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INDICE
I. PARTE I......................................................................................................3
I.1 GENERALITÀ................................................................................................................................3
I.1.1. SCOPO..........................................................................................................................................3
I.1.2. CAMPO DI APPLICAZIONE ......................................................................................................3
I.1.3. DOCUMENTAZIONE CORRELATA.........................................................................................3
I.1.4. DEFINIZIONI ...............................................................................................................................3
V. PARTE V...................................................................................................13
V.1 ATTUALI LIMITI DI COMPATIBILITA’ .............................................................................13
SPECIFICA TECNICA PER LA MISURA DEL
COEFFICIENTE DI ATTRITO TRA STRISCIANTI PER
PANTOGRAFO E FILO DELLA LINEA DI CONTATTO
RETE FERROVIARA ITALIANA
Codifica: RFI-DMA-IM.LA\ST TE 65
SPECIFICA TECNICA Foglio 3 di 13
Edizione 2004
I. PARTE I
I.1 GENERALITÀ
I.1.1. SCOPO
La presente Specifica Tecnica stabilisce il metodo di prova per fornire risultati riproducibili
di attrito e di usura tra provini di forma e dimensioni definite secondo quanto indicato al
successivo punto II.1.2, ricavati rispettivamente dagli striscianti per pantografi e dai fili di
contatto utilizzati nelle catenarie a 3kV ed a 25 kV della rete ferroviaria di RFI.
I.1.4. DEFINIZIONI
Per quanto riguarda il significato dei termini e delle definizioni contenute in questa Specifica
Tecnica si deve consultare la norma UNI 10195.
II. PARTE II
II.1.1. PRINCIPIO
II.1.2. PROVINI
h α
×20×
Tubo acciaio 70× ×1,5
2) Provino tipo b) ricavato dal filo della linea di contatto della catenaria
Come indicato in Fig. 1, il filo di contatto deve essere ancorato al disco rotante utilizzando
morsetti simili per quanto possibile a quelli impiegati nelle catenarie di RFI. In Fig. 4 è
rappresentato a titolo di esempio uno dei morsetti tipicamente utilizzato nelle catenarie di RFI:
La prova deve essere eseguita in un ambiente in cui l’atmosfera e l’umidità relativa possano
essere controllate.
II.1.4. PROCEDIMENTO
I due provini rispettivamente tipo a) e tipo b) , devono entrare in contatto (senza urti
sensibili) quando il disco ha raggiunto il numero di giri nominale corrispondente alla
velocità desiderata.
Il moto di strisciamento è di verso costante. Lo strisciante deve essere fissato in modo tale da
impedirne qualsiasi moto rotatorio, per permettere solamente puro strisciamento.
Al termine della prova il contatto tra lo strisciante ed il filo, deve essere rapidamente
interrotto prima dell’arresto della rotazione del disco.
Dopo la prova, i provini devono essere manipolati con le stesse precauzioni indicate al punto
III.1.2.
È buona norma conservare i provini in essiccatore.
È consigliabile ripetere più volte ciascuna prova, per valutare statisticamente i risultati.
SPECIFICA TECNICA PER LA MISURA DEL
COEFFICIENTE DI ATTRITO TRA STRISCIANTI PER
PANTOGRAFO E FILO DELLA LINEA DI CONTATTO
RETE FERROVIARA ITALIANA
Codifica: RFI-DMA-IM.LA\ST TE 65
SPECIFICA TECNICA Foglio 9 di 13
Edizione 2004
c) Ambiente di prova
Atmosfera dell’ambiente di prova (vedere UNI ISO 558), da caratterizzare (in una
regione di estensione e collocazione definite relativamente all’accoppiamento)
mediante:
9) composizione (aria ambiente , variabile entro termini da concordare) ;
10) pressione (pressione atmosferica , variabile entro termini da concordare) ;
11) umidità relativa (variazione non superiore a ±10%) ;
12) temperatura (temperatura ambiente con variazione non superiore a ±3°C) .
