inflazione molto più deboli di quelli avutisi nei due anni prima dell’estate.
Per la prima volta in sette mesi, i prezzi medi di vendita di beni e servizi hanno indicato rialzi maggiori, spingendo il tasso
relativo ancora più in alto della media di lungo termine dell’indagine, nonostante abbia indicato il secondo valore più lento da
marzo 2021. Il prezzo dei beni è diminuito per il quarto mese consecutivo, anche se il tasso di deflazione è rallentato. I prezzi
del terziario hanno nel frattempo indicato il più lento tasso di incremento da ottobre 2021.
Per la prima volta in 11 mesi, il tasso di inflazione dei prezzi d’acquisto di entrambi i settori è lievemente aumentato malgrado
sia rimasto marginalmente inferiore alla media di lungo termine dell’indagine. La forte riduzione dei costi del manifatturiero,
anche se minore rispetto a luglio, si è unita al lieve rialzo dell’inflazione dei costi terziari, questi ultimi comunemente collegati
all’aumento delle pressioni salariali.

Tendenze nazionali
Analizzando la crescita all’interno dell’eurozona, il calo più forte è stato registrato in Germania, dove la produzione di beni e
servizi si è contratta per il secondo mese consecutivo e ad un tasso mai visto da maggio 2020 (e da giugno 2009 se si esclude
il periodo pandemico). Ad un severo e acuto calo della produzione manifatturiera si è unita la prima contrazione dell’attività del
settore terziario tedesco da dicembre scorso.

La Francia ha riportato il terzo mese consecutivo di calo della produzione, ad un tasso invariato da luglio, che, ad esclusione di
soli quattro mesi di chiusura anti-pandemica, ha segnalato il declino più forte da maggio 2013. Nel manifatturiero, il tasso di
decremento è stato moderato, restando comunque elevato, ma è accelerato nel terziario.

Rispetto a Francia e Germania, il resto della regione ha sofferto un calo moderato della produzione, segnando comunque la
prima riduzione da dicembre a causa dell’attuale peggioramento della produzione manifatturiera unita alla quasi stagnazione
dell’attività del settore terziario.

Commento
Commentando i dati PMI flash, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato:
“Sfortunatamente il settore dei servizi dell’eurozona sta mostrando segnali di contrazione simili alla debole prestazione del
manifatturiero. Le aziende del terziario hanno certamente riportato il primo calo dell’attività dalla fine dello scorso anno,
mentre si riduce ancora una volta la produzione manifatturiera. L’analisi degli indici PMI per le nostre previsioni a brevissimo
termine sul PIL ci portano a concludere che nel terzo trimestre l’eurozona si contrarrà dello 0.2%.
Il presidente della BCE Christine Lagarde ha fatto scattare l’allarme sulla possibilità che l’economia subirà salari più alti e
minore produttività che faranno aumentare l’inflazione. Pare che queste preoccupazioni presto si trasformeranno in realtà,
almeno per il vasto settore dei servizi dove ad agosto i prezzi di acquisto così come i salari sono aumentati ad un tasso più
veloce. Allo stesso tempo la stagnazione del livello occupazionale si è unita alla riduzione della produzione riducendo
pertanto il livello di produzione pro capite. A settembre, dunque, la BCE potrebbe mostrarsi più restia ad interrompere il ciclo
di rialzi.
La contrazione del manifatturiero ha toccato il fondo? Forse, considerando che l’indice PMI principale, anche se ancora in

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territorio di contrazione, ha in qualche modo riportato un aumento. E questo è legato al leggero miglioramento del livello
degli ordini ma anche alla riduzione più lenta delle scorte. Le previsioni più ottimistiche su un maggiore livello di produzione
di qui ad un anno, confermano questo scenario. Una concreta inversione di tendenza potrebbe però verificarsi solo nel
primo trimestre del prossimo anno, visto che il PMI parte da un valore piuttosto basso.
La pressione al ribasso dell’economia dell’eurozona di agosto è principalmente causata dal settore dei servizi della
Germania che è passata dalla crescita alla contrazione ad un ritmo inconsueto, mentre in Francia le aziende dei servizi
hanno ridotto la loro attività ad una velocità simile a quella del mese scorso. Nel settore manifatturiero, la produzione delle
aziende tedesche ha registrato un calo ad un tasso di gran lunga più rapido di quelle francesi e questo alimenterà il dibattito
nel considerare la Germania come malato d’Europa.”

