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Anoressia Di Cat
Anoressia Di Cat
Caterina nasce a Siena nel 1347 da Jacopo e Lapa Benincasa. Il rapporto tra madre e
figlia è difficile fin dalla fanciullezza; Anna Grazia ci ricorda, infatti, che Lapa
interrompe l’allattamento di Caterina bruscamente e che questo suo gesto colpirà così
tanto la Santa da essere ricordato in alcune delle sue lettere attraverso delle immagini
allegoriche. Dallo studio di Bell apprendiamo che Caterina non ama mangiare la
carne e in età adolescenziale inizia a nutrirsi soltanto di pane, acqua e vegetali crudi.
Il suo appetito, inoltre, diminuisce in base agli avanzamenti acquisiti in ambito
familiare, come se questi ultimi le permettessero di avvicinarsi alla totale “conquista
di sé”, ed il cibo fosse lo strumento per comunicare il suo stato d’animo. Dopo la
morte di Bonaventura, Lapa propone alla figlia di sposare Niccolò, il vedovo della
sorella; Caterina, però, non è d’accordo: “[V]i consiglio di mandare a monte ogni
impegno di nozze, perché in nessun modo intendo di fare il comodo vostro; ed io
devo obbedire di più a Dio che agli uomini”. Come sottolineano Raimbault e
Eliacheff, la futura Santa ha la stessa determinazione nell’opposizione al matrimonio
che le anoressiche contemporanee mostrano nel rifiuto del cibo: “Fatte le debite
proporzioni, le reazioni che Caterina ha suscitato possono essere paragonate a quelle
della giovane anoressica del XX secolo: ammirazione da parte degli uni, sospetto,
diffidenza, o addirittura odio da parte degli altri, e in tutti la volontà esplicita di
piegarla”. In questa occasione, il padre cede alla richiesta della figlia, ridandole
nuovamente la sua camera, della quale era stata privata, e restituendole la libertà di
dedicarsi pienamente al culto religioso.
Bell nota che la scelta della futura Santa di preferire un ordine terziario alla vita
monastica, che le avrebbe permesso di essere in solitudine e professare con serenità
la religione, sembrerebbe una dicotomia; tuttavia, entrare nell’ordine delle
Mantellate può dare a Caterina la possibilità di partecipare pubblicamente alle
attività della Chiesa. Un’alternativa, dunque, che potrebbe fornire una soluzione al
binomio vita monastica-matrimonio. Come avevo sottolineato per Antigone, in questo
modo Caterina riesce a mettere in discussione l’ordine sociale: la medesima visibilità,
infatti, non sarebbe stata raggiunta nel chiostro. La futura Santa diviene un
personaggio influente della Chiesa in grado di convincere Gregorio XI a
trasferire il papato da Avignone a Roma; allo stesso tempo le sue auto-punizioni
della carne diventano progressivamente più severe. Nel 1380, Caterina decide di
privarsi anche dell’acqua, morendo a distanza di pochi mesi.