k) Disegno dello strisciante (contenente tutti i dati necessari per identificarne sia la
geometria che materiale e sue caratteristiche meccaniche e fisiche) ;
l) Disegno di insieme del portastrisciante del pantografo in cui si veda il montaggio
dello strisciante ;
m) Disegni (se esistenti) delle viti di ancoraggio dello strisciante al portastrisciante
(contenenti tutti i dati necessari per identificarne sia la geometria che materiale e sue
caratteristiche meccaniche e fisiche) ;
Le misure tribologiche si devono effettuare soprattutto nella fase avanzata della prova (in un
intervallo i cui estremi devono essere specificati) . Il loro andamento in funzione del tempo
può essere espresso sotto forma di diagramma o mediante valori istantanei, massimi, minimi
e medi temporalmente collocati. Per le grandezze delle quali si richiede un valore medio
(temporale o spaziale) deve essere fornita una misura della dispersione adeguata al numero e
al tipo di dati (valori assoluti, quadratici medi ecc.) .
Devono essere indicate le misurazioni delle seguenti grandezze :
a) η : coefficiente di attrito ;(rapporto dei valori medi delle forze longitudinali e
verticali, all’interno dell’intervallo di acquisizione di 8-10 secondi)
b) Sff : spessore finale del filo;
c) Ts : temperatura dello strisciante (misurata mediante termocoppia annegata nello
strisciante in posizione centrale (vedasi Fig. 2) espressa in °C (rilevata
durante la prova con registrazione continua) . Come detto in precedenza
quando la temperatura Ts = Tlim la prova deve essere interrotta indicando nel
resoconto di prova (punto IV.1) il valore ridotto del percorso di prova srid che
è stato possibile effettuare ;
d) NWR : volume asportato dal singolo passaggio in un km di linea
e) SWR : NWR rapportato al carico medio
f) I : corrente circolante tra i due provini tipo a) e tipo b) espressa in Ampere .
g) è consigliabile l’analisi morfologica delle superfici di contatto dopo la prova
mediante microscopia ottica e/o elettronica ;
h) è altresì consigliabile la caratterizzazione (sempre dopo la prova) delle altre
regioni interessate al contatto (in particolare quelle sub-superficiali) mediante
microscopia ottica e/o elettronica.
Lo spessore iniziale del provino tipo b) del deve essere compreso tra 11,5 e 10,5 mm.
Non ci sono prescrizioni circa i procedimenti per la preparazione dei provini. Si ricorda
comunque che i risultati sono influenzati dalla composizione chimica dei provini tipo a) e
tipo b) , dai procedimenti tecnologici impiegati per la loro realizzazione, dai trattamenti
termici e dalla lavorazione delle loro superfici di contatto.
Prima del montaggio le superfici di contatto dei provini devono subire un adeguato
procedimento di pulitura.
Per i provini metallici e ceramici si consiglia il seguente procedimento :
- pulitura con acetone / alcool , per esempio a bagno in ultrasuoni ;
- asciugatura con aria calda ;
- risciacquatura con esano in agitatore ;
- asciugatura in forno a 100°C .
Per i provini di materiali differenti rispetto a quelli sopra indicati, può risultare necessario
cambiare i prodotti per la pulitura e/o modificare l’intero procedimento.
Dopo la pulitura i provini devono essere manipolati con guanti e pinze, affinché le rispettive
superfici di contatto non subiscano alcun genere di contaminazione.
Prima dell’inizio della prova i provini devono essere lasciati nell’ambiente di prova (vedere
punto II.1.5) per il tempo necessario ad uniformare le condizioni iniziali dei materiali in un
ciclo di prove.
IV. PARTE IV
V. PARTE V
Per I = 750 A
45 m/s
Per I = 1000 A
45 m/s 56 m/s
Gli striscianti con caratteristiche idonee alla velocità fino a 250 km/h possono essere
utilizzati anche sui mezzi per velocità massima 160 km/h.