-Fine-

Contatti

Hamburg Commercial Bank AG S&P Global Market Intelligence


Dr. Cyrus de la Rubia Chris Williamson
Chief Economist Chief Business Economist
Telefono +49 (0)160-9018-0792 Telefono: +44-779-5555-061
cyrus.delarubia@hcob-bank.com chris.williamson@spglobal.com

Katrin Steinbacher Sabrina Mayeen


Head of Press Office Corporate Communications
Senior Vice President Telefono: +44-796-744-7030
Telefono: +49-40-3333-11130 sabrina.mayeen@spglobal.com
katrin.steinbacher@hcob-bank.com
Michaela Bernardini,
Senior Panel Manager
Telefono Regno Unito: ++ 44-1491-461-031
Telefono Italia: + 39-02-360-17-336
michaela.bernardini@spglobal.com

Nota per i redattori


I dati finali di giugno saranno pubblicati il 1° settembre per il manifatturiero ed il 5 settembre per gli indicatori del terziario e
composito.
L’HCOB PMI (Purchasing Managers' Index) dell’Eurozona è prodotto dalla IHS Markit e si basa su un campione d’indagine
di oltre 5000 aziende del settore manifatturiero e terziario. I dati nazionali sul manifatturiero Germania, Francia, Italia
Spagna, Olanda, Austria, Irlanda e Grecia. I dati nazionali sul terziario riguardano Germania, Francia, Italia, Spagna e
Irlanda. La previsione flash si basa ogni mese su circa l’85-90% del numero totale delle risposte PMI e fornisce un’accurata
indicazione preliminare dei dati finali PMI.
Le differenze medie tra i valori flash e gli indici finali PMI (valori finali meno flash), da quando i paragoni sono diventati

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disponibili nel gennaio del 2006, sono le seguenti (le differenze in termini assoluti forniscono un’indicazione migliore delle
variazioni reali, mentre le differenze medie costituiscono un’indicazione migliore di qualsiasi inclinazione):
Differenza Differenza media
Indice media in termini assoluti
Indice composito della produzione1 0.0 0.3
PMI3 Manifatturiero 0.0 0.2
Indice2 dell’Attività del terziario 0.1 0.3

La metodologia dell’indagine Purchasing Managers’ Index®(PMI®) ha una reputazione eccezionale per la sua capacità di
fornire le indicazioni più aggiornate possibili di ciò che sta realmente accadendo nel settore privato, tramite il monitoraggio di
variabili come le vendite, i livelli occupazionali, le scorte e i prezzi. Gli indici sono usati su larga scala da aziende, governi ed
analisti economici all’interno di istituzioni finanziarie come strumento per capire meglio le condizioni degli affari e come guida
per le strategie aziendali e di investimento. In modo particolare le banche centrali di molti paesi, tra cui la Banca Centrale
Europea, usano questi dati come supporto nelle decisioni sui tassi d’interesse. Le indagini PMI® sono i primi indicatori delle
condizioni economiche pubblicati ogni mese e sono quindi disponibili molto prima dei dati comparabili prodotti dagli enti
governativi.
La S&P Global non effettua correzioni ai dati dopo la pubblicazione, ma i fattori stagionali, ove applicabile, possono essere
modificati di tanto in tanto andando quindi a cambiare l’intera serie di dati destagionalizzati. I dati storici che riguardano i
principali valori (grezzi), la prima pubblicazione di dati destagionalizzati, e i successivi dati corretti sono disponibili per gli
abbonati S&P Global. Per informazioni contattare economics@ihsmarkit.com.
Note
1. Il PMI Composito sulla Produzione viene calcolato facendo una media tra l’Indice della Produzione Manifatturiera e
l’Indice delle Attività del settore Terziario.
2. L’Indice delle Attività del Terziario è l’equivalente diretto dell’Indice della Produzione Manifatturiera e si basa sulla
domanda specifica dell’indagine “Il livello delle attività all’interno della sua azienda è maggiore, uguale o minore se
paragonato al mese precedente?”
3. Il PMI del settore Manifatturiero è un indice composito che si basa sulla combinazione proporzionale delle seguenti
variabili dell’indagine (tra parentesi il supporto per ogni indice): nuovi ordini (0.3); produzione (0.25); occupazione (0.2);
tempi di consegna dei fornitori (0.15); giacenze dei materiali acquistati (0.1). L’indice dei tempi di consegna è invertito.
4. L’indice della Produzione Manifatturiera si basa sulla domanda specifica dell’indagine “Il livello della produzione all’interno
della sua azienda risulta più alto, uguale o più basso se paragonato al mese scorso?”

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Hamburg Commercial Bank (HCOB) è una banca commerciale privata, specializzata in finanziamento con sede ad
Amburgo, Germania. La banca offre ai suoi clienti una consolidata esperienza di alto livello sul finanziamento di progetti
immobiliari commerciali con una particolare attenzione a quelli avviati in Germania così come nelle nazioni europee limitrofe.
Ha inoltre acquisito una forte posizione sul mercato nelle spedizioni internazionali. L’istituto è uno dei pionieri nel
finanziamento di progetti paneuropei sulle energie rinnovabili ed è inoltre coinvolto nell’espansione del settore digitale e di
altre importanti infrastrutture. HCOB offre soluzioni finanziarie individuali sia per le aziende internazionali, che con sede in
Germania. Il portafoglio della banca è completato da prodotti digitali e servizi affidabili che agevolano pagamenti tempestivi
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esperienza sono non soltanto un segno distintivo della banca ma anche della nostra profonda conoscenza del mercato e del
settore.

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